Osso in uomini e primati che si estendeva dalla spalla JOINT al gomito.
Una frattura dell'omero si riferisce a una lesione ossea che può verificarsi in qualsiasi punto della lunghezza dell'osso del braccio, dall'estremità superiore (prossimale) alla testa dell'omero, al midollo (diaphysis), o all'estremità inferiore (distale) dell'olecrano.
Frattura dell'omero prossimale, compresi la testa, e la pelle, e 'ischiatiche.
Un cardine locale che collega l'avambraccio al braccio.
L ’ uso di dispositivi interna (lastre di metallo, unghie, bacchette, ecc.) per mantenere la posizione di una frattura in un allineamento.
Frattura impiantabile dispositivi per la fissazione di frammenti di ossa di viti per coprire la frattura gap and schermare la frattura da stress come osso guarisce UMDNS. (1999)
L'articolazione tra la testa dell'omero e sulla cavità glenoidea della scapola.
Una frattura nel quale sindacato fallisce, le estremità delle ossa diventando arrotondato e eburnated congiunta, e un falso. (Stedman, 25 Ed)
L ’ uso di dispositivi metallico inserito o le ossa di tenere una frattura in posizione e convergenza, mentre guarisce.
Fisiologico restauro del tessuto osseo e sulla funzione dopo una frattura. Include calli ossei formazione e alla sostituzione del tessuto osseo.
L'asta di ossa lunghe.
Barre di ossa, metallo, o altro materiale usato per fissazione o dei frammenti di ossa fratturate.
Sostituzione totale o parziale di una canna.
Una frattura in cui l'osso è ridotto in pezzi o frantumate. (Dorland, 27 Ed)
Fili d'acciaio, spesso fatto passare la pelle, tessuti molli e ossa, usato per curare ossa rotte. Kirschner fili o include anche l 'applicazione di tutto per la guarigione ossa attraverso i fili.
La distanza e direzione in cui un osso locale può prolungare. Capacita 'di movimento è in funzione delle condizioni delle articolazioni, muscoli, e dei tessuti connettivi. Flessibilita' inconsueta dell'articolazione possa essere migliorata, attraverso adeguate STRETCHING muscolo torso.
La parte della parte superiore del arrotondati estremità inserirsi nella cavita 'glenoidea della scapola. (Dal Stedman, 27 Ed)
Chiamato anche la scapola, e 'un osso piatte e triangolari, un paio di che formano la parte posteriore del cingolo scapolare.
Protesi usata per parzialmente o totalmente sostituire un animale o umana UMDNS. (Dal 1999)
Il cappuccio interno e di piu 'ossa dell'avambraccio.
Union of the frammenti di un osso fratturato in un difettosa o posizioni anomale. Se due ossa parallele l'una all'altra uniscono per tessuto osseo spugnoso, il risultato è un crossunion. (Dal manuale di chirurgia ortopedica Terminology, 4th Ed)
Un grande coraggio del estremità. Nell ’ uomo le fibre del nervo radiale origine nella parte inferiore della colonna vertebrale cervicale e toracica superiore (di solito C5 a T1), viaggiano attraverso il cavo del plesso brachiale e l 'offerta di muscoli innervazione motoria muscolo del braccio o fibre sensoriali regioni muscolo del braccio e alla mano.
Tumore o cancro situate in tessuto osseo o specifica struttura.
Un campione, di solito... dell'interno di una carie, o per la rimozione di nuova crescita abnorme dei tessuti o altro, o per ottenere materiale per tessuto diagnosi. E 'esibita con una curet (raschiare), un strumento spoon-shaped progettata a quello scopo. (Dal Stedman, 25, 27 Dorland M & M)
Spiazzamento dell'omero dalla scapola.
Fratture in cui c'è una ferita esterna comunicando con la frattura dell'osso.
Un ramo di un quadrupede. (La Random House College Dictionary, 1980)
Un cadavere, di solito un corpo umano.
Parte del corpo negli uomini e primati, dove le braccia collegare al tronco. La spalla ha cinque articolazioni; CORACOCLAVICULAR acromioclavicular canna, spinello, sulla giuntura glenoomerale destre, scapulathoracic articolari e dell'articolazione sterno-clavicolare.
Ferite alla parte degli arti superiori del corpo tra i polsi e gomiti.
Un eminente proiezione dell'ulna che articola con l'omero e forme sulla protuberanza del gomito.
Come tira un arto o una parte di essi. Pelle trazione trazione (indirette) viene applicata usando un cerotto a premere sulla cute e tessuto in cui la luce è richiesto di trazione, trazione (direct trazione); tuttavia, usi una puntina o fili attraverso ossa e si è affezionato a pesi, pulegge e corde. (Dal Blauvelt & Nelson, un manuale di chirurgia ortopedica Terminology, quinto Ed)
Fratture in cui l'irruzione osso non è accompagnata da una ferita esterna.
Benigno unilocular lytic zone nelle estremita 'prossimale di una lunga osso con ben definita e endosteale ristretto margine. Le cisti contengono fluido e cisti mura possono invece contenere alcune cellule cisti ossea gigante. Di solito colpisce maschi tra i 3-15 anni.
Le fratture delle ossa dell'avambraccio.
Alla ricostruzione chirurgica di una canna per alleviare il dolore o risanare mozione.
Il più basso dei due ossa dell'avambraccio mentendo parallelo all'ulna e parzialmente intorno a essa ruotano.
La più lunga e osso più lungo dello scheletro, si trova tra il hip ed il ginocchio.
L'osso della gamba e laterale inferiore della tibia. In proporzione alla base, che e 'la piu' sottili e delle ossa lunghe.
L'innesto di osso da un sito donatore al ricevente.
Specializzato ordigni usati in ortopedia operazione per riparare fratture.
Un entità patologica, caratterizzata da deossification di una delle ossa lunghe portanti, seguita da piegarsi e frattura patologica, con incapacita 'di forma normale calli ossei determinando esistenza di un "falso" e' la condizione del suo nome. (Dorland, 27 Ed)
Le ossa del braccio superiore e inferiore e includono la clavicola e scapola.
Fratture occurring as a result of malattia di un osso o da qualche introvabile causa, piuttosto che ad un trauma. (Dorland, 27 Ed)
L ’ uso di chiodi che sono stati inseriti nell'osso carie al fine di mantenere ossa fratturate insieme.
E corrette procedure utilizzati per trattare malattie e deformazioni, lesioni del sistema muscoloscheletrico, il suo articulations con strutture.
Le ossa della liberta 'parte del all'arto superiore; questa incluso l'omero e ulna.
Fratture sulla superficie articolare un osso.
La testa di un osso lungo separata dal vicino l'epifisi della targa finche 'non si ferma al piatto scompare e la cappella all'asta sono uniti.
Bende fatta di fibra di vetro, plastica, o bendaggi impregnati con del gesso utilizzato per l ’ immobilizzazione di varie parti del corpo in caso di dislocazione e fratture, ferite infette, in confronto con - Ingessature finte, lancia fatta di fibra di vetro o plastica sono leggeri, radiolucent, capace di sopportare l'umidita ', e meno rigido.
Le proprietà, processi, o il comportamento dei sistemi biologici sotto l'azione di forze meccaniche.
- connettivo specifica che è il principale componente dello scheletro. Il principale componente cellulari dell ’ osso è composta di osteoblasti; osteociti; e osteoclasti, mentre FIBRILLAR Fibrillari e creano cristalli MATRIX idrossiapatite l'osso.
Un completo o parziale ritorno al normale, o un'attività fisiologico di un organo o parte dopo una malattia o un trauma.
Il grande rete di fibre nervose che trasporta l'innervazione del estremità. Il plesso brachiale si estende dal collo nell'ascella, nell ’ uomo, i nervi del plesso di solito provengono dallo cervicali inferiori e il primo C5-C8 segmenti del midollo a livello toracico (T1) e variazioni, ma non sono insoliti.
Neoplasia benigna Mesodermal un derivato da cellule che formano la cartilagine. Può rimanere entro la sostanza di cartilagine o all ’ osso (vero chondroma o enchondroma) o potrebbero sviluppare sulla superficie di una cartilagine ecchondroma ecchondrosis (o) (Dorland, 27 Ed; Stedman, 25 Ed)
Convalida del sesso di un individuo per mezzo delle ossa dello scheletro. E 'piu' comunemente basandosi su come appare il PELVIS; fratture; sterno; e / o delle ossa lunghe.
La guaina musculotendinous formato dai supraspinatus, infraspinatus, scapola sia, e il piccolo muscoli. Questi aiutano a stabilizzare testa dell'omero nella cavità glenoidea e consentono la rotazione della spalla JOINT sul suo asse longitudinale.
Il sacco, ecco una canna. È composta di una capsula articolare fibroso esterno e uno interno la membrana sinoviale.
Sviluppando procedure efficaci per valutare i risultati o conseguenze di gestione e delle procedure di nella lotta al fine di determinare l ’ efficacia, l ’ efficacia, sicurezza e di investimento di questi interventi in casi individuali o serie.
Il piano ed attentamente gestita manuale movimento del sistema muscoloscheletrico, delle estremità, e spina dorsale per produrre un aumento dell 'movimento. Il termine viene talvolta utilizzato per indicare una precisa sequenza di movimenti di una canna per determinare la presenza di malattia o per ridurre una dislocazione. Nel caso di fratture in ortopedia manipolazione può produrre posizione migliore e l' allineamento della frattura. (Dal Blauvelt & Nelson, un manuale di chirurgia ortopedica Terminology, quinto Ed, p264)

Scuso, potrebbe esserci stato un malinteso. "Omero" non è un termine utilizzato nella medicina. È l'autore presunto dell'Iliade e dell'Odissea, due dei più famosi poemi epici della letteratura greca antica. Se state cercando informazioni mediche, potrei aiutarvi meglio se mi fornirete un termine appropriato.

