Un aspetto della cholinesterases.
L'espressione "colinesterasi" si riferisce a un gruppo di enzimi che catalizzano la rottura dei legami esterei tra l'acetilcolina e altri neurotrasmettitori, facilitandone il riciclo o il metabolismo.
5-carbon straight-chain o branched-chain chetoni.
I composti usati ampiamente come acetilazione, ossidazione e agenti disidratante e alla modifica delle proteine e enzimi.
Un reagente chimico che reagisce con il triptofano e modifica l 'chimicamente porzione di molecole proteiche, usato per il sito attivo enzima studi e altri studi. Noto anche come Koshland' reagente.
Un agente che sostituisce brominating atomi di idrogeno in posizioni benzylic o allylic è utilizzato nell ’ ossidazione di alcoli secondario per i chetoni e controllate energie brominations. (Dal Miall il dizionario di Chimica, quinto Ed; Hawley Condensed Chemical Dictionary, Ed, 12).
Composti contenenti dibenzo-1,4-thiazine. Alcuni sono neuroactive.
Corrosivo ossidante, esplosivo, gasolio e additivo per carburanti per razzi; irritazione del polmone, della pelle che provoca e dichiarato guerra gas. Un utile reagente per studiare la modifica di amminoacidi tirosina residui, in particolare nelle proteine. È stato anche utilizzato per studiare carbanion formazione e per rilevare la presenza di doppio obbligazioni di composti organici.
Un reagente, altamente selettivo per modificare arginyl residui è utilizzato per vari enzimi inibisce selettivamente e funge da inibitore photophosphorylation nel trasferimento di energia.
Farmaci che inibiscono cholinesterases. Il neurotrasmettitore Acetilcolina viene rapidamente idrolizzato, e quindi inattivato, da quando cholinesterases cholinesterases divieto, l ’ azione dell ’ acetilcolina a endogenously rilasciato colinergici sinapsi è potenziato. Gli inibitori delle colinesterasi sono ampiamente utilizzata nella pratica clinica per il potenziamento degli input produttivi per il tratto gastrointestinale e nella vescica urinaria, l'occhio e i muscoli scheletrici; sono usati anche per i loro effetti sul cuore e il sistema nervoso centrale.
Un rilassante muscolare scheletrico quaternaria spesso usata per la forma dell'cloruro o di bromuro di ioduro. E 'un rilassante depolarizzando, in circa 30 secondi e con una durata dell ’ effetto in media tre a cinque minuti. Succinilcolina è usato in chirurgia, anestesia, e altre procedure in cui un breve periodo di rilassamento muscolare.
Un composto inorganico incolore (HONH2) usati per la sintesi e organico da ridurre l'agente, a causa della sua capacità di donare l'ossido di azoto.
Un enzima che catalizza l ’ idrolisi di Acetilcolina di colina e acetato. Nel SNC questo enzima riveste un ruolo nella funzione di collegamenti. CE 3.1.1.7 neuromuscolare periferica.
I composti organici che contengono le (-NH2OH) radicale.
Un conservante per vini, bibite, e succhi di frutta e una dolce esterifying agente.
In medicina, l'allossano è una sostanza chimica che si forma quando l'emoglobina contenente ferro nel sangue reagisce con glucosio e può essere utilizzata come marcatore per misurare il livello di glicemia a lungo termine nei diabetici.
Il prototipo del antidepressivo triciclico. È stato utilizzato in depressione maggiore, distimia, depressione, disturbi bipolari attention-deficit disturbi di panico, agorafobia, e c'è meno effetto sedativo rispetto ad altri membri del gruppo terapeutico.
Un reagente usato per neutralizzare peptide gruppi di terminale.

La pseudocolinesterasi è un enzima presente nel plasma sanguigno che può accelerare la degradazione del succinilcolina, un farmaco comunemente utilizzato in anestesiologia per causare una paralisi muscolare temporanea. In alcune persone, tuttavia, si possono riscontrare livelli molto bassi o assenti di questo enzima, il che può provocare un'attività prolungata del succinilcolina e quindi un'insorgenza tardiva o una durata prolungata della paralisi muscolare.

Questa condizione è nota come "pseudocolinesterasi deficitaria" o "atipica". Le persone con questo disturbo ereditario possono manifestare sintomi quali fascicolazioni muscolari prolungate, rigidità muscolare, iperkalemia (elevati livelli di potassio nel sangue) e aritmie cardiache dopo l'uso di succinilcolina.

La pseudocolinesterasi non deve essere confusa con l'acetilcolinesterasi, un enzima presente a livello della placca neuromuscolare che svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione nervosa e può anche essere inibita dalla succinilcolina.

