Un isoflavonoid derivate da prodotti di soia... e della protein-tirosin chinasi che inibisce le topoisomerasi topoisomerase-II TIPO II (DNA); l ’ attività ed è usato come agente antineoplastici e Antitumor sperimentalmente, e ha mostrato di indurre G2 momento arresto a umani e murini inibitore della protein-tirosin chinasi che inibisce.
3-Phenylchromones. Forma isomerica di flavonoidi nel quale il benzene gruppo è attaccato alla 3 posizione del benzopyran ring al posto della posizione.
Pianta EXTRACTS e composti chimici principalmente ISOFLAVONES, che simulano endogena di estrogeni, o che ne modulano legandosi ai recettori estrogenici.
Farmaci sostanze con attività estrogenica.
Farmaci che riducono la frequenza o la velocità di spontanea o indotta tumori indipendentemente dal meccanismo coinvolto.
Ogni anno un legume. La SEEDS di queste piante sono commestibili e usati per produrre svariati SOY cibo.
Un farmaco antinfiammatorio estrogeni generata quando soia medicinali sono metabolizzati da certi batteri nell'intestino.
Protein chinasi in grado di catalizzare la fosforilazione della tirosina residui nelle proteine con ATP nucleotidi come fosfato o altri donatori.
Materiale a base di piante.
Composti o agenti che combinare con un enzima in modo tale da prevenire il normale substrate-enzyme associazione e la reazione catalitica.
Proteine che sono presenti in o isolato di fagioli di soia.
Gli alimenti fatte di soia. Benefici per la salute sono attribuito alla alti livelli di proteine alimentari e ISOFLAVONES.
La relazione tra la dose di un farmaco somministrato e la risposta dell'organismo al farmaco.
La rimozione chirurgica di una o entrambe le ovaie.
Una famiglia di inibitori proteina sintetica tirosin chinasi che inibisce selettivamente l ’ autofosforilazione del recettore e si usano per studiare la funzione del recettore.
Oxyvanadium ioni in vari stati di ossidazione. Agiscono principalmente come uno ione inibitori di teletrasporto di inibizione di Na (+) -, K (+) - e Ca (+) -ATPase sistemi di trasporto, hanno anche il fattore azione, azione ventricolare cardiaca inotropi positivi, e altri effetti metabolici.
Lattami formando sostanze con un anello della misura di circa 1-3 dozzine di atomi.
Idrocarburi anelli che contiene due forme chetonici nella posizione... possono essere utilizzati in sostituzione nella posizione tranne all'gruppi chetonici.
Uno dei recettori estrogenici che abbia maggiore affinità per i recettori estrogenici ISOFLAVONES di Alpha. C'e 'grande sequenza omologia con ER Alpha nell'DNA-Binding dominio ma non nel cardine del legame al legante e i settori.
Un ceppo di ratto albino ampiamente usata per fini sperimentali per la sua calma e piu 'facile da maneggiare. E' stato sviluppato dall'Sprague-Dawley Animal Company.
L 'introduzione di un gruppo in un composto phosphoryl attraverso la formazione di un estere legame tra il composto al fosforo e porzione.
Benzene anelli che contiene due forme chetonici nella posizione... possono essere utilizzati in sostituzione nella posizione tranne all'gruppi chetonici.
Un gruppo di fenil benzopyrans di nome per aver strutture come FLAVONES.
Benzene derivati che includono una o più gruppi idrossili attaccata all'anello struttura.
Una pianta genere della famiglia delle Fabacee. Il nome comune di scopa possono essere confusi con Scotch Broom (CYTISUS) o macellaio Broom (RUSCUS) o Desert Broom (BACCHARIS) o spagnolo Broom (SPARTIUM) o brome (BROMUS).
Una pianta genere della famiglia delle Fabacee che è una fonte di psoralene (FICUSIN).
Lavora con informazioni articoli su argomenti in ogni campo della conoscenza, di solito organizzate in ordine alfabetico, o un lavoro simile limitata ad un particolare campo o soggetto. (Dal ALA glossary of Library and Information Science, 1983)
Una pianta genere della famiglia delle Fabacee, contenente un di emoagglutinina.
Una pianta genere della famiglia delle Fabacee un comune erba del sudest. C'e 'stata la gente usa per l'alcolismo e fegato protezione. Contiene puerarin, kakkalide, daidzein (isoflavonoids) e (oleanene-type kudzusaponins triterpene digitalici).
Una bevanda fatta di terra fagioli Coffea SEEDS) e va infusa in acqua calda. E generalmente contiene 'e teofillina a meno che non sia decaffeinato. "

La genisteina è un composto organico chiamato isoflavone, che si trova naturalmente in alcune piante. È presente in particolare nelle leguminose, come la soia e i suoi derivati. La genisteina ha una struttura chimica simile agli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, ed è quindi classificata come fitoestrogeno (un estrogeno vegetale).

In ambito medico, la genisteina è stata studiata per i suoi potenziali effetti benefici su varie condizioni di salute, tra cui il cancro al seno, il cancro alla prostata e i disturbi cardiovascolari. Alcuni studi suggeriscono che la genisteina può avere proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitumorali. Tuttavia, gli effetti della genisteina sull'uomo non sono ancora del tutto chiari e sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i suoi potenziali benefici e rischi.