Le fratture dell'omero si riferiscono a una lesione ossea che interessa l'omero, il principale osso lungo del braccio. L'omero si compone di tre parti: la testa (la parte superiore rotonda che si articola con la spalla), il collo (il restringimento appena al di sotto della testa), e il corpo (la porzione centrale e più lunga dell'osso).

La frattura della spalla si riferisce a una lesione ossea che interessa una o più delle ossa che formano la articolazione della spalla, vale a dire la clavicola (clavicolare), la scapola (scapolare) e l'estremità prossimale dell'osso del braccio (omero).

Le fratture della clavicola sono le più comuni e spesso si verificano a seguito di un trauma diretto, come una caduta o un colpo. Le fratture dello scapolare sono meno comuni e possono verificarsi in caso di traumi ad alta energia, come incidenti automobilistici.

Le fratture dell'omero prossimale possono essere classificate in diverse categorie a seconda della loro localizzazione e del pattern di frammentazione ossea. Possono verificarsi in seguito a cadute da grandi altezze, incidenti automobilistici o lesioni sportive.

I sintomi delle fratture della spalla includono dolore intenso, gonfiore, lividi, limitazione del movimento articolare e deformità visibile nell'area interessata. Il trattamento può variare a seconda della gravità e della localizzazione della frattura, ma in genere prevede il riposo, l'immobilizzazione con un tutore o un gesso, la fisioterapia e, in alcuni casi, la chirurgia per stabilizzare le ossa fratturate.

È importante consultare immediatamente un medico in caso di sospetta frattura della spalla, poiché un trattamento tempestivo può contribuire a prevenire complicazioni e promuovere una guarigione ottimale.

L'articolazione del gomito, nota in termini medici come "articolazione cubitale", è una articolazione sinoviale complessa che coinvolge tre ossa: l'estremità prossimale dell'ulna (l'osso del forearm sul lato del mignolo), la testa radiale dell'osso radius (l'altro osso del forearm) e la parte distale dell'omero (il bone del braccio superiore). Questa articolazione consente al gomito di piegarsi (flessione), raddrizzarsi (estensione), ruotare leggermente all'interno (pronazione) e all'esterno (supinazione).

L'articolazione del gomito è costituita da due articolazioni principali: l'articolazione umero-cubitale, che si trova tra l'estremità inferiore dell'omero e la parte superiore dell'ulna, e l'articolazione radio-cubitale prossimale, che si trova tra le teste dell'ulna e del radius. Queste due articolazioni sono circondate da una capsula articolare con sinovia che lubrifica lo spazio articolare e facilita il movimento.

L'articolazione del gomito è soggetta a varie condizioni patologiche, come l'artrite, le lesioni dei legamenti e la borsite, che possono causare dolore, rigidità articolare e limitazione funzionale. La cura di queste condizioni può richiedere una combinazione di trattamenti conservativi, come il riposo, l'immobilizzazione, la fisioterapia e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), o interventi chirurgici correttivi.

Il fissaggio di frattura interna, noto anche come osteosintesi, è un intervento chirurgico in cui i frammenti ossei rotti vengono allineati e fissati insieme utilizzando vari dispositivi medici impiantabili, come piastre, viti, chiodi, fili o agganci. Questo processo aiuta a mantenere la corretta posizione dei frammenti ossei durante il processo di guarigione, fornendo stabilità meccanica alla frattura e facilitando una migliore unione ossea.

Gli obiettivi del fissaggio di frattura interna includono il riallineamento preciso dei frammenti ossei, la riduzione della mobilità indesiderata della frattura, il mantenimento dell'allineamento durante la guarigione e il ripristino della funzione normale dell'osso una volta guarito. Questo tipo di procedura è comunemente eseguita per trattare fratture complesse o multiple, fratture articolari, fratture aperte e fratture che non sono in grado di mantenere un allineamento adeguato con il solo uso di un gesso o di un'immobilizzazione esterna.

Dopo l'intervento chirurgico, la riabilitazione e le cure fisiche appropriate sono fondamentali per garantire una guarigione ottimale e il recupero della funzione dell'osso interessato. Il periodo di recupero può variare a seconda della gravità della frattura, dell'età del paziente e di altri fattori di salute individuali.

Le placche ossee, note anche come "osteomi" o "exostosi," sono escrescenze anormali e benigne delle ossa. Si formano quando il tessuto osseo cresce in modo anomalo su una superficie normale dell'osso. Queste escrescenze possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo, ma sono più comuni nelle ossa lunghe come l'omero, il femore e la tibia.

Le placche ossee possono essere singole o multiple e possono variare di dimensioni da pochi millimetri a diverse centinaia di millimetri. Possono causare sintomi come dolore, rigidità articolare, limitazione del movimento e deformità ossea se si sviluppano in prossimità delle articolazioni o se crescono abbastanza grandi da esercitare pressione su nervi o vasi sanguigni.

Le cause delle placche ossee non sono completamente comprese, ma possono essere associate a fattori genetici, traumi o infezioni ossee. In alcuni casi, le placche ossee possono essere presenti dalla nascita o svilupparsi durante l'infanzia o l'adolescenza.

Il trattamento delle placche ossee dipende dalla loro localizzazione e dalle dimensioni. Se causano sintomi, il trattamento può includere farmaci antidolorifici, fisioterapia o intervento chirurgico per rimuoverle. In generale, le placche ossee sono benigne e non diventano cancerose, ma possono causare problemi se crescono abbastanza grandi da esercitare pressione su nervi o vasi sanguigni.

L'articolazione della spalla, nota in termini medici come articolazione gleno-omerale, è l'articolazione più mobile del corpo umano che collega il braccio all'ascella. Si trova tra la cavità glenoide della scapola (omero) e la testa dell'omero. È una joint diartrosi sinoviale, circondata da una capsula articolare rinforzata da legamenti. La sua ampia gamma di movimento consente al braccio di muoversi in varie direzioni, tuttavia, questa mobilità la rende anche suscettibile a lesioni e dislocazioni.

L'articolazione della spalla è supportata da muscoli forti, noti come muscoli rotatori della spalla, che aiutano a stabilizzarla e facilitare il movimento fluido del braccio. Questi muscoli includono il sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e il sottoscapolare.

Le condizioni comuni che possono influenzare l'articolazione della spalla sono l'artrite, la borsite, le tendiniti, le lesioni dei muscoli o dei legamenti e la dislocazione. Il trattamento può variare da esercizi di fisioterapia, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), terapia fisica fino alla chirurgia in casi gravi o ricorrenti.

In termini medici, una frattura non consolidata, anche nota come frattura pseudartrosi o frattura senza guarigione, si riferisce a una frattura ossea che non è riuscita a guarire correttamente entro un periodo di tempo appropriato. Di solito, le fratture dovrebbero guarire entro 3-6 mesi dopo l'infortunio. Tuttavia, in alcuni casi, il processo di guarigione può essere interrotto o non avviato a causa di fattori quali un'inadeguata fornitura di sangue nell'area della frattura, una mobilità eccessiva delle estremità ossee rotte, infezioni, malalignamento delle estremità ossee o la presenza di condizioni mediche sottostanti che influenzano la guarigione delle ossa.

Quando si verifica una frattura non consolidata, l'osso rotto può presentare un movimento eccessivo, dolore persistente, gonfiore e instabilità. Possono anche esserci deformità visibili a seconda della localizzazione e della gravità della frattura. Il trattamento di una frattura non consolidata può richiedere ulteriori interventi chirurgici, come la riduzione dell'arto e l'immobilizzazione con fissatori esterni o placche e viti per stabilizzare le estremità ossee. In alcuni casi, possono essere necessari trapianti di midollo osseo o terapie con cellule staminali per promuovere la guarigione delle ossa.

Il fissaggio della frattura è un intervento chirurgico ortopedico che ha lo scopo di stabilizzare e unire le ossa rotte. Viene eseguito mediante l'uso di vari dispositivi medici, come piastre, viti, chiodi, fili metallici o sintetici, che vengono inseriti nelle ossa per mantenerle nella posizione corretta durante il processo di guarigione. Questo tipo di procedura è spesso raccomandato quando le fratture sono complesse, multiple o instabili, oppure quando la riduzione non chirurgica non è possibile o sufficiente a garantire una corretta unione ossea. Il fissaggio della frattura può contribuire a ripristinare la funzione e la mobilità dell'arto interessato, nonché a prevenire complicanze come la pseudartrosi o l'alterazione permanente della forma e della posizione delle ossa.

