La dissoluzione di tessuto osseo che particolarmente implica la rimozione o perdita di calcio.
Sindromi di distruzione delle ossa dove la causa e 'ovvio come neoplasia, infezione o trauma. La distruzione segue diversi schemi: Grande (Gorham periferica), (multicentrica HAJDU-CHENEY SYNDROME) o del carpo / tarsal.
Un disco di polimero etilene. Può essere adattato o lineari. Ramificato o polietilene a bassa densità e 'duro e flessibile ma non nello stesso punto come polietilene lineare lineare o flacone di polietilene ad alta densità ha maggiore durezza e potenza estensibile. Polietilene è usato in una varietà di prodotti, inclusi innesti e protesi.
Shunt malfunzionamento dell ’ impianto, valvole, eccetera, e protesi allentando, la migrazione e rompersi.
Ricambio per un'anca.
Thermoplastics sintetico difficili, flessibile, inerte, e resistente ai farmaci e corrente elettrica. Sono spesso usati come biocompatibili materiali per le protesi e fecondazioni.
Sostituzione dell'anca.
Il piano e descrizione di protesi nuove in generale o una specifica protesi.
Una grossa cellula multinuclear associati all 'osso riassorbimento osseo. Un odontoclast, chiamata anche cytomorphologically cementoclast, e' lo stesso e che risulta coinvolta nella osteoclast Cementum riassorbimento osseo.
A perdita dell ’ attività osteoclastica.
Sindrome rara malattia autosomica dominante, caratterizzata da ACRO-OSTEOLYSIS l'osteoporosi e cranio deformazioni.
La parte del bacino che comprende la cavità pelvica dove la testa del femore si unisce a formare due JOINT (acetabulofemoral articolare).
Un ossido di alluminio, verificatisi in natura come vari minerali come bauxite, corindone, ecc. è utilizzato come agente assorbente, che si essicca, e il catalizzatore, e nella fabbricazione di colata dentale e refractories.
Un'operazione ripetuta per la stessa condizione nello stesso paziente a causa di progressione della malattia o, o come empirica di ha fallito un precedente intervento.
Tumore o cancro situate in tessuto osseo o specifica struttura.
Il locale e 'formato dall'articolazione della testa del femore e l'acetabolo del PELVIS.
Un Cxc Chemokine che si trova nei alfa granuli di PIASTRINE. Ha un grande molecolare 7800 kDa e può verificarsi un monomero, o un tetramer dimer in base alla sua concentrazione nella soluzione. Il fattore piastrinico 4 possiede un ’ elevata affinità per HEPARIN ed è spesso presente complessa con glicoproteine come PROTEIN C.
Un elemento metallico dark-gray, esteso ma si sono verificati in piccole quantità; numero atomico, 22; peso atomico, 47.90; simbolo, Ti; gravita 'specifica, 4.5, per fissazione di fratture. (Dorland cura di), 28
Lo scheletro della testa le ossa compresa la maschera e le ossa che racchiudono il cervello.
Polymerized monomeri metacrilato di metile che sono utilizzati come lenzuola, bordi attorno, rivestimento della superficie oculare polveri, resine, emulsione polimeri, fibre, inchiostro e film di Lavoro (International Organization, 1983. Questo materiale è anche utilizzato in una colata dente impianti, osso duro Corneal lenti a contatto.
L'unione di oggetti per mezzo di una frattura (ad esempio in cemento, come in anca artroplastica per essersi unito a dei acetabolare componente per componente femorale). In odontoiatria, è utilizzato per il processo di inserire parti di un dente o materiale di ripristino di un talento naturale per il dente o inserimento di ortodontico gruppi per i denti per mezzo di un adesivo.
Adesivi aggiustavo delle protesi con Bones e di cemento osso per osso del difficile fratture. Resine sintetiche sono comunemente usati come va a suggellare un mix di alpha-tricalcium monocalcium fosfato monoidrato, sodio fosfato e calcio carbonato di sodio monobasico soluzione e 'anche un osso.
Materiali biocompatibili solitamente usato in chirurgia odontoiatrica ed alle ossa impianti che promuovano fissazione biologica, aumentando il legame forte tra le compresse materiale e ossa e limitare possibili effetti biologici che può derivare dalla l'impianto.
Sostituzione totale o parziale di una canna.
Un errori rifrangenti in cui raggi di luce che entra in parallelo con l'occhio all'asse X sono portato in un focus davanti alla retina quando accommodation (ACCOMMODATION, oculare) è rilassato. Tale andamento risulta dall 'troppo curvato cornea o dal bulbo oculare piu' lunga da cima a fondo. E 'anche chiamato miopia.
Un secreto membro dei recettori del TNF superfamily come un insulto regola osteoclastogenesis. E 'un recettore solubile esca UFFICIALE DELLA GESTAPO legante e inibisce sia della differenziazione cellulare e le funzioni di osteoclasti inibendo l ’ interazione tra UFFICIALE DELLA GESTAPO ligando del recettore nucleare e attivatore DI Factor-kappa B
Protesi usata per parzialmente o totalmente sostituire un animale o umana UMDNS. (Dal 1999)
Infiammazione dell ’ osso.
Tomografia computerizzata a raggi X con risoluzione del micrometri.
La più lunga e osso più lungo dello scheletro, si trova tra il hip ed il ginocchio.
La prevenzione di accesso di agenti infettivi verso dove il potenziale infezione.
Non specifica leghe inferiori a 85 percento di cromo, nickel o cobalto, con tracce di nickel o cobalto, molibdeno, e altre sostanze. Vengono usati in parziale dentiere, protesi ortopedica, ecc.
La superficie articolare all'emisfero all'arto superiore del femore. (Stedman, 26 Ed)
Un fattore di necrosi recettore della famiglia che è specifico per ligando UFFICIALE DELLA GESTAPO e gioca un ruolo in osso omeostasi regolando osteoclastogenesis. E 'anche su Dendritic. Dove si svolge un ruolo nel controllo della sopravvivenza delle cellule dendritiche. Segnali dal recettore attivato avviene tramite il suo rapporto con FACTORS. Associato Al Recettore Tnf
Generale o non specificati ferite che coinvolge la pelle.
Noninflammatory malattia degenerativa dell'anca che di norma si presenta in ritardo metà o vecchiaia. E 'caratterizzato da crescita o maturational sul collo e testa del femore, nonché acetabolare displasia. Sintomo e' un dolore o portanti.
I sette ossa che formano la parte superiore, per dirne calcagno; pendio; cuboide, scafoide e degli interni, centro e segni cuneiformi esterni.
La crescita di tessuto osseo e del popolo assimila protesi o dispositivi impiantati chirurgicamente da usare come pezzi di ricambio (ad esempio, o come ancore anca) (ad esempio Endosseous impianti dentali).
La valutazione degli incidenti che coinvolgono la perdita di funzione del dispositivo. Queste valutazioni sono utilizzati per diversi usi tali da determinare la percentuale di fallimento, le cause di fallimenti, i costi di fallimenti, e l 'affidabilità e maintainability dei dispositivi.
Prodotti resi cuocendo (o plotone metallico minerali e materiali simili). Nel creare protesi dentarie o parti di ricostruire il materiale e 'fuso di porcellana. (Dal dizionario delle McGraw-Hill scientifico e tecnico Voglia, 4th M & Boucher' Clinical dentali Terminology, 4th Ed)
I composti organici che contengono P-C-P obbligazioni, dove P sta per fosfonati o phosphonic acidi. Questi composti agiscono sul metabolismo del calcio. Inibiscono ectopia calcificazione e rallenta il riassorbimento osseo e il turnover osseo. Tecnezio complessi di diphosphonates sono stati usati come agenti scansione ossea.
Una condizione caratterizzata da diversi tumor-like lesioni hanno provocato malformazioni congenite o sullo sviluppo da sangue o reattive VESSELS proliferazioni vascolari, ad esempio nei Bacillary angiomatosis. Angiomatosi è considerato neoplastiche.
Infiammazione cronica e granuloma formazione intorno irritante corpi estranei.
Necrosi avascolare o asettica della testa del femore. I principali tipi sono idiopatici (primaria), come complicazione della frattura o dislocazione e LEGG-CALVE-PERTHES morbo.
Linfadenite Istiocitica, risposta infiammatoria un corpo estraneo. It consists of modified macrofagi multinucleated gigante con cellule, in questo caso foreign-body gigante cellule ematiche (gigante Da Corpo Estraneo), solitamente circondato linfociti.
Tantalio. Un raro elemento metallico, numero atomico 73, peso atomico 180.948, simbolo Ta. E 'un metallo noncorrosive e malleabile che si usava per piatti o dischi per sostituire difetti suture craniche, per filo e per fare delle protesi. Dorland, 28 (M)
La morte di un osso o parte di un osso, o atraumatica o nulla.
Una cisteina proteasi che è altamente espressa in osteoclasti e gioca un ruolo essenziale nel riassorbimento osso come un potente enzima MATRIX-degrading extracellulare.
La presenza di chyle nella cavita 'toracica. Dorland, 27 (M)
Materiale sintetico o naturale, a parte le droghe, che vengono usati per sostituire o riparare i tessuti corporei o funzione corporale.
Gli otto ossa del polso: Scafoide osso, osso semilunare, piramidale, pisiforme osso ossea del trapezio, trapezoide all'osso, osso; capitato osso uncinato e all'osso.
- connettivo specifica che è il principale componente dello scheletro. Il principale componente cellulari dell ’ osso è composta di osteoblasti; osteociti; e osteoclasti, mentre FIBRILLAR Fibrillari e creano cristalli MATRIX idrossiapatite l'osso.
La sostituzione del ginocchio.
Un osso sulla parte ventrale dell'cingolo scapolare, che nell ’ uomo è comunemente detta la clavicola.
Deformità della mano, o una parte della mano, apprese dopo la nascita a causa della ferita o malattia.
La graduale distruzione di una lega di metallo o per l ’ ossidazione o azione di un agente chimico. (Dal dizionario delle McGraw-Hill scientifico e tecnico Voglia, sesto Ed)
Studi in cui individui o popolazioni hanno seguito per valutare il risultato di esposizioni procedure, o gli effetti di una caratteristica, ad esempio, il verificarsi di malattia.

