La condizione fisica di sostenere un'applicato carico, questa spesso si riferisce all'ossa o alle articolazioni portanti che sostenere il peso del corpo, specialmente quelli nella colonna vertebrale, anca, ginocchia e piedi.
Un tendine legame formato tra le ossa del femore e rotula;; la tibia.
Il secondo piu 'ossa dello scheletro. E' a lungo la zona mediale della gamba: Articolare con il FIBULA lateralmente, l'astragalo, il femore prossimale e distale.
Procedura per accelerare la capacità di un paziente a camminare o muoversi riducendo il tempo di deambulazione. E 'caratterizzato da un lasso di ricovero o di quanto sia normalmente recumbency allenati.
Tecnica per ridurre l ’ uso, o movimento da immobilizzando o animale restrittivo per sospendere dal inferiori o croce. Questo immobilizzazione è usato per simulare alcuni effetti della gravita 'ridotta a studiare l'assenza di gravita' fisiologia.
La più lunga e osso più lungo dello scheletro, si trova tra il hip ed il ginocchio.
Una frattura della tibia si riferisce a una lesione ossea che interessa la tibia, comunemente nota come la "gamba inferiore", e può variare da una semplice crepa a una rottura completa o multipla, con possibile spostamento dei frammenti ossei.
Noninflammatory malattia degenerativa delle protesi composto da tre grandi categorie: Condizioni quel blocco normale movimento sincronizzato, condizioni che produrre percorsi anormale di movimento e malattie che provocano stress risultante in cambiamenti di concentrazione della cartilagine articolare. (Crenshaw, Campbell era l'agente Ortopedia, ottavo Ed, p2019)
Legni usati come una passeggiata l'AIDS. I bastoncini possono avere tre o quattro denti alla fine dell'albero.
Uno strato protettivo di studio, flessibili sulla cartilagine articolare finisce di ossa. Fornisce una superficie piana di movimento, proteggendo le estremità delle ossa lunghe da indossare alla punti di contatto.
Le proprietà, processi, o il comportamento dei sistemi biologici sotto l'azione di forze meccaniche.
Bastoni di legno o metallo progettato per aiutare una persona a camminare. (UMDNS, 1999)
La distanza e direzione in cui un osso locale può prolungare. Capacita 'di movimento è in funzione delle condizioni delle articolazioni, muscoli, e dei tessuti connettivi. Flessibilita' inconsueta dell'articolazione possa essere migliorata, attraverso adeguate STRETCHING muscolo torso.
La posizione o atteggiamento del corpo.
Fratture in cui l'irruzione osso non è accompagnata da una ferita esterna.
Barre di ossa, metallo, o altro materiale usato per fissazione o dei frammenti di ossa fratturate.
Il locale e 'formato dall'articolazione della testa del femore e l'acetabolo del PELVIS.
Fisiologico restauro del tessuto osseo e sulla funzione dopo una frattura. Include calli ossei formazione e alla sostituzione del tessuto osseo.
Il locale è formata da articolare inferiore e malleolar superfici del articolare la tibia, il malleolar superficie articolare della FIBULA; e malleolar malleolar mediale, laterale e Feccellente superfici del pendio.
L'estremita 'distale della gamba nei vertebrati, composto dalle caviglia); (Tarso, metatarso e falangi; i tessuti molli che circondano le ossa.
Una regione di l'estremità inferiore antistante e compreso il ginocchio.
La piu 'grande delle ossa tarsal e' situato al più basso e parte posteriore del piede, formando l'obbedienza.
Le sostanze che mostrano le proprietà fisiche di elasticita 'e la viscosita', il dual-nature di queste sostanze li obbliga a resistere applicato al tempo in un modo.
Non puo 'asportare un osso. (Dorland cura di), 28
Un generale per un grado da lieve a moderato grado di debolezza muscolare, occasionalmente utilizzato come sinonimo di PARALYSIS (grave o completa perdita di funzione motoria). In piu 'grande letteratura, paresi spesso fatto riferimento specificamente per paretic neurosifilide neurosifilide) (vedere "General paresi" e "paralisi generale" che lo porti ancora connotazione. Paresi bilaterale agli arti inferiori come paraparesi.
I sette ossa che formano la parte superiore, per dirne calcagno; pendio; cuboide, scafoide e degli interni, centro e segni cuneiformi esterni.
Una malattia in cui uno o più degli archi del piede fitta al quadricipite, Vero?
La quantità di minerali per centimetro quadrato di osso, questa e 'la definizione utilizzata nella prassi clinica, una densita' ossea sarebbe espresso in grammi per millilitro. E 'molto frequente, misurata con raggi x, X RAY absorptiometry o tomografia computerizzata. Densita' ossea è un importante indicatore per l'osteoporosi.
Un osso di determinazione utilizzando un fissatore esterno sulla parte superiore (termine Fixators) per correggere pseudarthroses allungamento degli arti, deformazioni e altri, ed aiutare la guarigione delle fratture traumatiche o altrimenti senza speranza e le infezioni, quali epatite osteomielite. Il metodo e 'stato ideato dal russo chirurgo ortopedico Gavriil Abramovich Ilizarov (1921-1992) (da Bull Hosp giusto Dis 1992 Summer; 52, paragrafo 1: 1)
Un tipo di esercizio strength-building che richiede il corpo muscoli per esercitare una forza contro una qualche forma di resistenza, quali il peso, spilungone, acqua, o oggetti irremovibili. Resistenza fisica è una combinazione di collaudi statici e dinamici che coinvolgono la riduzione della durata e le contrazioni allungamento dei muscoli scheletrici.
La superficie articolare all'emisfero all'arto superiore del femore. (Stedman, 26 Ed)
Anatomia e funzionale disturbi che modificano il piede.
Frattura impiantabile dispositivi per la fissazione di frammenti di ossa di viti per coprire la frattura gap and schermare la frattura da stress come osso guarisce UMDNS. (1999)
L ’ uso di chiodi che sono stati inseriti nell'osso carie al fine di mantenere ossa fratturate insieme.
O stile di camminare.
Il secondo più grande del tarsal articola con le ossa. E la tibia e FIBULA per formare la caviglia.
Oggetti usati Nonexpendable nello svolgimento di chirurgia ortopedica e relativo della terapia. Sono distinti da orthotic DEVICES, strumento utilizzato per prevenire o deformita 'corretto nei pazienti.
L ’ attività in cui il corpo avance ad una bassa a ritmo moderato spostando i piedi in maniera coordinata. Questo comprende ricreativo camminiamo, camminiamo per allenarsi, e competitiva race-walking.
Ferite al ginocchio o la protesi.
L ’ uso di dispositivi interna (lastre di metallo, unghie, bacchette, ecc.) per mantenere la posizione di una frattura in un allineamento.
L'innesto di osso da un sito donatore al ricevente.
Dispositivi esterne che contengono cavi o viti che sono collocati con uno o entrambi con la formazione di osso al fine di mantenere la posizione di una frattura in un allineamento. Questi strumenti permettono facilmente accesso alle ferite, un aggiustamento durante il processo di guarigione e piu 'un utilizzo funzionale degli arti.
Danno o del male alla caviglia o giuntura della caviglia di solito inflitte da una fonte esterna.
Per muoversi o camminare a piedi con l'uso dell'AIDS.
Lo spostamento di ossa esagerato in relazione a carico delle articolazioni, potrebbe essere congenite o di origine traumatica.
L'articolazione tra la superficie articolare della rotula la rotula e la superficie del femore.
Fratture in cui c'è una ferita esterna comunicando con la frattura dell'osso.
Lo spostamento laterale dell'alluce (Hallux), producendo deformita 'del primo metatarsophalangeal JOINT con insensibile, borsa, o formazione di callo le ossa rilievo.
La fibrocartilages interarticolare della superficie superiore della tibia.
Bende fatta di fibra di vetro, plastica, o bendaggi impregnati con del gesso utilizzato per l ’ immobilizzazione di varie parti del corpo in caso di dislocazione e fratture, ferite infette, in confronto con - Ingessature finte, lancia fatta di fibra di vetro o plastica sono leggeri, radiolucent, capace di sopportare l'umidita ', e meno rigido.
Una lega di cobalto 60%, 20 percento di cromo, 5% molibdeno, e tracce di altre sostanze. È usato in dentiere, protesi chirurgica di elettrodomestici e degli strumenti.
L'osso della gamba e laterale inferiore della tibia. In proporzione alla base, che e 'la piu' sottili e delle ossa lunghe.
Roentgenography uno spinello, di solito dopo l ’ iniezione di positivo o negativo mezzo di contrasto.
Fratture del femore.
Disturbi dell ’ osso e cartilagine ricopre.
Un sottotipo di nel muscolo striato attaccato con tendini allo scheletro, muscoli scheletrici si stanno innervated e i loro movimenti possono essere controllati consciamente sono inoltre anche chiamato muscoli volontari.
Generale o non specificati ferite su un piede.
Una sindrome caratterizzata dalla formazione o retropatellare peripatellar dolore derivante da variazioni nella fisica e biochimica patellofemoral locale. Il dolore e 'piu' importanti quando siamo saliti o una discesa scale, accovacciato o seduto con le ginocchia piegate. C'e 'una mancanza di consenso per l ’ eziologia. La sindrome è spesso accompagnata da confuso con (o) condropatia rotulea, descrivendo una condizione patologica della cartilagine e non una sindrome.
Movimento o la capacità di spostare da un posto o nell'altro, e possono far riferimento agli umani, vertebrato o invertebrato animali e microorganismi.
Camminare aiuta generalmente avere due handgrips e quattro gambe.
I cinque ossa lunghe del metatarso, articolare con il tarsal ossa stretta e le falangi delle dita distale.
La articulations tra le varie ossa tarsal. Questo non comprende la caviglia JOINT che consiste della articulations tra il; FIBULA; la tibia e l'astragalo.
Un cavo di fibra che collega i muscoli nel retro del vitello per l'obbedienza.
I due tipi di spazi tra le quali acqua e ad altri fluidi corporei sono distribuiti: Extracellulari ed intracellulari.
Metodo non invasivo di anatomia interna basata sul principio che nuclei atomici nel un forte campo magnetico impulsi di assorbire l'energia e li emettono onde radio che può essere ricostruito in immagini computerizzate. Il concetto include protone giro tomographic tecniche.
Mancanza di stabilità di un ’ articolazione o in galera protesi. Fattori sono intra-articular malattia e l 'integrità delle strutture extra-articular come capsula articolare, legamenti e i muscoli.
L'articolazione tra la testa di una falange e la base di quella distale e, in entrambi i piedi.
L'appartamento, osso triangolare situato nella parte anteriore del ginocchio.
Lesione sulla superficie della pelle del piede, generalmente accompagnata da infiammazione. La lesione o necrotico e infezione è spesso associati al diabete, o lebbra.
La parte del bacino che comprende la cavità pelvica dove la testa del femore si unisce a formare due JOINT (acetabulofemoral articolare).
- connettivo specifica che è il principale componente dello scheletro. Il principale componente cellulari dell ’ osso è composta di osteoblasti; osteociti; e osteoclasti, mentre FIBRILLAR Fibrillari e creano cristalli MATRIX idrossiapatite l'osso.
Un progressivo: Malattia degenerativa delle articolazioni, la più comune forma di artrite, specialmente nelle vecchie persone. La malattia può risultare non dal processo d'invecchiamento, ma da modificazioni biochimiche e sottolinea biomeccanica a carico della cartilagine articolare. Nella letteratura straniera è spesso detto osteoarthrosis Deformante.
Esame di tutte le parti del corpo per ragioni diagnostiche mediante lastre o GAMMA piu 'in alto, registrazione delle immagini su una superficie sensibile... (come la pellicola fotografica).
Nessuna delle due estremità dell'non-primate animali terrestri a quattro zampe. Di solito consiste di un femore; FIBULA; la tibia e il tarso; metatarsi; e dita. (Dal Storer et al., General zoologia, Ed, sesto p73)
Squilibrio in dimensione ed il numero di fibre muscolari si sono verificati con l'invecchiamento, flusso ematico, o dopo l ’ immobilizzazione, perdita di gravità prolungata, malnutrizione, e soprattutto in denervazione.
Uno sport dove pesi sono innalzati a livello agonistico o è un'esercitazione.
Irritazione o infiammazione di una borsa, il sacco fibroso che faranno da cuscinetto tra muovendo le strutture di ossa, muscoli, tendini o la pelle.
Noninflammatory malattia degenerativa dell'anca che di norma si presenta in ritardo metà o vecchiaia. E 'caratterizzato da crescita o maturational sul collo e testa del femore, nonché acetabolare displasia. Sintomo e' un dolore o portanti.
Un completo o parziale ritorno al normale, o un'attività fisiologico di un organo o parte dopo una malattia o un trauma.
Specializzato ordigni usati in ortopedia operazione per riparare fratture.
Distorsioni o deformazioni del piede, o una parte del piede, acquisita attraverso malattie o incidenti, dopo la nascita.
Un congener farmacologico di serotonina e della muscolatura liscia dei contratti e azioni simili a quelli di antidepressivi triciclici. È stato proposto come oxytocic.
La limitazione del movimento di intero o parte del corpo da strumenti (fisica, fisica) o chimicamente con l 'analgesia, o l ’ uso di TRANQUILIZING AGENTS o neuromuscolari nondepolarizing AGENTS. Include protocolli sperimentali utilizzati per valutare l'effetto fisiologico dell'immobilità.
Produzione di un'immagine quando raggi fluorescenti colpire uno schermo.
La parte proiettando su ciascun lato del corpo, formato da parte del bacino e alla parte superiore del femore.
Un un bel portamento. In cui un ideale distribuzione di massa corporea si è raggiunta equilibrio posturale fornisce il corpo carrozza stabilita 'e le condizioni per le funzioni normali ferma posizione o in movimento, così come stando seduti, in piedi o camminare.
La parte bassa della estremità inferiore tra il ginocchio e la caviglia.
La regione of the lower limb negli animali, che si estende dal gluteo al piede, e comprese le natiche; due, e gamba.
Riduzione della massa ossea senza alterazione nella composizione dell 'osso, determinando fratture. Osteoporosi primaria di due tipi principali: L ’ osteoporosi postmenopausale (, l'osteoporosi in post-menopausa) e degenerazione o rimbambita osteoporosi.
E 'solamente una condizione fisica che esiste in ogni materiale a causa del ceppo, o deformità da forze esterne o da un punto di espansione termica senza uniforme, espressa in unità di forza in zona.
L'esame dettagliato delle attività osservabile o comportamenti associati con l 'esecuzione o completamento di una necessaria funzione o unita' di lavoro.
L'atto, processo, o causa di morte da un posto di lavoro all'altro. Differisce da LOCOMOTION in questo movimento è limitato al passaggio del corpo da un posto all'altro, mentre movimento prevede entrambi locomozione ma anche un cambiamento della posizione del corpo o le sue parti. Movimento può essere utilizzato con riferimento agli umani, vertebrato e da invertebrato animali e i microrganismi distinguere anche da attivita 'del movimento, associato a comportamenti.
Un forte legamento del ginocchio che ha origine dalla parte del condilo posteromedial laterale del femore, passa tra il condyles anteriormente e nella parte inferiore, e si attacca alla depressione davanti alla intercondylar eminenza della tibia.
Spezza le ossa.
Una spiacevole sensazione indotta da stimoli che le vengono rilevati da coraggio alla fine delle nociceptive ai neuroni.
Attività o i giochi, solitamente coinvolta a uno sforzo fisico o abilita '. Motivi di fidanzamento nello sport includono piacere, competizione, e / o finanziari ricompensa.
Il periodo di cura inizio quando il paziente è rimosso dalla chirurgia e ho sparato a incontrare il paziente ha bisogno psicologico e fisico immediatamente dopo l'intervento. (Dal Dictionary of Health Service Management, secondo Ed)
Necrosi avascolare o asettica della testa del femore. I principali tipi sono idiopatici (primaria), come complicazione della frattura o dislocazione e LEGG-CALVE-PERTHES morbo.
Studi in cui individui o popolazioni hanno seguito per valutare il risultato di esposizioni procedure, o gli effetti di una caratteristica, ad esempio, il verificarsi di malattia.
La crescita di tessuto osseo e del popolo assimila protesi o dispositivi impiantati chirurgicamente da usare come pezzi di ricambio (ad esempio, o come ancore anca) (ad esempio Endosseous impianti dentali).
L ’ uso di dispositivi metallico inserito o le ossa di tenere una frattura in posizione e convergenza, mentre guarisce.
La sostituzione del ginocchio.
Strumento utilizzato per il sostegno, si allineeranno, prevenire o deformita 'corretto o per migliorare la funzione di mobili parti del corpo.
La quantità di forza generato da muscolo CONTRACTION. Forza muscolare può essere misurata in corso, isometrici isotonico, o isokinetic contrazione, e usare un dispositivo come un muscolo DOSAGGIO dynamometer.
Un regime o piano di attivita 'fisiche progettato e prescritto specifico agli obiettivi terapeutici, l' EPAR di ripristinare normali funzionalità muscoloscheletrico o per ridurre il dolore causato dalla malattia o infortuni.
Adesivi aggiustavo delle protesi con Bones e di cemento osso per osso del difficile fratture. Resine sintetiche sono comunemente usati come va a suggellare un mix di alpha-tricalcium monocalcium fosfato monoidrato, sodio fosfato e calcio carbonato di sodio monobasico soluzione e 'anche un osso.
Il costante ricambio di osso MATRIX e minerali che coinvolge prima un aumento dell ’ osso (riassorbimento dell ’ attività osteoclastica) e dopo, reattive (formazione ossea attività osteoblastica). Il processo di rimodellamento osseo ha luogo nel adulto scheletro a discreta focolai. Il processo assicura l'integrita 'dello scheletro tutta la vita e gioca un ruolo importante nel omeostasi del calcio. Uno squilibrio nel regolamento di rimodellamento osseo sono due eventi contrastanti riassorbimento osseo e della formazione ossea, i risultati in molte delle malattie metaboliche delle ossa, come l'osteoporosi.
Registrazione dei cambiamenti in un potenziale elettrico di muscoli per mezzo di superficie corporea o di ago elettrodi.
Assenza di mestruazioni.
Le malattie del midollo osseo sono un gruppo eterogeneo di condizioni che colpiscono la struttura, la funzione e la fisiologia del midollo osseo, interessando la produzione e maturazione delle cellule ematiche.
Sostituzione dell'anca.
Il più basso dei due ossa dell'avambraccio mentendo parallelo all'ulna e parzialmente intorno a essa ruotano.
Fratture al breve, soffocata parte del femore tra il femore testa e le trochanters. Intertrochanteric esclude che sono due fratture alle costole.
Un metodo non invasiva per valutare corpo composizione. Si basa sulla diagnosi l 'assorbimento di lastre (o) da diversi tessuti GAMMA piu' in alto come ossa, grasso e altri tessuti molli (, fonte del raggio fotonico i raggi gamma o radiografia) viene prodotto da radioisotopi come gadolinio 153, iodio 125, o Americanium 241 che emettono GAMMA piu 'in alto della gamma; o da un tubo a raggi X che produce lastre nel range previsto. E sono utilizzate essenzialmente per quantitating contenuto minerale ossea, soprattutto per la diagnosi di l'osteoporosi, e anche a misurare mineralizzazione ossea.
Trasformazioni che incidono sulla patologico pazienti dopo intervento chirurgico. Possono o non possono essere correlati alla malattia per cui l'operazione è stata fatta, e possono anche essere diretto dei risultati dell'intervento.
Mozione di un oggetto in cui uno o più punti su una linea sono fisse. E 'anche la mozione di una particella di un punto fisso. (Dal dizionario delle McGraw-Hill scientifico e tecnico Voglia, 4th Ed)
Sostituzione del ginocchio.
Penetrando, non penetranti lesioni al midollo spinale traumatica derivante da forze esterne (ad esempio, ferite da difesa, colpo di frusta, ecc.).
Sviluppando procedure efficaci per valutare i risultati o conseguenze di gestione e delle procedure di nella lotta al fine di determinare l ’ efficacia, l ’ efficacia, sicurezza e di investimento di questi interventi in casi individuali o serie.
Un tipo di stress esercitato uniformemente in tutte le direzioni. La sua misura la forza esercitata in zona. (McGraw-Hill Dictionary of Voglia scientifico e tecnico, sesto Ed)
Il piano e descrizione di protesi nuove in generale o una specifica protesi.
Spostamento del femore dalla sua posizione normale al due.
La crescita e sviluppo di ossa di feto adulto, che comprende due principali meccanismi di crescita delle ossa: La crescita di lunghezza delle ossa lunghe alla cartilagine epifisaria and growth in spessore depositando nuovo osso (osteogenesi) con le azioni di osteoblasti... e osteoclasti.
Il quadricipite femorale. Un nome collettivo del muscolo scheletrico four-headed sulla coscia, comprende il retto femorale, vasto intermedius, vasto laterale, e vasto medialis.
Grave o la totale perdita di funzione motoria su un lato del corpo. Questa condizione è normalmente causata da DISEASES cervello che si trovano sul lato opposto all'emisfero cerebrale di debolezza. Meno frequentemente, secchiona lesioni STEM; saldare cervicale DISEASES; sistema nervoso periferico DISEASES; e altre patologie può manifestarsi con l'emiplegia. Il termine emiparesi (vedere paresi) si riferisce di entità da lieve a moderata debolezza su un lato del corpo.
L 'attività fisica regolare e che di solito e' finito con l'intenzione di aumentare o mantenere LA fisico o salute. Contrasto con sforzo fisico che è preoccupato e metabolici fisiologico ampiamente con la risposta al dispendio energetico.
Vertebre nella regione toracica inferiore indietro al di sotto e sopra la VERTEBRAE VERTEBRAE sacrale.
Ordigni usati in osteosynthesis interna di mantenere la posizione della frattura di allineamento. Applicando i principi di ingegneria biomedica, il chirurgo usa lastre di metallo, unghie, bacchette, ecc., per la correzione del tessuto scheletrico difetti.
Elementi di intervalli di tempo limitato, contribuendo in particolare i risultati o situazioni.
Bilancia, questionari, test e altri metodi utilizzati per valutare la gravità e la durata del dolore nei pazienti o modelli animali sperimentali per favorire la diagnosi, trattamento e studi fisiologica.
Periferico, involontario, e patologie a carico dei nervi cranici che e 'tutto connesso col diabete mellito. Queste condizioni sono il risultato di lesioni microvascolare diabetici in piccoli vasi sanguigni che irrorano i nervi (vasa Nervorum). Relativamente comuni condizioni che possono essere associati a neuropatia diabetica includono terzo (cfr. La paralisi del nervo oculomotore RICOSTRUZIONE DISEASES); mononeuropathy; mononeuropathy Multiplex; diabetico amiotrofia; un doloroso polineuropatia, neuropatia autonomica, e neuropatia thoracoabdominal. (Da Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto p1325)
Fratture del femore testa, il collo del femore; (FEMORAL collo alle costole); la trochanters. O alla regione nello stesso soggetto o subtrochanteric. Esclude fratture dell'acetabolo e fratture dell albero sotto la femorale subtrochanteric (FEMORAL alle costole).
Ricambio per un'anca.
L'attivita 'fisica... di un essere umano o un animale come un fenomeno comportamentale.
Riproducibilità Dei misure statistiche (spesso in un contesto clinico), incluso il controllo di strumenti e tecniche per ottenere risultati riproducibile. Il concetto include riproducibilità Dei misurazioni fisiologiche, che può essere utilizzato per valutare la probabilità di sviluppare regole o prognosi, o dalla risposta agli stimoli; riproducibilità Dei verificarsi di una condizione; e risultati sperimentali riproducibilità Dei.
Osservazione di un popolo per un numero sufficiente di persone un sufficiente numero di anni per generare incidenza o tassi di mortalita 'dopo la selezione del gruppo di studio.
Un tecniche statistiche che isola e valuta i contributi of categorical variabili indipendenti di variazione nel dire di un costante variabile dipendente.
Shunt malfunzionamento dell ’ impianto, valvole, eccetera, e protesi allentando, la migrazione e rompersi.
Un ceppo di ratto albino ampiamente usata per fini sperimentali per la sua calma e piu 'facile da maneggiare. E' stato sviluppato dall'Sprague-Dawley Animal Company.
Studi hanno usato per testare etiologic ipotesi in cui inferenze su una esposizione di presunta fattori sono derivati dai dati in merito alle caratteristiche delle persone sotto studio o ad eventi o esperienze nel loro passato. La caratteristica fondamentale è che alcuni dei soggetti sotto studio hanno esito la malattia o di interesse e loro sono confrontati con quelli di inalterata persone.
Un gruppo di condizioni patologiche caratterizzato da improvvise, non-convulsive perdita di funzione neurologica a causa dell'emorragia endocranica, ictus o ischemia è classificata in base al tipo di tessuto necrotico, quali la vascolarizzazione coinvolto, posizione anatomica, eziologia, età dell ’ individuo, e contro natura. Emorragiche non-hemorrhagic di Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto pp777-810)
La massa o quantita 'di pesantezza di un individuo. È espresso in unità di chili o chilogrammi.
Un'operazione ripetuta per la stessa condizione nello stesso paziente a causa di progressione della malattia o, o come empirica di ha fallito un precedente intervento.
Modalità terapeutiche frequentemente usato per andando la riabilitazione fisica specialita 'per i terapeuti o fisioterapisti per promuovere, mantenere, o risanare la fisiologica benessere fisico e di un individuo.
Studi in cui la presenza o assenza di una malattia o di altri inerente alla Sanità variabili sono determinati in ogni membro della popolazione in studio o in un campione rappresentativo di un tempo particolare. Ciò contrasta con studi longitudinali che sono seguiti per un periodo di tempo.
Metodi di creare macchine e dispositivi.
La quantità relative dei vari componenti nell ’ organismo, come percentuale di grasso corporeo.