La guarigione di una frattura, nota anche come consolidamento osseo, si riferisce al processo di riparazione e rigenerazione delle ossa rotte che porta alla formazione di nuovo tessuto osseo solido e resistente nella sede della lesione. Questo processo avviene attraverso una serie di fasi distinte, tra cui l'infiammazione iniziale, la produzione di callo osseo morbido (composto da fibrocartilagine e tessuto connettivo) e, infine, la formazione di callo osseo duro (composto da nuovo tessuto osseo).

Durante il processo di guarigione della frattura, è fondamentale garantire un adeguato riposo e immobilizzazione dell'arto o della parte interessata per consentire la corretta formazione del callo osseo. Inoltre, una nutrizione appropriata, ricca di calcio, vitamina D e proteine, può contribuire a sostenere il processo di guarigione.

La durata della guarigione dipende da diversi fattori, come la localizzazione e la gravità della frattura, l'età del paziente, la presenza di patologie concomitanti (come diabete o malattie cardiovascolari) e il rispetto delle indicazioni terapeutiche. In generale, una frattura semplice può guarire completamente in circa 6-12 settimane, mentre le fratture più complesse possono richiedere diversi mesi per consolidarsi completamente.

È importante sottolineare che la guarigione di una frattura non implica necessariamente il ripristino completo della funzionalità e della mobilità pre-infortunio, soprattutto se non è stata seguita una corretta riabilitazione. Pertanto, dopo la guarigione della frattura, può essere necessario un programma di fisioterapia per rafforzare i muscoli e articolazioni interessati e recuperare la piena funzionalità.

In anatomia, la diafisi si riferisce alla parte centrale e tubolare di un osso lungo tra le due estremità chiamate epifisi. La diafisi è la porzione maggiormente impegnata nel sostegno del peso corporeo e della forza meccanica, pertanto è caratterizzata da una struttura robusta e compatta.

Nell'osso lungo, la diafisi contiene il midollo osseo giallo, che è costituito principalmente dal tessuto adiposo. Al contrario, le epifisi contengono midollo osseo rosso, un sito di produzione delle cellule del sangue.

La diafisi presenta una struttura interna a trabecole, che fornisce resistenza e flessibilità all'osso. Inoltre, è ricca di vasi sanguigni e nervi che servono a nutrire e mantenere la salute dell'osso.

In sintesi, la diafisi è la porzione centrale resistente e compatta degli ossa lunghe, che fornisce supporto strutturale e contiene midollo osseo giallo.

I chiodi ossei, noti anche come "spille ossee" o "osteointegrazione endossea", sono dispositivi medici utilizzati principalmente in ortopedia e traumatologia per fornire un ancoraggio stabile all'interno dell'osso. Essi sono costituiti da una porzione interna che viene impiantata chirurgicamente nell'osso e da una porzione esterna, progettata per connettersi ad apparecchiature o protesi.

I chiodi ossei possono essere realizzati in vari materiali, come titanio o acciaio inossidabile, che offrono una buona compatibilità biologica e resistenza alla corrosione. La loro superficie può presentare creste, fori o rivestimenti speciali per favorire la crescita ossea intorno al chiodo, aumentando così la stabilità e l'integrazione con l'osso ospite.

L'impianto di chiodi ossei può essere indicato in diverse situazioni cliniche, come fratture complicate, alterazioni scheletriche dovute a malattie degenerative o neoplastiche, o per il fissaggio di protesi articolari. L'obiettivo è quello di stabilizzare la struttura ossea, favorire la guarigione e prevenire complicanze come pseudartrosi (fusione incompleta delle estremità ossee) o dislocazione della protesi.

È fondamentale che l'impianto di chiodi ossei sia eseguito da personale medico specializzato e qualificato, seguendo procedure standardizzate e linee guida cliniche, al fine di minimizzare i rischi e le complicanze associate all'intervento chirurgico.

L'artroplastica sostitutiva è una procedura chirurgica ortopedica comune che viene eseguita per ripristinare la funzione articolare e alleviare il dolore in una articolazione danneggiata o malata. Nella maggior parte dei casi, l'artroplastica sostitutiva è raccomandata quando le altre opzioni di trattamento non hanno avuto successo nel fornire un sollievo adeguato dal dolore e dalla disabilità.

Nell'artroplastica sostitutiva, l'articolazione danneggiata viene rimossa chirurgicamente e sostituita con una protesi artificiale, che è spesso realizzata in metallo, plastica o ceramica. Le articolazioni più comunemente interessate da questa procedura sono il ginocchio e l'anca, ma può essere eseguita anche su altre articolazioni, come la spalla, il polso e il piede.

L'obiettivo dell'artroplastica sostitutiva è quello di ripristinare la forma e la funzione dell'articolazione danneggiata, alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare. Dopo l'intervento chirurgico, i pazienti possono aspettarsi una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della funzione articolare, che può consentire loro di tornare alle attività quotidiane e persino a quelle ricreative.

Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, l'artroplastica sostitutiva comporta alcuni rischi e complicanze potenziali, tra cui infezioni, coaguli di sangue, lesioni nervose e articolazioni protesiche che si allentano o si disallineano nel tempo. Pertanto, è importante discutere a fondo i benefici e i rischi dell'intervento chirurgico con il proprio medico prima di prendere una decisione informata.

La frattura comminuta è un tipo grave di frattura ossea in cui l'osso si rompe in diversi pezzi o frammenti. Questo tipo di frattura si verifica quando una forza significativa viene applicata all'osso, sufficiente a causare la sua rottura in più punti. Le fratture comminute possono verificarsi in qualsiasi osso del corpo, ma sono più comuni negli arti inferiori e superiori, come le gambe e le braccia.

Le fratture comminute possono essere causate da traumi ad alta energia, come incidenti automobilistici o cadute da grandi altezze. Possono anche verificarsi in persone con osteoporosi, una condizione che indebolisce l'osso e lo rende più fragile e soggetto a fratture.

Le fratture comminute possono essere difficili da trattare, poiché ci sono molti pezzi di osso rotti che devono essere riallineati e fissati insieme per guarire correttamente. Il trattamento può richiedere la chirurgia per inserire viti, piastre o chiodi metallici per mantenere l'osso nella posizione corretta durante il processo di guarigione.

Le complicanze delle fratture comminute possono includere un ritardo nella guarigione, infezioni ossee, danni ai nervi o ai vasi sanguigni circostanti e artrosi precoce. Pertanto, è importante cercare immediatamente assistenza medica se si sospetta una frattura comminuta.

In termini medici, "fili per ortopedia" si riferiscono a suture specializzate utilizzate durante le procedure ortopediche per unire tra loro i tessuti molli del corpo umano, come tendini, legamenti e muscoli. Questi fili sono realizzati con materiali resistenti alla trazione e all'usura, come l'acciaio inossidabile, il titanio o polimeri sintetici ad alta resistenza.

I fili per ortopedia possono essere monofilamentari (realizzati con un singolo filamento) o multifilamentari (composti da più filamenti intrecciati insieme). I fili monofilamentari tendono ad avere una superficie liscia e scorrevole, il che può ridurre il rischio di irritazione dei tessuti circostanti. D'altra parte, i fili multifilamentari possono offrire una maggiore resistenza alla trazione e una migliore tenuta dei nodi, ma hanno una superficie più ruvida che può aumentare il rischio di irritazione tissutale.

Le dimensioni dei fili per ortopedia sono misurate in gauge, con un range tipico che va da 0,5 a 2,5 mm di diametro. I chirurghi ortopedici selezioneranno il calibro appropriato del filo in base alla natura della procedura e alle caratteristiche dei tessuti interessati.

Dopo l'intervento chirurgico, i fili per ortopedia vengono solitamente rimossi una volta che i tessuti hanno guarito sufficientemente, sebbene alcuni tipi di fili sintetici possano essere lasciati permanentemente in situ.

L'ampiezza del movimento articolare (ROM) è la misura della massima gamma di movimento che una articolazione può eseguire in una direzione specifica. Il ROM viene utilizzato come indicatore dello stato di salute e funzionalità delle articolazioni, e può essere misurato attivamente dal paziente o passivamente da un operatore sanitario. Una ridotta ampiezza del movimento articolare può essere causata da una varietà di fattori, tra cui l'infiammazione, l'artrite, lesioni, rigidità muscolare o limitazioni strutturali dell'articolazione stessa. L'aumento della ROM è un obiettivo comune delle terapie fisiche e occupazionali, che possono includere esercizi di stretching, mobilizzazione articolare e manipolazione.

L' "Humeral Head" è la parte prossimale e curva della testa dell'osso del braccio (humerus) che si articola con la cavità glenoidea della scapola per formare l'articolazione della spalla. Ha una forma sferica o quasi sferica, il che permette una notevole mobilità articolare. La superficie articolare dell'omero è ricoperta di cartilagine articolare e lavora insieme alla cavità glenoidea per fornire movimenti flessibili ed estesi del braccio.

