Un disturbo caratterizzato dal autosomiche RETINITIS PIGMENTOSA; POLYDACTYLY; obesità; ritardo la displasia; hypogenitalism; patologie renali; bassa statura. Questa sindrome è stato distinto come un'entita 'separata da LAURENCE-MOON. (Da J Med Genet 1997 feb; 34 (2): 92-8)
Una sottocategoria di Chaperonins trovato in Archaea e la citosol delle cellule eucariote. Group II Chaperonins forma una botte macromolecular struttura che è un gruppo I Chaperonins dal fatto che non sfrutta un coperchio come struttura chiuderanno proteine.
Una condizione caratterizzata da ipogonadotropo autosomiche; spinocerebellar degenerazione; ritardo collezionare; RETINITIS PIGMENTOSA; e l'obesita '. Questa sindrome è stata inizialmente definite sindrome Laurence-Moon-Biedl BARDET-BIEDL SYNDROME finche' non e 'stato identificato come un entità distinte. (Dal N Engl J Med, 1989 ott. 12; 321 (15): 1002-9)
Popolazioni di sottili, processi mobile trovato sulla superficie di ciliates (CILIOPHORA) o la superficie delle cellule inventando ciliated epitelio. Ogni Cilium nasce da una semplice granulato strato superficiale del citoplasma. Il movimento di Cilla ciliates spinge attraverso il liquido in cui vivono, il movimento di Cilla su un epitelio ciliated serve a coprire una superficie strato di muco o fluidi. (Re & Stansfield, un dizionario delle Genetics, 4th Ed)
Un'anomalia congenita della mano o a piedi, segnato dalla presenza di dita in soprannumero.
Rara malattia caratterizzata da autosomiche disfunzione d ’ organo multipla, la chiave caratteristiche cliniche includono per la degenerazione retinica (nistagmo, patologico; RETINITIS PIGMENTOSA; e l'eventuale cecità), obesita 'infantile, sensorineural perdita dell'udito, e normale sviluppo mentale. Endocrinologic complicazioni includono TIPO 2 DIABETES mellito; HYPERINSULINEMIA; del tessuto sottocutaneo: Acantosis nigricans, ipotiroidismo; insufficienza renale ed epatica e progressivo dei falliti. La malattia è causata da mutazioni nel gene ALMS1.
Un complesso di sintomi caratteristici.
Anomalie strutturali congenita della bocca e mascelle, inclusa la dentatura.
L ’ entità di incesti nell ’ uomo.
Proteine trovate nell ’ alto peso molecolare del sistema cytoskeletal i microtubuli. In certe situazioni sono richiesti per l'assemblea di tubulina in microtubuli e stabilizzare il assemblato microtubuli.
Provincia del Canada che consiste nell 'isola di Newfoundland e un'area del Labrador. E il suo capitale è St. John's.
Una famiglia di proteine multisubunit complessi quella forma cilindrica in grandi strutture che si lega alle proteine del luogo e incapsulare. Chaperonins utilizzare l'energia di ATP idrolisi ad accrescere l 'efficienza di PROTEIN reazioni SCATOLA proteine, aiutandoli così raggiungono funzionale della conferma che la famiglia di Chaperonins viene splittata in gruppo I Chaperonins e gruppo II Chaperonins, con ogni gruppo ha un proprio repertorio di proteine subunità e subcellular preferenze.
Il record di discendenza. Oppure, in particolare di particolari condizioni di salute o caratteristica, indicando singoli membri della famiglia, i loro legami, e il loro status in relazione al o in condizioni.
Geni che influenza il fenotipo omozigote solo nello stato.
Che sono sintetizzati glicosilati di lineare su ribosomi e può essere ulteriormente modificato, crosslinked, tagliato o assemblata in le proteine complesse con diversi subunità. La specifica sequenza di amminoacidi del polipeptide ACIDS determina la forma, durante PROTEIN SCATOLA, e la funzione della proteina.
Un cambiamento patologico regressivo nella retina, locale o generalizzato, causato da difetti genetici, infiammazione, traumi, malattia vascolare o l'invecchiamento. Colpisce principalmente la macula lutei degenerazione della retina e 'la degenerazione maculare. (Newell, Oftalmologia: Principi e Concepts, settimo Ed, p304)
Tracce riscontrabili di organismi e ereditabile cambiamento nel materiale genetico che causa un cambiamento del genotipo e trasmesse a figlia e ai diversi generazioni.
"Anomalie multiple" in medicina si riferisce a una condizione caratterizzata dalla presenza simultanea di due o più anomalie congenite che possono essere correlate o non correlate tra loro.
Un individuo in cui entrambi alleli in un determinato locus sono identici.
L'apparenza esteriore dell'individuo. E 'il risultato di interazioni tra geni e tra il genotipo e l ’ ambiente.
La presenza di sembra simile personaggi per le prove genetiche che indica che diversi geni o genetiche diverse meccanismi sono coinvolti in diversi un pedigree. In ambito clinico eterogeneità genetico si riferisce la presenza di una varietà di difetti genetici che causano la stessa malattia, spesso a causa di mutazioni in luoghi diversi nello stesso gene, risultato comune a molti delle malattie umane incluso morbo ALZHEIMER; fibrosi cistica; lipoproteina lipasi, familiare, e un rene POLYCYSTIC DISEASES. (Rieger, et al., glossary of Genetics: Classico, quinto e Ed; Segen, Dictionary of Modern Medicine, 1992)
Ereditaria, progressiva degenerazione della retina neuroepithelium della cecita 'notturna e caratterizzato dal calo progressivo del campo visivo.
Una specie esotiche della famiglia CYPRINIDAE, originaria dell'Asia, che è stata introdotta in Nord America. Vengono usati in studi embryological e studiare gli effetti di alcune sostanze per lo sviluppo.
Identificazione delle variazioni delle mutazioni biochimici in una sequenza nucleotide.
Proteine Monomeriche Leganti Gtp che inizialmente è stato riconosciuto come degli attivatori allosteric della mono (ADP-ribose) transferasi del colera a tossina alla subunità catalitica sono implicati in traffico della vescicola e l 'attivazione di fosfolipasi D., questo enzima, prima, era elencato come CE 3.6.1.47
Il rilevamento di un cariotipo; MUTATION; genotipo; o specifici alleli associato a tratti genetici, ereditabile malati, o predisposizione di una malattia, o che possono causare la malattia nei discendenti prenatale, che comprende i test genetici.
Proteine ottenute dal pesce zebra, molte delle proteine in questa specie sono stati oggetto di studi condotti su embryological di base (embriologia).
Qualsiasi metodo utilizzato per determinare la posizione di distanze relative tra geni e un cromosoma.
Una famiglia di proteine cellulari indicano il corretto assemblea o di smontare i polipeptidi e loro associati che legano le sulfaniluree. Anche se prendono parte al processo di assemblaggio, molecolare accompagnatori non sono componenti degli ultimi strutture.
Una situazione con corpo PESO e 'enormemente sopra il peso, di solito accettabile o desiderabile causata da accumulo di eccesso FATS nel corpo, l'può variare a seconda di età, sesso, genetica o retaggio culturale, massa nel corpo INDICE, un BMI maggiore di 30 Kg / m2 è considerato obeso, ed un BMI maggiore di 40,0 kg / m2 viene considerato morbosamente obesi (macabro obesità).

