Shunt chirurgica permettendo il passaggio diretto di sangue arterioso in una vena. (Dal 28 Dorland cura di),
Un anormale una comunicazione diretta tra un'arteria e vena senza passare attraverso i capillari. Una fistola A-V solitamente provoca la formazione di un dilatate sac-like connessione, complicazioni a livello aneurisma. La posizione e la dimensione dell'shunt determinare il grado di effetti sulla funzioni cardiovascolari quali pressione del sangue e CUORE DI.
Grande endothelium-lined canale venoso situato tra i due strati della dura madre, la endosteale e gli strati meningea. Sono privo di valvole e sono parti del sistema venoso di dura madre. Maggiore cavità cranica comprendono un gruppo postero-superior (come sagittale superiore e inferiore, etero, sagittale trasversale, e occipitale) ed un gruppo antero-inferior (come cupo, prelievo Di Sangue Dal e plesso basilare).
Patologie congenite, ereditario o anomalie acquisita su ARTERIES; VEINS; sinusite venose nel cervello; saldare; e meningi.
Formazione anormale di vasi sanguigni e quello shunt sangue arterioso direttamente in vena senza passare attraverso i capillari. Di solito storte dilatate, e con delle pareti dei vasi sanguigni. E 'un tipo comune congenita aneurisma arterovenoso. La carenza di sangue ed ossigeno nell'i capillari possono provocare danni tissutali nelle aree contagiate.
Vene succhia il cervello.
Un vascello che direttamente collegamenti un'arteria e vena, e che agisce come uno shunt per bypassare i capillari. Da non confondersi con anastomosi chirurgica, né con aneurisma arterovenoso.
Anomalie vascolari del cervello congenito caratterizzato da una comunicazione diretta tra un'arteria e vena senza passare attraverso i capillari. La posizione e la dimensione dell'shunt determinare i sintomi quali pare; convulsioni; colpo; emorragia intracranica; effetto massa; e di furto vascolare.
Polimeri fluorocarbonati sono polimeri organici costituiti da unità monomeriche contenenti almeno un atomo di fluoro e uno o più legami carbonio-carbonio.
Durata del flusso sanguigno dopo pelle foratura. Questo test e 'usato come misura di capillare e sulla funzione piastrinica.
La fascia piu 'delle tre le meningi una membrana fibrosa di tessuto connettivo che ricoprono il cervello e il midollo spinale.
Un indandione che è stato utilizzato come anticoagulante. Fenindione ha azioni simili a warfarin, ma e 'adesso viene utilizzata raramente a causa della sua più alta incidenza di effetti avversi gravi. (Dal Martindale, La Farmacopea Extra, trentesimo Ed, p234)
Un modo di emostasi utilizzando vari agenti quali Gelfoam, Silastic, metallo, vetro o plastica pellet, donazioni coagulo, grassa e muscoli come emboli. È stato utilizzato nel trattamento del midollo spinale e intracranica, malformazione arterovenosa fistole complicazioni a livello renale, emorragia gastro intestinale, epistassi, ipersplenismo, alcuni altamente tumori vascolari, rottura traumatica dei vasi sanguigni, e il controllo di agente emorragia.
Chirurgia creazione di una comunicazione tra un ventricolo cerebrale e il peritoneo mediante un tubo di plastica per ottenere fuoriuscita di liquido cerebrospinale per il sollievo da idrocefalo. (Dal 28 Dorland cura di),
Formazione e sviluppo di un trombo o coagulo di sangue nel vaso sanguigno.
Tubi inserito per creare comunicazione tra un ventricolo cerebrale e la vena giugulare interna. Il drenaggio del fluido cerebrospinale emplacement permessi per il sollievo da idrocefalo o altre condizioni con conseguente accumulo di fluidi nei ventricoli. Si '.
La TEMPERATURE al la superficie esterna del corpo.
Un ramo dell'arteria celiaca che distribuisce allo stomaco, duodeno, pancreas, fegato, cistifellea, e maggiore omento.
Radiografia del sistema vascolare del cervello dopo l ’ iniezione di un mezzo di contrasto.
Vene nel collo che assorbono il cervello, viso e collo nel brachiocephalic o succlavia vene.
Una specie di sottofamiglia CERCOPITHECINAE, la famiglia è quella dei Cercopitecidi, composto da cinque di nome specie: Papio ursinus (chacma babbuino), papio Cynocephalus (giallo), (babbuino papio papio papio Anubi babbuino occidentale), (od oliva babbuino) e papio hamadryas (hamadryas babbuino). I membri del papio genus popolano le savane, Woodland, aperta prateria, e Rocky in collina. Alcuni autori considerare MANDRILLUS un sottogenere di papio.
Shunt venosa chirurgici tra il portale e circolazione sistemica per effettuare la decompressione del portale circolazione. E 'svolto in primo luogo nel trattamento di sanguinamento delle varici esofagee derivante da ipertensione portale. Tipi di shunt portocavale, includono splenorenal, mesocaval, splenocaval, sinistra gastric-caval (coronary-caval), portarenal, umbilicorenal e umbilicocaval.
Il flusso di sangue o in giro un organo o parte del corpo.
Radiografia dei vasi sanguigni dopo l ’ iniezione di un mezzo di contrasto.
Portasystemic chirurgica shunt tra la vena porta e vena cava inferiore.
Un'operazione per la continua ascitic svuotare di fluido nel sistema venoso, fluidi rimozione si basa su intraperitoneale emorragia intratoracica e vena cava superiore pressione e 'sensibile alla pressione è effettuata attraverso una valvola a senso unico collegato a un tubo attraversamento del tessuto sottocutaneo della parete toracica al collo, dove entra nella vena giugulare interna e termina nella vena cava superiore. E' usato nel trattamento di intrattabile ascite.
L 'inclusione di PIASTRINE. Tale aggregazione insieme può essere indotta con numerosi agenti; collagene (ad esempio, di trombina) ed è parte del meccanismo che portano alla formazione di un trombo.
Il cane, Cane familiaris, comprendente circa 400 razze, della famiglia carnivoro canidi. Sono nel mondo della distribuzione e vivere in associazione con la gente. (Walker mammiferi del Mondo, Ed, p1065) 5
Un accumulo eccessivo di liquido cerebrospinale all'interno del cranio che possono essere associate con dilatazione dei ventricoli cerebrali, emorragia polmonare; mal di testa; letargia; INCONTINENCE urinaria; e atassia.
Aumento abnorme di resistenza al flusso del sangue all'interno del portale epatica, cirrosi e pleura frequente riscontrato in condizioni di ostruzione del portale VEIN.
Dilatazione delle vene nell'esofago o la fondo e quello shunt sangue dal portale circolazione (SISTEMA portale alla circolazione venosa sistemica spesso sono osservati nei soggetti con ipertensione portale (polmonare, portale).
Una sindrome caratterizzata da disfunzione del sistema nervoso centrale con l ’ impiego di fegato, inclusa portal-systemic FALLITO arterovenose. Caratteristiche cliniche includere stato di torpore e CONFUSIONE (frequentemente fino al coma); asterixis; nistagmo, patologico; pungente riflessi vestibolo-oculari; decorticate e cervello atteggiamenti; muscolo, muscolo e spasticità bilaterali (cfr. La pelle grigia, i riflessi di Babinski). ELECTROENCEPHALOGRAPHY può dimostrare trifasico onde. (Da Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto pp1117-20; Plum & Posner, diagnosi di stupore e coma, Ed, p222-5) 3
Anomalie dello sviluppo in qualsiasi parte del setto interatriale determinando comunicazioni anormali tra i due nelle cavità superiori del cuore. Classificazione dei difetti del setto interatriale. Si basa sulla posizione della comunicazione e i tipi di fusione incompleta dell'endocardio della fibrillazione septa CUSHIONS con il cuore del feto e includono ostium primum, ostium secundum, sinusale venosus e seno coronarico difetti.
Vena formato dall'unione (al hilus della milza) di diverse piccole vene dallo stomaco, pancreas, milza ed al mesentere.
Un sistema di contenitori nei quali sangue, dopo aver attraversato un capillare, e 'trasmesso attraverso una seconda serie di capillari prima ritorna nella circolazione sistemica, e riguarda soprattutto al portale epatica.
Un breve spessa vena formato da unione dell'arteria mesenterica superiore vena e la vena splenica.
L ’ accumulo o ritenzione di liquidi liberi all'interno della cavita 'peritoneale.
Alterazioni in qualunque parte del cuore setto con esito anomalo comunicazione tra sinistra e destra camere del cuore. Il flusso del sangue anormali dentro il cuore puo 'essere causato da difetti del setto interatriale, il VENTRICULAR setto, o entrambi.
In ogni parte del sanguinamento gastrointestinale TRACT dall'esofago fino al retto.
Una forma di compensata clinicamente idrocefalo caratterizzato da un disturbo della deambulazione lentamente progressiva (vedere DISORDERS, neurologici e della deambulazione), progressivo declino mentale, e urinaria INCONTINENCE. Pressione del fluido spinale tende ad essere nella media. Questa condizione possono derivare da processi che interferire con l ’ assorbimento della PSC inclusa emorragia subaracnoidea meningite cronica e altri. (Da Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto pp631-3)
Breve spesso vene il sangue venisse dai reni rifluiscono poi nella vena cava.
La circolazione del sangue attraverso i polmoni.
Una condizione in cui il forame ovale nel setto interatriale non riesce a chiudere poco dopo la nascita. Ciò si traduce in comunicazioni anormali tra i due nelle cavità superiori del cuore, un isolato brevetto foramen Ovale senza altri difetti cardiaca strutturale e 'solitamente non emodinamici significato.
Diversivo del flusso di sangue dall'entrata all'atrio destro direttamente con le arterie polmonari, evitando l'atrio destro e ventricolo destro Dorland, 28 (M). Tale procedura permanente viene celebrato spesso a bypassare un malformazioni congenite atrio destro o ventricolo destro.

