Lo Yoga si differenzia dal Sāṃkhya anche per essere teista. La parte che Patañjali assegna a Dio (Īśvara nel testo) è però decisamente secondaria: non si tratta né di un dio creatore né di un dio giudice, ma di un dio che può essere di aiuto allo yogin (I.23). Dal punto di vista dottrinale, Dio è definito come il sommo Sé, un particolare spirito (puruṣa) quindi, consapevolezza suprema (I.24-25), maestro di ogni maestro (I.26). Īśvara è quindi un archetipo dello yogin, un collaboratore supremo ideale, un modello al quale, volendo, abbandonarsi (II.1). Per il filosofo Vyāsa uno dei principali commentatori di Patañjali, Īśvara è un puruṣa che è sempre stato libero ...