Paraffina
Inclusione Di Paraffina
Fissazione Del Tessuto
Formaldeide
Fissativi
Tecniche Immunoenzimatiche
Immunoistochimica
Sezioni Congelate
Microtomia
Colorazione E Marcatura
Cere
Conservazione Dei Tessuti
Inclusione Di Plastica
Preparazione Istologica
Olio Minerale
Inclusione Di Tessuti
Marker Tumorali Biologici
Reazione Di Polimerizzazione A Catena
Biopsia
Hematossilina
Ibridazione In Situ
Regione Organizzatrice Del Nucleolo
Polmonite Da Lipidi
Oli
Antigene Ki-67
Istocitochimica
Proteine Neoplastiche
Tonsilla
Eosina Ys
Pathology, Molecular
Colorazione All'Argento
Ibridazione In Situ A Fluorescenza
Analisi Attraverso Un Pannello Di Tessuti
Prognosi
Banche Di Tessuti
Antigeni Neoplastici
Antigene Nucleare Di Proliferazione Cellulare
Microonde
Adenofibroma
Sensibilità E Specificità
Carcinoma A Cellule Squamose
Digossigenina
Reazione All'Acido Periodico Di Schiff
Studi Retrospettivi
Emulsioni
Recettori Degli Estrogeni
Cheratina
Keratin-13
Linfoma A Cellule T
La paraffina è comunemente usata in campo medico per riferirsi a un tipo specifico di cera idrogenata, ottenuta dal petrolio, che si presenta come una sostanza solida a temperatura ambiente. Viene spesso impiegata sotto forma di unguento o cerotto medicato, poiché è inerte, impermeabile e ha un'eccellente lavorabilità.
Nella medicina, la paraffina è utilizzata per scopi terapeutici, come ad esempio:
1. Per fornire una barriera protettiva sulla pelle, prevenendo così l'irritazione e il contatto con agenti esterni dannosi.
2. Come agente emolliente, per ammorbidire e idratare la pelle secca e screpolata.
3. Nella terapia fisica, come calore superficiale, per alleviare i dolori muscolari e articolari attraverso l'applicazione di cerotti riscaldanti a base di paraffina.
4. Nei bendaggi umidi assistiti, in cui strati sottili di paraffina vengono applicati sulla pelle prima della copertura con una garza imbevuta di soluzione salina, al fine di promuovere la guarigione delle ferite e prevenire le infezioni.
È importante notare che l'uso prolungato o eccessivo di paraffina sulla pelle può causare occlusione del follicolo pilifero, portando a comedoni (punti neri) e, potenzialmente, allo sviluppo di acne.
L'inclusione di paraffina è un metodo di embedding tissutale utilizzato in patologia per mantenere l'integrità strutturale dei campioni di tessuto durante la preparazione al microscopio ottico. Il processo prevede l'infiltrazione del tessuto con paraffina fusa, che lo sostituisce gradualmente, creando un blocco solido e rigido che può essere tagliato in sezioni sottili utilizzando un microtomo.
Il campione di tessuto viene prima fissato con un agente fissativo come il formaldeide per preservare la sua struttura e prevenire la decomposizione. Successivamente, il tessuto viene deidratato attraverso una serie di bagni in alcol etilico a concentrazioni crescenti, che rimuove l'acqua presente nel tessuto. Dopo la deidratazione, il tessuto viene immerso in xilene per renderlo solubile nella paraffina fusa.
Una volta che il tessuto è stato adeguatamente preparato, viene immerso nella paraffina fusa e raffreddato lentamente, permettendo alla paraffina di solidificarsi intorno al tessuto e creare un blocco solido. Questo blocco può quindi essere tagliato in sezioni sottili utilizzando un microtomo, montato su un vetrino e colorato per l'esame microscopico ottico.
L'inclusione di paraffina è una tecnica standard e ampiamente utilizzata nella patologia clinica e di ricerca per la diagnosi e lo studio dei tessuti umani e animali.
La fissazione del tessuto è un termine medico che si riferisce al processo di mantenere un tessuto in una posizione specifica o di far aderire un tessuto a un'altra struttura. Ciò può essere ottenuto mediante l'uso di metodi chirurgici, come suture o mezzi meccanici, o attraverso processi fisiologici, come la cicatrizzazione e la formazione di tessuto connettivo.
In alcuni casi, la fissazione del tessuto può essere utilizzata per aiutare nella guarigione di una ferita o lesione, mantenendo i bordi della ferita vicini insieme in modo che possano crescere e ripararsi correttamente. In altri casci, la fissazione del tessuto può essere utilizzata per correggere deformità scheletriche o muscolari, come nella chirurgia ortopedica.
Tuttavia, è importante notare che la fissazione del tessuto può anche avere complicazioni, come l'infezione o la necrosi dei tessuti, se non eseguita correttamente. Pertanto, è fondamentale che venga eseguita da un professionista sanitario qualificato e esperto.
La formaldeide è un composto organico con la formula chimica HCHO, che si presenta come un gas incolore e irritante con un forte odore pungente. È noto per essere cancerogeno per l'uomo ed è associato a diversi effetti avversi sulla salute, tra cui irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e ai polmoni.
In medicina, la formaldeide viene spesso utilizzata come conservante per i tessuti corporei e come disinfettante per le attrezzature mediche. Tuttavia, a causa dei suoi effetti nocivi sulla salute, l'uso di formaldeide è regolamentato dalle autorità sanitarie e deve essere utilizzata solo in situazioni specifiche e con precauzioni appropriate.
L'esposizione alla formaldeide può verificarsi attraverso l'inalazione, il contatto cutaneo o l'ingestione accidentale. I sintomi dell'esposizione possono includere irritazione agli occhi, al naso, alla gola e ai polmoni, tosse, respiro affannoso, mal di testa e nausea. In casi più gravi, l'esposizione prolungata o ad alte concentrazioni di formaldeide può causare danni ai polmoni e aumentare il rischio di cancro.
In sintesi, la formaldeide è un composto organico utilizzato in medicina come conservante per i tessuti corporei e disinfettante per le attrezzature mediche, ma che può causare effetti avversi sulla salute se utilizzata in modo improprio o in situazioni non adeguate.
In medicina, il termine "fissativi" si riferisce a sostanze o dispositivi medici utilizzati per mantenere una particolare posizione o immobilizzare una parte del corpo. Questi agenti vengono spesso utilizzati in traumatologia e ortopedia per stabilizzare le fratture ossee, consentendo loro di guarire correttamente.
I fissativi possono essere classificati in diversi modi, a seconda del materiale di cui sono fatti o del metodo di applicazione. Alcuni esempi comuni includono:
1. Gessi: Sono i più comunemente usati per immobilizzare fratture e distorsioni. Vengono applicati come una pasta umida che si indurisce all'aria e forma un gesso duro che mantiene la posizione desiderata.
2. Fibra di vetro: Simile al gesso, ma più leggero e resistente all'acqua. Viene anche applicato come una pasta umida che si indurisce all'aria.
3. Stecche metalliche: Utilizzate per fornire supporto strutturale alle ossa fratturate, specialmente in casi complessi o quando è richiesta una maggiore stabilità. Possono essere rimovibili o non rimovibili.
4. Chiodi e piastre: Solitamente utilizzati per le fratture complesse che necessitano di un'immobilizzazione rigida e duratura. Vengono inseriti chirurgicamente nelle ossa rotte e fissati con viti per mantenere la posizione corretta durante il processo di guarigione.
5. Bende e cerotti: Utilizzati per sostenere articolazioni o muscoli indeboliti, prevenire lesioni o mantenere in posizione un'area del corpo dopo un intervento chirurgico.
È importante notare che l'uso di fissativi dovrebbe essere sempre prescritto e monitorato da un professionista sanitario qualificato, come un medico o un fisioterapista, per garantire la sicurezza e l'efficacia del trattamento.
Le tecniche immunoenzimatiche, anche conosciute come ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), sono metodi di laboratorio utilizzati per rilevare e quantificare specificamente sostanze chimiche, come antigeni o anticorpi, in un campione. Queste tecniche sfruttano la reazione immunologica tra un antigene e un anticorpo, combinata con l'attività enzimatica per produrre un segnale misurabile.
Nel processo, un antigene o un anticorpo viene legato a una superficie solida, come un piatto di microtitolazione. Quindi, viene aggiunto un anticorpo o un antigene marcato con un enzima. Se il campione contiene la sostanza target (antigene o anticorpo), si formerà un complesso immunitario. Successivamente, si aggiunge un substrato enzimatico che reagisce con l'enzima legato al complesso immunitario, producendo una reazione chimica che porta alla formazione di un prodotto misurabile, come un cambiamento di colore o fluorescenza.
Le tecniche immunoenzimatiche sono ampiamente utilizzate in vari campi della medicina e della ricerca biologica, tra cui la diagnosi delle malattie infettive, il rilevamento di marker tumorali, la valutazione dell'efficacia del vaccino e lo studio della risposta immunitaria. Sono apprezzate per la loro sensibilità, specificità e facilità d'uso.
L'immunoistochimica è una tecnica di laboratorio utilizzata in patologia e ricerca biomedica per rilevare e localizzare specifiche proteine o antigeni all'interno di cellule, tessuti o organismi. Questa tecnica combina l'immunochimica, che studia le interazioni tra anticorpi e antigeni, con la chimica istologica, che analizza i componenti chimici dei tessuti.
Nell'immunoistochimica, un anticorpo marcato (con un enzima o fluorocromo) viene applicato a una sezione di tessuto fissato e tagliato sottilmente. L'anticorpo si lega specificamente all'antigene desiderato. Successivamente, un substrato appropriato viene aggiunto, che reagisce con il marcatore enzimatico o fluorescente per produrre un segnale visibile al microscopio. Ciò consente di identificare e localizzare la proteina o l'antigene target all'interno del tessuto.