Un shunt artero-venoso chirurgico è un procedimento in cui un collegamento (shunt) artificiale viene creato tra un'arteria e una vena per bypassare il normale flusso sanguigno. Questo tipo di intervento chirurgico è talvolta eseguito per trattare condizioni mediche specifiche, come l'ipertensione polmonare o alcune forme di tumori cerebrali.

Nel caso dell'ipertensione polmonare, il shunt artero-venoso può essere creato tra l'arteria sistemica e la vena polmonare per ridurre la resistenza vascolare polmonare e abbassare la pressione sanguigna all'interno dei vasi polmonari.

Nel trattamento di alcuni tumori cerebrali, come l'angioma cavernoso o il glioblastoma multiforme, lo scopo del shunt artero-venoso può essere quello di deviare il flusso sanguigno dai vasi alimentanti il tumore, con l'intento di ridurne la crescita e alleviare i sintomi associati alla compressione dei tessuti cerebrali circostanti.

Tuttavia, va notato che questo tipo di intervento chirurgico comporta rischi significativi, come ad esempio l'ictus, il sanguinamento eccessivo o la formazione di coaguli di sangue, ed è riservato solo a pazienti selezionati con condizioni particolari che non rispondono ad altre forme di trattamento.

Una fistola arterovenosa (FAV) è una comunicazione anomala e anormale tra un'arteria e una vena che consente al sangue ossigenato di bypassare i normali percorsi capillari, portando a un aumento del flusso sanguigno e della pressione all'interno delle vene. Questo shunt arterovenoso può verificarsi in modo congenito o acquisito.

Le fistole arterovenose acquisite possono essere causate da traumi, interventi chirurgici, malattie infiammatorie o infezioni. Le fistole arterovenose possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma sono più comuni nelle estremità inferiori e superiori.

Le FAV possono causare sintomi come gonfiore, dolore, calore, arrossamento e crampi alle estremità interessate. Nei casi gravi, le fistole arterovenose possono portare a complicanze come insufficienza cardiaca congestizia, trombosi venosa profonda o ulcere cutanee.

Il trattamento delle FAV dipende dalla causa sottostante e può includere terapia medica, chirurgia o embolizzazione per chiudere la comunicazione anormale tra l'arteria e la vena.

I seni cranici, noti anche come seni paranasali o cavità paranasali, sono spazi vuoti all'interno delle ossa del cranio che si collegano alle cavità nasali. Ci sono quattro paia di seni cranici: frontali, etmoidali, mascellari e sfenoidali. Essi sono rivestiti da una mucosa simile alla membrana sinusale che produce muco per mantenere le superfici interne umide e protette. I seni cranici aiutano a filtrare, umidificare e warma l'aria inspirata prima che raggiunga i polmoni. Inoltre, contribuiscono alla riduzione del peso del cranio e forniscono una certa protezione per il cervello. I seni cranici possono occasionalmente infettarsi, causando sinusite. Nel linguaggio medico, la parola "sinus" si riferisce spesso a queste cavità piuttosto che al muco o al processo infiammatorio associato alla loro infezione.

Le malformazioni vascolari del sistema nervoso centrale (MVC) sono anomalie congenite che interessano i vasi sanguigni nel cervello o nel midollo spinale. Queste malformazioni possono variare notevolmente per dimensioni, localizzazione e complessità.

Esistono diversi tipi di MVC, tra cui:

1. Aneurisma: una dilatazione localizzata della parete di un'arteria che può portare a rottura e sanguinamento nel cervello.
2. Malformazione artero-venosa (MAV): un groviglio di vasi sanguigni anormalmente formati che consente al sangue arterioso ad alto contenuto di ossigeno di bypassare il letto capillare e fluire direttamente nel sistema venoso a basso contenuto di ossigeno.
3. Cavernoma: una raccolta di piccole vene dilatate e irregolari che formano una lesione morbida all'interno del cervello.
4. Telangiectasia: una malformazione vascolare caratterizzata da vasi sanguigni dilatati e fragili, spesso localizzati nella sostanza bianca cerebrale.
5. Arterovenosa durale (DAV): un'anomalia dei vasi sanguigni che si verifica quando le arterie e le vene direttamente comunicano attraverso una rete di vasi sanguigni all'interno della dura madre, la membrana più esterna che avvolge il cervello.

Le malformazioni vascolari del sistema nervoso centrale possono causare vari sintomi, a seconda della loro localizzazione e dimensione. Tra questi ci sono: emorragia cerebrale, convulsioni, dolore alla testa, deficit neurologici focali, problemi di equilibrio e coordinazione, e persino disabilità o morte in casi gravi. Il trattamento dipende dalla natura e dalla localizzazione della malformazione vascolare e può includere la chirurgia, la radioterapia stereotassica, l'embolizzazione endovascolare o una combinazione di queste tecniche.

Le malformazioni arterovenose (MAV) sono anomalie vascolari caratterizzate da un'abnorme connessione diretta tra le arterie e le vene, bypassando la normale rete capillare. Queste lesioni possono verificarsi in diversi organi del corpo, ma sono più comunemente localizzate nel cervello o nella spina dorsale.

Nelle MAV cerebrali, i vasi sanguigni interessati si dilatano e diventano tortuosi, formando un intrico di vasi arteriosi e venosi chiamato "nido". Questo nido può causare sintomi come emorragia cerebrale, convulsioni, cefalea, problemi neurologici focali o deficit cognitivi, a seconda della posizione e dell'estensione della lesione.

Le MAV spinali possono causare sintomi simili, come dolore neuropatico, debolezza muscolare, parestesie (sensazioni di formicolio o intorpidimento) e problemi alla vescica o all'intestino.

Le malformazioni arterovenose possono essere congenite o acquisite, sebbene la causa esatta della loro formazione non sia ancora del tutto chiara. Il trattamento può includere diverse opzioni, come l'embolizzazione, la chirurgia microvascolare o la radioterapia stereotassica, a seconda della posizione, dell'estensione e della natura della lesione.

Le vene cerebrali sono vasi sanguigni che si trovano nel cervello e sono responsabili del ritorno del sangue venoso al cuore. Esse si originano dai capillari cerebrali e confluiscono nelle grandi vene cerebrali extracraniche, come la vena giugulare interna.

Le vene cerebrali sono classificate in due sistemi principali: il sistema superficiale e quello profondo. Il sistema superficiale comprende le vene cerebrali sopraortiche che drenano la corteccia cerebrale, mentre il sistema profondo include le vene cerebrali basali che drenano i nuclei della base del cervello.

Le vene cerebrali possono essere colpite da diverse patologie, come la trombosi venosa cerebrale, che può causare sintomi neurologici focali o diffusi, a seconda dell'estensione e della localizzazione del trombo. Altre condizioni che possono interessare le vene cerebrali includono l'aneurisma venoso cerebrale, la malformazione vascolare cerebrale e il tumore cerebrale.

La diagnosi di patologie delle vene cerebrali può essere effettuata mediante tecniche di imaging come la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC), che possono mostrare alterazioni della morfologia e del flusso sanguigno all'interno delle vene cerebrali. Il trattamento dipende dalla causa e dall'estensione della patologia, e può includere farmaci anticoagulanti o trombolitici, endovascolari o chirurgia a cielo aperto.

In medicina, un'anastomosi artero-venosa (A-V) è una connessione chirurgica creata intenzionalmente tra un'arteria e una vena. Questo bypass artificiale consente al sangue di fluire direttamente da un'arteria ad una vena, aggirando così il normale percorso attraverso i capillari.

Questa procedura può essere eseguita per scopi terapeutici, come nel caso dell'anastomosi A-V creata durante un trapianto d'organo per fornire al trapianto un apporto di sangue adeguato. Tuttavia, le anastomosi A-V possono anche verificarsi in modo patologico, come conseguenza di una malattia vascolare o di un intervento chirurgico precedente.

