Il tipo ORTHOPOXVIRUS, correlati alla specie di virus del vaiolo bovino, ma il cui vero origine è sconosciuta. E 'stato usato come vaccino vivo contro il vaiolo. E' anche usato come vettore per inserire DNA estraneo in bestie. Rabbitpox virus e 'una specie di virus vaccinia.
Le reazioni cutanee e sistemica occasionale con la vaccinazione con il vaiolo (Del Vaiolo Umano).
Proteine trovate in una specie di virus.
Il processo di moltiplicazione virale intracellulare, comprendente la sintesi di proteine; dell ’ ACIDS lipidi e, a volte, e i loro assemblea in una nuova particella infettive.
Una famiglia di virus a infettare mammiferi (compreso l ’ uomo), uccelli e gli insetti. Ci sono due subfamilies: CHORDOPOXVIRINAE, i virus del vaiolo di vertebrati e ENTOMOPOXVIRINAE, i virus del vaiolo di insetti.
The functional ereditaria unità di virus.
Una specie di ORTHOPOXVIRUS causare infezioni nell ’ uomo. Nessuna infezione sono stati riportati dopo 1977 e il virus e 'ora considerato praticamente estinti.
Una specie di ORTHOPOXVIRUS e 'l'agente di vaiolo Bovino etiologic. E' strettamente correlati a ma antigenically diversa da un virus vaccinia.
Un acuto, molto contagioso, spesso fatale causata da una malattia caratterizzata da un andamento bifasico orthopoxvirus corso febbrile particolari e si tratta di eruzioni cutanee progressiva. La vaccinazione sia riuscita a sradicare il vaiolo nel mondo. (Dorland cura di), 28
Virus la cui materiale genetico e 'RNA.
Un virus vaccinia vitello linfa o di origine embrionali di pollo, usato per l ’ immunizzazione contro il vaiolo. E 'ora di laboratorio consigliata soltanto ai lavoratori esposti al virus del vaiolo. Alcuni paesi continuano a vaccinare quelli del servizio militare. Complicazioni risultanti dalla vaccinazione contro il vaiolo includono vaccinia, secondaria e infezioni batteriche, encefalomielite. Dorland, 28 (M)
Stabilito colture cellulari con il potenziale di propagarsi a tempo indeterminato.
Malattie causate dal virus POXVIRIDAE.
L 'aggregazione di VIRAL STRUTTURALI proteine e acido nucleico (VIRAL VIRAL DNA o RNA) per formare un VIRUS PARTICLE.
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.
Processo di crescita virus negli animali vivi, piante, o colture cellulari.
Piccoli peptidi sintetici che imitano gli antigeni di superficie di patogeni e immunogenico o prodotti con l'aiuto di tecniche da DNA ricombinante. Quest 'ultimo può anche essere intero virus la cui acidi nucleici sono stati modificati.
Il primo continuamente umani in coltura cellulare maligno, carcinoma della cervice uterina derivanti dal suo utilizzo di Henrietta Lacks. Queste cellule sono utilizzati per VIRUS Antitumor coltivazione e test di screening farmacologico.
Acido deossiribonucleico su materiale genetico di virus.
Componenti molecolari della cellula in grado di riconoscere e interagire con un virus, e che, dopo il legame, sono in grado di generare un segnale che innesca la catena di eventi precedenti la risposta biologica.
Metodo per misurare infectivity e moltiplicazione virale CULTURED ematiche, libera una lisi zone o placche sviluppiamo durante la bitume nei pasticcini al VIRAL sono rilasciati dal cellule infette durante l'incubazione. Con un virus, le cellule sono uccisi da un saggio biologico dell 'effetto citopatico; con gli altri, le cellule infette non vengono uccisi, ma può anche essere individuati mediante hemadsorptive abilita'. A volte la placca VIRAL cellule contengono antigeni che può essere misurata IMMUNOFLUORESCENCE.
Una specie di CERCOPITHECUS contenente tre sottospecie: C. Tantalo, C. e C. pygerythrus sabeus. Si trovano nei boschi e Savannah dell'Africa. Africa verde scimmia (C. pygerythrus) è il virus dell'immunodeficienza ospite naturale di scimmia e viene utilizzata per la ricerca sull'AIDS.
Il tipo specie del genere AVIPOXVIRUS. E 'l'agente etiologic FOWLPOX.
Sostanze elaborati da virus che hanno attività antigenico.
Le molecole di DNA in grado di replicazione autonoma entro la cellula ospite altre sequenze di DNA e nella quale possono essere inseriti e quindi amplificato. Molti sono ottenuti da plasmidi; BACTERIOPHAGES; o virus vengono impiegati per il trasporto del gene estraneo vettori genetica in cellule possedere un replicatore funzionale e contengono MARKERS genetico per facilitarne il riconoscimento selettivo.
Un genere di famiglia, POXVIRIDAE sottofamiglia CHORDOPOXVIRINAE, comprendente molte specie di virus di infettare mammiferi. Questo genere causare infezioni generalizzata e un'eruzione cutanea in alcuni ospiti. Il tipo specie è vaccinia virus.
L'espulsione di particelle virali dal corpo. Importante vie includere il tratto respiratorio, del tratto genitale, e tratto intestinale. Virus muta è una significativa modalità di trasmissione verticale (malattia infettiva, la trasmissione verticale).
Dei virus che manca un genoma completo cosi 'che non possono replicarsi o completamente non forma una proteina, alcuni sono host-dependent deficienti, quindi possono replicare solo in sistemi cellulari che forniscono agli particolare funzione genetico che gli manca. Gli altri, chiamato satellite virus, sono in grado di replicare solo quando il loro difetto genetico viene completato da una aiutante virus.
Un termine generale per le malattie prodotte da virus.
Il sistema di un virus infettivo, composto dal genoma virale, una proteina e una proteina chiamata capside, che può essere nuda o rinchiusa in una busta chiamato lipoproteina peplos.
Immunoglobuline prodotti in risposta a VIRAL antigeni.
Ribonucleic acido che rappresenta il materiale genetico di virus.
La misurazione del titolo di infection-blocking ANTISERA testando una serie di le soluzioni diluite per un determinato l ’ endpoint virus-antiserum interazione, generalmente in cui la diluizione avvenga in colture di tessuto inoculati con il serum-virus miscele dimostrare citopatologia (CPE) o la diluizione alla quale il 50% di cavie iniettato serum-virus miscele show infectivity (ID50) o morire (LD50).
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
Proteine virali che compongono il maturo assemblato VIRUS. Possono comprendere bitume nei pasticcini al nucleo nucleocapsid gag) alle proteine plasmatiche (proteine, enzimi confezionato entro il virus (pol particella di proteine), e la membrana componenti (env proteine). Questi non includono le proteine codificato nel genoma VIRAL prodotte in cellule infette, ma non confezionato con il virus particella, ossia la cosiddetta non-structural VIRAL Nonstructural alle proteine plasmatiche (proteine).
Sospensioni della virus attenuato o ucciso per la prevenzione o il trattamento di malattie virali infettive.
Uno dei fattori citoplasmatica processi che influenza il differenziale il controllo di Gene azione in virus.
Una specie di scimmia Rhesus polyomavirus originariamente isolati dal tessuto renale produce malignità umano e cellule renali di criceti neonati.
Il tipo specie di MORBILLIVIRUS e la causa della malattia umana morbillo, altamente infettiva che colpisce perlopiù bambini.
Livelli di proteine animali che circondano il virus con capside nucleocapsids tubulare. La busta è costituito da uno strato interno di lipidi e virus proteine specifiche denominate anche matrice membrana o proteine. Lo strato esterno è composto da uno o più tipi di subunità morfologica chiamato peplomers quale progetto dall'involucro virale; questo strato sempre consiste di glicoproteine.
Il tipo specie normalmente ALPHAVIRUS trasmessa tramite culex zanzare in Egitto, Sud Africa, India, Malesia, Filippine e Australia. Può essere associata a febbre nell ’ uomo. (Diversi dai sierotipi di meno di 17% nei sequenza nucleotide) includono Babanki, Kyzylagach e Ockelbo virus.
Virus dell ’ acido di chi e 'il DNA.
Produzione di nuovi accordi di DNA da vari meccanismi quali assortimento, la segregazione, LIVELLO finita; Ehi CONVERSION; genetico trasformazione; genetico coniugazione; genetico trasduzione; o infezione dei virus.
Una specie di malattia ORTHOPOXVIRUS causando un'epidemia tra prigioniero primati.
Una linea cellulare derivato dalle cellule renali di africano vervet verde (scimmia), (CERCOPITHECUS aethiops) usato principalmente per replicazione virale studi e le targhe.
Virus parassiti su per le piante più alte di batteri.
Un gruppo di virus nel PNEUMOVIRUS genus responsabili di malattie respiratorie infezioni in varie mammiferi, umani e bovini maggiormente colpiti ma infezioni in capre e pecore sono stati inoltre riportati.
Il tipo specie di lyssavirus causando la rabbia sugli esseri umani e gli altri animali. La trasmissione e 'soprattutto da morsi di animali con la saliva. E' il virus neurotropico moltiplicando in neuroni e myotubes di vertebrati.
Tumor-selective, duplicazione virus competenti che hanno effetti antineoplastici. Cytotoxicity-enhancing produrre proteine e / o che ha determinato una risposta immunitaria Antitumor sono modificati geneticamente in modo che si possono replicare in cellule di cancro ma non nelle cellule normali e sono usati in ONCOLYTIC Oncolitica.
Proteine icosahedral trova principalmente nel DNA e RNA virus. Sono composti di proteine direttamente collegate con l'acido nucleico dentro la NUCLEOCAPSID.
Un sottotipo di INFLUENZA A con le proteine di superficie del virus emoagglutinina e neuraminidasi 1 1. Il sottotipo H1N1 è responsabile della pandemia di influenza spagnola del 1918.
Agenti impiegati nella profilassi o la terapia di VIRUS DISEASES. Alcuni dei metodi possono comportarsi includono impedendo la replicazione virale mediante inibizione della DNA polimerasi virale; il legame con specifici recettori nella superficie virale e l ’ inibizione penetrazione o Uncoating; l ’ inibizione della sintesi delle proteine virali; o bloccando stadi finali della virus assemblea.
La sequenza delle purine e PYRIMIDINES in acidi nucleici e polynucleotides. È anche chiamato sequenza nucleotide.
Un sottotipo di un virus dell'influenza in rappresentanza delle proteine di superficie del 5 emoagglutinina e neuraminidasi 1. Il sottotipo H5N1 frequentemente referred to as the influenza aviaria, e 'endemica tra gli uccellini selvatici e molto contagioso tra domestici (POULTRY) e agli uccelli selvatici, e di solito non infettare gli umani, ma alcuni casi sono stati segnalati.
Il tipo VESICULOVIRUS causando una specie di malattia in modo sintomatico simile a malattia aumentata drasticamente nei bovini, cavalli e maiali. Può essere trasmesso ad altre specie incluso l ’ uomo che provoca sintomi simil-influenzali.
Proteine preparato mediante tecnologia del DNA ricombinante.
Il tipo specie di LEPORIPOXVIRUS myxomatosis, che causa una grave malattia generalizzata nei conigli. Tumori non sono sempre presente.
La biosintesi del RNA condotti in un modello di DNA. La biosintesi del DNA di un modello si chiamato RNA invertito Transcription.
Specifico sottotipi emoagglutinina codificata da virus.
Il tipo specie del genere umano ORTHOHEPADNAVIRUS che causa l'epatite B ed è altresì a quanto pare le con epatocarcinoma. Dane particella è un virus di epatite intatta, in particelle sferiche suo scopritore. E si osservano anche particelle tubulare nel siero.
Una lieve, di mucche esplosivo malattia della pelle causata da un virus del vaiolo bovino, con lesioni che si verificano principalmente sulla mammella e tette. Umano infezione può verificarsi mentre mungere un animale infetto.
Una sequenza di nucleotidi sono tripletta che equivale a codoni specificando amino ACIDS e cominciare con un detonatore codone e finisce con una fermata codone (codone, TERMINATOR).
La somministrazione di vaccini per la stimolazione della risposta immunitaria. Questo comprende qualsiasi preparazione per la profilassi immunologica attiva.
Specie del genere, sottogenere primate LENTIVIRUS virus che causano immunodeficienza nell ’ immunodeficienza (virus, che induce PRIMATE), sindrome da immunodeficienza acquisita (nelle scimmie e le scimmie Tutte). Il DNA di organizzazione di Siv è praticamente identica all'HIV.
Un sottotipo di INFLUENZA una rappresentanza delle proteine di superficie del virus 3 emoagglutinina e neuraminidasi 2. Il H3N2 sottotipo è responsabile della pandemia di influenza di Hong Kong del 1968.
Membrana glicoproteine di virus influenzali che sono coinvolti in emoagglutinazione, virus sequestro e la busta la fusione. Quattordici diverse sottospecie di HA glicoproteine e nove dei Narcotici Anonimi glicoproteine sono state identificate da un virus dell'influenza; non sono stati identificati sottogruppi poliarticolari for Influenza B o C virus influenzale.
I topi inbred Balb C sono una particolare linea genetica di topo da laboratorio nota per la loro suscettibilità a sviluppare tumori e per avere un sistema immunitario alterato, con una risposta Th2 dominante.
Alterazioni morfologiche visibili nelle cellule infettate con virus, include cellule spegnimento RNA e la sintesi proteica, fusione cellulare, il rilascio di tali enzimi, le variazioni della permeabilità della membrana cellulare, diffondono le variazioni delle strutture intracellulare inclusione virale, presenza di corpi e le aberrazioni cromosomiali. Esclude trasformazione maligna, che e 'CELLULARE trasformazione, VIRAL. Cytopathogenic virale effetti fornire una preziosa modalità per l' individuazione e classificazione dell virus.
Una specie di FLAVIVIRUS, uno dei virus encefalite giapponese (encefalite virus IN GIAPPONESE], puo 'infettare uccelli e mammiferi. Nell ’ uomo, e' osservati più frequentemente in Africa, Asia ed Europa presenta come un ’ infezione o febbre (indifferenziata WEST NILE febbre). Il virus e 'apparso in Nord America per la prima volta nel 1999. E' trasmessa principalmente da culex spp zanzare che si nutre principalmente sugli uccelli, ma puo 'anche l'asiatico Tiger zanzara Aedes albopictus, che alimenta principalmente sugli animali.
Immunizzati linfociti T che può distruggere appropriato direttamente le cellule bersaglio. Questi linfociti citotossici può essere generato in in vitro (colture di linfociti strappo al legamento), in vivo durante un trapianto (GVH) o dopo l ’ immunizzazione con allotrapianto, o di cellule tumorali viralmente trasformato o modificato chimicamente cellula bersaglio. Il lytic fenomeno è noto anche come lympholysis cellulo-mediata (LMC). Questi CD8-positive cellule sono molto diverso dal killer è naturale. E l'assassino delle cellule T, ci sono due fenotipi: TC1 e TC2.
Un colto linea di fibroblasti del topo C3H che non rispettare l'un l'altro e non formuliamo Caderine.
Un sottordine dei primati composta da 6 famiglie: CEBIDAE (del Nuovo Mondo scimmie) ATELIDAE (del Nuovo Mondo scimmie) Cercopithecidae (Vecchio Mondo scimmie) HYLOBATIDAE (Gibbons e CALLITRICHINAE siamangs), (e) e nella marmoset tamarins Hominidae (umani e grandi primati).
Il meccanismo attraverso il quale virus latente, quali virus geneticamente trasmesso tumore (PROVIRUSES) o Profagi di lysogenic batteri, sono indotte da riprodurre e poi rilasciare il virus infettivo. E possono essere effettuate da vari stimoli (incluso esogene endogena e B-Cell LIPOPOLYSACCHARIDES, glucocorticoidi, ormoni, pyrimidines alogenati radiazioni ionizzanti, luce ultravioletta e superinfecting virus.
Qualsiasi vaccinazione dopo una vaccinazione primaria e coinvolgendo all 'esposizione allo stesso o un strettamente correlati antigene.
Una sottopopolazione di linfociti T coinvolto nella regolamentazione MHC di Classe I-restricted interazioni e includono entrambi linfociti T citotossici (linfociti T citotossici e CD8, linfociti T) + soppressore.
E 'un indole-dione ottenuti dall ’ ossidazione di blu indaco, inibitori delle monoamino ossidasi e alti livelli INIBITORI DELLA sono state trovate nelle urine di parkinsonismo pazienti.
Una sottofamiglia in famiglia MURIDAE, comprendente i criceti. Quattro delle più comuni sono generi Cricetus, CRICETULUS; MESOCRICETUS; e PHODOPUS.
Extrachromosomal, di solito CIRCULAR molecole di DNA che siamo autoreplicanti e valori da un organismo ad un altro. Si trovano in una varietà di Degli Archaea batteriche, fungine, proliferazione e piante. Vengono usati in genetico ENGINEERING come clonazione vettori.
I vaccini inattivati o il candidato vaccini contenenti l ’ HIV o alcune delle sue componenti e progettata per prevenire o trattare l'AIDS. Un vaccino contenente antigeni sono recombinantly prodotto.
Intenzionale stimolazione della risposta immunitaria. L ’ immunizzazione primaria prevede la somministrazione di antigeni o Immunologic adiuvanti. Immunizzazione passiva prevede la somministrazione di IMMUNE sera o dei linfociti o i loro estratti (ad esempio, il fattore, trasferimento RNA immunitario) o di trapianto di cellule immunocompetenti producono tessuti (timo o del midollo osseo).
Il grado di iniziano la patogenesi in un gruppo o specie di microorganismi come indicato dal caso o virus fatale e / o la capacità dell ’ organismo di invadere i tessuti dell'ospite. Il patogeno capacita 'di una determinata dal suo organismo è virulenza FACTORS.
Un enzima che catalizza la conversione di ATP e timidina di ADP e timidina 5 '-Fosfato. Deossiuridina può anche fungere da acceptor e dGTP come donatore. (Dal Enzyme nomenclatura, 1992) CE 2.7.1.21.
Uso di virus attenuato come AGENTS antineoplastici da uccidere selettivamente le cellule di cancro.
Il legame di particelle virali ai recettori presenti sulla superficie della cellula ospite. Contro i virus, la frazionato legante di solito è una glicoproteina di superficie come il virus non capsulati. Per il virus capside usare come legante.
La proteina involucro protettivo esterno di un virus, che protegge il virus dell ’ acido.
Una specie di ORTHOPOXVIRUS infettando topi e causando una malattia che causa organi interni e produce caratteristica lesioni cutanee.
Proteine, di solito glicoproteine, trovato nel virale buste di una varietà di virus. Promuovono la fusione della membrana delle cellule e potrebbe conseguentemente funzione secondo il richiamo intracellulare del virus da cellule.
Biologicamente attivi creato dal DNA in vitro unione di segmenti di DNA da fonti diverse, che comprende le ricombinazione ’ articolazione o in una regione dove due heteroduplex ricombinazione di molecole dna sono collegati.
Una specie di gonfiore circoscritto LEPORIPOXVIRUS causando sottocutanea nel coniglio, di solito sui piedi.
Vaccini vivi preparata da microrganismi che sono stati sottoposti a un adeguamento fisico (ad esempio a radiazioni o temperatura condizionata) o di laboratorio su animali di passaggio seriale ospiti o infette dei tessuti / colture cellulari, al fine di produrre avirulent ceppi mutanti capaci di indurre immunità protettiva.
Una specie di ALPHAVIRUS isolato in centrale, orientale e Sud Africa.
Una famiglia di RNA virale causando INFLUENZA e altre malattie, ci sono cinque riconosciuto generi: INFLUENZAVIRUS A; INFLUENZAVIRUS B; INFLUENZAVIRUS C; ISAVIRUS; e THOGOTOVIRUS.
La specie Oryctolagus Cuniculus, in famiglia Leporidae, ordine LAGOMORPHA. I conigli sono nato in tane furless e con gli occhi e orecchie chiuse. In contrasto con lepri, conigli hanno 22 cromosoma paia.
La capacità di un virus patogeno mentire latente dentro una cella (latente). In eukaryotes infezione all ’ attivazione e la replicazione virale può essere causata da cellule stimolazione extracellulare fattori di trascrizione. Latenza in Fago is maintained by the espressione di viralmente Repressors codificato.
Il tipo specie di PARAPOXVIRUS che induce un ’ infezione della pelle in ospiti, solitamente giovani pecore. Gli uomini potranno contratto lesioni cutanee locali per contatto. Il virus a quanto pare persiste nel terreno.
Propagati in vitro in cellule speciale media favorevoli alla crescita. Colture cellulari sono utilizzati per studiare, sullo sviluppo morphologic, disturbo metabolico e fisiologico processi genetici, tra gli altri.
Una specie di RESPIROVIRUS anche chiamato hemadsorption virus 2 (HA2), che provoca laryngotracheitis nell ’ uomo, specialmente bambini.
Un genere della famiglia herpes viridae sottofamiglia, ALPHAHERPESVIRINAE, composto da herpes virus simplex-like le specie è herpesvirus 1 Dei umano.
Al che induce un non-metabolizable analogico espressione del LAC Operone.
Vettori ricombinante del DNA che codificano antigeni somministrato per la prevenzione o il trattamento della malattia. Le cellule dell'ospite, prendi il DNA, esprimere l'antigene, e presentarlo al sistema immunitario in un modo simile a quello che potrebbero verificarsi durante un ’ infezione naturale. Questo induce una risposta immunitaria umorale e cellulare contro la codificato antigeni. Il vettore è chiamato il DNA perche 'non c'è bisogno di complesso; la consegna di formulazione o agenti plasmide viene iniettato in soluzione salina o di altri intermediari.
Non immuni da inattivazione dei virus relativi tecniche e includono estremi, il trattamento di radiazioni ultraviolette, radiazioni ionizzanti; disidratazione; antisettici; solventi organici, disinfettanti e detergenti.
I virus che provocano tumori.
Uso di restrizione Endonucleases per analizzare e generare una mappa fisica di genomi, geni, o altri segmenti di DNA.
Il tipo che provoca una specie di RUBULAVIRUS malattie infettive acute nell ’ uomo, interessando principalmente bambini. La trasmissione si verifica attraverso goccia infezione.
Prodotto da tipi oncogeni di infezioni causate da virus, il DNA i virus sono meno numerose ma più diversificate di quelle causata dal virus RNA oncogeno.
Il richiamo intracellulare di nudo o DNA tramite purificata ematiche, di solito significa che il processo in cui si e 'in eukaryotic cells a trasformazione trasformazione batterica (batterica) e sono entrambe abitualmente utilizzate in Ehi TRASFERIMENTO INFERMIERE.
Le relazioni tra gruppi di organismi che si rifletteva la loro composizione genetica.
La biosintesi del amminoacidi e proteine di ribosomi, diretto da tramite trasferimento RNA RNA messaggero che e 'accusato di amminoacidi proteinogenic standard ACIDS.
Proteine, spesso alla codificati glicosilata dall'involucro env) (di solito vengono sintetizzato come precursori delle proteine poliproteine (accettata) e ritardo nella versione finale involucro virale glicoproteine da una proteasi virale.
Malattie causate dal virus ORTHOMYXOVIRIDAE.
Enzimi in grado di catalizzare DNA template-directed estensione della 3 '... - Fine della un filamento di RNA un nucleotide alla volta. Possono iniziare una catena de novo eukaryotes. In tre documenti dell ’ enzima, sono state distinte sulla base della sensibilità alla alpha-amanitin e dal tipo di RNA sintetizzata. (Dal Enzyme nomenclatura, 1992).
I virus che producono una comparsa di chiazze le foglie delle piante.
L 'entità dello sviluppo di un uovo fecondato (zigote). Il processo di sviluppo inizia circa 24 ore prima dell'uovo al biancastro BLASTODISC, un piccolo posto sulla superficie del tuorlo d'uovo a 21 giorni di incubazione, l'embrione si svilupperà prima la schiusa.
Siti su un antigene che interagiscono con anticorpi specifici.
Pneumovirus infezioni causate dal virus RESPIRATORY sinciziale gli umani e bovini maggiormente colpiti ma infezioni in capre e pecore.
I topi inbred C57Bl sono una particolare linea genetica di Mus musculus, ampiamente utilizzati in ricerca biomedica per i loro tratti geneticamente e fenotipicamente omogenei e stabili.
RNA sequenze che servire come modelli per la sintesi proteica batterica mRNAs. Trascrizioni primario in genere a cui non richiedono Post-Transcriptional elaborando mRNA eucariotiche viene sintetizzata nel nucleo e devono essere esportati al citoplasma per una traduzione. MRNAs eucariote sono piu 'una sequenza di polyadenylic acido quando guardo la 3' fine, referred to as the poli (A) coda. La funzione di questa coda non si sa con certezza, ma potrebbe avere un ruolo nelle esportazioni di maturo mRNA dal nucleo nonché per stabilizzare un mRNA molecole da ritardato la degradazione nel citoplasma.
Sequenze brevi (generalmente circa dieci coppie base) di DNA che sono complementari a sequenze di RNA messaggero transcriptases temporanee e permettere a inizia a copiare sequenze adiacente del mRNA. Segnali usata prevalentemente in genetica e biologia molecolare tecniche.
Una specie HEPATOVIRUS contenente una sierotipo e due ceppi del virus influenzale: Umano l'epatite A ed epatite Scimmie virus dell ’ epatite A causando nell ’ uomo (l'epatite A) e primati, rispettivamente.
Un enzima che catalizza la scissione idrolitica dei nucleosidi trifosfati ad analoghi nucleosidici diphosphates. Può anche catalizzare l ’ idrolisi di nucleotide trifosfati, diphosphates, tiamina diphosphates e DAP. Gli analoghi nucleosidici trifosfato Fosfoidrolasi I e II sono sottospecie di enzima che si trovano soprattutto in virus.
Microscopia usando un fascio di elettroni, anziche 'la luce, per visualizzare il campione, permettendo in tal modo molto più grande ingrandimento. Le interazioni di elettroni con campioni sono utilizzato per fornire informazioni sulla struttura fine di quel campione. In TRASMISSIONE microscopia elettronica le reazioni degli elettroni, trasmessi attraverso l'esemplare sono raffigurate SCANNING microscopia elettronica. In un fascio di elettroni non-normal cade in un angolo del campione e l'immagine è desunta dalle reazioni che si verificano in alto sul piano di quell'esemplare.
La somma del peso di tutti gli atomi in una molecola.
Metodo in vitro per la produzione di grandi quantità di frammenti di DNA o RNA specifici definiti lunghezza e la sequenza di piccole quantità di breve analisi Di Sequenze sequenze di supporto (inneschi). Il passi essenziali includono termico la denaturazione del bersaglio a doppio filamento molecole annealing degli inneschi al loro sequenze complementari e l 'estensione della ritemprate enzimatica inneschi per la sintesi di DNA polimerasi. La reazione è efficiente, in particolare, ed estremamente sensibile. Usa la reazione comprendono la diagnosi di malattie, la valutazione della mutazione difficult-to-isolate patogeni, analisi, test genetici, sequenza del DNA, analizzando le relazioni evolutivo.
Un vesicular-pustular disseminata eruzione causata dal virus herpes simplex (herpesvirus hominis), il virus vaccinia, o immunoglobuline zoster (herpesvirus 3 Degli HUMAN). Essa è normalmente di confronto con una preesistente inattivi o attiva, dermatite atopica (dermatite, rash atopico).
Una zona mostrando alterata colorazione comportamento nel nucleo o citoplasma di alcune cellule infettate con virus dell ’ inclusione corpi rappresentano "virus fabbriche" in cui virale dell ’ acido o proteine viene sintetizzato; altri sono solo oggetti del, lasciando macchie. Un esempio, Negri cadaveri sono presenti nel citoplasma or processes delle cellule nervose negli animali che sono morti di rabbia.
L ’ inserimento di molecole di DNA ricombinante da procariote e / o in un veicolo che fonti eucariotiche, quali un virus o plasmide vettore e l 'introduzione dell ’ ricevente ibrido molecole in cella senza alterare la fattibilità di quelle celle.
Il tipo specie di etiologic LENTIVIRUS e l'agente di AIDS. E 'caratterizzato da un saggio biologico dell' effetto citopatico ed affinità per i T4-lymphocyte.
Una specie di RESPIROVIRUS frequentemente isolate da bambini piccoli con faringite, bronchite, e polmonite.
Gruppo di alpharetroviruses (ALPHARETROVIRUS) che produce sarcomata e di altri tumori nei polli e altri fauna e anche in piccioni, anatre, e topi ".
Un riarrangiamento tramite perdita di segmenti di DNA o RNA sequenze, che normalmente sono separati in prossimita '. Questa delezione può essere individuata mediante tecniche citogenetica e può anche essere dedotte da il fenotipo, indicando una cancellazione a uno specifico locus.
Il tipo specie di PNEUMOVIRUS e una buona causa della bassa malattie respiratorie nei neonati e nei bambini. Ma spesso presenta bronchite, broncopolmonite e sono ulteriormente caratterizzata da febbre, tosse, dispnea, respiro ansimante e pallore.
Proteine codificate l'antivirale gag Gene. I prodotti di solito sono sintetizzato come precursori delle proteine o poliproteico che poi vengono squarciato da proteasi virale per ottenere i prodotti finiti. Molti dei prodotti finali sono associate alla nucleoprotein nucleo del virion. gag e 'il diminutivo di group-specific antigene.
Una specie di polyomavirus apparentemente infettando oltre il 90% dei bambini ma non chiaramente associato a malattia clinica nell'infanzia. Il virus rimane latente nel corpo per tutta la vita e può essere riattivato in determinate circostanze.
Il tipo specie di ARENAVIRUS, parte del Vecchio Mondo Arenaviruses (ARENAVIRUSES, VECCHIO MONDO), producendo una silenziosa in casa e i topi di laboratorio. Nell ’ uomo, l ’ infezione con LCMV puo 'essere inapparent o presentano una malattia simil-influenzale, una forma benigna o una grave meningite asettica, meningoencephalomyelitis. Il virus può infettare scimmie, cani, i topolini, cavie, criceti, quest' ultimo un epidemiologicamente importante ospite.
L ’ introduzione di DNA virale in host-cell DNA. Ciò include 'integrazione della fagia DNA al DNA batterico; (LYSOGENY); per formare un PROPHAGE o integrazione di oligo DNA e le DNA per formare un PROVIRUS.
Malattie della pelle causate da virus.
Virus la cui tassonomica relazioni non sono state stabilite.
Una specie di polyomavirus, originariamente isolata dal cervello di un paziente con la leucoencefalopatia multifocale progressiva. Il paziente ne sia iniziali J.C. dato il virus il suo nome. Non è accompagnata da qualsiasi apparente malattia demielinizzante ma grave malattia può manifestarsi dopo, probabilmente seguono la riattivazione del virus latente.
Una sottopopolazione di linfociti T coinvolto nell ’ induzione della maggior parte delle funzioni immunologico. Il virus HIV ha tropismo selettivo per il T4 che esprime le cellule CD4 marker del fenotipo, un recettore per l ’ HIV. Anzi, l'elemento chiave nel profondo immunosoppressione visto nell ’ infezione da HIV è di questo sottogruppo la diminuzione dei linfociti T.
Il tipo specie di ORBIVIRUS causando una grave malattia negli ovini, specialmente agnelli. Potrebbe infettare anche ruminants selvaggio e altri animali domestici.
Test per l ’ antigene tessuto utilizzando un metodo, mediante coniugazione di anticorpi con una tintura fluorescente fluorescente tecnica, ADDEBITI DIRETTI (anticorpi) o indiretto antigen-antibody, formazione di complessi che viene poi etichettata con fluorescein-conjugated anti-immunoglobulin anticorpo (anticorpi fluorescenti tecnica, indiretta). Il tessuto e 'poi esaminato mediante microscopia in fluorescenza.
Una delle Type II forse 3.1.21.4 deoxyribonucleases (CE). Riconosce e Cleaves la sequenza A / AGCTT alla barra. Hindlll viene da Haemophilus influenzae R (d). Numerose isoschizomers. CE 3.1.21.-.
Il tipo specie di produrre ALPHARETROVIRUS latente o manifesto leukosis linfoidi in pollo.
Proteine che formano il capside dei virus.
Membrana o glicoproteine presenti sulla superficie delle cellule.
Coniugato protein-carbohydrate composti incluso Mucine, mucoid e amiloide glicoproteine.
Il tasso dynamics in chimica o sistemi fisici.
Fusione di cellule somatiche in vitro o in vivo di cellule somatiche, con l'ibridazione.
Un saggio immunologico utilizzando un anticorpo etichettata con un enzima marcatore come rafano perossidasi. Mentre o l ’ enzima o l ’ anticorpo si lega a un substrato immunosorbent, entrambi mantenere l 'attività biologica; la variazione di attività enzimatica come risultato della reazione enzyme-antibody-antigen è proporzionale alla concentrazione di l'antigene e può essere misurata spectrophotometrically o ad occhio nudo. Molte varianti del metodo sono stati sviluppati.
Glicoproteina di Sendai, para-influenza, Newcastle, e altri virus che partecipa legame a recettori nella superficie del virus, la proteina HN possiede entrambe di emoagglutinina e neuraminidasi.
Acido Carbon-containing phosphonic. Gli infortuni sono composti che avere carbonio legato ad ossigeno atomo o il fosforo atomo dell' (P = O) ossigeno struttura.
Il processo con cui una molecola di DNA è duplicato.
Una collezione di sparpagliati per il virus a RNA a singolo filamento Bunyaviridae, Flaviviridae e Togaviridae famiglie la cui proprietà comune è la capacità di indurre encephalitic condizioni di infetti ospiti.
Reazioni sierologico in cui un antisiero contro uno reagisce con un antigene non identici ma strettamente correlati antigene.
Le manifestazioni della risposta immunitaria che vengono mediate da antigen-sensitized linfociti T o dalla via linfochine. Ciò si svolge in assenza di anticorpi circolanti o dove anticorpo gioca un ruolo.
Dell ’ acido strutture presenti sulla 5 di fine cellulari eucariotiche e la carica virale e un po 'RNA messaggero eterogenea RNAS nucleare. Queste strutture, che sono carica positiva, proteggere la cui sopra al loro terms RNAS contro attacco da phosphatases e altri nucleasi e promuovere la funzione mRNA a livello dell ’ inizio della traduzione. Analoghi del cappuccio RNA RNA CAP analoghi), che manca la carica positiva, inibire l ’ inizio della sintesi proteica.
Include lo spettro di infezioni da virus dell ’ immunodeficienza umana che vanno da asintomatico attraverso sieropositività, all ’ AIDS (ARC), sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).
Il tipo specie del genere. Preside FLAVIVIRUS vettore trasmissione per gli esseri umani non è da Aedes spp. zanzare.
Il tipo specie di RESPIROVIRUS nel sottofamiglia PARAMYXOVIRINAE. E 'la versione di HUMAN murino VIRUS parainfluenza 1, distinto da ospite.
Un ceppo di virus Della Leucemia Murine (virus), la leucemia murina emergenze durante la propagazione delle S37 topo sarcoma, e leucemia linfoide infetta anche nei topi, ratti e neonato criceti. E a quanto pare e 'trasmessa agli embrioni in utero e ai neonati attraverso il latte materno.
Elementi di intervalli di tempo limitato, contribuendo in particolare i risultati o situazioni.
Una specie di FLAVIVIRIDAE causando parenterally-transmitted l'epatite C che è associato con trasfusioni e abuso di droga. Il virus dell ’ epatite C e 'il tipo specie.
Agglutinazione di eritrociti da un virus.
Il tipo specie di sottofamiglia il linfocriptovirus, GAMMAHERPESVIRINAE, infettando le cellule B nell ’ uomo. E può essere dell ’ agente di mononucleosi infettiva ed è fortemente associato al orale (leucoplachia leucoplachia peloso, peloso;), Burkitt linfomi; e di altri tumori maligni.
La restrizione una caratteristica comportamento, struttura anatomica o sistema fisico, come risposta immunitaria; risposta metabolico, o Gene o del gene variante ai membri di una specie. Si riferisce a quella proprieta 'che distingue una specie di un'altra ma è anche utilizzato per phylogenetic livelli maggiori o minori di quanto la specie.
Il fenomeno della cellula bersaglio distrutto dal immunologicamente attiva cellule effettrici. Potrebbe essere causata direttamente dalle linfociti T sature o mieloide o linfoide "assassino", o potrebbe essere mediata da anticorpi citotossici fattore citossici cellule linfoidi, o di complemento.
Una sottofamiglia della famiglia POXVIRIDAE, contenente 8 generi comprendente tutti i vertebrati i virus del vaiolo.
Il tipo specie di SIMPLEXVIRUS causando forme di non-genital herpes simplex, infezione primaria nell ’ uomo si verifica principalmente nei neonati e nei bambini e poi il virus si latente gangli della radice dorsale, e poi è periodicamente riattivato in tutta la vita provoca soprattutto benigno condizioni.
Linfociti responsabile cellulo-mediata l'immunita '. Due tipi sono state identificate - citotossico (linfociti T, e mia complice linfociti T) citotossica (linfociti T Helper-Inducer). Sono formate quando linfociti circolare attraverso la ghiandola del timo e si differenziano per timociti. Se esposto a un antigene, dividono rapidamente e produrre un gran numero di nuove cellule T sensibile... ad che antigene.
Il maggiore interferone prodotto da mitogenically o antigenically stimolato linfociti. È strutturalmente diverso da TIPO mi interferone ed il suo principale immunoregulation attivita 'e' stato coinvolto nell'espressione di classe II l'istocompatibilità degli antigeni nelle cellule non scambiate normalmente, con conseguente produzione DISEASES autoimmune.
Il grado di somiglianza tra sequenze di aminoacidi. Queste informazioni sono utili per la relazione genetica analisi di proteine e specie.
Anticorpi a ridurre o abolire un ’ attività biologica di un antigene solubile o agente infettivo, di solito un virus.
Una specie di ARENAVIRUS, parte del Vecchio Mondo Arenaviruses (ARENAVIRUSES, VECCHIO MONDO) e la febbre di Lassa etiologic agente del virus Di Lassa. E 'un comune agente infettivo nell ’ uomo in Africa occidentale. La sua ospite naturale e' il topo multimammate Mastomys natalensis.
Una specie di MORBILLIVIRUS causando bovini peste, una malattia con elevata mortalità. Pecore, capre, maiali e altri animali dell'ordine Artiodactyla può anche essere infetto.
RNA composto da due filamenti in opposizione al piu 'diffusa a RNA a singolo filamento. La maggior parte dei segmenti a doppia catena si formano con trascrizione di DNA da Ossidoriduttasi base-pairing di sequenze complementari capovolto separate da un loop spaiati alcuni segmenti di RNA a doppio filamento sono normali in tutti gli organismi.
La quantità di virus in un misurabile liquidi corporei. Variazione della carica virale, misurata nel plasma e 'usata come un surrogato a pennarello nella progressione della malattia.
La produzione di anticorpi da proliferando linfociti B e differenziata sotto stimolazione da antigeni.
Una classe di enzimi che trasferimenti nucleotidyl residui. CE 2.7.7.
Un cambiamento nelle cellule inheritable manifestati da cambiamenti nella crescita e divisione cellulare e cambi della superficie cellulare proprieta '. E' una trasformazione indotta dall ’ infezione da virus.
Un processo che include la clonazione, assemblata mappatura della fisica subcloning, determinazione della sequenza di DNA, analisi e informazioni.
Il tipo specie di malattia che causa TOBAMOVIRUS mosaico del tabacco. La trasmissione si verifica attraverso meccanico inoculazione.
Proteine coniugato con acidi nucleici.
Anticorpi prodotti da un singolo clone di cellule.
Le componenti del macromolecule direttamente partecipare precisa combinazione con un'altra molecola.
Una busta proteina del virus dell ’ immunodeficienza umana e 'codificato dal virus HIV env Gene. E ha un peso molecolare di 160.000 kDa e contiene numerose glicosilazione siti. È un precursore per l'HIV busta PROTEIN gp120 e la busta PROTEIN gp41 dell ’ HIV.
Proprietà biologiche, processi, e attività di virus.
Le interazioni tra un'armata e un agente patogeno, di solito risultanti da una malattia.
L'accordo di due o più sequenze di base aminoacido o un organismo o organismi in modo tale da allineare le aree di condividere le sequenze proprietà comuni. Il grado di relazione o omologia tra le sequenze prevista computationally o statisticamente basato su pesi attribuiti agli elementi allineati tra le sequenze. A sua volta questo puo 'servire da indicatore genetica potenziale relazione tra gli organismi.
Sequenze di DNA che sono riconosciuti (direttamente o indirettamente) e di RNA DNA-dipendente polimerasi durante la fase iniziale della trascrizione. Altamente sequenze conservate nell'promoter includono la scatola Pribnow nei batteri e la TATA BOX in eukaryotes.
La parte di una cellula che contiene il citosol e piccole strutture escluso l CELLULARE nucleo; mitocondri; e grandi vacuoli. (GLICK, glossary of Biochimica e biologia, 1990)
Consegna di farmaci dalla mucosa nasale.
Tecnica diagnostica largamente impiegata che sfrutta la capacità delle sequenze di DNA complementari spaiati o RNAS accoppiare con gli altri per formare una doppia elica. Ibridazione può avvenire tra due sequenze di DNA in omaggio, tra il DNA e RNA un filamento spaiato complementari, o tra due RNA sequenze. La tecnica è indicato per rilevare e isolare specifico sequenze, misurare omologia, o definire altre caratteristiche di uno o di entrambi i fasci. (Kendrew, Enciclopedia di biologia molecolare, 1994, p503)
Determinanti antigenica riconosciuto e vincolato recettore T. Epitopi riconosciuto dal recettore T sono spesso situato nella parte interna riparata l'antigene e diventa accessibile ai recettori dei proteolitica dei linfociti T dopo l ’ antigene.
I precursori delle proteine, noti anche come proproteine o proteine inattive, sono forme inizialmente sintetizzate di proteine che subiscono processi di maturazione post-traduzionali, inclusa la rimozione di segmenti peptidici in eccesso, per generare le forme funzionalmente attive.
Una malattia virale infettando primati e roditori. Il quadro clinico nell ’ uomo è simili al vaiolo inclusi febbre, mal di testa; COUGH; e doloroso. È causata dal virus MONKEYPOX ed è generalmente trasmessa agli uomini attraverso morsi o attraverso il contatto con un animale e 'sangue. Interhuman trasmissione è relativamente bassa (significativamente meno di vaiolo).
Il processo in cui endogena o di sostanze, o, esogene peptidi legarsi a proteine, enzimi, o alleati precursori delle proteine di legame alle proteine specifiche misure composti sono spesso usati come metodi di valutazione diagnostica.
Un genere della famiglia Paramyxoviridae sottofamiglia (PARAMYXOVIRINAE) dove i due virioni emoagglutinina e neuraminidasi attività e codifica una proteina C virus Sendai non-structural. E 'il tipo specie.
Le infezioni da virus del genere RESPIROVIRUS, famiglia Paramyxoviridae. Infezione cellula ospite si verifica attraverso, attraverso l ’ assorbimento di emoagglutinina, sulla superficie cellulare.
Un fenomeno in cui infezione da virus prima produce cellule o nei tessuti resistenza alle infezioni da un secondo, virus.
Proteine che legano RNA molecole. Incluso qui sono Ribonucleoproteine e altre proteine, che e 'che si legano specificamente per RNA.
Nessuno dei vari con metodi enzimatici catalizzato modificazioni post-traduzionali peptidi o di proteine nella cella d'origine. Queste modifiche includono carboxylation; idrossilazione; acetilazione; fosforilazione; metilazione; glicosilazione; ubiquitination; ossidazione; proteolisi; e crosslinking e determinare variazioni di peso molecolare o Electrophoretic motilità.
L'alterazione dello stato di reattività immunologica derivante da primo contatto con l ’ antigene, che consente di produrre gli anticorpi più rapidamente e in maggiori quantità in risposta a stimolo antigenico.

Un vaccino contro i virus è una preparazione biologica utilizzata per indurre una risposta immunitaria che fornirà immunità attiva ad un patogeno virale specifico. Il vaccino può contenere microrganismi vivi, attenuati o morti, o parti di essi, come proteine o antigeni purificati. L'obiettivo del vaccino è quello di esporre il sistema immunitario all'antigene virale in modo che possa riconoscerlo e sviluppare una risposta immunitaria protettiva specifica contro di esso, senza causare la malattia stessa.

I vaccini contro i virus sono uno strumento fondamentale nella prevenzione e nel controllo delle malattie infettive virali, come l'influenza, il morbillo, la parotite, la rosolia, la varicella, l'epatite A e B, il papillomavirus umano (HPV) e altri.

Esistono diversi tipi di vaccini contro i virus, tra cui:

1. Vaccini vivi attenuati: contengono un virus vivo che è stato indebolito in modo da non causare la malattia, ma ancora abbastanza forte per stimolare una risposta immunitaria protettiva. Esempi di vaccini vivi attenuati includono il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MMR) e il vaccino contro la varicella.
2. Vaccini inattivati: contengono un virus ucciso che non può causare la malattia ma può ancora stimolare una risposta immunitaria protettiva. Esempi di vaccini inattivati includono il vaccino contro l'influenza e il vaccino contro l'epatite A.
3. Vaccini a subunità: contengono solo una parte del virus, come una proteina o un antigene specifico, che può stimolare una risposta immunitaria protettiva. Esempi di vaccini a subunità includono il vaccino contro l'epatite B e il vaccino contro l'HPV.
4. Vaccini a mRNA: contengono materiale genetico (mRNA) che insegna al corpo a produrre una proteina specifica del virus, stimolando così una risposta immunitaria protettiva. Il vaccino COVID-19 di Pfizer-BioNTech e Moderna sono esempi di vaccini a mRNA.
5. Vaccini vettoriali: utilizzano un virus innocuo come vettore per consegnare il materiale genetico del virus bersaglio all'organismo, stimolando una risposta immunitaria protettiva. Il vaccino COVID-19 di AstraZeneca è un esempio di vaccino vettoriale.

I vaccini contro i virus sono fondamentali per prevenire e controllare le malattie infettive, proteggendo non solo l'individuo che riceve il vaccino ma anche la comunità nel suo insieme.

La pustola vaccinica, nota anche come "pustola bianca del vaccino", è una reazione localizzata che si verifica in alcune persone dopo la vaccinazione contro il vaiolo. Si presenta come una piccola area di arrossamento e gonfiore nella sede dell'iniezione, seguita dalla formazione di una o più pustole piene di liquido bianco o giallastro. Queste pustole si seccano e formano una crosta in circa una settimana. La reazione può causare disagio lieve o moderato, ma di solito scompare senza trattamento entro un paio di settimane.

La pustola vaccinica è una risposta normale del sistema immunitario alla vaccinia, il virus vivo attenuato utilizzato nel vaccino contro il vaiolo. Tuttavia, alcune persone possono avere una reazione più grave o complicazioni, come l'infiammazione dei linfonodi vicini o la diffusione dell'infezione al di là del sito di iniezione. Queste complicanze sono generalmente rare e trattabili con cure mediche appropriate.

È importante notare che il vaccino contro il vaiolo non è più ampiamente utilizzato a causa della sua efficacia nel prevenire il vaiolo e del rischio di reazioni avverse gravi o complicanze. Tuttavia, può ancora essere raccomandato per alcune persone ad alto rischio di esposizione al virus del vaiolo, come i ricercatori che lavorano con il virus in laboratorio.

