Un piede deforme in cui il piede è plantarflexed, invertite e adducted.
Bende fatta di fibra di vetro, plastica, o bendaggi impregnati con del gesso utilizzato per l ’ immobilizzazione di varie parti del corpo in caso di dislocazione e fratture, ferite infette, in confronto con - Ingessature finte, lancia fatta di fibra di vetro o plastica sono leggeri, radiolucent, capace di sopportare l'umidita ', e meno rigido.
Divisione chirurgica di un tendine per il sollievo da una deformita 'causata da congenito o acquisito una riduzione della durata di un muscolo (Stedman, 27. Tenotomy cura di) è eseguito in modo da allungare un muscolo che ha sviluppato correttamente o si accorciato e resistente a fare stretching.
Apparecchi ortopedici utilizzati per confermare, si allineeranno, o parti del corpo in posizione corretta. Dorland, 28 (M)
Vari manipolazioni di tessuti, muscoli e ossa con le mani, o attrezzatura per migliorare la salute e circolazione alleviare il senso di affaticamento, favorire la guarigione.
Il piano ed attentamente gestita manuale movimento del sistema muscoloscheletrico, delle estremità, e spina dorsale per produrre un aumento dell 'movimento. Il termine viene talvolta utilizzato per indicare una precisa sequenza di movimenti di una canna per determinare la presenza di malattia o per ridurre una dislocazione. Nel caso di fratture in ortopedia manipolazione può produrre posizione migliore e l' allineamento della frattura. (Dal Blauvelt & Nelson, un manuale di chirurgia ortopedica Terminology, quinto Ed, p264)
E corrette procedure utilizzati per trattare malattie e deformazioni, lesioni del sistema muscoloscheletrico, il suo articulations con strutture.
Patologie congenite anomalie strutturali e di sistema muscolo-scheletrico.
Un cavo di fibra che collega i muscoli nel retro del vitello per l'obbedienza.
I sette ossa che formano la parte superiore, per dirne calcagno; pendio; cuboide, scafoide e degli interni, centro e segni cuneiformi esterni.
Flessura persistente o contrattura di una canna.
Procedura chirurgica che c'e 'un tendine incisa al suo inserimento, a un sito anatomico distante dall'originale. Il tendine rimane attaccata al punto d'origine e prende la funzione di un muscolo inattivato dalle traumi o malattia.
Le ossa della liberta 'parte di l'estremità inferiore nell ’ uomo e di nessuna delle quattro estremità negli animali, che comprende il femore e rotula; FIBULA; e la tibia.
L 'ammontare da cui la forma media della popolazione diminuisce, per la presenza della GENI che riducono la sopravvivenza, rispetto al genotipo con massima o ottimale fitness. (Dal Rieger et al., glossary of Genetics: Classico e cura di),
Il secondo più grande del tarsal articola con le ossa. E la tibia e FIBULA per formare la caviglia.
L'articolazione della caviglia con il calcagno.
Uno spettro di congenita, ereditato, anomalie nel sangue o acquisito VESSELS che possono influenzare negativamente la normale flusso sanguigno in VEINS ARTERIES o la maggior parte sono difetti congeniti come comunicazioni anormali tra i vasi sanguigni (fistola) shunt di sangue arterioso direttamente in vena (malformazione arterovenosa i capillari), formazione di grandi dilatate vasi sanguigni (insanguinata angioma cavernoso) e gonfiore capillari (telangiectases capillare). In casi rari, malformazioni vascolari può derivare da trauma o malattie.
Un'aberrazione in cui un cromosoma in piu 'o un segmento cromosomica.
Distorsioni o deformazioni del piede, o una parte del piede, acquisita attraverso malattie o incidenti, dopo la nascita.
Il locale è formata da articolare inferiore e malleolar superfici del articolare la tibia, il malleolar superficie articolare della FIBULA; e malleolar malleolar mediale, laterale e Feccellente superfici del pendio.
La distanza e direzione in cui un osso locale può prolungare. Capacita 'di movimento è in funzione delle condizioni delle articolazioni, muscoli, e dei tessuti connettivi. Flessibilita' inconsueta dell'articolazione possa essere migliorata, attraverso adeguate STRETCHING muscolo torso.