Le anastomosi A-V possono avere effetti significativi sul flusso sanguigno e sulla pressione sanguigna in quella specifica area del corpo, il che può portare a complicanze come trombosi, ischemia o ipertensione arteriosa. Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente le anastomosi A-V dopo la loro creazione.

Le malformazioni arterovenose intracraniche (MAV) sono anomalie vascolari congenite che colpiscono il cervello o il midollo spinale. Queste lesioni sono caratterizzate da un groviglio di vasi sanguigni anormalmente formati che collegano direttamente le arterie ai vene, bypassando la normale rete capillare. Di conseguenza, i capillari mancano del loro ruolo di regolare il flusso sanguigno e la pressione, aumentando il rischio di emorragia cerebrale, ictus ischemico o stroke, ed eventuali complicanze neurologiche.

Le MAV possono presentarsi in qualsiasi area del sistema nervoso centrale, ma sono più comunemente localizzate nel cervello (85-90%). I sintomi variano notevolmente e dipendono dalla posizione e dall'estensione della lesione. Alcuni pazienti con MAV possono essere asintomatici, mentre altri possono presentare cefalea, convulsioni, deficit neurologici focali, problemi visivi o perdite dell'udito.

L'eziologia delle malformazioni arterovenose intracraniche non è completamente compresa, ma si ritiene che siano causate da un difetto nello sviluppo vascolare precoce durante la vita fetale. Il trattamento dipende dalla gravità dei sintomi e dal rischio di emorragia. Le opzioni terapeutiche includono l'osservazione, l'embolizzazione endovascolare, la chirurgia microvascolare e la radioterapia stereotassica.

I polimeri fluorocarbonati sono un tipo specifico di polimeri organici che contengono principalmente atomi di carbonio e fluoro. Questi polimeri sono noti per la loro struttura chimica altamente resistente, che conferisce proprietà uniche come alta stabilità termica, resistenza alla degradazione chimica e buone caratteristiche dielettriche.

I polimeri fluorocarbonati più comuni includono il politetrafluoroetilene (PTFE), noto anche con il marchio DuPontTM Teflon®, e il fluoruro di vinilidene (PVDF). Questi materiali sono ampiamente utilizzati in una varietà di applicazioni industriali e mediche, tra cui rivestimenti antiaderenti, guarnizioni, tubi e raccordi, membrane per filtrazione, e componenti elettronici.

In ambito medico, i polimeri fluorocarbonati sono utilizzati nella produzione di dispositivi medici come cateteri, protesi articolari e impianti cardiovascolari a causa della loro biocompatibilità, resistenza alla corrosione e stabilità chimica. Tuttavia, è importante notare che l'uso di questi materiali deve essere attentamente valutato in base alle specifiche applicazioni mediche, poiché possono presentare alcuni rischi per la salute, come la possibilità di rilascio di particelle o fumi tossici se esposti a temperature elevate.

Il "Tempo di Sanguinamento" è un termine medico utilizzato per descrivere il periodo di tempo che intercorre dall'instaurarsi di una lesione vascolare fino al momento in cui la emorragia si arresta spontaneamente. Questo parametro è spesso valutato durante l'esecuzione di alcuni esami di laboratorio, come il test del Tempo di Sangue Capillare (TSC) o il test del Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata (TTPA), allo scopo di valutare la funzionalità del sistema emocoagulativo e identificare eventuali alterazioni della coagulazione del sangue.

In condizioni fisiologiche, il nostro organismo è in grado di controllare l'emorraggia attraverso un complesso meccanismo che prevede l'attivazione della cascata coagulativa, la formazione di un tappo piastrinico e la conversione del fibrinogeno in fibrina, che andrà a costituire il coagulo. Il tempo di sanguinamento è quindi un indice importante per valutare l'efficienza di questo processo e può essere alterato in presenza di diverse condizioni patologiche, come ad esempio la carenza di fattori della coagulazione, l'assunzione di farmaci anticoagulanti o la presenza di disturbi emorragici congeniti o acquisiti.

La dura madre, nota anche come dura mater, è la membrana più esterna e resistente che avvolge il cervello e il midollo spinale. Fa parte del sistema meningeo che protegge e supporta il sistema nervoso centrale. La dura madre è composta da tessuto connettivo denso e consiste di due strati principali: la parte periostiale (esterna) e la parte meningea (interna). Tra questi due strati si trova il piccolo spazio epidurale, dove viene iniettato l'anestetico spinale durante le procedure anestesiologiche. La dura madre contiene anche vasi sanguigni che forniscono nutrienti al cervello e al midollo spinale.

La Fenindione è un farmaco anticoagulante appartenente alla classe dei derivati dell'idantoina. Agisce inibendo la vitamina K epossido reduttasi, enzima chiave nel processo di conversione della vitamina K epossido in vitamina K idrossiquinoide, che è necessaria per la sintesi dei fattori di coagulazione II, VII, IX e X nella circolazione. Ciò porta ad un aumento del tempo di protrombina e dell'INR (International Normalized Ratio), indicatori della funzione di coagulazione del sangue, e quindi ad un effetto anticoagulante.

La Fenindione è utilizzata nel trattamento e nella prevenzione di trombosi venose profonde, embolie polmonari e altre condizioni trombotiche. È anche usato per la gestione della fibrillazione atriale e del flutter atriale, aritmie cardiache che possono portare a coaguli di sangue nel cuore.

Il farmaco è disponibile in forma di compresse orali e viene solitamente somministrato due volte al giorno dopo i pasti per ridurre l'incidenza di effetti avversi gastrointestinali. La dose e la durata del trattamento sono individualizzate in base alla risposta terapeutica, allo stato di coagulazione e alla clearance renale del paziente.

Gli effetti avversi della Fenindione possono includere nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, eruzioni cutanee, prurito, alterazioni della funzionalità epatica e trombocitopenia. Sono stati riportati anche casi rari di necrosi cutanea, specialmente in pazienti con deficit di proteina C o S ereditari.

La Fenindione ha un lungo tempo di emivita e può accumularsi nel corpo, pertanto i pazienti devono essere strettamente monitorati durante il trattamento per evitare effetti avversi. Il controllo regolare dello stato di coagulazione è essenziale per garantire che la dose sia adeguata e che non vi siano segni di sanguinamento o trombosi.

La Fenindione è controindicata in pazienti con grave insufficienza renale, grave insufficienza epatica, coagulopatia grave, endocardite batterica acuta, recenti ictus emorragici o traumi gravi. Deve essere utilizzato con cautela in pazienti anziani, in gravidanza e in allattamento, nonché in pazienti che assumono farmaci che interagiscono con la Fenindione, come anticoagulanti orali, antibiotici, farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e farmaci che influenzano la funzionalità renale.

L'embolizzazione terapeutica è una procedura minimamente invasiva utilizzata in medicina interventistica radiologica per trattare varie condizioni patologiche, come aneurismi cerebrali, tumori, emorragie, malformazioni artero-venose (MAV) e altre lesioni vascolari. Questa tecnica consiste nell'introdurre deliberatamente un agente embolizzante all'interno di un vaso sanguigno per occludere o ridurre il flusso sanguigno in una specifica area danneggiata, con l'obiettivo di controllare o curare la patologia sottostante.

Gli agenti embolizzanti possono essere liquidi, solidi o semi-solidie e includono:

1. Coils (spirali metalliche): piccoli filamenti di platino che vengono rilasciati nel vaso per formare una rete che occlude il flusso sanguigno.
2. Particelle: possono essere fatte di diversi materiali, come polvere di vetro o microsfere di polimetilmetacrilato (PMMA), e vengono iniettate per bloccare i vasi più piccoli.
3. Colla liquida: sostanze adesive come la cianoacrilato vengono utilizzate per sigillare le perdite di sangue o occludere i vasi.
4. Sistemi a doppio catetere: due cateteri vengono utilizzati insieme per rilasciare l'agente embolizzante in modo più preciso e controllato.

L'embolizzazione terapeutica viene eseguita da radiologi interventisti specializzati, sotto guida fluoroscopica o tomografica computerizzata (TC). Questa procedura offre diversi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale, come un tempo di recupero più breve, meno complicanze e una minore invasività. Tuttavia, presenta anche alcuni rischi, come la possibilità di lesioni ai vasi sanguigni o di recidiva dell'emorragia.

La derivazione ventricoloperitoneale (VPS) è un tipo di shunt cerebrale utilizzato nel trattamento dell'idrocefalo, una condizione in cui c'è una eccessiva accumulazione di liquido cerebrospinale (LCS) nei ventricoli cerebrali. Un VPS consiste in un tubo sottile e flessibile chiamato catetere che viene impiantato chirurgicamente all'interno del ventricolo cerebrale per drenare l'eccesso di LCS. Il catetere viene quindi fatto passare sotto la pelle fino alla cavità addominale, dove il liquido viene assorbito e disperso dall'organismo.

