Ligando nella superficie coinvolto in un ’ adesione dei leucociti e infiammazione. La sua produzione è indotta gamma-interferon ed è richiesto per la migrazione dei neutrofili nel tessuto infiammato.
’ Cytokine-induced molecola presente su attivato le cellule endoteliali macrofagi tessutali cellule dendritiche, il midollo osseo e fibroblasti myoblasts myotubes. E 'importante per il reclutamento di leucociti ai siti di infiammazione. (Dal Pigott & Power, Il Adhesion Molecule FactsBook, 1993 p154)
Superficie che legano le sulfaniluree, di solito glicoproteine, che mediano cell-to-cell aderenza. Loro funzioni includono l'assemblea e interconnessione tra vari sistemi vertebrati, nonché il mantenimento di tessuto integrazione, cicatrizzazione; morphogenic movimenti, migrazioni cellulari e metastasi.
L 'aderenza delle cellule di corsia o di altre cellule.
Molecola di adesione cellulare e CD dei neutrofili media l ’ antigene, dei monociti, e la memoria di adesione dei linfociti T cytokine-activated cellule endoteliali. E-selectin riconosce sialylated gruppi carboidrati connessi alla Lewis X o Lewis una famiglia.
Un integrina heterodimer ampiamente espresso in cellule di trapianto origine. CD11a antigene comprende la catena alfa e il CD18 antigene (antigeni Cd18) il beta catena. Lymphocyte Function-associated Antigen-1 è un importante ricettore di cellule T, B e granulociti e leucociti trasmesso le reazioni di adesione di epatite citolitica coniugato formazione, aiutante interazioni dei linfociti T e citotossicità omicidi ematiche assassino naturale e granulociti. ’ intracellulare è stata definita come un ligando per Lymphocyte Function-associated Antigen-1.
Singolo marciapiede strato di cellule che luminal sulla superficie dell'intero sistema vascolare e regolare il trasporto di macromolecules e dei suoi componenti.
Glicoproteina beta-Chains non-covalently nella superficie che sono legate a specifiche CD11 alpha-Chains della famiglia di Leukocyte-Adhesion molecole (recettori Per L'Adesione Leucocitaria). Un difetto nei geni che codificano CD18 provoca deficit Leukocyte-Adhesion.
Propagati in vitro in cellule speciale media favorevoli alla crescita. Colture cellulari sono utilizzati per studiare, sullo sviluppo morphologic, disturbo metabolico e fisiologico processi genetici, tra gli altri.
Molecola di adesione cellulare e CD media l ’ antigene dell ’ adesione dei neutrofili e di piastrine attivate monociti e nelle cellule endoteliali.
Siero glicoproteina prodotta dall 'attivazione dei mammiferi macrofagi e altri leucociti mononucleati. E' fascite su linee di cellule tumorali e aumenta la capacità di rifiutare tumore trapianti. Conosciuto anche come il TNF-alfa, e 'solo il 30% omologo TNF-beta (Lymphotoxin), ma condividono i recettori del TNF.
Globuli bianchi, in specie animali granulare (basofili, eosinofili; e neutrofili) nonché leucociti non-granular (linfociti e monociti).
Cella molecole di adesione virtualmente presente in tutti, nelle piastrine, dei monociti e granulociti. CD31 è altamente espressa delle cellule endoteliali e concentrato all'incrocio tra loro.
Ematiche epiteliali altamente specializzata sulla cuore; sangue VESSELS; sanguigni e linfatici, formando l'endotelio. Sono in forma e poligonali, unite da un momento diramazioni. Diramazioni consentire il tight variabile macromolecules permeabilità a specifici che hanno trasportato oltre il livello delle cellule endoteliali.
Antigeni differenziazione residente in animali di mammifero. CD rappresenta ammasso di differenziazione, che fa riferimento a gruppi di anticorpi monoclonali quel programma simile prontezza nel reagire con alcuni sottopopolazioni di antigeni di un particolare lignaggio e differenziazione palco agli sottopopolazioni di antigeni sono conosciuta anche con i CD.
Venosa sanguigni del cordone ombelicale. Portano sangue ossigenato ricca dalla madre al feto attraverso la placenta. Ecco. Nell ’ uomo, c'è di norma una vena ombelicale.
Integrina Alfa4Beta1 VCAM-1 fibronectina: E 'un recettore presente sui linfociti, monociti, timociti eosinofili; NK. E' coinvolta sia l ’ adesione e Cell- MATRIX extracellulare e gioca un ruolo in INFLAMMATION, trapianto di cellule e di localizzazione funzioni immunitarie, ed e 'stato coinvolto in MYOGENESIS scheletrico; CREST neurale migrazione e la proliferazione dei linfociti, maturazione e morfogenesi della PLACENTA e cuore.
Un processo patologica, caratterizzata da danni o distruzioni di tessuti causato da una serie di cytologic e reazioni chimiche, e si manifesta solitamente con vari segno tipico di dolore, bruciore, arrossamento, gonfiore e perdita di funzione.
Leucociti granulare avere un nucleo con tre a cinque lobi collegate da fili sottili cromatina e citoplasma contenente bene inosservato granuli e stainable da neutrale.
Onnipresente, inducibile transcriptional nucleare, che si lega ai Vocale elementi in molti tipi cellulari differenti e è attivato, stimoli patogeni il Nf-Kappa B complesso e 'un heterodimer composta da due DNA-Binding sottounità not B1 e calmati.
Famiglia di proteine associate con la capacità dei leucociti di aderire a vicenda e ad alcuni sostrato, ad esempio, la componente C3bi del complemento. I membri di questa famiglia sono la LFA-1 (Lymphocyte Function-associated Antigen-1), l ’ antigene MACROPHAGE-1; (un MAC-10) e l ’ integrina Alphaxbeta2 o p150,95 proteina di adesione dei leucociti. Hanno tutte in comune un beta-subunit la CD18 antigene. Tutti e tre di questi antigeni si mostra assente in carenza ereditaria Leukocyte-Adhesion SYNDROME, caratterizzata da ricorrenti infezioni batteriche, difficoltà di cicatrizzazione pus formazione, e così come alterazioni degli adherence-dependent un'ampia gamma di funzioni di granulociti, monociti e cellule linfoidi.
Una membrana superficie leucocitario adhesion-promoting heterodimer. La subunità alfa CD11b coincide con l ’ antigene e la subunità beta la CD18 antigene. L'antigene, che è un ’ integrina, funzioni sia come un recettore per integrare 3 e l ’ adesivo e cell-substrate interazioni.
Grande, fagocitici leucociti mononucleati prodotta dall 'vertebrato osso MARROW e rilasciato nel sangue; contenere una grossa, ovali, leggermente ammaccata nucleo circondato da voluminosi citoplasma e numerosi organelli.
Una famiglia di glicoproteine transmembrana della membrana (glicoproteine noncovalent eterodimeri. Interagiscono con un'ampia varietà di proteine che legano le sulfaniluree incluso MATRIX extracellulare; COMPLEMENT, e su altre cellule, mentre il loro dominio intracellulare interagire con le cellule dello scheletro. Il Integrine composto di almeno identificato tre famiglie, quella Cytoadhesin recettori (recettori Per Le Citoadesine), l 'adesione dei leucociti (recettori, l ’ adesione dei leucociti) e l ’ antigene recettori molto tardi, ogni famiglia contiene un comune beta-subunit (integrina beta CHAINS) associato a uno o più netta alpha-subunits (integrina Alpha CHAINS). Questi recettori partecipare cell-matrix l ’ adesione e in molti fisiologicamente processi importanti, incluso embryological sviluppo; emostasi; trombosi; ferita aiutarvi; immune e nonimmune meccanismi di difesa, e tipi oncogeni di trasformazione.
Superficie cellulare glicoproteine sui linfociti e altri leucociti che mediano di adesione specializzato vasi endoteliali chiamato "Fatti venule. Diverse classi di recettori autoguidato linfociti sono stati identificati e sembrano obiettivo diverso molecole di superficie (addressins) in alto. Venule endoteliali nei diversi tessuti dell ’ adesione gioca un ruolo cruciale nel traffico di linfociti.
Il movimento delle cellule di un luogo a un altro. Distinguere CYTOKINESIS che e 'il processo di dividere il citoplasma cellulare.
Anticorpi prodotti da un singolo clone di cellule.
RNA sequenze che servire come modelli per la sintesi proteica batterica mRNAs. Trascrizioni primario in genere a cui non richiedono Post-Transcriptional elaborando mRNA eucariotiche viene sintetizzata nel nucleo e devono essere esportati al citoplasma per una traduzione. MRNAs eucariote sono piu 'una sequenza di polyadenylic acido quando guardo la 3' fine, referred to as the poli (A) coda. La funzione di questa coda non si sa con certezza, ma potrebbe avere un ruolo nelle esportazioni di maturo mRNA dal nucleo nonché per stabilizzare un mRNA molecole da ritardato la degradazione nel citoplasma.
Processi patologici formato dal sindacato degli altri superficie della ferita.
Un effetto positivo di processi fisiologici, al cellulare, molecolare, o il livello sistemico. A livello molecolare, i principali siti di regolamentazione includono recettori di membrana situati, i geni siano espressione (Ehi mRNAs REGOLAMENTO), (RNA messaggero), e proteine.
Un Chemokine e 'un Chemoattractant per monociti e può causare anche l' attivazione di specifici cellulari all 'attività di ospitare la difesa leucociti è prodotto da una stirpe di linfociti e monociti e fibroblasti durante una lesione del tessuto ha specificità per CCR2 recettori.
Una specie di PICORNAVIRIDAE abitando principalmente le vie respiratorie delle ospiti... include oltre 100 umano sierotipi associato al comune.
Glicoproteine con un ’ ampia distribuzione trapianto e non-hematopoietic fortemente espresso in cellule e macrofagi. CD58 media l ’ adesione cellulari legandosi a CD2; (antigeni Cd2); e questo aumenta l 'attivazione dei linfociti T antigen-specific.
Un fattore solubile; prodotto dai monociti macrofagi e su altre cellule che attiva potenzia linfociti T e la risposta al mitogeni o antigeni. Dell e 'un termine si riferisce a nessuna delle due diverse proteine, INTERLEUKIN-1ALPHA e INTERLEUKIN-1BETA. Gli effetti biologici di IL-1 includono la possibilità di sostituire i requisiti per l' attivazione dei linfociti T e i macrofagi.
I topi inbred C57Bl sono una particolare linea genetica di Mus musculus, ampiamente utilizzati in ricerca biomedica per i loro tratti geneticamente e fenotipicamente omogenei e stabili.
I parametri biologici misurabili e concentrazioni (ad esempio enzima specifico concentrazione, concentrazione, ormone specifico gene specifico fenotipo distribuzione in una popolazione, presenza di sostanze biologiche) che costituiscono gli indici della valutazione physiology-related sana e, come malattia, disordini psichici, rischio esposizione ambientale e i suoi effetti, la diagnosi di malattie, processi metabolici, abuso di sostanze, gravidanza, sviluppo, linea cellulare epidemiologic studi, ecc.
Coniugato mucopolysaccharides proteine in cui sono somministrati in combinazione con le proteine, la molecola predominante mucopolysaccharide il gruppo con le proteine inventando solo una piccola percentuale della peso totale.
Histochemical la localizzazione di sostanze immunoreattivi usando etichettato anticorpi il reagentI.
Un ancoraggio giunzione tra il cellulare in un non-cellular substrato. È composto da uno specialista nell'area della membrana plasmatica dove mazzi di actina citoscheletro abortire, si attaccano al linkers integrine transmembrana, which in turn inserimento nel loro dominio extracellulare MATRIX extracellulare proteine.
Una subunità alpha-integrin trovato sui linfociti, monociti e granulociti, macrofagi, che combina con l ’ integrina beta2 subunità CD18 antigene (Lymphocyte Function-associated Antigen-1).
Stabilito colture cellulari con il potenziale di propagarsi a tempo indeterminato.
Movimento di leucociti sferiche legato, lungo la superficie endoteliale del microcircolo legando. Il che presuppone un ’ interazione con SELECTINS e altre molecole di adesione nell ’ endotelio in entrambi i leucociti e dei leucociti. La diventa attivati da Chemiochine appiattisce, fermamente aderisce alla superficie endoteliale in vista della migrazione attraverso il interendothelial cella incrocio. (Da Abbas Cellulare e Molecolare immunologia, terzo Ed)
E ’ antigene molecola CD che funge da un piccone recettore di linfociti ad alta linfonodale endoteliale venule.
Non-antibody proteine secrete da cellule infiammatorie non-leukocytic leucociti e dei, che agiscono come mediatori Intercellulare. DifferiVano da ormoni della classica che sono prodotti da una serie di tessuti o i tipi di cellule specializzate anziché di ghiandole. Di solito agire localmente paracrino e autocrino presente in un modo piuttosto che endocrini.
Tecnica sistema usando un attrezzo per fare, la lavorazione, e mostrando uno o più misure su singole cellule da una sospensione di cellule, cellule di solito sono macchiate di uno o più specifiche di tintura fluorescente componenti cellulari di interesse, ad esempio, del DNA e fluorescenza di ogni cellula is measured as rapidamente transverses il raggio laser (eccitazione o mercurio lampada fluorescenza quantitativo). Fornisce una misura di vari biochimici e Biophysical farmacocinetiche della cellula, nonché la base per cella riordinati. Altri parametri ottico misurabile includono luce assorbimento e con light scattering. Quest 'ultimo è applicabile alla misurazione della cella dimensioni, forma, la densità, macchia granularity e l ’ assorbimento.
La capacità di una sostanza da dissolvere per ottenere una soluzione, ossia con altre sostanze. (Dal dizionario delle McGraw-Hill scientifico e tecnico Voglia, sesto Ed)
Un integrina subunità alfa è unico perché non contiene un dominio e la segmentazione proteolitica sito e 'vicino alla metà del extracellulare porzione del glucosio-dipendente piuttosto che vicino alle membrane come in altre catene Alfa subunità.
Un membro della Cxc Chemokine famiglia che gioca un ruolo nella regolazione della risposta infiammatoria acuta e sostane'a prodotta da varietà di tipi cellulari e induce CHEMOTAXIS dei neutrofili e di altre cellule infiammatorie.
Il fenomeno per cui dissociato cellule intrecciati tendono a raggrupparsi in vitro con cellule del loro tipo.
Proteine transmembrana Lectin-Like dominio, comprendente un factor-like di crescita epidermico, una variabile numero di settori che sono proteine complemento omologo. Sono importanti cella molecole di adesione dei leucociti aiutano VASCULAR attacchera 'endotelio.
Una citochina che stimola la crescita e la differenziazione dei linfociti B e 'anche un fattore di crescita per HYBRIDOMAS e plasmacytomas. È stato prodotto da varie cellule compresi linfociti T, monociti e fibroblasti.
Un gruppo di tre diverse alfa catene (CD11a Cd11B Cd11C) un'invariante catena CD18 beta (antigeni Cd18). I tre derivante Leukocyte-Adhesion molecole (recettori, l ’ adesione dei leucociti) sono Lymphocyte Function-associated Antigen-1; MACROPHAGE-1 antigene; e l ’ antigene, P150,95.
Il trasferimento delle informazioni biologiche intracellulare (attivazione / inibizione) attraverso un segnale di trasduzione del segnale. In ogni sistema un'attivazione / inibizione segnale di una molecola ormone di differenziazione, biologicamente attivo (neurotrasmettitore) è mediato l'accoppiamento di un recettore / enzima per un secondo messaggero sistema o di trasduzione del segnale canale ionico. Gioca un ruolo importante nel attivando funzioni cellulari, cella differenziazione e la proliferazione cellulare. Esempi di trasduzione del segnale sistemi sono il canale ionico gamma-aminobutyric ACID-postsynaptic receptor-calcium mediato dal sistema, la via metabolica, l 'attivazione dei linfociti T e l'attivazione mediata dai recettori di membrana collegato a fosfolipasi. Quei depolarizzazione o rilascio intracellulare di calcio includono l' attivazione mediato citotossica sinaptici granulociti ed è un potenziamento dell ’ attivazione della protein-chinasi. Vie di trasduzione del segnale può essere una parte dei suoi vie di trasduzione del segnale; ad esempio, protein chinasi attivazione è parte del segnale di attivazione delle piastrine.
Membri della famiglia ad apparire integrina dopo l 'attivazione dei linfociti T, sono una famiglia di proteine identificate inizialmente stimolato sulla superficie delle cellule T, ma ora identificato in una varietà di tipi cellulari. Almeno sei Centro Grande Schiera antigeni sono state identificate come i recettori per l ’ adesione eterodimerica composto d'un solo comune alpha-subunits beta-subunit e diverso.
Modificato oligonucleotides in cui uno dei oxygens del fosfato è stato sostituito da un gruppo di atomi di zolfo.
Uno dei processi che nucleare, citoplasmatica o fattori di interregolazione cellulare influenza il differenziale controllo) (induzione o repressione di Gene l 'azione a livello di trascrizione o traduzione.
Composti endogeno che mediano infiammazione (AUTACOIDS) e inclusi i relativi componenti esogeni sintetico prostaglandine (prostaglandine, SYNTHETIC).
Un saggio immunologico utilizzando un anticorpo etichettata con un enzima marcatore come rafano perossidasi. Mentre o l ’ enzima o l ’ anticorpo si lega a un substrato immunosorbent, entrambi mantenere l 'attività biologica; la variazione di attività enzimatica come risultato della reazione enzyme-antibody-antigen è proporzionale alla concentrazione di l'antigene e può essere misurata spectrophotometrically o ad occhio nudo. Molte varianti del metodo sono stati sviluppati.
L 'aggregazione dei leucociti intravascolare anormale e una aggregazione visto spesso nei pazienti con leucemia, il cervello e i polmoni sono i due piu' comunemente colpiti organi. Questa sindrome acuta richiede aggressivo modalità citoriduttiva incluso chemioterapia e / o leukophoresis. E 'leucemia differenziate da infiltrazione che e' un processo in cui le cellule neoplastiche leucemia invadere organi.
Ceppi di topi nella quale certi GENI della loro genomi sono stati danneggiati, o "ko". Per produrre mozzafiato, usando la tecnologia del DNA ricombinante, la normale sequenza di DNA del gene di essere studiati è alterato per prevenire la sintesi di una normale prodotto genico. Cellulari clonati in cui questo DNA alterazione e 'successo, poi iniettata nel topo embrioni di produrre chimerici. I topi sono topi chimerici poi cresciuto ad ottenere un ceppo in cui tutte le cellule del topo contengono le interrotto Gene. KO topi sono utilizzati come EXPERIMENTAL animale CYLON per malattie (malattia modella, animale) e per chiarire le funzioni dei geni.
Uno strato di epitelio che riveste il cuore, i vasi sanguigni (endotelio Della VASCULAR), i linfonodi (endotelio, linfatici) e del siero dalla cavita 'del corpo.
Un hemeprotein di leucociti. La carenza di questo enzima porta ad una malattia ereditaria insieme moniliasi disseminata e catalizza la conversione di un donatore e perossido di un donatore e acqua ossidata. CE 1.11.1.7.
Il maggiore interferone prodotto da mitogenically o antigenically stimolato linfociti. È strutturalmente diverso da TIPO mi interferone ed il suo principale immunoregulation attivita 'e' stato coinvolto nell'espressione di classe II l'istocompatibilità degli antigeni nelle cellule non scambiate normalmente, con conseguente produzione DISEASES autoimmune.
Qualunque delle molte modi in cui cellule di un organismo comunicare con loro, sia che col contatto diretto fra le cellule o mediante segnali chimici trasportata da neurotrasmettitore attivi, causa degli ormoni, l'AMP ciclico.
Cellule che ricoprono superfici interne e esterne del corpo (epitelio strati formando cellulare) o masse cellule epiteliali... il rivestimento. Rivestimento; la bocca, il naso, e la penetrazione anale dettati dal canale ectoderm; quelle lungo il sistema e il sistema RESPIRATORY DIGESTIVE dettati dal endoderm; altri (CARDIOVASCULAR SISTEMA e sistema linfatico) produce cellule epiteliali mesoderm. Può essere classificata principalmente per cellula forma e funzione in squamose ghiandolare e transitorie, cellule epiteliali.
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.
Spontanea o indotta sperimentalmente zoonosi con processi patologici sufficientemente simile a quella delle malattie umane. Sono utilizzati come modelli per delle malattie umane.
La diffusione o accumulo di neutrofili nei tessuti e cellule, in risposta a un'ampia varietà di sostanze rilasciato nei luoghi dei le reazioni infiammatorie.
Proprietà fisicochimiche FIMBRIAE fimbriated (batterica) e non-fimbriated batteri di attaccare le cellule, tessuti, e le superfici. - AI computer il colonizzazione batterica e la patogenicità dei.
Un ispessimento e perdita di elasticita 'delle mura di ARTERIES che si verifica con la formazione di placche aterosclerotica entro Intima arterioso.
Linfociti responsabile cellulo-mediata l'immunita '. Due tipi sono state identificate - citotossico (linfociti T, e mia complice linfociti T) citotossica (linfociti T Helper-Inducer). Sono formate quando linfociti circolare attraverso la ghiandola del timo e si differenziano per timociti. Se esposto a un antigene, dividono rapidamente e produrre un gran numero di nuove cellule T sensibile... ad che antigene.
Il movimento dei leucociti in risposta a una sostanza chimica gradiente di concentrazione o di prodotti formata in una reazione immunologica.
Una classe di animale che si legano a lectins in un gruppo di carboidrati. Condividono un comune carbohydrate-binding dominio e 'fatto distinta dalle altre classi di lectins.
Elementi di intervalli di tempo limitato, contribuendo in particolare i risultati o situazioni.
Cellule endoteliali quella linea venosa sanguigni del cordone ombelicale.
Gruppo ’ proteine. Sono importanti nella formazione di ADHERENS collegamenti fra le cellule. Caderine sono classificati in base al tessuto specificità immunologica distinti e, tramite lettere (E- per epiteliale, N- neurale e P... per Caderine placentare) o con i numeri (cadherin-12 o N-cadherin 2 per brain-cadherin). Caderine promuovere tramite un ’ homophilic meccanismo nel nella costruzione di tessuti e dell'intero corpo animale.
La manifestazione di un fenotipo gene, i geni da la traduzione piu genetico Transcription e genetico.
Una linea cellulare umana definita una HISTIOCYTIC histiocytic linfoma (linfoma, assolutamente risolvere) e presenta molte caratteristiche Monocytic. È un modello per dei monociti e macrofagiche differenziazione.
Appena sanguigni che raccogliere sangue dalla plexuses capillare e unirsi per formare vene.
Il processo in cui endogena o di sostanze, o, esogene peptidi legarsi a proteine, enzimi, o alleati precursori delle proteine di legame alle proteine specifiche misure composti sono spesso usati come metodi di valutazione diagnostica.
Gli effetti funzionali, disturbo metabolico o mutamenti strutturali nei tessuti ischemia derivante dal ripristino del flusso sanguigno ai tessuti (riperfusione), compresi eritema, gonfiore, emorragia, e danno gratis. La più comune MYOCARDIAL riperfusione esempio è offesa.
Un Non-Receptor proteine tirosin chinasi che è localizzato entro in aderenze ed e 'un cardine della trasduzione del segnale integrin-mediated. Focali chinasi 1 interagisce con PAXILLIN adesione e subisce un fosforilazione in risposta all ’ adesione della superficie cellulare Integrine al MATRIX extracellulare. Fosforilati p125FAK si lega alle proteine, ad una varietà di SH2 DOMINIO e SH3 DOMINIO contenenti proteine e aiuta regolare CELLULARE ’ adesione e CELLULARE MIGRAZIONE.
Il richiamo intracellulare di nudo o DNA tramite purificata ematiche, di solito significa che il processo in cui si e 'in eukaryotic cells a trasformazione trasformazione batterica (batterica) e sono entrambe abitualmente utilizzate in Ehi TRASFERIMENTO INFERMIERE.
Ispessimento e perdita di elasticita 'delle mura di ARTERIES di tutte le dimensioni. Ci sono molte forme classificate dalla lesioni e delle arterie coinvolti, quali con lesioni nel grasso aterosclerosi arteriosa Intima di medi e grandi arterie muscolare.
Una cella glicoproteina di superficie delle cellule endoteliali che lega di trombina e serve come cofattore per l ’ attivazione della proteina C e il suo regolamento di coagulazione del sangue.
Membrana o glicoproteine presenti sulla superficie delle cellule.
Lipid-containing polisaccaridi che sono importanti e endotossine group-specific antigeni. Spesso sono derivati dalla parete cellulare di batteri gram-negativi e indurre immunoglobulina secrezione. La molecola liposaccaride consiste in tre parti: Lipide A, midollo polisaccaride, catene e O-specific antigeni (O). Quando derivate da Escherichia coli, lipopolysaccharides servire come policlonato mitogeni delle cellule B al laboratorio di immunologia. (Dal 28 Dorland cura di),
Proteine preparato mediante tecnologia del DNA ricombinante.
Una famiglia di Non-Receptor, Proline-Rich inibitore della protein-tirosin chinasi.
Un effetto negativo di processi fisiologici, al cellulare, molecolare, o il livello sistemico. A livello molecolare, i principali siti di regolamentazione includono recettori di membrana situati, i geni siano espressione (Ehi mRNAs REGOLAMENTO), (RNA messaggero), e proteine.
Il tronco dell'arteria sistemica.
Infiammazione di uno qualsiasi dei vasi sanguigni, compresi i ARTERIES; VEINS; e il resto del sistema vascolare del corpo.
Un plasma proteina che circola in aumento durante l ’ infiammazione e dopo danni ai tessuti.
Le sostanze che ridurre o annullare INFLAMMATION.
Che si legano alle proteine di membrana esterna segnalare molecole in cella con elevata affinità e convertire questo evento extracellulare intracellulare in uno o più dei segnali che alterano il comportamento della cellula bersaglio (DALL'Alberts, biologia molecolare del cellulare, secondo Ed, pp693-5). Recettori cellulari superficiali, al contrario di enzimi, non alterare la chimica che legano le sulfaniluree.
Cresciuti in vitro di cellule del tessuto neoplastico. Se possono essere stabiliti come un tumore CELLULARE, possono essere riprodotte in colture cellulari a tempo indeterminato.
Glicoproteine presenti sulla superficie delle cellule, in particolare in strutture fibrillar. Le proteine sono scomparsi o ridotti se queste cellule sono sottoposte a trasformazione chimico o virale, sono altamente sensibile alla proteolisi e sono substrati per il fattore VIII della coagulazione del sangue. I moduli presente nel plasma sono chiamati cold-insoluble sessuali.
Una tecnica di culturing miscelato tipologie cellulari in vitro per consentire la loro interazioni sinergici o ostile, ad esempio nel differenziazione cellulare e apoptosi. Coculture puo 'essere di diversi tipi di cellule, tessuti ed organi da normale o patologie.
Integrina beta-1 catene che sono così espresse eterodimeri che sono associati a specifici noncovalently alpha-Chains del CD49 CD49a-f). (CD29 viene espresso su riposando e attivato leucociti e è un segnale per tutti il ritardatario attivazione antigeni di cellule. (Da: Barclay et al., The Leukocyte Antigen FactsBook, 1993 p164)
Nessuno dei due organi occupato la cavita 'del torace riguardo la areare del sangue.
Antigeni espresso principalmente sulla mucose di cellule viventi in fasi sequenziali della maturazione e la differenziazione come immunologica hanno un marker di organi e tessuti specificità e sono utili come sonde negli studi di cella di sviluppo nonché Neoplastic trasformazione.
L 'individuazione delle proteine o peptidi che sono stati separati da electrophoretically macchia si passa da l'elettroforesi gel sulla nitrocellulosa strisce di carta, seguita da etichettare con anticorpi sonde.
La circolazione del sangue attraverso la rete microvascolare.
Una sotto unità di Nf-Kappa B che viene principalmente responsabile della sua funzione transactivation transactivation C-terminale, contenente un dominio e un regno di Ade con N-Terminal proto-oncogene c-rel omologia di proteine.
L 'introduzione di un gruppo in un composto phosphoryl attraverso la formazione di un estere legame tra il composto al fosforo e porzione.
Immunoglobuline molecole avere una specifica sequenza di aminoacidi in virtù del quale sono interagire solo con l ’ antigene (o con una forma simile) che inducono i loro sintesi nelle cellule della serie linfoide (specialmente PLASMA ematiche).
Una variazione della polimerasi e RNA cDNA e 'fatto da tramite. La trascrizione inversa cDNA viene amplificato usando i protocolli standard PCR.
Anticorpi che inibiscono la reazione tra sature ed altri anticorpi o linfociti T (ad esempio, gli anticorpi della classe immunoglobulina G IGE che competono con gli anticorpi contro l ’ antigene, bloccando così una risposta allergica), anticorpi inibenti che si legano tumori e prevenire distruzione delle cellule tumorali di linfociti T citotossici hanno anche chiamato migliorare anticorpi. (Rosen et al., Dictionary of immunologia, 1989)
Una reazione infiammatoria prodotti in condizioni di anticorpi eccessi, quando una seconda iniezione di antigene produce antigen-antibody intravascolare complessi che si legano complemento di aggregazione, causando danni endoteliali e necrosi vascolare.
Un ceppo di ratto albino ampiamente usata per fini sperimentali per la sua calma e piu 'facile da maneggiare. E' stato sviluppato dall'Sprague-Dawley Animal Company.
Malattie causate dal virus PICORNAVIRIDAE.
Derivati Cholestane contenente un anello lattonico fusa alla 16,17-position e un spiroglycosidic C-22. Un collegamento a membri sarsaponin, DIOSGENIN e yamogenin.
Glicoproteina plasma coagulato dal complesso trombina dimer, composto da tre paia di catene non identici glucosio-dipendente (alfa, beta, gamma) tenuti insieme da legami disolfuro. Fibrinogeno sol-gel coagulazione e 'un cambio di accordi molecolari complesse: Mentre il fibrinogeno viene accettata dalla trombina per formare i polipeptidi A e B, l'azione di altri enzimi proteolitica dei fibrinogeno diversi prodotti di degradazione.
La relazione tra la dose di un farmaco somministrato e la risposta dell'organismo al farmaco.
Cellule fagocitiche relativamente longeva di tessuti di mammifero derivate dal sangue monociti. Tipi principali sono macrofagi peritoneale, macrofagi alveolari; HISTIOCYTES; ematiche epatiche del Kupffer del fegato; e osteoclasti. Possono operare una distinzione ulteriore all 'interno delle lesioni a cronica infiammatoria Epithelioid. O potrebbero fondersi per formare IN corpo gigante o enorme ematiche Langhans.. (Da il dizionario di Cell Lackie biologia, e la Dow, terzo Ed.)
Il passaggio di attraverso lo strato di cellule ematiche endoteliali, ossia la endotelio; o attraverso lo strato di ematiche epiteliali, ossia il tessuto epiteliale.
Test per l ’ antigene tessuto utilizzando un metodo, mediante coniugazione di anticorpi con una tintura fluorescente fluorescente tecnica, ADDEBITI DIRETTI (anticorpi) o indiretto antigen-antibody, formazione di complessi che viene poi etichettata con fluorescein-conjugated anti-immunoglobulin anticorpo (anticorpi fluorescenti tecnica, indiretta). Il tessuto e 'poi esaminato mediante microscopia in fluorescenza.
Una famiglia di inibizione delle proteine che legano i re proto-oncogene proteine e di modulare l'attività. Nel citoplasma, I-kappa B proteine si lega al fattore della trascrizione NF-KAPPA B. Cell stimolazione comporta dissociazione e traslocazione di principio attivo Nf-Kappa B al nucleo.
E 'solamente una condizione fisica che esiste in ogni materiale a causa del ceppo, o deformità da forze esterne o da un punto di espansione termica senza uniforme, espressa in unità di forza in zona.
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
Multi-subunit proteine che funzionano a IMMUNITY. Sono prodotti con i linfociti B dal immunoglobulina GENI. Sono composta da due pesante (immunoglobulina pesante CHAINS) e due catene leggere (immunoglobulina luce CHAINS) con un ’ ulteriore ancillary glucosio-dipendente catene a seconda del loro isoforme. La varietà di isoforme includono Monomeriche o chelanti polimerici del moduli e forme transmembrana recettori delle cellule B (antigene) o secreti forme (anticorpi), si sono divisi per la sequenza di aminoacidi le loro pesanti catene in cinque classi (immunoglobulina A; immunoglobulina D; immunoglobulina E; immunoglobulina G; sottoclassi di immunoglobulina M) e vari.
Filamenti proteine che sono i principali delle sottili filamenti di fibre muscolari. I filamenti (noto anche come filamenti o F-actin) può essere dissociato nelle loro subunità globulari ciascuna subunità è costituito da un singolo glucosio-dipendente 375 aminoacidi molto. Questo e 'noto come globulari G-actin. O in concomitanza con Miosine, è responsabile della contrazione e rilassamento del muscolo.
La sequenza delle purine e PYRIMIDINES in acidi nucleici e polynucleotides. È anche chiamato sequenza nucleotide.
Tessuto connettivo cellule che secernono una matrice extracellulare ricca di collagene e altri macromolecules.
Un ceppo di ratto albino Wistar sviluppate all'Istituto che si è diffuso largamente da altre istituzioni. Questo sono molto diluito il ceppo originale.
La copertura esterna del corpo che lo protegge dall'ambiente. E 'composto del derma e negli per un test antidroga.
Un frammento della catena alfa 206-amino-acid (672-1663) di C3b. E 'generata quando C3b è inattivato (iC3b) e la sua catena alfa e' squarciato dal mio elemento COMPLEMENT C3c (749-954) e C3dg (955-1303) in presenza COMPLEMENT elemento H.
Infiammazione delle ARTERIES.
Immunologic articolato sull ’ uso di: (1) enzyme-antibody coniugati; (2) enzyme-antigen coniugati; (3) antienzyme anticorpo seguita da un enzima omologa; o (4) enzyme-antienzyme complessi. Questi sono usati per visualizzare istologicamente o etichettando campioni di tessuto.
Una pianta genere della famiglia LILIACEAE. Membri contengono medicinali digitalici e fornire un eccipiente di droghe, poiche shengmaisan (cinese).
Globuli bianchi nel suo corpo e 'tessuto linfonodale. Il nucleo è rotonda o ovoidale con spessi, irregolarmente raggruppate cromatina mentre il citoplasma è tipicamente azzurro con azurophilic (se presente) granulato. Piu' possono essere classificati come linfociti T e B (con sottopopolazioni di ciascun caso), o l'assassino. Naturale.
I vasi sanguigni di vascolarizzazione e generalmente sono inferiori a 100 micron di diametro.
Antigeni di superficie delle cellule, tra cui cellule estranee e / o infezioni o o virus. Di solito sono gruppi contenente proteine membrane cellulari o muri e può essere isolata.
Organo che filtra il sangue per la secrezione di urina e che regola le concentrazioni dello ione di.
Una dermatite allergica da contatto causata da piante del genere Toxicodendron (precedentemente Rhus). Tali fattori includono edera velenosa, quercia velenosa, sommacco velenoso, tutte le piante che contengono la sostanza urushiol, un potente agente pelle sensitizing Dorland. (Da 27 a cura di),
La definizione medica di "Ratti Inbred Lew" si riferisce a una particolare linea di topi da laboratorio, geneticamente omogenei, utilizzati comunemente in ricerche biomediche per lo studio di vari aspetti fisiopatologici e farmacologici.
Composti o agenti che combinare con un enzima in modo tale da prevenire il normale substrate-enzyme associazione e la reazione catalitica.
Una proteina chinasi mitogen-activated sottofamiglia che regola una varietà di processi cellulari inclusi CELLULARE LA CRESCITA PROCESSI; differenziazione cellulare; l ’ apoptosi e risposte cellulari all 'INFLAMMATION. Del P38 mappa chinasi sono regolate dal recettori citochinici e può essere attivato in risposta a batteri patogeni.
Le componenti del macromolecule direttamente partecipare precisa combinazione con un'altra molecola.
La rete di filamenti tubuli interconnessi, e filamentosa ponti che danno forma, la struttura e organizzazione al citoplasma.
Uno speciale trasportare barriera, negli occhi, formato dall ’ epitelio del pigmento retinico, e 'endotelio del sangue VESSELS della retina. Stretti collegamenti con cellule adiacenti tenere la barriera fra le cellule continuo.
Una linea cellulare from human leucemia a cellule T e utilizzati per determinare il meccanismo di differenziale sensibilità a farmaci antitumorali e radiazioni.
Lo studio della deformazione e il flusso di materia, di solito liquidi o liquidi e della plastica flusso di solidi. Il concetto coperte coerenza, dilatancy, la liquefazione, resistenze per scorrere, stolte, thixotrophy, e la viscosita '.
I vasi sanguigni che forniscono e prosciugheremo la retina.
Molecola di adesione cellulare coinvolta in una vasta gamma di interazione tra contact-mediated, astrociti, oligodendrocytes e myotubes. E 'largamente ma temporaneamente espressi in molti tessuti presto Embryogenesis. Quattro principali isoforme esiste, incluso CD56; (antigeni Cd56); ma ci sono molte altre varianti derivante da splicing alternativo e modificazioni post-traduzionali. (Dal Pigott & Power, Il Adhesion Molecule FactsBook, 1993 pp115-119)
Una molecola che si lega ad un'altra molecola, usato soprattutto per definire un piccola molecola che si lega specificamente a una molecola piu 'grande, ad esempio un antigene con un anticorpo, un ormone o neurotrasmettitore legame al recettore o un substrato o allosteric effettrici con un enzima. Che legano le sulfaniluree sono molecole che donare o accettare un paio di elettroni per formare una coordinata legame covalente con il metallo centrali atomo di un coordinamento complesso. (Da 27 Dorland cura di),
Una tipologia di antigeni HLA-D consistono alfa e beta catene. L'eredità di antigeni Hla-Dr differisce da quello della antigeni Hla-Dq e antigeni Hla-Dp
I grandi vie aeree dei polmoni derivanti dal terminal biforcazione della trachea e includono il più grande due bronchi primari che si diramano in secondaria e terziaria bronchi bronchi, anche nei bronchi e ipetensione alveoli.
- Carbammati nel quale il -CO- gruppo è stato sostituito da un gruppo -CS-.
Il contatto diretto di una cella con della cella. Molti incroci sono troppo piccole per essere risolto con il microscopio a luce, ma possono essere visualizzato convenzionale o freeze-fracture microscopia elettronica, le quali dimostrano che l'interazione membrana cellulare e spesso il citoplasma e nello spazio extracellulare considerato altamente specializzato in queste regioni. (Dal Alberts et al., biologia molecolare del secondo cellulare, Ed, p792)
I topi inbred Balb C sono una particolare linea genetica di topo da laboratorio nota per la loro suscettibilità a sviluppare tumori e per avere un sistema immunitario alterato, con una risposta Th2 dominante.
Un Ad Alto Peso Molecolare, prodotto attraverso le proteine plasmatiche delle cellule endoteliali e megacariociti, e 'parte del fattore VIII / fattore di von Willebrand complesso, il fattore di von Willebrand ha recettori di collagene, le piastrine, e l' attività ristocetin la immunologicamente distinti componenti antigeniche. Funziona in aderenza delle piastrine al collagene e Hemostatic spina formazione. Il tempo di sanguinamento prolungato DISEASES von Willebrand è dovuta alla carenza di questo fattore.
Classe di citochine pro-infiammatorie che hanno la capacità di attrarre leucociti e attiva, possono essere divisa in almeno tre rami strutturali: C; (Chemiochine C); CC; (Chemiochine Cc); e Cxc; (Chemiochine Cxc); in base alle variazioni cistina in uno schema.
Il processo nel quale il neutrofili viene stimolato da diverse sostanze, con conseguente degranulazione dei mastociti e / o la generazione di prodotti ossigeno- reattive, e la distruzione di invadere patogeni. La attivi, compresi stimolante opsonized particelle, immunocomplessi e chemotactic fattori, si legano a specifici recettori nella superficie sulla conta dei neutrofili.
Superficie cell-to-cell ligandi indicano l ’ adesione e sulla funzione durante l'assemblea e per la connessione del sistema nervoso dei vertebrati. Queste molecole promuovere tramite un ’ homophilic meccanismo. Questi sono da non confondersi con molecole di adesione cellulare neurale ora esprimersi in una varietà di tessuti e tipologie cellulari in aggiunta al tessuto nervoso.
Morphologic alterazione dei piccoli i linfociti B o linfociti T nella cultura in grandi blast-like cellule in grado di sintetizzare DNA e RNA e dividere mitotically. E 'indotta le interleuchine; mitogeni come PHYTOHEMAGGLUTININS, e a antigeni specifici, e possono verificarsi in vivo nel GRAFT rifiuto.
Mediatori solubile della risposta immune, ma ne 'anticorpi, ne' accompagnamento. Sono prodotti in larga misura, ma non esclusivamente, dai monociti e macrofagi.
Cellule epidermiche che sintetizzare cheratina, si muovono verso l'alto caratteristica cambiamenti dal basale strati dell'epidermide al Cornified (arrapato) superficiale della cute. Fasi successive della differenziazione dei cheratinociti formando l'agitatore strati sono cellule basali spinoso, o formicolio cella e la cellula granulare.
Maturo linfociti e monociti trasportati dal sangue per il corpo e 'spazio extravascolare. Sono morfologicamente distinguono dagli animali granulocitica maturo per il loro grande, non-lobed nuclei e mancanza di volgare, pesantemente macchiato citoplasmatica granulato.
Breve frammenti di DNA che vengono usati per alterare la funzione dell'obiettivo RNAS o diversi DNA in cui ibridate.
Proteine ricombinanti prodotta dalla fusione di segmenti traduzione piu genetico geni formato dalla combinazione di acido nucleico REGULATORY SEQUENCES di uno o più geni con le proteine codifica sequenze di uno o più geni.
Un espresso da ANTIGEN-PRESENTING ligando di costimolazione. Che si lega ai CTLA-4 antigene con elevata specificità ed a CD28 antigene con basse specificità. L 'interazione di CD80 con CD28 antigene fornisce un segnale di costimolazione di linfociti T, mentre la sua interazione con CTLA-4 antigene svolga un ruolo nell ’ indurre TOLERANCE periferico.
Una classe di proteine componenti che possono essere di lipoproteine ad alta densita 'lipoproteine incluso; very-low-density lipoproteine; e chilomicroni. Sintetizzato in molti organi, Apo E e' importante nel trasporto di colesterolo e lipidi tutto il corpo. Apo E e 'anche un ligando per i recettori LDL (recettori LDL) e la rilegatura... media l ’ internalizzazione e catabolismo delle particelle lipoproteiche in celle... ci sono diversi allelic isoforme (ad esempio E2, E3 E4). E deficit o difetti di Apo E sono cause di Hyperlipoproteinemia TIPO III.
Componenti molecolari della cellula in grado di riconoscere e interagire con un virus, e che, dopo il legame, sono in grado di generare un segnale che innesca la catena di eventi precedenti la risposta biologica.
Uno o più strati di ematiche epiteliali, sostenuto dal basale, che comprende la lamina interno o esterno superfici del corpo.
La scissione di una cella. Include CYTOKINESIS, quando il citoplasma di una cellula si divide e CELLULARE nucleo sulla divisione.
Sequenze brevi (generalmente circa dieci coppie base) di DNA che sono complementari a sequenze di RNA messaggero transcriptases temporanee e permettere a inizia a copiare sequenze adiacente del mRNA. Segnali usata prevalentemente in genetica e biologia molecolare tecniche.
Proteine che si trovano nelle membrane cellulari compresi e le membrane intracellulari. Consistono di due tipi, proteine periferico e centrale e includono più Membrane-Associated enzimi, antigenico proteine, proteine di trasporto, e la droga, gli ormoni e Lectin recettori.
Il numero di volume del sangue bianco. Per unità di sangue venoso. Una conta leucocitaria differenziale misure numeri relativa dei diversi tipi di globuli bianchi.
Il livello di proteine, associazioni di struttura in cui le strutture proteiche secondaria (alfa, beta lenzuola elice, regioni, e motivi) branco per formare piegato forme chiamato ponti disolfuro tra cysteines. In due parti diverse del catena polipeptidica insieme ad altri le interazioni tra le catene svolgere un ruolo nella formazione e stabilizzazione della struttura terziaria. Di solito piccole proteine consistono in un solo regno ma piu 'grandi proteine possono contengono segmenti dei settori connessi da cui mancanza normale catena polipeptidica struttura secondaria.
Maggiore delle cellule dello scheletro trovato nella citoplasma delle cellule eucariote. Formano un quadro di riferimento flessibile per la cella, fornire attaccamento punti per organelli e hanno formato corpi, e rendere la comunicazione tra parti della cellula possibile.
Una linea cellulare colture di cellule tumorali.
Uno stato di sonnolenza o coma in presenza di un ’ infezione acuta con Plasmodium Falciparum (e raramente Plasmodium specie). Altre manifestazioni cliniche includono iniziale pare; convulsioni; generali e alterazioni dello seguito da una rapida progressione a cui patologico del coma. - Capillari pieni di cerebrale sapete eritrociti e diverse piccole focolai di subcortical necrosi. E corticale (da Adams et al., i Principi di Neurologia, Ed, sesto p136)
Un estere phorbol in Croton petrolio con molto efficace tumore promuovere attività, stimola la sintesi di DNA e RNA.
La specie Oryctolagus Cuniculus, in famiglia Leporidae, ordine LAGOMORPHA. I conigli sono nato in tane furless e con gli occhi e orecchie chiuse. In contrasto con lepri, conigli hanno 22 cromosoma paia.
La proprieta 'di sangue nell ’ endotelio capillare che permette di selettivo scambio di sostanze tra il sangue e tessuti circostanti e quali le barriere membranosa BLOOD-AIR BARRIER; BLOOD-AQUEOUS BARRIER; BARRIER emato-encefalica; BLOOD-NERVE BARRIER; BLOOD-RETINAL BARRIER; e BLOOD-TESTIS BARRIER. Piccolo lipid-soluble molecole come quelle anidride carbonica e ossigeno muoversi liberamente da diffusione. Acqua e molecole idrosolubile non puo' passare attraverso i muri e endoteliali dipendono da pori microscopici. Questi pori show stretto aree (strette svincoli) che possono limitare grande molecola movimento.
Gli antigeni di superficie espresso in cellule mieloidi del granulocyte-monocyte-histiocyte serie durante l'analisi del loro reattività la differenziazione in cellule normali e maligni mielomonocitica è utile per identificare e classificazione linfomi e leucemie umana.
Gruppo di Chemiochine con cysteines accoppiate separate da un altro aminoacido. Sono Chemiochine Cxc chemoattractants per neutrofili ma non monociti.
Proteine parziale formato dall ’ idrolisi di totale o parziale proteine generati attraverso PROTEIN ENGINEERING tecniche.
La biosintesi del RNA condotti in un modello di DNA. La biosintesi del DNA di un modello si chiamato RNA invertito Transcription.
Un radicale libero gas prodotto endogenously da una serie di cellule di mammifero, sintetizzato da arginina da ossido di azoto Sintasi. L ’ ossido di azoto è uno dei ENDOTHELIUM-DEPENDENT rilassante FACTORS pubblicati dall ’ endotelio vascolare e di fungere da mediatore vasodilatazione. Inibisce inoltre induce l ’ aggregazione piastrinica, disaggregazione per aggregati piastrine, e inibisce aderenza delle piastrine per l ’ endotelio vascolare. Ossido di azoto attiva guanilato ciclasi eleva e pertanto i livelli intracellulari di GMP Ciclico.
L'interno di una capsula articolare membrana che circonda un liberamente articolazione mobile, e 'attaccato alla capsula sinoviale fibroso esterni e secerne FLUID.
Conversione di inattivo forma di un enzima per uno che possiede attività metaboliche. Include 1, l 'attivazione di ioni degli attivatori (); 2, l' attivazione da cofattori) (i coenzimi; e 3, dell ’ enzima di conversione precursore proenzyme zymogen) (o di un enzima.
Naturale o sintetica attivi che inibiscono o ritardare il ’ ossidazione di una sostanza da cui è aggiunto. - Neutralizzano l'nocivo e di ossidazione in effetti dannosi nei tessuti animali.
Un inibitore della protein-tirosin chinasi famiglia a cui era stato identificato da omologia al Rous sarcoma virus PROTEIN oncogene pp60 (V-Src) interagiscono con una serie di recettori nella superficie trasduzione del segnale intracellulare e partecipare. Chinasi oncogeniche forme di src-family può verificarsi attraverso alterato regolamentari e espressione di proteine endogeno e di viralmente codificato src (V-Src) geni.
Breve frammenti di DNA o RNA che vengono usati per alterare la funzione dell'obiettivo RNAS o diversi DNA in cui ibridate.
Anormale accumulo di fluidi nei tessuti o corpo. La maggior parte dei casi di edema sono presenti in SUBCUTANEOUS - sotto la pelle.
Protein chinasi in grado di catalizzare la fosforilazione della tirosina residui nelle proteine con ATP nucleotidi come fosfato o altri donatori.
Nessuno dei due principali arterie su entrambi i lati del collo che forniscono sangue alla testa e collo; ogni divide in due rami, l'arteria carotidea interna e l'arteria carotidea esterna.
Una sottofamiglia in famiglia MURIDAE, comprendente i criceti. Quattro delle più comuni sono generi Cricetus, CRICETULUS; MESOCRICETUS; e PHODOPUS.
Sequenze di DNA che sono riconosciuti (direttamente o indirettamente) e di RNA DNA-dipendente polimerasi durante la fase iniziale della trascrizione. Altamente sequenze conservate nell'promoter includono la scatola Pribnow nei batteri e la TATA BOX in eukaryotes.
Infiammazione del rene nei glomeruli renali (glomeruli) che possono essere classificati in base al tipo di ferite incluso velocità anticorpo deposizione, attivazione del complemento, di proliferazione cellulare e Glomerulosclerosis, queste anomalie strutturali e funzionali solito che ematuria, proteinuria, insufficienza polmonare; e RENAL.
Maggiore differenziazione dei leucociti e piastrine glicoproteine presenti sulla membrana monociti; ematiche endoteliali; PIASTRINE; e le mammelle ematiche epiteliali, giocano ruolo principale in cella adesione; e di regolamentazione; trasduzione del segnale dell'angiogenesi. E 'un recettore per CD36 THROMBOSPONDINS e agisce come uno sciacallo ricettore che trasporti ossidato riconosca e le lipoproteine e VENTRESCA ACIDS.
Un gruppo di enzimi comprese quelle ossidando Non primario diamines e l ’ istamina. Sono proteine di rame, e, come la loro azione dipende da un gruppo carbonile, sono sensibili all 'inibizione da semicarbazide.
Una forma di ipertiroidismo con molti hyperplastic gozzo. E 'un disturbo autoimmune e produce anticorpi contro il recettore degli stimolanti della tiroide. Questi autoanticorpi attiva i recettori TSH, stimolando così la ghiandola tiroidea, ormoni tiroidei e salivare. Questi autoanticorpi può incidere sulla degli occhi (tombe Ophthalmopathy) e la pelle (Graves Dermopathy).
La lipid- e contenente proteine, selettivamente permeabile membrana che circonda il citoplasma in procariote e cellule eucariote.
Piccola, a doppio filamento codificante 21-31 non-protein RNAS (nucleotide) implicate nella Ehi zittire funzioni, soprattutto RNA interferenze (RNAi). Endogenously, siRNAs sono generati da dsRNAs (RNA a doppio filamento) dallo stesso Ribonuclease, Dicer, che genera miRNAs (MICRORNAS). La coppia perfetta del siRNAs 'antisense di concreto il loro obiettivo RNAS media l ’ RNA RNAi da siRNA-guided cleavage. siRNAs cadere in classi diverse incluso trans-acting breve RNA interferente (tasiRNA), repeat-associated RNA (rasiRNA), small-scan RNA (scnRNA) e Piwi protein-interacting RNA (piRNA) hanno diversi gene specifico zittire funzioni.
Un CC-type Chemokine e 'un Chemoattractant per eosinofili, monociti e linfociti. È un potente e selettivo chemotaxin degli eosinofili e' conservata in e rimesso in PIASTRINE e i linfociti T attivati. Chemokine CCL5 è specifico per CCR1 Receptors, CCR3 recettori; e i recettori CCR5. L'acronimo RANTES si riferisce a regolamentati Attivazione Normale T Expressed e Secreted.
Acido sulfated membrana integrale glicoproteine espresso in diversi alternativamente unito e variabile forme glicosilata su un 'ampia varietà di tipi cellulari incluse cellule T, B, maturo, timociti midollare granulociti, macrofagi eritrociti e fibroblasti. CD44 antigeni sono il principio recettori cellulari superficiali per hyaluronate e questa interazione media l ’ elevato legame di linfociti ad endoteliale venule. (Da Abbas et al., Cellulare e Molecolare immunologia, secondo Ed, p156)
Danni al miocardio derivante da MYOCARDIAL riperfusione (ripristino del flusso sanguigno per cardiopatia aree del cuore.) Reperfusion avviene quando c'e 'spontanea trombolisi, terapia trombolitica, flusso collaterale da altri letti vascolari coronariche, o inversione di vasospasmo.
I fenantreni sono composti organici policiclici aromatici costituiti da tre anelli benzenici condensati, presenti naturalmente in alcuni vegetali e fonti fossili, ma anche generati da processi industriali e di combustione.
Le vene e arterie del cuore.