Il piede equino, noto anche come "piede torto", è una condizione medica ortopedica in cui il piede si trova in una posizione ruotata verso l'interno e il puntamento del tallone è verso il basso. Ciò significa che il bordo esterno del piede tocca o si avvicina al suolo, mentre la punta del piede è sollevata. Questa condizione può causare difficoltà nella deambulazione e, se non trattata, può portare a ulteriori complicazioni come dolore, callosità e deformità articolari. Il piede equino può essere presente alla nascita (congenito) o acquisito più tardi nella vita a causa di lesioni, malattie neurologiche o altre condizioni mediche.

In termini medici, un'ingessatura si riferisce a un metodo per immobilizzare e stabilizzare una frattura o una lussazione in una parte del corpo. Viene realizzato applicando una stecca rigida o un gesso intorno alla zona interessata, che viene poi fissata con bende o fasce. L'ingessatura ha lo scopo di mantenere le ossa nella posizione corretta in modo che possano guarire in modo appropriato e prevenire ulteriori danni ai tessuti molli circostanti.

L'ingessatura può essere applicata su diverse parti del corpo, come braccia, gambe, polsi, caviglie o colonna vertebrale, a seconda della lesione specifica. Il tipo di ingessatura e il materiale utilizzato possono variare in base alla gravità della frattura o lussazione, nonché alle preferenze del medico e del paziente.

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico per quanto riguarda la cura dell'ingessatura, come mantenere asciutta la zona interessata, sollevare il miembro ingessato per ridurre il gonfiore e controllare regolarmente la circolazione sanguigna e la sensibilità. Se si verificano segni di complicazioni, come dolore intenso, formicolio, arrossamento o gonfiore eccessivo, è necessario consultare immediatamente un medico.

La tenotomia è un intervento chirurgico in cui un tendine viene tagliato per allungare o rilassare un muscolo contratto o accorciato. Questa procedura è spesso eseguita per trattare condizioni ortopediche come la contrattura del tendine di Achille, il ginocchio flesso in flexione congenita e il deformità della mano. La tenotomia può essere eseguita come intervento chirurgico a cielo aperto o attraverso tecniche endoscopiche meno invasive. Dopo l'intervento, potrebbe essere necessaria una fisioterapia per aiutare il paziente a riguadagnare la forza e la gamma di movimento del muscolo interessato.

Ortopedisti sono professionisti sanitari specializzati nel trattamento medico e chirurgico delle malattie, delle lesioni e delle deformità del sistema muscolo-scheletrico. Essi hanno una laurea in Medicina e Chirurgia e hanno completato una residency di 4-5 anni in Ortopedia. Alcuni ortopedisti scelgono di specializzarsi ulteriormente in un sottospecialità come l'Ortopedia Pediatrica, l'Ortopedia Oncologica o la Chirurgia della Mano, completando una fellowship aggiuntiva di uno o due anni.

Gli Ortopedisti sono qualificati per diagnosticare e trattare una vasta gamma di condizioni che colpiscono le ossa, le articolazioni, i muscoli, i tendini e i legamenti. Questo può includere la prescrizione di farmaci, fisioterapia ed esercizi, l'uso di ausili come tutori o stampelle, e procedure minimamente invasive o chirurgiche complesse.

In particolare, un Tutore Ortopedico è un dispositivo medico utilizzato per sostenere, allineare, proteggere o correggere una parte del corpo danneggiata o deforme. I tutori ortopedici possono essere realizzati in diversi materiali come plastica, metallo o fibra di carbonio e vengono personalizzati in base alle esigenze del paziente. Vengono spesso utilizzati dopo un infortunio o una chirurgia per aiutare a proteggere la zona interessata durante il processo di guarigione, ma possono anche essere utilizzati come trattamento a lungo termine per alcune condizioni mediche.

In sintesi, un Ortopedista è un medico specializzato nel trattamento delle malattie e lesioni del sistema muscolo-scheletrico, mentre un Tutore Ortopedico è un dispositivo medico utilizzato per supportare, allineare o proteggere una parte del corpo danneggiata o deforme.