Il sistema VPS include anche una valvola di controllo della pressione che regola il flusso del LCS dal ventricolo al peritoneo. Questa valvola impedisce un eccessivo deflusso di liquido, che potrebbe causare un'ulteriore riduzione della pressione intracranica e portare a complicanze come il sinking skin flap syndrome.

L'intervento chirurgico per l'impianto di un VPS viene eseguito in anestesia generale e richiede solitamente un ricovero ospedaliero di alcuni giorni. Dopo l'intervento, è necessario monitorare attentamente il paziente per eventuali segni di complicanze, come infezioni, emorragie o dislocazione del catetere.

In sintesi, la derivazione ventricoloperitoneale è un trattamento chirurgico che prevede l'impianto di un tubo con valvola di controllo della pressione all'interno del cranio per drenare l'eccesso di liquido cerebrospinale dalla cavità cerebrale alla cavità addominale, al fine di alleviare la pressione intracranica e prevenire danni al cervello.

La trombosi è un disturbo vascolare caratterizzato dalla formazione di un coagulo di sangue (trombo) all'interno di un vaso sanguigno, che può ostruire il flusso del sangue e danneggiare i tessuti circostanti. I trombi possono formarsi in qualsiasi parte del sistema circolatorio, comprese le vene e le arterie, e possono causare diverse complicanze, a seconda della loro posizione e dimensione.

I fattori di rischio per la trombosi includono l'età avanzata, l'obesità, il fumo, l'immobilizzazione prolungata, le malattie cardiovascolari, i disturbi del sangue che aumentano la coagulabilità, le infezioni, i traumi e l'uso di contraccettivi ormonali.

I sintomi della trombosi dipendono dalla localizzazione del trombo. Ad esempio, nella trombosi venosa profonda (TVP), che colpisce le vene profonde delle gambe o dei polmoni, i sintomi possono includere dolore, gonfiore, arrossamento e sensazione di calore nella zona interessata. Nei casi più gravi, la TVP può causare complicanze potenzialmente letali come l'embolia polmonare, che si verifica quando un trombo si stacca dalla parete del vaso sanguigno e migra verso i polmoni.

La diagnosi di trombosi può essere effettuata mediante esami di imaging come l'ecografia Doppler, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM). Il trattamento della trombosi dipende dalla sua gravità e localizzazione e può includere farmaci anticoagulanti, trombolitici o interventi chirurgici come la trombectomia.

La prevenzione della trombosi è importante, soprattutto per le persone a rischio, come quelle che hanno subito un intervento chirurgico o sono costrette a letto prolungato. Misure preventive possono includere l'esercizio fisico regolare, l'idratazione adeguata e il mantenimento di una buona circolazione sanguigna.

Le derivazioni di liquido cerebrospinale (LCS) si riferiscono a procedure mediche utilizzate per deviare il flusso del liquido cerebrospinale da una zona anormale o patologica del sistema nervoso centrale ad una diversa area del corpo, dove può essere assorbito in modo sicuro. Il LCS è un fluido che circonda e protegge il cervello e il midollo spinale.

Le derivazioni di LCS possono essere utilizzate per trattare una varietà di condizioni, come idrocefalo, pseudotumore cerebrale o infezioni del sistema nervoso centrale. Il tipo più comune di derivazione di LCS è il shunt ventricolo-peritoneale (VP), che consiste nel posizionamento di un catetere sottocute che collega un ventricolo cerebrale all'addome, permettendo al LCS in eccesso di defluire verso la cavità peritoneale dove viene assorbito.

Le derivazioni di LCS possono anche essere utilizzate a scopo diagnostico, come nel caso della puntura lombare (rachicentesi), che consente di prelevare un campione di LCS per analisi di laboratorio e diagnosi di malattie del sistema nervoso centrale.

La temperatura della pelle si riferisce alla misurazione della temperatura superficiale del corpo umano in un punto o in diversi punti della pelle. Normalmente, la temperatura cutanea varia leggermente a seconda della parte del corpo in cui viene misurata e delle condizioni ambientali.

In condizioni di riposo e in un ambiente a temperatura neutra (circa 20-25°C), la temperatura della pelle è compresa tra i 32,5°C e i 34,5°C. Tuttavia, è importante notare che la temperatura cutanea può essere influenzata da fattori come l'esposizione al sole, l'esercizio fisico, le condizioni di salute generali e l'uso di farmaci.

La misurazione della temperatura cutanea è spesso utilizzata in ambito medico per valutare lo stato di salute di un individuo. Ad esempio, una temperatura cutanea elevata può essere un segno di febbre o di infiammazione locale, mentre una temperatura cutanea bassa può indicare un'ipotermia o una ridotta circolazione sanguigna.

In sintesi, la temperatura della pelle è un importante parametro fisiologico che fornisce informazioni sulla salute generale dell'individuo e sullo stato dei sistemi di termoregolazione del corpo.

L'arteria epatica è un importante vaso sanguigno nel corpo umano. Si tratta di una delle due principali arterie che forniscono sangue al fegato, l'altra essendo l'arteria succlavia. L'arteria epatica origina dalla parte inferiore dell'aorta addominale, la più grande arteria del corpo, e trasporta sangue ricco di ossigeno al fegato.

Prima di entrare nel fegato, l'arteria epatica si divide in due rami principali: il ramo destro, che serve il lobo destro del fegato, e il ramo sinistro, che serve il lobo sinistro. Questi rami possono a loro volta dividersi in ulteriori rami più piccoli per fornire sangue a diverse parti del fegato.

L'arteria epatica svolge un ruolo vitale nella salute del fegato, poiché fornisce il sangue ricco di ossigeno necessario per le funzioni metaboliche e depurative del fegato. Qualsiasi danno o malattia che colpisca l'arteria epatica può avere conseguenze gravi sulla salute del fegato e, di conseguenza, sulla salute generale dell'individuo.

L'angiografia cerebrale è una procedura di imaging medico che consente la visualizzazione dei vasi sanguigni del cervello. Viene eseguita iniettando un mezzo di contrasto, comunemente una sostanza a base di iodio, attraverso un catetere posizionato in una arteria grande, come l'arteria femorale o l'arteria radiale.

Questa procedura fornisce immagini dettagliate dei vasi sanguigni cerebrali, inclusa la loro struttura, la loro forma e il flusso sanguigno all'interno di essi. L'angiografia cerebrale è spesso utilizzata per diagnosticare e pianificare il trattamento di varie condizioni, come aneurismi, malformazioni vascolari, stenosi (restringimento) o occlusioni (blocchi) dei vasi sanguigni cerebrali.

L'angiografia cerebrale è considerata una procedura invasiva e richiede l'uso di anestesia locale o generale, a seconda del caso. I rischi associati alla procedura includono reazioni allergiche al mezzo di contrasto, emorragie, infezioni e danni ai vasi sanguigni. Tuttavia, quando eseguita da un operatore esperto, l'angiografia cerebrale è generalmente considerata una procedura sicura ed efficace per valutare le condizioni vascolari cerebrali.

Le vene giugulari sono vene grandi e superficiali del collo che restituiscono il sangue venoso refluo dal cranio e dal collo al cuore. Ci sono due paia di vene giugulari: le vene giugulari interne e le vene giugulari esterne.

Le vene giugulari interne drenano il sangue dai seni venosi cerebrali e dal basicranio, mentre le vene giugulari esterne drenano il sangue dai muscoli del collo e dalla cute. Entrambe le vene si uniscono per formare la vena succlavia alla base del collo, che a sua volta sfocia nella vena brachiocefalica.

Le vene giugulari sono importanti in clinica medica perché forniscono accesso venoso per procedure come l'inserimento di cateteri centrali e la misurazione della pressione venosa centrale. Inoltre, l'esame delle vene giugulari può fornire informazioni importanti sulla funzione cardiovascolare e respiratoria, ad esempio, il rigonfiamento delle vene giugulari può essere un segno di insufficienza cardiaca congestizia o ipervolemia.

"Papio" non è un termine utilizzato nella medicina. È in realtà un genere che include diversi tipi di scimmie del Vecchio Mondo note come babbuini. I membri di questo genere sono primati Old World della famiglia Cercopithecidae, sottotribù Papioninae. Questi animali sono originari dell'Africa subsahariana e sono noti per la loro organizzazione sociale complessa e la forte gerarchia di dominanza. Se hai confuso "Papio" con un termine medico, potresti chiarire o verificare il termine corretto che stavi cercando.

Un shunt portosistemico chirurgico è un procedimento in cui viene creato un bypass artificiale tra la vena porta e la vena cava inferiore per bypassare l'ipertensione portale nel fegato. Questo tipo di shunt è solitamente utilizzato per trattare le complicanze dell'ipertensione portale, come varici esofagee sanguinanti, che possono verificarsi in presenza di malattie epatiche avanzate, come la cirrosi.