L'osteolisi è un processo patologico in cui il tessuto osseo viene progressivamente distrutto e riassorbito, causando una perdita di densità ossea. Questo accade quando le cellule responsabili del riassorbimento osseo, noti come osteoclasti, diventano iperattivi e iniziano a distruggere più tessuto osseo del normale.

L'osteolisi può verificarsi per una varietà di motivi, tra cui malattie autoimmuni, tumori benigni o maligni, infezioni, radiazioni e l'uso prolungato di corticosteroidi. I sintomi dell'osteolisi possono includere dolore osseo, fragilità ossea, deformità ossee e aumentata suscettibilità alle fratture.

Il trattamento dell'osteolisi dipende dalla causa sottostante. In alcuni casi, può essere possibile controllare o eliminare la causa, il che può aiutare a rallentare o arrestare il processo di osteolisi. Altrimenti, il trattamento può concentrarsi sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicanze, come le fratture ossee.

È importante notare che l'osteolisi è diverso dall'osteoporosi, una condizione caratterizzata da una perdita generale di densità ossea e aumento del rischio di fratture. Mentre entrambi i processi comportano la perdita di tessuto osseo, l'osteolisi è un processo più aggressivo e localizzato che può portare a deformità ossee e altre complicanze.

L'osteolisi essenziale, nota anche come malattia delle ossa fragili con ipercalcemia, è un disturbo genetico raro che colpisce lo scheletro. Si caratterizza per una degradazione eccessiva del tessuto osseo a causa di un'attività eccessiva degli osteoclasti, le cellule responsabili della riassorbimento dell'osso. Questa condizione provoca fragilità ossea e aumenta il rischio di fratture spontanee o dopo traumi minimi.

L'osteolisi essenziale è causata da mutazioni in geni che regolano l'attività degli osteoclasti, come TCIRG1, CLCN7 e RANK. Questi geni sono coinvolti nel sistema di segnalazione RANK/RANKL/OPG, che regola la differenziazione, l'attivazione e la soppressione degli osteoclasti. Le mutazioni in questi geni portano a un'eccessiva attività degli osteoclasti e alla conseguente degradazione ossea.

I sintomi dell'osteolisi essenziale possono includere:

1. Fratture frequenti, soprattutto nelle ossa lunghe e nel bacino
2. Dolore osseo cronico
3. Deformità scheletriche, come ginocchio valgo o coxa vara
4. Bassa densità minerale ossea (osteoporosi)
5. Ipercalcemia (livelli elevati di calcio nel sangue), che può causare nausea, vomito, stanchezza, debolezza e costipazione
6. Aumento della produzione di urina e aumentato rischio di calcoli renali a causa dell'ipercalciuria (elevati livelli di calcio nelle urine)
7. Anemia
8. Iperparatiroidismo secondario, una condizione in cui il paratormone è secreto in eccesso per compensare l'ipercalcemia

Il trattamento dell'osteolisi essenziale si concentra sulla gestione dei sintomi e sull'inibire l'eccessiva attività degli osteoclasti. I farmaci comunemente usati includono bisfosfonati, denosumab e calcitonina. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per stabilizzare le fratture o correggere le deformità scheletriche.

La prognosi dell'osteolisi essenziale dipende dalla gravità della malattia e dall'efficacia del trattamento. Le persone con questa condizione possono avere un rischio maggiore di fratture ossee, che possono portare a disabilità e ridotta qualità della vita. Tuttavia, il trattamento tempestivo e appropriato può aiutare a gestire i sintomi e prevenire ulteriori danni ossei.

Il polietilene è un tipo di plastica comunemente utilizzata in campo medico, specialmente per la produzione di dispositivi ortopedici come articolazioni artificiali e componenti di protesi. È un polimero termoplastico lineare costituito da unità monomeriche di etilene (-CH2-CH2-).

Il polietilene è apprezzato per le sue proprietà meccaniche, come la resistenza all'usura e alla fatica, nonché per la sua biocompatibilità e resistenza alla corrosione. Tuttavia, la durata a lungo termine di alcuni dispositivi in polietilene può essere influenzata dalla degradazione del materiale indotta dallo stress o dall'attrito, che può portare alla liberazione di particelle ultrafini e all'insorgenza di reazioni avverse nel tessuto circostante.

Esistono diversi tipi di polietilene utilizzati in medicina, come l'ultra-alto peso molecolare (UHMWPE), il polietilene ad alta densità (HDPE) e il polietilene a bassa densità (LDPE). Ciascuno di essi presenta proprietà leggermente diverse che li rendono più o meno adatti a specifiche applicazioni cliniche.

In termini medici, l'insufficienza protesica si riferisce alla condizione in cui una protesi artificiale, come un'articolazione o una valvola cardiaca, non funziona più correttamente o ha fallito nelle sue funzioni previste. Ciò può causare sintomi e problemi di salute significativi per il paziente.

L'insufficienza protesica può verificarsi a causa di diversi fattori, come l'usura della protesi nel tempo, un'infezione che colpisce la protesi o una risposta immunitaria avversa del corpo alla presenza della protesi. I sintomi associati all'insufficienza protesica possono variare a seconda della localizzazione e della gravità della protesi interessata, ma possono includere dolore, gonfiore, difficoltà di movimento, affaticamento, mancanza di respiro o palpitazioni cardiache.

Il trattamento dell'insufficienza protesica dipende dalla causa sottostante e può variare da una semplice pulizia o riparazione della protesi a un intervento chirurgico per sostituire la protesi difettosa. In ogni caso, è importante che il paziente consulti tempestivamente un medico specialista in modo da poter diagnosticare e trattare prontamente l'insufficienza protesica, al fine di prevenire ulteriori complicazioni di salute.

Una protesi d'anca, nota anche come artroplastica totale dell'anca, è un intervento chirurgico in cui vengono sostituiti l'articolazione e le superfici danneggiate o malate dell'anca con componenti artificiali. Queste componenti possono essere realizzate in metallo, ceramica o plastica medicale (polietilene ad alto peso molecolare). L'obiettivo di questa procedura è alleviare il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la funzione dell'articolazione dell'anca.

Le indicazioni per l'impianto di una protesi d'anca includono:

1. Artrite degenerativa o post-traumatica (osteoartrite, artrite reumatoide, necrosi avascolare)
2. Coxartrosi (usura dell'articolazione dell'anca)
3. Displasia congenita dell'anca
4. Fratture dell'anca complicate da osteoporosi o artrosi secondaria
5. Tumori ossei o articolari
6. Infezioni articolari croniche refrattarie al trattamento antibiotico

Esistono due tipi principali di protesi d'anca:

1. Protesi d'anca totali (TJA): sostituiscono entrambe le superfici articolari, la testa del femore e l'acetabolo (cavità dell'anca). Questa è la forma più comune di protesi d'anca utilizzata.
2. Protesi d'anca parziali o emiartroplastica: sostituiscono solo una superficie articolare, ad esempio la testa del femore in caso di fratture dell'anca o nei pazienti più giovani con lesioni limitate a una sola superficie.

I vantaggi della protesi d'anca includono:

1. Riduzione del dolore articolare
2. Miglioramento della funzione e della mobilità articolare
3. Aumento della qualità della vita
4. Possibilità di ripresa delle attività quotidiane e ricreative
5. Riduzione dell'incidenza di complicanze legate all'artrosi, come l'artrite reumatoide o l'osteoartrosi

Gli svantaggi della protesi d'anca includono:

1. Rischio di infezione articolare
2. Rischio di usura e possibile fallimento dell'impianto nel tempo
3. Possibilità di reazione avversa ai materiali dell'impianto
4. Necessità di revisione chirurgica in caso di complicanze o insuccesso dell'impianto
5. Rischio di lussazione articolare, particolarmente nei pazienti anziani o con problemi neurologici

I polietileni sono una classe di plastiche sintetiche prodotte mediante polimerizzazione del monomero etilene. Esistono diversi tipi di polietileni, tra cui a bassa densità (LDPE), ad alta densità (HDPE) e lineare a bassa densità (LLDPE).

Questi materiali sono comunemente utilizzati in campo medico per la produzione di una vasta gamma di dispositivi e strumenti, come ad esempio sacche per sangue e infusioni, tubi flessibili, componenti per apparecchiature di imaging medico e imballaggi sterili.

I polietileni sono apprezzati per le loro proprietà fisiche e meccaniche, come la resistenza alla chimica, alla temperatura e all'usura, nonché per la loro biocompatibilità e inerzia chimica. Tuttavia, è importante notare che la sicurezza e l'efficacia dei dispositivi medici realizzati con polietileni dipendono dalle specifiche del materiale utilizzato e dalle condizioni di utilizzo.

L'artroplastica sostitutiva dell'anca, anche nota come protesi d'anca, è un intervento chirurgico comune che viene eseguito quando l'articolazione dell'anca è danneggiata o danneggiata a causa di artrite, artrosi o altre condizioni. Durante questo intervento, il chirurgo rimuove le parti danneggiate dell'articolazione e le sostituisce con componenti artificiali in metallo, plastica o ceramica.

L'obiettivo dell'intervento di artroplastica sostitutiva dell'anca è quello di alleviare il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la funzione dell'articolazione danneggiata. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti possono aspettarsi una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della capacità di svolgere attività quotidiane come camminare, sedersi e salire le scale.

L'intervento di artroplastica sostitutiva dell'anca richiede una procedura chirurgica complessa e un periodo di recupero prolungato. I pazienti possono aspettarsi di trascorrere diversi giorni in ospedale dopo l'intervento chirurgico, seguito da diverse settimane o mesi di fisioterapia per aiutarli a rafforzare i muscoli e riacquistare la mobilità.

Come con qualsiasi intervento chirurgico, l'artroplastica sostitutiva dell'anca comporta alcuni rischi, tra cui infezione, coaguli di sangue, danni ai nervi o alle arterie e la possibilità che la protesi si allenti o si disalline nel tempo. Tuttavia, per molti pazienti, i benefici dell'intervento chirurgico superano i rischi associati.

La progettazione protesica è un processo multidisciplinare che comporta la collaborazione tra professionisti sanitari, ingegneri biomedici, tecnici e pazienti per creare una protesi personalizzata che sostituisca una parte del corpo mancante o danneggiata. Questo processo include la valutazione delle esigenze funzionali e anatomiche del paziente, la selezione del tipo di protesi più appropriato, la progettazione del design della protesi utilizzando tecnologie avanzate come la scansione 3D e la stampa 3D, la produzione della protesi e infine l'adattamento e la formazione del paziente per l'uso della protesi.