In Anatomia, la "Struttura Portante" si riferisce a una parte o un tessuto del corpo che fornisce supporto e resistenza alla deformazione meccanica, permettendo così al corpo di mantenere la sua forma e integrità strutturale. Queste strutture sono spesso soggette a forze di trazione, compressione o torsione e devono essere adeguatamente robuste per resistere a tali sollecitazioni.

Esempi di strutture portanti nel corpo umano includono:

1. Scheletro: Formato dalle ossa, il sistema scheletrico fornisce una struttura rigida che mantiene la forma del corpo, protegge organi vitali come il cervello e il cuore, e serve come punto di inserzione per i muscoli.

2. Fasce: Le fasce sono strati di tessuto connettivo fibroso che avvolgono e sostengono i muscoli, gli organi e altri tessuti molli del corpo. Agiscono come una rete di rinforzo che aiuta a mantenere l'allineamento e la forma dei vari componenti corporei.

3. Legamenti: I legamenti sono robuste bande di tessuto connettivo che collegano le ossa ad altre ossa in articolazioni mobili, fornendo stabilità e limitando l'escursione articolare eccessiva.

4. Tendini: I tendini sono cordoni resistenti di tessuto connettivo fibroso che collegano i muscoli alle ossa. Essi trasmettono la forza generata dai muscoli alle ossa, consentendo il movimento articolare.

5. Cartilagine: La cartilagine è un tessuto connettivo elastico che si trova in varie parti del corpo, come le articolazioni e i dischi intervertebrali. Funge da cuscinetto ammortizzante e consente il movimento senza attrito tra le superfici ossee adiacenti.

L'articolazione del ginocchio, nota in termini medici come "Genu" o "Articolazione Femoro-Tibiale", è una delle articolazioni più grandi e complesse del corpo umano. Si trova tra la parte inferiore della coscia (femore) e la parte superiore della gamba (tibia), con il ruolo cruciale di fornire movimento e supporto nella locomozione.

La sua struttura complessa include:

1. **Superfici articolari**: Queste sono le aree lisce sui capi ossei che vengono a contatto tra loro. Nel ginocchio, il femore si articola con la tibia e la rotula (o patella).

2. **Cartilagine articolare**: Questa è una sostanza resiliente che ricopre le superfici articolari, permettendo loro di scivolare agevolmente l'una sull'altra riducendo al minimo l'attrito.

3. **Ligamenti**: Questi sono robusti fasci di tessuto connettivo che collegano le ossa tra loro fornendo stabilità e limitando i movimenti indesiderati. Nel ginocchio, ci sono quattro principali legamenti: il legamento crociato anteriore (LCA), il legamento crociato posteriore (LCP), il legamento collaterale mediale (LCM) e il legamento collaterale laterale (LCL).

4. **Menischi**: Questi sono dischi fibrocartilaginei a forma di mezzaluna che si trovano all'interno dell'articolazione tra femore e tibia. Agiscono come ammortizzatori, distribuendo il carico durante il movimento e assorbendo gli urti.

5. **Borse sinoviali**: Queste sono sacche ripiene di fluido che lubrificano l'articolazione, riducendo l'attrito tra i tessuti molli durante il movimento.

6. **Muscoli e tendini**: I muscoli del quadricipite (anteriore della coscia) e dei bicipiti femorali (posteriore della coscia) aiutano a stabilizzare e muovere l'articolazione del ginocchio.

L'articolazione del ginocchio svolge un ruolo cruciale nel movimento quotidiano, consentendo una vasta gamma di attività come sedersi, alzarsi, camminare, correre e saltare. Tuttavia, a causa della sua complessità strutturale e dell'elevato stress meccanico a cui è sottoposta, l'articolazione del ginocchio è suscettibile a varie lesioni e condizioni patologiche, come distorsioni, lacerazioni dei legamenti, lesioni del menisco, artrosi e artrite reumatoide.

La tibia, nota anche come shin bone o osso della gamba inferiore, è il più grande e forte dei due ossi nella parte inferiore della gamba. Si estende dal ginocchio alla caviglia ed è un osso lungo, sigmoide (a forma di S) che presenta tre facce (anteriori, mediali e laterali), tre margini (superiori, inferiori e posterolaterali) e tre articolazioni (ginocchio, fibula e astragalo). La tibia supporta la maggior parte del peso corporeo durante le attività di routine come camminare, correre o saltare. Lesioni o patologie che colpiscono la tibia possono causare dolore, gonfiore e difficoltà nel movimento.

Ecco una breve tabella con le caratteristiche principali della tibia:

| Caratteristica | Descrizione |
|----------------------|-----------------------------------------------------------------------------|
| Nome | Tibia |
| Localizzazione | Parte inferiore della gamba, tra il ginocchio e la caviglia |
| Forma | Osso lungo sigmoide (a forma di S) |
| Articolazioni | Ginocchio, fibula, astragalo |
| Funzione | Supporta il peso corporeo e facilita la deambulazione, la corsa e il salto |
| Lesioni comuni | Fratture da stress, fratture trasversali, periostite, osteosarcoma |

L'ambulazione precoce è il processo di mobilitazione del paziente, che include il camminare o lo spostamento da una posizione seduta o supina a una posizione eretta e in piedi, che viene avviato prima del solito. Questa pratica è comunemente utilizzata nei pazienti post-chirurgici per accelerare la loro ripresa e ridurre il rischio di complicanze associate all'immobilità prolungata, come trombosi venosa profonda (TVP), polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP) e debolezza muscolare.

L'ambulazione precoce può essere avviata già nelle prime 24 ore dopo l'intervento chirurgico, a seconda delle condizioni del paziente e della procedura chirurgica eseguita. Il processo di ambulazione viene solitamente iniziato con l'aiuto di fisioterapisti o infermieri addestrati, che forniscono supporto e guida al paziente durante la deambulazione.

Gli studi hanno dimostrato che l'ambulazione precoce può portare a una riduzione della durata del ricovero ospedaliero, una diminuzione dell'incidenza di complicanze post-chirurgiche e un miglioramento della funzione fisica e della qualità della vita del paziente. Tuttavia, è importante che l'ambulazione precoce venga eseguita in modo sicuro ed efficace, tenendo conto delle condizioni cliniche individuali del paziente e dei possibili rischi associati alla mobilitazione precoce.

La "Sospensione Per Gli Arti Posteriori" è un termine medico utilizzato per descrivere una posizione del corpo in cui il paziente viene appeso con i arti posteriori (gambe) sollevati da terra o dal letto, mentre le mani e i avambracci sono sostenuti o fissati ad un supporto fisso.

Questa posizione è spesso utilizzata durante procedure mediche o interventi chirurgici per esporre meglio la regione pelvica o addominale, facilitando l'accesso e la visibilità per il personale sanitario. Inoltre, può essere utilizzata anche come metodo di mobilizzazione passiva del paziente, per prevenire le complicanze legate al letto come le piaghe da decubito o la rigidità muscolare.

Tuttavia, è importante notare che questa posizione può comportare rischi per il paziente, tra cui lesioni ai nervi e alle articolazioni, trombosi venosa profonda e altri problemi circolatori. Pertanto, deve essere eseguita con attenzione e sotto la supervisione di personale sanitario qualificato.

Il femore è l'osso più lungo e robusto del corpo umano, che costituisce la parte superiore e anteriore della coscia. Si articola prossimalmente con il bacino a livello dell'articolazione coxofemorale e distalmente con la tibia a livello del ginocchio. Il femore presenta una forma tipicamente convessa a livello laterale e concava a livello mediale, ed è diviso in tre porzioni principali: testa, collo e corpo. La testa del femore si articola con l'acetabolo del bacino, mentre il collo connette la testa al corpo dell'osso. Il corpo del femore è diviso in tre porzioni: diafisi, epifisi prossimale e epifisi distale. La diafisi è la parte centrale più robusta, mentre le epifisi sono le parti finali che si articolano con altri segmenti ossei. Il femore presenta anche due condili alla sua estremità distale, che si articolano con la tibia per formare l'articolazione del ginocchio.

La frattura della tibia si riferisce a una lesione ossea in cui si verifica la rottura della tibia, che è uno dei due grandi ossa nella parte inferiore della gamba. Questa frattura può verificarsi in qualsiasi punto lungo la tibia, ma comunemente si verifica nella parte inferiore della gamba, vicino alla caviglia o nel terzo medio della gamba.

Le fratture della tibia possono essere causate da vari fattori, come traumi diretti (ad esempio, un incidente d'auto o una caduta), sovraccarico di stress ripetuto (come quello osservato negli atleti che praticano sport ad alto impatto) o condizioni mediche sottostanti che indeboliscono l'osso, come l'osteoporosi.

I sintomi della frattura della tibia possono includere dolore intenso e improvviso, gonfiore, lividi, incapacità di camminare o caricare peso sulla gamba interessata, deformità ossea visibile e sensazione di instabilità o movimento anormale nell'area della frattura.

Il trattamento delle fratture della tibia dipende dalla gravità e dalla posizione della frattura. Le fratture semplici e stabili possono essere trattate con un gesso o una stecca per mantenere l'allineamento dell'osso mentre guarisce. Tuttavia, le fratture più complesse o instabili possono richiedere interventi chirurgici come la riduzione aperta e la fissazione interna (ORIF) per riallineare e stabilizzare l'osso utilizzando viti, piastre o chiodi.

Dopo il trattamento iniziale, la fisioterapia e la riabilitazione possono essere necessarie per aiutare a rafforzare i muscoli della gamba e ripristinare la funzione completa. Il tempo di guarigione può variare notevolmente, a seconda della gravità della frattura e dell'età del paziente.

L'osteoartrosi del ginocchio, nota anche come gonartrosi, è una forma comune di osteoartrosi, una malattia articolare degenerativa cronica che colpisce principalmente l'articolazione del ginocchio. Questa condizione si verifica quando il tessuto cartilagineo che ricopre le estremità delle ossa nel ginocchio si usura e si danneggia, portando all'esposizione dell'osso sottostante e alla formazione di osteofiti (piccole escrescenze ossee) alle estremità delle ossa.

I sintomi più comuni dell'osteoartrosi del ginocchio includono dolore articolare, rigidità, gonfiore e limitazione funzionale. Il dolore tende ad aggravarsi con l'uso prolungato del ginocchio, soprattutto dopo periodi di inattività come la notte o dopo essere stati seduti a lungo. Altri sintomi possono includere crepitio o scricchiolio dell'articolazione durante il movimento e deformità articolari progressive.

L'osteoartrosi del ginocchio è più comune nelle persone di età avanzata, sebbene possa verificarsi anche in individui più giovani a seguito di lesioni o traumi articolari preesistenti. Altri fattori di rischio includono l'obesità, la storia familiare di osteoartrosi e precedenti interventi chirurgici al ginocchio.

Il trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio mira a gestire i sintomi e a preservare la funzione articolare il più a lungo possibile. Può includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore, fisioterapia ed esercizi di rafforzamento muscolare per migliorare la mobilità articolare e la forza muscolare, terapie fisiche come calore o ghiaccio, iniezioni di acido ialuronico o corticosteroidi nell'articolazione e, in casi gravi, sostituzione totale del ginocchio.

Nella medicina, il termine "bastoni" può riferirsi a diversi concetti, ma uno dei più comuni è relativo alla citologia (lo studio delle cellule). I "bastoncelli" sono un tipo di cellule presenti nella membrana mucosa che riveste la parte interna del naso e della gola.

I bastoncelli, insieme ad altri tipi di cellule chiamate ciglia, formano i peli che aiutano a intrappolare le particelle estranee e a mantenere pulita l'aria inspirata. I bastoncelli sono anche sensibili alla luce e giocano un ruolo importante nella visione notturna o in condizioni di scarsa illuminazione.

Tuttavia, il termine "bastoni" può avere significati diversi in altri contesti medici, come ad esempio nel campo della radiologia, dove può riferirsi a una tecnica di imaging utilizzata per visualizzare le strutture ossee. In questo caso, i "bastoncelli" sono linee bianche che appaiono su una radiografia e possono indicare la presenza di calcificazioni o altre anomalie.

In ogni caso, è importante specificare il contesto medico in cui si utilizza il termine "bastoni" per chiarirne il significato preciso.

La cartilagine articolare è un tessuto connettivo specializzato presente all'interno delle articolazioni, che serve a ridurre l'attrito tra le ossa durante il movimento e ad ammortizzare gli urti. È composta principalmente da acqua, collagene di tipo II e proteoglicani, che conferiscono alla cartilagine resistenza alla compressione e flessibilità.

A differenza della maggior parte dei tessuti connettivi, la cartilagine articolare non contiene vasi sanguigni o nervi, il che significa che non ha un proprio apporto di nutrienti e ossigeno. Invece, i nutrienti diffondono dalla sinovia, la membrana che riveste la cavità articolare, attraverso il liquido sinoviale.

La cartilagine articolare è soggetta a usura e danni con l'età o a causa di traumi, che possono portare a condizioni come l'artrosi, una malattia degenerativa delle articolazioni caratterizzata da dolore, rigidità e perdita della funzione articolare.

I fenomeni biomeccanici sono l'applicazione dei principi della meccanica e della fisica ai sistemi viventi, come i tessuti, le cellule e gli organismi. Essi comprendono una vasta gamma di processi che riguardano il movimento, la forza, l'energia e le interazioni tra queste variabili nei sistemi biologici.

Esempi di fenomeni biomeccanici includono:

1. La locomozione umana e animale: questo include lo studio del modo in cui gli esseri umani e gli animali si muovono, come camminare, correre, saltare o nuotare, e l'analisi delle forze che agiscono su articolazioni, muscoli e scheletro durante queste attività.
2. L'elasticità dei tessuti: questo riguarda lo studio della deformazione elastica di tessuti come la pelle, i tendini e le cartilagini in risposta a forze esterne.
3. La biotribologia: questa è la scienza che studia l'interazione tra superfici in movimento nei sistemi viventi, come ad esempio l'usura delle articolazioni o il movimento dei peli sulla pelle.
4. L'ingegneria tissutale e la medicina rigenerativa: queste aree di ricerca applicano i principi della biomeccanica per creare tessuti sintetici che possano sostituire o supportare quelli danneggiati o malati.
5. L'analisi delle lesioni e delle malattie: la biomeccanica può essere utilizzata per comprendere le cause e l'evoluzione di lesioni e malattie, come ad esempio le fratture ossee o le patologie cardiovascolari.

In sintesi, i fenomeni biomeccanici sono una parte fondamentale della comprensione del funzionamento dei sistemi viventi a livello molecolare, cellulare e macroscopico.

In termini medici, "grucce" si riferiscono a dispositivi ortopedici utilizzati per mantenere posizionate o allineare correttamente le ossa e i tessuti molli durante la guarigione delle fratture o per fornire supporto in caso di lesioni alle articolazioni. Le grucce possono essere realizzate con vari materiali come metallo, plastica o fibra di carbonio e possono essere applicate all'esterno del corpo (grucce esterne) o all'interno (grucce interne).

Le grucce esterne sono spesso utilizzate per il trattamento delle fratture degli arti superiori e inferiori. Possono essere avvolte intorno alla parte lesionata del corpo e fissate con bende o fasce, oppure possono essere costituite da stecche rigide che vengono tenute in posizione da fasce o bretelle.

Le grucce interne, noti anche come chiodi, piastre o viti, sono impiantati chirurgicamente all'interno del corpo per mantenere l'allineamento delle ossa durante la guarigione. Queste grucce possono essere permanentemente lasciate nel corpo o rimosse dopo la guarigione.

L'uso di grucce può aiutare a prevenire ulteriori danni alle ossa e ai tessuti molli, ridurre il dolore e promuovere una corretta guarigione. Tuttavia, è importante seguire attentamente le istruzioni del medico per l'uso e la cura delle grucce, poiché un uso improprio può causare ulteriori lesioni o ritardi nella guarigione.

L'ampiezza del movimento articolare (ROM) è la misura della massima gamma di movimento che una articolazione può eseguire in una direzione specifica. Il ROM viene utilizzato come indicatore dello stato di salute e funzionalità delle articolazioni, e può essere misurato attivamente dal paziente o passivamente da un operatore sanitario. Una ridotta ampiezza del movimento articolare può essere causata da una varietà di fattori, tra cui l'infiammazione, l'artrite, lesioni, rigidità muscolare o limitazioni strutturali dell'articolazione stessa. L'aumento della ROM è un obiettivo comune delle terapie fisiche e occupazionali, che possono includere esercizi di stretching, mobilizzazione articolare e manipolazione.

La postura si riferisce alla posizione e all'allineamento del corpo mentre ci si sta seduti, in piedi o durante qualsiasi attività fisica. Essa può essere definita come la relazione tra le parti del corpo e il modo in cui esse sono mantenute contro la forza di gravità durante il movimento o il riposo. Una postura corretta comporta un allineamento equilibrato delle ossa e dei muscoli, riducendo al minimo lo sforzo e lo stress sulle articolazioni e sui muscoli. Una cattiva postura può causare dolore, disagio e, in alcuni casi, problemi di salute a lungo termine come mal di schiena, problemi respiratori e problemi circolatori. È importante mantenere una buona postura durante le attività quotidiane per prevenire tali complicazioni e promuovere il benessere generale.

In termini medici, una frattura chiusa, nota anche come frattura semplice, si riferisce a un tipo di lesione ossea in cui l'osso si rompe senza che la pelle sia lacerata o penetrata. Questo significa che ci sia una separazione o un'interruzione nella continuità dell'osso, ma non vi è alcuna ferita aperta associata alla frattura.

Nelle fratture chiuse, il periostio (la membrana che riveste la superficie esterna degli ossei) generalmente rimane intatto, il che può facilitare il processo di guarigione. Tuttavia, ci possono comunque essere danni ai tessuti molli circostanti, come muscoli, tendini e legamenti, a seconda della gravità e della localizzazione della frattura.

Le fratture chiuse possono verificarsi a seguito di vari traumi, come cadute, incidenti automobilistici o lesioni sportive. Il trattamento dipende dalla localizzazione, dal tipo e dalla gravità della frattura e può includere l'immobilizzazione con un gesso o una stecca, la riduzione (riallineamento) dell'osso fratturato e, in alcuni casi, la chirurgia per stabilizzare l'osso utilizzando viti, piastre o chiodi.

È importante cercare assistenza medica immediata se si sospetta una frattura chiusa, poiché un trattamento tempestivo può contribuire a prevenire complicazioni e favorire una guarigione ottimale.

I chiodi ossei, noti anche come "spille ossee" o "osteointegrazione endossea", sono dispositivi medici utilizzati principalmente in ortopedia e traumatologia per fornire un ancoraggio stabile all'interno dell'osso. Essi sono costituiti da una porzione interna che viene impiantata chirurgicamente nell'osso e da una porzione esterna, progettata per connettersi ad apparecchiature o protesi.

I chiodi ossei possono essere realizzati in vari materiali, come titanio o acciaio inossidabile, che offrono una buona compatibilità biologica e resistenza alla corrosione. La loro superficie può presentare creste, fori o rivestimenti speciali per favorire la crescita ossea intorno al chiodo, aumentando così la stabilità e l'integrazione con l'osso ospite.

L'impianto di chiodi ossei può essere indicato in diverse situazioni cliniche, come fratture complicate, alterazioni scheletriche dovute a malattie degenerative o neoplastiche, o per il fissaggio di protesi articolari. L'obiettivo è quello di stabilizzare la struttura ossea, favorire la guarigione e prevenire complicanze come pseudartrosi (fusione incompleta delle estremità ossee) o dislocazione della protesi.

È fondamentale che l'impianto di chiodi ossei sia eseguito da personale medico specializzato e qualificato, seguendo procedure standardizzate e linee guida cliniche, al fine di minimizzare i rischi e le complicanze associate all'intervento chirurgico.

L'articolazione dell'anca, nota anche come articolazione coxofemorale, è l'articolazione tra l'osso iliaco del bacino e la testa del femore. Si tratta di una articolazione di tipo sinoviale, che presenta una capsula articolare resistente e una cavità piena di liquido sinoviale per consentire un movimento fluido.

L'articolazione dell'anca è una delle più grandi e robuste del corpo umano, ed è responsabile della maggior parte del movimento dell'anca. Essa permette la flessione, l'estensione, l'abduzione, l'adduzione, la rotazione interna ed esterna della gamba.

La testa del femore si articola con la cavità acetabolare dell'osso iliaco, che è circondata da un anello di cartilagine fibrosa noto come labbro acetabolare. Tra la testa del femore e la cavità acetabolare si trova una membrana sinoviale che produce il liquido sinoviale per lubrificare l'articolazione.

L'articolazione dell'anca è stabilizzata da diversi legamenti, tra cui il legamento iliofemorale (o di Bigelow), il legamento pubofemorale e il legamento ischiofemorale. Questi legamenti aiutano a mantenere l'articolazione stabile durante i movimenti dell'anca.

Le patologie che possono colpire l'articolazione dell'anca includono l'artrite, la borsite, le lesioni traumatiche e la displasia congenita dell'anca. Il trattamento di queste condizioni può variare dall'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) alla fisioterapia, all'iniezione di corticosteroidi nella capsula articolare e, in casi gravi, alla sostituzione totale o parziale dell'articolazione.

La guarigione di una frattura, nota anche come consolidamento osseo, si riferisce al processo di riparazione e rigenerazione delle ossa rotte che porta alla formazione di nuovo tessuto osseo solido e resistente nella sede della lesione. Questo processo avviene attraverso una serie di fasi distinte, tra cui l'infiammazione iniziale, la produzione di callo osseo morbido (composto da fibrocartilagine e tessuto connettivo) e, infine, la formazione di callo osseo duro (composto da nuovo tessuto osseo).

Durante il processo di guarigione della frattura, è fondamentale garantire un adeguato riposo e immobilizzazione dell'arto o della parte interessata per consentire la corretta formazione del callo osseo. Inoltre, una nutrizione appropriata, ricca di calcio, vitamina D e proteine, può contribuire a sostenere il processo di guarigione.

La durata della guarigione dipende da diversi fattori, come la localizzazione e la gravità della frattura, l'età del paziente, la presenza di patologie concomitanti (come diabete o malattie cardiovascolari) e il rispetto delle indicazioni terapeutiche. In generale, una frattura semplice può guarire completamente in circa 6-12 settimane, mentre le fratture più complesse possono richiedere diversi mesi per consolidarsi completamente.

È importante sottolineare che la guarigione di una frattura non implica necessariamente il ripristino completo della funzionalità e della mobilità pre-infortunio, soprattutto se non è stata seguita una corretta riabilitazione. Pertanto, dopo la guarigione della frattura, può essere necessario un programma di fisioterapia per rafforzare i muscoli e articolazioni interessati e recuperare la piena funzionalità.

L'articolazione della caviglia, nota anche come articolazione talocrurale, è una delle più grandi e complesse articolazioni del corpo umano. Essa collega la gamba alla parte inferiore della gamba e permette il movimento di flessione dorsale (puntare i piedi in avanti), estensione plantare (puntare i piedi all'indietro), eversione (ruotare il piede verso l'esterno) ed inversione (ruotare il piede verso l'interno).