È importante notare che l'assunzione di integratori a base di genisteina o di alimenti ricchi di questo composto dovrebbe essere discussa con un operatore sanitario, poiché l'uso di fitoestrogeni può interferire con il trattamento di alcune condizioni mediche e con l'efficacia di determinati farmaci.

Gli isoflavoni sono un tipo di composto fitochimico noto come flavonoidi, che si trovano naturalmente in alcune piante. Essi hanno una struttura chimica simile agli estrogeni, ormoni sessuali femminili, e possono legarsi ai recettori degli estrogeni nel corpo umano.

Gli isoflavoni sono particolarmente concentrati in alimenti di origine vegetale come la soia e i suoi derivati, come il tofu e il tempeh. Alcune altre fonti di isoflavoni includono fagioli, lenticchie, cavolo, spinaci e frutta come mele e arance.

Negli esseri umani, gli isoflavoni possono avere effetti simili agli estrogeni nel corpo, il che significa che possono influenzare la salute delle ossa, del cuore e del cervello, tra le altre cose. Alcuni studi hanno suggerito che una dieta ricca di isoflavoni può essere associata a un rischio ridotto di cancro al seno e alla prostata, ma altri studi non hanno trovato alcuna associazione.

In generale, gli isoflavoni sono considerati sicuri per la maggior parte delle persone quando vengono consumati come parte di una dieta equilibrata. Tuttavia, le persone con disturbi ormonali o tumori sensibili agli estrogeni dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumere integratori di isoflavoni.

I fitoestrogeni sono composti naturalmente presenti in alcune piante (fitoplancton, frutta, verdura, cereali integrali e legumi) che hanno una struttura chimica simile agli estrogeni prodotti dal corpo umano. Questi composti possono legarsi ai recettori degli estrogeni nel corpo e avere effetti sia estrogenici che anti-estrogenici.

I fitoestrogeni più noti includono la genisteina e la daidzeina, presenti nei semi di soia e nei prodotti a base di soia, e il coumestano, presente in alcune verdure come il trifoglio rosso.

Anche se i fitoestrogeni possono avere effetti benefici sulla salute, come la riduzione del rischio di cancro al seno e alle ossa fragili, ci sono anche preoccupazioni che possano avere effetti negativi, soprattutto se consumati in grandi quantità. Pertanto, è importante consumare fitoestrogeni con moderazione come parte di una dieta equilibrata e varia.

Gli estrogeni non steroidi, noti anche come fitoestrogeni o xenoestrogemi, sono composti che hanno una struttura chimica diversa dagli estrogeni steroidei naturalmente presenti nel corpo umano (come estradiolo, estriolo ed estrone), ma possono comunque legarsi al recettore degli estrogeni e influenzare le risposte ormonali. Questi composti sono derivati da fonti vegetali (fitoestrogeni) o sintetiche (xenoestogeni). Alcuni esempi di fitoestrogeni includono isoflavoni, cumestani e lignani, che si trovano comunemente in soia, legumi e alcune verdure. Gli xenoestogeni possono essere trovati in prodotti chimici industriali, come bisfenolo A (BPA) e ftalati, che sono utilizzati in plastica e resine eposssidate.

Gli estrogeni non steroidi possono avere effetti sia agonisti che antagonisti sui recettori degli estrogeni, a seconda della dose, della durata di esposizione e dell'ambiente ormonale individuale. Possono influenzare processi fisiologici come la crescita cellulare, la differenziazione e l'apoptosi, con implicazioni potenziali per la salute riproduttiva e non riproduttiva. Alcuni studi hanno suggerito che l'esposizione a estrogeni non steroidi possa essere associata a un aumentato rischio di cancro al seno, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute, ma la ricerca in questo settore è ancora in corso e i risultati sono inconcludenti.

Gli anticancerogeni sono sostanze che aiutano a prevenire, rallentare o fermare lo sviluppo del cancro. Essi possono agire in diversi modi, come:

1. Bloccare l'azione di sostanze cancerogene: alcuni anticancerogeni possono impedire alle sostanze chimiche cancerogene di danneggiare il DNA delle cellule sane.
2. Riparare il DNA danneggiato: altri anticancerogeni possono aiutare a riparare il DNA danneggiato dalle sostanze cancerogene, prevenendo così la formazione di tumori.
3. Modulare la crescita e la divisione cellulare: alcuni anticancerogeni possono influenzare i processi che regolano la crescita e la divisione cellulare, impedendo la proliferazione incontrollata delle cellule cancerose.
4. Indurre l'apoptosi: gli anticancerogeni possono anche indurre l'apoptosi, o morte cellulare programmata, nelle cellule cancerose.

Gli anticancerogeni possono essere naturalmente presenti negli alimenti, come frutta e verdura, oppure possono essere sintetizzati in laboratorio. Alcuni esempi di anticancerogeni includono la vitamina D, il licopene (presente nei pomodori), l'indolo-3-carbinolo (presente nelle crucifere come cavoli e broccoli) e i farmaci chemio o radioterapici.