Le manipolazioni muscoloscheletriche sono tecniche manuali utilizzate dai professionisti sanitari, come fisioterapisti e chiropratici, per mobilizzare o trattare il sistema muscolo-scheletrico. Queste manipolazioni comportano l'applicazione di forze controllate a specifiche articolazioni o tessuti molli con lo scopo di migliorare la funzione, ridurre il dolore e promuovere la guarigione.

Le manipolazioni muscoloscheletriche possono includere una varietà di tecniche, come ad esempio:

1. Manipolazione articolare: l'applicazione di forze rapide e controllate a una specifica articolazione allo scopo di ripristinare la mobilità articolare e ridurre il dolore.
2. Mobilizzazione articolare: l'applicazione di movimenti lenti e oscillatori a una specifica articolazione per aumentarne la gamma di movimento e ridurne il dolore.
3. Tecniche soft tissue: l'applicazione di pressioni controllate su muscoli, tendini, legamenti e fasce per alleviare la tensione, ridurre il dolore e migliorare la funzione.

Le manipolazioni muscoloscheletriche sono spesso utilizzate come trattamento complementare o alternativo per una varietà di condizioni, tra cui:

* Dolori articolari e muscolari
* Mal di schiena
* Cervicalgie
* Disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM)
* Alcune forme di mal di testa
* Lesioni sportive
* Restrizioni della mobilità articolare

È importante sottolineare che le manipolazioni muscoloscheletriche dovrebbero essere eseguite solo da professionisti sanitari qualificati e formati, poiché un'errata applicazione può causare lesioni o peggiorare la condizione del paziente. Prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento, è consigliabile consultare il proprio medico per valutare se le manipolazioni muscoloscheletriche sono appropriate nel proprio caso specifico.

La manipolazione ortopedica è una tecnica terapeutica che comporta l'applicazione di una forza controllata, di solito una breve e brusca spinta o trazione, a una o più articolazioni del corpo umano o dei loro relativi tessuti molli. Lo scopo della manipolazione ortopedica è quello di migliorare la funzione articolare, ridurre il dolore e ripristinare il normale allineamento delle strutture scheletriche. Questa tecnica è spesso utilizzata da medici specializzati in ortopedia, fisiatri, quiropratici e terapisti fisici per trattare una varietà di condizioni muscoloscheletriche come l'artrite, i disturbi degenerativi delle articolazioni, le lesioni sportive, il dolore cronico al collo e alla schiena. Tuttavia, è importante notare che la manipolazione ortopedica dovrebbe essere eseguita solo da professionisti sanitari qualificati e formati per ridurre al minimo il rischio di lesioni o complicazioni.

Le procedure ortopediche sono interventi chirurgici o trattamenti non chirurgici eseguiti da un ortopedico per la diagnosi, il sollievo dal dolore, la cura o la correzione di problemi e malattie che riguardano l'apparato muscolo-scheletrico, comprese le articolazioni, i muscoli, i tendini, i legamenti, i nervi e le ossa. Esempi di procedure ortopediche includono la riparazione delle fratture ossee, l'artroscopia, la sostituzione articolare, la fusione spinale, l'allungamento dei tendini e la correzione della deformità scheletrica. L'obiettivo di queste procedure è quello di ripristinare la funzionalità, alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente.

Le anomalie muscoloscheletriche sono condizioni in cui si verificano malformazioni o aberrazioni nello sviluppo dei muscoli e dello scheletro. Queste possono manifestarsi come alterazioni nella struttura, nella funzione o nell'allineamento delle ossa, dei muscoli, dei tendini, dei legamenti e delle articolazioni.