L'obiettivo principale della progettazione protesica è quello di fornire al paziente una protesi che sia il più possibile simile alla parte del corpo mancante in termini di forma, dimensioni, funzione e aspetto estetico. Ciò può aiutare il paziente a ripristinare la sua capacità di svolgere le attività quotidiane, migliorare la sua qualità della vita e aumentare la sua autostima e fiducia in se stesso.

La progettazione protesica richiede una conoscenza approfondita dell'anatomia, della fisiologia e della biomeccanica del corpo umano, nonché delle tecnologie avanzate utilizzate nella produzione di protesi. Pertanto, è un processo altamente specializzato che richiede la collaborazione di esperti in diversi campi.

Gli osteoclasti sono grandi cellule multinucleate presenti nello scheletro che svolgono un ruolo chiave nel rimodellamento osseo e nella sua normale manutenzione. Derivano da monociti/macrofagi del midollo osseo ed entrano nelle aree di rimodellamento osseo dove secernono enzimi, come l'acido cloridrico e le proteasi, che dissolvono la matrice minerale e organica dell'osso. Questo processo noto come riassorbimento osseo è bilanciato dalla formazione di nuovo tessuto osseo da parte delle cellule osteoblastiche. Un'alterazione nell'equilibrio tra l'attività degli osteoclasti e quella degli osteoblasti può portare a varie patologie scheletriche, come l'osteoporosi e la malattia ossea di Paget.

In sintesi, gli osteoclasti sono cellule specializzate che scompongono e riciclano il tessuto osseo, contribuendo a mantenere la sua integrità strutturale e funzionale. La loro attività è strettamente regolata da ormoni, fattori di crescita e segnali cellulari per garantire un corretto rimodellamento osseo durante la crescita, l'età adulta e l'invecchiamento.

Il riassorbimento osseo è un processo fisiologico in cui le cellule specializzate, note come osteoclasti, demoliscono la matrice minerale e organica dell'osso, convertendola in molecole più semplici che possono essere riutilizzate dall'organismo. Questo processo è bilanciato dal deposito di nuova matrice ossea da parte delle cellule osteoblastiche, che formano tessuto osseo nuovo e sano.

Il riassorbimento osseo è un processo essenziale per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento della salute dell'osso. Tuttavia, quando il riassorbimento supera la formazione ossea, si verifica una condizione nota come osteoporosi, che indebolisce l'osso e lo rende più suscettibile alle fratture.

Il riassorbimento osseo può essere influenzato da diversi fattori, tra cui l'età, i livelli ormonali, la nutrizione, l'esercizio fisico e alcune condizioni mediche come l'artrite reumatoide o la malattia di Paget. La terapia farmacologica può essere utilizzata per regolare il riassorbimento osseo e prevenire o trattare le condizioni associate a un disequilibrio del processo di formazione e demolizione dell'osso.

La sindrome di Hajdu-Cheney è una malattia genetica rara e grave caratterizzata da anomalie scheletriche, facciali e dentali. È causata da mutazioni nel gene NOTCH2 che fornisce istruzioni per la produzione di una proteina chiamata Notch2, che svolge un ruolo importante nello sviluppo embrionale e nella crescita cellulare.

I segni e i sintomi della sindrome di Hajdu-Cheney possono variare notevolmente da persona a persona, ma spesso includono:

* Anomalie scheletriche, come una testa grande (acrocefalia), un naso largo e piatto, una mascella prominente, orecchie basse e arrotondate, e dita allungate e sottili (aracnodattilia)
* Anomalie dentali, come denti piccoli, irregolari e malformati
* Osteoporosi grave e precoce, che può portare a fratture frequenti e dolorose
* Aumentata tendenza al sanguinamento a causa di una diminuzione del numero di piastrine (trombocitopenia)
* Problemi respiratori dovuti alla deformità delle costole o all'indebolimento della parete toracica
* Anomalie cardiovascolari, come ipertensione polmonare e difetti del setto interatriale
* Bassa statura
* Ritardo mentale lieve o moderato in alcuni casi

La sindrome di Hajdu-Cheney è ereditata in modo autosomico dominante, il che significa che una sola copia del gene mutato basta a causare la malattia. La maggior parte dei casi sono dovuti a nuove mutazioni nel gene NOTCH2 e non hanno storia familiare della malattia. Non esiste una cura specifica per questa sindrome, ma i trattamenti possono essere utilizzati per gestire i sintomi e prevenire le complicanze.

L'acetabolo è una cavità concava situata nella parte posteriore dell'osso iliaco, che forma una articolazione a sfera con la testa del femore. Questa articolazione è nota come articolazione coxofemorale o anche detta anca. L'acetabolo ha una forma a imbuto ed è circondato da un anello di tessuto fibro-cartilagineo, chiamato labbro acetabolare, che aumenta la superficie articolare e fornisce supporto alla testa del femore.

La forma dell'acetabolo permette una grande gamma di movimenti dell'anca, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna. La sua struttura fornisce stabilità alla articolazione e distribuisce uniformemente il carico sulle superfici articolari durante il movimento.

Lesioni o malattie che colpiscono l'acetabolo, come ad esempio l'artrosi o le fratture, possono causare dolore e limitazione del movimento dell'anca.

In termini medici, l'ossido di alluminio non ha una particolare rilevanza come diagnosi o trattamento di condizioni o malattie. Tuttavia, può essere menzionato in alcuni contesti medici, ad esempio nella descrizione della composizione di alcuni farmaci o dispositivi medici.

L'ossido di alluminio è un composto chimico formato dall'unione dell'alluminio con l'ossigeno (Al2O3). È una sostanza solida, incolore e non infiammabile che si presenta sotto forma di polvere fine.

In ambito medico, l'ossido di alluminio può essere utilizzato come additivo nei farmaci o nelle supposte per contribuire a mantenere la loro consistenza solida. Inoltre, viene talvolta impiegato nella produzione di dispositivi medici come ceramiche biocompatibili e materiali da impianto.

Non è considerato tossico o dannoso per l'organismo in dosi normalmente utilizzate, ma in casi eccezionali di esposizione prolungata o elevata può accumularsi nei tessuti e causare problemi di salute.

La rioperazione, nota anche come reintervento chirurgico o seconda operazione, si riferisce ad un'ulteriore procedura chirurgica eseguita su un paziente dopo che è già stato sottoposto ad una precedente operazione per la stessa condizione o per complicanze sviluppate in seguito alla prima operazione.

Le ragioni per la rioperazione possono essere varie, tra cui:

1. Insuccesso della prima operazione: quando la procedura chirurgica non riesce a risolvere il problema o a ottenere i risultati desiderati.
2. Recidiva della malattia: quando la condizione originale ricompare dopo essere stata trattata con successo in precedenza.
3. Complicanze post-operatorie: quando si sviluppano complicazioni come infezioni, emorragie, trombosi o lesioni nervose che richiedono un intervento chirurgico per essere risolte.
4. Progressione della malattia: quando la condizione originale peggiora o si diffonde ad altre aree del corpo, richiedendo ulteriori procedure chirurgiche per il controllo o il trattamento.

La rioperazione può comportare rischi e complicanze aggiuntivi rispetto alla prima operazione, come ad esempio un aumentato rischio di infezioni, danni ai tessuti circostanti, sanguinamenti o problemi legati all'anestesia. Pertanto, la decisione di eseguire una rioperazione deve essere attentamente ponderata e discussa con il paziente, tenendo conto dei benefici previsti e dei possibili rischi e complicanze.

La definizione medica di "neoplasie delle ossa" si riferisce a un gruppo eterogeneo di crescite tumorali che originano dalle cellule che formano l'osso. Queste neoplasie possono essere benigne o maligne (cancro).

Le neoplasie ossee benigne, come l'osteoma e il condroma, crescono lentamente e raramente si diffondono ad altre parti del corpo. Di solito non mettono a repentaglio la vita della persona e possono essere trattate chirurgicamente se causano sintomi o complicazioni.

Le neoplasie ossee maligne, come l'osteosarcoma, il condrosarcoma e il sarcoma di Ewing, sono tumori cancerosi che possono crescere rapidamente e invadere i tessuti circostanti. Possono anche diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo, come polmoni o fegato, rendendoli pericolosi per la vita. Il trattamento di solito include una combinazione di chirurgia, chemioterapia e radioterapia.

I sintomi delle neoplasie ossee possono includere dolore osseo persistente, gonfiore o rigidità articolare, fratture spontanee, stanchezza e perdita di peso involontaria. Tuttavia, questi sintomi possono anche essere causati da altre condizioni mediche, quindi è importante consultare un medico per una diagnosi accurata.

L'articolazione dell'anca, nota anche come articolazione coxofemorale, è l'articolazione tra l'osso iliaco del bacino e la testa del femore. Si tratta di una articolazione di tipo sinoviale, che presenta una capsula articolare resistente e una cavità piena di liquido sinoviale per consentire un movimento fluido.

L'articolazione dell'anca è una delle più grandi e robuste del corpo umano, ed è responsabile della maggior parte del movimento dell'anca. Essa permette la flessione, l'estensione, l'abduzione, l'adduzione, la rotazione interna ed esterna della gamba.

La testa del femore si articola con la cavità acetabolare dell'osso iliaco, che è circondata da un anello di cartilagine fibrosa noto come labbro acetabolare. Tra la testa del femore e la cavità acetabolare si trova una membrana sinoviale che produce il liquido sinoviale per lubrificare l'articolazione.

L'articolazione dell'anca è stabilizzata da diversi legamenti, tra cui il legamento iliofemorale (o di Bigelow), il legamento pubofemorale e il legamento ischiofemorale. Questi legamenti aiutano a mantenere l'articolazione stabile durante i movimenti dell'anca.

Le patologie che possono colpire l'articolazione dell'anca includono l'artrite, la borsite, le lesioni traumatiche e la displasia congenita dell'anca. Il trattamento di queste condizioni può variare dall'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) alla fisioterapia, all'iniezione di corticosteroidi nella capsula articolare e, in casi gravi, alla sostituzione totale o parziale dell'articolazione.

Il Fattore Piastrinico 4 (FP4 o ITGA2B) è una glicoproteina presente sulla superficie delle piastrine, un tipo di cellule presenti nel sangue che svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nella riparazione dei vasi sanguigni danneggiati.