Intercellular Adhesion Molecule 1 (ICAM-1), nota anche come CD54, è una proteina transmembrana glicosilata che appartiene alla superfamiglia delle immunoglobuline. È espressa principalmente dalle cellule endoteliali, ma può essere indotta anche su altre cellule, come le cellule epiteliali e le cellule del sangue circolante, in risposta a vari stimoli infiammatori.

ICAM-1 svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell'infiammazione e dell'immunità attraverso l'interazione con diverse proteine di adesione presenti sui leucociti, come il integrina LFA-1 (CD11a/CD18). Questa interazione media l'adesione tra i leucociti e le cellule endoteliali, facilitando il transito dei leucociti attraverso la parete vascolare e il loro reclutamento nel sito di infiammazione.

ICAM-1 è anche implicata nella risposta immunitaria adattativa, poiché media l'interazione tra i linfociti T attivati e le cellule presentanti l'antigene (APC). Questa interazione è necessaria per l'attivazione dei linfociti T e la loro successiva differenziazione in effettori cellulari.

In sintesi, ICAM-1 è una molecola di adesione intercellulare che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell'infiammazione e dell'immunità, facilitando l'interazione tra le cellule del sistema immunitario e le cellule endoteliali o altre cellule target.

VCAM-1, o Molecola di Adesione Cellulare Vascolare 1 (in inglese: Vascular Cell Adhesion Molecule 1), è una proteina integrale di membrana espressa principalmente dalle cellule endoteliali. Fa parte della famiglia delle immunoglobuline ed è implicata nei processi infiammatori.

VCAM-1 serve come sito di attacco per le cellule del sistema immunitario, come i linfociti T e i monociti, permettendo loro di aderire alle cellule endoteliali e successivamente migrare nello spazio interstiziale. Questo processo è cruciale durante la risposta infiammatoria, quando le cellule del sistema immunitario devono lasciare i vasi sanguigni per raggiungere il sito di infiammazione.

L'espressione di VCAM-1 è indotta da diversi fattori, come le citochine infiammatorie (come TNF-α e IL-1β), e può essere influenzata da fattori di rischio cardiovascolare come l'ipertensione, il diabete e il fumo. L'aumento dell'espressione di VCAM-1 è stato associato a diverse patologie, tra cui aterosclerosi, artrite reumatoide e malattie infiammatorie intestinali.

Le molecole di adesione cellulare (CAM), in terminologia medica, si riferiscono a una classe di proteine transmembrana che giocano un ruolo cruciale nella mediazione delle interazioni tra le cellule e tra le cellule e la matrice extracellulare. Queste molecole sono essenziali per una varietà di processi biologici, come l'adesione cellulare, la migrazione cellulare, la differenziazione cellulare e la segnalazione cellulare.

Le CAM possono essere classificate in diversi tipi, tra cui le selectine, le immunoglobuline (Ig) a superficie cellulare, le integrine e le cadherine. Le selectine mediano l'adesione dei leucociti alle cellule endoteliali e sono importanti nella risposta infiammatoria. Le Ig a superficie cellulare sono implicate nell'interazione tra cellule immunitarie e nella regolazione della risposta immune. Le integrine svolgono un ruolo cruciale nell'adesione cellulare alla matrice extracellulare e nella segnalazione cellulare, mentre le cadherine mediano l'adesione tra cellule adiacenti ed è importante per la formazione di giunzioni aderenti.

Le alterazioni nelle espressioni o nelle funzioni delle molecole di adesione cellulare possono contribuire allo sviluppo e alla progressione di una varietà di malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie infiammatorie. Pertanto, l'identificazione e lo studio delle CAM sono stati fonte di grande interesse nella ricerca biomedica.