L'immunoistochimica è una tecnica sensibile e specifica che fornisce informazioni cruciali sulla distribuzione, l'identità e l'espressione di proteine e antigeni in vari processi fisiologici e patologici, come infiammazione, infezione, tumori e malattie neurodegenerative.
In termini medico-legali, "sezioni congelate" si riferiscono a campioni di tessuto biologico prelevati durante un'autopsia che sono stati immediatamente trattati con sostanze refrigeranti o congelati a temperature molto basse (di solito -15°C o inferiore) allo scopo di preservarne l'integrità strutturale e la composizione biochimica. Questo processo consente un esame microscopico dettagliato del tessuto in un secondo momento, fornendo informazioni cruciali per determinare cause di morte o lesioni traumatiche, malattie infettive o altre condizioni patologiche. Le sezioni congelate sono spesso utilizzate come prova in indagini forensi e possono essere conservate a lungo termine per future analisi avanzate.
La microtomia è una tecnica di laboratorio utilizzata in patologia e ricerca biomedica per ottenere sezioni estremamente sottili di campioni di tessuti o cellule. Queste sezioni, chiamate "sezioni microtome", vengono quindi montate su vetri da microscopio e colorate con vari metodi istologici per l'esame al microscopio ottico o elettronico.
Il processo di microtomia richiede l'uso di un dispositivo chiamato "microtomo", che è essenzialmente una lama molto sottile e affilata montata su un supporto mobile che può essere regolato con precisione per tagliare sezioni di spessore costante. I campioni vengono inseriti in un blocco di supporto, che viene quindi fissato alla base del microtomo. La lama viene quindi abbassata gradualmente sul blocco, consentendo al campione di essere tagliato in sezioni sottili e uniformi.
Le sezioni microtome possono avere uno spessore che varia da pochi micron (millesimi di millimetro) a diverse decine di micron, a seconda dell'applicazione specifica e del tipo di microscopio utilizzato per l'esame. Le sezioni più sottili sono generalmente utilizzate per l'esame al microscopio elettronico, mentre quelle leggermente più spesse possono essere utilizzate per l'esame al microscopio ottico.
La microtomia è una tecnica fondamentale in molti campi della biologia e della medicina, tra cui la patologia, la citologia, la neuroscienza e la biologia cellulare. Consente agli scienziati di visualizzare e analizzare la struttura e l'organizzazione dei tessuti a livello cellulare e subcellulare, fornendo informazioni preziose sulla funzione normale e patologica dei tessuti e degli organi.
La colorazione e la marcatura sono tecniche utilizzate in patologia e citopatologia per identificare e visualizzare specifiche strutture cellulari o tissutali. Vengono utilizzati diversi tipi di coloranti e marcatori, ognuno dei quali si lega a specifiche sostanze all'interno delle cellule o dei tessuti, come proteine, lipidi o acidi nucleici.
La colorazione è il processo di applicare un colorante a una sezione di tessuto o a una cellula per renderla visibile al microscopio. I coloranti più comunemente utilizzati sono l'ematossilina e l'eosina (H&E), che colorano rispettivamente il nucleo delle cellule in blu scuro e il citoplasma in rosa o rosso. Questa tecnica è nota come colorazione H&E ed è una delle più comunemente utilizzate in anatomia patologica.
La marcatura immunocitochimica è un'altra tecnica di colorazione e marcatura che utilizza anticorpi specifici per identificare proteine o altri antigeni all'interno delle cellule o dei tessuti. Gli anticorpi sono legati a enzimi o fluorocromi, che producono un segnale visibile al microscopio quando si legano all'antigene desiderato. Questa tecnica è spesso utilizzata per diagnosticare tumori e altre malattie, poiché consente di identificare specifiche proteine o antigeni associati a determinate condizioni patologiche.
La colorazione e la marcatura sono tecniche importanti in patologia e citopatologia che consentono ai patologi di visualizzare e analizzare le strutture cellulari e tissutali a livello microscopico, fornendo informazioni cruciali per la diagnosi e il trattamento delle malattie.
In realtà, "kerosene" non è un termine utilizzato nella medicina. Il kerosene è un idrocarburo liquido, un distillato frazionato del petrolio greggio, che viene comunemente usato come combustibile per riscaldamento e illuminazione in vari dispositivi, come stufe, lampade e cucine a kerosene. Non ha applicazioni mediche dirette.
Tuttavia, ci possono essere occasionali riferimenti al kerosene in contesti medici, ad esempio quando si discute di avvelenamento da inalazione o ingestione accidentale, che può causare sintomi come irritazione agli occhi, tosse, mal di gola, vomito, dolori addominali e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria o aritmie cardiache. Ma, in generale, il kerosene non è un termine che si trova comunemente nella letteratura medica o nelle pratiche cliniche.
La parola "cere" non è una definizione medica standard o un termine comunemente utilizzato nel campo della medicina. Tuttavia, potrebbe essere che ti riferisci a "cera cerebrale", che si riferisce a una sostanza cerosa secreta dalle ghiandole sebacee del cuoio capelluto umano. Questa cera può accumularsi e diventare visibile nei capelli o sulla pelle, specialmente in condizioni di bassa igiene personale.
Tuttavia, è importante notare che l'accumulo eccessivo di cera cerebrale può causare problemi di salute, come l'acne, l'irritazione della pelle o persino le infezioni batteriche. Se si sospetta un problema con la produzione di cera cerebrale, è consigliabile consultare un medico o un dermatologo per una valutazione e un trattamento appropriati.
La conservazione dei tessuti è un processo che viene utilizzato per preservare la struttura e le funzioni dei tessuti biologici, al fine di renderli idonei per l'analisi microscopica, la ricerca scientifica o l'istruzione medica. Questo processo prevede la rimozione di acqua dai tessuti, che altrimenti causerebbe la decomposizione e la distruzione delle cellule e delle strutture proteiche.
Il metodo più comune di conservazione dei tissuti è la fissazione, che viene solitamente eseguita immergendo il tessuto in una soluzione di un agente fissativo come formaldeide o glutaraldeide. Questi agenti fissativi preservano i tessuti mantenendoli in una condizione stabile e impedendo la decomposizione enzimatica e batterica.
Dopo la fissazione, il tessuto può essere trattato con diversi metodi di elaborazione, come la disidratazione, l'infiltrazione e l'impregnazione con paraffina o plastica, al fine di preservare ulteriormente la sua struttura e renderlo adatto per l'esame microscopico.
La conservazione dei tessuti è un processo cruciale nella patologia clinica, poiché consente ai patologi di esaminare i tessuti dei pazienti alla ricerca di cellule anormali o cambiamenti strutturali che possono indicare la presenza di una malattia. Inoltre, la conservazione dei tessuti è anche importante nella ricerca biomedica, poiché consente ai ricercatori di studiare la struttura e la funzione dei tessuti a livello cellulare e molecolare.
In medicina, un'inclusione di plastica è una lesione benigna (non cancerosa) del cervello o dei nervi cranici. Si tratta di una piccola sacca ripiena di fluido che si forma all'interno dei neuroni (cellule nervose) a causa di un'anomalia nello sviluppo del tubulo neurale durante la fase embrionale.
Le inclusioni di plastica sono solitamente asintomatiche e vengono spesso scoperte accidentalmente durante l'esecuzione di indagini radiologiche per altre patologie. Tuttavia, in alcuni casi possono causare sintomi neurologici come convulsioni, deficit cognitivi o problemi del movimento se si trovano in aree importanti del cervello o se crescono abbastanza da comprimere i tessuti circostanti.
Il trattamento delle inclusioni di plastica non è solitamente necessario a meno che non causino sintomi significativi. In questi casi, la chirurgia può essere considerata per rimuoverle. Tuttavia, il rischio di danni ai tessuti cerebrali durante l'intervento chirurgico deve essere valutato attentamente contro i benefici del trattamento.
La preparazione istologica è un processo di laboratorio che viene utilizzato per preparare campioni di tessuti corporei per l'esame al microscopio. Il processo comporta una serie di passaggi, tra cui la fissazione, la disidratazione, l'inclusione e la colorazione del tessuto.
Innanzitutto, il campione di tessuto viene prelevato dal corpo e quindi sottoposto a un processo di fissazione, che serve a preservare la struttura del tessuto e impedirne la decomposizione. Ciò può essere fatto utilizzando una varietà di sostanze chimiche, come il formaldeide o l'alcol.
Successivamente, il campione viene sottoposto a un processo di disidratazione, che consiste nel rimuovere gradualmente l'acqua dal tessuto. Questo è necessario per preparare il tessuto all'inclusione in paraffina, che lo renderà solido e facile da tagliare in sezioni sottili.
Dopo la disidratazione, il campione viene immerso in paraffina fusa, che si solidifica intorno al tessuto mentre si raffredda. Il tessuto incluso in paraffina è quindi pronto per essere tagliato in sezioni sottili utilizzando un microtomo.
Le sezioni di tessuto vengono quindi montate su un vetrino e colorate con coloranti specifici che aiutano a evidenziare le diverse strutture del tessuto. Una volta colorate, le sezioni di tessuto sono pronte per l'esame al microscopio.
La preparazione istologica è un processo cruciale nella diagnosi delle malattie, poiché consente ai patologi di esaminare la struttura dei tessuti corporei a livello cellulare e di identificare eventuali cambiamenti patologici.
In termini medici, "olio minerale" si riferisce a un olio inorganico derivato da minerali grezzi, piuttosto che da fonti vegetali o animali. Questi oli sono tipicamente non volatili, insapore e insolubili in acqua. Sono comunemente utilizzati in ambito medico e sanitario per vari scopi, come ad esempio:
1. Veicoli per farmaci: Gli oli minerali possono fungere da veicolo per alcuni farmaci, facilitandone l'assorbimento o la somministrazione. Ad esempio, il nitroglicerina liquida spesso viene diluita in olio minerale per creare una soluzione che può essere applicata sulla pelle come trattamento per l'angina.