L'articolazione della caviglia è costituita da tre ossa: la tibia, il perone e il talus. La parte superiore del talus si articola con le superfici articolari superiori della tibia e del perone, formando l'articolazione tibio-talare e l'articolazione peroneo-talare. Queste due articolazioni sono circondate da una capsula articolare resistente che contiene il liquido sinoviale, che lubrifica l'articolazione e ne facilita il movimento.

L'articolazione della caviglia è soggetta a diversi tipi di lesioni, come distorsioni, fratture e lussazioni, soprattutto durante attività sportive o incidenti che comportano una torsione o un'eccessiva flessione dell'articolazione. Inoltre, con l'età, può verificarsi l'usura delle cartilagini articolari, nota come artrosi, che può causare dolore e limitazione del movimento.

In terminologia medica, il termine "piede" si riferisce alla parte inferiore e posteriore del segmento inferiore della gamba. È la parte terminale del corpo umano che permette la locomozione a piedi e svolge un ruolo importante nel mantenere l'equilibrio e la stabilità durante la deambulazione.

Il piede è composto da 26 ossa, suddivise in tre gruppi: il tarso (composto da sette ossa), il metatarso (cinque ossa) e le falangi (14 ossa). Queste ossa sono unite tra loro da articolazioni e legamenti, che garantiscono la stabilità e la flessibilità del piede.

Il piede è inoltre dotato di una complessa rete di muscoli, tendini e nervi che permettono la mobilità delle dita e dell'articolazione della caviglia, nonché la sensibilità cutanea. La pianta del piede presenta una serie di strutture anatomiche specializzate, come l'arco plantare, che assorbono gli urti durante la deambulazione e aiutano a distribuire il peso corporeo in modo uniforme su tutta la superficie del piede.

Il piede è una struttura anatomica complessa ed essenziale per la mobilità umana, che può essere soggetta a diverse patologie e disturbi, come ad esempio iperpronazione, fascite plantare, alluce valgo, metatarsalgia e neuropatie.

In termini medici, il ginocchio è l'articolazione sinoviale più grande del corpo umano che connette la coscia (femore) alla gamba (tibia e perone). È una articolazione condiloidea, caratterizzata da un movimento prevalentemente di flessione ed estensione. La sua struttura complessa include menischi, legamenti, tendini e la capsula articolare, che forniscono stabilità, supporto e mobilità al ginocchio. Il ginocchio è soggetto a diversi tipi di lesioni e patologie, come distorsioni, lussazioni, fratture, artriti e tendiniti, che possono influenzare notevolmente la funzionalità e la qualità della vita.

L'osso del calcagno, noto anche come talus, è un osso corto e irregolare situato nella parte posteriore della caviglia. È il secondo osso più grande dei sette tarsali nel piede. Si articola con due ossa della gamba (tibia e fibula) al di sopra e con i cinque tarsole inferiori (navicolare, cuboide e tre cuneiformi) al di sotto.

L'osso del calcagno svolge un ruolo cruciale nel supporto del peso corporeo durante la deambulazione e altre attività fisiche. È soggetto a lesioni e condizioni patologiche come fratture, artrite reumatoide e necrosi avascolare (morte dell'osso a causa della mancanza di afflusso sanguigno).

La diagnosi di queste condizioni si basa spesso su radiografie, risonanze magnetiche o tomografie computerizzate. Il trattamento può variare da misure conservative come il riposo, l'immobilizzazione e la fisioterapia a interventi chirurgici correttivi se necessario.

In medicina, le sostanze viscoelastiche sono materiali che mostrano proprietà sia viscose che elastiche quando vengono deformate. Quando una forza è applicata a queste sostanze, esse fluiscono o si deformano come un liquido (proprietà viscosa), ma poi ritornano alla loro forma originale una volta che la forza viene rimossa (proprietà elastiche).

Un esempio comune di sostanza viscoelastica è il sangue, che può fluire attraverso i vasi sanguigni come un liquido, ma quando viene sottoposto a stress meccanico, ad esempio durante la coagulazione, mostra proprietà elastiche.

Le sostanze viscoelastiche sono spesso utilizzate in medicina per testare le proprietà di coagulazione del sangue e per monitorare l'efficacia degli agenti anticoagulanti. I test di viscoelastometria, come il thromboelastometry (ROTEM) o il thromboelastography (TEG), vengono utilizzati in ambito chirurgico e per la gestione dei pazienti critici per valutare la coagulazione del sangue e guidare la terapia anticoagulante.

L'osteotomia è un intervento chirurgico ortopedico in cui viene praticata un'incisione intenzionale nelle ossa con lo scopo di correggere alterazioni scheletriche, allineare correttamente le articolazioni o modificare la biomeccanica articolare.

Questa procedura può essere eseguita in varie parti del corpo, come ad esempio nella tibia, nel femore o nella rotula, a seconda della specifica condizione da trattare. L'osteotomia è spesso utilizzata per trattare patologie articolari degenerative, deformità congenite o acquisite e altre condizioni che causano dolore o disfunzione alle articolazioni.

Dopo l'incisione ossea, il chirurgo può procedere a vari tipi di correzioni, come la rotazione, la traslazione o la compressione dell'osso, al fine di ottenere un allineamento più corretto e funzionale. Successivamente, l'osso viene stabilizzato utilizzando placche, viti o altri dispositivi di fissazione per consentire una guarigione adeguata.

L'osteotomia richiede un periodo di riabilitazione post-operatorio per recuperare la forza e la funzionalità dell'articolazione interessata, che può includere fisioterapia, esercizi di rafforzamento muscolare e altre terapie di supporto.

La paresi è un termine medico che descrive una parziale perdita della forza muscolare o debolezza muscolare. A differenza della paralisi, che implica una completa assenza di controllo muscolare, la paresi indica una diminuzione della capacità di contrarre i muscoli.

Questa condizione può verificarsi a causa di varie patologie, come lesioni del midollo spinale, ictus, sclerosi multipla, malattie neuromuscolari o traumi ai nervi periferici. I sintomi della paresi possono variare notevolmente a seconda dell'entità e della localizzazione del danno nervoso, ma spesso includono difficoltà nel controllo dei movimenti volontari, rigidità muscolare, tremori o fascicolazioni (contrazioni involontarie di piccole porzioni di un muscolo).

Il trattamento della paresi dipende dalla causa sottostante e può includere fisioterapia, terapia occupazionale, farmaci per alleviare i sintomi o interventi chirurgici in casi più gravi. In alcuni casi, la completa ripresa della funzione muscolare può verificarsi se il danno nervoso è lieve e reversibile; tuttavia, in altri casi, la paresi può essere permanente o progressivamente peggiorare nel tempo se non trattata adeguatamente.

Le ossa del tarso sono un gruppo di sette ossa nel piede che formano l'articolazione tra la gamba e il piede. Queste ossa includono: astragalo, calcagno (tallone), navicolare, cuboide e tre cuneiformi laterale, intermedio e mediale. Il tarso lavora insieme con le altre ossa del piede per sostenere il peso del corpo e permettere la locomozione. Lesioni o patologie che colpiscono le ossa del tarso possono causare dolore e difficoltà nella deambulazione.

E' importante notare che la conoscenza medica è in continua evoluzione, pertanto si consiglia di consultare sempre fonti autorevoli e aggiornate per avere informazioni accurate e precise.

Il piede piatto, noto anche come pes planus, è una condizione posturale del piede in cui l'arco interno si appiattisce e il piede assume una forma piatta. Normalmente, quando si sta in piedi, i muscoli, i tendini e i legamenti del piede lavorano insieme per mantenere la curvatura dell'arco plantare. Nei soggetti con piede piatto, questa struttura di supporto è alterata, il che può provocare una varietà di sintomi.

A seconda della gravità del caso, il piede piatto può causare dolore ai piedi, alle gambe e alla schiena, deformità ossee, difficoltà nella deambulazione e nella corsa, nonché una maggiore probabilità di sviluppare lesioni da sovraccarico.

Il piede piatto può essere presente dalla nascita (congénito) o può svilupparsi nel corso della vita a causa di fattori quali l'obesità, l'età avanzata, le lesioni o alcune condizioni mediche come il diabete. Il trattamento del piede piatto dipende dalla sua gravità e dai sintomi associati. Può includere esercizi di riabilitazione, ortesi plantari, farmaci per alleviare il dolore e, in casi estremi, la chirurgia.

La densità ossea si riferisce alla quantità di tessuto minerale scheletrico presente negli spazi occupati dal tessuto osseo. Più specificamente, è la massa ossea per un dato volume di osso ed è espressa in unità di grammi per centimetro cubo (g/cm3). È un importante fattore nella determinazione della forza e della resistenza dell'osso alla frattura. Una densità ossea più elevata indica generalmente un osso più forte, mentre una densità ossea più bassa indica un osso più fragile e soggetto a fratture, come quelli comunemente visti in condizioni come l'osteoporosi. La densità ossea può essere valutata utilizzando tecniche di imaging come la DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) o la CT scan densitometrica quantitativa (QCT).

La tecnica di Ilizarov è una procedura chirurgica ortopedica avanzata utilizzata per allungare o correggere deformità ossee e articolari. Questa tecnica prende il nome dal suo sviluppatore, il Dr. Gavriil Abramovich Ilizarov, un chirurgo ortopedico russo.

La tecnica di Ilizarov comporta l'applicazione di un apparato esterno a ganascia (un tipo speciale di fissatore esterno) che viene avvitato chirurgicamente alle ossa circostanti. L'apparato è composto da anelli metallici collegati da cavi e tiranti regolabili.

Dopo l'applicazione dell'apparato, vengono create delle piccole fratture controllate (chiamate osteotomie) nell'osso che deve essere allungato o corretto. Man mano che il paziente guarisce dalle osteotomie, i cavi e i tiranti dell'apparato vengono gradualmente distanziati per stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo e l'allungamento controllato dell'osso.

La tecnica di Ilizarov è particolarmente utile nel trattamento di una varietà di condizioni ortopediche, come le gambe storte (deformità angolari), le gambe di lunghezza diversa (dismetrie), le fratture complicate e la non unione delle fratture (pseudoartrosi).

L'intero processo di allungamento osseo e guarigione può richiedere diversi mesi, a seconda dell'entità della deformità o del difetto osseo. Durante questo periodo, il paziente deve sottoporsi a regolari controlli medici per monitorare i progressi e apportare le necessarie modifiche all'apparato di Ilizarov.

La tecnica di Ilizario è stata ampiamente utilizzata in tutto il mondo, con numerosi studi che ne confermano l'efficacia e la sicurezza. Tuttavia, come con qualsiasi procedura medica, esistono potenziali rischi e complicanze associate alla tecnica di Ilizarov, tra cui infezioni, danni ai nervi o ai vasi sanguigni, dolore persistente e problemi di guarigione delle ferite. Pertanto, è fondamentale che i pazienti ricevano una corretta valutazione preoperatoria e un'adeguata assistenza postoperatoria da parte di un team medico esperto e qualificato.

La "resistance training" o l'allenamento della resistenza, noto anche come allenamento con i pesi, è un tipo di esercizio fisico che utilizza una forza resistente, come pesi, bande di resistenza o il proprio corpo, per indurre stress muscolari al fine di stimolare la crescita, la forza e l'efficienza muscolare. Questo tipo di allenamento comporta l'esecuzione di ripetizioni di movimenti che richiedono la contrazione dei muscoli contro una resistenza esterna. L'obiettivo è quello di aumentare la forza, l'ipertrofia muscolare e l'efficienza del sistema muscolo-scheletrico. La resistance training è spesso utilizzata per migliorare le prestazioni atletiche, la composizione corporea e la salute generale.

La "testa del femore" è una parte dell'osso femore (l'osso della coscia) e si trova all'estremità superiore del femore. Essa forma la articolazione con l'osso pelvico, nota come articolazione coxofemorale o anche detta anca.

La testa del femore è una porzione sferica e liscia che si inserisce all'interno dell'acetabolo, la cavità concava dell'osso iliaco (parte del bacino). Questa articolazione consente il movimento dell'anca in varie direzioni, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna.

La testa del femore è ricoperta di cartilagine articolare, che permette un movimento fluido e riduce l'attrito all'interno dell'articolazione. La sua integrità è fondamentale per la mobilità e la funzionalità dell'anca. Lesioni o danni alla testa del femore possono causare dolore, rigidità articolare e, in alcuni casi, artrite dell'anca.

Le malattie del piede sono un termine generale che si riferisce a una varietà di condizioni mediche che colpiscono il piede e possono causare sintomi come dolore, gonfiore, arrossamento, formicolio o difficoltà di movimento. Alcune delle malattie del piede più comuni includono:

1. Piede d'atleta: una infezione della pelle e delle unghie causata da funghi che prosperano in ambienti umidi e caldi, come docce e piscine pubbliche. I sintomi possono includere desquamazione, prurito, bruciore e cambiamenti di colore delle unghie o della pelle.
2. Fascite plantare: infiammazione del tessuto connettivo che supporta l'arco plantare del piede, spesso causata da sovraccarico o uso eccessivo. I sintomi possono includere dolore e rigidità al tallone o alla parte inferiore del piede.
3. Neuroma di Morton: un ingrossamento benigno di un nervo nel piede che può causare dolore, formicolio o intorpidimento alle dita dei piedi.
4. Alluce valgo: una deformità del piede in cui l'alluce si piega lateralmente verso le altre dita, spesso causando dolore e difficoltà di movimento.
5. Metatarsalgia: dolore alla pianta del piede che si verifica nella parte anteriore del piede, spesso causato da sovraccarico o uso eccessivo.
6. Piede diabetico: una complicazione del diabete che può causare danni ai nervi e ai vasi sanguigni del piede, aumentando il rischio di infezioni, ulcere e amputazioni.
7. Spina calcaneare: una crescita ossea dolorosa che si sviluppa sul tallone, spesso causata da tensione muscolare o postura scorretta.

Questi sono solo alcuni esempi di condizioni che possono colpire il piede e causare dolore o disagio. Se hai mal di piedi persistenti o sintomi preoccupanti, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.

Le placche ossee, note anche come "osteomi" o "exostosi," sono escrescenze anormali e benigne delle ossa. Si formano quando il tessuto osseo cresce in modo anomalo su una superficie normale dell'osso. Queste escrescenze possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma sono più comuni nelle ossa lunghe come l'omero, il femore e la tibia.

Le placche ossee possono essere singole o multiple e possono variare di dimensioni da pochi millimetri a diverse centinaia di millimetri. Possono causare sintomi come dolore, rigidità articolare, limitazione del movimento e deformità ossea se si sviluppano in prossimità delle articolazioni o se crescono abbastanza grandi da esercitare pressione su nervi o vasi sanguigni.

Le cause delle placche ossee non sono completamente comprese, ma possono essere associate a fattori genetici, traumi o infezioni ossee. In alcuni casi, le placche ossee possono essere presenti dalla nascita o svilupparsi durante l'infanzia o l'adolescenza.

Il trattamento delle placche ossee dipende dalla loro localizzazione e dalle dimensioni. Se causano sintomi, il trattamento può includere farmaci antidolorifici, fisioterapia o intervento chirurgico per rimuoverle. In generale, le placche ossee sono benigne e non diventano cancerose, ma possono causare problemi se crescono abbastanza grandi da esercitare pressione su nervi o vasi sanguigni.

Il fissaggio di frattura intramidollare è un tipo di intervento chirurgico ortopedico utilizzato per stabilizzare e rinforzare le fratture che si verificano all'interno del midollo osseo delle ossa lunghe, come il femore (famosa), l'omero e la tibia.

Durante questo intervento chirurgico, il chirurgo inserisce una barra di metallo all'interno del midollo osseo attraverso un piccolo foro praticato nell'osso fratturato. La barra è quindi fissata all'osso utilizzando viti o chiodi metallici per mantenere l'allineamento corretto delle estremità ossee e promuovere la guarigione della frattura.

L'obiettivo del fissaggio di frattura intramidollare è quello di stabilizzare la frattura in modo da consentire una mobilizzazione precoce del paziente, ridurre il dolore e il rischio di complicanze come l'infezione o la cicatrizzazione anomala dell'osso. Questo tipo di intervento chirurgico è spesso raccomandato per i pazienti anziani o con altre condizioni mediche che possono aumentare il rischio di complicanze durante la guarigione della frattura.

Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, ci sono anche dei rischi associati al fissaggio di frattura intramidollare, tra cui l'infezione, la lesione nervosa o vascolare, e la rottura o lo spostamento della barra di metallo. Il medico discuterà con il paziente i benefici e i rischi dell'intervento chirurgico prima di prendere una decisione informata sulla terapia da seguire.

In termini medici, l'andatura si riferisce al modo in cui una persona cammina o si muove a piedi. Essa può essere descritta in base alla lunghezza del passo, la larghezza della base di appoggio, la simmetria, il ritmo e la fluidità del movimento.

L'andatura è un importante indicatore dello stato di salute e della funzionalità fisica di una persona. Ad esempio, un'andatura vacillante o incerta può essere un segno di debolezza muscolare, problemi di equilibrio o disturbi neurologici. Al contrario, un'andatura normale e fluida è generalmente associata a una buona salute fisica.

L'esame dell'andatura è una parte importante della valutazione medica, in particolare per i pazienti anziani o con patologie croniche che possono influenzare la capacità di camminare. Gli operatori sanitari possono osservare l'andatura del paziente durante la visita medica o utilizzare strumenti come il tappeto rullante per misurare la velocità, la lunghezza del passo e altri parametri dell'andatura.

In sintesi, l'andatura è un importante indicatore dello stato di salute e della funzionalità fisica di una persona, che può fornire informazioni utili per la diagnosi e il trattamento di varie patologie.

L'astragalo è un osso del piede, che fa parte della parte centrale e posteriore del tarso. Si articola anteriormente con il calcagno (formando la faccetta articolare subtalare) e lateralmente con il cuboide, mentre medialmente si articola con il naviculare.

Inoltre, l'astragalo è il più grande dei tarso e ha una forma piramidale, con una testa rotonda nella parte superiore che si articola con la tibia e la fibula per formare l'articolazione della caviglia. La porzione centrale dell'astragalo è chiamata collo, mentre la base è la parte inferiore dell'osso che si articola con il calcagno, il cuboide e il naviculare.

L'astragalo svolge un ruolo importante nella stabilità e nel movimento del piede, poiché contribuisce a supportare il peso del corpo e consente la flessione dorsale, l'estensione plantare, l'inversione e l'eversione del piede.

In sintesi, l'astragalo è un osso fondamentale per la struttura e il movimento del piede, che si articola con altri ossa del tarso e della gamba per formare articolazioni importanti come quella della caviglia.

Le apparecchiature ortopediche sono dispositivi medici utilizzati per supportare, allineare, proteggere, correzioni o stabilizzare lesioni o patologie del sistema muscolo-scheletrico. Queste attrezzature possono essere utilizzate sia a breve che a lungo termine e possono essere personalizzate o prefabbricate.

Esempi di apparecchiature ortopediche includono:

1. Gessi e stecche: utilizzati per immobilizzare fratture o lesioni ai muscoli, tendini o legamenti.
2. Tutori e supporti: utilizzati per fornire sostegno a articolazioni instabili o doloranti, come ginocchia, caviglie o polsi.
3. Protesi ortopediche: utilizzate per rimpiazzare arti o parti di essi che sono state amputate o danneggiate in modo irreparabile.
4. Apparecchiature per la correzione della postura: utilizzate per correggere deformità posturali, come scoliosi o iperlordosi.
5. Dispositivi di assistenza alla deambulazione: utilizzati per aiutare le persone con difficoltà di deambulazione, come stampelle, deambulatori o sedie a rotelle.

Le apparecchiature ortopediche devono essere prescritte da un medico specialista in ortopedia e adattate alle esigenze specifiche del paziente. La loro scelta dipende dalla gravità della lesione o patologia, dall'età e dalle condizioni generali di salute del paziente.

La definizione medica di "camminare" si riferisce a un'attività fisica di base che consiste nel muoversi in piedi, ponendo un piede davanti all'altro in modo ritmico e alternato. Camminare è un movimento naturale che utilizza i muscoli delle gambe, delle cosce, dei glutei, del busto e dell'addome per spingere il corpo in avanti.

Mentre si cammina, il peso del corpo viene trasferito dal piede posteriore a quello anteriore, con una sequenza di movimenti che include l'appoggio del tallone, la flessione dell'articolazione della caviglia e il sollevamento del piede posteriore. Questo movimento coinvolge anche la coordinazione dei muscoli del tronco e degli arti superiori per mantenere l'equilibrio e la stabilità.

Camminare è un'attività fisica a basso impatto che offre numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento della forma fisica, del tono muscolare, della resistenza cardiovascolare, della circolazione sanguigna e dell'umore. Inoltre, camminare regolarmente può aiutare a prevenire o gestire una serie di condizioni di salute, come l'obesità, il diabete, le malattie cardiache e l'ipertensione.

Una lesione al ginocchio si riferisce a un danno o a un'interruzione della struttura normale del ginocchio. Questo può includere:

1. Lesioni dei legamenti: Questi sono i tessuti robusti che connettono le ossa del ginocchio e forniscono stabilità. I legamenti più comunemente danneggiati sono il legamento crociato anteriore (LCA), il legamento crociato posteriore (LCP), il legamento collaterale laterale (LCL) e il legamento collaterale mediale (LCM).

2. Lesioni dei menischi: I menischi sono dischi di cartilagine fibrosa situati all'interno dell'articolazione del ginocchio che agiscono da cuscinetto tra la tibia e il femore. Possono essere danneggiati a seguito di una rotazione improvvisa o di un trauma diretto al ginocchio.

3. Lesioni della cartilagine: La cartilagine articolare è la superficie liscia che ricopre le estremità delle ossa all'interno dell'articolazione del ginocchio. Lesioni a questa struttura possono verificarsi a seguito di usura, traumi diretti o come conseguenza di altre lesioni al ginocchio.

4. Fratture ossee: Il femore, la tibia e la rotula (rotula) possono essere interessati da fratture a seguito di un trauma significativo.

5. Distorsioni: Una distorsione si verifica quando i legamenti che collegano le ossa del ginocchio vengono stirati o strappati parzialmente o completamente.

6. Tendiniti e borsiti: L'infiammazione dei tendini (tendiniti) o delle borse sinoviali (borsite) può anche essere considerata una lesione al ginocchio. I tendini sono tessuti che connettono i muscoli alle ossa, mentre le borse sinoviali sono piccole sacche piene di liquido che aiutano a ridurre l'attrito tra i tessuti all'interno dell'articolazione.

I sintomi di una lesione al ginocchio possono includere dolore, gonfiore, rigidità, instabilità e difficoltà a muovere o caricare il ginocchio. Il trattamento dipende dalla natura e dalla gravità della lesione e può variare da riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (RICE) per le lesioni minori a interventi chirurgici e fisioterapia per quelle più gravi.

Il fissaggio di frattura interna, noto anche come osteosintesi, è un intervento chirurgico in cui i frammenti ossei rotti vengono allineati e fissati insieme utilizzando vari dispositivi medici impiantabili, come piastre, viti, chiodi, fili o agganci. Questo processo aiuta a mantenere la corretta posizione dei frammenti ossei durante il processo di guarigione, fornendo stabilità meccanica alla frattura e facilitando una migliore unione ossea.

Gli obiettivi del fissaggio di frattura interna includono il riallineamento preciso dei frammenti ossei, la riduzione della mobilità indesiderata della frattura, il mantenimento dell'allineamento durante la guarigione e il ripristino della funzione normale dell'osso una volta guarito. Questo tipo di procedura è comunemente eseguita per trattare fratture complesse o multiple, fratture articolari, fratture aperte e fratture che non sono in grado di mantenere un allineamento adeguato con il solo uso di un gesso o di un'immobilizzazione esterna.

Dopo l'intervento chirurgico, la riabilitazione e le cure fisiche appropriate sono fondamentali per garantire una guarigione ottimale e il recupero della funzione dell'osso interessato. Il periodo di recupero può variare a seconda della gravità della frattura, dell'età del paziente e di altri fattori di salute individuali.

Un trapianto osseo è un intervento chirurgico in cui il tessuto osseo danneggiato o malato viene sostituito con del tessuto osseo sano, prelevato dal paziente stesso (trapianto autologo) o da un donatore (trapianto eterologo o allogenico). Il trapianto osseo può essere effettuato per diversi motivi, come il trattamento di fratture complesse che non guariscono correttamente, la ricostruzione di parti dell'osso dopo un tumore o una infezione grave, o per rimpiazzare l'osso danneggiato a causa di malattie come l'artrite o l'osteonecrosi.