La colinesterasi è un enzima che facilita la decomposizione dell'acetilcolina, un neurotrasmettitore importante nel sistema nervoso parasimpatico e in alcune funzioni cerebrali. Esistono due forme principali di questo enzima: l'acetilcolinesterasi (AChE) e la butirrilcolinesterasi (BChE). L'AChE si trova principalmente a livello della sinapsi neuromuscolare e nel cervello, dove svolge un ruolo cruciale nella trasmissione degli impulsi nervosi. La BChE, invece, è presente in diversi tessuti corporei, come fegato, reni e plasma sanguigno, e contribuisce principalmente all'eliminazione di sostanze chimiche estranee.

L'attività della colinesterasi può essere misurata attraverso test specifici, che possono essere utilizzati per valutare l'esposizione a determinati agenti chimici o per monitorare la risposta ai farmaci che influenzano questo enzima. Alcuni esempi di tali farmaci includono gli inibitori della colinesterasi, come il donepezil e la galantamina, impiegati nel trattamento della malattia di Alzheimer per aumentare i livelli di acetilcolina nel cervello.

Un'eccessiva inibizione della colinesterasi può causare una condizione nota come sindrome colinergica, caratterizzata da sintomi quali sudorazione eccessiva, nausea, vomito, diarrea, bradicardia, ipotensione, confusione mentale, convulsioni e perdita di coscienza. Questa condizione può verificarsi a seguito dell'esposizione accidentale o intenzionale a sostanze chimiche che inibiscono la colinesterasi, come alcuni pesticidi organofosforici e agenti nervini.

I pentanoni sono una classe specifica di composti organici che contengono una catena carboniosa lineare di cinque atomi di carbonio. Sono anche conosciuti come "pentani" se sono saturi, il che significa che tutti i loro legami chimici sono singoli. Se un pentanone ha uno o più doppi legami, allora è chiamato "penteni" o "dieni pentani", a seconda del numero di doppi legami presenti.

In termini medici, i pentanoni non hanno una particolare rilevanza diretta per la salute umana. Tuttavia, alcuni composti derivati ​​dai pentanoni possono avere implicazioni mediche. Ad esempio, il pentanoato di sodio è talvolta usato come agente diaforetico (che causa la sudorazione) per abbassare la febbre in alcune situazioni cliniche.

È importante notare che alcuni composti derivati ​​dai pentanoni possono essere tossici o dannosi se ingeriti, inalati o assorbiti attraverso la pelle. Pertanto, è necessario maneggiarli con cura e seguire le precauzioni appropriate per ridurre al minimo l'esposizione a tali sostanze chimiche.

In medicina, il termine "anidride acetica" si riferisce ad un composto chimico con la formula bruta (C2H2O3). È anche noto come anidride etandioica. Si tratta di una sostanza inorganica che è un solido bianco, volatile e deliquescente con un odore pungente e irritante.

L'anidride acetica non ha applicazioni dirette in medicina, ma viene utilizzata in diversi processi chimici e farmaceutici per la sintesi di vari composti. Ad esempio, reagisce con l'acqua per formare acido acetico, che è un importante intermedio metabolico negli organismi viventi e viene utilizzato come conservante alimentare e nella produzione di polimeri.

L'esposizione a anidride acetica può causare irritazione agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie. Inalare grandi quantità di questa sostanza può portare a tosse, respiro affannoso e persino edema polmonare. Pertanto, è importante maneggiarla con cura e in un ambiente adeguatamente ventilato.

2-Idrossi-5-Nitrobenzil Bromuro è una sostanza chimica che non ha una definizione medica specifica, poiché non è un composto utilizzato comunemente nel campo medico o farmaceutico. Tuttavia, può essere classificato come un sale di bromuro dell'acido 2-idrossi-5-nitrobenzilico.

La sua formula molecolare è C7H6BrNO4. Questo composto è principalmente utilizzato nella ricerca chimica per la sintesi di altri composti e ha proprietà ottiche non lineari, il che significa che può essere utilizzato in applicazioni fotoniche e optoelettroniche.

Poiché non esiste una definizione medica specifica per questo composto, non ci sono informazioni relative al suo utilizzo in medicina, dosaggio, effetti collaterali o avvertenze.

La bromosuccinimide (N-bromosuccinimide, o NBS) è una sostanza chimica comunemente utilizzata in laboratorio come agente ossidante e bromurante. Non è specificamente una definizione medica, ma può essere usata in alcuni contesti medici o di ricerca biomedica.