Le proteine virali sono molecole proteiche sintetizzate dalle particelle virali o dai genomi virali dopo l'infezione dell'ospite. Sono codificate dal genoma virale e svolgono un ruolo cruciale nel ciclo di vita del virus, inclusa la replicazione virale, l'assemblaggio dei virioni e la liberazione dalle cellule ospiti.

Le proteine virali possono essere classificate in diverse categorie funzionali, come le proteine strutturali, che costituiscono la capside e il rivestimento lipidico del virione, e le proteine non strutturali, che svolgono una varietà di funzioni accessorie durante l'infezione virale.

Le proteine virali possono anche essere utilizzate come bersagli per lo sviluppo di farmaci antivirali e vaccini. La comprensione della struttura e della funzione delle proteine virali è quindi fondamentale per comprendere il ciclo di vita dei virus e per sviluppare strategie efficaci per prevenire e trattare le infezioni virali.

La replicazione del virus è un processo biologico durante il quale i virus producono copie di sé stessi all'interno delle cellule ospiti. Questo processo consente ai virus di infettare altre cellule e diffondersi in tutto l'organismo ospite, causando malattie e danni alle cellule.

Il ciclo di replicazione del virus può essere suddiviso in diverse fasi:

1. Attaccamento e penetrazione: Il virus si lega a una specifica proteina presente sulla superficie della cellula ospite e viene internalizzato all'interno della cellula attraverso un processo chiamato endocitosi.
2. Decapsidazione: Una volta dentro la cellula, il virione (particella virale) si dissocia dalla sua capside proteica, rilasciando il genoma virale all'interno del citoplasma o del nucleo della cellula ospite.
3. Replicazione del genoma: Il genoma virale viene replicato utilizzando le macchinari e le molecole della cellula ospite. Ci sono due tipi di genomi virali: a RNA o a DNA. A seconda del tipo, il virus utilizzerà meccanismi diversi per replicare il proprio genoma.
4. Traduzione e assemblaggio delle proteine: Le informazioni contenute nel genoma virale vengono utilizzate per sintetizzare nuove proteine virali all'interno della cellula ospite. Queste proteine possono essere strutturali o enzimatiche, necessarie per l'assemblaggio di nuovi virioni.
5. Assemblaggio e maturazione: Le proteine virali e il genoma vengono assemblati insieme per formare nuovi virioni. Durante questo processo, i virioni possono subire modifiche post-traduzionali che ne consentono la maturazione e l'ulteriore stabilità.
6. Rilascio: I nuovi virioni vengono rilasciati dalla cellula ospite, spesso attraverso processi citolitici che causano la morte della cellula stessa. In altri casi, i virioni possono essere rilasciati senza uccidere la cellula ospite.

Una volta che i nuovi virioni sono stati rilasciati, possono infettare altre cellule e continuare il ciclo di replicazione. Il ciclo di vita dei virus può variare notevolmente tra specie diverse e può essere influenzato da fattori ambientali e interazioni con il sistema immunitario dell'ospite.

La famiglia Poxviridae comprende virus a DNA bicatenario, grandi e complessi, che causano malattie in animali a sangue freddo e a sangue caldo. I poxvirus più noti che infettano gli esseri umani sono il vaiolo varioloso (variola virus) e il vaiolo delle scimmie (monkeypox virus).

I virus della famiglia Poxviridae hanno un genoma lineare di DNA a doppia elica, che varia in lunghezza da circa 130 a 375 kilobasi paia. Hanno un capside icosaedrico e un involucro lipidico esterno. La loro particolarità è la presenza di una membrana virale interna, derivata dalla modificazione della membrana del citoplasma dell'ospite durante il processo di assemblaggio del virus.

I poxvirus sono in grado di replicarsi sia nel nucleo che nel citoplasma delle cellule ospiti. La loro riproduzione comporta la formazione di caratteristici vacuoli citoplasmatici, chiamati fattori di inclusione virali, dove il virus matura e si assembla prima di essere rilasciato dalle cellule infette.

Le malattie causate dai poxvirus possono presentare sintomi come febbre, eruzioni cutanee, vescicole o piaghe, che variano in gravità a seconda del tipo di virus e dell'ospite infetto. Il vaiolo varioloso, ad esempio, era una malattia altamente contagiosa e grave che ha causato milioni di morti nel corso della storia prima di essere dichiarata ufficialmente eradicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980.

Attualmente, il vaiolo delle scimmie è considerato un agente patogeno emergente preoccupante, poiché negli ultimi anni sono stati segnalati focolai di infezioni umane al di fuori dell'Africa centrale e occidentale, dove è endemico.

I geni virali si riferiscono a specifiche sequenze di DNA o RNA che codificano per proteine o molecole funzionali presenti nei virus. Questi geni sono responsabili della replicazione del virus e della sua interazione con le cellule ospiti. Essi determinano la patogenicità, la virulenza e il tropismo tissutale del virus. I geni virali possono anche subire mutazioni che portano a una resistenza ai farmaci antivirali o alla modifica delle caratteristiche immunologiche del virus. L'analisi dei geni virali è importante per la comprensione della biologia dei virus, nonché per lo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamento delle malattie infettive causate da virus.

Il Virus del Vaiolo Umano, noto anche come Variola virus, è un DNA a doppio filamento della famiglia Poxviridae, genere Orthopoxvirus. Questo virus è responsabile dell'infezione da vaiolo, una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce esclusivamente l'uomo. Il vaiolo è caratterizzato da febbre alta, eruzioni cutanee dolorose e lesioni piene di fluido che si sviluppano principalmente sul viso, sulle braccia e sulle gambe del paziente.

Il Virus del Vaiolo Umano ha una dimensione di circa 200-400 nanometri e possiede un complesso sistema genetico che codifica per più di 200 proteine, alcune delle quali sono cruciali per la replicazione virale e l'evasione del sistema immunitario dell'ospite. Il ciclo di vita del virus si svolge nel citoplasma della cellula ospite, dove produce particelle virali mature che vengono rilasciate dopo la lisi della cellula infetta.

La trasmissione del Virus del Vaiolo Umano avviene principalmente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie o tramite fomiti contaminati. Il virus può sopravvivere per lunghi periodi nell'ambiente esterno, rendendo possibile la trasmissione indiretta.

Il Virus del Vaiolo Umano è stato dichiarato ufficialmente eradicato a livello globale nel 1980 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) grazie ad un'intensa campagna di vaccinazione e sorveglianza epidemiologica. Attualmente, i campioni del virus sono conservati solo in due laboratori di massima sicurezza negli Stati Uniti e in Russia, a scopo di ricerca scientifica e sviluppo di contromisure mediche in caso di riemersione accidentale o deliberata del virus.

Il virus del vaiolo bovino, noto anche come Orthopoxvirus bovis, è un tipo di virus a DNA a doppio filamento che appartiene alla famiglia Poxviridae. Questo virus è strettamente correlato al virus del vaiolo umano e causa una malattia simile nota come vaccinia o vaiolo bovino.

Il virus del vaiolo bovino era endemico tra il bestiame bovino in molte parti del mondo, compresa l'Europa e il Nord America, prima di essere eradicato grazie a programmi di vaccinazione di massa. Tuttavia, il virus può ancora essere trovato in alcune aree dell'Asia e dell'Africa.

La malattia causata dal virus del vaiolo bovino è caratterizzata da febbre, eruzioni cutanee, ulcerazioni delle mucose e lesioni sulla pelle. Può anche causare complicanze più gravi, come polmonite e sepsi, specialmente nei giovani animali o in quelli con sistemi immunitari indeboliti.

Il virus del vaiolo bovino può essere trasmesso all'uomo attraverso il contatto diretto con animali infetti o materiale contaminato, come la pelle squamata o le secrezioni nasali. Tuttavia, il rischio di trasmissione è considerato basso e non ci sono stati casi confermati di vaiolo bovino negli esseri umani dal 1976.

La vaccinazione contro il vaiolo umano fornisce una certa protezione contro il virus del vaiolo bovino, poiché i due virus sono strettamente correlati. Tuttavia, la maggior parte delle persone al mondo oggi non è più stata vaccinata contro il vaiolo umano, il che significa che potrebbero essere suscettibili alla malattia se esposte al virus del vaiolo bovino.

Il vaiolo è una malattia infettiva causata dal virus Variola, appartenente alla famiglia Poxviridae. Si trasmette principalmente attraverso droplet respiratori emessi da persone infette durante il periodo di incubazione e nelle prime fasi della malattia. Il vaiolo si presenta con febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza, seguiti da eruzioni cutanee che iniziano sul viso e successivamente si diffondono al resto del corpo. Le lesioni cutanee si evolvono attraverso diverse fasi, inclusa la formazione di croste, prima di guarire con cicatrici. Il vaiolo può causare complicazioni gravi o fatali, come polmonite, encefalite e sepsi. Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo, ma i sintomi possono essere gestiti con supporto medico. La vaccinazione è stata efficace nel prevenire l'infezione da vaiolo ed è stata utilizzata a livello globale per eradicare la malattia, dichiarata ufficialmente estinta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980.

Un virus a RNA è un tipo di virus che utilizza l'RNA (acido ribonucleico) come materiale genetico anziché DNA (acido desossiribonucleico). Questi virus sono classificati in diversi gruppi sulla base delle loro caratteristiche strutturali e replicative. Alcuni esempi di virus a RNA includono il virus dell'influenza, il virus della rabbia, il virus del morbillo, il virus dell'epatite C e il coronavirus (compreso il SARS-CoV-2 che causa la COVID-19).

I virus a RNA possono essere ulteriormente suddivisi in diversi gruppi:

1. Virus a RNA a singolo filamento (ssRNA): questi virus hanno un singolo filamento di RNA come materiale genetico. Possono essere monopartiti, con il genoma intero contenuto in un singolo segmento di RNA, o bipartiti, con il genoma suddiviso in due segmenti di RNA.
2. Virus a RNA a doppio filamento (dsRNA): questi virus hanno due filamenti complementari di RNA come materiale genetico. Il loro genoma è organizzato in segmenti, e possono essere classificati come virus a RNA segmentati a doppio filamento.

I virus a RNA utilizzano diverse strategie per replicarsi all'interno delle cellule ospiti. Alcuni usano un meccanismo di replicazione a "copia retro" (retro-trascrizione), in cui l'RNA viene prima trasformato in DNA, che poi si integra nel genoma dell'ospite. Questo processo è noto come replicazione virale retrograda o replicazione a copia retro. Altri virus a RNA utilizzano un meccanismo di replicazione "della catena positiva", in cui il filamento di RNA a catena positiva funge da matrice per la sintesi del filamento complementare a catena negativa, che viene quindi utilizzato come modello per produrre nuove copie del genoma virale.

I virus a RNA sono responsabili di diverse malattie infettive in umani, animali e piante. Alcuni esempi di virus a RNA che causano malattie negli esseri umani includono il virus dell'influenza, il virus della poliomielite, il virus del morbillo, il virus della rosolia, il virus dell'epatite C e il virus HIV (Human Immunodeficiency Virus).

Il vaccino contro il vaiolo, noto anche come vaccinia, è un tipo di vaccino vivo attenuato. Viene utilizzato per prevenire il vaiolo, una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal virus del vaiolo. Il vaccino è fatto con un virus della vaccinia, che è strettamente correlato al virus del vaiolo ma è geneticamente e fisicamente diverso da esso.

Il vaccino contro il vaiolo funziona stimolando il sistema immunitario a produrre una risposta immunitaria protettiva contro il virus della vaccinia. Questa risposta immunitaria fornisce anche protezione contro il virus del vaiolo, poiché i due virus sono così strettamente correlati.

L'immunità al vaiolo conferita dal vaccino è duratura e può persistere per molti anni dopo la vaccinazione. Tuttavia, a causa dell'eradicazione globale del vaiolo nel 1980, il vaccino contro il vaiolo non viene più raccomandato o utilizzato in modo routinario nella maggior parte dei paesi. Tuttavia, può ancora essere utilizzato in situazioni speciali, come l'esposizione al virus del vaiolo o per scopi di ricerca.

Il vaccino contro il vaiolo può causare effetti collaterali lievi e transitori, come arrossamento, gonfiore e dolore nel sito di iniezione. In rari casi, possono verificarsi effetti collaterali più gravi, come la vaccinia generalizzata, che può causare febbre alta, eruzioni cutanee e altri sintomi simil-influenzali.

In medicina, una linea cellulare è una cultura di cellule che mantengono la capacità di dividersi e crescere in modo continuo in condizioni appropriate. Le linee cellulari sono comunemente utilizzate in ricerca per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la tossicità dei farmaci, e capire i meccanismi delle malattie.

Le linee cellulari possono essere derivate da diversi tipi di tessuti, come quelli tumorali o normali. Le linee cellulari tumorali sono ottenute da cellule cancerose prelevate da un paziente e successivamente coltivate in laboratorio. Queste linee cellulari mantengono le caratteristiche della malattia originale e possono essere utilizzate per studiare la biologia del cancro e testare nuovi trattamenti.

Le linee cellulari normali, d'altra parte, sono derivate da tessuti non cancerosi e possono essere utilizzate per studiare la fisiologia e la patofisiologia di varie malattie. Ad esempio, le linee cellulari epiteliali possono essere utilizzate per studiare l'infezione da virus o batteri, mentre le linee cellulari neuronali possono essere utilizzate per studiare le malattie neurodegenerative.

E' importante notare che l'uso di linee cellulari in ricerca ha alcune limitazioni e precauzioni etiche da considerare, come il consenso informato del paziente per la derivazione di linee cellulari tumorali, e la verifica dell'identità e della purezza delle linee cellulari utilizzate.

Le infezioni da Poxviridae si riferiscono a un'infezione causata dai virus appartenenti alla famiglia Poxviridae. Questa famiglia di virus include due generi principali che causano malattie importanti nella medicina umana: Orthopoxvirus e Parapoxvirus.

1. Orthopoxvirus: comprende il virus variola (variola major e alastrim), il virus vaccinia, il virus cowpox e il virus monkeypox. Il virus variola è noto per causare la varicella (varicella) e il vaiolo (variola major), che sono malattie infettive altamente contagiose e possono essere fatali. Il vaccino contro il vaiolo, derivato dal virus vaccinia, ha contribuito a eradicare la malattia a livello globale, sebbene episodi sporadici di infezione da vaccinia continuino ad accadere. L'infezione da cowpox e monkeypox può causare sintomi simili alla varicella, ma sono generalmente meno gravi del vaiolo.

2. Parapoxvirus: comprende il virus orfano, il virus pseudocowpox e il virus bovino parainfluenzale tipo 3. Questi virus causano infezioni della pelle che si manifestano con lesioni papulari o vescicolari, principalmente nelle persone che lavorano a stretto contatto con animali infetti, come pecore, capre e bovini.

Le infezioni da Poxviridae possono essere trattate con antivirali specifici per il virus, come il tecovirimat (TPOXX), approvato dalla FDA per il trattamento del vaiolo e delle infezioni correlate. Il vaccino contro il vaiolo può anche essere utilizzato come profilassi post-esposizione per prevenire l'insorgenza della malattia.

L'assemblaggio virale è un passaggio cruciale nel ciclo di vita del virus, durante il quale i componenti virali vengono riuniti per formare un nuovo virione infectivo. Questo processo si verifica dopo che il materiale genetico del virus (DNA o RNA) è stato replicato e trascritto all'interno della cellula ospite.

Gli elementi costitutivi del virione, come la capside proteica e l'involucro lipidico (nel caso di virus enveloped), si riuniscono attorno al materiale genetico per formare una particella virale completa e infettiva. Questo processo può verificarsi in diverse località all'interno della cellula ospite, come il citoplasma o il nucleo, a seconda del tipo di virus.

L'assemblaggio virale è un bersaglio importante per lo sviluppo di farmaci antivirali, poiché l'interruzione di questo processo può impedire la produzione di nuovi virioni e quindi la diffusione dell'infezione.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

In virologia, una "cultura virale" si riferisce al processo di crescita e moltiplicazione dei virus in un ambiente controllato, ad esempio in colture cellulari o embrioni di uova di gallina. Questo metodo è comunemente utilizzato per studiare le caratteristiche e il comportamento dei virus, nonché per la produzione di vaccini e altri prodotti terapeutici.

Nel processo di cultura virale, i virus vengono inoculati in un mezzo di coltura appropriato, come cellule animali o vegetali, dove possono infettare le cellule ospiti e utilizzarne i meccanismi per replicarsi. I virus prelevano la macchina cellulare dell'ospite per sintetizzare nuove particelle virali, che vengono quindi rilasciate nella coltura quando le cellule infette si rompono o muoiono.

La cultura virale è un importante strumento diagnostico e di ricerca, poiché consente agli scienziati di identificare e caratterizzare i virus in modo specifico e sensibile. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni per la sicurezza associate alla coltura virale, poiché alcuni virus possono essere pericolosi o letali per l'uomo. Pertanto, è essenziale che le procedure di sicurezza appropriate vengano seguite durante il processo di cultura virale per prevenire la diffusione accidentale dei patogeni.

I vaccini sintetici, noti anche come vaccini basati su peptidi o vaccini a subunità sintetiche, sono tipi di vaccini che contengono particolari sequenze di aminoacidi (peptidi) sintetizzate in laboratorio, progettate per imitare i componenti di un agente patogeno specifico. Questi peptidi vengono utilizzati per stimolare una risposta immunitaria protettiva contro l'agente infettivo reale. A differenza dei vaccini tradizionali, che possono contenere interi microrganismi indeboliti o parti di essi, i vaccini sintetici offrono il vantaggio di una maggiore purezza, di una più facile produzione su larga scala e di una minore probabilità di causare reazioni avverse. Tuttavia, la sfida principale nella creazione di vaccini sintetici efficaci risiede nell'identificazione dei peptidi appropriati che suscitino una forte risposta immunitaria e offrano una protezione duratura contro l'infezione.

Le cellule HeLa sono una linea cellulare immortale che prende il nome da Henrietta Lacks, una paziente afroamericana a cui è stato diagnosticato un cancro cervicale invasivo nel 1951. Senza il suo consenso informato, le cellule cancerose del suo utero sono state prelevate e utilizzate per creare la prima linea cellulare umana immortale, che si è riprodotta indefinitamente in coltura.

Le cellule HeLa hanno avuto un impatto significativo sulla ricerca biomedica, poiché sono state ampiamente utilizzate nello studio di una varietà di processi cellulari e malattie umane, inclusi la divisione cellulare, la riparazione del DNA, la tossicità dei farmaci, i virus e le risposte immunitarie. Sono anche state utilizzate nello sviluppo di vaccini e nella ricerca sulla clonazione.

Tuttavia, l'uso delle cellule HeLa ha sollevato questioni etiche importanti relative al consenso informato, alla proprietà intellettuale e alla privacy dei pazienti. Nel 2013, il genoma completo delle cellule HeLa è stato sequenziato e pubblicato online, suscitando preoccupazioni per la possibilità di identificare geneticamente i parenti viventi di Henrietta Lacks senza il loro consenso.

In sintesi, le cellule HeLa sono una linea cellulare immortale derivata da un paziente con cancro cervicale invasivo che ha avuto un impatto significativo sulla ricerca biomedica, ma hanno anche sollevato questioni etiche importanti relative al consenso informato e alla privacy dei pazienti.

Il DNA virale si riferisce al genoma costituito da DNA che è presente nei virus. I virus sono entità biologiche obbligate che infettano le cellule ospiti e utilizzano il loro macchinario cellulare per la replicazione del proprio genoma e la sintesi delle proteine.

Esistono due tipi principali di DNA virale: a doppio filamento (dsDNA) e a singolo filamento (ssDNA). I virus a dsDNA, come il citomegalovirus e l'herpes simplex virus, hanno un genoma costituito da due filamenti di DNA complementari. Questi virus replicano il loro genoma utilizzando enzimi come la DNA polimerasi e la ligasi per sintetizzare nuove catene di DNA.

I virus a ssDNA, come il parvovirus e il papillomavirus, hanno un genoma costituito da un singolo filamento di DNA. Questi virus utilizzano enzimi come la reverse transcriptasi per sintetizzare una forma a doppio filamento del loro genoma prima della replicazione.

Il DNA virale può causare una varietà di malattie, dalle infezioni respiratorie e gastrointestinali alle neoplasie maligne. La comprensione del DNA virale e dei meccanismi di replicazione è fondamentale per lo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamento delle infezioni virali.

I recettori dei virus sono proteine presenti sulla superficie delle cellule ospiti che i virus utilizzano come punti di ancoraggio per entrare e infettare la cellula. I virus si legano specificamente a questi recettori utilizzando le proprie proteine di superficie, noti come proteine virali. Questa interazione specifica tra il recettore della cellula ospite e la proteina virale consente al virus di entrare nella cellula e di sfruttarne le risorse per replicarsi.

I diversi tipi di virus utilizzano recettori diversi, e la specificità del recettore può determinare l'ospite suscettibile al virus e il tropismo tissutale del virus all'interno dell'ospite. Ad esempio, il virus dell'influenza si lega ai recettori di acido sialico presenti sulle cellule epiteliali respiratorie, mentre il virus dell'HIV si lega al recettore CD4 e ai co-recettori CCR5 o CXCR4 presenti su alcune cellule del sistema immunitario.

La comprensione dei meccanismi di interazione tra i virus e i loro recettori è importante per lo sviluppo di strategie terapeutiche ed interventi preventivi contro le infezioni virali, come ad esempio l'uso di anticorpi neutralizzanti o di farmaci che bloccano la interazione tra il virus e il suo recettore.

Un'assay del piolo virale è un metodo di laboratorio comunemente utilizzato per misurare il titolo infettivo di un particolare virus. Questo tipo di assay consente la quantificazione delle particelle virali infettive in un campione, fornendo una stima del numero di pioli virali formati da un dato volume o concentrazione di virus.

Il processo si svolge come segue: il campione di virus viene diluito seriamente e quindi utilizzato per infettare un monostrato di cellule suscettibili in una piastra di Petri. Dopo un periodo di incubazione adeguato, durante il quale i virus infettano le cellule e si replicano, l'eventuale citopatia (cioè la morte cellulare) indotta dal virus viene rivelata applicando un colorante vitalità cellulare. Le aree di cellule morte formano pioli visibili ad occhio nudo o al microscopio. Ogni piolo rappresenta l'area occupata dalle cellule infettate e uccise da un singolo virus dopo la replicazione.

Conteggiando il numero di pioli in una piastra diluita in modo appropriato, i ricercatori possono calcolare il titolo virale, che è comunemente espresso come il numero medio di pioli formati per millilitro (PI/ml) o il numero di particelle infettive per millilitro (PIU/ml). Queste misure sono utili in vari campi della ricerca biomedica, tra cui la virologia, l'immunologia e la batteriologia.

In sintesi, un assay del piolo virale è uno strumento essenziale per quantificare il titolo infettivo di un virus, fornendo informazioni vitali sulla sua patogenicità, capacità di infezione e risposta all'intervento terapeutico o alla vaccinazione.

La definizione medica di 'Cercopithecus aethiops' si riferisce ad una specie di primati della famiglia Cercopithecidae, nota come il cercopiteco verde o il babbuino oliva. Questo primate originario dell'Africa ha una pelliccia di colore verde-oliva e presenta un distinto muso nudo con colorazione che varia dal rosa al nero a seconda del sesso e dello stato emotivo.

Il cercopiteco verde è noto per la sua grande agilità e abilità nel saltare tra gli alberi, oltre ad avere una dieta onnivora che include frutta, foglie, insetti e occasionalmente piccoli vertebrati. Questa specie vive in gruppi sociali complessi con gerarchie ben definite e comunicano tra loro utilizzando una varietà di suoni, espressioni facciali e gesti.

In termini medici, lo studio del cercopiteco verde può fornire informazioni importanti sulla biologia e sul comportamento dei primati non umani, che possono avere implicazioni per la comprensione della salute e dell'evoluzione degli esseri umani. Ad esempio, il genoma del cercopiteco verde è stato sequenziato ed è stato utilizzato per studiare l'origine e l'evoluzione dei virus che colpiscono gli esseri umani, come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV).

Il virus del vaiolo aviario, noto anche come Orthopoxvirus aviarium, è un agente patogeno appartenente alla famiglia Poxviridae. Si tratta di un virus a DNA a doppio filamento che causa una malattia infettiva altamente contagiosa nei volatili, in particolare negli uccelli acquatici selvatici e nelle galline.

Il virus del vaiolo aviario è strettamente correlato al virus del vaiolo variolavirus, che causa il vaiolo nelle persone. Tuttavia, il virus del vaiolo aviario non è noto per causare malattie negli esseri umani, sebbene possa infettarli e causare una leggera eruzione cutanea o lesioni simili a vesciche.

Il virus del vaiolo aviario si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto con uccelli infetti o materiale contaminato, come le feci. I sintomi della malattia nei volatili possono variare ampiamente, ma spesso includono lesioni cutanee, ulcerazioni delle mucose, difficoltà respiratorie e diminuzione della produzione di uova.

Il virus del vaiolo aviario è un'importante preoccupazione per l'industria avicola e la salute pubblica a causa del suo potenziale di mutare e infettare specie diverse, compresi i mammiferi. Ciò ha portato alla designazione del virus come agente patogeno selezionato dal governo degli Stati Uniti per il bioterrorismo.

Gli antigeni virali sono sostanze presenti sulla superficie dei virus che possono essere riconosciute dal sistema immunitario come estranee e indurre una risposta immunitaria. Questi antigeni sono proteine o carboidrati specifici del virus che stimolano la produzione di anticorpi e l'attivazione dei linfociti T, cellule chiave del sistema immunitario.

Gli antigeni virali possono essere utilizzati per la diagnosi di infezioni virali attraverso test sierologici che rilevano la presenza di anticorpi specifici nel sangue dell'individuo infetto. Inoltre, gli antigeni virali possono anche essere utilizzati come vaccini per prevenire le infezioni virali, poiché l'esposizione a queste sostanze può indurre una risposta immunitaria protettiva contro il virus.

Tuttavia, alcuni virus possono mutare i loro antigeni, rendendo difficile per il sistema immunitario riconoscerli e combatterli. Questa capacità di mutazione è uno dei principali ostacoli alla creazione di vaccini efficaci contro alcune malattie virali.

In genetica, un vettore è comunemente definito come un veicolo che serve per trasferire materiale genetico da un organismo donatore a uno ricevente. I vettori genetici sono spesso utilizzati in biotecnologie e nella ricerca genetica per inserire specifici geni o segmenti di DNA in cellule o organismi target.

I vettori genetici più comuni includono plasmidi, fagi (batteriofagi) e virus engineered come adenovirus e lentivirus. Questi vettori sono progettati per contenere il gene di interesse all'interno della loro struttura e possono essere utilizzati per trasferire questo gene nelle cellule ospiti, dove può quindi esprimersi e produrre proteine.

In particolare, i vettori genetici sono ampiamente utilizzati nella terapia genica per correggere difetti genetici che causano malattie. Essi possono anche essere utilizzati in ricerca di base per studiare la funzione dei geni e per creare modelli animali di malattie umane.

Orthopoxvirus è un genere di virus a DNA appartenente alla famiglia Poxviridae. Questi virus sono noti per causare malattie infettive in animali a sangue caldo e occasionalmente anche nell'uomo. I membri più notevoli di questo genere includono il virus della varicella-zoster (VZV), che causa la varicella e il fuoco di Sant'Antonio, e il virus del vaiolo vaccinico (VACV), utilizzato nella produzione del vaccino contro il vaiolo. Il genere Orthopoxvirus comprende anche il virus del vaiolo (VARV), ora eradicato a livello globale grazie agli sforzi di vaccinazione su larga scala, e il virus del monkeypox (MPXV), che causa una malattia simile al vaiolo ma generalmente meno grave. I membri di questo genere sono in grado di infettare una varietà di ospiti, tra cui primati, roditori e bovini.

La "shedding" del virus si riferisce al processo di rilascio e diffusione di particelle virali nell'ambiente da parte di un individuo infetto. Questo può verificarsi attraverso diversi meccanismi, a seconda del tipo di virus. Ad esempio, i virus respiratori come l'influenza o il SARS-CoV-2 possono essere shed through droplets di muco e saliva espulsi durante la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando; mentre i virus enterici, che causano malattie intestinali, vengono generalmente shed attraverso le feci.

È importante notare che l'individuo può essere contagioso e diffondere il virus anche prima della comparsa dei sintomi o persino se non presenta sintomi (asintomatico). La durata della shedding varia a seconda del virus e dell'ospite; alcuni individui possono shed viral particles per periodi prolungati, anche dopo la risoluzione dei sintomi.

Il monitoring of virus shedding è cruciale in ambito clinico e di public health per comprendere la trasmissione del virus, sviluppare strategie di prevenzione e controllo delle infezioni e valutare l'efficacia dei trattamenti antivirali.

I virus incompleti, noti anche come virus defectivi o deficienti, sono particelle virali che mancano di materiale genetico essenziale per la loro replicazione completa. Questi virus non sono in grado di infettare e riprodursi nelle cellule ospiti in modo indipendente, a differenza dei virus completi o integri.

I virus incompleti possono derivare da diversi processi:

1. Mutazioni: Durante la replicazione del virus, possono verificarsi mutazioni che eliminano parti cruciali del genoma virale, rendendolo incapace di riprodursi autonomamente.
2. Infezione congenita: Nei casi in cui un ospite è infettato da due ceppi diversi di virus contemporaneamente, può verificarsi un fenomeno noto come "interferenza virale", in cui uno dei ceppi impedisce la replicazione dell'altro. Ciò può portare alla formazione di particelle virali difettoive che mancano di parti essenziali del genoma.
3. Produzione deliberata: I virus incompleti possono essere prodotti in laboratorio per scopi di ricerca, ad esempio per studiare l'interazione tra il virus e le cellule ospiti o per sviluppare vaccini.

I virus incompleti possono ancora mantenere alcune delle loro caratteristiche strutturali e funzionali, come la capacità di legarsi alle cellule ospiti e di essere internalizzati. Tuttavia, mancano della capacità di replicarsi e produrre nuove particelle virali senza l'aiuto di un virus helper o di altri fattori esterni.

In sintesi, i virus incompleti sono particelle virali difettoive che non possono infettare e riprodursi autonomamente nelle cellule ospiti a causa della mancanza di materiale genetico essenziale. Questi virus possono derivare da processi naturali o essere prodotti in laboratorio per scopi di ricerca.

Le malattie virali sono condizioni patologiche causate dall'infezione di un organismo vivente (come un essere umano, animale o piante) da parte di virus. Questi microscopici agenti infettivi si replicano solo all'interno delle cellule dell'ospite, prendendo il controllo del loro apparato riproduttivo e utilizzandolo per produrre copie di se stessi.

I virus possono causare una vasta gamma di malattie, dal raffreddore comune all'HIV/AIDS, dall'influenza alla poliomielite. L'entità della malattia dipende dal particolare tipo di virus che ha infettato l'ospite e dalla risposta immunitaria dell'organismo a tale infezione.

Alcune caratteristiche comuni delle malattie virali includono sintomi come febbre, affaticamento, dolori muscolari e mal di gola. Alcune infezioni virali possono anche causare eruzioni cutanee, vomito o diarrea. In molti casi, le persone con malattie virali si riprendono senza trattamento specifico una volta che il loro sistema immunitario ha combattuto con successo l'infezione. Tuttavia, altri tipi di infezioni virali possono essere molto gravi o addirittura letali, specialmente se non vengono trattati correttamente.

È importante notare che mentre i farmaci antivirali esistono per alcune malattie virali, come l'influenza e l'HIV/AIDS, non esiste una cura universale per tutte le infezioni virali. Pertanto, la prevenzione rimane la strategia migliore per proteggersi dalle malattie virali, attraverso misure come la vaccinazione, l'igiene personale e il mantenimento di stili di vita sani.

Un virione è la forma completa e infettiva di un virus. Si compone di un genoma nucleico (che può essere DNA o RNA) avvolto in una proteina capside, che a sua volta può essere circondata da un lipidico involucro esterno. I virioni sono in grado di infettare cellule ospiti e utilizzarne le risorse per replicarsi, rilasciando nuovi virioni nell'organismo ospite.

Gli anticorpi virali sono una risposta specifica del sistema immunitario all'infezione da un virus. Sono proteine prodotte dalle cellule B del sistema immunitario in risposta alla presenza di un antigene virale estraneo. Questi anticorpi si legano specificamente agli antigeni virali, neutralizzandoli e impedendo loro di infettare altre cellule.

Gli anticorpi virali possono essere trovati nel sangue e in altri fluidi corporei e possono persistere per periodi prolungati dopo l'infezione, fornendo immunità protettiva contro future infezioni da parte dello stesso virus. Tuttavia, alcuni virus possono mutare i loro antigeni, eludendo così la risposta degli anticorpi e causando reinfezioni.

La presenza di anticorpi virali può essere rilevata attraverso test sierologici, che misurano la quantità di anticorpi presenti nel sangue. Questi test possono essere utilizzati per diagnosticare infezioni acute o croniche da virus e monitorare l'efficacia del trattamento.

L'RNA virale si riferisce al genoma di virus che utilizzano RNA (acido ribonucleico) come materiale genetico anziché DNA (acido desossiribonucleico). Questi virus possono avere diversi tipi di genomi RNA, come ad esempio:

1. Virus a RNA a singolo filamento (ssRNA): questi virus hanno un singolo filamento di RNA come genoma. Possono essere ulteriormente classificati in due categorie:

a) Virus a RNA a singolo filamento positivo (+ssRNA): il loro genoma funge da mRNA (RNA messaggero) e può essere direttamente tradotto nelle cellule ospiti per produrre proteine virali.

b) Virus a RNA a singolo filamento negativo (-ssRNA): il loro genoma non può essere direttamente utilizzato come mRNA e richiede la trascrizione in mRNA complementare prima della traduzione in proteine virali.

2. Virus a RNA a doppio filamento (dsRNA): questi virus hanno un doppio filamento di RNA come genoma. Il loro genoma deve essere trascritto in mRNA prima che possa essere utilizzato per la sintesi delle proteine virali.

Gli RNA virali possono avere diversi meccanismi di replicazione e transcrizione, alcuni dei quali possono avvenire nel citoplasma della cellula ospite, mentre altri richiedono l'ingresso del genoma virale nel nucleo. Esempi di virus a RNA includono il virus dell'influenza, il virus della poliomielite, il virus della corona (SARS-CoV-2), e il virus dell'epatite C.

Le prove di neutralizzazione sono un tipo di test utilizzato in medicina e biologia per misurare la capacità di anticorpi o sieri di neutralizzare specifici patogeni, tossine o virus. Queste prove comportano l'incubazione di un agente infettivo o una tossina con il siero contenente anticorpi, seguita dalla valutazione dell'abilità del siero di prevenire l'infezione o l'avvelenamento in cellule o organismi target.

Nello specifico, le prove di neutralizzazione vengono eseguite miscelando diversi volumi di siero (o anticorpi purificati) con un volume equivalente dell'agente patogeno o tossina. Questa miscela viene quindi incubata per un determinato periodo di tempo, in genere diverse ore, per consentire agli anticorpi di legarsi e neutralizzare l'agente target. Successivamente, la miscela neutralizzata viene esposta a cellule o organismi sensibili all'agente patogeno o tossina.

L'esito del test è quindi determinato osservando se l'agente patogeno o tossina è ancora in grado di infettare o danneggiare le cellule o gli organismi bersaglio. Se l'agente non è più in grado di causare danni, si dice che il siero (o anticorpi) ha neutralizzato con successo l'agente target, indicando la presenza di anticorpi specifici per quell'agente.

Le prove di neutralizzazione sono spesso utilizzate in ricerca e sviluppo di vaccini, nonché nella diagnosi e nel monitoraggio dell'immunità a malattie infettive. Ad esempio, tali prove possono essere impiegate per determinare il titolo degli anticorpi (quantità) presenti in un siero o per valutare l'efficacia di un vaccino nello stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti.

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

Le proteine della struttura dei virus sono un tipo specifico di proteine che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e nella stabilità delle particelle virali, noti anche come virioni. Questi virioni sono costituiti da materiale genetico (DNA o RNA) avvolto in una capside proteica, a volte associata a una membrana lipidica esterna di origine cellulare.

Le proteine della struttura dei virus possono essere classificate in due categorie principali:

1. Proteine della capside: queste proteine formano la struttura portante del virione, avvolgendo e proteggendo il materiale genetico virale. La capside può avere una forma geometrica semplice (come nel caso dei batteriofagi) o complessa (come negli adenovirus). Le proteine della capside possono organizzarsi in simmetria icosaedrica, elicoidale o mista.
2. Proteine di membrana: queste proteine sono presenti nelle virioni che hanno una membrana lipidica esterna, nota come envelope. L'envelope deriva dalla membrana cellulare della cellula ospite e contiene proteine virali incorporate, che svolgono funzioni cruciali nella fase di ingresso del virus nell'ospite e nel riconoscimento dei recettori cellulari.

Le proteine della struttura dei virus sono sintetizzate all'interno della cellula ospite durante il ciclo di replicazione virale e sono fondamentali per l'assemblaggio, la stabilità e l'infezione del virione. La comprensione delle proteine della struttura dei virus è essenziale per lo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamento delle malattie infettive causate da virus.

I vaccini virali sono tipi di vaccini che utilizzano virus o parti di essi per stimolare il sistema immunitario a sviluppare una risposta immunitaria protettiva contro una specifica malattia infettiva causata da quel particolare virus. I vaccini virali possono essere realizzati in diversi modi, tra cui:

1. Vaccini vivi attenuati: Questi vaccini utilizzano un virus indebolito o attenuato che è ancora capace di replicarsi all'interno dell'organismo ma non causa la malattia. Il sistema immunitario riconosce il virus indebolito come estraneo e produce una risposta immunitaria per combatterlo, fornendo protezione contro l'infezione da virus selvatici.
2. Vaccini inattivati: Questi vaccini utilizzano un virus ucciso o inattivato che non può più replicarsi all'interno dell'organismo. Il sistema immunitario riconosce il virus ucciso come estraneo e produce una risposta immunitaria per combatterlo, fornendo protezione contro l'infezione da virus selvatici.
3. Vaccini a subunità: Questi vaccini utilizzano solo una parte del virus, come una proteina o un peptide, per stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici contro quella particolare proteina o peptide. Questo tipo di vaccino non contiene l'intero virus e quindi non può causare la malattia.
4. Vaccini a vettore virale: Questi vaccini utilizzano un altro virus come vettore per consegnare il materiale genetico del virus bersaglio all'interno delle cellule dell'organismo. Il vettore virale non causa la malattia ma stimola il sistema immunitario a produrre una risposta immunitaria contro il virus bersaglio.

Esempi di vaccini virali includono il vaccino contro l'influenza, il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MMR), il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) e il vaccino contro il virus dell'epatite B.

La regolazione virale dell'espressione genica si riferisce al meccanismo attraverso il quale i virus controllano l'espressione dei geni delle cellule ospiti che infettano, al fine di promuovere la loro replicazione e sopravvivenza. I virus dipendono dai meccanismi della cellula ospite per la trascrizione e traduzione dei propri genomi. Pertanto, i virus hanno sviluppato strategie per manipolare e regolare l'apparato di espressione genica della cellula ospite a loro vantaggio.

I meccanismi specifici di regolazione virale dell'espressione genica possono variare notevolmente tra i diversi tipi di virus. Alcuni virus codificano per fattori di trascrizione o proteine che interagiscono con il complesso di trascrizione della cellula ospite, alterando l'espressione genica a livello transcrizionale. Altri virus possono influenzare l'espressione genica a livello post-transcrizionale, attraverso meccanismi come il taglio e la giunzione dell'RNA o la modificazione delle code poli-A.

Inoltre, i virus possono anche interferire con il sistema di controllo della cellula ospite, come il sistema di soppressione dell'interferone, per evitare la risposta immunitaria dell'ospite e garantire la loro replicazione.

La comprensione dei meccanismi di regolazione virale dell'espressione genica è fondamentale per comprendere il ciclo di vita dei virus, nonché per lo sviluppo di strategie efficaci per il trattamento e la prevenzione delle malattie infettive.

Il Virus 40 delle Scimmie (SV40), è un tipo di poliomavirus che si trova naturalmente nelle scimmie. È stato scoperto negli anni '60, quando era presente in alcuni vaccini contro la polio che erano stati preparati utilizzando cellule renali di scimmia. Anche se il virus è stato rimosso dalla maggior parte dei vaccini dal 1963, ci sono state preoccupazioni che le persone che avevano ricevuto quei vecchi vaccini potessero essere a rischio di infezione da SV40.

Il SV40 è stato associato con alcuni tipi di cancro, come il mesotelioma e il tumore al cervello, ma la relazione tra l'infezione da SV40 e lo sviluppo del cancro non è ancora del tutto chiara. Alcuni studi hanno trovato tracce del virus in cellule cancerose, ma altri non sono riusciti a confermare questi risultati.

In generale, l'infezione da SV40 è considerata rara nell'uomo e la maggior parte delle persone che sono state infettate dal virus non mostrano sintomi o malattie evidenti. Tuttavia, ci sono alcune popolazioni a rischio, come i lavoratori esposti all'amianto, che possono avere un rischio più elevato di sviluppare il mesotelioma associato al SV40.

E' importante notare che la ricerca in questo campo è ancora in corso e le conoscenze sulla relazione tra il virus SV40 e il cancro possono evolversi nel tempo.

Il virus del morbillo, noto anche come morbillivirus di tipo humano, è un membro della famiglia Paramyxoviridae e appartiene al genere Morbillivirus. È un virus a RNA monocatenario a polarità negativa ed è dotato di una membrana lipidica esterna che circonda il capside icosaedrico.

Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa che si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie prodotte dal naso e dalla bocca dei soggetti infetti durante la tosse o lo starnuto. I sintomi del morbillo includono febbre alta, tosse secca, congestione nasale, arrossamento degli occhi e della pelle, e una eruzione cutanea che inizia sul viso e si diffonde al resto del corpo.

Il virus del morbillo può causare complicazioni gravi, specialmente nei bambini piccoli, negli adulti immunocompromessi e nelle donne in gravidanza. Le complicanze possono includere polmonite, encefalite, diarrea grave, otite media e infezioni batteriche secondarie.

La prevenzione del morbillo si ottiene attraverso la vaccinazione con il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) o il vaccino MR (morbillo-rosolia). La vaccinazione è altamente efficace nel prevenire la malattia e le sue complicanze.

Le proteine dell'involucro dei virus sono un tipo specifico di proteine che sono incorporate nella membrana lipidica che circonda alcuni tipi di virus. Queste proteine svolgono un ruolo cruciale nell'interazione del virus con le cellule ospiti e nella facilitazione dell'ingresso del materiale genetico virale nelle cellule ospiti durante il processo di infezione.

Le proteine dell'involucro dei virus sono sintetizzate all'interno della cellula ospite quando il virus si riproduce e si assembla. Il materiale genetico virale, una volta replicato, induce la cellula ospite a produrre proteine strutturali del capside e dell'involucro che vengono utilizzate per avvolgere e proteggere il materiale genetico.

Le proteine dell'involucro dei virus possono essere modificate post-traduzionalmente con l'aggiunta di carboidrati o lipidi, che possono influenzare le loro proprietà fisiche e biologiche. Alcune proteine dell'involucro dei virus sono anche responsabili della fusione della membrana virale con la membrana cellulare ospite, permettendo al materiale genetico virale di entrare nella cellula ospite.

Le proteine dell'involucro dei virus possono essere utilizzate come bersagli per lo sviluppo di farmaci antivirali e vaccini, poiché sono spesso essenziali per l'ingresso del virus nelle cellule ospiti e quindi per la replicazione virale.

Il virus di Sindbis è un tipo di arbovirus (virus trasmesso da artropodi) della famiglia Togaviridae, genere Alphavirus. Questo virus prende il nome dalla città di Sindbis in Finlandia, dove è stato isolato per la prima volta nel 1952. Il virus di Sindbis è ampiamente diffuso in Africa, Asia, Europa e Australia, ed è trasmesso all'uomo principalmente attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex.

Il periodo di incubazione del virus di Sindbis varia da 3 a 14 giorni. I sintomi dell'infezione possono variare da lievi a moderati e includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, eruzioni cutanee e gonfiore delle articolazioni. In rari casi, l'infezione può causare complicanze più gravi come meningite o encefalite.

Il virus di Sindbis è stato anche associato a una condizione chiamata sindrome post-virale da arbovirus, che si verifica dopo la guarigione dall'infezione e può causare sintomi persistenti come affaticamento, dolori articolari e problemi neurologici.

Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da virus di Sindbis, ma i sintomi possono essere gestiti con farmaci antinfiammatori e analgesici. La prevenzione dell'infezione si basa sulla protezione dalle punture di zanzara, in particolare durante le attività all'aperto al tramonto o all'alba quando le zanzare sono più attive. Non esiste un vaccino disponibile per il virus di Sindbis.

Un virus a DNA è un tipo di agente infettivo che utilizza l'acido desossiribonucleico (DNA) come materiale genetico per replicarsi. Questi virus sono costituiti da un nucleo di DNA protetto da una capsula proteica chiamata capside. Alcuni virus a DNA hanno anche un ulteriore strato esterno lipidico, noto come involucro.

I virus a DNA possono essere classificati in base al loro metodo di replicazione in due categorie principali: virus a DNA a doppio filamento (dsDNA) e virus a DNA a singolo filamento (ssDNA). I virus a dsDNA hanno una forma elicoidale o icosaedrica e possono infettare batteri, piante e animali. Alcuni esempi di virus a dsDNA includono il virus dell'herpes simplex, il virus del papilloma umano e il citomegalovirus.

I virus a ssDNA hanno una forma elicoidale o filamentosa e possono infettare piante e animali. Alcuni esempi di virus a ssDNA includono il parvovirus, il circovirus e l'anellovirus.

In generale, i virus a DNA sono associati a una serie di malattie che vanno dalle infezioni respiratorie alle neoplasie maligne. Alcune infezioni da virus a DNA possono essere trattate con farmaci antivirali specifici, mentre altre non hanno ancora un trattamento efficace disponibile. La prevenzione delle infezioni da virus a DNA si ottiene attraverso misure igieniche appropriate e, quando disponibili, vaccini.

La ricombinazione genetica è un processo naturale che si verifica durante la meiosi, una divisione cellulare che produce cellule sessuali o gameti (ovuli e spermatozoi) con metà del numero di cromosomi rispetto alla cellula originaria. Questo processo consente di generare diversità genetica tra gli individui di una specie.

Nella ricombinazione genetica, segmenti di DNA vengono scambiati tra due cromatidi non fratelli (due copie identiche di un cromosoma che si trovano in una cellula durante la profase I della meiosi). Questo scambio avviene attraverso un evento chiamato crossing-over.

I punti di ricombinazione, o punti di incrocio, sono siti specifici lungo i cromosomi dove si verifica lo scambio di segmenti di DNA. Gli enzimi responsabili di questo processo identificano e tagliano i filamenti di DNA in questi punti specifici, quindi le estremità vengono unite tra loro, formando una nuova configurazione di cromatidi non fratelli con materiale genetico ricombinato.