Il tessuto osseo sano può essere prelevato da diverse parti del corpo del paziente, come la cresta iliaca (l'osso pelvico), il perone o la testa del femore. Nel caso di un trapianto eterologo, il tessuto osseo viene prelevato da un donatore deceduto e successivamente sottoposto a processi di sterilizzazione e congelamento prima dell'impianto.

Prima dell'intervento chirurgico, i pazienti possono aver bisogno di una serie di esami medici per assicurarsi che il loro sistema immunitario sia abbastanza forte da accettare il trapianto e per ridurre al minimo il rischio di rigetto. Dopo l'intervento, i pazienti possono aver bisogno di farmaci immunosoppressori per prevenire il rigetto del tessuto osseo trapiantato. Questi farmaci possono avere effetti collaterali e richiedere un monitoraggio costante da parte del medico.

In sintesi, un trapianto osseo è un intervento chirurgico che prevede la sostituzione di tessuto osseo danneggiato o malato con tessuto osseo sano proveniente da un donatore vivente o deceduto. L'obiettivo dell'intervento è quello di ripristinare la funzione e la struttura ossea, migliorando la qualità della vita del paziente. Tuttavia, il processo richiede un attento monitoraggio medico e può comportare rischi e complicanze associate all'intervento chirurgico e ai farmaci immunosoppressori necessari per prevenire il rigetto del trapianto.

In termini medici, i fissatori esterni sono dispositivi utilizzati per mantenere la posizione e l'allineamento delle ossa fratturate o dislocate. Questi dispositivi vengono applicati esternamente alla pelle e alle strutture ossee adiacenti, e sono collegati alle ossa rotte tramite fili, viti o staffe che penetrano attraverso la pelle e si avvitano direttamente alle ossa.

I fissatori esterni consentono una maggiore flessibilità e precisione nella gestione delle fratture complesse, poiché possono essere facilmente regolati per modificare la posizione e l'allineamento delle ossa durante il processo di guarigione. Sono spesso utilizzati quando le fratture sono troppo complesse per essere trattate con un normale gesso o quando è necessario un accesso continuo alle ferite per la cura e la pulizia.

I fissatori esterni possono essere lasciati in sede per diverse settimane o mesi, a seconda della gravità della frattura e della velocità di guarigione del paziente. Durante questo periodo, i pazienti devono seguire strette istruzioni per la cura delle ferite e dei fissatori esterni, inclusa la pulizia regolare e l'applicazione di medicazioni sterili.

In sintesi, i fissatori esterni sono dispositivi medici utilizzati per mantenere la posizione e l'allineamento delle ossa rotte, offrendo una maggiore flessibilità e precisione nella gestione delle fratture complesse.

La lesione alla caviglia si riferisce a un danno ai tessuti molli (legamenti, tendini o muscoli) che circondano e supportano la caviglia. Le lesioni più comuni alla caviglia sono distorsioni, in cui i legamenti si stirano o si strappano.

Le distorsioni della caviglia si verificano spesso quando la caviglia viene girata bruscamente o ruotata oltre il suo normale range di movimento. Ciò può accadere durante attività sportive, incidenti d'auto o anche semplicemente inciampando su un marciapiede.

I sintomi di una lesione alla caviglia possono includere dolore, gonfiore, lividi, rigidità e difficoltà a muovere la caviglia. Il trattamento dipende dalla gravità della lesione e può variare da riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (RICE) per le distorsioni lievi, a interventi chirurgici e fisioterapia per le lesioni più gravi.

È importante consultare un medico se si sospetta una lesione alla caviglia grave, soprattutto se non è possibile camminare o se il gonfiore o il dolore sono intensi.

La deambulazione con ausili, nota anche come ambulazione assistita o mobilizzazione assistita, si riferisce all'uso di dispositivi o attrezzature speciali per aiutare una persona a camminare o muoversi in modo sicuro e indipendente. Gli ausili per la deambulazione possono includere:

1. Camminatori: utilizzati da persone con debolezza muscolare o instabilità, forniscono supporto extra per il busto e le gambe mentre si cammina.
2. Bastoni da passeggio: utilizzati da persone con problemi di equilibrio o debolezza in una gamba, forniscono un punto di appoggio aggiuntivo per mantenere l'equilibrio durante la deambulazione.
3. Deambulatori: simili ai camminatori, ma con ruote su tre o quattro gambe, offrono maggiore mobilità e facilitano il passaggio attraverso porte e corridoi stretti.
4. Stampelle: utilizzate da persone che hanno subito un infortunio o una lesione alle gambe, forniscono supporto per distribuire il peso corporeo su entrambi i lati del corpo durante la deambulazione.
5. Sedie a rotelle: utilizzate da persone con disabilità motorie gravi o temporanee, offrono mobilità senza dover dipendere dalla forza delle gambe.

L'uso di ausili per la deambulazione può migliorare l'autonomia e la qualità della vita delle persone con disabilità motorie, riducendo il rischio di cadute e lesioni. Tuttavia, è importante che tali dispositivi siano prescritti e adattati correttamente da un professionista sanitario qualificato per garantire la massima efficacia e sicurezza.

Il termine "disallineamento delle ossa" non è un termine medico standardizzato, ma potrebbe riferirsi a una condizione nota come "lussazione" o "lussazione subluxata", che descrive l'uscita parziale o completa di una articolazione ossea dalla sua posizione normale. Questo può verificarsi in qualsiasi articolazione del corpo, ma è più comune nelle spalle, ginocchia, dita e colonna vertebrale. Le cause comuni di lussazioni includono traumi, lesioni sportive, movimenti ripetitivi o degenerativi delle articolazioni dovuti all'età o a condizioni mediche come l'artrite. I sintomi possono includere dolore, gonfiore, rigidità articolare, debolezza muscolare e perdita di funzione. Il trattamento può variare a seconda della gravità e della localizzazione della lussazione e può comprendere il riposo, l'immobilizzazione, la fisioterapia o, in alcuni casi, la chirurgia.

Il giunto patellofemorale, noto anche come il giunto ginocchio anteriore, è l'articolazione tra la rotula (patella) e il femore. Si trova all'interno della più ampia articolazione del ginocchio, che comprende anche l'articolazione tibiofemorale (tra il femore e la tibia) e l'articolazione tibiofibulare (tra la fibula e la tibia).

La rotula si muove all'interno di una trincea chiamata la troclea del femore quando il ginocchio è flesso o esteso. Questo movimento permette alla muscolatura della coscia, in particolare il muscolo quadricipite, di generare forza e potenza durante attività come camminare, correre e saltare.

Il giunto patellofemorale è soggetto a una serie di condizioni dolorose, note collettivamente come sindromi patellofemorali. Queste possono verificarsi a causa di un'ampia varietà di fattori, tra cui la debolezza muscolare, l'allineamento anormale delle ossa della gamba, l'eccessiva pressione sulla rotula o lesioni dirette. I sintomi più comuni di queste condizioni includono dolore e rigidità al ginocchio, specialmente quando si sale o scende le scale, ci si siede per lunghi periodi o si fanno esercizi che richiedono di piegare il ginocchio.

Una frattura esposta, nota anche come frattura aperta, si verifica quando un osso si rompe in modo tale che la pelle è rotto e l'osso o il tessuto sottocutaneo è visibile. Questo tipo di frattura è classificato come una lesione grave perché aumenta il rischio di infezione nel sito della ferita, poiché i batteri possono entrare nella ferita e infettare l'osso o il tessuto circostante.

Le fratture esposte sono spesso causate da traumi ad alta energia, come incidenti automobilistici o cadute da grandi altezze. Possono anche verificarsi durante attività che comportano un rischio elevato di lesioni, come sport di contatto o lavori edili.

Il trattamento delle fratture esposte richiede spesso un intervento chirurgico per pulire la ferita, allineare l'osso e fissarlo in posizione con piastre, viti o chiodi. Il paziente potrebbe anche aver bisogno di antibiotici per prevenire l'infezione. La prognosi dipende dalla gravità della frattura e dall'entità del danno ai tessuti molli circostanti.

L'alluce valgo è una condizione medica ortopedica comune che colpisce l'articolazione metatarso-falangea del primo dito del piede (alluce). Essenzialmente, si verifica quando l'allineamento della prima articolazione metatarso-falangea è interrotto, facendo sì che il bordo interno dell'articolazione sporga e causando una deformità ossea.

Nell'alluce valgo, la testa del primo metatarso si sposta lateralmente, mentre l'alluce si sposta medialmente e verso il basso. Ciò provoca una prominenza ossea sulla parte interna dell'articolazione, che può diventare gonfia, arrossata e dolorante. Spesso, questa protuberanza è nota come "cipolla".

L'alluce valgo può causare disagio o dolore durante la deambulazione, specialmente quando si indossano scarpe strette o aderenti. Nei casi più gravi, l'articolazione può diventare rigida e limitare la mobilità del piede.

Le cause dell'alluce valgo possono essere congenite o acquisite. Tra i fattori di rischio ci sono:

- Predisposizione genetica
- Anomalie della struttura ossea del piede
- Lesioni al piede
- Malattie neurologiche o muscoloscheletriche
- Indossare scarpe scomode, strette o con tacchi alti per periodi prolungati

Il trattamento dell'alluce valgo dipende dalla gravità della condizione. Può includere:

- Riposo e ghiaccio
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
- Esercizi di stretching e rafforzamento del piede
- Supporto per il piede, come plantari o stecche
- Scarpe più ampie e comode
- Intervento chirurgico ortopedico in casi gravi

I menischi tibiali sono due semilune fibrocartilaginee a forma di "C" posizionate all'interno e all'esterno dell'articolazione del ginocchio, tra la superficie articolare della tibia (piatta) e il femore (rotonda). Questi cuscinetti shock aiutano ad assorbire gli urti, stabilizzare l'articolazione e distribuire uniformemente il carico durante i movimenti del ginocchio. Il menisco tibiale interno, chiamato anche menisco mediale, è posizionato all'interno della gamba e ha una forma più cospicua di "C". Il menisco tibiale esterno, o laterale, si trova all'esterno della gamba ed è più stretto e circolare. Questi menischi sono soggetti a lesioni, specialmente durante i movimenti bruschi o le torsioni del ginocchio, che possono causare dolore, gonfiore e limitazione funzionale.

In termini medici, un'ingessatura si riferisce a un metodo per immobilizzare e stabilizzare una frattura o una lussazione in una parte del corpo. Viene realizzato applicando una stecca rigida o un gesso intorno alla zona interessata, che viene poi fissata con bende o fasce. L'ingessatura ha lo scopo di mantenere le ossa nella posizione corretta in modo che possano guarire in modo appropriato e prevenire ulteriori danni ai tessuti molli circostanti.

L'ingessatura può essere applicata su diverse parti del corpo, come braccia, gambe, polsi, caviglie o colonna vertebrale, a seconda della lesione specifica. Il tipo di ingessatura e il materiale utilizzato possono variare in base alla gravità della frattura o lussazione, nonché alle preferenze del medico e del paziente.

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico per quanto riguarda la cura dell'ingessatura, come mantenere asciutta la zona interessata, sollevare il miembro ingessato per ridurre il gonfiore e controllare regolarmente la circolazione sanguigna e la sensibilità. Se si verificano segni di complicazioni, come dolore intenso, formicolio, arrossamento o gonfiore eccessivo, è necessario consultare immediatamente un medico.

La parola "Vitallium" non è più utilizzata comunemente nella moderna terminologia medica o scientifica. Tuttavia, in passato, era un marchio registrato per un particolare tipo di lega metallica utilizzata principalmente in applicazioni biomediche come impianti ortopedici e dentali.

La lega Vitallium era composta principalmente da cobalto (Co), cromo (Cr) e molibdeno (Mo). A volte, anche piccole quantità di altri metalli come il manganese (Mn) o il nichel (Ni) potevano essere aggiunte per modificare le proprietà della lega.

Le caratteristiche principali di questa lega includevano la sua durezza, resistenza alla corrosione e alla fatica, nonché la sua biocompatibilità relativamente elevata. Ciò significava che poteva essere utilizzata in contatto diretto con i tessuti viventi senza causare reazioni avverse significative.

Poiché Vitallium era originariamente un marchio registrato, le aziende che producevano leghe simili spesso usavano termini alternativi come "cobalto-cromo-molibdeno" o semplicemente "lega di cobalto-cromo" per descrivere i loro prodotti. Oggi, questi termini sono più comunemente usati rispetto al nome specifico del marchio Vitallium.

La fibula è un osso lungo situato nella gamba, lateralmente rispetto alla tibia. È il più sottile e il più corto dei due ossi della gamba e si articola con la tibia al livello della caviglia e del ginocchio. La fibula fornisce l'inserzione per i muscoli laterali della gamba ed è essenziale per la stabilità laterale del piede e della gamba. A differenza della tibia, che supporta gran parte del peso corporeo, la fibula ha una funzione più limitata nella locomozione e nell'equilibrio del corpo.

L'artrografia è una procedura di imaging medico che comporta l'iniezione di un mezzo di contrasto in una articolazione per migliorare la visualizzazione delle strutture articolari durante una radiografia, risonanza magnetica o tomografia computerizzata. Questo metodo è comunemente utilizzato per valutare lesioni articolari, come distrazioni, lussazioni, lesioni dei legamenti e lesioni del menisco, nonché per diagnosticare condizioni articolari degenerative come l'artrosi.

Il processo inizia con la pulizia e la sterilizzazione dell'area circostante l'articolazione interessata. Quindi, sotto guida fluoroscopica o ecografica, il medico inserisce un ago nell'articolazione e inietta il mezzo di contrasto. Dopo l'iniezione, vengono acquisite immagini radiografiche o altre procedure di imaging per valutare le condizioni dell'articolazione.

L'artrografia è considerata una procedura sicura e minimamente invasiva, ma come con qualsiasi procedura medica, comporta alcuni rischi, tra cui dolore articolare, gonfiore, emorragia, infezione o reazioni allergiche al mezzo di contrasto.

La frattura del femore si riferisce a una rottura o a una lesione nell'osso della coscia, noto come femore. Il femore è il più lungo e robusto osso nel corpo umano e può subire diversi tipi di fratture, a seconda della forza dell'impatto o dello stress a cui è sottoposto. Alcuni dei tipi comuni di fratture del femore includono:

1. Frattura della diafisi femorale: Questa è una frattura che si verifica nella porzione centrale dell'osso, nota come diafisi. Di solito si verifica a causa di un trauma ad alta energia, come un incidente d'auto o una caduta da grande altezza.
2. Fratture della testa del femore: Queste fratture interessano la parte superiore dell'osso, nota come testa femorale. Spesso si verificano a causa di cadute o lesioni dirette all'anca e sono più comuni negli anziani con osteoporosi.
3. Fratture della colonna femorale: Queste fratture interessano la porzione posteriore dell'osso, nota come colonna femorale. Spesso si verificano a causa di cadute o lesioni ad alta energia e possono essere associate a danni ai vasi sanguigni e ai nervi circostanti.
4. Fratture della diafisi femorale prossimale: Queste fratture interessano la porzione superiore dell'osso, vicino all'articolazione dell'anca. Spesso si verificano a causa di traumi ad alta energia e possono essere associate a lesioni ai muscoli e ai tendini circostanti.
5. Fratture della diafisi femorale distale: Queste fratture interessano la porzione inferiore dell'osso, vicino all'articolazione del ginocchio. Spesso si verificano a causa di traumi ad alta energia e possono essere associate a lesioni ai legamenti crociati anteriori e posteriori.

Il trattamento delle fratture femorali dipende dalla localizzazione, dall'età del paziente e dalle condizioni generali di salute. Le opzioni di trattamento possono includere il riposo a letto, l'uso di stampelle o altri dispositivi di assistenza, la fisioterapia, la chirurgia ortopedica o la terapia farmacologica per alleviare il dolore e prevenire le infezioni. In generale, le fratture femorali richiedono un trattamento tempestivo e adeguato per prevenire complicazioni a lungo termine come l'artrite, la rigidità articolare e la perdita di mobilità.

L'osteocondrite è una condizione medica che si verifica quando un'area del tessuto osseo sottostante il tessuto cartilagineo (condro) in una articolazione subisce una interruzione della sua normale irrorazione sanguigna, causando la morte dell'osso (necrosi avascolare). Questo può portare alla formazione di una lesione ossea dura e fragile all'interno della cartilagine articolare. L'osteocondrite più comunemente si verifica nelle articolazioni soggette a stress ripetitivo, come il ginocchio, l'anca, la caviglia e il gomito.

La causa esatta dell'osteocondrite non è sempre chiara, ma si pensa che possa essere dovuta a una combinazione di fattori, tra cui lesioni, sovraccarico articolare, anomalie vascolari e predisposizione genetica. I sintomi dell'osteocondrite possono includere dolore articolare, gonfiore, rigidità, blocco articolare e ridotta mobilità articolare.

Il trattamento dell'osteocondrite dipende dalla gravità della lesione e dai sintomi del paziente. Può includere riposo e immobilizzazione dell'articolazione interessata, fisioterapia, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore e il gonfiore, e in alcuni casi, la chirurgia ortopedica per riparare o sostituire la lesione ossea e cartilaginea.

Il muscolo scheletrico, noto anche come striato volontario, è un tipo di muscolo responsabile dei movimenti del corpo controllati volontariamente. È costituito da fasci di fibre muscolari avvolte in una membrana connettiva chiamata fascia e unite alle ossa attraverso tendini. Ogni fibra muscolare è composta da molti miofibrille, che sono lunghi filamenti proteici responsabili della contrazione muscolare.

Le caratteristiche distintive del muscolo scheletrico includono la presenza di strisce trasversali visibili al microscopio (da cui il nome "striato"), che corrispondono all'allineamento regolare dei miofibrille. Queste strisce, chiamate bande A e bande I, sono create dal diverso grado di sovrapposizione tra actina e miosina, due proteine fondamentali per la contrazione muscolare.

Il muscolo scheletrico è innervato dai motoneuroni del sistema nervoso centrale (SNC), che inviano impulsi elettrici attraverso le giunzioni neuromuscolari per stimolare la contrazione muscolare. La capacità di controllare volontariamente il movimento è una funzione critica del muscolo scheletrico, consentendo attività come camminare, afferrare oggetti e mantenere la postura.

Lesioni o malattie che colpiscono il muscolo scheletrico possono causare debolezza, rigidità, dolore o perdita di funzione. Esempi di tali condizioni includono distrofia muscolare, miopatia e lesioni traumatiche come strappi muscolari o stiramenti.

Una lesione del piede si riferisce a qualsiasi tipo di danno o trauma al piede che può verificarsi a causa di vari fattori, come incidenti, attività fisica intensa, calzature inadeguate, pressione prolungata o malattie sistemiche. Esempi comuni di lesioni del piede includono distorsioni, fratture, lussazioni, contusioni, abrasioni, tagli e ustioni. I sintomi possono variare a seconda della natura e della gravità della lesione, ma spesso includono dolore, gonfiore, arrossamento, rigidità, difficoltà a muovere o caricare il piede, ematomi o perdita di sangue, lacerazioni visibili nella pelle o within la pelle e nel caso di lesioni più gravi, possibile deformazione ossea. Il trattamento dipenderà dal tipo e dalla gravità della lesione, ma può includere riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (RICE), farmaci antidolorifici, immobilizzazione con stecche o tutori, fisioterapia o interventi chirurgici in casi gravi.

La sindrome rotuleo-femorale, nota anche come sindrome della bandelletta ilio-tibiale o ginocchio del corridore, è un disturbo comune che causa dolore al ginocchio. Si verifica quando la banda ilio-tibiale, un nastro di tessuto che corre dal fianco alla parte inferiore della gamba e aiuta a stabilizzare e muovere il ginocchio, si infiamma o irrita.

I sintomi più comuni della sindrome rotuleo-femorale includono dolore o bruciore al lato esterno del ginocchio, specialmente quando si cammina, si corre, si salgono le scale o si si flette ripetutamente il ginocchio. Il dolore può essere lieve all'inizio e peggiorare gradualmente nel tempo se non trattato.

La causa esatta della sindrome rotuleo-femorale non è nota, ma si pensa che sia dovuta a una combinazione di fattori, come la debolezza dei muscoli della coscia o del gluteo, la rigidità dell'articolazione del ginocchio o l'uso eccessivo del ginocchio. Anche il sovrappeso o l'obesità possono contribuire allo sviluppo di questa sindrome.

Il trattamento della sindrome rotuleo-femorale può includere riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (RICE) del ginocchio dolente, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore e l'infiammazione, esercizi di stretching e rafforzamento dei muscoli della coscia e del gluteo, e modifiche all'attività fisica. In alcuni casi, può essere necessario un tutore o un bendaggio per supportare il ginocchio durante l'attività fisica. La chirurgia è raramente necessaria per trattare questa sindrome.

La locomozione, in termini medici, si riferisce alla capacità di un organismo di spostarsi o muoversi da un luogo a un altro. Nell'ambito della medicina e della fisiologia umana, la locomozione è il risultato dell'interazione coordinata di diversi sistemi corporei, tra cui il sistema muscoloscheletrico, il sistema nervoso e il sistema cardiovascolare.

Il sistema muscoloscheletrico fornisce la forza e il supporto necessari per il movimento, mentre il sistema nervoso è responsabile dell'elaborazione dei segnali sensoriali e del controllo motorio che consentono la coordinazione dei muscoli e delle articolazioni. Il sistema cardiovascolare svolge un ruolo cruciale nella locomozione fornendo l'apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti attivi durante il movimento, nonché rimuovendo i prodotti di scarto del metabolismo.

La locomozione può essere classificata in base al tipo di movimento, come ad esempio camminare, correre, saltare o strisciare, e può essere influenzata da una varietà di fattori, tra cui l'età, lo stato di salute generale, le condizioni ambientali e la presenza di lesioni o disabilità.

La capacità di locomozione è fondamentale per svolgere le attività quotidiane e mantenere l'indipendenza funzionale, ed è quindi un aspetto importante della salute e del benessere umani.

In terminologia medica, un "girello" si riferisce a un dispositivo di assistenza alla deambulazione utilizzato principalmente per i bambini che stanno imparando a camminare. È uno stand mobile e supportato da braccia o maniglie che permette al bambino di muoversi in posizione eretta e praticare la deambulazione con un minimo sostegno.

Tuttavia, l'uso del girello è oggetto di dibattito nella comunità medica. Alcuni professionisti sanitari ritengono che i girelli possano ritardare lo sviluppo della capacità di equilibrio e la forza muscolare necessaria per camminare in modo indipendente, poiché il bambino può diventare troppo dipendente dal sostegno del girello. Al contrario, altri professionisti sottolineano che i girelli possono essere utili per alcuni bambini con ritardi nello sviluppo motorio o altre condizioni mediche che rendono difficile l'apprendimento a camminare senza supporto.

È importante consultare un medico o un terapista occupazionale prima di decidere se utilizzare un girello per aiutare il proprio bambino ad imparare a camminare, in modo da poter prendere una decisione informata e sicura.

Le ossa del metatarso sono un gruppo di cinque lunghi e sottili ossa lunghe che formano la parte centrale del piede. Sono posizionate tra le ossa della caviglia (tarsali) e le dita dei piedi (falangi). Ogni metatarso si articola con una falange prossimale per formare l'articolazione metatarso-falangea di ciascuna delle dita dei piedi, ad eccezione del primo metatarso, che si articola con la base della prima falange del pollice del piede. Le ossa del metatarso svolgono un ruolo importante nel supporto del peso corporeo e nella locomozione, consentendo al piede di adattarsi alle superfici irregolari durante la deambulazione. Eventuali lesioni o patologie a carico delle ossa del metatarso possono causare dolore e difficoltà nel camminare.

L'articolazione tarsale, nota anche come articolazione talocalcaneonaviculare, è un'articolazione complessa situata nella parte inferiore della gamba che coinvolge i seguenti tre gruppi di ossa:

1. Tarso: È composto da sette piccole ossa che formano il piede. Le ossa tarsali includono calcagno (tallone), talo (collo del piede), navicolare, cuboide e tre cuneiformi.
2. Talo: Si trova tra il calcagno e le ossa metatarsali ed è una parte importante dell'articolazione tarsale.
3. Navicolare: È un osso a forma di navicella che si articola con il calcagno, talo e cuneiformi mediali.