FP4 è un componente importante della membrana piastrinica ed è strettamente associato al recettore glicoproteico IIb/IIIa, che media l'adesione delle piastrine ai siti di lesioni vascolari e la loro aggregazione. Quando le piastrine vengono attivate in risposta a un danno vascolare o ad altri stimoli, FP4 subisce una modifica conformazionale che consente al recettore IIb/IIIa di legarsi al fibrinogeno e ad altre proteine della matrice extracellulare, promuovendo così l'aggregazione piastrinica e la formazione del coagulo.

Mutazioni o alterazioni quantitative del gene che codifica per FP4 possono portare a disturbi emorragici congeniti o acquisiti, come la sindrome di Bernard-Soulier, una rara malattia autosomica recessiva caratterizzata da trombocitopenia (ridotto numero di piastrine) e disfunzione piastrinica. Inoltre, FP4 è stato identificato come un potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento dell'aterotrombosi, una condizione che può portare a eventi cardiovascolari avversi come infarto miocardico e ictus.

Il titanio è un elemento chimico con simbolo "Ti" e numero atomico 22. Si trova naturalmente nella crosta terrestre ed è resistente alla corrosione, leggero e forte. È comunemente usato in campo medico per la produzione di impianti scheletrici come protesi articolari, viti e piastre per la chirurgia ortopedica, a causa della sua biocompatibilità e resistenza alla corrosione. Inoltre, il titanio è anche utilizzato in dispositivi medici impiantabili come stent coronarici e valvole cardiache. Tuttavia, l'uso del titanio in medicina richiede una rigorosa pulizia e sterilizzazione per prevenire qualsiasi reazione avversa al corpo.

In anatomia, il cranio si riferisce alla struttura ossea complessa che costituisce la parte superiore e frontale del capo umano. È composto da 22 ossa, tra cui il frontale, occipitale, parietali, temporali, mascellari superiori (o sfenoide), mascellari inferiori (o mandibolari), palatine, etmoide, vomer, cornetti inferiori, superiore e medio, e ossa del timpano.

Il polimetilmetacrilato (PMMA) è un materiale sintetico ampiamente utilizzato in campo medico. Si tratta di un polimero termoplastico trasparente, resistente e biocompatibile. Viene impiegato in diversi settori della medicina, tra cui l'odontoiatria, l'oftalmologia e la chirurgia ortopedica.

In oftalmologia, il PMMA è utilizzato per realizzare lenti intraoculari da impiantare durante le operazioni di cataratta. Queste lenti artificiali sostituiscono il cristallino naturale opacizzato, ripristinando la capacità visiva del paziente.

Nell'ambito della chirurgia ortopedica, il PMMA è impiegato per creare cementi ossei utilizzati durante le procedure di artroplastica totale (sostituzione dell'articolazione). Il cemento osseo a base di PMMA serve a fissare e stabilizzare le componenti protesiche all'interno dell'osso, garantendo una maggiore durata e stabilità della protesi stessa.

In odontoiatria, il PMMA è utilizzato per realizzare denti artificiali e protesi dentarie rimovibili o fisse. Grazie alla sua biocompatibilità e resistenza, questo materiale offre un'ottima soluzione per la riabilitazione estetica e funzionale del cavo orale.

In sintesi, il polimetilmetacrilato (PMMA) è un materiale sintetico ampiamente utilizzato in campo medico per la realizzazione di lenti oftalmiche, cementi ossei e protesi dentarie, grazie alla sua biocompatibilità, trasparenza e resistenza.

La "cementazione" è un termine utilizzato in medicina, e più precisamente in chirurgia ortopedica, per descrivere una procedura durante la quale una sostanza simile al cemento, nota come cemento osseo acrilico, viene utilizzata per fissare una protesi articolare all'osso del paziente.

Questa procedura è comunemente eseguita durante le operazioni di sostituzione dell'articolazione dell'anca o del ginocchio, dove il cemento osseo acrilico viene utilizzato per fissare la protesi all'osso pelvico o alla staffa femorale nell'anca, o al piatto tibiale o rotuleo nel ginocchio.

La cementazione aiuta a stabilizzare la protesi e a ridurre il rischio di movimenti indesiderati o dislocazioni dell'articolazione. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi associati alla cementazione, come il rischio di reazioni allergiche al cemento osseo acrilico e la possibilità di infezioni ossee.

In alternativa alla cementazione, alcune protesi articolari possono essere fissate all'osso utilizzando una tecnica di fissazione senza cemento, che prevede l'inserimento di componenti porose che consentono la crescita ossea naturale intorno alla protesi.

Nella medicina, il termine "cementi ossei" si riferisce a una sostanza calcificata che si trova all'interno della cavità midollare delle ossa lunghe. Questi cementi ossei sono costituiti da tessuto connettivo mineralizzato e sono simili al tessuto osseo lamellare. Si formano attraverso il processo di rimodellamento osseo, durante il quale le cellule chiamate osteoclasti scavano cavità nelle ossa e le cellule osteoblasti riempiono queste cavità con tessuto osseo nuovo.

I cementi ossei sono particolarmente importanti nell'anca, dove forniscono un ancoraggio per la testa del femore all'interno dell'acetabolo (la cavità concava dell'osso iliaco che forma parte dell'articolazione dell'anca). Le fratture della testa del femore possono distruggere i cementi ossei, rendendo difficile o impossibile la riparazione chirurgica dell'anca.

In sintesi, i cementi ossei sono una parte importante del tessuto osseo che forniscono ancoraggio e supporto per le articolazioni.

La definizione medica di "Materiali Rivestiti Biocompatibili" si riferisce a rivestimenti sottili applicati su materiali utilizzati in ambito biomedico e bioingegneristico, progettati per interagire con sistemi viventi senza causare effetti avversi o tossici. Questi rivestimenti sono formulati con materiali selezionati specificamente per la loro capacità di coesistere armoniosamente con tessuti e cellule del corpo umano, minimizzando il rischio di rigetto o infiammazione indotta dal corpo estraneo.

I materiali rivestiti biocompatibili possono essere impiegati in una vasta gamma di applicazioni mediche, come ad esempio dispositivi impiantabili (come stent coronarici o protesi articolari), strumentazione chirurgica, sistemi di somministrazione di farmaci e biomateriali per ingegneria tissutale.

Il processo di rivestimento conferisce al materiale sottostante proprietà funzionali aggiuntive, come la capacità di rilasciare in modo controllato principi attivi terapeutici, prevenire l'adesione di proteine o cellule indesiderate, ridurre l'attrito superficiale o favorire l'adesione e la proliferazione di specifiche cellule.

In sintesi, i materiali rivestiti biocompatibili rappresentano una classe importante di biomateriali che combinano le caratteristiche meccaniche desiderate con la tolleranza tissutale e la capacità di interagire in modo sicuro ed efficace con l'organismo umano.

L'artroplastica sostitutiva è una procedura chirurgica ortopedica comune che viene eseguita per ripristinare la funzione articolare e alleviare il dolore in una articolazione danneggiata o malata. Nella maggior parte dei casi, l'artroplastica sostitutiva è raccomandata quando le altre opzioni di trattamento non hanno avuto successo nel fornire un sollievo adeguato dal dolore e dalla disabilità.

Nell'artroplastica sostitutiva, l'articolazione danneggiata viene rimossa chirurgicamente e sostituita con una protesi artificiale, che è spesso realizzata in metallo, plastica o ceramica. Le articolazioni più comunemente interessate da questa procedura sono il ginocchio e l'anca, ma può essere eseguita anche su altre articolazioni, come la spalla, il polso e il piede.

L'obiettivo dell'artroplastica sostitutiva è quello di ripristinare la forma e la funzione dell'articolazione danneggiata, alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti possono aspettarsi una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della funzione articolare, che può consentire loro di tornare alle attività quotidiane e persino a quelle ricreative.

Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, l'artroplastica sostitutiva comporta alcuni rischi e complicanze potenziali, tra cui infezioni, coaguli di sangue, lesioni nervose e articolazioni protesiche che si allentano o si disallineano nel tempo. Pertanto, è importante discutere a fondo i benefici e i rischi dell'intervento chirurgico con il proprio medico prima di prendere una decisione informata.

La miopia è un difetto visivo dell'occhio, comunemente noto come "vedere da lontano". Si verifica quando la lunghezza dell'occhio è maggiore della combinazione della sua potenza diottrica (capacità di far convergere i raggi luminosi) e della distanza alla quale la messa a fuoco avviene normalmente. Ciò significa che l'immagine si forma davanti alla retina invece che direttamente su di essa, causando una visione sfocata da lontano. La miopia è generalmente corretta con occhiali o lenti a contatto negative (concave) o con la chirurgia refrattiva. Può essere classificata come miopia lieve, moderata o grave in base all'entità del difetto visivo misurato in diottrie. La causa esatta della miopia non è completamente compresa, ma si ritiene che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici ed ambientali.

L'osteoprotegerina (OPG), nota anche come TNFRSF11B (tumor necrosis factor receptor superfamily member 11b), è una proteina che svolge un ruolo cruciale nel regolare la riassorbimento osseo e la formazione dell'osso. È prodotta dalle cellule stromali ossee, dagli osteoblasti e da altri tipi di cellule.

OPG funziona come un fattore di difesa contro il riassorbimento osseo eccessivo agendo come un inibitore del fattore di necrosi tumorale legandosi al RANKL (ligando del recettore dell'attivatore del nucleo T cellulare), che altrimenti si legherebbe al suo recettore, il RANK, sulle cellule degli osteoclasti. Questo legame inibisce la differenziazione e l'attivazione degli osteoclasti, prevenendo così il riassorbimento osseo eccessivo.

Una disregolazione dell'OPG può portare a una serie di condizioni scheletriche, come l'osteoporosi, la malattia di Paget dell'osso e il cancro alle ossa. Un basso livello di OPG è associato a un aumento del rischio di osteoporosi e fratture ossee, mentre alti livelli di OPG possono essere correlati a una ridotta formazione dell'osso e alla malattia di Paget dell'osso.

La protesi articolare è un dispositivo medico utilizzato per sostituire una articolazione danneggiata o malfunzionante del corpo umano. Le articolazioni possono diventare dolorose o limitate nei loro movimenti a causa di diverse patologie, come l'artrite degenerativa, lesioni traumatiche, tumori ossei o infezioni articolari.

