Il lucantone è un chemioterapico che si è dimostrato di grande attività nella bilharziosi (schistosomiasi) sperimentale della scimmia, di cui provoca la guarigione già alla dose di 20 mg/kg. Il composto è attivo sulle forme adulte di alcuni trematodi (Schistosoma haematobium e Schistosoma mansoni) e avrebbe, sui chemioterapici antimoniali, il vantaggio di non essere tossico e di poter venire somministrato per via orale. Viene evitata sia la somministrazione sottocutanea sia quella intramuscolare poiché il farmaco può causare una rilevante irritazione locale. La somministrazione endovenosa è invece gravata da una tossicità decisamente più rilevante rispetto a quella orale. Lucantone è un profarmaco che nellorganismo viene convertito nel metabolita attivo icantone dal quale è stato rimpiazzato nelle indicazioni come antiprotozoario. Più recentemente entrambi i composti sono stati sostituiti da praziquantel. Il farmaco in anni più recenti è stato utilizzato come agente anticancro, ...
La terapia con farmaci antiblastici è gravata spesso da importanti effetti collaterali; di norma questi sono classificati a seconda del tempo di latenza che impiegano per manifestarsi in: immediati (insorgono subito), precoci (entro alcuni giorni) e tardivi (entro settimane). Qui sotto sono raccolti quelli principali per tipologia di farmaco. I principali si manifestano a livello dellapparato gastrointestinale con nausea e vomito. Il vomito è un effetto molto comune negli schemi chemioterapici. In campo oncologico si divide in: acuto (compare entro 24 ore), tardivo (dopo le 24 ore) e anticipatorio (compare nei cicli successivi al primo in pazienti che hanno già provato lesperienza emetica). Il primo tipo è influenzato dal tipo di farmaco usato, dalla dose del medesimo, dallo schema utilizzato, dalla via di somministrazione e a volte anche dalla velocità di infusione. Il secondo tipo di solito raggiunge lacme di intensità verso il terzo giorno e a volte insorge nonostante un buon ...
Per il continuo estendersi delle patologie neoplastiche aumenta progressivamente luso di chemioterapici ,tra cui quelli somministrati ad alte dosi in vena , come i derivati del Platino, Vincristina, Taxani, Topotecani, ecc… che si possono considerare tra le sostanze tossiche a più alto rischio mutageno ( il tumore nasce da una mutazione ) e pertanto oncogene , disperse poi senza alcuna precauzione nellambiente. Infatti gli escrementi di quanti sono sottoposti a chemio non sono trattati come rifiuti tossici speciali, ma eliminati attraverso la comune rete fognaria. Significativo il rapporto N°02/16 (2002) dellIstituto Superiore di Sanità sullinduzione di tumore da parte dei chemioterapici :-. Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici che ha preso in considerazione i danni a breve e/o a lungo termine causati dallesposizione professionale ai chemioterapici antiblastici (CA) . «Proprio a causa delle loro proprietà citotossiche e immunosoppressive - si legge nel Rapporto - ...
Il carcinoma polmonare rappresenta una neoplasia ad alta incidenza nel mondo che, finora, nonostante i progressi terapeutici dellultima decade, è causa del decesso della maggioranza dei pazienti negli stadi avanzati della malattia. La chirurgia degli stadi iniziali seguita o meno dai trattamenti adiuvanti chemio e radioterapici rappresenta ancora lunica possibilità di approccio con intento curativo ma nella fase avanzata il trattamento palliativo si differenzia sulla base dellistotipo e, mentre nel carcinoma squamoso lutilizzo dei chemioterapici rappresenta ancora la prima linea delezione, nelladenocarcinoma la valutazione delle mutazioni genetiche ha rivoluzionato il paradigma terapeutico di questa forma, offrendo ai pazienti una chance di efficacia e una prospettiva di tolleranza più vantaggiosa rispetto alla chemioterapia che, peraltro, costituisce ancora il caposaldo della terapia nella maggioranza dei pazienti non mutati. Un capitolo nuovo è rappresentato dallo studio dei ...