L'adesività cellulare è un termine utilizzato in biologia e medicina per descrivere la capacità delle cellule di aderire tra loro o ad altre strutture. Questo processo è mediato da molecole adesive chiamate "adhesion molecules" che si trovano sulla superficie cellulare e interagiscono con altre molecole adesive presenti su altre cellule o su matrici extracellulari.

L'adesività cellulare svolge un ruolo fondamentale in una varietà di processi biologici, tra cui lo sviluppo embrionale, la riparazione dei tessuti, l'infiammazione e l'immunità. Ad esempio, durante lo sviluppo embrionale, le cellule devono aderire tra loro per formare strutture complesse come gli organi. Inoltre, nelle risposte infiammatorie, i globuli bianchi devono aderire alle pareti dei vasi sanguigni e migrare attraverso di essi per raggiungere il sito dell'infiammazione.

Tuttavia, un'eccessiva adesività cellulare può anche contribuire allo sviluppo di malattie come l'aterosclerosi, in cui le cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni diventano iperadessive e permettono ai lipidi e alle cellule immunitarie di accumularsi nella parete del vaso. Questo accumulo può portare alla formazione di placche che possono ostruire il flusso sanguigno e aumentare il rischio di eventi cardiovascolari avversi come l'infarto miocardico o l'ictus.

In sintesi, l'adesività cellulare è un processo complesso e fondamentale che regola una varietà di funzioni cellulari e può avere implicazioni importanti per la salute e la malattia.

L'E-selectina è una proteina adesiva che si trova sulle cellule endoteliali, che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni. È coinvolta nel processo infiammmazione e di risposta immunitaria dell'organismo.

L'E-selectina viene espressa dalle cellule endoteliali in risposta a citochine proinfiammatorie, come il tumor necrosis factor-alfa (TNF-α) e l'interleuchina-1 (IL-1). Quando le cellule bianche del sangue (leucociti) entrano in contatto con l'E-selectina, si verifica un'adesione transitoria che consente ai leucociti di rallentare e arrestarsi sulla superficie endoteliale.

Successivamente, i leucociti possono migrare attraverso la parete del vaso sanguigno per raggiungere il sito dell'infiammazione o dell'infezione. L'E-selectina è quindi un importante mediatore dell'infiammazione e della risposta immunitaria, ma può anche contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie croniche come l'aterosclerosi.

L'antigene associato alla funzione linfocitaria 1, noto anche come ALFA-1, è una proteina presente sulla superficie dei linfociti T helper, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario.

L'ALFA-1 è codificato dal gene CD25 e fa parte della famiglia delle citochine dell'interleuchina-2 (IL-2) del recettore alfa. Il complesso del recettore IL-2, che comprende l'ALFA-1, la beta e la gamma common chain, svolge un ruolo importante nella regolazione della risposta immunitaria mediata dai linfociti T.

L'ALFA-1 è spesso utilizzato come marcatore diagnostico per identificare i linfociti T attivati o regolatori, noti anche come cellule T regolatorie (Tregs). Le Tregs sono un sottogruppo di linfociti T helper che aiutano a mantenere la tolleranza immunologica e a prevenire l'insorgenza di malattie autoimmuni.

L'ALFA-1 è anche il bersaglio dell'anticorpo monoclonale basiliximab, utilizzato come farmaco immunosoppressivo per prevenire il rigetto nei trapianti d'organo.

L'endotelio vascolare si riferisce alla sottile membrana di cellule endoteliali che rivestono internamente la lumen di tutti i vasi sanguigni e linfatici nel corpo umano. Questa barriera interna separa il sangue o il liquido linfatico dal tessuto circostante, permettendo al contempo lo scambio di molecole essenziali tra il flusso sanguigno e i tessuti corporei.

L'endotelio vascolare svolge un ruolo cruciale nel mantenere la homeostasi del sistema cardiovascolare, contribuendo a regolare la coagulazione del sangue, il tono vascolare, la permeabilità e l'infiammazione. Le disfunzioni endoteliali sono associate a diverse patologie cardiovascolari, come l'aterosclerosi, l'ipertensione arteriosa e le malattie coronariche.

Gli antigeni CD18 sono un tipo di proteine integrali di membrana che si trovano sulla superficie delle cellule del sistema immunitario, come i neutrofili, i monociti e i linfociti. Sono anche noti come integrina beta-2 ed è una parte importante della funzione adesiva delle cellule del sangue.

L'antigene CD18 si combina con altri antigeni per formare un complesso proteico chiamato leucocitario integrina, che svolge un ruolo cruciale nella migrazione dei leucociti dai vasi sanguigni ai siti di infiammazione o infezione nel corpo. Questo processo è noto come extravasazione e consente alle cellule del sistema immunitario di raggiungere i tessuti danneggiati o infetti per combattere agenti patogeni dannosi.

Le mutazioni genetiche che colpiscono l'antigene CD18 possono causare una serie di condizioni mediche, tra cui il deficit di leucocitario integrina e la malattia da immunodeficienza combinata grave con sindrome da disfunzione neutrofila. Questi disturbi possono portare a infezioni ricorrenti, infiammazione cronica e altri problemi di salute.

La definizione medica di "cellule coltivate" si riferisce a cellule vive che sono state prelevate da un tessuto o organismo e fatte crescere in un ambiente di laboratorio controllato, ad esempio in un piatto di Petri o in un bioreattore. Questo processo è noto come coltura cellulare ed è utilizzato per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la sicurezza dei farmaci, produrre vaccini e terapie cellulari avanzate, nonché per scopi di ricerca biologica di base.

Le cellule coltivate possono essere prelevate da una varietà di fonti, come linee cellulari immortalizzate, cellule primarie isolate da tessuti umani o animali, o cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC). Le condizioni di coltura, come la composizione del mezzo di coltura, il pH, la temperatura e la presenza di fattori di crescita, possono essere regolate per supportare la crescita e la sopravvivenza delle cellule e per indurre differenti fenotipi cellulari.

La coltura cellulare è una tecnologia essenziale nella ricerca biomedica e ha contribuito a numerose scoperte scientifiche e innovazioni mediche. Tuttavia, la coltivazione di cellule in laboratorio presenta anche alcune sfide, come il rischio di contaminazione microbica, la difficoltà nella replicazione delle condizioni fisiologiche complessi dei tessuti e degli organismi viventi, e l'etica associata all'uso di cellule umane e animali in ricerca.

La P-selectina, nota anche come CD62P, è una proteina adesiva che si trova sulle membrane cellulari dei plateleti e delle cellule endoteliali. Essa svolge un ruolo importante nella risposta infiammatoria e nel processo di coagulazione del sangue. Quando l'endotelio viene attivato da stimoli infiammatori o traumatici, la P-selectina viene espressa sulla superficie cellulare ed è responsabile dell'adesione dei leucociti ai vasi sanguigni e del loro successivo transito attraverso la parete endoteliale. Questo processo è fondamentale per l'attivazione del sistema immunitario e per il ripristino dei tessuti danneggiati, ma può anche contribuire allo sviluppo di patologie come aterosclerosi, trombosi e malattie infiammatorie croniche.

Il fattore di necrosi tumorale (TNF, Tumor Necrosis Factor) è una citokina che svolge un ruolo chiave nel controllo delle risposte infiammatorie e immunitarie dell'organismo. È prodotto principalmente dalle cellule del sistema immunitario come i macrofagi e i linfociti T attivati in risposta a diversi stimoli, come ad esempio l'infezione da parte di microrganismi patogeni o la presenza di cellule tumorali.

Esistono due principali isoforme del TNF: il TNF-alfa (noto anche come cachessina o fattore di necrosi tumorale alfa) e il TNF-beta (o linfotossina). Il TNF-alfa è quello maggiormente studiato e caratterizzato a livello funzionale.

Il TNF-alfa svolge la sua azione biologica legandosi al suo recettore, il TNFR1 (TNF Receptor 1), presente sulla superficie di molte cellule dell'organismo. Questa interazione induce una serie di eventi intracellulari che possono portare a diverse conseguenze, tra cui l'attivazione del sistema immunitario, l'induzione della apoptosi (morte cellulare programmata), la modulazione dell'espressione genica e la regolazione della risposta infiammatoria.

In particolare, il TNF-alfa svolge un ruolo importante nella difesa contro le infezioni e nel controllo della crescita neoplastica. Tuttavia, un'eccessiva o prolungata attivazione del sistema TNF-alfa può causare danni ai tessuti e contribuire allo sviluppo di diverse patologie, tra cui la sepsi, l'artrite reumatoide, la malattia di Crohn, il lupus eritematoso sistemico e alcuni tipi di tumori.

Per questo motivo, negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi farmaci biologici che mirano a inibire l'azione del TNF-alfa o della sua produzione, al fine di controllare l'infiammazione e prevenire i danni tissutali associati a queste patologie.

I leucociti, noti anche come globuli bianchi, sono un tipo di cellule presenti nel sangue che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Sono responsabili della protezione dell'organismo dalle infezioni e dall'infiammazione. I leucociti possono essere classificati in diversi tipi, tra cui neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili ed basofili, ognuno dei quali ha una funzione specifica nella risposta immunitaria. Leucocitosi si riferisce a un aumento del numero di leucociti nel sangue, mentre leucopenia indica una riduzione del loro numero. Entrambe queste condizioni possono essere indicative di diverse patologie o risposte fisiologiche.

CD31, noto anche come PECAM-1 (Platelet Endothelial Cell Adhesion Molecule-1), è una proteina di adesione delle cellule endoteliali e dei leucociti. Si trova principalmente sulle membrane delle cellule endoteliali che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni, nonché sui leucociti (un tipo di globuli bianchi).

CD31 svolge un ruolo importante nella regolazione della permeabilità vascolare, dell'adesione e della migrazione dei leucociti durante l'infiammazione e l'immunità. Inoltre, è coinvolto nel processo di aggregazione piastrinica e nell'angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni).

In patologia, l'espressione anormale o la perdita di CD31 possono essere associate a diverse condizioni, come ad esempio malattie vascolari, tumori e disturbi infiammatori. Pertanto, l'analisi dell'espressione di CD31 può fornire informazioni utili per la diagnosi e il trattamento di tali condizioni.

Le cellule endoteliali sono un tipo specifico di cellule che rivestono internamente i vasi sanguigni e linfatici, formando una barriera semipermeabile tra il sangue o la linfa e i tessuti circostanti. Queste cellule svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'omeostasi vascolare, contribuendo a regolare la permeabilità vascolare, l'infiammazione, l'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e la coagulazione del sangue.

Le cellule endoteliali presentano una superficie apicale a contatto con il lumen vascolare e una basale rivolta verso i tessuti circostanti. Esse secernono diversi fattori chimici che influenzano la contrazione delle cellule muscolari lisce della parete vascolare, regolando così il diametro del vaso sanguigno e la pressione sanguigna.

Inoltre, le cellule endoteliali partecipano alla risposta immunitaria attraverso l'espressione di molecole adesive che consentono il legame e il transito dei leucociti (globuli bianchi) dal circolo sanguigno ai siti infiammati. Queste cellule possono anche subire alterazioni fenotipiche in risposta a stimoli ambientali, come l'ipossia o l'infiammazione, contribuendo allo sviluppo di patologie vascolari, come l'aterosclerosi.

In sintesi, le cellule endoteliali sono un componente essenziale del sistema cardiovascolare e svolgono funzioni cruciali nel mantenere la salute dei vasi sanguigni e dell'intero organismo.

Gli antigeni CD sono un gruppo di proteine presenti sulla superficie delle cellule che giocano un ruolo importante nel riconoscimento e nell'attivazione del sistema immunitario. Questi antigeni sono utilizzati come marcatori per identificare e classificare diversi tipi di cellule del sangue, compresi i linfociti T e B, monociti, macrofagi e cellule natural killer.

Il termine "CD" sta per "cluster di differenziazione", che indica un gruppo di antigeni che vengono espressi durante lo sviluppo e la differenziazione delle cellule del sangue. Ci sono oltre 300 diversi antigeni CD identificati fino ad ora, ognuno con una funzione specifica nel sistema immunitario.

Alcuni esempi di antigeni CD includono:

* CD4: un marcatore per i linfociti T helper che svolgono un ruolo importante nell'attivazione delle risposte immunitarie cellulo-mediate.
* CD8: un marcatore per i linfociti T citotossici che distruggono le cellule infette o cancerose.
* CD19: un marcatore per i linfociti B, che producono anticorpi come parte della risposta immunitaria umorale.
* CD56: un marcatore per le cellule natural killer, che svolgono un ruolo importante nella difesa contro le infezioni virali e il cancro.

Gli antigeni CD sono spesso utilizzati in diagnostica di laboratorio per identificare e monitorare lo stato delle malattie del sangue e del sistema immunitario, come la leucemia e l'AIDS. Inoltre, possono essere utilizzati come bersagli terapeutici per il trattamento di alcune malattie autoimmuni e tumori.

Le vene ombelicali sono vasi sanguigni presenti nei feti che portano il sangue ricco di anidride carbonica dal feto al placenta. Si trovano all'interno del cordone ombelicale, insieme all'arteria ombelicale che trasporta ossigeno e nutrienti al feto. Dopo la nascita, le vene ombelicali si chiudono e si trasformano in legamenti noti come legamenti ombelicali medi. Questo processo fa parte dello sviluppo postnatale normale e non ha alcun ruolo funzionale nel corpo umano adulto. Se le vene ombelicali non si chiudono correttamente dopo la nascita, possono causare complicazioni come anemia, ittero o infezione.

L'integrina alfa4beta1, nota anche come Very Late Antigen-4 (VLA-4), è un tipo di integrina eterodimerica che si forma dalla associazione della subunità alpha-4 con la subunità beta-1. Si tratta di una proteina di membrana transmembrana che svolge un ruolo importante nella adesione cellulare e nell'interazione tra cellule e matrice extracellulare (MCE).

L'integrina alfa4beta1 è espressa principalmente sui linfociti T, i monociti e le cellule dendritiche. Essa media l'adesione dei linfociti alle cellule endoteliali attraverso il legame con la sua controparte ligandaria, la fibronectina, che è presente sulla superficie delle cellule endoteliali. Questo processo di adesione è un passaggio cruciale nella migrazione dei linfociti dai vasi sanguigni ai tessuti periferici e alla loro successiva attivazione immunitaria.

Inoltre, l'integrina alfa4beta1 è anche implicata nella regolazione della risposta infiammatoria, in quanto media il traffico dei leucociti verso i siti di infiammazione e infezione. La sua espressione può essere modulata da vari fattori, come le citochine e i ligandi, che ne influenzano l'affinità per la fibronectina e altre molecole di adesione cellulare.

In sintesi, l'integrina alfa4beta1 è una proteina chiave nella regolazione dell'adesione cellulare, del traffico dei leucociti e della risposta immunitaria, e la sua disfunzione può essere associata a varie patologie, come le malattie infiammatorie croniche e i disturbi del sistema immunitario.

L'infiammazione è un processo complesso e importante del sistema immunitario che si verifica come risposta a una lesione tissutale, infezione o irritazione. È una reazione difensiva naturale del corpo per proteggere se stesso da danni e iniziare il processo di guarigione.

Clinicamente, l'infiammazione si manifesta con cinque segni classici: arrossamento (rubor), calore (calor), gonfiore (tumor), dolore (dolor) e perdita di funzione (functio laesa).

A livello cellulare, l'infiammazione acuta è caratterizzata dall'aumento del flusso sanguigno e dal passaggio di fluidi e proteine dalle cellule endoteliali ai tessuti circostanti, causando gonfiore. Inoltre, si verifica il reclutamento di globuli bianchi (leucociti) nel sito leso per combattere eventuali agenti patogeni e rimuovere i detriti cellulari.

Esistono due tipi principali di infiammazione: acuta ed cronica. L'infiammazione acuta è una risposta rapida e a breve termine del corpo a un danno tissutale o ad un'infezione, mentre l'infiammazione cronica è una condizione prolungata che può durare per settimane, mesi o persino anni. L'infiammazione cronica è spesso associata a malattie autoimmuni, infiammazioni di basso grado e disturbi degenerativi come l'artrite reumatoide e la malattia di Alzheimer.

In sintesi, l'infiammazione è un processo fisiologico essenziale per la protezione e la guarigione del corpo, ma se non gestita correttamente o se persiste troppo a lungo, può causare danni ai tessuti e contribuire allo sviluppo di malattie croniche.

I neutrofili sono un tipo di globuli bianchi (leucociti) che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario dell'organismo. Essi costituiscono circa il 55-60% del totale dei leucociti presenti nel sangue periferico. I neutrofili sono particolarmente importanti nella difesa contro i patogeni extracellulari, come batteri e funghi.

Sono cellule altamente mobili che possono migrare dai vasi sanguigni verso i tessuti periferici in risposta a segnali infiammatori o infettivi. Questo processo è noto come diapedesi. Una volta nei tessuti, i neutrofili possono neutralizzare e distruggere i patogeni attraverso diversi meccanismi, tra cui la fagocitosi, la degranulazione (rilascio di enzimi lisosomiali) e la formazione di reti extracellulari di fibre proteiche chiamate NET (Neutrophil Extracellular Traps).

Un'elevata conta dei neutrofili nel sangue periferico, nota come neutrofilia, può essere un indicatore di infezione, infiammazione o altre condizioni patologiche. Al contrario, una bassa conta di neutrofili, detta neutropenia, può aumentare il rischio di infezioni e si osserva comunemente nei pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia.

NF-kB (nuclear factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells) è un importante fattore di trascrizione che regola l'espressione genica in risposta a una varietà di stimoli cellulari, come citochine, radicali liberi e radiazioni. È coinvolto nella modulazione delle risposte infiammatorie, immunitarie, di differenziazione e di sopravvivenza cellulare.

In condizioni di riposo, NF-kB si trova in forma inattiva nel citoplasma legato all'inibitore IkB (inhibitor of kappa B). Quando la cellula viene stimolata, l'IkB viene degradato, permettendo a NF-kB di dissociarsi e traslocare nel nucleo, dove può legarsi al DNA e promuovere l'espressione genica.

Un'attivazione eccessiva o prolungata di NF-kB è stata associata a una serie di malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, il diabete di tipo 2, la malattia di Crohn, l'asma e il cancro. Pertanto, NF-kB è considerato un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di farmaci anti-infiammatori e antitumorali.

I recettori per l'adesione leucocitaria sono proteine presenti sulla superficie dei leucociti (un tipo di globuli bianchi) che svolgono un ruolo cruciale nel processo di adesione e migrazione dei leucociti dai vasi sanguigni ai siti di infiammazione o infezione nell'organismo. Questi recettori interagiscono con specifiche molecole presenti sulla superficie delle cellule endoteliali che rivestono la parete interna dei vasi sanguigni, nonché con altre molecole presenti nel tessuto extracellulare.

L'interazione tra i recettori per l'adesione leucocitaria e le loro controparti avviene in una serie di passaggi che comprendono l'attivazione, l'adesione mediata dal flusso, la rolling (rotolamento) dei leucociti lungo la superficie endoteliale, e infine la loro fermata e transendoteliare, che consente ai leucociti di entrare nel tessuto circostante.

I recettori per l'adesione leucocitaria più noti includono le selettine, le integrine e i chemochine. Le selettine sono responsabili del rolling dei leucociti lungo la superficie endoteliale, mentre le integrine e le chemochine mediano il processo di adesione e migrazione.

La disfunzione o l'alterazione dell'espressione di questi recettori per l'adesione leucocitaria può portare a una serie di patologie, tra cui malattie infiammatorie croniche, infezioni e tumori.

L'antigene macrofagico 1, noto anche come antigene specifico dei monociti di tipo 1 (MAS1), è un marcatore proteico espresso sulla superficie cellulare di alcuni tipi di cellule del sistema immunitario, in particolare i monociti e i macrofagi. Questo antigene è codificato dal gene CD14 ed è coinvolto nel riconoscimento e nella risposta a batteri gram-negativi e altri patogeni.

L'antigene macrofagico 1 svolge un ruolo importante nell'attivazione del sistema immunitario innato, aiutando a stimolare la produzione di citochine proinfiammatorie e l'attivazione dei linfociti T. È anche utilizzato come marcatore per monitorare la risposta immunitaria nelle infezioni e nelle malattie infiammatorie, nonché nella diagnosi e nella ricerca di alcuni tipi di cancro.

È importante notare che l'antigene macrofagico 1 non è specifico per i macrofagi e può essere espresso anche su altre cellule del sistema immunitario, come i neutrofili e le cellule dendritiche. Inoltre, il livello di espressione dell'antigene macrofagico 1 può variare in risposta a diversi stimoli e condizioni fisiologiche e patologiche.

I monociti sono un tipo di globuli bianchi (leucociti) che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario. Essi derivano dai monoblasti nelle ossa midollari e vengono rilasciati nel flusso sanguigno come cellule circolanti. I monociti sono i precursori dei macrofagi, che sono cellule presenti in diversi tessuti e organi del corpo umano, dove svolgono funzioni di fagocitosi (inglobamento e distruzione) di agenti patogeni, come batteri e virus, e di cellule morte o danneggiate.

I monociti sono caratterizzati da un nucleo reniforme (a forma di rene) ed è possibile individuarli attraverso l'esame microscopico del sangue periferico. Hanno un diametro di circa 12-20 micrometri e costituiscono normalmente il 3-8% dei leucociti totali nel sangue periferico umano.

Le funzioni principali dei monociti includono:

1. Fagocitosi: inglobano e distruggono agenti patogeni, cellule morte o danneggiate.
2. Presentazione dell'antigene: processano e presentano antigeni alle cellule T, attivando la risposta immunitaria adattativa.
3. Secrezione di mediatori chimici: rilasciano citochine, chemochine ed enzimi che contribuiscono alla regolazione della risposta infiammatoria e immunitaria.
4. Rimodellamento dei tessuti: i monociti possono differenziarsi in macrofagi tissutali, che svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell'omeostasi tissutale e nella riparazione dei danni ai tessuti.

Un aumento del numero di monociti (monocitosi) può essere osservato in diverse condizioni patologiche, come infezioni, infiammazione cronica, neoplasie maligne e alcune malattie autoimmuni. Al contrario, una diminuzione del numero di monociti (monocitopenia) può verificarsi in presenza di malattie ematologiche, infezioni virali o come effetto collaterale di alcuni trattamenti farmacologici.

Le integrine sono famiglie di proteine transmembrana eterodimeriche che svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione cellulare e nell'adesione cellula-matrice extracellulare. Sono costituite da due subunità, alpha (α) e beta (β), che si legano per formare un complesso funzionale. Queste proteine sono espressi sulla superficie delle cellule eucariotiche e partecipano a una varietà di processi biologici, tra cui l'adesione cellulare, la segnalazione cellulare, la proliferazione cellulare, la differenziazione cellulare, l'apoptosi e la motilità cellulare. Le integrine legano una varietà di ligandi extracellulari, come ad esempio la fibronectina, il collagene, la laminina e l'RGD (Arg-Gly-Asp) presente in alcune proteine della matrice extracellulare. La loro attivazione può indurre cambiamenti conformazionali che portano all'attivazione di diversi percorsi di segnalazione intracellulari, compresi quelli che coinvolgono le proteine G, le tirosina chinasi e le MAP chinasi. Le integrine sono importanti nella patogenesi di diverse malattie, come ad esempio il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie infiammatorie.

I Recettori Associati all'Insediamento Linfocitario (RAL, o in inglese Lymphocyte Adhesion Receptors) sono una classe di proteine di membrana espressa sui linfociti che svolgono un ruolo cruciale nei processi di adesione cellulare e transendoteliaggio dei linfociti. Questi recettori mediano il riconoscimento e l'interazione tra i linfociti e le cellule endoteliali, facilitando il loro movimento dai vasi sanguigni ai tessuti periferici e linfoidi, un processo noto come omomingia.

I RAL possono essere suddivisi in diverse famiglie, tra cui:

1. Selettine: sono recettori di superficie espressi principalmente sui linfociti T e B in fase di maturazione nei tessuti linfoidi secondari. Interagiscono con le glicoproteine di membrana presenti sulle cellule endoteliali, promuovendo il "rolling" dei linfociti lungo la superficie endoteliale e facilitando il loro arresto e transendoteliaggio.
2. Integrine: sono recettori espressi su diversi tipi di leucociti, inclusi i linfociti. Interagiscono con le proteine d'adesione presenti sulle cellule endoteliali, come l'ICAM-1 (Intercellular Adhesion Molecule 1) e il VCAM-1 (Vascular Cell Adhesion Molecule 1), promuovendo l'arresto e il transendoteliaggio dei linfociti.
3. Recettori per le immunoglobuline: sono recettori espressi sui linfociti B che riconoscono e si legano alle immunoglobuline presenti sulla superficie di altri linfociti B o cellule presentanti l'antigene, promuovendo la loro interazione e l'attivazione dei linfociti B.

La disfunzione di questi recettori d'adesione può portare a una compromissione dell'immunità e allo sviluppo di patologie infiammatorie e autoimmuni.

In medicina, il termine "movimento cellulare" si riferisce al movimento spontaneo o diretto di cellule viventi, che può verificarsi a causa della contrazione dei propri meccanismi interni o in risposta a stimoli esterni.

Un esempio ben noto di movimento cellulare è quello delle cellule muscolari scheletriche, che si accorciano e si ispessiscono per causare la contrazione muscolare e il movimento del corpo. Altre cellule, come i globuli bianchi nel sangue, possono muoversi spontaneamente per aiutare a combattere le infezioni.

Inoltre, il termine "movimento cellulare" può anche riferirsi alla migrazione di cellule durante lo sviluppo embrionale o la riparazione dei tessuti, come quando le cellule staminali si muovono verso un'area danneggiata del corpo per aiutare a ripararla.

Tuttavia, è importante notare che il movimento cellulare può anche essere alterato in alcune condizioni patologiche, come nel caso di malattie neuromuscolari o immunitarie, dove la capacità delle cellule di muoversi correttamente può essere compromessa.

Gli anticorpi monoclonali sono una tipologia specifica di anticorpi, proteine prodotte dal sistema immunitario che aiutano a identificare e neutralizzare sostanze estranee (come virus e batteri) nell'organismo. Gli anticorpi monoclonali sono prodotti in laboratorio e sono costituiti da cellule del sangue chiamate plasmacellule, che vengono stimolate a produrre copie identiche di un singolo tipo di anticorpo.

Questi anticorpi sono progettati per riconoscere e legarsi a specifiche proteine o molecole presenti su cellule o virus dannosi, come ad esempio le cellule tumorali o il virus della SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19. Una volta che gli anticorpi monoclonali si legano al bersaglio, possono aiutare a neutralizzarlo o a marcarlo per essere distrutto dalle cellule immunitarie dell'organismo.

Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in diversi ambiti della medicina, come ad esempio nel trattamento di alcuni tipi di cancro, malattie autoimmuni e infiammatorie, nonché nelle terapie per le infezioni virali. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso degli anticorpi monoclonali deve essere attentamente monitorato e gestito da personale medico specializzato, poiché possono presentare effetti collaterali e rischi associati al loro impiego.

L'mRNA (acido Ribonucleico Messaggero) è il tipo di RNA che porta le informazioni genetiche codificate nel DNA dai nuclei delle cellule alle regioni citoplasmatiche dove vengono sintetizzate proteine. Una volta trascritto dal DNA, l'mRNA lascia il nucleo e si lega a un ribosoma, un organello presente nel citoplasma cellulare dove ha luogo la sintesi proteica. I tripleti di basi dell'mRNA (codoni) vengono letti dal ribosoma e tradotti in amminoacidi specifici, che vengono poi uniti insieme per formare una catena polipeptidica, ossia una proteina. Pertanto, l'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'informazione genetica e nella sintesi delle proteine nelle cellule.

La definizione medica di "Tissue Adhesions" si riferisce alla crescita anormale di tessuto connettivo fibroso che si forma tra due strutture tissutali normalmente separate. Queste adesioni possono verificarsi dopo lesioni, infiammazioni, infezioni o interventi chirurgici, e possono portare a dolore, limitazione del movimento e altri problemi funzionali.

Le adesioni dei tessuti si formano quando le cellule del tessuto connettivo fibroso, come i fibroblasti, producono una quantità eccessiva di collagene ed altre proteine della matrice extracellulare in risposta a un danno tissutale. Questo processo può portare alla formazione di bande o strati di tessuto fibroso che collegano due superfici tissutali che dovrebbero essere separate.

