Un ceppo di topi derivanti da uno spontaneo MUTATION (Mdx) in un C57Bl topi. Questa mutazione è x chromosome-linked e produce vitale omozigoti animali che manca la DYSTROPHIN delle proteine muscolari, i livelli sierici di enzimi muscolari... e lesioni istologiche simile a quella umana. Il istologica distrofia, collegamenti, e la mappa posizione di Mdx fare questi topi un valido modello animale di Duchenne distrofia il guscio.
La distrofia muscolare animale è un gruppo di malattie genetiche degenerative che colpiscono il tessuto muscolare scheletrico, causando progressiva debolezza e atrofia.
Una malattia del muscolo recessivo legata al cromosoma X causata da un ’ incapacità a sintetizzare DYSTROPHIN, che partecipa mantenere l'integrità della sarcolemma. Le fibre muscolari sottoporsi ad un processo che caratteristiche degenerazione e rigenerazione. Le manifestazioni cliniche includono debolezza prossimale nei primi anni della nostra vita, pseudohypertrophy, cardiomiopatia (vedere MYOCARDIAL DISEASES), un aumento dei casi di insufficienza generali. Becker distrofia muscolare e 'una condizione correlata con un' insorgenza più tardiva della malattia (di solito adolescenza) e un lentamente progressiva. (Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto p1415)
Una delle proteine muscolari localizzato in superficie mucose che e 'il prodotto della distrofia muscolare di Duchenne / Becker. Soggetti affetti da distrofia muscolare di Duchenne generalmente non hanno completamente dystrophin con Becker distrofia muscolare ha un' alterazione dystrophin di dimensioni e caratteristiche cytoskeletal condivide con altre proteine quali SPECTRIN e alpha-actinin ma l'esatta funzione di dystrophin non è limpida. Una possibile ruolo potrebbe essere per preservare l'integrità e l 'allineamento della membrana plasmatica alla miofibrille durante la contrazione del muscolo e relax. MW 400 kDa.
Un autosomally-encoded 376-kDa cytoskeletal proteina che è simile nella struttura e sulla funzione di DYSTROPHIN ubiquitously-expressed. È una proteina che contribuisce ad ancorare le cellule dello scheletro al PLASMA membrana.
Un sottotipo di nel muscolo striato attaccato con tendini allo scheletro, muscoli scheletrici si stanno innervated e i loro movimenti possono essere controllati consciamente sono inoltre anche chiamato muscoli volontari.
Un insieme eterogeneo di gruppi di ereditato miopatie, caratterizzata da perdere e debolezza del muscolo scheletrico, sono classificate per i luoghi di muscolo deboli; ANNI DI precoce; e INHERITANCE.
La musculofibrous divisorio che separa la carie dal torace addominale. Contrazione del diaframma aumenta il volume della cavita 'toracica aiutando l ’ inalazione.
Grande, angioistocitoma nemmeno le singole cellule o cilindrico prismica in forma, che formano la base unita 'di muscolo scheletrico. Sono composti da miofibrille comune e attaccato alla SARCOLEMMA. Derivano dalla fusione di myoblasts scheletriche (MYOBLASTS dello scheletro) in una syncytium, seguita da differenziazione.
Un gruppo di proteine che associamo DYSTROPHIN alla membrana cellulare per formare DYSTROPHIN-ASSOCIATED PROTEIN complicata.
I topi inbred C57Bl sono una particolare linea genetica di Mus musculus, ampiamente utilizzati in ricerca biomedica per i loro tratti geneticamente e fenotipicamente omogenei e stabili.
L'impetuoso membrana plasmatica delle cellule muscolari. (GLICK, glossary of Biochimica e biologia, 1990)
Dystrophin-associated proteine che giocare coinvolto nella formazione di un collegamento tra transmembrana laminin-2 e DYSTROPHIN. Alfa e beta dystroglycan sottospecie di origine attraverso post-translational PROTEIN TRATTAMENTO di una singola precursore proteine.
Fisiologico rinnovo, riparazione, o la sostituzione dei tessuti.

I topi inbred Mdx sono una particolare linea di topi da laboratorio utilizzati nella ricerca scientifica, noti per avere una mutazione genetica che causa distrofia muscolare di Duchenne (DMD), una malattia genetica progressiva e fatale che colpisce i muscoli scheletrici e cardiaci.