2. Agenti lubrificanti: Gli oli minerali possono anche essere usati come lubrificanti per ridurre l'attrito e la possibile irritazione associata a dispositivi medici come cateteri o tubi endotracheali.
3. Rimozione di sostanze: Possono essere utilizzati per rimuovere sostanze indesiderate, come nel caso dell'utilizzo di olio minerale per rimuovere il cerume in eccesso dall'orecchio.
Tuttavia, è importante notare che l'uso di oli minerali non è privo di rischi. Alcuni possono causare reazioni allergiche o irritazioni cutanee in alcune persone. Inoltre, se usati per via orale, possono portare a disturbi gastrointestinali e diarrea. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un operatore sanitario prima dell'uso.
L'inclusione di tessuti è un termine patologico che si riferisce alla presenza di tessuto straniero all'interno di un tumore. Questo tessuto straniero può essere costituito da cellule o strutture normali che sono state incorporate nel tumore durante la sua crescita e sviluppo.
L'inclusione di tessuti può avere diverse cause, come la compressione o l'invasione del tessuto normale circostante da parte del tumore, oppure la presenza congenita di tessuti normali all'interno di un tumore.
L'identificazione dell'inclusione di tessuti può essere importante per la diagnosi e la classificazione del tumore, poiché alcuni tipi di inclusione sono caratteristici di determinati tumori o di particolari stadi della malattia. Ad esempio, l'inclusione di cellule ghiandolari nel carcinoma polmonare può indicare la presenza di un adenocarcinoma, mentre l'inclusione di tessuto osseo in un sarcoma può suggerire la presenza di un osteosarcoma.
In generale, l'inclusione di tessuti non è considerata un fattore prognostico negativo per il paziente, a meno che non sia associata ad una maggiore invasività del tumore o alla presenza di cellule tumorali all'interno dell'inclusione.
In medicina, la tecnica di decalcificazione è un processo utilizzato per rimuovere il calcio e altri minerali depositati nelle tessuti biologici, come le ossa e i denti. Questa procedura è comunemente eseguita prima dell'elaborazione istologica, che è l'analisi microscopica dei tessuti per studiarne la struttura e la composizione cellulare.
Il processo di decalcificazione comporta l'immersione del campione tissutale in un agente chimico, come l'acido nitrico o l'acido formico, che scioglie lentamente i minerali presenti nel tessuto. La durata e la concentrazione dell'agente decalcificante dipendono dal tipo e dalla dimensione del campione.
Dopo la decalcificazione, il campione viene trattato con altri agenti chimici per preservare le sue caratteristiche strutturali ed eliminare eventuali residui di decalcificante. Infine, il campione viene inserito in paraffina e tagliato in sezioni sottili per l'esame al microscopio.
Questa tecnica è fondamentale per garantire la precisione delle analisi istologiche e patologiche, poiché i depositi di calcio possono interferire con la visualizzazione chiara dei tessuti e rendere difficile l'identificazione di eventuali lesioni o malattie.
I marker tumorali biologici sono sostanze, come proteine o geni, che possono essere trovate nel sangue, nelle urine o in altri tessuti del corpo. Sono spesso prodotti dal cancro stesso o dalle cellule normali in risposta al cancro. I marker tumorali biologici possono fornire informazioni sul tipo di cancro che una persona ha, sulla sua gravità e su come sta rispondendo al trattamento. Tuttavia, non sono presenti in tutti i tipi di cancro e talvolta possono essere trovati anche in persone senza cancro. Pertanto, l'utilizzo dei marker tumorali biologici da solo per la diagnosi del cancro non è raccomandato. Sono più comunemente utilizzati come strumento aggiuntivo per monitorare il trattamento e la progressione della malattia.
La reazione di polimerizzazione a catena è un processo chimico in cui monomeri ripetuti, o unità molecolari semplici, si legane insieme per formare una lunga catena polimerica. Questo tipo di reazione è caratterizzato dalla formazione di un radicale libero, che innesca la reazione e causa la propagazione della catena.
Nel contesto medico, la polimerizzazione a catena può essere utilizzata per creare materiali biocompatibili come ad esempio idrogeli o polimeri naturali modificati chimicamente, che possono avere applicazioni in campo farmaceutico, come ad esempio nella liberazione controllata di farmaci, o in campo chirurgico, come ad esempio per la creazione di dispositivi medici impiantabili.
La reazione di polimerizzazione a catena può essere avviata da una varietà di fonti di radicali liberi, tra cui l'irradiazione con luce ultravioletta o raggi gamma, o l'aggiunta di un iniziatore chimico. Una volta iniziata la reazione, il radicale libero reagisce con un monomero per formare un radicale polimerico, che a sua volta può reagire con altri monomeri per continuare la crescita della catena.
La reazione di polimerizzazione a catena è un processo altamente controllabile e prevedibile, il che lo rende una tecnica utile per la creazione di materiali biomedici su misura con proprietà specifiche. Tuttavia, è importante notare che la reazione deve essere strettamente controllata per evitare la formazione di catene polimeriche troppo lunghe o ramificate, che possono avere proprietà indesiderate.
Una biopsia è un esame diagnostico che consiste nel prelevare un piccolo campione di tessuto da una parte del corpo per analizzarlo al microscopio e studiarne la struttura cellulare e i componenti. Questo procedimento viene utilizzato per valutare la presenza o l'assenza di malattie, in particolare tumori o lesioni precancerose, e per determinare il tipo e lo stadio della malattia.
Esistono diversi tipi di biopsia, tra cui:
1. Biopsia incisionale: viene prelevato un campione di tessuto più grande utilizzando un bisturi o una lama affilata. Questo tipo di biopsia è spesso utilizzato per valutare lesioni cutanee, noduli o masse sottocutanee.
2. Biopsia escissionale: consiste nel rimuovere completamente la lesione o l'intera area sospetta insieme a una piccola porzione di tessuto normale circostante. Questo metodo è comunemente utilizzato per diagnosticare il cancro della pelle e altri tumori superficiali.
3. Biopsia aspirativa con ago fine (FNA): viene inserito un ago sottile all'interno della lesione o del nodulo per raccogliere cellule o fluido da analizzare. Questo tipo di biopsia è minimamente invasivo e può essere eseguito in ambulatorio senza anestesia.
4. Biopsia core: utilizza un ago più grande per prelevare un nucleo di tessuto dalla lesione o dall'organo interno da analizzare. Questo metodo è spesso utilizzato per diagnosticare il cancro al seno, alla prostata e ad altri organi interni.
5. Biopsia liquida: consiste nel prelevare campioni di sangue, urina o altri fluidi corporei per cercare cellule tumorali o sostanze chimiche prodotte dal cancro. Questo approccio è particolarmente utile per monitorare la progressione del cancro e l'efficacia della terapia.
I risultati della biopsia vengono esaminati al microscopio da un patologo, che determina se le cellule sono cancerose o benigne. Se le cellule sono cancerose, il patologo può anche classificarle in base al tipo di cancro e al grado di malignità. Queste informazioni sono fondamentali per pianificare un trattamento adeguato e prevedere la prognosi del paziente.
L'Ematossilina è comunemente utilizzata in Patologia come colorante basico per le preparazioni microscopiche, specialmente per la colorazione dei tessuti e delle cellule. Viene derivata dall'estratto della pianta Haematoxylum campechianum ed è nota per la sua capacità di colorare in blu-viola i nuclei delle cellule, grazie alla sua interazione con l'acido desossiribonucleico (ADN). Questo reagente è spesso utilizzato in combinazione con altri coloranti come l'Eosina per creare la cosiddetta "colorazione di ematossilina eosina" (H&E), che è una delle colorazioni più comuni e fondamentali nella pratica di Anatomia Patologica.
L'ibridazione in situ (ISS) è una tecnica di biologia molecolare utilizzata per rilevare e localizzare specifiche sequenze di DNA o RNA all'interno di cellule e tessuti. Questa tecnica consiste nell'etichettare con marcatori fluorescenti o radioattivi una sonda di DNA complementare alla sequenza target, che viene quindi introdotta nelle sezioni di tessuto o cellule intere precedentemente fissate e permeabilizzate.
Durante l'ibridazione in situ, la sonda si lega specificamente alla sequenza target, permettendo così di visualizzare la sua localizzazione all'interno della cellula o del tessuto utilizzando microscopia a fluorescenza o radioattiva. Questa tecnica è particolarmente utile per studiare l'espressione genica a livello cellulare e tissutale, nonché per identificare specifiche specie di patogeni all'interno dei campioni biologici.
L'ibridazione in situ può essere eseguita su diversi tipi di campioni, come ad esempio sezioni di tessuto fresco o fissato, cellule in sospensione o colture cellulari. La sensibilità e la specificità della tecnica possono essere aumentate utilizzando sonde marcate con diversi coloranti fluorescenti o combinando l'ibridazione in situ con altre tecniche di biologia molecolare, come ad esempio l'amplificazione enzimatica del DNA (PCR).
La "Regione Organizzatrice del Nucleolo" (NOR, dall'inglese Nucleolus Organizer Region) è definita come una regione specifica del DNA all'interno dei cromosomi che contiene i geni responsabili della produzione dei ribosomi. Queste regioni sono costituite da sequenze ripetute di DNA chiamate "organizzatori nucleolari" (NORs).
Le NORs si trovano principalmente sui cromosomi acrocentrici, che includono il cromosoma 13, 14, 15, 21 e 22. Durante la fase interfase del ciclo cellulare, le proteine e l'RNA si accumulano attorno a queste regioni per formare il nucleolo, un corpo distinto all'interno del nucleo cellulare. Il nucleolo svolge un ruolo cruciale nella sintesi dei ribosomi, che sono necessari per la traduzione dell'RNA messaggero in proteine funzionali.
