Sindrome Di Cockayne
Enzimi Della Riparazione Del Dnar
Xeroderma Pigmentoso
Elicasi Del Dna
Riparazione Del Dna
Disturbi Della Fotosensibilità
Raggi Ultravioletti
Not Translated
Nanismo
Proteina Del Gruppo D Dello Xeroderma Pigmentoso
Danni Al Dna
Endonucleasi
Nuclear Receptor Subfamily 2, Group C, Member 2
Rna Polimerasi Ii
Malattie Genetiche Della Pelle
Proteine Chimeriche Mutanti
Proteina Del Gruppo A Dello Xeroderma Pigmentoso
Trichothiodystrophy Syndromes
Trascrizione Genetica
Fattori Di Trascrizione
Fattori Di Trascrizione Tfii
Guanina
Fibroblasti
Test Di Complementazione Genetica
Proteine Leganti Dna
Mutazione
Linea Cellulare Trasformata
Esito Fatale
Dimeri Della Pirimidina
Tolleranza Alle Radiazioni
Dna
Adenosinatrifosfatasi
Proteine Nucleari
Sindrome Down
Sindrome Metabolica X
La sindrome di Cockayne è una malattia genetica rara e progressiva che appartiene alla categoria delle sindromi da fotosensibilità. Essa è caratterizzata da un'insolita sensibilità alla luce solare, invecchiamento precoce, deterioramento neurologico e problemi di crescita. I sintomi della malattia iniziano generalmente durante i primi due anni di vita e possono includere:
1. Ritardo nella crescita fisica e mentale
2. Microcefalia (cranio anormalmente piccolo)
3. Invecchiamento precoce, con caratteristiche facciali simili a quelle di una persona anziana come rughe profonde, guance infossate e occhi sporgenti
4. Esauribilità rapida, debolezza muscolare e movimenti involontari
5. Problemi agli occhi, come cataratta, visione offuscata o perdita dell'udito
6. Sordità
7. Amiorragia (sanguinamento anomalo)
8. Disfunzione renale
9. Problemi cardiovascolari
La sindrome di Cockayne è causata da mutazioni in uno dei due geni, ERCC6 o ERCC8, che sono responsabili della riparazione del DNA danneggiato dai raggi UV e dalle sostanze chimiche. Non esiste una cura specifica per questa malattia, il trattamento è solitamente sintomatico e di supporto, con l'obiettivo di alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente.
Gli enzimi della riparazione del DNA sono un gruppo di enzimi che giocano un ruolo cruciale nella riparazione e mantenimento della stabilità del genoma umano. Essi sono responsabili di identificare e correggere i danni al DNA, che possono verificarsi a causa di fattori endogeni (come errori durante la replicazione del DNA) o esogeni (come radiazioni ionizzanti, sostanze chimiche cancerogene).
Esistono diversi tipi di enzimi della riparazione del DNA, tra cui:
1. Glicosilasi: rimuove le basi azotate danneggiate dal DNA.
2. Endonucleasi: taglia il filamento di DNA vicino al sito di danno.
3. Esonucleasi: rimuove nucleotidi dal filamento di DNA danneggiato.
4. Ligasi: riattacca i frammenti di DNA dopo la loro riparazione.
5. Polimerasi: sintetizza nuovi nucleotidi per sostituire quelli danneggiati o mancanti.
La deficienza o il malfunzionamento di questi enzimi può portare a una maggiore suscettibilità alle mutazioni genetiche e allo sviluppo di malattie genetiche, come ad esempio i tumori. La ricerca sui meccanismi di riparazione del DNA è quindi un'area attiva di studio per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e preventive per le malattie associate a danni al DNA.
L'xeroderma pigmentoso (XP) è un gruppo raro di disturbi genetici che colpiscono la capacità delle cellule della pelle e degli occhi di riparare il DNA danneggiato dal sole o da altre fonti di luce ultravioletta (UV). Questa condizione è causata da mutazioni in diversi geni che codificano per enzimi necessari per la riparazione del DNA danneggiato dalle radiazioni UV.
Le persone con XP sono estremamente sensibili alla luce solare e possono sviluppare scottature cutanee, arrossamenti, vesciche e desquamazione della pelle dopo brevi esposizioni al sole. Con il passare del tempo, possono svilupparsi macchie pigmentate, rughe prematuramente, lesioni cancerose della pelle e altri tumori.
L'XP può anche causare problemi agli occhi, come cheratite (infiammazione della cornea), congiuntivite (infiammazione della membrana che riveste l'interno delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare) e opacità corneali. Alcune persone con XP possono anche avere problemi di sviluppo neurologico, come ritardo mentale, sordità e instabilità atassica (problemi di equilibrio).
Il trattamento dell'XP si concentra sulla protezione della pelle e degli occhi dalle radiazioni UV. Ciò include l'uso di creme solari ad alto fattore di protezione, indossare abiti protettivi, cappelli a tesa larga e occhiali da sole avvolgenti con lenti filtranti UV. Le persone con XP dovrebbero evitare l'esposizione al sole durante le ore di punta (tra le 10 del mattino e le 4 del pomeriggio) e mantenere ambienti interni bui e privi di radiazioni UV.
In alcuni casi, la chirurgia o il trapianto di cornea possono essere utilizzati per trattare i problemi agli occhi associati all'XP. Tuttavia, non esiste una cura nota per l'XP e le persone con questa condizione hanno un'aspettativa di vita significativamente ridotta.
L'elicasi del DNA è un enzima che svolge un ruolo cruciale nel processo di replicazione e riparazione del DNA. La sua funzione principale è separare le due catene complementari del DNA, convertendo la doppia elica in due singole eliche di DNA. Questo processo è essenziale per consentire alle polimerasi di sintetizzare nuove catene di DNA durante la replicazione o di riparare i danni al DNA.
L'elicasi del DNA utilizza l'energia fornita dall'idrolisi dell'ATP per scindere le interazioni idrogeno tra le basi azotate, consentendo alla doppia elica di aprirsi e formare due filamenti singoli. L'elicasi del DNA si muove lungo il filamento di DNA in direzione 5'-3', creando una bolla di separazione delle catene che viene poi estesa dalle altre proteine della forcella di replicazione.
La disfunzione dell'elicasi del DNA può portare a una serie di disturbi genetici e malattie, tra cui la sindrome di Bloom, la sindrome di Werner e il cancro. Pertanto, l'elicasi del DNA è un bersaglio importante per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali.
La riparazione del DNA è un processo biologico essenziale che si verifica nelle cellule degli organismi viventi. Il DNA, o acido desossiribonucleico, è il materiale genetico che contiene le informazioni genetiche necessarie per lo sviluppo, la crescita e la riproduzione delle cellule. Tuttavia, il DNA è suscettibile al danno da varie fonti, come i radicali liberi, i raggi UV e altri agenti ambientali dannosi.
La riparazione del DNA si riferisce alle diverse strategie utilizzate dalle cellule per rilevare e correggere i danni al DNA. Questi meccanismi di riparazione sono cruciali per prevenire le mutazioni genetiche che possono portare allo sviluppo di malattie genetiche, al cancro e all'invecchiamento precoce.
