La presenza di batteri nelle urine che di solito bacteria-free. Questi batteri vengono dal TRACT urinario e non sono contaminanti nei tessuti circostanti. Batteriuria sia sintomatica che asintomatica bacteriuria. E 'un indicatore di infezione del tratto urinario.
Risposte infiammatorie di epitelio dell ’ apparato TRACT di invasioni microbica. Sono spesso infezioni batteriche con associata BACTERIURIA e piuria.
La presenza di globuli bianchi (leucociti) nelle urine. E 'spesso associati a infezioni batteriche delle vie urinarie. Piuria senza BACTERIURIA possono essere causate da tubercolosi, pietre, o il cancro.
Esame delle urine di chimica, fisica, o microscopiche, analisi delle urine che abitualmente includono eseguire test di screening chimica, per capire la gravita 'specifica, osservando ogni colore inusuale o odore, screening per bacteriuria, e aver esaminato i sedimenti microscopici.
Infezione del rene con specie di Mycobacterium.
Liquido sottoprodotto di escrezione prodotto nei reni, temporaneamente conservata nella vescica fino alla dimissione dall'uretra.
Piccole parti di materiale ingravidata o rminite con una sostanza usata per produrre una reazione chimica. Le strisce sono utilizzati per individuare, misurare, produco, ecc., altre sostanze. (Dal 28 Dorland cura di),
Infiammazione della vagina. E 'caratterizzato da prurito e minzione dolorosa.
Una condizione cronica infiammatoria del rene che determina distruzione renale diffusa grossolanamente ingrossato e disfunzioni renali associate a nefrolitiasi e calcoli.
La comparsa di un quantitativo abnorme di GLUCOSIO nelle urine, come più di 500 mg / die in pazienti adulti, può essere dovuta ad iperglicemia o difetti genetici nella RENAL riassorbimento renale (glicosuria).
Infiammazione del tessuto interstiziale del rene. Questo termine è generalmente usato per l ’ infiammazione e / o di rene tubuli interstitium circostanti. Per l ’ infiammazione di velocità, vedere glomerulonefrite. Interstitium infiltrazione di cellule infiammatorie, nel compartimento interstiziale provoca l'edema, aumento spazi tra i e disfunzione renale tubulare, tubuli.
L'esterasi è un enzima che catalizza l'idrolisi delle esteri, producendo acidi carbossilici e alcoli.
Infiammazione della vescica urinaria, per cause batteriche o non-bacterial cistite è di solito associata a minzione dolorosa), aumento della frequenza (disuria, urgenza, e dolore sul bacino.
Uno, febbrile delle condizioni associate a edema linfonodi cervicali nei neonati e nei bambini, la preside sono febbre, congestione della congiuntiva oculare, arrossamento del cavo orale, alle labbra e lingua protuberanza di lingua, edema o eritema delle estremità.
Tecniche usate a studiare batteri.
Errata diagnosi dopo l ’ esame clinico o tecnica procedure di diagnosi.
Un Anormale innalzamento della temperatura corporea, solitamente a seguito di un processo patologico.
Classificazione binario misure per valutare i risultati del test di sensibilità o ricordare la percentuale di vero positivi. Specificità è la probabilità di correttamente determinare l 'assenza di una condizione. (Di Ieri, dizionario di Epidemiologia, secondo Ed)
Lavora con informazioni articoli su argomenti in ogni campo della conoscenza, di solito organizzate in ordine alfabetico, o un lavoro simile limitata ad un particolare campo o soggetto. (Dal ALA glossary of Library and Information Science, 1983)
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La batteriuria è una condizione medica in cui batteri sono presenti nella urina. In condizioni normali, la urina è sterile e non dovrebbe contenere alcun tipo di batteri. Tuttavia, in presenza di batteriuria, i batteri sono rilevabili nelle urine.

La batteriuria può verificarsi per diversi motivi, come ad esempio un'infezione del tratto urinario (ITU). Le donne sono più suscettibili alle ITU rispetto agli uomini a causa della loro anatomia, con l'uretra più corta e vicina all'ano.