Di conseguenza, la ricombinazione genetica produce nuove combinazioni di alleli (varianti di un gene) su ciascun cromosoma, aumentando notevolmente la diversità genetica tra i gameti e, successivamente, tra gli individui della specie. Questa diversità è fondamentale per l'evoluzione delle specie e per la loro capacità di adattarsi a nuovi ambienti e condizioni.

In sintesi, la ricombinazione genetica è un processo cruciale che si verifica durante la meiosi, consentendo lo scambio di segmenti di DNA tra cromatidi non fratelli e producendo nuove combinazioni di alleli, il che aumenta notevolmente la diversità genetica tra gli individui di una specie.

Il Virus del Vaiolo delle Scimmie, noto anche come Monkeypox virus (MPXV), è un Orthopoxvirus che causa una malattia infettiva zoonotica con sintomi simili al vaiolo umano. L'infezione si verifica principalmente in regioni dell'Africa centrale e occidentale, dove è endemica.

Il virus può essere trasmesso dagli animali all'uomo (zoonosi) attraverso il contatto con sangue, fluidi corporei, lesioni cutanee o mucose di animali infetti come scimmie e roditori. La trasmissione interumana può verificarsi attraverso goccioline respiratorie, contatto diretto con lesioni cutanee o mucose di una persona infetta o tramite oggetti contaminati dal virus.

I sintomi del vaiolo delle scimmie includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, eruzioni cutanee che iniziano sul viso e poi si diffondono ad altre parti del corpo. Le lesioni cutanee attraversano diverse fasi, inclusa la comparsa di vescicole piene di liquido prima della desquamazione finale. Il periodo di incubazione varia da 5 a 21 giorni e la malattia dura generalmente tra le 2 e le 4 settimane.

Il trattamento consiste principalmente nel supporto sintomatico, sebbene alcuni antivirali come il tecovirimat possano essere utilizzati in casi gravi o nelle persone ad alto rischio di malattie severe. La prevenzione include la riduzione dell'esposizione al virus attraverso misure di igiene e sicurezza, la vaccinazione contro il vaiolo umano offre una certa protezione crociata contro il vaiolo delle scimmie, sebbene la sua efficacia possa variare.

Le cellule Vero sono un tipo di linea cellulare continua derivata da cellule renali di una scimmia africana, il cui nome scientifico è *Cercopithecus aethiops*. Queste cellule sono comunemente utilizzate in laboratorio per la coltura dei virus e la produzione di vaccini.

Le cellule Vero furono isolate per la prima volta nel 1962 da un team di ricercatori giapponesi guidati dal Dr. Yasumura. Da allora, sono state ampiamente utilizzate in ricerca biomedica e nella produzione di vaccini a causa della loro stabilità, resistenza alla contaminazione batterica e della capacità di supportare la replicazione di molti virus diversi.

I vaccini prodotti utilizzando cellule Vero includono quelli contro il vaiolo, l'influenza, il morbillo, la parotite e la rosolia. Tuttavia, è importante notare che i vaccini prodotti con questo tipo di linea cellulare possono contenere residui di DNA animale, che potrebbero teoricamente causare reazioni avverse in alcune persone. Pertanto, è necessario un attento controllo qualità per garantire la sicurezza e l'efficacia dei vaccini prodotti con cellule Vero.

Un virus delle piante è un patogeno obbligato che infetta esclusivamente le cellule vegetali. Si tratta di particelle ultra-microscopiche, composte da materiale genetico (RNA o DNA) avvolto in una proteina capside. Alcuni virus delle piante hanno anche un involucro lipidico esterno. I virus non possono replicarsi da soli e richiedono l'apparato metabolico della cellula ospite per la loro replicazione. Una volta dentro la cellula, il materiale genetico del virus prende il controllo del sistema di sintesi delle proteine della cellula ospite, costringendola a produrre copie del virus. I virus delle piante possono causare una vasta gamma di malattie nelle piante, dalle lievi alterazioni estetiche alle malformazioni gravi e alla morte della pianta. La trasmissione dei virus delle piante può avvenire attraverso vari mezzi, come insetti vettori, semi infetti, contatto diretto tra piante o tramite l'acqua e il suolo contaminati.

I Virus Respiratori Sinciziali (VRS) sono un tipo comune di virus che causano infezioni delle vie respiratorie. Si tratta di una causa frequente di bronchiolite e polmonite nei bambini molto piccoli, soprattutto sotto i due anni di età. Il VRS può anche causare infezioni delle basse vie respiratorie negli adulti e nei bambini più grandi, specialmente se hanno un sistema immunitario indebolito.

Il virus si diffonde attraverso il contatto stretto con una persona infetta, ad esempio tramite goccioline di muco che vengono diffuse nell'aria quando una persona tossisce o starnutisce. Il VRS può anche diffondersi toccando oggetti o superfici contaminate dal virus e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.

I sintomi del VRS possono variare da lievi a gravi e possono includere: naso che cola o congestionato, tosse, mal di gola, mal di testa, febbre, difficoltà respiratorie e respiro affannoso. Nei bambini molto piccoli, il VRS può causare bronchiolite, una infiammazione dei piccoli bronchioli nei polmoni, che possono portare a difficoltà respiratorie e apnee.

Attualmente non esiste un vaccino per prevenire l'infezione da VRS, ma ci sono misure preventive che si possono adottare per ridurre il rischio di infezione, come lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto stretto con persone malate e pulire regolarmente le superfici. Il trattamento dell'infezione da VRS è solitamente di supporto e si concentra sul alleviare i sintomi e mantenere una buona idratazione. In casi gravi, può essere necessario il ricovero in ospedale per ricevere cure di supporto avanzate, come l'ossigenoterapia o la ventilazione meccanica.

La rabbia è una malattia virale che può infettare tutti i mammiferi, compreso l'uomo. Il virus della rabbia appartiene al genere Lyssavirus della famiglia Rhabdoviridae. Il virus ha una forma filamentosa e si presenta sotto forma di due forme: un morfotipo "bulbo" più comune e un morfotipo "conico" meno comune.

Il virus della rabbia è neurotropo, il che significa che ha una preferenza per le cellule nervose. Una volta nel corpo, infetta le cellule nervose vicine al sito di ingresso e si diffonde attraverso i nervi fino al midollo spinale e quindi al cervello. Questa fase dell'infezione può durare da una settimana a diversi mesi, a seconda della distanza tra il sito di inoculazione e il sistema nervoso centrale.

I sintomi della rabbia nell'uomo includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, debolezza, irritabilità, ansia, confusione, difficoltà a deglutire e idrofobia (paura dell'acqua). La rabbia è una malattia letale se non trattata in modo tempestivo. Non esiste alcuna cura per la rabbia una volta che si sono manifestati i sintomi, ma il vaccino post-esposizione può prevenire l'insorgenza della malattia se somministrato entro poche ore o giorni dall'esposizione.

L'infezione da virus della rabbia avviene generalmente attraverso la saliva di un animale infetto, ad esempio durante un morso o una graffiatura. Gli animali più comunemente associati alla trasmissione della rabbia all'uomo includono cani, volpi, procioni, pipistrelli e scoiattoli volanti. La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezione ed evitare il contatto con animali sospetti o selvatici.

Un virus oncolitico è un tipo di virus che ha la capacità di infettare e replicarsi all'interno delle cellule tumorali, causandone la lisi (cioè la rottura) e la morte. Questo fenomeno è noto come oncolisi. I virus oncolitici sono in grado di selezionare selettivamente le cellule tumorali, poiché esse presentano spesso anomalie nel loro meccanismo di controllo della replicazione virale, rendendole più suscettibili all'infezione rispetto alle cellule sane.

L'idea alla base dell'utilizzo dei virus oncolitici nella terapia tumorale è quella di sfruttare questa loro particolare affinità per le cellule tumorali, al fine di indurre la morte delle stesse e stimolare il sistema immunitario a riconoscere ed eliminare le cellule tumorali residue. Questo approccio terapeutico è noto come viroterapia oncolitica.

È importante sottolineare che i virus oncolitici utilizzati in clinica sono generalmente modificati geneticamente per migliorarne la sicurezza ed efficacia, ad esempio attraverso l'inattivazione di geni associati alla patogenicità o l'introduzione di geni che aumentino la selettività verso le cellule tumorali.

La ricerca sui virus oncolitici è un campo in continua evoluzione, e diversi prodotti a base di virus oncolitici sono attualmente in fase di sperimentazione clinica per il trattamento di vari tipi di tumore.

Le proteine del core dei virus sono un tipo specifico di proteine virali che giocano un ruolo fondamentale nella struttura e nella funzione dei virus. Essi formano il nucleo o il "core" della particella virale, che include il genoma virale (materiale genetico) ed enzimi necessari per la replicazione del virus.

Le proteine del core possono avere diverse funzioni, come la protezione del genoma virale dai meccanismi di difesa dell'ospite, il facilitare il rilascio del genoma virale nella cellula ospite durante l'infezione e il partecipare alla replicazione del virus una volta che il genoma è stato rilasciato.

Le proteine del core possono essere costituite da una o più catene polipeptidiche e possono avere diverse strutture, come ad esempio le elicoidi alpha o le foglietti beta. La composizione e la struttura delle proteine del core variano notevolmente tra i diversi tipi di virus.

La comprensione delle proteine del core dei virus è importante per lo sviluppo di strategie terapeutiche ed interventi per il trattamento delle infezioni virali, poiché tali proteine possono essere obiettivi per i farmaci antivirali e per la progettazione di vaccini.

L'influenza A virus, sottotipo H1N1, è un ceppo del virus dell'influenza A che causa l'influenza, una malattia respiratoria contagiosa. Questo particolare sottotipo ha causato diverse pandemie nel corso della storia, compresa la famigerata "spagnola" del 1918 e la pandemia influenzale del 2009 (nota anche come "suina").

Il virus H1N1 è caratterizzato dalla presenza di due proteine di superficie: l'emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Nel caso del sottotipo H1N1, la proteina emoagglutinina ha il tipo 1 e la proteina neuraminidasi ha il tipo N.

Il virus si diffonde principalmente attraverso goccioline respiratorie che vengono rilasciate quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate dal virus e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.

I sintomi dell'influenza causata dal virus H1N1 possono includere febbre alta, tosse secca, mal di gola, dolori muscolari e articolari, mal di testa, stanchezza estrema e perdita di appetito. Alcune persone possono anche manifestare sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea.

Il trattamento dell'influenza causata dal virus H1N1 prevede generalmente il riposo a letto, l'idratazione e il controllo dei sintomi con farmaci da banco. Nei casi più gravi, possono essere prescritti antivirali specifici per il trattamento dell'influenza A.

La prevenzione è importante per ridurre la diffusione del virus H1N1 e può essere ottenuta attraverso la vaccinazione annuale contro l'influenza, il lavaggio frequente delle mani, l'evitare di toccarsi il viso con le mani sporche e mantenendo una distanza adeguata dalle persone malate.

Gli antivirali sono farmaci utilizzati per trattare infezioni causate da virus. A differenza degli antibiotici, che combattono le infezioni batteriche, gli antivirali interferiscono con la replicazione dei virus e possono aiutare a controllare, curare o prevenire alcune infezioni virali.

Gli antivirali funzionano interrompendo il ciclo di vita del virus in diversi modi, ad esempio impedendo al virus di entrare nelle cellule, interferendo con la replicazione del suo DNA o RNA, o bloccando l'assemblaggio di nuove particelle virali.

Questi farmaci possono essere utilizzati per trattare una vasta gamma di infezioni virali, tra cui l'influenza, l'herpes simplex, il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), l'epatite B e C, e altri. Tuttavia, è importante notare che gli antivirali non possono curare le infezioni virali completamente, poiché i virus si integrano spesso nel DNA delle cellule ospiti e possono rimanere dormienti per periodi di tempo prolungati.

Gli antivirali possono avere effetti collaterali, come nausea, vomito, diarrea, mal di testa, eruzioni cutanee, e altri. In alcuni casi, il virus può sviluppare resistenza al farmaco, rendendo necessario l'uso di farmaci alternativi.

In generale, gli antivirali sono più efficaci quando vengono utilizzati precocemente nel corso dell'infezione e possono essere utilizzati per prevenire l'infezione in persone ad alto rischio di esposizione al virus.

In genetica, una "sequenza base" si riferisce all'ordine specifico delle quattro basi azotate che compongono il DNA: adenina (A), citosina (C), guanina (G) e timina (T). Queste basi si accoppiano in modo specifico, con l'adenina che si accoppia solo con la timina e la citosina che si accoppia solo con la guanina. La sequenza di queste basi contiene l'informazione genetica necessaria per codificare le istruzioni per la sintesi delle proteine.

Una "sequenza base" può riferirsi a un breve segmento del DNA, come una coppia di basi (come "AT"), o a un lungo tratto di DNA che può contenere migliaia o milioni di basi. L'analisi della sequenza del DNA è un importante campo di ricerca in genetica e biologia molecolare, poiché la comprensione della sequenza base può fornire informazioni cruciali sulla funzione genica, sull'evoluzione e sulla malattia.

L'influenza A virus, sottotipo H5N1, è un ceppo altamente patogeno del virus dell'influenza di tipo A che può causare una grave malattia respiratoria nota come influenza aviaria. Questo virus è comunemente presente negli uccelli selvatici e può diffondersi ad altri animali, tra cui pollame domestico e suini. L'infezione da H5N1 in esseri umani è relativamente rara, ma quando si verifica, di solito segue un contatto stretto con animali infetti o ambienti contaminati.

Il sottotipo H5N1 dell'influenza A virus ha 16 segmenti di RNA che codificano per diverse proteine virali, tra cui l'emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). L'H5N1 è uno dei sottotipi H più preoccupanti a causa della sua alta patogenicità e capacità di causare gravi malattie respiratorie in esseri umani e animali. Tuttavia, il virus non si diffonde facilmente da persona a persona, il che limita la sua capacità di scatenare una pandemia globale.

I sintomi dell'influenza A (H5N1) nell'uomo possono variare da lievi a gravi e possono includere febbre alta, tosse secca, respiro affannoso, dolori muscolari, mal di testa, affaticamento e difficoltà respiratorie. In casi più gravi, può causare polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), insufficienza multiorgano e morte.

Il trattamento dell'influenza A (H5N1) si basa sull'uso di farmaci antivirali come l'oseltamivir o il zanamivir, che possono aiutare a ridurre la gravità e la durata dei sintomi. Tuttavia, il virus ha dimostrato una resistenza a questi farmaci in alcuni casi, rendendo necessaria la ricerca di nuovi trattamenti e vaccini efficaci.

Il virus Vesicular Stomatitis Indiana (VSIV) appartiene alla famiglia dei Rhabdoviridae e al genere Vesiculovirus. Si tratta di un virus a RNA monocatenario negativo, che causa una malattia infettiva chiamata vesicular stomatitis (VS).

La vesicular stomatitis è una zoonosi che colpisce principalmente equini e bovini, ma può anche infettare altri animali a sangue caldo, come suini, ovini, caprini e camelidi. L'infezione negli animali si manifesta con lesioni vescicolari e ulcerative sulla mucosa orale, sulle labbra, sugli zoccoli e talvolta sulla pelle.

L'uomo può essere occasionalmente infettato dal VSIV attraverso il contatto diretto con animali infetti o materiale contaminato. La malattia nell'uomo è generalmente lieve e autolimitante, causando sintomi simil-influenzali come febbre, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza, seguiti dallo sviluppo di lesioni vescicolari dolorose principalmente sulle mani, i polsi, le labbra, la lingua e il palato.

Il VSIV è endemico in America Centrale e Meridionale, ma occasionalmente possono verificarsi epidemie negli Stati Uniti. La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso l'esposizione a mosche ematofaghe infette o tramite il contatto diretto con animali infetti o loro secrezioni. Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da VSIV, e la gestione si basa principalmente sul sollievo dei sintomi e sulla prevenzione dell'ulteriore diffusione del virus.

Le proteine ricombinanti sono proteine prodotte artificialmente mediante tecniche di ingegneria genetica. Queste proteine vengono create combinando il DNA di due organismi diversi in un unico organismo o cellula ospite, che poi produce la proteina desiderata.

Il processo di produzione di proteine ricombinanti inizia con l'identificazione di un gene che codifica per una specifica proteina desiderata. Il gene viene quindi isolato e inserito nel DNA di un organismo ospite, come batteri o cellule di lievito, utilizzando tecniche di biologia molecolare. L'organismo ospite viene quindi fatto crescere in laboratorio, dove produce la proteina desiderata durante il suo normale processo di sintesi proteica.

Le proteine ricombinanti hanno una vasta gamma di applicazioni nella ricerca scientifica, nella medicina e nell'industria. Ad esempio, possono essere utilizzate per produrre farmaci come l'insulina e il fattore di crescita umano, per creare vaccini contro malattie infettive come l'epatite B e l'influenza, e per studiare la funzione delle proteine in cellule e organismi viventi.

Tuttavia, la produzione di proteine ricombinanti presenta anche alcune sfide e rischi, come la possibilità di contaminazione con patogeni o sostanze indesiderate, nonché questioni etiche relative all'uso di organismi geneticamente modificati. Pertanto, è importante che la produzione e l'utilizzo di proteine ricombinanti siano regolamentati e controllati in modo appropriato per garantire la sicurezza e l'efficacia dei prodotti finali.

Il Mixomavirus è un tipo di virus appartenente alla famiglia Poxviridae e al genere Leporipoxvirus. Questo virus ha come ospite naturale il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), provocando una malattia infettiva chiamata mixomatosi. Il Mixomavirus ha un diametro di circa 300 nanometri e possiede un genoma a doppia elica di DNA, che codifica per le proteine strutturali e non strutturali necessarie alla replicazione del virus e all'evasione del sistema immunitario dell'ospite.

Il Mixomavirus si trasmette principalmente attraverso la puntura delle pulci o tramite contatto diretto con un animale infetto. I sintomi della mixomatosi includono gonfiore degli occhi, del naso e delle orecchie, formazione di lesioni cutanee, febbre alta e difficoltà respiratorie. La malattia è spesso fatale per i conigli domestici, sebbene alcuni esemplari possano sopravvivere e sviluppare immunità.

È importante notare che il Mixomavirus non rappresenta un rischio per la salute umana, poiché è specifico per i conigli e altri lagomorfi. Tuttavia, può avere implicazioni significative per la gestione delle popolazioni di conigli selvatici e domestici, soprattutto in termini di controllo delle malattie infettive e della biosicurezza.

La trascrizione genetica è un processo fondamentale della biologia molecolare che coinvolge la produzione di una molecola di RNA (acido ribonucleico) a partire da un filamento stampo di DNA (acido desossiribonucleico). Questo processo è catalizzato dall'enzima RNA polimerasi e si verifica all'interno del nucleo delle cellule eucariotiche e nel citoplasma delle procarioti.

Nel dettaglio, la trascrizione genetica prevede l'apertura della doppia elica di DNA nella regione in cui è presente il gene da trascrivere, permettendo all'RNA polimerasi di legarsi al filamento stampo e di sintetizzare un filamento complementare di RNA utilizzando i nucleotidi contenuti nel nucleo cellulare. Il filamento di RNA prodotto è una copia complementare del filamento stampo di DNA, con le timine (T) dell'RNA che si accoppiano con le adenine (A) del DNA, e le citosine (C) dell'RNA che si accoppiano con le guanine (G) del DNA.

Esistono diversi tipi di RNA che possono essere sintetizzati attraverso il processo di trascrizione genetica, tra cui l'mRNA (RNA messaggero), il rRNA (RNA ribosomiale) e il tRNA (RNA transfer). L'mRNA è responsabile del trasporto dell'informazione genetica dal nucleo al citoplasma, dove verrà utilizzato per la sintesi delle proteine attraverso il processo di traduzione. Il rRNA e il tRNA, invece, sono componenti essenziali dei ribosomi e partecipano alla sintesi proteica.

La trascrizione genetica è un processo altamente regolato che può essere influenzato da diversi fattori, come i fattori di trascrizione, le modificazioni chimiche del DNA e l'organizzazione della cromatina. La sua corretta regolazione è essenziale per il corretto funzionamento delle cellule e per la loro sopravvivenza.

Le emoagglutinine virali sono antigeni proteici presenti sulla superficie di alcuni virus, come ad esempio il virus dell'influenza. Questi antigeni hanno la capacità di legarsi alle cellule del sangue (generalmente globuli rossi) e causarne l'agglutinazione, o clusterizzazione.

Esistono due tipi principali di emoagglutinine virali: H ed N. L'emoagglutinina di tipo H (Hemagglutinin-HA) è responsabile del legame con i recettori dei carboidrati presenti sulle cellule epiteliali respiratorie umane, facilitando l'ingresso del virus nelle cellule ospiti. L'emoagglutinina di tipo N (Neuraminidase-NA) svolge un ruolo importante nella fuoriuscita dei virioni dalle cellule infettate e nel prevenire la formazione di aggregati virali che potrebbero ostacolare la diffusione del virus.

Le emoagglutinine virali sono importanti target per lo sviluppo di vaccini contro l'influenza, poiché i cambiamenti antigenici (derivanti da mutazioni) in queste proteine possono eludere la risposta immunitaria dell'ospite e causare nuove epidemie o pandemie.

L'epatite B è una malattia infettiva del fegato causata dal virus dell'epatite B (HBV). Il virus si diffonde attraverso il contatto con sangue, sperma o altre fluidi corporei infetti. È trasmesso principalmente per via parenterale, durante il parto da madre a figlio e occasionalmente tramite rapporti sessuali.

Il virus dell'epatite B infetta le cellule epatiche e causa l'infiammazione del fegato. I sintomi possono variare ampiamente, da lievi a gravi. Alcune persone non manifestano sintomi durante la fase iniziale dell'infezione, nota come epatite acuta. Tuttavia, altri possono presentare sintomi come affaticamento, nausea, vomito, dolore addominale, urine scure, feci chiare e ittero (colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi).

La maggior parte delle persone con epatite acuta si riprende completamente e sviluppa immunità al virus. Tuttavia, in alcuni casi, l'infezione può diventare cronica, il che significa che il virus rimane nel corpo per più di sei mesi. L'epatite B cronica può causare complicazioni a lungo termine, come la cirrosi epatica (cicatrizzazione del fegato), l'insufficienza epatica e il cancro al fegato.

La prevenzione dell'epatite B include la vaccinazione, l'evitamento del contatto con fluidi corporei infetti e la riduzione delle pratiche a rischio, come il consumo di droghe iniettabili e i rapporti sessuali non protetti. Il trattamento dell'epatite B acuta è principalmente di supporto e include riposo, idratazione e alimentazione adeguati. Il trattamento dell'epatite B cronica può includere farmaci antivirali per controllare la replicazione del virus e prevenire le complicanze a lungo termine.

Il vaiolo bovino, noto anche come vaccinia bovina o cowpox, è una malattia virale zoonotica che appartiene alla stessa famiglia del vaiolo umano. Tradizionalmente, si pensava che il virus responsabile della malattia infettasse principalmente i bovini, ma ora sappiamo che altri animali come topi e scoiattoli possono anche ospitare e trasmettere il virus.

L'infezione umana si verifica più comunemente attraverso il contatto diretto con la pelle lesionata di animali infetti o tramite l'esposizione a materiali contaminati da un animale infetto, come lettiere o mangimi contaminati.

I sintomi del vaiolo bovino nell'uomo possono variare da lievi a gravi e includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e linfonodi ingrossati. Dopo alcuni giorni, compaiono lesioni cutanee che iniziano come macchie rosse e si sviluppano in vescicole piene di liquido prima di seccarsi e formare croste. Le lesioni sono spesso più dolorose rispetto a quelle del vaiolo umano e possono apparire su diverse parti del corpo, inclusa la faccia.

Il vaiolo bovino è stato storicamente importante perché l'immunità al virus conferisce una protezione crociata contro il vaiolo umano. Infatti, il vaccino originale contro il vaiolo umano è stato sviluppato utilizzando il virus del vaiolo bovino. Tuttavia, dal 1980, il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato a livello globale, e di conseguenza, la vaccinazione contro il vaiolo umano non viene più praticata in tutto il mondo.

Attualmente, il vaiolo bovino non rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica, ma può causare problemi economici e di salute negli animali domestici e selvatici. Pertanto, i programmi di sorveglianza e controllo sono mantenuti in alcuni paesi per prevenire la diffusione del virus tra le popolazioni animali.

In medicina, il termine "schemi di lettura aperti" non ha una definizione universalmente accettata o un'applicazione clinica specifica. Tuttavia, in un contesto più ampio e teorico, i "schemi di lettura aperti" si riferiscono ad approcci flessibili ed eclettici alla comprensione e all'interpretazione dei testi o dei segni e sintomi clinici.

Nell'ambito della semeiotica medica, i "schemi di lettura aperti" possono riferirsi a strategie di valutazione che considerano una vasta gamma di possibili cause e manifestazioni delle condizioni, piuttosto che limitarsi a un insieme predefinito di diagnosi o ipotesi. Ciò può implicare l'esplorazione di diverse teorie e framework per comprendere i fenomeni clinici, nonché la considerazione di fattori sociali, culturali e individuali che possono influenzare la presentazione e il decorso delle malattie.

In sintesi, sebbene non esista una definizione medica specifica per "schemi di lettura aperti", questo termine può essere utilizzato per descrivere approcci flessibili ed inclusivi alla comprensione e all'interpretazione dei segni e sintomi clinici, che considerano una vasta gamma di fattori e teorie.

La vaccinazione, nota anche come immunizzazione attiva, è un processo mediante il quale si introduce un agente antigenico (solitamente una versione indebolita o inattivata del microrganismo oppure solo una parte di esso) all'interno dell'organismo al fine di stimolare il sistema immunitario a riconoscerlo come estraneo e a sviluppare una risposta immunitaria specifica contro di esso. Questa risposta include la produzione di anticorpi e l'attivazione dei linfociti T, che forniscono protezione contro future infezioni da parte del microrganismo originale o di altri simili. Le vaccinazioni sono utilizzate per prevenire malattie infettive gravi e possono essere somministrate sotto forma di iniezioni, spray nasali o orali.

La mia conoscenza è limitata alla data del 2021, pertanto non sono in grado di fornire informazioni successive a quella data. Non esiste una definizione medica nota per "Siv". Potrebbe essersi trattato di un errore di battitura o forse si fa riferimento a un particolare termine medico che non sono riuscito a identificare correttamente. Vorrei ricevere maggiori informazioni o una maggiore chiarezza sul termine per poter fornire una risposta più precisa e adeguata.

L'influenza A virus, sottotipo H3N2, è un particolare ceppo del virus dell'influenza di tipo A che causa regolarmente epidemie di influenza stagionale in tutto il mondo. Questo virus è caratterizzato dalla presenza di due proteine di superficie, l'emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N), sulla sua membrana esterna. Nel caso del sottotipo H3N2, le proteine di superficie sono H3 ed N2.

Il virus dell'influenza A H3N2 è noto per causare malattie più gravi rispetto ad altri ceppi di influenza e può colpire persone di tutte le età, sebbene i bambini e gli anziani siano particolarmente a rischio. Il virus si diffonde principalmente attraverso goccioline respiratorie che vengono prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce.

Il virus dell'influenza A H3N2 è soggetto a mutazioni costanti, il che significa che può cambiare la sua struttura nel tempo. Queste mutazioni possono rendere difficile per il sistema immunitario delle persone riconoscere e combattere il virus, il che può portare a epidemie di influenza stagionale più gravi.

Per prevenire l'infezione da virus dell'influenza A H3N2, è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale annuale per le persone a rischio e per quelle che desiderano ridurre il rischio di infezione. Il vaccino contro l'influenza viene aggiornato ogni anno per tenere conto dei cambiamenti nel virus dell'influenza, incluso il sottotipo H3N2.

Le glicoproteine emoagglutinate del virus dell'influenza, note anche come hemagglutinina (HA), sono importanti antigeni di superficie che giocano un ruolo cruciale nell'ingresso del virus dell'influenza nelle cellule ospiti. Queste glicoproteine si legano alle molecole di sialilacce presenti sulla membrana plasmatica delle cellule ospiti, facilitando l'endocitosi del virus e successivamente promuovendo la fusione della membrana virale con quella endosomiale, permettendo al genoma virale di entrare nel citoplasma della cellula ospite.

Le glicoproteine emoagglutinate sono soggette a continue mutazioni antigeniche (drift antigenico) e occasionali cambiamenti significativi nella struttura proteica (shift antigenico), che possono portare alla comparsa di nuove varianti del virus dell'influenza. Questi cambiamenti costituiscono la base per la necessità di aggiornare regolarmente i vaccini antinfluenzali, al fine di mantenere una protezione efficace contro le nuove e mutate versioni del virus.

Il termine "emoagglutinate" si riferisce alla capacità delle glicoproteine HA di causare l'agglutinazione dei globuli rossi, un fenomeno che può essere utilizzato per identificare e caratterizzare i diversi sottotipi del virus dell'influenza.

Gli "Topi Inbred Balb C" sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio utilizzati comunemente in ricerca scientifica. Sono noti anche come "topi BALB/c" o semplicemente "Balb C". Questi topi sono allevati in modo inbred, il che significa che provengono da una linea geneticamente omogenea e strettamente correlata, con la stessa sequenza di DNA ereditata da ogni generazione.

I Topi Inbred Balb C sono particolarmente noti per avere un sistema immunitario ben caratterizzato, il che li rende utili in studi sull'immunologia e sulla risposta del sistema immunitario alle malattie e ai trattamenti. Ad esempio, i Balb C sono spesso usati negli esperimenti di vaccinazione perché hanno una forte risposta umorale (produzione di anticorpi) alla maggior parte dei vaccini.

Tuttavia, è importante notare che ogni linea genetica di topo ha i suoi vantaggi e svantaggi in termini di utilità per la ricerca scientifica. Pertanto, i ricercatori devono scegliere con cura il tipo di topo più appropriato per il loro particolare studio o esperimento.

L'effetto citopatogenico virale (CPE) si riferisce al danno o alla disfunzione visibile nelle cellule infettate da un virus. Questo effetto può essere osservato come alterazioni morfologiche delle cellule, come cambiamenti nella loro forma, dimensioni o struttura, o come una ridotta capacità delle cellule di svolgere le loro normali funzioni.

L'effetto citopatogenico virale può essere causato da diversi meccanismi, a seconda del tipo di virus. Alcuni virus possono interferire con la sintesi delle proteine o dell'RNA nelle cellule ospiti, mentre altri possono indurre l'apoptosi (morte cellulare programmata) o la necrosi (morte cellulare non programmata).

L'effetto citopatogenico virale è spesso utilizzato come indicatore dell'infezione da virus in colture cellulari. Quando le cellule infettate vengono osservate al microscopio, la presenza di CPE può fornire prove della replicazione del virus all'interno delle cellule. Tuttavia, è importante notare che non tutti i virus causano un effetto citopatogenico evidente e che alcuni virus possono persino stabilire infezioni persistenti senza causare danni visibili alle cellule ospiti.

Il virus della febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus, WNV) è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus. È un virus a RNA a singolo filamento di circa 11 kb di lunghezza.

Il WNV è originariamente endemico in Africa, Asia e Europa orientale, ma negli ultimi anni si è diffuso anche in Nord e Sud America. Il vettore principale del virus sono le zanzare del genere Culex, che trasmettono il virus all'uomo e ad altri animali attraverso le punture.

L'infezione da WNV può causare una malattia febbrile acuta, nota come febbre del Nilo occidentale, che si manifesta con sintomi simil-influenzali come febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, linfonodi ingrossati e eruzione cutanea. Nei casi più gravi, il virus può causare encefalite o meningite, che possono portare a complicanze neurologiche permanenti o persino alla morte.

La diagnosi di infezione da WNV si basa su una combinazione di sintomi clinici e risultati dei test di laboratorio, come la rilevazione dell'RNA virale nel sangue o la presenza di anticorpi specifici contro il virus. Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da WNV, ma i sintomi possono essere gestiti con supporto medico e terapia di sostegno.

La prevenzione dell'infezione da WNV si basa sulla riduzione dell'esposizione alle zanzare infette, attraverso l'uso di repellenti per insetti, la copertura della pelle con abiti protettivi e l'eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare. Inoltre, è disponibile un vaccino per i cavalli, ma non esiste ancora un vaccino approvato per l'uso nell'uomo.

I linfociti T citotossici, noti anche come cellule T killer, sono un sottogruppo specifico di globuli bianchi che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario adattativo. Essi sono programmati per identificare e distruggere le cellule infette da virus, batteri o altre sostanze estranee, nonché le cellule tumorali.

I linfociti T citotossici vengono attivati quando un antigene (una proteina estranea) si lega al recettore delle cellule T sulla loro superficie. Questo processo stimola la differenziazione e l'attivazione dei linfociti T citotossici, che quindi secernono sostanze chimiche tossiche (come perforine e granzimi) che creano pori nella membrana cellulare della cellula bersaglio, permettendo il passaggio di queste sostanze tossiche all'interno della cellula. Ciò provoca l'apoptosi (morte cellulare programmata) della cellula infetta o tumorale.

I linfociti T citotossici sono fondamentali per il controllo delle infezioni virali e per la prevenzione del cancro, poiché possono identificare e distruggere le cellule infette o cancerose in modo specifico ed efficiente.

Haplorhini è un infraordine della sottoclasse Theria all'interno dei mammiferi primati. Il termine "Haplorhini" deriva dalle parole greche "haploos", che significa semplice, e "rhinos", che significa naso. Questo gruppo di primati è caratterizzato dall'avere un solo foro nasale e una membrana nuda (senza peli) sulle loro narici.

Gli Haplorhini includono due parvordini: Simiiformes (scimmie del Vecchio Mondo, scimmie del Nuovo Mondo e scimpanzé) e Tarsiiformes (tarsidi). Questi primati sono generalmente più adattati alla vita arborea e hanno una dieta onnivora che include frutta, insetti e altri piccoli animali.

Alcune caratteristiche distintive degli Haplorhini includono la presenza di un rinario (un osso del naso) fuso con l'osso palatino, una membrana timpanica rigida e un sistema visivo altamente sviluppato. Inoltre, gli Haplorhini non hanno la caratteristica "coda prensile" presente in alcuni altri primati, come le scimmie del Nuovo Mondo.

L'attivazione del virus si riferisce al processo in cui un virus che è presente nel corpo ma inattivo o dormiente viene riattivato e inizia a replicarsi e causare danni alle cellule. Ciò può verificarsi per diversi motivi, come ad esempio un sistema immunitario indebolito, stress fisici o emotivi, cambiamenti ormonali o l'esposizione a determinati fattori ambientali.

Durante il processo di attivazione del virus, il virus si lega alle cellule ospiti e ne prende il controllo per replicarsi. Questo può causare danni alle cellule ospiti e portare a una serie di sintomi associati all'infezione virale.

Alcuni esempi di virus che possono essere attivati in determinate circostanze includono il virus herpes simplex, che può causare febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee o delle mucose; il virus varicella-zoster, che può causare la fuoco di Sant'Antonio; e il citomegalovirus, che può causare sintomi simili a quelli dell'influenza.

L'attivazione del virus può essere trattata con farmaci antivirali, che possono aiutare a controllare la replicazione del virus e ridurre i danni alle cellule ospiti. Tuttavia, una volta che un virus è stato attivato, può essere difficile eliminarlo completamente dal corpo. Pertanto, è importante adottare misure preventive per ridurre il rischio di attivazione del virus, come mantenere un sistema immunitario forte e evitare fattori scatenanti noti.

L'immunizzazione secondaria, nota anche come immunità acquisita, si riferisce alla protezione dal ri-sviluppo di una malattia infettiva che si verifica dopo aver precedentemente attraversato l'infezione o essere stato vaccinato contro di essa. Questo accade quando il sistema immunitario del corpo ha precedentemente imparato a riconoscere e combattere il patogeno, ad esempio un virus o un batterio, e può quindi montare una risposta immunitaria più rapida ed efficace se esposto di nuovo alla stessa malattia.

L'immunizzazione secondaria è diversa dall'immunizzazione primaria, che si riferisce alla protezione dal primo sviluppo di una malattia infettiva dopo l'esposizione o la vaccinazione. L'immunizzazione secondaria fornisce una protezione più forte e duratura contro le malattie infettive rispetto all'immunizzazione primaria, poiché il sistema immunitario ha già familiarità con il patogeno.

È importante notare che l'immunizzazione secondaria non si applica a tutti i tipi di vaccini o malattie infettive. Alcuni vaccini, come quelli per l'epatite B e l'HPV, richiedono più dosi per stabilire un'immunità duratura, mentre altri, come il vaccino contro il morbillo, forniscono un'immunità a vita dopo una singola dose. Inoltre, alcune malattie infettive, come l'influenza, mutano costantemente i loro antigeni superficiali, il che significa che il sistema immunitario deve essere re-esposto alla nuova versione del patogeno per mantenere la protezione.

I linfociti T CD8 positivi, noti anche come linfociti T citotossici o linfociti T supppressori, sono un sottogruppo specifico di globuli bianchi che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario.

Questi linfociti T sono chiamati CD8 positivi perché esprimono il marcatore proteico CD8 sulla loro superficie cellulare. Il CD8 è una glicoproteina di membrana che si lega al complesso maggiore di istocompatibilità di classe I (MHC-I) presente sulle cellule infettate da virus o tumorali.

I linfociti T CD8 positivi sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule infette dalle infezioni virali, comprese quelle causate da HIV, epatite C, herpes simplex e citomegalovirus. Inoltre, svolgono un ruolo importante nella regolazione della risposta immunitaria, sopprimendo l'attività dei linfociti T CD4 positivi e delle cellule B una volta che l'infezione è stata controllata.

Una diminuzione del numero o della funzionalità dei linfociti T CD8 positivi può rendere una persona più suscettibile alle infezioni e ai tumori, mentre un aumento del loro numero può essere associato a condizioni autoimmuni o infiammatorie.

L'isatina è un composto organico eterociclico che deriva dalla chimica della indolo[2,3-b]quinazolina. Nella sua forma pura, l'isatina si presenta come una polvere bianca cristallina con un punto di fusione di 215-217 °C.

In campo medico, l'isatina non viene utilizzata direttamente come farmaco, ma piuttosto come precursore nella sintesi di diversi composti medicinali. Ad esempio, alcuni derivati dell'isatina hanno mostrato attività antitumorale, antibatterica e antivirale in studi di laboratorio.

Tuttavia, è importante notare che la ricerca su questi composti è ancora in fase preliminare e non sono ancora stati approvati per l'uso clinico nell'uomo. Pertanto, non esiste una definizione medica standardizzata dell'isatina come farmaco o principio attivo.

La Cricetinae è una sottofamiglia di roditori appartenente alla famiglia Cricetidae, che include i criceti veri e propri. Questi animali sono noti per le loro guance gonfie quando raccolgono il cibo, un tratto distintivo della sottofamiglia. I criceti sono originari di tutto il mondo, con la maggior parte delle specie che si trovano in Asia centrale e settentrionale. Sono notturni o crepuscolari e hanno una vasta gamma di dimensioni, da meno di 5 cm a oltre 30 cm di lunghezza. I criceti sono popolari animali domestici a causa della loro taglia piccola, del facile mantenimento e del carattere giocoso. In medicina, i criceti vengono spesso utilizzati come animali da laboratorio per la ricerca biomedica a causa delle loro dimensioni gestibili, dei brevi tempi di generazione e della facilità di allevamento in cattività.

In medicina e biologia molecolare, un plasmide è definito come un piccolo cromosoma extracromosomale a doppia elica circolare presente in molti batteri e organismi unicellulari. I plasmidi sono separati dal cromosoma batterico principale e possono replicarsi autonomamente utilizzando i propri geni di replicazione.

I plasmidi sono costituiti da DNA a doppia elica circolare che varia in dimensioni, da poche migliaia a diverse centinaia di migliaia di coppie di basi. Essi contengono tipicamente geni responsabili della loro replicazione e mantenimento all'interno delle cellule ospiti. Alcuni plasmidi possono anche contenere geni che conferiscono resistenza agli antibiotici, la capacità di degradare sostanze chimiche specifiche o la virulenza per causare malattie.

I plasmidi sono utilizzati ampiamente in biologia molecolare e ingegneria genetica come vettori per clonare e manipolare geni. Essi possono essere facilmente modificati per contenere specifiche sequenze di DNA, che possono quindi essere introdotte nelle cellule ospiti per studiare la funzione dei geni o produrre proteine ricombinanti.

Non esiste una condizione medica nota come "Vaccini AIDS". Il termine "Vaccini" si riferisce alla pratica di utilizzare un agente infettivo indebolito o inattivato per stimolare il sistema immunitario a sviluppare una risposta protettiva contro una malattia infettiva. D'altra parte, "AIDS" sta per "Sindrome da Immunodeficienza Acquisita", che è una condizione medica grave causata dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV).

L'HIV causa l'AIDS indebolendo il sistema immunitario del corpo, rendendolo incapace di combattere le infezioni e le malattie. Non esiste un vaccino approvato per prevenire l'HIV/AIDS, sebbene siano in corso ricerche e sperimentazioni cliniche per svilupparne uno.

Pertanto, la frase "Vaccini AIDS" non ha senso in ambito medico e potrebbe essere il risultato di una confusione o di un malinteso sui concetti di vaccinazione e HIV/AIDS.

L'immunizzazione, nota anche come vaccinazione, è un metodo preventivo per il controllo delle malattie infettive. Consiste nell'introduzione di un agente antigenico (solitamente un vaccino) nel corpo per stimolare il sistema immunitario a sviluppare una risposta immunitaria protettiva contro una specifica malattia infettiva. Il vaccino contiene parti o versioni indebolite o inattivate del microrganismo che causa la malattia, come batteri o virus.

Una volta esposto all'agente antigenico, il sistema immunitario produce cellule e proteine specializzate, note come linfociti T e anticorpi (linfociti B), per combattere l'infezione. Queste cellule e anticorpi rimangono nel corpo anche dopo che il vaccino è stato eliminato, fornendo immunità a lungo termine contro la malattia. Ciò significa che se una persona immunizzata viene successivamente esposta alla malattia infettiva reale, il suo sistema immunitario sarà pronto a riconoscerla e combatterla rapidamente ed efficacemente, riducendo al minimo o prevenendo i sintomi della malattia.

L'immunizzazione è un importante strumento di sanità pubblica che ha contribuito a eliminare o controllare numerose malattie infettive gravi e persino letali, come il vaiolo, la poliomielite e il tetano. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l'immunizzazione di routine per una serie di malattie prevenibili con i vaccini, al fine di proteggere la salute individuale e pubblica.

In virologia e microbiologia, la virulenza si riferisce alla capacità di un microrganismo (come batteri o virus) di causare danni a un ospite e provocare malattie. Maggiore è la virulenza di un agente patogeno, più grave sarà la malattia che può causare.

La virulenza di un microrganismo dipende da diversi fattori, tra cui:

1. Fattori di virulenza: sostanze prodotte dal microrganismo che contribuiscono alla sua capacità di causare danni all'ospite, come ad esempio tossine, enzimi e altri fattori che facilitano l'infezione o la diffusione dell'agente patogeno.
2. Suscettibilità dell'ospite: la risposta immunitaria dell'ospite svolge un ruolo importante nella capacità di un micrororganismo di causare malattie. Un ospite con un sistema immunitario indebolito sarà più suscettibile alle infezioni e svilupperà malattie più gravi rispetto a un ospite con un sistema immunitario sano.
3. Dose infettiva: l'entità dell'esposizione all'agente patogeno influisce sulla probabilità di sviluppare la malattia e sulla sua gravità. Una dose più elevata di microrganismi virulenti aumenta il rischio di ammalarsi e può causare malattie più gravi.
4. Sito di infezione: il luogo dell'organismo in cui l'agente patogeno si moltiplica e causa danni influisce sulla presentazione clinica della malattia. Ad esempio, la stessa specie batterica può causare sintomi diversi se infetta i polmoni rispetto a quando infetta il tratto urinario.

È importante notare che la virulenza non è un concetto assoluto ma relativo: dipende dal confronto tra le caratteristiche dell'agente patogeno e la suscettibilità dell'ospite.

La timidina chinasi (TK) è un enzima che catalizza la fosforilazione della desossiriboside monofosfato (dTMP) e della timidina (deossitimidina, dThd) a formare rispettivamente desossiriboside difosfato (dTDP) e desossiribonucleoside difosfato (dThdDF). La reazione chimica è la seguente:

dThd + ATP -> dThdDF + ADP

L'enzima timidina chinasi svolge un ruolo importante nella biosintesi dei nucleotidi delle purine e delle pirimidine, che sono necessari per la replicazione e la riparazione del DNA. La timidina chinasi è presente in molti organismi viventi, tra cui batteri, virus e cellule eucariotiche.

In medicina, il test della timidina chinasi viene utilizzato come marcatore diagnostico per la diagnosi e il monitoraggio dell'herpes simplex virus (HSV) e del citomegalovirus (CMV). Il test misura l'attività enzimatica della timidina chinasi virale, che è significativamente più elevata rispetto a quella delle cellule ospiti.

La timidina chinasi è anche un bersaglio terapeutico per alcuni farmaci antivirali e citotossici. Ad esempio, il farmaco antivirale aciclovir viene convertito in aciclovir monofosfato dalla timidina chinasi virale, che a sua volta viene convertita in aciclovir triphosphate, un analogo della timidina trifosfato (dTTP) che interferisce con la replicazione del DNA virale. Il farmaco citotossico antineoplastico 5-fluorouracile è un analogo della timidina che viene convertito in 5-fluorouracil monofosfato dalla timidina chinasi, interrompendo la sintesi del DNA e dell'RNA.

La viroterapia oncolitica è un tipo di trattamento del cancro che utilizza virus vivi per infettare e uccidere le cellule tumorali. Il principio alla base della viroterapia oncolitica si basa sulla capacità dei virus di selezionare e replicarsi preferenzialmente all'interno delle cellule tumorali, causandone la lisi (cioè la rottura) e la morte.

Dopo l'infezione del virus oncolitico, le cellule tumorali infette rilasciano nuove particelle virali che possono diffondersi e infettare altre cellule tumorali adiacenti, instaurando un effetto a catena che amplifica il danno alle cellule tumorali. Inoltre, la lisi delle cellule tumorali può indurre una risposta immunitaria antitumorale, contribuendo all'eliminazione delle cellule tumorali residue.

I virus utilizzati in questo tipo di trattamento sono generalmente modificati geneticamente per migliorarne la sicurezza e l'efficacia, ad esempio attraverso l'inserimento di geni che ne limitino la replicazione solo nelle cellule tumorali o che aumentino l'induzione della risposta immunitaria.

La viroterapia oncolitica è attualmente oggetto di studio in diversi trial clinici per valutarne l'efficacia e la sicurezza in vari tipi di cancro, tra cui il melanoma, il glioblastoma, il carcinoma polmonare non a piccole cellule, e il carcinoma della prostata.

La "Virus Attachment" o "Attachamento del Virus" si riferisce al primo passo nel processo di infezione dei virus. Questo evento avviene quando le proteine virali situate sulla superficie del virione (cioè la particella virale) interagiscono con specifici recettori presenti sulla membrana cellulare ospite. L'interazione tra il recettore cellulare e la glicoproteina virale determina il legame specifico, che porta all'ingresso del virus nella cellula ospite. Questa fase è fondamentale per l'infezione virale ed è altamente selettiva, poiché i recettori cellulari e le proteine virali devono essere compatibili affinché abbia luogo il processo di attaccamento.