Ci sono diversi tipi di danni al DNA che richiedono meccanismi di riparazione specifici. Alcuni dei principali tipi di danni al DNA e i relativi meccanismi di riparazione includono:
1. **Danno da singola lesione a base**: Questo tipo di danno si verifica quando una singola base del DNA viene danneggiata o modificata. Il meccanismo di riparazione più comune per questo tipo di danno è noto come "riparazione della scissione dell'azoto della base" (BNER). Questo processo prevede l'identificazione e la rimozione della base danneggiata, seguita dalla sintesi di una nuova base da parte di un enzima noto come polimerasi.
2. **Danno da rottura del filamento singolo**: Questo tipo di danno si verifica quando una singola catena del DNA viene rotta o tagliata. Il meccanismo di riparazione più comune per questo tipo di danno è noto come "riparazione della scissione dell'estremità libera" (NHEJ). Questo processo prevede il riconoscimento e la ricostituzione del filamento spezzato, seguita dalla saldatura delle estremità da parte di un enzima noto come ligasi.
3. **Danno da rottura del doppio filamento**: Questo tipo di danno si verifica quando entrambe le catene del DNA vengono rotte o tagliate. Il meccanismo di riparazione più comune per questo tipo di danno è noto come "riparazione dell'incisione della doppia elica" (DSBR). Questo processo prevede il riconoscimento e la ricostituzione del doppio filamento spezzato, seguita dalla sintesi di una nuova sequenza da parte di un enzima noto come polimerasi.
4. **Danno ossidativo**: Questo tipo di danno si verifica quando il DNA viene esposto all'ossigeno reattivo o ad altri agenti ossidanti. Il meccanismo di riparazione più comune per questo tipo di danno è noto come "riparazione del base excision" (BER). Questo processo prevede il riconoscimento e la rimozione della base danneggiata, seguita dalla sintesi di una nuova sequenza da parte di un enzima noto come polimerasi.
In generale, i meccanismi di riparazione del DNA sono altamente conservati tra le specie e svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle mutazioni e del cancro. Tuttavia, in alcuni casi, questi meccanismi possono anche essere utilizzati per introdurre deliberatamente mutazioni nel DNA, come avviene ad esempio durante il processo di ricombinazione omologa utilizzato in biologia molecolare.
I disturbi della fotosensibilità sono condizioni in cui la pelle diventa sensibile alla luce, specialmente alla luce solare. Questa sensibilità può causare reazioni cutanee come arrossamento, prurito, bruciore o vesciche. I disturbi della fotosensibilità possono essere classificati in due categorie principali: esogeni e endogeni.
I disturbi della fotosensibilità esogeni sono causati dall'esposizione a sostanze chimiche che aumentano la sensibilità della pelle alla luce. Questi possono includere farmaci come antibiotici, antimalarici, diuretici e sedativi, nonché sostanze chimiche presenti in cosmetici, profumi o prodotti per la cura della pelle.
I disturbi della fotosensibilità endogeni, d'altra parte, sono causati da anomalie genetiche o malattie che influenzano la capacità della pelle di proteggersi dalla luce. Esempi di tali condizioni includono la xeroderma pigmentoso, l'ittero neonatale e alcune forme di dermatite atopica.
In generale, i disturbi della fotosensibilità si verificano quando la pelle assorbe la luce, che viene quindi convertita in energia che danneggia le cellule cutanee. Questo può portare a infiammazione, lesioni e un aumentato rischio di cancro della pelle.
La gestione dei disturbi della fotosensibilità può includere l'evitamento dell'esposizione alla luce solare o ad altre fonti di luce dannose, l'uso di creme solari ad ampio spettro e la protezione della pelle con indumenti adeguati. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per alleviare i sintomi o trattamenti topici per accelerare la guarigione delle lesioni cutanee.
In termini medici, i raggi ultravioletti (UV) sono una forma di radiazione elettromagnetica con una lunghezza d'onda più corta della luce visibile, che si trova nello spettro elettromagnetico tra la luce blu a circa 400 nanometri (nm) e i raggi X a circa 10 nm.
I raggi UV sono classificati in tre bande principali in base alla loro lunghezza d'onda:
1. UVA (lunghezza d'onda 320-400 nm): questi raggi UV penetrano più profondamente nella pelle, causando l'invecchiamento cutaneo e aumentando il rischio di cancro della pelle.
2. UVB (lunghezza d'onda 280-320 nm): questi raggi UV sono i principali responsabili delle scottature solari e del cancro della pelle.
3. UVC (lunghezza d'onda 100-280 nm): questi raggi UV sono bloccati dall'atmosfera terrestre e non raggiungono la superficie della terra, ma possono essere presenti in alcune sorgenti artificiali di luce UV.
L'esposizione ai raggi UV può avere effetti sia positivi che negativi sulla salute umana. Da un lato, l'esposizione alla luce solare, che include i raggi UV, è essenziale per la produzione di vitamina D nel corpo umano. D'altra parte, l'esposizione eccessiva ai raggi UV può causare scottature, invecchiamento precoce della pelle e aumentare il rischio di cancro della pelle. Pertanto, è importante proteggersi adeguatamente quando si è esposti alla luce solare, soprattutto durante le ore di punta della giornata e in luoghi con forti radiazioni UV.
In medicina, una sindrome è generalmente definita come un insieme di segni e sintomi che insieme caratterizzano una particolare condizione o malattia. Una sindrome non è una malattia specifica, ma piuttosto un gruppo di sintomi che possono essere causati da diverse malattie o disturbi medici.
Una sindrome può essere causata da fattori genetici, ambientali o combinazioni di entrambi. Può anche derivare da una disfunzione o danno a un organo o sistema corporeo specifico. I sintomi associati a una sindrome possono variare in termini di numero, tipo e gravità, e possono influenzare diverse parti del corpo.
Esempi comuni di sindromi includono la sindrome metabolica, che è un gruppo di fattori di rischio per malattie cardiache e diabete, e la sindrome di Down, che è una condizione genetica caratterizzata da ritardo mentale e tratti fisici distintivi.
In sintesi, una sindrome è un insieme di segni e sintomi che insieme costituiscono una particolare condizione medica, ma non è una malattia specifica in sé.
'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.
L'enofthalmo è una condizione medica in cui l'occhio si ritrae all'interno dell'orbita, dando l'aspetto di un occhio incavato o infossato. Questa retrazione può verificarsi a causa della perdita di volume nell'orbita, come potrebbe accadere in seguito a traumi, interventi chirurgici, infiammazioni prolungate o malattie degenerative che colpiscono i tessuti orbitari.
L'entità dell'enofthalmo può essere misurata utilizzando varie scale e strumenti, come il metodo di escursione oculare Hertel o la scala di enofthalmo di Orbital Width. Un certo grado di enofthalmo è considerato normale durante la deglutizione o il movimento dei muscoli facciali, ma se l'entità dell'enofthalmo supera i 2-3 mm rispetto all'occhio controlaterale, potrebbe essere necessario un intervento medico per prevenire complicazioni visive e ripristinare l'aspetto normale dell'orbita.
Il trattamento dell'enofthalmo dipende dalla causa sottostante. Potrebbe includere farmaci per gestire l'infiammazione, chirurgia per riparare i danni ai tessuti o ricostruire l'orbita, o terapie di supporto come bendaggi o occhiali speciali per proteggere l'occhio.