Tuttavia, è importante notare che non esiste una garanzia assoluta che gli anticancerogeni prevengano del tutto lo sviluppo del cancro. Una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, insieme a uno stile di vita sano, può comunque ridurre il rischio di ammalarsi di cancro.

La soia è una leguminosa (pianta della famiglia Fabaceae) originaria dell'Asia orientale, il cui nome botanico è Glycine max. La soia è stata utilizzata nella cucina asiatica per secoli e ora viene coltivata in tutto il mondo come fonte importante di proteine vegetali, olio e altri composti nutrizionali.

I prodotti a base di soia includono fagioli di soia interi, farina di soia, latte di soia, tofu, tempeh, miso e olio di soia. La soia è anche comunemente utilizzata come ingrediente in alimenti trasformati come sostituti della carne, dolci, salse e bevande.

La soia è una fonte ricca di proteine complete, fibre, grassi insaturi, vitamine (come la vitamina K, folati e alcune vitamine del gruppo B) e minerali (come calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio). Contiene anche composti fitochimici benefici, come isoflavoni fitosteroli e saponine.

Gli isoflavoni della soia hanno attirato particolare attenzione per i loro possibili effetti sulla salute umana, in particolare sui sistemi cardiovascolare ed endocrino. Alcuni studi suggeriscono che il consumo di soia può avere effetti benefici sul rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi e cancro al seno, ma le prove sono ancora discordanti e richiedono ulteriori indagini.

È importante notare che alcune persone possono essere allergiche alla soia e devono evitarla nella loro dieta per prevenire reazioni avverse. Inoltre, il ruolo degli isoflavoni della soia nel cancro al seno è ancora dibattuto e le donne con storia personale o familiare di cancro al seno dovrebbero consultare il proprio medico prima di consumare grandi quantità di prodotti a base di soia.

Equol è un metabolita della daidzeina, che è un isoflavone presente in alcuni alimenti come la soia. È prodotto dal microbiota intestinale dopo l'ingestione di daidzeina. Equol ha proprietà di legame con gli estrogeni e può avere effetti simili agli estrogeni nel corpo umano. Alcuni studi hanno suggerito che l'equol potrebbe avere effetti benefici sulla salute, come la riduzione del rischio di cancro al seno e alla prostata, nonché sui sintomi della menopausa. Tuttavia, solo circa il 50% della popolazione umana è in grado di produrre equol dopo l'ingestione di daidzeina.

Quindi, Equol è un metabolita endogeno che si forma a partire dalla daidzeina, un isoflavone presente nella soia e altri alimenti vegetali. La capacità di produrre equol è variabile tra le persone ed è dipendente dal microbiota intestinale. Gli effetti dell'equol sul corpo umano sono ancora oggetto di studio, ma alcuni studi suggeriscono che potrebbe avere proprietà benefiche per la salute.

La protein-tirosina chinasi (PTK) è un tipo di enzima che catalizza la fosforilazione delle tirosine, un particolare aminoacido presente nelle proteine. Questa reazione consiste nell'aggiunta di un gruppo fosfato, derivante dall'ATP, al residuo di tirosina della proteina.

La fosforilazione delle tirosine svolge un ruolo cruciale nella regolazione di numerosi processi cellulari, tra cui la trasduzione del segnale, la proliferazione cellulare, l'apoptosi e la differenziazione cellulare.

Le PTK possono essere classificate in due gruppi principali: le PTK intrinseche o non ricettoriali, che sono presenti all'interno della cellula e si legano a specifiche proteine bersaglio per fosforilarle; e le PTK ricettoriali, che sono integrate nella membrana plasmatica e possiedono un dominio extracellulare utilizzato per legare i ligandi (molecole segnale).

L'attivazione di una PTK ricettoriale avviene quando il suo ligando si lega al dominio extracellulare, provocando un cambiamento conformazionale che induce l'autofosforilazione della tirosina nel dominio intracellulare dell'enzima. Questa autofosforilazione crea siti di legame per le proteine adattatrici e altre PTK, dando inizio a una cascata di segnalazione che può influenzare l'esito di diversi processi cellulari.

Le disregolazioni nelle PTK possono portare allo sviluppo di diverse malattie, tra cui il cancro e le malattie cardiovascolari. Pertanto, le PTK sono spesso considerate bersagli terapeutici promettenti per lo sviluppo di farmaci mirati.

I preparati a base di sostanze vegetali, noti anche come prodotti botanici o fitoterapici, sono medicinali derivati da piante o parti di esse che contengono principi attivi utilizzati per scopi terapeutici. Questi possono essere preparati in varie forme, tra cui estratti secchi, tinture, capsule, compresse, infusi e decotti.

Gli ingredienti vegetali attivi possono includere fiori, foglie, radici, corteccia o parti intere di piante. Spesso vengono utilizzati nella medicina tradizionale e alternativa per trattare una varietà di condizioni di salute, dal sollievo dei sintomi lievi all'aiuto nel trattamento di malattie croniche. Tuttavia, è importante notare che l'efficacia e la sicurezza di molti preparati a base di sostanze vegetali non sono state completamente studiate o dimostrate da prove scientifiche controllate. Pertanto, è essenziale consultare un operatore sanitario qualificato prima di utilizzarli per assicurarsi che siano appropriati e sicuri per l'uso individuale.