Le adesioni dei tessuti possono verificarsi in diversi siti del corpo, come ad esempio tra le membrane sierose che ricoprono le superfici interne delle cavità corporee, tra i muscoli e i tendini, o tra i nervi e i vasi sanguigni. Possono causare vari problemi clinici a seconda della loro posizione e della loro estensione. Ad esempio, le adesioni dei tessuti possono limitare il movimento articolare, provocare dolore durante la deambulazione o ridurre la funzionalità degli organi interni.

Il trattamento delle adesioni dei tissuti dipende dalla loro causa e dalla loro localizzazione. Può includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), fisioterapia, terapia manuale, stretching o interventi chirurgici per separare le strutture tissutali adese. Tuttavia, il trattamento delle adesioni dei tessuti può essere difficile e spesso richiede una combinazione di diverse strategie terapeutiche.

In medicina e biologia, la sovraregolazione si riferisce a un fenomeno in cui un gene o un prodotto genico (come un enzima) viene overexpressed o attivato a livelli superiori al normale. Ciò può verificarsi a causa di vari fattori, come mutazioni genetiche, influenze ambientali o interazioni farmacologiche.

La sovraregolazione di un gene o di un prodotto genico può portare a una serie di conseguenze negative per la salute, a seconda del ruolo svolto dal gene o dal prodotto genico in questione. Ad esempio, se un enzima cancerogeno viene sovraregolato, ciò può aumentare il rischio di sviluppare il cancro. Allo stesso modo, la sovraregolazione di un recettore cellulare può portare a una maggiore sensibilità o resistenza ai farmaci, a seconda del contesto.

La sovraregolazione è spesso studiata nel contesto della ricerca sul cancro e delle malattie genetiche, nonché nello sviluppo di farmaci e terapie. Attraverso la comprensione dei meccanismi di sovraregolazione, i ricercatori possono sviluppare strategie per modulare l'espressione genica e il funzionamento dei prodotti genici, con l'obiettivo di prevenire o trattare le malattie.

La definizione medica di "Chemokine CCL2" si riferisce a una particolare proteina appartenente alla famiglia delle chemochine, che sono molecole segnale che attirano e guidano il movimento delle cellule del sistema immunitario verso siti infiammati o di infezione nel corpo.

Più specificamente, CCL2 (noto anche come MCP-1, monocyte chemotactic protein-1) è una chemochina che attrae e guida i monociti, un tipo di globuli bianchi, verso i tessuti infiammati. Questa proteina si lega a specifici recettori sulle cellule bersaglio, come il CCR2 (recettore 2 per le chemochine CC), e induce la migrazione delle cellule attraverso la membrana basale verso il sito di infiammazione.

CCL2 è prodotto da una varietà di cellule, tra cui i macrofagi, le cellule endoteliali, le fibroblasti e le cellule muscolari lisce. È stato implicato in una serie di processi patologici, come l'aterosclerosi, il diabete, la malattia renale cronica e il cancro, a causa della sua capacità di reclutare monociti e altre cellule infiammatorie nel sito di danno tissutale.

In sintesi, CCL2 è una proteina che attira i monociti verso i siti di infiammazione, contribuendo al processo di infiammazione e alla risposta immunitaria dell'organismo.

Il rinovirus è un agente eziologico virale comune che causa infezioni del tratto respiratorio superiore (UTRI) negli esseri umani. Si tratta di un piccolo virus a RNA singolo filamento, appartenente alla famiglia Picornaviridae e al genere Enterovirus. Esistono oltre 160 sierotipi di rinovirus, classificati in tre specie principali: Rhinovirus A, B e C.

I rinovirus sono notoriamente responsabili del comune raffreddore, sebbene possano anche causare sintomi simil-influenzali più gravi, come mal di gola, tosse, congestione nasale e starnuti. L'infezione si verifica principalmente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie infette o tramite autoinoculazione dopo aver toccato superfici contaminate.

I rinovirus sono altamente contagiosi e possono diffondersi facilmente in ambienti affollati, come scuole, asili nido e uffici. Non esiste un vaccino o una cura specifica per le infezioni da rinovirus; il trattamento è sintomatico e include riposo, idratazione e sollievo dei sintomi con farmaci da banco, come decongestionanti e antipiretici.

Le persone con sistema immunitario indebolito, bambini molto piccoli e anziani sono particolarmente suscettibili alle complicanze delle infezioni da rinovirus, che possono includere sinusite, bronchite e peggioramento di malattie croniche preesistenti, come l'asma.

Gli antigeni CD58, noti anche come LFA-3 (Lymphocyte Function-Associated Antigen 3), sono proteine transmembrana espressa principalmente dalle cellule presentanti l'antigene (APC) e alcune cellule endoteliali. Essi svolgono un ruolo importante nella regolazione della risposta immunitaria, in particolare nell'interazione tra le cellule T e le cellule presentanti l'antigene.

Gli antigeni CD58 interagiscono con il recettore CD2, che è espresso dalle cellule T, per facilitare l'adesione tra le due cellule e promuovere la trasduzione del segnale necessaria per l'attivazione delle cellule T. Questa interazione è importante per la risposta immunitaria adattativa, in particolare nella risposta cellulo-mediata contro i patogeni intracellulari.

La compromissione dell'espressione degli antigeni CD58 o del recettore CD2 può portare a una ridotta funzione delle cellule T e alla suscettibilità alle infezioni. Inoltre, l'interazione tra gli antigeni CD58 e il recettore CD2 è anche implicata nella patogenesi di alcune malattie autoimmuni e infiammatorie.

L'interleuchina-1 (IL-1) è una citochina proinfiammatoria che svolge un ruolo cruciale nel sistema immunitario e nella risposta infiammatoria dell'organismo. È prodotta principalmente da cellule del sistema immunitario come i monociti e i macrofagi, ma anche da altre cellule come fibroblasti e endoteliociti.

Esistono due forme di interleuchina-1: IL-1α e IL-1β, che hanno effetti simili ma vengono prodotte e rilasciate in modi diversi. L'IL-1 svolge un ruolo importante nella risposta infiammatoria acuta e cronica, stimolando la produzione di altre citochine, l'attivazione dei linfociti T, la febbre e il dolore.

L'IL-1 è stata anche implicata in una varietà di processi patologici, tra cui l'artrite reumatoide, la malattia infiammatoria intestinale, la sepsi e altre condizioni infiammatorie croniche. Gli inibitori dell'IL-1 sono stati sviluppati come trattamento per alcune di queste condizioni.

I topi inbred C57BL (o C57 Black) sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio comunemente utilizzati in ricerca biomedica. Il termine "inbred" si riferisce al fatto che questi topi sono stati allevati per molte generazioni con riproduzione tra fratelli e sorelle, il che ha portato alla formazione di una linea genetica altamente uniforme e stabile.

La linea C57BL è stata sviluppata presso la Harvard University nel 1920 ed è ora mantenuta e distribuita da diversi istituti di ricerca, tra cui il Jackson Laboratory. Questa linea genetica è nota per la sua robustezza e longevità, rendendola adatta per una vasta gamma di studi sperimentali.

I topi C57BL sono spesso utilizzati come modelli animali in diversi campi della ricerca biomedica, tra cui la genetica, l'immunologia, la neurobiologia e la farmacologia. Ad esempio, questa linea genetica è stata ampiamente studiata per quanto riguarda il comportamento, la memoria e l'apprendimento, nonché le risposte immunitarie e la suscettibilità a varie malattie, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

È importante notare che, poiché i topi C57BL sono un ceppo inbred, presentano una serie di caratteristiche genetiche fisse e uniformi. Ciò può essere vantaggioso per la riproducibilità degli esperimenti e l'interpretazione dei risultati, ma può anche limitare la generalizzabilità delle scoperte alla popolazione umana più diversificata. Pertanto, è fondamentale considerare i potenziali limiti di questo modello animale quando si interpretano i risultati della ricerca e si applicano le conoscenze acquisite all'uomo.

In medicina, un biomarcatore o marker biologico è generalmente definito come una molecola chimica, sostanza, processo o patologia che può essere rilevata e misurata in un campione biologico come sangue, urina, tessuti o altri fluidi corporei. I marcatori biologici possono servire a diversi scopi, tra cui:

1. Diagnosi: aiutano a identificare e confermare la presenza di una malattia o condizione specifica.
2. Stadiazione: forniscono informazioni sul grado di avanzamento o gravità della malattia.
3. Monitoraggio terapeutico: vengono utilizzati per valutare l'efficacia delle terapie e la risposta del paziente al trattamento.
4. Predittivo: possono essere utilizzati per prevedere il rischio di sviluppare una malattia o la probabilità di recidiva dopo un trattamento.
5. Prognostico: forniscono informazioni sulla probabilità di evoluzione della malattia e sul possibile esito.

Esempi di biomarcatori includono proteine, geni, metaboliti, ormoni o cellule specifiche che possono essere alterati in presenza di una particolare condizione patologica. Alcuni esempi comuni sono: il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) per la diagnosi e il monitoraggio del cancro alla prostata, l'emoglobina glicosilata (HbA1c) per valutare il controllo glicemico nel diabete mellito o la troponina cardiaca per lo screening e il follow-up dei pazienti con sospetta lesione miocardica.

Le mucoproteine sono glicoproteine complesse che contengono una maggiore quantità di carboidrati rispetto alle proteine normali. Sono costituite da una catena polipeptidica a cui sono legate molecole di carboidrati, principalmente acidi sialici e gruppi o-acetilglicosamina. Si trovano in vari tessuti e fluidi corporei, come muco, saliva, lacrime e sangue. Le mucoproteine hanno diverse funzioni, tra cui la protezione dei tessuti dalle infezioni e dall'usura meccanica, la lubrificazione delle superfici e il mantenimento dell'idratazione. Sono anche importanti nella risposta immunitaria dell'organismo. Possono essere utilizzate come marcatori di malattie, come ad esempio nel caso della mucoproteina P, che è un marker tumorale per il cancro del polmone a cellule squamose.

L'immunoistochimica è una tecnica di laboratorio utilizzata in patologia e ricerca biomedica per rilevare e localizzare specifiche proteine o antigeni all'interno di cellule, tessuti o organismi. Questa tecnica combina l'immunochimica, che studia le interazioni tra anticorpi e antigeni, con la chimica istologica, che analizza i componenti chimici dei tessuti.

Nell'immunoistochimica, un anticorpo marcato (con un enzima o fluorocromo) viene applicato a una sezione di tessuto fissato e tagliato sottilmente. L'anticorpo si lega specificamente all'antigene desiderato. Successivamente, un substrato appropriato viene aggiunto, che reagisce con il marcatore enzimatico o fluorescente per produrre un segnale visibile al microscopio. Ciò consente di identificare e localizzare la proteina o l'antigene target all'interno del tessuto.

L'immunoistochimica è una tecnica sensibile e specifica che fornisce informazioni cruciali sulla distribuzione, l'identità e l'espressione di proteine e antigeni in vari processi fisiologici e patologici, come infiammazione, infezione, tumori e malattie neurodegenerative.

Le adesioni focali sono una condizione medica in cui il tessuto connettivo dell'organismo cicatrizza e si ispessisce, causando l'aderenza di due o più strutture anatomiche che normalmente si muovono indipendentemente tra loro.

Le adesioni focali possono verificarsi in diversi distretti corporei, ma sono particolarmente comuni dopo interventi chirurgici addominali o pelvici. Durante l'intervento chirurgico, il tessuto sano può essere danneggiato o tagliato, e ciò può portare alla formazione di adesioni focali durante il processo di guarigione.

Le adesioni focali possono causare una serie di problemi medici, tra cui dolore cronico, disfunzione intestinale, infertilità e altri disturbi gastrointestinali. Il trattamento delle adesioni focali può essere difficile e spesso richiede un approccio multidisciplinare che comprenda la chirurgia, la fisioterapia e la gestione del dolore.

In alcuni casi, le adesioni focali possono essere prevenute o ridotte attraverso l'uso di tecniche chirurgiche meno invasive, come la laparoscopia, o attraverso l'uso di barriere fisiche che impediscono al tessuto connettivo di aderire alle strutture adiacenti. Tuttavia, in molti casi, le adesioni focali possono essere inevitabili e il trattamento può essere necessario per alleviare i sintomi associati alla condizione.

Gli antigeni CD11a, noti anche come integrina LFA-1 (Lymphocyte Function-Associated Antigen 1), sono proteine di superficie espressi dalle cellule ematopoietiche, compresi i linfociti T e B, monociti, macrofagi e neutrofili.

CD11a si lega al suo ligando ICAM-1 (Intercellular Adhesion Molecule 1) sulla superficie delle cellule endoteliali, permettendo ai leucociti di aderire alle pareti dei vasi sanguigni e migrare nei tessuti infiammati. Questo processo è essenziale per la risposta immunitaria dell'organismo.

Le mutazioni del gene CD11a possono causare una sindrome immunodeficitaria combinata grave con deficit di adesione leucocitaria, caratterizzata da infezioni ricorrenti e grave compromissione della funzione immunitaria.

In medicina, una linea cellulare è una cultura di cellule che mantengono la capacità di dividersi e crescere in modo continuo in condizioni appropriate. Le linee cellulari sono comunemente utilizzate in ricerca per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la tossicità dei farmaci, e capire i meccanismi delle malattie.

Le linee cellulari possono essere derivate da diversi tipi di tessuti, come quelli tumorali o normali. Le linee cellulari tumorali sono ottenute da cellule cancerose prelevate da un paziente e successivamente coltivate in laboratorio. Queste linee cellulari mantengono le caratteristiche della malattia originale e possono essere utilizzate per studiare la biologia del cancro e testare nuovi trattamenti.

Le linee cellulari normali, d'altra parte, sono derivate da tessuti non cancerosi e possono essere utilizzate per studiare la fisiologia e la patofisiologia di varie malattie. Ad esempio, le linee cellulari epiteliali possono essere utilizzate per studiare l'infezione da virus o batteri, mentre le linee cellulari neuronali possono essere utilizzate per studiare le malattie neurodegenerative.

E' importante notare che l'uso di linee cellulari in ricerca ha alcune limitazioni e precauzioni etiche da considerare, come il consenso informato del paziente per la derivazione di linee cellulari tumorali, e la verifica dell'identità e della purezza delle linee cellulari utilizzate.

Un "rolling leukocytario" è un termine utilizzato in medicina e patologia per descrivere il movimento caratteristico dei globuli bianchi (leucociti) che rotolano lungo i vasi sanguigni durante l'infiammazione. Questo fenomeno si verifica quando i leucociti, in particolare i neutrofili, interagiscono con le cellule endoteliali dei vasi sanguigni in risposta a segnali chimici localizzati, come ad esempio le citochine infiammatorie.

I neutrofili attivati dalla presenza di agenti patogeni o sostanze dannose rilasciano molecole adesive sulla loro superficie, che consentono il legame con le cellule endoteliali. Questo legame causa il movimento a rotolo dei neutrofili lungo la parete vascolare, facilitando il loro reclutamento nel sito infiammatorio e preparandoli all'estrusione attraverso la parete endoteliale per svolgere le loro funzioni fagocitiche.

Il rolling leukocytario è un evento cruciale nella risposta immunitaria innata e può essere osservato durante l'infiammazione acuta o cronica, nonché in diverse condizioni patologiche come l'infezione, l'ischemia-riperfusione e le malattie autoimmuni. L'osservazione di questo fenomeno attraverso tecniche di microscopia a flusso o intravitale può fornire informazioni importanti sulla dinamica dell'infiammazione e sull'efficacia delle terapie anti-infiammatorie.

L-Selectina, nota anche come CD62L o selettina L, è una proteina integrale di membrana che appartiene alla famiglia delle selectine. Si trova principalmente sulle membrane delle cellule endoteliali e dei leucociti, in particolare i linfociti T, i linfociti B e i neutrofili.

L-Selectina svolge un ruolo cruciale nel processo di adesione delle cellule infiammatorie ai vasi sanguigni, che è un passaggio essenziale nell'inizio della risposta immunitaria. Questa proteina si lega selettivamente a carboidrati specifici presenti sulle membrane di altri leucociti e delle cellule endoteliali, facilitando il loro contatto e l'interazione tra di loro.

La sua espressione sulla superficie dei leucociti è regolata durante l'attivazione immunitaria e la migrazione tissutale. Dopo l'attivazione, L-Selectina viene spesso clivata dalla membrana cellulare, riducendo così la sua capacità di mediare l'adesione cellulare.

In sintesi, L-Selectina è una proteina chiave nella risposta immunitaria che media l'interazione tra le cellule endoteliali e i leucociti, facilitando il loro movimento verso siti di infiammazione o infezione.

Le citochine sono molecole di segnalazione proteiche che svolgono un ruolo cruciale nella comunicazione cellulare nel sistema immunitario e in altri processi fisiologici. Esse vengono prodotte e rilasciate da una varietà di cellule, tra cui le cellule del sistema immunitario come i macrofagi, i linfociti T e B, e anche da cellule non immunitarie come fibroblasti ed endoteliali.

Le citochine agiscono come mediatori della risposta infiammatoria, attivando e reclutando altre cellule del sistema immunitario nel sito di infezione o danno tissutale. Esse possono anche avere effetti paracrini o autocrini, influenzando il comportamento delle cellule circostanti o della stessa cellula che le ha prodotte.

Le citochine sono classificate in diverse famiglie sulla base della loro struttura e funzione, tra cui interleuchine (IL), fattori di necrosi tumorale (TNF), interferoni (IFN), chemochine e linfochine.

Le citochine possono avere effetti sia pro-infiammatori che anti-infiammatori, a seconda del contesto in cui vengono rilasciate e delle cellule bersaglio con cui interagiscono. Un'eccessiva produzione di citochine pro-infiammatorie può portare a una risposta infiammatoria eccessiva o disfunzionale, che è stata implicata in diverse malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, la malattia di Crohn e il diabete di tipo 2.

La citometria a flusso è una tecnologia di laboratorio utilizzata per analizzare le proprietà fisiche e biochimiche delle cellule e delle particelle biologiche in sospensione. Viene comunemente utilizzato nella ricerca, nel monitoraggio del trattamento del cancro e nella diagnosi di disturbi ematologici e immunologici.

Nella citometria a flusso, un campione di cellule o particelle viene fatto fluire in un singolo file attraverso un fascio laser. Il laser illumina le cellule o le particelle, provocando la diffrazione della luce e l'emissione di fluorescenza da parte di molecole marcate con coloranti fluorescenti. I sensori rilevano quindi i segnali luminosi risultanti e li convertono in dati che possono essere analizzati per determinare le caratteristiche delle cellule o delle particelle, come la dimensione, la forma, la complessità interna e l'espressione di proteine o altri marcatori specifici.

La citometria a flusso può analizzare rapidamente un gran numero di cellule o particelle, fornendo informazioni dettagliate sulla loro composizione e funzione. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata in una varietà di campi, tra cui la ricerca biomedica, l'immunologia, la genetica e la medicina di traslazione.

In medicina e farmacologia, la solubilità si riferisce alla capacità di una sostanza (solido, liquido o gas), chiamata soluto, di dissolversi in un'altra sostanza, chiamata solvente, per formare un sistema omogeneo noto come soluzione. L'unità di misura comunemente utilizzata per esprimere la concentrazione del soluto nella soluzione è il molare (mol/L).

La solubilità dipende da diversi fattori, tra cui la natura chimica dei soluti e dei solventi, la temperatura e la pressione. Alcune sostanze sono solubili in acqua (idrosolubili), mentre altre si sciolgono meglio in solventi organici come etanolo o acetone.

È importante notare che la solubilità non deve essere confusa con la miscibilità, che descrive la capacità di due liquidi di mescolarsi tra loro senza formare una soluzione. Ad esempio, l'olio e l'acqua non sono miscibili, ma possono formare emulsioni se adeguatamente trattate.

La conoscenza della solubilità è fondamentale nella preparazione di farmaci e nell'elaborazione di strategie per migliorarne la biodisponibilità, cioè la quantità di farmaco assorbito dal sito d'azione dopo l'assunzione. Infatti, un farmaco idrosolubile sarà più facilmente assorbito a livello intestinale rispetto a uno scarsamente solubile, favorendone così l'efficacia terapeutica.

L'integrina alfa4 (α4) è un tipo di integrina, che è una classe di proteine transmembrana che media l'adesione cellulare e la segnalazione. L'integrina α4 si combina con diverse subunità beta per formare complessi heterodimerici, tra cui α4β1 (VLA-4) e α4β7. Questi complessi sono espressi principalmente su cellule del sistema immunitario come linfociti e monociti.

L'integrina alfa4 beta1 (α4β1, VLA-4) gioca un ruolo importante nell'adesione leucocitaria ai endotelio e nella migrazione dei leucociti nei siti di infiammazione o lesioni tissutali. Si lega specificamente al suo ligando, la proteina di adesione fibronectina e il componente della matrice extracellulare VCAM-1 (cellule endoteliali vascular cell adhesion molecule-1).

L'integrina alfa4 beta7 (α4β7) si lega a MAdCAM-1 (mucosal addressin cell adhesion molecule-1), una proteina di adesione espressa principalmente dalle cellule endoteliali dei vasi sanguigni della mucosa intestinale. Questo complesso è importante per l'omomingazione e la migrazione dei leucociti nell'intestino durante la risposta immunitaria.

Le integrine alfa4 sono anche bersagli di farmaci che vengono utilizzati nel trattamento di varie condizioni infiammatorie e autoimmuni, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn.

Interleukin-8 (IL-8) è un tipo di chemochina, che è una piccola proteina pro-infiammatoria. Viene rilasciata da varie cellule, tra cui i macrofagi e altri tipi di cellule infiammatorie, in risposta a stimoli infettivi o irritativi.

IL-8 attira e stimola il reclutamento dei neutrofili (un tipo di globuli bianchi) nel sito di infiammazione o infezione. Una volta che i neutrofili arrivano al sito, possono aiutare a combattere l'infezione attraverso meccanismi come la fagocitosi e il rilascio di enzimi distruttivi.

Tuttavia, un'eccessiva produzione di IL-8 può portare a una risposta infiammatoria eccessiva, che può causare danni ai tessuti sani e contribuire allo sviluppo di varie malattie infiammatorie croniche, come l'asma, la bronchite cronica e la fibrosi polmonare.

In sintesi, Interleukin-8 è una proteina che svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria dell'organismo, ma un'eccessiva produzione può portare a conseguenze negative per la salute.

L'aggregazione cellulare è un termine utilizzato in medicina e biologia per descrivere la tendenza di alcune cellule a raggrupparsi o aderire insieme, formando gruppi o cluster. Questo fenomeno può verificarsi naturalmente in diversi tipi di cellule, come i globuli bianchi (leucociti) e le piastrine (trombociti), e può essere influenzato da vari fattori chimici e fisici.

Ad esempio, durante il processo infiammatorio, i globuli bianchi possono aggregarsi insieme per formare un'unità funzionale chiamata "pus", che aiuta a combattere le infezioni. Allo stesso modo, le piastrine possono aggregarsi insieme per formare coaguli di sangue, che aiutano a fermare il sanguinamento in caso di lesioni vascolari.

Tuttavia, l'aggregazione cellulare può anche essere coinvolta in diversi processi patologici, come la formazione di coaguli di sangue dannosi o trombi, che possono bloccare i vasi sanguigni e causare danni ai tessuti circostanti. Inoltre, l'aggregazione cellulare anormale può essere associata a malattie come il cancro, dove le cellule tumorali possono aderire insieme per formare masse tumorali o metastatizzare in altri organi.

Comprendere i meccanismi di aggregazione cellulare è quindi importante per sviluppare strategie terapeutiche efficaci per una varietà di condizioni mediche, come la trombosi, l'infiammazione e il cancro.

Selettine sono un tipo di proteine adesive che giocano un ruolo cruciale nelle interazioni cellulari durante il processo infiammatorio e l'immunità. Sono transmembrana glicoproteiche di tipo C, appartenenti alla superfamiglia delle immunoglobuline.

Esistono tre tipi principali di selettine: L-selettina (CD62L), P-selettina (CD62P) ed E-selettina (CD62E). Ognuna di esse ha una diversa distribuzione tissutale e si lega a specifici ligandi su altre cellule.

L-selettina è espressa principalmente da leucociti e endotelio dei vasi sanguigni. Si lega ai carboidrati complessi presenti sulla superficie di alcuni leucociti, facilitando il loro movimento verso i siti infiammati.

P-selettina è espressa dalle piastrine e dagli endoteli attivati. Si lega a carboidrati specifici presenti su leucociti e piastrine, contribuendo all'adesione delle piastrine ai siti di lesioni vascolari e alla migrazione dei leucociti verso i tessuti infiammati.

E-selettina è espressa dagli endoteli attivati in risposta a citochine infiammatorie. Si lega a carboidrati specifici sui neutrofili, facilitando il loro reclutamento nei siti di infiammazione.

In sintesi, le selettine sono proteine adesive che mediano l'interazione tra cellule e contribuiscono al processo infiammatorio e all'immunità.

L'interleukina-6 (IL-6) è una citokina proinfiammatoria multifunzionale che svolge un ruolo cruciale nel sistema immunitario e nella risposta infiammatoria dell'organismo. Viene prodotta da una varietà di cellule, tra cui i macrofagi, i linfociti T e le cellule endoteliali, in risposta a stimoli infettivi o irritativi.

L'IL-6 svolge diverse funzioni importanti nel corpo, tra cui la regolazione della risposta immunitaria, l'attivazione delle cellule T helper, la differenziazione delle cellule B in plasmacellule e la produzione di anticorpi. Inoltre, l'IL-6 è anche implicata nella febbre, nell'infiammazione acuta e cronica, nella sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) e nella patogenesi di diverse malattie autoimmuni e infiammatorie.

L'IL-6 agisce legandosi al suo recettore specifico, il recettore dell'interleukina-6 (IL-6R), che è presente sulla superficie delle cellule bersaglio o in forma solubile nel sangue. Questa interazione attiva una serie di segnali intracellulari che portano alla regolazione della trascrizione genica e all'espressione di geni correlati all'infiammazione.

Un'eccessiva produzione di IL-6 è stata associata a diverse malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, la sindrome da anticorpi antifosfolipidi e la polimialgia reumatica. In queste condizioni, il blocco dell'IL-6 o del suo recettore può essere un approccio terapeutico efficace per controllare l'infiammazione e i sintomi associati.

Gli antigeni CD11 sono una classe di proteine integrali di membrana che si trovano sulla superficie delle cellule immunitarie, in particolare i leucociti. Sono marcatori molecolari utilizzati per identificare e caratterizzare diversi sottotipi di leucociti.

Gli antigeni CD11 sono costituiti da tre diverse proteine: CD11a, CD11b e CD11c. Ognuna di queste proteine si lega a una specifica subunità beta (CD18) per formare un complesso eterodimerico che partecipa all'adesione cellulare e alla transcitosi.

CD11a, anche noto come LFA-1 (Lymphocyte Function-associated Antigen 1), è espresso principalmente sui linfociti T e B ed è importante per l'attivazione dei linfociti e l'adesione alle cellule endoteliali.

CD11b, anche noto come Mac-1 o CR3 (Complement Receptor 3), è espresso principalmente sui neutrofili, monociti e macrofagi ed è importante per la fagocitosi, l'adesione cellulare e il rilascio di citochine.

CD11c, anche noto come p150,95 o CR4 (Complement Receptor 4), è espresso principalmente sui monociti, macrofagi e cellule dendritiche ed è importante per la fagocitosi, l'adesione cellulare e il rilascio di citochine.

In sintesi, gli antigeni CD11 sono una classe di proteine importanti per le funzioni immunitarie delle cellule del sangue, compreso il riconoscimento degli antigeni, l'adesione cellulare e la fagocitosi.

La trasduzione del segnale è un processo fondamentale nelle cellule viventi che consente la conversione di un segnale esterno o interno in una risposta cellulare specifica. Questo meccanismo permette alle cellule di percepire e rispondere a stimoli chimici, meccanici ed elettrici del loro ambiente.

In termini medici, la trasduzione del segnale implica una serie di eventi molecolari che avvengono all'interno della cellula dopo il legame di un ligando (solitamente una proteina o un messaggero chimico) a un recettore specifico sulla membrana plasmatica. Il legame del ligando al recettore induce una serie di cambiamenti conformazionali nel recettore, che a sua volta attiva una cascata di eventi intracellulari, compreso l'attivazione di enzimi, la produzione di secondi messaggeri e l'attivazione o inibizione di fattori di trascrizione.

Questi cambiamenti molecolari interni alla cellula possono portare a una varietà di risposte cellulari, come il cambiamento della permeabilità ionica, l'attivazione o inibizione di canali ionici, la modulazione dell'espressione genica e la promozione o inibizione della proliferazione cellulare.