La capside è la struttura proteica che circonda e protegge il genoma di un virus. È una componente essenziale della particella virale, nota anche come virione, e svolge un ruolo fondamentale nell'infezione delle cellule ospiti.

La capside è solitamente composta da diverse copie di uno o più tipi di proteine, che si ripiegano e si organizzano in una struttura geometricamente regolare. Questa struttura può assumere forme diverse, come icosaedrica (a 20 facce) o elicoidale (a forma di filamento), a seconda del tipo di virus.

La capside protegge il genoma virale dall'ambiente esterno e dai meccanismi di difesa dell'ospite, come enzimi che possono degradare l'acido nucleico virale. Inoltre, la capside può contenere anche altri componenti del virione, come enzimi necessari per la replicazione del virus all'interno della cellula ospite.

Una volta che il virione ha infettato una cellula ospite, la capside si dissocia o viene degradata, rilasciando il genoma virale all'interno della cellula. Questo è un passaggio cruciale nel ciclo di vita del virus, poiché consente al genoma di essere replicato e trasmesso a nuove cellule ospiti.

L'ectromelia infettiva, nota anche come "malattia del mouse morbillo", è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce principalmente i topi. È causata dal virus dell'ectromelia (VE), un membro della famiglia Poxviridae e del genere Orthopoxvirus, che include anche il virus variola (variolavirus) che causa il vaiolo nelle persone.

Il virus dell'ectromelia infettiva si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto o indiretto con materiale infetto, come urine, feci o secrezioni respiratorie di topi infetti. L'infezione può verificarsi anche attraverso la trasmissione verticale, dove i virus vengono trasmessi dalla madre al feto attraverso la placenta.

I sintomi dell'ectromelia infettiva nei topi includono febbre, letargia, perdita di appetito, eruzioni cutanee e lesioni cutanee, ulcerazioni delle mucose, gonfiore dei linfonodi e paralisi. Nei casi più gravi, può verificarsi la morte dell'animale.

Il virus dell'ectromelia infettiva è stato storicamente utilizzato come modello sperimentale per studiare le infezioni da poxvirus e lo sviluppo di vaccini. Tuttavia, l'infezione da questo virus è stata eradicata in laboratori e colonie di topi in molti paesi, riducendo il rischio di esposizione umana.

La prevenzione dell'ectromelia infettiva si ottiene attraverso la gestione adeguata delle colonie di topi, l'isolamento dei topi infetti e l'utilizzo di procedure di biosicurezza appropriate per prevenire la diffusione del virus. Non esiste un trattamento specifico per l'ectromelia infettiva, ma i sintomi possono essere gestiti con cure di supporto.

Le proteine di fusione virale sono proteine virali essenziali che svolgono un ruolo cruciale nei processi di ingresso e infettività dei virus nelle cellule ospiti. Queste proteine sono codificate dal genoma virale e subiscono una serie di modificazioni post-traduzionali, come la cleavaggio (taglio) enzimatica, che ne consentono il ripiegamento corretto e l'attivazione funzionale.

Le proteine di fusione virale sono spesso localizzate sulla superficie del virione o all'interno dell'involucro virale. Hanno la capacità unica di promuovere la fusione tra la membrana virale e la membrana cellulare dell'ospite, facilitando così il rilascio del genoma virale all'interno della cellula ospite.

Questo meccanismo di fusione è reso possibile dal fatto che le proteine di fusione virali contengono un dominio idrofobico, che si inserisce nella membrana cellulare dell'ospite, e un dominio idrofilo, che interagisce con la membrana virale. Quando questi due domini vengono a contatto, subiscono una riorganizzazione strutturale che porta alla fusione delle due membrane.

Le proteine di fusione virali sono tipicamente bersaglio di interventi terapeutici e vaccinali, poiché la loro neutralizzazione può prevenire l'ingresso del virus nelle cellule ospiti e, di conseguenza, l'insorgere dell'infezione.

Il DNA ricombinante è un tratto di DNA artificiale creato mediante tecniche di biologia molecolare, che combinano sequenze di DNA da diverse fonti. Questo processo consente di creare organismi geneticamente modificati con caratteristiche desiderate per scopi specifici, come la produzione di farmaci o l'ingegneria ambientale.

Nel DNA ricombinante, le sequenze di DNA vengono tagliate e unite utilizzando enzimi di restrizione e ligasi. Gli enzimi di restrizione tagliano il DNA in siti specifici, determinati dalla sequenza del nucleotide, mentre la ligasi riattacca i frammenti di DNA insieme per formare una nuova sequenza continua.

Il DNA ricombinante è ampiamente utilizzato nella ricerca biologica e medica, nonché nell'industria farmaceutica e alimentare. Ad esempio, può essere utilizzato per produrre insulina umana per il trattamento del diabete o enzimi digestivi per il trattamento della fibrosi cistica. Tuttavia, l'uso di organismi geneticamente modificati è anche oggetto di dibattito etico e ambientale.

Il Virus del Fibroma del Coniglio (Rabbit Fibroma Virus, RFV) è un tipo di virus adenovirus che causa la formazione di fibromi benigni nelle conigli. Questi fibromi possono svilupparsi in diverse parti del corpo dell'animale, come la pelle, le mucose orali e respiratorie, e gli organi interni.

L'infezione da RFV si verifica principalmente attraverso il contatto diretto con un animale infetto o con materiale contaminato da virus, come feci o saliva. I conigli giovani sono più suscettibili all'infezione e alla malattia rispetto agli adulti.

I sintomi della malattia possono variare a seconda della localizzazione del fibroma. Nei casi in cui i fibromi si sviluppano sulla pelle o sulle mucose, l'animale può presentare noduli o escrescenze benigne che possono causare difficoltà nella respirazione o nel mangiare se localizzati in queste aree. Nei casi in cui i fibromi si sviluppano negli organi interni, l'animale può presentare sintomi non specifici come letargia, perdita di appetito e perdita di peso.

La diagnosi di RFV si basa sull'esame microscopico dei tessuti interessati, che mostrerà la presenza di cellule infette da virus. Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da RFV, e il trattamento è solitamente sintomatico. In alcuni casi, i fibromi possono essere rimossi chirurgicamente se causano problemi di salute significativi.

La prevenzione dell'infezione da RFV si basa sulla riduzione del contatto con animali infetti o materiale contaminato da virus. La vaccinazione non è attualmente disponibile per questo virus.

I vaccini attenuati sono un tipo di vaccino che contiene microrganismi vivi, ma indeboliti o attenuati, del patogeno che causa la malattia. Questi microrganismi stimolano il sistema immunitario a produrre una risposta immunitaria per proteggere contro future infezioni da parte della forma più virulenta del patogeno. Poiché i microrganismi nei vaccini attenuati sono indeboliti, di solito non causano la malattia stessa, ma possono causare effetti collaterali lievi o simil-influenzali.

I vaccini attenuati vengono creati attraverso un processo di coltivazione e selezione che prevede la crescita del micorganismo in condizioni controllate, fino a quando non si adatta alla nuova nicchia ambientale e perde la sua capacità di causare malattie gravi. Questo tipo di vaccino è efficace nel fornire una risposta immunitaria duratura e protegge contro molte malattie infettive, come il morbillo, la parotite, la rosolia (MPR), la varicella, la poliomielite e l'influenza.

Tuttavia, i vaccini attenuati non sono adatti a tutti, soprattutto per le persone con un sistema immunitario indebolito o compromesso, come quelle che ricevono trapianti di organi o che hanno malattie autoimmuni. In questi casi, possono verificarsi infezioni da parte del micorganismo attenuato utilizzato nel vaccino. Pertanto, è importante consultare un medico prima di sottoporsi a qualsiasi tipo di vaccinazione.

Il virus della foresta di Semliki (SFV) è un alphavirus appartenente alla famiglia Togaviridae. È un virus a RNA a singolo filamento positivo che causa febbri emorragiche e encefaliti nei primati. Il SFV è stato originariamente isolato in Uganda, nella foresta di Semliki, da cui prende il nome.

Il virus è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette e può causare una malattia grave negli esseri umani, sebbene i casi siano relativamente rari. I sintomi della malattia da SFV possono includere febbre alta, mal di testa, dolori muscolari, eruzioni cutanee e sintomi simil-influenzali. In alcuni casi, il virus può causare encefalite o meningite, che possono portare a complicanze neurologiche permanenti o persino alla morte.

Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da SFV, e il trattamento è solitamente sintomatico. La prevenzione si basa sulla protezione dalle punture di zanzare e sull'evitare aree in cui il virus è noto per essere presente. Il SFV è anche un importante patogeno di ricerca in laboratorio, utilizzato nello studio della replicazione virale, dell'immunopatologia e dello sviluppo di vaccini e terapie antivirali.

Orthomyxoviridae è una famiglia di virus a RNA a singolo filamento negativo che comprende importanti patogeni umani e animali. I membri più noti di questa famiglia sono i virus dell'influenza A, B e C, che causano regolarmente epidemie e occasionalmente pandemie di influenza nelle popolazioni umane.

I virus Orthomyxoviridae hanno un genoma segmentato, composto da 6-8 segmenti di RNA, ciascuno dei quali codifica per uno o due proteine virali. Le proteine strutturali principali includono l'ematsidina N (NA), la neuraminidasi (NA) e la matrice (M). Il lipide envelope deriva dalla membrana cellulare della cellula ospite infettata ed esibisce sporgenze di peplomeri costituite dalle proteine NA ed HA.

I virus Orthomyxoviridae si riproducono nel nucleo delle cellule ospiti e utilizzano un meccanismo di replicazione RNA dipendente dall'RNA polimerasi per sintetizzare nuovi filamenti di RNA. Questi virus hanno una gamma di ospiti relativamente ampia, che include uccelli, mammiferi e persino alcuni anfibi e pesci.

L'influenza è trasmessa principalmente attraverso il contatto con goccioline respiratorie infette, ad esempio quando una persona infetta tossisce o starnutisce nelle immediate vicinanze di qualcun altro. I sintomi dell'influenza possono variare da lievi a gravi e possono includere febbre, brividi, mal di gola, tosse, dolori muscolari e affaticamento. In casi più gravi, l'influenza può causare polmonite, insufficienza respiratoria e persino la morte, specialmente in individui ad alto rischio come anziani, bambini piccoli, donne incinte e persone con sistemi immunitari indeboliti.

Mi spiace, sembra che ci sia stato un malinteso. La parola "conigli" non ha una definizione medica specifica poiché si riferisce generalmente a un animale da fattoria o domestico della famiglia Leporidae. Tuttavia, i conigli possono essere utilizzati in alcuni contesti medici o di ricerca come animali da laboratorio per studiare varie condizioni o per testare la sicurezza e l'efficacia dei farmaci. In questo contesto, il termine "conigli" si riferirebbe all'animale utilizzato nello studio e non a una condizione medica specifica.

La "latenza del virus" si riferisce ad uno stato in cui il genoma virale è integrato nel DNA delle cellule ospiti e può rimanere silente o dormiente per un certo periodo di tempo, senza causare sintomi o malattie. Durante questo periodo, il virus non produce nuove particelle infettive e non causa danni visibili alle cellule ospiti. Tuttavia, in determinate circostanze, come uno stress immunitario o una diminuzione dell'immunità cellulare, il virus può essere riattivato e causare la produzione di nuove particelle virali, portando alla malattia.

Un esempio ben noto di latenza del virus è quello del virus dell'herpes simplex (HSV), che può infettare le cellule nervose e rimanere in uno stato latente per anni prima di essere riattivato e causare l'herpes labiale o genitale. Altri esempi includono il virus della varicella-zoster, che può causare la varicella nell'infanzia e poi entrare in una fase di latenza nelle cellule nervose, solo per essere riattivato anni dopo come herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio).

La dermatite pustolare contagiosa, nota anche come impetigo contagioso o virus della dermatite pustolare contagiosa, è una condizione infettiva della pelle causata dal batterio Streptococcus pyogenes o Staphylococcus aureus. Non è causata da un virus, nonostante il suo nome possa suggerire diversamente.

Si presenta comunemente come vescicole e pustole dolorose che si sviluppano principalmente intorno al naso e alla bocca, ma possono diffondersi ad altre parti del corpo. Questa infezione cutanea è altamente contagiosa e può facilmente diffondersi attraverso il contatto diretto con una persona infetta o attraverso oggetti contaminati come asciugamani o giocattoli.

La dermatite pustolare contagiosa si verifica più comunemente nei bambini, soprattutto in età prescolare e scolare, ma può colpire persone di tutte le età. Il trattamento prevede generalmente l'uso di antibiotici topici o orali per eliminare l'infezione batterica sottostante. La corretta igiene delle mani e la pulizia della pelle aiutano a prevenire la diffusione dell'infezione.

La definizione medica di "cellule coltivate" si riferisce a cellule vive che sono state prelevate da un tessuto o organismo e fatte crescere in un ambiente di laboratorio controllato, ad esempio in un piatto di Petri o in un bioreattore. Questo processo è noto come coltura cellulare ed è utilizzato per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la sicurezza dei farmaci, produrre vaccini e terapie cellulari avanzate, nonché per scopi di ricerca biologica di base.

Le cellule coltivate possono essere prelevate da una varietà di fonti, come linee cellulari immortalizzate, cellule primarie isolate da tessuti umani o animali, o cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC). Le condizioni di coltura, come la composizione del mezzo di coltura, il pH, la temperatura e la presenza di fattori di crescita, possono essere regolate per supportare la crescita e la sopravvivenza delle cellule e per indurre differenti fenotipi cellulari.

La coltura cellulare è una tecnologia essenziale nella ricerca biomedica e ha contribuito a numerose scoperte scientifiche e innovazioni mediche. Tuttavia, la coltivazione di cellule in laboratorio presenta anche alcune sfide, come il rischio di contaminazione microbica, la difficoltà nella replicazione delle condizioni fisiologiche complessi dei tessuti e degli organismi viventi, e l'etica associata all'uso di cellule umane e animali in ricerca.

Il Virus Parainfluenzale Umano del Tipo 1 (HPIV-1) è un agente patogeno appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, genere Respirovirus. Si tratta di un virus a RNA monocatenario a polarità negativa, dotato di una envelope esterna lipidica che contiene due glicoproteine virali: l'emoagglutinina-neuraminidasi (HN) e la proteina F (fusione).

L'HPIV-1 è uno dei principali agenti etiologici delle infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori nell'uomo, insieme ad altri tre sierotipi di Virus Parainfluenzali Umani (HPIV-2, HPIV-3 e HPIV-4). Questi virus sono responsabili di una significativa morbidità e mortalità, soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni di età.

L'infezione da HPIV-1 si trasmette principalmente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse durante la tosse o gli starnuti di una persona infetta. Dopo l'ingresso nel corpo, il virus si lega alle cellule epiteliali respiratorie mediante la sua proteina HN, che riconosce e si lega ai recettori sialici presenti sulla superficie delle cellule bersaglio. Successivamente, la proteina F media la fusione della membrana virale con quella cellulare, permettendo al genoma virale di entrare nella cellula ospite.

Una volta all'interno della cellula, il genoma dell'HPIV-1 viene trascritto e replicato grazie all'azione di due enzimi virali: la polimerasi RNA-dipendente e l'ARN-fosfotransferasi. I nuovi virioni vengono quindi assemblati e rilasciati dalla cellula infetta, pronti per infettare altre cellule epiteliali respiratorie.

L'infezione da HPIV-1 può causare una varietà di sintomi, tra cui raffreddore, tosse, mal di gola, congestione nasale e febbre. Nei casi più gravi, l'HPIV-1 può anche provocare bronchiolite e polmonite, soprattutto nei bambini piccoli e negli individui immunocompromessi.

Non esiste un vaccino specifico contro l'HPIV-1, ma alcuni farmaci antivirali possono essere utilizzati per trattare l'infezione e alleviare i sintomi. Tra questi, il ribavirina è uno dei più comunemente usati, sebbene sia efficace solo se somministrato precocemente durante il corso dell'infezione.

La prevenzione dell'HPIV-1 si basa principalmente sull'adozione di misure igieniche appropriate, come lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone malate e coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce. Inoltre, è importante mantenere un ambiente pulito e ben ventilato, soprattutto in luoghi affollati come asili nido e scuole materne.

Gli Simplexvirus sono un genere di virus a DNA doppio filamento che appartengono alla famiglia Herpesviridae. Questo genere include due specie ben note: il Virus Herpes Simplex di tipo 1 (VHS-1) e il Virus Herpes Simplex di tipo 2 (VHS-2). Questi virus sono responsabili dell'infezione da herpes simplex, che può causare lesioni dolorose sulla pelle e sulle mucose, noti comunemente come "herpes labiale" o "herpes genitale".

Il VHS-1 è generalmente associato all'herpes orale, mentre il VHS-2 è più comunemente associato all'herpes genitale. Tuttavia, entrambi i virus possono infettare sia la bocca che i genitali e possono essere trasmessi attraverso il contatto diretto della pelle o delle mucose con una lesione attiva o attraverso la saliva durante il bacio.

Una volta che un individuo è infetto da un Simplexvirus, il virus rimane nel suo corpo per tutta la vita. Di solito, il sistema immunitario mantiene il virus inattivo nella fase di latenza, ma in alcuni casi, lo stress o altri fattori scatenanti possono far riattivare il virus, causando una nuova eruzione di lesioni.

La diagnosi di un'infezione da Simplexvirus può essere effettuata attraverso la ricerca di anticorpi specifici o attraverso la rilevazione diretta del DNA virale nelle lesioni o nei campioni biologici. Il trattamento dell'herpes simplex si basa generalmente sull'uso di farmaci antivirali, come l'aciclovir, il valaciclovir e il famciclovir, che possono aiutare a ridurre la durata e la gravità delle eruzioni.

Il tiogalattoside di isopropile è un composto chimico che non ha un'applicazione diretta in medicina. Tuttavia, può essere utilizzato in laboratorio come reagente per la ricerca biomedica. Si tratta di un tioglicoside, un tipo di composto contenente zolfo, ed è specificamente un derivato del galattosio, uno zucchero importante che si trova naturalmente nel corpo umano.

Il tiogalattoside di isopropile può essere utilizzato in test enzimatici per studiare la funzione e l'attività degli enzimi che scompongono i carboidrati, come ad esempio le β-galattosidasi. Queste informazioni possono essere preziose nella comprensione di diversi processi fisiologici e patologici, nonché nello sviluppo di strategie terapeutiche per varie condizioni mediche.

Si noti che il tiogalattoside di isopropile è un composto sintetico e non ha alcun ruolo nel trattamento o nella diagnosi di malattie umane.

I vaccini a DNA sono un tipo di vaccino che utilizza il materiale genetico (DNA) del patogeno come antigene per stimolare una risposta immunitaria protettiva. Questi vaccini funzionano introducendo il DNA del patogeno in cellule umane, dove viene tradotto in proteine ​​che poi stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi e cellule T che riconoscono e combattono l'infezione se si verifica una successiva esposizione al patogeno.

I vaccini a DNA sono ancora in fase di sviluppo e sperimentazione, ma hanno mostrato alcune promesse come un metodo efficace per prevenire le malattie infettive. Un vantaggio dei vaccini a DNA è che possono essere facilmente prodotti in grandi quantità e conservati a temperature più elevate rispetto ad altri tipi di vaccini, il che li rende più facili da distribuire e utilizzare in aree remote o con risorse limitate. Tuttavia, sono necessari ulteriori ricerche per valutarne l'efficacia e la sicurezza prima che possano essere approvati per un uso diffuso.

L'inattivazione dei virus, nota anche come inattivazione del virione o neutralizzazione del virus, è un processo che rende un virus incapace di replicarsi e infettare le cellule ospiti. Ciò si ottiene tipicamente attraverso la disruzione della struttura virale o l'inibizione delle funzioni vitali dei virioni, come il legame al recettore o la fusione con la membrana cellulare.

L'inattivazione del virus può verificarsi naturalmente attraverso meccanismi immunitari, come i anticorpi e i complementi, o può essere indotta artificialmente utilizzando metodi fisici o chimici. I metodi comuni di inattivazione artificiale dei virus includono l'esposizione a radiazioni ultraviolette, calore, agenti chimici come il cloro e il formaldeide, e processi meccanici come la filtrazione.

È importante nell'ambito della sicurezza sanitaria, della medicina e della ricerca scientifica per prevenire la trasmissione di malattie infettive e garantire la sterilità delle attrezzature e dei materiali.

Un virus oncogene è un tipo di virus che ha la capacità di causare il cancro o trasformare le cellule normali in cellule tumorali. Questi virus contengono geni chiamati oncogeni o geni virali associati al cancro che possono alterare i meccanismi di regolazione della crescita e della divisione cellulare, portando allo sviluppo di tumori.

I virus oncogeni possono causare il cancro attraverso diversi meccanismi, come l'inserimento del loro DNA nel genoma ospite, l'integrazione dei loro geni nelle cellule ospiti o la produzione di proteine virali che interagiscono con le proteine cellulari e alterano i percorsi di segnalazione cellulare.

Esempi di virus oncogeni includono il virus del papilloma umano (HPV), che è associato al cancro della cervice uterina, dell'orofaringe e dell'ano; il virus dell'epatite B (HBV), che è associato al cancro del fegato; e il virus di Epstein-Barr (EBV), che è associato a diversi tipi di linfoma.

È importante notare che solo una piccola percentuale dei virus è in grado di causare il cancro, e la maggior parte dei virus non ha alcun effetto sulla crescita o sulla divisione cellulare.

In medicina, una "mappa di restrizione" (o "mappa di restrizioni enzimatiche") si riferisce a un diagramma schematico che mostra la posizione e il tipo di siti di taglio per specifiche endonucleasi di restrizione su un frammento di DNA. Le endonucleasi di restrizione sono enzimi che taglano il DNA in punti specifici, detti siti di restrizione, determinati dalla sequenza nucleotidica.

La mappa di restrizione è uno strumento importante nell'analisi del DNA, poiché consente di identificare e localizzare i diversi frammenti di DNA ottenuti dopo la digestione con enzimi di restrizione. Questa rappresentazione grafica fornisce informazioni cruciali sulla struttura e l'organizzazione del DNA, come ad esempio il numero e la dimensione dei frammenti, la distanza tra i siti di taglio, e la presenza o assenza di ripetizioni sequenziali.

Le mappe di restrizione sono comunemente utilizzate in diverse applicazioni della biologia molecolare, come il clonaggio, l'ingegneria genetica, l'analisi filogenetica e la diagnosi di malattie genetiche.

La parotite epidemica, nota anche come morbillo della parotite o semplicemente parotite, è una malattia infettiva causata dal virus della parotite umano (HPV), un membro della famiglia Paramyxoviridae. Si tratta di un virus a singolo filamento di RNA a polarità negativa, dotato di un involucro lipidico esterno.

Il virus della parotite ha una particolare affinità per le ghiandole salivari accessorie e la ghiandola parotide, dove si replica principalmente, causando loro infiammazione e gonfiore. L'infezione può diffondersi anche ad altre ghiandole escretorie e tessuti, come le meningi (membrane che circondano il cervello e il midollo spinale), portando a complicanze come la meningite asettica.

La trasmissione del virus della parotite avviene principalmente attraverso goccioline respiratorie emesse durante colpi di tosse, starnuti o parlare, nonché tramite il contatto diretto con secrezioni infette dalle vie respiratorie superiori e dalle ghiandole salivari. Il periodo di incubazione del virus della parotite è generalmente compreso tra 14 e 21 giorni, sebbene possa estendersi fino a 28 giorni in alcuni casi.

I sintomi più comuni della parotite epidemica includono gonfiore e dolore alle guance e alla zona del collo, febbre, mal di testa, stanchezza e dolori muscolari. Nei bambini, la parotite è spesso una malattia lieve, ma negli adolescenti e negli adulti può causare complicazioni più gravi, come l'orchite (infiammazione dei testicoli) negli uomini e l'ooforite (infiammazione delle ovaie) nelle donne.

La vaccinazione contro il virus della parotite è inclusa nel calendario vaccinale raccomandato per i bambini, con due dosi somministrate generalmente all'età di 12-15 mesi e 4-6 anni. La vaccinazione fornisce una protezione efficace contro la malattia e riduce il rischio di complicanze. Inoltre, è disponibile un vaccino combinato che protegge anche contro il morbillo e la rosolia (vaccino MPR).

In caso di sospetta infezione da virus della parotite, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato. Il trattamento della parotite epidemica è principalmente di supporto e mira a gestire i sintomi con farmaci antipiretici, idratazione adeguata e riposo a letto. In casi gravi o complicati, possono essere necessari trattamenti aggiuntivi, come antibiotici per prevenire o trattare infezioni batteriche secondarie.

Le infezioni da virus oncogeni si riferiscono a condizioni in cui i virus infettano le cellule del corpo umano e alterano il loro comportamento, portando allo sviluppo di tumori o cancro. I virus oncogeni introducono il proprio materiale genetico nelle cellule ospiti, che possono quindi causare la disregolazione della crescita cellulare, la resistenza alla morte cellulare programmata e l'aumento dell'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), tutti fattori che contribuiscono allo sviluppo del cancro.

Esempi di virus oncogeni includono:

1. Papillomavirus umano (HPV): è associato a diversi tipi di cancro, tra cui il cancro della cervice uterina, dell'ano, del pene, della vagina e della gola.
2. Virus dell'epatite B (HBV) e Virus dell'epatite C (HCV): sono associati al cancro del fegato (epatocarcinoma).
3. Virus di Epstein-Barr (EBV): è associato a diversi tipi di tumori, tra cui il linfoma di Hodgkin e il linfoma non Hodgkin.
4. Herpesvirus umano 8 (HHV-8): è associato al sarcoma di Kaposi, un cancro dei vasi sanguigni.
5. Virus T-linfotropico umano di tipo I (HTLV-1): è associato alla leucemia a cellule T dell'adulto.

È importante notare che non tutti i soggetti infetti da questi virus svilupperanno il cancro, poiché altri fattori come l'età, la genetica e l'esposizione ambientale possono anche contribuire allo sviluppo del cancro. Tuttavia, la vaccinazione contro alcuni di questi virus, come HBV, può ridurre il rischio di cancro associato al virus.

In campo medico, la trasfezione si riferisce a un processo di introduzione di materiale genetico esogeno (come DNA o RNA) in una cellula vivente. Questo processo permette alla cellula di esprimere proteine codificate dal materiale genetico estraneo, alterandone potenzialmente il fenotipo. La trasfezione può essere utilizzata per scopi di ricerca di base, come lo studio della funzione genica, o per applicazioni terapeutiche, come la terapia genica.

Esistono diverse tecniche di trasfezione, tra cui:

1. Trasfezione chimica: utilizza agenti chimici come il calcio fosfato o lipidi cationici per facilitare l'ingresso del materiale genetico nelle cellule.
2. Elettroporazione: applica un campo elettrico alle cellule per creare pori temporanei nella membrana cellulare, permettendo al DNA di entrare nella cellula.
3. Trasfezione virale: utilizza virus modificati geneticamente per veicolare il materiale genetico desiderato all'interno delle cellule bersaglio. Questo metodo è spesso utilizzato in terapia genica a causa dell'elevata efficienza di trasfezione.

È importante notare che la trasfezione non deve essere confusa con la trasduzione, che si riferisce all'introduzione di materiale genetico da un batterio donatore a uno ricevente attraverso la fusione delle loro membrane cellulari.

In terminologia medica, la filogenesi è lo studio e l'analisi della storia evolutiva e delle relazioni genealogiche tra differenti organismi viventi o taxa (gruppi di organismi). Questo campo di studio si basa principalmente sull'esame delle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e molecolari condivise tra diverse specie, al fine di ricostruire la loro storia evolutiva comune e stabilire le relazioni gerarchiche tra i diversi gruppi.

Nello specifico, la filogenesi si avvale di metodi statistici e computazionali per analizzare dati provenienti da diverse fonti, come ad esempio sequenze del DNA o dell'RNA, caratteristiche morfologiche o comportamentali. Questi dati vengono quindi utilizzati per costruire alberi filogenetici, che rappresentano graficamente le relazioni evolutive tra i diversi taxa.

La filogenesi è un concetto fondamentale in biologia ed è strettamente legata alla sistematica, la scienza che classifica e nomina gli organismi viventi sulla base delle loro relazioni filogenetiche. La comprensione della filogenesi di un dato gruppo di organismi può fornire informazioni preziose sulle loro origini, la loro evoluzione e l'adattamento a differenti ambienti, nonché contribuire alla definizione delle strategie per la conservazione della biodiversità.

La biosintesi proteica è un processo metabolico fondamentale che si verifica nelle cellule di organismi viventi, dove le proteine vengono sintetizzate dalle informazioni genetiche contenute nel DNA. Questo processo complesso può essere suddiviso in due fasi principali: la trascrizione e la traduzione.

1. Trascrizione: Durante questa fase, l'informazione codificata nel DNA viene copiata in una molecola di RNA messaggero (mRNA) attraverso un processo enzimatico catalizzato dall'enzima RNA polimerasi. L'mRNA contiene una sequenza di basi nucleotidiche complementare alla sequenza del DNA che codifica per una specifica proteina.

2. Traduzione: Nella fase successiva, nota come traduzione, il mRNA funge da matrice su cui vengono letti e interpretati i codoni (tripletti di basi) che ne costituiscono la sequenza. Questa operazione viene eseguita all'interno dei ribosomi, organelli citoplasmatici presenti in tutte le cellule viventi. I ribosomi sono costituiti da proteine e acidi ribonucleici (ARN) ribosomali (rRNA). Durante il processo di traduzione, i transfer RNA (tRNA), molecole ad "L" pieghevoli che contengono specifiche sequenze di tre basi chiamate anticodoni, legano amminoacidi specifici. Ogni tRNA ha un sito di legame per un particolare aminoacido e un anticodone complementare a uno o più codoni nel mRNA.

Nel corso della traduzione, i ribosomi si muovono lungo il filamento di mRNA, legano sequenzialmente i tRNA carichi con amminoacidi appropriati e catalizzano la formazione dei legami peptidici tra gli aminoacidi, dando origine a una catena polipeptidica in crescita. Una volta sintetizzata, questa catena polipeptidica può subire ulteriori modifiche post-traduzionali, come la rimozione di segmenti o l'aggiunta di gruppi chimici, per formare una proteina funzionale matura.

In sintesi, il processo di traduzione è un meccanismo altamente coordinato ed efficiente che permette alle cellule di decodificare le informazioni contenute nel DNA e di utilizzarle per produrre proteine essenziali per la vita.

In termini medici, "prodotti genici env" si riferiscono alle proteine virali codificate dal gene "env" (abbreviazione di "envelope" o "involucro") presente nel genoma di alcuni virus, come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV). Il gene env è responsabile della produzione delle glicoproteine che formano l'involucro esterno del virione e svolgono un ruolo cruciale nell'ingresso del virus nelle cellule ospiti.

Le proteine env sono essenziali per il processo di fusione tra la membrana virale e la membrana cellulare dell'ospite, che permette al materiale genetico virale di entrare nella cellula bersaglio. Queste proteine sono soggette a notevoli modificazioni post-traduzionali, come la glicosilazione, che ne influenzano la struttura e la funzione.

L'analisi e lo studio dei prodotti genici env sono particolarmente importanti nella ricerca sull'HIV, poiché tali proteine sono i principali antigeni del virus e sono spesso il bersaglio di interventi terapeutici e vaccinali. Tuttavia, la grande variabilità dei geni env tra i diversi ceppi di HIV rende difficile lo sviluppo di strategie efficaci per prevenire o trattare l'infezione da HIV.

Le infezioni da Orthomyxoviridae si riferiscono a un gruppo di malattie infettive causate dai virus appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae. Questo gruppo include importanti patogeni umani come il virus dell'influenza A, B e C, che sono i principali agenti eziologici della comunemente nota influenza o "grippa".

I virus di questa famiglia sono caratterizzati da un genoma segmentato a singolo filamento di RNA a polarità negativa. I virioni (particelle virali) hanno un diametro di circa 80-120 nanometri e presentano una membrana lipidica esterna derivante dalla cellula ospite, nella quale sono inseriti due tipi di glicoproteine: l'emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Queste glicoproteine svolgono un ruolo cruciale nell'ingresso del virus nelle cellule ospiti e nella successiva fuoriuscita dalle stesse.

L'influenza umana è una malattia respiratoria acuta che si manifesta con sintomi quali febbre, tosse, mal di gola, raffreddore, dolori muscolari e affaticamento. In alcuni casi, soprattutto nei soggetti a rischio come anziani, bambini molto piccoli, donne in gravidanza e persone con patologie croniche, l'infezione può causare complicanze severe, talvolta fatali, quali polmonite e insufficienza respiratoria.

La trasmissione dell'influenza avviene principalmente attraverso goccioline respiratorie generate da soggetti infetti durante tosse, starnuti o semplicemente parlando, che possono essere inalate direttamente o depositarsi su superfici e poi trasferite a mucose delle vie respiratorie dopo il contatto con le mani.

La prevenzione dell'influenza si basa sulla vaccinazione annuale, raccomandata per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età, e sull'adozione di misure igieniche quali lavaggio frequente delle mani, copertura della bocca e del naso durante tosse e starnuti e limitazione del contatto con persone malate.

L'RNA polimerasi DNA dipendente è un enzima fondamentale per la replicazione e la trascrizione del DNA. Più specificamente, svolge il ruolo chiave nella sintesi dell'RNA durante il processo di trascrizione, in cui una sequenza di DNA viene copiata in una sequenza complementare di RNA.

L'RNA polimerasi DNA dipendente si lega al filamento di DNA a monte del sito di inizio della trascrizione e lo scorre mentre catalizza l'aggiunta di nucleotidi all'estremità 5' dell'mRNA in crescita. L'enzima utilizza il filamento template di DNA come matrice per selezionare i nucleotidi corretti da incorporare nella nuova catena di RNA, utilizzando le coppie Watson-Crick standard per garantire la correttezza della sequenza.

L'RNA polimerasi DNA dipendente è altamente conservata in tutti i domini della vita e svolge un ruolo fondamentale nel controllo dell'espressione genica, essendo responsabile della produzione di RNA messaggero (mRNA), RNA ribosomiale (rRNA) e RNA transfer (tRNA). Esistono diverse forme di RNA polimerasi DNA dipendente in diversi organismi, ognuna delle quali è specializzata nella trascrizione di specifiche classi di geni.

In sintesi, l'RNA polimerasi DNA dipendente è un enzima essenziale per la replicazione e la trascrizione del DNA, che catalizza la produzione di RNA utilizzando il DNA come matrice.

Il Virus del Mosaico è un tipo di virus vegetale appartenente alla famiglia dei Virgaviridae. Si tratta di un virus a RNA a singolo filamento, dotato di una particolare forma rigida e cilindrica. Il suo nome deriva dalla sintomatologia che provoca sulle piante infette, caratterizzata dalla comparsa di macchie irregolari e discontinue di colore chiaro e scuro sulla superficie delle foglie, a causa dell'accumulo del virione nel mesofillo.

Il Virus del Mosaico è in grado di infettare un'ampia gamma di specie vegetali, tra cui ortaggi come il pomodoro, il peperone e la melanzana, ma anche piante ornamentali come petunie e gerani. Il virus si diffonde principalmente attraverso l'attività degli insetti vettori, come ad esempio i afidi, che durante la loro alimentazione possono trasmettere il patogeno da una pianta all'altra.

Una volta infettata, la pianta può manifestare sintomi variabili, tra cui mosaici fogliari, deformazioni delle foglie e dei germogli, riduzione della crescita e della produttività, fino alla morte in casi particolarmente gravi. Non esiste attualmente un trattamento specifico per combattere l'infezione da Virus del Mosaico, pertanto le misure di prevenzione rappresentano l'unica strategia efficace per limitarne la diffusione. Tra queste, l'utilizzo di sementi certificate e prive di virus, la lotta ai vettori e l'adozione di pratiche agricole volte a ridurre il rischio di contagio, come la rotazione delle colture e la distruzione delle piante infette.

L'embrione di pollo si riferisce all'organismo in via di sviluppo che si trova all'interno dell'uovo di gallina. Lo sviluppo embrionale del pollo inizia dopo la fecondazione, quando lo zigote (la cellula fecondata) inizia a dividersi e forma una massa cellulare chiamata blastoderma. Questa massa cellulare successivamente si differenzia in tre strati germinali: ectoderma, mesoderma ed endoderma, dai quali si sviluppano tutti gli organi e i tessuti del futuro pulcino.

Lo sviluppo embrionale dell'embrione di pollo può essere osservato attraverso il processo di incubazione delle uova. Durante questo processo, l'embrione subisce una serie di cambiamenti e passaggi evolutivi che portano alla formazione di organi vitali come il cuore, il cervello, la colonna vertebrale e gli arti.

L'embrione di pollo è spesso utilizzato in studi di embriologia e biologia dello sviluppo a causa della sua accessibilità e facilità di osservazione durante l'incubazione. Inoltre, la sequenza genetica dell'embrione di pollo è stata completamente mappata, il che lo rende un modello utile per studiare i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo embrionale e della differenziazione cellulare.

Gli epitopi, noti anche come determinanti antigenici, si riferiscono alle porzioni di un antigene che vengono riconosciute e legate dalle cellule del sistema immunitario, come i linfociti T e B. Sono generalmente costituiti da sequenze aminoacidiche o carboidrati specifici situati sulla superficie di proteine, glicoproteine o polisaccaridi. Gli epitopi possono essere lineari (continui) o conformazionali (discontinui), a seconda che le sequenze aminoacidiche siano adiacenti o separate nella struttura tridimensionale dell'antigene. Le molecole del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) presentano epitopi ai linfociti T, scatenando una risposta immunitaria cellulo-mediata, mentre gli anticorpi si legano agli epitopi sulle superfici di patogeni o cellule infette, dando inizio a una risposta umorale.

Le Infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale (IVRS) sono causate dal virus respiratorio sinciziale (VRS), un agente patogeno comune che causa infezioni delle vie respiratorie. Il VRS si diffonde facilmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta, tramite goccioline di muco o saliva infette che vengono disperse nell'aria quando una persona starnutisce o tossisce.

L'infezione da VRS può causare sintomi lievi simili a un raffreddore comune in adulti sani, ma può essere più grave nei bambini piccoli, negli anziani e nelle persone con sistemi immunitari indeboliti. Nei bambini molto piccoli, l'infezione da VRS può causare bronchiolite, una infiammazione dei piccoli bronchioli nei polmoni, che può portare a difficoltà di respirazione e ospedalizzazione.

I sintomi dell'IVRS possono includere:

* Naso che cola o congestionato
* Tosse
* Mal di gola
* Mal di testa
* Starnuti
* Febbre leggera
* Respirazione difficoltosa o affannosa (nei bambini piccoli)

Non esiste un vaccino per prevenire l'infezione da VRS, ma ci sono misure che possono essere prese per ridurre il rischio di infezione, come lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto stretto con persone malate e pulire regolarmente superfici e oggetti toccati di frequente. Il trattamento dell'IVRS si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi e può includere l'uso di farmaci da banco per alleviare la congestione nasale e la tosse, nonché l'idratazione adeguata. In casi gravi, possono essere necessari trattamenti più aggressivi, come ossigenoterapia o ventilazione meccanica.

I topi inbred C57BL (o C57 Black) sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio comunemente utilizzati in ricerca biomedica. Il termine "inbred" si riferisce al fatto che questi topi sono stati allevati per molte generazioni con riproduzione tra fratelli e sorelle, il che ha portato alla formazione di una linea genetica altamente uniforme e stabile.

La linea C57BL è stata sviluppata presso la Harvard University nel 1920 ed è ora mantenuta e distribuita da diversi istituti di ricerca, tra cui il Jackson Laboratory. Questa linea genetica è nota per la sua robustezza e longevità, rendendola adatta per una vasta gamma di studi sperimentali.

I topi C57BL sono spesso utilizzati come modelli animali in diversi campi della ricerca biomedica, tra cui la genetica, l'immunologia, la neurobiologia e la farmacologia. Ad esempio, questa linea genetica è stata ampiamente studiata per quanto riguarda il comportamento, la memoria e l'apprendimento, nonché le risposte immunitarie e la suscettibilità a varie malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

È importante notare che, poiché i topi C57BL sono un ceppo inbred, presentano una serie di caratteristiche genetiche fisse e uniformi. Ciò può essere vantaggioso per la riproducibilità degli esperimenti e l'interpretazione dei risultati, ma può anche limitare la generalizzabilità delle scoperte alla popolazione umana più diversificata. Pertanto, è fondamentale considerare i potenziali limiti di questo modello animale quando si interpretano i risultati della ricerca e si applicano le conoscenze acquisite all'uomo.

L'mRNA (acido Ribonucleico Messaggero) è il tipo di RNA che porta le informazioni genetiche codificate nel DNA dai nuclei delle cellule alle regioni citoplasmatiche dove vengono sintetizzate proteine. Una volta trascritto dal DNA, l'mRNA lascia il nucleo e si lega a un ribosoma, un organello presente nel citoplasma cellulare dove ha luogo la sintesi proteica. I tripleti di basi dell'mRNA (codoni) vengono letti dal ribosoma e tradotti in amminoacidi specifici, che vengono poi uniti insieme per formare una catena polipeptidica, ossia una proteina. Pertanto, l'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'informazione genetica e nella sintesi delle proteine nelle cellule.

In genetica molecolare, un primer dell'DNA è una breve sequenza di DNA monocatenario che serve come punto di inizio per la reazione di sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi. I primers sono essenziali nella reazione a catena della polimerasi (PCR), nella sequenziamento del DNA e in altre tecniche di biologia molecolare.

I primers dell'DNA sono generalmente sintetizzati in laboratorio e sono selezionati per essere complementari ad una specifica sequenza di DNA bersaglio. Quando il primer si lega alla sua sequenza target, forma una struttura a doppia elica che può essere estesa dall'enzima polimerasi durante la sintesi dell'DNA.

La lunghezza dei primers dell'DNA è generalmente compresa tra 15 e 30 nucleotidi, sebbene possa variare a seconda del protocollo sperimentale specifico. I primers devono essere sufficientemente lunghi da garantire una specificità di legame elevata alla sequenza target, ma non così lunghi da renderli suscettibili alla formazione di strutture secondarie che possono interferire con la reazione di sintesi dell'DNA.

In sintesi, i primers dell'DNA sono brevi sequenze di DNA monocatenario utilizzate come punto di inizio per la sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi, e sono essenziali in diverse tecniche di biologia molecolare.

L'epatite A è una malattia infettiva del fegato causata dal virus dell'epatite A (HAV), un piccolo virus a RNA appartenente alla famiglia dei Picornaviridae. Il virus si diffonde principalmente attraverso il contatto con feci infette, ad esempio tramite cibo o acqua contaminati. I sintomi dell'epatite A possono variare da lievi a gravi e includono affaticamento, nausea, vomito, dolore addominale, febbre, urine scure e ittero (colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi). La maggior parte delle persone con epatite A si riprende completamente, ma in alcuni casi la malattia può causare gravi complicanze e persino la morte.

Il virus dell'epatite A è resistente a diversi metodi di disinfezione ed è in grado di sopravvivere per molti mesi a temperature ambiente. Tuttavia, il virus è sensibile al calore e può essere inattivato da cottura adeguata o pastorizzazione del cibo.

La prevenzione dell'epatite A include la vaccinazione, l'igiene personale e alimentare adeguate, nonché l'evitare di consumare cibi o bevande a rischio in paesi dove la malattia è comune.

La nucleoside trifosfatasi è un enzima (EC 3.6.1.9) che catalizza la reazione di controttafo di nucleosidi trifosfati a nucleosidi difosfati e fosfato inorganico. Questo processo aiuta a regolare i livelli di nucleosidi trifosfati all'interno della cellula, come ad esempio l'ATP (adenosina trifosfato), il quale è una importante molecola adenosina utilizzata nella produzione di energia nelle cellule.

L'esistenza di diverse isoforme di nucleoside trifosfatasi è stata descritta, con differenti distribuzioni tissutali e funzioni specifiche. Alcune di queste isoforme sono state identificate come enzimi citoplasmatici, mentre altre possono essere legate a membrane o presenti nel nucleo cellulare.

Un'anomalia nella regolazione dell'attività della nucleoside trifosfatasi può portare a disfunzioni cellulari e patologie, come ad esempio alcune forme di neuropatie periferiche e miopatie. Inoltre, l'inibizione dell'attività della nucleoside trifosfatasi è stata studiata come potenziale strategia terapeutica in alcuni tipi di cancro, poiché può indurre l'apoptosi (morte cellulare programmata) nelle cellule tumorali.

La microscopia elettronica è una tecnica di microscopia che utilizza un fascio di elettroni invece della luce visibile per ampliare gli oggetti. Questo metodo consente un ingrandimento molto maggiore rispetto alla microscopia ottica convenzionale, permettendo agli studiosi di osservare dettagli strutturali a livello molecolare e atomico. Ci sono diversi tipi di microscopia elettronica, tra cui la microscopia elettronica a trasmissione (TEM), la microscopia elettronica a scansione (SEM) e la microscopia elettronica a scansione in trasmissione (STEM). Queste tecniche vengono ampiamente utilizzate in molte aree della ricerca biomedica, inclusa la patologia, per studiare la morfologia e la struttura delle cellule, dei tessuti e dei batteri, oltre che per analizzare la composizione chimica e le proprietà fisiche di varie sostanze.

Il peso molecolare (PM) è un'unità di misura che indica la massa di una molecola, calcolata come la somma dei pesi atomici delle singole particelle costituenti (atomi) della molecola stessa. Si misura in unità di massa atomica (UMA o dal simbolo chimico ufficiale 'amu') o, più comunemente, in Daltons (Da), dove 1 Da equivale a 1 u.

Nella pratica clinica e nella ricerca biomedica, il peso molecolare è spesso utilizzato per descrivere le dimensioni relative di proteine, peptidi, anticorpi, farmaci e altre macromolecole. Ad esempio, l'insulina ha un peso molecolare di circa 5.808 Da, mentre l'albumina sierica ha un peso molecolare di circa 66.430 Da.

La determinazione del peso molecolare è importante per comprendere le proprietà fisico-chimiche delle macromolecole e il loro comportamento in soluzioni, come la diffusione, la filtrazione e l'interazione con altre sostanze. Inoltre, può essere utile nella caratterizzazione di biomarcatori, farmaci e vaccini, oltre che per comprendere i meccanismi d'azione delle terapie biologiche.

La reazione di polimerizzazione a catena è un processo chimico in cui monomeri ripetuti, o unità molecolari semplici, si legane insieme per formare una lunga catena polimerica. Questo tipo di reazione è caratterizzato dalla formazione di un radicale libero, che innesca la reazione e causa la propagazione della catena.

Nel contesto medico, la polimerizzazione a catena può essere utilizzata per creare materiali biocompatibili come ad esempio idrogeli o polimeri naturali modificati chimicamente, che possono avere applicazioni in campo farmaceutico, come ad esempio nella liberazione controllata di farmaci, o in campo chirurgico, come ad esempio per la creazione di dispositivi medici impiantabili.

La reazione di polimerizzazione a catena può essere avviata da una varietà di fonti di radicali liberi, tra cui l'irradiazione con luce ultravioletta o raggi gamma, o l'aggiunta di un iniziatore chimico. Una volta iniziata la reazione, il radicale libero reagisce con un monomero per formare un radicale polimerico, che a sua volta può reagire con altri monomeri per continuare la crescita della catena.