Pertanto, la Regione Organizzatrice del Nucleolo è fondamentale per la crescita e la sopravvivenza della cellula, poiché i ribosomi sono necessari per la sintesi delle proteine richieste dalle cellule per crescere, riprodursi e mantenere le loro funzioni vitali.
In patologia, l'analisi citogenetica delle NORs può essere utilizzata come marcatore per identificare specifiche anomalie cromosomiche, come la traslocazione Robertsoniana, che è associata a determinati disturbi genetici e malattie congenite.
Gli anticorpi monoclonali sono una tipologia specifica di anticorpi, proteine prodotte dal sistema immunitario che aiutano a identificare e neutralizzare sostanze estranee (come virus e batteri) nell'organismo. Gli anticorpi monoclonali sono prodotti in laboratorio e sono costituiti da cellule del sangue chiamate plasmacellule, che vengono stimolate a produrre copie identiche di un singolo tipo di anticorpo.
Questi anticorpi sono progettati per riconoscere e legarsi a specifiche proteine o molecole presenti su cellule o virus dannosi, come ad esempio le cellule tumorali o il virus della SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19. Una volta che gli anticorpi monoclonali si legano al bersaglio, possono aiutare a neutralizzarlo o a marcarlo per essere distrutto dalle cellule immunitarie dell'organismo.
Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in diversi ambiti della medicina, come ad esempio nel trattamento di alcuni tipi di cancro, malattie autoimmuni e infiammatorie, nonché nelle terapie per le infezioni virali. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso degli anticorpi monoclonali deve essere attentamente monitorato e gestito da personale medico specializzato, poiché possono presentare effetti collaterali e rischi associati al loro impiego.
La polmonite da lipidi, nota anche come polmonite lipidica o lipopneumonia, è un'anomala accumulazione di lipidi all'interno dei polmoni. Questa condizione si verifica più comunemente in pazienti intubati e ventilati meccanicamente, soprattutto se ci sono problemi con la gestione del tubo endotracheale o della ventilazione.
L'accumulo di lipidi nei polmoni può derivare da diversi fattori, tra cui:
1. Aspirazione di materiale contenente grassi, come il contenuto gastrico, in cui possono esserci trigliceridi.
2. Lesioni al sistema polmonare che causano la rottura delle cellule polmonari e il rilascio di lipidi all'interno dei polmoni.
3. L'uso di olio minerale come veicolo per farmaci inalati, sebbene questo utilizzo sia diventato molto raro a causa dei potenziali rischi per la salute.
I sintomi della polmonite da lipidi possono assomigliare a quelli di altre forme di polmonite e possono includere tosse, respiro affannoso, febbre e difficoltà respiratorie. La condizione può essere diagnosticata mediante imaging medico come radiografia del torace o tomografia computerizzata (TC), che mostreranno opacità a vetro smerigliato nei polmoni.
Il trattamento della polmonite da lipidi si concentra sulla gestione delle cause sottostanti e sull'eliminazione dei lipidi dai polmoni. Ciò può comportare la rimozione del tubo endotracheale, il cambio di posizione del paziente per favorire il drenaggio dei lipidi o l'uso di farmaci broncodilatatori per aiutare a liberare le vie respiratorie. In alcuni casi, può essere necessaria la fisioterapia respiratoria o la ventilazione meccanica per supportare la funzione respiratoria durante il trattamento.
In medicina, il termine "oli" si riferisce generalmente a sostanze grasse di origine vegetale o animale che sono composte da gliceridi e acidi grassi. Gli oli sono lipidi, ovvero grassi, che sono insolubili in acqua ma solubili nei solventi organici.
Gli oli possono avere diverse applicazioni mediche, come ad esempio l'utilizzo di olio d'oliva per la lubrificazione durante alcuni esami medici o per uso topico come emolliente per la pelle secca e irritata. Alcuni oli vegetali, come quello di Neem o di Tea Tree, possono avere anche proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie utilizzate in alcune formulazioni farmaceutiche.
Tuttavia, è importante notare che non tutti gli oli sono sicuri da usare in ambito medico, poiché alcuni possono essere tossici o irritanti per la pelle e le mucose. Pertanto, prima di utilizzare qualsiasi olio a scopo medicinale, è sempre consigliabile consultare un operatore sanitario qualificato.
In genetica e patologia, il DNA del tessuto neoplastico si riferisce al profilo distintivo del DNA presente nelle cellule tumorali all'interno di un tessuto canceroso. Il DNA contiene le istruzioni genetiche che governano lo sviluppo e il funzionamento delle cellule, e in una cellula neoplastica (cancerosa), possono verificarsi mutazioni o alterazioni del DNA che portano a un'anomala crescita e divisione cellulare.
L'analisi del DNA del tessuto neoplastico può fornire informazioni cruciali sulla natura della malattia, compresa l'identificazione del tipo di tumore, la stadiazione della malattia, il grado di differenziazione delle cellule tumorali e la prognosi del paziente. Inoltre, l'analisi del DNA del tessuto neoplastico può anche essere utilizzata per identificare i biomarcatori molecolari che possono aiutare a prevedere la risposta del tumore alla terapia e a personalizzare il trattamento per ogni paziente.
L'analisi del DNA del tessuto neoplastico può essere eseguita utilizzando diverse tecniche, come la reazione a catena della polimerasi (PCR), l'ibridazione fluorescente in situ (FISH) o la sequenziamento dell'intero genoma. Queste tecniche consentono di rilevare le mutazioni del DNA, le amplificazioni dei geni oncogeni, le delezioni dei geni soppressori di tumore e altre alterazioni genomiche che possono contribuire allo sviluppo e alla progressione della malattia neoplastica.
L'antigene Ki-67 è una proteina nucleare presente durante tutte le fasi del ciclo cellulare, ad eccezione della fase G0 (quando la cellula è quiescente). È spesso utilizzato come marker per misurare la proliferazione delle cellule in diversi tessuti e nei tumori.
Nella patologia clinica, l'antigene Ki-67 viene comunemente rilevato mediante immunomarcatori su campioni di biopsia o di escissione chirurgica del tessuto tumorale. Un indice di proliferazione più elevato, come indicato da un'elevata espressione dell'antigene Ki-67, è spesso associato a una crescita tumorale più aggressiva e a un peggior esito clinico.
Tuttavia, l'utilizzo di questo marcatore come indicatore prognostico o predittivo del trattamento deve essere interpretato con cautela, poiché la sua espressione può variare in base al tipo di tumore e alla sua localizzazione. Inoltre, altri fattori, come il grado istologico e la stadiazione clinica del tumore, devono essere considerati nella valutazione complessiva della prognosi e del trattamento del paziente.
L'istochimica è una tecnica di laboratorio utilizzata in anatomia patologica e citologia per identificare e localizzare specifiche sostanze chimiche all'interno di cellule, tessuti o organismi. Nella sua forma più semplice, l'istochimica può essere eseguita utilizzando coloranti vitali o vitali come blu di metilene o rosso neutro, che possono distinguere tra diversi tipi di cellule e tessuti in base alle loro proprietà chimiche intrinseche.
Tuttavia, la forma più avanzata e sofisticata di istochimica è l'istochimica immunologica o immunoistochimica (IHC). Questa tecnica utilizza anticorpi marcati per identificare e localizzare specifiche proteine o antigeni all'interno di cellule e tessuti. Gli anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario come risposta a sostanze estranee (antigeni) e possono essere marcati con enzimi, fluorocromi o metalli pesanti che emettono segnali visibili quando rilevano l'antigene target.
Nell'istochimica immunologica, i tessuti vengono prima preparati mediante processi di fissazione e taglio in sezioni sottili. Quindi, le sezioni vengono esposte a soluzioni di anticorpi primari marcati che si legano specificamente all'antigene target. Successivamente, vengono aggiunti anticorpi secondari marcati che si legano agli anticorpi primari, amplificando il segnale e facilitandone la visualizzazione. Infine, le sezioni vengono lavate per rimuovere eventuali legami non specifici e stained con coloranti appropriati per evidenziare la localizzazione dell'antigene target all'interno delle cellule o dei tessuti.
L'istochimica immunologica è una tecnica potente e versatile utilizzata in molte applicazioni di ricerca biomedica, tra cui la diagnosi di malattie, lo studio della patogenesi delle malattie e la scoperta di nuovi bersagli terapeutici. Tuttavia, richiede una formazione adeguata e un'esecuzione accurata per garantire risultati affidabili e riproducibili.
Le proteine neoplastiche si riferiscono a proteine anomale prodotte da cellule cancerose o neoplastiche. Queste proteine possono essere quantitative o qualitative diverse dalle proteine prodotte da cellule normali e sane. Possono esserci differenze nella struttura, nella funzione o nell'espressione di tali proteine.
Le proteine neoplastiche possono essere utilizzate come biomarker per la diagnosi, il monitoraggio della progressione della malattia e la risposta al trattamento del cancro. Ad esempio, l'elevata espressione di proteine come HER2/neu nel cancro al seno è associata a una prognosi peggiore, ma anche a una maggiore sensibilità a determinati farmaci chemioterapici e target terapeutici.
L'identificazione e la caratterizzazione di proteine neoplastiche possono essere effettuate utilizzando tecniche come l'immunochimica, la spettroscopia di massa e la citometria a flusso. Tuttavia, è importante notare che le differenze nelle proteine neoplastiche non sono specifiche per un particolare tipo di cancro e possono essere presenti anche in altre condizioni patologiche.