La trasduzione del segnale è essenziale per una vasta gamma di processi fisiologici, tra cui la regolazione endocrina, il controllo nervoso, la risposta immunitaria e la crescita e sviluppo cellulare. Tuttavia, errori nella trasduzione del segnale possono anche portare a una serie di patologie, tra cui malattie cardiovascolari, cancro, diabete e disturbi neurologici.

I Recettori Antigenici Molto Tardivi (LTR, Latex Toxin Receptors) sono una classe di recettori presenti sulla superficie delle cellule endoteliali e dei macrofagi che giocano un ruolo importante nella risposta immunitaria dell'organismo. Questi recettori si legano specificamente alle tossine prodotte da batteri come il Streptococcus pyogenes e lo Staphylococcus aureus, promuovendo la fagocitosi delle cellule infette e l'attivazione del sistema immunitario.

A differenza di altri recettori antigenici, i LTR non sono specifici per un singolo antigene o patogeno, ma possono legare una varietà di tossine batteriche. Inoltre, la loro espressione è regolata in modo da aumentare durante la risposta infiammatoria tardiva, il che spiega il termine "molto tardivi".

La scoperta dei LTR ha aperto nuove prospettive per lo sviluppo di strategie terapeutiche e vaccinali contro le infezioni batteriche. Tuttavia, è importante notare che la comprensione della funzione e del ruolo dei LTR nella fisiopatologia delle malattie infettive è ancora un'area attiva di ricerca scientifica.

I Phosphorothioate Oligonucleotides sono un particolare tipo di oligonucleotidi sintetici in cui uno o più gruppi sulfuro (-SH) sostituiscono i normalmente presenti gruppi fosfato (-PO4) nella catena di zucchero-fosfato dell'acido nucleico. Questa modifica conferisce all'oligonucleotide una maggiore resistenza alla degradazione enzimatica e aumenta la sua stabilità, rendendolo quindi un candidato promettente per l'uso in terapie geniche e come farmaci antisenso.

I Phosphorothioate Oligonucleotides possono legarsi a proteine della famiglia delle endonucleasi, che normalmente tagliano le molecole di acido nucleico, impedendo loro di svolgere questa funzione e stabilizzizzando così l'oligonucleotide. Inoltre, i Phosphorothioate Oligonucleotides possono legarsi a recettori cellulari della famiglia dei Toll-like (TLR), che svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario e nell'infiammazione, attivando così una risposta immunitaria.

A causa di queste proprietà, i Phosphorothioate Oligonucleotides sono stati studiati come potenziali trattamenti per varie malattie, tra cui infezioni virali, tumori e disturbi neurodegenerativi. Tuttavia, l'uso di queste molecole come farmaci è ancora sperimentale e richiede ulteriori ricerche per valutarne la sicurezza ed efficacia.

La regolazione dell'espressione genica è un processo biologico fondamentale che controlla la quantità e il momento in cui i geni vengono attivati per produrre proteine funzionali. Questo processo complesso include una serie di meccanismi a livello trascrizionale (modifiche alla cromatina, legame dei fattori di trascrizione e iniziazione della trascrizione) ed post-trascrizionali (modifiche all'mRNA, stabilità dell'mRNA e traduzione). La regolazione dell'espressione genica è essenziale per lo sviluppo, la crescita, la differenziazione cellulare e la risposta alle variazioni ambientali e ai segnali di stress. Diversi fattori genetici ed epigenetici, come mutazioni, varianti genetiche, metilazione del DNA e modifiche delle istone, possono influenzare la regolazione dell'espressione genica, portando a conseguenze fenotipiche e patologiche.

In medicina, i mediatori dell'infiammazione sono sostanze chimiche prodotte e rilasciate da cellule del sistema immunitario e altri tipi di cellule in risposta a una lesione tissutale o ad un'infezione. Questi mediatori svolgono un ruolo cruciale nella risposta infiammatoria acuta, che è un processo fisiologico finalizzato alla protezione dell'organismo da agenti dannosi e all'avvio dei meccanismi di riparazione tissutale.

Tra i principali mediatori dell'inflammazione ci sono:

1. Prostaglandine ed eicosanoidi: lipidi derivanti dall'ossidazione enzimatica dell'acido arachidonico, che svolgono un ruolo chiave nella trasmissione del dolore, nell'aumento della permeabilità vascolare e nella febbre.
2. Leucotrieni: derivati dall'acido arachidonico, che contribuiscono all'infiammazione, all'asma e alle reazioni allergiche.
3. Citokine: proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario che regolano la risposta infiammatoria, l'attivazione delle cellule immunitarie e la riparazione tissutale. Tra le citokine più importanti ci sono l'interleuchina-1 (IL-1), il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α) e l'interferone gamma (IFN-γ).
4. Chemochine: piccole proteine che attraggono cellule del sistema immunitario, come neutrofili e monociti, verso il sito di infiammazione.
5. Composti dell'ossido nitrico (NO): gas prodotto dalle cellule endoteliali e dai macrofagi, che svolge un ruolo nella regolazione della circolazione sanguigna e nella risposta immunitaria.
6. Proteasi: enzimi che degradano le proteine e i tessuti, contribuendo all'infiammazione e alla distruzione dei tessuti.
7. Fattori di crescita: proteine che stimolano la proliferazione e la differenziazione cellulare, promuovendo la riparazione tissutale dopo l'infiammazione.

Questi mediatori dell'infiammazione possono agire singolarmente o in combinazione per modulare la risposta infiammatoria e coordinare la guarigione dei tessuti danneggiati. Tuttavia, un'eccessiva produzione di questi mediatori può causare danni ai tessuti e contribuire allo sviluppo di malattie croniche come l'artrite reumatoide, l'asma e le malattie cardiovascolari.

ELISA, che sta per Enzyme-Linked Immunosorbent Assay, è un test immunologico utilizzato in laboratorio per rilevare e misurare la presenza di specifiche proteine o anticorpi in un campione di sangue, siero o altre fluidi corporei. Il test funziona legando l'antigene o l'anticorpo d'interesse a una sostanza solidà come un piastre di microtitolazione. Quindi, viene aggiunto un enzima connesso a un anticorpo specifico che si legherà all'antigene o all'anticorpo di interesse. Infine, viene aggiunto un substrato enzimatico che reagirà con l'enzima legato, producendo un segnale visibile come un cambiamento di colore o fluorescenza, che può essere quantificato per determinare la concentrazione dell'antigene o dell'anticorpo presente nel campione.

L'ELISA è comunemente utilizzata in diagnosi mediche, ricerca scientifica e controllo della qualità alimentare e farmaceutica. Il test può rilevare la presenza di antigeni come virus, batteri o tossine, nonché la presenza di anticorpi specifici per una malattia o infezione particolare.

La leucostasi è un termine medico che descrive l'accumulo di globuli bianchi (leucociti) in grandi quantità all'interno dei vasi sanguigni, specialmente nei capillari. Questo fenomeno si verifica quando i globuli bianchi sono presenti in concentrazioni così elevate che non riescono a fluire normalmente attraverso i vasi sanguigni.

La leucostasi è spesso associata a processi infiammatori acuti o infezioni gravi, come la polmonite batterica o la necrosi tissutale. Può anche verificarsi in condizioni di ipossia grave (bassa concentrazione di ossigeno nel sangue), che può causare un aumento della permeabilità vascolare e il rilascio di globuli bianchi dai vasi sanguigni nei tessuti circostanti.

La leucostasi può portare a una serie di complicazioni, tra cui l'ischemia dei tessuti (ridotta irrorazione sanguigna) e la necrosi tissutale (morte dei tessuti). La diagnosi di leucostasi si basa spesso su osservazioni microscopiche di campioni di tessuto o di secrezioni, che mostrano un'elevata concentrazione di globuli bianchi. Il trattamento della leucostasi richiede il controllo dell'infezione o del processo infiammatorio sottostante, nonché la gestione delle complicanze associate.

Un topo knockout è un tipo di topo da laboratorio geneticamente modificato in cui uno o più geni sono stati "eliminati" o "disattivati" per studiarne la funzione e l'effetto su vari processi biologici, malattie o tratti. Questa tecnica di manipolazione genetica viene eseguita introducendo una mutazione nel gene bersaglio che causa l'interruzione della sua espressione o funzione. I topi knockout sono ampiamente utilizzati negli studi di ricerca biomedica per comprendere meglio la funzione dei geni e il loro ruolo nelle malattie, poiché i topi congeniti con queste mutazioni possono manifestare fenotipi o sintomi simili a quelli osservati in alcune condizioni umane. Questa tecnica fornisce un modello animale prezioso per testare farmaci, sviluppare terapie e studiare i meccanismi molecolari delle malattie.

L'endotelio è la sottile membrana composta da cellule endoteliali che riveste internamente i vasi sanguigni, il cuore, i linfatici e altre strutture cavitarie del corpo umano. Questa barriera specializzata funge da interfaccia tra la parete vascolare e il flusso sanguigno, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenere l'omeostasi vascolare e regolare una serie di processi fisiologici.

Le cellule endoteliali sono attivamente impegnate nell'attività metabolica e secernono varie sostanze, come ossido nitrico (NO), prostacicline e fattori di crescita, che contribuiscono alla regolazione della vasodilatazione/vasocostrizione, dell'aggregazione piastrinica, dell'infiammazione e della proliferazione cellulare.

L'endotelio svolge anche un ruolo importante nel sistema immunitario, riconoscendo e rispondendo a vari stimoli infiammatori e patogeni. Un endotelio sano è essenziale per la salute cardiovascolare, mentre danni o disfunzioni endoteliali possono contribuire allo sviluppo di malattie come aterosclerosi, ipertensione e diabete.

La perossidasi è un enzima che catalizza la reazione dell'ossidazione di diversi substrati attraverso l'utilizzo di perossido di idrogeno (H2O2) come agente ossidante. Questo processo porta alla formazione di acqua e di un nuovo composto ossidato. Un esempio ben noto di perossidasi è la glutatione perossidasi, che svolge un ruolo importante nella protezione delle cellule dai danni dei radicali liberi. Un'altra perossidasi importante è la mieloperossidasi, presente nei granulociti neutrofili e implicata nel meccanismo di uccisione dei microrganismi invasori. Le perossidasi sono ampiamente distribuite in natura e svolgono un ruolo cruciale in molti processi biologici, compreso il metabolismo e la difesa contro lo stress ossidativo.

Gli interferoni di tipo II, noti anche come IFN-γ (dall'inglese: Interferon gamma), sono mediatori solubili della risposta immunitaria adattativa dell'organismo. Si tratta di una citochina prodotta principalmente da cellule T CD4+ Th1 e cellule T CD8+, nonché da cellule natural killer (NK) e cellule NKT in risposta a stimoli antigenici specifici.

L'IFN-γ svolge un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro i patogeni intracellulari, come batteri e virus, attraverso l'attivazione delle cellule presentanti l'antigene (APC) e la modulazione della risposta immunitaria acquisita. In particolare, stimola la produzione di molecole dell'MHC di classe II sulle APC, aumentando così la loro capacità di presentare antigeni alle cellule T CD4+.

Inoltre, l'IFN-γ è in grado di indurre la differenziazione delle cellule T CD4+ verso il fenotipo Th1, promuovendo così una risposta immunitaria cellulo-mediata. Ha anche effetti diretti sui patogeni, come l'inibizione della replicazione virale e la modulazione dell'espressione genica batterica.

Un'eccessiva o inappropriata produzione di IFN-γ è stata associata a diverse condizioni patologiche, tra cui malattie autoimmuni, infiammazioni croniche e tumori.

In medicina, il termine "trasmissione cellulare" si riferisce al processo di trasferimento o comunicazione di informazioni o segnali da una cellula a un'altra. Questo può avvenire attraverso diversi meccanismi, come il contatto diretto tra le cellule (tramite giunzioni comunicante o sinapsi), tramite messaggeri chimici (come ormoni, neurotrasmettitori o fattori di crescita) che diffondono nello spazio intercellulare e si legano a recettori sulla membrana cellulare della cellula bersaglio, oppure attraverso il contatto indiretto tramite vescicole extracellulari (come esosomi o microvescicole) che contengono molecole di segnalazione e si fondono con la membrana cellulare della cellula bersaglio.

La trasmissione cellulare è fondamentale per una varietà di processi biologici, tra cui la comunicazione intercellulare, la coordinazione delle risposte cellulari, la regolazione dell'espressione genica e lo sviluppo dei tessuti. Tuttavia, può anche svolgere un ruolo nella patogenesi di alcune malattie, come il cancro e le malattie neurodegenerative, dove una disregolazione della trasmissione cellulare può portare a disfunzioni cellulari e tissutali.

Le cellule epiteliali sono tipi specifici di cellule che coprono e proteggono le superfici esterne e interne del corpo. Si trovano negli organi cavi e sulle superfici esterne del corpo, come la pelle. Queste cellule formano strati strettamente compattati di cellule che forniscono una barriera fisica contro danni, microrganismi e perdite di fluidi.

Le cellule epiteliali hanno diverse forme e funzioni a seconda della loro posizione nel corpo. Alcune cellule epiteliali sono piatte e squamose, mentre altre sono cubiche o colonnari. Le cellule epiteliali possono anche avere funzioni specializzate, come la secrezione di muco o enzimi, l'assorbimento di sostanze nutritive o la rilevazione di stimoli sensoriali.

Le cellule epiteliali sono avasculari, il che significa che non hanno vasi sanguigni che penetrano attraverso di loro. Invece, i vasi sanguigni si trovano nella membrana basale sottostante, fornendo nutrienti e ossigeno alle cellule epiteliali.

Le cellule epiteliali sono anche soggette a un processo di rinnovamento costante, in cui le cellule morenti vengono sostituite da nuove cellule generate dalle cellule staminali presenti nel tessuto epiteliale. Questo processo è particolarmente importante nelle mucose, come quelle del tratto gastrointestinale, dove le cellule sono esposte a fattori ambientali aggressivi che possono causare danni e morte cellulare.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

I Modelli Animali di Malattia sono organismi non umani, spesso topi o roditori, ma anche altri mammiferi, pesci, insetti e altri animali, che sono stati geneticamente modificati o esposti a fattori ambientali per sviluppare una condizione o una malattia che assomiglia clinicamente o fisiologicamente a una malattia umana. Questi modelli vengono utilizzati in ricerca biomedica per studiare i meccanismi della malattia, testare nuovi trattamenti e sviluppare strategie terapeutiche. I ricercatori possono anche usare questi modelli per testare l'innocuità e l'efficacia dei farmaci prima di condurre studi clinici sull'uomo. Tuttavia, è importante notare che i modelli animali non sono sempre perfetti rappresentanti delle malattie umane e devono essere utilizzati con cautela nella ricerca biomedica.

L'infiltrazione di neutrofili è un termine medico che descrive la presenza e l'accumulo di un elevato numero di globuli bianchi chiamati neutrofili in un tessuto corporeo specifico. I neutrofili sono un tipo di cellula del sistema immunitario che svolge un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro le infezioni, in particolare quelle causate da batteri e funghi.

Quando il corpo rileva un'infezione o un'infiammazione, i neutrofili vengono reclutati nel sito interessato per combattere e neutralizzare l'agente patogeno dannoso. Questo processo di migrazione dei neutrofili dal flusso sanguigno ai tessuti infetti o infiammati è noto come infiltrazione di neutrofili.

L'infiltrazione di neutrofili può essere osservata in una varietà di condizioni patologiche, tra cui infezioni batteriche e fungine, lesioni traumatiche, ustioni, infarto miocardico, malattie autoimmuni e neoplasie maligne. Tuttavia, un'eccessiva infiltrazione di neutrofili può anche causare danni ai tessuti sani e contribuire allo sviluppo di patologie croniche come la fibrosi polmonare e l'artrite reumatoide.

Pertanto, una corretta regolazione dell'infiltrazione di neutrofili è fondamentale per mantenere la salute e prevenire lo sviluppo di malattie infiammatorie e degenerative.

L'adesività batterica è il processo mediante il quale i batteri sono in grado di aderire alle superfici, sia biologiche che inorganiche. Questo è un passo cruciale nel processo di colonizzazione e infezione da parte dei batteri.

L'adesione batterica è mediata da una varietà di fattori, tra cui i cosiddetti "fattori adesivi" o "fimbrie", che sono filamenti proteici sulla superficie batterica che possono legarsi a specifiche molecole presenti sulla superficie della cellula ospite. Altri fattori che contribuiscono all'adesività batterica includono la produzione di sostanze appiccicose chiamate "polisaccaridi extracellulari" e l'espressione di proteine di superficie specializzate.

L'adesività batterica è un processo complesso che dipende da una serie di interazioni biomolecolari tra il batterio e la superficie sulla quale si sta aderendo. Comprendere questo processo è importante per lo sviluppo di strategie efficaci per prevenire e trattare le infezioni batteriche.

L'aterosclerosi è una malattia cronica delle arterie, caratterizzata dall'accumulo di placche sulle loro pareti interne. Queste placche sono costituite principalmente da lipidi (colesterolo e trigliceridi), cellule del sistema immunitario, calcio e tessuto connettivo fibroso.

L'aterosclerosi si sviluppa progressivamente nel tempo, spesso senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Tuttavia, con il passare degli anni, le placche possono crescere e ostruire parzialmente o completamente il lume (spazio interno) delle arterie, limitando il flusso di sangue ossigenato ai vari organi e tessuti.

Le complicanze dell'aterosclerosi possono includere:

1. Ipertensione arteriosa (pressione alta) a causa della ridotta elasticità delle arterie ostruite.
2. Insufficienza cardiaca dovuta alla ridotta irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco.
3. Angina pectoris (dolore toracico) o infarto miocardico (attacco di cuore) a causa dell'ischemia (ridotto apporto di ossigeno) al muscolo cardiaco.
4. Accidente cerebrovascolare (ictus) o attacco ischemico transitorio (TIA) a causa dell'ischemia al cervello.
5. Claudicazione intermittente (dolore alle gambe durante la deambulazione) dovuta all'ischemia agli arti inferiori.
6. Aneurisma (dilatazione eccessiva) delle arterie, che può portare a rotture e sanguinamenti pericolosi per la vita.

L'aterosclerosi è influenzata da fattori di rischio modificabili come il fumo, l'obesità, l'ipercolesterolemia, l'ipertensione arteriosa, il diabete mellito e la sedentarietà. Un adeguato stile di vita e un trattamento medico tempestivo possono prevenire o ritardare lo sviluppo dell'aterosclerosi e delle sue complicanze.

I linfociti T, anche noti come cellule T, sono un sottotipo di globuli bianchi che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario adattativo. Si sviluppano nel timo e sono essenziali per la risposta immunitaria cellulo-mediata. Esistono diversi sottotipi di linfociti T, tra cui i linfociti T helper (CD4+), i linfociti T citotossici (CD8+) e i linfociti T regolatori.

I linfociti T helper aiutano a coordinare la risposta immunitaria, attivando altri effettori del sistema immunitario come i linfociti B e altri linfociti T. I linfociti T citotossici, d'altra parte, sono in grado di distruggere direttamente le cellule infette o tumorali. Infine, i linfociti T regolatori svolgono un ruolo importante nel mantenere la tolleranza immunologica e prevenire l'insorgenza di malattie autoimmuni.

I linfociti T riconoscono le cellule infette o le cellule tumorali attraverso l'interazione con il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) presente sulla superficie delle cellule. Quando un linfocita T incontra una cellula che esprime un antigene specifico, viene attivato e inizia a secernere citochine che aiutano a coordinare la risposta immunitaria.

In sintesi, i linfociti T sono una componente fondamentale del sistema immunitario adattativo, responsabili della risposta cellulo-mediata alle infezioni e alle cellule tumorali.

La chemiotassi leucocitaria è un processo biochimico attraverso il quale i leucociti (un tipo di globuli bianchi) vengono attratti e migrano verso un particolare sito del corpo in risposta a una sostanza chimica specifica, nota come chemiotattico.

Questo fenomeno è fondamentale per il sistema immunitario dell'organismo, poiché i leucociti svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro le infezioni e l'infiammazione. Quando un patogeno, come un batterio o un virus, invade il corpo, rilascia sostanze chimiche che attirano i leucociti nel sito dell'infezione. Una volta arrivate sul luogo, queste cellule immunitarie possono eliminare il patogeno e aiutare a ripristinare la normale funzionalità del tessuto.

La chemiotassi leucocitaria è un processo altamente regolato e complesso, che implica l'interazione di diversi fattori chimici e segnali cellulari. La sua comprensione a fondo è importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento di una varietà di condizioni patologiche, come le infezioni batteriche e l'infiammazione cronica.

Le lectine di tipo C sono un gruppo di proteine presenti in natura che hanno la capacità di legare specificamente carboidrati. Appartengono alla più ampia classe delle lectine, anche note come proteine agglutinine o emagglutinine.

Le lectine di tipo C sono caratterizzate dalla loro specifica affinità per i carboidrati che contengono residui di acido sialico (N-acetilneuraminico), un componente comune dei gangliosidi e delle glicoproteine presenti sulle membrane cellulari. Queste lectine sono state identificate in una varietà di fonti, tra cui piante, animali e microrganismi.

Nel contesto medico, le lectine di tipo C possono avere un ruolo nella fisiopatologia di alcune malattie, come ad esempio nel processo infiammatorio e nell'adesione cellulare. Alcuni studi hanno suggerito che queste lectine possano anche svolgere un ruolo importante nell'immunità innata, legandosi a patogeni e facilitando la loro eliminazione da parte del sistema immunitario. Tuttavia, le lectine di tipo C possono anche avere effetti tossici sulle cellule dell'ospite, specialmente se ingerite in grandi quantità.

È importante notare che la ricerca scientifica su queste lectine è ancora in corso e sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno le loro funzioni e implicazioni cliniche.

In medicina, i "fattori temporali" si riferiscono alla durata o al momento in cui un evento medico o una malattia si verifica o progredisce. Questi fattori possono essere cruciali per comprendere la natura di una condizione medica, pianificare il trattamento e prevedere l'esito.

Ecco alcuni esempi di come i fattori temporali possono essere utilizzati in medicina:

1. Durata dei sintomi: La durata dei sintomi può aiutare a distinguere tra diverse condizioni mediche. Ad esempio, un mal di gola che dura solo pochi giorni è probabilmente causato da un'infezione virale, mentre uno che persiste per più di una settimana potrebbe essere causato da una infezione batterica.
2. Tempo di insorgenza: Il tempo di insorgenza dei sintomi può anche essere importante. Ad esempio, i sintomi che si sviluppano improvvisamente e rapidamente possono indicare un ictus o un infarto miocardico acuto.
3. Periodicità: Alcune condizioni mediche hanno una periodicità regolare. Ad esempio, l'emicrania può verificarsi in modo ricorrente con intervalli di giorni o settimane.
4. Fattori scatenanti: I fattori temporali possono anche includere eventi che scatenano la comparsa dei sintomi. Ad esempio, l'esercizio fisico intenso può scatenare un attacco di angina in alcune persone.
5. Tempo di trattamento: I fattori temporali possono influenzare il trattamento medico. Ad esempio, un intervento chirurgico tempestivo può essere vitale per salvare la vita di una persona con un'appendicite acuta.

In sintesi, i fattori temporali sono importanti per la diagnosi, il trattamento e la prognosi delle malattie e devono essere considerati attentamente in ogni valutazione medica.

Le Cellule Endoteliali Venose dell'Annesso Umano (HUVEC, Human Umbilical Vein Endothelial Cells) si riferiscono a un particolare tipo di cellule endoteliali che vengono isolate dalle vene dell'annesso ombelicale umano. Queste cellule sono spesso utilizzate in ricerca scientifica e medicina rigenerativa a causa della loro facilità di reperibilità, crescita relativamente semplice in coltura e capacità di mantenere fenotipo e funzionalità endoteliali.

Le HUVEC sono utilizzate come modello cellulare per lo studio dei meccanismi molecolari che regolano la fisiologia e la patofisiologia dell'endotelio vascolare, compreso lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie per malattie cardiovascolari, tumorali e infiammatorie. In particolare, le HUVEC sono impiegate nello studio dell'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), nella reazione infiammatoria vascolare, nella coagulazione del sangue e nell'adesione e migrazione cellulare.

La parola "Caderine" non esiste nel campo della medicina o della scienza. Probabilmente stai cercando il termine "cadherina", che si riferisce a una classe di proteine adesive che svolgono un ruolo cruciale nella formazione e nel mantenimento delle giunzioni intercellulari. Le cadherine sono fondamentali per la coesione cellulare, la morfogenesi dei tessuti e la stabilità meccanica delle strutture cellulari. Esistono diversi tipi di cadherine, come E-cadherina, N-cadherina e P-cadherina, che si trovano in vari tessuti e svolgono funzioni specifiche.

L'espressione genica è un processo biologico che comporta la trascrizione del DNA in RNA e la successiva traduzione dell'RNA in proteine. Questo processo consente alle cellule di leggere le informazioni contenute nel DNA e utilizzarle per sintetizzare specifiche proteine necessarie per svolgere varie funzioni cellulari.

Il primo passo dell'espressione genica è la trascrizione, durante la quale l'enzima RNA polimerasi legge il DNA e produce una copia di RNA complementare chiamata RNA messaggero (mRNA). Il mRNA poi lascia il nucleo e si sposta nel citoplasma dove subisce il processamento post-trascrizionale, che include la rimozione di introni e l'aggiunta di cappucci e code poli-A.

Il secondo passo dell'espressione genica è la traduzione, durante la quale il mRNA viene letto da un ribosoma e utilizzato come modello per sintetizzare una specifica proteina. Durante questo processo, gli amminoacidi vengono legati insieme in una sequenza specifica codificata dal mRNA per formare una catena polipeptidica che poi piega per formare una proteina funzionale.

L'espressione genica può essere regolata a livello di trascrizione o traduzione, e la sua regolazione è essenziale per il corretto sviluppo e la homeostasi dell'organismo. La disregolazione dell'espressione genica può portare a varie malattie, tra cui il cancro e le malattie genetiche.

Le cellule U937 sono una linea cellulare umana monocitica promielocitica che deriva da un paziente con leucemia mieloide acuta. Queste cellule sono spesso utilizzate in ricerca per studiare la biologia del cancro, l'infiammazione e l'immunità. Le cellule U937 possono essere differenziate in macrofagi o cellule dendritiche con l'aggiunta di specifici agenti chimici, il che le rende un modello utile per studiare la funzione di queste cellule del sistema immunitario. Sono anche utilizzate negli studi di tossicità e citotossicità dei farmaci, poiché possono essere facilmente coltivate in laboratorio e manipolate geneticamente.

In terminologia medica, una venula è un piccolo vaso sanguigno che riceve sangue dalle capillari e lo conduce verso le vene. Le venule sono parte del sistema circolatorio e hanno un diametro compreso tra 8 e 50 micrometri. Esse presentano pareti più spesse rispetto ai capillari, ma comunque sufficientemente sottili da permettere lo scambio di gas e nutrienti con i tessuti circostanti. Le venule si uniscono formando vene sempre più grandi, che alla fine convogliano il sangue verso il cuore.

Le venule possono essere classificate in due tipi: venule post-capillari e venule collecting (o collecting venules). Le prime si trovano immediatamente dopo i capillari e hanno la funzione di drenare l'eccesso di fluido interstiziale dai tessuti, oltre a ricevere il sangue dai capillari. Le venule collecting, invece, sono più grandi e raccolgono il sangue da diverse venule post-capillari per convogliarlo verso le vene di calibro maggiore.

Inoltre, è importante sottolineare che le pareti delle venule contengono cellule endoteliali, fibre muscolari lisce e fibre elastiche, che permettono loro di regolare il flusso sanguigno e la pressione all'interno del sistema circolatorio. In particolare, le contrazioni delle fibre muscolari lisce possono aiutare a spingere il sangue in direzione del cuore, mentre le fibre elastiche forniscono elasticità alle pareti venulari, consentendo loro di dilatarsi e contraersi in risposta alle variazioni della pressione sanguigna.

In sintesi, le venule sono vasi sanguigni di piccolo calibro che collegano i capillari alle vene, con un ruolo fondamentale nel drenaggio del sangue dai tessuti e nella regolazione della pressione all'interno del sistema circolatorio.

Un legame di proteine, noto anche come legame peptidico, è un tipo specifico di legame covalente che si forma tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un amminoacido e il gruppo amminico (-NH2) di un altro amminoacido durante la formazione di una proteina. Questo legame chimico connette sequenzialmente gli amminoacidi insieme per formare catene polipeptidiche, che sono alla base della struttura primaria delle proteine. La formazione di un legame peptidico comporta la perdita di una molecola d'acqua (dehidratazione), con il risultato che il legame è costituito da un atomo di carbonio, due atomi di idrogeno, un ossigeno e un azoto (-CO-NH-). La specificità e la sequenza dei legami peptidici determinano la struttura tridimensionale delle proteine e, di conseguenza, le loro funzioni biologiche.