Gli inibitori enzimatici sono molecole o composti che hanno la capacità di ridurre o bloccare completamente l'attività di un enzima. Si legano al sito attivo dell'enzima, impedendo al substrato di legarsi e quindi di subire la reazione catalizzata dall'enzima. Gli inibitori enzimatici possono essere reversibili o irreversibili, a seconda che il loro legame con l'enzima sia temporaneo o permanente. Questi composti sono utilizzati in medicina come farmaci per trattare varie patologie, poiché possono bloccare la sovrapproduzione di enzimi dannosi o ridurre l'attività di enzimi coinvolti in processi metabolici anomali. Tuttavia, è importante notare che un eccessivo utilizzo di inibitori enzimatici può portare a effetti collaterali indesiderati, poiché molti enzimi svolgono anche funzioni vitali per il corretto funzionamento dell'organismo.

Le proteine della soia sono estratte dai fagioli di soia (Glycine max), che sono legumi ricchi di nutrienti. Le proteine della soia sono considerate un'importante fonte completa di proteine vegetali, poiché forniscono tutti gli aminoacidi essenziali necessari per il corretto funzionamento del corpo umano.

Le proteine della soia sono costituite da due principali fratti:

1. Frazione 7S (conosciuta anche come conglutina γ): ha una struttura simile a quella delle globuline, è solubile in acqua e contiene una maggiore quantità di aminoacidi essenziali rispetto alla frazione 11S.
2. Frazione 11S (conosciuta anche come conglutina α): ha una struttura simile a quella delle leghemoglobine, è solubile in soluzioni saline e contiene un'elevata quantità di arginina e lisina.

Le proteine della soia sono ampiamente utilizzate in vari prodotti alimentari, come sostituti della carne, bevande vegetali, yogurt vegano, dessert, barrette energetiche e integratori alimentari. Sono anche utilizzate nell'industria non alimentare per la produzione di schiume, collanti, vernici, inchiostri e detergenti.

Gli studi hanno dimostrato che le proteine della soia possono avere effetti benefici sulla salute umana, come la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, l'abbassamento dei livelli di colesterolo LDL ("cattivo") e il controllo del peso corporeo. Tuttavia, è importante notare che le proteine della soia sono anche note per contenere fitoestrogeni, composti vegetali simili agli estrogeni, che possono avere effetti sia positivi che negativi sulla salute, a seconda della dose e dell'esposizione individuale.

In sintesi, le proteine della soia sono una fonte versatile e nutriente di proteine vegetali, con numerosi vantaggi per la salute e l'ambiente. Tuttavia, è importante consumarle con moderazione e considerare eventuali effetti avversi potenziali.

La soia è una leguminosa che contiene proteine complete e una varietà di nutrienti, ed è ampiamente utilizzata come fonte di cibo in molte culture. Gli alimenti a base di soia sono qualsiasi prodotto alimentare che contiene soia o estratti di soia come ingrediente principale.

Esempi di alimenti a base di soia includono:

* Tempeh: un alimento fermentato a base di fagioli di soia interi, con una consistenza densa e un sapore terroso e leggermente amarognolo.
* Tofu: un alimento derivato dalla coagulazione del latte di soia, disponibile in diverse consistenze, dalle più morbide alle più compatte.
* Miso: una pasta fermentata a base di fagioli di soia e cereali, utilizzata come condimento o brodo.
* Latte di soia: bevanda vegetale prodotta dalla miscelazione di acqua e fagioli di soia tritati, filtrata per rimuovere i solidi.
* Proteine vegetali testurizzate (TVP): un alimento a base di proteine di soia disidratate, utilizzato come sostituto della carne in molti piatti vegetariani e vegani.
* Farina di soia: farina fine prodotta dalla macinazione dei fagioli di soia tostati, utilizzata come addensante o ingrediente in diversi piatti.

Gli alimenti a base di soia sono considerati una buona fonte di proteine vegetali, fibre, vitamine e minerali, e possono essere inclusi in una dieta equilibrata per fornire nutrienti importanti. Tuttavia, è importante notare che alcuni alimenti a base di soia possono essere altamente processati e contenere elevate quantità di sale, zucchero o grassi aggiunti, quindi è sempre consigliabile leggere attentamente l'etichetta degli ingredienti prima dell'acquisto.

La relazione farmacologica dose-risposta descrive la relazione quantitativa tra la dimensione della dose di un farmaco assunta e l'entità della risposta biologica o effetto clinico che si verifica come conseguenza. Questa relazione è fondamentale per comprendere l'efficacia e la sicurezza di un farmaco, poiché consente ai professionisti sanitari di prevedere gli effetti probabili di dosi specifiche sui pazienti.

La relazione dose-risposta può essere rappresentata graficamente come una curva dose-risposta, che spesso mostra un aumento iniziale rapido della risposta con l'aumentare della dose, seguito da un piatto o una diminuzione della risposta ad alte dosi. La pendenza di questa curva può variare notevolmente tra i farmaci e può essere influenzata da fattori quali la sensibilità individuale del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e l'uso concomitante di altri farmaci.