La sindrome di Bardet-Biedl è una malattia genetica rara a eredità autosomica recessiva, caratterizzata da un gruppo di sintomi che possono includere:

1. Obesità, in particolare accumulo di grasso nella regione addominale
2. Ritardo mentale o difficoltà di apprendimento
3. Anomalie renali, come displasia renale policistica o malformazioni dei dotti urinari
4. Polidattilia, cioè presenza di più dita delle mani o dei piedi
5. Retinopatia, che può portare a perdita della vista
6. Anomalie genitali, come ipospadias o criptorchidismo nei maschi
7. Alterazioni scheletriche, come scoliosi o arti corti
8. Bassa statura
9. Caratteristiche facciali distintive, come un naso largo e piatto, palpebre inclinate verso il basso (palpebre oblique) e una bocca ampia con labbra carnose.

La sindrome di Bardet-Biedl è causata da mutazioni in diversi geni, la maggior parte dei quali sono coinvolti nel funzionamento dei centrosomi e dei cili cellulari. La diagnosi si basa sulla presenza di almeno quattro dei sintomi sopra elencati. Il trattamento è sintomatico e può includere la gestione dell'obesità, il monitoraggio della funzione renale, l'intervento chirurgico per le anomalie genitali o scheletriche, e la riabilitazione visiva per la retinopatia.

I group II chaperonins sono proteine molecolari che assistono nel piegamento e nella ripiegazione delle proteine. Appartengono alla famiglia dei chaperonini, che sono composti da due anelli formati da otto subunità ciascuno. Si trovano principalmente nei procarioti, mitocondri ed cloroplasti.

A differenza del gruppo I chaperonins, i group II chaperonins non richiedono la presenza di cofattori come ATP o dioni acidi per svolgere la loro funzione. Invece, utilizzano un meccanismo di "apertura della porta" per consentire l'accesso delle proteine al sito attivo all'interno del loro canale centrale.

I group II chaperonins sono essenziali per la sopravvivenza cellulare e svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'integrità della proteostasi, prevenendo l'aggregazione delle proteine e facilitando il corretto piegamento e ripiegamento. Anomalie nei group II chaperonins sono state associate a diverse malattie umane, tra cui la malattia di Parkinson e la distrofia muscolare di Duchenne.

La sindrome di Laurence-Moon è una malattia genetica rara che colpisce il sistema nervoso centrale e le capacità visive. Prende il nome dai medici britannici Laurence e Moon, che la descrissero per la prima volta nel 1866.

I sintomi principali della sindrome di Laurence-Moon includono:

1. Atrofia ottica: Progressiva perdita della vista dovuta al danneggiamento del nervo ottico.
2. Neurodegenerazione spinocerebellare: Danno ai nervi che controllano il movimento, causando problemi di equilibrio, coordinazione e movimenti involontari.
3. Ritardo mentale o cognitivo: Diminuzione delle capacità intellettive e della memoria.
4. Obesità: Aumento eccessivo di peso corporeo.
5. Polidattilia: Presenza di dita in più sulle mani o sui piedi.
6. Ipersonnia: Sonnolenza eccessiva durante il giorno.
7. Disfunzione sessuale: Infertilità, atrofia testicolare e assenza di pubertà nei maschi; irregolarità mestruali nelle femmine.

La sindrome di Laurence-Moon è causata da mutazioni in diversi geni, tra cui il gene REEP1, il gene SPG11 e il gene C2orf37. Questi geni sono coinvolti nella funzione dei mitocondri, che forniscono energia alle cellule del corpo. La malattia è ereditata in modo autosomico recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie delle mutazioni genetiche, una da ciascun genitore, per sviluppare la sindrome.

La diagnosi della sindrome di Laurence-Moon si basa sui sintomi e sull'esame fisico, oltre che su test genetici specifici. Non esiste una cura per questa malattia, ma i trattamenti possono essere utilizzati per gestire i singoli sintomi. Questi possono includere farmaci per la sonnolenza e la disfunzione sessuale, terapie fisiche e occupazionali per le difficoltà motorie, e supporto psicologico per affrontare le sfide legate alla malattia.

La polidattilia è un'anomalia congenita caratterizzata dalla presenza di più dita o dita supplementari su una o entrambe le mani e/o i piedi. Di solito, colpisce le estremità delle appendici, ma in alcuni casi può verificarsi anche altrove nel corpo. Questa condizione si verifica durante lo sviluppo embrionale precoce, quando gli arti sono ancora nella fase iniziale di formazione.

La polidattilia può essere classificata in due tipi principali:

1. Polidattilia preassiale o tipo I: Questo si verifica quando c'è un'ulteriore falange (segmento osseo) nella posizione più distale della mano o del piede, rispetto al normale allineamento delle dita. Di solito, è ereditata come caratteristica autosomica dominante e può essere associata ad altre anomalie genetiche o sindromi.

2. Polidattilia postassiale o tipo II: Questo si verifica quando c'è un'ulteriore falange nella posizione più prossimale della mano o del piede, vicino alla base dell'arto. Di solito, è una caratteristica ereditaria recessiva e può essere associata a diverse sindromi genetiche.

Il trattamento per la polidattilia dipende dalla sua gravità e dal tipo di anormalità presente. Nei casi lievi, quando l'ulteriore dito è solo un piccolo sperone osseo o una pelle in eccesso, può non essere necessario alcun trattamento. Tuttavia, nei casi più gravi, quando il dito supplementare è completamente formato con articolazioni e un letto ungueale, potrebbe essere necessaria la chirurgia per correggere l'anomalia e prevenire possibili complicazioni future, come difficoltà nel movimento o nell'igiene personale.

L'Alström Syndrome è una malattia genetica rara, caratterizzata dall'associazione di diversi sintomi e segni clinici che possono interessare vari organi e apparati. Questa sindrome è causata da mutazioni nel gene ALMS1, localizzato sul braccio lungo del cromosoma 2 (2p13).