La scapola, nota anche come spalla ossea o omoplate, è un osso piatto e triangolare situato nella parte posteriore della cavità toracica. Si articola con il clavicola formando l'articolazione acromioclavicolare e con l'omero formando l'articolazione scapolomerale. La scapola fornisce l'attacco per diversi muscoli importanti che partecipano ai movimenti dell'arto superiore, tra cui il deltoide, i muscoli rotatori della spalla e i muscoli tricipiti. Inoltre, la scapola protegge i vasi sanguigni e i nervi che si dirigono verso l'arto superiore. La sua forma e le sue caratteristiche anatomiche consentono una notevole gamma di movimenti della spalla, rendendola un osso fondamentale per la funzionalità dell'arto superiore.

La protesi articolare è un dispositivo medico utilizzato per sostituire una articolazione danneggiata o malfunzionante del corpo umano. Le articolazioni possono diventare dolorose o limitate nei loro movimenti a causa di diverse patologie, come l'artrite degenerativa, lesioni traumatiche, tumori ossei o infezioni articolari.

Le protesi articolari sono realizzate con materiali biocompatibili come metalli, ceramiche e polimeri. La maggior parte delle protesi articolari è costituita da due componenti: una parte fissa che viene cementata all'osso (stem), e una parte mobile che replica la superficie articolare danneggiata (testa e cavità).

Le protesi più comuni sono quelle dell'anca, del ginocchio, della spalla e del gomito. Esse possono essere totali, quando vengono sostituite entrambe le superfici articolari, o parziali, quando solo una delle due superfici viene sostituita.

L'obiettivo dell'impianto di una protesi articolare è quello di alleviare il dolore, migliorare la funzionalità articolare e, di conseguenza, la qualità della vita del paziente. Tuttavia, come per ogni intervento chirurgico, anche l'impianto di una protesi articolare presenta dei rischi e delle complicanze potenziali, tra cui infezioni, trombosi venosa profonda, lussazioni o usura precoce della protesi.

L'ulna, nota anche come cubito, è uno dei due bones (l'altro è il radius) che costituiscono l'avambraccio nella parte interna o mediale del braccio. È la più lunga e più forte delle due ossa dell'avambraccio e si articola con il humerus (osso del braccio superiore) a formare il gomito e con il carpo (un gruppo di ossa nel polso) a formare il polso. L'ulna ha una forma affusolata e sottile, con due estremità distinte: l'estremità prossimale, che si articola con l'humero, e l'estremità distale, che si articola con le ossa del carpo. La superficie anteriore dell'ulna, nota anche come faccia antebrachiale, è liscia e contribuisce alla formazione della membrana interossea, una sottile struttura fibrosa che separa l'avambraccio in due compartimenti. La superficie posteriore dell'ulna, nota anche come faccia brachiale, presenta un processo osseo noto come olecrano, che forma il punto prominente del gomito. L'ulna svolge un ruolo importante nel movimento di flessione ed estensione del gomito e nella pronazione e supinazione dell'avambraccio.

La frattura malsaldata, nota anche come pseudoartrosi, si riferisce a una condizione in cui una frattura ossea precedentemente guarita non riesce a unirsi correttamente o si ripresenta con una nuova frattura. Ciò può accadere quando l'osso non riceve un adeguato supporto per la guarigione, come nel caso di una mobilità eccessiva della parte ferita, infezioni, scarsa circolazione sanguigna o carenza di nutrienti necessari per la guarigione.

Le fratture malsaldate possono causare dolore persistente, gonfiore, deformità e una ridotta funzione nella parte interessata del corpo. Il trattamento può includere la ripetizione dell'immobilizzazione con un nuovo gesso o l'uso di chirurgia per allineare e fissare correttamente le estremità ossee. La fisioterapia e la riabilitazione possono anche essere necessarie per aiutare a rafforzare l'osso guarito e ripristinare la funzione normale.

Il nervo radiale è uno dei tre nervi principali che originano dalla parte inferiore del midollo spinale (nel midollo toracico inferiore) nella regione nota come fascicolo radicolare laterale. Il nervo radiale è un nervo periferico che fornisce innervazione motoria e sensoriale a diverse parti del braccio, avambraccio e mano.

Dopo l'origine dal midollo spinale, il nervo radiale scorre lateralmente attraverso il collo e la spalla, dove si divide in due rami terminali: il ramo superficiale e il ramo profondo. Il ramo superficiale fornisce innervazione sensoriale alla parte posteriore dell'avambraccio, del gomito e della metà laterale del dorso della mano. Fornisce anche l'innervazione motoria ai muscoli estensori della mano.

Il ramo profondo del nervo radiale fornisce innervazione motoria ai muscoli estensori dell'avambraccio e dei polsi, nonché all'estensore breve delle dita e all'estensore lungo del mignolo. Il nervo radiale è responsabile della sensibilità cutanea sulla parte laterale del dorso della mano e dei due terzi laterali delle dita (dal secondo al quinto dito).

Lesioni o danni al nervo radiale possono causare debolezza o paralisi dei muscoli innervati, perdita di sensibilità cutanea e dolore. I sintomi specifici dipendono dal livello e dall'entità della lesione.

La definizione medica di "neoplasie delle ossa" si riferisce a un gruppo eterogeneo di crescite tumorali che originano dalle cellule che formano l'osso. Queste neoplasie possono essere benigne o maligne (cancro).

Le neoplasie ossee benigne, come l'osteoma e il condroma, crescono lentamente e raramente si diffondono ad altre parti del corpo. Di solito non mettono a repentaglio la vita della persona e possono essere trattate chirurgicamente se causano sintomi o complicazioni.

Le neoplasie ossee maligne, come l'osteosarcoma, il condrosarcoma e il sarcoma di Ewing, sono tumori cancerosi che possono crescere rapidamente e invadere i tessuti circostanti. Possono anche diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo, come polmoni o fegato, rendendoli pericolosi per la vita. Il trattamento di solito include una combinazione di chirurgia, chemioterapia e radioterapia.

I sintomi delle neoplasie ossee possono includere dolore osseo persistente, gonfiore o rigidità articolare, fratture spontanee, stanchezza e perdita di peso involontaria. Tuttavia, questi sintomi possono anche essere causati da altre condizioni mediche, quindi è importante consultare un medico per una diagnosi accurata.

Un raschiamento, noto anche come curettage, è un procedimento medico in cui il tessuto morbido della superficie interna di una cavità corporea viene rimosso. Questo processo utilizza uno strumento chirurgico affilato a forma di cucchiaio chiamato curette.

Il raschiamento è comunemente eseguito nel trattamento del cancro della cervice uterina, dove le cellule anormali vengono rimosse dall'utero. Viene anche utilizzato per rimuovere tessuto endometriale in eccesso durante il trattamento dell'endometriosi o per prelevare campioni di tessuto (biopsia) per l'esame al microscopio.

Il raschiamento può essere eseguito in anestesia locale o generale, a seconda della natura e dell'entità del problema da trattare. Come qualsiasi altro intervento chirurgico, questo procedimento comporta alcuni rischi, come sanguinamento, infezione o danni ai tessuti circostanti. Pertanto, dovrebbe essere eseguito solo da un professionista sanitario qualificato ed esperto.

La lussazione della spalla, nota anche come luxazione glenohumerale, si verifica quando la testa dell'omero (il principale osso del braccio) si disloca dalla cavità glenoide (la parte concava della scapola o della spalla) a cui è normalmente connessa. Ciò può accadere come resultato di un trauma o lesione, come una caduta o un incidente stradale.

La lussazione della spalla può essere completa o parziale, a seconda che la testa dell'omero sia completamente fuori posto o solo parzialmente. I sintomi possono includere dolore intenso, gonfiore, ecchimosi, limitazione del movimento e deformità visibile della spalla.

Il trattamento iniziale di una lussazione della spalla di solito comporta la riduzione dell'articolazione, che significa riposizionare la testa dell'omero nella sua posizione corretta. Questo può essere fatto da un medico in ospedale utilizzando anestesia locale o generale. Dopo la riduzione, il braccio viene immobilizzato con una stecca o un tutore per consentire alla spalla di guarire e stabilizzarsi.

La fisioterapia e l'esercizio possono essere raccomandati dopo la guarigione per aiutare a rafforzare i muscoli della spalla e prevenire future lussazioni. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare i danni ai legamenti o ai tendini che sostengono la spalla.

Una frattura esposta, nota anche come frattura aperta, si verifica quando un osso si rompe in modo tale che la pelle è rotto e l'osso o il tessuto sottocutaneo è visibile. Questo tipo di frattura è classificato come una lesione grave perché aumenta il rischio di infezione nel sito della ferita, poiché i batteri possono entrare nella ferita e infettare l'osso o il tessuto circostante.

Le fratture esposte sono spesso causate da traumi ad alta energia, come incidenti automobilistici o cadute da grandi altezze. Possono anche verificarsi durante attività che comportano un rischio elevato di lesioni, come sport di contatto o lavori edili.

Il trattamento delle fratture esposte richiede spesso un intervento chirurgico per pulire la ferita, allineare l'osso e fissarlo in posizione con piastre, viti o chiodi. Il paziente potrebbe anche aver bisogno di antibiotici per prevenire l'infezione. La prognosi dipende dalla gravità della frattura e dall'entità del danno ai tessuti molli circostanti.