Le protesi articolari sono realizzate con materiali biocompatibili come metalli, ceramiche e polimeri. La maggior parte delle protesi articolari è costituita da due componenti: una parte fissa che viene cementata all'osso (stem), e una parte mobile che replica la superficie articolare danneggiata (testa e cavità).

Le protesi più comuni sono quelle dell'anca, del ginocchio, della spalla e del gomito. Esse possono essere totali, quando vengono sostituite entrambe le superfici articolari, o parziali, quando solo una delle due superfici viene sostituita.

L'obiettivo dell'impianto di una protesi articolare è quello di alleviare il dolore, migliorare la funzionalità articolare e, di conseguenza, la qualità della vita del paziente. Tuttavia, come per ogni intervento chirurgico, anche l'impianto di una protesi articolare presenta dei rischi e delle complicanze potenziali, tra cui infezioni, trombosi venosa profonda, lussazioni o usura precoce della protesi.

L'osteite è un'infiammazione delle ossa che può verificarsi per varie ragioni, come infezioni, traumi o malattie sistemiche. Può interessare qualsiasi parte dell'osso, compresi i tessuti molli circostanti. I sintomi possono includere dolore, gonfiore, arrossamento e rigidità articolare. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci antinfiammatori, antibiotici o, in casi gravi, interventi chirurgici. Se non trattata, l'osteite può portare a complicanze come la perdita di funzione articolare o la diffusione dell'infezione ad altre parti del corpo.

L'Microtomografia a Raggi X (micro-CT) è una tecnica di imaging non distruttiva che utilizza raggi X per acquisire immagini dettagliate e tridimensionali di campioni interni su scala microscopica. Questa tecnica è ampiamente utilizzata in diversi campi, tra cui la biologia, la medicina, la geologia e l'ingegneria, per studiare la struttura, la morfologia e le proprietà funzionali di materiali e tessuti.

Nel processo di micro-CT, il campione viene posto su un piattello rotante all'interno di un tubo a raggi X. Un fascio collimato di raggi X viene fatto passare attraverso il campione, producendo una proiezione radiografica dell'ombra del campione su un rilevatore bidimensionale posto dall'altra parte del campione. Ruotando il campione di un angolo incrementale e acquisendo una serie di proiezioni radiografiche da diverse angolazioni, è possibile ricostruire un'immagine tridimensionale ad alta risoluzione del campione utilizzando algoritmi di ricostruzione tomografica.

La micro-CT offre una serie di vantaggi rispetto ad altre tecniche di imaging, tra cui la capacità di acquisire immagini dettagliate di strutture interne senza dover danneggiare o distruggere il campione. Inoltre, la micro-CT può essere utilizzata per studiare la morfologia e le proprietà funzionali dei tessuti biologici e dei materiali ingegneristici con una risoluzione spaziale elevata, rendendola uno strumento prezioso per la ricerca di base e applicata.

Il femore è l'osso più lungo e robusto del corpo umano, che costituisce la parte superiore e anteriore della coscia. Si articola prossimalmente con il bacino a livello dell'articolazione coxofemorale e distalmente con la tibia a livello del ginocchio. Il femore presenta una forma tipicamente convessa a livello laterale e concava a livello mediale, ed è diviso in tre porzioni principali: testa, collo e corpo. La testa del femore si articola con l'acetabolo del bacino, mentre il collo connette la testa al corpo dell'osso. Il corpo del femore è diviso in tre porzioni: diafisi, epifisi prossimale e epifisi distale. La diafisi è la parte centrale più robusta, mentre le epifisi sono le parti finali che si articolano con altri segmenti ossei. Il femore presenta anche due condili alla sua estremità distale, che si articolano con la tibia per formare l'articolazione del ginocchio.

Asepsis è un termine medico che si riferisce alla pratica di prevenire o ridurre al minimo la contaminazione da microrganismi patogeni in un ambiente, su una superficie o all'interno del corpo umano. Ciò viene tipicamente ottenuto attraverso l'uso di misure preventive come disinfezione, sterilizzazione e l'uso di attrezzature monouso, nonché pratiche igieniche appropriate da parte degli operatori sanitari.

L'obiettivo dell'asepsi è quello di creare un ambiente sterile o quasi sterile per prevenire l'infezione e la diffusione delle malattie infettive. Questa pratica è particolarmente importante in situazioni in cui il sistema immunitario del paziente può essere compromesso, come durante le procedure chirurgiche, il trattamento di lesioni cutanee o la cura dei neonati prematuri.

L'asepsi si distingue dall'antisepsi, che è il processo di uccidere o inibire la crescita di microrganismi patogeni su tessuti viventi o superfici del corpo utilizzando agenti antimicrobici.

Le "Leghe di Cromo" non hanno una definizione specifica in medicina. Tuttavia, il termine "leggere di cromo" può essere usato per descrivere un disturbo del metabolismo del cromo, sebbene sia raramente utilizzato. Il cromo è un oligoelemento che svolge un ruolo importante nel metabolismo dei carboidrati e dei lipidi, ed è parte integrante dell'insulina, l'ormone che regola il glucosio nel sangue. Una "leggerezza di cromo" si riferisce a livelli insufficienti di questo elemento nel corpo, che possono portare a disturbi del metabolismo dei carboidrati e ad una maggiore resistenza all'insulina. Tuttavia, questa condizione è raramente diagnosticata o discussa in letteratura medica.

In odontoiatria, le "leghe di cromo" si riferiscono a leghe metalliche utilizzate per la fabbricazione di protesi dentali e corone, che contengono cromo come componente principale insieme ad altri metalli come il nichel o il molibdeno. Queste leghe sono note per la loro resistenza alla corrosione e alla flessione, rendendole una scelta popolare per le applicazioni protesiche. Tuttavia, alcune persone possono sviluppare reazioni allergiche a queste leghe, che possono causare infiammazioni orali o dermatiti da contatto.

In sintesi, il termine "Leghe di Cromo" può avere significati diversi in contesti medici e odontoiatrici, ma non esiste una definizione universalmente accettata del termine nella medicina generale.

La "testa del femore" è una parte dell'osso femore (l'osso della coscia) e si trova all'estremità superiore del femore. Essa forma la articolazione con l'osso pelvico, nota come articolazione coxofemorale o anche detta anca.

La testa del femore è una porzione sferica e liscia che si inserisce all'interno dell'acetabolo, la cavità concava dell'osso iliaco (parte del bacino). Questa articolazione consente il movimento dell'anca in varie direzioni, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna.

La testa del femore è ricoperta di cartilagine articolare, che permette un movimento fluido e riduce l'attrito all'interno dell'articolazione. La sua integrità è fondamentale per la mobilità e la funzionalità dell'anca. Lesioni o danni alla testa del femore possono causare dolore, rigidità articolare e, in alcuni casi, artrite dell'anca.

Il Receptor Activator of Nuclear Factor-kappa B (RANK) è un recettore appartenente alla famiglia dei recettori del fattore di necrosi tumorale (TNF). Si trova principalmente sulla superficie delle cellule ossee chiamate osteoclasti e preosteoclasti.

Il RANK, quando si lega al suo ligando (RANKL), attiva una cascata di eventi che portano all'attivazione e alla differenziazione degli osteoclasti. Questi sono i principali responsabili del riassorbimento osseo, cioè della rottura delle vecchie cellule ossee per fare spazio a quelle nuove.

L'equilibrio tra l'attività di RANK e un altro suo ligando chiamato Osteoprotegerin (OPG) regola il processo di rimodellamento osseo. Se c'è un eccesso di RANKL o una carenza di OPG, si possono verificare condizioni come l'osteoporosi, dove avviene un eccessivo riassorbimento osseo.

In sintesi, il RANK è un importante regolatore della salute delle ossa, contribuendo al mantenimento dell'equilibrio tra la formazione e il riassorbimento osseo.

Le lesioni dell'anca sono danni o danno a qualsiasi parte dell'articolazione dell'anca, che può verificarsi a causa di diversi fattori come traumi, sovraccarico, usura o malattie. L'articolazione dell'anca è una delle articolazioni più grandi e complesse del corpo umano, che consente la rotazione e il movimento flessibile della gamba. È formato dall'estremità superiore del femore (osso della coscia) e dalla cavità acetabolare dell'osso pelvico.

Le lesioni dell'anca possono verificarsi in diverse parti dell'articolazione, tra cui:

1. Lesioni del labbro acetabolare: Il labbro acetabolare è un anello di tessuto cartilagineo che circonda la cavità acetabolare. Lesioni al labbro acetabolare possono verificarsi a causa di traumi diretti o ripetuti, come quelli osservati negli atleti.
2. Fratture dell'anca: Le fratture dell'anca si verificano quando ci sono danni alle ossa che compongono l'articolazione dell'anca. Possono essere il risultato di cadute, incidenti automobilistici o lesioni ad alta energia.
3. Lesioni dei muscoli e dei tendini: I muscoli e i tendini che supportano l'articolazione dell'anca possono essere danneggiati a causa di sforzi eccessivi, sovraccarico o lesioni acute. Ad esempio, la borsite trocanterica è un'infiammazione della borsa situata sulla superficie laterale del grande trocantere del femore, che può causare dolore all'anca.
4. Artrite dell'anca: L'artrite è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni che può causare danni e distruzione della cartilagine articolare. L'artrosi, o l'usura della cartilagine articolare, è la forma più comune di artrite dell'anca.
5. Lesioni del labbro acetabolare: Il labbro acetabolare è una struttura fibrocartilaginea che circonda e rinforza l'acetabolo (la cavità ossea dove il femore si articola con il bacino). Le lesioni al labbro acetabolare possono verificarsi a causa di traumi diretti o ripetuti, come quelli osservati negli atleti.

Il trattamento delle lesioni dell'anca dipende dalla gravità e dal tipo di danno. Può includere terapia fisica, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), iniezioni di corticosteroidi o chirurgia. In alcuni casi, la riabilitazione può essere necessaria per aiutare a ripristinare la forza e la funzione muscolare dopo un infortunio all'anca.

L'osteoartrosi dell'anca, nota anche come coxartrosi, è una forma comune di osteoartrosi, una malattia degenerativa che colpisce l'articolazione dell'anca. Questa condizione si verifica quando il tessuto cartilagineo che ricopre le estremità delle ossa nell'articolazione si usura e si rompe nel tempo, portando all'esposizione dell'osso sottostante e alla formazione di osteofiti (sporgenze ossee).