Il nanismo è una condizione medica caratterizzata da una crescita scheletrica insolitamente bassa, solitamente definita come un'altezza adulta inferiore a 145 cm (4 piedi e 9 pollici) nelle donne e 157,5 cm (5 piedi e 2 pollici) negli uomini. Questa condizione può essere causata da diverse patologie, come disordini genetici o endocrini, infezioni congenite o esposizioni prenatali a teratogeni. Il tipo più comune di nanismo è quello dovuto ad un deficit dell'ormone della crescita (GHD), noto anche come nanismo pituitario. Altre cause comuni includono displasie scheletriche, come la displasia ossea multipla e l'achondroplasia. Il trattamento del nanismo dipende dalla causa sottostante e può includere terapia sostitutiva con ormone della crescita, farmaci o interventi chirurgici correttivi.
La proteina del gruppo D dello xeroderma pigmentoso (XPD) è una proteina codificata dal gene ERCC2 umano. Questo gene appartiene alla famiglia dei geni che codificano per l'elicasi della DNA, enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella riparazione del DNA danneggiato dalle radiazioni ultraviolette (UV) e da altri agenti mutageni.
L'XPD è una subunità dell'enzima TFIIH, un complesso proteico multienzimatico che svolge un ruolo fondamentale nella riparazione del DNA danneggiato dalla fotoproduzione UV-indotta e nella promozione della trascrizione dei geni. La proteina XPD possiede attività elicasica e ATPasi, che consentono di separare le due eliche del DNA danneggiato durante il processo di riparazione.
Le mutazioni a carico del gene ERCC2 possono causare una forma particolare di xeroderma pigmentoso (XP-D), una malattia genetica rara che predispone all'insorgenza di tumori cutanei e altri tipi di cancro. Questa condizione è caratterizzata da un'ipersensibilità alle radiazioni UV, che possono causare danni al DNA e mutazioni geniche. Le persone affette da XP-D presentano una ridotta capacità di riparare il DNA danneggiato dalle radiazioni UV, a causa della disfunzione dell'enzima TFIIH e della proteina XPD.
I danni al DNA si riferiscono a qualsiasi alterazione della struttura o sequenza del DNA che può verificarsi naturalmente o come risultato dell'esposizione a fattori ambientali avversi. Questi danni possono includere lesioni chimiche, mutazioni genetiche, rotture dei filamenti di DNA, modifiche epigenetiche e altri cambiamenti che possono influenzare la stabilità e la funzionalità del DNA.
I danni al DNA possono verificarsi a causa di fattori endogeni, come errori durante la replicazione o la riparazione del DNA, o a causa di fattori esogeni, come radiazioni ionizzanti, sostanze chimiche cancerogene e agenti infettivi.
I danni al DNA possono avere conseguenze negative sulla salute, poiché possono portare a malfunzionamenti cellulari, mutazioni genetiche, invecchiamento precoce, malattie neurodegenerative, cancro e altre patologie. Il corpo ha meccanismi di riparazione del DNA che lavorano continuamente per rilevare e correggere i danni al DNA, ma quando questi meccanismi sono compromessi o superati, i danni al DNA possono accumularsi e portare a effetti negativi sulla salute.
L'invecchiamento prematuro, noto anche come invecchiamento anticipato o biologico, è un termine utilizzato per descrivere una condizione in cui una persona, animali o piante mostrano segni di invecchiamento a un tasso più veloce del normale. Questo può portare ad un aspetto e a funzioni corporee che sono più tipicamente associate a persone significativamente più anziane.
Nel contesto medico, l'invecchiamento prematuro è spesso utilizzato per descrivere una condizione genetica rara chiamata progeria, che causa un rapido invecchiamento e una ridotta aspettativa di vita. Tuttavia, ci sono anche altri fattori non genetici che possono contribuire all'invecchiamento prematuro, come l'esposizione a radiazioni, sostanze chimiche tossiche, abitudi dannose come il fumo e l'abuso di alcol, una dieta povera e uno stile di vita sedentario.
I segni dell'invecchiamento prematuro possono includere la comparsa di rughe, perdita di capelli, pelle secca e opaca, articolazioni rigide, ridotta massa muscolare, problemi cardiovascolari e cognitivi. Tuttavia, è importante notare che alcuni di questi segni possono essere influenzati da fattori ambientali e stili di vita, quindi non tutti i casi di invecchiamento prematuro sono causati da fattori genetici o malattie sottostanti.
In campo medico, l'endonucleasi è un enzima che taglia le molecole di DNA in punti specifici all'interno della stessa catena, piuttosto che tra due differenti catene come fa la esonucleasi. Queste endonucleasi possono essere classificate in base al meccanismo d'azione e alla specificità del sito di taglio. Alcune endonucleasi, come le restriction enzymes, riconoscono sequenze palindromiche specifiche di DNA e ne determinano il taglio, mentre altre possono avere un meccanismo meno selettivo. Le endonucleasi sono ampiamente utilizzate nella biologia molecolare per la manipolazione del DNA, ad esempio per la clonazione o l'analisi delle sequenze genomiche.
"Nuclear Receptor Subfamily 2, Group C, Member 2" (NR2C2) è un gene umano che codifica per il recettore nucleare noto come recettore degli androgeni β (AR-β). Gli appartenenti alla famiglia dei recettori nucleari sono una classe di proteine transcrizionali che, quando attivate da specifici ligandi o molecole segnale, legano il DNA e regolano l'espressione genica.
Il gene NR2C2/AR-β è espresso principalmente nel sistema nervoso centrale e nei testicoli. È coinvolto nella modulazione della trascrizione di specifici geni che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo e nella funzione del sistema nervoso, inclusa la differenziazione neuronale, la plasticità sinaptica e l'apoptosi.
Inoltre, il recettore AR-β può anche legare gli androgeni, sebbene con un'affinità molto più bassa rispetto al recettore degli androgeni alfa (AR-α). Questa interazione suggerisce che l'AR-β possa svolgere un ruolo nel modulare la risposta agli androgeni, sebbene il suo ruolo esatto in questo contesto rimanga ancora da chiarire.
Mutazioni del gene NR2C2/AR-β sono state associate a diversi disturbi neurologici e neuropsichiatrici, come l'autismo, la schizofrenia e il disturbo bipolare. Tuttavia, è necessario condurre ulteriori ricerche per comprendere appieno le funzioni di questo gene e il suo ruolo nella fisiopatologia di queste condizioni.
RNA polimerasi II è un enzima chiave nel processo di trascrizione del DNA nei eucarioti. È responsabile della sintesi dell'mRNA (RNA messaggero) e diversi tipi di RNA non codificanti, come l'RNA ribosomale e l'RNA intronico. L'RNA polimerasi II lega il DNA promotore a monte del gene da trascrivere e, insieme ad altri fattori di trascrizione, inizia la sintesi dell'mRNA utilizzando il DNA come matrice. Questo enzima è soggetto a una regolazione complessa che influenza l'espressione genica e, di conseguenza, la determinazione del fenotipo cellulare.