I principali sintomi dell'Alström Syndrome includono:

1. Obesità: i bambini con questa sindrome tendono ad accumulare peso in eccesso, specialmente intorno alla vita e all'addome.
2. Insulino-resistenza e diabete mellito di tipo 2: a causa dell'obesità e della resistenza all'insulina, molti pazienti con Alström Syndrome sviluppano il diabete mellito di tipo 2 in età precoce.
3. Disfunzione renale: i pazienti possono presentare proteinuria (presenza di proteine nelle urine) e, in alcuni casi, insufficienza renale cronica.
4. Disfunzione cardiovascolare: l'Alström Syndrome può causare problemi al cuore, come cardiomiopatia dilatativa (cuore allargato e indebolito) e ipertensione polmonare.
5. Disfunzione uditiva e visiva: la maggior parte dei pazienti con Alström Syndrome sviluppa problemi di vista, come la degenerazione retinica che porta alla cecità notturna e, in età più avanzata, alla perdita della vista durante il giorno. Anche l'udito può essere colpito, causando sordità progressiva.
6. Disfunzione endocrina: i pazienti possono presentare problemi alle ghiandole endocrine, come ipogonadismo (bassi livelli di ormoni sessuali), pubertà ritardata o assente e diabete mellito di tipo 2.
7. Disfunzione neurologica: alcuni pazienti possono presentare problemi neurologici, come atassia (mancanza di coordinazione muscolare) e neuropatia periferica (danni ai nervi che controllano i movimenti e le sensazioni).

L'Alström Syndrome è una malattia rara e progressiva che richiede un trattamento multidisciplinare per gestire i diversi sintomi. La diagnosi precoce e l'intervento tempestivo possono aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti e ritardare la progressione della malattia.

In medicina, una sindrome è generalmente definita come un insieme di segni e sintomi che insieme caratterizzano una particolare condizione o malattia. Una sindrome non è una malattia specifica, ma piuttosto un gruppo di sintomi che possono essere causati da diverse malattie o disturbi medici.

Una sindrome può essere causata da fattori genetici, ambientali o combinazioni di entrambi. Può anche derivare da una disfunzione o danno a un organo o sistema corporeo specifico. I sintomi associati a una sindrome possono variare in termini di numero, tipo e gravità, e possono influenzare diverse parti del corpo.

Esempi comuni di sindromi includono la sindrome metabolica, che è un gruppo di fattori di rischio per malattie cardiache e diabete, e la sindrome di Down, che è una condizione genetica caratterizzata da ritardo mentale e tratti fisici distintivi.

In sintesi, una sindrome è un insieme di segni e sintomi che insieme costituiscono una particolare condizione medica, ma non è una malattia specifica in sé.

Le anomalie dell'apparato stomatognatico si riferiscono a una varietà di condizioni che colpiscono la bocca, i denti, le mascelle e i muscoli associati alla masticazione e alla deglutizione. Queste possono includere malformazioni congenite o acquisite che influenzano la funzione, l'aspetto o la salute di questa area del corpo.

Esempi di anomalie dell'apparato stomatognatico possono includere:

1. Malocclusioni: questo si riferisce a una cattiva allineamento dei denti superiori e inferiori, come morso incrociato o profondo.
2. Disgnazie: sono anomalie nella forma, dimensioni o posizione dei denti.
3. Anomalie delle mascelle: queste possono includere palatoschisi (apertura del palato), labioschisi (apertura del labbro superiore) o micrognazia (mascella inferiore sottosviluppata).
4. Disturbi temporomandibolari (DTM): si tratta di problemi con la articolazione temporomandibolare, che collega la mascella al cranio, e i muscoli associati alla masticazione. I sintomi possono includere dolore, limitazione del movimento, rumori articolari o mal di testa.
5. Tumori benigni o maligni della bocca: questi possono causare problemi di deglutizione, parlare e masticare.
6. Anomalie dei denti da latte o permanenti: questo può includere la mancanza di denti (agenesia), denti in più (supernumerari) o denti inclusi (intrappolati nelle ossa mascellari).
7. Disturbi del tessuto connettivo: queste condizioni possono influenzare la salute dei tessuti molli della bocca, compresi i muscoli, le gengive e le mucose.

Il trattamento di queste condizioni dipende dalla causa sottostante e può richiedere l'intervento di diversi specialisti, tra cui dentisti, ortodontisti, chirurghi maxillofacciali, otorinolaringoiatri, fisioterapisti e altri professionisti della salute.

La consanguineità è un termine utilizzato in genetica per descrivere la relazione tra individui che hanno almeno un antenato comune. Maggiore è il grado di parentela, maggiore è il rischio di avere tratti genetici simili, inclusi eventuali disturbi genetici recessivi. Questo accade perché i tratti e le malattie genetiche sono ereditati dai genitori e, se condividono antenati recenti, è più probabile che entrambi abbiano ricevuto copie dello stesso gene mutato.

Ad esempio, i figli di fratelli o sorelle hanno una probabilità del 25% di avere una malattia genetica recessiva, poiché c'è una possibilità su quattro che entrambi i genitori trasmettano la copia mutata dello stesso gene. Questo rischio è superiore alla popolazione generale, dove il rischio di avere un figlio affetto da una malattia genetica recessiva è molto più basso, poiché la probabilità che due persone scelte a caso condividano lo stesso gene mutato è molto inferiore.

È importante sottolineare che la consanguineità non implica necessariamente la presenza di malattie genetiche o problemi di salute, ma semplicemente indica una relazione familiare più stretta tra due individui. Tuttavia, il rischio di alcuni problemi di salute può essere aumentato e dovrebbe essere preso in considerazione durante la pianificazione familiare.

Le proteine microtubulo-associate (MAP, dall'inglese Microtubule-Associated Proteins) sono un gruppo eterogeneo di proteine che si legano e interagiscono con i microtubuli, componenti cruciali del citoscheletro. I microtubuli sono filamenti cilindrici formati da tubulina, una coppia di subunità globulari alfa e beta.

Le MAP svolgono un ruolo fondamentale nella stabilizzazione, organizzazione e dinamica dei microtubuli. Possono essere classificate in due categorie principali: proteine di stabilizzazione e proteine regolatrici.