La reazione di polimerizzazione a catena è un processo altamente controllabile e prevedibile, il che lo rende una tecnica utile per la creazione di materiali biomedici su misura con proprietà specifiche. Tuttavia, è importante notare che la reazione deve essere strettamente controllata per evitare la formazione di catene polimeriche troppo lunghe o ramificate, che possono avere proprietà indesiderate.

L'eruzione varicelliforme di Kaposi, nota anche come sindrome di Kaposi-Varicelliforme (KVS), è una condizione dermatologica rara e grave che si verifica principalmente in individui con disturbi della immunità compromessa, come quelli affetti da HIV/AIDS. Essa è caratterizzata dallo sviluppo di un'eruzione cutanea simile a quella della varicella o del fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) su una pelle preesistentemente affetta da una malattia dermatologica cronica, come la dermatite seborroica, l'eczema, il lichen planus o il psoriasi.

La causa dell'eruzione varicelliforme di Kaposi è dovuta all'infezione da virus herpes simplex di tipo 1 o 2 (HSV-1 o HSV-2) in una pelle già danneggiata e vulnerabile a causa della malattia sottostante. L'infezione si manifesta con la comparsa di vescicole pruriginose, dolenti e fluide, che possono facilmente infettarsi e diffondersi ad altre parti del corpo. Nei casi più gravi, l'eruzione può causare complicazioni sistemiche, come febbre, malessere generale e disfunzioni degli organi interni.

Il trattamento dell'eruzione varicelliforme di Kaposi si concentra sulla gestione dei sintomi e sull'eliminazione dell'infezione da herpes simplex. Farmaci antivirali, come l'aciclovir o il valaciclovir, vengono spesso utilizzati per controllare l'infezione e prevenire la diffusione delle lesioni. Inoltre, farmaci antinfiammatori possono essere prescritti per alleviare il prurito e il dolore associati all'eruzione cutanea. Nei casi più gravi, può essere necessario un ricovero ospedaliero per monitorare e gestire le complicazioni sistemiche.

La prevenzione dell'eruzione varicelliforme di Kaposi si basa sulla protezione della pelle danneggiata dalle infezioni da herpes simplex. Ciò può essere ottenuto utilizzando creme barriera o evitando il contatto con persone infette da herpes simplex. Inoltre, è importante mantenere una buona igiene della pelle e delle mani per ridurre il rischio di infezione. Nei pazienti con malattie croniche della pelle o immunodeficienza, può essere necessario un monitoraggio regolare per rilevare precocemente i segni di infezione da herpes simplex e prevenire la comparsa dell'eruzione varicelliforme di Kaposi.

I Corpi D'Inclusione Virali (Viral Inclusion Bodies, VIB) sono aggregati proteici intracellulari che si formano durante l'infezione da parte di alcuni virus. Questi corpi sono tipicamente composti da proteine virali e materiale genetico (DNA o RNA), e possono essere trovati all'interno del nucleo o del citoplasma della cellula infetta.

I Corpi D'Inclusione Virali possono avere diverse forme e dimensioni, a seconda del tipo di virus che ha infettato la cellula. Alcuni di essi sono visibili solo al microscopio elettronico, mentre altri possono essere visti anche con un microscopio ottico.

La presenza di Corpi D'Inclusione Virali è spesso utilizzata come marcatore per la diagnosi di infezioni virali specifiche. Ad esempio, i corpi d'inclusione di citomegalovirus sono comunemente trovati nel citoplasma delle cellule infette e possono essere visti al microscopio ottico utilizzando colorazioni specifiche.

Tuttavia, è importante notare che la presenza di Corpi D'Inclusione Virali non è sempre sinonimo di infezione attiva, poiché possono persistere all'interno delle cellule anche dopo che il virus è stato eliminato.

Il clonaggio molecolare è una tecnica di laboratorio utilizzata per creare copie esatte di un particolare frammento di DNA. Questa procedura prevede l'isolamento del frammento desiderato, che può contenere un gene o qualsiasi altra sequenza specifica, e la sua integrazione in un vettore di clonazione, come un plasmide o un fago. Il vettore viene quindi introdotto in un organismo ospite, ad esempio batteri o cellule di lievito, che lo replicano producendo numerose copie identiche del frammento di DNA originale.

Il clonaggio molecolare è una tecnica fondamentale nella biologia molecolare e ha permesso importanti progressi in diversi campi, tra cui la ricerca genetica, la medicina e la biotecnologia. Ad esempio, può essere utilizzato per produrre grandi quantità di proteine ricombinanti, come enzimi o vaccini, oppure per studiare la funzione dei geni e le basi molecolari delle malattie.

Tuttavia, è importante sottolineare che il clonaggio molecolare non deve essere confuso con il clonazione umana o animale, che implica la creazione di organismi geneticamente identici a partire da cellule adulte differenziate. Il clonaggio molecolare serve esclusivamente a replicare frammenti di DNA e non interi organismi.

HIV-1 (Human Immunodeficiency Virus type 1) è un tipo di virus che colpisce il sistema immunitario umano, indebolendolo e rendendolo vulnerabile a varie infezioni e malattie. È la forma più comune e più diffusa di HIV nel mondo.

Il virus HIV-1 attacca e distrugge i linfociti CD4+ (un tipo di globuli bianchi che aiutano il corpo a combattere le infezioni), portando ad un progressivo declino della funzione immunitaria. Questo può portare allo stadio finale dell'infezione da HIV, nota come AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita).

L'HIV-1 si trasmette principalmente attraverso il contatto sessuale non protetto con una persona infetta, l'uso di aghi o siringhe contaminati, la trasmissione verticale (da madre a figlio durante la gravidanza, il parto o l'allattamento) e la trasfusione di sangue infetto.

È importante notare che l'HIV non può essere trasmesso attraverso il contatto casuale o quotidiano con una persona infetta, come abbracciare, stringere la mano, baciare sulla guancia o sedersi accanto a qualcuno su un autobus.

L'Human Parainfluenza Virus Type 3 (HPIV3) è un tipo di virus parainfluenzale che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae. Si tratta di un virus a RNA a singolo filamento, privo di envelope, con una capsula icosaedrica.

L'HPIV3 è uno dei principali agenti eziologici delle malattie respiratorie acute nei bambini piccoli, provocando infezioni delle basse vie respiratorie come bronchiolite e polmonite. Nei bambini più grandi e negli adulti, l'HPIV3 può causare raffreddore, tosse, mal di gola e respiro sibilante.

La trasmissione dell'HPIV3 avviene principalmente attraverso droplets respiratori e contatto stretto con persone infette. Il virus può sopravvivere per diverse ore su superfici inanimate, il che aumenta il rischio di diffusione.

Non esiste un vaccino specifico contro l'HPIV3, ma alcuni vaccini combinati contro altri virus parainfluenzali e la difterite, il tetano e la pertosse (DTaP) possono offrire una certa protezione. Il trattamento dell'HPIV3 si basa principalmente sulla gestione dei sintomi con farmaci da banco per alleviare la febbre, il dolore e la tosse. In casi gravi, possono essere necessari farmaci antivirali o ricovero in ospedale per supporto respiratorio.

Gli Avian Sarcoma Viruses (ASV) sono un gruppo di retrovirus che infettano gli uccelli e causano tumori delle cellule connettivali, noti come sarcomi. Questi virus sono stati ampiamente studiati come modelli sperimentali per comprendere i meccanismi della trasformazione cellulare e dell'oncogenesi.

Gli ASV sono costituiti da un genoma a RNA monocatenario che codifica per diverse proteine strutturali e non strutturali. Il gene v-src dell'ASV è l'oncogene responsabile della trasformazione cellulare e della comparsa di sarcomi. Questo gene deriva da una versione alterata del gene c-src, che codifica per la proteina Src, una tirosina chinasi presente nelle cellule normali degli uccelli e dei mammiferi.

L'attivazione dell'oncogene v-src porta a una serie di cambiamenti nella cellula ospite, tra cui l'aumento della proliferazione cellulare, la disregolazione del ciclo cellulare, l'inibizione dell'apoptosi e l'alterazione delle interazioni cellulari. Questi cambiamenti contribuiscono alla comparsa di sarcomi e ad altre neoplasie maligne negli uccelli infetti da ASV.

Gli studi sugli Avian Sarcoma Viruses hanno fornito informazioni preziose sulla patogenesi dei tumori e sull'identificazione di nuovi bersagli terapeutici per il trattamento del cancro. Inoltre, l'uso di questi virus come vettori per la terapia genica ha mostrato promettenti risultati preclinici e clinici in diversi modelli animali e patologie umane.

La delezione genica è un tipo di mutazione cromosomica in cui una parte di un cromosoma viene eliminata o "cancellata". Questo può verificarsi durante la divisione cellulare e può essere causato da diversi fattori, come errori durante il processo di riparazione del DNA o l'esposizione a sostanze chimiche dannose o radiazioni.

La delezione genica può interessare una piccola regione del cromosoma che contiene uno o pochi geni, oppure può essere più ampia e interessare molti geni. Quando una parte di un gene viene eliminata, la proteina prodotta dal gene potrebbe non funzionare correttamente o non essere prodotta affatto. Ciò può portare a malattie genetiche o altri problemi di salute.

Le delezioni geniche possono essere ereditate da un genitore o possono verificarsi spontaneamente durante lo sviluppo dell'embrione. Alcune persone con delezioni geniche non presentano sintomi, mentre altre possono avere problemi di salute gravi che richiedono cure mediche specialistiche. I sintomi associati alla delezione genica dipendono dal cromosoma e dai geni interessati dalla mutazione.

Il Virus Respiratorio Sinciziale Umano (HRSV) è un agente patogeno virale che appartiene alla famiglia dei Pneumoviridae. Si tratta di un virus a RNA monocatenario negativo, dotato di una particolare proteina di membrana chiamata G, responsabile dell'adesione alle cellule epiteliali respiratorie dell'ospite.

L'HRSV è la causa più comune di bronchiolite e polmonite nei bambini al di sotto dei due anni di età, nonché di infezioni respiratorie acute nelle persone anziane e negli individui immunocompromessi. Il virus si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie emesse durante tosse o starnuti, oppure tramite contatto diretto con superfici contaminate.

I sintomi dell'infezione da HRSV possono variare da lievi a gravi e includono raffreddore, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie, respiro affannoso, febbre e perdita di appetito. Nei casi più gravi, l'infezione può causare bronchiolite o polmonite, che possono richiedere il ricovero in ospedale.

Attualmente, non esiste un vaccino disponibile per prevenire l'infezione da HRSV, sebbene siano in corso studi clinici per lo sviluppo di un vaccino efficace. Il trattamento dell'infezione si basa principalmente sulla gestione dei sintomi e sull'idratazione adeguata del paziente. Nei casi più gravi, possono essere necessari farmaci antivirali o supporto respiratorio.

I Prodotti Genici Gag sono un tipo di proteine codificate da geni presenti nel genoma dei retrovirus, inclusi HIV-1 e HIV-2. Questi geni Gag (abbreviazione di "group-specific antigen") codificano per una serie di proteine strutturali che sono essenziali per la formazione del virione retrovirale.

Le proteine Gag si legano tra loro e con altre molecole virali per formare il capside, la parte interna della particella virale che racchiude il genoma virale. Una volta che il virus ha infettato una cellula ospite, l'mRNA del gene Gag viene tradotto in una singola poliproteina, che viene poi processata da enzimi specifici per produrre diverse proteine strutturali mature.

Le principali proteine codificate dal gene Gag sono:

1. p55: è la forma grezza della poliproteina Gag, che viene successivamente tagliata in proteine più piccole.
2. p17: è la matrice (MA) del capside, una proteina che si lega alla membrana cellulare dell'ospite e facilita il budding del virione dal citoplasma della cellula infetta.
3. p24: è la principale componente strutturale del capside interno (CA) del virione, responsabile della protezione e del trasporto del genoma virale.
4. p7: è la nucleocapside (NC), che si lega al genoma virale e lo protegge durante il processo di replicazione.
5. p6: è una proteina che interagisce con le vescicole cellulari per facilitare l'uscita del virione dalla cellula ospite.

I Prodotti Genici Gag sono fondamentali per la replicazione e la diffusione dei retrovirus, e sono quindi considerati un bersaglio importante per lo sviluppo di farmaci antiretrovirali.

Il virus BK (BKV) è un tipo di poliomavirus umano che può causare infezioni nelle persone con sistema immunitario indebolito. Il suo nome deriva dalle iniziali del paziente da cui è stato isolato per la prima volta nel 1971.

Il virus BK si trova normalmente nel tratto urinario di circa il 90% degli adulti, dove rimane latente senza causare sintomi o malattie. Tuttavia, in alcune persone con sistema immunitario indebolito, come quelle che hanno subito un trapianto d'organo o che sono affette da HIV/AIDS, il virus BK può riattivarsi e causare infezioni.

L'infezione da virus BK può causare diversi problemi, a seconda dell'organo interessato. Nei trapiantati renali, ad esempio, l'infezione può causare una malattia chiamata nefropatia associata al virus BK (BKVAN), che può portare alla perdita del trapianto renale. Nelle persone con HIV/AIDS, il virus BK può causare infezioni delle vie urinarie e polmoniti.

Non esiste un vaccino o una terapia antivirale specifica per l'infezione da virus BK. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e dallo stato di salute generale del paziente. In genere, si consiglia il riposo a letto, la reintegrazione dei fluidi e il monitoraggio regolare dei livelli di virus nel sangue e nelle urine. Nei casi gravi, può essere necessario un trattamento antivirale o immunosoppressivo per controllare l'infezione.

La linfocitosi meningite corioiditica (LCMV) è un'infezione virale rara che colpisce il cervello e le membrane che lo circondano. Il virus responsabile della malattia è noto come virus linfocitaria arenavirus coriomeningite (LCMV).

Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto con urina, saliva, feci o tessuti di topi infetti. L'infezione può verificarsi anche attraverso l'esposizione a polvere o particelle contaminate da urina o feci di topo secche. Le persone che lavorano in laboratori con roditori o topi come animali da laboratorio sono a maggior rischio di infezione.

I sintomi della linfocitosi meningite corioiditica possono variare da lievi a gravi e possono manifestarsi entro 1-2 settimane dopo l'esposizione al virus. I sintomi più comuni includono febbre, mal di testa, rigidità del collo, stanchezza, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito. In alcuni casi, la malattia può causare meningite (infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale) o encefalite (infiammazione del cervello).

La diagnosi di linfocitosi meningite corioiditica si basa sui sintomi, sull'esposizione al virus e sui risultati dei test di laboratorio. Il trattamento della malattia è principalmente di supporto e può includere idratazione, sollievo dal dolore e controllo dei sintomi. In casi gravi, possono essere necessari il ricovero in ospedale e il trattamento con farmaci antivirali.

La prevenzione della linfocitosi meningite corioiditica si basa sull'evitare l'esposizione al virus, ad esempio attraverso la pratica di una buona igiene delle mani e l'evitamento del contatto ravvicinato con persone malate. Non esiste un vaccino disponibile per prevenire la malattia.

La frase "integrazione dei virus" si riferisce a un processo biologico in cui il materiale genetico del virus viene incorporato nel DNA dell'ospite. Questo accade durante il ciclo di vita di alcuni virus, come i retrovirus (ad esempio, HIV).

Durante questo processo, l'enzima reverse transcriptasi del virus converte il suo ARN in DNA, che poi si integra nel genoma dell'ospite grazie all'azione dell'integrasi virale. Questo integrato DNA virale, noto come provirus, può rimanere latente o essere trascritto insieme al DNA cellulare dell'ospite, portando alla produzione di nuovi virus.

L'integrazione dei virus è un aspetto importante della biologia dei virus e ha implicazioni significative per la patogenesi, la diagnosi e il trattamento delle malattie virali, in particolare quelle causate da retrovirus.

Le malattie virali della pelle sono condizioni cutanee causate da infezioni virali. Questi virus possono infettare direttamente le cellule della pelle o arrivarvi attraverso il flusso sanguigno dopo aver infettato altri organi. Le malattie virali della pelle possono presentarsi con una varietà di sintomi, tra cui eruzioni cutanee, vesciche, bolle, lesioni secche e desquamanti, prurito o dolore.

Esempi comuni di malattie virali della pelle includono:

1. Herpes simplex: un'infezione comune causata dal virus herpes simplex (HSV), che può causare vesciche dolorose intorno alla bocca (herpes labiale) o ai genitali (herpes genitale).

2. Varicella-zoster: una malattia causata dal virus varicella-zoster (VZV), che causa la varicella (una malattia esantematica altamente contagiosa caratterizzata da febbre e vesciche pruriginose) come primo episodio, seguito dall'herpes zoster (noto anche come fuoco di Sant'Antonio) in caso di riattivazione del virus in età adulta.

3. Mollusco contagioso: una malattia causata dal virus poxvirus (MCV), che provoca piccole lesioni carnose, a forma di cupola e di colore della pelle su diverse parti del corpo.

4. Verruche: causate dal virus del papilloma umano (HPV), si presentano come escrescenze dure e ruvide sulla pelle, comunemente sulle mani, i piedi o intorno alle aree genitali.

5. Rosolia: una malattia virale altamente contagiosa causata dal virus rosolia (RV), che provoca un'eruzione cutanea caratteristica, febbre e linfonodi ingrossati.

6. Eritema infettivo: una malattia virale causata dal virus parvovirus B19, che causa un'eruzione cutanea distinta a forma di bersaglio o anulare, accompagnata da febbre e dolori articolari.

7. Morbillo: una malattia altamente contagiosa causata dal virus morbillivirus, che provoca un'eruzione cutanea distinta, febbre alta, tosse e congiuntivite.

8. Parotite (morbillo epidemico): una malattia virale causata dal virus paramyxovirus, che causa gonfiore doloroso delle ghiandole salivari parotidi, febbre alta e mal di testa.

9. Epatite A: una malattia infettiva del fegato causata dal virus enterovirus hepatitis A (HAV), che si trasmette attraverso il contatto con le feci infette o il consumo di cibi e bevande contaminati.

10. Epatite B: una malattia infettiva del fegato causata dal virus DNA hepadnavirus (HBV), che si trasmette attraverso il contatto con sangue, sperma o altri fluidi corporei infetti.

I virus non classificati, noti anche come virus senza nome o virus NOS (Not Otherwise Specified), si riferiscono a virus che non sono stati ancora identificati, descritti sufficientemente o assegnati a una famiglia o genere specifico all'interno della classificazione dei virus. Questi virus possono essere nuove specie o varianti di virus già noti ma per i quali mancano informazioni sufficienti per una classificazione adeguata. Spesso, i virus non classificati vengono identificati attraverso tecniche di sequenziamento dell'acido nucleico durante la sorveglianza dei patogeni o gli studi di malattie emergenti o ricorrenti. La ricerca e la caratterizzazione continua di questi virus non classificati sono fondamentali per comprendere meglio le loro proprietà, il potenziale patogeno e l'epidemiologia, al fine di sviluppare strategie di prevenzione, controllo e trattamento appropriate.

Il virus JC, noto anche come poliomavirus JC (JCPyV), è un tipo di virus a DNA appartenente alla famiglia Polyomaviridae. Questo virus prende il nome dall'acronimo "JC" del paziente da cui è stato isolato per la prima volta nel 1971. Il virus JC è presente in forma innocua nella maggior parte degli adulti sani, con una prevalenza stimata fino all'80% della popolazione mondiale. Di solito non causa sintomi o malattie quando l'immunità dell'ospite è intatta.

Tuttavia, il virus JC può causare infezioni opportunistiche e malattie neurologiche gravi, come la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), principalmente nei pazienti con sistema immunitario indebolito o compromesso. Ciò include persone con HIV/AIDS, pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi e quelli che ricevono farmaci immunosoppressivi per il trattamento di malattie autoimmuni o altre condizioni.

La PML è una malattia rara ma gravemente debilitante e spesso fatale, caratterizzata da infiammazione e demielinizzazione del sistema nervoso centrale. I sintomi della PML possono includere debolezza muscolare progressiva, problemi di coordinazione, cambiamenti cognitivi, difficoltà nel parlare e nel vedere, e convulsioni. Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da virus JC o la PML, ma il miglioramento dell'immunità dell'ospite attraverso la terapia antiretrovirale può aiutare a controllare la malattia e prevenire ulteriori danni al cervello.

I linfociti T CD4 positivi, noti anche come cellule T helper o Th, sono un sottotipo importante di globuli bianchi che giocano un ruolo centrale nel funzionamento del sistema immunitario. Sono chiamati "CD4 positivi" perché sulla loro superficie hanno una proteina chiamata CD4, che serve come recettore per l'antigene e aiuta a identificare ed attivare queste cellule durante la risposta immunitaria.

I linfociti T CD4 positivi svolgono diverse funzioni cruciali nel sistema immunitario, tra cui:

1. Coordinamento della risposta immune: I linfociti T CD4 positivi secernono citochine che aiutano ad attivare e coordinare le risposte dei diversi tipi di cellule del sistema immunitario.
2. Attivazione dei linfociti B: Quando i linfociti T CD4 positivi vengono attivati da un antigene, possono secernere citochine che stimolano la proliferazione e la differenziazione dei linfociti B in cellule plasma che producono anticorpi.
3. Attivazione dei macrofagi: I linfociti T CD4 positivi possono anche attivare i macrofagi, che fagocitano e distruggono microrganismi invasori.
4. Regolazione della risposta immune: I linfociti T CD4 positivi possono anche fungere da cellule regolatrici del sistema immunitario, aiutando a mantenere l'equilibrio tra la risposta immune e la tolleranza immunologica.

Una diminuzione del numero o della funzione dei linfociti T CD4 positivi può rendere una persona più suscettibile alle infezioni, come nel caso dell'infezione da HIV, che causa l'AIDS.

La febbre della blue tongue, nota anche come bluetongue disease (BTD), è una malattia virale non contagiosa che colpisce principalmente i ruminanti domestici e selvatici, come pecore, capre, bufali e cervi. È causata dal virus della blue tongue (BTV), un orbivirus appartenente alla famiglia Reoviridae.

Il virus è trasmesso da culicoidi infetti, insetti simili alle zanzare, durante il pasto di sangue. Esistono 27 serotipi noti di BTV, ciascuno dei quali richiede una specifica immunità protettiva. La malattia è endemica in Africa, Medio Oriente, Asia e Australia, mentre negli ultimi anni sono stati segnalati focolai anche in Europa.

I sintomi clinici della febbre della blue tongue possono variare notevolmente a seconda della specie ospite infetta, dell'età dell'animale e del ceppo virale. I segni più comuni includono febbre alta, salivazione eccessiva, lingua gonfia e di colore bluastro (da cui il nome della malattia), ulcerazioni orali, edema facciale, nasale e genitale, difficoltà respiratorie e diminuzione della produzione di latte. In alcuni casi, l'infezione può causare aborti spontanei o la morte dell'animale.

La diagnosi di febbre della blue tongue si basa sull'identificazione del virus o del suo genoma utilizzando tecniche di biologia molecolare come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o l'isolamento virale in colture cellulari. Possono anche essere eseguite prove sierologiche per rilevare anticorpi specifici contro il virus BTV.

Non esiste un trattamento specifico per la febbre della blue tongue, pertanto il controllo e la prevenzione delle infezioni sono fondamentali per ridurre la diffusione della malattia. Le misure di biosicurezza, come l'isolamento degli animali infetti, la restrizione del movimento degli animali e la disinfezione delle attrezzature contaminate, possono aiutare a prevenire la diffusione della malattia. In alcuni paesi, sono disponibili vaccini vivi attenuati per proteggere gli animali dalle infezioni da virus BTV. Tuttavia, l'efficacia dei vaccini può variare a seconda del ceppo virale e dell'età degli animali.

La tecnica di immunofluorescenza (IF) è un metodo di laboratorio utilizzato in patologia e medicina di laboratorio per studiare la distribuzione e l'localizzazione dei vari antigeni all'interno dei tessuti, cellule o altri campioni biologici. Questa tecnica si basa sull'uso di anticorpi marcati fluorescentemente che si legano specificamente a determinati antigeni target all'interno del campione.

Il processo inizia con il pretrattamento del campione per esporre gli antigeni e quindi l'applicazione di anticorpi primari marcati fluorescentemente che si legano agli antigeni target. Dopo la rimozione degli anticorpi non legati, vengono aggiunti anticorpi secondari marcati fluorescentemente che si legano agli anticorpi primari, aumentando il segnale di fluorescenza e facilitandone la visualizzazione.

Il campione viene quindi esaminato utilizzando un microscopio a fluorescenza, che utilizza luce eccitante per far brillare i marcatori fluorescenti e consentire l'osservazione dei pattern di distribuzione degli antigeni all'interno del campione.

La tecnica di immunofluorescenza è ampiamente utilizzata in ricerca, patologia e diagnosi clinica per una varietà di applicazioni, tra cui la localizzazione di proteine specifiche nelle cellule, lo studio dell'espressione genica e la diagnosi di malattie autoimmuni e infettive.

La desossiribonucleasi "HindIII" è un enzima di restrizione derivato da batteri che taglia il DNA in siti specifici di riconoscimento. Più precisamente, l'endonucleasi di tipo II proveniente da Haemophilus influenzae, nota come HindIII, riconosce e taglia il DNA nei seguenti punti: A/AGCTT. Questo enzima produce estremità coesive a singolo filamento che possono essere utilizzate per facilitare l'unione di frammenti di DNA complementari durante le tecniche di clonaggio molecolare.

Le desossiribonucleasi, come HindIII, sono essenziali in biologia molecolare e genetica per una varietà di applicazioni, tra cui il clonaggio, l'analisi della struttura del DNA, la mappatura genomica e l'ingegneria genetica. È importante notare che questi enzimi sono altamente specifici e possono tagliare solo sequenze di basi particolari nel DNA bersaglio.

L'Avian leukosis virus (ALV) è un retrovirus che infetta gli uccelli e causa una varietà di malattie, tra cui la leucosi aviaria. Esistono diversi sierotipi di ALV, che vengono classificati in base alle glicoproteine dell'involucro virale. Questi sierotipi includono A, B, C, D, E e J.

L'ALV è trasmesso principalmente attraverso il contatto con sangue infetto o uova fecondate da un maschio infetto. Una volta all'interno dell'ospite, l'ALV si integra nel DNA dell'uccello e può causare una serie di effetti dannosi, tra cui la formazione di tumori.

I sintomi della malattia variano a seconda del sierotipo di ALV e possono includere debolezza, perdita di peso, difficoltà respiratorie, diarrea e la comparsa di tumori. Non esiste una cura per l'ALV, quindi la prevenzione è fondamentale per controllare la malattia. Ciò include misure come il test regolare dei volatili per l'infezione da ALV, l'isolamento degli uccelli infetti e l'adozione di rigide pratiche di biosicurezza per prevenire la diffusione del virus.

Le proteine del capside sono una componente strutturale importante dei virus. Essi formano il capside, la shell protettiva che circonda il materiale genetico virale (DNA o RNA). Le proteine del capside si legano insieme per formare un'impalcatura simmetrica che racchiude e protegge il genoma virale. Questa struttura fornisce stabilità al virus e facilita il suo attacco e l'infezione delle cellule ospiti. La composizione e la disposizione delle proteine del capside variano tra i diversi tipi di virus, ma svolgono tutte funzioni simili nella protezione e nella consegna del materiale genetico virale. Le proteine del capside possono anche avere un ruolo nel legame del virus alle cellule ospiti durante l'infezione.

Le glicoproteine della membrana sono proteine transmembrana che contengono domini glucidici covalentemente legati. Questi zuccheri possono essere attaccati alla proteina in diversi punti, compresi i residui di asparagina (N-linked), serina/treonina (O-linked) o entrambi. Le glicoproteine della membrana svolgono una varietà di funzioni importanti, tra cui il riconoscimento cellulare, l'adesione e la segnalazione.

Le glicoproteine della membrana sono costituite da un dominio idrofobico che attraversa la membrana lipidica e da domini idrofilici situati su entrambi i lati della membrana. Il dominio idrofobo è composto da una sequenza di aminoacidi idrofobici che interagiscono con i lipidi della membrana, mentre i domini idrofili sono esposti all'ambiente acquoso all'interno o all'esterno della cellula.

Le glicoproteine della membrana possono essere classificate in base alla loro localizzazione e funzione. Alcune glicoproteine della membrana si trovano sulla superficie esterna della membrana plasmatica, dove svolgono funzioni di riconoscimento cellulare e adesione. Altre glicoproteine della membrana sono localizzate all'interno della cellula, dove svolgono funzioni di trasduzione del segnale e regolazione dell'attività enzimatica.

Le glicoproteine della membrana sono importanti bersagli per i virus e altri patogeni che utilizzano queste proteine per legarsi e infettare le cellule ospiti. Inoltre, le mutazioni nelle glicoproteine della membrana possono essere associate a malattie genetiche, come la fibrosi cistica e alcune forme di distrofia muscolare.

In sintesi, le glicoproteine della membrana sono una classe importante di proteine che svolgono funzioni vitali nella cellula, tra cui il riconoscimento cellulare, l'adesione e la trasduzione del segnale. La loro localizzazione e funzione specifiche dipendono dalla loro struttura e composizione glicanica, che possono essere modificate in risposta a stimoli ambientali o fisiologici. Le glicoproteine della membrana sono anche importanti bersagli per i virus e altri patogeni, nonché per lo sviluppo di farmaci e terapie innovative.

Le glicoproteine sono un tipo specifico di proteine che contengono uno o più carboidrati (zuccheri) legati chimicamente ad esse. Questa unione di proteina e carboidrato si chiama glicosilazione. I carboidrati sono attaccati alla proteina in diversi punti, che possono influenzare la struttura tridimensionale e le funzioni della glicoproteina.

Le glicoproteine svolgono un ruolo cruciale in una vasta gamma di processi biologici, tra cui il riconoscimento cellulare, l'adesione cellulare, la segnalazione cellulare, la protezione delle cellule e la loro idratazione, nonché la determinazione del gruppo sanguigno. Sono presenti in molti fluidi corporei, come il sangue e le secrezioni mucose, nonché nelle membrane cellulari di organismi viventi.

Un esempio ben noto di glicoproteina è l'emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che trasporta ossigeno e anidride carbonica nel sangue. Altre glicoproteine importanti comprendono le mucine, che lubrificano e proteggono le superfici interne dei tessuti, e i recettori di membrana, che mediano la risposta cellulare a vari segnali chimici esterni.

In medicina e fisiologia, la cinetica si riferisce allo studio dei movimenti e dei processi che cambiano nel tempo, specialmente in relazione al funzionamento del corpo e dei sistemi corporei. Nella farmacologia, la cinetica delle droghe è lo studio di come il farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato e eliminato dal corpo.

In particolare, la cinetica enzimatica si riferisce alla velocità e alla efficienza con cui un enzima catalizza una reazione chimica. Questa può essere descritta utilizzando i parametri cinetici come la costante di Michaelis-Menten (Km) e la velocità massima (Vmax).

La cinetica può anche riferirsi al movimento involontario o volontario del corpo, come nel caso della cinetica articolare, che descrive il movimento delle articolazioni.

In sintesi, la cinetica è lo studio dei cambiamenti e dei processi che avvengono nel tempo all'interno del corpo umano o in relazione ad esso.

La fusione cellulare è un processo di natura sperimentale in cui due cellule o più vengono combinate per formarne una sola, con un singolo nucleo che contiene il materiale genetico da entrambe le cellule originali. Questo processo può essere indotto artificialmente in laboratorio attraverso vari metodi, come l'uso di virus o di sostanze chimiche che aumentano la permeabilità delle membrane cellulari.

La fusione cellulare è un importante strumento nella ricerca biologica e medica, poiché permette di studiare le interazioni tra differenti tipi di cellule e di creare cellule ibride con proprietà uniche. Ad esempio, la fusione di cellule staminali con cellule danneggiate o malate può essere utilizzata per creare cellule riparatrici o terapeutiche che possono contribuire alla rigenerazione dei tessuti e al trattamento di diverse patologie.

Tuttavia, la fusione cellulare è ancora un campo in fase di studio e presenta alcune sfide, come il rischio di anormalità genetiche o la difficoltà nel controllare e dirigere il processo di fusione in modo preciso ed efficiente. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi della fusione cellulare e per sviluppare metodi più sicuri e affidabili per applicarla nella pratica clinica.

ELISA, che sta per Enzyme-Linked Immunosorbent Assay, è un test immunologico utilizzato in laboratorio per rilevare e misurare la presenza di specifiche proteine o anticorpi in un campione di sangue, siero o altre fluidi corporei. Il test funziona legando l'antigene o l'anticorpo d'interesse a una sostanza solidà come un piastre di microtitolazione. Quindi, viene aggiunto un enzima connesso a un anticorpo specifico che si legherà all'antigene o all'anticorpo di interesse. Infine, viene aggiunto un substrato enzimatico che reagirà con l'enzima legato, producendo un segnale visibile come un cambiamento di colore o fluorescenza, che può essere quantificato per determinare la concentrazione dell'antigene o dell'anticorpo presente nel campione.

L'ELISA è comunemente utilizzata in diagnosi mediche, ricerca scientifica e controllo della qualità alimentare e farmaceutica. Il test può rilevare la presenza di antigeni come virus, batteri o tossine, nonché la presenza di anticorpi specifici per una malattia o infezione particolare.

La proteina Hn, nota anche come "heterogeneous nuclear ribonucleoprotein" in inglese, è un tipo di proteina associata all'RNA che si trova nel nucleo delle cellule eucariotiche. Queste proteine sono particolarmente presenti durante la trascrizione e il processing dell'RNA, dove giocano un ruolo importante nella stabilizzazione, maturazione e trasporto degli RNA verso il citoplasma.

Le proteine Hn possono legarsi a diversi tipi di RNA, come l'RNA messaggero (mRNA), l'RNA ribosomiale (rRNA) e l'RNA transfer (tRNA). Esse sono anche coinvolte nella regolazione dell'espressione genica, attraverso meccanismi che includono il masking dei siti di splicing alternativi e la modulazione della stabilità degli mRNA.

La proteina Hn è costituita da diverse sottounità, alcune delle quali conosciute sono HnRNP A1, HnRNP A2/B1, HnRNP C, HnRNP D e così via. Le proteine Hn possono anche interagire con altre molecole cellulari, come le proteine della cromatina e i fattori di trascrizione, per coordinare i processi di trascrizione e processing dell'RNA.

In sintesi, la proteina Hn è un componente importante del nucleo delle cellule eucariotiche che partecipa a diversi aspetti della regolazione dell'espressione genica, tra cui la stabilizzazione, maturazione e il trasporto degli RNA.

Gli organofosfonati sono una classe di composti chimici che contengono un legame fosforo-carbonio. Sono ampiamente utilizzati in ambito agricolo come pesticidi e insetticidi, nonché in altri settori per applicazioni industriali e militari.

In medicina, il termine "organofosfonati" si riferisce spesso a una sottoclasse specifica di composti chiamati esteri fosforici organici, che sono noti per inibire l'acetilcolinesterasi (AChE), un enzima importante nel sistema nervoso. L'inibizione dell'AChE porta ad un accumulo di acetilcolina, un neurotrasmettitore, nei collegamenti neuromuscolari e sinaptici, causando una serie di sintomi che possono includere nausea, vomito, sudorazione, lacrimazione, midriasi, bradicardia, ipotensione, convulsioni e, in casi gravi, morte.

L'esposizione agli organofosfonati può verificarsi per inalazione, ingestione o contatto cutaneo. Le fonti di esposizione possono includere l'uso di pesticidi contenenti organofosfonati, incidenti industriali o, nel caso di uso militare, armi chimiche come il sarin e il VX.

Il trattamento per l'esposizione agli organofosfonati include la somministrazione di farmaci anticolinergici come l'atropina, che possono bloccare i recettori muscarinici dell'acetilcolina e alleviare i sintomi. In alcuni casi, può essere necessario un supporto respiratorio e altri trattamenti di supporto per gestire le complicanze associate all'esposizione.

La replicazione del DNA è un processo fondamentale nella biologia cellulare che consiste nella duplicazione del materiale genetico delle cellule. Più precisamente, si riferisce alla produzione di due identiche molecole di DNA a partire da una sola molecola madre, utilizzando la molecola complementare come modello per la sintesi.

Questo processo è essenziale per la crescita e la divisione cellulare, poiché garantisce che ogni cellula figlia riceva una copia identica del materiale genetico della cellula madre. La replicazione del DNA avviene durante la fase S del ciclo cellulare, subito dopo l'inizio della mitosi o meiosi.

Il processo di replicazione del DNA inizia con l'apertura della doppia elica del DNA da parte dell'elicasi, che separa le due catene complementari. Successivamente, le due eliche separate vengono ricoperte da proteine chiamate single-strand binding proteins (SSBP) per prevenirne il riavvolgimento.

A questo punto, entra in gioco l'enzima DNA polimerasi, che sintetizza nuove catene di DNA utilizzando le catene originali come modelli. La DNA polimerasi si muove lungo la catena di DNA e aggiunge nucleotidi uno alla volta, formando legami fosfodiesterici tra di essi. Poiché il DNA è una molecola antiparallela, le due eliche separate hanno polarità opposte, quindi la sintesi delle nuove catene procede in direzioni opposte a partire dal punto di origine della replicazione.

La DNA polimerasi ha anche un'importante funzione di proofreading (controllo dell'errore), che le permette di verificare e correggere eventuali errori di inserimento dei nucleotidi durante la sintesi. Questo meccanismo garantisce l'accuratezza della replicazione del DNA, con un tasso di errore molto basso (circa 1 su 10 milioni di basi).

Infine, le due nuove catene di DNA vengono unite da enzimi chiamati ligasi, che formano legami covalenti tra i nucleotidi adiacenti. Questo processo completa la replicazione del DNA e produce due molecole identiche della stessa sequenza, ognuna delle quali contiene una nuova catena di DNA e una catena originale.

In sintesi, la replicazione del DNA è un processo altamente accurato e coordinato che garantisce la conservazione dell'integrità genetica durante la divisione cellulare. Grazie all'azione combinata di enzimi come le DNA polimerasi e le ligasi, il DNA viene replicato con grande precisione, minimizzando così il rischio di mutazioni dannose per l'organismo.

L'encefalite virale si riferisce a un'infiammazione dell'encefalo (il tessuto cerebrale che include il cervello e il midollo spinale) causata da un'infezione da virus. Questo disturbo può verificarsi in diversi modi, come conseguenza diretta di una malattia sistemica o come complicazione di altre infezioni virali.

L'encefalite virale può essere causata da molti tipi diversi di virus, tra cui:

1. Virus dell'herpes simplex (HSV) - noto anche come encefalite erpetica, è una forma grave e rara di encefalite che può verificarsi in qualsiasi età. Può causare danni permanenti al cervello se non trattata rapidamente con farmaci antivirali.

2. Virus del Nilo occidentale (WNV) - questo virus è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette e può causare encefalite, meningite o una combinazione delle due. La maggior parte delle persone infettate da WNV non mostra sintomi, ma alcune possono sviluppare forme gravi della malattia, specialmente gli anziani e le persone con sistemi immunitari indeboliti.

3. Virus della rabbia - questo virus è trasmesso principalmente attraverso la saliva di animali infetti come cani, volpi, procioni e pipistrelli. La vaccinazione preventiva ed il trattamento immediato dopo l'esposizione possono prevenire lo sviluppo della malattia.

4. Virus enterovirus - questi virus sono comunemente associati a disturbi gastrointestinali, ma alcuni tipi possono causare encefalite, specialmente nei bambini.

5. Virus del morbillo - il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa che può causare complicazioni gravi, tra cui encefalite, soprattutto in bambini non vaccinati o con sistemi immunitari indeboliti.

I sintomi dell'encefalite possono variare da lievi a gravi e includono mal di testa, febbre, rigidità del collo, confusione, allucinazioni, convulsioni e perdita di coscienza. Il trattamento dipende dalla causa sottostante dell'encefalite e può comprendere farmaci antivirali, corticosteroidi, immunoglobuline e supporto di cure intensive. La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di encefalite, attraverso misure come la vaccinazione, l'uso di repellenti per zanzare e la protezione contro le punture di animali infetti.

In medicina, le "reazioni crociate" si riferiscono a una risposta avversa che si verifica quando un individuo viene esposto a una sostanza diversa da quella a cui è precedentemente sensibile, ma presenta similarità chimiche con essa. Queste reazioni si verificano principalmente in due situazioni:

1. Reazioni allergiche: In questo caso, il sistema immunitario dell'individuo identifica erroneamente la nuova sostanza come una minaccia, attivando una risposta immunitaria esagerata che provoca sintomi allergici come prurito, arrossamento, gonfiore o difficoltà respiratorie. Un esempio comune di questa reazione è quello tra alcuni tipi di polline e frutti o verdure, noto come sindrome orale da allergeni pollinici (POL).

2. Reazioni avverse ai farmaci: Alcuni farmaci possono causare reazioni crociate a causa della loro struttura chimica simile. Ad esempio, persone allergiche alla penicillina possono anche manifestare reazioni avverse al gruppo di antibiotici chiamati cefalosporine, poiché entrambe le classi di farmaci condividono una certa somiglianza chimica. Tuttavia, è importante notare che non tutte le persone allergiche alla penicillina avranno reazioni crociate alle cefalosporine, e il rischio può variare in base al tipo specifico di cefalosporina utilizzata.

In sintesi, le reazioni crociate si verificano quando un individuo sensibile a una determinata sostanza presenta una risposta avversa anche dopo l'esposizione a una sostanza diversa ma chimicamente simile. Questo fenomeno può manifestarsi sia in contesti allergici che farmacologici.

L'immunità cellulare è una forma di immunità acquisita che si riferisce alla capacità del sistema immunitario di identificare e distruggere le cellule infette o cancerose. È mediata principalmente dai linfociti T, un tipo di globuli bianchi che circolano nel sangue e nei tessuti. I linfociti T possono essere divisi in due sottotipi principali: i linfociti T citotossici (CD8+) e i linfociti T helper (CD4+).

I linfociti T citotossici riconoscono e distruggono le cellule infette o cancerose direttamente, mentre i linfociti T helper secernono citochine che aiutano ad attivare altri effettori del sistema immunitario, come i macrofagi e i linfociti B.

L'immunità cellulare si sviluppa dopo l'esposizione a un antigene specifico, come un agente patogeno o una cellula tumorale. Durante questo processo, le cellule presentanti l'antigene (CPA) presentano peptidi dell'antigene sulla loro superficie cellulare in combinazione con molecole del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). I linfociti T citotossici e i linfociti T helper riconoscono questi peptidi-MHC complessi e si attivano per distruggere le cellule che li esprimono.

L'immunità cellulare è un importante meccanismo di difesa del corpo contro le infezioni virali, poiché i virus infettano le cellule ospiti e si replicano all'interno di esse. È anche cruciale per il riconoscimento e la distruzione delle cellule tumorali, che possono sfuggire al sistema immunitario attraverso vari meccanismi di evasione.

L'immunoterapia, una forma emergente di trattamento del cancro, mira a potenziare l'immunità cellulare contro le cellule tumorali per ottenere una risposta antitumorale più forte e duratura.

In campo medico, il termine "RNA caps" (o "cappucci dell'RNA") si riferisce a una struttura chimica presente all'estremità 5' delle molecole di RNA messaggero (mRNA), RNA ribosomiale (rRNA) e alcuni tipi di RNA transfer (tRNA).

Un cappuccio dell'RNA è costituito da un gruppo metilato che consiste in una molecola di guanosina monofosfato (GMP) legata in modo non enzimatico all'estremità 5' del pre-mRNA tramite un triphosphate bridge. Questa struttura protegge l'RNA dalle esonucleasi, enzimi che degradano le molecole di RNA, e facilita il processo di splicing dell'RNA e il trasporto del mRNA dal nucleo al citoplasma.

Il cappuccio dell'RNA è importante per la stabilità e l'efficienza della traduzione delle molecole di mRNA ed è quindi un componente essenziale del processo di espressione genica.

HIV (Virus dell'Immunodeficienza Umana) è un retrovirus che causa l'HIV infection, un disturbo che colpisce il sistema immunitario del corpo, progressivamente indebolendolo e portando allo stadio avanzato della malattia noto come AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita).

L'infezione da HIV si verifica quando il virus entra nel flusso sanguigno di una persona, spesso attraverso contatti sessuali non protetti, condivisione di aghi infetti o durante la nascita o l'allattamento al seno da una madre infetta.

Una volta all'interno del corpo, il virus si lega alle cellule CD4+ (un tipo di globuli bianchi che aiutano a combattere le infezioni) e ne prende il controllo per replicarsi. Questo processo distrugge gradualmente le cellule CD4+, portando ad una diminuzione del loro numero nel sangue e indebolendo la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni e le malattie.

L'infezione da HIV può presentarsi con sintomi simil-influenzali lievi o assenti per diversi anni, rendendola difficile da rilevare senza test specifici. Tuttavia, se non trattata, l'infezione da HIV può progredire verso lo stadio avanzato della malattia noto come AIDS, che è caratterizzato da una grave immunodeficienza e dall'aumentata suscettibilità alle infezioni opportunistiche e ai tumori.

La diagnosi di infezione da HIV si effettua mediante test del sangue che rilevano la presenza di anticorpi contro il virus o dell'RNA virale stesso. È importante sottolineare che l'infezione da HIV è trattabile con una terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), che può ridurre la replicazione del virus e prevenire la progressione della malattia, migliorando notevolmente la qualità della vita e aumentando l'aspettativa di vita delle persone infette.

La febbre gialla è una malattia virale a trasmissione avvenuta tramite la puntura di zanzare infette. Il virus della febbre gialla, noto anche come Flavivirus della febbre gialla, è un arbovirus appartenente alla famiglia Flaviviridae. Il virus si riproduce nella zanzara dopo una puntura su una persona o un primate infetto e poi viene trasmesso ad altre persone o primati attraverso successive punture di zanzare infette.

La febbre gialla è endemica in aree tropicali dell'Africa subsahariana e dell'America centrale e meridionale. I sintomi della malattia possono variare da lievi a gravi e possono includere febbre, brividi, dolori muscolari, mal di testa, nausea, vomito, stanchezza e eruzioni cutanee. Nei casi più gravi, la febbre gialla può causare ittero, insufficienza renale, emorragie interne ed eventualmente portare a morte.

La prevenzione della febbre gialla si ottiene attraverso la vaccinazione e la protezione contro le punture di zanzare nelle aree endemiche. Il vaccino contro la febbre gialla è altamente efficace e fornisce immunità duratura nella maggior parte delle persone. Tuttavia, esistono alcuni rari casi di reazioni avverse al vaccino, quindi la vaccinazione deve essere presa in considerazione solo se necessaria per viaggiare o lavorare nelle aree endemiche.

Il Sendai Virus, noto anche come Virus Paramyxovidae o Virus Parainfluenza tipo 1, è un agente patogeno che colpisce principalmente i roditori. Appartiene alla famiglia dei Paramyxoviridae e al genere Respirovirus.

Il Sendai Virus ha una particolare rilevanza in ambito di ricerca scientifica, soprattutto per quanto riguarda lo studio dell'immunologia e della virologia. Viene infatti spesso utilizzato come modello sperimentale per studiare le interazioni tra il sistema immunitario e i virus a RNA a singolo filamento negativo, data la sua capacità di replicarsi in diversi tipi cellulari e la facilità con cui può essere manipolato geneticamente.