L'analisi della relazione dose-risposta è un aspetto cruciale dello sviluppo dei farmaci, poiché può aiutare a identificare il range di dosaggio ottimale per un farmaco, minimizzando al contempo gli effetti avversi. Inoltre, la comprensione della relazione dose-risposta è importante per la pratica clinica, poiché consente ai medici di personalizzare le dosi dei farmaci in base alle esigenze individuali del paziente e monitorarne attentamente gli effetti.

L'ovariectomia è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione delle ovaie, due ghiandole endocrine situate all'interno dell'addome femminile. Questa procedura può essere eseguita per diversi motivi, come il trattamento di tumori ovarici maligni, cisti ovariche, endometriosi grave, dolore pelvico cronico e nella castrazione delle femmine negli animali domestici. L'ovariectomia provoca l'interruzione della produzione degli ormoni sessuali femminili estrogeni e progesterone, il che può avere effetti significativi sul sistema riproduttivo e scheletrico, tra gli altri sistemi corporei. Nei esseri umani, l'ovariectomia è spesso seguita dalla menopausa indotta chirurgicamente con sintomi associati come vampate di calore, secchezza vaginale e osteoporosi.

La tirfostina è un farmaco antineoplastico che appartiene alla classe degli inibitori della tirosin chinasi. Agisce bloccando l'attività della tirosin chinasi, enzimi che giocano un ruolo cruciale nella trasduzione del segnale cellulare e sono spesso overexpressed o mutati nelle cellule tumorali.

La tirfostina è stata studiata come trattamento per una varietà di tumori solidi, tra cui il carcinoma polmonare a piccole cellule, il carcinoma mammario e il carcinoma ovarico. Tuttavia, non è più commercializzato in quanto i suoi benefici clinici non hanno superato i rischi associati al suo utilizzo.

Gli effetti collaterali della tirfostina possono includere nausea, vomito, diarrea, stanchezza, eruzioni cutanee e alterazioni della conta ematica. Inoltre, la tirfostina può interagire con altri farmaci e influenzare la funzionalità epatica e renale.

La tirfostina è stata anche studiata come trattamento per alcune malattie non tumorali, come l'asma e le malattie infiammatorie intestinali, a causa delle sue proprietà anti-infiammatorie. Tuttavia, i suoi effetti clinici in queste condizioni non sono stati sufficientemente studiati.

In medicina, il termine "vanadati" si riferisce a composti chimici che contengono ione vanadio nell'ossidazione stato +5. Il vanadio è un elemento traccia che può essere trovato in alcuni alimenti e bevande, come pepe, granturco, grano, olio di girasole, pesce e vino rosso.

I vanadati hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica per i loro potenziali effetti biologici, compreso il possibile ruolo nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. Alcuni studi sugli animali hanno dimostrato che il vanadio può migliorare la sensibilità all'insulina e abbassare i livelli di glucosio nel sangue. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se i vanadati siano sicuri ed efficaci come trattamento per il diabete mellito di tipo 2 negli esseri umani.

È importante notare che l'uso di composti di vanadio come farmaci è ancora considerato investigazionale e non è approvato dalla FDA per qualsiasi uso clinico. Inoltre, l'assunzione di dosi elevate di vanadio può causare effetti avversi, come nausea, vomito, diarrea e danni ai reni e al fegato. Pertanto, qualsiasi uso di vanadati a scopo terapeutico dovrebbe essere supervisionato da un medico qualificato.

I lattami macrociclici sono una classe speciale di composti organici naturali o sintetici che contengono un anello molecolare costituito da almeno 12 atomi, di cui almeno due sono atomi di azoto e il resto sono atomi di carbonio e/o ossigeno. Questi composti sono caratterizzati dalla loro struttura ciclica grande e complessa, che conferisce loro una serie unica di proprietà fisiche e chimiche.

In medicina, i lattami macrociclici hanno attirato particolare interesse come agenti terapeutici per una varietà di condizioni patologiche. Ad esempio, alcuni lattami macrociclici sono noti per le loro proprietà antibiotiche e antivirali, mentre altri hanno mostrato attività anti-tumorale e cardioprotettiva.

Uno dei lattami macrociclici più noti è la ciclosporina, un farmaco immunosoppressore utilizzato per prevenire il rigetto di organi trapiantati. La ciclosporina agisce inibendo il funzionamento delle cellule T del sistema immunitario, riducendo così la risposta immunitaria dell'organismo al nuovo organo trapiantato.

Un altro esempio di lattame macrociclico utilizzato in medicina è l'epirubicina, un farmaco chemioterapico impiegato nel trattamento di vari tipi di cancro, tra cui il cancro al seno e il cancro ai polmoni. L'epirubicina agisce intercalando il DNA delle cellule tumorali, impedendone la replicazione e provocandone la morte.

In sintesi, i lattami macrociclici sono una classe importante di composti organici con una vasta gamma di applicazioni terapeutiche in medicina, tra cui l'immunosoppressione, l'antibiotico e l'antitumorale.