1. Proteine di stabilizzazione: queste MAP si legano ai microtubuli per promuoverne l'assemblaggio, la stabilità e il mantenimento della struttura. Un esempio ben noto è la tau (MAPτ), che si lega preferenzialmente alla tubulina nella regione del protofilamento laterale dei microtubuli. La tau è stata intensamente studiata per il suo ruolo nella malattia di Alzheimer e in altre patologie neurodegenerative, dove l'iperfosforilazione e l'aggregazione della proteina portano alla formazione di grovigli neurofibrillari.

2. Proteine regolatrici: queste MAP contribuiscono alla dinamica dei microtubuli, influenzando la loro crescita e accorciamento. Sono spesso associate a complessi proteici che comprendono anche enzimi come la chinasi o la fosfatasi, che modificano reversibilmente le MAP stesse o i microtubuli stessi attraverso la fosforilazione o la defosforilazione.

In sintesi, le proteine microtubulo-associate sono un gruppo di proteine eterogenee che interagiscono con i microtubuli per regolarne la stabilità, l'organizzazione e la dinamica all'interno della cellula. Le alterazioni funzionali o strutturali delle MAP possono avere conseguenze patologiche, come nel caso di alcune malattie neurodegenerative.

"Newfoundland and Labrador" non è un termine utilizzato nella medicina come definizione di una condizione, una malattia o una procedura medica. È in realtà il nome di una provincia situata nell'estremità orientale del Canada, che comprende l'isola di Newfoundland e la regione continentale di Labrador.

Tuttavia, come accade con qualsiasi luogo geografico, può essere menzionato in relazione a questioni sanitarie o mediche specifiche della popolazione locale, ad esempio, le statistiche sulla salute, le malattie prevalenti nella regione, i servizi sanitari disponibili e così via. Ma da solo, "Newfoundland and Labrador" non ha una definizione medica.

Una chaperonina è una proteina molecolare che assiste nel piegamento e nella maturazione di altre proteine. Agiscono come "accompagnatori" o "guide" per le proteine nascenti, aiutandole a foldare correttamente in modo da poter svolgere le loro funzioni specifiche all'interno della cellula.

Le chaperonine sono presenti in molte specie viventi, dalle batteri alle piante e agli animali. Si trovano principalmente nel citoplasma delle cellule, ma alcuni tipi possono anche essere trovati nei mitocondri e nei cloroplasti.

Le chaperonine sono costituite da diverse subunità proteiche che si ripiegano per formare una cavità o un canale in cui la proteina nascente può foldarsi. Questa cavità è solitamente isolata dall'ambiente circostante, il che consente alla proteina di piegarsi senza interferenze esterne.

Una volta all'interno della chaperonina, la proteina nascente viene tenuta in uno stato di "non foldato" o disorganizzato, consentendo alle forze fisiche e chimiche della chaperonina di guidare il processo di piegatura. Una volta che la proteina è stata correttamente ripiegata, viene rilasciata dalla chaperonina e può quindi svolgere le sue funzioni all'interno della cellula.

Le chaperonine sono particolarmente importanti per il corretto folding di proteine che sono suscettibili di aggregare o formare strutture anomale, come quelle presenti in condizioni di stress cellulare o malattie neurodegenerative. In queste situazioni, le chaperonine possono aiutare a prevenire l'accumulo di proteine mal piegate e promuovere la sopravvivenza cellulare.

In medicina, il termine "pedigree" si riferisce a un diagramma genealogico che mostra la storia familiare di una malattia ereditaria o di una particolare caratteristica genetica. Viene utilizzato per tracciare e visualizzare la trasmissione dei geni attraverso diverse generazioni di una famiglia, aiutando i medici e i genetisti a identificare i modelli ereditari e ad analizzare il rischio di malattie genetiche in individui e famiglie.

Nel pedigree, i simboli standard rappresentano vari membri della famiglia, mentre le linee tra di essi indicano i legami di parentela. Le malattie o le caratteristiche genetiche vengono comunemente denotate con specifici simboli e codici per facilitarne l'interpretazione.

È importante notare che un pedigree non è semplicemente un albero genealogico, ma uno strumento medico-genetico utilizzato per comprendere la probabilità di insorgenza di una malattia ereditaria e fornire consulenze genetiche appropriate.

In genetica, un gene recessivo è un gene che deve essere presente in coppia (cioè, dall'eredità da entrambi i genitori) per esprimere le sue caratteristiche fenotipiche. Se un gene recessivo è presente solo una volta (da uno dei due genitori), di solito non mostrerà alcun effetto visibile sul tratto o caratteristica correlata (che è noto come il fenotipo). Tuttavia, quando un individuo eredita due copie di un gene recessivo, uno da ciascun genitore, questo può esprimersi nel fenotipo dell'individuo.

Un esempio comune di un tratto recessivo è il gruppo sanguigno di tipo ABO umano. Il gruppo sanguigno A è dominante sul gruppo sanguigno B, il che significa che se un individuo eredita un gene per il gruppo sanguigno A da uno dei genitori e un gene per il gruppo sanguigno B dall'altro genitore, esprimeranno il tratto fenotipico del gruppo sanguigno A. Tuttavia, se un individuo eredita i geni recessivi per il gruppo sanguigno B da entrambi i genitori (geni bb), allora esprimerà il fenotipo del gruppo sanguigno B.

In sintesi, i geni recessivi sono quei geni che devono essere presenti in coppia per manifestare le loro caratteristiche fenotipiche, altrimenti non mostreranno alcun effetto visibile sul tratto o caratteristica correlata.

In medicina e biologia, le proteine sono grandi molecole composte da catene di amminoacidi ed esse svolgono un ruolo cruciale nella struttura, funzione e regolazione di tutte le cellule e organismi viventi. Sono necessarie per la crescita, riparazione dei tessuti, difese immunitarie, equilibrio idrico-elettrolitico, trasporto di molecole, segnalazione ormonale, e molte altre funzioni vitali.

Le proteine sono codificate dal DNA attraverso la trascrizione in RNA messaggero (mRNA), che a sua volta viene tradotto in una sequenza specifica di amminoacidi per formare una catena polipeptidica. Questa catena può quindi piegarsi e unirsi ad altre catene o molecole per creare la struttura tridimensionale funzionale della proteina.

Le proteine possono essere classificate in base alla loro forma, funzione o composizione chimica. Alcune proteine svolgono una funzione enzimatica, accelerando le reazioni chimiche all'interno dell'organismo, mentre altre possono agire come ormoni, neurotrasmettitori o recettori per segnalare e regolare l'attività cellulare. Altre ancora possono avere una funzione strutturale, fornendo supporto e stabilità alle cellule e ai tessuti.