Esistono due tipi principali di shunt portosistemico chirurgici: il shunt non selettivo e il shunt selettivo. Nel primo caso, tutto o la maggior parte del flusso sanguigno dalla vena porta viene deviato nella vena cava inferiore, riducendo così significativamente il flusso di sangue al fegato. Nel secondo caso, solo una porzione specifica del flusso sanguigno proveniente dalla vena porta viene deviata nella vena cava inferiore, mantenendo un certo grado di perfusione al fegato.

Lo scopo principale dello shunt portosistemico chirurgico è quello di ridurre la pressione all'interno della vena porta e prevenire il sanguinamento dalle varici esofagee. Tuttavia, questo intervento può anche avere effetti negativi sul fegato, poiché una diminuzione del flusso di sangue al fegato può peggiorare la funzione epatica preesistente. Pertanto, lo shunt portosistemico chirurgico è riservato ai pazienti con grave ipertensione portale che non hanno risposto ad altri trattamenti meno invasivi.

In termini medici, il flusso sanguigno regionale si riferisce alla quantità di sangue che viene fornita a una specifica regione o area del corpo in un determinato periodo di tempo. Viene comunemente misurato utilizzando la tecnica della doppleria a ultrasuoni, che consente di valutare la velocità e il volume del flusso sanguigno nelle arterie e nelle vene di una particolare area del corpo.

Il flusso sanguigno regionale può essere influenzato da diversi fattori, come la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il volume di sangue circolante, la resistenza vascolare e le condizioni delle pareti dei vasi sanguigni. Una ridotta perfusione sanguigna regionale può causare ipossia tissutale (mancanza di ossigeno nei tessuti) e, se prolungata, portare a danni ai tessuti e a varie patologie, come l'ischemia e l'infarto.

L'analisi del flusso sanguigno regionale è particolarmente importante in campo medico per valutare la circolazione sanguigna in specifiche aree del corpo, come il cervello, il cuore, i polmoni e gli arti. Ciò può essere utile nella diagnosi e nel monitoraggio di diverse condizioni patologiche, come l'ictus, l'insufficienza cardiaca, l'embolia polmonare, le malattie vascolari periferiche e i traumi.

L'angiografia è una procedura di imaging medico che consente di visualizzare i vasi sanguigni del corpo, inclusi arterie e vene. Viene eseguita iniettando un mezzo di contrasto radiopaco attraverso un catetere posizionato all'interno di un vaso sanguigno. Il mezzo di contrasto rende visibili i vasi sanguigni su una lastra radiografica o sulla tomografia computerizzata (TC), fornendo immagini dettagliate della loro struttura e funzione.

L'angiografia può essere utilizzata per diagnosticare e trattare una varietà di condizioni, come ad esempio:

* Ristretti o bloccati vasi sanguigni (aterosclerosi)
* Anomalie congenite dei vasi sanguigni
* Coaguli di sangue nei vasi sanguigni
* Tumori che si nutrono di vasi sanguigni
* Lesioni traumatiche ai vasi sanguigni

Durante la procedura, il medico inserisce un catetere sottile e flessibile in un vaso sanguigno, spesso nell'inguine o nella caviglia. Il catetere viene quindi guidato delicatamente nel sistema vascolare fino alla zona da esaminare. Una volta posizionato il catetere, viene iniettato il mezzo di contrasto e vengono acquisite le immagini radiografiche o la TC.

L'angiografia è considerata una procedura invasiva e comporta alcuni rischi, come ad esempio reazioni allergiche al mezzo di contrasto, danni ai vasi sanguigni, emorragie o infezioni. Tuttavia, i benefici della diagnosi e del trattamento accurati delle condizioni vascolari spesso superano i rischi associati alla procedura.

La derivazione porto-cava è un'operazione chirurgica che crea una connessione tra la vena cava inferiore e la vena porta, che normalmente trasporta il sangue dall'intestino al fegato. Questa procedura viene eseguita per bypassare un fegato malfunzionante o danneggiato e consentire al sangue di fluire direttamente nella circolazione sistemica.

La derivazione porto-cava può essere utilizzata come trattamento palliativo per i pazienti con carcinoma epatico avanzato, colangiocarcinoma o altre condizioni che causano insufficienza epatica. L'obiettivo della procedura è alleviare i sintomi associati all'insufficienza epatica, come l'ascite (accumulo di liquido nell'addome), l'encefalopatia epatica (confusione mentale) e il prurito.

Tuttavia, la derivazione porto-cava non è una procedura curativa e può comportare alcuni rischi e complicanze, come infezioni, trombosi, emorragie e insufficienza cardiaca. Pertanto, deve essere presa in considerazione solo dopo un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi potenziali per ogni paziente individuale.

Un shunt di Le-Veen è un tipo specifico di shunt utilizzato per drenare il liquido cerebrospinale (LCS) in eccesso dal cervello ad un'altra parte del corpo, generalmente la cavità peritoneale. Viene solitamente impiegato nel trattamento della idrocefalia, una condizione caratterizzata dall'eccessiva accumulazione di LCS all'interno dei ventricoli cerebrali.

Il dispositivo shunt consiste in un catetere sottile dotato di una valvola regolabile che consente il deflusso controllato del LCS dal ventricolo cerebrale alla cavità peritoneale. La valvola è progettata per prevenire il reflusso di liquido dalla cavità peritoneale al cervello in caso di aumento della pressione addominale, ad esempio durante la tosse o l'attività fisica.

Il nome "shunt di Le-Veen" deriva dal suo inventore, il dottor Jerome W. LeVeen, che lo introdusse per la prima volta nel 1952 come alternativa all'operazione di derivazione ventricolo-atriale, un altro metodo utilizzato per trattare l'idrocefalia. Lo shunt di Le-Veen è tuttora uno dei trattamenti più comuni e affidabili per questa condizione.

L'aggregazione piastrinica è un processo fondamentale nella normale emostasi, che aiuta a prevenire la perdita eccessiva di sangue dopo un danno al vaso sanguigno. Quando il rivestimento interno di un vaso sanguigno viene danneggiato, le piastrine presenti nel sangue vengono attivate e iniziano a legarsi tra loro formando aggregati, noti anche come coaguli di sangue.

Questo processo è mediato da una serie di segnali chimici e meccanici che portano all'attivazione delle piastrine e alla formazione di ponti proteici tra esse. Le piastrine contengono numerosi recettori sulla loro superficie che possono legarsi a molecole specifiche presenti sulle altre piastrine o sui tessuti danneggiati, come il fibrinogeno e il collagene.

Una volta attivate, le piastrine rilasciano anche sostanze chimiche che possono attirare altre piastrine al sito di danno e promuovere la formazione di coaguli più grandi. Questo processo è essenziale per la riparazione dei vasi sanguigni danneggiati e per il mantenimento dell'integrità vascolare.

Tuttavia, un'aggregazione piastrinica incontrollata o eccessiva può anche portare a complicazioni come trombosi, ictus e infarto miocardico. Pertanto, è importante mantenere un equilibrio appropriato dell'attività piastrinica per prevenire tali complicanze.

Non esiste una definizione medica specifica per "Cane Domestico", poiché si riferisce principalmente al rapporto e all'allevamento dei cani come animali domestici, piuttosto che a una specie o condizione particolare. Tuttavia, i cani da compagnia sono generalmente considerati come appartenenti alla specie Canis lupus familiaris, che è la sottospecie del lupo grigio (Canis lupus) addomesticata dall'uomo. I cani domestici mostrano una notevole variazione fenotipica a causa della selezione artificiale e dell'allevamento selettivo, con diverse razze, taglie e forme sviluppate per adattarsi a diversi scopi e preferenze umane.

I cani domestici svolgono numerosi ruoli all'interno delle famiglie umane, tra cui la compagnia, la protezione, l'assistenza, il soccorso e le attività ricreative. Essere un proprietario responsabile di un cane domestico include fornire cure adeguate, inclusa una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, interazione sociale, cure sanitarie preventive e gestione del comportamento appropriato.

L'idrocefalo è una condizione medica in cui si accumula liquido cerebrospinale (LCS) all'interno dei ventricoli del cervello, che sono spazi pieni di fluido all'interno e tra i tessuti cerebrali. Questa condizione può causare un aumento della pressione all'interno del cranio, il quale può portare a danni al tessuto cerebrale e vari sintomi clinici.

L'accumulo di LCS può essere dovuto a:

1. Un'eccessiva produzione di LCS da parte delle cellule che lo secernono (i plessi corioidi).
2. Un'ostruzione dei normali percorsi di flusso e riassorbimento del LCS, il quale provoca un ristagno all'interno dei ventricoli cerebrali.
3. Un'alterazione della capacità di riassorbimento del LCS da parte delle meningi (le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale).