La lesione da riperfusione (LDR) è un tipo di danno tissutale che si verifica quando il flusso sanguigno viene ripristinato in un'area precedentemente ischemica, cioè privata di ossigeno e nutrienti. Questo fenomeno può verificarsi durante o dopo diversi trattamenti medici, come la terapia trombolitica, l'angioplastica coronarica o il bypass aortocoronarico, che hanno lo scopo di ripristinare la perfusione in un'area ischemica.

La LDR si verifica a causa di una serie di meccanismi patologici complessi, tra cui l'infiammazione, l'ossidazione e l'apoptosi (morte cellulare programmata). Questi processi possono portare alla disfunzione endoteliale, al rilascio di radicali liberi, all'attivazione del sistema immunitario e alla formazione di edema tissutale. Di conseguenza, si possono verificare danni ai vasi sanguigni, alle cellule e agli organi, che possono portare a complicanze cliniche gravi, come l'insufficienza d'organo o la morte.

I sintomi della LDR dipendono dalla localizzazione e dalla gravità del danno tissutale. Nel caso di un infarto miocardico acuto (IMA), ad esempio, la LDR può causare aritmie cardiache, insufficienza cardiaca o scompenso cardiovascolare. Nei pazienti con ictus ischemico, la LDR può portare a emorragia cerebrale, edema cerebrale e peggioramento della funzione neurologica.

La prevenzione e il trattamento della LDR si basano sulla gestione appropriata dell'ischemia e della riperfusione, nonché sull'uso di farmaci anti-infiammatori e antipiastrinici per ridurre l'infiammazione e prevenire la trombosi. In alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici o procedure di supporto vitale per gestire le complicanze della LDR.

La focal adhesion kinase (FAK), nota anche come chinasi dell'adesione focale 1 (PTK2 o FAK1), è una proteina tirosina chinasi che svolge un ruolo importante nella regolazione della segnalazione cellulare, dell'adesione e della motilità.

FAK1 si trova principalmente nelle adesioni focali, strutture specializzate presenti sulla membrana plasmatica delle cellule che mediano l'adesione alle proteine ​​dell'ambiente extracellulare, come la fibronectina e il collagene. Quando una cellula si attacca a queste proteine, FAK1 viene attivata attraverso la fosforilazione della tirosina, innescando una cascata di eventi che portano alla formazione di nuove adesioni focali e alla regolazione della motilità cellulare.

FAK1 è anche implicata nella trasduzione del segnale da altri recettori cellulari, come i recettori del fattore di crescita e i recettori integrina. L'attivazione di FAK1 può portare alla regolazione della proliferazione cellulare, dell'apoptosi, della sopravvivenza cellulare e della differenziazione.

In patologia, l'espressione e l'attivazione anormali di FAK1 sono state associate a una serie di malattie, tra cui il cancro, la fibrosi polmonare e le malattie cardiovascolari. Pertanto, FAK1 è considerata un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di nuovi trattamenti per queste condizioni.

In campo medico, la trasfezione si riferisce a un processo di introduzione di materiale genetico esogeno (come DNA o RNA) in una cellula vivente. Questo processo permette alla cellula di esprimere proteine codificate dal materiale genetico estraneo, alterandone potenzialmente il fenotipo. La trasfezione può essere utilizzata per scopi di ricerca di base, come lo studio della funzione genica, o per applicazioni terapeutiche, come la terapia genica.

Esistono diverse tecniche di trasfezione, tra cui:

1. Trasfezione chimica: utilizza agenti chimici come il calcio fosfato o lipidi cationici per facilitare l'ingresso del materiale genetico nelle cellule.
2. Elettroporazione: applica un campo elettrico alle cellule per creare pori temporanei nella membrana cellulare, permettendo al DNA di entrare nella cellula.
3. Trasfezione virale: utilizza virus modificati geneticamente per veicolare il materiale genetico desiderato all'interno delle cellule bersaglio. Questo metodo è spesso utilizzato in terapia genica a causa dell'elevata efficienza di trasfezione.

È importante notare che la trasfezione non deve essere confusa con la trasduzione, che si riferisce all'introduzione di materiale genetico da un batterio donatore a uno ricevente attraverso la fusione delle loro membrane cellulari.

L'arteriosclerosi è una malattia dei vasi sanguigni caratterizzata dall'indurimento e dalla perdita di elasticità delle arterie a causa dell'accumulo di placche composte da grassi, colesterolo, calcio e altri sostanziere sull'interno delle loro pareti. Queste placche possono restringere o ostruire il flusso sanguigno, aumentando il rischio di sviluppare condizioni come l'ipertensione, l'ictus e l'infarto miocardico.

L'arteriosclerosi può colpire arterie in diverse parti del corpo, tra cui il cuore, il cervello, le gambe e i reni. Alcuni fattori di rischio per lo sviluppo dell'arteriosclerosi includono l'età avanzata, il fumo, l'ipertensione, il diabete, l'obesità e la familiarità con la malattia.

Il trattamento dell'arteriosclerosi può prevedere modifiche dello stile di vita, come una dieta sana, l'esercizio fisico regolare, il controllo del peso e della pressione sanguigna, nonché la cessazione del fumo. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per abbassare i livelli di colesterolo o per fluidificare il sangue e ridurre il rischio di coaguli. Nei casi più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per ripristinare il flusso sanguigno.

La trombomodulina è una proteina fondamentale nel sistema emostatico umano, espressa principalmente sulla superficie endoteliale dei vasi sanguigni. Ha un ruolo cruciale nella regolazione della coagulazione del sangue e nell'attivazione della fibrinolisi, il processo che aiuta a sciogliere i coaguli di sangue quando non sono più necessari.

La trombomodulina contribuisce alla modulazione della coagulazione attraverso un meccanismo di feedback negativo: si lega alla trombina (una proteina attiva nella coagulazione) e ne accelera il cambiamento in forma decarbossilata, che ha una minore capacità procoagulante. Questo processo riduce l'attivazione della via della trombina e previene un eccessivo accumulo di coaguli.

Inoltre, la trombomodulina attiva il proteina C, un inibitore della coagulazione, che contribuisce a bilanciare l'attivazione della coagulazione e prevenire la formazione di trombi dannosi. La proteina S, un altro inibitore della coagulazione, funge da cofattore nella conversione del proteina C attivato in una forma attiva che inibisce i fattori della coagulazione V e VIIIa.

Una carenza congenita o acquisita di trombomodulina può portare a un'alterata regolazione della coagulazione, aumentando il rischio di trombosi (coaguli di sangue). Al contrario, l'aumento dei livelli di trombomodulina è stato associato a un rischio ridotto di trombosi.

Le glicoproteine della membrana sono proteine transmembrana che contengono domini glucidici covalentemente legati. Questi zuccheri possono essere attaccati alla proteina in diversi punti, compresi i residui di asparagina (N-linked), serina/treonina (O-linked) o entrambi. Le glicoproteine della membrana svolgono una varietà di funzioni importanti, tra cui il riconoscimento cellulare, l'adesione e la segnalazione.

Le glicoproteine della membrana sono costituite da un dominio idrofobico che attraversa la membrana lipidica e da domini idrofilici situati su entrambi i lati della membrana. Il dominio idrofobo è composto da una sequenza di aminoacidi idrofobici che interagiscono con i lipidi della membrana, mentre i domini idrofili sono esposti all'ambiente acquoso all'interno o all'esterno della cellula.

Le glicoproteine della membrana possono essere classificate in base alla loro localizzazione e funzione. Alcune glicoproteine della membrana si trovano sulla superficie esterna della membrana plasmatica, dove svolgono funzioni di riconoscimento cellulare e adesione. Altre glicoproteine della membrana sono localizzate all'interno della cellula, dove svolgono funzioni di trasduzione del segnale e regolazione dell'attività enzimatica.

Le glicoproteine della membrana sono importanti bersagli per i virus e altri patogeni che utilizzano queste proteine per legarsi e infettare le cellule ospiti. Inoltre, le mutazioni nelle glicoproteine della membrana possono essere associate a malattie genetiche, come la fibrosi cistica e alcune forme di distrofia muscolare.

In sintesi, le glicoproteine della membrana sono una classe importante di proteine che svolgono funzioni vitali nella cellula, tra cui il riconoscimento cellulare, l'adesione e la trasduzione del segnale. La loro localizzazione e funzione specifiche dipendono dalla loro struttura e composizione glicanica, che possono essere modificate in risposta a stimoli ambientali o fisiologici. Le glicoproteine della membrana sono anche importanti bersagli per i virus e altri patogeni, nonché per lo sviluppo di farmaci e terapie innovative.

I lipopolisaccaridi (LPS) sono grandi molecole costituite da un nucleo di carboidrati complessi e un gruppo di lipidi, note anche come endotossine. Si trovano nella membrana esterna delle cellule gram-negative batteriche. Il lipide a catena lunga legato al polisaccaride è noto come lipide A, che è il principale determinante dell'attività tossica dei LPS.

L'esposizione ai lipopolisaccaridi può causare una risposta infiammatoria sistemica, compresa la febbre, l'ipotensione e la coagulazione intravascolare disseminata (CID). Nei casi gravi, può portare al collasso cardiovascolare e alla morte. I lipopolisaccaridi svolgono anche un ruolo importante nell'innescare la risposta immunitaria dell'ospite contro l'infezione batterica.

In medicina, i livelli di LPS nel sangue possono essere utilizzati come marcatori di sepsi e altri stati infiammatori sistemici. La tossicità dei lipopolisaccaridi può essere trattata con farmaci che inibiscono la loro attività, come gli antagonisti del recettore toll-like 4 (TLR4).

Le proteine ricombinanti sono proteine prodotte artificialmente mediante tecniche di ingegneria genetica. Queste proteine vengono create combinando il DNA di due organismi diversi in un unico organismo o cellula ospite, che poi produce la proteina desiderata.

Il processo di produzione di proteine ricombinanti inizia con l'identificazione di un gene che codifica per una specifica proteina desiderata. Il gene viene quindi isolato e inserito nel DNA di un organismo ospite, come batteri o cellule di lievito, utilizzando tecniche di biologia molecolare. L'organismo ospite viene quindi fatto crescere in laboratorio, dove produce la proteina desiderata durante il suo normale processo di sintesi proteica.

Le proteine ricombinanti hanno una vasta gamma di applicazioni nella ricerca scientifica, nella medicina e nell'industria. Ad esempio, possono essere utilizzate per produrre farmaci come l'insulina e il fattore di crescita umano, per creare vaccini contro malattie infettive come l'epatite B e l'influenza, e per studiare la funzione delle proteine in cellule e organismi viventi.

Tuttavia, la produzione di proteine ricombinanti presenta anche alcune sfide e rischi, come la possibilità di contaminazione con patogeni o sostanze indesiderate, nonché questioni etiche relative all'uso di organismi geneticamente modificati. Pertanto, è importante che la produzione e l'utilizzo di proteine ricombinanti siano regolamentati e controllati in modo appropriato per garantire la sicurezza e l'efficacia dei prodotti finali.

La tirosinchinasi dell'adesione focale, nota anche come FTK (dalle iniziali in inglese), è un enzima che svolge un ruolo importante nella regolazione della risposta cellulare all'ambiente extracellulare. Questa tirosinchinasi è attivata quando le proteine di adesione focale, come paxillina e talina, si legano ai ligandi presenti nel tessuto connettivo circostante. L'attivazione della FTK porta alla fosforilazione di diverse proteine, compresi i fattori di crescita e i recettori del fattore di crescita, che a loro volta influenzano una serie di processi cellulari, tra cui l'adesione cellulare, la motilità e la proliferazione.

Le mutazioni a carico della tirosinchinasi dell'adesione focale possono essere associate a diversi tipi di cancro, come il carcinoma polmonare a piccole cellule e il carcinoma mammario. Inoltre, la FTK è stata anche implicata nello sviluppo della resistenza alla chemioterapia in alcuni tumori. Pertanto, l'inibizione di questa tirosinchinasi rappresenta un potenziale approccio terapeutico per il trattamento di diversi tipi di cancro.

La repressione genetica è un processo epigenetico attraverso il quale l'espressione dei geni viene silenziata o ridotta. Ciò si verifica quando specifiche proteine, chiamate repressori genici, si legano a sequenze di DNA specifiche, impedendo la trascrizione del gene in mRNA. Questo processo è fondamentale per il corretto sviluppo e la funzione dell'organismo, poiché consente di controllare l'espressione genica in modo spaziale e temporale appropriato. La repressione genetica può essere causata da vari fattori, tra cui modifiche chimiche del DNA o delle proteine storiche, interazioni proteina-proteina e cambiamenti nella struttura della cromatina. In alcuni casi, la disregolazione della repressione genetica può portare a malattie, come il cancro.

L'aorta è la più grande arteria nel corpo umano. Si origina dalla valvola aortica del cuore e si estende in giù, dividendosi infine in due arterie iliache comuni che forniscono sangue ricco di ossigeno a tutte le parti del corpo, ad eccezione delle prime porzioni della testa e del membro superiore destro.

L'aorta è divisa in diversi segmenti: ascendente, transverso (o arco), discendente (o toracica) e addominale. La sezione ascendente si alza dalla valvola aortica e si curva leggermente all'indietro. Quindi, la porzione transversale (arco) dell'aorta si sviluppa dall'ascendente e curva sopra la spina dorsale prima di diventare discendente (o toracica). La sezione discendente scorre lungo la parte anteriore della colonna vertebrale nel torace, mentre la porzione addominale si trova nella cavità addominale.

L'aorta ha un ruolo cruciale nel sistema circolatorio fornendo sangue ricco di ossigeno a tutti gli organi vitali del corpo. Qualsiasi danno o malattia che colpisce l'aorta può portare a gravi complicazioni, come ictus, infarto miocardico o insufficienza d'organo.

La vasculite, nota anche come arterite o flebitis, è un termine generale che descrive l'infiammazione dei vasi sanguigni. Può verificarsi in qualsiasi parte del corpo e colpire vasi di diversi dimensioni, dai capillari più piccoli agli arteri più grandi. L'infiammazione può causare la parete del vaso sanguigno a ispessirsi, restringere o persino danneggiare e indebolire, il che può portare a una serie di complicazioni, come la formazione di coaguli di sangue, l'occlusione dei vasi sanguigni (ostruzione) o addirittura l'aneurisma (dilatazione della parete del vaso).

I sintomi della vasculite possono variare notevolmente a seconda della gravità dell'infiammazione, della dimensione e della posizione dei vasi interessati. Possono includere affaticamento, febbre, dolori articolari, debolezza muscolare, eruzioni cutanee, perdita di peso involontaria e, in casi più gravi, problemi ai reni, al cuore, ai polmoni o al cervello.

La vasculite può essere causata da una varietà di fattori, tra cui infezioni, disturbi del sistema immunitario, reazioni a farmaci e persino esposizione a sostanze tossiche. In alcuni casi, tuttavia, la causa rimane sconosciuta, il che si definisce vasculite idiopatica.

Il trattamento della vasculite dipende dalla sua causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Può includere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi, immunosoppressori e terapie mirate al trattamento della causa sottostante, come gli antibiotici per le infezioni. In casi gravi, può essere necessario il ricovero in ospedale per un monitoraggio e un trattamento più stretti.

La proteina C-reattiva (PCR) è un indicatore acuto di fase che aumenta rapidamente in risposta a un'infiammazione, infezione o trauma nel corpo. È una proteina di fase acuta prodotta principalmente dal fegato e rilasciata nel flusso sanguigno entro poche ore dall'insorgenza dell'infiammazione.

La PCR non è specifica per un particolare tipo di infiammazione o malattia, ma piuttosto funge da marcatore generale di infiammazione. I suoi livelli sierici possono aumentare fino a 1000 volte il normale in risposta a un'infiammazione acuta.

L'esame della PCR è spesso utilizzato come test di laboratorio per aiutare nella diagnosi e nel monitoraggio delle condizioni infiammatorie, infettive o traumatiche. Tuttavia, poiché la PCR non è specifica per un particolare disturbo, i risultati del test devono essere interpretati insieme ad altri fattori clinici e di laboratorio.

Un aumento dei livelli di PCR può indicare una varietà di condizioni, tra cui infezioni batteriche o virali, infiammazione sistemica, lesioni tissutali, necrosi vascolare, malattie autoimmuni e cancro. Al contrario, bassi livelli di PCR sono normalmente presenti nel siero dei soggetti sani.

In medicina, gli agenti antinfiammatori sono una classe di farmaci utilizzati per ridurre il processo infiammatorio nel corpo. Questi farmaci agiscono in vari modi per bloccare la produzione o l'azione di composti chimici chiamati prostaglandine, che giocano un ruolo chiave nell'infiammazione, nella febbre e nel dolore.

Ci sono due principali tipi di farmaci antinfiammatori: steroidali (corticosteroidi) e non steroidei (FANS). I corticosteroidi imitano gli effetti degli ormoni naturali prodotti dal corpo per ridurre la risposta infiammatoria. I FANS, invece, possono essere di prescrizione o over-the-counter e includono l'ibuprofene, il naprossene e l'aspirina.

Gli antinfiammatori sono spesso utilizzati per trattare una varietà di condizioni che causano dolore, gonfiore e arrossamento, come l'artrite, tendiniti, borsiti, lesioni muscolari e mal di testa. Tuttavia, a lungo termine, possono avere effetti collaterali indesiderati, soprattutto se usati in dosaggi elevati o per periodi prolungati. Questi effetti collaterali includono ulcere gastriche, sanguinamento intestinale, ritenzione di liquidi e aumento del rischio di infarto miocardico e ictus.

I recettori cellulari di superficie, noti anche come recettori transmembrana, sono proteine integrali transmembrana presenti sulla membrana plasmatica delle cellule. Essi svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione cellulare e nel trasduzione del segnale.

I recettori di superficie hanno un dominio extracellulare che può legarsi a specifiche molecole di segnalazione, come ormoni, neurotrasmettitori, fattori di crescita o anticorpi. Quando una molecola di segnale si lega al recettore, questo subisce una modificazione conformazionale che attiva il dominio intracellulare del recettore.

Il dominio intracellulare dei recettori di superficie è costituito da una sequenza di amminoacidi idrofobici che attraversano la membrana cellulare più volte, formando almeno un dominio citoplasmatico. Questo dominio citoplasmatico può avere attività enzimatica o può interagire con proteine intracellulari che trasducono il segnale all'interno della cellula.

La trasduzione del segnale può comportare una cascata di eventi che portano alla regolazione dell'espressione genica, alla modulazione dell'attività enzimatica o all'apertura/chiusura di canali ionici, con conseguenti effetti sulla fisiologia cellulare e sull'omeostasi dell'organismo.

In sintesi, i recettori cellulari di superficie sono proteine integrali transmembrana che mediano la comunicazione intercellulare e la trasduzione del segnale, permettendo alla cellula di rispondere a stimoli esterni e di regolare le proprie funzioni.

Le "Cellule tumorali in coltura" si riferiscono al processo di crescita e moltiplicazione delle cellule tumorali prelevate da un paziente, in un ambiente di laboratorio controllato. Questo processo consente agli scienziati e ai ricercatori medici di studiare le caratteristiche e il comportamento delle cellule tumorali al di fuori dell'organismo vivente, con l'obiettivo di comprendere meglio i meccanismi della malattia e sviluppare strategie terapeutiche più efficaci.

Le cellule tumorali vengono isolate dal tessuto tumorale primario o dalle metastasi, e successivamente vengono coltivate in specifici nutrienti e condizioni di crescita che ne permettono la proliferazione in vitro. Durante questo processo, le cellule possono essere sottoposte a diversi trattamenti farmacologici o manipolazioni genetiche per valutarne la risposta e l'efficacia.

L'utilizzo di "Cellule tumorali in coltura" è fondamentale nello studio del cancro, poiché fornisce informazioni preziose sulla biologia delle cellule tumorali, sulla loro sensibilità o resistenza ai trattamenti e sull'identificazione di potenziali bersagli terapeutici. Tuttavia, è importante sottolineare che le "Cellule tumorali in coltura" possono presentare alcune limitazioni, come la perdita della complessità dei tessuti originali e l'assenza dell'influenza del microambiente tumorale. Pertanto, i risultati ottenuti da queste colture devono essere validati in modelli più complessi, come ad esempio organoidi o animali da laboratorio, prima di essere applicati alla pratica clinica.

La fibronectina è una glicoproteina dimerica ad alto peso molecolare che si trova in diversi tessuti connettivi, fluido extracellulare e fluidi biologici come plasma sanguigno. È una proteina multifunzionale che svolge un ruolo cruciale nella interazione cellula-matrice extracellulare e nella regolazione di una varietà di processi cellulari, tra cui adesione cellulare, migrazione, proliferazione, differenziazione e sopravvivenza.

La fibronectina è costituita da due catene identiche o simili legate da ponti disolfuro, ciascuna delle quali contiene tre domini ricchi di tirrosina ripetuti: il dominio di tipo I (FNI), il dominio di tipo II (FNII) e il dominio di tipo III (FNIII). Questi domini sono organizzati in modo da formare due regioni globulari, la regione N-terminale e la regione C-terminale, che mediano l'interazione con vari ligandi extracellulari come collagene, fibrillina, emosiderina, fibroglicani ed integrine.

La fibronectina è prodotta da diversi tipi di cellule, tra cui fibroblasti, condrociti, epitelio e cellule endoteliali. La sua espressione e deposizione nella matrice extracellulare sono strettamente regolate a livello trascrizionale e post-trascrizionale in risposta a vari stimoli fisiologici e patologici, come l'infiammazione, la guarigione delle ferite e il cancro.

In sintesi, la fibronectina è una proteina multifunzionale che svolge un ruolo importante nella interazione cellula-matrice extracellulare e nella regolazione di diversi processi cellulari. La sua espressione e deposizione sono strettamente regolate in risposta a vari stimoli fisiologici e patologici, il che la rende un marker importante per la diagnosi e la prognosi di diverse malattie.

In medicina e biologia, "cocultura" si riferisce alla coltivazione congiunta di due o più microrganismi o cellule in un singolo mezzo di coltura. Questo metodo è spesso utilizzato per studiare l'interazione tra diversi microbi o cellule, come la simbiosi, la competizione, il mutualismo o il parassitismo. La cocultura può anche essere utilizzata per selezionare e far crescere ceppi specifici di microrganismi che altrimenti potrebbero avere difficoltà a crescere in monocultura. Tuttavia, è importante notare che i risultati della cocultura possono essere influenzati da una varietà di fattori, come la composizione del mezzo di coltura, le condizioni ambientali e le proprietà uniche dei microrganismi o cellule in questione.

Gli antigeni CD29 sono una classe di proteine integrali di membrana che si trovano sulla superficie delle cellule. Sono anche noti come integrina beta-1 e sono parte di un complesso eterodimero formato dall'associazione con altre proteine integrali della superficie cellulare, note come integrine alfa.

Gli antigeni CD29 svolgono un ruolo importante nella regolazione dell'adesione cellulare e dell'interazione tra le cellule e la matrice extracellulare (ECM). Essi mediano l'attacco delle cellule alla ECM, promuovendo processi come l'adesione, la migrazione, la proliferazione e la differenziazione cellulare.

Gli antigeni CD29 sono espressi su una varietà di cellule, tra cui le cellule endoteliali, le cellule epiteliali, i linfociti T e B, i monociti e i macrofagi. Sono anche presenti su alcuni tumori, come il carcinoma mammario e il carcinoma polmonare, dove svolgono un ruolo nella progressione del cancro e nella resistenza alla terapia.

In sintesi, gli antigeni CD29 sono una classe di proteine integrali di membrana che regolano l'adesione cellulare e l'interazione con la matrice extracellulare, e sono espressi su una varietà di cellule normali e tumorali.

In anatomia, un polmone è la parte principale dell'apparato respiratorio dei mammiferi e di altri animali. Si tratta di un organo spugnoso, composto da tessuto polmonare, che occupa la cavità toracica all'interno del torace su entrambi i lati del cuore. Nell'uomo, il polmone destro è diviso in tre lobi, mentre il polmone sinistro è diviso in due lobi.

La funzione principale dei polmoni è quella di facilitare lo scambio di gas, permettendo all'ossigeno dell'aria inspirata di entrare nel circolo sanguigno e al biossido di carbonio dell'aria espirata di lasciarlo. Questo processo avviene attraverso i bronchi, che si dividono in bronchioli più piccoli fino a raggiungere gli alveoli polmonari, dove ha luogo lo scambio di gas.

I polmoni sono soggetti a varie patologie, come polmonite, asma, enfisema, cancro ai polmoni e fibrosi polmonare, che possono influire negativamente sulla loro funzionalità e causare problemi di salute.

Gli antigeni di differenziazione sono proteine o carboidrati presenti sulla superficie delle cellule che vengono utilizzate per identificare il tipo e lo stadio di differenziazione delle cellule stesse. Questi antigeni sono espressi in modo specifico da diversi tipi di cellule e possono essere utilizzati come marcatori per identificarle e distinguerle dalle altre cellule dell'organismo.

Nello specifico, gli antigeni di differenziazione delle cellule del sangue sono noti come antigeni leucocitari (LAK) o cluster di differenziazione (CD). Ad esempio, l'antigene CD45 è presente su tutte le cellule ematopoietiche, mentre l'antigene CD3 è specifico per i linfociti T.

Gli antigeni di differenziazione sono utilizzati in patologia e in ricerca biomedica per la diagnosi, il monitoraggio e la caratterizzazione delle malattie che interessano specifici tipi di cellule, come i tumori del sangue e del sistema immunitario.

La Western blotting, nota anche come immunoblotting occidentale, è una tecnica di laboratorio comunemente utilizzata in biologia molecolare e ricerca biochimica per rilevare e quantificare specifiche proteine in un campione. Questa tecnica combina l'elettroforesi delle proteine su gel (SDS-PAGE), il trasferimento elettroforetico delle proteine da gel a membrana e la rilevazione immunologica utilizzando anticorpi specifici per la proteina target.

Ecco i passaggi principali della Western blotting:

1. Estrarre le proteine dal campione (cellule, tessuti o fluidi biologici) e denaturarle con sodio dodecil solfato (SDS) e calore per dissociare le interazioni proteina-proteina e conferire una carica negativa a tutte le proteine.
2. Caricare le proteine denaturate in un gel di poliacrilammide preparato con SDS (SDS-PAGE), che separa le proteine in base al loro peso molecolare.
3. Eseguire l'elettroforesi per separare le proteine nel gel, muovendole verso la parte positiva del campo elettrico.
4. Trasferire le proteine dal gel alla membrana di nitrocellulosa o PVDF (polivinilidene fluoruro) utilizzando l'elettroblotting, che sposta le proteine dalla parte negativa del campo elettrico alla membrana posizionata sopra il gel.
5. Bloccare la membrana con un agente bloccante (ad esempio, latte in polvere scremato o albumina sierica) per prevenire il legame non specifico degli anticorpi durante la rilevazione immunologica.
6. Incubare la membrana con l'anticorpo primario marcato (ad esempio, con un enzima o una proteina fluorescente) che riconosce e si lega specificamente all'antigene di interesse.
7. Lavare la membrana per rimuovere l'anticorpo primario non legato.
8. Rivelare il segnale dell'anticorpo primario utilizzando un substrato appropriato (ad esempio, una soluzione contenente un cromogeno o una sostanza chimica che emette luce quando viene attivata dall'enzima legato all'anticorpo).
9. Analizzare e documentare il segnale rivelato utilizzando una fotocamera o uno scanner dedicati.

Il Western blotting è un metodo potente per rilevare e quantificare specifiche proteine in campioni complessi, come estratti cellulari o tissutali. Tuttavia, richiede attenzione ai dettagli e controlli appropriati per garantire la specificità e l'affidabilità dei risultati.

La microcircolazione è la rete più fine dei vasi sanguigni nel corpo umano, che include arteriole, venule e capillari. Essa è responsabile dell'effettiva fornitura di ossigeno e nutrienti ai tessuti e organi, nonché del ritiro delle sostanze di rifiuto. La microcircolazione svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna locale e nel mantenimento dell'omeostasi. Le disfunzioni a livello della microcircolazione possono contribuire allo sviluppo di varie patologie, come l'insufficienza cardiaca, il diabete, l'ipertensione e le malattie infiammatorie croniche.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

In biochimica, la fosforilazione è un processo che consiste nell'aggiunta di uno o più gruppi fosfato a una molecola, principalmente proteine o lipidi. Questa reazione viene catalizzata da enzimi chiamati chinasi e richiede energia, spesso fornita dall'idrolisi dell'ATP (adenosina trifosfato) in ADP (adenosina difosfato).