La sigla "Mdx" sta per "muscolo dystrophy Duchenne X-linked", dove "X-linked" indica che la mutazione si trova sul cromosoma X. Nello specifico, i topi Mdx hanno una delezione di un gene chiamato distrofina, che è responsabile della produzione di una proteina essenziale per la struttura e la funzione dei muscoli scheletrici e cardiaci.

La mancanza di distrofina nei topi Mdx porta a sintomi simili a quelli osservati nella DMD umana, come debolezza muscolare progressiva, infiammazione cronica, fibrosi e atrofia muscolare. Questi topi sono spesso utilizzati come modelli animali per studiare la fisiopatologia della malattia e testare potenziali trattamenti terapeutici.

Tuttavia, è importante notare che i topi Mdx non sviluppano alcuni aspetti della DMD umana, come l'insufficienza cardiaca progressiva e la compromissione respiratoria, il che può limitarne l'utilità come modelli per studiare questi aspetti della malattia.

La distrofia muscolare animale è un termine generale che si riferisce a un gruppo di malattie genetiche caratterizzate dalla degenerazione e dal progressivo indebolimento dei muscoli scheletrici. Queste condizioni sono causate da mutazioni in specifici geni che portano alla produzione di proteine difettose o a una loro mancata produzione, il che influisce negativamente sulla capacità del muscolo di mantenersi sano e funzionale.

La distrofia muscolare animale è analoga alle distrofie muscolari umane e può essere classificata in diversi tipi in base al gene interessato, all'età di insorgenza, alla gravità dei sintomi e all'evoluzione della malattia. I segni clinici più comuni includono debolezza muscolare progressiva, atrofia muscolare, difficoltà di movimento, rigidità articolare e difficoltà respiratorie.

La distrofia muscolare animale è stata studiata ampiamente come modello per comprendere meglio le basi molecolari e fisiopatologiche delle distrofie muscolari umane, con l'obiettivo di sviluppare strategie terapeutiche efficaci. Tra i modelli animali più comunemente utilizzati ci sono il topo (Mus musculus), il cane (Canis lupus familiaris) e il golden retriever (Canis lupus familiaris).

La distrofia muscolare di Duchenne, una forma particolarmente grave e progressiva della malattia, è stata studiata approfonditamente nel modello del cane danese giallo (Danish Golden Retriever), che presenta sintomi simili a quelli umani. Questo ha permesso di comprendere meglio la fisiopatologia della malattia e di testare potenziali trattamenti, come la terapia genica e farmacologica, prima di passare agli studi clinici sui pazienti umani.

La Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD) è un disturbo genetico progressivo che causa debolezza muscolare. Si tratta di una forma grave di distrofia muscolare, che colpisce prevalentemente i maschi. La DMD si manifesta di solito entro i primi anni di vita e peggiora rapidamente. I bambini con questa malattia possono avere difficoltà a camminare, alzarsi da terra e climbar le scale. Spesso, i bambini con DMD perdono la capacità di camminare intorno all'età di 12 anni. La debolezza muscolare si estende anche ai muscoli respiratori e cardiaci, il che può causare problemi di respirazione e insufficienza cardiaca.

La DMD è causata da una mutazione nel gene della distrofina, che codifica per una proteina importante per la salute dei muscoli. Questa mutazione provoca una carenza o assenza totale di distrofina, portando alla degenerazione e alla morte delle cellule muscolari (fibre).

La diagnosi di DMD si basa solitamente su esami del sangue per la misurazione dell'enzima creatinfosfochinasi (CPK), che è elevato in presenza di danni ai muscoli. La conferma della diagnosi può essere ottenuta attraverso una biopsia muscolare o un test genetico.

Attualmente, non esiste una cura per la DMD, ma i trattamenti possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita. Questi possono includere fisioterapia, farmaci per controllare la rigidità muscolare (spasticità) e dispositivi di supporto come sedie a rotelle o ausili respiratori. La ricerca è in corso per trovare nuove terapie e trattamenti per questa malattia debilitante.

La distrofina è una proteina essenziale per la struttura e la funzione dei muscoli scheletrici. Si trova principalmente nel citoplasma delle fibre muscolari striate e svolge un ruolo cruciale nella riparazione e nella protezione delle membrane cellulari durante il normale esercizio fisico. Nell'uomo, la distrofina è codificata dal gene DMD (distrofina) situato sul cromosoma X (Xp21.2-p11.2).