La NBS viene spesso utilizzata per introdurre gruppi bromo in molecole organiche, come parte di reazioni chimiche di sintesi. In questo contesto, può essere usata per creare o modificare composti farmaceutici o biologicamente attivi.

Tuttavia, la bromosuccinimide non è un farmaco o una sostanza comunemente utilizzata in ambito medico direttamente. Pertanto, non esiste una definizione medica specifica per questo composto chimico. L'uso di questa sostanza richiede cautela e competenza chimica, poiché può essere dannosa se maneggiata in modo improprio o se ingerita accidentalmente.

Le fenotiazine sono un gruppo di farmaci con proprietà antipsicotiche, antiemetiche e sedative. Agiscono bloccando i recettori dopaminergici nel cervello. Sono state ampiamente utilizzate nel trattamento della schizofrenia e di altri disturbi psicotici, nonché nella nausea e nel vomito indotti da chemioterapia o dopo interventi chirurgici.

Le fenotiazine includono diversi farmaci, come la clorpromazina, la tioridazina, la trifluoperazina e la perfenazina. Possono avere effetti collaterali significativi, come la sedazione, la rigidità muscolare, il tremore e il movimento involontario. In rari casi, possono causare effetti avversi gravi, come la discinesia tardiva o la necrosi della retina.

È importante notare che l'uso delle fenotiazine deve essere strettamente monitorato da un operatore sanitario qualificato a causa dei loro potenziali effetti collaterali e interazioni farmacologiche.

Il tetranitrometano (TNM) è un composto chimico inorganico con la formula N2O4. È un liquido incolore, oleoso e dall'odore pungente. Viene utilizzato come agente oxidante e di azione esplosiva.

In termini medici, il tetranitrometano è stato studiato per le sue proprietà vasocostrittrici e cardiovascolari. È stato utilizzato in passato come farmaco per trattare l'angina di Prinzmetal, una forma di dolore toracico causata da spasmi delle arterie coronarie. Tuttavia, il suo utilizzo è stato abbandonato a causa dei suoi effetti collaterali significativi e del rischio di effetti avversi gravi, come l'insufficienza cardiaca e la morte.

L'esposizione al tetranitrometano può causare irritazione agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie. Inalare grandi quantità di questo composto può portare a tosse, respiro affannoso, dolore toracico e dispnea. L'ingestione o l'assorbimento cutaneo possono causare nausea, vomito, diarrea e danni ai reni. In casi gravi, l'esposizione al tetranitrometano può portare a convulsioni, coma e morte.

La fenilgliossale, nota anche come paratirrosina o p-tirosina metile, è un composto organico che si forma nel corpo umano durante il metabolismo della tirosina, un aminoacido essenziale. Viene convertita in acido muconico e poi eliminata dal corpo attraverso l'urina.

In condizioni patologiche come la fenilchetonuria (PKU), una malattia genetica che colpisce il metabolismo della fenilalanina, un aminoacido essenziale, i livelli di fenilgliossale possono aumentare notevolmente nel sangue e nelle urine. Ciò può portare a complicazioni neurologiche e cognitive se non trattata in modo adeguato con una dieta speciale a basso contenuto di fenilalanina.

La fenilgliossale è anche utilizzata come marcatore per la diagnosi della PKU e per monitorare l'efficacia del trattamento. Inoltre, viene utilizzata in alcuni test di laboratorio per rilevare la presenza di tirosina nelle urine.

In sintesi, la fenilgliossale è un composto che si forma durante il metabolismo della tirosina e può essere utilizzato come marcatore per la diagnosi e il monitoraggio della fenilchetonuria (PKU), una malattia genetica che colpisce il metabolismo della fenilalanina.

Gli inibitori della colinesterasi sono un gruppo di farmaci che bloccano l'attività dell'enzima colinesterasi, impedendogli di scomporre l'acetilcolina, un neurotrasmettitore importante nel sistema nervoso parasimpatico e nel muscolo scheletrico. Di conseguenza, i livelli di acetilcolina aumentano, il che porta all'attivazione dei recettori colinergici e all'innesco di una risposta parasimpatica o alla stimolazione della contrazione muscolare.

Questi farmaci sono utilizzati nel trattamento di diverse condizioni mediche, come la miastenia gravis, una malattia neuromuscolare caratterizzata da una debolezza muscolare progressiva, e il glaucoma, una condizione oculare che provoca un aumento della pressione intraoculare. Inoltre, sono anche utilizzati come antidoti per i gas nervini, agenti chimici altamente tossici che agiscono inibendo l'attività della colinesterasi e causando sintomi simili a quelli di una overdose da inibitori della colinesterasi.