La fosforilazione è un meccanismo importante nella regolazione delle proteine e dei loro processi cellulari, come la trasduzione del segnale, il metabolismo energetico e la divisione cellulare. L'aggiunta di gruppi fosfato può modificare la struttura tridimensionale della proteina, influenzandone l'attività enzimatica, le interazioni con altre molecole o la localizzazione subcellulare.

La rimozione dei gruppi fosfato dalle proteine è catalizzata da fosfatasi, che possono ripristinare lo stato originale della proteina e modulare i suoi processi cellulari. La fosforilazione e la defosforilazione sono quindi meccanismi di regolazione dinamici e reversibili che svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio e le funzioni cellulari ottimali.

Gli anticorpi sono proteine specializzate del sistema immunitario che vengono prodotte in risposta alla presenza di sostanze estranee, note come antigeni. Gli antigeni possono essere batteri, virus, funghi, parassiti o altre sostanze chimiche estranee all'organismo.

Gli anticorpi sono anche chiamati immunoglobuline e sono prodotti dalle cellule B del sistema immunitario. Ogni anticorpo ha una forma unica che gli permette di riconoscere e legarsi a un particolare antigene. Quando un anticorpo si lega a un antigene, aiuta a neutralizzarlo o a marcarlo per essere distrutto dalle altre cellule del sistema immunitario.

Gli anticorpi possono esistere in diversi tipi, come IgA, IgD, IgE, IgG e IgM, ciascuno con una funzione specifica nel sistema immunitario. Ad esempio, gli anticorpi IgG sono i più abbondanti e forniscono l'immunità umorale contro le infezioni batteriche e virali, mentre gli anticorpi IgE svolgono un ruolo importante nella risposta allergica.

In sintesi, gli anticorpi sono proteine importanti del sistema immunitario che aiutano a identificare e neutralizzare sostanze estranee per mantenere la salute dell'organismo.

La reazione di polimerizzazione a catena dopo trascrizione inversa (RC-PCR) è una tecnica di biologia molecolare che combina la retrotrascrizione dell'RNA in DNA complementare (cDNA) con la reazione di amplificazione enzimatica della catena (PCR) per copiare rapidamente e specificamente segmenti di acido nucleico. Questa tecnica è ampiamente utilizzata nella ricerca biomedica per rilevare, quantificare e clonare specifiche sequenze di RNA in campioni biologici complessi.

Nella fase iniziale della RC-PCR, l'enzima reverse transcriptasi converte l'RNA target in cDNA utilizzando un primer oligonucleotidico specifico per il gene di interesse. Il cDNA risultante funge da matrice per la successiva amplificazione enzimatica della catena, che viene eseguita utilizzando una coppia di primer che flankano la regione del gene bersaglio desiderata. Durante il ciclo termico di denaturazione, allungamento ed ibridazione, la DNA polimerasi estende i primer e replica il segmento di acido nucleico target in modo esponenziale, producendo milioni di copie del frammento desiderato.

La RC-PCR offre diversi vantaggi rispetto ad altre tecniche di amplificazione dell'acido nucleico, come la sensibilità, la specificità e la velocità di esecuzione. Tuttavia, è anche suscettibile a errori di contaminazione e artifatti di amplificazione, pertanto è fondamentale seguire rigorose procedure di laboratorio per prevenire tali problemi e garantire risultati accurati e riproducibili.

Gli anticorpi bloccanti sono una forma particolare di anticorpi che si legano a specifiche proteine o recettori situati sulla superficie delle cellule, impedendone l'attivazione o l'interazione con altre molecole. Questi anticorpi possono essere prodotti naturalmente dal sistema immunitario in risposta a determinate infezioni o vaccinazioni, o possono essere sviluppati artificialmente come farmaci terapeutici per il trattamento di diverse malattie.

Nel contesto della medicina, gli anticorpi bloccanti vengono spesso utilizzati per neutralizzare l'azione di specifiche proteine o fattori di crescita che giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione di alcune patologie. Ad esempio, gli anticorpi bloccanti possono essere impiegati nel trattamento di malattie autoimmuni, come l'artrite reumatoide o il morbo di Crohn, per inibire l'infiammazione e prevenire danni ai tessuti. Inoltre, vengono anche utilizzati nella terapia oncologica per bloccare la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali, nonché nel trattamento di alcune malattie neurologiche, come la sclerosi multipla o il morbo di Alzheimer, al fine di ridurre l'infiammazione cerebrale e proteggere i neuroni.

Gli anticorpi bloccanti possono essere somministrati per via endovenosa, sottocutanea o intramuscolare, a seconda del tipo di anticorpo e della patologia trattata. Gli effetti collaterali associati alla terapia con anticorpi bloccanti possono includere reazioni allergiche, infezioni opportunistiche, disturbi gastrointestinali e alterazioni del sistema immunitario. Tuttavia, la maggior parte di questi effetti indesiderati è generalmente gestibile e reversibile una volta sospesa la terapia.

La reazione di Arthus è un tipo particolare di risposta immune mediata da anticorpi, che si verifica quando un antigene viene iniettato ripetutamente nello stesso sito del corpo. Questa reazione prende il nome dal fisiologo francese Maurice Arthus, che per primo la descrisse nel 1903.

La reazione di Arthus si verifica quando un antigene forma un complesso immunitario con gli anticorpi circolanti, attivando il sistema del complemento e causando la liberazione di mediatori infiammatori come le chemochine e i fattori chimici della coagulazione. Questi mediatori attraggono cellule infiammatorie come neutrofili e monociti nel sito dell'iniezione, provocando una risposta infiammatoria acuta che può causare arrossamento, gonfiore, dolore e lesioni cutanee.

La reazione di Arthus è un esempio di ipersensibilità di tipo III, ed è clinicamente distinta dalle altre forme di ipersensibilità come l'anafilassi (tipo I) o la citotossicità mediata da cellule (tipo II). La reazione di Arthus può verificarsi entro poche ore dall'esposizione all'antigene e può causare sintomi localizzati o sistemici, a seconda della gravità dell'infiammazione.

La reazione di Arthus è clinicamente importante perché può verificarsi come complicanza di alcuni trattamenti medici, come la terapia immunologica con anticorpi monoclonali o la vaccinazione ripetuta nello stesso sito del corpo. In questi casi, la reazione di Arthus può essere prevenuta evitando l'esposizione ripetuta all'antigene o riducendo la dose dell'antigene iniettato.

Gli Sprague-Dawley (SD) sono una particolare razza di ratti comunemente usati come animali da laboratorio nella ricerca biomedica. Questa linea di ratti fu sviluppata per la prima volta nel 1925 da H.H. Sprague e R.C. Dawley presso l'Università del Wisconsin-Madison.

Gli Sprague-Dawley sono noti per la loro robustezza, facilità di riproduzione e bassa incidenza di tumori spontanei, il che li rende una scelta popolare per una vasta gamma di studi, tra cui quelli relativi alla farmacologia, tossicologia, fisiologia, neuroscienze e malattie infettive.

Questi ratti sono allevati in condizioni controllate per mantenere la coerenza genetica e ridurre la variabilità fenotipica all'interno della linea. Sono disponibili in diverse età, dai neonati alle femmine gravide, e possono essere acquistati da diversi fornitori di animali da laboratorio in tutto il mondo.

È importante sottolineare che, come per qualsiasi modello animale, gli Sprague-Dawley hanno i loro limiti e non sempre sono rappresentativi delle risposte umane a farmaci o condizioni patologiche. Pertanto, è fondamentale considerarli come uno strumento tra molti altri nella ricerca biomedica e interpretare i dati ottenuti da tali studi con cautela.

Le infezioni da Picornaviridae si riferiscono a un'infezione causata dai virus appartenenti alla famiglia Picornaviridae. Questa famiglia include diversi generi di virus a singolo filamento di RNA a polarità positiva, tra cui Enterovirus, Rhinovirus, Hepatovirus e Cardiovirus.

Gli enterovirus sono noti per causare una varietà di malattie, tra cui poliomielite, meningite asettica, paralisi flaccida acuta e diverse forme di miocardite. I rhinovirus sono i principali agenti causali del comune raffreddore, mentre l'epatite A è causata dal virus dell'epatite A (HEV), che appartiene al genere Hepatovirus.

I picornaviridae si diffondono principalmente attraverso il contatto diretto con le feci infette o con goccioline respiratorie infette e possono causare infezioni a diversi organi e tessuti, tra cui l'apparato respiratorio superiore, il tratto gastrointestinale, il fegato e il sistema nervoso centrale.

I sintomi delle infezioni da Picornaviridae possono variare notevolmente a seconda del tipo di virus e della gravità dell'infezione. Possono includere febbre, mal di gola, raffreddore, tosse, vomito, diarrea, dolori muscolari, eruzioni cutanee e, in casi più gravi, paralisi o meningite.

La prevenzione delle infezioni da Picornaviridae si basa principalmente sull'igiene personale, compresa una buona igiene delle mani, l'evitamento del contatto con persone malate e la vaccinazione contro alcuni tipi di enterovirus, come il virus della poliomielite.

Gli spirostanoli sono un tipo di steroidi steroidei presenti naturalmente in alcune piante e animali. Si trovano comunemente nella famiglia delle solanacee, che include patate, pomodori e peperoni. Gli spirostanoli sono derivati dalla biosintesi degli steroli vegetali e sono costituiti da un anello di steroidi a quattro anelli con una struttura spiro Stanica incorporata.

In medicina, alcuni farmaci sono stati sintetizzati dagli spirostanoli per il loro effetto sull'apparato gastrointestinale. Ad esempio, i glicosidi cardiaci dello spirostanolo, come il digossina e il digitossina, sono derivati dalle piante Digitalis lanata ed Digitalis purpurea e vengono utilizzati per trattare l'insufficienza cardiaca congestizia e le aritmie cardiache.

Tuttavia, gli spirostanoli non devono essere confusi con gli steroidei anabolizzanti androgeni (AAS), che sono comunemente abusati per migliorare le prestazioni atletiche ed estetiche. Gli AAS hanno una struttura chimica diversa e agiscono su diversi recettori nel corpo rispetto agli spirostanoli.

Il fibrinogeno è una proteina plasmatica solubile, sintetizzata dal fegato, che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. Ha una concentrazione normale nel plasma sanguigno di circa 2-4 grammi per litro.

Quando si verifica un danno ai vasi sanguigni, il fibrinogeno viene convertito in fibrina attraverso l'azione della trombina, una proteasi della coagulazione. La fibrina forma fibre insolubili che si intrecciano per formare un coagulo solido, bloccando così l'emorragia e facilitando la riparazione del vaso sanguigno danneggiato.

Il fibrinogeno svolge anche altre funzioni importanti nel nostro organismo, come il trasporto di cellule e molecole, la regolazione dell'infiammazione e la promozione della proliferazione cellulare.

Un basso livello di fibrinogeno può aumentare il rischio di emorragie, mentre alti livelli possono essere associati a un maggior rischio di trombosi e malattie cardiovascolari.

La relazione farmacologica dose-risposta descrive la relazione quantitativa tra la dimensione della dose di un farmaco assunta e l'entità della risposta biologica o effetto clinico che si verifica come conseguenza. Questa relazione è fondamentale per comprendere l'efficacia e la sicurezza di un farmaco, poiché consente ai professionisti sanitari di prevedere gli effetti probabili di dosi specifiche sui pazienti.

La relazione dose-risposta può essere rappresentata graficamente come una curva dose-risposta, che spesso mostra un aumento iniziale rapido della risposta con l'aumentare della dose, seguito da un piatto o una diminuzione della risposta ad alte dosi. La pendenza di questa curva può variare notevolmente tra i farmaci e può essere influenzata da fattori quali la sensibilità individuale del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e l'uso concomitante di altri farmaci.

L'analisi della relazione dose-risposta è un aspetto cruciale dello sviluppo dei farmaci, poiché può aiutare a identificare il range di dosaggio ottimale per un farmaco, minimizzando al contempo gli effetti avversi. Inoltre, la comprensione della relazione dose-risposta è importante per la pratica clinica, poiché consente ai medici di personalizzare le dosi dei farmaci in base alle esigenze individuali del paziente e monitorarne attentamente gli effetti.

I macrofagi sono un tipo di globuli bianchi (leucociti) che appartengono alla categoria dei fagociti mononucleati, il cui ruolo principale è quello di difendere l'organismo dalle infezioni e dall'infiammazione. Essi derivano dai monociti presenti nel sangue periferico e, una volta entrati nei tessuti, si differenziano in macrofagi. Questi cellule presentano un grande nucleo reniforme o a forma di ferro di cavallo e citoplasma ricco di mitocondri, ribosomi e lisosomi. I macrofagi sono dotati della capacità di fagocitare (inglobare) particelle estranee, come batteri e detriti cellulari, e di presentarle alle cellule del sistema immunitario, stimolandone la risposta. Sono in grado di secernere una vasta gamma di mediatori chimici, come citochine, chemochine ed enzimi, che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione delle risposte infiammatorie e immunitarie. I macrofagi sono presenti in diversi tessuti e organi, come polmoni, fegato, milza, midollo osseo e sistema nervoso centrale, dove svolgono funzioni specifiche a seconda del loro ambiente.

La transendotheliale e la transepiteliale migration (TEM e TEM, rispettivamente) sono processi attivi che comportano il passaggio di cellule attraverso monostrati di cellule endoteliali o epiteliali. Questi processi sono cruciali per una varietà di funzioni fisiologiche e patologiche, come l'immunità adattativa, la riparazione dei tessuti e il metastasi delle cellule tumorali.

Nel contesto della TEM, le cellule immune come i leucociti migrano attraverso la barriera endoteliale per raggiungere siti di infiammazione o infezione nel corpo. Questo processo è altamente regolato e richiede l'interazione tra chemochine, integrine e altre molecole di adesione.

La TEM, d'altra parte, si riferisce al passaggio di cellule attraverso la barriera epiteliale, che può verificarsi durante lo sviluppo embrionale, l'infiammazione o il cancro. Ad esempio, le cellule tumorali possono sfruttare questo processo per invadere e diffondersi in altri tessuti del corpo, portando alla formazione di metastasi.

In entrambi i casi, la TEM e la TEM richiedono una serie di eventi coordinati che includono l'adesione cellulare, la polarizzazione cellulare, la citoarchitettura remodellamento e la motilità cellulare. La comprensione di questi processi è fondamentale per lo sviluppo di terapie mirate a modulare la migrazione cellulare in una varietà di condizioni patologiche.

La tecnica di immunofluorescenza (IF) è un metodo di laboratorio utilizzato in patologia e medicina di laboratorio per studiare la distribuzione e l'localizzazione dei vari antigeni all'interno dei tessuti, cellule o altri campioni biologici. Questa tecnica si basa sull'uso di anticorpi marcati fluorescentemente che si legano specificamente a determinati antigeni target all'interno del campione.

Il processo inizia con il pretrattamento del campione per esporre gli antigeni e quindi l'applicazione di anticorpi primari marcati fluorescentemente che si legano agli antigeni target. Dopo la rimozione degli anticorpi non legati, vengono aggiunti anticorpi secondari marcati fluorescentemente che si legano agli anticorpi primari, aumentando il segnale di fluorescenza e facilitandone la visualizzazione.

Il campione viene quindi esaminato utilizzando un microscopio a fluorescenza, che utilizza luce eccitante per far brillare i marcatori fluorescenti e consentire l'osservazione dei pattern di distribuzione degli antigeni all'interno del campione.

La tecnica di immunofluorescenza è ampiamente utilizzata in ricerca, patologia e diagnosi clinica per una varietà di applicazioni, tra cui la localizzazione di proteine specifiche nelle cellule, lo studio dell'espressione genica e la diagnosi di malattie autoimmuni e infettive.

Le proteine I-kappa B (IkB) sono una famiglia di proteine che regolano l'attivazione del fattore nucleare kappa B (NF-kB), un importante regolatore della risposta infiammatoria e immunitaria. NF-kB è normalmente presente nel citoplasma in forma inattiva, legato a una delle proteine IkB. Quando il segnale di attivazione viene ricevuto, le proteine IkB vengono degradate da specifiche proteasi, permettendo alla frazione libera di NF-kB di traslocare nel nucleo e legarsi al DNA, dove regola l'espressione genica. Le proteine IkB svolgono quindi un ruolo cruciale nella regolazione della risposta infiammatoria e immunitaria, prevenendo l'attivazione non necessaria di NF-kB e la conseguente espressione di geni proinfiammatori.

In termini medici, lo "stress meccanico" si riferisce alla deformazione o sforzo applicato alle strutture corporee, che ne altera la forma o le proprietà fisiche. Questo tipo di stress può essere causato da forze esterne come pressione, trazione, torsione o compressione, e può influenzare diversi tessuti e organi, tra cui muscoli, ossa, articolazioni, vasi sanguigni e organi interni.

A seconda dell'intensità e della durata dello stress meccanico, il corpo può rispondere in modi diversi. Un breve periodo di stress meccanico può stimolare una risposta adattativa che aiuta a rafforzare i tessuti interessati. Tuttavia, se lo stress meccanico è prolungato o particolarmente intenso, può portare a lesioni, infiammazioni e persino a danni permanenti.

Esempi di stress meccanici comprendono l'usura delle articolazioni dovuta all'invecchiamento o all'attività fisica intensa, la pressione sanguigna elevata che danneggia i vasi sanguigni, e le forze di impatto durante un incidente automobilistico che possono causare fratture ossee.

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

Le immunoglobuline, anche conosciute come anticorpi, sono glicoproteine solubili prodotte dalle plasmacellule B (una sottovarietà delle cellule B) che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario dell'organismo. Esse sono responsabili del riconoscimento e della neutralizzazione di antigeni estranei, come batteri, virus, funghi e tossine proteiche.

Le immunoglobuline sono costituite da due catene pesanti identiche (γ, μ, α, δ o ε) e due catene leggere identiche (κ o λ), unite insieme attraverso ponti disolfuro e legami non covalenti. Questa struttura forma la regione variabile dell'immunoglobulina, che è responsabile del riconoscimento specifico degli antigeni, e la regione costante, che determina le funzioni effettrici delle immunoglobuline.

Esistono cinque classi di immunoglobuline nell'uomo: IgA, IgD, IgE, IgG e IgM, ciascuna con specifiche funzioni e distribuzioni tissutali. Le immunoglobuline possono essere rilevate nel siero, nei fluidi corporei e nelle secrezioni mucose, fornendo protezione sia sistemica che locale contro le infezioni.

Le immunoglobuline sono ampiamente utilizzate nella pratica clinica come terapia sostitutiva o aggiuntiva per il trattamento di diverse condizioni patologiche, tra cui deficit immunitari primitivi e acquisiti, malattie infiammatorie croniche, intossicazioni da veleni e tossine, e alcune neoplasie.

L'actina è una proteina globulare che si trova nelle cellule di tutti gli organismi viventi. È un componente fondamentale del citoscheletro, il sistema di supporto e struttura della cellula. L'actina può esistere in due forme: come monomero globulare chiamato actina G ed è presente nel citoplasma; o come polimero filamentoso chiamato microfilamento (F-actina), che si forma quando gli actina G si uniscono tra loro.

Gli actina G sono assemblati in microfilamenti durante processi cellulari dinamici, come il movimento citoplasmatico, la divisione cellulare e il cambiamento di forma della cellula. I microfilamenti possono essere organizzati in reticoli o fasci che forniscono supporto meccanico alla cellula e partecipano al mantenimento della sua forma. Inoltre, i microfilamenti svolgono un ruolo importante nella motilità cellulare, nell'endocitosi e nell'esocitosi, nel trasporto intracellulare e nella regolazione dell'adesione cellula-matrice extracellulare.

L'actina è anche soggetta a modificazioni post-traduzionali che ne influenzano la funzione e l'interazione con altre proteine. Ad esempio, la fosforilazione dell'actina può regolare il suo legame con le proteine di legame dell'actina, alterando così la dinamica dei microfilamenti.

In sintesi, l'actina è una proteina essenziale per la struttura e la funzione cellulare, che partecipa a molti processi cellulari dinamici e interagisce con altre proteine per regolare le sue funzioni.

In genetica, una "sequenza base" si riferisce all'ordine specifico delle quattro basi azotate che compongono il DNA: adenina (A), citosina (C), guanina (G) e timina (T). Queste basi si accoppiano in modo specifico, con l'adenina che si accoppia solo con la timina e la citosina che si accoppia solo con la guanina. La sequenza di queste basi contiene l'informazione genetica necessaria per codificare le istruzioni per la sintesi delle proteine.

Una "sequenza base" può riferirsi a un breve segmento del DNA, come una coppia di basi (come "AT"), o a un lungo tratto di DNA che può contenere migliaia o milioni di basi. L'analisi della sequenza del DNA è un importante campo di ricerca in genetica e biologia molecolare, poiché la comprensione della sequenza base può fornire informazioni cruciali sulla funzione genica, sull'evoluzione e sulla malattia.

I fibroblasti sono cellule presenti nel tessuto connettivo dell'organismo, che sintetizzano e secernono collagene ed altre componenti della matrice extracellulare. Essi giocano un ruolo cruciale nella produzione del tessuto connettivo e nella sua riparazione in seguito a lesioni o danni. I fibroblasti sono anche in grado di contrarsi, contribuendo alla rigidezza e alla stabilità meccanica del tessuto connettivo. Inoltre, possono secernere fattori di crescita e altre molecole che regolano la risposta infiammatoria e l'immunità dell'organismo.

In condizioni patologiche, come nel caso di alcune malattie fibrotiche, i fibroblasti possono diventare iperattivi e produrre quantità eccessive di collagene ed altre proteine della matrice extracellulare, portando alla formazione di tessuto cicatriziale e alla compromissione della funzione degli organi interessati.

Gli Ratti Wistar sono una particolare razza/stirpe di ratti comunemente utilizzati in ambito di ricerca scientifica e sperimentazioni di laboratorio. Questa specifica stirpe di ratti è stata sviluppata presso la Wistar Institute di Filadelfia, negli Stati Uniti, alla fine del XIX secolo. I Ratti Wistar sono noti per la loro relativa uniformità genetica e la prevedibilità del loro sviluppo e crescita, il che li rende particolarmente adatti per gli studi scientifici controllati. Vengono impiegati in una vasta gamma di ricerche, che spaziano dagli esperimenti biomedici allo studio delle scienze comportamentali. Sono disponibili diverse linee e ceppi di Ratti Wistar, selezionati per caratteristiche specifiche, come la suscettibilità o resistenza a determinate malattie o condizioni patologiche.

In dermatologia, la pelle è l'organo più grande del corpo umano. Costituisce circa il 15% del peso corporeo totale ed è composta da due strati principali: l'epidermide e il derma. L'epidermide è lo strato esterno, a crescita continua, che fornisce una barriera protettiva contro l'ambiente esterno, mentre il derma sottostante è composto da tessuto connettivo denso e contiene vasi sanguigni, ghiandole sudoripare, follicoli piliferi e terminazioni nervose.

La pelle svolge diverse funzioni vitali, tra cui la regolazione della temperatura corporea, la protezione da agenti patogeni, lesioni fisiche e radiazioni UV, la produzione di vitamina D, l'eliminazione delle tossine attraverso il sudore e la percezione degli stimoli tattili, termici e dolorosi.

Lesioni o malattie della pelle possono presentarsi con sintomi quali arrossamento, prurito, bruciore, vesciche, desquamazione, eruzioni cutanee, cambiamenti di pigmentazione o texture, e possono essere causate da fattori genetici, infettivi, ambientali o autoimmuni.

La frazione del complemento 3 (FC3) è un termine utilizzato per descrivere le proteine del sistema del complemento che sono prodotte quando la proteina C3 viene attivata e divisa in tre frammenti: C3a, C3b e C3c. Il frammento C3c è una porzione più grande della proteina C3 e può essere ulteriormente suddiviso in due frammenti, C3dg e C3c'.

La frazione del complemento 3C (FC3c) è un importante componente del sistema immunitario che aiuta a identificare e distruggere agenti patogeni estranei come batteri e virus. Quando il complemento viene attivato, la proteina C3 viene divisa in frammenti più piccoli, tra cui FC3c. Il FC3c può legarsi alla superficie delle cellule infette o dei corpi estranei, marcandoli per essere distrutti dalle cellule fagocitiche come i neutrofili e i macrofagi.

La misurazione del livello di FC3c nel sangue può essere utilizzata come indicatore dell'attività del sistema complemento e come marker di infiammazione. Tuttavia, è importante notare che l'interpretazione dei risultati deve essere fatta da un professionista sanitario qualificato, tenendo conto della storia clinica del paziente e di altri esami di laboratorio.

L'arterite è un termine medico generale che si riferisce all'infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni, noti come arterie. Questa infiammazione può causare restringimento o occlusione dell'arteria, limitando il flusso di sangue ossigenato ai tessuti circostanti.

Esistono diversi tipi di arterite, ciascuno con cause e sintomi specifici. Alcuni dei tipi più comuni di arterite includono:

1. Arterite di Horton o temporalità: una forma grave di arterite che colpisce le arterie temporali del cranio, spesso causando dolore alla testa, febbre e malessere generalizzato. Se non trattata, può portare a complicazioni gravi come la cecità.
2. Arterite di Takayasu: una forma rara di arterite che colpisce le grandi arterie del corpo, compreso l'aorta e i suoi rami. I sintomi possono includere debolezza, affaticamento, dolore al torace e pressione alta.
3. Poliarterite nodosa: una forma di arterite che colpisce piccole e medie arterie in diversi organi del corpo. I sintomi possono variare ampiamente a seconda degli organi interessati, ma spesso includono dolore articolare, febbre, debolezza e perdita di peso.
4. Arterite granulomatosa: una forma rara di arterite che colpisce le arterie di piccolo calibro, spesso causando sintomi come tosse cronica, dolore toracico e sangue nelle urine.

Il trattamento dell'arterite dipende dal tipo specifico e dalla gravità dei sintomi. Spesso prevede l'uso di farmaci anti-infiammatori o corticosteroidi per ridurre l'infiammazione e mantenere il flusso sanguigno attraverso le arterie interessate. In alcuni casi, possono essere necessari altri trattamenti, come la chirurgia o la terapia immunosoppressiva.

Le tecniche immunoenzimatiche, anche conosciute come ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), sono metodi di laboratorio utilizzati per rilevare e quantificare specificamente sostanze chimiche, come antigeni o anticorpi, in un campione. Queste tecniche sfruttano la reazione immunologica tra un antigene e un anticorpo, combinata con l'attività enzimatica per produrre un segnale misurabile.

Nel processo, un antigene o un anticorpo viene legato a una superficie solida, come un piatto di microtitolazione. Quindi, viene aggiunto un anticorpo o un antigene marcato con un enzima. Se il campione contiene la sostanza target (antigene o anticorpo), si formerà un complesso immunitario. Successivamente, si aggiunge un substrato enzimatico che reagisce con l'enzima legato al complesso immunitario, producendo una reazione chimica che porta alla formazione di un prodotto misurabile, come un cambiamento di colore o fluorescenza.

Le tecniche immunoenzimatiche sono ampiamente utilizzate in vari campi della medicina e della ricerca biologica, tra cui la diagnosi delle malattie infettive, il rilevamento di marker tumorali, la valutazione dell'efficacia del vaccino e lo studio della risposta immunitaria. Sono apprezzate per la loro sensibilità, specificità e facilità d'uso.

"Ophiopogon" è un genere di piante perenni appartenenti alla famiglia delle Asparagaceae, originarie dell'Asia orientale. Alcune specie di Ophiopogon sono utilizzate in medicina a base di erbe, specialmente nella medicina tradizionale cinese (MTC).

I linfociti sono un tipo specifico di globuli bianchi (leucociti) che giocano un ruolo chiave nel sistema immunitario. Si dividono in due grandi categorie: linfociti B e linfociti T, ognuno dei quali ha funzioni distinte ma complementari nella risposta immunitaria.

I linfociti B sono responsabili della produzione di anticorpi, proteine che riconoscono e si legano a specifici antigeni estranei (come batteri o virus), marcandoli per essere distrutti dalle altre cellule del sistema immunitario.

I linfociti T, d'altra parte, sono direttamente implicati nell'eliminazione delle cellule infettate da patogeni. Esistono diversi sottotipi di linfociti T, tra cui i linfociti T citotossici (che distruggono direttamente le cellule infette) e i linfociti T helper (che assistono altre cellule del sistema immunitario nella loro risposta contro i patogeni).