Le malattie genetiche della pelle, anche note come dermatopatie genetiche, sono un gruppo eterogeneo di condizioni cutanee che si verificano a causa di alterazioni del materiale genetico. Queste mutazioni genetiche possono essere ereditate o acquisite spontaneamente e possono influenzare la struttura, la funzione o il regolare ciclo di vita delle cellule della pelle.
Le malattie genetiche della pelle possono presentarsi con una vasta gamma di sintomi, a seconda della specifica condizione. Alcune caratteristiche comuni includono:
1. Lesioni cutanee: macchie, crescite, eruzioni o ulcerazioni sulla pelle.
2. Anomalie della pigmentazione: iper- o ipopigmentazione, che causano aree più chiare o più scure della pelle.
3. Alopecia: perdita di capelli o peli.
4. Prurito: sensazione di formicolio o bruciore sulla pelle.
5. Fragilità cutanea: facilità nell'ammaccarsi, lesionarsi o presentare lividi.
6. Ipercheratosi: ispessimento e indurimento della pelle.
7. Aumentata suscettibilità alle infezioni.
Esempi di malattie genetiche della pelle includono:
1. Xeroderma pigmentoso: una condizione che rende la pelle e gli occhi estremamente sensibili al sole, portando a un aumentato rischio di cancro della pelle.
2. Neurofibromatosi di tipo 1: una condizione che causa tumori benigni del tessuto nervoso e cambiamenti cutanei come macchie café-au-lait e neurofibromi.
3. Sindrome di Ehlers-Danlos: un gruppo di disturbi del tessuto connettivo che colpiscono i legamenti, i tendini, la pelle e i vasi sanguigni.
4. Ictiosi: una condizione della pelle che causa ispessimento, secchezza e desquamazione.
5. Sindrome di Tuberosa: una malattia genetica rara che colpisce diversi organi del corpo, compresa la pelle.
Il trattamento delle malattie genetiche della pelle dipende dalla specifica condizione e può includere farmaci, terapie fisiche o chirurgiche, cambiamenti nello stile di vita e monitoraggio regolare per prevenire complicazioni.
Le proteine chimeriche mutanti sono tipi anormali di proteine che possono verificarsi a causa di anomalie genetiche o mutazioni. Il termine "chimera" si riferisce alla combinazione di materiale genetico o proteico da diverse fonti, mentre "mutante" indica una modifica o un cambiamento nel DNA o nella proteina.
Nel contesto delle proteine chimeriche mutanti, due o più sequenze proteiche normalmente separate vengono unite in modo insolito a causa di una fusione genetica o di una ricombinazione. Questa fusione può verificarsi naturalmente in alcuni casi, come nella formazione di anticorpi durante la risposta immunitaria dell'organismo. Tuttavia, possono anche verificarsi mutazioni che causano fusioni anomale di geni o proteine, portando alla formazione di proteine chimeriche mutanti.
Le proteine chimeriche mutanti possono avere effetti dannosi sulla funzione cellulare e sono state implicate in varie malattie, tra cui alcuni tipi di cancro. Ad esempio, una fusione genetica anormale può portare alla formazione di una proteina chimerica mutante che promuove la crescita cellulare incontrollata o impedisce l'apoptosi (morte cellulare programmata), contribuendo allo sviluppo del cancro.
In sintesi, le proteine chimeriche mutanti sono proteine anormali che risultano dalla fusione di due o più sequenze proteiche normalmente separate a causa di anomalie genetiche o mutazioni. Queste proteine possono avere effetti dannosi sulla funzione cellulare e sono state implicate in varie malattie, tra cui alcuni tipi di cancro.
La proteina del gruppo A dello xeroderma pigmentoso (XPA) è una proteina essenziale nel processo di riparazione del DNA danneggiato dalle radiazioni ultraviolette (UV) attraverso il meccanismo di riparazione dell'escissione delle basi nucleotidiche (NER). NER è un importante percorso di riparazione del DNA che rimuove le lesioni al DNA, incluse quelle causate dalle UV.
La proteina XPA svolge un ruolo chiave nella fase iniziale della riparazione NER, fungendo da "fattore di ancoraggio" per l'assemblaggio del complesso di riparazione del DNA sulla lesione. Si lega direttamente al DNA danneggiato e recluta altre proteine chiave necessarie per il processo di escissione delle basi, che alla fine porta alla sostituzione della sezione danneggiata del DNA con una sequenza intatta.
Le mutazioni nella proteina XPA possono portare a xeroderma pigmentoso (XP), una condizione genetica rara che rende le persone particolarmente sensibili alle radiazioni UV, aumentando notevolmente il rischio di sviluppare tumori cutanei e altri tipi di cancro. La proteina XPA è codificata dal gene XPA, situato sul cromosoma 9 nel genoma umano.
La Trichothiodystrophy (TTD) è un gruppo raro e heterogeneo di sindromi genetiche caratterizzate da capelli fragili, sottili e radi con bande alterate sotto il microscopio elettronico a trasmissione. I capelli mostrano una bassa contenuto di zolfo e solitamente presentano un aspetto "scanalato" o "a righe". La TTD può essere associata ad altri segni clinici, come ritardo mentale, ritardo della crescita, fotosensibilità, anomalie cutanee, dismorfismi facciali e problemi ai sistemi scheletrico, endocrino e immunitario.
Le Trichothiodystrophy Syndromes sono causate da mutazioni in diversi geni che codificano per proteine coinvolte nella riparazione del DNA e nella trascrizione dei geni. La maggior parte delle forme di TTD è ereditata come carattere autosomico recessivo, il che significa che una persona deve ereditare due copie del gene mutato (una da ciascun genitore) per sviluppare la sindrome.
La diagnosi di Trichothiodystrophy Syndromes si basa sui sintomi clinici e sui risultati dei test di laboratorio, come l'analisi microscopica dei capelli e i test genetici. Il trattamento è sintomatico e supportivo, poiché non esiste una cura specifica per la TTD. Le persone con TTD possono beneficiare di misure di protezione solare, di un'alimentazione equilibrata e di un follow-up medico regolare per monitorare eventuali complicanze associate alla sindrome.
La trascrizione genetica è un processo fondamentale della biologia molecolare che coinvolge la produzione di una molecola di RNA (acido ribonucleico) a partire da un filamento stampo di DNA (acido desossiribonucleico). Questo processo è catalizzato dall'enzima RNA polimerasi e si verifica all'interno del nucleo delle cellule eucariotiche e nel citoplasma delle procarioti.
Nel dettaglio, la trascrizione genetica prevede l'apertura della doppia elica di DNA nella regione in cui è presente il gene da trascrivere, permettendo all'RNA polimerasi di legarsi al filamento stampo e di sintetizzare un filamento complementare di RNA utilizzando i nucleotidi contenuti nel nucleo cellulare. Il filamento di RNA prodotto è una copia complementare del filamento stampo di DNA, con le timine (T) dell'RNA che si accoppiano con le adenine (A) del DNA, e le citosine (C) dell'RNA che si accoppiano con le guanine (G) del DNA.