Le anomalie muscoloscheletriche possono essere presenti alla nascita (congenite) o acquisite più tardi nella vita a seguito di traumi, malattie, invecchiamento o fattori ereditari. Alcune delle cause comuni di anomalie muscoloscheletriche includono:

1. Malformazioni scheletriche congenite: come la displasia scheletrica, che è un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da alterazioni nella crescita e nello sviluppo delle ossa e dei tessuti connettivi circostanti.
2. Malattie muscolari: come la distrofia muscolare, che è un gruppo di malattie genetiche che causano debolezza e atrofia muscolare progressiva.
3. Lesioni traumatiche: come fratture, lussazioni o stiramenti che possono portare a deformità ossee o muscolari.
4. Malattie infiammatorie: come l'artrite reumatoide, che può causare danni alle articolazioni e alla struttura ossea.
5. Invecchiamento: con l'età avanzata, possono verificarsi alterazioni degenerative delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni, come l'osteoporosi e l'artrosi.
6. Fattori ereditari: alcune anomalie muscoloscheletriche sono causate da mutazioni genetiche che possono essere ereditate dai genitori o svilupparsi spontaneamente durante lo sviluppo embrionale.

Le anomalie muscoloscheletriche possono presentarsi con una varietà di sintomi, a seconda della causa e della parte del corpo interessata. I sintomi comuni includono dolore, rigidità, debolezza, gonfiore, deformità ossea o articolare, limitazione del movimento e difficoltà nella mobilità. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, fisioterapia, chirurgia ortopedica o terapie di supporto.

Il tendine di Achille, noto anche come tendine calcaneare, è il più grande e il tendine più forte nel corpo umano. Collega i muscoli del polpaccio (gastrocnemio e soleo) al calcagno (osso del tallone). La sua funzione principale è quella di consentire la plantarflexione, o movimento del piede verso il basso, come quando si cammina, si corre o si salta. Il tendine di Achille deve sopportare forze considerevoli durante queste attività e lesioni al tendine possono verificarsi a causa dell'usura ripetitiva o improvvisa overload.

Le ossa del tarso sono un gruppo di sette ossa nel piede che formano l'articolazione tra la gamba e il piede. Queste ossa includono: astragalo, calcagno (tallone), navicolare, cuboide e tre cuneiformi laterale, intermedio e mediale. Il tarso lavora insieme con le altre ossa del piede per sostenere il peso del corpo e permettere la locomozione. Lesioni o patologie che colpiscono le ossa del tarso possono causare dolore e difficoltà nella deambulazione.

E' importante notare che la conoscenza medica è in continua evoluzione, pertanto si consiglia di consultare sempre fonti autorevoli e aggiornate per avere informazioni accurate e precise.

L'artrogriposis è una condizione caratterizzata dalla presenza congenita di rigidità articolare e limitazione del movimento in uno o più giunti. Questa condizione può interessare diverse articolazioni nel corpo, comprese quelle delle mani, dei piedi, degli gomiti, delle ginocchia e della colonna vertebrale.

L'artrogriposis può essere causata da una varietà di fattori, tra cui la posizione fetale anormale nell'utero, la mancanza di liquido amniotico (oligoidramnios), o anomalie muscolari o nervose congenite. In alcuni casi, la causa esatta dell'artrogriposis può essere sconosciuta.

I sintomi dell'artrogriposis possono variare da lievi a gravi e possono includere:

* Rigidità articolare e limitazione del movimento
* Anormalità delle forme ossee e muscolari
* Debolezza muscolare
* Asimmetria facciale o corporea
* Difficoltà a deglutire o respirare (nei casi più gravi)

Il trattamento dell'artrogriposis può includere fisioterapia, terapia occupazionale, ortesi o dispositivi di assistenza, e in alcuni casi interventi chirurgici per correggere le deformità articolari o rilassare i muscoli tesi. Il pronostico dipende dalla gravità della condizione e dal trattamento tempestivo e appropriato.

Il trasferimento tendineo è un intervento chirurgico ortopedico in cui un tendine sano viene spostato e riattaccato in modo che possa fare il lavoro di un muscolo o di un tendine danneggiati. Questo procedimento può aiutare a migliorare la funzione e la forza del muscolo, correggere una deformità ossea o compensare l'effetto di una paralisi muscolare.

Nel trasferimento tendineo, il chirurgo prima taglia il tendine da un muscolo che non è più utilizzato o che ha un'eccessiva tensione. Quindi, il tendine viene spostato e fissato alla sua nuova posizione, dove può aiutare a muovere un altro muscolo o articolazione. Il processo di guarigione richiede diverse settimane, durante le quali il paziente deve evitare l'uso della parte del corpo interessata per consentire al tendine di guarire correttamente nella sua nuova posizione.