L'arto anteriore si riferisce comunemente a un arto situato anteriormente o frontalmente in un organismo. Nell'uso comune, questo termine è spesso sinonimo di "arto superiore" o "membro superiore" e si applica specificamente agli arti degli esseri umani e di altri animali che sono posizionati anteriormente e sono utilizzati principalmente per l'attività manuale e la manipolazione di oggetti.

Nell'anatomia umana, l'arto anteriore è costituito dall'shoulder (spalla), braccio, avambraccio, polso e mano. Comprende diverse ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni, nervi e tessuti connettivi che lavorano insieme per fornire movimento, sensibilità e funzionalità all'arto.

Tuttavia, è importante notare che il termine "arto anteriore" può avere definizioni leggermente diverse in diversi contesti anatomici o zoologici, quindi la sua interpretazione esatta può dipendere dal contesto specifico in cui viene utilizzato.

In terminologia medico-legale, un cadavere è il corpo di una persona deceduta. Dopo la morte, il corpo umano subisce una serie di cambiamenti fisici e chimici che lo portano allo stato di cadavere. Questo processo include la cessazione delle funzioni vitali, la decomposizione e la putrefazione.

L'esame del cadavere è una parte importante dell'autopsia e della medicina legale, poiché fornisce informazioni cruciali sulla causa e le circostanze della morte di una persona. L'analisi del corpo può includere l'ispezione esterna, la dissezione interna, la raccolta di campioni biologici e l'esame tossicologico per identificare eventuali segni di trauma, malattia o avvelenamento.

L'accurata documentazione e lo studio del cadavere sono fondamentali per stabilire l'identità della vittima, determinare la causa della morte e fornire prove importanti per le indagini criminali e i procedimenti giudiziari.

In termini anatomici, la spalla si riferisce alla complessa articolazione formata dalla testa dell'omero (osso del braccio superiore), che si articola con la cavità glenoidea della scapola (osso della spalla). Questa articolazione è nota come articolazione glenomerale e ha un'ampia gamma di movimento, il che la rende una delle articolazioni più mobili del corpo umano.

La spalla comprende anche altre due articolazioni importanti: l'articolazione acromioclavicolare (tra l'estremità laterale della clavicola e l'acromion della scapola) e l'articolazione sternoclavicolare (tra la clavicola e il manubrio dello sterno).

Insieme, queste articolazioni, insieme ai muscoli, ai tendini e ai legamenti circostanti, consentono una vasta gamma di movimenti, tra cui flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione interna ed esterna.

Le condizioni mediche che possono influenzare la spalla includono lesioni come distorsioni, lussazioni e fratture, nonché malattie degenerative come artrosi e tendinite.

Una lesione dell'avambraccio si riferisce a qualsiasi tipo di danno o trauma che colpisce la parte inferiore del braccio, compresa l'area tra il gomito e il polso. Queste lesioni possono variare in gravità, dallo strappo dei muscoli o dei legamenti alle fratture ossee complesse.

Le cause più comuni di lesioni all'avambraccio includono incidenti automobilistici, cadute, sport contatti e attività che comportano il sollevamento di oggetti pesanti. I sintomi possono comprendere dolore, gonfiore, lividi, limitazione del movimento, formicolio o intorpidimento nella mano o nelle dita, debolezza muscolare e deformità visibili se ci sono fratture ossee.

Il trattamento dipende dalla natura e dalla gravità della lesione. Può includere riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione (RICE), farmaci antidolorifici, fisioterapia, immobilizzazione con stecche o gessi, interventi chirurgici correttivi e riabilitazione. È importante cercare assistenza medica immediata se si sospetta una lesione grave all'avambraccio, come una frattura composta o aperta, poiché potrebbe essere necessario un intervento tempestivo per prevenire complicazioni e promuovere la guarigione.

L'olecranon processo è la parte prominente e dura dell'ulna, uno dei due ossa del gomito. Si trova nella parte posteriore del gomito e serve come punto di inserzione per il muscolo tricipite, che è responsabile dell'estensione del braccio. Il processo olecranico ha una forma articolare a forma di sella che si articola con l'estremità superiore dell'omero (l'osso superiore del braccio) per formare l'articolazione del gomito. Questa regione è soggetta a lesioni comuni come fratture, specialmente in cadute o incidenti che coinvolgono un impatto diretto sul gomito.

In termini medici, la trazione si riferisce a un'applicazione di forza costante o intermittente per tirare o allungare parti del corpo, come muscoli, tendini o articolazioni. Viene spesso utilizzata in terapia fisica e riabilitazione per aiutare a estendere i tessuti contratti o accorciati, alleviare il dolore e promuovere la guarigione dopo lesioni o interventi chirurgici.

La trazione può essere applicata manualmente da un terapista o con l'aiuto di dispositivi meccanici specificamente progettati per fornire una forza controllata e mirata. Questi dispositivi possono includere sistemi di trazione fissi, come i letti di trazione, o dispositivi portatili come le cinghie di trazione o i pesi.

È importante notare che l'uso della trazione deve essere prescritto e supervisionato da un operatore sanitario qualificato per garantire la sicurezza e l'efficacia del trattamento. L'applicazione impropria o eccessiva di forza durante la trazione può causare lesioni o danni ai tessuti.

In termini medici, una frattura chiusa, nota anche come frattura semplice, si riferisce a un tipo di lesione ossea in cui l'osso si rompe senza che la pelle sia lacerata o penetrata. Questo significa che ci sia una separazione o un'interruzione nella continuità dell'osso, ma non vi è alcuna ferita aperta associata alla frattura.

Nelle fratture chiuse, il periostio (la membrana che riveste la superficie esterna degli ossei) generalmente rimane intatto, il che può facilitare il processo di guarigione. Tuttavia, ci possono comunque essere danni ai tessuti molli circostanti, come muscoli, tendini e legamenti, a seconda della gravità e della localizzazione della frattura.

Le fratture chiuse possono verificarsi a seguito di vari traumi, come cadute, incidenti automobilistici o lesioni sportive. Il trattamento dipende dalla localizzazione, dal tipo e dalla gravità della frattura e può includere l'immobilizzazione con un gesso o una stecca, la riduzione (riallineamento) dell'osso fratturato e, in alcuni casi, la chirurgia per stabilizzare l'osso utilizzando viti, piastre o chiodi.

È importante cercare assistenza medica immediata se si sospetta una frattura chiusa, poiché un trattamento tempestivo può contribuire a prevenire complicazioni e favorire una guarigione ottimale.

Una cisti ossea è un tipo specifico di lesione benigna (non cancerosa) all'interno o sulla superficie dell'osso. Queste sacche piene di fluido si formano all'interno di un osso quando i tessuti sani vengono sostituiti da fluido, solitamente keratina o grasso. Le cisti ossee possono verificarsi in qualsiasi osso, ma sono più comuni nelle ossa lunghe come l'omero (osso del braccio), il femore (osso della coscia) e le ossa delle dita.

Le cisti ossee possono essere asintomatiche e scoperte solo attraverso radiografie eseguite per altri motivi, oppure possono causare dolore, gonfiore o mobilità limitata se si trovano in articolazioni vicine. Il trattamento dipende dalla dimensione della cisti ossea, dalla sua posizione e dai sintomi associati. Le piccole cisti ossee che non causano problemi spesso non richiedono alcun trattamento, mentre quelle più grandi o sintomatiche possono essere drenate o rimosse chirurgicamente.

Le cause delle cisti ossee non sono completamente comprese, ma si pensa che possano derivare da traumi, infezioni o disturbi del sistema immunitario. Alcune persone possono avere una predisposizione genetica alla formazione di cisti ossee.

La frattura dell'ulna si riferisce a una lesione ossea che si verifica quando l'ulna, uno dei due ossa lunghe nel antebraccio, subisce una rottura. L'ulna si trova sul lato del polso opposto al bicipite e lavora insieme alla radio per sostenere il carico articolare e facilitare i movimenti del gomito e del polso.

Le fratture dell'ulna possono verificarsi in vari punti lungo l'osso, tra cui la parte superiore (prossimale), il centro (diastasi) o la parte inferiore (distale). Le fratture prossimali possono interessare l'articolazione del gomito, mentre quelle distali possono influenzare l'articolazione del polso.

Le cause più comuni di fratture dell'ulna includono traumi diretti, come cadute o incidenti automobilistici, e stress ripetitivo, come quello osservato negli atleti che partecipano a sport di lancio o sollevamento pesi.

I sintomi di una frattura dell'ulna possono includere dolore acuto, gonfiore, lividi, deformità ossea visibile, limitazione del movimento articolare e difficoltà a ruotare o piegare il braccio. Il trattamento dipende dalla gravità e dalla posizione della frattura e può variare da immobilizzazione non chirurgica con un gesso o una stecca a interventi chirurgici correttivi per riallineare e stabilizzare l'osso rotti.

La fisioterapia e la riabilitazione possono essere raccomandate dopo il trattamento per aiutare a rafforzare i muscoli e ripristinare la funzione articolare. Una prognosi favorevole è prevista nella maggior parte dei casi di fratture dell'ulna, con un completo recupero entro diverse settimane o mesi dopo il trattamento. Tuttavia, possono verificarsi complicazioni come infezioni, ritardi nella guarigione ossea e artrosi degenerativa a lungo termine, soprattutto se la frattura è grave o mal curata.