I sintomi di una ITU possono includere dolore o bruciore durante la minzione, necessità frequente di urinare, dolore addominale o pelvico, febbre e brividi. Tuttavia, alcune persone con batteriuria non presentano sintomi, soprattutto se si tratta di un'infezione asintomatica delle vie urinarie (IVU).

La diagnosi di batteriuria viene effettuata attraverso l'esame delle urine, che può rilevare la presenza di batteri e identificarne il tipo. Il trattamento della batteriuria dipende dalla causa sottostante. Se è causata da un'ITU, di solito viene trattata con antibiotici.

È importante trattare tempestivamente la batteriuria per prevenire complicanze come la pielonefrite (un'infezione del rene) o la sepsi (una risposta infiammatoria sistemica grave). Le persone con fattori di rischio per le ITU, come le donne in gravidanza o gli anziani, dovrebbero essere sottoposte a screening regolari per la batteriuria.

Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono infezioni che colpiscono una o più parti del tratto urinario, che include reni, ureteri, vescica e uretra. Solitamente sono causate da batteri, ma possono anche essere il risultato di funghi o virus. La maggior parte delle IVU sono dovute a batteri presenti normalmente nell'intestino, come l'Escherichia coli.

Le donne hanno un rischio maggiore di sviluppare IVU rispetto agli uomini, principalmente a causa della loro anatomia. Nelle donne, l'uretra è più corta e situata vicino all'ano, rendendo più facile per i batteri entrare nella vescica.

I sintomi comuni di IVU includono dolore o bruciore durante la minzione, frequente desiderio di urinare, dolore addominale o pelvico, nausea, febbre e brividi in caso di infezioni renali.

La diagnosi di IVU si basa solitamente sull'esame delle urine per identificare la presenza di batteri o globuli bianchi. In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori test, come ecografie o TAC, per valutare l'entità dell'infezione e determinare se ci sono complicazioni.

Le IVU possono essere trattate con antibiotici per eliminare i batteri che causano l'infezione. In generale, le infezioni non complicate si risolvono entro pochi giorni di terapia antibiotica. Tuttavia, le forme più gravi o ricorrenti possono richiedere trattamenti più aggressivi e un follow-up medico regolare.

La piuria è un termine medico che descrive la presenza di pus nelle urine. Il pus è un liquido giallastro o verde composto da globuli bianchi, batteri e detriti cellulari che si forma quando il sistema immunitario combatte un'infezione.

Nel contesto delle urine, la piuria può essere un segno di infiammazione o infezione del tratto urinario (ITU). Le cause più comuni di piuria includono batteri, funghi o virus che infettano il tratto urinario. Altre possibili cause possono includere malattie renali, lesioni o anomalie congenite del tratto urinario.

La presenza di piuria può essere rilevata attraverso un esame delle urine, che misura la quantità di leucociti (globuli bianchi) nelle urine. Una conta elevata di leucociti nelle urine è spesso indicativa di piuria. Tuttavia, una piccola quantità di leucociti nelle urine può essere presente anche in assenza di malattia e non sempre indica la presenza di un'infezione.

La piuria richiede ulteriori indagini per determinare la causa sottostante e per stabilire il trattamento appropriato. Il medico può prescrivere antibiotici o altri farmaci per trattare l'infezione, a seconda della causa specifica. In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori test di imaging o procedure per valutare la gravità dell'infezione e per pianificare il trattamento.

L'esame dell'urina, noto anche come urinalisi, è un test di laboratorio comunemente utilizzato per valutare la composizione chimico-fisica delle urine e rilevare eventuali cellule, batteri o altre particelle presenti. L'esame dell'urina può fornire informazioni preziose su diversi aspetti della salute, tra cui il funzionamento dei reni, del tratto urinario e di altri organi interni.