L'articolazione tarsale è composta da due articolazioni principali: la sinartrosi talocalcaneonavicolare (tra il talo, calcagno e navicolare) e l'artrodia tarsometatarsale (tra le ossa del tarso e metatarso). Queste articolazioni lavorano insieme per consentire la mobilità del piede durante la deambulazione.

L'articolazione tarsale è responsabile della flessibilità, stabilità e ammortizzazione del piede. È soggetta a stress e sollecitazioni durante l'attività fisica, il che può portare a lesioni o condizioni dolorose come la sindrome da impingement tarsale, l'artrite reattiva e la tendinite.

Il tendine di Achille, noto anche come tendine calcaneare, è il più grande e il tendine più forte nel corpo umano. Collega i muscoli del polpaccio (gastrocnemio e soleo) al calcagno (osso del tallone). La sua funzione principale è quella di consentire la plantarflexione, o movimento del piede verso il basso, come quando si cammina, si corre o si salta. Il tendine di Achille deve sopportare forze considerevoli durante queste attività e lesioni al tendine possono verificarsi a causa dell'usura ripetitiva o improvvisa overload.

I compartimenti dei liquidi corporei si riferiscono alla distribuzione dei fluidi all'interno del corpo umano, che sono generalmente classificati in due grandi compartimenti: intracellulare e extracellulare. Il compartimento intracellulare comprende tutti i fluidi all'interno delle cellule, mentre il compartimento extracellulare include tutti i fluidi al di fuori delle cellule.

Il compartimento extracellulare è ulteriormente suddiviso in tre sottocompartimenti: intravascolare, interstiziale e transcellulare. Il compartimento intravascolare comprende il plasma sanguigno all'interno dei vasi sanguigni, mentre il compartimento interstiziale include il fluido presente nello spazio tra le cellule e i vasi sanguigni. Il compartimento transcellulare include fluidi specializzati come liquor cerebrospinale, fluido sinoviale e succo gastrico.

La distribuzione dei liquidi corporei è regolata da meccanismi osmotici e idrostatici complessi che aiutano a mantenere l'equilibrio dei fluidi e l'omeostasi del corpo. Qualsiasi squilibrio in questi compartimenti può portare a varie condizioni patologiche, come edema, disidratazione o ipervolemia.

La risonanza magnetica (MRI) è una tecnologia di imaging non invasiva che utilizza un campo magnetico potente, radiazioni ionizzanti né l'uso di raggi X, per produrre dettagliate immagini in sezione trasversale del corpo umano. Questa procedura medica fornisce immagini chiare e precise dei tessuti molli, degli organi interni, delle ossa e di altri componenti del corpo.

Durante l'esame, il paziente viene fatto distendere su un lettino all'interno di una macchina a forma di tubo chiamata tomografo a risonanza magnetica. Il tomografo è dotato di un grande magnete circolare che produce un campo magnetico e antenne che emettono e ricevono segnali radio.

Quando il paziente viene esposto al campo magnetico, gli atomi di idrogeno nei tessuti del corpo si allineano con il campo magnetico. Le antenne inviano impulsi di radiofrequenza che disturbano l'allineamento degli atomi di idrogeno. Quando le onde radio vengono interrotte, gli atomi di idrogeno ritornano al loro stato originale e rilasciano energia sotto forma di segnali radio. Le antenne rilevano questi segnali e un computer li utilizza per creare immagini dettagliate del corpo.

Le immagini MRI possono essere prese da diverse angolazioni e possono mostrare cambiamenti nelle dimensioni, forma e posizione dei vari organi e tessuti. Questa tecnologia è particolarmente utile per diagnosticare disturbi del sistema nervoso centrale, lesioni sportive, tumori, malattie delle articolazioni, cuore e vasi sanguigni, fegato, reni e ghiandole surrenali.

In sintesi, la risonanza magnetica è un potente strumento di imaging che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate dei tessuti interni del corpo, fornendo informazioni preziose sulla salute e sul funzionamento degli organi e dei sistemi del corpo.

L'instabilità articolare è un termine medico che descrive una condizione in cui le normali strutture di supporto di una articolazione, come legamenti, cartilagini o muscoli, sono danneggiate o indebolite. Di conseguenza, l'articolazione può muoversi o dislocarsi più del normale, causando dolore, debolezza e un aumentato rischio di ulteriori lesioni.

L'instabilità articolare può verificarsi in qualsiasi articolazione del corpo, ma è particolarmente comune a livello della spalla, del ginocchio e del polso. Le cause più comuni di instabilità articolare includono traumi o lesioni acute, come distorsioni o lussazioni, o lesioni croniche dovute a un uso eccessivo o a una malattia degenerativa delle articolazioni.

I sintomi dell'instabilità articolare possono variare a seconda della gravità della condizione, ma possono includere dolore, gonfiore, rigidità, debolezza e un senso di instabilità o di scivolamento nell'articolazione interessata. Il trattamento dell'instabilità articolare dipende dalla causa sottostante e può variare da esercizi di rafforzamento muscolare e fisioterapia a interventi chirurgici correttivi.

In generale, il ripristino della stabilità articolare è importante per prevenire ulteriori lesioni e migliorare la funzione articolare e la qualità della vita del paziente.

In anatomia, l'articolazione delle dita del piede si riferisce alle articolazioni che connettono le ossa delle dita dei piedi (falangi) tra loro e con l'osso metatarsale corrispondente nel piede. Queste articolazioni permettono il movimento delle dita del piede e contribuiscono alla flessibilità e alla funzione del piede durante la deambulazione e altre attività fisiche.

L'articolazione tra le falangi prossimali e l'osso metatarsale si chiama articolazione metatarso-falangea, mentre l'articolazione tra le due falangi (falange prossimale e falange distale) si chiama articolazione interfalangea.

Le articolazioni delle dita del piede sono soggette a diverse patologie, come l'alluce valgo, l'alluce rigido, la frattura o la lussazione delle falangi, l'artrite reumatoide e l'artrosi. Questi disturbi possono causare dolore, gonfiore, rigidità articolare e difficoltà nel movimento delle dita del piede.

La rotula, nota anche come patella, è un piccolo osso sesamoide situato nella parte anteriore della gamba, all'interno del tendine quadricipite. Si trova nell'articolazione del ginocchio e suo ruolo principale è quello di proteggere il tendine e facilitare l'estensione del ginocchio. La rotula scorre su una traccia chiamata pista rotulea, che si trova sulla parte inferiore dell'osso femore, durante i movimenti di flessione ed estensione del ginocchio. Eventuali danni, disallineamenti o malattie della rotula possono causare dolore e difficoltà nel movimento del ginocchio.

L'ulcera del piede è una lesione aperta sulla pelle che solitamente si sviluppa nelle aree soggette a pressione o sfregamento, specialmente in individui con diabete, problemi circolatori o neuropatia. Queste ulcere possono essere superficiali o penetrare più profondamente fino alle ossa e possono causare infezioni gravi se non vengono trattate adeguatamente.

L'ulcera del piede può presentarsi come una ferita aperta, rossa, con bordi irregolari e può contenere pus o essudato. Spesso sono associate a callosità o duroni preesistenti. I sintomi possono includere dolore, arrossamento, gonfiore, prurito o sensazione di bruciore nella zona interessata.

Le cause più comuni dell'ulcera del piede sono la neuropatia periferica (danno ai nervi che causa perdita di sensibilità), la deformità del piede, l'aumento della pressione plantare e la ridotta circolazione sanguigna. Altri fattori di rischio includono il tabagismo, l'obesità, l'età avanzata e le malattie vascolari periferiche.

Il trattamento dell'ulcera del piede prevede la pulizia e la disinfezione della ferita, la rimozione del tessuto morto (debridement), il sollievo dalla pressione (riducendo l'attività o utilizzando scarpe speciali o plantari) e la gestione di qualsiasi infezione presente. In alcuni casi può essere necessario un intervento chirurgico per correggere deformità del piede o rimuovere tessuti necrotici.

La prevenzione è fondamentale nella gestione dell'ulcera del piede, soprattutto per i pazienti a rischio. Ciò include il controllo della glicemia, l'ispezione regolare dei piedi, la cura delle unghie dei piedi, l'utilizzo di calzature e plantari adeguati e lo smettere di fumare.

L'acetabolo è una cavità concava situata nella parte posteriore dell'osso iliaco, che forma una articolazione a sfera con la testa del femore. Questa articolazione è nota come articolazione coxofemorale o anche detta anca. L'acetabolo ha una forma a imbuto ed è circondato da un anello di tessuto fibro-cartilagineo, chiamato labbro acetabolare, che aumenta la superficie articolare e fornisce supporto alla testa del femore.

La forma dell'acetabolo permette una grande gamma di movimenti dell'anca, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna. La sua struttura fornisce stabilità alla articolazione e distribuisce uniformemente il carico sulle superfici articolari durante il movimento.

Lesioni o malattie che colpiscono l'acetabolo, come ad esempio l'artrosi o le fratture, possono causare dolore e limitazione del movimento dell'anca.

Il tessuto osseo è il tessuto connettivo specialized che forma le ossa del corpo umano. È un tessuto duro e calcificato che fornisce supporto strutturale, protezione per organi vitali come il cervello e il cuore, e punto di attacco per muscoli e legamenti. Il tessuto osseo è composto da cellule chiamate osteoblasti, osteoclasti e osteociti, che sono immerse in una matrice extracellulare costituita da fibre collagene e sostanza minerale.

Le ossa, d'altra parte, sono le strutture rigide composte dal tessuto osseo. Ci sono 206 ossa nel corpo umano adulto che formano lo scheletro e forniscono una forma al corpo. Le ossa possono essere classificate in diversi tipi, tra cui lunghe, corte, piatte e irregolari, a seconda della loro forma e dimensione.

Le ossa lunghe, come il femore e l'omero, sono caratterizzate da una parte centrale chiamata diafisi e due estremità chiamate epifisi. Le ossa corte, come le vertebre e le costole, hanno dimensioni simili in tutte le direzioni. Le ossa piatte, come il cranio e lo sterno, sono sottili e larghe. Infine, le ossa irregolari, come il sacro e l'osso sacro, non rientrano in nessuna di queste categorie.

Il tessuto osseo è un tessuto dinamico che subisce costantemente processi di rimodellamento attraverso l'attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Questo processo consente all'osso di adattarsi alle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto, garantendo la sua integrità strutturale e funzionale.

L'osteoartrosi, nota anche come artrite degenerativa o artrosi, è una malattia articolare cronica che si verifica quando il tessuto cartilagineo che ricopre le estremità delle ossa si rompe e diventa sottile, causando lo sfregamento diretto delle ossa l'una contro l'altra. Questa condizione può provocare dolore, rigidità, gonfiore e perdita di mobilità nelle articolazioni interessate. L'osteoartrosi è più comunemente colpita dalle articolazioni portanti come le ginocchia, la colonna vertebrale, le anche e le mani.

L'età avanzata, l'obesità, le lesioni articolari pregresse, i fattori genetici e l'uso eccessivo delle articolazioni sono alcuni dei fattori di rischio per lo sviluppo dell'osteoartrosi. Non esiste una cura nota per questa condizione, ma il trattamento può alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita. Il trattamento può includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), fisioterapia, esercizio fisico, perdita di peso, terapie alternative come l'agopuntura e, in casi gravi, la chirurgia di sostituzione articolare.

La radiografia è una procedura diagnostica ampiamente utilizzata che impiega radiazioni a bassa dose per ottenere immagini dell'interno del corpo. Durante la procedura, un paziente viene esposto a un fascio di raggi X, che attraversano il corpo e vengono rilevati da un dispositivo sensibile alla radiazione chiamato piatto radiografico sull'altro lato del corpo. Le aree attraversate dai raggi X appaiono chiare nelle immagini radiografiche, mentre le aree dense che bloccano maggiormente i raggi X, come ossa e strutture metalliche, appaiono scure.

Le radiografie sono comunemente utilizzate per rilevare e monitorare una varietà di condizioni mediche, tra cui fratture ossee, malattie polmonari, tumori e altri problemi ai tessuti molli o alle articolazioni. Sono anche impiegati per guidare procedure mediche come la biopsia o il posizionamento di dispositivi medici.

Come con qualsiasi procedura che utilizza radiazioni, i rischi associati alla radiografia devono essere bilanciati con i benefici previsti. L'esposizione alle radiazioni durante la radiografia è generalmente minima e le procedure sono considerate sicure per la maggior parte dei pazienti. Tuttavia, le precauzioni appropriate dovrebbero essere prese per minimizzare l'esposizione alle radiazioni, specialmente per i bambini, le donne in gravidanza e i pazienti che richiedono ripetute radiografie.

Nella terminologia anatomica, "arto posteriore" si riferisce specificamente alle estremità inferiori del corpo umano. Più precisamente, l'arto posteriore è composto dalla coscia, la gamba e il piede. Questa espressione viene utilizzata per descrivere la posizione o la direzione delle varie strutture anatomiche in relazione a queste parti del corpo. Ad esempio, i muscoli situati nella parte posteriore della coscia sono chiamati "muscoli posteriori della coscia".

È importante notare che il termine "posteriore" si riferisce alla posizione o all'orientamento che è rivolto verso la parte posteriore del corpo, opposta alla parte anteriore o ventrale. Pertanto, l'arto posteriore indica semplicemente l'estremità inferiore, considerando la sua posizione e orientamento rispetto al resto del corpo.

L'atrofia muscolare è una condizione medica in cui i muscoli si indeboliscono e si restringono a causa della perdita di cellule muscolari e della riduzione del tessuto muscolare. Ci sono diverse cause di atrofia muscolare, tra cui l'inattività prolungata, lesioni nervose, malnutrizione, invecchiamento e alcune condizioni mediche come la sclerosi multipla, la distrofia muscolare e il morbo di Parkinson.

I sintomi dell'atrofia muscolare possono variare a seconda della gravità e della causa sottostante, ma spesso includono debolezza muscolare, riduzione della massa muscolare, movimenti lenti o difficoltà nel compiere attività quotidiane come alzarsi da una sedia o salire le scale.

Il trattamento dell'atrofia muscolare dipende dalla causa sottostante e può includere fisioterapia, esercizi di rinforzo muscolare, terapie farmacologiche o interventi chirurgici. In alcuni casi, l'atrofia muscolare può essere irreversibile, ma il trattamento può aiutare a rallentarne la progressione e ad alleviarne i sintomi.

In termini medici, il sollevamento pesi si riferisce ad un'attività fisica che consiste nel sollevare o muovere carichi pesanti contro la forza di gravità. Questa attività è spesso praticata in forma di esercizio fisico per rafforzare i muscoli scheletrici, migliorare la resistenza e aumentare la massa muscolare.

Tuttavia, il sollevamento pesi può anche comportare rischi per la salute, specialmente se non eseguito correttamente. Tra questi rischi vi sono lesioni muscolari e articolari, strappi e stiramenti, ernie del disco e persino danni ai nervi. Per questo motivo, è importante imparare e praticare le tecniche di sollevamento pesi corrette, iniziando con carichi leggeri e aumentandoli gradualmente man mano che la forza e la resistenza migliorano. Prima di intraprendere qualsiasi programma di esercizio fisico, incluso il sollevamento pesi, si consiglia di consultare un medico o un professionista del fitness qualificato per ricevere consigli e indicazioni appropriate.

La borsite è una condizione infiammatoria che colpisce le borse sinoviali, piccole sacche piene di liquido situate in vari punti delle articolazioni. Le borse sinoviali servono a ridurre l'attrito tra i tessuti e facilitare il movimento delle articolazioni.

Quando una borsa sinoviale si infiamma, diventa gonfia, arrossata e dolorante. Questo accade spesso a causa dell'usura ripetuta o della pressione sulla borsa, come nel caso di attività fisiche intense e prolungate, particolarmente se associate a movimenti ripetitivi. Anche traumi diretti, infezioni o condizioni connettivali possono causare borsite.

I sintomi della borsite includono dolore, gonfiore e rigidità nella zona interessata, che di solito peggiorano con il movimento o la pressione. Il trattamento può prevedere riposo, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare il dolore e il gonfiore, terapia fisica, immobilizzazione dell'articolazione interessata e, in alcuni casi, iniezioni di corticosteroidi. In rari casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per drenare o rimuovere la borsa infiammata.

L'osteoartrosi dell'anca, nota anche come coxartrosi, è una forma comune di osteoartrosi, una malattia degenerativa che colpisce l'articolazione dell'anca. Questa condizione si verifica quando il tessuto cartilagineo che ricopre le estremità delle ossa nell'articolazione si usura e si rompe nel tempo, portando all'esposizione dell'osso sottostante e alla formazione di osteofiti (sporgenze ossee).

I sintomi più comuni dell'osteoartrosi dell'anca includono dolore all'anca, rigidità articolare, limitazione del movimento, crepitio durante il movimento e, in casi avanzati, deformità articolari. Il dolore associato a questa condizione tende ad essere più pronunciato dopo l'attività fisica o al mattino e può peggiorare nel corso della giornata.

L'osteoartrosi dell'anca è più comune nelle persone di età superiore ai 50 anni, sebbene possa verificarsi anche in individui più giovani a seguito di traumi o altre condizioni articolari sottostanti. Altri fattori di rischio per lo sviluppo dell'osteoartrosi dell'anca includono l'obesità, le precedenti lesioni all'anca, la disfunzione della cartilagine articolare e i difetti congeniti dell'anca.

Il trattamento dell'osteoartrosi dell'anca si concentra principalmente sulla gestione del dolore e sul mantenimento della funzionalità articolare. Le opzioni di trattamento possono includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), fisioterapia, esercizio fisico, perdita di peso, terapie alternative come l'agopuntura e, in casi gravi, la sostituzione articolare totale dell'anca.

Il recupero delle funzioni in medicina si riferisce al processo di riacquisto, in tutto o in parte, delle capacità fisiche, cognitive o sensoriali perdute a seguito di una malattia, un infortunio o un intervento chirurgico. Questo processo può avvenire naturalmente con il tempo e le terapie appropriate, come la fisioterapia, l'ergoterapia o la logopedia. L'obiettivo del recupero delle funzioni è aiutare il paziente a tornare al suo livello di funzionamento precedente il più possibile, migliorando così la sua qualità della vita e l'autonomia nella vita quotidiana. Il tasso e la completezza del recupero possono variare notevolmente da persona a persona, a seconda della gravità dell' lesione o della malattia, dell'età e di altri fattori individuali.

Le viti ossee sono dispositivi medici utilizzati nella chirurgia ortopedica per fissare e stabilizzare frammenti ossei fratturati o per ancorare impianti ortopedici alle ossa. Sono fatte di materiali come acciaio inossidabile, titanio o altri materiali biocompatibili. Le viti ossee hanno fili elicoidali che permettono alla vite di essere avvitata in un foro praticato nell'osso. Una volta posizionate, le viti ossee mantengono la riduzione della frattura o l'ancoraggio dell'impianto, facilitando la guarigione e il ripristino della funzione ossea. Possono essere utilizzate in una varietà di procedure ortopediche, come la fissazione interna delle fratture, l'artrodesi spinale e l'impianto di protesi articolari.

La deformità acquisita del piede si riferisce a un cambiamento nella forma o nell'allineamento del piede che si verifica dopo la nascita. Queste deformità possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui lesioni, malattie, infezioni, disturbi neurologici o problemi con la circolazione sanguigna.

Esempi di deformità acquisite del piede includono:

1. Piede piatto: una condizione in cui l'arco plantare si appiattisce, facendo sì che il piede tocchi quasi completamente il pavimento quando si sta in piedi o si cammina.

2. Piede cavo: una condizione in cui l'arco plantare è eccessivamente alto, causando dolore e difficoltà nella deambulazione.

3. Alluce valgo: una deformità in cui il primo dito del piede si piega verso le altre dita, spesso provocando la formazione di un "callo" o una "escrescenza ossea" sulla parte esterna dell'articolazione metatarso-falangea.

4. Dito a martello: una deformità in cui uno o più dita del piede si piegano verso il basso in modo anomalo, assumendo la forma di un "martello".

5. Piede equino: una condizione in cui il piede è ruotato verso l'interno e il puntato verso il basso, spesso a causa di una paralisi o di una lesione nervosa.

6. Piede supinato: una condizione in cui il piede è ruotato verso l'esterno e il puntato verso l'alto, che può causare dolore e difficoltà nella deambulazione.

Il trattamento delle deformità acquisite del piede dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della deformità stessa. Può includere l'uso di plantari o ortesi, farmaci antinfiammatori, fisioterapia, chirurgia correttiva o una combinazione di questi approcci.

La chipazina non è un termine medico riconosciuto o utilizzato comunemente nel campo medico. È possibile che tu abbia fatto un errore ortografico e ti stavi riferendo a qualche altro farmaco o condizione diversa. Se hai bisogno di informazioni su un particolare farmaco o condizione medica, per favore fornisci maggiori dettagli in modo che possiamo aiutarti meglio.

L'immobilizzazione, in termini medici, si riferisce alla limitazione o al blocco del movimento di una parte del corpo, di solito a seguito di lesioni, interventi chirurgici o altre condizioni che richiedono la stabilizzazione della zona interessata. Ciò viene spesso ottenuto utilizzando dispositivi come stecche, gessi, fasce elastiche, tutori o apparecchi ortopedici. L'immobilizzazione aiuta a prevenire ulteriori danni, riduce il dolore, promuove la guarigione e protegge le aree interessate durante il processo di recupero. Tuttavia, l'immobilizzazione prolungata può anche portare a debolezza muscolare, rigidità articolare e altri effetti collaterali, quindi è importante seguire le istruzioni del medico per quanto riguarda la durata e le tecniche di immobilizzazione appropriate.

La radioscopia è una procedura diagnostica che utilizza la fluoroscopia in tempo reale per visualizzare e studiare organi e strutture del corpo umano. Viene eseguita utilizzando un'apparecchiatura a raggi X speciale che proietta immagini live su uno schermo fluorescente o un monitor video. A differenza della radiografia standard, che cattura una singola immagine fissa, la radioscopia consente al medico di osservare i movimenti e le funzioni degli organi in tempo reale. Questa tecnica viene spesso utilizzata durante procedure come l'angioplastica coronarica o la chirurgia ortopedica per guidare il posizionamento di cateteri, stent o altri dispositivi medici. Tuttavia, va notato che l'uso della radioscopia è stato gradualmente sostituito da tecniche alternative a bassa emissione di radiazioni, come l'ecografia e la risonanza magnetica, quando possibile.

In termini medici, "anca" si riferisce alla articolazione a sfera e calice situata tra la parte inferiore dell'osso pelvico (osso iliaco) e la testa del femore (osso della coscia). Questa articolazione è anche conosciuta come articolazione coxofemorale. Essa permette una vasta gamma di movimenti, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna. La sua struttura robusta e la forma sferica le conferiscono stabilità e capacità di sopportare il peso del corpo, rendendola fondamentale per la deambulazione e altre attività fisiche.

La postura dell'equilibrio, nota anche come equilibrio posturale, si riferisce alla capacità di mantenere o ripristinare una posizione eretta o seduta stabile e controllata in relazione alla forza di gravità. Ciò richiede l'integrazione di informazioni sensoriali provenienti da diversi sistemi, inclusi quelli visivi, vestibolari ed elaborativi propriocettivi. L'equilibrio posturale è un processo dinamico che richiede una costante regolazione e adeguamento dei muscoli scheletrici per mantenere la posizione desiderata. È essenziale per svolgere attività quotidiane come stare in piedi, sedersi, camminare e fare esercizio fisico, e problemi con l'equilibrio posturale possono portare a instabilità, cadute e aumentato rischio di lesioni.

In termini anatomici, la gamba è il segmento dell'arto inferiore che si estende dal ginocchio alla caviglia. Comprende due ossa lunghe, la tibia e la fibula, circondate da muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni e nervi che svolgono un ruolo cruciale nel sostegno del corpo, nella locomozione e nell'equilibrio.

Tuttavia, in alcuni contesti medici o colloquiali, il termine "gamba" può talvolta essere usato per riferirsi all'intero arto inferiore, che include anche la coscia (il segmento tra bacino e ginocchio).

Si consiglia di chiarire sempre il contesto specifico quando si utilizza o si interpreta questa terminologia. Per evitare ambiguità, è preferibile fare riferimento a ciascuna parte dell'arto inferiore con termini più precisi, come "coscia", "ginocchio", "gamba" e "caviglia".