In terminologia medica, "Tonsilla" si riferisce a una massa di tessuto linfoide situata in vari punti della gola e del naso. Le tonsille sono parte del sistema immunitario e aiutano a combattere le infezioni che entrano nel corpo attraverso il naso, la bocca o la gola. La maggior parte delle persone ha due tonsille, note come "tonsille palatine", che si trovano su entrambi i lati della parte posteriore della gola. Queste sono le tonsille più comunemente menzionate e quelle che possono essere rimosse chirurgicamente se causano ripetute infezioni o problemi respiratori. Tuttavia, ci sono altre due paia di tonsille più piccole: le "tonsille tubariche" si trovano nell'area dietro l'apertura delle tube di Eustachio (canali che connettono l'orecchio medio alla parte posteriore della gola), e le "tonsille linguali" sono posizionate sulla base della lingua.
La Eosina Ys, nota anche come "Eosina Y", è un colorante utilizzato comunemente in istopatologia e citologia. È una tintura acida che viene utilizzata per evidenziare diversi tipi di tessuti e cellule durante l'esame microscopico.
L'eosina Ys è particolarmente utile per colorare i citoplasmi delle cellule, rendendoli rossi o rosa brillante, mentre il nucleo della cellula rimane incoloro o leggermente bluastro. Questa differenza di colore può aiutare a distinguere diversi tipi di tessuti e cellule, come quelli normali da quelli cancerosi.
In particolare, l'eosina Ys è spesso utilizzata in combinazione con l'ematossilina, un colorante basico, per creare la cosiddetta "colorazione di Eosina-Ematossilina" (H&E), che è una delle tecniche di colorazione più comuni e ampiamente utilizzate in anatomia patologica.
Tuttavia, è importante notare che l'uso dell'eosina Ys richiede una certa esperienza e competenza tecnica per ottenere risultati affidabili e precisi. Una preparazione impropria o un utilizzo scorretto del colorante possono portare a risultati inaccurati o fuorvianti.
Le neoplasie della mammella, noto anche come cancro al seno, si riferiscono a un gruppo eterogeneo di malattie caratterizzate dalla crescita cellulare incontrollata nelle ghiandole mammarie. Queste neoplasie possono essere benigne o maligne. Le neoplasie benigne non sono cancerose e raramente metastatizzano (si diffondono ad altre parti del corpo), mentre le neoplasie maligne, note come carcinomi mammari, hanno il potenziale per invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altri organi.
Esistono diversi tipi di carcinomi mammari, tra cui il carcinoma duttale in situ (DCIS) e il carcinoma lobulare in situ (LCIS), che sono stadi precoci della malattia e tendono a crescere lentamente. Il carcinoma duttale invasivo (IDC) e il carcinoma lobulare invasivo (ILC) sono forme più avanzate di cancro al seno, che hanno la capacità di diffondersi ad altri organi.
Il cancro al seno è una malattia complessa che può essere influenzata da fattori genetici e ambientali. Alcuni fattori di rischio noti includono l'età avanzata, la storia familiare di cancro al seno, le mutazioni geniche come BRCA1 e BRCA2, l'esposizione agli ormoni sessuali, la precedente radioterapia al torace e lo stile di vita, come il sovrappeso e l'obesità.
Il trattamento del cancro al seno dipende dal tipo e dallo stadio della malattia, nonché dall'età e dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l'ormonoterapia e la terapia target. La prevenzione e la diagnosi precoci sono fondamentali per migliorare i risultati del trattamento e la prognosi complessiva del cancro al seno.
La patologia molecolare è una sottospecialità della patologia che si occupa dello studio dei meccanismi molecolari delle malattie. Essa utilizza tecniche di biologia molecolare per analizzare e comprendere le basi genetiche, genomiche e proteomiche delle malattie umane.
In particolare, la patologia molecolare si concentra sull'identificazione e l'analisi dei cambiamenti nelle sequenze di DNA, RNA ed proteine che possono portare allo sviluppo o alla progressione di una malattia. Queste alterazioni possono essere causate da fattori genetici ereditari o acquisiti, come mutazioni geniche, cambiamenti epigenetici, anomalie cromosomiche o disregolazione dell'espressione genica.
L'analisi molecolare può essere utilizzata per diagnosticare e monitorare lo sviluppo di malattie, prevedere il rischio di malattia in individui sani, selezionare terapie mirate e personalizzate, e valutare l'efficacia della risposta al trattamento.
La patologia molecolare è una disciplina multidisciplinare che richiede conoscenze di genetica, biologia molecolare, biochimica, fisiopatologia e medicina clinica. Essa ha importanti applicazioni in molti campi della medicina, tra cui oncologia, neurologia, cardiologia, endocrinologia, immunologia e genetica medica.
La colorazione all'argento, nota anche come argentaffiliazione, è un metodo di colorazione istologica che utilizza composti contenenti argento per evidenziare alcune strutture tissutali. Viene spesso utilizzata in patologia per identificare specifici componenti cellulari o tessutali, come i depositi di proteine anomale o le fibre connettivali.
Il processo di colorazione all'argento prevede l'esposizione dei campioni tissutali a una soluzione di sale d'argento, seguito dall'ossidazione dell'argento per formare ioni argento positivi (Ag+). Questi ioni vengono quindi ridotti a forma metallica di argento (Ag°), che appare come depositi neri o marroni al microscopio.
Le diverse varianti della colorazione all'argento utilizzano diversi composti di argento e procedure di colorazione per evidenziare specifiche strutture tissutali. Ad esempio, la colorazione all'argento di Gridley viene utilizzata per evidenziare i depositi di emosiderina nelle cellule, mentre la colorazione all'argento di Jones viene utilizzata per evidenziare le fibre elastiche nei tessuti connettivi.
In sintesi, la colorazione all'argento è un metodo di colorazione istologica che utilizza composti contenenti argento per evidenziare specifici componenti cellulari o tissutali, come i depositi di proteine anomale o le fibre connettivali.
L'adenocarcinoma è un tipo specifico di cancro che origina dalle ghiandole presenti in diversi tessuti del corpo. Questo tipo di tumore si sviluppa a partire dalle cellule ghiandolari, che producono e secernono sostanze come muco, lubrificanti o enzimi.
Gli adenocarcinomi possono manifestarsi in diversi organi, come polmoni, prostata, colon-retto, seno, pancreas e stomaco. Le cellule tumorali di solito crescono formando una massa o un nodulo, che può invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico o la circolazione sanguigna.
I sintomi associati all'adenocarcinoma dipendono dal tipo e dalla posizione dell'organo interessato. Alcuni segni comuni includono dolore, gonfiore, perdita di peso involontaria, stanchezza, cambiamenti nelle abitudini intestinali o urinarie, tosse persistente e difficoltà di deglutizione.
La diagnosi di adenocarcinoma si basa generalmente su esami fisici, imaging medico (come TAC, risonanza magnetica o scintigrafia ossea) e biopsie per confermare la presenza di cellule tumorali e determinare il tipo istologico. Il trattamento può includere chirurgia, radioterapia, chemioterapia, terapia mirata o immunoterapia, a seconda del tipo e dello stadio del cancro.
La ploidia è un termine utilizzato in genetica per descrivere il numero di gruppi completi di cromosomi presenti nelle cellule di un organismo. Il grado di ploidia si riferisce al numero di serie completi di cromosomi, che sono rappresentati come "n".
Nell'essere umano, le cellule somatiche normalmente contengono 2 serie complete di cromosomi, il che significa che sono diploidi e hanno un grado di ploidia di 2n = 46. Questo include 23 coppie di cromosomi, 22 delle quali sono autosomi (non sessuali) e una coppia di cromosomi sessuali (XY negli uomini e XX nelle donne).
Le cellule germinali, tuttavia, sono aploidi e hanno un grado di ploidia di n = 23, poiché contengono solo una serie completa di cromosomi. Durante la fecondazione, due cellule aploidi (un ovulo e uno spermatozoo) si fondono per creare una nuova cellula zigote diploeide con un grado di ploidia di 2n = 46.
La ploidia può variare in diversi organismi e può avere implicazioni importanti per la crescita, lo sviluppo e la riproduzione. Ad esempio, le piante possono presentare livelli di ploidia superiori al normale (poliploidia), il che può portare a caratteristiche morfologiche e fisiologiche alterate.
In situ fluorescence hybridization (FISH) is a medical laboratory technique used to detect and localize the presence or absence of specific DNA sequences on chromosomes. This technique involves the use of fluorescent probes that bind to complementary DNA sequences on chromosomes. The probes are labeled with different fluorescent dyes, allowing for the visualization of specific chromosomal regions or genetic abnormalities using a fluorescence microscope.
FISH is often used in medical diagnostics to identify genetic disorders, chromosomal abnormalities, and certain types of cancer. It can be used to detect gene amplifications, deletions, translocations, and other structural variations in the genome. FISH can also be used to monitor disease progression and response to treatment in patients with cancer or other genetic disorders.
The process of FISH involves several steps, including denaturation of the DNA in the sample, hybridization of the fluorescent probes to the complementary DNA sequences, washing to remove unbound probes, and detection of the fluorescent signal using a specialized microscope. The resulting images can be analyzed to determine the presence or absence of specific genetic abnormalities.
Overall, FISH is a powerful tool in molecular biology and medical diagnostics, providing valuable information about chromosomal abnormalities and genetic disorders that can inform clinical decision-making and improve patient outcomes.
L'espressione "analisi attraverso un pannello di tessuti" non è una definizione medica standardizzata. Tuttavia, l'analisi dei pannelli di tessuti si riferisce a un test di laboratorio che esamina diversi marcatori biologici o molecolari in un campione di tessuto per raggiungere una diagnosi, valutare la prognosi o monitorare la risposta al trattamento di una malattia, spesso correlata a patologie oncologiche.