La carenza di proteine può portare a diversi problemi di salute, come la malnutrizione, il ritardo della crescita nei bambini, l'indebolimento del sistema immunitario e la disfunzione degli organi vitali. D'altra parte, un consumo eccessivo di proteine può anche avere effetti negativi sulla salute, come l'aumento del rischio di malattie renali e cardiovascolari.

La degenerazione retinica si riferisce a un gruppo di condizioni che causano la progressiva morte delle cellule fotosensibili (fotorecettori) nella retina, che è la parte luminosa e sensibile alle immagini del fondo dell'occhio. Ci sono due tipi principali di fotorecettori: i coni, che supportano la visione centrale e distinguono i colori, e i bastoncelli, che supportano la visione periferica e consentono la visione notturna.

La degenerazione retinica può influenzare entrambi i tipi di fotorecettori, ma generalmente inizia con la perdita dei bastoncelli. Questa condizione è spesso associata all'età avanzata e alla genetica e può portare a una significativa riduzione della vista o cecità.

La forma più comune di degenerazione retinica è la degenerazione maculare legata all'età (AMD), che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione distinta e dei dettagli. Altre forme di degenerazione retinica includono la retinite pigmentosa, una malattia genetica rara che influenza entrambi i tipi di fotorecettori, e l'atrofia ottica, che colpisce il nervo ottico e può anche causare perdita della vista.

Il trattamento per la degenerazione retinica dipende dal tipo e dalla gravità della condizione. Alcuni casi possono essere gestiti con farmaci o interventi chirurgici, mentre altri potrebbero non avere un trattamento efficace disponibile. Gli oftalmologi possono monitorare la progressione della degenerazione retinica e raccomandare opzioni di trattamento appropriate quando possibile.

In campo medico e genetico, una mutazione è definita come un cambiamento permanente nel materiale genetico (DNA o RNA) di una cellula. Queste modifiche possono influenzare il modo in cui la cellula funziona e si sviluppa, compreso l'effetto sui tratti ereditari. Le mutazioni possono verificarsi naturalmente durante il processo di replicazione del DNA o come risultato di fattori ambientali dannosi come radiazioni, sostanze chimiche nocive o infezioni virali.

Le mutazioni possono essere classificate in due tipi principali:

1. Mutazioni germinali (o ereditarie): queste mutazioni si verificano nelle cellule germinali (ovuli e spermatozoi) e possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Le mutazioni germinali possono causare malattie genetiche o predisporre a determinate condizioni mediche.

2. Mutazioni somatiche: queste mutazioni si verificano nelle cellule non riproduttive del corpo (somatiche) e di solito non vengono trasmesse alla prole. Le mutazioni somatiche possono portare a un'ampia gamma di effetti, tra cui lo sviluppo di tumori o il cambiamento delle caratteristiche cellulari.

Le mutazioni possono essere ulteriormente suddivise in base alla loro entità:

- Mutazione puntiforme: una singola base (lettera) del DNA viene modificata, eliminata o aggiunta.
- Inserzione: una o più basi vengono inserite nel DNA.
- Delezione: una o più basi vengono eliminate dal DNA.
- Duplicazione: una sezione di DNA viene duplicata.
- Inversione: una sezione di DNA viene capovolta end-to-end, mantenendo l'ordine delle basi.
- Traslocazione: due segmenti di DNA vengono scambiati tra cromosomi o all'interno dello stesso cromosoma.

Le mutazioni possono avere effetti diversi sul funzionamento delle cellule e dei geni, che vanno da quasi impercettibili a drammatici. Alcune mutazioni non hanno alcun effetto, mentre altre possono portare a malattie o disabilità.

Le anomalie multiple sono condizioni caratterizzate dalla presenza di due o più anomalie congenite in un individuo. Queste anomalie possono essere morfologiche, funzionali o comportamentali e possono interessare qualsiasi parte del corpo o sistema corporeo.

Le anomalie multiple possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui genetici, ambientali, infettivi o tossici. Alcune anomalie multiple sono ereditarie e vengono trasmesse dai genitori ai figli secondo un modello mendeliano semplice o complesso. Altre possono essere causate da mutazioni spontanee o acquisite durante lo sviluppo embrionale o fetale.

Le anomalie multiple possono variare notevolmente in termini di gravità e numero, con alcune forme che colpiscono solo pochi organi o sistemi e altre che interessano l'intero organismo. Alcune anomalie multiple sono compatibili con la vita e possono essere gestite con successo con trattamenti medici e chirurgici appropriati, mentre altre possono causare disabilità gravi o persino la morte precoce.

Esempi di sindromi caratterizzate da anomalie multiple includono la sindrome di Down, la sindrome di Turner, la sindrome di Noonan, la sindrome di Williams, la sindrome di DiGeorge e molte altre. La diagnosi e la gestione delle anomalie multiple richiedono spesso un approccio multidisciplinare che comprenda specialisti in genetica medica, pediatria, chirurgia, fisioterapia, terapia occupazionale e altri professionisti della salute.

In genetica, l'aggettivo "omozigote" descrive un individuo o una cellula che possiede due copie identiche dello stesso allele (variante genetica) per un gene specifico, ereditate da ciascun genitore. Ciò significa che entrambi i geni allelici in un locus genico sono uguali.

L'omozigosi può verificarsi sia per gli alleli dominanti che per quelli recessivi, a seconda del gene e dell'allele interessati. Tuttavia, il termine "omozigote" è spesso associato agli alleli recessivi, poiché l'effetto fenotipico (caratteristica osservabile) di un gene recessivo diventa evidente solo quando entrambe le copie del gene possedute dall'individuo sono identiche e recessive.

Ad esempio, se un gene responsabile dell'emoglobina ha due alleli normali (A) e un individuo eredita questi due alleli normali (AA), è omozigote per l'allele normale. Se un individuo eredita un allele normale (A) da un genitore e un allele anormale/malato (a) dall'altro genitore (Aa), è eterozigote per quel gene. L'individuo eterozigote mostrerà il fenotipo dominante (normalmente A), ma può trasmettere entrambi gli alleli alla progenie.

L'omozigosi gioca un ruolo importante nella comprensione della trasmissione dei tratti ereditari, dell'espressione genica e delle malattie genetiche. Alcune malattie genetiche si manifestano solo in individui omozigoti per un allele recessivo specifico, come la fibrosi cistica o la talassemia.

In medicina e biologia, il termine "fenotipo" si riferisce alle caratteristiche fisiche, fisiologiche e comportamentali di un individuo che risultano dall'espressione dei geni in interazione con l'ambiente. Più precisamente, il fenotipo è il prodotto finale dell'interazione tra il genotipo (la costituzione genetica di un organismo) e l'ambiente in cui vive.