Gli effetti collaterali degli inibitori della colinesterasi possono includere nausea, vomito, diarrea, aumento della salivazione, sudorazione e broncospasmo. In dosi elevate o in presenza di fattori di rischio specifici, possono verificarsi effetti più gravi, come convulsioni, depressione respiratoria e arresto cardiaco. Pertanto, è importante che questi farmaci siano utilizzati sotto la stretta supervisione medica e che vengano monitorati attentamente i livelli di acetilcolina e gli effetti collaterali durante il trattamento.

La succinilcolina è un farmaco neuromuscolare depolarizzante utilizzato comunemente nella pratica anestesiologica per indurre la relaxazione scheletrica durante l'intubazione endotracheale e altri procedimenti chirurgici che richiedono la paralisi muscolare.

La sua struttura chimica è simile all'acetilcolina, il neurotrasmettitore naturale del sistema nervoso parasimpatico e simpatico pregangliare. Agisce quindi come un agonista dei recettori nicotinici dell'acetilcolina a livello della placca motoria, determinando la depolarizzazione del muscolo scheletrico e la conseguente paralisi.

L'effetto della succinilcolina dura solitamente solo pochi minuti (circa 5-10 minuti), a causa dell'attivazione di un meccanismo di feedback negativo che porta alla sua idrolisi rapida da parte della colinesterasi plasmatica.

Gli effetti avversi della succinilcolina possono includere iperkaliemia, miopatia distale e rabdomiolisi, in particolare in pazienti con traumi muscolari, ustioni o patologie neuromuscolari preesistenti. Pertanto, il suo utilizzo deve essere attentamente valutato e monitorato in queste popolazioni di pazienti.

L'idrossilamina è una sostanza chimica con la formula NH2OH. In un contesto medico, si riferisce spesso alla forma acquosa (idratata) dell'idrossilammina, che è una soluzione di idrossilammina in acqua.

L'idrossilamina è considerata un agente riducente, il che significa che può donare elettroni ad altre sostanze chimiche. Questa proprietà lo rende utile in alcuni ambiti della medicina e della ricerca scientifica. Ad esempio, l'idrossilammina è talvolta utilizzata come agente riducente nei processi di colorazione istologica per evidenziare specifiche caratteristiche dei tessuti.

Tuttavia, l'uso dell'idrossilamina e dei suoi derivati deve essere esercitato con cautela a causa della loro potenziale tossicità. L'esposizione all'idrossilamina può causare effetti avversi come irritazione cutanea, delle mucose e degli occhi, nonché danni ai globuli rossi se assunta per via orale o inalatoria. Pertanto, l'uso di idrossilammina deve essere strettamente controllato e monitorato sotto la supervisione di un professionista sanitario qualificato.

L'acetilcolinesterasi è un enzima importante presente nel corpo umano, che svolge un ruolo cruciale nella trasmissione dei segnali nervosi. Più specificamente, questo enzima è responsabile della degradazione dell'acetilcolina, un neurotrasmettitore che permette la comunicazione tra le cellule nervose (neuroni).

L'acetilcolinesterasi catalizza la reazione chimica che divide l'acetilcolina in due molecole più piccole: acetato e colina. Questo processo consente di interrompere rapidamente la trasmissione del segnale nervoso, permettendo al sistema nervoso di funzionare in modo efficiente ed efficace.

L'inibizione dell'acetilcolinesterasi è il meccanismo d'azione di alcuni farmaci utilizzati per trattare diverse condizioni mediche, come la miastenia gravis e la demenza senile. Questi farmaci aumentano i livelli di acetilcolina nel cervello, migliorando così la trasmissione dei segnali nervosi e alleviando i sintomi della malattia.

Tuttavia, l'uso prolungato o improprio di questi farmaci può portare a effetti collaterali indesiderati, come crampi muscolari, nausea, sudorazione eccessiva, aumento della salivazione e problemi respiratori. Inoltre, l'eccessiva inibizione dell'acetilcolinesterasi può causare una condizione pericolosa per la vita chiamata overdose da colina, che richiede un trattamento medico immediato.

Le idrossilamine sono composti organici con la struttura generale R-NH-OH, dove R rappresenta un gruppo radicale. Si tratta di composti instabili che possono decomporsi facilmente, rilasciando gas e formando altri composti.