Il Sendai Virus è trasmesso attraverso le goccioline di saliva emesse durante la tosse o gli starnuti, ed è in grado di infettare l'ospite causando una serie di sintomi respiratori, come difficoltà respiratorie e polmonite. Tuttavia, il virus non rappresenta una minaccia significativa per la salute umana, poiché gli esseri umani sono generalmente resistenti alla sua infezione.

In sintesi, il Sendai Virus è un agente patogeno che colpisce principalmente i roditori e viene utilizzato come modello sperimentale per studiare le interazioni tra il sistema immunitario e i virus a RNA a singolo filamento negativo. Non rappresenta una minaccia significativa per la salute umana, poiché gli esseri umani sono generalmente resistenti alla sua infezione.

La leucemia murina di Moloney (MLL) è un tipo di leucemia virale che si verifica naturalmente nei topi. È causata dal virus della leucemia murina di Moloney (MuLV), un retrovirus endogeno del topo. Il virus fu first identificato e isolato da John Moloney e colleghi nel 1960.

Il virus della leucemia murina di Moloney è un oncovirus, il che significa che può causare il cancro. Infetta i linfociti, un tipo di globuli bianchi, e induce la loro trasformazione maligne, portando allo sviluppo di una leucemia o linfoma. Il virus codifica per diversi geni virali che contribuiscono alla sua patogenicità, tra cui il gene v-mlv oncogene gag-pro-pol e il gene env.

L'infezione con il virus della leucemia murina di Moloney è generalmente asintomatica nei topi adulti immunocompetenti, poiché il loro sistema immunitario è in grado di controllare la replicazione del virus. Tuttavia, i topi giovani o immunodeficienti possono sviluppare una malattia clinicamente evidente dopo l'infezione con il virus.

Il virus della leucemia murina di Moloney è stato ampiamente studiato come modello animale per la leucemia e altri tumori ematopoietici. Ha anche contribuito alla nostra comprensione dei meccanismi molecolari dell'oncogenesi e della patogenesi retrovirale.

In medicina, i "fattori temporali" si riferiscono alla durata o al momento in cui un evento medico o una malattia si verifica o progredisce. Questi fattori possono essere cruciali per comprendere la natura di una condizione medica, pianificare il trattamento e prevedere l'esito.

Ecco alcuni esempi di come i fattori temporali possono essere utilizzati in medicina:

1. Durata dei sintomi: La durata dei sintomi può aiutare a distinguere tra diverse condizioni mediche. Ad esempio, un mal di gola che dura solo pochi giorni è probabilmente causato da un'infezione virale, mentre uno che persiste per più di una settimana potrebbe essere causato da una infezione batterica.
2. Tempo di insorgenza: Il tempo di insorgenza dei sintomi può anche essere importante. Ad esempio, i sintomi che si sviluppano improvvisamente e rapidamente possono indicare un ictus o un infarto miocardico acuto.
3. Periodicità: Alcune condizioni mediche hanno una periodicità regolare. Ad esempio, l'emicrania può verificarsi in modo ricorrente con intervalli di giorni o settimane.
4. Fattori scatenanti: I fattori temporali possono anche includere eventi che scatenano la comparsa dei sintomi. Ad esempio, l'esercizio fisico intenso può scatenare un attacco di angina in alcune persone.
5. Tempo di trattamento: I fattori temporali possono influenzare il trattamento medico. Ad esempio, un intervento chirurgico tempestivo può essere vitale per salvare la vita di una persona con un'appendicite acuta.

In sintesi, i fattori temporali sono importanti per la diagnosi, il trattamento e la prognosi delle malattie e devono essere considerati attentamente in ogni valutazione medica.

L'epatite C è una malattia infettiva causata dal virus dell'epatite C (HCV, Hepatitis C Virus). Si tratta di un piccolo virus a RNA singolo filamento, appartenente alla famiglia Flaviviridae. Il virus si riproduce nel fegato delle persone infette e può causare infiammazione e lesioni al fegato.

L'HCV viene tipicamente trasmesso attraverso il contatto con sangue infetto, ad esempio tramite l'uso condiviso di aghi o siringhe contaminati, durante la dialisi, dopo un tatuaggio o piercing eseguiti con equipaggiamento non sterile, oppure durante rapporti sessuali con persone infette, sebbene questo metodo di trasmissione sia meno comune.

Molte persone con infezione da HCV non manifestano sintomi per molti anni, il che può ritardare la diagnosi e il trattamento. Tuttavia, alcune persone possono sviluppare sintomi come affaticamento, nausea, dolore addominale, urine scure e ittero (colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi).

L'infezione cronica da HCV può portare a complicanze a lungo termine, come la cirrosi epatica, l'insufficienza epatica e il carcinoma epatico. Il virus dell'epatite C è una delle principali cause di malattie del fegato croniche e di trapianti di fegato nel mondo.

La diagnosi di infezione da HCV si effettua mediante test sierologici che rilevano la presenza di anticorpi contro il virus, seguiti da test molecolari per confermare l'infezione e determinare il genotipo del virus. Il trattamento prevede l'assunzione di farmaci antivirali ad azione diretta (DAA), che hanno dimostrato di essere altamente efficaci nel curare l'infezione da HCV in molti pazienti.

L'emoagglutinazione virale si riferisce a un fenomeno in cui i virus hanno la capacità di causare l'agglutinazione dei globuli rossi, cioè farli aderire insieme. Questo accade quando le proteine presenti sulla superficie del virus, chiamate emoagglutinine, si legano ai recettori specifici sui globuli rossi.

Questa reazione è particolarmente nota nei virus dell'influenza, dove l'emoagglutinina svolge un ruolo importante nell'ingresso del virus nelle cellule ospiti. Dopo la legatura all'emoagglutinina, i globuli rossi possono formare aggregati visibili, che possono essere osservati al microscopio.

L'emoagglutinazione virale è spesso utilizzata come metodo di diagnosi dei virus dell'influenza e per misurare il titolo degli anticorpi contro il virus nell'organismo. Tuttavia, va notato che non tutti i virus causano emoagglutinazione, quindi la sua assenza non esclude necessariamente la presenza di un'infezione virale.

L'herpesvirus umano 4, noto anche come Epstein-Barr virus (EBV), è un tipo di herpesvirus che causa l'infezione del morbillo della bocca (glandolare) e la mononucleosi infettiva (malattia del bacio). L'EBV si diffonde principalmente attraverso la saliva e può anche diffondersi attraverso il contatto sessuale, il trapianto di organi o la trasfusione di sangue.

Dopo l'infezione iniziale, l'EBV rimane latente nel corpo per tutta la vita e può riattivarsi periodicamente, causando recrudescenze della malattia o aumentando il rischio di alcuni tipi di cancro, come il linfoma di Hodgkin e il carcinoma nasofaringeo.

L'EBV è un virus a DNA a doppio filamento che appartiene alla famiglia Herpesviridae. Si lega alle cellule epiteliali della mucosa orale e successivamente infetta i linfociti B, dove può stabilire una infezione latente permanente.

La diagnosi di EBV si basa solitamente sui sintomi clinici e sui risultati dei test di laboratorio, come il dosaggio degli anticorpi contro l'EBV o la rilevazione del DNA virale nel sangue o nelle cellule infette. Il trattamento dell'infezione primaria da EBV è solitamente sintomatico e supportivo, mentre il trattamento delle complicanze o delle infezioni secondarie può richiedere farmaci antivirali specifici o immunosoppressori.

La specificità delle specie, nota anche come "specifità della specie ospite", è un termine utilizzato in microbiologia e virologia per descrivere il fenomeno in cui un microrganismo (come batteri o virus) infetta solo una o poche specie di organismi ospiti. Ciò significa che quel particolare patogeno non è in grado di replicarsi o causare malattie in altre specie diverse da quelle a cui è specifico.

Ad esempio, il virus dell'influenza aviaria (H5N1) ha una specificità delle specie molto elevata, poiché infetta principalmente uccelli e non si diffonde facilmente tra gli esseri umani. Tuttavia, in rare occasioni, può verificarsi un salto di specie, consentendo al virus di infettare e causare malattie negli esseri umani.

La specificità delle specie è determinata da una combinazione di fattori, tra cui le interazioni tra i recettori del patogeno e quelli dell'ospite, la capacità del sistema immunitario dell'ospite di rilevare e neutralizzare il patogeno, e altri aspetti della biologia molecolare del microrganismo e dell'ospite.

Comprendere la specificità delle specie è importante per prevedere e prevenire la diffusione di malattie infettive, nonché per lo sviluppo di strategie efficaci di controllo e trattamento delle infezioni.

La citotossicità immunologica si riferisce alla capacità dei componenti del sistema immunitario, in particolare i linfociti T citotossici (CTL) e i linfociti natural killer (NK), di identificare e distruggere le cellule infette da virus o tumorali. Questo processo avviene attraverso diversi meccanismi, tra cui:

1. Attivazione del recettore per la perforina e granzimi (PRF1) sulla membrana delle cellule citotossiche, che porta alla formazione di pori nella membrana della cellula bersaglio e all'ingresso dei granzimi.
2. Attivazione dei granzimi all'interno della cellula bersaglio, che a loro volta attivano le caspasi, enzimi che inducono l'apoptosi (morte cellulare programmata).
3. Secrezione di molecole citotossiche come il perossido di idrogeno (H2O2) e il nitrato di sodio (NO), che possono danneggiare direttamente la membrana e le componenti intracellulari della cellula bersaglio.
4. Attivazione del recettore Fas sulla superficie delle cellule bersaglio, che induce l'apoptosi attraverso il legame con la sua liganda (FasL) presente sulla membrana delle cellule citotossiche.

La citotossicità immunologica svolge un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro le infezioni virali e le neoplasie, aiutando a prevenire la diffusione di cellule infette o tumorali nel corpo.

La sottofamiglia Cordopoxvirinae è composta da virus adenoviridae a DNA a doppio filamento, che infettano principalmente i mammiferi. Il membro più noto di questa sottofamiglia è il virus del vaiolo vaccinia, che è stato storicamente utilizzato come vaccino contro il vaiolo. Altri membri includono il virus della varicella-zoster (VZV), che causa la varicella e il herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio), e il virus del vaiolo bovino, che causa una malattia simile al vaiolo nell'uomo.

I cordopoxvirus sono grandi virioni con un capside icosaedrico e un involucro lipidico esterno. Hanno un genoma lineare di DNA a doppio filamento di circa 200-300 kilobasi (kb) che codifica per circa 200 geni. Questi virus sono in grado di causare una vasta gamma di malattie, tra cui eruzioni cutanee, febbre, linfadenopatia e complicanze sistemiche più gravi come encefalite e polmonite interstiziale.

La trasmissione dei cordopoxvirus può verificarsi attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee o mucose infette, tramite goccioline respiratorie o attraverso l'esposizione a materiali contaminati come lettiere di animali infetti. Il periodo di incubazione dei cordopoxvirus varia da 7 a 21 giorni dopo l'esposizione.

La diagnosi di infezioni da cordopoxvirus si basa sui risultati del test di PCR, della coltura virale o dell'immunofluorescenza diretta (DFA) dei campioni clinici. Il trattamento delle infezioni da cordopoxvirus è sintomatico e supportivo, poiché non esiste un trattamento antivirale specifico per questi virus. La prevenzione si basa sulla riduzione dell'esposizione ai virus attraverso l'igiene personale e la vaccinazione degli animali da compagnia contro il vaiolo canino, che è una fonte comune di esposizione umana al virus del vaiolo.

L'herpesvirus umano di tipo 1 (HSV-1) è un tipo di herpesvirus che principalmente causa l'infezione del herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), comunemente noto come febbre herpetica o herpes orale. L'HSV-1 si caratterizza per la comparsa di vesciche dolorose e piene di liquido intorno alla bocca, chiamate anche labbro freddo o febbre delle labbra.

L'HSV-1 si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto con le lesioni infette o con la saliva di una persona infetta. Dopo l'infezione iniziale, il virus rimane inattivo nella radice dei nervi e può riattivarsi periodicamente, causando nuove eruzioni cutanee e sintomi.

La maggior parte delle persone si infetta con HSV-1 durante l'infanzia o l'adolescenza. Mentre i sintomi possono essere lievi o addirittura assenti in alcune persone, altri possono manifestare sintomi più gravi, come febbre, mal di gola e gonfiore dei linfonodi.

HSV-1 può anche causare herpes genitale se trasmesso attraverso il contatto sessuale con una persona che ha lesioni attive o virus inattivi nelle mucose genitali. Tuttavia, l'herpes genitale è più comunemente causato dall'herpesvirus umano di tipo 2 (HSV-2).

Non esiste una cura per HSV-1, ma i farmaci antivirali possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire la diffusione del virus ad altre persone.

I linfociti T, anche noti come cellule T, sono un sottotipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario adattativo. Si sviluppano nel timo e sono essenziali per la risposta immunitaria cellulo-mediata. Esistono diversi sottotipi di linfociti T, tra cui i linfociti T helper (CD4+), i linfociti T citotossici (CD8+) e i linfociti T regolatori.

I linfociti T helper aiutano a coordinare la risposta immunitaria, attivando altri effettori del sistema immunitario come i linfociti B e altri linfociti T. I linfociti T citotossici, d'altra parte, sono in grado di distruggere direttamente le cellule infette o tumorali. Infine, i linfociti T regolatori svolgono un ruolo importante nel mantenere la tolleranza immunologica e prevenire l'insorgenza di malattie autoimmuni.

I linfociti T riconoscono le cellule infette o le cellule tumorali attraverso l'interazione con il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) presente sulla superficie delle cellule. Quando un linfocita T incontra una cellula che esprime un antigene specifico, viene attivato e inizia a secernere citochine che aiutano a coordinare la risposta immunitaria.

In sintesi, i linfociti T sono una componente fondamentale del sistema immunitario adattativo, responsabili della risposta cellulo-mediata alle infezioni e alle cellule tumorali.

Gli interferoni di tipo II, noti anche come IFN-γ (dall'inglese: Interferon gamma), sono mediatori solubili della risposta immunitaria adattativa dell'organismo. Si tratta di una citochina prodotta principalmente da cellule T CD4+ Th1 e cellule T CD8+, nonché da cellule natural killer (NK) e cellule NKT in risposta a stimoli antigenici specifici.

L'IFN-γ svolge un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro i patogeni intracellulari, come batteri e virus, attraverso l'attivazione delle cellule presentanti l'antigene (APC) e la modulazione della risposta immunitaria acquisita. In particolare, stimola la produzione di molecole dell'MHC di classe II sulle APC, aumentando così la loro capacità di presentare antigeni alle cellule T CD4+.

Inoltre, l'IFN-γ è in grado di indurre la differenziazione delle cellule T CD4+ verso il fenotipo Th1, promuovendo così una risposta immunitaria cellulo-mediata. Ha anche effetti diretti sui patogeni, come l'inibizione della replicazione virale e la modulazione dell'espressione genica batterica.

Un'eccessiva o inappropriata produzione di IFN-γ è stata associata a diverse condizioni patologiche, tra cui malattie autoimmuni, infiammazioni croniche e tumori.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi è un concetto utilizzato in biochimica e biologia molecolare per descrivere la somiglianza nella sequenza degli aminoacidi tra due o più proteine. Questa misura quantifica la similarità delle sequenze amminoacidiche di due proteine e può fornire informazioni importanti sulla loro relazione evolutiva, struttura e funzione.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi si basa sull'ipotesi che le proteine con sequenze simili siano probabilmente derivate da un antenato comune attraverso processi evolutivi come la duplicazione del gene, l'inversione, la delezione o l'inserzione di nucleotidi. Maggiore è il grado di somiglianza nella sequenza amminoacidica, più alta è la probabilità che le due proteine siano evolutivamente correlate.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi si calcola utilizzando algoritmi informatici che confrontano e allineano le sequenze amminoacidiche delle proteine in esame. Questi algoritmi possono identificare regioni di similarità o differenze tra le sequenze, nonché indici di somiglianza quantitativa come il punteggio di BLAST (Basic Local Alignment Search Tool) o il punteggio di Smith-Waterman.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi è un importante strumento per la ricerca biologica, poiché consente di identificare proteine correlate evolutivamente, prevedere la loro struttura tridimensionale e funzione, e comprendere i meccanismi molecolari alla base delle malattie genetiche.

Gli anticorpi neutralizzanti sono una particolare classe di anticorpi che hanno la capacità di neutralizzare o inattivare un agente patogeno, come batteri o virus, impedendogli di infettare le cellule ospiti e riprodursi. Questi anticorpi riconoscono specificamente determinati epitopi (parti) degli agenti patogeni, legandosi ad essi e bloccando la loro interazione con i recettori delle cellule ospiti. In questo modo, gli anticorpi neutralizzanti prevengono l'ingresso del patogeno nelle cellule e ne limitano la diffusione nell'organismo.

Gli anticorpi neutralizzanti possono essere prodotti naturalmente dal sistema immunitario in risposta a un'infezione o dopo la vaccinazione. In alcuni casi, gli anticorpi neutralizzanti possono anche essere utilizzati come trattamento terapeutico per le malattie infettive, ad esempio attraverso l'infusione di plasma convalescente contenente anticorpi neutralizzanti da donatori guariti.

È importante notare che non tutti gli anticorpi prodotti in risposta a un'infezione o alla vaccinazione sono neutralizzanti. Alcuni anticorpi possono legarsi al patogeno senza necessariamente bloccarne l'attività infettiva, mentre altri possono persino contribuire all'infiammazione e alla malattia. Pertanto, la capacità neutralizzante degli anticorpi è un fattore importante da considerare nello sviluppo di vaccini e trattamenti immunologici efficaci contro le infezioni.

Il virus di Lassa è un tipo di arbovirus (virus trasmessi da artropodi) che appartiene alla famiglia Arenaviridae. È il causativo dell'infezione da febbre di Lassa, una malattia infettiva endemica in Africa occidentale. Il virus è trasmesso all'uomo attraverso il contatto con urine o feci di roditori infetti, principalmente della specie Mastomys natalensis (ratto multimammato africano).

La febbre di Lassa può causare sintomi simil-influenzali come febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, tosse, faringite e affaticamento. Nei casi più gravi, può provocare complicanze come encefalopatia, sanguinamenti, insufficienza renale acuta e morte. Il tasso di letalità della febbre di Lassa è stimato intorno al 1-2%, ma può arrivare fino al 15-20% in caso di gravidanza o se la malattia non viene trattata in modo adeguato.

Il virus di Lassa si riproduce all'interno delle cellule ospiti, utilizzando l'apparato di sintesi proteica per produrre le proprie proteine e replicare il proprio genoma a RNA a singolo filamento. Il virus è in grado di eludere la risposta immunitaria dell'ospite attraverso diversi meccanismi, come l'inibizione della presentazione degli antigeni alle cellule T e la soppressione dell'attività dei macrofagi.

La diagnosi di infezione da virus di Lassa si basa sulla rilevazione del genoma virale o delle proteine virali nei campioni biologici, come il sangue o l'urina. Esistono anche test sierologici che possono rilevare la presenza di anticorpi contro il virus. Il trattamento dell'infezione da virus di Lassa si basa sull'uso di farmaci antivirali, come la ribavirina, che sono in grado di ridurre la replicazione del virus e migliorare i sintomi della malattia. La prevenzione dell'infezione da virus di Lassa si basa sull'evitare il contatto con le persone infette e sull'utilizzo di misure di protezione individuale, come guanti e mascherine, quando si entra in contatto con materiali potenzialmente infetti.

La febbre catarrale dei ruminanti, nota anche come "peste bovina" o "febbre maligna del bestiame", è una malattia virale altamente contagiosa e grave che colpisce principalmente i bovini domestici (mucche, bufali, yak e bisonti), ma occasionalmente anche altri ruminanti come pecore, capre, antilopi e cervi. La malattia è causata dal virus della peste bovina (BPBV), un membro del genere *Morbillivirus* nella famiglia *Paramyxoviridae*.

Il virus della peste bovina è un morbillivirus a RNA monocatenario negativo, con una particolare affinità per le cellule epiteliali respiratorie e linfoidi. Il BPBV si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto o indiretto con secrezioni respiratorie infette, come starnuti o tosse, nonché attraverso il contatto con feci, urine o saliva infette.

La malattia è caratterizzata da febbre alta, letargia, perdita di appetito, naso che cola e muco agli occhi, eruzioni cutanee, ulcerazioni orali e lesioni delle mucose. Può anche causare complicanze come polmonite interstiziale, encefalite e miocardite, portando a un'elevata morbilità e mortalità nei bovini infetti. Non esiste alcun trattamento specifico per la peste bovina; il controllo si basa sulla prevenzione delle infezioni attraverso la vaccinazione e l'isolamento degli animali infetti.

La peste bovina è stata eradicata dalla maggior parte del mondo, con l'eccezione di alcune aree dell'Africa orientale e meridionale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) ha dichiarato la malattia come una priorità globale per il controllo e l'eradicazione, con l'obiettivo di proteggere la salute pubblica, la sicurezza alimentare e il benessere degli animali.

La definizione medica di "RNA a doppia elica" si riferisce ad una struttura secondaria che può formarsi in alcuni tipi di RNA (acido ribonucleico), come l'RNA messaggero (mRNA) e l'RNA non codificante (ncRNA).

L'RNA è normalmente una molecola monocatenaria, costituita da un singolo filamento di nucleotidi. Tuttavia, in determinate condizioni, due filamenti complementari di RNA possono legarsi tra loro per formare una struttura a doppia elica simile a quella dell'DNA (acido desossiribonucleico).

Questa interazione si verifica attraverso la formazione di legami idrogeno tra le basi azotate dei due filamenti, che possono essere A-U (adenina-uracile) o G-C (guanina-citosina), come accade anche per l'DNA.

La formazione di una struttura a doppia elica nell'RNA può influenzare la sua funzione, ad esempio stabilizzando la molecola o facilitandone il ripiegamento in una conformazione specifica. Inoltre, alcuni tipi di RNA a doppia elica possono svolgere un ruolo importante nella regolazione dell'espressione genica e nell'inibizione della traduzione dei messaggeri mRNA.

Tuttavia, è importante notare che la formazione di una struttura a doppia elica nell'RNA non è così stabile come quella dell'DNA, poiché le basi azotate dell'RNA possono formare legami idrogeno solo con un partner alla volta. Ciò significa che la formazione di una struttura a doppia elica nell'RNA è più dinamica e può essere influenzata dalle condizioni ambientali, come il pH, la temperatura e la concentrazione di ioni.

La "carica virale" è un termine utilizzato in virologia per descrivere il numero di copie o particelle di un determinato virus presenti in un campione biologico, come il sangue, la saliva o i tessuti. Viene comunemente misurata attraverso tecniche di laboratorio come la reazione a catena della polimerasi (PCR) quantitativa, che consente di rilevare e contare le copie del materiale genetico virale presenti nel campione.

Nella pratica clinica, la misurazione della carica virale è particolarmente importante nella gestione delle infezioni da HIV (virus dell'immunodeficienza umana). Una carica virale elevata indica un'alta replicazione del virus e un maggior danno al sistema immunitario, mentre una carica virale bassa o non rilevabile suggerisce che il trattamento antiretrovirale (ART) sta funzionando correttamente e che la replicazione del virus è sotto controllo.

In altre infezioni virali, come l'epatite C, la misurazione della carica virale può essere utilizzata per monitorare l'efficacia del trattamento e per determinare se il virus è ancora presente nel corpo dopo il completamento della terapia.

È importante notare che un risultato di carica virale non rilevabile non significa necessariamente che il virus sia stato eradicato dal corpo, ma solo che la replicazione del virus è stata soppressa al di sotto dei livelli rilevabili con le attuali tecniche di laboratorio.

La formazione di anticorpi, nota anche come risposta umorale, è un processo cruciale del sistema immunitario che si verifica quando il corpo viene esposto a sostanze estranee dannose, come batteri, virus o tossine. Gli anticorpi sono proteine specializzate prodotte dai linfociti B, un tipo di globuli bianchi, in risposta all'esposizione a tali antigeni.

Una volta che un antigene entra nel corpo, si lega a un recettore specifico su un linfocita B attivandolo. Questo processo stimola la proliferazione e la differenziazione del linfocita B in plasmacellule, che secernono grandi quantità di anticorpi specifici per quell'antigene. Questi anticorpi si legano all'antigene, neutralizzandolo o marcandolo per essere distrutto dalle altre cellule del sistema immunitario.

Gli anticorpi possono persistere nel sangue per periodi prolungati dopo l'esposizione a un antigene, fornendo una protezione duratura contro future infezioni da parte di quel patogeno specifico. Questo fenomeno è noto come immunità umorale ed è uno dei due rami principali della risposta immunitaria adattativa, insieme alla risposta cellulo-mediata.

In terminologia medica, una nucleotidiltransferasi è un enzima (più precisamente, una transferasi) che catalizza la reazione di trasferimento di un gruppo nucleotidile da un nucleoside trifosfato (NTP) o a un nucleoside monofosfato (NMP) a un accettore appropriato. Queste reazioni sono fondamentali per diversi processi metabolici, tra cui la biosintesi degli acidi nucleici e della cofattori enzimatici.

Esempi di nucleotidiltransferasi includono:

1. La DNA polimerasi, che catalizza l'aggiunta di deossiribonucleotidi al filamento di DNA in crescita durante la replicazione del DNA;
2. La RNA polimerasi, che sintetizza l'RNA utilizzando ribonucleoside trifosfati come substrati;
3. La terminale transferasi, un enzima che aggiunge ripetutamente nucleotidi a una catena di DNA o RNA;
4. La poli (A) polimerasi, che catalizza l'aggiunta di residui di adenina alla coda poly(A) dell'mRNA eucariotico;
5. La nucleoside difosfato chinasi, un enzima che converte i nucleosidi monofosfati in nucleosidi difosfati utilizzando ATP come fonte di fosfato.

Le nucleotidiltransferasi sono cruciali per la regolazione e il mantenimento della struttura e della funzione dei genomi, nonché per la sintesi di importanti cofattori enzimatici e molecole di segnalazione cellulare.

La trasformazione cellulare virale è un processo in cui i virus alterano la funzione e il comportamento delle cellule ospiti che infettano, spesso portando alla cancerogenesi. I virus che causano la trasformazione cellulare sono chiamati virus oncogenici o virus cancerogeni. Questi virus si integrano nel DNA delle cellule ospiti e codificano per le proteine che interagiscono con i geni cellulari, alterandone l'espressione e la regolazione. Questo può portare a una proliferazione cellulare incontrollata, resistenza alla morte cellulare programmata (apoptosi) e invasione dei tessuti circostanti, che sono caratteristiche della cancerogenesi.

Un esempio ben noto di un virus oncogenico è il virus del papilloma umano (HPV), che è associato a diversi tipi di cancro, tra cui il cancro della cervice uterina e il cancro orale. Il DNA del virus HPV codifica per le proteine E6 ed E7, che interagiscono con i geni p53 e Rb, rispettivamente, inibendo la loro funzione di soppressori tumorali e portando alla trasformazione cellulare.

È importante notare che solo una piccola percentuale di virus è oncogenica e la maggior parte dei virus non causa il cancro. Inoltre, la trasformazione cellulare virale richiede spesso l'interazione con fattori ambientali o genetici per causare il cancro.

L'analisi delle sequenze del DNA è il processo di determinazione dell'ordine specifico delle basi azotate (adenina, timina, citosina e guanina) nella molecola di DNA. Questo processo fornisce informazioni cruciali sulla struttura, la funzione e l'evoluzione dei geni e dei genomi.

L'analisi delle sequenze del DNA può essere utilizzata per una varietà di scopi, tra cui:

1. Identificazione delle mutazioni associate a malattie genetiche: L'analisi delle sequenze del DNA può aiutare a identificare le mutazioni nel DNA che causano malattie genetiche. Questa informazione può essere utilizzata per la diagnosi precoce, il consiglio genetico e la pianificazione della terapia.
2. Studio dell'evoluzione e della diversità genetica: L'analisi delle sequenze del DNA può fornire informazioni sull'evoluzione e sulla diversità genetica di specie diverse. Questo può essere particolarmente utile nello studio di popolazioni in pericolo di estinzione o di malattie infettive emergenti.
3. Sviluppo di farmaci e terapie: L'analisi delle sequenze del DNA può aiutare a identificare i bersagli molecolari per i farmaci e a sviluppare terapie personalizzate per malattie complesse come il cancro.
4. Identificazione forense: L'analisi delle sequenze del DNA può essere utilizzata per identificare individui in casi di crimini o di identificazione di resti umani.

L'analisi delle sequenze del DNA è un processo altamente sofisticato che richiede l'uso di tecnologie avanzate, come la sequenziazione del DNA ad alto rendimento e l'analisi bioinformatica. Questi metodi consentono di analizzare grandi quantità di dati genetici in modo rapido ed efficiente, fornendo informazioni preziose per la ricerca scientifica e la pratica clinica.

Il Virus del Mosaico del Tabacco (TMV, Tobacco Mosaic Virus) è un virus a RNA singolo filamento della famiglia Virgaviridae. È uno dei virus più studiati e meglio caratterizzati a livello molecolare. Il TMV infetta prevalentemente le piante di tabacco, ma può anche infettare altre specie vegetali, causando la comparsa di mosaici colorati sulle foglie e una riduzione della crescita e del rendimento delle colture.

Il virione del TMV ha una forma rigida e cilindrica, con una lunghezza di circa 300 nm e un diametro di circa 18 nm. Il genoma del virus è costituito da un RNA monocatenario di circa 6400 nucleotidi che codifica per quattro proteine: due proteine di movimento, una proteina capside e una RNA-dipendente RNA polimerasi.

Il TMV si diffonde attraverso la linfa delle piante e può sopravvivere per lunghi periodi nell'ambiente, anche in assenza di ospiti viventi. Il virus è resistente al calore e all'essiccazione ed è in grado di infettare le piante attraverso lesioni della superficie o tramite l'ingestione di materiale infetto.

La diagnosi del TMV si basa sull'osservazione dei sintomi tipici e sulla conferma tramite test di laboratorio, come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o l'immunofluorescenza. Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da TMV, pertanto la prevenzione è fondamentale per limitarne la diffusione. Tra le misure preventive si raccomandano la rotazione delle colture, l'uso di sementi e piante sane, la disinfezione degli attrezzi agricoli e la riduzione dello stress ambientale sulle piante.

Le nucleoproteine sono complesse molecole formate dalla combinazione di proteine e acidi nucleici (DNA o RNA). Queste molecole svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dei processi cellulari, compreso il controllo dell'espressione genica, la riparazione del DNA e la stabilizzazione della struttura cromosomica.

Le nucleoproteine possono essere classificate in diverse categorie a seconda della natura della loro interazione con l'acido nucleico. Alcune nucleoproteine legano l'acido nucleico in modo non specifico, mentre altre mostrano una preferenza per determinati sequenze o strutture dell'acido nucleico.

Un esempio ben noto di nucleoproteina è il virus dell'influenza, che consiste in un genoma di RNA a singolo filamento avvolto da una proteina chiamata nucleoproteina (NP). Questa struttura nucleoproteica è essenziale per la replicazione e la trascrizione del virus.

In sintesi, le nucleoproteine sono complesse molecole formate dalla combinazione di proteine e acidi nucleici che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dei processi cellulari e nella replicazione dei virus.

Gli anticorpi monoclonali sono una tipologia specifica di anticorpi, proteine prodotte dal sistema immunitario che aiutano a identificare e neutralizzare sostanze estranee (come virus e batteri) nell'organismo. Gli anticorpi monoclonali sono prodotti in laboratorio e sono costituiti da cellule del sangue chiamate plasmacellule, che vengono stimolate a produrre copie identiche di un singolo tipo di anticorpo.

Questi anticorpi sono progettati per riconoscere e legarsi a specifiche proteine o molecole presenti su cellule o virus dannosi, come ad esempio le cellule tumorali o il virus della SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19. Una volta che gli anticorpi monoclonali si legano al bersaglio, possono aiutare a neutralizzarlo o a marcarlo per essere distrutto dalle cellule immunitarie dell'organismo.

Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in diversi ambiti della medicina, come ad esempio nel trattamento di alcuni tipi di cancro, malattie autoimmuni e infiammatorie, nonché nelle terapie per le infezioni virali. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso degli anticorpi monoclonali deve essere attentamente monitorato e gestito da personale medico specializzato, poiché possono presentare effetti collaterali e rischi associati al loro impiego.

In medicina e biologia, un "sito di legame" si riferisce a una particolare posizione o area su una molecola (come una proteina, DNA, RNA o piccolo ligando) dove un'altra molecola può attaccarsi o legarsi specificamente e stabilmente. Questo legame è spesso determinato dalla forma tridimensionale e dalle proprietà chimiche della superficie di contatto tra le due molecole. Il sito di legame può mostrare una specificità se riconosce e si lega solo a una particolare molecola o a un insieme limitato di molecole correlate.

Un esempio comune è il sito di legame di un enzima, che è la regione della sua struttura dove il suo substrato (la molecola su cui agisce) si attacca e subisce una reazione chimica catalizzata dall'enzima stesso. Un altro esempio sono i siti di legame dei recettori cellulari, che riconoscono e si legano a specifici messaggeri chimici (come ormoni, neurotrasmettitori o fattori di crescita) per iniziare una cascata di eventi intracellulari che portano alla risposta cellulare.

In genetica e biologia molecolare, il sito di legame può riferirsi a una sequenza specifica di basi azotate nel DNA o RNA a cui si legano proteine (come fattori di trascrizione, ligasi o polimerasi) per regolare l'espressione genica o svolgere altre funzioni cellulari.

In sintesi, i siti di legame sono cruciali per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base di molti processi biologici e sono spesso obiettivi farmacologici importanti nello sviluppo di terapie mirate.

La proteina gp160 del mantello dell'HIV (Human Immunodeficiency Virus) è una glicoproteina virale che si trova sulla superficie dell'involucro del virus. È codificata dal gene gp160 nel genoma virale e successivamente viene tagliata da enzimi cellulari specifici in due proteine più piccole, gp120 ed gp41, che rimangono legate tra loro a formare un complesso eterotrimerico sulla superficie del virione.

La gp160 svolge un ruolo cruciale nell'infezione delle cellule CD4+, come i linfociti T helper e le cellule della membrana mucosa. La porzione gp120 della proteina è responsabile del legame con il recettore CD4 sulla superficie della cellula ospite, mentre la porzione gp41 media la fusione dell'involucro virale con la membrana cellulare ospite.

La proteina gp160 è un importante bersaglio per lo sviluppo di vaccini contro l'HIV, poiché la sua neutralizzazione può impedire l'ingresso del virus nelle cellule ospiti e quindi prevenirne l'infezione. Tuttavia, la grande variabilità genetica dell'HIV rende difficile lo sviluppo di un vaccino efficace contro tutte le sue varianti.

Non esiste una definizione medica specifica per "Virus Physiological Phenomena". Tuttavia, il termine "physiological phenomenon" si riferisce generalmente a un fenomeno o evento che si verifica all'interno di un organismo vivente in relazione al suo normale funzionamento fisiologico.

Quando si parla di virus, i "Virus Physiological Phenomena" potrebbero riferirsi a diversi processi fisiologici che avvengono all'interno dell'organismo ospite in relazione all'infezione virale. Alcuni esempi di tali fenomeni potrebbero includere:

1. Attaccamento e ingresso del virus nelle cellule ospiti: Il primo passo nell'infezione virale è l'attaccamento del virus alla superficie della cellula ospite e il suo successivo ingresso nella cellula. Questo processo comporta una complessa interazione tra le proteine di superficie del virus e i recettori delle cellule ospiti.
2. Replicazione virale: Dopo l'ingresso nel host, il virus prende il controllo della macchina cellulare dell'ospite per replicarsi. Il processo di replicazione può variare notevolmente tra i diversi tipi di virus.
3. Risposta immunitaria dell'ospite: L'organismo ospite risponde all'infezione virale attraverso una complessa cascata di eventi che implicano il sistema immunitario innato e adattativo. Questa risposta può includere la produzione di anticorpi, l'attivazione dei linfociti T e la secrezione di citochine pro-infiammatorie.
4. Effetti patologici dell'infezione virale: L'infezione virale può causare una varietà di effetti patologici, come infiammazione, danno tissutale e disfunzione organica. Questi effetti possono essere il risultato diretto dell'infezione virale o della risposta immunitaria dell'ospite alla infezione.
5. Persistenza e latenza: Alcuni virus sono in grado di persistere all'interno dell'organismo ospite per periodi prolungati, anche dopo la scomparsa dei sintomi clinici. Questa persistenza può essere il risultato della capacità del virus di evadere la risposta immunitaria dell'ospite o di stabilire una latenza all'interno delle cellule ospiti.

Comprendere questi processi è fondamentale per sviluppare strategie efficaci per prevenire, diagnosticare e trattare le infezioni virali.

Gli 'interaction host-pathogen' (interazioni ospite-patogeno) si riferiscono alla complessa relazione dinamica e reciproca che si verifica tra un organismo ospite (che può essere un essere umano, animale, piante o altri microrganismi) e un patogeno (un agente infettivo come batteri, virus, funghi o parassiti). Queste interazioni determinano l'esito dell'infezione e possono variare da asintomatiche a letali.

L'interazione inizia quando il patogeno cerca di entrare, sopravvivere e moltiplicarsi all'interno dell'ospite. L'ospite, d'altra parte, attiva le proprie risposte difensive per rilevare, neutralizzare e rimuovere il patogeno. Queste interazioni possono influenzare la virulenza del patogeno e la suscettibilità dell'ospite.

L'esito di queste interazioni dipende da diversi fattori, come le caratteristiche genetiche dell'ospite e del patogeno, l'ambiente in cui avviene l'infezione, la dose infettiva e il tempo di esposizione. Una migliore comprensione delle interazioni ospite-patogeno può aiutare nello sviluppo di strategie terapeutiche e preventive più efficaci per combattere le infezioni.

L'allineamento di sequenze è un processo utilizzato nell'analisi delle sequenze biologiche, come il DNA, l'RNA o le proteine. L'obiettivo dell'allineamento di sequenze è quello di identificare regioni simili o omologhe tra due o più sequenze, che possono fornire informazioni su loro relazione evolutiva o funzionale.

L'allineamento di sequenze viene eseguito utilizzando algoritmi specifici che confrontano le sequenze carattere per carattere e assegnano punteggi alle corrispondenze, alle sostituzioni e alle operazioni di gap (inserimento o cancellazione di uno o più caratteri). I punteggi possono essere calcolati utilizzando matrici di sostituzione predefinite che riflettono la probabilità di una particolare sostituzione aminoacidica o nucleotidica.

L'allineamento di sequenze può essere globale, quando l'obiettivo è quello di allineare l'intera lunghezza delle sequenze, o locale, quando si cerca solo la regione più simile tra due o più sequenze. Gli allineamenti multipli possono anche essere eseguiti per confrontare simultaneamente più di due sequenze e identificare relazioni evolutive complesse.

L'allineamento di sequenze è una tecnica fondamentale in bioinformatica e ha applicazioni in vari campi, come la genetica delle popolazioni, la biologia molecolare, la genomica strutturale e funzionale, e la farmacologia.

In termini medici, le "regioni promotrici genetiche" si riferiscono a specifiche sequenze di DNA situate in prossimità del sito di inizio della trascrizione di un gene. Queste regioni sono essenziali per il controllo e la regolazione dell'espressione genica, poiché forniscono il punto di attacco per le proteine e gli enzimi che avviano il processo di trascrizione del DNA in RNA.

Le regioni promotrici sono caratterizzate dalla presenza di sequenze specifiche, come il sito di legame della RNA polimerasi II e i fattori di trascrizione, che si legano al DNA per avviare la trascrizione. Una delle sequenze più importanti è il cosiddetto "sequenza di consenso TATA", situata a circa 25-30 paia di basi dal sito di inizio della trascrizione.

Le regioni promotrici possono essere soggette a vari meccanismi di regolazione, come la metilazione del DNA o l'interazione con fattori di trascrizione specifici, che possono influenzare il tasso di espressione genica. Alterazioni nelle regioni promotrici possono portare a disturbi dello sviluppo e malattie genetiche.

Il citoplasma è la componente principale e centrale della cellula, esclusa il nucleo. Si tratta di un materiale semifluido che riempie la membrana cellulare ed è costituito da una soluzione acquosa di diversi organelli, molecole inorganiche e organiche, inclusi carboidrati, lipidi, proteine, sali e altri composti. Il citoplasma svolge molte funzioni vitali per la cellula, come il metabolismo, la sintesi delle proteine, il trasporto di nutrienti ed altre molecole all'interno della cellula e la partecipazione a processi cellulari come il ciclo cellulare e la divisione cellulare.

La somministrazione intranasale si riferisce al metodo di amministrare farmaci o altri agenti terapeutici direttamente nella cavità nasale. Questo viene comunemente fatto perché la mucosa nel naso è altamente vascolarizzata e assorbente, permettendo così ai farmaci di entrare rapidamente nel flusso sanguigno e prendere effetto velocemente.

I farmaci possono essere somministrati intranasalmente sotto forma di spray, gocce o polvere. Gli esempi includono l'uso di spray decongestionanti per alleviare la congestione nasale, spray antistaminici per il trattamento della rinite allergica e spray o gocce contenenti oppioidi per il sollievo dal dolore. Anche alcuni vaccini, come quello contro l'influenza, possono essere somministrati per via intranasale.

Tuttavia, è importante seguire attentamente le istruzioni del medico o del farmacista quando si utilizza questo metodo di somministrazione, poiché un uso improprio potrebbe portare a effetti indesiderati come irritazione nasale, tosse, mal di gola o persino l'assorbimento eccessivo del farmaco.

L'ibridazione dell'acido nucleico è un processo in cui due singole catene di acidi nucleici (solitamente DNA o RNA) si legano formando una doppia elica. Ciò accade quando le sequenze di basi azotate complementari delle due catene si accoppiano, con l'adenina che si lega alla timina e la citosina che si lega alla guanina.

L'ibridazione dell'acido nucleico è una tecnica fondamentale in biologia molecolare e genetica. Viene utilizzata per identificare e localizzare specifiche sequenze di DNA o RNA all'interno di un campione, come nella reazione a catena della polimerasi (PCR), nell'ibridazione fluorescente in situ (FISH) e nell'analisi dell'espressione genica.

L'ibridazione dell'acido nucleico può essere eseguita in condizioni controllate di temperatura e salinità, che influenzano la stabilità dell'ibrido formatosi. Queste condizioni possono essere utilizzate per regolare la specificità e la sensibilità della reazione di ibridazione, permettendo agli scienziati di rilevare anche piccole quantità di acidi nucleici target in un campione complesso.

Gli epitopi dei linfociti T, noti anche come determinanti antigenici per i linfociti T, si riferiscono a specifiche regioni di un antigene che possono essere riconosciute e legate da un recettore dei linfociti T (TCR). Questi epitopi sono tipicamente sequenze peptidiche di lunghezza variabile, che vengono processate all'interno delle cellule presentanti l'antigene (APC) e caricate sulla molecola del complesso maggiore di istocompatibilità di classe I o II (MHC di classe I o II).

I linfociti T CD8+ riconoscono gli epitopi associati a MHC di classe I, mentre i linfociti T CD4+ riconoscono quelli associati a MHC di classe II. Il legame dell'epitopo con il TCR dei linfociti T attiva una cascata di segnalazione che può portare all'attivazione e alla proliferazione dei linfociti T, nonché all'eliminazione delle cellule presentanti l'antigene.

Il riconoscimento degli epitopi dei linfociti T è un passaggio cruciale nel sistema immunitario adattativo per identificare e rispondere a patogeni infettivi, cellule tumorali e altri agenti estranei.

I precursori delle proteine, noti anche come pre-protéine o proproteine, si riferiscono a forme iniziali di proteine che subiscono modificazioni post-traduzionali prima di raggiungere la loro forma attiva e funzionale. Queste proteine iniziali contengono sequenze aggiuntive chiamate segnali o peptidi leader, che guidano il loro trasporto all'interno della cellula e ne facilitano l'esportazione o l'inserimento nelle membrane.

Durante la maturazione di queste proteine, i seguenti eventi possono verificarsi:

1. Rimozione del peptide leader: Dopo la sintesi delle pre-protéine nel reticolo endoplasmatico rugoso (RER), il peptide leader viene tagliato da specifiche peptidasi, lasciando una proproteina o propeptide.
2. Folding e assemblaggio: Le proproteine subiscono piegamenti (folding) corretti e possono formare complessi multimerici con altre proteine.
3. Modificazioni chimiche: Possono verificarsi modificazioni chimiche, come la glicosilazione (aggiunta di zuccheri), la fosforilazione (aggiunta di gruppi fosfato) o la amidazione (aggiunta di gruppi amminici).
4. Rimozione della proproteina o del propeptide: La rimozione della proproteina o del propeptide può attivare direttamente la proteina o esporre siti attivi per l'ulteriore maturazione enzimatica.
5. Ulteriori tagli e modifiche: Alcune proteine possono subire ulteriori tagli o modifiche per raggiungere la loro forma finale e funzionale.

Esempi di precursori delle proteine includono l'insulina, che è sintetizzata come preproinsulina e subisce diverse modificazioni prima di diventare l'ormone attivo; e la proenzima, un enzima inattivo che richiede la rimozione di una proproteina o di un propeptide per essere attivato.

La Monkeybox, o vaiolo scimmia, è una malattia infettiva causata dal virus Monkeypox. Si tratta di un'infezione virale zoonotica (cioè che può essere trasmessa dagli animali all'uomo) appartenente alla stessa famiglia del vaiolo umano, ma in genere provoca sintomi meno gravi. Il virus Monkeypox è endemico in alcune regioni dell'Africa centrale e occidentale, dove può infettare diversi animali, tra cui primati e roditori.

L'infezione nell'uomo si verifica principalmente attraverso il contatto diretto o indiretto con la saliva, le lesioni cutanee o i fluidi corporei di animali infetti durante l'attività venatoria, la preparazione e il consumo della carne di animali selvatici. La trasmissione interumana può verificarsi attraverso goccioline respiratorie, contatto diretto con lesioni cutanee o mucose infette, o tramite oggetti contaminati dal virus, come lenzuola o asciugamani.

I sintomi della Monkeybox iniziano generalmente entro 5-21 giorni dall'esposizione e possono includere febbre, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza, linfonodi ingrossati (soprattutto a livello del collo, ascelle e inguine), eruzioni cutanee che iniziano sul viso e poi si diffondono ad altre parti del corpo. L'eruzione cutanea evolve attraverso diverse fasi, passando da papule a vescicole e infine a croste, prima di staccarsi dopo circa due settimane.

La maggior parte dei casi di Monkeybox si risolvono spontaneamente entro poche settimane, ma in alcuni individui, soprattutto nei bambini e negli anziani o immunocompromessi, possono verificarsi complicazioni più gravi, come polmonite, encefalite o sepsi. Non esiste un trattamento specifico per la Monkeybox, ma il supporto sintomatico e il mantenimento di una buona igiene sono fondamentali per prevenire complicanze e diffusione della malattia.