Un esame dell'urina standard comprende generalmente i seguenti elementi:

1. **Aspetto visivo**: L'urina viene dapprima osservata a occhio nudo per valutarne il colore, la trasparenza e l'eventuale presenza di sedimenti o altre anomalie visibili.

2. **pH**: Il pH dell'urina misura l'acidità o alcalinità delle urine. I valori normali variano generalmente tra 4,5 e 8.

3. **Densità/Specificità**: Questo valore indica la concentrazione delle urine, cioè quanta sostanza è presente disciolta in un dato volume di urina. I valori normali variano generalmente tra 1005 e 1035.

4. **Proteine**: Normalmente, nelle urine sono presenti tracce di proteine, tuttavia livelli elevati possono indicare danni ai reni o altre condizioni patologiche.

5. **Glucosio**: La presenza di glucosio nelle urine può essere un segno di diabete non controllato o di altri disturbi del metabolismo dei carboidrati.

6. **Corpi chetonici**: Questi composti si formano quando il corpo brucia i grassi per l'energia al posto dei carboidrati, come può accadere in caso di digiuno prolungato o diabete non controllato.

7. **Nitriti**: I nitriti nelle urine possono essere un segno di infezione del tratto urinario.

8. **Sangue**: La presenza di sangue nelle urine può indicare danni ai reni, infezioni del tratto urinario o altre condizioni mediche.

9. **Bilirubina**: Questo pigmento si forma quando il fegato elabora l'emoglobina delle cellule rosse del sangue disciolte. Livelli elevati di bilirubina nelle urine possono essere un segno di malattia epatica o della colecisti.

10. **Urobilinogeno**: Questo composto si forma quando la bilirubina viene scomposta dai batteri nell'intestino. Livelli elevati di urobilinogeno possono essere un segno di ittero o di malattia epatica.

11. **Leucociti**: I leucociti (globuli bianchi) nelle urine possono indicare un'infezione del tratto urinario.

12. **Batteri**: La presenza di batteri nelle urine può essere un segno di infezione del tratto urinario.

Questi test vengono eseguiti per diagnosticare e monitorare le condizioni mediche che possono influenzare la funzionalità renale, come il diabete, l'ipertensione arteriosa e le malattie renali croniche. I risultati dei test delle urine vengono interpretati in base ai valori di riferimento stabiliti dal laboratorio che ha eseguito i test.

## Come si fa il test?

Il campione di urina viene raccolto in un contenitore sterile e inviato al laboratorio per l'analisi. Il paziente deve seguire le istruzioni fornite dal medico o dal personale sanitario per la raccolta del campione, che possono includere il lavaggio della zona genitale prima della raccolta e la raccolta di urina media (dopo aver svuotato completamente la vescica).

## Quali sono i rischi associati al test?

Il test delle urine è generalmente sicuro e non presenta rischi significativi. Tuttavia, se il campione di urina viene raccolto con un catetere, ci possono essere alcuni rischi associati alla procedura, come infezioni del tratto urinario o lesioni ai tessuti.

## Informazioni importanti

Il test delle urine è solo una parte della valutazione complessiva della salute renale e non può diagnosticare tutte le malattie renali. Il medico può richiedere ulteriori esami, come la scintigrafia renale o l'ecografia renale, per confermare la diagnosi.

Inoltre, alcuni farmaci e cibi possono influenzare i risultati dei test delle urine, quindi è importante informare il medico di eventuali farmaci assunti o cambiamenti nella dieta prima del test.

La tubercolosi renale, nota anche come malattia renale tubercolare, è una forma specifica di tubercolosi che colpisce un organo specifico, i reni. Si verifica quando Mycobacterium tuberculosis, il batterio responsabile della tubercolosi, infetta uno o entrambi i reni.

Il processo inizia solitamente con l'infezione dei polmoni (tubercolosi polmonare), che poi si diffonde attraverso il flusso sanguigno ad altri organi del corpo, inclusi i reni. Tuttavia, è anche possibile che l'infezione raggiunga direttamente i reni attraverso le vie urinarie.