Il fenotipo può essere visibile o misurabile, come ad esempio il colore degli occhi, la statura, il peso corporeo, la pressione sanguigna, il livello di colesterolo nel sangue, la presenza o assenza di una malattia genetica. Alcuni fenotipi possono essere influenzati da più di un gene (fenotipi poligenici) o da interazioni complesse tra geni e ambiente.

In sintesi, il fenotipo è l'espressione visibile o misurabile dei tratti ereditari e acquisiti di un individuo, che risultano dall'interazione tra la sua costituzione genetica e l'ambiente in cui vive.

L'eterogeneità genetica si riferisce alla presenza di diversità o variazioni nel materiale genetico (DNA) tra individui all'interno di una specie o popolazione. Questa variabilità può manifestarsi in diverse forme, come polimorfismi a singolo nucleotide (SNP), inserzioni/delezioni di breve durata (Indel), ripetizioni del numero di copie (CNV) e varianti strutturali su larga scala, come traslocazioni cromosomiche o inversioni.

L'eterogeneità genetica può essere ulteriormente classificata in due tipi: eterogeneità genetica fenotipica ed eterogeneità genetica causale. L'eterogeneità genetica fenotipica si verifica quando diversi geni o varianti genetiche contribuiscono allo stesso tratto o caratteristica fenotipica, come la malattia. Ciò significa che più di un gene può essere responsabile della stessa condizione clinica, ma ciascun gene contribuisce con una diversa variante o mutazione specifica.

D'altra parte, l'eterogeneità genetica causale si verifica quando diverse mutazioni in un singolo gene possono portare allo stesso fenotipo o alla stessa malattia. Questo è spesso visto nelle malattie monogeniche, dove una specifica mutazione del gene provoca la malattia, ma diverse mutazioni in quel gene possono causare lo stesso disturbo clinico.

L'eterogeneità genetica svolge un ruolo importante nello studio delle malattie complesse e rare, poiché la comprensione di tali varianti può aiutare a identificare i meccanismi patologici sottostanti, sviluppare strategie di diagnosi accurate e progettare trattamenti personalizzati.

La retinite pigmentosa è un gruppo eterogeneo di disturbi genetici degenerativi che colpiscono le cellule fotosensibili della retina, noti come bastoncelli e coni. Si tratta di una malattia progressiva che danneggia gradualmente la capacità visiva, portando spesso a cecità notturna, perdita del campo visivo periferico (tunnel vision) e, infine, a cecità completa in casi gravi e avanzati. I primi sintomi di solito si manifestano durante l'infanzia o l'adolescenza con difficoltà nell'adattamento alla visione notturna e restrizione del campo visivo periferico.

La causa principale della retinite pigmentosa è una mutazione in uno o più geni che codificano proteine essenziali per la funzione e la sopravvivenza dei bastoncelli e dei coni. Questi difetti genetici possono essere ereditati come carattere autosomico dominante, autosomico recessivo o legato al cromosoma X. A seconda del gene interessato e del tipo di ereditarietà, i sintomi e la progressione della malattia possono variare notevolmente tra gli individui affetti.

Il danno retinico nella retinite pigmentosa inizia con la degenerazione dei bastoncelli, che sono responsabili della visione periferica e dell'adattamento alla luce scarsa. Ciò provoca una diminuzione della sensibilità alle luci deboli e alla comparsa di difetti del campo visivo notturno. Man mano che la malattia progredisce, i coni, cellule responsabili della visione dei colori e della percezione dei dettagli, vengono interessati, portando a una restrizione progressiva del campo visivo centrale (tunnel vision) e alla perdita della visione distinta.

Attualmente, non esiste una cura nota per la retinite pigmentosa. Tuttavia, vari trattamenti sperimentali sono in fase di sviluppo, tra cui terapie geniche, cellulari e farmacologiche. La diagnosi precoce, il monitoraggio regolare dello stato della malattia e l'intervento tempestivo possono aiutare a preservare la funzione visiva il più a lungo possibile e ad adattarsi alle modifiche della visione.

Il Pesce Zebra, noto in campo medico come "Danio rerio", è un tipo di pesce tropicale d'acqua dolce ampiamente utilizzato come organismo modello in biologia e nella ricerca medica. Il suo genoma è ben caratterizzato e completamente sequenziato, il che lo rende un soggetto di studio ideale per la comprensione dei meccanismi molecolari e cellulari alla base dello sviluppo embrionale, della genetica, della tossicologia e della farmacologia.

In particolare, i ricercatori sfruttano le sue caratteristiche uniche, come la trasparenza delle larve e la facilità di manipolazione genetica, per studiare il comportamento dei geni e dei sistemi biologici in risposta a vari stimoli e condizioni. Questo ha portato alla scoperta di numerosi principi fondamentali della biologia e alla comprensione di molte malattie umane, tra cui i disturbi neurologici, le malformazioni congenite e il cancro.

In sintesi, il Pesce Zebra è un organismo modello importante in biologia e ricerca medica, utilizzato per comprendere i meccanismi molecolari e cellulari alla base di vari processi fisiologici e patologici.

L'analisi delle mutazioni del DNA è un processo di laboratorio che si utilizza per identificare e caratterizzare qualsiasi cambiamento (mutazione) nel materiale genetico di una persona. Questa analisi può essere utilizzata per diversi scopi, come la diagnosi di malattie genetiche ereditarie o acquisite, la predisposizione a sviluppare determinate condizioni mediche, la determinazione della paternità o l'identificazione forense.

L'analisi delle mutazioni del DNA può essere eseguita su diversi tipi di campioni biologici, come il sangue, la saliva, i tessuti o le cellule tumorali. Il processo inizia con l'estrazione del DNA dal campione, seguita dalla sua amplificazione e sequenziazione. La sequenza del DNA viene quindi confrontata con una sequenza di riferimento per identificare eventuali differenze o mutazioni.

Le mutazioni possono essere puntiformi, ovvero coinvolgere un singolo nucleotide, oppure strutturali, come inversioni, delezioni o duplicazioni di grandi porzioni di DNA. L'analisi delle mutazioni del DNA può anche essere utilizzata per rilevare la presenza di varianti genetiche che possono influenzare il rischio di sviluppare una malattia o la risposta a un trattamento medico.

L'interpretazione dei risultati dell'analisi delle mutazioni del DNA richiede competenze specialistiche e deve essere eseguita da personale qualificato, come genetisti clinici o specialisti di laboratorio molecolare. I risultati devono essere considerati in combinazione con la storia medica e familiare del paziente per fornire una diagnosi accurata e un piano di trattamento appropriato.