La vaccinazione antivaiolosa offre una protezione parziale contro la Monkeybox, poiché il virus appartiene alla stessa famiglia del vaiolo. Tuttavia, sono in fase di sviluppo vaccini specifici per la Monkeybox, che potrebbero essere utilizzati in futuro per prevenire e controllare l'infezione.

Un legame di proteine, noto anche come legame peptidico, è un tipo specifico di legame covalente che si forma tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un amminoacido e il gruppo amminico (-NH2) di un altro amminoacido durante la formazione di una proteina. Questo legame chimico connette sequenzialmente gli amminoacidi insieme per formare catene polipeptidiche, che sono alla base della struttura primaria delle proteine. La formazione di un legame peptidico comporta la perdita di una molecola d'acqua (dehidratazione), con il risultato che il legame è costituito da un atomo di carbonio, due atomi di idrogeno, un ossigeno e un azoto (-CO-NH-). La specificità e la sequenza dei legami peptidici determinano la struttura tridimensionale delle proteine e, di conseguenza, le loro funzioni biologiche.

I virus respiratori sono un vasto gruppo di organismi acellulari che causano infezioni del tratto respiratorio. Questi virus si replicano all'interno delle cellule ospiti, compromettendo così la loro funzione e provocando una risposta infiammatoria.

I sintomi associati ai virus respiratori variano a seconda del tipo di virus specifico e possono includere raffreddore, tosse, mal di gola, congestione nasale, mal di testa, febbre e stanchezza. Alcuni virus respiratori più gravi possono causare polmonite, bronchite e altre complicanze respiratorie.

I virus respiratori più comuni includono rhinovirus, virus respiratorio sinciziale (VRS), influenza, parainfluenza, metapneumovirus e coronavirus. Alcuni di questi virus, come l'influenza, possono anche causare pandemie, che sono epidemie su scala globale che si verificano quando un nuovo ceppo di virus emerge e causa malattie in popolazioni che non hanno immunità preesistente.

I virus respiratori si diffondono principalmente attraverso goccioline respiratorie generate da starnuti, colpi di tosse o parlare, che possono essere inalate direttamente o depositarsi su superfici e poi trasferite alle mani e quindi agli occhi, al naso o alla bocca.

La prevenzione dei virus respiratori include misure igieniche come il lavaggio regolare delle mani, la copertura della bocca e del naso quando si starnutisce o tossisce, e l'evitamento del contatto ravvicinato con persone malate. La vaccinazione è disponibile per alcuni virus respiratori, come l'influenza, e può essere efficace nel prevenire la malattia o ridurne la gravità.

Le infezioni da virus respiratorio (IVR) sono un tipo comune di infezione che interessa il sistema respiratorio e sono causate da diversi tipi di virus. Questi virus possono infettare le vie respiratorie superiori, come naso, gola e seni paranasali, o le vie respiratorie inferiori, come bronchi e polmoni.

Le IVR più comuni sono causate da virus quali rhinovirus, coronavirus, influenza virus, virus respiratorio sinciziale (VRS), metapneumovirus, parainfluenzavirus, e adenovirus. Questi virus si diffondono principalmente attraverso goccioline respiratorie che vengono prodotte quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. Le persone possono anche contrarre l'infezione toccando superfici contaminate dalle goccioline e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.

I sintomi delle IVR variano a seconda del tipo di virus che causa l'infezione e possono includere:

* Naso che cola o congestionato
* Starnuti
* Tosse
* Mal di gola
* Mal di testa
* Malessere generale
* Febbre lieve o moderata
* Dolori muscolari e articolari

Nei casi più gravi, le IVR possono causare complicazioni come polmonite, bronchite e otite media. Le persone con sistema immunitario indebolito, bambini piccoli, anziani e persone con patologie croniche delle vie respiratorie sono a maggior rischio di sviluppare complicanze gravi.

La prevenzione delle IVR include misure igieniche come il lavaggio regolare delle mani, evitare il contatto ravvicinato con persone malate e coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce. Non esiste un vaccino specifico per prevenire le IVR, ma alcuni vaccini contro l'influenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV) possono offrire una certa protezione.

Il trattamento delle IVR è in genere sintomatico e può includere farmaci da banco per alleviare la congestione nasale, il mal di gola e la febbre. Nei casi più gravi, possono essere necessari antibiotici o antivirali. È importante consultare un medico se i sintomi persistono o si aggravano.

L'interferenza virale è un fenomeno in cui la replicazione di un virus viene bloccata o ridotta dalla presenza di un altro virus. Ciò si verifica quando il primo virus produce una proteina chiamata interferone, che previene la replicazione del secondo virus. L'interferone fa questo alterando la sintesi delle proteine all'interno della cellula ospite, inibendo così la capacità del secondo virus di utilizzare le risorse cellulari per la sua replicazione. Questo meccanismo di difesa è una parte importante del sistema immunitario dell'organismo e svolge un ruolo cruciale nella protezione contro le infezioni virali. Tuttavia, alcuni virus sono in grado di eludere questo meccanismo di difesa e infettare cellule che producono interferone, il che può portare a infezioni più gravi e difficili da trattare.

Le proteine leganti RNA (RBP, RNA-binding protein) sono un gruppo eterogeneo di proteine che hanno la capacità di legare specificamente filamenti di acidi ribonucleici (RNA). Queste proteine svolgono un ruolo cruciale nella regolazione e controllo dei processi post-trascrizionali dell'RNA, compresi il splicing alternativo, la stabilità, il trasporto e la traduzione dell'mRNA. Le RBP interagiscono con sequenze specifiche o strutture secondarie nell'RNA per modulare le sue funzioni. Alterazioni nelle proteine leganti RNA possono contribuire allo sviluppo di diverse patologie, tra cui disturbi neurologici e cancro.

Le modificazioni post-traduzionali delle proteine (PTM) sono processi biochimici che coinvolgono la modifica di una proteina dopo la sua sintesi tramite traduzione dell'mRNA. Queste modifiche possono influenzare diverse proprietà funzionali della proteina, come la sua attività enzimatica, la localizzazione subcellulare, la stabilità e l'interazione con altre molecole.

Le PTMs più comuni includono:

1. Fosforilazione: l'aggiunta di un gruppo fosfato ad una serina, treonina o tirosina residui della proteina, regolata da enzimi chiamati kinasi e fosfatasi.
2. Glicosilazione: l'aggiunta di uno o più zuccheri (o oligosaccaridi) alla proteina, che può influenzare la sua solubilità, stabilità e capacità di interagire con altre molecole.
3. Ubiquitinazione: l'aggiunta di una proteina chiamata ubiquitina alla proteina target, che segnala la sua degradazione da parte del proteasoma.
4. Metilazione: l'aggiunta di uno o più gruppi metile ad un residuo amminoacidico della proteina, che può influenzarne la stabilità e l'interazione con altre molecole.
5. Acetilazione: l'aggiunta di un gruppo acetile ad un residuo amminoacidico della proteina, che può influenzare la sua attività enzimatica e la sua interazione con il DNA.

Le modificazioni post-traduzionali delle proteine sono cruciali per la regolazione di molte vie cellulari e processi fisiologici, come il metabolismo, la crescita cellulare, la differenziazione, l'apoptosi e la risposta immunitaria. Tuttavia, possono anche essere associate a malattie, come il cancro, le malattie neurodegenerative e le infezioni virali.

La memoria immunologica si riferisce alla capacità del sistema immunitario di ricordare e riconoscere rapidamente e con maggiore efficacia specifici patogeni (come batteri, virus o parassiti) che ha incontrato in precedenza, permettendo una risposta immune più rapida e robusta in caso di reinfezione. Questa memoria è creata quando le cellule presentanti l'antigene (APC), come i linfociti B e T, vengono attivate da un patogeno e stimolano la produzione di linfociti effettori specifici per quell'antigene.

Dopo che il patogeno è stato eliminato, alcuni di questi linfociti effettori sopravvivono come cellule della memoria a lungo termine, mantenendo la capacità di riconoscere rapidamente e rispondere al patogeno se si verifica una reinfezione. Ci sono due tipi principali di cellule della memoria: linfociti B della memoria e linfociti T della memoria. I linfociti B della memoria producono anticorpi specifici per il patogeno, mentre i linfociti T della memoria distruggono direttamente le cellule infettate dal patogeno o secernono fattori che aiutano ad attivare altre cellule del sistema immunitario.

La memoria immunologica è alla base dei vaccini, che esercitano la protezione contro le malattie infettive introducendo deliberatamente un antigene patogeno indebolito o inattivo nel corpo per indurre una risposta immune specifica senza causare la malattia stessa. Questo processo consente al sistema immunitario di sviluppare una memoria dell'antigene, fornendo protezione contro l'infezione da parte del patogeno reale in futuro.

L'influenza è una malattia infettiva acuta causata dal virus dell'influenza. Si manifesta con sintomi sistemici come febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari e articolari, affaticamento, accompagnati da sintomi respiratori quali tosse, mal di gola e congestione nasale. L'infezione si diffonde principalmente attraverso droplets, ovvero goccioline di saliva disperse nell'aria quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla.

Le complicanze dell'influenza possono essere più gravi nei bambini piccoli, nelle persone anziane, nelle donne incinte e in coloro che hanno determinate condizioni di salute croniche come problemi cardiovascolari, polmonari o immunitari. La vaccinazione antinfluenzale annuale è raccomandata per proteggere contro il virus dell'influenza e prevenire la diffusione della malattia.

HIV (Human Immunodeficiency Virus) è un virus che indebolisce il sistema immunitario dell'organismo, rendendolo più vulnerabile alle infezioni e alle malattie. Quando il virus entra nel corpo, si lega alle cellule CD4, che sono una parte importante del sistema immunitario, e le utilizza per replicarsi. Nel tempo, questo processo distrugge un gran numero di cellule CD4, indebolendo la capacità dell'organismo di combattere l'infezione e le malattie.

Se non trattata, l'infezione da HIV può portare allo stadio avanzato della malattia nota come AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita). Tuttavia, con un trattamento tempestivo e appropriato, le persone con HIV possono vivere una vita lunga e sana.

L'HIV si trasmette attraverso il contatto con fluidi corporei infetti, come sangue, sperma, liquido vaginale e latte materno. Le pratiche a rischio includono il rapporto sessuale non protetto, l'uso di droghe iniettabili con aghi contaminati e la trasmissione verticale da madre infetta a figlio durante la gravidanza, il parto o l'allattamento al seno.

È importante sottolineare che l'HIV non si trasmette attraverso il contatto casuale o l'uso di oggetti di uso comune come posate, bicchieri o asciugamani.

Gli enzimi di restrizione del DNA sono enzimi che tagliano specificamente e deliberatamente le molecole di DNA in punti specifici chiamati siti di restrizione. Questi enzimi sono originariamente derivati da batteri e altri organismi, dove svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario dei batteri tagliando e distruggendo il DNA estraneo che entra nelle loro cellule.

Gli enzimi di restrizione del DNA riconoscono sequenze di basi specifiche di lunghezza variabile, a seconda dell'enzima specifico. Una volta che la sequenza è riconosciuta, l'enzima taglia il filamento di DNA in modo preciso, producendo estremità appiccicose o staggite. Questa proprietà degli enzimi di restrizione del DNA li rende uno strumento essenziale nella biologia molecolare e nella genetica, dove sono ampiamente utilizzati per la clonazione, il sequenziamento del DNA e l'analisi delle mutazioni.

Gli enzimi di restrizione del DNA sono classificati in base al modo in cui tagliano il DNA. Alcuni enzimi tagliano i due filamenti di DNA contemporaneamente, producendo estremità compatibili o appaiate. Altri enzimi tagliano un solo filamento di DNA, producendo estremità a singolo filamento o sovrapposte.

In sintesi, gli enzimi di restrizione del DNA sono enzimi che tagliano il DNA in modo specifico e preciso, riconoscendo sequenze particolari di basi. Questi enzimi sono ampiamente utilizzati nella biologia molecolare e nella genetica per una varietà di applicazioni, tra cui la clonazione, il sequenziamento del DNA e l'analisi delle mutazioni.

Il virus del Chikungunya (CHIKV) è un arbovirus appartenente al genere Alphavirus nella famiglia Togaviridae. È trasmesso all'uomo principalmente dalle zanzare infette del genere Aedes, come la Aedes aegypti e la Aedes albopictus.

La febbre da Chikungunya è una malattia virale che si manifesta con sintomi simil-influenzali, come febbre alta, dolori articolari e muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee e affaticamento. In alcuni casi, i sintomi possono essere più gravi e causare complicazioni a lungo termine, specialmente negli anziani e nelle persone con sistema immunitario indebolito.

Il virus del Chikungunya è stato identificato per la prima volta in Tanzania nel 1952 e da allora si è diffuso in molte parti del mondo, compresi i Caraibi, l'America centrale e meridionale, l'Asia e l'Africa. Non esiste un vaccino o una cura specifica per la malattia, quindi il trattamento si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi.

La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezione e si basa sulla protezione contro le punture di zanzare, compreso l'uso di repellenti per insetti, abbigliamento protettivo e reti antizanzare. Inoltre, è importante eliminare eventuali raccolte d'acqua stagnante intorno alle abitazioni, poiché possono servire come habitat per le zanzare.

L'ELF-2 chinasi, nota anche come chinasi ELK3 o MAP3K14, è un enzima che appartiene alla famiglia delle chinasi mitogeno-attivate proteina chinasici (MAPK). Questa chinasi svolge un ruolo importante nella regolazione della via di segnalazione MAPK, la quale è implicata in una varietà di processi cellulari come la proliferazione, l'apoptosi e la differenziazione.

L'ELF-2 chinasi è stata identificata come un fattore chiave nella regolazione della via di segnalazione NF-kB (nuclear factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells), che svolge un ruolo cruciale nella risposta infiammatoria e immunitaria dell'organismo. In particolare, l'ELF-2 chinasi è stata associata alla regolazione negativa della via di segnalazione NF-kB, il che significa che questa chinasi può inibire l'attivazione della via di segnalazione e quindi ridurre la risposta infiammatoria.

Mutazioni o alterazioni dell'ELF-2 chinasi sono state identificate in diversi tipi di tumori, come il carcinoma mammario e il carcinoma polmonare a cellule non piccole. Queste mutazioni possono portare ad un'attivazione costitutiva della via di segnalazione NF-kB, che può contribuire alla crescita tumorale e alla resistenza alla terapia.

In sintesi, l'ELF-2 chinasi è una chinasi importante che regola la via di segnalazione MAPK e NF-kB, ed è stata associata a diversi processi cellulari come la proliferazione, l'apoptosi e la differenziazione. Mutazioni o alterazioni dell'ELF-2 chinasi possono contribuire allo sviluppo di tumori e alla resistenza alla terapia.

Il virus di Norwalk, noto anche come norovirus, è un agente eziologico comune di gastroenterite acuta, che provoca vomito, nausea e diarrea. Si tratta di un piccolo virus a RNA non invasivo ed epidemico, altamente contagioso. Il virus si diffonde principalmente attraverso il consumo di cibi o bevande contaminate, ma può anche essere trasmesso da persona a persona attraverso il contatto stretto o tramite superfici contaminate. I sintomi della malattia di solito compaiono entro 24-48 ore dall'esposizione e durano generalmente da uno a tre giorni. Il virus di Norwalk è resistente a molti disinfettanti comuni, il che rende difficile la prevenzione e il controllo delle epidemie.

I geni GAG, noti anche come geni glicosiltransferasi associati alla glicoproteina, sono un gruppo di geni che codificano enzimi responsabili dell'aggiunta di zuccheri a specifiche proteine nella cellula. Questi enzimi svolgono un ruolo cruciale nel processo di glicosilazione, che è essenziale per la corretta folding e funzione delle proteine. Mutazioni in questi geni possono portare a diverse condizioni mediche, tra cui malattie lisosomiali come la sindrome di Hurler e la sindrome di Hunter.

In campo medico e genetico, una mutazione è definita come un cambiamento permanente nel materiale genetico (DNA o RNA) di una cellula. Queste modifiche possono influenzare il modo in cui la cellula funziona e si sviluppa, compreso l'effetto sui tratti ereditari. Le mutazioni possono verificarsi naturalmente durante il processo di replicazione del DNA o come risultato di fattori ambientali dannosi come radiazioni, sostanze chimiche nocive o infezioni virali.

Le mutazioni possono essere classificate in due tipi principali:

1. Mutazioni germinali (o ereditarie): queste mutazioni si verificano nelle cellule germinali (ovuli e spermatozoi) e possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Le mutazioni germinali possono causare malattie genetiche o predisporre a determinate condizioni mediche.

2. Mutazioni somatiche: queste mutazioni si verificano nelle cellule non riproduttive del corpo (somatiche) e di solito non vengono trasmesse alla prole. Le mutazioni somatiche possono portare a un'ampia gamma di effetti, tra cui lo sviluppo di tumori o il cambiamento delle caratteristiche cellulari.

Le mutazioni possono essere ulteriormente suddivise in base alla loro entità:

- Mutazione puntiforme: una singola base (lettera) del DNA viene modificata, eliminata o aggiunta.
- Inserzione: una o più basi vengono inserite nel DNA.
- Delezione: una o più basi vengono eliminate dal DNA.
- Duplicazione: una sezione di DNA viene duplicata.
- Inversione: una sezione di DNA viene capovolta end-to-end, mantenendo l'ordine delle basi.
- Traslocazione: due segmenti di DNA vengono scambiati tra cromosomi o all'interno dello stesso cromosoma.

Le mutazioni possono avere effetti diversi sul funzionamento delle cellule e dei geni, che vanno da quasi impercettibili a drammatici. Alcune mutazioni non hanno alcun effetto, mentre altre possono portare a malattie o disabilità.

L'herpesvirus umano 3, noto anche come virus varicella-zoster (VZV), è un tipo di herpesvirus che causa due diverse malattie infettive in due fasi distinte durante la vita di una persona. Nella prima fase, provoca la varicella ( comunemente nota come morbillo della bambinaia) principalmente nei bambini, ma può verificarsi anche negli adulti. I sintomi includono febbre, brividi, mal di testa e stanchezza, seguiti da un'eruzione cutanea pruriginosa che si diffonde su tutto il corpo.

Dopo la guarigione dalla varicella, il virus non viene eliminato dal corpo, ma rimane inattivo nei gangli nervosi vicino alla spina dorsale per anni o persino decenni. Con l'indebolimento del sistema immunitario dovuto all'età avanzata o ad altre malattie, il virus può riattivarsi e causare la seconda fase della malattia nota come herpes zoster ( comunemente noto come fuoco di Sant'Antonio) che si manifesta con un'eruzione cutanea dolorosa e vescicolare lungo un lato del corpo, spesso nel torace o nella schiena.

La trasmissione dell'herpesvirus umano 3 si verifica attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee di una persona infetta o con goccioline respiratorie infette. Dopo l'esposizione, i sintomi della varicella compaiono generalmente entro 10-21 giorni. Non esiste una cura per il virus, ma i farmaci antivirali possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire complicazioni. La vaccinazione è raccomandata per la prevenzione della varicella e dell'herpes zoster.

I peptidi sono catene di due o più amminoacidi legati insieme da un legame peptidico. Un legame peptidico si forma quando il gruppo ammino dell'amminoacido reagisce con il gruppo carbossilico dell'amminoacido adiacente in una reazione di condensazione, rilasciando una molecola d'acqua. I peptidi possono variare in lunghezza da brevi catene di due o tre amminoacidi (chiamate oligopeptidi) a lunghe catene di centinaia o addirittura migliaia di amminoacidi (chiamate polipeptidi). Alcuni peptidi hanno attività biologica e svolgono una varietà di funzioni importanti nel corpo, come servire come ormoni, neurotrasmettitori e componenti delle membrane cellulari. Esempi di peptidi includono l'insulina, l'ossitocina e la vasopressina.

La Peste Bovina è una malattia infettiva e contagiosa altamente devastante che colpisce principalmente bovini e bufali, ma può anche interessare altri ruminanti come pecore, capre, antilopi e cervi. È causata dal batterio *Mycobacterium bovis* della stessa famiglia del batterio che causa la tubercolosi nell'uomo.

La malattia si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti, specialmente durante il pasturaggio o il parto, ma può anche essere trasmessa attraverso l'ingestione di cibo o acqua contaminati. I sintomi più comuni includono febbre alta, perdita di appetito, debolezza, gonfiore dei linfonodi, difficoltà respiratorie e tosse secca. In fasi avanzate, possono verificarsi diarrea sanguinolenta, aborti spontanei e morte.

La Peste Bovina è stata eradicata in molti paesi industrializzati, ma rimane un problema serio in alcune regioni dell'Africa, Asia e Medio Oriente. È una zoonosi, il che significa che può essere trasmessa all'uomo attraverso il consumo di latte non pastorizzato o carne infetta. La prevenzione include la vaccinazione, i test di screening regolari, la quarantena e l'abbattimento degli animali infetti, nonché la rigorosa applicazione delle misure sanitarie durante il trasporto del bestiame.

In medicina, i sieri immunologici sono soluzioni liquide standardizzate che contengono anticorpi polyclonali specifici per un antigene mirato. Questi sieri vengono comunemente utilizzati in diversi test diagnostici di laboratorio per rilevare la presenza o l'assenza di antigeni mirati in campioni biologici, come sangue, urina o tessuti.

I sieri immunologici possono essere derivati da siero di animali immunizzati con l'antigene target o da plasma umano donato da individui precedentemente infettati o vaccinati contro l'agente patogeno. Gli anticorpi presenti nei sieri immunologici possono essere di diverse classi, come IgG, IgM e IgA, a seconda dell'applicazione specifica del siero.

I sieri immunologici sono utilizzati in una varietà di test diagnostici, tra cui ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), Western blot, immunofluorescenza indiretta e immunoassorbimento enzimatico radioattivo (RIA). Questi test sono comunemente utilizzati per la diagnosi di malattie infettive, la rilevazione di marcatori tumorali, la valutazione della risposta immune a vaccinazioni o infezioni e la ricerca biomedica.

E' importante notare che l'uso dei sieri immunologici richiede una standardizzazione rigorosa per garantire la riproducibilità e l'affidabilità dei risultati dei test. Pertanto, i produttori di sieri immunologici devono seguire procedure rigorose di controllo qualità per garantire la purezza, la concentrazione e la specificità degli anticorpi presenti nei loro prodotti.

Le infezioni da virus a DNA sono infezioni causate da virus che contengono DNA come materiale genetico. Questi virus si riproducono invadendo le cellule ospiti e utilizzando il loro macchinario enzimatico per replicare il proprio genoma e produrre nuove particelle virali.

Esistono diversi tipi di virus a DNA che possono causare infezioni, tra cui:

1. Herpes simplex virus (HSV): questo virus causa l'herpes labiale e genitale, nonché altre malattie più gravi come l'encefalite herpetica.
2. Varicella-zoster virus (VZV): questo virus causa la varicella e il fuoco di Sant'Antonio.
3. Citomegalovirus (CMV): questo virus può causare malattie gravi nei neonati e nelle persone con un sistema immunitario indebolito.
4. Adenovirus: questo virus causa malattie respiratorie, congiuntivite e gastroenterite.
5. Papillomavirus umano (HPV): questo virus può causare verruche genitali, cancro del collo dell'utero e altri tumori.

Le infezioni da virus a DNA possono essere trattate con farmaci antivirali specifici che impediscono la replicazione del virus nelle cellule ospiti. Tuttavia, alcune di queste infezioni possono diventare croniche e causare complicazioni a lungo termine, come il dolore neuropatico o l'insorgenza di tumori maligni.

La leucemia murina di Friend (FLV) è un tipo di leucemia causata da un virus che si trova comunemente nei topi. È stato identificato per la prima volta nel 1957 dal Dr. Charlotte Friend. Il virus della leucemia murina di Friend (F-MLV) è un retrovirus, appartenente al genere Gammaretrovirus, che causa una proliferazione incontrollata delle cellule ematopoietiche, portando allo sviluppo di leucemia.

L'infezione da F-MLV avviene principalmente attraverso la trasmissione verticale, cioè dalle madri infette ai cuccioli durante l'allattamento o attraverso il contatto diretto con urine e feci infette. Una volta che il virus entra nell'organismo, si integra nel DNA delle cellule ospiti, in particolare quelle ematopoietiche presenti nel midollo osseo.

L'infezione da F-MLV non causa immediatamente la malattia; possono essere necessari diversi mesi o anche anni prima che si sviluppi la leucemia. Durante questo periodo di latenza, il virus si replica e si diffonde lentamente all'interno dell'organismo.

L'FLV è stato ampiamente utilizzato come modello sperimentale per lo studio dei meccanismi molecolari e cellulari che stanno alla base dello sviluppo della leucemia e di altre neoplasie ematologiche. Inoltre, l'FLV è stato anche impiegato nello sviluppo di strategie terapeutiche e vaccinali contro i tumori.

Il virus del gruppo di Bunyamwera (Bunyamwera orthobunyavirus, o BUNV) è un virus a RNA a singolo filamento appartenente alla famiglia Peribunyaviridae, genere Orthobunyavirus. È il prototipo e il membro più noto del complesso di virus Bunyamwera, che comprende diversi serogruppi correlati.

Il Virus del Mollusco Contagioso (MCV) è un tipo di piccolo poxvirus che causa una infezione della pelle nota come Mollusco Contagioso. Questa infezione cutanea comune si manifesta con piccole lesioni elevate, a forma di cupola e di colore carne o biancastre sulla superficie della pelle. Solitamente, tali lesioni sono lisce e hanno un piccolo punto bianco al centro, che corrisponde all'apertura del follicolo pilifero.

L'MCV si diffonde attraverso il contatto diretto con le lesioni infette o tramite oggetti contaminati, come asciugamani e giocattoli. L'infezione è più comune nei bambini, negli adolescenti e nelle persone con sistemi immunitari indeboliti. Spesso, l'infezione si risolve spontaneamente entro 6-24 mesi senza trattamento specifico, ma in alcuni casi possono essere necessuti trattamenti locali per favorire la guarigione o prevenire la diffusione delle lesioni.

Le "cellule giganti" sono cellule multinucleate che possono essere trovate in diversi tipi di tessuti e malattie. Di solito si formano quando diversi gruppi di cellule simili fondono i loro citoplasmi insieme, un processo noto come fusione sincitiale. Questo può accadere normalmente durante lo sviluppo embrionale, ad esempio nella formazione dei muscoli scheletrici striati, o in risposta a lesioni tissutali o infiammazioni.

Nelle malattie, le cellule giganti possono essere un segno di una reazione infiammatoria cronica o di una risposta al danno tissutale. Possono contenere materiale estraneo come batteri o detriti cellulari. Alcuni esempi di condizioni che possono presentare cellule giganti includono granulomi, tumori, infezioni e malattie autoimmuni.

Le cellule giganti variano notevolmente nella loro forma, dimensioni e funzione, a seconda del tipo e della causa della malattia o del tessuto interessato. Pertanto, la presenza di cellule giganti in un campione di tessuto deve essere interpretata nel contesto delle altre caratteristiche istopatologiche e cliniche della malattia.

L'omologia sequenziale degli acidi nucleici è un metodo di confronto e analisi delle sequenze di DNA o RNA per determinare la loro somiglianza o differenza. Questa tecnica si basa sulla comparazione dei singoli nucleotidi che compongono le sequenze, cioè adenina (A), timina (T)/uracile (U), citosina (C) e guanina (G).

Nell'omologia sequenziale degli acidi nucleici, due o più sequenze sono allineate in modo da massimizzare la somiglianza tra di esse. Questo allineamento può includere l'inserimento di spazi vuoti, noti come gap, per consentire un migliore adattamento delle sequenze. L'omologia sequenziale degli acidi nucleici è comunemente utilizzata in biologia molecolare e genetica per identificare le relazioni evolutive tra organismi, individuare siti di restrizione enzimatica, progettare primer per la reazione a catena della polimerasi (PCR) e studiare la diversità genetica.

L'omologia sequenziale degli acidi nucleici è misurata utilizzando diversi metodi, come il numero di identità delle basi, la percentuale di identità o la distanza evolutiva. Una maggiore somiglianza tra le sequenze indica una probabilità più elevata di una relazione filogenetica stretta o di una funzione simile. Tuttavia, è importante notare che l'omologia sequenziale non implica necessariamente un'omologia funzionale o strutturale, poiché le mutazioni possono influire sulla funzione e sulla struttura delle proteine codificate dalle sequenze di DNA.

L'infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), nota anche come mononucleosi infettiva o "malattia del bacio", è una malattia causata dal virus di Epstein-Barr, un tipo di herpesvirus.

EBV si diffonde principalmente attraverso la saliva e i fluidi corporei, come la saliva, il muco nasale e le goccioline respiratorie. L'infezione si verifica più comunemente attraverso il contatto stretto con una persona infetta, ad esempio durante un bacio o lo scambio di stoviglie o posate.

EBV può causare una serie di sintomi, tra cui:

* Fatica estrema
* Mal di gola persistente e doloroso
* Gonfiore dei linfonodi del collo e delle ascelle
* Mal di testa
* Eruzione cutanea (in alcuni casi)
* Febbre
* Dolori muscolari e articolari
* Mal di stomaco e perdita di appetito
* Ingrossamento della milza

EBV può anche causare complicanze più gravi, come la malattia del sangue e del fegato, problemi neurologici e cardiaci. In rari casi, l'infezione da EBV può portare a tumori come il linfoma di Hodgkin e il sarcoma di Kaposi.

La maggior parte delle persone con infezione da EBV si riprende completamente entro un paio di mesi, ma il virus rimane nel corpo per tutta la vita e può causare sintomi ricorrenti in alcune persone. Non esiste una cura specifica per l'infezione da EBV, ma i sintomi possono essere gestiti con riposo, idratazione e farmaci da banco per alleviare il dolore e abbassare la febbre.

Per prevenire l'infezione da EBV, è importante praticare una buona igiene delle mani, evitare il contatto ravvicinato con persone malate e non condividere cibo o bevande con altre persone.

La mutagenesi sito-diretta è un processo di ingegneria genetica che comporta l'inserimento mirato di una specifica mutazione in un gene o in un determinato sito del DNA. A differenza della mutagenesi casuale, che produce mutazioni in posizioni casuali del DNA e può richiedere screening intensivi per identificare le mutazioni desiderate, la mutagenesi sito-diretta consente di introdurre selettivamente una singola mutazione in un gene targetizzato.

Questo processo si basa sull'utilizzo di enzimi di restrizione e oligonucleotidi sintetici marcati con nucleotidi modificati, come ad esempio desossiribonucleosidi trifosfati (dNTP) analoghi. Questi oligonucleotidi contengono la mutazione desiderata e sono progettati per abbinarsi specificamente al sito di interesse sul DNA bersaglio. Una volta che l'oligonucleotide marcato si lega al sito target, l'enzima di restrizione taglia il DNA in quel punto, consentendo all'oligonucleotide di sostituire la sequenza originale con la mutazione desiderata tramite un processo noto come ricostituzione dell'estremità coesiva.

La mutagenesi sito-diretta è una tecnica potente e precisa che viene utilizzata per studiare la funzione dei geni, creare modelli animali di malattie e sviluppare strategie terapeutiche innovative, come ad esempio la terapia genica. Tuttavia, questa tecnica richiede una progettazione accurata degli oligonucleotidi e un'elevata specificità dell'enzima di restrizione per garantire l'inserimento preciso della mutazione desiderata.

In termini medici, la temperatura corporea è un indicatore della temperatura interna del corpo ed è generalmente misurata utilizzando un termometro sotto la lingua, nel retto o nell'orecchio. La normale temperatura corporea a riposo per un adulto sano varia da circa 36,5°C a 37,5°C (97,7°F a 99,5°F), sebbene possa variare leggermente durante il giorno e in risposta all'esercizio fisico, all'assunzione di cibo o ai cambiamenti ambientali.

Tuttavia, una temperatura superiore a 38°C (100,4°F) è generalmente considerata febbre e può indicare un'infezione o altri processi patologici che causano l'infiammazione nel corpo. Una temperatura inferiore a 35°C (95°F) è nota come ipotermia e può essere pericolosa per la vita, specialmente se persiste per un lungo periodo di tempo.

Monitorare la temperatura corporea è quindi un importante indicatore della salute generale del corpo e può fornire informazioni cruciali sulla presenza di malattie o condizioni mediche sottostanti.

La proteina gp120 del mantello dell'HIV (Virus da Immunodeficienza Umana) è una glicoproteina presente sulla superficie del virus che svolge un ruolo cruciale nell'infezione delle cellule CD4+, come i linfociti T helper e le cellule di Langerhans.

La proteina gp120 si lega al recettore CD4 presente sulla membrana delle cellule bersaglio e successivamente interagisce con un co-recettore, che può essere il CXCR4 o il CCR5. Questa interazione porta all'attivazione della proteina gp41, che si trova nella stessa struttura virale insieme alla gp120, e alla fusione del virione con la membrana cellulare, permettendo al materiale genetico dell'HIV di entrare nella cellula.

La proteina gp120 è soggetta a un'elevata variabilità genetica, il che rende difficile lo sviluppo di vaccini efficaci contro l'HIV. Inoltre, la capacità dell'HIV di utilizzare diversi co-recettori per infettare le cellule contribuisce alla sua patogenesi e alla progressione della malattia.

Le prove di inibizione dell'emagglutinazione (HI) sono un tipo di test sierologico utilizzato per misurare la quantità di anticorpi presenti nel sangue di una persona che sono specifici per un particolare virus o batterio. Questo test viene spesso utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi contro l'influenza, poiché i virus dell'influenza hanno proteine di superficie chiamate emagglutinina e neuraminidasi che possono essere rilevate dai test HI.

Nel test HI, il siero del sangue della persona viene miscelato con una piccola quantità di virus o batteri trattati in modo da renderli non infettivi, ma ancora in grado di legare gli anticorpi specifici. Se ci sono anticorpi presenti nel siero che si legano al virus o al batterio, impediranno al virus o al batterio di agglutinarsi (cioè, di unirsi insieme) quando viene aggiunto un reagente di prova. Questa inibizione dell'emagglutinazione indica la presenza di anticorpi specifici nel siero della persona.

Il titolo del test HI si riferisce alla massima diluizione del siero che ancora mostra l'inibizione dell'emagglutinazione, e fornisce una misura quantitativa della concentrazione degli anticorpi specifici nel siero. I titoli più alti indicano una maggiore risposta immunitaria al virus o al batterio.

Il test HI è un metodo sensibile e specifico per rilevare la presenza di anticorpi contro i virus dell'influenza, ma ha alcuni limiti. Ad esempio, il test non può distinguere tra anticorpi diretti contro diverse sottotipi di virus dell'influenza, e richiede l'uso di reagenti standardizzati per garantire la riproducibilità dei risultati.

In medicina, un "rene" è un organo fondamentale del sistema urinario che svolge un ruolo chiave nella regolazione dell'equilibrio idrico ed elettrolitico e nell'escrezione dei rifiuti metabolici. Ogni rene è una struttura complessa composta da milioni di unità funzionali chiamate nefroni.

Ogni nefrone consiste in un glomerulo, che filtra il sangue per eliminare i rifiuti e l'acqua in eccesso, e un tubulo renale contorto, dove vengono riassorbite le sostanze utili e secrete ulteriormente alcune molecole indesiderate. Il liquido filtrato che risulta da questo processo diventa urina, la quale viene quindi convogliata attraverso i tubuli contorti, i tubuli rettilinei e le papille renali fino ai calici renali e infine alla pelvi renale.

L'urina prodotta da entrambi i reni fluisce poi nell'uretere e viene immagazzinata nella vescica prima di essere eliminata dal corpo attraverso l'uretra. I reni svolgono anche un ruolo importante nel mantenere la pressione sanguigna normale, producendo ormoni come l'enzima renina e l'ormone eritropoietina (EPO). Inoltre, i reni aiutano a mantenere il livello di pH del sangue attraverso la secrezione di ioni idrogeno e bicarbonato.

L'encefalite trasmessa da zecche (TBE) è una malattia infettiva causata dal virus TBE, un tipo di virus arbovirus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae. La TBE è trasmessa principalmente attraverso la puntura di zecche infette, soprattutto della specie Ixodes ricinus in Europa e Ixodes persulcatus in Asia.

La malattia si manifesta in due fasi. Nella prima fase, che si verifica dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni, i sintomi includono febbre alta, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e articolari, e gonfiore dei linfonodi. Questa fase dura circa una settimana e può essere seguita da un periodo di recupero di diversi giorni prima dell'insorgenza della seconda fase.

La seconda fase della malattia si verifica in circa il 20-30% dei casi e colpisce il sistema nervoso centrale, causando encefalite o meningite. I sintomi possono includere rigidità del collo, convulsioni, disorientamento, paralisi facciale, difficoltà di deglutizione e linguaggio, e in casi gravi coma e morte.

La diagnosi della TBE si basa sui sintomi e sui risultati dei test di laboratorio, come il rilevamento del virus o degli anticorpi specifici nel sangue o nel liquido cerebrospinale. Non esiste un trattamento specifico per la TBE, ma il supporto medico e di terapia intensiva possono essere necessari per gestire le complicanze della malattia.

La prevenzione della TBE si basa sulla protezione contro le punture di zecche, come l'uso di repellenti per insetti, indossare abiti protettivi e controllare regolarmente il corpo per le zecche attaccate. Esiste anche un vaccino disponibile in alcuni paesi per prevenire la TBE.