Le mutazioni nel gene DMD possono causare diversi disturbi neuromuscolari, tra cui la distrofia muscolare di Duchenne e Becker, che sono caratterizzate da debolezza muscolare progressiva, atrofia muscolare e compromissione della funzione cardiorespiratoria. Nella distrofia muscolare di Duchenne, la proteina distrofina è gravemente alterata o assente, il che porta a lesioni ripetitive delle membrane cellulari durante l'esercizio fisico e alla degenerazione muscolare. Nella distrofia muscolare di Becker, invece, la proteina distrofina è presente ma alterata, con una forma più lieve della malattia rispetto alla distrofia muscolare di Duchenne.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

Il muscolo scheletrico, noto anche come striato volontario, è un tipo di muscolo responsabile dei movimenti del corpo controllati volontariamente. È costituito da fasci di fibre muscolari avvolte in una membrana connettiva chiamata fascia e unite alle ossa attraverso tendini. Ogni fibra muscolare è composta da molti miofibrille, che sono lunghi filamenti proteici responsabili della contrazione muscolare.

Le caratteristiche distintive del muscolo scheletrico includono la presenza di strisce trasversali visibili al microscopio (da cui il nome "striato"), che corrispondono all'allineamento regolare dei miofibrille. Queste strisce, chiamate bande A e bande I, sono create dal diverso grado di sovrapposizione tra actina e miosina, due proteine fondamentali per la contrazione muscolare.

Il muscolo scheletrico è innervato dai motoneuroni del sistema nervoso centrale (SNC), che inviano impulsi elettrici attraverso le giunzioni neuromuscolari per stimolare la contrazione muscolare. La capacità di controllare volontariamente il movimento è una funzione critica del muscolo scheletrico, consentendo attività come camminare, afferrare oggetti e mantenere la postura.

Lesioni o malattie che colpiscono il muscolo scheletrico possono causare debolezza, rigidità, dolore o perdita di funzione. Esempi di tali condizioni includono distrofia muscolare, miopatia e lesioni traumatiche come strappi muscolari o stiramenti.

La distrofia muscolare è un gruppo eterogeneo di malattie genetiche caratterizzate da una progressiva degenerazione e morte dei muscoli scheletrici. Queste patologie sono causate da mutazioni in specifici geni che codificano per proteine ​​strutturali o regolatorie essenziali per la funzione e il mantenimento della salute delle fibre muscolari.

I due tipi più comuni di distrofia muscolare sono la Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD) e la Distrofia Muscolare di Becker (BMD). La DMD è una forma grave e progressiva che si manifesta generalmente entro i primi 5 anni di vita, con una debolezza muscolare rapida e progressiva che porta alla perdita della capacità di camminare intorno all'età di 12 anni. La BMD è una forma più lieve e lenta, che si manifesta in età più avanzata (di solito dopo i 10 anni) e può consentire la capacità di camminare fino all'adolescenza o anche all'età adulta.

Entrambe le forme sono causate da mutazioni nel gene della distrofina, che fornisce istruzioni per la produzione della proteina distrofina, importante per mantenere l'integrità strutturale delle fibre muscolari. Nei pazienti con DMD, la mancanza di distrofina porta a lesioni ripetitive e alla morte delle cellule muscolari, mentre nei pazienti con BMD, residui funzionali della proteina possono ancora essere presenti, causando una forma più mite.

Altri tipi di distrofie muscolari includono la Distrofia Muscolare Congenita (CMD), la Distrofia Muscolare di Emery-Dreifuss (EDMD), la Distrofia Muscolare Facio-Scapolo-Humerale (FSHD) e la Distrofia Miotonica di Tipo 1 (DM1). Ognuna di queste forme ha cause genetiche diverse, sintomi specifici e diversi gradi di gravità.

La diagnosi di distrofie muscolari si basa su una combinazione di esami clinici, test genetici e analisi del tessuto muscolare. Il trattamento è mirato a gestire i sintomi, mantenere la funzione muscolare e migliorare la qualità della vita. Gli interventi possono includere fisioterapia, terapie di supporto, farmaci per controllare il dolore o trattare complicanze come disturbi respiratori o cardiaci. In alcuni casi, i trapianti di cellule staminali o la terapia genica possono essere considerati come opzioni di trattamento sperimentali.