In termini medici, l'estremità inferiore si riferisce alla parte più bassa del corpo umana che include la coscia, la gamba, il piede e tutti gli organi e tessuti associati. È composta dall'osso femore, la rotula, la tibia, la fibula, il piede (composto da tarsali, metatarsali e falangi) e diversi muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni, nervi e cute. L'estremità inferiore è responsabile della posizione eretta, del mantenimento dell'equilibrio, della deambulazione e della locomozione in generale.

L'osteoporosi è una condizione caratterizzata da una ridotta densità minerale ossea (BMD), compromettendo la microarchitettura dell'osso e portando ad un aumento della fragilità ossea e al rischio di fratture, in particolare a livello vertebrale, del collo del femore e della caviglia. Questa malattia si sviluppa progressivamente nel tempo, spesso asintomatica e viene diagnosticata solitamente dopo la comparsa di una frattura ossea.

La causa dell'osteoporosi è multifattoriale, con fattori di rischio che includono età avanzata, sesso femminile, menopausa precoce, familiarità, basso peso corporeo, storia di fratture, uso di glucocorticoidi, tabagismo e consumo eccessivo di alcol.

La diagnosi di osteoporosi si basa sulla misurazione della densità minerale ossea tramite la DXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) e viene definita come un valore di T-score inferiore a -2,5 a livello della colonna lombare o del collo del femore.

La prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi si basano sulla promozione di stili di vita sani, tra cui una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D, esercizio fisico regolare, evitando il fumo e limitando l'assunzione di alcol. Nei casi più gravi, possono essere prescritti farmaci specifici per rallentare la perdita ossea o persino promuoverne la ricostruzione.

In termini medici, lo "stress meccanico" si riferisce alla deformazione o sforzo applicato alle strutture corporee, che ne altera la forma o le proprietà fisiche. Questo tipo di stress può essere causato da forze esterne come pressione, trazione, torsione o compressione, e può influenzare diversi tessuti e organi, tra cui muscoli, ossa, articolazioni, vasi sanguigni e organi interni.

A seconda dell'intensità e della durata dello stress meccanico, il corpo può rispondere in modi diversi. Un breve periodo di stress meccanico può stimolare una risposta adattativa che aiuta a rafforzare i tessuti interessati. Tuttavia, se lo stress meccanico è prolungato o particolarmente intenso, può portare a lesioni, infiammazioni e persino a danni permanenti.

Esempi di stress meccanici comprendono l'usura delle articolazioni dovuta all'invecchiamento o all'attività fisica intensa, la pressione sanguigna elevata che danneggia i vasi sanguigni, e le forze di impatto durante un incidente automobilistico che possono causare fratture ossee.

L'analisi dei carichi di lavoro (WLAA, Workload Analysis in Agriculture) è una valutazione sistematica e oggettiva delle richieste fisiche, mentali e organizzative che un particolare compito o attività impone a un lavoratore. Questa analisi viene utilizzata per identificare i fattori di rischio associati all'esecuzione del compito o dell'attività e per sviluppare strategie per ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Nel contesto agricolo, l'analisi dei carichi di lavoro può essere utilizzata per valutare le richieste fisiche associate a compiti come il sollevamento, il piegamento, la spinta e il trazione, nonché le esposizioni ambientali come il rumore, la polvere e l'eccessiva luminosità. L'analisi può anche considerare i fattori organizzativi che possono influenzare il carico di lavoro, come i turni di lavoro irregolari, le pause insufficienti e lo stress da lavoro correlato.

L'obiettivo dell'analisi dei carichi di lavoro è quello di creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare per i lavoratori agricoli, riducendo al minimo il rischio di lesioni o malattie professionali. Questa analisi può essere utilizzata per informare la progettazione del posto di lavoro, l'addestramento dei dipendenti, le politiche e le procedure di sicurezza e la selezione dell'equipaggiamento appropriato.

In medicina e fisioterapia, il termine "movimento" si riferisce alla capacità di un'articolazione o di una parte del corpo di cambiare la sua posizione rispetto alle strutture adiacenti, grazie alla contrazione dei muscoli che causano la rotazione delle ossa. I movimenti possono essere classificati in base al loro asse di rotazione, alla direzione, all'ampiezza e alla gamma completa di movimento possibile per una particolare articolazione.

Il movimento è essenziale per la vita quotidiana e svolge un ruolo fondamentale nel mantenere la salute e il benessere generale del corpo. La capacità di muoversi in modo efficiente e indolore può essere influenzata da una varietà di fattori, tra cui l'età, le malattie, le lesioni e le disfunzioni articolari o muscolari.

L'analisi del movimento è una parte importante dell'esame fisico in medicina, poiché fornisce informazioni cruciali sulla funzione articolare e muscolare, nonché sull'integrità neurologica. I professionisti sanitari possono utilizzare questa informazione per sviluppare piani di trattamento personalizzati che aiutino a ripristinare la funzione e alleviare il dolore o la disabilità associata a problemi di movimento.

Il legamento crociato anteriore (LCA) è uno dei quattro principali legamenti che forniscono stabilità al ginocchio. Si trova all'interno del ginocchio e connette la tibia (osso della gamba) alla rotula (ginocchio superiore o osso della coscia). Il LCA previene l'avanzamento eccessivo della tibia rispetto alla femore durante i movimenti del ginocchio. Lesioni al LCA sono comuni in sport che richiedono movimenti di taglio, pivot o contatto fisico. Una lesione comune al LCA è lo strappo, che può verificarsi a seguito di un trauma diretto al ginocchio o di una torsione improvvisa del ginocchio.

La frattura ossea è una lesione in cui vi è la rottura parziale o completa della continuità strutturale di un osso a seguito di un trauma fisico, come ad esempio un incidente, una caduta o un urto. Le fratture possono verificarsi in qualsiasi punto dell'osso e possono presentare diversi gradi di complessità, che vanno dalle linee di fessura minori (fratture da stress) alle fratture multiple, complesse o scomposte.

I sintomi più comuni associati alle fratture ossee includono dolore intenso e improvviso, gonfiore, lividi, incapacità di muovere la parte interessata, deformazione visibile dell'osso o della zona circostante e, in alcuni casi, perdita di sensibilità o funzionalità.

Il trattamento delle fratture ossee dipende dalla localizzazione, dal tipo e dalla gravità della lesione. Di solito prevede l'immobilizzazione dell'osso interessato con stecche, gesso o dispositivi ortopedici per favorire la guarigione e il riallineamento corretto delle estremità ossee rotte. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riposizionare e fissare le estremità ossee con viti, piastre o chiodi.

La guarigione completa delle fratture ossee può richiedere diverse settimane o mesi, a seconda della gravità dell'infortunio e della salute generale del paziente. Durante questo periodo, è importante seguire attentamente le istruzioni del medico riguardo al riposo, alla fisioterapia e all'esercizio fisico per favorire il recupero completo e prevenire complicanze come rigidità articolare, indebolimento muscolare o artrosi precoce.

In medicina, il dolore è definito come un'esperienza sensoriale e emotiva spiacevole, associata a danni tissutali veri o potenziali, descritta in termini di localizzazione, intensità, qualità (come bruciore, pungente, tagliente) e durata. Il dolore può servire come meccanismo di allarme per evitare danni ulteriori ai tessuti e può essere acuto o cronico. L'acuto si verifica improvvisamente, generalmente dura meno di tre mesi e scompare quando l'origine del dolore è trattata o guarisce. Il cronico persiste per un periodo di tempo più lungo (oltre le tre mesi), anche dopo la guarigione dei tessuti, e può causare significativi disagi fisici, emotivi e sociali.

In medicina, "sport" viene definito come un'attività fisica che si svolge in modo organizzato, che richiede abilità e dedizione, e che viene praticata secondo regole stabilite. Lo scopo dello sport può essere quello di mantenere o migliorare la forma fisica, sviluppare le capacità motorie e cognitive, promuovere il benessere mentale e sociale, e competere con altri individui o team.

Lo sport può essere classificato in base alla sua natura competitiva o non competitiva, al livello di abilità richiesto, all'ambiente in cui viene praticato (ad esempio, indoor o outdoor), e alla sua finalità (ad esempio, ricreativo o professionistico).

Praticare sport può avere numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento della funzione cardiovascolare, del tono muscolare e dell'equilibrio, la riduzione del rischio di malattie croniche come l'obesità e il diabete, e il miglioramento del benessere mentale. Tuttavia, lo sport può anche comportare rischi per la salute, come lesioni e traumi fisici, che possono variare in gravità a seconda dello sport praticato e del livello di abilità dell'atleta.

Per questo motivo, è importante che gli atleti si preparino adeguatamente prima di praticare qualsiasi sport, attraverso un'adeguata formazione e allenamento, l'uso di attrezzature appropriate e la conoscenza delle regole e dei rischi associati allo sport. Inoltre, è importante che gli atleti ricevano cure mediche adeguate in caso di lesioni o traumi, per garantire una guarigione rapida e completa.

L'assistenza postoperatoria si riferisce alle cure e al supporto forniti a un paziente dopo un intervento chirurgico, con lo scopo di aiutarlo nella sua guarigione, gestire il dolore, monitorare la risposta alla procedura e prevenire complicanze.

Questa assistenza può essere fornita in diversi setting, come ad esempio:

1. Unità di Terapia Intensiva (UTI) o Unità di Cure Coronariche Intensive (UCC): se il paziente necessita di un monitoraggio ravvicinato a causa della natura del suo intervento chirurgico, delle sue condizioni preoperatorie o di eventuali complicazioni.
2. Reparto ospedaliero: dopo la degenza in UTI/UCC, il paziente può essere trasferito in un reparto ospedaliero per continuare l'assistenza postoperatoria e le cure prima del congedo.
3. Ambulatorio medico: alcuni pazienti possono richiedere controlli regolari presso il medico curante o lo specialista per monitorare la guarigione e gestire eventuali complicazioni a lungo termine.
4. Assistenza domiciliare: in alcuni casi, i pazienti possono ricevere l'assistenza postoperatoria a casa propria, con visite periodiche da parte di personale sanitario qualificato come infermieri o fisioterapisti.

L'assistenza postoperatoria può includere una varietà di trattamenti e servizi, tra cui:

- Monitoraggio dei segni vitali e della condizione generale del paziente
- Gestione del dolore con farmaci o altre terapie
- Supporto nutrizionale, come diete speciali o integrazioni alimentari
- Terapia fisica e riabilitazione per aiutare il paziente a recuperare la forza e la funzionalità
- Gestione delle ferite, compreso il cambio delle bende e la cura delle incisioni chirurgiche
- Educazione del paziente e dei caregiver sulla cura di sé e sulla prevenzione delle complicazioni
- Supporto emotivo e psicologico per aiutare i pazienti ad affrontare il recupero e l'adattamento alla nuova condizione di salute.

La necrosi avascolare della testa del femore, nota anche come necrosi avascular dell'anca, è una condizione medica in cui la testa del femore (la sfera situata alla estremità superiore del femore che forma l'articolazione dell'anca) subisce la morte del tessuto a causa della interruzione del flusso sanguigno. Questa interruzione può essere causata da diversi fattori, come traumi, uso eccessivo di corticosteroidi, malattie vascolari o alcune condizioni ematologiche.

La necrosi della testa del femore si presenta spesso con dolore all'anca, rigidità articolare e limitazione del movimento. Nei casi più gravi, può portare alla distruzione dell'articolazione e all'insorgenza di osteoartrite. La diagnosi viene solitamente effettuata tramite radiografie, risonanza magnetica o scintigrafia ossea. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e può includere farmaci antidolorifici, terapie conservative come la fisioterapia o interventi chirurgici come l'artroplastica totale dell'anca.

Gli studi follow-up, anche noti come studi di coorte prospettici o longitudinali, sono tipi di ricerche epidemiologiche che seguono un gruppo di individui (coorte) caratterizzati da esposizioni, fattori di rischio o condizioni di salute comuni per un periodo prolungato. Lo scopo è quello di valutare l'insorgenza di determinati eventi sanitari, come malattie o decessi, e le associazioni tra tali eventi e variabili di interesse, come fattori ambientali, stili di vita o trattamenti medici. Questi studi forniscono informazioni preziose sulla storia naturale delle malattie, l'efficacia degli interventi preventivi o terapeutici e i possibili fattori di rischio che possono influenzare lo sviluppo o la progressione delle condizioni di salute. I dati vengono raccolti attraverso questionari, interviste, esami fisici o medical records review e vengono analizzati utilizzando metodi statistici appropriati per valutare l'associazione tra le variabili di interesse e gli esiti sanitari.

L'osteointegrazione è un processo biologico in cui i tessuti viventi, come il osso, crescono intimamente con un impianto artificiale a livello cellulare e molecolare. Questo processo consente all'impianto di avvicinarsi alle stesse proprietà meccaniche del tessuto osseo naturale circostante, il che lo rende resistente al carico e durevole nel tempo.

Nella pratica clinica, l'osteointegrazione è spesso utilizzata nella implantologia dentale. Un impianto dentale osteointegrato funge da radice artificiale per un dente singolo o un ponte/protesi dentaria, fornendo supporto e stabilità per la masticazione e l'estetica del sorriso.

L'osteointegrazione è stata definita come "la crescita diretta di tessuto osseo sull'interfaccia dell'impianto senza la formazione di tessuto connettivo fibroso" (Brånemark, 1983). Questa definizione sottolinea l'importanza della crescita ossea diretta e stretta sulla superficie dell'impianto per garantire un legame affidabile e duraturo.

Il successo dell'osteointegrazione dipende da diversi fattori, tra cui la progettazione dell'impianto, la qualità dell'osso ospite, la tecnica chirurgica e la gestione post-operatoria. L'accurata pianificazione del trattamento e l'esecuzione meticolosa da parte di un professionista sanitario esperto sono fondamentali per ottenere risultati clinicamente rilevanti e predicibili.

Il fissaggio della frattura è un intervento chirurgico ortopedico che ha lo scopo di stabilizzare e unire le ossa rotte. Viene eseguito mediante l'uso di vari dispositivi medici, come piastre, viti, chiodi, fili metallici o sintetici, che vengono inseriti nelle ossa per mantenerle nella posizione corretta durante il processo di guarigione. Questo tipo di procedura è spesso raccomandato quando le fratture sono complesse, multiple o instabili, oppure quando la riduzione non chirurgica non è possibile o sufficiente a garantire una corretta unione ossea. Il fissaggio della frattura può contribuire a ripristinare la funzione e la mobilità dell'arto interessato, nonché a prevenire complicanze come la pseudartrosi o l'alterazione permanente della forma e della posizione delle ossa.

L'artroplastica sostitutiva del ginocchio, nota anche come artroprotesi totale del ginocchio o TKR, è un intervento chirurgico ortopedico in cui vengono utilizzate protesi artificiali per sostituire la superficie articolare danneggiata del ginocchio. Questo procedimento viene di solito eseguito quando il dolore e la disfunzione articolare sono così gravi che i trattamenti conservativi come farmaci, fisioterapia ed iniezioni non forniscono più sollievo sintomatico adeguato.

Durante l'intervento chirurgico di artroplastica sostitutiva del ginocchio, il chirurgo ortopedico rimuove la porzione danneggiata o malata della superficie ossea del femore (osso coscia) e della tibia (osso della gamba inferiore), nonché il retro della rotula se necessario. Quindi, le parti metalliche artificiali vengono fissate alle estremità ossee esposte per creare una nuova superficie articolare liscia e scorrevole. Un inserto in plastica viene posizionato tra la parte femorale e tibiale della protesi per consentire un movimento fluido del ginocchio. In alcuni casi, potrebbe essere necessario sostituire anche la superficie posteriore della rotula con una protesi in plastica.

L'obiettivo dell'artroplastica sostitutiva del ginocchio è quello di alleviare il dolore, correggere l'allineamento articolare e ripristinare la funzione del ginocchio per migliorare la qualità della vita del paziente. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti di solito richiedono fisioterapia per rafforzare i muscoli intorno al ginocchio e riacquistare la mobilità articolare. Con una corretta cura e follow-up, le protesi possono durare molti anni, consentendo ai pazienti di tornare alle loro attività quotidiane e persino a quelle ricreative più impegnative.

Gli apparecchi ortotici sono dispositivi medici progettati per correggere, prevenire o alleviare problemi associati a deformità scheletriche o muscolari, lesioni o malattie che influenzano la capacità di movimento e la postura del corpo. Questi apparecchi sono realizzati su misura per adattarsi alla forma e alla funzione specifiche del paziente e possono essere utilizzati in varie parti del corpo, come piedi, gambe, ginocchia, anche, colonna vertebrale, spalle, braccia e mani.

Gli apparecchi ortotici più comuni includono plantari o ortesi per i piedi, stecche o tutori per le gambe, ginocchia o caviglie, corsetti o busti per la colonna vertebrale e protesi per arti artificiali. Questi apparecchi sono realizzati con materiali come plastica, metallo, cuoio o tessuto e possono essere personalizzati in base alle esigenze specifiche del paziente.

L'obiettivo principale degli apparecchi ortotici è quello di fornire supporto e stabilità alla parte interessata del corpo, alleviare il dolore e prevenire ulteriori danni o deformità. Possono anche essere utilizzati per migliorare la funzione e la mobilità del paziente, nonché per promuovere una corretta postura e allineamento corporeo.

Gli apparecchi ortotici sono generalmente prescritti da medici specializzati in ortopedia o fisiatria, che lavorano a stretto contatto con tecnici ortopedici qualificati per garantire la corretta progettazione e produzione degli apparecchi. La terapia con apparecchi ortotici può essere utilizzata da solo o in combinazione con altri trattamenti, come fisioterapia ed esercizio fisico, per garantire i migliori risultati possibili per il paziente.

La forza muscolare, in termini medici, si riferisce alla capacità di un muscolo scheletrico o di un gruppo di muscoli di generare forza per eseguire movimenti o attività contro una resistenza. Viene misurata in unità di newton (N) o libbre di forza (lbf).

La forza muscolare può essere valutata attraverso diversi test, come il test manuale di MRC (Medical Research Council), che classifica la forza da 0 a 5, dove 0 indica nessuna contrazione e 5 indica forza normale. Altri metodi di valutazione possono includere l'uso di dinamometri manuali o digitali, o test isocinetici che utilizzano dispositivi specializzati per misurare la forza muscolare durante il movimento controllato.

La forza muscolare è un fattore importante nella funzione fisica e nella salute generale. Una diminuzione della forza muscolare, nota come sarcopenia, può verificarsi con l'età o in seguito a lesioni, malattie o inattività prolungata. L'allenamento della forza è una strategia comune per mantenere o migliorare la forza muscolare e prevenire la sarcopenia.

La terapia dell'esercizio fisico è una forma di trattamento altamente efficace e non farmacologico che si basa sull'uso mirato di attività fisiche e programmi di esercizio per migliorare la salute, il benessere e la funzionalità del paziente. Questa terapia è prescritta e gestita da un professionista sanitario qualificato, come un fisioterapista o un medico specializzato in medicina dello sport e dell'esercizio.

L'obiettivo principale della terapia dell'esercizio fisico è quello di sviluppare un programma personalizzato che tenga conto delle esigenze, delle capacità e delle limitazioni del paziente, al fine di prevenire o gestire una varietà di condizioni di salute, tra cui:

1. Malattie cardiovascolari (ad esempio, malattia coronarica, ipertensione)
2. Malattie respiratorie croniche (ad esempio, BPCO, asma)
3. Patologie muscolo-scheletriche (ad esempio, artrosi, lombalgia)
4. Neurodegenerative malattie (ad esempio, morbo di Parkinson, sclerosi multipla)
5. Obesità e disturbi del metabolismo
6. Disturbi psichiatrici (ad esempio, depressione, ansia)
7. Cancro e effetti collaterali del trattamento oncologico
8. Disfunzioni dell'equilibrio e cadute
9. Riabilitazione post-chirurgica

La terapia dell'esercizio fisico può includere una combinazione di diversi tipi di attività, come esercizi aerobici (ad esempio, camminare, nuotare, andare in bicicletta), allenamento della forza (ad esempio, sollevamento pesi, esercizi con resistenza a corpo libero), esercizi di flessibilità (ad esempio, stretching, yoga) e allenamento propriocettivo ed equilibrio. L'intensità, la durata e la frequenza degli esercizi verranno personalizzati in base alle condizioni di salute, alle capacità funzionali e agli obiettivi del paziente.

La terapia dell'esercizio fisico deve essere prescritta e monitorata da un professionista sanitario qualificato, come un medico specializzato in medicina dello sport e dell'esercizio, un fisioterapista o un allenatore certificato con competenze specifiche nella gestione di patologie croniche. Questo garantirà che l'esercizio sia sicuro ed efficace e che vengano apportate le modifiche necessarie al programma di esercizi man mano che il paziente migliora o si presentano complicazioni.

In conclusione, la terapia dell'esercizio fisico è un approccio evidence-based alla gestione e al trattamento di una vasta gamma di condizioni croniche. Gli esercizi possono aiutare a migliorare la funzione fisica, ridurre i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è fondamentale che l'esercizio sia prescritto e monitorato da un professionista sanitario qualificato per garantire la sicurezza ed efficacia del trattamento.

Nella medicina, il termine "cementi ossei" si riferisce a una sostanza calcificata che si trova all'interno della cavità midollare delle ossa lunghe. Questi cementi ossei sono costituiti da tessuto connettivo mineralizzato e sono simili al tessuto osseo lamellare. Si formano attraverso il processo di rimodellamento osseo, durante il quale le cellule chiamate osteoclasti scavano cavità nelle ossa e le cellule osteoblasti riempiono queste cavità con tessuto osseo nuovo.

I cementi ossei sono particolarmente importanti nell'anca, dove forniscono un ancoraggio per la testa del femore all'interno dell'acetabolo (la cavità concava dell'osso iliaco che forma parte dell'articolazione dell'anca). Le fratture della testa del femore possono distruggere i cementi ossei, rendendo difficile o impossibile la riparazione chirurgica dell'anca.

In sintesi, i cementi ossei sono una parte importante del tessuto osseo che forniscono ancoraggio e supporto per le articolazioni.

La ricostruzione ossea è un intervento chirurgico ortopedico o maxillofacciale che ha lo scopo di ripristinare la forma e la funzionalità di un osso danneggiato o perso a causa di traumi, tumori, infezioni o malattie degenerative. Questa procedura può essere eseguita utilizzando una varietà di tecniche, tra cui il trapianto di osso da un'altra parte del corpo del paziente (autograft) o da un donatore cadavere (allograft), o l'impianto di materiali sintetici come protesi in titanio o ceramica.

L'obiettivo della ricostruzione ossea è quello di ripristinare la stabilità strutturale, la funzionalità e l'aspetto estetico dell'osso interessato. Questa procedura può essere necessaria per supportare impianti protesici, riallineare articolazioni danneggiate, colmare difetti ossei causati da lesioni o malattie, o per ripristinare la forma e la funzione del cranio o della faccia dopo una lesione traumatica o un intervento chirurgico oncologico.

La ricostruzione ossea richiede una pianificazione accurata e una tecnica chirurgica sofisticata, ed è spesso eseguita da chirurghi specializzati in ortopedia o chirurgia maxillofacciale. Il processo di guarigione può essere lungo e richiedere la fisioterapia o la riabilitazione per aiutare il paziente a recuperare la forza e la funzionalità dell'arto o della parte del corpo interessata.

L'elettromiografia (EMG) è un esame diagnostico che serve per valutare la funzionalità del sistema nervoso periferico e dei muscoli scheletrici. Viene utilizzato per diagnosticare varie condizioni, come i disturbi neuromuscolari, le neuropatie, le radicolopatie, le miopatie e le patologie muscolari.

L'esame consiste nella registrazione dell'attività elettrica dei muscoli a riposo e durante la contrazione volontaria, utilizzando un ago sottile dotato di un elettrodo. L'ago viene inserito nel muscolo e l'elettrodo registra l'attività elettrica del muscolo, che viene poi analizzata da un neurologo specializzato.

L'elettromiografia può fornire informazioni importanti sulla natura e la gravità di una malattia neuromuscolare, nonché sulle possibili cause sottostanti. L'esame è in genere ben tollerato, sebbene possa causare un certo grado di disagio o dolore durante l'inserimento dell'ago nel muscolo.

L'amenorrea è una condizione in cui una donna di età riproduttiva non ha la mestruazione per sei mesi o più. In generale, ci sono due tipi principali di amenorrea: primaria e secondaria.