I sintomi più comuni dell'osteoartrosi dell'anca includono dolore all'anca, rigidità articolare, limitazione del movimento, crepitio durante il movimento e, in casi avanzati, deformità articolari. Il dolore associato a questa condizione tende ad essere più pronunciato dopo l'attività fisica o al mattino e può peggiorare nel corso della giornata.

L'osteoartrosi dell'anca è più comune nelle persone di età superiore ai 50 anni, sebbene possa verificarsi anche in individui più giovani a seguito di traumi o altre condizioni articolari sottostanti. Altri fattori di rischio per lo sviluppo dell'osteoartrosi dell'anca includono l'obesità, le precedenti lesioni all'anca, la disfunzione della cartilagine articolare e i difetti congeniti dell'anca.

Il trattamento dell'osteoartrosi dell'anca si concentra principalmente sulla gestione del dolore e sul mantenimento della funzionalità articolare. Le opzioni di trattamento possono includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), fisioterapia, esercizio fisico, perdita di peso, terapie alternative come l'agopuntura e, in casi gravi, la sostituzione articolare totale dell'anca.

Le ossa del tarso sono un gruppo di sette ossa nel piede che formano l'articolazione tra la gamba e il piede. Queste ossa includono: astragalo, calcagno (tallone), navicolare, cuboide e tre cuneiformi laterale, intermedio e mediale. Il tarso lavora insieme con le altre ossa del piede per sostenere il peso del corpo e permettere la locomozione. Lesioni o patologie che colpiscono le ossa del tarso possono causare dolore e difficoltà nella deambulazione.

E' importante notare che la conoscenza medica è in continua evoluzione, pertanto si consiglia di consultare sempre fonti autorevoli e aggiornate per avere informazioni accurate e precise.

L'osteointegrazione è un processo biologico in cui i tessuti viventi, come il osso, crescono intimamente con un impianto artificiale a livello cellulare e molecolare. Questo processo consente all'impianto di avvicinarsi alle stesse proprietà meccaniche del tessuto osseo naturale circostante, il che lo rende resistente al carico e durevole nel tempo.

Nella pratica clinica, l'osteointegrazione è spesso utilizzata nella implantologia dentale. Un impianto dentale osteointegrato funge da radice artificiale per un dente singolo o un ponte/protesi dentaria, fornendo supporto e stabilità per la masticazione e l'estetica del sorriso.

L'osteointegrazione è stata definita come "la crescita diretta di tessuto osseo sull'interfaccia dell'impianto senza la formazione di tessuto connettivo fibroso" (Brånemark, 1983). Questa definizione sottolinea l'importanza della crescita ossea diretta e stretta sulla superficie dell'impianto per garantire un legame affidabile e duraturo.

Il successo dell'osteointegrazione dipende da diversi fattori, tra cui la progettazione dell'impianto, la qualità dell'osso ospite, la tecnica chirurgica e la gestione post-operatoria. L'accurata pianificazione del trattamento e l'esecuzione meticolosa da parte di un professionista sanitario esperto sono fondamentali per ottenere risultati clinicamente rilevanti e predicibili.

L'analisi del malfunzionamento delle apparecchiature ( Equipment Malfunction Analysis) è un processo sistematico utilizzato per identificare la causa radice di un guasto o di un malfunzionamento in una particolare attrezzatura medica o tecnologica. Lo scopo di questa analisi è quello di comprendere appieno le cause che hanno portato al problema, in modo da poter sviluppare soluzioni appropriate per la riparazione o la sostituzione dell'apparecchiatura difettosa.

L'analisi del malfunzionamento delle apparecchiature può essere condotta utilizzando una varietà di metodi, tra cui:

1. Intervista al personale che ha utilizzato o riparato l'apparecchiatura, per raccogliere informazioni sulle circostanze che hanno portato al malfunzionamento.
2. Ispezione visiva dell'apparecchiatura, per identificare eventuali segni di danni fisici o usura.
3. Verifica delle impostazioni e dei parametri di funzionamento dell'apparecchiatura, per assicurarsi che siano stati configurati correttamente.
4. Test dell'apparecchiatura utilizzando strumenti di misura specifici, per valutarne le prestazioni e identificare eventuali anomalie.
5. Analisi dei dati di registro o di telemetria dell'apparecchiatura, per ricostruire l'andamento del malfunzionamento e individuare possibili cause.

Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, si procede all'analisi delle cause radice, che può essere svolta utilizzando tecniche di problem solving come il diagramma causa-effetto o l'albero dei guasti. L'obiettivo è quello di identificare la causa principale del malfunzionamento, in modo da poter sviluppare una soluzione efficace e duratura.

È importante sottolineare che l'analisi delle cause radice richiede un approccio sistematico e metodico, oltre a una buona conoscenza dell'apparecchiatura e del suo funzionamento. Spesso è necessario collaborare con altri professionisti, come ingegneri, tecnici e specialisti di settore, per poter affrontare il problema in modo completo ed efficace.

La parola "ceramiche" non ha una definizione specifica nel campo della medicina. Tuttavia, in un contesto più ampio di materiali utilizzati in medicina e chirurgia, le ceramiche sono una classe di materiali inorganici non metallici che possono essere utilizzati per la produzione di dispositivi medici impiantabili.

Le ceramiche biocompatibili sono spesso utilizzate nella medicina a causa delle loro proprietà uniche, come la resistenza alla corrosione, la stabilità dimensionale e la buona compatibilità tissutale. Alcuni esempi di applicazioni mediche delle ceramiche includono:

* Implantologia dentale: le ceramiche sono utilizzate per la produzione di corone, ponti e impianti dentali a causa della loro resistenza alla compressione, durata e aspetto estetico.
* Artroprotesi: le ceramiche sono utilizzate nella produzione di componenti articolari come le teste femorali di protesi d'anca a causa della loro durezza, resistenza all'usura e bassa frizione.
* Bioceramici: alcune ceramiche hanno proprietà bioattive che promuovono la crescita ossea e possono essere utilizzate per la produzione di materiali da impianto come innesti ossei sintetici.

In sintesi, le ceramiche sono una classe di materiali inorganici non metallici che possono essere utilizzati nella medicina e chirurgia a causa delle loro proprietà uniche, come la resistenza alla corrosione, la stabilità dimensionale e la buona compatibilità tissutale. Le ceramiche biocompatibili sono utilizzate in applicazioni mediche come l'implantologia dentale, le artroprotesi e i bioceramici.

I difosfonati sono un gruppo di farmaci comunemente usati nel trattamento dell'osteoporosi e di altre condizioni scheletriche caratterizzate da un aumentato turnover osseo. Essi agiscono inibendo il riassorbimento osseo, aumentando la densità minerale ossea e riducendo il rischio di fratture.

I difosfonati sono analoghi del pirofosfato inorganico, un regolatore endogeno del metabolismo osseo. Essi si legano alla superficie delle cellule responsabili del riassorbimento osseo, i osteoclasti, e ne inibiscono l'attività. Questo porta ad una riduzione della perdita di tessuto osseo e ad un aumento della densità minerale ossea.

Gli effetti collaterali dei difosfonati possono includere disturbi gastrointestinali, come nausea, dolore addominale e diarrea, e reazioni allergiche. In rari casi, possono causare osteonecrosi della mandibola, una condizione in cui il tessuto osseo della mascella si danneggia e muore.

I difosfonati più comunemente usati includono l'alendronato, il risedronato, l'etidronato e il clodronato. Questi farmaci sono disponibili in forma di compresse o liquidi per somministrazione orale, oppure possono essere somministrati per via endovenosa.

In sintesi, i difosfonati sono un gruppo di farmaci utilizzati nel trattamento dell'osteoporosi e di altre condizioni scheletriche caratterizzate da un aumentato turnover osseo. Essi agiscono inibendo il riassorbimento osseo, aumentando la densità minerale ossea e riducendo il rischio di fratture. Gli effetti collaterali possono includere disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche, mentre in rari casi possono causare osteonecrosi della mandibola.

L'angiomatosi è un termine medico che descrive una condizione caratterizzata dalla presenza di anomali vasi sanguigni o linfatici in eccesso, chiamati angiomi. Questi possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo e possono presentarsi come lesioni cutanee, mucose o viscerali.

Esistono diversi tipi di angiomatosi, tra cui:

1. Angiomatosi capillare: si riferisce alla presenza di un eccessivo numero di piccoli vasi sanguigni (capillari) che formano una lesione cutanea o mucosa. Questo tipo di angiomatosi è spesso innocuo, ma può causare problemi estetici o, in rari casi, sanguinamenti se le lesioni si rompono.
2. Angiomatosi cavernosa: questa forma di angiomatosi è caratterizzata dalla presenza di vasi sanguigni dilatati e irregolari che formano una massa simile a un grumo sotto la pelle o nelle mucose. Queste lesioni possono essere innocue, ma in alcuni casi possono causare problemi funzionali o sanguinamenti se si rompono.
3. Angiomatosi linfatica: questo tipo di angiomatosi è caratterizzato dalla presenza di un eccessivo numero di vasi linfatici che formano una lesione cutanea o mucosa. Queste lesioni possono causare gonfiore, dolore o infezioni ricorrenti se i vasi linfatici si danneggiano.
4. Angiomatosi multipla: questa forma di angiomatosi è caratterizzata dalla presenza di più lesioni angiomatose in diverse parti del corpo. Alcune forme di angiomatosi multipla possono essere associate a sindromi genetiche o ad altre condizioni mediche sottostanti.

Il trattamento dell'angiomatosi dipende dalla gravità e dalla localizzazione delle lesioni. In alcuni casi, il trattamento può non essere necessario se le lesioni sono piccole e innocue. Tuttavia, se le lesioni causano problemi funzionali o estetici, possono essere rimosse chirurgicamente, con la laserterapia o con altri metodi. In alcuni casi, può essere necessario un trattamento medico per gestire eventuali condizioni sottostanti che possono causare l'angiomatosi.

Una Reazione a Corpi Esterni (RCE), nota anche come reazione da contatto o ipersensibilità di tipo IV, è un tipo specifico di risposta immunitaria mediata dalle cellule che si verifica quando il sistema immunitario entra in contatto con una sostanza estranea (chiamata antigene). Questo processo richiede la presentazione dell'antigene alle cellule T, che porta all'attivazione delle cellule T e alla secrezione di citochine infiammatorie.