I sintomi della tubercolosi renale possono includere dolore ai fianchi, sangue nelle urine, febbre, brividi, sudorazione notturna, perdita di peso involontaria e affaticamento. Nei casi avanzati, può causare insufficienza renale.

La diagnosi di solito viene effettuata tramite esami delle urine, radiografie, TC o risonanza magnetica, e talvolta è necessaria una biopsia renale. Il trattamento prevede generalmente l'uso prolungato di farmaci antitubercolari multipli per uccidere il batterio. Se non trattata, la tubercolosi renale può essere grave e persino fatale.

In medicina, l'urina è definita come una secrezione liquida prodotta dai reni, che vengono poi rilasciati nell'uretere e immagazzinati nella vescica prima dell'espulsione dal corpo attraverso l'uretra durante il processo di minzione. L'urina è il sottoprodotto finale del metabolismo renale, dove le sostanze di rifiuto, come urea, creatinina, acido urico e altre tossine, vengono filtrate dal sangue e quindi concentrate nell'urina. Inoltre, l'urina contiene anche altri composti come elettroliti (sodio, potassio, cloruro), acqua e vari componenti organici in tracce. La composizione dell'urina può fornire informazioni importanti sulla funzione renale e sullo stato di salute generale del corpo.

Le "strisce reattive" sono strumenti diagnostici utilizzati per testare la presenza di determinati composti o sostanze in un campione fornito, ad esempio urina, sangue o saliva. Solitamente si presentano come sottili strisci di plastica o carta con piccoli riquadri reattivi posizionati su di essi. Ogni riquadro contiene una sostanza chimica specifica che reagisce a un composto target, come glucosio, proteine, corpi chetonici, nitriti, leucociti o sangue.

Quando il campione viene applicato al riquadro, la sostanza chimica reattiva interagisce con il composto target e produce un cambiamento visibile, come un'alterazione del colore, che può essere confrontata con una scala cromatica fornita per interpretare il risultato. Queste strisce sono ampiamente utilizzate in ambito medico e domestico per monitorare condizioni di salute, diagnosticare malattie o valutare la risposta a un trattamento specifico.

Tuttavia, è importante notare che l'affidabilità delle strisce reattive dipende dalla loro corretta conservazione, dall'esecuzione del test e dall'interpretazione dei risultati, pertanto dovrebbero essere utilizzate seguendo le istruzioni del produttore e preferibilmente sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.

La vulvite è un termine medico che descrive l'infiammazione della vulva, la zona esterna dei genitali femminili che include le piccole labbra, le grandi labbra e il clitoride. Questa condizione può causare prurito, bruciore, dolore, arrossamento, gonfiore o cambiamenti nella pelle della vulva. La vulvite può essere causata da una varietà di fattori, come infezioni (batteriche, fungine o virali), reazioni allergiche o irritative a prodotti per l'igiene personale, detergenti, vestiti stretti o biancheria intima sintetica, rapporti sessuali dolorosi o non protetti, cambiamenti ormonali o malattie della pelle. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci antinfiammatori, antibiotici, antimicotici o corticosteroidi, nonché l'evitare di fattori scatenanti noti. Se si sospetta una vulvite, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento appropriati.

La pielonefrite xantogranulomatosa è un'infrequente malattia infiammatoria renale cronica, caratterizzata da lesioni granulomatose a lenta progressione e da infiltrazione di cellule xantine-diverse (cellule foam o cellule schiumose) all'interno del parenchima renale.

Questa condizione è spesso associata a infezioni ricorrenti delle vie urinarie, specialmente causate da batteri della specie Proteus mirabilis e Klebsiella pneumoniae. La malattia può colpire persone di tutte le età, ma è più comunemente diagnosticata nei bambini e negli anziani.

I sintomi possono includere dolore addominale o lombare, febbre, brividi, nausea, vomito, malessere generale e alterazioni delle urine (come la presenza di sangue o pus). Nei casi più gravi, può verificarsi insufficienza renale cronica.