L'amenorrea primaria si verifica quando una ragazza non ha mai avuto la sua prima mestruazione entro i 16 anni di età. Questo potrebbe essere dovuto a cause congenite o acquisite che interferiscono con lo sviluppo sessuale e la maturazione delle ovaie e dell'utero.

L'amenorrea secondaria si verifica quando una donna che ha già avuto le mestruazioni regolari smette di avere le mestruazioni per sei mesi o più. Le cause comuni di amenorrea secondaria includono:

* Gravidanza e allattamento
* Diminuzione dell'attività ormonale delle ovaie, come nella menopausa precoce
* Disturbi della ghiandola pituitaria o ipotalamo che regolano l'attività ormonale
* Disfunzioni della tiroide o surrenali
* Malattie croniche, come il diabete o la malattia infiammatoria intestinale
* Obesità o magrezza estrema
* Esercizio fisico eccessivo
* Stress emotivo prolungato
* Alcuni farmaci, come contraccettivi orali, antidepressivi o chemioterapici

L'amenorrea può anche essere sintomo di altre condizioni mediche più gravi, come tumori o malattie cistiche delle ovaie. Pertanto, è importante consultare un medico se si verifica amenorrea per determinare la causa sottostante e ricevere un trattamento appropriato.

Le malattie del midollo osseo, noto anche come "malattie del midollo spinale", si riferiscono a un gruppo diversificato di condizioni che colpiscono la funzione del midollo osseo. Il midollo osseo è il tessuto morbido e spugnoso all'interno delle ossa cavità, dove vengono prodotte cellule ematiche, tra cui globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Le malattie del midollo osseo possono essere classificate in due categorie principali: neoplastiche (cancro) e non neoplastiche (non cancerose).

1. Malattie del midollo osseo neoplastiche: queste includono una varietà di tumori che originano nel midollo osseo o si diffondono da altre parti del corpo. Esempi comuni sono leucemia, linfoma e mieloma multiplo. Questi disturbi interrompono la normale produzione di cellule ematiche e possono causare anemia, infezioni ricorrenti e sanguinamento anomalo.
2. Malattie del midollo osseo non neoplastiche: queste sono condizioni che danneggiano il midollo osseo senza causare tumori. Esempi includono anemia aplastica, una malattia in cui il midollo osseo smette di produrre cellule ematiche sufficienti; mielofibrosi, una condizione caratterizzata da cicatrici nel midollo osseo che ostacolano la produzione di cellule ematiche; e sindromi mielodisplastiche, un gruppo di disturbi del midollo osseo in cui le cellule ematiche immature non maturano correttamente.

Il trattamento delle malattie del midollo osseo dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, chemioterapia, radioterapia o trapianto di midollo osseo.

L'artroplastica sostitutiva dell'anca, anche nota come protesi d'anca, è un intervento chirurgico comune che viene eseguito quando l'articolazione dell'anca è danneggiata o danneggiata a causa di artrite, artrosi o altre condizioni. Durante questo intervento, il chirurgo rimuove le parti danneggiate dell'articolazione e le sostituisce con componenti artificiali in metallo, plastica o ceramica.

L'obiettivo dell'intervento di artroplastica sostitutiva dell'anca è quello di alleviare il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la funzione dell'articolazione danneggiata. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti possono aspettarsi una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della capacità di svolgere attività quotidiane come camminare, sedersi e salire le scale.

L'intervento di artroplastica sostitutiva dell'anca richiede una procedura chirurgica complessa e un periodo di recupero prolungato. I pazienti possono aspettarsi di trascorrere diversi giorni in ospedale dopo l'intervento chirurgico, seguito da diverse settimane o mesi di fisioterapia per aiutarli a rafforzare i muscoli e riacquistare la mobilità.

Come con qualsiasi intervento chirurgico, l'artroplastica sostitutiva dell'anca comporta alcuni rischi, tra cui infezione, coaguli di sangue, danni ai nervi o alle arterie e la possibilità che la protesi si allenti o si disalline nel tempo. Tuttavia, per molti pazienti, i benefici dell'intervento chirurgico superano i rischi associati.

La frattura del collo del femore è un tipo di frattura che si verifica nella porzione superiore e sottile del femore (osso della coscia), proprio al di sopra della testa del femore. Questa zona viene definita "collo del femore".

Le fratture del collo del femore sono spesso viste in pazienti anziani con osteoporosi, una condizione che indebolisce le ossa e le rende più fragili e suscettibili alle fratture. Possono verificarsi anche a seguito di traumi ad alta energia, come incidenti automobilistici o cadute da grandi altezze, in individui di qualsiasi età.

Le fratture del collo del femore possono essere descritte come intracapsulari o extracapsulari, a seconda della loro posizione rispetto alla capsula articolare dell'articolazione dell'anca. Le fratture intracapsulari si verificano all'interno della capsula articolare e sono più suscettibili di complicanze come osteonecrosi (morte dell'osso) a causa della compromissione dell'afflusso di sangue. Le fratture extracapsulari si verificano al di fuori della capsula articolare e sono generalmente più stabili ma possono comportare una maggiore displasia (movimento anormale) dell'anca.

Il trattamento delle fratture del collo del femore può includere il riposizionamento non chirurgico o la riduzione chirurgica della frattura, seguita dall'immobilizzazione con un gesso o l'installazione di dispositivi di fissazione interna come viti, piastre e chiodi. La fisioterapia e la riabilitazione sono fondamentali per il recupero funzionale dopo la frattura del collo del femore.

La mineralogia ossea ad assorbimento di fotoni, nota anche come densitometria ossea ad assorbimento di raggi X dual-energy (DXA o DEXA), è una tecnica di imaging medico utilizzata per valutare la densità minerale ossea (BMD) e il tessuto adiposo corporeo. Viene comunemente utilizzato per diagnosticare e monitorare l'osteoporosi e altre condizioni che colpiscono la salute delle ossa.

Durante un esame DXA, il paziente viene fatto distendere su una superficie piatta mentre un braccio meccanizzato scansiona il corpo, emettendo due flussi di raggi X a energia diversa. I fotoni ad alta energia vengono assorbiti principalmente dal calcio nelle ossa, mentre quelli a bassa energia vengono assorbiti da entrambi il calcio nelle ossa e il tessuto molle.

Misurando la differenza di assorbimento dei fotoni ad alta e bassa energia, il dispositivo DXA può calcolare la densità minerale ossea in unità di massa per area (g/cm2). Questo valore viene quindi confrontato con i valori di riferimento normali per l'età, il sesso e la taglia del corpo per determinare se c'è una perdita ossea significativa.

L'esame DXA è non invasivo, veloce (di solito dura meno di 15 minuti) e relativamente a basso rischio di esposizione alle radiazioni, il che lo rende uno strumento diagnostico comunemente utilizzato per valutare la salute delle ossa.

Le complicanze postoperatorie si riferiscono a problemi o condizioni avverse che possono verificarsi dopo un intervento chirurgico. Queste complicazioni possono variare notevolmente in termini di gravità e possono influenzare diversi sistemi corporei. Alcune complicanze postoperatorie comuni includono infezioni, sanguinamento, trombosi venosa profonda (TVP) o embolia polmonare (EP), lesioni nervose, difficoltà respiratorie, insufficienza d'organo e reazioni avverse a farmaci o anestetici.

Le complicanze postoperatorie possono essere causate da diversi fattori, come la presenza di condizioni mediche preesistenti, l'età avanzata del paziente, il tipo di intervento chirurgico e la durata dell'operazione. Inoltre, fattori legati al chirurgo, come la sua esperienza e competenza, possono anche influenzare il rischio di complicanze postoperatorie.

La prevenzione e il trattamento tempestivo delle complicanze postoperatorie sono fondamentali per garantire una ripresa ottimale del paziente dopo l'intervento chirurgico. Pertanto, è importante che i pazienti siano informati sui rischi potenziali associati alla loro procedura chirurgica e prendano misure per ridurre al minimo tali rischi.

In medicina, la rotazione si riferisce a un movimento che comporta il giro di una parte del corpo intorno al suo asse. Questo tipo di movimento è possibile in diverse articolazioni e può essere involontario o controllato consapevolmente.

Un esempio comune di rotazione è quello della testa: quando si gira la testa verso destra, si sta ruotando il collo intorno al suo asse longitudinale. Allo stesso modo, le spalle possono ruotare anteriormente o posteriormente, mentre le anche possono ruotare internamente o esternamente.

La rotazione è un movimento importante per molte attività quotidiane come guidare, scrivere, sollevare oggetti e persino mantenere l'equilibrio. Tuttavia, la limitazione della rotazione in alcune articolazioni può causare disagio o dolore e influenzare la funzionalità di quella particolare area del corpo.

Inoltre, il termine "rotazione" è anche utilizzato nel contesto dell'apprendimento clinico dei medici in formazione. La rotazione indica il periodo di tempo durante il quale gli studenti di medicina o i tirocinanti lavorano in un particolare reparto o servizio ospedaliero per acquisire esperienza pratica e conoscenze specifiche relative a quella specialità medica.

Una protesi del ginocchio, nota anche come artroprotesi totale del ginocchio, è un dispositivo ortopedico utilizzato per sostituire la superficie articolare danneggiata del ginocchio con componenti artificiali. Questa procedura chirurgica è solitamente raccomandata quando i trattamenti conservativi come farmaci, fisioterapia ed iniezioni non sono più efficaci nel gestire il dolore e la disfunzione articolare causati da condizioni quali l'artrite degenerativa (osteoartrosi), l'artrite reumatoide o lesioni traumatiche gravi.

La protesi del ginocchio consiste generalmente in due componenti: una parte femorale (per la superficie distale del femore) e una parte tibiale (per la superficie prossimale della tibia). A volte, può anche includere una componente rotulea. Questi componenti sono realizzati con materiali come metallo, plastica o ceramica e sono disegnati per riprodurre i movimenti naturali del ginocchio.

L'obiettivo dell'impianto di una protesi del ginocchio è quello di alleviare il dolore, migliorare la funzione articolare, e conseguentemente, aumentare la qualità della vita del paziente. Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, esistono rischi e complicanze potenziali associati alla sostituzione totale del ginocchio, che possono includere infezioni, trombosi venosa profonda, lussazione della protesi e usura precoce dei componenti artificiali. Pertanto, la decisione di eseguire questo tipo di intervento dovrebbe essere presa solo dopo un'attenta considerazione delle condizioni cliniche individuali del paziente e dopo aver discusso a fondo i potenziali benefici e rischi con il medico.

Le lesioni del midollo spinale (SCI) sono danni al midollo spinale che causano disfunzione temporanea o permanente del movimento, sensibilità e funzioni corporee controllate dal midollo spinale. Queste lesioni possono verificarsi a causa di traumi diretti, come fratture o lussazioni delle vertebre, o a causa di lesioni indirette, come gonfiore o emorragia nel midollo spinale. I sintomi delle SCI dipendono dal livello e dalla gravità dell'infortunio e possono includere perdita parziale o completa della forza, sensibilità o funzione autonomica al di sotto del livello della lesione. Le persone con SCI spesso richiedono un trattamento intensivo e una gestione a lungo termine per affrontare le complicanze associate alla lesione, come problemi respiratori, vescicali e intestinali, dolore cronico e depressione.

In medicina, il termine "esito della terapia" si riferisce al risultato o al riscontro ottenuto dopo aver somministrato un trattamento specifico a un paziente per una determinata condizione di salute. Gli esiti della terapia possono essere classificati in diversi modi, tra cui:

1. Esito positivo o favorevole: il trattamento ha avuto successo e la condizione del paziente è migliorata o è stata completamente risolta.
2. Esito negativo o infausto: il trattamento non ha avuto successo o ha addirittura peggiorato le condizioni di salute del paziente.
3. Esito incerto o indeterminato: non è ancora chiaro se il trattamento abbia avuto un effetto positivo o negativo sulla condizione del paziente.

Gli esiti della terapia possono essere misurati utilizzando diversi parametri, come la scomparsa dei sintomi, l'aumento della funzionalità, la riduzione della dimensione del tumore o l'assenza di recidiva. Questi esiti possono essere valutati attraverso test di laboratorio, imaging medico o autovalutazioni del paziente.

È importante monitorare gli esiti della terapia per valutare l'efficacia del trattamento e apportare eventuali modifiche alla terapia se necessario. Inoltre, i dati sugli esiti della terapia possono essere utilizzati per migliorare la pratica clinica e informare le decisioni di politica sanitaria.

In medicina, la pressione è definita come la forza applicata per unità di superficie. La misurazione più comune della pressione è la pressione sanguigna, che viene solitamente espressa in millimetri di mercurio (mmHg) e descrive la forza con cui il sangue preme contro le pareti dei vasi sanguigni mentre il cuore si contrae e si rilassa.

Tuttavia, il termine "pressione" può essere utilizzato anche in altri contesti medici, come la pressione intracranica (la pressione all'interno del cranio) o la pressione intraoculare (la pressione all'interno dell'occhio). In questi casi, la pressione è misurata in termini di quantità di forza applicata per unità di superficie.

In generale, una pressione elevata può indicare un problema medico sottostante che richiede attenzione e trattamento, mentre una pressione normale o bassa può essere un segno di buona salute o di un'adeguata gestione delle condizioni di salute esistenti.

La progettazione protesica è un processo multidisciplinare che comporta la collaborazione tra professionisti sanitari, ingegneri biomedici, tecnici e pazienti per creare una protesi personalizzata che sostituisca una parte del corpo mancante o danneggiata. Questo processo include la valutazione delle esigenze funzionali e anatomiche del paziente, la selezione del tipo di protesi più appropriato, la progettazione del design della protesi utilizzando tecnologie avanzate come la scansione 3D e la stampa 3D, la produzione della protesi e infine l'adattamento e la formazione del paziente per l'uso della protesi.

L'obiettivo principale della progettazione protesica è quello di fornire al paziente una protesi che sia il più possibile simile alla parte del corpo mancante in termini di forma, dimensioni, funzione e aspetto estetico. Ciò può aiutare il paziente a ripristinare la sua capacità di svolgere le attività quotidiane, migliorare la sua qualità della vita e aumentare la sua autostima e fiducia in se stesso.

La progettazione protesica richiede una conoscenza approfondita dell'anatomia, della fisiologia e della biomeccanica del corpo umano, nonché delle tecnologie avanzate utilizzate nella produzione di protesi. Pertanto, è un processo altamente specializzato che richiede la collaborazione di esperti in diversi campi.

La lussazione dell'anca, nota anche come dislocazione dell'articolazione coxofemorale, si verifica quando la testa del femore (il "pallino" della parte superiore del femore) si allontana dalla cavità acetabolare (la "coppa" nell'osso pelvico). Questa condizione può essere causata da un trauma significativo o da una malformazione congenita. Nei bambini, è spesso associata a displasia dello sviluppo dell'anca. I sintomi possono includere dolore intenso, gonfiore, incapacità di muovere l'articolazione e in alcuni casi, la gamba appare più corta o ruotata all'esterno. Il trattamento può richiedere una riduzione immediata dell'anca (rimettere la testa del femore nella sua posizione corretta), seguito da un periodo di immobilizzazione e fisioterapia. Nei casi gravi o recidivanti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Lo sviluppo osseo si riferisce al processo di crescita e maturazione delle ossa nel corpo umano. Comincia dalla formazione del tessuto osseo embrionale durante lo sviluppo fetale e continua fino all'età adulta. Lo sviluppo osseo è caratterizzato da due processi principali: l'ossificazione endocondrale ed endomembranosa.

Nell'ossificazione endocondrale, il tessuto cartilagineo viene sostituito dal tessuto osseo. Questo tipo di ossificazione è responsabile della formazione delle ossa lunghe come l'omero e la tibia. Inizia con la formazione di un modello di cartilagine ialina, che successivamente si mineralizza e viene sostituito dal tessuto osseo.

Nell'ossificazione endomembranosa, il tessuto osseo si forma direttamente dal mesenchima, una tipologia di tessuto connettivo embrionale. Questo tipo di ossificazione è responsabile della formazione delle ossa piatte come quelle del cranio.

Lo sviluppo osseo è regolato da fattori genetici e ormonali, e continua fino all'età adulta quando le ossa hanno raggiunto la loro massima densità e forza. Durante l'adolescenza, lo sviluppo osseo include un periodo di crescita rapida noto come "picco di crescita", durante il quale si verifica una maggiore ossificazione endocondrale. Dopo il picco di crescita, la maturazione ossea continua attraverso il processo di rimodellamento osseo, in cui le cellule ossee vengono continuamente degradate e ricostruite per mantenere la forza e l'integrità delle ossa.

Il muscolo quadricipite è un grande muscolo situato nella parte anteriore della coscia. Prende il nome dal fatto che si divide in quattro fasce o capi, che vengono chiamati: retto femorale, vasto laterale, vasto mediale e vasto intermedio.

Il muscolo quadricipite ha diverse funzioni importanti, tra cui lestare il ginocchio estendere (raddrizzare) la gamba e fornire stabilità al ginocchio e all'anca durante la deambulazione e altre attività fisiche.

Il muscolo quadricipite è uno dei muscoli più potenti del corpo umano, ed è soggetto a lesioni e dolori comuni, soprattutto negli atleti che praticano sport che richiedono movimenti rapidi e bruschi delle gambe. Tra le lesioni più comuni ci sono lo stiramento o la rottura del muscolo quadricipite, che possono causare dolore, gonfiore e difficoltà di movimento.

L'emiplegia è un termine medico che descrive una paralisi completa o parziale su un lato del corpo. Questa condizione può influenzare il viso, un braccio e una gamba, a seconda della parte del cervello interessata dall'evento scatenante. L'emiplegia è spesso il risultato di un danno al emisfero cerebrale controlaterale (situato nel lato opposto) a causa di una lesione cerebrale, ictus o tumore cerebrale. I sintomi possono includere debolezza muscolare, intorpidimento, rigidità, difficoltà di movimento e coordinazione, problemi di equilibrio, difficoltà nel linguaggio (afasia) e alterazioni visive o cognitive. Il trattamento può comprendere la fisioterapia, l'occupazione terapia, logopedia, farmaci per controllare i sintomi spastici e, in alcuni casi, interventi chirurgici.

In medicina e nella scienza dell'esercizio, l'esercizio è definito come un'attività fisica pianificata, strutturata ed eseguita con un'intenzione a migliorare o mantenere uno o più componenti della forma fisica fitness.*

L'esercizio può essere classificato in diversi modi, tra cui:

1. Tipo di attività: ad esempio, resistenza (come il sollevamento pesi), aerobico (come la corsa o il nuoto) o flessibilità (come lo yoga).
2. Intensità: quanto è difficile l'esercizio per un individuo, spesso misurato in termini di frequenza cardiaca o percentuale del massimo consumo di ossigeno (VO2 max).
3. Durata: quanto tempo dura l'esercizio.
4. Frequenza: quante volte a settimana si svolge l'esercizio.

L'esercizio regolare ha numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento della forma fisica, la riduzione del rischio di malattie croniche come le malattie cardiovascolari e il diabete, e il miglioramento dell'umore e della qualità della vita. Tuttavia, è importante consultare un medico prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio, soprattutto se si hanno condizioni mediche preesistenti o si è sedentari da lungo tempo.

*Fonte: American Heart Association.

Le vertebre lombari sono le cinque o sei grandi vertebre presenti nella parte inferiore della colonna vertebrale, che vanno dalla dodicesima vertebra toracica (T12) alla prima vertebra sacrale (S1). Sono le vertebre più grandi e robuste della colonna vertebrale, disegnate per sopportare il peso corporeo e consentire movimenti come il sollevamento, la flessione e la torsione del tronco. Ciascuna vertebra lombare è composta da un corpo vertebrale anteriore, un anello osseo posteriore (lamina), due peduncoli (processi trasversali) che si estendono lateralmente e diversi processi spinosi e articolari. Le vertebre lombari sono soggette a diverse patologie, tra cui l'ernia del disco, la stenosi spinale, l'artrite e le fratture da compressione, che possono causare dolore, rigidità e disabilità.

In termini medici, i "fissatori interni" si riferiscono a dispositivi medici utilizzati nella chirurgia ortopedica per mantenere e stabilizzare le ossa rotte (fratture) o quelle sottoposte a un intervento di ricostruzione ossea in una posizione adeguata durante il processo di guarigione. Questi fissatori sono composti da fili, viti e staffe che vengono inseriti chirurgicamente nelle ossa rotte per mantenerle allineate correttamente.

A differenza dei fissatori esterni, che sono applicati dall'esterno del corpo, i fissatori interni sono posizionati completamente all'interno del corpo e non sono visibili dall'esterno. Una volta che le ossa si sono rigenerate e consolidate sufficientemente, i fissatori interni vengono rimossi chirurgicamente.

I fissatori interni possono essere utilizzati per trattare una varietà di fratture e condizioni ortopediche, come le fratture complesse o articolari, le pseudartrosi (fusioni ossee incomplete) e le deformità scheletriche. Essi offrono il vantaggio di consentire una maggiore mobilità del paziente durante la guarigione rispetto ai fissatori esterni, riducendo al minimo il rischio di complicanze associate all'immobilizzazione prolungata.

In medicina, i "fattori temporali" si riferiscono alla durata o al momento in cui un evento medico o una malattia si verifica o progredisce. Questi fattori possono essere cruciali per comprendere la natura di una condizione medica, pianificare il trattamento e prevedere l'esito.

Ecco alcuni esempi di come i fattori temporali possono essere utilizzati in medicina:

1. Durata dei sintomi: La durata dei sintomi può aiutare a distinguere tra diverse condizioni mediche. Ad esempio, un mal di gola che dura solo pochi giorni è probabilmente causato da un'infezione virale, mentre uno che persiste per più di una settimana potrebbe essere causato da una infezione batterica.
2. Tempo di insorgenza: Il tempo di insorgenza dei sintomi può anche essere importante. Ad esempio, i sintomi che si sviluppano improvvisamente e rapidamente possono indicare un ictus o un infarto miocardico acuto.
3. Periodicità: Alcune condizioni mediche hanno una periodicità regolare. Ad esempio, l'emicrania può verificarsi in modo ricorrente con intervalli di giorni o settimane.
4. Fattori scatenanti: I fattori temporali possono anche includere eventi che scatenano la comparsa dei sintomi. Ad esempio, l'esercizio fisico intenso può scatenare un attacco di angina in alcune persone.
5. Tempo di trattamento: I fattori temporali possono influenzare il trattamento medico. Ad esempio, un intervento chirurgico tempestivo può essere vitale per salvare la vita di una persona con un'appendicite acuta.

In sintesi, i fattori temporali sono importanti per la diagnosi, il trattamento e la prognosi delle malattie e devono essere considerati attentamente in ogni valutazione medica.

In medicina, la "misurazione del dolore" si riferisce al processo di valutazione e quantificazione dell'intensità del dolore perceito da un paziente. A differenza della maggior parte delle altre condizioni mediche, il dolore è soggettivo e varia da persona a persona. Pertanto, la sua misurazione può essere complessa e richiede l'uso di scale e strumenti standardizzati.

Esistono diversi metodi per misurare il dolore, tra cui:

1. Scale analogiche visive (VAS): Queste sono linee rette orizzontali o verticali che vanno da 0 (nessun dolore) a 100 (dolore massimo immaginabile). Il paziente viene invitato a marcare un punto sulla linea che rappresenti l'intensità del suo dolore.

2. Scale numeriche semplici: Queste scale richiedono al paziente di assegnare un numero da 0 a 10 al suo livello di dolore, dove 0 corrisponde a nessun dolore e 10 a dolore insopportabile.

3. Scale verbali descrittive: Queste scale utilizzano parole o descrizioni per definire diversi livelli di dolore, come "nessun dolore", "dolore lieve", "dolore moderato" e "dolore grave".

4. Scale comportamentali: Questi strumenti valutano il comportamento del paziente in risposta al dolore, ad esempio la sua espressione facciale, i movimenti corporei o le vocalizzazioni.

5. Strumenti di autovalutazione del dolore: Questi includono questionari e interviste che aiutano a valutare l'esperienza complessiva del paziente con il dolore, compresi i suoi effetti sulla qualità della vita.

La misurazione del dolore è importante per monitorare l'efficacia del trattamento e garantire che il paziente riceva cure appropriate ed efficaci.