Il diaframma è un muscolo primario dell'apparato respiratorio che separa la cavità toracica da quella addominale. Si tratta di una struttura a forma di cupola che, durante la contrazione, si abbassa e aumenta il volume della cavità toracica, permettendo l'ingresso dell'aria nei polmoni (inspirazione). Al rilasciamento del muscolo, la cavità toracica si rimpicciolisce, favorendo l'espulsione dell'aria dai polmoni (espirazione). Il diaframma svolge quindi un ruolo fondamentale nella ventilazione polmonare ed è soggetto a diverse patologie, come ernie o paralisi, che possono influenzare negativamente la funzionalità respiratoria.

I muscoli scheletrici sono costituiti da fasci di fibre muscolari volontarie, anche note come miofibre. Ogni miofibrilla è composta da ripetizioni di unità strutturali chiamate sarcomeri, che contengono filamenti proteici contrattili: actina (filamenti sottili) e miosina (filamenti spessi).

Esistono tre tipi principali di fibre muscolari scheletriche, classificate in base alle loro caratteristiche funzionali e biochimiche:

1. Fibre di tipo 1 (a contrazione lenta o "rosse"): queste fibre hanno un'elevata resistenza alla fatica, un ricco apporto di vasi sanguigni e un'alta attività dell'enzima citocromo c ossidasi. Vengono reclutate per compiti che richiedono una forza sostenuta prolungata nel tempo.

2. Fibre di tipo 2a (a contrazione rapida e intermedia): queste fibre hanno un'elevata capacità di generare forza, un moderato apporto di vasi sanguigni e un'attività intermedia dell'enzima citocromo c ossidasi. Vengono reclutate per compiti che richiedono una forza moderata e resistenza alla fatica.

3. Fibre di tipo 2x/2b (a contrazione rapida e veloce): queste fibre hanno un'elevata capacità di generare forza, un limitato apporto di vasi sanguigni e una bassa attività dell'enzima citocromo c ossidasi. Vengono reclutate per compiti che richiedono una forza elevata ma solo per brevi periodi di tempo.

Le fibre muscolari scheletriche sono in grado di contrarsi e rilassarsi grazie al meccanismo della leva, che permette il movimento delle articolazioni e la produzione di forza necessaria per compiere varie azioni quotidiane.

Le proteine associate alla distrofina (DAPs) sono un gruppo di proteine che interagiscono e si legano alla distrofina, una proteina muscolare essenziale. La distrofina è una proteina grande e complessa che si trova sotto la membrana plasmatica delle cellule muscolari scheletriche e cardiache. Si pensa che svolga un ruolo importante nella stabilità della membrana cellulare durante la contrazione muscolare.

Le DAPs sono una serie di proteine che si legano alla distrofina e aiutano a mantenere l'integrità della membrana cellulare durante l'esercizio fisico e altre attività che richiedono la contrazione muscolare. Queste proteine includono glicoproteine, proteine di adesione e proteine strutturali. Alcune delle DAPs più studiate includono la sintrofina-alfa, la distrobrevina, la distromucina e la distroglicana.

Le mutazioni nei geni che codificano per le proteine associate alla distrofina possono portare a diverse forme di distrofia muscolare, una malattia genetica che colpisce i muscoli scheletrici e cardiaci. Ad esempio, la mutazione del gene della sintrofina-alfa è stata associata alla forma più comune di distrofia muscolare, nota come distrofia muscolare di Duchenne. La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia progressiva che porta a debolezza muscolare grave e alla perdita della capacità di camminare. Altre forme di distrofia muscolare associate a mutazioni nelle proteine associate alla distrofina includono la distrofia muscolare di Becker, la distrofia muscolare miotonica di tipo 1 e la distrofia muscolare facio-scapolo-omerale.

In sintesi, le proteine associate alla distrofina sono una classe di proteine che giocano un ruolo importante nella stabilità e nella funzione dei muscoli scheletrici e cardiaci. Le mutazioni in questi geni possono portare a diverse forme di distrofia muscolare, una malattia debilitante che colpisce i muscoli del corpo.

I topi inbred C57BL (o C57 Black) sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio comunemente utilizzati in ricerca biomedica. Il termine "inbred" si riferisce al fatto che questi topi sono stati allevati per molte generazioni con riproduzione tra fratelli e sorelle, il che ha portato alla formazione di una linea genetica altamente uniforme e stabile.

La linea C57BL è stata sviluppata presso la Harvard University nel 1920 ed è ora mantenuta e distribuita da diversi istituti di ricerca, tra cui il Jackson Laboratory. Questa linea genetica è nota per la sua robustezza e longevità, rendendola adatta per una vasta gamma di studi sperimentali.