Le RCE possono causare una varietà di sintomi cutanei, come arrossamento, gonfiore, prurito, vescicole o lesioni. Le sostanze che possono scatenare questa reazione sono numerose e includono metalli (come nichel o cromo), farmaci, cosmetici, profumi, lattice e persino alcuni alimenti.

Le RCE si sviluppano solitamente dopo un'esposizione ripetuta alla sostanza estranea, poiché è necessario che il sistema immunitario venga precedentemente sensibilizzato all'antigene per poter montare una risposta immune specifica. Tuttavia, in alcuni casi, la prima esposizione può essere sufficiente a scatenare una RCE, soprattutto se l'antigene è particolarmente forte o se l'individuo ha un sistema immunitario particolarmente sensibile.

Il trattamento di una RCE prevede generalmente l'evitare il contatto con la sostanza che scatena la reazione, nonché l'utilizzo di farmaci antinfiammatori o corticosteroidi per alleviare i sintomi. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a terapie desensibilizzanti specifiche per il singolo antigene.

La necrosi avascolare della testa del femore, nota anche come necrosi avascular dell'anca, è una condizione medica in cui la testa del femore (la sfera situata alla estremità superiore del femore che forma l'articolazione dell'anca) subisce la morte del tessuto a causa della interruzione del flusso sanguigno. Questa interruzione può essere causata da diversi fattori, come traumi, uso eccessivo di corticosteroidi, malattie vascolari o alcune condizioni ematologiche.

La necrosi della testa del femore si presenta spesso con dolore all'anca, rigidità articolare e limitazione del movimento. Nei casi più gravi, può portare alla distruzione dell'articolazione e all'insorgenza di osteoartrite. La diagnosi viene solitamente effettuata tramite radiografie, risonanza magnetica o scintigrafia ossea. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e può includere farmaci antidolorifici, terapie conservative come la fisioterapia o interventi chirurgici come l'artroplastica totale dell'anca.

Un granuloma da corpo estraneo è una reazione infiammatoria cronica del tessuto che si verifica in risposta alla presenza di un corpo estraneo, come ad esempio una scheggia di legno o un pezzo di metallo, all'interno del corpo. Il sistema immunitario cerca di isolare il corpo estraneo avvolgendolo con globuli bianchi e formando una massa tissutale compatta chiamata granuloma.

I granulomi da corpo estraneo sono caratterizzati da cellule infiammatorie come macrofagi, linfociti e plasma cellule, che circondano il corpo estraneo. I macrofagi tentano di digerire il corpo estraneo, ma spesso non riescono a farlo completamente, il che porta alla formazione di un granuloma.

I sintomi associati al granuloma da corpo estraneo dipendono dalla sua posizione nel corpo e possono includere dolore, gonfiore, arrossamento e secrezione. Il trattamento prevede spesso la rimozione chirurgica del corpo estraneo e del granuloma associato.

Il tantalio è un elemento chimico con simbolo "Ta" e numero atomico 73. Non si tratta di un termine utilizzato comunemente nel campo della medicina, ma il tantalio ha trovato impiego in alcune applicazioni mediche specifiche a causa delle sue proprietà uniche.

Il tantalio è resistente alla corrosione e all'attacco da parte di molti acidi e basi, il che lo rende adatto per l'uso in dispositivi medici impiantabili. Ad esempio, le protesi articolari (come le articolazioni dell'anca o del ginocchio) possono essere realizzate con una combinazione di metalli che include il tantalio per migliorare la resistenza alla corrosione e aumentare la durata dell'impianto.

Inoltre, il tantalio è stato utilizzato nella chirurgia ricostruttiva come materiale per impianti ossei a causa della sua biocompatibilità e osteointegrazione. Il tantalio poroso ha una superficie ruvida che favorisce la crescita di tessuto osseo all'interno dell'impianto, contribuendo alla stabilità e al successo del trattamento.

Tuttavia, è importante sottolineare che il tantalio non viene utilizzato comunemente come farmaco o sostanza attiva in terapie mediche, quindi non esiste una definizione medica specifica per questo elemento chimico.

L'osteonecrosi, anche nota come necrosi avascolare ossea o necrosi asettica, è una condizione in cui la morte delle cellule ossee (osteociti) e del tessuto connettivo circostante si verifica a causa dell'interruzione del flusso sanguigno. Questo evento priva le cellule di ossigeno e nutrienti vitali, portando alla loro morte e al collasso strutturale dell'osso interessato.

L'osteonecrosi può verificarsi in qualsiasi osso del corpo, ma è più comunemente trovata nelle articolazioni load-bearing come l'anca, il ginocchio e la spalla. La causa esatta dell'osteonecrosi non è sempre chiara, sebbene possa essere associata a traumi ossei, uso di corticosteroidi, consumo eccessivo di alcol, malattie vascolari, emoglobinopatie e altri fattori di rischio.

Nei primi stadi dell'osteonecrosi, i pazienti possono essere asintomatici o presentare dolore lieve e gonfiore nell'area interessata. Tuttavia, con il progressivo peggioramento della condizione, l'osso colpito può collassare, provocando artrosi e grave dolore articolare. Il trattamento precoce dell'osteonecrosi è fondamentale per prevenire o ritardare la progressione della malattia e preservare la funzione articolare. Le opzioni di trattamento dipendono dalla gravità e dallo stadio della malattia, e possono includere farmaci antinfiammatorii non steroidei (FANS), terapie conservative come il riposo e la limitazione dell'attività fisica, procedure chirurgiche come forature ossee o innesti di cellule staminali, fino alla sostituzione articolare totale in casi avanzati.

Cathepsin K è un enzima proteolitico appartenente alla classe delle cisteine peptidasi. È prodotto principalmente dalle cellule osteoclastiche, che svolgono un ruolo chiave nel rimodellamento osseo e nella riassorbimento del tessuto osseo. Cathepsin K è in grado di degradare una vasta gamma di substrati proteici, tra cui collagene, elastina e proteoglicani.

L'enzima svolge un ruolo importante nella fisiologia dell'osso, poiché contribuisce alla dissoluzione della matrice ossea durante il processo di riassorbimento osseo. Tuttavia, un'eccessiva attività di Cathepsin K è stata associata a diverse condizioni patologiche, come l'osteoporosi e alcune malattie articolari degenerative.

Inibire l'attività di Cathepsin K può essere una strategia terapeutica promettente per il trattamento dell'osteoporosi e altre patologie ossee, come pure per la prevenzione della progressione di alcune malattie articolari.

Il termine medico "chilotorace" si riferisce ad una condizione in cui si accumula nel sacco pleurico (la membrana che riveste i polmoni e l'interno della parete toracica) un eccessivo quantitativo di linfa, a causa di una lesione o blocco del dotto toracico o dei vasi linfatici situati vicino ai polmoni.

La linfa è un liquido incolore che circola nel sistema linfatico e contiene globuli bianchi, lipidi e altri nutrienti. Normalmente, la linfa viene prodotta dai tessuti corporei e drena nei vasi linfatici, che la trasportano verso il cuore. Tuttavia, se i vasi linfatici sono danneggiati o bloccati, la linfa può accumularsi nella cavità pleurica, causando un chilotorace.

I sintomi del chilotorace possono includere dolore al petto, tosse, respiro affannoso e difficoltà respiratorie. Il trattamento può prevedere il drenaggio del liquido in eccesso dalla cavità pleurica, la somministrazione di una dieta a basso contenuto di grassi per ridurre la produzione di linfa e, in alcuni casi, la chirurgia per riparare o bypassare il dotto toracico danneggiato.

La biocompatibilità è la capacità di un materiale di esistere in contatto con i tessuti viventi, le cellule del corpo e i fluidi biologici, senza causare alcun danno, reazione avversa o tossicità. Pertanto, i materiali biocompatibili sono quelli che vengono accettati dal corpo umano senza suscitare una risposta immunitaria dannosa o altri effetti avversi.

Questi materiali sono spesso utilizzati nella produzione di dispositivi medici e impianti, come protesi articolari, viti ortopediche, stent coronarici e cateteri. Possono anche essere utilizzati nei cosmetici, nelle lenti a contatto e in altri prodotti che entrano in contatto con la pelle o i tessuti del corpo.

I materiali biocompatibili devono soddisfare determinati criteri per essere considerati sicuri ed efficaci per l'uso clinico. Questi includono:

1. Bassa tossicità: il materiale non deve rilasciare sostanze nocive o dannose nel corpo.
2. Bioinertzza o bioattività: il materiale può essere inerte e non interagire con i tessuti circostanti, oppure può essere progettato per interagire specificamente con i tessuti per promuoverne la guarigione o l'integrazione.
3. Stabilità chimica e fisica: il materiale deve mantenere le sue proprietà chimiche e fisiche nel tempo, senza deteriorarsi o subire cambiamenti che possano influenzare negativamente la sua biocompatibilità.
4. Durata e resistenza: il materiale deve essere abbastanza resistente da resistere alle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto durante l'uso, ma allo stesso tempo deve consentire una facile rimozione se necessario.
5. Sterilizzabilità: il materiale deve essere in grado di essere sterilizzato senza perdere le sue proprietà biocompatibili.

Per garantire la sicurezza ed efficacia dei dispositivi medici, è fondamentale testare e valutare la loro biocompatibilità secondo gli standard internazionali, come ad esempio l'ISO 10993 "Biological evaluation of medical devices". Questo insieme di norme fornisce una guida per la valutazione della sicurezza biologica dei dispositivi medici e include test specifici per determinare la citotossicità, irritazione, sensibilizzazione, genotossicità, cancerogenicità e tossicità sistemica.

In conclusione, la biocompatibilità è un fattore critico nella progettazione e produzione di dispositivi medici sicuri ed efficaci. Una corretta valutazione della biocompatibilità richiede una comprensione approfondita delle proprietà del materiale, nonché la conoscenza degli standard e dei regolamenti applicabili. Affidarsi a un partner esperto nella consulenza e nei test di biocompatibilità può garantire la conformità ai requisiti normativi e contribuire al successo del prodotto sul mercato.

Un osso carpale è uno dei quattordici piccoli ossi che compongono il carpo, la parte della mano situata tra la wrists (polsi) e le metacarpi. Ci sono otto ossa carpali in ciascuna mano, disposte in due file di quattro. La fila prossimale (più vicina al polso) include il semilunare, il piramidale, il pisiforme e il triquetrale. La fila distale (più lontana dal polso) include il trapezio, il trapezoide, il capitato e l'osso uncinato.