Il vaccino è disponibile da solo o insieme al vaccino MPR, in una versione nota come vaccino MMRV. È costituito da virus ... Il vaccino della varicella è un vaccino a virus attenuato che protegge dalla varicella. Una dose di vaccino previene il 95% ... Il vaccino contro la varicella zoster è prodotto dal ceppo Oka / Merck del virus della varicella attenuato vivo. Il virus Oka è ... Un altro vaccino, noto come vaccino anti-zoster, è semplicemente una dose più grande del normale dello stesso vaccino usato ...
Vaccino a virus attenuato vivo. Non hanno causato effetti teratogeni sugli umani. Consigliata la consultazione del testo: ... Dato che il vaccino può causare infezione al feto, si sconsiglia la vaccinazione appena prima o durante la gravidanza. Non si ... Urofollitropina Vaccini: antitifico, Herpes zoster, BCG, anticolera, antiepatite A, antiepatite B, febbre gialla, ...
Vaccino a virus attenuato vivo. Non hanno causato effetti teratogeni sugli umani. Consigliata la consultazione del testo: ... Terbutalina Tiopentone Tiroxina Triamcinolone Triprolidina Vaccini: antidifterico, antitetanico, antipoliomielitico, antitifico ...
... in Vaccine, 2012 Jan 5;30(2):247-53. ^ CF. von Reyn, CJ. Clements; JM. Mann, Human immunodeficiency virus infection and routine ... Il vaccino della pertosse è un vaccino utilizzato per indurre immunità attiva contro la Bordetella pertussis. Il vaccino ... è un componente del vaccino trivalente della difterite, del tetano e della pertosse, noto anche come vaccino DTP. Il vaccino ... Il vaccino della pertosse viene identificato mediante agglutinazione dei batteri del vaccino con un siero specifico di ...
X. Zhou, et al.: Self-replicating Semliki Forest virus RNA as recombinant vaccine. In: Vaccine. Band 12, Nr. 16, Dezember 1994 ... Un vaccino a RNA o vaccino a mRNA è un tipo di vaccino facente parte dei medicinali a RNA che agisce tramite inoculazione di ... Un vaccino a mRNA modificato incapsulato che codifica i geni prM ed E del virus Powassan della zecca dei cervi (POWV) ha ... Un vaccino a mRNA autoamplificante che codifica per la glicoproteina del virus della rabbia, ha indotto una risposta ...
È un vaccino inattivato a virus intero, coltivato in coltura. Contiene anche due adiuvanti, allume e CpG 1018. Utilizza la ... Il Regno Unito annulla l'accordo sul vaccino contro il Covid-19 con l'azienda francese Valneva, su bbc.co.uk. ^ Vaccino Valneva ... Il vaccino anti COVID-19 Valneva, noto anche come VLA2001 (basato sulla variante originale di Wuhan) e VLA2101 (basato su ... Nel settembre 2021 Valneva ha annunciato che il governo del Regno Unito aveva annullato l'ordine del vaccino. Il 14 aprile 2022 ...
... ovvero la quantità di virus che infetta il 50% delle colture cellulari) per ogni singola dose di vaccino. Il vaccino divalente ... I virus sono coltivati in embrioni di pollo, in cellule di embrioni di pollo o in altre adatte colture cellulari. Il vaccino, a ... Il vaccino del morbillo è una preparazione liofilizzata di un adatto ceppo vivo attenuato di virus morbilloso che viene ... Il vaccino deve essere iniettato immediatamente dopo essere stato ricostituito con un idoneo solvente. Il titolo del virus non ...
"Con il vaccino il virus non ha influenza."). Viene altresì introdotto un sottofondo musicale, che sostituisce completamente il ...
I virus sono presenti nel sangue dei neonati, rendendoli contagiosi. ^ (EN) Pinkbook , Rubella , Epidemiology of Vaccine ... Tra 0-28 giorni prima del concepimento, la possibilità è del 43%. Se il contatto col virus avviene entro le prime 12 settimane ... è contratta dalla madre dopo le 20 settimane di gestazione ma continua a disseminare il virus dopo la nascita. È stata scoperta ...
Alcuni vaccini basati sull'involucro del virus hanno protetto gli scimpanzé o macachi dal virus omologo, ma negli studi clinici ... I virus prelevati dai partecipanti vaccinati possiedono mutazioni nella regione V2. Infatti i test di un vaccino per SIV nelle ... Omar Bagasra, Alexander U. Bagasra e Muhammad Sheraz, Potential utility of GB virus type C as a preventive vaccine for HIV-1, ... First new HIV vaccine efficacy study in seven years has begun, su nih.gov. ^ (EN) NIH and partners to launch HIV vaccine ...
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Il virus del vaccino (in latino scientifico: Vaccinia virus) è una specie di virus a DNA della famiglia dei Poxviridae, ... effettuata mediante inoculazione del virus vivo attenuato. Il virus del vaccino è un virus di grandi dimensioni (misura 360 × ... Ci sono molti ceppi di virus Vaccinia con proprietà biologiche differenti fra di loro. Il vaccino autorizzato negli Stati Uniti ... Altro carattere distintivo del virus vaccinico è che, a differenza del Variola virus, può essere passato in serie nel coniglio ...
... vaccini con virus morti o attenuati; farmaci veicolati da virus; integratori del microbiota umano), biotecnologico (ad esempio ...
A Hendra virus G glycoprotein subunit vaccine protects African green monkeys from Nipah virus challenge, in Science ... Il virus Nipah (NiV) è un tipo di virus RNA nel genere Henipavirus. Il virus normalmente circola tra tipi specifici di ... EN) Trasmissione del Nipah Virus (NiV), su CDC, 20 marzo 2014. URL consultato il 24 maggio 2018. A treatment for and vaccine ... Un'infezione da virus Nipah è un'infezione virale causata dal virus Nipah. I sintomi dell'infezione variano da nessuno a febbre ...
... critiche sui vaccini scatenando polemiche e sospensioni dall'ordine. Riguardo al vaccino contro il papilloma virus la ... Il vaccino acellulare ha un tasso di eventi avversi simile a quello di un vaccino Td (un vaccino antitetanico e antidifterico ... Report e i vaccini contro il papilloma virus, su Il Post, 18 aprile 2017. URL consultato il 4 gennaio 2021. ^ Tutti i problemi ... Peter McCullough: "i vaccini non funzionano e stanno creando una fuga immunitaria del virus, stiamo giocando con Madre Natura. ...
Il vaccino del vaiolo contiene il virus vaccinia che dal punto di vista antigenico è simile al virus Variola, quest'ultimo un ... utilizzato per il vaccino, con materiale contenente il virus selvaggio, causò diversi casi di vaiolo tra le persone vaccinate e ... Attualmente il virus vaccinia ricombinante è allo studio come vettore di antigeni esterni, per esempio in un ipotetico vaccino ... La somministrazione del vaccino evoca la replicazione locale del virus vaccinia, che si può verificare anche a livello dei ...
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Mentre le scimmie infettate con il virus per cui erano state vaccinate sopravvissero, ed il virus non risultò evidenziabile, ... Il vaccino era costituito da un ceppo attenuato del virus della vescicolostomatite cui era stato sostituito un gene codificante ... Le scimmie rimanenti vennero infettate con il virus per cui non erano state vaccinate (alle due del gruppo Marburg venne ... sia contro il virus Marburg che Ebola. Successivamente sei macachi vennero immunizzati con un vaccino ed altri sei con l'altro ...
Individuato in Sardegna il virus dell'Ehd, al momento non esiste vaccino. Nieddu: "Situazione delicata, del virus si sa poco", ... Il virus della malattia emorragica epizootica o epizootic hemorrhagic disease virus spesso abbreviato EHDV, è un virus a doppio ... Classificazione dei virus International Committee on Taxonomy of Viruses Lista delle specie virali Virus a RNA Altri progetti ... Viene spesso erroneamente scambiato con il "virus della lingua blu" (BTV), questo è un altro Orbivirus che, come l'EHDV, fa sì ...
La Fip è causata da una mutazione del corona virus dovuta a cause sconosciute. Il corona virus può persistere nell'organismo ... Anche se sottoministrato al cucciolo, il vaccino ha efficacia limitata e non deve essere dato a una gatta gravida perché può ... Il virus della panleucopenia felina, a causa della sua specificità, morbosità e letalità è stato ed è talvolta impiegato per le ... Il FIV è un virus che colpisce solo il gatto e che non contagia né gli esseri umani né gli altri animali, purché non siano ...
B. Moss, M. W. Carroll e L. S. Wyatt, Host range restricted, non-replicating vaccinia virus vectors as vaccine candidates, in ... vedi Virus del vaiolo. Il virus del vaiolo umano (in latino scientifico: Variola virus, in inglese: Smallpox virus, abbreviato ... W. K. Joklik, Virus synthesis and replication: reovirus vs. vaccinia virus, in The Yale Journal of Biology and Medicine, vol. ... M.E. Andrew, B.E.H. Coupar e G.L. Ada, Cell-mediated immune responses to influenza virus antigens expressed by vaccinia virus ...
Volentieri vorrei vedere velocementemente vaccino verso violento virus vagante verosimile vento. Varca valichi, valli, vie; ... Esercizi letterari - Tautogramma del virus, in Robinson - supplemento de La Repubblica, 11 luglio 2020, p. 10. ^ Dribbling ...
Questi vaccini utilizzano solo le proteine del capside del virus. Il vaccino contro l'epatite B è un esempio di questo tipo di ... I vaccini possono essere costituiti da virus vivi, attenuati o morti, o da proteine virali (antigeni). Le forme di vaccini vivi ... Un virus può essere dotato di un genoma a DNA o uno a RNA e pertanto vengono denominati rispettivamente virus a DNA o virus a ... I virus causa di tumore possono far parte di diverse famiglie di virus, compresi i virus a RNA e DNA e quindi non esiste un ...
De Virgilio M et al, The human immunodeficiency virus antigen Nef forms protein bodies in leaves of transgenic tobacco when ... I campi nei quali le piante transgeniche vengono usate maggiormente a fini sperimentali sono quelli dei vaccini (sono state ... 997 - 1002 ^ De Virgilio M et al, The human immunodeficiency virus antigen Nef forms protein bodies in leaves of transgenic ... vaccini, tessuti e materiali. La lista è largamente incompleta e in continua evoluzione, esiste comunque un database che ...
Ne originarono il vaccino tipo Fermi e il tipo Semple, talvolta indicato come vaccino da virus fisso di Fermi-Semple. I vaccini ... Il primo vaccino antirabbico fu preparato da Louis Pasteur nel 1885. Lo studioso isolò il virus da un animale infetto (virus da ... In anni più recenti sono stati allestiti vaccini tipo DEV (Duck Embryo Vaccine) ottenuti da virus coltivati su tessuti viventi ... 70 volte inferiore a quella dei vaccini tipo DEV (Duck Embryo Vaccine) e 250 volte inferiore a quella dei vaccini tipo Semple. ...
Le 25 vaccinate furono le uniche a sopravvivere. Fra tutte le ricerche fatte al laboratorio, ce n'era una che - agli occhi di ... Il virus, una volta divenuto inattivo, veniva tritato nell'acqua pura e infine inoculato sotto la pelle dei cani. Questi, al ... Così come per il colera, Pasteur si domandò se fosse possibile creare un vaccino anche per la malattia del carbonchio. Le spore ... Ciò che si conosceva era che la saliva degli animali arrabbiati conteneva il virus rabbico, che il male si comunicava con morsi ...
Non è al momento disponibile alcuna terapia o vaccino per la sua cura. BOUV è un tipo di Thogotovirus, appartenente alla ... Di questi virus nessuno è noto per aver causato patologie nell'uomo. Il Bourbon virus è stato identificato e la sua presenza ... Il Bourbon virus (BOUV) è un virus scoperto nel 2014, probabilmente trasmesso tramite morso di zecca. È stato isolato per la ... Justin Caba, Bourbon Virus: New Tick-Borne Virus Linked To The Death Of A Kansas Man, Medical Daily, 22 dicembre 2014. KDHE ...
The Virus and the Vaccine, Macmillan (2004) ISBN 0-312-34272-1 Oshinsky, p.96. Oshinsky, p.98. ^ Jonas Salk interview ... Ho dimostrato che potrebbe essere efficace al 100% se la quantità di virus ucciso nel vaccino fosse sufficiente". Quello stesso ... Findagrave Findagrave.com ^ Elenco degli insigniti D. Bookchin, J. Schumacher, The Virus and the Vaccine, Macmillan, 2004, ISBN ... Offit, Paul A. The Cutter Incident: How America's First Polio Vaccine Led to the Growing Vaccine Crisis, Yale University Press ...
Infatti, erano stati somministrati 40.000 vaccini contro il virus Ebola. Il dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale ... la trasmissione del virus SARS-CoV-2, alla base del COVID-19, è risultata essere molto più ampia di quella del precedente virus ... A metà del mese di maggio solo 5000 persone su 90 milioni avevano ricevuto la prima dose del vaccino. Inoltre, 1 milione e ... EN) Covid: DR Congo in race against time to vaccinate people, in BBC News, 10 maggio 2021. URL consultato il 2 settembre 2021 ...
... la vaccinazione ad anello può impedire la trasmissione del virus ai contatti dei contatti malati. Alcuni vaccini possono ... JA Walldorf, EA Cloessner e TB Hyde, Considerations for use of Ebola vaccine during an emergency response., in Vaccine, vol. 37 ... First Ebola vaccine to be tested in affected communities one year into outbreak, su who.int. URL consultato il 31 luglio 2015. ... Il vaccino usato era rVSV-ZEBOV. La vaccinazione ad anello è stata ampiamente utilizzata nell'epidemia Ebola a Kivu del 2018, ...
H1N1: virus o vaccino, dolcetto o scherzetto? beppegrillo.it - Settembre 15, 2009 ... 2009 virus). I pazienti sani senza fattori di rischio non dovrebbero però sottovalutare il rischio di contrazione del virus. Se ... "Ne uccide più il vaccino o il virus?". ... "I sintomi naturali della malattia (virus H1N1) sono 3-4 giorni ...
Leggi su Sky TG24 larticolo Vaccino contro virus sinciziale per anziani, via libera da Ue ... Il vaccino Arexvy è stato autorizzato dalla Commissione europea. Si tratta del primo vaccino in grado di proteggere gli adulti ... Vaccino contro virus sinciziale per anziani, via libera da Ue. Salute e Benessere fotogallery ... Il virus sinciziale è un comune virus respiratorio che solitamente causa sintomi lievi, simili al raffreddore. È capace di ...
... è un virus respiratorio comune che di solito provoca sintomi lievi, simili a quelli del raffreddore, ma che possono essere ... Virus sinciziale, arriva il vaccino per i neonati e gli over 60: lEma autorizza Abrysvo. LRsv è un virus respiratorio comune ... Cosè il virus sinciziale LRsv è un virus respiratorio comune che di solito provoca sintomi lievi, simili a quelli del ... View of Pfizers new respiratory syncytial virus (RSV) vaccine Abrysvo during its manufacture in this undated handout picture. ...
Uguali a effetti vaccini. Nel mirino Oms e Bill Gates... ... Virus di Marburg, la teoria del complotto che tira in ballo ... Virus di Marburg, la teoria del complotto che tira in ballo anche il Covid: Sintomi? Uguali a effetti vaccini. Nel mirino Oms ... Virus di Marburg, la teoria del complotto/ "Sintomi? Uguali a effetti vaccini Covid…". Pubblicazione: 12.10.2021. - Silvana ... Peccato che non ci sia alcuna pandemia legata a questo virus, né vi siano malattie associate ai vaccini anti Covid. Ma i ...
Intanto, sono state distribuite in Europa circa 80 milioni di dosi di vaccino (che a causa della presenza di Squalene ha ... Ma va capito se il vaccino funziona anche in questo nuovo caso. Gli esperti del campo scientifico sostengono che le mutazioni ... Nel mondo, 206 Paesi sono stati colpiti dal virus e quasi 7.000 persone sono morte. Eppure, noi europei non abbiamo raggiunto ... galleria id="525″]Lallarme parte dalla lontana Norvegia: sono stati registrati tre casi di mutazione del virus H1N1 ( ...
PIÙ CONTAGI FRA I BAMBINI?/ "No, ma per fermare il virus meglio vaccinare anche loro". Pubblicazione: 10.02.2021 Ultimo ... Sappiamo però che per interrompere la circolazione del virus dobbiamo vaccinare quante più persone possibili, bambini compresi ... Sì, ma si sta supponendo che queste siano manifestazioni tardive del virus, per cui quando si manifestano il virus non è più ... preoccupata proprio dal dato dellassenza di un vaccino indicato al di sotto dei 16 anni. E dal diffondersi del virus nelle sue ...
... è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus (HPV), lagente virale ... Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Vaccini » Vaccino contro il Papilloma virus, una donna su 3 lo ha fatto ... Categorie Medicina News, Vaccini Tag pap-test, papilloma virus Migliorare la salute degli anziani ringiovanendo il loro sistema ... Vaccino contro il Papilloma virus, una donna su 3 lo ha fatto. 7 Maggio 2012. 28 Gennaio 2010. di Redazione ...
Morbillo, senza il vaccino il virus torna a far paura. si.sol. ... Benessereblog Salute Morbillo, senza il vaccino il virus torna ... Non vaccinare i bambini potrebbe aumentare i rischi corsi dalla salute pubblica? A giudicare dallultimo rapporto dei Centers ... Secondo gli esperti dei CDC il vaccino è il miglior strumento a disposizione per prevenire linfezione e le sue possibili ... Lattuale aumento nei casi di morbillo è trainato da persone non vaccinare, principalmente residenti negli Stati Uniti, che ...
Arresto Morabito, Spirlì: da qui il vaccino contro il virus ndrangheta. Redazione ... sta fornendo allItalia e al mondo il vaccino contro quel maledetto virus chiamato ndrangheta».. ...
Prix Galien Italia 2021 al Vaccino MSD contro il virus Ebola Zaire indicato per la prevenzione delle malattie causate dal virus ... Prix Galien 2021 al Vaccino MSD contro il virus Ebola Il vaccino si è aggiudicato lambito riconoscimento nella categoria " ... Il veloce sviluppo di vaccini contro Sars-Cov2 è indirettamente il frutto dellesperienza con il vaccino vivo contro il virus ... Prix Galien Italia 2021 al Vaccino MSD contro il virus Ebola Zaire indicato per la prevenzione delle malattie causate dal virus ...
Per il vaccino dovremo dire grazie ai migranti ... Il delirio di Henri Lévy: «Vaccino contro il virus grazie agli ... Testuale: "Il fatto che troveremo il vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo agli immigrati", ha a più riprese ribadito", ... "Aspetta un attimo, con tutto il rispetto, lei dice che se troviamo il vaccino, lo dobbiamo agli immigrati che sbarcano a ... troveremo il vaccino…". La replica di Salvini al filosofo francese Bernard-Henri Levy non si fa attendere. La sua espressione è ...
"Dovremo convivere per mesi con il virus, ma per difenderci forse basterà un vaccino modesto" - ASCOLTA. today08/04/2020 ... Se stimoliamo una immunità che previene le forme più gravi - come nel caso del vaccino contro la meningite pneumococcica - ... è il numero dei deceduti che ci fa stimare un numero di persone entrate in contatto con il virus di 1/2 milioni di persone". ... "Credo che la soluzione ci sarà solo con un vaccino" afferma Di Perri, secondo cui però il traguardo potrebbe non essere così ...
Quello del coprifuoco è un problema più politico che virologico, perché i virus non girano di notte, tra le 22 e le 23 più ... Il virus si vince con i vaccini e il rispetto delle regole in ogni ora della giornata *. - Malattie infettive - News ... non ritengo il coprifuoco importante per vincere la battaglia contro il virus, che si vince invece con i vaccini e il rispetto ... Quello del coprifuoco è un problema più politico che virologico, perché i virus non girano di notte, tra le 22 e le 23 più ...
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Virus di Epstein-Barr, allo studio un possibile vaccino. Covid-19, ecco come il vaccino riduce il rischio di sviluppare la ... È però in fase di studio quello che potrebbe diventare il primo vaccino contro questo virus, e che ha mostrato promettenti ... Allo studio il primo vaccino contro il virus della chikungunya. di Sara Carmignani ... si tratta di un vaccino a base di particelle simil-virali che imitano la struttura proteica esterna del virus. Secondo i ...
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha dato lapprovazione completa e definitiva al vaccino anti Covid della ... Sono i vaccini a far nascere le varianti del virus? No e vi spieghiamo il perché. 19 Agosto 2021. ... Covid, sì della Fda al nuovo vaccino proteico Novavax. Vaccino Covid e antinfluenzale insieme, le indicazioni del ministero ... In realtà, lautorizzazione per luso di emergenza non autorizza un vaccino, bensì luso temporaneo di un vaccino non ...
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che queste idee, falsamente propalate come moderne ed all avanguardia, sono virus intellettualoidi per l anima. Contro cui ...
Il virus però, viste anche le ultime varianti, si sta ora adattando per sopravvivere» ... Covid e vaccini: «Il virus sta abbandonando gli anziani per colpire altre fasce detà». «Grazie al ciclo di vaccinazioni al ... Covid e vaccini: «Il virus sta abbandonando gli anziani per colpire altre fasce detà». ... Devo anche dire, però, che il virus sta cercando di sopravvivere altrove e, proprio per questo, sta ora colpendo maggiormente ...
Papilloma Virus: cosè lHPV, diagnosi e terapie. da admin , Set 23, 2022 , Benessere della donna ...
Vaccini anti-Covid: farmacie pronte ad implementare le somministrazioni. "Federfarma è fortemente contraria ad iniziative che ... Somministrazione vaccino anti-Covid, ottima ladesione delle farmacie: confermato il ruolo chiave nella rete di assistenza ... COVID: vaccini somministrati dal farmacista in farmacia grazie ad accordo quadro nazionale. 30/03/2021 09:01:45 ... Lo schema dellaccordo definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei ...
HPV Human Vaccino papilloma virus sardegna Virus.. Unele dintre acestea de pildă poliomielita, difteria şi vaccino papilloma ... Vaccino papilloma virus sardegna. scehma+vaccinare+2013. L assistenza sanitaria è assicurata a tutti, anche quando non si ... ai figli vaccino papilloma virus sardegna, ai detenuti. Cetăţenii străini vaccino papilloma virus sardegna locuiesc şi muncesc ... E ricorda: è importante non solo la prima dose ma l intero ciclo vaccinale! Fai tutti i richiami vaccino papilloma virus ...
I virus sono piccolissimi agenti infettivi formati principalmente da acidi nucleici (DNA o RNA) e proteine; le proteine formano ... Tagged acidi nucleici, capside, envelope, genoma, informazioni, nozioni base, obbligato, parassita, proteine, vaccino, virus ... Cosa sono i virus. Dott.ssa Mandile Marzo 31, 2014. 0 I virus sono piccolissimi agenti infettivi formati principalmente da ... Le dimensioni dei virus variano dai 10 ai 450 nanometri e lunico scopo dei virus è quello di moltiplicare se stessi. Per ...
... è un vaccino genico ed è stato creato attraverso la tecnica delle proteine ricombinanti e prevede un ciclo di due dosi ... Il vaccino anti Covid Novavax è composto da frammenti proteici del virus partendo dallimmissione in un baculovirus (virus ... WSI Società Covid: da oggi arriva in Italia il vaccino Novavax. Covid: da oggi arriva in Italia il vaccino Novavax. di ... Il vaccino Novavax potrebbe piacere a quegli italiani più riluttanti a farsi somministrare un vaccino anti-Covid basato sulla ...
Poiché il virus non resiste nell ambiente, è importante l osservazione delle comuni norme igieniche. ... La maggior parte dei vaccini per cui si usa la formaldeide ne contiene tracce comunque di molto inferiori. ... Vaccino Papilloma Virus - Vaccinazione HPV. Un efect similar al Silgard a fost vaccino anti papilloma virus maschile atunci ... şi Un effetto vaccino anti papilloma virus maschile del vaccino è stato riscontrato quando lanalisi ha vaccino anti papilloma ...
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  • Virus di Marburg, la teoria del complotto che tira in ballo anche il Covid: 'Sintomi? (ilsussidiario.net)
  • Puzza della stessa criminalità del Covid », scrivono sui social, dove nel mirino finisce Tedros Adhanom Ghebreyesus , direttore generale Oms, perché parlano aveva spiegato che non è disponibile alcun vaccino. (ilsussidiario.net)
  • La teoria del complotto sul virus di Marburg tira in ballo anche Kieran Morrissey , secondo cui le autorità sanitarie internazionali vogliono usare la pandemia di Marburg per coprire le attuali malattie che genererebbero i vaccini anti Covid. (ilsussidiario.net)
  • Peccato che non ci sia alcuna pandemia legata a questo virus, né vi siano malattie associate ai vaccini anti Covid. (ilsussidiario.net)
  • Ma i complottisti tirano in ballo anche Bill Gates , fondatore di Microsoft, spiegando che con la Global Alliance for Vaccines and Immunization (Gavi) lancerà questa nuova epidemia attraverso la terza dose dei vaccini anti Covid e contestualmente ad una iniziativa globale per migliorare l'accesso dei bambini al vaccino nei paesi in via di sviluppo. (ilsussidiario.net)
  • Senza l'immigrazione africana non c'è ricerca in Francia, non si troverà mai una vaccino e una cura contro il Covid. (secoloditalia.it)
  • La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha dato l'approvazione completa e definitiva al vaccino anti Covid della Pfizer Biontech. (repubblica.it)
  • La Food and Drugs Administration statunitense (Fda) ha approvato definitivamente il vaccino anti Covid Comirnaty della Pfizer/BioNTech. (repubblica.it)
  • La Fda sta inoltre valutando la piena approvazione di un altro vaccino anti Covid prodotto negli Stati Uniti, quello dell'azienda farmaceutica Moderna. (repubblica.it)
  • Quando si può rinviare il vaccino anti-Covid-19? (repubblica.it)
  • A partire da dicembre 2020, l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato il rilascio provvisorio di autorizzazioni all'immissione in commercio condizionate per i vaccini COVID-19. (repubblica.it)
  • Nei giorni scorsi AIFA ha dovuto smentire la notizia totalmente falsa secondo la quale, a seguito dell'autorizzazione da parte dell'Agenzia all'utilizzo di alcuni anticorpi monoclonali anti COVID-19, sarebbe venuta meno l'autorizzazione all'immissione in commercio dei vaccini Covid rilasciata dall'EMA. (repubblica.it)
  • È stato siglato l'accordo quadro tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome, per la somministrazione dei vaccini anti-Covid in farmacia da parte del farmacista, in attuazione di quanto previsto dalla legge Bilancio e dal decreto Sostegni. (federfarma.it)
  • Lo schema dell'accordo definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei farmacisti in farmacia, tenendo conto del ruolo svolto dalle farmacie durante la pandemia, in particolare per quanto riguarda la somministrazione di test sierologici e tamponi. (federfarma.it)
  • Arriva anche in Italia il nuovo vaccino anti Covid Novavax . (wallstreetitalia.com)
  • Il vaccino Nuvaxovid (Novavax) è incluso nel programma di vaccinazione anti SarsCoV2/Covid-19 attualmente solo per il ciclo primario , insieme ai vaccini già autorizzati per l'utilizzo nell'Unione Europea. (wallstreetitalia.com)
  • Lo evidenzia la circolare del ministero della Salute 'Indicazione di utilizzo del vaccino anti COVID-19 Nuvaxovid (Novavax) nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni', firmata dal direttore Prevenzione del ministero Gianni Rezza. (wallstreetitalia.com)
  • Il vaccino Novavax potrebbe piacere a quegli italiani più riluttanti a farsi somministrare un vaccino anti-Covid basato sulla tecnologia a mRna. (wallstreetitalia.com)
  • Il vaccino anti Covid Novavax è composto da frammenti proteici del virus partendo dall'immissione in un 'baculovirus' (virus svuotato del suo contenuto genetico) di una porzione di Dna con le informazioni utili a produrre la proteina Spike. (wallstreetitalia.com)
  • All'inizio dell'avverarsi di questa distopia in cui siamo precipitati abbiamo conosciuto e subito le carenze del sistema sanitario nell'affrontare l'espandersi della pandemia Covid-19 del virus Sars-Cov-2, l'esplosione pandemica è stata innescata dal potere politico, in primo luogo quello regionale della Lombardia, che si rifiutò di chiudere il pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo e di dichiarare zona rossa il comprensorio della Val Seriana, sotto pressione della Confindustria. (sinistraineuropa.it)
  • Nell'articolo si legge "La sospensione della proprietà intellettuale consentirebbe a tutti i paesi di non concedere o depositare brevetti e altre misure di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia, fino al raggiungimento dell'immunità di gregge a livello globale. (sinistraineuropa.it)
  • si tratta del terzo vaccino arrivato nel nostro Paese per prevenire la malattia COVID-19 , causata dall'infezione del virus SARS-CoV-2. (humanitas.it)
  • Una versione indebolita dell'adenovirus degli scimpanzè (incapace di replicarsi e innocua per l'organismo umano) nella quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike, viene utilizzata come vettore ovvero come tramite per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike , quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l'infezione responsabile di COVID-19. (humanitas.it)
  • Pertanto, se un soggetto ha già incontrato l'adenovirus scelto per veicolare il vaccino anti-COVID-19 nel corso di una precedente infezione, è possibile abbia già sviluppato gli anticorpi che potrebbero poi bloccare l'adenovirus del vaccino, inficiando l'efficacia della vaccinazione. (humanitas.it)
  • È possibile sviluppare un vaccino sia contro l'influenza che contro Covid? (gelocal.it)
  • C'è un legame tra il vaccino anti-Covid e il fuoco di Sant'Antonio? (gelocal.it)
  • Una volta ricevuto il vaccino, come faremo a sapere se siamo immuni alla covid? (focus.it)
  • Scienza CoViD-19: i vaccini bloccano anche la trasmissione? (focus.it)
  • E i vaccini, insieme alle basilari norme di igiene e comportamento che abbiamo imparato con Covid, possono aiutarci a contrastare questa ondata. (huffingtonpost.it)
  • Dovrei fare la quinta dose del vaccino anti-Covid? (gelocal.it)
  • Parere favorevole della Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) all'approvazione del vaccino contro il Covid di Pfizer-BioNTech adattato alla variante Kraken, la XBB.1.5. (federfarma.it)
  • Tra le sfide ancora aperte per contrastare il Covid c'è lo sviluppo di vaccini a prova di varianti o in grado di proteggere contro eventuali nuovi coronavirus. (federfarma.it)
  • Secondo uno studio condotto in 21 ospedali spagnoli e diffuso dalla International Society for Infectious Diseases , non esistono fattori di rischio o malattie pregresse che possano agevolare la contrazione dell influenza A (pandemic A (H1N1) 2009 virus). (beppegrillo.it)
  • L'Agenzia europea del farmaco ( Ema ) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Abrysvo , un vaccino per proteggere i neonati fino a 6 mesi e gli over 60 dalle malattie del tratto respiratorio inferiore causate dal virus respiratorio sinciziale (Rsv). (ilmessaggero.it)
  • L'Rsv è un virus respiratorio comune che di solito provoca sintomi lievi, simili a quelli del raffreddore, ma che possono essere gravi nelle persone vulnerabili, tra cui gli anziani e le persone affette da malattie polmonari o cardiache e da diabete. (ilmessaggero.it)
  • Con questa motivazione, il Comitato Scientifico del Prix Galien Italia 2021 , coordinato dal Professor Pier Luigi Canonico , ha conferito l'ambito riconoscimento al vaccino vivo contro il virus Ebola Zaire, indicato per la prevenzione delle malattie causate dal virus Ebola Zaire in soggetti di età pari o superiore a 18 anni. (msd-italia.it)
  • Stranieri irregolari e codice stp I cittadini stranieri che si trovano sul territorio nazionale vaccino papilloma virus sardegna permesso di soggiorno, o con permesso scaduto, hanno papillon zeugma relaxury tripadvisor a ricevere le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, per malattie e infortuni, e possono beneficiare di programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva. (constiintaortodoxa.ro)
  • Nel descrivere la loro scoperta in un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine quindici giorni fa, il team del Walter Reed ha lanciato un monito contro il progetto di utilizzare versioni modificate del vaccino contro il vaiolo per combattere altre malattie nei Paesi in via di sviluppo. (nogeoingegneria.com)
  • Il contagio avviene generalmente durante i rapporti sessuali attraverso il contatto della pelle o delle mucose genitali o il contatto di liquidi organici infetti sangue, sperma e secreti vaginali,in alcune malattie anche la saliva con vaccino per papilloma virus nei maschi mucose. (mediafilmcenter.ro)
  • Alcune di queste malattie si trasmettono anche tramite il sangue infetto e l utilizzo di siringhe già papilloma virus vaccino bambini maschi controindicazioni l infezione può anche vaccinazione papilloma virus maschio hpv virus vaccinazione papilloma virus maschio madre al feto, durante la gravidanza, o dalla madre al neonato con l'allattamento. (mediafilmcenter.ro)
  • Uno studio in doppio cieco su oltre 7.000 donne in tutto il mondo ha dimostrato che il vaccino Pfizer, denominato Abrysvo*, somministrato nel terzo trimestre di gravidanza è efficace nel prevenire malattie gravi che richiedono cure mediche. (forzearmatenews.it)
  • Il vaccino deve essere raccomandato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) prima che vengano avviate le somministrazioni. (forzearmatenews.it)
  • Una dose di vaccino previene il 95% delle malattie moderate e il 100% delle malattie gravi. (wikipedia.org)
  • Panoramica sull'immunizzazione L'immunizzazione (vaccinazione) aiuta l'organismo a difendersi contro le malattie causate da certi batteri o virus. (msdmanuals.com)
  • Non vaccinare i bambini potrebbe aumentare i rischi corsi dalla salute pubblica? (benessereblog.it)
  • Condyloma acuminata emedicine Intendono fare a tutti i bambini americani un'iniezione di nanotubi come fosse un vaccinoprima quando fare il vaccino per il papilloma virus iniziano le elementari. (bucurestitu.ro)
  • Bambini prematuri: quali vaccini fare? (gelocal.it)
  • Vaccinazione anti HPV, chi vaccinare e in quali modalità Dictionar italiana-romana Înțelesul "vaccino" în dicționarul Italiană Vaccino papilloma virus bambini O cheamă Genevieve și dezvoltă un vaccin pentru Si chiama Genevieve e sta lavorando su un vaccino per În prezent, nu există vaccin pentru toxina. (info-tecuci.ro)
  • Attualmente non c'è papilloma virus vaccino bambino papilloma virus bambini vaccino per la tossina. (info-tecuci.ro)
  • Papilloma virus nei bambini Cos'è l'HPV? (info-tecuci.ro)
  • Papilloma virus vaccino bambini. (info-tecuci.ro)
  • No papilloma virus bambino per vaccino papilloma virus bambini i bambini, solo alcuni. (info-tecuci.ro)
  • Quest'uomo ha un'informazione importante sul vaccino per il virus vaccino papilloma virus bambini. (info-tecuci.ro)
  • l infezione viene papilloma virus vaccino bambini maschi controindicazioni attraverso i rapporti sessuali con persone malate o portatrici chi ha il germe nel sangue ma non ha sintomi di malattia. (info-tecuci.ro)
  • Papilloma virus nei bambini Nu vaccino papilloma virus bambini niciun vaccin pentru asta. (info-tecuci.ro)
  • Vaccinazione papilloma virus bambini, Vaccino papilloma virus per bambini. (info-tecuci.ro)
  • Contagierea are loc in general in timpul raporturilor sexuale prin contactul pielii sau mucoaselor genitale sau contactul cu lichide papilloma virus vaccino bambini maschi controindicazioni infectate sange, sperma si secretii vaginale, la unele boli si saliva sau cu mucoase. (mediafilmcenter.ro)
  • Dintre aceste boli, unele sunt mai grave pentru ca papilloma virus vaccino bambini maschi controindicazioni intregul organism, altele privesc doar unele organe sau zonele genitale. (mediafilmcenter.ro)
  • Il vaccino, prodotto da Pfizer, viene somministrato alle madri nella fase avanzata di gravidanza e fornisce protezione ai bambini durante i primi sei mesi di vita. (forzearmatenews.it)
  • Non è chiaro se il vaccino sarà disponibile in tempo per proteggere i bambini che nasceranno durante la prossima epidemia stagionale di Rsv, che di solito inizia in autunno e raggiunge il picco in inverno. (forzearmatenews.it)
  • Dal 2012, la maggior parte dei paesi europei lo consiglia a tutti i bambini o solo a quelli ad alto rischio ma non tutti i paesi forniscono il vaccino a causa del suo costo o per il rischio di un eventuale aumento dei tassi di infezione da varicella e dell'herpes zoster negli adulti. (wikipedia.org)
  • Per farlo verranno usati gli stessi computer sequestrati, i server delle tre " botnet " Epoch 1 , Epoch 2 ed Epoch 3 che fino alla settimana scorsa servivano da centro di comando e controllo (i cosiddetti " server C&C ") del virus e che a breve " inietteranno il vaccino " nei computer già infetti. (libero.it)
  • Una volta entrato nel computer Emotet non fa altro che collegarsi a una lista di server , divisi nelle tre botnet Epoch già citate, in attesa di ulteriori comandi o di ricevere altri virus con cui infettare ulteriormente il computer. (libero.it)
  • La raccomandazione riguarda i vaccini già autorizzati e le relative versioni adattate, presenti e future, comprese quelle contro le varianti Omicron BA.1 e BA.4/5. (federfarma.it)
  • Visti i vantaggi della vaccinazione estesa (effetto gregge e cross-protezione), considerando che il HPV può, più raramente causare tumori anche nei maschi, in alcuni paesi, come l'Italia, si è deciso di vaccinare anche i ragazzi. (donnaclick.it)
  • L'Italia è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l'agente virale che può essere causa di infezioni genitali femminili e, a lunga distanza, anche del tumore della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti. (medicinalive.com)
  • Questo si legge sul sito del Ministero della Salute in merito all'inizio della campagna di vaccinazione contro il Papilloma virus, avvenuta lo scorso anno, gratuita per le più giovani (11-12 anni). (medicinalive.com)
  • Dall'inizio dell'epidemia nella Repubblica Democratica del Congo nel 2018, MSD ha donato più di 350.000 dosi sperimentali del vaccino per supportare un protocollo di programma di accesso esteso alla vaccinazione. (msd-italia.it)
  • Per quanto concerne poi la campagna vaccinale rivolta alle forze dell'ordine, questa prenderà il via il 1° marzo (per l'occasione l'Ulss vorrebbe formare per tempo i medici interni affinché siano loro ad effettuare in autonomia i vaccini), giornata nella quale partirà anche la vaccinazione delle persone con patologie a rischio, in particolare i malati oncologici , i trapiantati e circa 100 persone con fibrosi cistica. (trevisotoday.it)
  • Federfarma è fortemente contraria ad iniziative che tendono a portare la vaccinazione fuori dai presidi sanitari, in luoghi non idonei a svolgere l'attività di somministrazione dei vaccini. (federfarma.it)
  • Vaccin HPV - infecţia cu papiloma virus uman, diagnostic, contraindicaţii şi precauţii la vaccinare Anti papillomavirus maschi, Vaccin HPV - infecţia cu papiloma virus uman, diagnostic, contraindicaţii şi precauţii la vaccinare Conținutul Vaccinazione anti-HPV, a che punto siamo? (artizanat-online.ro)
  • Ma, visto hpv vaccino richiami rischio radiazione, hpv vaccino richiami visto l'incentivo che ogni medico percepisce per ogni paziente vaccinato, ci si domanda con quale obiettività il medico potrà valutare la necessità o il pericolo della vaccinazione in ogni singolo caso la legge non può certo cancellare questa necessità di accurata e delicata valutazione! (artizanat-online.ro)
  • La sua somministrazione, così come quella degli altri due vaccini disponibili, è regolata dal piano nazionale di vaccinazione che prevede più fasi . (humanitas.it)
  • laddove l'individuo in futuro entrasse in contatto con il virus, gli anticorpi - allenatisi con la vaccinazione - saranno in grado di riconoscere il virus e bloccare l'infezione. (humanitas.it)
  • la vaccinazione antivaiolosa scatena il virus dell'AIDS. (nogeoingegneria.com)
  • Descriveva come il vaccino antivaioloso avesse risvegliato il virus dormiente dell'HIV e lo dimostrava con precisione: l'AIDS è scoppiato nei sette Paesi in cui è stata effettuata la vaccinazione. (nogeoingegneria.com)
  • La vaccinazione di routine di una recluta di 19 anni è stata la causa scatenante della stimolazione del virus HIV dormiente in Aids. (nogeoingegneria.com)
  • Si raccomanda perciò di non somministrare nessun altro vaccino 14 giorni prima o vaccino papilloma virus tipologia la vaccinazione con questo medicinale. (bucurestitu.ro)
  • Boli cu transmitere sexuală, - PDF Free Download Vaccinazione papilloma virus per i maschi In tratamentul acestora, o atenţie deosebită trebuie dată şi partenerilor persoanelor infectate. (info-tecuci.ro)
  • Candidoza este cauzată de o ciupercă, care vaccinazione papilloma virus per i maschi în organismul nostru fără să provoace probleme, şi care se manifestă doar în caz de vaccinazione papilloma virus per i maschi de igienă, în caz de imunodepresiune boli cronice, terapie cu antibiotice, diabet. (info-tecuci.ro)
  • Vaccinazione papilloma virus papilloma virus vaccino bambino HPV, la vaccinazione è utile anche nel maschio? (info-tecuci.ro)
  • Paraziți în tratamentul mâinilor vaccinazione papilloma virus per i maschi, papilloma definition medical bani pentru viermii din ochi. (mediafilmcenter.ro)
  • Modalități de stabilire a lipitori varicele, Vaccino papilloma virus anche per maschi Vaccino papilloma vaccinazione papilloma virus maschio nei maschi, Înțelesul "liquido seminale" în dicționarul Italiană Vaccino contro il papilloma virus maschi - Mult mai mult decât documente. (mediafilmcenter.ro)
  • Vaccino hpv maschi costo Vaccinazione anti-HPV, a che punto siamo? (mediafilmcenter.ro)
  • L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda la vaccinazione di routine solo se un paese può mantenere vaccinato oltre l'80% delle persone. (wikipedia.org)
  • La vaccinazione di routine contro il virus della varicella zoster viene eseguita anche negli Stati Uniti e l'incidenza della varicella è stata drasticamente ridotta (da quattro milioni di casi all'anno nell'era pre-vaccino a circa 400 000 casi all'anno come nel 2005). (wikipedia.org)
  • La malattia del virus Marburg, che rientra nella stessa famiglia di quello che causa Ebola , era stata confermata in Guinea il 9 agosto. (ilsussidiario.net)
  • Il cancro del collo dell'utero è una malattia molto grave ed è causata da un virus chiamato Papilloma Virus umano (HPV). (donnaclick.it)
  • E' un vaccino estremamente efficace ed estremamente sicuro che protegge contro una terribile malattia come è il cancro dell'utero. (donnaclick.it)
  • La malattia da EBOV (Ebola Virus Disease, EVD) è una zoonosi con spillover occasionali in esseri umani, scimmie e probabilmente altri animali. (msd-italia.it)
  • Malattia X, sintomi e vaccino del nuovo virus pandemico. (quotidianodipuglia.it)
  • Al momento non esistono vaccini in commercio, né specifiche cure per il trattamento di questa malattia, che causa soprattutto febbre e forti dolori articolari. (gelocal.it)
  • La scoperta di come le persone con infezione subclinica da HIV siano a rischio di sviluppare rapidamente l'AIDS come malattia indotta dal vaccino è stata fatta da un'équipe medica che lavora con il dottor Robert Redfield al Walter Reed. (nogeoingegneria.com)
  • Tanto per cominciare, perché per liberarci dalla pandemia occorre comunque vaccinare il maggior numero di persone possibile, e concentrarsi sull'ampia protezione offerta dai vaccini: tutti quelli approvati finora, anche quelli con efficacia più ridotta, offrono una protezione pressoché totale contro le forme gravi e letali della malattia. (focus.it)
  • In chi presenta la malattia virale la probabilità di ischemia cardiaca cresce di molto nella settimana successiva al test del virus, in confronto allo stesso periodo degli anni precedenti e seguenti. (gelocal.it)
  • Se solo il 20-80% delle persone viene vaccinato, è possibile che un numero maggiore di persone contragga la malattia in età avanzata e che gli effetti patologici possano peggiorare. (wikipedia.org)
  • Ad26.ZEBOV/MVA-BN-Filo viene somministrato come iniezione intramuscolare in 2 dosi per la prevenzione della malattia da virus Ebola causata dalla specie virus Ebola Zaire in soggetti di età pari o superiore a 1 anno. (msdmanuals.com)
  • I pazienti sani senza fattori di rischio non dovrebbero però sottovalutare il rischio di contrazione del virus. (beppegrillo.it)
  • E' possibile la trasmissione anche attraverso contatti genitali "non penetrativi", l'uso del preservativo riduce il rischio di infezione, ma non lo elimina completamente in quanto il virus può infettare anche la cute non protetta dal profilattico. (donnaclick.it)
  • Il cancro cervicale è causato da alcuni tipi di papilloma virus umano HPV cosiddetti ad alto rischio. (adventube.ro)
  • Non sappiamo se un vaccinato contagiato possa trasmettere il virus a sua volta, ma non possiamo concederci questo rischio. (focus.it)
  • In realtà, l'autorizzazione per l'uso di emergenza non autorizza un vaccino, bensì l'uso temporaneo di un vaccino non autorizzato. (repubblica.it)
  • Una tecnologia tradizionale insomma per il nuovo vaccino autorizzato il 20 dicembre scorso dall'Agenzia europea del farmaco. (wallstreetitalia.com)
  • La Commissione europea ha autorizzato il primo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale. (federfarma.it)
  • Testuale: "Il fatto che troveremo il vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo agli immigrati", ha a più riprese ribadito", suscitando lo sconcerto dell'ex vicepremier Salvini. (secoloditalia.it)
  • Că hpv vaccino richiami nu credeți că prin telepatie se discută simultan aceeași lege şi în Italia şi în România? (artizanat-online.ro)
  • Da Vittorio Demicheli, epidemiolog si cercetator Cochrane fost, de papilloma virus quanti richiami, director medical în Piemont a demisionat recent, deoarece nu este de acord cu privire la aspectele papilloma virus quanti richiami de vaccinareşi a amintit că Italia nu dispune de un proiect viabil în acest domeniu. (artizanat-online.ro)
  • Mentre il vaccino contro il vaiolo non viene più conservato per scopi di salute pubblica, per precauzione le nuove reclute delle forze armate americane vengono immunizzate contro una possibile guerra biologica. (nogeoingegneria.com)
  • Nello specifico, nella giornata odierna saranno vaccinati 439 soggetti presso il Centro Culturale Casa Riese e 669 al Bocciodromo di Villorba, per un totale di 1.108 dosi di vaccino. (trevisotoday.it)
  • Il virus sinciziale è un comune virus respiratorio che solitamente causa sintomi lievi, simili al raffreddore. (sky.it)
  • Adnkronos) - La Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha approvato il primo vaccino da somministrare alle donne incinte che protegge i neonati dal virus respiratorio sinciziale (Rsv), causa di bronchioliti e polmoniti. (forzearmatenews.it)
  • Esistono virus che condizionano l'apparato respiratorio (es. (vaccino.net)
  • Si tratta dell'ultima arma nell'arsenale di vaccinazioni contro questo virus respiratorio principale causa di ricovero ospedaliero nei neonati, e responsabile della morte di migliaia di anziani ogni anno. (forzearmatenews.it)
  • Il Comitato di esperti dei Cdc sulle raccomandazioni sui vaccini dovrebbe riunirsi a metà settembre e in quell'occasione potrebbe valutare il vaccino anti-Rsv. (forzearmatenews.it)
  • La data prevista per questa seconda fase dell'operazione, che in sostanza è come la somministrazione del vaccino contro Emotet , è il 25 aprile 2021, ore 12:00. (libero.it)
  • Il protocollo del nuovo vaccino prevede la somministrazione di due dosi a distanza di 21 giorni, l'immunizzante resta stabile tra i due e gli otto gradi. (wallstreetitalia.com)
  • Ma il virus predominante variava tra le aree di trasmissione e i Paesi. (ilfarmacistaonline.it)
  • Se il monopolio privato della produzione di farmaci alimenta con le sue pratiche le diseguagliazne sociali a livello globale e nei singoli paesi, la distribuzione ineguale dei vaccini per il Covd-19, per l'impatto sanitario e sociale di questa pandemia, sta producendo un inedito salto di qualità. (sinistraineuropa.it)
  • In Europa, la maggior parte dei paesi non vaccina contro la varicella, sebbene il vaccino stia ottenendo un utilizzo più ampio. (wikipedia.org)
  • nel momento in cui entreranno a contatto con il virus, saranno perfettamente protette. (donnaclick.it)
  • Sulla discesa dei casi - dice - unico parametro certo è il numero dei deceduti che ci fa stimare un numero di persone entrate in contatto con il virus di 1/2 milioni di persone" . (novaradio.info)
  • La formulazione attualmente in studio è stata chiamata PXVX0317: si tratta di un vaccino a base di particelle simil-virali che imitano la struttura proteica esterna del virus. (gelocal.it)
  • In queste settimane siamo precipitati dalle promesse salvifiche nelle delusioni cocenti della soluzione offerta dai vaccini e non si tratta della loro efficacia nel garantire l'immunità dal virus, ma della loro disponibilità garantita o meno dall'industria farmaceutica o meglio dal gruppo di testa delle 10 società - conosciute collettivamente come Big Pharma - che controllano il mercato mondiale dei farmaci. (sinistraineuropa.it)
  • É anche il primo vaccino che utilizza un vettore virale vivo (altamente attenuato) ottenuto per uso umano, ed è in grado di indurre una robusta risposta immunitaria, sia cellulare sia umorale. (msd-italia.it)
  • L' HPV infetta soltanto l'uomo, ma gli studi sugli animali con papillomavirus analoghi suggeriscono che l'efficacia dei vaccini L1 VLP sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale. (adventube.ro)
  • Le cellule T del sistema immunitario riconoscono lo stimolo della proteina Spike e attivano la risposta immunitaria e la produzione di anticorpi specifici contro il virus . (humanitas.it)
  • Alcuni, però, ricercano gli anticorpi che riconoscono la proteina virale del nucleocapside che non è contenuta nei vaccini, e quindi non registrerebbero la presenza di una risposta immunitaria conseguente al vaccino. (focus.it)
  • Una volta all'interno della cellula, il virus rilascia il proprio codice genetico virale (RNA) e induce la produzione di proteine virali che creano nuovi coronavirus: questi si legano ad altre cellule e portano così avanti l' infezione . (humanitas.it)
  • Vaccino papilloma virus maschi quando farlo Infezione da HPV: nessuna vergogna vaccino hpv uomo controindicazioni Eu dau aceast carte biatului fetei, elevei, studentului Lng u este biroul meu. (mediafilmcenter.ro)
  • Traducere "nuovi vaccini" în română Papilloma virus vaccino bambino. (info-tecuci.ro)
  • La Commissione Europea ha rilasciato l'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata per il vaccino messo a punto da BioNTech e Pfizer il 21 dicembre 2020. (repubblica.it)
  • In particolare, su Twitter si accostano addirittura i sintomi con quelli degli effetti collaterali dei vaccini del coronavirus . (ilsussidiario.net)
  • Il virus SARS-CoV-2 ha forma rotondeggiante e sulla sua superficie ogni singola particella (virione) presenta delle " punte " che rendono il virus simile a una corona (da cui il nome Coronavirus). (humanitas.it)
  • Il coronavirus è un virus stagionale? (gelocal.it)
  • Il premier ha ricevuto nel pomeriggio una telefonata dal fondatore di Microsoft, miliardario filantropo, assai attivo sul fronte della lotta al coronavirus al punto di finanziare la ricerca sul vaccino . (ilmessaggero.it)
  • Nei topi, una sola iniezione di vaccino a mRNA contro il papillomavirus umano ha frenato la crescita dei tumori correlati all'infezione, come quello della cervice uterina. (gelocal.it)
  • Sunt obligaţi să se înscrie străinii care posedă un permis de şedere legal sau care sunt în aşteptarea reînnoirii acestui permis pentru muncă, pentru motive familiale şi protecţie internaţionalăcare lucrează sau care vaccino papilloma virus sardegna înscrişi la Centrele pentru ocuparea forţei de muncă. (constiintaortodoxa.ro)
  • Sunt esenţiale diagnozele şi terapii pentru acele boli care, vaccino papilloma virus sardegna termen scurt, nu reprezintă un pericol, dar care în timp ar putea constitui un risc pentru sănătate şi chiar pentru viaţă. (constiintaortodoxa.ro)
  • Având în vedere riscul de radiații, și având în vedere motivația pe care fiecare medic primește pentru fiecare hpv vaccino richiami vaccinate, se întreabă cum medicul poate evalua în mod obiectiv necesitatea vaccinării sau de pericol în fiecare caz legea cu siguranță nu poate anula acest lucru : necesitatea unei evaluări corecte și hpv vaccino richiami Vocile împotriva cerinței obligativității solicită transparență. (artizanat-online.ro)
  • Traducerea «vaccino» în 25 de limbi Nu avem destul vaccin pentru tine și copil. (info-tecuci.ro)
  • Apasă pentru a vedea definiția originală «vaccino» în dicționarul Italiană dictionary. (info-tecuci.ro)
  • Vaccino per papilloma virus nei maschi. (info-tecuci.ro)
  • Vaccino per papilloma virus nei maschi, Infect,iile transmise pe cale sexuala Papilloma virus vaccino per i maschi Sinonimele și antonimele liquido seminale în dicționarul de sinonime Italiană Per saperne di più, leggi questi approfondimenti. (mediafilmcenter.ro)
  • Arriverà il momento in cui gli effetti collettivi del vaccino porteranno una ventata di ottimismo. (focus.it)
  • Ma va capito se il vaccino funziona anche in questo nuovo caso. (ecoo.it)
  • Come funziona il vaccino AstraZeneca e in cosa differisce dagli altri due? (humanitas.it)
  • Il vaccino contro la varicella zoster è prodotto dal ceppo Oka / Merck del virus della varicella attenuato vivo. (wikipedia.org)
  • Papillomavirus genital mode de transmission Schistosomiasis risk factors È disponibile un vaccino per prevenire l'infezione da HBV. (info-tecuci.ro)
  • Il vaccino è disponibile da solo o insieme al vaccino MPR, in una versione nota come vaccino MMRV. (wikipedia.org)
  • Vaccino contro il papilloma virus maschi Cancro: OMS, "Bisogna vaccinarsi contro il Papilloma virus" human papillomavirus what every provider should know Cancerogeneza Fiecare cancer, la fiecare pacient, exprim o succesiune cronologic de evenimente celulare ce conduc la naterea tumorii maligne. (info-tecuci.ro)
  • Per tranquillizzarvi e darvi vaccino papilloma virus anche per maschi spiegazioni, entriamo però maggiormente nei dettagli delle varie casistiche. (mediafilmcenter.ro)
  • Diceva di avere quasi ottenuto un vaccino per l'influenza aviaria. (info-tecuci.ro)
  • Il vaccino contro l'hpv è estremamente efficace nel prevenire l'infezione (tra il 93 e il 100% di protezione per i tipi di virus contenuti nel vaccino) e di conseguenza le lesioni maligne che possono conseguire all'infezione stessa (percentuali analoghe). (donnaclick.it)
  • Vaccinando tutti i nostri figli otterremo un effetto gregge che aumenterà la protezione dei figli stessi, e proteggerà tutti quanti. (donnaclick.it)
  • Il virus entra nella cellula legandosi ad ACE2 e impedisce così all'enzima di esercitare le proprie funzioni di protezione. (humanitas.it)
  • Tanto più ora, in vista delle feste e delle riunioni con parenti e amici: servono circa 15 giorni per garantire un'adeguata protezione generata dal vaccino. (huffingtonpost.it)
  • Il virus Hpv si trasmette per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose. (donnaclick.it)
  • Questo saggio misura gli anticorpi contro un singolo epitopio neutralizzante per vaccino anti papilloma virus maschile tipo specifico di HPV. (adventube.ro)
  • A meno che tu vaccino anti papilloma virus maschile voglia beccarti l' HPVè meglio se chiudi le gambe. (adventube.ro)
  • Boli cu transmitere sexuală, - PDF Free Download Si raccomanda perciò di non somministrare altri vaccini in concomitanza o simultaneamente. (bucurestitu.ro)
  • Vaccino papilloma virus gratuito campania Boli cu transmitere sexuală, - PDF Download gratuito Prin urmare, nu se recomandă administrarea nici unui alt vaccin, fie în aceeaşi zi fie la momente vaccino papilloma virus nell uomo. (bucurestitu.ro)
  • La maggior parte di questi test ricerca gli anticorpi che rispondono alla proteina Spike e, una volta trovati, non riesce a distinguere tra anticorpi dovuti al vaccino o conseguenti a un'infezione. (focus.it)
  • Attualmente, questi altri attori immunitari non vengono identificati dai test anticorpali, ma in futuro sarà fondamentale studiarli per capire quando intervenire con un vaccino di richiamo. (focus.it)