Le idrossilamine hanno diverse applicazioni in chimica e in biologia. In medicina, i derivati delle idrossilamine sono utilizzati come farmaci, ad esempio la fenelzina e la tranylcypromina, che sono inibitori della monoamino ossidasi (MAO) usati nel trattamento della depressione. Tuttavia, l'uso di questi farmaci richiede cautela a causa del rischio di effetti collaterali gravi, come l'ipertensione e le crisi ipertensive.

E' importante notare che l'esposizione alle idrossilamine o ai loro derivati può causare reazioni avverse, compresi danni al fegato e ai reni, nonche' effetti cancerogeni. Pertanto, l'uso di queste sostanze deve essere strettamente controllato e monitorato da un medico qualificato.

Il pirocarbonato di dietile, chimicamente noto come dietil esteredipirrolidina carbodimide, è un composto organico utilizzato in reazioni di accoppiamento chimico come agente condensante. Non ha applicazioni dirette in medicina, sebbene possa essere impiegato nella sintesi di alcuni farmaci o molecole bioattive.

La sua struttura chimica è costituita da due unità di pirrolidina unite ad un atomo di carbonio centrale, a cui sono legati due gruppi etile. Quando reagisce con ammine primarie o secondarie, forma un legame ammidico e rilascia una molecola di carbossilato.

Come per qualsiasi sostanza chimica, l'uso improprio del pirocarbonato di dietile può comportare rischi per la salute, tra cui irritazioni cutanee, oculari e respiratorie. Pertanto, è importante maneggiarlo con cautela e seguire le appropriate precauzioni durante l'utilizzo in ambiente di laboratorio o industriale.

La parola "allossano" non è una definizione medica standard o un termine comunemente utilizzato nel campo medico. Tuttavia, in chimica organica, "allossano" si riferisce a un gruppo funzionale contenente un anello a sei atomi di carbonio con due gruppi carbossilici e un gruppo chetone.

In alcuni casi, il termine "allossanosi" può essere usato per descrivere una condizione medica rara chiamata galattosemia, che è causata da una carenza dell'enzima galattosio-1-fosfato uridiltransferasi. Questa carenza enzimatica porta all'accumulo di galattosio e allossano nel corpo, che possono danneggiare i reni e il sistema nervoso centrale.

Tuttavia, è importante notare che "allossano" non è una definizione medica standard o un termine comunemente usato per descrivere questa condizione, ed è sempre meglio consultare un professionista della salute o un medico per qualsiasi preoccupazione o domanda di natura medica.

L'imipramina è un farmaco appartenente alla classe degli antidepressivi triciclici (TCA). Viene utilizzato principalmente per il trattamento della depressione, ma può anche essere impiegato per gestire altri disturbi mentali come l'ansia e i disturbi bipolari.

Il meccanismo d'azione dell'imipramina si basa sull'inibizione della ricaptazione della noradrenalina e della serotonina, due neurotrasmettitori implicati nella regolazione dell'umore. Ciò comporta un aumento della concentrazione di queste sostanze chimiche nel cervello, contribuendo a migliorare l'umore e ad alleviare i sintomi depressivi.

Gli effetti collaterali dell'imipramina possono includere secchezza della bocca, stipsi, vertigini, sonnolenza, aumento di peso, ritenzione urinaria e cambiamenti nel desiderio sessuale. In alcuni casi, possono verificarsi effetti collaterali più gravi come aritmie cardiache, pressione alta e convulsioni.

Prima di iniziare la terapia con imipramina, è importante informare il medico di eventuali altre condizioni mediche preesistenti o di altri farmaci assunti, poiché l'imipramina può interagire con altri medicinali e influenzare negativamente la salute. Inoltre, l'imipramina non deve essere utilizzata in gravidanza o durante l'allattamento al seno a meno che non sia strettamente necessario e sotto la supervisione di un medico.

L'acido trinitrobenzensolfonico, noto anche come TNBS o picrato di sodio, è una polvere cristallina inodore di colore giallo chiaro che viene comunemente utilizzata nella ricerca scientifica come agente alchilante e nitrante.

Tuttavia, non si tratta di un termine medico di uso comune e la sua applicazione clinica è limitata. In passato, è stato occasionalmente utilizzato in terapie sperimentali per il cancro, ma a causa dei suoi effetti collaterali tossici e della difficoltà di dosaggio, non è più considerato un trattamento adeguato.

L'esposizione all'acido trinitrobenzensolfonico può causare ustioni chimiche severe e danni ai tessuti, pertanto deve essere maneggiato con estrema cautela. In caso di contatto con la pelle o gli occhi, è necessario risciacquare immediatamente e ampiamente con acqua. Se ingerito o inalato, consultare immediatamente un medico.

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