Esistono diversi tipi di RNA che possono essere sintetizzati attraverso il processo di trascrizione genetica, tra cui l'mRNA (RNA messaggero), il rRNA (RNA ribosomiale) e il tRNA (RNA transfer). L'mRNA è responsabile del trasporto dell'informazione genetica dal nucleo al citoplasma, dove verrà utilizzato per la sintesi delle proteine attraverso il processo di traduzione. Il rRNA e il tRNA, invece, sono componenti essenziali dei ribosomi e partecipano alla sintesi proteica.
La trascrizione genetica è un processo altamente regolato che può essere influenzato da diversi fattori, come i fattori di trascrizione, le modificazioni chimiche del DNA e l'organizzazione della cromatina. La sua corretta regolazione è essenziale per il corretto funzionamento delle cellule e per la loro sopravvivenza.
I fattori di trascrizione sono proteine che legano specifiche sequenze del DNA e facilitano o inibiscono la trascrizione dei geni in RNA messaggero (mRNA). Essenzialmente, agiscono come interruttori molecolari che controllano l'espressione genica, determinando se e quando un gene viene attivato per essere trascritto.
I fattori di trascrizione sono costituiti da diversi domini proteici funzionali: il dominio di legame al DNA, che riconosce ed è specifico per una particolare sequenza del DNA; e il dominio attivatore o repressore della trascrizione, che interagisce con l'apparato enzimatico responsabile della sintesi dell'RNA.
La regolazione dei geni da parte di questi fattori è un processo altamente complesso e dinamico, che può essere influenzato da vari segnali intracellulari ed extracellulari. Le alterazioni nella funzione o nell'espressione dei fattori di trascrizione possono portare a disfunzioni cellulari e patologiche, come ad esempio nel cancro e in altre malattie genetiche.
In sintesi, i fattori di trascrizione sono proteine chiave che regolano l'espressione genica, contribuendo a modulare la diversità e la dinamica delle risposte cellulari a stimoli interni o esterni.
I fattori di trascrizione TFII (noti anche come fattori generali di trascrizione) sono proteine essenziali che partecipano al complesso di pre-inizio della trascrizione e svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell'espressione genica nei eucarioti. Il complesso di pre-inizio TFII è costituito da diverse proteine, tra cui la RNA polimerasi II, le proteine mediatrici e i coattivatori, nonché i fattori di trascrizione generali TFIIA, TFIIB, TFIID, TFIIE, TFIIF e TFIIH.
Tra questi, il fattore di trascrizione TFIID svolge un ruolo cruciale nella specificità della sequenza del promotore durante l'inizio della trascrizione. TFIID è costituito da una proteina strutturale chiamata TATA-binding protein (TBP) e diverse proteine accessorie note come TBP-associated factors (TAFs). La TBP si lega alla sequenza TATA del promotore, mentre i TAFs interagiscono con altre sequenze di consenso nel promotore per garantire la corretta formazione del complesso di pre-inizio.
I fattori di trascrizione TFIIB e TFIIF aiutano a reclutare e posizionare la RNA polimerasi II sul promotore, mentre TFIIE e TFIIH svolgono un ruolo nella decompressione del DNA del promotore e nell'inizio della trascrizione. Insieme, questi fattori di trascrizione lavorano in modo coordinato per garantire l'accurata regolazione dell'espressione genica nei eucarioti.
In sintesi, i fattori di trascrizione TFII sono un gruppo di proteine essenziali che partecipano al complesso di pre-inizio della trascrizione e svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell'espressione genica nei eucarioti.
La guanina è una base azotata presente nelle purine, che compongono i nucleotidi del DNA e dell'RNA. Nella struttura del DNA, la guanina si accoppia sempre con la citosina tramite legami idrogeno. La guanina ha una struttura a doppio anello, costituita da un anello a sei atomi di carbonio (un anello benzenico) fuso con un anello a cinque atomi di carbonio contenente azoto. È una delle quattro basi nucleotidiche standard presenti nel DNA e nell'RNA insieme ad adenina, timina e citosina (nel DNA) o uracile (nell'RNA).
I fibroblasti sono cellule presenti nel tessuto connettivo dell'organismo, che sintetizzano e secernono collagene ed altre componenti della matrice extracellulare. Essi giocano un ruolo cruciale nella produzione del tessuto connettivo e nella sua riparazione in seguito a lesioni o danni. I fibroblasti sono anche in grado di contrarsi, contribuendo alla rigidezza e alla stabilità meccanica del tessuto connettivo. Inoltre, possono secernere fattori di crescita e altre molecole che regolano la risposta infiammatoria e l'immunità dell'organismo.
In condizioni patologiche, come nel caso di alcune malattie fibrotiche, i fibroblasti possono diventare iperattivi e produrre quantità eccessive di collagene ed altre proteine della matrice extracellulare, portando alla formazione di tessuto cicatriziale e alla compromissione della funzione degli organi interessati.
Il test di complementazione genetica è una tecnica di laboratorio utilizzata per identificare il locus specifico di un gene responsabile di una determinata malattia o fenotipo. Viene eseguito incrociando due individui geneticamente diversi che presentano entrambe le mutazioni in un singolo gene, ma in differenti posizioni (chiamate alleli).
Le proteine leganti DNA, anche conosciute come proteine nucleiche, sono proteine che si legano specificamente al DNA per svolgere una varietà di funzioni importanti all'interno della cellula. Queste proteine possono legare il DNA in modo non specifico o specifico, a seconda del loro sito di legame e della sequenza di basi nucleotidiche con cui interagiscono.
Le proteine leganti DNA specifiche riconoscono sequenze di basi nucleotidiche particolari e si legano ad esse per regolare l'espressione genica, riparare il DNA danneggiato o mantenere la stabilità del genoma. Alcuni esempi di proteine leganti DNA specifiche includono i fattori di trascrizione, che si legano al DNA per regolare l'espressione dei geni, e le enzimi di riparazione del DNA, che riconoscono e riparano lesioni al DNA.
Le proteine leganti DNA non specifiche, d'altra parte, si legano al DNA in modo meno specifico e spesso svolgono funzioni strutturali o regolatorie all'interno della cellula. Ad esempio, le istone sono proteine leganti DNA non specifiche che aiutano a organizzare il DNA in una struttura compatta chiamata cromatina.
In sintesi, le proteine leganti DNA sono un gruppo eterogeneo di proteine che interagiscono con il DNA per svolgere funzioni importanti all'interno della cellula, tra cui la regolazione dell'espressione genica, la riparazione del DNA e la strutturazione del genoma.
In campo medico e genetico, una mutazione è definita come un cambiamento permanente nel materiale genetico (DNA o RNA) di una cellula. Queste modifiche possono influenzare il modo in cui la cellula funziona e si sviluppa, compreso l'effetto sui tratti ereditari. Le mutazioni possono verificarsi naturalmente durante il processo di replicazione del DNA o come risultato di fattori ambientali dannosi come radiazioni, sostanze chimiche nocive o infezioni virali.
Le mutazioni possono essere classificate in due tipi principali:
1. Mutazioni germinali (o ereditarie): queste mutazioni si verificano nelle cellule germinali (ovuli e spermatozoi) e possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Le mutazioni germinali possono causare malattie genetiche o predisporre a determinate condizioni mediche.