La diagnosi viene effettuata mediante l'esame microscopico di un campione di tessuto renale (biopsia), che mostra la presenza di granulomi xantici composti da cellule schiumose, cellule giganti multinucleate e linfociti.

Il trattamento della pielonefrite xantogranulomatosa prevede generalmente una combinazione di antibiotici a lungo termine per controllare l'infezione e immunosoppressori per ridurre l'infiammazione. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere le lesioni renali.

La glicosuria è una condizione medica in cui il glucosio (zucchero) viene rilevato nelle urine. In individui sani, i reni filtrano il sangue e riassorbono tutto il glucosio prima che le urine vengano prodotte. Tuttavia, quando la concentrazione di glucosio nel sangue supera la capacità di riassorbimento del tubulo renale prossimale (circa 180-200 mg/dL), il glucosio in eccesso viene riversato nelle urine. Questo fenomeno si verifica più comunemente nei diabetici, soprattutto se non controllano adeguatamente i loro livelli di zucchero nel sangue.

La presenza di glicosuria può essere un indicatore importante di disturbi metabolici sottostanti, come il diabete mellito o altre condizioni che causano iperglicemia prolungata. Tuttavia, è importante notare che la glicosuria da sola non conferma una diagnosi di diabete e dovrebbe essere valutata insieme ad altri fattori, come i livelli di glucosio nel sangue a digiuno e la tolleranza al glucosio.

La nefrite interstiziale è un termine usato per descrivere un'infiammazione del tessuto connettivo (interstizio) che circonda i tubuli renali. Questa condizione può causare danni ai tubuli renali e compromettere la funzione renale.

La nefrite interstiziale può essere acuta o cronica e può essere causata da diversi fattori, come infezioni, esposizione a farmaci tossici, malattie autoimmuni o altre condizioni mediche sottostanti. I sintomi della nefrite interstiziale possono includere dolore addominale, nausea, vomito, febbre, brividi, sangue nelle urine, edema (gonfiore) e aumento della frequenza delle minzioni.

La diagnosi di nefrite interstiziale si basa solitamente sull'esame delle urine, sui test di imaging come la ecografia o la TAC, e sulla biopsia renale. Il trattamento dipende dalla causa sottostante della condizione e può includere farmaci antinfiammatori, corticosteroidi, immunosoppressori o altri farmaci specifici per la causa sottostante. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento di supporto, come la dialisi, se la funzione renale è gravemente compromessa.

L'esterasi è un enzima che catalizza la idrolisi dei diversi esteri, prodotti durante il processo enzimatico noto come esterificazione. Questa reazione produce alcol e acidi organici. L'esempaio più conosciuto di esterasi è la lipasi, un enzima digestivo che scompone i grassi (lipidi) ingeriti nella forma di trigliceridi in glicerolo e acidi grassi.

Le esterasi sono presenti in diversi tessuti e organi del corpo umano, come il pancreas, il fegato, i reni e il sistema nervoso centrale. Hanno un ruolo importante nella digestione, nel metabolismo e nell'eliminazione delle sostanze tossiche.

Inoltre, le esterasi sono utilizzate anche in ambito clinico come marcatori enzimatici per la diagnosi di alcune patologie, come ad esempio l'infarto miocardico acuto (dove si rileva un aumento dell'attività della creatinchinasi-MB e della troponina I), o per monitorare il danno renale (aumento dell'attività delle N-acetil-β-D-glucosaminidasi).

La cistite è un'infiammazione della vescica, che può essere causata da batteri, funghi o virus. Tuttavia, il tipo più comune di cistite è quello batterico, noto come cistite batterica. Nella maggior parte dei casi, l'infezione è causata dal batterio Escherichia coli (E. coli), che risiede normalmente nell'intestino umano ma può fuoriuscire e raggiungere la vescica attraverso l'uretra.