La neuropatia diabetica si riferisce a un gruppo eterogeneo di condizioni che colpiscono il sistema nervoso periferico in individui con diabete mellito. Si verifica quando i livelli elevati e persistenti di glucosio nel sangue danneggiano i nervi, soprattutto quelli delle estremità come mani e piedi.

Ci sono principalmente tre tipi di neuropatie diabetiche:

1. Neuropatia simmetrica distale sensoriale: Questo è il tipo più comune di neuropatia diabetica. Inizia gradualmente, spesso dopo diversi anni di diabete, e colpisce inizialmente i nervi sensoriali delle estremità inferiori, provocando formicolio, intorpidimento o dolore alle gambe e ai piedi.

2. Neuropatia autonomica: Questo tipo influenza il sistema nervoso autonomo che controlla le funzioni involontarie del corpo come la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la digestione e la sudorazione. I sintomi possono includere disturbi gastrointestinali, problemi cardiovascolari, cambiamenti nella visione, secchezza della bocca e della vagina, e disfunzione erettile.

3. Neuropatia focale: Questo tipo colpisce specifici nervi o gruppi di nervi e può causare debolezza muscolare, dolore o intorpidimento in aree specifiche del corpo. Un esempio comune è il neurite toracica, che provoca dolore al petto e alla spalla.

La prevenzione e il trattamento della neuropatia diabetica si concentrano sulla gestione dei livelli di glucosio nel sangue, sull'esercizio fisico regolare e su uno stile di vita sano. I farmaci possono essere utilizzati per alleviare i sintomi dolorosi associati alla condizione.

La frattura dell'anca, nota anche come frattura della testa del femore o frattura del collo del femore, si riferisce a una lesione ossea che si verifica comunemente negli anziani e può essere causata da cadute o traumi ad alta energia in individui più giovani. Questa frattura si verifica spesso vicino alla testa del femore, dove il femore si articola con l'osso pelvico per formare l'articolazione dell'anca.

Le fratture dell'anca possono essere classificate in diversi tipi, tra cui:

1. Frattura intracapsulare: Questo tipo di frattura si verifica all'interno della capsula articolare che circonda l'articolazione dell'anca e può interessare la testa del femore o il collo del femore.
2. Frattura extracapsulare: Questa frattura si verifica al di fuori della capsula articolare e può interessare la regione del trocantere, che è una prominenza ossea situata lateralmente alla parte superiore del femore.
3. Fratture composite o comminute: Questi tipi di fratture si verificano quando l'osso si rompe in più pezzi e possono interessare sia la regione intracapsulare che extracapsulare.

I sintomi delle fratture dell'anca includono dolore intenso all'anca o alla coscia, gonfiore, lividi, incapacità di muovere o appoggiarsi sull'arto inferiore leso e deformità ossea visibile in alcuni casi. Il trattamento delle fratture dell'anca può includere il riposo a letto, l'uso di ausili per la deambulazione, farmaci antidolorifici e interventi chirurgici come la sostituzione articolare totale o la fissazione interna con viti o piastre.

La prognosi delle fratture dell'anca dipende dalla gravità della lesione, dall'età del paziente e dalle condizioni di salute generali. Le persone anziane che soffrono di fratture dell'anca possono avere un rischio maggiore di sviluppare complicanze come polmonite, trombosi venosa profonda e infezioni del sito chirurgico, che possono influire negativamente sul loro recupero e sulla loro qualità della vita.

Una protesi d'anca, nota anche come artroplastica totale dell'anca, è un intervento chirurgico in cui vengono sostituiti l'articolazione e le superfici danneggiate o malate dell'anca con componenti artificiali. Queste componenti possono essere realizzate in metallo, ceramica o plastica medicale (polietilene ad alto peso molecolare). L'obiettivo di questa procedura è alleviare il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la funzione dell'articolazione dell'anca.

Le indicazioni per l'impianto di una protesi d'anca includono:

1. Artrite degenerativa o post-traumatica (osteoartrite, artrite reumatoide, necrosi avascolare)
2. Coxartrosi (usura dell'articolazione dell'anca)
3. Displasia congenita dell'anca
4. Fratture dell'anca complicate da osteoporosi o artrosi secondaria
5. Tumori ossei o articolari
6. Infezioni articolari croniche refrattarie al trattamento antibiotico

Esistono due tipi principali di protesi d'anca:

1. Protesi d'anca totali (TJA): sostituiscono entrambe le superfici articolari, la testa del femore e l'acetabolo (cavità dell'anca). Questa è la forma più comune di protesi d'anca utilizzata.
2. Protesi d'anca parziali o emiartroplastica: sostituiscono solo una superficie articolare, ad esempio la testa del femore in caso di fratture dell'anca o nei pazienti più giovani con lesioni limitate a una sola superficie.

I vantaggi della protesi d'anca includono:

1. Riduzione del dolore articolare
2. Miglioramento della funzione e della mobilità articolare
3. Aumento della qualità della vita
4. Possibilità di ripresa delle attività quotidiane e ricreative
5. Riduzione dell'incidenza di complicanze legate all'artrosi, come l'artrite reumatoide o l'osteoartrosi

Gli svantaggi della protesi d'anca includono:

1. Rischio di infezione articolare
2. Rischio di usura e possibile fallimento dell'impianto nel tempo
3. Possibilità di reazione avversa ai materiali dell'impianto
4. Necessità di revisione chirurgica in caso di complicanze o insuccesso dell'impianto
5. Rischio di lussazione articolare, particolarmente nei pazienti anziani o con problemi neurologici

L'attività motoria, in termini medici, si riferisce a qualsiasi movimento del corpo che richiede l'uso di muscoli scheletrici e consuma energia. Questa può includere una vasta gamma di attività, come passeggiare, correre, nuotare, andare in bicicletta, sollevare pesi, praticare sport o semplicemente svolgere le normali attività quotidiane come fare le pulizie domestiche o lavorare in giardino.

L'attività motoria è spesso misurata in termini di intensità, durata e frequenza. L'intensità si riferisce alla quantità di energia consumata durante l'attività, che può essere leggera, moderata o vigorosa. La durata indica per quanto tempo viene svolta l'attività, mentre la frequenza si riferisce a quante volte si svolge l'attività in un determinato periodo di tempo.

L'attività motoria è considerata un fattore importante per la promozione e il mantenimento della salute fisica e mentale. Essa può aiutare a controllare il peso, ridurre il rischio di malattie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e cancro, migliorare l'umore e la qualità del sonno, aumentare l'energia e ridurre lo stress.

È importante scegliere un'attività motoria che sia piacevole e adatta alle proprie capacità e preferenze personali, al fine di mantenere la motivazione a svolgerla regolarmente. Prima di iniziare qualsiasi programma di attività fisica, è consigliabile consultare un medico, soprattutto se si hanno problemi di salute preesistenti o se si è sedentari da lungo tempo.

La riproducibilità dei risultati, nota anche come ripetibilità o ricercabilità, è un principio fondamentale nella ricerca scientifica e nella medicina. Si riferisce alla capacità di ottenere risultati simili o identici quando un esperimento o uno studio viene replicato utilizzando gli stessi metodi, procedure e condizioni sperimentali.

In altre parole, se due o più ricercatori eseguono lo stesso studio o esperimento in modo indipendente e ottengono risultati simili, si dice che l'esperimento è riproducibile. La riproducibilità dei risultati è essenziale per validare le scoperte scientifiche e garantire la loro affidabilità e accuratezza.

Nella ricerca medica, la riproducibilità dei risultati è particolarmente importante perché può influenzare direttamente le decisioni cliniche e di salute pubblica. Se i risultati di un esperimento o uno studio non sono riproducibili, possono portare a conclusioni errate, trattamenti inefficaci o persino dannosi per i pazienti.

Per garantire la riproducibilità dei risultati, è fondamentale che gli studi siano progettati e condotti in modo rigoroso, utilizzando metodi standardizzati e ben documentati. Inoltre, i dati e le analisi dovrebbero essere resi disponibili per la revisione da parte dei pari, in modo che altri ricercatori possano verificare e replicare i risultati.

Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sollevati preoccupazioni sulla crisi della riproducibilità nella ricerca scientifica, con un numero crescente di studi che non riescono a replicare i risultati precedentemente pubblicati. Questo ha portato alla necessità di una maggiore trasparenza e rigore nella progettazione degli studi, nell'analisi dei dati e nella divulgazione dei risultati.

In medicina e nella ricerca epidemiologica, uno studio prospettico è un tipo di design di ricerca osservazionale in cui si seguono i soggetti nel corso del tempo per valutare lo sviluppo di fattori di rischio o esiti di interesse. A differenza degli studi retrospettivi, che guardano indietro a eventi passati, gli studi prospettici iniziano con la popolazione di studio e raccolgono i dati man mano che si verificano eventi nel tempo.

Gli studi prospettici possono fornire informazioni preziose sulla causa ed effetto, poiché gli investigatori possono controllare l'esposizione e misurare gli esiti in modo indipendente. Tuttavia, possono essere costosi e richiedere molto tempo per completare, a seconda della dimensione del campione e della durata dell'osservazione richiesta.

Esempi di studi prospettici includono gli studi di coorte, in cui un gruppo di individui con caratteristiche simili viene seguito nel tempo, e gli studi di caso-controllo prospettici, in cui vengono selezionati gruppi di soggetti con e senza l'esito di interesse, quindi si indaga retrospettivamente sull'esposizione.

L'analisi della varianza (ANOVA) è una tecnica statistica utilizzata per confrontare le medie di due o più gruppi di dati al fine di determinare se esistano differenze significative tra di essi. Viene comunemente impiegata nell'ambito dell'analisi dei dati sperimentali, specialmente in studi clinici e di ricerca biologica.

L'ANOVA si basa sulla partizione della varianza totale dei dati in due componenti: la varianza tra i gruppi e la varianza all'interno dei gruppi. La prima rappresenta le differenze sistematiche tra i diversi gruppi, mentre la seconda riflette la variabilità casuale all'interno di ciascun gruppo.

Attraverso l'utilizzo di un test statistico, come il test F, è possibile confrontare le due componenti della varianza per stabilire se la varianza tra i gruppi sia significativamente maggiore rispetto alla varianza all'interno dei gruppi. Se tale condizione si verifica, ciò indica che almeno uno dei gruppi presenta una media diversa dalle altre e che tali differenze non possono essere attribuite al caso.

L'ANOVA è un metodo potente ed efficace per analizzare i dati sperimentali, in particolare quando si desidera confrontare le medie di più gruppi simultaneamente. Tuttavia, va utilizzata con cautela e interpretata correttamente, poiché presenta alcune limitazioni e assunzioni di base che devono essere soddisfatte per garantire la validità dei risultati ottenuti.

In termini medici, l'insufficienza protesica si riferisce alla condizione in cui una protesi artificiale, come un'articolazione o una valvola cardiaca, non funziona più correttamente o ha fallito nelle sue funzioni previste. Ciò può causare sintomi e problemi di salute significativi per il paziente.

L'insufficienza protesica può verificarsi a causa di diversi fattori, come l'usura della protesi nel tempo, un'infezione che colpisce la protesi o una risposta immunitaria avversa del corpo alla presenza della protesi. I sintomi associati all'insufficienza protesica possono variare a seconda della localizzazione e della gravità della protesi interessata, ma possono includere dolore, gonfiore, difficoltà di movimento, affaticamento, mancanza di respiro o palpitazioni cardiache.

Il trattamento dell'insufficienza protesica dipende dalla causa sottostante e può variare da una semplice pulizia o riparazione della protesi a un intervento chirurgico per sostituire la protesi difettosa. In ogni caso, è importante che il paziente consulti tempestivamente un medico specialista in modo da poter diagnosticare e trattare prontamente l'insufficienza protesica, al fine di prevenire ulteriori complicazioni di salute.

Gli Sprague-Dawley (SD) sono una particolare razza di ratti comunemente usati come animali da laboratorio nella ricerca biomedica. Questa linea di ratti fu sviluppata per la prima volta nel 1925 da H.H. Sprague e R.C. Dawley presso l'Università del Wisconsin-Madison.

Gli Sprague-Dawley sono noti per la loro robustezza, facilità di riproduzione e bassa incidenza di tumori spontanei, il che li rende una scelta popolare per una vasta gamma di studi, tra cui quelli relativi alla farmacologia, tossicologia, fisiologia, neuroscienze e malattie infettive.

Questi ratti sono allevati in condizioni controllate per mantenere la coerenza genetica e ridurre la variabilità fenotipica all'interno della linea. Sono disponibili in diverse età, dai neonati alle femmine gravide, e possono essere acquistati da diversi fornitori di animali da laboratorio in tutto il mondo.

È importante sottolineare che, come per qualsiasi modello animale, gli Sprague-Dawley hanno i loro limiti e non sempre sono rappresentativi delle risposte umane a farmaci o condizioni patologiche. Pertanto, è fondamentale considerarli come uno strumento tra molti altri nella ricerca biomedica e interpretare i dati ottenuti da tali studi con cautela.

In medicina, gli studi retrospettivi sono un tipo di ricerca osservazionale che analizza i dati raccolti in precedenza con lo scopo di identificare fattori di rischio, outcome o relazioni tra variabili. Questi studi esaminano eventi o trattamenti che sono già accaduti e per i quali i dati sono stati registrati per altri motivi.

A differenza degli studi prospettici, in cui i ricercatori seguono un gruppo di soggetti nel tempo e raccolgono dati man mano che gli eventi si verificano, negli studi retrospettivi, i ricercatori guardano indietro ai dati esistenti. Questi studi possono essere utili per identificare tendenze o associazioni, tuttavia, a causa della loro natura osservazionale, non possono dimostrare causalità.

Gli studi retrospettivi possono essere condotti su una varietà di dati, come cartelle cliniche, registri di salute pubblica o database amministrativi. Poiché i dati sono già stati raccolti, questi studi possono essere meno costosi e più veloci da condurre rispetto agli studi prospettici. Tuttavia, la qualità dei dati può variare e potrebbe mancare informazioni importanti, il che può influenzare i risultati dello studio.

Un ictus, o stroke, è un evento acuto che si verifica quando il flusso sanguigno al cervello è interrotto o notevolmente ridotto. Questo può accadere a causa di un blocco (ictus ischemico) o di un'emorragia (ictus emorragico) all'interno o intorno al cervello. Il calo dell'apporto di sangue al cervello priva le cellule cerebrali dell'ossigeno e dei nutrienti necessari, causandone il danno o la morte entro pochi minuti.

Gli ictus ischemici sono generalmente causati da un coagulo di sangue che blocca un'arteria cerebrale (tromboembolismo), mentre gli ictus emorragici possono verificarsi a causa della rottura di un vaso sanguigno anomalo o danneggiato (aneurisma o malformazione arterovenosa) o di un'eccessiva pressione sanguigna.

I sintomi dell'ictus possono includere debolezza o paralisi improvvisa di un lato del corpo, difficoltà nel parlare o comprensione del linguaggio, perdita di vista o visione doppia, vertigini, problemi di equilibrio e coordinazione, mal di testa improvvisi e intensi, e alterazioni della coscienza o confusione.

Un ictus è un'emergenza medica che richiede un intervento tempestivo per minimizzare i danni al cervello e migliorare le possibilità di recupero. Il trattamento dipende dalla causa dell'ictus e può includere trombolisi, rimozione del coagulo, controllo dell'ipertensione, chirurgia per riparare o eliminare l'aneurisma o la malformazione arterovenosa, e terapie di supporto per gestire le complicanze.

Il peso corporeo è una misura della massa totale del corpo ed è comunemente espresso in unità di chilogrammi (kg) o libbre (lb). Rappresenta la somma dei pesi di tutti i componenti del corpo, tra cui muscoli, grasso, organi interni, tessuti connettivi, ossa e acqua. Il peso corporeo è un importante parametro antropometrico utilizzato per valutare la salute generale, lo stato nutrizionale e il benessere di una persona. Viene comunemente misurato utilizzando una bilancia pesa-persona o una bilancia digitale progettata per misurare il peso corporeo statico in condizioni di quiete. È essenziale monitorare regolarmente il proprio peso corporeo come parte di un programma di stile di vita sano e di gestione del peso a lungo termine.

La rioperazione, nota anche come reintervento chirurgico o seconda operazione, si riferisce ad un'ulteriore procedura chirurgica eseguita su un paziente dopo che è già stato sottoposto ad una precedente operazione per la stessa condizione o per complicanze sviluppate in seguito alla prima operazione.

Le ragioni per la rioperazione possono essere varie, tra cui:

1. Insuccesso della prima operazione: quando la procedura chirurgica non riesce a risolvere il problema o a ottenere i risultati desiderati.
2. Recidiva della malattia: quando la condizione originale ricompare dopo essere stata trattata con successo in precedenza.
3. Complicanze post-operatorie: quando si sviluppano complicazioni come infezioni, emorragie, trombosi o lesioni nervose che richiedono un intervento chirurgico per essere risolte.
4. Progressione della malattia: quando la condizione originale peggiora o si diffonde ad altre aree del corpo, richiedendo ulteriori procedure chirurgiche per il controllo o il trattamento.

La rioperazione può comportare rischi e complicanze aggiuntivi rispetto alla prima operazione, come ad esempio un aumentato rischio di infezioni, danni ai tessuti circostanti, sanguinamenti o problemi legati all'anestesia. Pertanto, la decisione di eseguire una rioperazione deve essere attentamente ponderata e discussa con il paziente, tenendo conto dei benefici previsti e dei possibili rischi e complicanze.

La terapia fisica, nota anche come fisioterapia, è un campo della medicina che si occupa del trattamento e della gestione delle disabilità e dei disturbi del movimento e della funzione del corpo. Le tecniche di terapia fisica si riferiscono a specifici approcci e metodi utilizzati dai fisioterapisti per aiutare i pazienti a ripristinare o migliorare la loro forza, la gamma di movimento, l'equilibrio, la flessibilità, la coordinazione e la resistenza.

Alcune delle tecniche di terapia fisica comuni includono:

1. Esercizi terapeutici: sono esercizi personalizzati progettati per aiutare a rafforzare i muscoli, aumentare la flessibilità e migliorare la gamma di movimento.
2. Terapia manuale: è una tecnica che utilizza le mani del fisioterapista per mobilizzare o manipolare le articolazioni e i tessuti molli al fine di ridurre il dolore, migliorare la funzione e promuovere la guarigione.
3. Terapia aquatica: è una forma di terapia fisica che si svolge in acqua, utilizzando l'acqua per fornire resistenza o supporto al corpo durante l'esercizio.
4. Elettroterapia: è l'uso di impulsi elettrici controllati per stimolare i muscoli o alleviare il dolore.
5. Termoterapia: è l'uso del calore o del freddo per alleviare il dolore, ridurre l'infiammazione o promuovere la guarigione.
6. Ultrasuoni: utilizzano onde sonore ad alta frequenza per penetrare nei tessuti molli e fornire calore profondo, che può aiutare a ridurre il dolore e promuovere la guarigione.
7. Trattamenti di decompressione: utilizzano una pressione negativa per allungare i dischi intervertebrali e alleviare la pressione sui nervi, che può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la funzione.

Questi sono solo alcuni esempi di trattamenti che possono essere utilizzati in terapia fisica. Il tipo di trattamento raccomandato dipenderà dalle condizioni specifiche del paziente e dagli obiettivi del trattamento.

In epidemiologia e ricerca medica, gli studi trasversali, noti anche come studi descrittivi o studi di prevalenza, sono un tipo di design di studio osservazionale in cui i dati vengono raccolti una volta, fornendo una "fotografia" della malattia o dell'esito di interesse e dei fattori associati in un determinato momento. Questi studi mirano a valutare la prevalenza di una malattia o di un esito in una popolazione definita al momento dello studio e possono anche indagare l'associazione tra vari fattori di rischio ed esiti, sebbene non possano stabilire cause ed effetti a causa della loro natura osservazionale.

Gli studi trasversali sono generalmente più semplici e meno costosi da condurre rispetto ad altri design di studio come studi clinici randomizzati o studi di coorte prospettici. Tuttavia, presentano alcuni svantaggi significativi, tra cui la possibilità di un errore di misclassificazione dei partecipanti a causa della natura unica della raccolta dati e l'incapacità di stabilire una relazione causale tra i fattori di rischio e gli esiti a causa dell'assenza di follow-up prolungato.

Nonostante queste limitazioni, gli studi trasversali possono fornire informazioni preziose sulla prevalenza di malattie o esiti specifici in una popolazione e possono anche essere utilizzati per generare ipotesi che possono essere testate in futuri studi con design più robusti.

La progettazione di apparecchiature, nota anche come disegno di dispositivi o ingegneria delle apparecchiature, è un processo interdisciplinare che comporta la concezione, lo sviluppo, il test e la produzione di apparecchiature mediche, strumenti diagnostici e altre attrezzature utilizzate nella pratica sanitaria. Questo campo dell'ingegneria richiede una comprensione approfondita della fisiologia umana, delle malattie e dei trattamenti, nonché competenze ingegneristiche specializzate in meccanica, elettronica, software e altri campi tecnici.

Il processo di progettazione di apparecchiature inizia con la definizione del problema medico o del bisogno clinico che l'apparecchiatura deve soddisfare. Gli ingegneri lavorano quindi a stretto contatto con i professionisti sanitari per sviluppare una soluzione progettuale che sia sicura, efficace e facilmente utilizzabile dai clinici.

La progettazione di apparecchiature richiede la considerazione di molti fattori diversi, tra cui:

* La sicurezza del paziente e dell'operatore
* L'efficacia clinica dell'apparecchiatura
* La facilità d'uso e l'ergonomia
* La compatibilità elettromagnetica (EMC) e la sicurezza elettrica
* Le normative e gli standard applicabili, come le linee guida dell'FDA o i regolamenti europei sui dispositivi medici
* La fattibilità tecnologica ed economica della produzione in serie.

Una volta completato il processo di progettazione, l'apparecchiatura deve essere sottoposta a test rigorosi per verificarne la sicurezza e l'efficacia prima di poter essere immessa sul mercato. Ciò può comportare studi clinici controllati o osservazionali, nonché test di laboratorio e di campo per valutare le prestazioni dell'apparecchiatura in condizioni reali.

In sintesi, la progettazione di apparecchiature è un processo complesso che richiede una stretta collaborazione tra ingegneri, professionisti sanitari e altri esperti per garantire la sicurezza e l'efficacia dell'apparecchiatura. Il processo di progettazione deve tenere conto di molti fattori diversi, tra cui la sicurezza del paziente e dell'operatore, l'efficacia clinica, la facilità d'uso, la compatibilità elettromagnetica e le normative applicabili. Una volta completato il processo di progettazione, l'apparecchiatura deve essere sottoposta a test rigorosi per verificarne la sicurezza e l'efficacia prima di poter essere immessa sul mercato.

La composizione corporea si riferisce alla percentuale relativa di componenti differenti che costituiscono il corpo umano, come massa grassa, massa magra (composta da muscoli, ossa, organi e tessuti connettivi), acqua corporea totale e minerali ossei. Essa fornisce una valutazione più dettagliata della salute di una persona rispetto al solo utilizzo dell'Indice di Massa Corporea (BMI).

La massa grassa include il tessuto adiposo essenziale, necessario per le funzioni vitali, e il tessuto adiposo non essenziale, che è l'eccesso di accumulo di grasso. Un'elevata percentuale di massa grassa può aumentare il rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e altre condizioni di salute.

La massa magra include la massa muscolare scheletrica, i visceri, le ossa e i fluidi corporei. Una bassa massa magra può indicare una scarsa forza fisica, un rischio più elevato di lesioni e una ridotta resistenza alle malattie.

L'acqua corporea totale è distribuita tra due compartimenti: intracellulare (presente all'interno delle cellule) ed extracellulare (fuori dalle cellule). Un equilibrio idrico adeguato è essenziale per il normale funzionamento di organi e sistemi corporei.

I minerali ossei sono costituiti principalmente da calcio e fosforo, che forniscono supporto strutturale alle ossa e svolgono un ruolo importante nel mantenimento della salute delle ossa e dei denti. Una bassa densità minerale ossea può aumentare il rischio di sviluppare l'osteoporosi.

La valutazione della composizione corporea può essere eseguita mediante varie tecniche, come la bioimpedenziometria, la plicometria e la densitometria ossea dual-energy X-ray absorptiometry (DXA). Questi metodi forniscono informazioni utili per valutare lo stato di salute generale, identificare i fattori di rischio per malattie croniche e sviluppare strategie per il mantenimento o l'aumento della massa muscolare, dell'acqua corporea e dei minerali ossei.

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