Il trasferimento tendineo è utilizzato in diversi ambiti della chirurgia ortopedica, come la riparazione dei danni ai nervi o alla colonna vertebrale, la correzione delle deformità congenite o acquisite e il trattamento di lesioni traumatiche. Ad esempio, in caso di paralisi del polso a seguito di un danno al nervo, il tendine del muscolo pronatore può essere trasferito per aiutare a ruotare il polso all'indietro e migliorare la funzione della mano.

Come con qualsiasi intervento chirurgico, il trasferimento tendineo comporta alcuni rischi, come infezioni, sanguinamento, lesioni ai nervi o alle arterie e cicatrici. Tuttavia, i benefici dell'intervento possono superare i rischi per molti pazienti che soffrono di disabilità funzionali a causa di danni ai nervi o lesioni traumatiche.

Le "ossa della gamba" sono un riferimento comune a tre ossa lunghe nella parte inferiore dell'arto inferiore dei vertebrati, tra cui gli esseri umani. Queste ossa sono:

1. Femore (osso femorale): È l'osso più grande e robusto del corpo umano. Si trova nella coscia e si articola superiormente con l'anca e inferiormente con la rotula e il secondo osso della gamba, la tibia.

2. Tibia (osso della tibia): È il secondo osso più grande della gamba ed è situato medialmente (all'interno) rispetto alla fibula. La parte superiore dell'osso tibiale si articola con il femore a formare l'articolazione del ginocchio, mentre la parte inferiore si articola con il tarso (un osso del piede).

3. Fibula: È il terzo osso più sottile e lungo della gamba, situato lateralmente (all'esterno) rispetto alla tibia. La sua estremità superiore si articola con la tibia, mentre l'estremità inferiore si collega al piede attraverso i legamenti.

Le ossa della gamba svolgono un ruolo fondamentale nel fornire supporto strutturale e consentire il movimento dell'arto inferiore durante attività come stare in piedi, camminare, correre e saltare.

Il carico genetico, in termini medici, si riferisce alla presenza di uno o più geni mutati o alterati che possono aumentare la probabilità di sviluppare una malattia genetica o predisporre a una particolare condizione di salute. Questo può essere dovuto a mutazioni spontanee (de novo) o ereditate da uno o entrambi i genitori.

Il carico genetico non garantisce che si svilupperà la malattia, ma aumenta solo il rischio. Alcune persone con un alto carico genetico potrebbero non sviluppare mai la condizione associata, mentre altre con un carico genetico più basso potrebbero farlo.

Il concetto di carico genetico è particolarmente importante nello studio delle malattie ereditarie e dei tratti complessi, come alcuni tipi di cancro, malattie cardiovascolari, diabete e disturbi neurologici. La comprensione del carico genetico può aiutare nella diagnosi precoce, nel monitoraggio e nella gestione delle condizioni di salute, nonché nell'identificazione dei soggetti a rischio per la prevenzione e l'intervento tempestivo.

L'astragalo è un osso del piede, che fa parte della parte centrale e posteriore del tarso. Si articola anteriormente con il calcagno (formando la faccetta articolare subtalare) e lateralmente con il cuboide, mentre medialmente si articola con il naviculare.

Inoltre, l'astragalo è il più grande dei tarso e ha una forma piramidale, con una testa rotonda nella parte superiore che si articola con la tibia e la fibula per formare l'articolazione della caviglia. La porzione centrale dell'astragalo è chiamata collo, mentre la base è la parte inferiore dell'osso che si articola con il calcagno, il cuboide e il naviculare.

L'astragalo svolge un ruolo importante nella stabilità e nel movimento del piede, poiché contribuisce a supportare il peso del corpo e consente la flessione dorsale, l'estensione plantare, l'inversione e l'eversione del piede.

In sintesi, l'astragalo è un osso fondamentale per la struttura e il movimento del piede, che si articola con altri ossa del tarso e della gamba per formare articolazioni importanti come quella della caviglia.