Il pannello di tessuti può contenere campioni di diversi tipi di tessuti prelevati da un singolo paziente o più pazienti. Questi campioni vengono quindi analizzati simultaneamente per una serie di biomarcatori, come proteine, geni o molecole specifiche, utilizzando tecniche come l'immunochimica, laibreria di sintesi di acidi nucleici (NASBL) e la reazione a catena della polimerasi quantitativa (qPCR).
L'analisi attraverso un pannello di tessuti fornisce informazioni più dettagliate e approfondite rispetto all'esame di un singolo marcatore, migliorando la precisione della diagnosi e consentendo trattamenti personalizzati.
La prognosi, in campo medico, si riferisce alla previsione dell'esito o dell'evoluzione prevedibile di una malattia o condizione medica in un paziente. Si basa sull'analisi dei fattori clinici specifici del paziente, come la gravità della malattia, la risposta alla terapia e la presenza di altre condizioni mediche sottostanti, nonché su studi epidemiologici che mostrano i tassi di sopravvivenza e recovery per specifiche patologie.
La prognosi può essere espressa in termini quantitativi, come la percentuale di pazienti che si riprendono completamente o sopravvivono a una certa malattia, o in termini qualitativi, descrivendo le possibili complicanze o disabilità a cui il paziente potrebbe andare incontro.
E' importante notare che la prognosi non è una previsione certa e può variare notevolmente da un paziente all'altro, a seconda delle loro caratteristiche individuali e della risposta al trattamento. Viene utilizzata per prendere decisioni informate sulle opzioni di trattamento e per fornire una guida ai pazienti e alle loro famiglie sulla pianificazione del futuro.
La definizione medica di "banche di tessuti" si riferisce a istituzioni organizzate che raccolgono, processano, testano, archiviano e distribuiscono tessuti umani donati per scopi terapeutici o di ricerca. Questi tessuti possono includere pelle, midollo osseo, cornee, tendini, legamenti, vasi sanguigni, cuori artificiali e altri organi.
Le banche dei tessuti seguono rigide procedure per garantire la sicurezza e l'efficacia delle donazioni. Ciò include la selezione appropriata dei donatori, il test per le malattie infettive trasmissibili e la lavorazione del tessuto in modo da preservarne la funzionalità.
I tessuti donati possono essere utilizzati per vari scopi, come il trapianto di organi o di tessuti per i pazienti che necessitano di un trattamento medico urgente, oppure per la ricerca biomedica allo scopo di sviluppare nuove terapie e tecnologie mediche.
Le banche di tessuti svolgono quindi un ruolo fondamentale nel fornire accesso a tessuti salvavita e nella promozione dell'innovazione medica.
Gli antigeni neoplastici sono sostanze, comunemente proteine, prodotte o presenti sulla superficie delle cellule tumorali che possono essere riconosciute dal sistema immunitario come estranee e suscitare una risposta immunitaria. Questi antigeni possono derivare da mutazioni genetiche, alterazioni epigenetiche o dall'espressione di geni virali all'interno delle cellule tumorali.
Gli antigeni neoplastici possono essere classificati in due categorie principali:
1. Antigeni tumorali specifici (TSA): sono presenti solo sulle cellule tumorali e non sulle cellule normali sane. Sono il risultato di mutazioni genetiche uniche che si verificano nelle cellule cancerose.
2. Antigeni tumorali associati a tessuti (TAA): sono presenti sia sulle cellule tumorali che sulle cellule normali, ma le cellule tumorali ne esprimono quantità maggiori o forme alterate. Questi antigeni possono essere il risultato di alterazioni epigenetiche o dell'espressione di geni virali.
Gli antigeni neoplastici sono importanti bersagli per lo sviluppo di terapie immunitarie contro il cancro, come i vaccini terapeutici e le terapie cellulari CAR-T, che mirano a potenziare la risposta del sistema immunitario alle cellule tumorali.
L'antigene nucleare di proliferazione cellulare, spesso abbreviato in Ki-67, è una proteina presente nel nucleo delle cellule che si manifesta durante la fase del ciclo cellulare nota come fase S (fase di sintesi del DNA) e le fasi successive G2 e M. Questa proteina non è espressa durante la fase G0, quando la cellula è quiescente o in uno stato di riposo.
L'espressione della proteina Ki-67 è strettamente associata alla proliferazione cellulare e viene utilizzata come marcatore per valutare l'attività proliferativa delle cellule in diversi contesti, tra cui la ricerca biomedica e la diagnostica patologica. In particolare, l'immunomarcatura con anticorpi anti-Ki-67 è ampiamente utilizzata nelle analisi istopatologiche per valutare il grado di malignità dei tumori e la risposta ai trattamenti chemioterapici o radioterapici.
Un'elevata espressione di Ki-67 è generalmente associata a una prognosi peggiore nei tumori solidi, poiché indica un'alta attività proliferativa delle cellule cancerose e quindi una maggiore probabilità che il tumore si diffonda (metastasi) ad altri tessuti. Al contrario, una diminuzione dell'espressione di Ki-67 durante il trattamento può indicare un effetto citotossico positivo del trattamento e una ridotta attività proliferativa delle cellule tumorali.
In sintesi, l'antigene nucleare di proliferazione cellulare (Ki-67) è un importante marcatore utilizzato nella ricerca e nella diagnostica dei tumori per valutare il grado di malignità e la risposta ai trattamenti.
In termini medici, "microonde" non ha una definizione specifica come termine di diagnosi o trattamento. Tuttavia, le microonde sono ampiamente utilizzate in fisioterapia e terapie fisiche per il trattamento di condizioni dolorose e infiammatorie.
La terapia a microonde è una forma di terapia termica che utilizza un dispositivo che produce energia a microonde per riscaldare i tessuti molli del corpo. Questo aumento della temperatura può aiutare ad alleviare il dolore, a ridurre la rigidità e ad aumentare la circolazione sanguigna nella zona trattata.
La terapia a microonde è spesso utilizzata per trattare condizioni come l'artrite, i borsiti, i tendiniti e altri disturbi muscolo-scheletrici che causano dolore o infiammazione. Tuttavia, non deve essere utilizzata in presenza di protesi metalliche o impianti, poiché il calore generato dalle microonde potrebbe danneggiarli.
In sintesi, le microonde sono una forma di energia elettromagnetica utilizzata nella fisioterapia per il trattamento di condizioni dolorose e infiammatorie, che agisce riscaldando i tessuti molli del corpo.
L'adenofibroma è un tipo raro di tumore benigno che si sviluppa nei tessuti molli, in particolare nelle ghiandole salivari accessorie presenti nella bocca e nel collo. Questo tumore è caratterizzato dalla crescita di cellule ghiandolari e fibrose all'interno del tessuto.
L'adenofibroma può manifestarsi come una massa o un nodulo indolore che si sviluppa lentamente nel corso del tempo. Può causare difficoltà nella deglutizione, nell'articolazione della parola o nel movimento della faccia se situato in prossimità di nervi importanti.
La causa esatta dell'adenofibroma non è nota, ma si pensa che possa essere associata a fattori genetici o ambientali. Il trattamento prevede generalmente la rimozione chirurgica del tumore per alleviare i sintomi e prevenire recidive.
È importante sottoporsi a controlli regolari con un medico specialista in caso di diagnosi di adenofibroma, poiché esiste la possibilità che questo tipo di tumore possa trasformarsi in una forma maligna se non trattato correttamente.
In medicina, sensibilità e specificità sono due termini utilizzati per descrivere le prestazioni di un test diagnostico.
La sensibilità di un test si riferisce alla sua capacità di identificare correttamente i pazienti con una determinata condizione. Viene definita come la probabilità che il test dia un risultato positivo in presenza della malattia. In formula, è calcolata come:
Sensibilità = Numero di veri positivi / (Numero di veri positivi + Numero di falsi negativi)
Un test con alta sensibilità evita i falsi negativi, il che significa che se il test è positivo, è molto probabile che il paziente abbia effettivamente la malattia. Tuttavia, un test ad alto livello di sensibilità può anche avere un'alta frequenza di falsi positivi, il che significa che potrebbe identificare erroneamente alcuni individui sani come malati.
La specificità di un test si riferisce alla sua capacità di identificare correttamente i pazienti senza una determinata condizione. Viene definita come la probabilità che il test dia un risultato negativo in assenza della malattia. In formula, è calcolata come:
Specificità = Numero di veri negativi / (Numero di veri negativi + Numero di falsi positivi)
Un test con alta specificità evita i falsi positivi, il che significa che se il test è negativo, è molto probabile che il paziente non abbia la malattia. Tuttavia, un test ad alto livello di specificità può anche avere un'alta frequenza di falsi negativi, il che significa che potrebbe mancare alcuni casi di malattia vera.
In sintesi, la sensibilità e la specificità sono due aspetti importanti da considerare quando si valuta l'accuratezza di un test diagnostico. Un test con alta sensibilità è utile per escludere una malattia, mentre un test con alta specificità è utile per confermare una diagnosi. Tuttavia, nessuno dei due parametri da solo fornisce informazioni sufficienti sull'accuratezza complessiva del test, ed entrambi dovrebbero essere considerati insieme ad altri fattori come la prevalenza della malattia e le conseguenze di una diagnosi errata.
Il carcinoma a cellule squamose è un tipo comune di cancro che origina dalle cellule squamose, una parte delle cellule epiteliali che rivestono la superficie della pelle e i tessuti mucosi che si trovano in diversi luoghi del corpo, come la bocca, l'esofago, il polmone, la vescica e il collo dell'utero.
Questo tipo di cancro può svilupparsi quando le cellule squamose subiscono mutazioni genetiche che causano una crescita e una divisione cellulare incontrollate. Le cellule cancerose possono accumularsi e formare tumori, che possono invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico o sanguigno.
I fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma a cellule squamose includono il fumo, l'esposizione al sole senza protezione, l'infezione da papillomavirus umano (HPV), l'uso di tabacco da masticare e la presenza di cicatrici o lesioni cutanee croniche.
Il trattamento del carcinoma a cellule squamose dipende dalla sua posizione, dalle dimensioni e dallo stadio del tumore. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di questi approcci. La prognosi dipende dalla localizzazione del cancro e dallo stadio in cui viene diagnosticato, nonché da altri fattori come l'età e lo stato di salute generale del paziente.
I linfonodi sono piccole ghiandole situate in vari punti del corpo, che fanno parte del sistema linfatico. Essi contengono cellule immunitarie e servono a filtrare la linfa, un fluido incolore che trasporta sostanze nutritive ai tessuti e raccoglie i rifiuti cellulari. I linfonodi possono aumentare di dimensioni quando sono infiammati o quando sono presenti infezioni o tumori nella zona circostante, poiché il loro ruolo è quello di combattere le infezioni e aiutare a prevenire la diffusione delle malattie.
La digossigenina è un glicoside cardiotonico steroideo, originariamente isolato dalla digitale lanata (Digitalis lanata). Viene utilizzato in medicina come farmaco per trattare alcune condizioni cardiache, come la fibrillazione atriale e il flutter atriale. Il suo meccanismo d'azione si basa sull'inibizione della pompa sodio-potassio (Na+/K+-ATPasi) nelle membrane cellulari, aumentando così la concentrazione di calcio intracellulare e rafforzando le contrazioni cardiache. Tuttavia, a causa dei suoi effetti tossici e della disponibilità di farmaci alternativi con profili di sicurezza migliori, l'uso clinico della digossigenina è limitato.
In laboratorio, la digossigenina viene spesso utilizzata per marchiare molecole biologiche, come anticorpi o oligonucleotidi, con isotiocianati o altri reagenti che si legano covalentemente alla digossigenina. Ciò consente la rilevazione e il monitoraggio di tali molecole marcate in varie applicazioni biochimiche e biomediche.
Si prega di notare che l'uso della digossigenina o dei suoi derivati deve essere eseguito sotto la supervisione e la guida di un professionista sanitario qualificato, poiché può causare effetti avversi pericolosi se utilizzato in modo improprio.
La Reazione all'Acido Periodico di Schiff (SPAR, dall'inglese Schiff's Probase Reaction) è un test di laboratorio utilizzato in anatomia patologica per identificare la presenza di aldeidi e chetoni nelle cellule. Queste aldeidi e chetoni possono essere presenti in diversi tipi di tessuti come quelli cancerosi o infiammati.
Nel test, il campione di tessuto viene trattato con una soluzione di acido periodico di Schiff (una soluzione di rosa di fenolo), che reagisce con le aldeidi e i chetoni presenti nel tessuto, producendo un cambiamento di colore che può essere osservato al microscopio.
La SPAR è spesso utilizzata come indicatore della presenza di cellule in rapida proliferazione o di necrosi tissutale, ed è stata storicamente utilizzata per la diagnosi di diversi tipi di tumori, tra cui il carcinoma squamocellulare del collo dell'utero e il carcinoma polmonare a cellule squamose. Tuttavia, l'utilizzo della SPAR come test diagnostico è oggi limitato, poiché sono disponibili metodi più specifici e sensibili per la diagnosi dei tumori.
In medicina, gli studi retrospettivi sono un tipo di ricerca osservazionale che analizza i dati raccolti in precedenza con lo scopo di identificare fattori di rischio, outcome o relazioni tra variabili. Questi studi esaminano eventi o trattamenti che sono già accaduti e per i quali i dati sono stati registrati per altri motivi.
A differenza degli studi prospettici, in cui i ricercatori seguono un gruppo di soggetti nel tempo e raccolgono dati man mano che gli eventi si verificano, negli studi retrospettivi, i ricercatori guardano indietro ai dati esistenti. Questi studi possono essere utili per identificare tendenze o associazioni, tuttavia, a causa della loro natura osservazionale, non possono dimostrare causalità.
Gli studi retrospettivi possono essere condotti su una varietà di dati, come cartelle cliniche, registri di salute pubblica o database amministrativi. Poiché i dati sono già stati raccolti, questi studi possono essere meno costosi e più veloci da condurre rispetto agli studi prospettici. Tuttavia, la qualità dei dati può variare e potrebbe mancare informazioni importanti, il che può influenzare i risultati dello studio.
In medicina, un'emulsione è una miscela eterogenea di due o più liquidi non miscibili tra loro, come ad esempio olio e acqua, che vengono mescolati insieme stabilmente grazie all'aggiunta di un emulsionante. Gli emulsionanti sono sostanze surfattanti che abbassano la tensione superficiale tra le due fasi liquide, permettendo la formazione di goccioline molto piccole e uniformi delle due fasi non miscibili, che rimangono sospese una nell'altra.
Le emulsioni sono ampiamente utilizzate in farmacia e in medicina per la preparazione di farmaci e integratori alimentari. Ad esempio, le creme e le lozioni per uso topico contengono spesso emulsioni che permettono di miscelare ingredienti oleosi con acqua, facilitandone l'applicazione sulla pelle. Inoltre, alcuni farmaci iniettabili sono preparati come emulsioni stabili, che consentono di veicolare sostanze liposolubili all'interno del corpo umano.
Le emulsioni possono essere classificate in due tipi principali: olio-in-acqua (O/W) e acqua-in-olio (W/O). Nelle emulsioni O/W, le goccioline di olio sono immerse in una fase continua di acqua, mentre nelle emulsioni W/O le goccioline d'acqua sono immerse in una fase continua di olio. La scelta del tipo di emulsione dipende dalle proprietà fisiche e chimiche dei componenti e dall'applicazione prevista.
La diatermia è un termine medico che si riferisce all'uso di calore ad alta frequenza per trattare diversi tipi di condizioni, come dolori muscolari, infiammazioni e lesioni dei tessuti molli. Esistono due principali tipi di diatermia:
1. Diatermia capacitiva: utilizza un campo elettrico alternato ad alta frequenza per indurre il calore all'interno dei tessuti, principalmente attraverso la conduzione del calore. Questo tipo è più efficace sui tessuti conduttivi come i muscoli e può penetrare in profondità nel corpo.
2. Diatermia induttiva: utilizza un campo magnetico ad alta frequenza per creare correnti elettriche all'interno dei tessuti, che a loro volta producono calore. Questo tipo è più efficace sui tessuti resistivi come le ossa e ha una penetrazione meno profonda rispetto alla diatermia capacitiva.
La diatermia deve essere eseguita da un operatore sanitario qualificato, poiché l'uso improprio può causare ustioni o danni ai tessuti. Il trattamento con diatermia è generalmente sicuro e ben tollerato, ma può comportare effetti collaterali come dolore, arrossamento o gonfiore temporanei nella zona trattata.
L'istologia è la branca della scienza che studia la struttura e l'organizzazione dei tessuti biologici a livello microscopico. In particolare, essa si occupa dell'analisi delle cellule e dei loro aggregati, cioè i tessuti propriamente detti, che costituiscono gli organi degli esseri viventi. L'istologia utilizza tecniche di colorazione e microscopia per osservare e descrivere la struttura e l'organizzazione dei vari tipi di tessuti, come il tessuto epiteliale, connettivo, muscolare e nervoso. Lo studio dell'istologia è fondamentale per comprendere le funzioni degli organi e delle cellule, e per diagnosticare e studiare le malattie che colpiscono i tessuti.
Le sonde di DNA per HPV (Papillomavirus Umano) sono strumenti diagnostici utilizzati per rilevare la presenza del Papillomavirus Umano nel corpo. Queste sonde sono costituite da brevi sequenze di DNA o RNA che sono complementari a specifiche regioni del genoma del virus HPV.
Quando vengono utilizzate in test diagnostici, le sonde di DNA per HPV si legano alle sequenze corrispondenti del DNA virale presente nel campione di tessuto o di cellule prelevato dal paziente. Questo legame specifico consente di identificare la presenza del virus e talvolta anche di determinare il tipo di HPV presente.
I test che utilizzano le sonde di DNA per HPV sono spesso utilizzati come strumenti di screening per i tumori del collo dell'utero, poiché l'HPV è strettamente associato a questo tipo di cancro. Questi test possono aiutare a identificare le donne a rischio di sviluppare il cancro del collo dell'utero e a monitorare la loro risposta al trattamento.
I recettori degli estrogeni sono proteine transmembrana o citoplasmatiche/nucleari che le cellule utilizzano per rilevare e rispondere al legame con l'ormone estrogeno. Questi recettori appartengono alla superfamiglia dei recettori accoppiati a proteine G (GPCR) o ai fattori di trascrizione nucleari.
Quando gli estrogeni si legano a questi recettori, inducono una serie di risposte cellulari che possono influenzare la crescita, lo sviluppo e la differenziazione delle cellule. I recettori degli estrogeni sono presenti in molti tessuti del corpo umano, come quelli riproduttivi, ossei, cardiovascolari e cerebrali.
Le due principali sottotipi di recettori degli estrogeni sono il recettore degli estrogeni alfa (ER-α) e il recettore degli estrogeni beta (ER-β). Questi due sottotipi possono avere effetti diversi o opposti su alcuni tessuti, il che può influenzare la risposta cellulare agli estrogeni.
Le mutazioni dei geni che codificano per i recettori degli estrogeni o alterazioni del loro funzionamento possono essere associate a diverse patologie, come il cancro al seno e all'endometrio, l'osteoporosi e le malattie cardiovascolari.
La cheratina è una proteina fibrosa resistente che costituisce la componente principale delle strutture cheratinizzate presenti in diversi tessuti dell'organismo umano. Essa è un elemento fondamentale della composizione di capelli, unghie, pelle e delle mucose.