I sintomi della cistite possono includere:
- Bruciore o dolore durante la minzione
- Minzione frequente o urgente
- Dolore addominale o pelvico inferiore
- Sensazione di pressione nella zona pelvica
- Urina torbida, dall'odore forte o con tracce di sangue
- Nausea o vomito (in casi più gravi)

La cistite batterica è più comune nelle donne che negli uomini, a causa della breve lunghezza dell'uretra femminile e alla sua prossimità all'ano. Altre persone a rischio di sviluppare la cistite includono gli anziani, le persone con problemi strutturali o funzionali del tratto urinario, e coloro che hanno un sistema immunitario indebolito.

La diagnosi di cistite si basa solitamente sull'esame delle urine per identificare la presenza di batteri o globuli bianchi. Il trattamento prevede generalmente l'uso di antibiotici per eliminare l'infezione batterica, insieme a misure di supporto come idratazione adeguata e sollievo dal dolore. In casi più gravi o ricorrenti, possono essere necessari ulteriori esami e trattamenti.

La sindrome mucocutanea linfonodale (MCLS) è una rara condizione infiammatoria che interessa la pelle e i linfonodi. Essa si manifesta clinicamente con lesioni cutanee ricorrenti, febbre e ingrossamento dei linfonodi.

Le lesioni cutanee sono caratterizzate da papule, vescicole o pustole che possono apparire su diverse parti del corpo, ma prevalentemente sulla mucosa orale, congiuntiva e genitale, così come sulle estremità delle dita. Queste lesioni possono causare prurito, dolore o bruciore.

L'MCLS è spesso associata ad infezioni virali ricorrenti, come l'herpes simplex virus (HSV) o il virus varicella-zoster (VZV). Tuttavia, la causa esatta della sindrome non è ancora del tutto chiara.

La diagnosi di MCLS si basa sui sintomi clinici e sui risultati di test di laboratorio, come il dosaggio degli anticorpi specifici per i virus associati alla sindrome. La terapia prevede generalmente l'uso di farmaci antivirali e immunomodulanti, ma può variare a seconda della gravità dei sintomi e della risposta individuale al trattamento.

Le tecniche batteriologiche sono un insieme di procedure e metodi utilizzati in microbiologia per isolare, coltivare, identificare e studiare i batteri. Queste tecniche includono:

1. Metodo di streaking o semina su agar: Questo metodo viene utilizzato per isolare un singolo ceppo batterico da un campione misto. Un'inocula batterica viene trascinata con un'asticella sterile su una piastra di agar in diversi orientamenti, creando linee parallele che si diramano da una fonte iniziale di inoculo.

2. Coltura su liquido: Questa tecnica consiste nell'inoculare un campione batterico in un tubo di terreno liquido (brodo). Ciò consente la crescita dei batteri in un ambiente privo di ossigeno o con una concentrazione limitata di ossigeno, a seconda del tipo di brodo utilizzato.

3. Incubazione: Dopo l'inoculazione, i campioni vengono incubati in condizioni controllate di temperatura, umidità e gas atmosferici per favorire la crescita batterica. Le condizioni dipendono dal tipo di batterio che si sta studiando.

4. Identificazione batterica: Vengono eseguite una serie di test biochimici e sierologici per identificare il ceppo batterico in base alle sue caratteristiche morfologiche, biochimiche e immunologiche. Alcuni di questi test includono la determinazione della forma, del movimento e del colore dei batteri, nonché la produzione di enzimi e tossine specifiche.

5. Test di sensibilità antimicrobica: Vengono eseguiti per determinare la suscettibilità di un ceppo batterico a diversi antibiotici. Questo può essere fatto utilizzando metodi quali il disco di diffusione, il metodo del brodo in tubo o il metodo di diluizione in agar.

6. Conservazione dei campioni: I campioni vengono conservati in condizioni appropriate per future analisi e ricerche. Ciò può essere fatto mediante congelamento o essiccazione, a seconda del tipo di batterio.