L'artroplastica è una procedura chirurgica ortopedica che prevede la ricostruzione o la sostituzione di una articolazione danneggiata. Lo scopo dell'artroplastica è alleviare il dolore, migliorare la funzionalità articolare e ripristinare la mobilità.

Esistono diversi tipi di artroplastica, tra cui:

1. Artroplastica totale: Questa procedura comporta la sostituzione completa dell'articolazione danneggiata con una protesi artificiale. Ad esempio, nella sostituzione del ginocchio o dell'anca, le estremità ossee vengono ricoperte con componenti in metallo o plastica per creare una superficie liscia e scorrevole.

2. Artroplastica parziale: Questa procedura prevede la sostituzione di solo una parte dell'articolazione danneggiata, ad esempio solo una porzione della superficie articolare del ginocchio o dell'anca.

3. Artrodesi: In alcuni casi, quando l'articolazione è gravemente danneggiata e non può essere ripristinata, la chirurgia di fusione (artrodesi) può essere eseguita per unire le ossa adiacenti in modo che non si muovano più.

L'artroplastica è solitamente raccomandata quando i trattamenti conservativi, come farmaci antinfiammatori, fisioterapia e riposo, non sono più efficaci nel gestire il dolore e la disfunzione articolare. I candidati ideali per l'artroplastica sono quelli con artrosi grave, artrite reumatoide, necrosi avascolare della testa del femore o lesioni traumatiche che hanno danneggiato gravemente l'articolazione.

Come con qualsiasi intervento chirurgico, l'artroplastica comporta alcuni rischi e complicanze, come infezioni, sanguinamento, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, lesioni nervose e articolari, lussazione dell'articolazione e rigidità articolare. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti che subiscono un intervento di artroplastica sperimenta un significativo miglioramento del dolore e della funzione articolare, con un aumento della qualità della vita.

Il femore è l'osso più lungo e robusto del corpo umano, che costituisce la parte superiore e anteriore della coscia. Si articola prossimalmente con il bacino a livello dell'articolazione coxofemorale e distalmente con la tibia a livello del ginocchio. Il femore presenta una forma tipicamente convessa a livello laterale e concava a livello mediale, ed è diviso in tre porzioni principali: testa, collo e corpo. La testa del femore si articola con l'acetabolo del bacino, mentre il collo connette la testa al corpo dell'osso. Il corpo del femore è diviso in tre porzioni: diafisi, epifisi prossimale e epifisi distale. La diafisi è la parte centrale più robusta, mentre le epifisi sono le parti finali che si articolano con altri segmenti ossei. Il femore presenta anche due condili alla sua estremità distale, che si articolano con la tibia per formare l'articolazione del ginocchio.

La fibula è un osso lungo situato nella gamba, lateralmente rispetto alla tibia. È il più sottile e il più corto dei due ossi della gamba e si articola con la tibia al livello della caviglia e del ginocchio. La fibula fornisce l'inserzione per i muscoli laterali della gamba ed è essenziale per la stabilità laterale del piede e della gamba. A differenza della tibia, che supporta gran parte del peso corporeo, la fibula ha una funzione più limitata nella locomozione e nell'equilibrio del corpo.

Un trapianto osseo è un intervento chirurgico in cui il tessuto osseo danneggiato o malato viene sostituito con del tessuto osseo sano, prelevato dal paziente stesso (trapianto autologo) o da un donatore (trapianto eterologo o allogenico). Il trapianto osseo può essere effettuato per diversi motivi, come il trattamento di fratture complesse che non guariscono correttamente, la ricostruzione di parti dell'osso dopo un tumore o una infezione grave, o per rimpiazzare l'osso danneggiato a causa di malattie come l'artrite o l'osteonecrosi.

Il tessuto osseo sano può essere prelevato da diverse parti del corpo del paziente, come la cresta iliaca (l'osso pelvico), il perone o la testa del femore. Nel caso di un trapianto eterologo, il tessuto osseo viene prelevato da un donatore deceduto e successivamente sottoposto a processi di sterilizzazione e congelamento prima dell'impianto.

Prima dell'intervento chirurgico, i pazienti possono aver bisogno di una serie di esami medici per assicurarsi che il loro sistema immunitario sia abbastanza forte da accettare il trapianto e per ridurre al minimo il rischio di rigetto. Dopo l'intervento, i pazienti possono aver bisogno di farmaci immunosoppressori per prevenire il rigetto del tessuto osseo trapiantato. Questi farmaci possono avere effetti collaterali e richiedere un monitoraggio costante da parte del medico.

In sintesi, un trapianto osseo è un intervento chirurgico che prevede la sostituzione di tessuto osseo danneggiato o malato con tessuto osseo sano proveniente da un donatore vivente o deceduto. L'obiettivo dell'intervento è quello di ripristinare la funzione e la struttura ossea, migliorando la qualità della vita del paziente. Tuttavia, il processo richiede un attento monitoraggio medico e può comportare rischi e complicanze associate all'intervento chirurgico e ai farmaci immunosoppressori necessari per prevenire il rigetto del trapianto.

Le viti ossee sono dispositivi medici utilizzati nella chirurgia ortopedica per fissare e stabilizzare frammenti ossei fratturati o per ancorare impianti ortopedici alle ossa. Sono fatte di materiali come acciaio inossidabile, titanio o altri materiali biocompatibili. Le viti ossee hanno fili elicoidali che permettono alla vite di essere avvitata in un foro praticato nell'osso. Una volta posizionate, le viti ossee mantengono la riduzione della frattura o l'ancoraggio dell'impianto, facilitando la guarigione e il ripristino della funzione ossea. Possono essere utilizzate in una varietà di procedure ortopediche, come la fissazione interna delle fratture, l'artrodesi spinale e l'impianto di protesi articolari.

La pseudartrosi è una condizione in cui si forma un tessuto cicatriziale fibroso anziché osseo in un sito di frattura ossea non guarita correttamente. Questo tessuto cicatriziale non ha la stessa forza e resistenza dell'osso vero e proprio, il che può portare a una notevole debolezza della zona interessata e ad un aumentato rischio di fratture ricorrenti.

La pseudartrosi può verificarsi per diversi motivi, come un'inadeguata fornitura di sangue al sito della frattura, un'infezione ossea, una malalignamento delle estremità ossee rotte o la presenza di fattori di rischio individuali come il tabagismo o alcune condizioni mediche croniche.

Il trattamento della pseudartrosi può essere complesso e richiedere un intervento chirurgico per allineare correttamente le estremità ossee e stabilizzarle con piastre, viti o altri dispositivi di fissazione. In alcuni casi, può anche essere necessario innestare del tessuto osseo sano nel sito della pseudartrosi per promuovere la guarigione ossea. La fisioterapia e la riabilitazione possono anche essere importanti per aiutare a rafforzare l'osso guarito e prevenire recidive.

Le ossa delle estremità superiori, noto anche come il sistema scheletrico appendicolare superiore, comprende 64 ossa che formano gli arti superiori in esseri umani. Questo include la clavicola, lo sterno, la scapola e il braccio superiore (osso della spalla o humerus), l'avambraccio (radio e ulna) e le mani (8 ossa carpali, 5 metacarpali, 14 falangi). Le funzioni principali di queste ossa sono fornire supporto al corpo, proteggere i tessuti molli circostanti, permettere il movimento attraverso l'articolazione con altri segmenti ossei e immagazzinare minerali.

La clavicola, o collarbone, è una lunga e sottile osso a forma di S che collega la scapola allo sterno. La sua funzione principale è quella di fornire supporto alla spalla e permettere il movimento del braccio. Lo sterno è un osso piatto situato nel mezzo del torace, congiungendosi con le costole per formare la gabbia toracica. La scapola, o omoplate, è un'osso piatta e triangolare che si trova sulla parte posteriore della spalla. Entrambi i lati dello sterno sono connessi alla scapola attraverso il muscolo grande pettorale.

L'arto superiore è diviso in due segmenti: braccio superiore e avambraccio. Il braccio superiore consiste solo nell'osso della spalla o humerus, che fornisce un'articolazione con la scapola per consentire il movimento del braccio. L'avambraccio è composto da due ossa: radio e ulna. Il radio si articola con l'humerus a livello dell'articolazione del gomito, mentre l'ulna fornisce un punto di attacco per i muscoli flessori ed estensori del polso e della mano.

La mano è composta da ossa carpali, metacarpali e falangi. Le ossa carpali formano il polso, mentre le ossa metacarpali costituiscono la parte centrale della mano. Le falangi sono le ossa che formano le dita delle mani.

In termini medici, le fratture spontanee si riferiscono a fratture ossee che si verificano senza un trauma evidente o significativo. Queste fratture sono spesso il risultato di condizioni mediche sottostanti che indeboliscono l'osso, come l'osteoporosi, tumori ossei o infezioni. L'osteoporosi, in particolare, è una causa comune di fratture spontanee, soprattutto nelle persone anziane, poiché la malattia indebolisce la struttura dell'osso, rendendolo più fragile e suscettibile alle fratture.