2. Mutazioni somatiche: queste mutazioni si verificano nelle cellule non riproduttive del corpo (somatiche) e di solito non vengono trasmesse alla prole. Le mutazioni somatiche possono portare a un'ampia gamma di effetti, tra cui lo sviluppo di tumori o il cambiamento delle caratteristiche cellulari.
Le mutazioni possono essere ulteriormente suddivise in base alla loro entità:
- Mutazione puntiforme: una singola base (lettera) del DNA viene modificata, eliminata o aggiunta.
- Inserzione: una o più basi vengono inserite nel DNA.
- Delezione: una o più basi vengono eliminate dal DNA.
- Duplicazione: una sezione di DNA viene duplicata.
- Inversione: una sezione di DNA viene capovolta end-to-end, mantenendo l'ordine delle basi.
- Traslocazione: due segmenti di DNA vengono scambiati tra cromosomi o all'interno dello stesso cromosoma.
Le mutazioni possono avere effetti diversi sul funzionamento delle cellule e dei geni, che vanno da quasi impercettibili a drammatici. Alcune mutazioni non hanno alcun effetto, mentre altre possono portare a malattie o disabilità.
In medicina e biologia, una linea cellulare trasformata si riferisce a un tipo di linea cellulare che è stata modificata geneticamente o indotta chimicamente in modo da mostrare caratteristiche tipiche delle cellule cancerose. Queste caratteristiche possono includere una crescita illimitata, anormalità nel controllo del ciclo cellulare, resistenza all'apoptosi (morte cellulare programmata), e la capacità di invadere i tessuti circostanti.
Le linee cellulari trasformate sono spesso utilizzate in ricerca scientifica per lo studio dei meccanismi molecolari alla base del cancro, nonché per lo screening di farmaci e terapie antitumorali. Tuttavia, è importante notare che le linee cellulari trasformate possono comportarsi in modo diverso dalle cellule tumorali originali, quindi i risultati ottenuti con queste linee cellulari devono essere interpretati con cautela e confermati con modelli più complessi.
Le linee cellulari trasformate possono essere generate in laboratorio attraverso diversi metodi, come l'esposizione a virus oncogenici o alla radiazione ionizzante, l'introduzione di geni oncogenici (come H-ras o c-myc), o la disattivazione di geni soppressori del tumore. Una volta trasformate, le cellule possono essere mantenute in coltura e propagate per un periodo prolungato, fornendo un'importante fonte di materiale biologico per la ricerca scientifica.
In medicina, un "esito fatale" si riferisce al risultato più grave e triste di una malattia o condizione medica, vale a dire il decesso del paziente. Questo accade quando la malattia o lesione ha causato danni irreversibili agli organi vitali o alla funzione cerebrale, portando infine alla morte del paziente. È importante notare che un esito fatale non è sempre inevitabile e dipende dalla natura della malattia, dall'età e dallo stato di salute generale del paziente, nonché dal trattamento medico tempestivo ed efficace.
I dimeri della pirimidina sono una forma anormale di DNA che si verifica quando due basi azotate pirimidiniche (timina o citosina) su ciascuna delle due catene di DNA adiacenti si legano insieme a formare un legame covalente crociato. Questo tipo di danno al DNA è comunemente causato dall'esposizione ai raggi ultravioletti (UV), come quelli presenti nei raggi solari.
I dimeri della pirimidina possono distorcere la struttura del DNA, interferendo con la replicazione e la trascrizione del DNA. In alcuni casi, se non vengono riparati, questi danni al DNA possono portare a mutazioni genetiche o alla morte cellulare. Il corpo ha meccanismi di riparazione del DNA che possono riconoscere e riparare i dimeri della pirimidina, ma se il danno è troppo esteso o se la riparazione non funziona correttamente, possono verificarsi effetti negativi sulla salute.
L'esposizione prolungata ai raggi UV, ad esempio attraverso l'esposizione al sole senza protezione o l'uso di lettini abbronzanti, aumenta il rischio di sviluppare dimeri della pirimidina e può portare a un aumentato rischio di cancro della pelle.
La tolleranza alle radiazioni, in termini medici, si riferisce alla capacità del corpo umano di resistere ed esibire un minimo danno o effetti avversi quando sottoposto all'esposizione delle radiazioni ionizzanti. Questa tolleranza varia a seconda della dose assorbita, della durata dell'esposizione, della parte del corpo interessata e della sensibilità individuale dell'individuo alle radiazioni.
L'esposizione alle radiazioni può verificarsi in diversi contesti, come la terapia oncologica (radioterapia), l'imaging diagnostico o gli incidenti industriali/accidentali che comportano il rilascio di materiale radioattivo.
La tolleranza alle radiazioni è un fattore cruciale nella protezione dalle radiazioni e nel pianificare le procedure di trattamento radiologico, poiché dosi elevate o ripetute di radiazioni possono causare effetti avversi a breve e a lungo termine, come arrossamenti cutanei, perdita di capelli, danni al midollo osseo, aumentato rischio di cancro e altri problemi di salute.
È importante notare che la tolleranza alle radiazioni è diversa dalla limite di dose, che rappresenta il livello massimo di esposizione accettabile per proteggere i lavoratori e il pubblico dalle radiazioni ionizzanti.
L'acido desossiribonucleico (DNA) è una molecola presente nel nucleo delle cellule che contiene le istruzioni genetiche utilizzate nella crescita, nello sviluppo e nella riproduzione di organismi viventi. Il DNA è fatto di due lunghi filamenti avvolti insieme in una forma a doppia elica. Ogni filamento è composto da unità chiamate nucleotidi, che sono costituite da un gruppo fosfato, uno zucchero deossiribosio e una delle quattro basi azotate: adenina (A), guanina (G), citosina (C) o timina (T). La sequenza di queste basi forma il codice genetico che determina le caratteristiche ereditarie di un individuo.
Il DNA è responsabile per la trasmissione dei tratti genetici da una generazione all'altra e fornisce le istruzioni per la sintesi delle proteine, che sono essenziali per lo sviluppo e il funzionamento di tutti gli organismi viventi. Le mutazioni nel DNA possono portare a malattie genetiche o aumentare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro.
L'adenosintrifosfatasi (ATPasi) è un enzima che catalizza la reazione di idrolisi dell'adenosintrifosfato (ATP) in adenosindifosfato (ADP) e fosfato inorganico, con il rilascio di energia. Questa reazione è fondamentale per molti processi cellulari, come la contrazione muscolare, il trasporto attivo di ioni e molecole attraverso le membrane cellulari e la sintesi di proteine e acidi nucleici.
L'ATPasi è presente in diverse forme nelle cellule, tra cui la forma più nota è la pompa sodio-potassio (Na+/K+-ATPasi), che regola il potenziale di membrana delle cellule mantenendo un gradiente di concentrazione di ioni sodio e potassio attraverso la membrana cellulare. Altri tipi di ATPasi includono la pompa calci-ATPasi, che regola i livelli di calcio all'interno e all'esterno delle cellule, e l'ATPasi mitocondriale, che svolge un ruolo importante nella produzione di ATP durante la respirazione cellulare.