L'articolazione sottoastragalica, nota anche come articolazione talocalcaneare, è un'articolazione sinoviale che collega il calcagno (tallone) e l'astragalo (osso tarsale). Questa articolazione svolge un ruolo cruciale nel supporto del peso corporeo e nella mobilità del piede.

L'articolazione sottoastragalica è costituita da due superfici articolari: una concava sul calcagno (faccia articolare calcaneale) e una convessa sull'astragalo (faccia articolare astragalica). Queste superfici articolari sono ricoperte di cartilagine ialina, che facilita il movimento fluido e riduce l'attrito tra le ossa.

La capsula articolare avvolge strettamente l'articolazione, fornendo stabilità e limitando i movimenti eccessivi. I legamenti forti e resistenti, come il legamento calcaneofibulare e il legamento del retinacolo dei flessori lunghi, rafforzano ulteriormente l'articolazione.

L'articolazione sottoastragalica consente una limitata gamma di movimenti, tra cui la flessione dorsale (movimento che solleva il tallone dal suolo), l'estensione plantare (movimento che abbassa il tallone verso il suolo) e la circonduzione (movimento circolare del piede).

Lesioni o patologie a carico dell'articolazione sottoastragalica possono causare dolore, gonfiore e limitazione funzionale. Tra le condizioni più comuni che colpiscono questa articolazione ci sono l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica, la tendinite di Achille e le fratture ossee.

Le malformazioni vascolari sono anomalie congenite che interessano il sistema circolatorio, composto da vasi sanguigni (arterie, vene e capillari) e linfatici. Queste malformazioni possono essere presenti alla nascita o manifestarsi durante lo sviluppo fetale o postnatale.

Esistono diversi tipi di malformazioni vascolari, che si classificano in base alle dimensioni, al tipo di vasi interessati e al loro comportamento emodinamico:

1. Malformazioni vascolari a basso flusso: queste includono capillaromalformazioni (CM), malformazioni linfatiche (LM) e malformazioni venose (VM). Sono caratterizzate da un flusso sanguigno o linfa lento e possono presentarsi come lesioni cutanee, muco-cutanee o interne a diversi organi.

2. Malformazioni vascolari ad alto flusso: queste includono arterovenose malformations (AVM) e fistole arterovenose (AVF). Sono caratterizzate da un flusso sanguigno veloce e possono causare ipertensione arteriosa, ischemia tissutale o insufficienza cardiaca in casi gravi.

Le malformazioni vascolari possono presentarsi con sintomi variabili, a seconda della loro localizzazione e dimensione. Alcune lesioni sono visibili alla nascita o durante l'infanzia, mentre altre possono manifestarsi solo in età adulta. I segni e i sintomi più comuni includono:

- Lesioni cutanee o muco-cutanee (macchie, noduli, ulcere)
- Dolore, gonfiore o rigidità articolare
- Sanguinamento spontaneo o dopo trauma
- Infezioni ricorrenti
- Compromissione funzionale di organi interni (polmoni, reni, cervello)
- Ipertensione arteriosa
- Insufficienza cardiaca congestizia

La diagnosi delle malformazioni vascolari si basa su una combinazione di esami clinici, imaging e, in alcuni casi, biopsia. L'ecografia, la TC, l'MRI e l'angiografia sono utili per valutare la morfologia e l'estensione delle lesioni. Il trattamento dipende dalla natura e dall'entità della malformazione e può includere terapia medica, embolizzazione, chirurgia o una combinazione di questi approcci.

La duplicazione cromosomica è un'anomalia cromosomica in cui una parte o tutto un cromosoma si presenta in più copie della normale. Ciò significa che una particolare regione del DNA viene ripetuta due o più volte in un cromosoma. Questa duplicazione può verificarsi su uno o entrambi i cromosomi di una coppia, portando a diverse conseguenze genetiche e fenotipiche.

Le duplicazioni cromosomiche possono essere ereditate dai genitori o possono verificarsi come un nuovo evento durante la formazione degli ovuli o degli spermatozoi. Possono anche verificarsi durante lo sviluppo embrionale a causa di errori nella divisione cellulare.

Le duplicazioni cromosomiche possono essere associate a diversi disturbi genetici, come la sindrome di Down (duplicazione del braccio lungo del cromosoma 21), la sindrome di Cri-du-Chat (delezione e duplicazione del braccio corto del cromosoma 5) e altre sindromi associate a specifiche regioni cromosomiche.