I chinoni sono una classe di composti organici che contengono un anello aromatico con due gruppi carbonilici (-C=O) coniugati. Questi composti sono noti per le loro proprietà antimalariche, antibatteriche e antiprotozoarie. La più famosa delle chinoline è la chlorochina, che è stata ampiamente utilizzata nel trattamento della malaria. Tuttavia, l'uso di chinoni come farmaci è limitato a causa dei loro effetti collaterali, come la tossicità retinica e cardiaca. I chinoni sono anche presenti in natura e possono essere trovati in alcune piante, funghi e licheni. Inoltre, i chinoni sono ampiamente utilizzati nell'industria chimica come intermediari nella sintesi di coloranti, farmaci e altri prodotti chimici.

Il recettore degli estrogeni beta (ERβ) è un tipo di proteina nucleare che funge da recettore per gli estrogeni, una classe di ormoni steroidei. ERβ è uno dei due principali sottotipi del recettore degli estrogeni, l'altro essendo il recettore degli estrogeni alfa (ERα).

ERβ si trova principalmente nel tratto riproduttivo femminile, nelle ghiandole surrenali, nella prostata, nei polmoni e in altri tessuti. Ha un ruolo importante nello sviluppo e nella funzione dei tessuti riproduttivi femminili, nonché nella regolazione del metabolismo osseo, cardiovascolare e cerebrale.

ERβ è coinvolto anche nel mantenimento della salute delle cellule e nella prevenzione della crescita cellulare incontrollata. Alcuni studi suggeriscono che ERβ può avere effetti protettivi contro lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, come il cancro al seno e alla prostata.

Quando l'estrogeno si lega al recettore degli estrogeni beta, si verifica una cascata di eventi che portano all'attivazione o alla repressione della trascrizione dei geni bersaglio, il che può influenzare la crescita, la differenziazione e la funzione delle cellule.

Gli Sprague-Dawley (SD) sono una particolare razza di ratti comunemente usati come animali da laboratorio nella ricerca biomedica. Questa linea di ratti fu sviluppata per la prima volta nel 1925 da H.H. Sprague e R.C. Dawley presso l'Università del Wisconsin-Madison.

Gli Sprague-Dawley sono noti per la loro robustezza, facilità di riproduzione e bassa incidenza di tumori spontanei, il che li rende una scelta popolare per una vasta gamma di studi, tra cui quelli relativi alla farmacologia, tossicologia, fisiologia, neuroscienze e malattie infettive.

Questi ratti sono allevati in condizioni controllate per mantenere la coerenza genetica e ridurre la variabilità fenotipica all'interno della linea. Sono disponibili in diverse età, dai neonati alle femmine gravide, e possono essere acquistati da diversi fornitori di animali da laboratorio in tutto il mondo.

È importante sottolineare che, come per qualsiasi modello animale, gli Sprague-Dawley hanno i loro limiti e non sempre sono rappresentativi delle risposte umane a farmaci o condizioni patologiche. Pertanto, è fondamentale considerarli come uno strumento tra molti altri nella ricerca biomedica e interpretare i dati ottenuti da tali studi con cautela.

In biochimica, la fosforilazione è un processo che consiste nell'aggiunta di uno o più gruppi fosfato a una molecola, principalmente proteine o lipidi. Questa reazione viene catalizzata da enzimi chiamati chinasi e richiede energia, spesso fornita dall'idrolisi dell'ATP (adenosina trifosfato) in ADP (adenosina difosfato).

La fosforilazione è un meccanismo importante nella regolazione delle proteine e dei loro processi cellulari, come la trasduzione del segnale, il metabolismo energetico e la divisione cellulare. L'aggiunta di gruppi fosfato può modificare la struttura tridimensionale della proteina, influenzandone l'attività enzimatica, le interazioni con altre molecole o la localizzazione subcellulare.

La rimozione dei gruppi fosfato dalle proteine è catalizzata da fosfatasi, che possono ripristinare lo stato originale della proteina e modulare i suoi processi cellulari. La fosforilazione e la defosforilazione sono quindi meccanismi di regolazione dinamici e reversibili che svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio e le funzioni cellulari ottimali.

I benzochinoni sono una classe di composti organici che contengono un anello benzene con due gruppi quinone. I gruppi quinone sono formati da un anello aromatico a sei membri con due gruppi carbossilici sostituiti (-C=O).

I benzochinoni sono noti per la loro capacità di subire reazioni di riduzione e ossidazione, il che significa che possono facilmente guadagnare o perdere elettroni. Questa proprietà li rende utili in una varietà di applicazioni biologiche e chimiche.

In medicina, i benzochinoni sono talvolta usati come agenti chemioradioterapici per il trattamento del cancro. Un esempio comune è l'utilizzo di mitomicina C, un farmaco chemioterapico derivato da un tipo specifico di batterio chiamato Streptomyces caespitosus. Mitomicina C agisce inibendo la replicazione del DNA nelle cellule tumorali, il che alla fine porta alla morte delle cellule cancerose.

Tuttavia, l'uso dei benzochinoni come farmaci può anche causare effetti collaterali indesiderati, tra cui danni al fegato e ai reni, soppressione del midollo osseo e danni alle mucose. Pertanto, i pazienti che ricevono trattamenti a base di benzochinoni devono essere attentamente monitorati per garantire la sicurezza ed evitare complicazioni indesiderate.