I sintomi dell'idrocefalo possono variare a seconda dell'età del paziente, della causa sottostante e della velocità di accumulo del LCS. Nei neonati e nei lattanti, i segni più comuni includono:

- Un aumento della circonferenza cranica (misurata con il metro)
- Una fronte prominente
- Bulging dell'occhio o sguardo "spaesato"
- Irritabilità
- Sonnolenza
- Vomito
- Fontanella (l'area morbida sulla sommità del cranio) tesa o bulgante

Nei bambini più grandi e negli adulti, i sintomi possono includere:

- Mal di testa
- Nausea e vomito
- Visione doppia o alterata
- Difficoltà nel controllo degli occhi (come ad esempio lo strabismo)
- Andatura instabile o difficoltà a camminare
- Disartria (difficoltà nel pronunciare le parole)
- Incontinenza urinaria o fecale
- Riduzione dello stato di vigilanza, fino al coma in casi gravi e non trattati

Il trattamento dell'idrocecele dipende dalla causa sottostante. Nei neonati e nei bambini con idrocefalo congenito o acquisito precocemente, la terapia di scelta è spesso il posizionamento di uno shunt (un tubo che drena il liquido in eccesso dal cervello verso l'addome o il cuore). Nei casi più complessi o nei pazienti con idrocefalo normoteso (dove la pressione del LCR è nella norma), possono essere utilizzate tecniche endoscopiche per creare una comunicazione tra i ventricoli cerebrali e il sistema nervoso periferico, al fine di bypassare l'ostruzione. Nei pazienti adulti con idrocefalo a pressione normale o bassa, la terapia può essere medica (utilizzo di farmaci che riducono la produzione di LCR) o chirurgica (posizionamento di uno shunt).

In sintesi, l'idrocefalo è una condizione caratterizzata dall'accumulo di liquido cerebrospinale all'interno dei ventricoli cerebrali. Può essere congenito o acquisito e può presentarsi con diversi gradi di gravità. I sintomi possono variare notevolmente, a seconda dell'età del paziente e della causa sottostante. Il trattamento dipende dalla causa e può includere terapie mediche o chirurgiche.

L'ipertensione portale è una condizione caratterizzata dall'aumento della pressione sanguigna all'interno della vena porta, che è il vaso sanguigno che trasporta il sangue dal tratto gastrointestinale e dal fegato. La pressione normale nella vena porta è di circa 5-10 mmHg. Quando la pressione sale a 10-15 mmHg, si parla di ipertensione portale di grado lieve; quando supera i 15 mmHg, siamo in presenza di ipertensione portale moderata o grave.

La causa più comune di ipertensione portale è la cirrosi epatica, che danneggia le pareti dei vasi sanguigni del fegato e ne riduce la capacità di smaltire il sangue in arrivo dalla vena porta. Altre cause possono includere trombosi (coaguli di sangue) nella vena porta o nei suoi rami, insufficienza epatica, malattie del fegato non alcoliche, alcune forme di tumore epatico, e alcune infezioni come la schistosomiasi.

I sintomi dell'ipertensione portale possono includere gonfiore addominale (ascite), accumulo di liquido nei polmoni (versamento pleurico), sangue nelle feci, sudorazione e facile affaticabilità. La diagnosi si basa sull'esame fisico, su test di imaging come l'ecografia o la TAC, e sulla misurazione della pressione nella vena porta mediante cateterismo.

Il trattamento dell'ipertensione portale dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci per ridurre la pressione sanguigna, procedure endoscopiche per prevenire il sanguinamento delle vene esofagee dilatate (varici), o interventi chirurgici come lo shunt porto-cavale per bypassare la vena porta. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di fegato.

Le varici esofagee e gastriche sono dilatazioni patologiche e tortuose delle vene situate nella parete dell'esofago o dello stomaco. Queste vene si dilatano e diventano visibili quando il flusso sanguigno verso il fegato è ostacolato, ad esempio in presenza di cirrosi epatica avanzata.

Le varici esofagee sono le più comuni e si sviluppano a causa dell'aumentata pressione nel sistema portale (la vena porta che trasporta il sangue dal tratto gastrointestinale al fegato). Quando la pressione diventa troppo elevata, i vasi sanguigni della parete esofagea si dilatano e possono facilmente rompersi, causando emorragie che possono essere pericolose per la vita.

Le varici gastriche sono meno comuni delle varici esofagee, ma possono anche portare a sanguinamenti massicci. Sono generalmente localizzate nella parte superiore dello stomaco e possono essere difficili da distinguere dalle varici esofagee durante l'endoscopia.

Il trattamento delle varici esofagee e gastriche dipende dalla gravità della malattia sottostante e dall'entità del sanguinamento. Le opzioni di trattamento includono la legatura elastica, il trattamento con farmaci che riducono la pressione nel sistema portale, l'endoscopia con iniezione di sostanze che promuovono la coagulazione del sangue o la terapia con sonda a radiofrequenza. In casi gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per bypassare il sistema portale o trasferire il flusso sanguigno intorno al fegato.

L'encefalopatia epatica (HE) è una condizione neurologica associata a disfunzione epatica grave, che può presentarsi con varie manifestazioni cliniche, dalla letargia lieve alla coma profondo. HE si verifica quando il fegato non riesce a filtrare adeguatamente le tossine dal sangue, il che porta all'accumulo di sostanze chimiche nel cervello, come l'ammoniaca e altre neurotossine, che alterano la funzione cerebrale.

I sintomi dell'encefalopatia epatica possono includere: compromissione della cognizione, disorientamento, cambiamenti di personalità, letargia, sonnolenza, movimenti anomali, riflessi iperattivi, coma e convulsioni. HE può essere acuta o cronica e può verificarsi in individui con malattie epatiche sottostanti come cirrosi, epatite, insufficienza epatica o dopo un intervento chirurgico al fegato.

La diagnosi di HE si basa su una combinazione di storia clinica, esame fisico, valutazione neurologica e test di laboratorio, come la misurazione dei livelli di ammoniaca nel sangue. Il trattamento dell'encefalopatia epatica mira a ridurre l'accumulo di tossine nel cervello, ad esempio attraverso la terapia dietetica, l'uso di antibiotici e l'assunzione di farmaci che aiutano a rimuovere l'ammoniaca dal corpo. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di fegato per gestire HE cronica grave.

I difetti del setto cardiaco atriale (ASD) sono anomalie congenitali che colpiscono la parete che separa le due camere superiori del cuore, chiamate atri. In condizioni normali, il setto atriale serve a dividere efficacemente l'atrio destro e sinistro, impedendo al sangue di mescolarsi tra loro. Tuttavia, in presenza di un difetto del setto atriale, il sangue può fluire liberamente dall'atrio sinistro a quello destro, causando un aumento della pressione nell'atrio destro e sovraccarico di volume per la circolazione polmonare.

Esistono diversi tipi di difetti del setto atriale, tra cui:

1. Forame ovale pervio (PFO): è il tipo più comune di ASD, che si verifica quando il forame ovale, un'apertura fisiologica presente nel setto atriale prima della nascita, non si chiude completamente dopo la nascita.
2. Secundum ASD: questo difetto si verifica nella parte centrale del setto atriale e rappresenta la maggior parte dei casi di ASD clinicamente significativi.
3. Sinus venosus ASD: questo tipo di difetto si trova vicino all'ingresso delle vene superiori cave nell'atrio destro.
4. Primarium ASD: è un difetto raro che si verifica nella parte inferiore del setto atriale, in prossimità dell'atrio sinistro e ventricolo sinistro.

I sintomi associati ai difetti del setto atriale possono variare notevolmente, a seconda della dimensione del difetto e della quantità di sangue che fluisce dall'atrio sinistro a quello destro. Nei casi lievi, i sintomi possono essere assenti o minimi, mentre in quelli più gravi, si possono presentare difficoltà respiratorie, affaticamento, aritmie cardiache e insufficienza cardiaca. Il trattamento dipende dalla gravità del difetto e può includere la chiusura percutanea o la riparazione chirurgica del difetto.

La vena splenica, nota anche come vena lienale, è un importante vaso sanguigno nel sistema portale. Si forma dalla confluenza di diverse vene più piccole nella parete dorsale dello stomaco e trasporta il sangue refluo ricco di nutrienti dal pancreas, dallo stomaco e dall'intestino tenue alla vena porta epatoica. La vena splenica, insieme alla vena mesenterica inferiore, forma la vena porta epatoica, che a sua volta entra nel fegato e si divide in capillari chiamati sinusoidi epatici. Questo processo consente al fegato di filtrare il sangue prima che ritorni al cuore, svolgendo un ruolo cruciale nell'eliminazione delle tossine e nel metabolismo dei nutrienti. Eventuali patologie o condizioni che interessano la vena splenica possono avere importanti implicazioni per la salute generale del sistema circolatorio e gastrointestinale.