Gli errori diagnostici si riferiscono a inaccuratezze, omissioni o ritardi nel processo di formulazione di un giudizio clinico sulla condizione medica di un paziente. Questi errori possono verificarsi a diversi livelli, come ad esempio nella raccolta e interpretazione dei dati clinici, nella formulazione delle ipotesi diagnostiche o nel prendere decisioni relative alla gestione del paziente.

Gli errori diagnostici possono avere conseguenze negative sulla salute dei pazienti, compresi trattamenti inappropriati o assenti, danni ai tessuti o agli organi, e persino la morte. Essi possono essere causati da una varietà di fattori, come la mancanza di conoscenze mediche adeguate, la disattenzione, la fretta, le distrazioni, la scarsa comunicazione tra i membri del team di cura, e la carenza di risorse.

È importante notare che gli errori diagnostici non sono sempre evitabili, ma possono essere ridotti attraverso l'adozione di misure preventive, come ad esempio la promozione di una cultura della sicurezza e dell'apprendimento continuo all'interno delle istituzioni sanitarie, l'implementazione di procedure standardizzate per la raccolta e l'interpretazione dei dati clinici, e la promozione di una comunicazione aperta e trasparente tra i membri del team di cura e con i pazienti.

La febbre è un segno clinico, non una malattia, caratterizzata da un aumento della temperatura corporea centrale al di sopra del range normale di 36-37°C (96,8-98,6°F). È generalmente una risposta difensiva dell'organismo a varie infezioni, infiammazioni o altre condizioni patologiche. La febbre è regolata dal sistema nervoso centrale, più precisamente dall'ipotalamo, che agisce come un termostato corporeo. Quando la febbre si verifica, l'ipotalamo aumenta il punto di set point, causando la sudorazione, i brividi e altri meccanismi per aumentare la temperatura corporea. È importante notare che la febbre in sé non è dannosa, ma può essere un segno di una condizione sottostante più grave che richiede attenzione medica.

In medicina, sensibilità e specificità sono due termini utilizzati per descrivere le prestazioni di un test diagnostico.

La sensibilità di un test si riferisce alla sua capacità di identificare correttamente i pazienti con una determinata condizione. Viene definita come la probabilità che il test dia un risultato positivo in presenza della malattia. In formula, è calcolata come:

Sensibilità = Numero di veri positivi / (Numero di veri positivi + Numero di falsi negativi)

Un test con alta sensibilità evita i falsi negativi, il che significa che se il test è positivo, è molto probabile che il paziente abbia effettivamente la malattia. Tuttavia, un test ad alto livello di sensibilità può anche avere un'alta frequenza di falsi positivi, il che significa che potrebbe identificare erroneamente alcuni individui sani come malati.

La specificità di un test si riferisce alla sua capacità di identificare correttamente i pazienti senza una determinata condizione. Viene definita come la probabilità che il test dia un risultato negativo in assenza della malattia. In formula, è calcolata come:

Specificità = Numero di veri negativi / (Numero di veri negativi + Numero di falsi positivi)

Un test con alta specificità evita i falsi positivi, il che significa che se il test è negativo, è molto probabile che il paziente non abbia la malattia. Tuttavia, un test ad alto livello di specificità può anche avere un'alta frequenza di falsi negativi, il che significa che potrebbe mancare alcuni casi di malattia vera.

In sintesi, la sensibilità e la specificità sono due aspetti importanti da considerare quando si valuta l'accuratezza di un test diagnostico. Un test con alta sensibilità è utile per escludere una malattia, mentre un test con alta specificità è utile per confermare una diagnosi. Tuttavia, nessuno dei due parametri da solo fornisce informazioni sufficienti sull'accuratezza complessiva del test, ed entrambi dovrebbero essere considerati insieme ad altri fattori come la prevalenza della malattia e le conseguenze di una diagnosi errata.

"Encyclopedias as Topic" non è una definizione medica. È in realtà una categoria o un argomento utilizzato nella classificazione dei termini medici all'interno della Medical Subject Headings (MeSH), una biblioteca di controllo dell'vocabolario controllato utilizzata per l'indicizzazione dei documenti biomedici.

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