Le fratture spontanee possono verificarsi in qualsiasi osso del corpo, ma sono più comuni nelle ossa fragili come le vertebre, il femore (osso della coscia) e il polso. I sintomi di una frattura spontanea includono dolore improvviso e intenso, gonfiore, lividi, deformità ossea e difficoltà a muovere la parte del corpo interessata. Il trattamento dipende dalla gravità e dalla posizione della frattura, ma può includere il riposo, l'immobilizzazione con un gesso o un tutore, la fisioterapia e, in alcuni casi, la chirurgia.

È importante notare che, sebbene le fratture spontanee possano verificarsi senza trauma evidente, possono comunque essere il risultato di forze minori o stress ripetitivi sull'osso indebolito. Pertanto, è essenziale consultare un medico se si sospetta una frattura spontanea, anche se non si ricorda alcun trauma specifico.

Il fissaggio di frattura intramidollare è un tipo di intervento chirurgico ortopedico utilizzato per stabilizzare e rinforzare le fratture che si verificano all'interno del midollo osseo delle ossa lunghe, come il femore (famosa), l'omero e la tibia.

Durante questo intervento chirurgico, il chirurgo inserisce una barra di metallo all'interno del midollo osseo attraverso un piccolo foro praticato nell'osso fratturato. La barra è quindi fissata all'osso utilizzando viti o chiodi metallici per mantenere l'allineamento corretto delle estremità ossee e promuovere la guarigione della frattura.

L'obiettivo del fissaggio di frattura intramidollare è quello di stabilizzare la frattura in modo da consentire una mobilizzazione precoce del paziente, ridurre il dolore e il rischio di complicanze come l'infezione o la cicatrizzazione anomala dell'osso. Questo tipo di intervento chirurgico è spesso raccomandato per i pazienti anziani o con altre condizioni mediche che possono aumentare il rischio di complicanze durante la guarigione della frattura.

Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, ci sono anche dei rischi associati al fissaggio di frattura intramidollare, tra cui l'infezione, la lesione nervosa o vascolare, e la rottura o lo spostamento della barra di metallo. Il medico discuterà con il paziente i benefici e i rischi dell'intervento chirurgico prima di prendere una decisione informata sulla terapia da seguire.

Le procedure ortopediche sono interventi chirurgici o trattamenti non chirurgici eseguiti da un ortopedico per la diagnosi, il sollievo dal dolore, la cura o la correzione di problemi e malattie che riguardano l'apparato muscolo-scheletrico, comprese le articolazioni, i muscoli, i tendini, i legamenti, i nervi e le ossa. Esempi di procedure ortopediche includono la riparazione delle fratture ossee, l'artroscopia, la sostituzione articolare, la fusione spinale, l'allungamento dei tendini e la correzione della deformità scheletrica. L'obiettivo di queste procedure è quello di ripristinare la funzionalità, alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente.

Le ossa del braccio, in termini anatomici, si riferiscono specificamente a due ossa lunghe: l'omero e il radio. Queste ossa costituiscono la struttura ossea principale del braccio, che estende dall'articolazione della spalla fino al gomito.

1. Omero: L'omero è l'osso più lungo e robusto del braccio. Si articola con la scapola a livello della spalla (articolazione gleno-omerale) e con il radio e l'ulna al gomito (articolazione del gomito). L'omero presenta una testa sferica nella sua estremità superiore, che si articola con la cavità glenoide della scapola, e due condili ovali nella sua estremità inferiore, che si articolano con l'incisura trocleare dell'ulna e la faccetta radiale del radio.

2. Radio: Il radio è il secondo osso del braccio, più sottile rispetto all'omero. Si estende dal gomito fino alla articolazione radiocarpale nel polso. Nella sua estremità prossimale (vicina alla spalla), il radio si articola con l'incisura trocleare dell'ulna e la faccetta radiale dell'omero, formando parte dell'articolazione del gomito. Nell'estremità distale (lontana dalla spalla), il radio si articola con le ossa del carpo nel polso.

Entrambe queste ossa lavorano insieme per fornire supporto strutturale, protezione ai nervi e vasi sanguigni circostanti e consentire una vasta gamma di movimenti del braccio.

La frattura intra-articolare si riferisce a una lesione ossea in cui l'articolazione (l'articolazione tra due o più ossa) è interessata. Queste fratture possono verificarsi in qualsiasi articolazione del corpo, ma sono comuni a ginocchio, polso e caviglia. Nelle fratture intra-articolari, la superficie articolare dell'osso è interrotta, il che può portare a problemi di mobilità e funzionalità articolare. Spesso richiedono un trattamento specialistico, come la riduzione chirurgica seguita da immobilizzazione o fissazione interna per garantire una corretta guarigione e mantenere l'integrità articolare.

In termini anatomici, l'epifisi, nota anche come fisse o glandola pineale, è una piccola ghiandola endocrina situata nel cervello. Deriva dal tessuto neuroectodermico ed è responsabile della produzione dell'ormone melatonina, che regola il sonno-veglia e i ritmi circadiani del corpo. L'epifisi si trova all'estremità posteriore del terzo ventricolo nel cervello e ha una forma conica o a pisello. Nei bambini, l'epifisi è anche responsabile della secrezione di ormoni sessuali durante la pubertà.

Tuttavia, in patologia, il termine "epifisi" può riferirsi a una crescita ossea o cartilaginea anormale su un osso, nota come epifisi accessoria o ossificazione ectopica. Queste escrescenze aggiuntive possono causare problemi se si sviluppano in articolazioni o presso i nervi, ma spesso non causano sintomi e non richiedono trattamento.

In termini medici, un'ingessatura si riferisce a un metodo per immobilizzare e stabilizzare una frattura o una lussazione in una parte del corpo. Viene realizzato applicando una stecca rigida o un gesso intorno alla zona interessata, che viene poi fissata con bende o fasce. L'ingessatura ha lo scopo di mantenere le ossa nella posizione corretta in modo che possano guarire in modo appropriato e prevenire ulteriori danni ai tessuti molli circostanti.

L'ingessatura può essere applicata su diverse parti del corpo, come braccia, gambe, polsi, caviglie o colonna vertebrale, a seconda della lesione specifica. Il tipo di ingessatura e il materiale utilizzato possono variare in base alla gravità della frattura o lussazione, nonché alle preferenze del medico e del paziente.

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico per quanto riguarda la cura dell'ingessatura, come mantenere asciutta la zona interessata, sollevare il miembro ingessato per ridurre il gonfiore e controllare regolarmente la circolazione sanguigna e la sensibilità. Se si verificano segni di complicazioni, come dolore intenso, formicolio, arrossamento o gonfiore eccessivo, è necessario consultare immediatamente un medico.

I fenomeni biomeccanici sono l'applicazione dei principi della meccanica e della fisica ai sistemi viventi, come i tessuti, le cellule e gli organismi. Essi comprendono una vasta gamma di processi che riguardano il movimento, la forza, l'energia e le interazioni tra queste variabili nei sistemi biologici.

Esempi di fenomeni biomeccanici includono:

1. La locomozione umana e animale: questo include lo studio del modo in cui gli esseri umani e gli animali si muovono, come camminare, correre, saltare o nuotare, e l'analisi delle forze che agiscono su articolazioni, muscoli e scheletro durante queste attività.
2. L'elasticità dei tessuti: questo riguarda lo studio della deformazione elastica di tessuti come la pelle, i tendini e le cartilagini in risposta a forze esterne.
3. La biotribologia: questa è la scienza che studia l'interazione tra superfici in movimento nei sistemi viventi, come ad esempio l'usura delle articolazioni o il movimento dei peli sulla pelle.
4. L'ingegneria tissutale e la medicina rigenerativa: queste aree di ricerca applicano i principi della biomeccanica per creare tessuti sintetici che possano sostituire o supportare quelli danneggiati o malati.
5. L'analisi delle lesioni e delle malattie: la biomeccanica può essere utilizzata per comprendere le cause e l'evoluzione di lesioni e malattie, come ad esempio le fratture ossee o le patologie cardiovascolari.

In sintesi, i fenomeni biomeccanici sono una parte fondamentale della comprensione del funzionamento dei sistemi viventi a livello molecolare, cellulare e macroscopico.

Il tessuto osseo è il tessuto connettivo specialized che forma le ossa del corpo umano. È un tessuto duro e calcificato che fornisce supporto strutturale, protezione per organi vitali come il cervello e il cuore, e punto di attacco per muscoli e legamenti. Il tessuto osseo è composto da cellule chiamate osteoblasti, osteoclasti e osteociti, che sono immerse in una matrice extracellulare costituita da fibre collagene e sostanza minerale.

Le ossa, d'altra parte, sono le strutture rigide composte dal tessuto osseo. Ci sono 206 ossa nel corpo umano adulto che formano lo scheletro e forniscono una forma al corpo. Le ossa possono essere classificate in diversi tipi, tra cui lunghe, corte, piatte e irregolari, a seconda della loro forma e dimensione.