L'attività dell'ATPasi è strettamente regolata a livello enzimatico e può essere influenzata da vari fattori, come il pH, la concentrazione di ioni e molecole substrato, e l'interazione con altre proteine. La disfunzione o l'inibizione dell'ATPasi possono portare a varie patologie, tra cui la debolezza muscolare, la cardiomiopatia, e la disfunzione renale.
Le proteine nucleari sono un tipo di proteine che si trovano all'interno del nucleo delle cellule. Sono essenziali per una varietà di funzioni nucleari, tra cui la replicazione e la trascrizione del DNA, la riparazione del DNA, la regolazione della cromatina e la sintesi degli RNA.
Le proteine nucleari possono essere classificate in diversi modi, a seconda delle loro funzioni e localizzazioni all'interno del nucleo. Alcune proteine nucleari sono associate al DNA, come i fattori di trascrizione che aiutano ad attivare o reprimere la trascrizione dei geni. Altre proteine nucleari sono componenti della membrana nucleare, che forma una barriera tra il nucleo e il citoplasma delle cellule.
Le proteine nucleari possono anche essere classificate in base alla loro struttura e composizione. Ad esempio, alcune proteine nucleari contengono domini strutturali specifici che consentono loro di legare il DNA o altre proteine. Altre proteine nucleari sono costituite da più subunità che lavorano insieme per svolgere una funzione specifica.
La maggior parte delle proteine nucleari sono sintetizzate nel citoplasma e quindi importate nel nucleo attraverso la membrana nucleare. Questo processo richiede l'interazione di segnali speciali presenti nelle proteine con i recettori situati sulla membrana nucleare. Una volta all'interno del nucleo, le proteine nucleari possono subire modifiche post-traduzionali che ne influenzano la funzione e l'interazione con altre proteine e molecole nel nucleo.
In sintesi, le proteine nucleari sono un gruppo eterogeneo di proteine che svolgono una varietà di funzioni importanti all'interno del nucleo delle cellule. La loro accuratezza e corretta regolazione sono essenziali per la normale crescita, sviluppo e funzione cellulare.
La sindrome di Down, anche nota come trisomia 21, è una condizione genetica causata dalla presenza di tutti o parte di un terzo cromosoma 21. Di solito, ogni persona ha due copie di cromosomi in ogni cellula del corpo, ricevute una da ciascun genitore. La sindrome di Down si verifica quando alcune o tutte le cellule del corpo hanno tre copie del cromosoma 21 invece delle solite due.
La presenza di questo cromosoma supplementare altera lo sviluppo e la funzione cerebrale e corporale, portando alle caratteristiche fisiche distintive e ai problemi di salute associati alla sindrome di Down. Le persone con la sindrome di Down presentano una gamma di livelli di disabilità intellettiva, che variano da lievi a gravi.
I sintomi fisici possono includere:
* Un viso piatto con tratti facciali distintivi, tra cui un naso piccolo e appuntito, occhi obliqui e orecchie piccole e piegate all'indietro.
* Una lingua che può sporgere dalla bocca.
* Piccole dita delle mani e dei piedi, spesso con una sola piega palmare.
* Bassa statura, peso corporeo inferiore alla media e bassa tonicità muscolare.
* Problemi di udito e vista.
Le persone con la sindrome di Down sono anche più inclini a sviluppare una serie di condizioni mediche, tra cui problemi cardiaci congeniti, malattie respiratorie ricorrenti, ipotiroidismo, infezioni dell'orecchio e altro ancora. Tuttavia, con un'assistenza sanitaria adeguata e opportuna, la maggior parte delle persone con sindrome di Down può condurre vite sane e soddisfacenti.
È importante notare che le persone con sindrome di Down possono avere una gamma di capacità cognitive e abilità sociali, proprio come qualsiasi altra persona. Alcune persone con sindrome di Down possono vivere indipendentemente o quasi indipendentemente, mentre altre possono richiedere un supporto più significativo per le attività quotidiane. Con l'istruzione e il sostegno appropriati, molte persone con sindrome di Down possono imparare a leggere, scrivere e svolgere lavori retribuiti.
In medicina, una linea cellulare è una cultura di cellule che mantengono la capacità di dividersi e crescere in modo continuo in condizioni appropriate. Le linee cellulari sono comunemente utilizzate in ricerca per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la tossicità dei farmaci, e capire i meccanismi delle malattie.
Le linee cellulari possono essere derivate da diversi tipi di tessuti, come quelli tumorali o normali. Le linee cellulari tumorali sono ottenute da cellule cancerose prelevate da un paziente e successivamente coltivate in laboratorio. Queste linee cellulari mantengono le caratteristiche della malattia originale e possono essere utilizzate per studiare la biologia del cancro e testare nuovi trattamenti.
Le linee cellulari normali, d'altra parte, sono derivate da tessuti non cancerosi e possono essere utilizzate per studiare la fisiologia e la patofisiologia di varie malattie. Ad esempio, le linee cellulari epiteliali possono essere utilizzate per studiare l'infezione da virus o batteri, mentre le linee cellulari neuronali possono essere utilizzate per studiare le malattie neurodegenerative.
E' importante notare che l'uso di linee cellulari in ricerca ha alcune limitazioni e precauzioni etiche da considerare, come il consenso informato del paziente per la derivazione di linee cellulari tumorali, e la verifica dell'identità e della purezza delle linee cellulari utilizzate.
La sindrome metabolica X, nota anche come sindrome da insulinoresistenza associata alla obesità (OMIS), è un gruppo di condizioni mediche che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Non esiste una definizione universalmente accettata della sindrome metabolica X, ma la maggior parte delle definizioni include almeno tre dei seguenti fattori di rischio:
1. Obesità addominale: misurata dall'indice di circonferenza vita superiore a 102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne.
2. Iperglicemia: glicemia a digiuno superiore a 100 mg/dL o uso di farmaci antidiabetici.
3. Dislipidemia: livelli elevati di trigliceridi (superiori a 150 mg/dL) o uso di farmaci ipolipemizzanti, e livelli bassi di HDL-C (meno di 40 mg/dL negli uomini e meno di 50 mg/dL nelle donne).
4. Ipertensione: pressione sanguigna sistolica superiore a 130 mmHg o diastolica superiore a 85 mmHg, o uso di farmaci antiipertensivi.
5. Infiammazione: livelli elevati di proteina C-reattiva (PCR) superiori a 2 mg/L.
6. Insulinoresistenza: misurata da un test di tolleranza al glucosio o da un test dell'ormone della crescita supposto con arginina.
La sindrome metabolica X è spesso associata a fattori genetici e ambientali, come la dieta ricca di grassi e zuccheri raffinati, l'inattività fisica e l'obesità. Il meccanismo patogenetico sottostante alla sindrome metabolica X è complesso e multifattoriale, ma si ritiene che sia dovuto a una disregolazione dell'equilibrio energetico e allo sviluppo di uno stato infiammatorio cronico a bassa intensità.