Il sistema portale si riferisce a un'importante rete vascolare nel fegato che comprende la vena porta, i capillari sinusoidali e le venule epatiche centrali. La vena porta è il principale vaso sanguigno che trasporta sangue ricco di nutrienti dalle viscere (stomaco, intestino tenue, pancreas e milza) al fegato. Il sangue della vena porta entra nei sinusoidi epatici, dove subisce un processo di filtrazione e scambio di sostanze tra il sangue e le cellule del fegato (epatociti). Le venule epatiche centrali raggruppano il sangue filtrato dai sinusoidi e lo convogliano verso la vena cava inferiore, da cui viene distribuito al resto del corpo. Il sistema portale svolge un ruolo cruciale nel metabolismo dei nutrienti, nella detossificazione del sangue e nell'eliminazione di sostanze dannose per l'organismo.

La vena porta è un importante vaso sanguigno nel corpo umano. Si tratta di una vena che raccoglie il sangue ricco di nutrienti dai visceri addominali, vale a dire fegato, stomaco, intestino tenue, pancreas e milza. La vena porta trasporta questo sangue al fegato dove viene purificato e privato delle tossine.

La vena porta è formata dalla confluenza della vena splenica (che drena la milza) e della vena mesenterica superiore (che drena l'intestino tenue e il pancreas). Queste due vene si uniscono per formare la vena porta all'ilo del fegato.

La vena porta è classificata come una vena di alto flusso, il che significa che ha un elevato volume di sangue che scorre attraverso di essa in qualsiasi momento. La sua importanza risiede nel fatto che fornisce al fegato la maggior parte del suo apporto di sangue, circa il 75%, e svolge un ruolo cruciale nella nutrizione dei tessuti epatici.

In sintesi, la vena porta è una vena vitale che raccoglie il sangue ricco di nutrienti dai visceri addominali e lo trasporta al fegato per la purificazione.

L'ascite è una condizione medica in cui si accumula liquido nella cavità peritoneale, che è lo spazio situato all'interno della membrana sierosa che circonda l'addome. Questo accumulo di liquido provoca un aumento della pressione addominale e può causare dolore, difficoltà di movimento e respirazione.

L'ascite può essere causata da una varietà di fattori, tra cui malattie del fegato (come la cirrosi), insufficienza cardiaca congestizia, cancro al fegato o ad altri organi addominali, infezioni batteriche e alcune malattie autoimmuni.

Il trattamento dell'ascite dipende dalla causa sottostante. Può includere farmaci per ridurre la produzione di liquido nel peritoneo, diuretici per aiutare il corpo a eliminare l'eccesso di fluido attraverso i reni, o procedure mediche come la paracentesi, che consiste nell'aspirazione del fluido accumulato con un ago sottile. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di fegato per curare l'ascite causata da malattie epatiche avanzate.

I difetti del setto cardiaco sono anomalie congenite che interessano la parete muscolare (setto) che divide il cuore in due parti, la destra e la sinistra. Questi difetti possono verificarsi in diversi punti del setto atriale (tra le due camere superiori del cuore) o del setto ventricolare (tra le due camere inferiori).

I difetti più comuni includono:

1. Forame ovale pervio (PFO): un piccolo foro tra l'atrio sinistro e quello destro che non si chiude completamente dopo la nascita. Di solito è innocuo e può causare problemi solo in casi particolari, come ad esempio durante il viaggio in aereo o in immersione subacquea.

2. Septum primum defetto (ASD): un difetto più ampio nel setto atriale superiore che può causare una maggiore quantità di sangue ossigenato a fluire dalla camera sinistra del cuore a quella destra, aumentando lo sforzo del cuore e potenzialmente portando a insufficienza cardiaca.

3. Septum secundum defetto (VSD): un difetto nel setto ventricolare inferiore che può causare una maggiore quantità di sangue non ossigenato a fluire dalla camera destra del cuore a quella sinistra, aumentando la pressione polmonare e potenzialmente portando a insufficienza cardiaca o a danni ai vasi sanguigni dei polmoni.

4. Dotto arterioso persistente (PDA): un vaso sanguigno che normalmente si chiude dopo la nascita, ma in alcuni casi rimane aperto, permettendo al sangue non ossigenato di fluire dalla camera destra del cuore alla circolazione sistemica.

I difetti del setto cardiaco possono essere isolati o associati ad altre malformazioni cardiache congenite. Il trattamento dipende dalla gravità e dall'estensione del difetto, ma può includere la chirurgia o la cateterizzazione cardiaca per chiudere il difetto. In alcuni casi, i difetti possono essere monitorati senza trattamento se non causano sintomi o problemi significativi.

L'emorragia gastrointestinale (GI) si riferisce a qualsiasi sanguinamento che si verifica nel tratto gastrointestinale, che include la bocca, l'esofago, lo stomaco, l'intestino tenue, il colon e il retto. A seconda della localizzazione e dell'entità del sanguinamento, può presentarsi con vari segni e sintomi.

Un lieve sanguinamento gastrointestinale superiore (esofago, stomaco o duodeno) può causare feci nere e catramose note come melena. Un sanguinamento più massiccio può causare vomito di sangue o materiale che assomiglia a fondi di caffè. Il sanguinamento gastrointestinale inferiore (intestino tenue, colon o retto) spesso causa feci rosse e sanguinolente.

Le cause di emorragia gastrointestinale possono variare ampiamente, dall'uso di farmaci, alle infezioni, all'infiammazione, alla presenza di ulcere o tumori. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può richiedere misure conservative come il riposo a letto e la reidratazione, farmaci per controllare l'acidità nello stomaco o interventi più invasivi come endoscopie o chirurgia.

L'idrocefalo normoteso è una condizione neurologica in cui c'è un eccessivo accumulo di liquido cerebrospinale (LCS) all'interno dei ventricoli del cervello, ma con la pressione del LCS nella norma. In altre parole, i ventricoli sono dilatati (dilatazione idrocefalica), ma la pressione del LCS non è aumentata come si vedrebbe nell'idrocefalo a pressione elevata o acuto.

La causa più comune di idrocefalo normoteso è l'ostruzione delle vie normali di circolazione del LCS, nota come comunicante idrocefalo. Questo può verificarsi a causa di una malformazione congenita o di lesioni acquisite, come tumori cerebrali o emorragie subaracnoidee.

I sintomi dell'idrocefalo normoteso possono essere lievi e includere mal di testa, vertigini, visione doppia, difficoltà di equilibrio e andatura instabile. Nei bambini, i segni possono includere ritardo nello sviluppo, aumento della circonferenza cranica, fontanelle prominenti e irritabilità.

La diagnosi dell'idrocefalo normoteso si basa su una combinazione di esami fisici, imaging del cervello (come la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata) e misurazioni della pressione del LCS. Il trattamento può includere la derivazione ventricoloperitoneale, un intervento chirurgico in cui viene inserito uno shunt per drenare l'eccesso di LCS dai ventricoli cerebrali nell'addome, alleviando così la pressione sui tessuti cerebrali.

Le vene renali sono vasi sanguigni che si trovano nella parte posteriore dell'organo del rene. Esistono due vene renali, una per ciascun rene, e sono responsabili del drenaggio del sangue privo di ossigeno (sangue venoso) dai reni verso il cuore.

Il sangue entra nei reni attraverso l'arteria renale, dove viene filtrato per rimuovere i rifiuti e le tossine dal corpo sotto forma di urina. Il sangue privo di ossigeno risultante quindi fluisce nelle vene renali, che lo trasportano al resto del sistema circolatorio.

Le vene renali possono essere colpite da diverse condizioni mediche, come trombosi (coaguli di sangue) o stenosi (restringimento). Questi problemi possono portare a sintomi come dolore ai fianchi, ipertensione e insufficienza renale. Se si sospetta una malattia delle vene renali, è importante consultare un medico per una valutazione e un trattamento appropriati.

La circolazione polmonare è la porzione del sistema cardiovascolare che riguarda il trasporto del sangue dal cuore ai polmoni e ritorno al cuore. È una parte cruciale della circolazione sistemica, poiché consente lo scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l'aria inspirata e il sangue.

Il flusso sanguigno nella circolazione polmonare inizia nel ventricolo destro del cuore, dove il sangue deossigenato viene pompato attraverso la valvola pulmonare nell'arteria polmonare. L'arteria polmonare si divide in due rami principali, destra e sinistra, che conducono al polmone destro e sinistro rispettivamente. Queste arterie si dividono ulteriormente in una rete capillare sottile che circonda gli alveoli polmonari.

Nel letto capillare polmonare, lo scambio gassoso avviene tra l'aria inspirata e il sangue: l'ossigeno dell'aria inspirata diffonde nei capillari sanguigni, mentre l'anidride carbonica presente nel sangue deossigenato diffonde nell'aria espirata. Il sangue ora ossigenato viene quindi raccolto da piccole vene venule, che si uniscono a formare le vene polmonari, che trasportano il sangue ossigenato al cuore.

Il sangue ossigenato ritorna al cuore attraverso l'atrio sinistro, dove viene pompato nel ventricolo sinistro attraverso la valvola mitrale durante la sistole atriale. Da qui, il sangue viene pompato nella circolazione sistemica attraverso la valvola aortica e l'aorta, per essere distribuito a tutte le parti del corpo.