I topi C57BL sono spesso utilizzati come modelli animali in diversi campi della ricerca biomedica, tra cui la genetica, l'immunologia, la neurobiologia e la farmacologia. Ad esempio, questa linea genetica è stata ampiamente studiata per quanto riguarda il comportamento, la memoria e l'apprendimento, nonché le risposte immunitarie e la suscettibilità a varie malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

È importante notare che, poiché i topi C57BL sono un ceppo inbred, presentano una serie di caratteristiche genetiche fisse e uniformi. Ciò può essere vantaggioso per la riproducibilità degli esperimenti e l'interpretazione dei risultati, ma può anche limitare la generalizzabilità delle scoperte alla popolazione umana più diversificata. Pertanto, è fondamentale considerare i potenziali limiti di questo modello animale quando si interpretano i risultati della ricerca e si applicano le conoscenze acquisite all'uomo.

Il sarcolemma è la membrana cellulare altamente specializzata che circonda le fibre muscolari scheletriche, cardiache e lisce. Essa svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell'equilibrio elettrolitico all'interno della cellula, nella conduzione degli impulsi nervosi che innescano la contrazione muscolare e nel rilascio di molecole come ioni calcio e neurotrasmettitori. Il sarcolemma è costituito da una membrana lipidica bilayer con proteine integrate, tra cui canali ionici, pompe per il trasporto attivo e recettori per ormoni e neurotrasmettitori. La sua struttura altamente organizzata le permette di sostenere l'elevato tasso di contrazioni muscolari e di partecipare a processi come la crescita, la riparazione e la rigenerazione dei muscoli.

I distroglicani sono un tipo di proteine transmembrana che si trovano sulla superficie cellulare delle cellule muscolari scheletriche e cardiache, nonché dei neuroni. Sono noti per il loro ruolo importante nell'ancoraggio e nella segnalazione della proteina del recettore dell'acetilcolina (AChR) nella giunzione neuromuscolare. I distroglicani aiutano a mantenere l'integrità strutturale e funzionale della giunzione neuromuscolare e svolgono un ruolo cruciale nel processo di rigenerazione muscolare dopo lesioni o malattie.

Le mutazioni nei geni che codificano per i distroglicani possono portare a diverse condizioni neurologiche e muscolari, come la distrofia muscolare congenita di tipo 1 (MDC1A), la distrofia muscolare miotonica di Tipo 1 (DM1) e la sindrome di Walker-Warburg. Questi disturbi sono caratterizzati da debolezza muscolare, ritardo nello sviluppo, anomalie scheletriche e altri sintomi neurologici.

In breve, i distroglicani sono proteine transmembrana che giocano un ruolo cruciale nell'ancoraggio e nella segnalazione delle proteine del recettore dell'acetilcolina nella giunzione neuromuscolare, e le mutazioni in questi geni possono portare a diverse condizioni neurologiche e muscolari.

La rigenerazione, in campo medico e biologico, si riferisce al processo di ripristino e rinnovamento dei tessuti danneggiati o persi, attraverso la quale le cellule danneggiate vengono sostituite con cellule nuove e funzionalmente attive. Questo processo può verificarsi naturalmente nell'organismo, come accade ad esempio durante la guarigione delle ferite cutanee, o può essere indotto artificialmente attraverso l'uso di fattori di crescita, cellule staminali o ingegneria tissutale.

La rigenerazione dei tessuti è un processo complesso che richiede la coordinazione di diversi eventi biologici, tra cui la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali, l'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), la maturazione del tessuto e il rimodellamento. La capacità di rigenerazione varia notevolmente tra i diversi tipi di tessuti: alcuni tessuti, come quelli epiteliali della pelle o del fegato, hanno una grande capacità di rigenerarsi, mentre altri, come il tessuto nervoso o il muscolo cardiaco, hanno una capacità limitata o assente di rigenerazione.

La ricerca sulla rigenerazione dei tessuti è un'area attiva e in crescita della biomedicina, con l'obiettivo di sviluppare strategie terapeutiche per riparare i danni tissutali causati da malattie, traumi o interventi chirurgici. L'ingegneria tissutale e la terapia cellulare sono due approcci promettenti che stanno emergendo come possibili strategie per indurre la rigenerazione dei tessuti in situazioni cliniche complesse, come ad esempio la riparazione di lesioni del midollo spinale o la rigenerazione del muscolo cardiaco dopo un infarto.

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