Sindrome di Cockayne
Cromosoma 5
Edward Alfred Cockayne
Riparazione per escissione di nucleotidi
Xeroderma pigmentoso
Progeria
Eritema a farfalla
Leucodistrofia
Riparazione del DNA
Sindrome di Usher
Cromosoma 10
Epidermolisi bollosa semplice
Ulcera peptica
Sindrome di Cockayne - Wikipedia
Tumori della pelle: nuova luce sui processi molecolari | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Meclon 10 Ovuli Vag 100 500 mg: Scheda Tecnica - Torrinomedica
Nel Dna una proteina sentinella contro i danni del sole - blog dermatologico - Dermatologia - SIDeMaST
ricerca scientifica - Piera Cutino
metronidazolo
Imparare da una malattia rara
MECLON LAVANDE VAGINALI - SALBENITALIA
Orphanet: Diagnostic des d���ficiences intellectuelles panel de g���nes
Flagyl ® - Foglietto illustrativo
cosa-facciamo-2017 | Una Vita Rara
Microcefalia - Pediatria - Manuali MSD Edizione Professionisti
MECLON*10 OVULI VAG | Linfafarmacie.it
MECLON*SOL VAG 5FL - Farmacia Metanopoli Mulas | Prenota online
Meclon*sol vag 5fl
Revisions
Test genetici
Quinta giornata - Mercoledì 18 ottobre | www.psychiatryonline.it
Sindrome di Aicardi-Goutières - Breda Genetics srl
WUSTL - Contratture
Flagyl 250 compresse (metronidazolo): domande frequenti
Microcefalia - Pediatria - Manuali MSD Edizione Professionisti
Vagilen ® Ovuli Vaginali | Contro la Vaginite | Foglio Illustrativo Spiegato
Atrofia della pelle: Cause & diagnosi | Symptoma Italia
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Invecchiamento precoce3
- La sindrome di Cockayne, nota anche come sindrome di Weber-Cockayne e sindrome di Neill-Dingwall, è una rara malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata dall'anomalo sviluppo del sistema nervoso, da grave fotosensibilità e da invecchiamento precoce. (wikipedia.org)
- Tra queste, vi è lo xeroderma pigmentoso, o XP, i cui pazienti sono così sensibili alla luce da essere costretti a vivere perennemente al buio, per limitare il rischio di danni agli occhi e tumori della pelle, la sindrome di Cockayne, caratterizzata da invecchiamento precoce, o la tricotiodistrofia, che provoca ritardo nello sviluppo. (sidemast.org)
- Cockayne] è una sindrome da invecchiamento precoce", afferma Fan. (unm.edu)
Pazienti affetti4
- Questo studio stabilisce un collegamento tra processi biochimici fino a oggi considerati distinti e dimostra che le cellule dei pazienti affetti da protoporfiria eritropoietica, analogamente a quelli colpiti dalla sindrome di Cockayne, presentano alterazioni nell'espressione dei geni che codificano per l'RNA ribosomiale. (cnr.it)
- Con medicinali contenenti metronidazolo per uso sistemico sono stati segnalati casi di epatotossicità severa/insufficienza epatica acuta, comprendenti casi con esito fatale, con esordio molto rapido dopo l'inizio del trattamento in pazienti affetti da sindrome di Cockayne. (torrinomedica.it)
- Con medicinali contenenti metronidazolo sono stati segnalati casi di tossicità al fegato (epatotossicità grave/insufficienza epatica acuta), comprendenti casi che hanno portato alla morte, in pazienti affetti dalla sindrome di Cockayne. (leaderfarma.it)
- I pazienti affetti da sindrome di Cockayne devono essere avvisati della necessità di segnalare immediatamente al medico qualsiasi sintomo di potenziali lesioni epatiche e di interrompere il trattamento con metronidazolo. (linfafarmacie.it)
Caratterizzata2
- Lo stesso gruppo di ricercatori del Cnr-Igm, in collaborazione con l'Università di Siena, ha inoltre scoperto che le proteine del NER responsabili della sindrome di Cockayne si associano alla proteina FECH, la cui alterazione causa la protoporfiria eritropoietica (EPP), una patologia caratterizzata da estrema e dolorosa sensibilità alla luce solare. (cnr.it)
- Fenilchetonuria La fenilchetonuria è un disturbo del metabolismo degli aminoacidi che provoca una sindrome clinica caratterizzata da disabilità intellettive associate ad anomalie cognitive e comportamentali. (msdmanuals.com)
Malattia genetica1
- La notizia che la Celocentesi è stata applicata per la prima volta per verificare, su una donna italiana in gravidanza, la presenza nel feto della sindrome di Cockayne (una malattia genetica molto rara) ha fatto il giro delle principali testate, tanto su carta stampata quanto sul web. (pieracutino.it)
Pertanto1
- Per i genitori di un bambino affetto, il rischio che il disturbo appaia nella progenie successiva può raggiungere il 25%, a seconda di quale sindrome è presente, e pertanto è necessaria la valutazione da parte di un genetista clinico. (msdmanuals.com)
Genetiche2
- 400 sindromi genetiche. (msdmanuals.com)
- Tra le sindromi genetiche da considerare vi sono la sindrome di Seckel, la sindrome di Smith-Lemli-Opitz, le sindromi da difetto di riparazione del DNA (p. es. (msdmanuals.com)
Proteina2
- Studiando le differenze tra le cellule di quelli con sindrome di Cockayne e quelli che non ce l'hanno, Fan e il suo team di ricerca hanno scoperto l'importanza di una proteina chiamata CSB. (unm.edu)
- La carta, " La poli(ADP-ribosio) polimerasi 1 (PARP1) promuove l'associazione indotta dallo stress ossidativo della proteina del gruppo B della sindrome di Cockayne con la cromatina ", è stato pubblicato sul Journal of Biochemistry and Molecular Biology il 28 settembre 2018. (unm.edu)
Medico1
- Se lei soffre della sindrome di Cockayne, il medico controllerà frequentemente anche la funzionalità del suo fegato sia durante il trattamento con metronidazolo sia successivamente. (leaderfarma.it)
Metronidazolo1
- Non assuma alcol durante il trattamento con Flagyl in quanto l'associazione con metronidazolo può dare origine ad una sindrome disulfiram-simile con nausea, vomito e crampi addominali. (leaderfarma.it)
Syndrome1
- Hegele, Cockayne syndrome type A: novel mutations in eight typical patients. (wikipedia.org)
Clinica1
- Fenilchetonuria La fenilchetonuria è un disturbo del metabolismo degli aminoacidi che provoca una sindrome clinica caratterizzata da disabilità intellettive associate ad anomalie cognitive e comportamentali. (msdmanuals.com)
Malattia3
- La sindrome di Cockayne, nota anche come sindrome di Weber-Cockayne e sindrome di Neill-Dingwall, è una rara malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata dall'anomalo sviluppo del sistema nervoso, da grave fotosensibilità e da invecchiamento precoce. (wikipedia.org)
- La sindrome di Aicardi-Goutières è una malattia rara. (bredagenetics.com)
- La sindrome di Aicardi-Goutieres è una malattia geneticamente eterogenea. (bredagenetics.com)
Microcefalia1
- Sindrome da microcefalia-calcificazione intracranica (MICS - è probabile che la maggior parte dei casi di MICS siano in realtà AGS). (bredagenetics.com)
Rara1
- La sindrome di Aicardi-Goutières (AGS) è una patologia estremamente rara che colpisce principalmente il cervello, il sistema immunitario e la pelle. (bredagenetics.com)