In sintesi, la circolazione polmonare è responsabile del trasporto del sangue dal cuore ai polmoni, dove ha luogo lo scambio gassoso, e poi ritorna al cuore per essere distribuito nella circolazione sistemica. Questo processo è essenziale per il mantenimento della vita, fornendo ossigeno a tutte le cellule del corpo e rimuovendo l'anidride carbonica prodotta dal metabolismo cellulare.

La persistenza del forame ovale (PFO) è una condizione medica in cui il forame ovale, un'apertura presente nel setto interatriale del cuore fetale che normalmente si chiude dopo la nascita, rimane aperto o parzialmente aperto. Questa condizione può consentire la comunicazione tra le due camere superiori del cuore (atrio destro e sinistro), il che può comportare il passaggio di sangue non oxygenato dall'atrio destro a quello sinistro, bypassando i polmoni.

La PFO è spesso asintomatica e viene scoperta occasionalmente durante indagini di imaging cardiaco per altre condizioni. Tuttavia, in alcuni casi, può essere associata a complicanze come ictus criptogenico (ictus di origine sconosciuta), embolia paradossa (un coagulo di sangue che passa dall'atrio destro all'atrio sinistro e successivamente al sistema circolatorio sistemico) o decompressione della cavità gassosa durante le immersioni subacquee.

Il trattamento della PFO dipende dalla sua dimensione, dalla presenza di sintomi e dal rischio di complicanze. Nei casi in cui la PFO è associata a un aumentato rischio di ictus criptogenico o embolia paradossa, può essere considerata una chiusura percutanea del forame ovale utilizzando un dispositivo medico impiantabile. Tuttavia, questa decisione deve essere presa dopo una valutazione approfondita dei benefici e dei rischi del trattamento da parte di un operatore sanitario qualificato.

Il bypass cardiaco destro è una procedura chirurgica utilizzata per trattare le malattie delle arterie polmonari, nota come ipertonia polmonare. Nella maggior parte dei casi, questa condizione si verifica in pazienti con insufficienza cardiaca avanzata o malattie polmonari gravi.

Nel bypass cardiaco destro, il chirurgo crea una nuova via per il flusso sanguigno intorno a un'arteria polmonare ostruita o bloccata, utilizzando una vena prelevata dal paziente, di solito dalla gamba o dal petto. Questa procedura aiuta a ripristinare il normale flusso sanguigno e ossigenazione dei polmoni, riducendo così la pressione nel sistema polmonare e alleggerendo il lavoro del cuore.

Il bypass cardiaco destro è una procedura complessa che richiede competenze chirurgiche specialistiche e un'adeguata preparazione preoperatoria. I pazienti devono essere valutati attentamente per determinare se sono candidati appropriati per questo intervento, tenendo conto dei rischi e dei benefici potenziali. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti richiederanno un periodo di riabilitazione e follow-up regolare per monitorare il loro recupero e gestire eventuali complicanze.

La tecnica chirurgica della fistola artero-venosa fu ideata da Cimino e Brescia nel 1966. Prima dellinvenzione della fistola, ... fra un trattamento e laltro si ripristinava la comunicazione artero-venosa collegando tra loro le branche dello shunt. ... La fistola artero-venosa o arterovenosa (talvolta chiamata fistola di Cimino-Brescia, dal nome dei chirurghi che per primi la ... Dopo lintervento chirurgico la vena subisce inoltre profonde modifiche strutturali, in tempo generalmente variabile fra i 15 e ...
Le malformazioni artero-venose nei polmoni possono essere trattate tramite resezione chirurgica o embolizzazione con spirali. ... Alcuni pazienti presentano malformazioni arterovenose a livello polmonare. Queste possono provocare shunt destro-sinistro di ... A volte ablazione laser, resezione chirurgica o embolizzazione delle malformazioni artero-venose sintomatiche ... Le malformazioni arterovenose cerebrali o spinali si manifestano in alcune famiglie e possono causare emorragie subaracnoidee ...
... shunt artero-venosi, anastomosi microvascolari e collegamento a circuito miniaturizzato di circolazione extracorporea. ... Specialità Chirurgica:. Cardiochirurgia delladulto. In particolare, esperienza da primo operatore nella chirurgia valvolare ...
... "shunts" artero-venosi; ... Il trattamento è chirurgico nel 27-63% dei casi. La NEC espne a ... La terapia della R.O.P. è essenzialmente chirurgica mediante fotocoagulazione laser e vitrectomia. La fotocoagulazione laser è ... Il trattamento per la chiusura del PDA è farmacologico (ibuprofene, indometacina) con possibilità dintervento chirurgico in ...
... la disregolazione autonomica dei piccoli vasi determina un aumento del flusso sanguigno attraverso lapertura di shunt artero- ... Pregresso intervento chirurgico. *Articolazioni neuro-artropatiche. Fattori estrinseci. *Calzature inadeguate. *Camminare a ...
A prospective trial of intrahepatic portasystemic stent shunts versus small- diameter prosthetic H-graft portacaval shunts in ... Il trattamento chirurgico durgenza è indicato quando non vi è risposta al trattamento farmacologico. La gastrectomia è ... Cause più rare sono fistole artero-venose congenite in sede sottomucosa (Primrose, 1986) e stress da ustioni (Nathan, 1999). ... Se la causa del sanguinamento è unipertensione portale, lo shunt porto-cavale per via laparotomica è lalternativa, mentre la ...
... le fistole e le malformazioni artero-venose (AVM) con presenza di shunts. In queste ultime va attentamente valutata la ... se non si interviene adeguatamente con un trattamento angioradiologico e/o chirurgico. ... Malformazioni Artero-Venose (AVM). In base alle caratteristiche reologiche o di flusso, si possono poi, avere malformazioni a ...
Uso combinato dellembolizzazione intra-operatoria e della correzione chirurgica nel trattamento delle fistole artero-venose ... Dimostrazione sperimentale dellesistenza di shunt artero-venosi nel rene del coniglio anestetizzato. ... Il Policlinico, sezione chirurgica, vol.91, n.4, 1984.. 44) VERCELLIO G., Lorenzi G., DAngelo D., Coletti M., Carlesi R.: Il ... Il Policlinico, sezione chirurgica, vol.91, n.4, 1984.. 51) Gabrielli L., Lorenzi G., VERCELLIO G., Losa S.: Limpiego della ...
In pazienti con insufficienza renale cronica a rischio di trombosi dello shunt artero-venoso devono essere prese in ... se dona sangue prima di un intervento chirurgico e: * ha avuto un attacco cardiaco o un ictus nel mese precedente il ... o complicanze dello shunt potrebbe trovarsi a rischio di una trombosi dello shunt (un coagulo di sangue nel vaso sanguigno ... Se dona il proprio sangue prima di un intervento chirurgico, il medico dovrà: * controllare che sia in grado di donare il ...
Malformazioni artero-venose/ MAV. Le malformazioni artero-venose o MAV sono definite comunicazioni anomale tra vasi arteriosi e ... Il trattamento chirurgico è possibile nelle forme più circoscritte. Lembolizzazione , con la soppressione del "nido" può ... 10 Giugno 2020fabio riccialfabeto malformazioniAssociazione GirandolagirandolaMalformazione Artero-Venosa ... Terapia: resezione chirurgica della muscolatura coinvolta (scleroterapia inefficace per la scarsa componente vascolare). ...
Cardiopatie caratterizzate da shunt sinistro-destro: *Difetto del setto interatriale (tipo Ostium Secundum) ... Chirurgia Estetica Interventi Chirurgici * Chirurgia Plastica e Ricostruttiva * Centro laser * Dermatologia e Venereologia ... Fistola coronarica artero-venosa *Cor triatriatum *Destrocardia e Mesocardia *Stenosi mitralica congenita ...
linversione dello shunt.. Allascoltazione del cuore il soffio prodotto dal difetto è poco o per niente. udibile per la scarsa ... Una terapia chirurgica palliativa che viene utilizzata con una certa frequenza è. quella di effettuare un cerchiaggio (banding ... complicanze fistole artero-venose * complicanze rigurgito mitralico * complicazioni chiusura difetto setto interatriale ... lo shunt destro-sinistro perché la pressione del ventricolo destro è superiore. a quella del sinistro e il sangue venoso, meno ...
Alla radiografia toracica nello shunt sinistro-destro possiamo trovare. situazioni diverse che sono in genere determinate dal ... canale atrioventricolare terapia chirurgica uomo cane gatto * canale atrioventricolare terapia medica uomo cane e gatto ... complicanze fistole artero-venose * complicanze rigurgito mitralico * complicazioni chiusura difetto setto interatriale ... Con shunt destro-sinistro si può evidenziare dilatazione del ventricolo destro. e arterie polmonari anchesse dilatate e ...

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