Le ossa carpali svolgono un ruolo importante nel movimento della mano e del polso. Essi contribuiscono a formare una serie di articolazioni che collegano la mano al forearm (avambraccio) e consentono una varietà di movimenti, tra cui flessione, estensione, deviazione ulnare e radiale, e circonduzione.

Lesioni o danni all'osso carpale possono verificarsi a seguito di trauma, come fratture o lussazioni. Questi tipi di lesioni possono causare dolore, gonfiore, rigidità e limitazione del movimento della mano e del polso. Il trattamento dipende dalla gravità e dalla localizzazione dell'infortunio, ma può includere il riposo, l'immobilizzazione, la fisioterapia o in alcuni casi, la chirurgia.

Il tessuto osseo è il tessuto connettivo specialized che forma le ossa del corpo umano. È un tessuto duro e calcificato che fornisce supporto strutturale, protezione per organi vitali come il cervello e il cuore, e punto di attacco per muscoli e legamenti. Il tessuto osseo è composto da cellule chiamate osteoblasti, osteoclasti e osteociti, che sono immerse in una matrice extracellulare costituita da fibre collagene e sostanza minerale.

Le ossa, d'altra parte, sono le strutture rigide composte dal tessuto osseo. Ci sono 206 ossa nel corpo umano adulto che formano lo scheletro e forniscono una forma al corpo. Le ossa possono essere classificate in diversi tipi, tra cui lunghe, corte, piatte e irregolari, a seconda della loro forma e dimensione.

Le ossa lunghe, come il femore e l'omero, sono caratterizzate da una parte centrale chiamata diafisi e due estremità chiamate epifisi. Le ossa corte, come le vertebre e le costole, hanno dimensioni simili in tutte le direzioni. Le ossa piatte, come il cranio e lo sterno, sono sottili e larghe. Infine, le ossa irregolari, come il sacro e l'osso sacro, non rientrano in nessuna di queste categorie.

Il tessuto osseo è un tessuto dinamico che subisce costantemente processi di rimodellamento attraverso l'attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Questo processo consente all'osso di adattarsi alle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto, garantendo la sua integrità strutturale e funzionale.

L'artroplastica sostitutiva del ginocchio, nota anche come artroprotesi totale del ginocchio o TKR, è un intervento chirurgico ortopedico in cui vengono utilizzate protesi artificiali per sostituire la superficie articolare danneggiata del ginocchio. Questo procedimento viene di solito eseguito quando il dolore e la disfunzione articolare sono così gravi che i trattamenti conservativi come farmaci, fisioterapia ed iniezioni non forniscono più sollievo sintomatico adeguato.

Durante l'intervento chirurgico di artroplastica sostitutiva del ginocchio, il chirurgo ortopedico rimuove la porzione danneggiata o malata della superficie ossea del femore (osso coscia) e della tibia (osso della gamba inferiore), nonché il retro della rotula se necessario. Quindi, le parti metalliche artificiali vengono fissate alle estremità ossee esposte per creare una nuova superficie articolare liscia e scorrevole. Un inserto in plastica viene posizionato tra la parte femorale e tibiale della protesi per consentire un movimento fluido del ginocchio. In alcuni casi, potrebbe essere necessario sostituire anche la superficie posteriore della rotula con una protesi in plastica.

L'obiettivo dell'artroplastica sostitutiva del ginocchio è quello di alleviare il dolore, correggere l'allineamento articolare e ripristinare la funzione del ginocchio per migliorare la qualità della vita del paziente. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti di solito richiedono fisioterapia per rafforzare i muscoli intorno al ginocchio e riacquistare la mobilità articolare. Con una corretta cura e follow-up, le protesi possono durare molti anni, consentendo ai pazienti di tornare alle loro attività quotidiane e persino a quelle ricreative più impegnative.

La clavicola, nota anche come clavícula, è un osso lungo e sottile situato nella parte superiore del torace. Si trova tra la scapola (spalla) e il manubrio dello sterno (parte superiore del petto). La sua forma ricorda una "S" rovesciata o una mezzaluna.

La clavicola ha due estremità:

1. Estremità acromiale: è la porzione laterale o distale dell'osso che si articola con l'acromion della scapola, formando l'articolazione acromioclavicolare. Questa articolazione permette il movimento della spalla e del braccio.

2. Estremità sternale: è la porzione mediale o prossimale dell'osso che si articola con il manubrio dello sterno, formando l'articolazione sternoclavicolare. Questa articolazione collega il membro superiore al tronco e consente il movimento della spalla.

La clavicola protegge i vasi sanguigni e i nervi che passano tra il torace e il collo, come la vena succlavia e il plesso brachiale. Inoltre, fornisce un punto di attacco per diversi muscoli, tra cui il deltoide, il trapezio e il gran pettorale.

Lesioni alla clavicola, come fratture o lussazioni, possono verificarsi a causa di cadute, incidenti automobilistici o altri traumi che colpiscono la spalla o il collo. Questi tipi di lesioni possono causare dolore, gonfiore e difficoltà nel movimento della spalla.

Le deformità acquisite della mano si riferiscono a alterazioni strutturali e funzionali della mano che si sviluppano dopo la nascita, a differenza delle deformità congenite. Queste deformità possono essere il risultato di una varietà di fattori, tra cui trauma, malattie degenerative, infezioni, neoplasie o processi infiammatori prolungati.

Esempi di deformità acquisite della mano includono:

1. Dito a martello: una flessione permanente del dito a livello dell'articolazione interfalangea distale.
2. Boutonnière Deformity: una iperestensione permanente dell'articolazione prossimale interfalangea e una flessione permanente dell'articolazione distale interfalangea.
3. De Quervain's Tenosynovitis: un'infiammazione dei tendini estensori del pollice che può causare dolore e limitazione del movimento.
4. Morbo di Dupuytren: una condizione caratterizzata dalla progressiva retrazione delle fasce palmari, che può portare a contratture delle dita.
5. Artrite reumatoide: una malattia infiammatoria sistemica che può causare deformità e danno articolare nella mano.
6. Fratture mal guarite o non trattate correttamente: possono portare a deformità ossee e articolari.
7. Infezioni come la paronichia cronica o l'osteomielite possono anche causare deformità acquisite della mano.

Il trattamento delle deformità acquisite della mano dipende dalla causa sottostante e può includere terapia conservativa, farmaci, ortesi o interventi chirurgici.

In medicina, il termine "corrosione" si riferisce all'azione di un agente chimico che causa la distruzione o l'erosione di un tessuto biologico. Questo processo può verificarsi quando una sostanza chimica aggressiva entra in contatto con la pelle, le mucose o altri tessuti del corpo umano, provocando danni e lesioni che possono variare in gravità a seconda della natura e della concentrazione dell'agente chimico.

La corrosione può verificarsi anche in seguito all'esposizione prolungata a sostanze chimiche meno aggressive, come ad esempio i detergenti o i solventi. In questi casi, il processo di corrosione può essere lento e progressivo, ma comunque in grado di causare danni significativi ai tessuti interessati.

Tra le sostanze chimiche più comunemente associate alla corrosione ci sono gli acidi forti, come l'acido cloridrico o l'acido solforico, e gli alcali concentrati, come la soda caustica o l'ammoniaca. L'esposizione a queste sostanze può causare ustioni chimiche, lesioni cutanee e altri danni tissutali che possono richiedere un trattamento medico immediato.

In sintesi, la corrosione è un processo di distruzione o erosione dei tessuti biologici causato dall'azione di sostanze chimiche aggressive, e può avere conseguenze negative sulla salute umana se non trattata in modo tempestivo ed efficace.

Gli studi follow-up, anche noti come studi di coorte prospettici o longitudinali, sono tipi di ricerche epidemiologiche che seguono un gruppo di individui (coorte) caratterizzati da esposizioni, fattori di rischio o condizioni di salute comuni per un periodo prolungato. Lo scopo è quello di valutare l'insorgenza di determinati eventi sanitari, come malattie o decessi, e le associazioni tra tali eventi e variabili di interesse, come fattori ambientali, stili di vita o trattamenti medici. Questi studi forniscono informazioni preziose sulla storia naturale delle malattie, l'efficacia degli interventi preventivi o terapeutici e i possibili fattori di rischio che possono influenzare lo sviluppo o la progressione delle condizioni di salute. I dati vengono raccolti attraverso questionari, interviste, esami fisici o medical records review e vengono analizzati utilizzando metodi statistici appropriati per valutare l'associazione tra le variabili di interesse e gli esiti sanitari.

La catepsina K è una cisteina proteasi presente negli osteoclasti, essenziale per il processo di riassorbimento osseo operato ... osteolisi delle falangi), e vi è una ritardata fusione delle suture delle ossa del cranio nella tenera età, in modo tale che la ... proteinasi che sono essenziali per il riassorbimento osseo fisiologico. Ê segnalata anche un'ipotesi etiologica virale. La ...
La catepsina K è una cisteina proteasi presente negli osteoclasti, essenziale per il processo di riassorbimento osseo operato ... osteolisi delle falangi), e vi è una ritardata fusione delle suture delle ossa del cranio nella tenera età, in modo tale che la ... proteinasi che sono essenziali per il riassorbimento osseo fisiologico. Ê segnalata anche unipotesi etiologica virale. La ...
Limaging è essenziale per una corretta diagnosi dei disturbi del tratto biliare ed è importante per scoprire lesioni focali ... angio-TC Angio-TC La TC mostra unarea focale di osteolisi (frecce) che coinvolge lacetabolo destro che è compatibile con la ... è essenziale per una corretta diagnosi dei disturbi del tratto biliare ed è importante per scoprire lesioni focali epatiche (p ... è essenziale per una corretta diagnosi dei disturbi del tratto biliare ed è importante per scoprire lesioni focali epatiche (p ...
Una condizione essenziale prima di avviare il paziente alla procedura ad alte dosi è raccogliere cellule staminali periferiche ... Osteolisi/fratture. Attivazione delle cellule che distruggono losso (osteoclasti), e inibizione di quelle che riparano losso ... Tali alterazioni strutturali (osteolisi) sono dovute ad uneccessiva attivazione da parte delle plasmacellule degli osteoclasti ... alla plasmacellule di relazionarsi con lambiente del midollo osseo ed in particolare con le cellule stromali essenziali per ...
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