I flavonoidi sono un tipo di composto fenolico naturale ampiamente distribuito nei regni vegetale e fungino. Essi costituiscono la più grande classe di composti fenolici, con oltre 6000 diverse strutture note. I flavonoidi sono noti per la loro varietà di effetti biologici, tra cui attività antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche e antivirali. Si trovano comunemente in frutta, verdura, tè, cacao, vino rosso e alcune erbe medicinali. I flavonoidi svolgono un ruolo importante nella difesa delle piante contro i patogeni e lo stress ambientale, e sono stati associati a una serie di benefici per la salute umana, come la prevenzione delle malattie cardiovascolari, del cancro e dell'aterosclerosi. Tuttavia, è importante notare che l'assunzione elevata di flavonoidi può anche causare effetti avversi in alcune persone, soprattutto se sono sensibili a queste sostanze.

I fenoli sono un gruppo di composti organici che contengono almeno un gruppo funzionale fenolo (-OH), legato a un anello benzenico. I fenoli possono essere derivati naturalmente da fonti vegetali o sintetizzati in laboratorio.

In medicina, alcuni fenoli sono utilizzati come farmaci per il loro effetto antisettico, antinfiammatorio e analgesico. Ad esempio, l'acido acetilsalicilico (aspirina) è un derivato del fenolo che viene ampiamente utilizzato come farmaco antipiretico, analgesico e anti-infiammatorio. Altri fenoli utilizzati in medicina includono il cloruro di fenolo, che ha proprietà antisettiche e disinfettanti, e la miricetina, un flavonoidi fenolico con attività antiossidante e antinfiammatoria.

Tuttavia, è importante notare che alcuni fenoli possono anche essere tossici o cancerogeni a seconda della dose e della via di esposizione. Pertanto, l'uso di fenoli come farmaci deve essere strettamente controllato e monitorato per garantire la sicurezza del paziente.

La "Genista" non è un termine utilizzato nella medicina generale o specialistica. È invece un genere di piante appartenente alla famiglia delle Fabaceae, note anche come leguminose. Queste piante contengono alcaloidi che possono avere effetti farmacologici, ma l'uso medico di estratti di Genista non è comune e non esiste una definizione medica standard per questo termine. Qualsiasi utilizzo medicinale di queste piante dovrebbe essere sotto la guida di un operatore sanitario qualificato, a causa del potenziale di effetti collaterali avversi.

La "Psoralea" è un genere di piante appartenenti alla famiglia Fabaceae, che comprende circa 70 specie differenti. Tuttavia, il termine "psoralea" può anche riferirsi ai frutti o alle estrazioni di queste piante, che sono state utilizzate in alcune forme di medicina tradizionale per secoli.

In particolare, i frutti della Psoralea corylifolia (nota anche come "bu gu zhi" in Cina) contengono composti chimici chiamati psoraleni, che possono avere proprietà fotosensibilizzanti e fotochimiche. Per questa ragione, alcune forme di medicina alternativa hanno utilizzato estrazioni di questi frutti per trattare una varietà di condizioni, tra cui la vitiligine, il psoriasi e altre malattie della pelle.

Tuttavia, è importante notare che l'uso di estrazioni di Psoralea può comportare rischi significativi, come reazioni fotosensibilizzanti gravi e un aumentato rischio di cancro della pelle se utilizzate in modo improprio o per periodi prolungati. Inoltre, la sicurezza e l'efficacia delle estrazioni di Psoralea non sono state sufficientemente studiate o dimostrate attraverso rigorosi studi clinici controllati, quindi non sono raccomandate come trattamento standard per qualsiasi condizione medica.

In sintesi, la "Psoralea" è un genere di piante che possono contenere composti chimici attivi chiamati psoraleni, che possono avere proprietà fotosensibilizzanti e fotochimiche. Tuttavia, l'uso di estrazioni di Psoralea per scopi medicinali può comportare rischi significativi e non è raccomandato come trattamento standard per qualsiasi condizione medica.

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La 'Maackia' non è un termine medico comunemente utilizzato. Si riferisce ad un genere di alberi decidui a foglia larga della famiglia delle Fabacee (o Leguminosae), originari dell'Asia orientale. Alcune specie di Maackia, come la Maackia amurensis, sono occasionalmente utilizzate in medicina tradizionale cinese per scopi terapeutici, come ad esempio trattare l'infiammazione e alleviare il dolore. Tuttavia, non esiste una definizione medica standard o universalmente accettata per la parola 'Maackia'.

In termini medici, "Pueraria" si riferisce a un genere di piante appartenenti alla famiglia Fabaceae (o Leguminosae), note anche come leguminose. Queste piante sono originarie delle regioni temperate e tropicali dell'Asia e dell'America. Il nome "Pueraria" deriva dal termine latino "puer", che significa "giovane", in riferimento all'aspetto giovanile dei germogli di queste piante.