Esistono diverse tipologie di cheratine, classificate in base alla loro struttura molecolare e alle loro proprietà fisico-chimiche. Le cheratine dure sono quelle maggiormente presenti nei capelli e nelle unghie, mentre le cheratine filamentose sono più comuni nella pelle e nelle mucose.
La cheratina svolge un ruolo importante nel garantire la resistenza e la protezione meccanica dei tessuti in cui è presente. Inoltre, contribuisce alla formazione di una barriera fisica che previene la perdita di acqua e la penetrazione di agenti patogeni ed altri agenti esterni dannosi.
La cheratina può essere alterata o danneggiata da fattori ambientali avversi, come l'esposizione al sole, alla salsedine o al cloro, allo stress meccanico o chimico, e a condizioni patologiche specifiche. Ciò può causare una serie di problematiche, come la secchezza cutanea, la fragilità delle unghie o la caduta dei capelli.
Keratin-13 è una proteina specifica della cheratina che si trova principalmente nelle cellule epiteliali stratificate dell'epidermide e delle mucose. In particolare, keratin-1
Il linfoma a cellule T è un tipo raro di tumore del sistema linfatico che origina dalle cellule T (linfociti T), un particolare tipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Questo tipo di cancro colpisce soprattutto i linfonodi, ma può diffondersi ad altri organi e tessuti come la milza, il fegato, la pelle o i polmoni.
Esistono diversi sottotipi di linfoma a cellule T, che possono presentare caratteristiche cliniche e patologiche differenti. Alcuni dei più comuni includono:
1. Linfoma a grandi cellule T (LBL): Questo tipo di linfoma è aggressivo e colpisce prevalentemente i bambini e i giovani adulti. Si sviluppa rapidamente e può diffondersi ad altri organi al di fuori dei linfonodi.
2. Linfoma a cellule T periferiche (PTCL): Questo è un gruppo eterogeneo di linfomi a cellule T che colpiscono prevalentemente gli adulti. Possono presentarsi in forme aggressive o indolenti e possono manifestarsi con sintomi non specifici come febbre, sudorazione notturna, perdita di peso e ingrossamento dei linfonodi.
3. Linfoma cutaneo a cellule T (CTCL): Questo tipo di linfoma colpisce la pelle e può presentarsi con lesioni cutanee che variano da rossore e prurito a noduli o placche. Il più comune è il maligno linfoma a cellule T di Hodgkin, che si sviluppa dalle cellule T mature e colpisce prevalentemente i giovani adulti.
Il trattamento del linfoma a cellule T dipende dal sottotipo, dallo stadio della malattia e dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere chemioterapia, radioterapia, terapia mirata o trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Il carcinoma duttale mammario è una forma comune di cancro al seno che si sviluppa nelle cellule dei dotti lattiferi, i tubi sottili che trasportano il latte dal seno alla punta del capezzolo. Questo tipo di cancro al seno inizia solitamente nella parete interna dei dotti e poi può diffondersi ad altre parti del seno e talvolta anche ad altri organi del corpo.
Il carcinoma duttale mammario può essere invasivo o non invasivo. Nel primo caso, le cellule cancerose si sono diffuse al di là dei dotti lattiferi nelle cellule circostanti del seno. Nel secondo caso, noto anche come carcinoma duttale in situ (DCIS), le cellule cancerose non si sono ancora diffuse oltre i dotti lattiferi. Il DCIS è spesso diagnosticato attraverso la mammografia e può essere trattato con successo se rilevato precocemente.
I sintomi del carcinoma duttale mammario possono includere la presenza di un nodulo al seno, cambiamenti nella pelle del seno o dell'areola, arrossamento, gonfiore, dolore al seno o secrezioni dal capezzolo. Tuttavia, è importante notare che molti casi di carcinoma duttale mammario non presentano sintomi nelle fasi iniziali e possono essere rilevati solo attraverso la mammografia o l'esame clinico del seno.
Il trattamento per il carcinoma duttale mammario dipende dalla sua estensione, dal grado di differenziazione delle cellule cancerose e da altri fattori come l'età della paziente e la sua salute generale. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l'ormonoterapia o una combinazione di questi approcci.
Paraffina
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Origine abiotica del petrolio
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- Le caratteristiche proprietà idrofobiche della cera o paraffina che sia, permettono conservabilità piuttosto lunga. (wikipedia.org)
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- Infatti, la glicerina è costituita da glicerolo, pur avendo lo stesso le stesse caratteristiche fisiche e le stesse proprietà di vaselina e paraffina, per cui è inodore, incolore, insolubile. (nonsolobenessere.it)
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- Inoltre, lo strato di paraffina esercita pressione sulla pelle, creando una vasocostrizione che si oppone alle infiammazioni delle cellule. (nonsolobenessere.it)
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- In questo modo si viene a creare una sorta di mini sauna che imprigiona il calore e sprigiona gli effetti benefici della paraffina calda sulla pelle. (2ptrieste.com)
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- la paraffina e' una cera vegetale capace di immagazzinare molto calore e poi rilasciarlo lentamente.la sensazione di benessere e' immediata, lascai la pelle setosa e priva di screpolature. (gaeraggi.com)
- Paraffina Cosmetica: Ti Spalmeresti Petrolio Sulla Pelle? (berenicescarabelli.it)
- Gli svantaggi derivanti dall'uso di paraffina cosmetica rimangono tutti a carico della pelle e dell'ambiente. (berenicescarabelli.it)
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Viene9
- Come viene fatto il guanto di paraffina? (focus.it)
- La paraffina è un tipo di resina presente nel fusto e nelle radici di alcune tipologie di alberi, essa viene estratta prevalentemente dal legno e dal catrame. (nonsolobenessere.it)
- La paraffina è molto simile alla vaselina , la quale viene estratta da petrolio grezzo e, oltre che dagli alcani, è composta anche da molecole insature, tra cui l'etilene e le delfine. (nonsolobenessere.it)
- In ambito alimentare la paraffina viene utilizzata per preservare la conservabilità dei cibi, ad esempio viene aggiunta al vino impedendo che esso si deteriori e vada a male. (nonsolobenessere.it)
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- Viene fornita completa di coperchio, manuale, adattatore per alimentazione 220V e 6 confezioni di paraffina neutra da 454 g. (ferreromed.it)
- L' azione terapeutica della paraffina viene così notevolmente prolungata. (ferreromed.it)
- Il refill di paraffina viene venduto in confezioni da 6 buste da 454 g l'una. (ferreromed.it)
- La diagnosi istopatologica dei tessuti provenienti da biopsie o terapie chirurgiche viene di solito effettuata su tessuti fissati, inclusi in paraffina, che vengono successivamente conservati in ospedale come materiale d'archivio. (europa.eu)
Cercando2
- Disambiguazione - Se stai cercando Paraffine, vedi Alcani. (wikipedia.org)
- Abbiamo analizzato per te 14 opinioni su Candellana Candles Heart Poly Candela, Paraffina, Pink cercando di capire lo stato d'animo degli utenti dopo l'acquisto. (opinioni.cloud)
Adatta1
- Grazie alla sua efficace azione termica e meccanica, la paraffina risulta particolarmente adatta per il trattamento di artrosi, artrite reumatoide (nella fase subacuta o cronica) e, qualora sia presente rigidità, edema. (medicalconsult.it)
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- Metodo d'uso: Preriscaldare la paraffina nelle apposite vaschette scaldaparaffina fino alla sua completa fusione, regolando la temperatura di poco sopra la fusione della Paraffina. (nailsworld.it)
Scalda paraffina1
- Consiglio di lasciare sempre accesa la vaschetta scalda paraffina. (nailsworld.it)
BLOCCO PARAFFINATO1
- La formulazione consiste in un blocco paraffinato appetibile da 10gr. (naturaltrade.it)
Legno1
- Scoperta verso il 1829 da Reichenbach nel catrame di legno, la paraffina esiste anche allo stato naturale. (wikipedia.org)
Acqua1
- Paraffina colorata ROSSA per temperature acqua 14-19 C. (surfdome.it)
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- Opinioni.cloud partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire una commissione pubblicitaria pubblicizzando e fornendo link al sito Amazon.it. (opinioni.cloud)
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- Questa custodia firmata Sticky Bumps è perfetta per riporre la paraffina, e tiene in aggiunta un raschietto di paraffina. (mundo-surf.com)
- Paraffina Sticky Bumps Original. (liquido.it)
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Spugna1
- Calzare in spugna per trattamenti di paraffina, da utilizzare in abbinamento al sacchetto cellophane protettivo. (effettoestetica.it)
Nome corrente dato1
- La paraffina è il nome corrente dato a una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. (wikipedia.org)
Olio2
Inclusi1
- L'obiettivo principale era di convalidare e standardizzare i metodi molecolari per l'analisi di DNA, RNA e proteine in tessuti inclusi nella paraffina. (europa.eu)
Panetto1
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- La paraffina è poco solubile in alcool e acetone, abbastanza solubile in toluene, cloroformio, e xilene mentre è solubile in trementina, benzene, etere etilico. (wikipedia.org)
Scoprire2
- Il guanto di paraffina serve a scoprire se una persona ha sparato da poco. (focus.it)
- Se troppo calda scoprire la vaschetta della paraffina e fare fraffreddare fino a che non inizia a formarsi una pellicola solida sulla superficie. (nailsworld.it)
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- Niente siliconi e petrolati, niente paraffina. (ecoo.it)
Confezioni1
- La paraffina di ricambio è disponibile in confezioni da 454 g x 6 buste, neutra oppure profumata . (ferreromed.it)
Utilizzata1
- Utilizzata negli stessi campi della vaselina e della paraffina c'è anche la glicerina , che però non appartiene alla categoria degli oli minerali. (nonsolobenessere.it)