Le ossa lunghe, come il femore e l'omero, sono caratterizzate da una parte centrale chiamata diafisi e due estremità chiamate epifisi. Le ossa corte, come le vertebre e le costole, hanno dimensioni simili in tutte le direzioni. Le ossa piatte, come il cranio e lo sterno, sono sottili e larghe. Infine, le ossa irregolari, come il sacro e l'osso sacro, non rientrano in nessuna di queste categorie.

Il tessuto osseo è un tessuto dinamico che subisce costantemente processi di rimodellamento attraverso l'attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Questo processo consente all'osso di adattarsi alle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto, garantendo la sua integrità strutturale e funzionale.

Il recupero delle funzioni in medicina si riferisce al processo di riacquisto, in tutto o in parte, delle capacità fisiche, cognitive o sensoriali perdute a seguito di una malattia, un infortunio o un intervento chirurgico. Questo processo può avvenire naturalmente con il tempo e le terapie appropriate, come la fisioterapia, l'ergoterapia o la logopedia. L'obiettivo del recupero delle funzioni è aiutare il paziente a tornare al suo livello di funzionamento precedente il più possibile, migliorando così la sua qualità della vita e l'autonomia nella vita quotidiana. Il tasso e la completezza del recupero possono variare notevolmente da persona a persona, a seconda della gravità dell' lesione o della malattia, dell'età e di altri fattori individuali.

Il plesso brachiale è una struttura anatomica importante del sistema nervoso periferico. Si tratta di un complesso di fibre nervose che si formano dalla unione dei tronchi anteriori dei nervi spinali cervicali C5-T1 (talvolta anche C4). Queste fibre nervose si intrecciano e danno origine a diversi rami nervosi che innervano l'arto superiore e la parete toracica anterolaterale.

Il plesso brachiale fornisce innervazione ai muscoli della spalla, del braccio, dell'avambraccio e della mano, nonché alla cute di queste regioni. I nervi che originano dal plesso brachiale includono il nervo radiale, il nervo ulnare, il nervo mediano e il nervo muscolocutaneo.

Lesioni o danni al plesso brachiale possono causare diversi disturbi neurologici, come la paralisi o la perdita di sensibilità a livello dell'arto superiore.

La condroma è un tipo benigno di tumore osseo che si sviluppa dalle cellule cartilaginee. Questo tumore si forma comunemente nella parte finale delle ossa lunghe, come le ginocchia e i polsi, ma può verificarsi in qualsiasi parte del corpo. La condroma è solitamente asintomatica e viene scoperta accidentalmente durante esami radiografici per altre condizioni. Tuttavia, se il tumore cresce abbastanza da causare pressione sui tessuti circostanti, può provocare dolore, gonfiore o limitazione del movimento. Il trattamento della condroma di solito comporta la rimozione chirurgica del tumore. Anche se raramente, questo tipo di tumore può ricomparire dopo l'intervento chirurgico, ma non tende a diffondersi ad altre parti del corpo.

La determinazione del sesso attraverso lo scheletro, o "sex determination by skeleton" in inglese, è un ramo della antropologia forense e fisica che si occupa dell'identificazione del sesso di un individuo sulla base delle caratteristiche ossee. Questa pratica è spesso utilizzata nelle indagini su resti umani non identificati o scheletri parziali.

Le differenze anatomiche tra i sessi possono essere evidenti in alcune parti dello scheletro, come il bacino e il cranio. Ad esempio, il bacino femminile è generalmente più largo e arrotondato rispetto a quello maschile, con un'apertura pelvica più ampia per facilitare il parto. Il cranio femminile tende anche ad essere più piccolo e leggermente più gracile di quello maschile.

Tuttavia, è importante notare che ci sono sovrapposizioni significative tra i due sessi in termini di dimensioni e forma dello scheletro, il che rende talvolta difficile determinare con certezza il sesso di un individuo solo sulla base delle caratteristiche ossee. In questi casi, possono essere utilizzate altre tecniche di identificazione, come l'analisi del DNA o dei denti.

In sintesi, la determinazione del sesso attraverso lo scheletro è un metodo scientifico che si avvale dell'osservazione delle differenze anatomiche tra i sessi per stabilire il sesso di un individuo a partire dai suoi resti ossei. Tuttavia, questa tecnica non è sempre affidabile al 100% e può richiedere l'utilizzo di altre metodologie di identificazione.

La cuffia dei muscoli rotatori della spalla, nota anche come la cuffia dei rotatori, è un gruppo di quattro muscoli che circondano la testa dell'omero (osso del braccio superiore) e si inseriscono sulla scapola (spalle). I muscoli che compongono la cuffia dei rotatori sono:

1. Il sovraspinato, che aiuta ad abbassare il braccio lateralmente.
2. Il sottospinato, che ruota esternamente e abbassa il braccio.
3. Il sottoscapolare, che ruota internamente il braccio.
4. Il piccolo rotondo, che ruota esternamente il braccio.

Questi muscoli lavorano insieme per stabilizzare la testa dell'omero nella cavità glenoide della scapola e permettere i movimenti del braccio in varie direzioni. Lesioni o degenerazione di questi muscoli o dei loro tendini possono causare dolore e limitazione funzionale della spalla, nota come sindrome da conflitto della spalla o lesione della cuffia dei rotatori.

La capsula articolare è una struttura fibrosa che avvolge e racchiude le articolazioni, fornendo stabilità, supporto e limitando l'eccessiva mobilità. È costituita da tessuto connettivo denso e resistente, ed è continuata con la periostio (membrana di crescita) delle ossa che formano l'articolazione.

La capsula articolare contiene liquido sinoviale, una sostanza lubrificante secreta dalla membrana sinoviale interna alla capsula stessa. Il liquido sinoviale riduce l'attrito durante il movimento articolare e fornisce nutrimento alle cartilagini articolari.

La capsula articolare è dotata di recettori sensoriali che inviano informazioni al sistema nervoso centrale riguardo alla posizione, al movimento e alla tensione delle articolazioni. Queste informazioni sono importanti per il controllo motorio e la protezione dell'articolazione da lesioni o sovraccarichi.

La capsula articolare può essere soggetta a infiammazione (capsulite) in seguito a traumi, infezioni o malattie sistemiche, causando dolore, rigidità e limitazione del movimento articolare.

In medicina, il termine "esito della terapia" si riferisce al risultato o al riscontro ottenuto dopo aver somministrato un trattamento specifico a un paziente per una determinata condizione di salute. Gli esiti della terapia possono essere classificati in diversi modi, tra cui:

1. Esito positivo o favorevole: il trattamento ha avuto successo e la condizione del paziente è migliorata o è stata completamente risolta.
2. Esito negativo o infausto: il trattamento non ha avuto successo o ha addirittura peggiorato le condizioni di salute del paziente.
3. Esito incerto o indeterminato: non è ancora chiaro se il trattamento abbia avuto un effetto positivo o negativo sulla condizione del paziente.

Gli esiti della terapia possono essere misurati utilizzando diversi parametri, come la scomparsa dei sintomi, l'aumento della funzionalità, la riduzione della dimensione del tumore o l'assenza di recidiva. Questi esiti possono essere valutati attraverso test di laboratorio, imaging medico o autovalutazioni del paziente.

È importante monitorare gli esiti della terapia per valutare l'efficacia del trattamento e apportare eventuali modifiche alla terapia se necessario. Inoltre, i dati sugli esiti della terapia possono essere utilizzati per migliorare la pratica clinica e informare le decisioni di politica sanitaria.

La manipolazione ortopedica è una tecnica terapeutica che comporta l'applicazione di una forza controllata, di solito una breve e brusca spinta o trazione, a una o più articolazioni del corpo umano o dei loro relativi tessuti molli. Lo scopo della manipolazione ortopedica è quello di migliorare la funzione articolare, ridurre il dolore e ripristinare il normale allineamento delle strutture scheletriche. Questa tecnica è spesso utilizzata da medici specializzati in ortopedia, fisiatri, quiropratici e terapisti fisici per trattare una varietà di condizioni muscoloscheletriche come l'artrite, i disturbi degenerativi delle articolazioni, le lesioni sportive, il dolore cronico al collo e alla schiena. Tuttavia, è importante notare che la manipolazione ortopedica dovrebbe essere eseguita solo da professionisti sanitari qualificati e formati per ridurre al minimo il rischio di lesioni o complicazioni.

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omero (. approfondimento) m (pl.: omeri) *(biologia) (anatomia) (fisiologia) (medicina) osso lungo degli arti superiori, che ... Vedi anche: Omero. Italiano[modifica]. animazione di un omero allinterno di uno scheletro umano. la parte ossea della spalla: ... clavicola (clavicle), la scapola (scapula) e lomero (humerus). Sostantivo. ... Estratto da "https://it.wiktionary.org/w/index.php?title=omero&oldid=3958180" ...
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Omero non dice nulla di sé in entrambi i poemi; gli si assegnano molti periodi cronologici e patrie, otto padri e dieci madri ... di Alissa Peron Omero è lautore più antico della letteratura greca... inesatto e in parte insignificante: ... Omero è lautore più antico della letteratura greca… inesatto e in parte insignificante: Omero non dice nulla di sé in entrambi ... Omero può essere nome parlante riferito a questaspetto, Omero è la recitazione epica nei secoli personificata, ed intorno al ...
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