Le conseguenze della duplicazione cromosomica dipendono dalla dimensione e dalla localizzazione della regione duplicata, nonché dal numero di copie presenti. Le duplicazioni più piccole possono essere asintomatiche o associarsi a lievi anomalie dello sviluppo, mentre le duplicazioni più grandi possono causare disabilità intellettive, difetti congeniti e problemi di salute significativi.

In sintesi, la duplicazione cromosomica è un'anomalia genetica che comporta la presenza di una o più copie in eccesso di una regione del DNA in un cromosoma, con conseguenze variabili a seconda della dimensione e della localizzazione della duplicazione.

La deformità acquisita del piede si riferisce a un cambiamento nella forma o nell'allineamento del piede che si verifica dopo la nascita. Queste deformità possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui lesioni, malattie, infezioni, disturbi neurologici o problemi con la circolazione sanguigna.

Esempi di deformità acquisite del piede includono:

1. Piede piatto: una condizione in cui l'arco plantare si appiattisce, facendo sì che il piede tocchi quasi completamente il pavimento quando si sta in piedi o si cammina.

2. Piede cavo: una condizione in cui l'arco plantare è eccessivamente alto, causando dolore e difficoltà nella deambulazione.

3. Alluce valgo: una deformità in cui il primo dito del piede si piega verso le altre dita, spesso provocando la formazione di un "callo" o una "escrescenza ossea" sulla parte esterna dell'articolazione metatarso-falangea.

4. Dito a martello: una deformità in cui uno o più dita del piede si piegano verso il basso in modo anomalo, assumendo la forma di un "martello".

5. Piede equino: una condizione in cui il piede è ruotato verso l'interno e il puntato verso il basso, spesso a causa di una paralisi o di una lesione nervosa.

6. Piede supinato: una condizione in cui il piede è ruotato verso l'esterno e il puntato verso l'alto, che può causare dolore e difficoltà nella deambulazione.

Il trattamento delle deformità acquisite del piede dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della deformità stessa. Può includere l'uso di plantari o ortesi, farmaci antinfiammatori, fisioterapia, chirurgia correttiva o una combinazione di questi approcci.

L'articolazione della caviglia, nota anche come articolazione talocrurale, è una delle più grandi e complesse articolazioni del corpo umano. Essa collega la gamba alla parte inferiore della gamba e permette il movimento di flessione dorsale (puntare i piedi in avanti), estensione plantare (puntare i piedi all'indietro), eversione (ruotare il piede verso l'esterno) ed inversione (ruotare il piede verso l'interno).

L'articolazione della caviglia è costituita da tre ossa: la tibia, il perone e il talus. La parte superiore del talus si articola con le superfici articolari superiori della tibia e del perone, formando l'articolazione tibio-talare e l'articolazione peroneo-talare. Queste due articolazioni sono circondate da una capsula articolare resistente che contiene il liquido sinoviale, che lubrifica l'articolazione e ne facilita il movimento.

L'articolazione della caviglia è soggetta a diversi tipi di lesioni, come distorsioni, fratture e lussazioni, soprattutto durante attività sportive o incidenti che comportano una torsione o un'eccessiva flessione dell'articolazione. Inoltre, con l'età, può verificarsi l'usura delle cartilagini articolari, nota come artrosi, che può causare dolore e limitazione del movimento.

L'ampiezza del movimento articolare (ROM) è la misura della massima gamma di movimento che una articolazione può eseguire in una direzione specifica. Il ROM viene utilizzato come indicatore dello stato di salute e funzionalità delle articolazioni, e può essere misurato attivamente dal paziente o passivamente da un operatore sanitario. Una ridotta ampiezza del movimento articolare può essere causata da una varietà di fattori, tra cui l'infiammazione, l'artrite, lesioni, rigidità muscolare o limitazioni strutturali dell'articolazione stessa. L'aumento della ROM è un obiettivo comune delle terapie fisiche e occupazionali, che possono includere esercizi di stretching, mobilizzazione articolare e manipolazione.

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