I fattori della ribosilazione dell'AMPc (cAMP) sono proteine che giocano un ruolo cruciale nel processo di ribosilazione dell'AMPc, un tipo speciale di modificazione post-traduzionale delle proteine. La ribosilazione dell'AMPc comporta l'aggiunta di un gruppo ossosugarsiderivato dall'AMPc a specifici residui di arginina nelle proteine.

Questo processo è regolato da una classe di fattori enzimatici noti come tranferasi di ossossuccinil-arginina (OST), che catalizzano il trasferimento del gruppo ossosugarsiderivato dall'AMPc alla proteina bersaglio. I fattori della ribosilazione dell'AMPc possono agire come attivatori o inibitori di questa reazione enzimatica, modulando la velocità e la specificità del processo di ribosilazione dell'AMPc.

La ribosilazione dell'AMPc è stata identificata in una varietà di organismi, dai batteri ai mammiferi, e sembra svolgere un ruolo importante nella regolazione delle funzioni cellulari, compresa la segnalazione cellulare, il metabolismo energetico e la risposta allo stress. Tuttavia, i meccanismi esatti attraverso cui i fattori della ribosilazione dell'AMPc influenzano queste funzioni rimangono ancora poco chiari e sono oggetto di ulteriori ricerche.

La definizione medica di "Genetic Testing" (o test genetico) è il processo di analisi delle molecole di DNA, RNA o proteine all'interno di una cellula per identificare alterazioni o mutazioni che possono causare malattie genetiche ereditarie o acquisite. Questi test vengono utilizzati per diagnosticare le condizioni genetiche, prevedere il rischio di sviluppare una malattia genetica in futuro, determinare la probabilità che un individuo trasmetta una mutazione genetica alla sua prole o per guidare le decisioni terapeutiche.

I test genetici possono essere eseguiti su campioni di DNA ottenuti da una varietà di fonti, come il sangue, la saliva o i tessuti. Una volta che il materiale genetico è stato isolato, vengono utilizzate diverse tecniche di laboratorio per analizzare e interpretare i risultati.

I test genetici possono essere suddivisi in diversi tipi, come:

1. Test di diagnosi prenatale: vengono eseguiti durante la gravidanza per rilevare eventuali anomalie cromosomiche o genetiche nel feto.
2. Test predittivi: vengono utilizzati per identificare i portatori di mutazioni genetiche che possono aumentare il rischio di sviluppare una malattia in futuro.
3. Test di suscettibilità: vengono eseguiti per determinare la predisposizione individuale a sviluppare una malattia genetica o acquisita.
4. Test di farmacogenetica: vengono utilizzati per identificare le mutazioni genetiche che possono influenzare la risposta individuale ai farmaci, al fine di personalizzare il trattamento medico.

I test genetici possono avere implicazioni importanti per la salute e la vita delle persone, pertanto è importante che siano eseguiti da professionisti qualificati e che i risultati siano interpretati correttamente. Inoltre, è fondamentale garantire la privacy e la protezione dei dati personali dei pazienti.

Le proteine del pesce zebra si riferiscono specificamente alle proteine identificate e studiate nel pesce zebrafish (Danio rerio), un organismo modello comunemente utilizzato in biologia dello sviluppo, genetica e ricerca biomedica. Il pesce zebra è noto per la sua facilità di riproduzione, lo sviluppo trasparente delle uova e l'elevata omologia genetica con gli esseri umani, il che lo rende un sistema di studio ideale per comprendere i meccanismi molecolari e cellulari alla base di vari processi fisiologici e patologici.

Le proteine del pesce zebra possono essere classificate in diverse categorie funzionali, come proteine strutturali, enzimi, proteine di segnalazione, proteine di trasporto e così via. Un esempio ben noto di proteina del pesce zebra è la GFP (Green Fluorescent Protein), originariamente isolata dalla medusa Aequorea victoria, che è stata ampiamente utilizzata come marcatore fluorescente nelle ricerche biologiche. Oltre a questo, molte proteine del pesce zebra sono state identificate e caratterizzate per svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo embrionale, nella differenziazione cellulare, nella morfogenesi dei tessuti, nella riparazione dei danni al DNA e nell'insorgenza di malattie.

In sintesi, le proteine del pesce zebra sono un vasto insieme di molecole proteiche presenti nel pesce zebrafish che svolgono una varietà di funzioni essenziali per lo sviluppo, la crescita e la homeostasi dell'organismo. Lo studio di queste proteine ha contribuito in modo significativo alla nostra comprensione dei processi biologici fondamentali e allo sviluppo di terapie innovative per una serie di malattie umane.

In genetica, una "mappa del cromosoma" si riferisce a una rappresentazione grafica dettagliata della posizione relativa e dell'ordine dei geni, dei marcatori genetici e di altri elementi costitutivi presenti su un cromosoma. Viene creata attraverso l'analisi di vari tipi di markers genetici o molecolari, come polimorfismi a singolo nucleotide (SNP), Restriction Fragment Length Polymorphisms (RFLPs) e Variable Number Tandem Repeats (VNTRs).

Le mappe del cromosoma possono essere di due tipi: mappe fisiche e mappe genetiche. Le mappe fisiche mostrano la distanza tra i markers in termini di base di paia, mentre le mappe genetiche misurano la distanza in unità di mappa, che sono basate sulla frequenza di ricombinazione durante la meiosi.

Le mappe del cromosoma sono utili per studiare la struttura e la funzione dei cromosomi, nonché per identificare i geni associati a malattie ereditarie o suscettibili alla malattia. Aiutano anche nella mappatura fine dei geni e nel design di esperimenti di clonazione posizionale.

I chaperoni molecolari sono proteine assistenziali che aiutano nella corretta piegatura, ripiegatura e stabilizzazione delle altre proteine durante la loro sintesi e nel corso della loro vita. Essi giocano un ruolo cruciale nel mantenere la homeostasi proteica e prevenire l'aggregazione proteica dannosa. I chaperoni molecolari riconoscono le proteine instabili o mal piegate e le aiutano a ripiegarsi correttamente, promuovendo il loro corretto funzionamento o facilitandone la degradazione se non possono essere riparate. Questi chaperoni sono essenziali per la sopravvivenza cellulare e sono coinvolti in una varietà di processi cellulari, tra cui lo stress cellulare, l'invecchiamento, le malattie neurodegenerative e il cancro.