La specie più nota e studiata è la Pueraria lobata (o Kudzu), una pianta rampicante originaria dell'Asia orientale, che ha trovato impiego nella medicina tradizionale cinese per secoli. I suoi rizomi essiccati vengono utilizzati per preparare decotti e infusi usati come rimedio per una varietà di disturbi, tra cui dolori articolari, febbre, dissenteria, diabete e mal di gola.

Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso della Pueraria e dei suoi estratti nella pratica medica convenzionale non è supportato da un'ampia base di evidenze scientifiche e che ulteriori ricerche sono necessarie per confermarne l'efficacia e la sicurezza.

La definizione medica di "caffè" si riferisce a una bevanda aromatica e leggermente amara, preparata per infusione delle fave tostate e macinate del caffè, una pianta originaria dell'Etiopia. Il componente attivo principale del caffè è la caffeina, un alcaloide stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale.

La caffeina contenuta nel caffè può avere effetti sia positivi che negativi sulla salute. Alcuni studi hanno suggerito che il consumo moderato di caffè (fino a 3-4 tazze al giorno) può essere associato a una riduzione del rischio di diverse malattie, tra cui il diabete di tipo 2, la malattia di Parkinson e alcuni tipi di cancro. Tuttavia, un consumo eccessivo di caffè o di altre bevande contenenti caffeina può causare effetti avversi, come insonnia, nervosismo, irritabilità, tachicardia e disturbi gastrointestinali.

Inoltre, la caffeina presente nel caffè può interagire con diversi farmaci e alterarne l'effetto terapeutico o aumentare il rischio di effetti avversi. Pertanto, è importante consultare un medico o un farmacista prima di consumare caffè o altre bevande contenenti caffeina se si stanno assumendo farmaci o se si hanno problemi di salute preesistenti.

La genisteina è uno dei tanti isoflavoni conosciuti. La genisteina è stata isolata nel 1899 dalla tintura di ginestra (Genista ... La genisteina oltre agisce come antiossidante e antielmintico. In generale molti degli isoflavoni hanno dimostrato di agire sui ... Gli isoflavoni, quali la genisteina e la daidzeina, si trovano in un certo numero di piante alimentari come fonte primaria di ... Sono in corso 43 ricerche nel mondo che valutano il potenziale terapeutico di genisteina in diverse patologie. ^ Sigma Aldrich ...
... formononetina e genisteina. La 4'-metossiisoflavone 2'-idrossilasi (numero EC 1.14.13.53), catalizza la stessa reazione ma è ...
Migliorano, inoltre, l'assorbimento della genisteina, che è un isoflavone . alla dose di 4-15 g / die, somministrate a soggetti ...
Genisteina, Daidzeina e Cumestrolo (Trifolium pratense) sono deboli agenti estrogenici. La Genisteina, il maggior isoflavone ... Il bersaglio della genisteina in questo caso sarebbe l'enzima preposto alla degradazione di questo nucleotide, la AMP ciclico ... La genisteina può anche modulare la funzione dell'enzima nucleare topoisomerasi, che serve al compattamento della cromatina e ... è stato possibile appurare con ricerche di laboratorio che la genisteina è capace di modulare le concentrazioni intracellulari ...
La pianta contiene un isoflavone, la genisteina, isolato nel 1899. L'isoflavone ha proprietà tintorie, dando pigmenti di colore ...
È dibattuto inoltre se gli isoflavoni contenuti nella soia, come la genisteina, possano essere nocivi per la tiroide. I ...
Alcuni studi hanno esaminato in modelli in vitro e sull'animale il ruolo della genisteina nel trattamento delle MPS. Si ...
... via chimica dall'amigdalina e analoghi contenuti dal legno possono essere derivate sostanze come acido prussico e genisteina ...
Il caempferolo, l'apigenina ed il caempferolo triglicoside sono substrati, come lo è la genisteina, che però reagisce più ...
... usando una dose adeguata di genisteina. Secondo questi autori la genisteina potrebbe rappresentare una speranza reale per i ... PL) Genisteina w leczeniu choroby Sanfilippo , pulsmedycyny.com.pl, su pulsmedycyny.com.pl (archiviato dall'url originale il 18 ... Uno studio clinico fatto con una frazione agliconata di genisteina ad alte dosi è iniziato presso il gruppo di ricerca ... Grzegorz Wegrzyn in Polonia che conduce ricerche sulla riduzione del substrato (SRT) con la genisteina sulla sintesi dei ...
... con la perdita di acqua e la formazione di genisteina. Questa reazione potrebbe avvenire spontaneamente. ^ (EN) 4.2.1.105, in ...
... formula molecolare della genisteina (Pagine di disambiguazione, Formule molecolari). ...
... genisteina e daidzeina), sono composti che si estraggono dalle piante, con struttura simile all'estradiolo, la cui azione ...
... genisteina (isoflavone della soia) acido vanillico (nell'aroma di vaniglia) silibinina (isolata dal cardo mariano) ...
... genisteina, vitamina C, vitamina E. Le metalloproteinasi della matrice o MMP sono enzimi che necessitano di ioni zinco come ...
... genisteina, glucosamina, glicirrizina, indoli, luteina, licopene, frazione di funghi maitake D, polifenoli, resveratrolo e ...

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