L'obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo a tal punto che può influire negativamente sulla salute. Viene generalmente definita utilizzando l'indice di massa corporea (BMI), che è il rapporto tra peso e quadrato dell'altezza. Un BMI di 30 o superiore in genere indica obesità. Tuttavia, il BMI non misura direttamente la percentuale di grasso corporeo, quindi può sovrastimare l'obesità nelle persone molto muscolose e sottovalutarla in quelle che hanno perso massa muscolare ma mantengono alti livelli di grasso.

L'obesità è un fattore di rischio per diverse malattie, tra cui diabete di tipo 2, ipertensione, dislipidemia, apnea ostruttiva del sonno, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Può anche causare o peggiorare problemi articolari e respiratori e ridurre la qualità della vita.

L'obesità è influenzata da una combinazione di fattori genetici, metabolici, ambientali e comportamentali. Tra questi ultimi, uno stile di vita sedentario e una dieta ricca di cibi ad alta densità energetica (ricchi di calorie) giocano un ruolo importante. Il trattamento dell'obesità include spesso misure dietetiche, aumento dell'attività fisica, cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, farmaci o interventi chirurgici.

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RN0730 - SHORT SINDROME. - RN1380 - BARDET-BIEDL, SINDROME DI. - RN1290 - WOLFRAM, SINDROME DI. - RN1370 - ALSTRÖM, SINDROME DI ... RN1080 - RUSSELL-SILVER, SINDROME DI. - RN0710 - SINDROME MELAS. - RCG162 - SINDROMI DA NEOPLASIE ENDOCRINE MULTIPLE (esempio: ... SINDROME DA MALASSORBIMENTO DI METIONINA; IPERORNITINEMIA; IPERORNITINEMIA-IPERAMMONIEMIA OMOCITRULLINURIA (SINDROME HHH); ... RCG074 - DIFETTI CONGENITI DELLA OSSIDAZIONE MITOCONDRIALE DEGLI ACIDI GRASSI (ESCLUSO: SINDROME DI ZELLWEGER codice RN1760). ...
Sindrome di atassia-telangiectasia *Sindrome di Bardet-Biedl 2 *CAMT (Amekaryocytosis congenita) *Fibrosi cistica *Malattia di ... Sindrome di GRACILE *Sindrome di Joubert 2 *Distrofia muscolare da cintura tipo 2D *Mucolipidosi di tipo 4 *Niemann-Pick ...
Sindrome di Bardet-Biedl. *. Alcuni tipi di cancro (p. es., mieloma Nefropatie associate al mieloma I pazienti con mieloma ... Sindrome di Sjögren Sindrome di Sjögren La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria sistemica cronica relativamente ... La placenta può secernere vasopressinasi nel corso della 2a metà della gravidanza (una sindrome chiamata diabete insipido ...
A.S.B.B.I. Associazione Sindrome Bardet Biedl Italia. Presidente: Luciana Pacelli. Vicepresidente: Hatcher Dawn Patricia. Sede ...
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2017, 2018, 2019, 2020 - ASBBI - Associazione Sindrome Bardet Biedl Italia - Supporto evento per raccolta fondi ...
Sindrome di Adie. < Sindrome di Alagille. < Sindrome di Angelman. < Sindrome di Asperger. < Sindrome di Bardet-Biedl. < ... Sindrome LEOPARD. < Sindrome MELAS. < Sindrome MERRF. < Sindrome POEMS. < Sindrome Prune Belly. < Sindrome WAGR. < Sindrome X. ... Sindrome di Poland. < Sindrome di Prader-Willi. < Sindrome di Proteo. < Sindrome di Reiter. < Sindrome di Rett. < Sindrome di ... Sindrome di Job. < Sindrome di Kallmann. < Sindrome di Kartagener. < Sindrome di Kearns. < Sindrome di Kleine-Levin. < Sindrome ...
  • E' giunta alla quinta edizione l'iniziativa che vede protagonista la danza e che porta sul palco ballerine e ballerine di diverse scuole di danza del nostro territorio con lo scopo di accendere ancora una volta i riflettori a favore dell'A.S.B.B.I., ovvero Associazione Sindrome di Bardet Biedl, una malattia genetica rara. (asbbi.it)
  • La sindrome di Bardet-Biedl (BBS) è una malattia genetica umana, una ciliopatia che può colpire molti organi. (wikipedia.org)
  • La Sindrome di Bardet Biedl è una malattia genetica rara, cronica e degenerativa che colpisce una persona ogni 160 mila nate e per la quale a oggi non esiste cura. (asbbi.it)
  • La più comune è la sindrome di Usher , che interessa circa il 10-30% di tutti i pazienti con retinite pigmentosa e si associa alla contemporanea perdita di udito congenita o progressiva. (cedostar.it)
  • La sindrome di Usher è una malattia congenita che si manifesta con deficit uditivo più o meno grave alla nascita associato ad una perdita progressiva della vista , dovuta alla retinite pigmentosa. (cedostar.it)
  • Si riconoscono 3 tipi di sindrome di Usher. (cedostar.it)
  • Negli Stati Uniti e in Scandinavia si è calcolato che il 3-6% dei sordi congeniti alla nascita ha la Sindrome di Usher e il 25% della popolazione con retinite pigmentosa ha anche una perdita di udito. (cedostar.it)
  • Nelle forme sindromiche la malattia retinica si associa ad altre alterazioni come sordità (sindrome di Usher), polineuropatia (sindrome di Refsum), polidattilia e obesità (sindrome di Bardet-Biedl), deficit cognitivo (sindrome di Laurence-Moon). (guidoprigione.it)
  • Altre malattie correlate alla retinite pigmentosa includono la sindrome di Bardet-Biedl e la malattia di Refsum . (cedostar.it)
  • I problemi visivi sono gli stessi presenti nella Sindrome tipo I e II. (cedostar.it)
  • Dall'anno scorso è possibile trovare online il nuovo sito dell'associazione: www.asbbi.it per ulteriori e utili informazioni relative alla sindrome e al modo di sostenere i progetti a favore dell'associazione. (asbbi.it)
  • Beales P, Elcioglu N, Woolf A, Parker D, Flinter F, New criteria for improved diagnosis of Bardet-Biedl syndrome: results of a population survey, in J. Med. (wikipedia.org)
  • Ashwath Narayan Ramji, Sigmoid volvulus in Bardet-Biedl syndrome: serendipity or a new association? (wikipedia.org)
  • La sindrome di Bardet-Biedl (BBS) è una malattia genetica umana, una ciliopatia che può colpire molti organi. (wikipedia.org)
  • La sindrome di Bardet-Biedl è una malattia pleiotropica con espressività variabile e ha una vasta gamma di variabilità sia all'interno che tra le famiglie. (wikipedia.org)