I linfociti vengono generati nel midollo osseo e maturano nel timo (per i linfociti T) o nelle tonsille, nei linfonodi e nella milza (per i linfociti B). Un'alterazione del numero o della funzione dei linfociti può portare a diverse patologie, come immunodeficienze o malattie autoimmuni.

In termini medici, i microvasi sono vasi sanguigni estremamente piccoli che formano la rete capillare del sistema circolatorio. Essi comprendono arteriole, venule e capillari, che hanno un diametro interno inferiore a 100 micron. I microvasi sono responsabili dello scambio di sostanze nutritive, ossigeno, anidride carbonica ed altri metaboliti tra il sangue e i tessuti circostanti. Sono essenziali per la salute dei tessuti e degli organi, in quanto forniscono nutrienti vitali e rimuovono i rifiuti metabolici dalle cellule. Le malattie che colpiscono i microvasi, come l'aterosclerosi o la diabete, possono avere conseguenze gravi sulla salute generale del corpo.

Gli antigeni di superficie sono sostanze presenti sulla membrana esterna delle cellule che possono essere riconosciute e identificate dal sistema immunitario come distinte da se stesse. Questi antigeni possono essere proteine, carboidrati o lipidi e possono trovarsi su batteri, virus, funghi o cellule del corpo umano.

Nel contesto delle cellule del corpo umano, gli antigeni di superficie possono essere utilizzati dal sistema immunitario per distinguere le proprie cellule dalle cellule estranee o infette. Ad esempio, i globuli bianchi utilizzano gli antigeni di superficie per identificare e distruggere batteri o virus invasori.

Nel contesto dei vaccini, gli antigeni di superficie vengono spesso utilizzati come parte della formulazione del vaccino per stimolare una risposta immunitaria protettiva contro un particolare patogeno. Il vaccino può contenere antigeni di superficie purificati o inattivati, che vengono riconosciuti dal sistema immunitario come estranei e provocano la produzione di anticorpi specifici per quell'antigene. Quando l'individuo viene successivamente esposto al patogeno reale, il sistema immunitario è già preparato a riconoscerlo e a combatterlo.

In sintesi, gli antigeni di superficie sono importanti per il funzionamento del sistema immunitario e giocano un ruolo cruciale nella risposta immunitaria dell'organismo ai patogeni estranei.

In medicina, un "rene" è un organo fondamentale del sistema urinario che svolge un ruolo chiave nella regolazione dell'equilibrio idrico ed elettrolitico e nell'escrezione dei rifiuti metabolici. Ogni rene è una struttura complessa composta da milioni di unità funzionali chiamate nefroni.

Ogni nefrone consiste in un glomerulo, che filtra il sangue per eliminare i rifiuti e l'acqua in eccesso, e un tubulo renale contorto, dove vengono riassorbite le sostanze utili e secrete ulteriormente alcune molecole indesiderate. Il liquido filtrato che risulta da questo processo diventa urina, la quale viene quindi convogliata attraverso i tubuli contorti, i tubuli rettilinei e le papille renali fino ai calici renali e infine alla pelvi renale.

L'urina prodotta da entrambi i reni fluisce poi nell'uretere e viene immagazzinata nella vescica prima di essere eliminata dal corpo attraverso l'uretra. I reni svolgono anche un ruolo importante nel mantenere la pressione sanguigna normale, producendo ormoni come l'enzima renina e l'ormone eritropoietina (EPO). Inoltre, i reni aiutano a mantenere il livello di pH del sangue attraverso la secrezione di ioni idrogeno e bicarbonato.

La dermatite da Toxicodendron è una reazione cutanea che si verifica dopo l'esposizione alla sostanza chimica urushiol, presente in alcune piante come il sumac velenoso, l'edera velenosa e il granturco spinoso. Questa reazione provoca eruzione cutanea, prurito, arrossamento e vesciche sulla pelle che ha avuto contatto con la pianta. La dermatite da Toxicodendron è anche nota come "dermatite da contatto" o "orticaria da contatto". L'entità della reazione cutanea dipende dalla sensibilità individuale alla urushiol e dall'entità dell'esposizione. Il trattamento può includere farmaci antistaminici, creme corticosteroidi e impacchi freddi per alleviare i sintomi. In casi gravi, può essere necessaria l'assistenza medica per prevenire infezioni e complicazioni.

Gli "Ratti Inbred Lew" sono una particolare linea di ratti da laboratorio utilizzati nella ricerca scientifica. Sono stati allevati in modo selettivo per sviluppare un fenotipo specifico, che include una serie di caratteristiche neurologiche e comportamentali. Questi ratti sono inclini a sviluppare deficit cognitivi e motori, il che li rende un modello utile per lo studio di malattie come la malattia di Parkinson e la demenza.

In particolare, i Ratti Inbred Lew mostrano una ridotta attività dopaminergica nel cervello, simile a quanto osservato nei pazienti con malattia di Parkinson. Questa caratteristica rende questi ratti un modello particolarmente prezioso per lo studio dei meccanismi della malattia e per la valutazione di potenziali trattamenti terapeutici.

Tuttavia, è importante notare che i Ratti Inbred Lew sono solo un modello animale, il che significa che non possono replicare completamente la complessità della malattia umana. Pertanto, i risultati ottenuti utilizzando questo modello devono essere interpretati con cautela e confermati in studi clinici su esseri umani prima di poter trarre conclusioni definitive sulla sicurezza ed efficacia dei trattamenti.

Gli inibitori enzimatici sono molecole o composti che hanno la capacità di ridurre o bloccare completamente l'attività di un enzima. Si legano al sito attivo dell'enzima, impedendo al substrato di legarsi e quindi di subire la reazione catalizzata dall'enzima. Gli inibitori enzimatici possono essere reversibili o irreversibili, a seconda che il loro legame con l'enzima sia temporaneo o permanente. Questi composti sono utilizzati in medicina come farmaci per trattare varie patologie, poiché possono bloccare la sovrapproduzione di enzimi dannosi o ridurre l'attività di enzimi coinvolti in processi metabolici anomali. Tuttavia, è importante notare che un eccessivo utilizzo di inibitori enzimatici può portare a effetti collaterali indesiderati, poiché molti enzimi svolgono anche funzioni vitali per il corretto funzionamento dell'organismo.

La proteinchinasi p38 attivata da mitogeno, nota anche come p38 MAPK (mitogen-activated protein kinase), è una famiglia di serina/treonina chinasi che giocano un ruolo cruciale nella regolazione delle risposte cellulari a stress e citochine infiammatorie.

Queste chinasi sono attivate da una varietà di stimoli, tra cui citochine, radiazioni, ossidanti, UV, osmolarità alterata e agenti infettivi. L'attivazione della p38 MAPK comporta una cascata di fosforilazioni che iniziano con l'attivazione del recettore e continuano attraverso una serie di chinasi intermedie, culminando nell'attivazione della proteinchinasi p38.

Una volta attivate, le proteinchinasi p38 fosforilano una varietà di substrati cellulari, tra cui altre chinasi, fattori di trascrizione e proteine strutturali, che portano a una serie di risposte cellulari, come l'infiammazione, la differenziazione cellulare, l'apoptosi e la risposta allo stress.

L'inibizione della p38 MAPK è stata studiata come potenziale strategia terapeutica per una varietà di condizioni infiammatorie e autoimmuni, tra cui l'artrite reumatoide, la malattia infiammatoria intestinale e il diabete mellito di tipo 2. Tuttavia, gli inibitori della p38 MAPK hanno mostrato una limitata efficacia clinica a causa di problemi di tossicità e resistenza al farmaco.

In medicina e biologia, un "sito di legame" si riferisce a una particolare posizione o area su una molecola (come una proteina, DNA, RNA o piccolo ligando) dove un'altra molecola può attaccarsi o legarsi specificamente e stabilmente. Questo legame è spesso determinato dalla forma tridimensionale e dalle proprietà chimiche della superficie di contatto tra le due molecole. Il sito di legame può mostrare una specificità se riconosce e si lega solo a una particolare molecola o a un insieme limitato di molecole correlate.

Un esempio comune è il sito di legame di un enzima, che è la regione della sua struttura dove il suo substrato (la molecola su cui agisce) si attacca e subisce una reazione chimica catalizzata dall'enzima stesso. Un altro esempio sono i siti di legame dei recettori cellulari, che riconoscono e si legano a specifici messaggeri chimici (come ormoni, neurotrasmettitori o fattori di crescita) per iniziare una cascata di eventi intracellulari che portano alla risposta cellulare.

In genetica e biologia molecolare, il sito di legame può riferirsi a una sequenza specifica di basi azotate nel DNA o RNA a cui si legano proteine (come fattori di trascrizione, ligasi o polimerasi) per regolare l'espressione genica o svolgere altre funzioni cellulari.

In sintesi, i siti di legame sono cruciali per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base di molti processi biologici e sono spesso obiettivi farmacologici importanti nello sviluppo di terapie mirate.

Il citoscheletro è un complesso reticolo dinamico e strutturale all'interno della cellula che svolge un ruolo fondamentale nella mantenimento della forma cellulare, nel movimento intracellulare e nella divisione cellulare. È costituito da tre tipi principali di filamenti proteici: actina, tubulina e intermediate filaments (filamenti intermedi).

1. Filamenti di actina: sono fibre sottili e flessibili composte dalla proteina actina globulare. Sono presenti principalmente nel citoplasma e giocano un ruolo cruciale nella determinazione della forma cellulare, nel movimento delle membrane cellulari e nell'organizzazione del nucleo.
2. Microtubuli: sono formati dalla proteina tubulina e hanno una struttura rigida e cilindrica. Sono i componenti principali dei mitotici e meiosici spindle apparatus, che sono essenziali per la divisione cellulare. Inoltre, svolgono un ruolo nella locomozione cellulare, nel trasporto intracellulare e nell'organizzazione del Golgi e dei centrioli.
3. Filamenti intermedi: sono i filamenti più grandi e resistenti del citoscheletro, composti da diverse proteine fibrose come la cheratina, la vimentina e la desmina. Sono presenti in tutte le cellule e forniscono supporto meccanico, mantenendo l'integrità strutturale della cellula. Inoltre, svolgono un ruolo nella determinazione dell'identità cellulare, nell'adesione cellulare e nel trasporto intracellulare.

Il citoscheletro è altamente dinamico e in grado di subire modifiche strutturali rapide in risposta a stimoli interni ed esterni. Questa proprietà gli conferisce la capacità di regolare una varietà di processi cellulari, tra cui la divisione cellulare, il movimento cellulare e il trasporto intracellulare.

La barriera emato-retinica è una barriera fisica e biochimica situata nella coroide, un sottile strato vascolare della retina dell'occhio. Questa barriera protegge la retina dai potenziali danni causati da sostanze tossiche o patogeni presenti nel sangue. È composta da cellule endoteliali strettamente collegate che rivestono i vasi sanguigni della coroide e dalle cellule pigmentate retinali, che si trovano direttamente al di là dell'endotelio vascolare. Insieme, queste cellule formano una barriera altamente selettiva che regola il passaggio di molecole e cellule dal sangue alla retina.

La barriera emato-retinica è essenziale per mantenere l'ambiente interno della retina stabile, in modo che possa funzionare correttamente nella sua importante funzione di convertire la luce in segnali elettrici inviati al cervello. Alterazioni o danni alla barriera emato-retinica possono contribuire allo sviluppo di diverse condizioni oftalmiche, come la degenerazione maculare legata all'età (AMD) e la retinopatia diabetica.

Le cellule Jurkat sono una linea cellulare umana utilizzata comunemente nella ricerca scientifica. Si tratta di un tipo di cellula T, una particolare sottopopolazione di globuli bianchi che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario.

Le cellule Jurkat sono state isolate per la prima volta da un paziente affetto da leucemia linfoblastica acuta, un tipo di cancro del sangue. Queste cellule sono state trasformate in una linea cellulare immortale, il che significa che possono essere coltivate e riprodotte in laboratorio per un periodo di tempo prolungato.

Le cellule Jurkat sono spesso utilizzate negli esperimenti di laboratorio per studiare la funzione delle cellule T, nonché per indagare i meccanismi alla base della leucemia linfoblastica acuta e di altri tipi di cancro del sangue. Sono anche utilizzate come modello per testare l'efficacia di potenziali farmaci antitumorali.

E' importante notare che, poiché le cellule Jurkat sono state isolate da un paziente con una malattia specifica, i risultati ottenuti utilizzando queste cellule in esperimenti di laboratorio potrebbero non essere completamente rappresentativi della funzione delle cellule T sane o del comportamento di altri tipi di cancro del sangue.

La reologia è la scienza che studia il flusso e la deformazione dei materiali, sia solidi che fluidi, quando sono sottoposti a stress meccanici. In medicina, il termine "reologia" viene spesso utilizzato per descrivere le proprietà viscoelastiche del sangue e di altri fluidi biologici.

La reologia del sangue è un fattore importante nella determinazione della sua capacità di fluire all'interno dei vasi sanguigni. Il sangue non si comporta come un fluido ideale newtoniano, il cui flusso dipende solo dalla forza applicata e dalla viscosità costante. Al contrario, la viscosità del sangue varia in funzione della velocità di flusso, dell'ematocrito (concentrazione dei globuli rossi) e della deformabilità dei globuli rossi.

L'analisi reologica del sangue può essere utilizzata per valutare la salute dei vasi sanguigni, la funzione piastrinica e la presenza di patologie come l'anemia falciforme o la policitemia vera. Inoltre, la comprensione delle proprietà reologiche del sangue è importante nello sviluppo di dispositivi medici come cateteri e stent vascolari.

I vasi retinici si riferiscono ai vasi sanguigni che servono a fornire nutrienti e ossigeno alla retina, la parte sensibile alla luce del nostro occhio. Essi comprendono l'arteria centrale della retina e le sue diramazioni arteriose più piccole, nonché i suoi rami venosi corrispondenti che conducono il sangue refluo al sistema circolatorio centrale. Le alterazioni delle caratteristiche o della morfologia di questi vasi possono essere associate a diverse condizioni patologiche oftalmiche, come la retinopatia diabetica e l'occlusione venosa retinica.

La mia conoscenza è stata aggiornata al 2021, e non sono a conoscenza di una definizione medica comunemente accettata per "Ncam". È possibile che tu abbia fatto un errore di battitura o che ti riferisci a qualcosa di specifico all'interno di un particolare contesto medico. Se mi fornisci più informazioni, sarò felice di aiutarti al meglio delle mie capacità.

Tuttavia, vorrei menzionare che NCAM sta per Neural Cell Adhesion Molecule (o molecola di adesione cellulare neurale), che è un tipo di proteina presente sulla superficie delle cellule nervose e svolge un ruolo importante nella crescita, nello sviluppo e nella riparazione dei tessuti del sistema nervoso. Le NCAM sono implicate in processi quali la migrazione cellulare, la formazione di sinapsi e il riconoscimento cellulare durante lo sviluppo embrionale.

In biochimica e farmacologia, un ligando è una molecola che si lega a un'altra molecola, chiamata target biomolecolare, come un recettore, enzima o canale ionico. I ligandi possono essere naturali o sintetici e possono avere diverse finalità, come attivare, inibire o modulare la funzione della molecola target. Alcuni esempi di ligandi includono neurotrasmettitori, ormoni, farmaci, tossine e vitamine. La loro interazione con le molecole target svolge un ruolo cruciale nella regolazione di diversi processi cellulari e fisiologici. È importante notare che il termine "ligando" si riferisce specificamente all'entità chimica che si lega al bersaglio, mentre il termine "recettore" si riferisce alla proteina o biomolecola che viene legata dal ligando.

HLA-DR sono un tipo di antigeni presenti sulla superficie delle cellule umane, più precisamente sui linfociti T helper e sulle cellule presentanti l'antigene. Sono proteine che svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario, in quanto aiutano a regolare la risposta immunitaria dell'organismo contro agenti estranei come batteri e virus.

Gli antigeni HLA-DR sono parte del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) di classe II, che è un gruppo di proteine presenti sulla superficie delle cellule che aiutano a presentare peptidi (frammenti di proteine) alle cellule T. Quando una cellula viene infettata da un patogeno, il patogeno viene scomposto in frammenti di peptidi all'interno della cellula. Questi peptidi vengono quindi caricati sulla superficie delle cellule insieme agli antigeni HLA-DR, dove possono essere riconosciuti dalle cellule T helper.

L'identificazione degli antigeni HLA-DR è importante in diversi campi della medicina, come la trapiantologia e l'immunologia. Ad esempio, il sistema HLA viene utilizzato per abbinare i donatori di organi ai riceventi al fine di ridurre il rischio di rigetto del trapianto. Inoltre, le variazioni degli antigeni HLA-DR possono essere associate a diversi disturbi autoimmuni e infiammatori.

I bronchi sono strutture anatomiche vitali nel sistema respiratorio. Essi sono delle ramificazioni, o alberature, che si diramano dall'estremità inferiore della trachea e si estendono nei polmoni. I bronchi trasportano l'aria inspirata dai polmoni e sono costituiti da muscolatura liscia e tessuto cartilagineo per mantenere aperti i passaggi durante la respirazione.

I bronchi si dividono in due principali rami bronchiali, noti come bronchi primari o lobari, che servono ciascuno un lobo polmonare distinto. Questi si suddividono ulteriormente in bronchi secondari o segmentali, e quindi in bronchioli più piccoli, fino a raggiungere i sacchi alveolari dove ha luogo lo scambio di gas tra l'aria inspirata e il sangue.

Le malattie che colpiscono i bronchi possono causare problemi respiratori significativi, come la bronchite cronica o l'asma bronchiale.

I tiocarbammati sono una classe di composti organici che contengono il gruppo funzionale tiocarbammato (-S-C(=NH)-), che si forma dalla reazione di isotiocianati con ammoniaca o ammine primarie. Questi composti hanno diverse applicazioni, tra cui come pesticidi, erbicidi e agenti antimicrobici.

In medicina, alcuni tiocarbammati sono utilizzati come farmaci, principalmente per il trattamento dell'asma bronchiale e delle malattie allergiche. Un esempio comune è l'tiocarbamoato sodico (sodio metiltionincloruro), che viene impiegato come mucolitico e fluidificante del catarro nelle affezioni respiratorie croniche, come la bronchite cronica e l'enfisema.

Gli effetti indesiderati dei tiocarbammati possono includere disturbi gastrointestinali, cefalea, vertigini, sonnolenza e reazioni allergiche cutanee. In rari casi, possono verificarsi effetti avversi più gravi, come l'epatotossicità o la neurotossicità.

È importante notare che i tiocarbammati possono interagire con altri farmaci e sostanze, come gli inibitori della monoaminossidasi (I-MAO), aumentando il rischio di effetti avversi. Pertanto, è fondamentale informare il proprio medico o farmacista di tutti i farmaci e integratori alimentari assunti, prima di iniziare una terapia con tiocarbammati.

Le giunzioni intracellulari sono complessi strutturali e funzionali che collegano due o più cellule insieme o connettivano parti diverse della stessa cellula. Essi svolgono un ruolo cruciale nella comunicazione intercellulare, nella regolazione dei gradienti ionici e nella sincronizzazione delle attività elettriche tra le cellule. Ci sono diversi tipi di giunzioni intracellulari, tra cui:

1. Giunzioni comunicanti (GAP junctions): Sono costituite da canali proteici transmembrana chiamati connessoni che collegano i citoplasmi di due cellule adiacenti, permettendo il passaggio diretto di ioni e molecole idrofiliche a basso peso molecolare (fino a circa 1 kDa). Questo tipo di giunzione è importante per la coordinazione delle attività elettriche e biochimiche tra le cellule, come quelle del miocardio e del tessuto nervoso.

2. Giunzioni aderenti (Adherens junctions): Sono formate da complessi proteici che connettono il citoscheletro di due cellule adiacenti, garantendo l'adesione meccanica tra loro. Le giunzioni aderenti sono costituite principalmente da cadherine, catenine e actina. Queste strutture svolgono un ruolo fondamentale nella formazione di barriere cellulari, come quelle presenti nell'epitelio e nell'endotelio.

3. Giunzioni serrate (Tight junctions): Sono giunzioni intracellulari specializzate che si trovano principalmente negli epiteli e negli endoteli, dove formano una barriera impermeabile alla diffusione paracellulare di molecole idrofile. Le giunzioni serrate sono costituite da proteine transmembrana chiamate claudine, occludine e JAM-A, che interagiscono con il citoscheletro attraverso le proteine accessorie come la zonulina e la guanylato ciclasi.

4. Desmosomi: Sono giunzioni intracellulari specializzate che forniscono un'ancoraggio meccanico tra cellule adiacenti, garantendo l'integrità strutturale dei tessuti. I desmosomi sono costituiti da proteine transmembrana chiamate desmogleine e desmocolline, che si legano alle proteine citoplasmatiche desmina e plakoglobina, connettono il citoscheletro intermedio di due cellule adiacenti.

5. Emidesmosomi: Sono giunzioni intracellulari specializzate che forniscono un'ancoraggio meccanico tra le cellule basali e la membrana basale, garantendo l'integrità strutturale dei tessuti epiteliali. Gli emidesmosomi sono costituiti da proteine transmembrana chiamate integrine e collagene di tipo IV, che si legano alle proteine citoplasmatiche come la plectina e la bullous pemphigoid antigen 180 (BPAG180).

In sintesi, le giunzioni intercellulari sono strutture altamente specializzate che permettono la comunicazione e l'interazione tra cellule adiacenti. Esse sono essenziali per mantenere l'integrità strutturale e funzionale dei tessuti, nonché per regolare il passaggio di molecole e segnali tra le cellule. Le diverse tipologie di giunzioni intercellulari, come ad esempio le giunzioni strette, le aderenti e le comunicanti, svolgono funzioni specifiche e contribuiscono alla formazione di barriere fisiche e chimiche che proteggono l'organismo dalle infezioni e dai danni tissutali.

Gli "Topi Inbred Balb C" sono una particolare linea genetica di topi da laboratorio utilizzati comunemente in ricerca scientifica. Sono noti anche come "topi BALB/c" o semplicemente "Balb C". Questi topi sono allevati in modo inbred, il che significa che provengono da una linea geneticamente omogenea e strettamente correlata, con la stessa sequenza di DNA ereditata da ogni generazione.

I Topi Inbred Balb C sono particolarmente noti per avere un sistema immunitario ben caratterizzato, il che li rende utili in studi sull'immunologia e sulla risposta del sistema immunitario alle malattie e ai trattamenti. Ad esempio, i Balb C sono spesso usati negli esperimenti di vaccinazione perché hanno una forte risposta umorale (produzione di anticorpi) alla maggior parte dei vaccini.

Tuttavia, è importante notare che ogni linea genetica di topo ha i suoi vantaggi e svantaggi in termini di utilità per la ricerca scientifica. Pertanto, i ricercatori devono scegliere con cura il tipo di topo più appropriato per il loro particolare studio o esperimento.

Il fattore di von Willebrand (VWF) è un importante componente del sistema di coagulazione del sangue umano. È una glicoproteina multimero grande che media l'adesione piastrinica alle lesioni vascolari e funge da carrier per il fattore VIII, proteggendolo dalla degradazione e facilitando la sua interazione con il fattore IXa sulla superficie delle cellule endoteliali.

Il VWF viene sintetizzato nel endotelio vascolare e nelle megacariociti e viene immagazzinato nelle granuli alfa delle piastrine. Quando si verifica un danno vascolare, il VWF viene rilasciato e subisce una conformazione cambiamento che gli permette di legarsi al collagene della matrice extracellulare e alle piastrine, innescando la cascata di coagulazione.

Le mutazioni nel gene VWF o l'aumento dell'attività del fattore cleavage proteolytico ADAMTS13 possono portare a disturbi della coagulazione come il disturbo von Willebrand, una condizione caratterizzata da sanguinamento anomalo.

Una chemochina è una piccola proteina che svolge un ruolo cruciale nella regolazione del sistema immunitario e dell'infiammazione nel corpo. Agisce come un segnale chimico che attrae cellule specifiche, come globuli bianchi, verso siti particolari all'interno del corpo. Le chemochine si legano a recettori specifici sulle cellule bersaglio e guidano il loro movimento e l'attivazione. Sono coinvolte in una varietà di processi fisiologici, tra cui la risposta immunitaria, l'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e la mobilità cellulare. Inoltre, le chemochine possono anche svolgere un ruolo nella malattia, compreso il cancro e le malattie infiammatorie croniche.

L'attivazione dei neutrofili è un processo cellulare che si verifica quando i neutrofili, un tipo di globuli bianchi, vengono attivati in risposta a una infezione o infiammazione nel corpo. I neutrofili sono una parte importante del sistema immunitario e svolgono un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro i microrganismi dannosi.

Quando i neutrofili vengono attivati, subiscono una serie di cambiamenti che permettono loro di svolgere meglio le loro funzioni. Questi cambiamenti includono l'espansione delle membrane cellulari, il rilascio di enzimi e radicali liberi dell'ossigeno, e la formazione di reti extracellulari chiamate "netti" (neutrophil extracellular traps).

L'attivazione dei neutrofili può essere indotta da una varietà di fattori, tra cui citochine infiammatorie, prodotti batterici e fungini, e cambiamenti nella temperatura o pH. Una volta attivati, i neutrofili possono migrare verso il sito di infezione o infiammazione, dove possono aiutare a eliminare i patogeni dannosi attraverso la fagocitosi e l'ossidazione.

Tuttavia, un'attivazione eccessiva o prolungata dei neutrofili può anche causare danni collaterali alle cellule e ai tessuti sani circostanti, contribuendo allo sviluppo di malattie infiammatorie croniche. Pertanto, il processo di attivazione dei neutrofili deve essere strettamente regolato per garantire un'efficace risposta immunitaria senza causare danni indesiderati.

Le molecole di adesione cellulare neuronale (NCAM, Neural Cell Adhesion Molecules) sono una famiglia di glicoproteine transmembrana che giocano un ruolo cruciale nei processi di riconoscimento, interazione e adesione tra le cellule nervose. Queste molecole sono espressamente presenti sulla superficie delle membrane plasmatiche dei neuroni e delle glia del sistema nervoso centrale e periferico.

Le NCAM partecipano a diversi eventi cellulari fondamentali durante lo sviluppo e la plasticità cerebrale, tra cui:

1. Migrazione neuronale: le NCAM guidano la migrazione di specifiche popolazioni di neuroni durante lo sviluppo embrionale del sistema nervoso.
2. Formazione sinaptica: le NCAM sono implicate nella formazione, maturazione e stabilizzazione delle sinapsi tra i neuroni.
3. Plasticità sinaptica: contribuiscono alla plasticità sinaptica, che è la capacità dei circuiti neurali di modificare la loro forza di connessione in risposta a stimoli ambientali o esperienze.
4. Crescita assonale e direzionamento: le NCAM influenzano la crescita e il direzionamento degli assoni durante lo sviluppo nervoso, guidando l'estensione dei processi neuritici verso i loro obiettivi appropriati.
5. Riparazione e rigenerazione nervosa: le NCAM possono promuovere la riparazione e la rigenerazione delle lesioni del sistema nervoso, facilitando la ricrescita degli assoni e la riconnessione sinaptica.

Le NCAM sono soggette a diversi meccanismi di regolazione post-traduzionali, come la glicosilazione, la fosforilazione e la scissione proteolitica, che ne modulano l'affinità di legame, la distribuzione e la funzione. Inoltre, le interazioni con altri partner molecolari, come i recettori integrali di membrana e le proteine citoscheletriche, contribuiscono alla complessità della loro funzione e regolazione.

L'attivazione linfocitaria è un processo che si verifica quando i linfociti (un tipo di globuli bianchi che giocano un ruolo chiave nel sistema immunitario) vengono attivati in risposta a una sostanza estranea o antigene. Questo processo comporta la divisione cellulare e la differenziazione dei linfociti, portando alla produzione di un gran numero di cellule effettrici che possono identificare e distruggere le cellule infette o cancerose.

L'attivazione linfocitaria può essere innescata da una varietà di fattori, tra cui la presentazione dell'antigene da parte delle cellule presentanti l'antigene (APC), come i macrofagi e le cellule dendritiche. Quando un APC presenta un antigene a un linfocita, questo può portare alla produzione di citochine che promuovono la proliferazione e l'attivazione dei linfociti.

L'attivazione linfocitaria è un processo cruciale per una risposta immunitaria efficace contro le infezioni e il cancro. Tuttavia, un'attivazione eccessiva o prolungata dei linfociti può anche portare a malattie autoimmuni e infiammazione cronica.

Mi dispiace, ma non sono riuscito a trovare un termine medico chiamato "Monochine". È possibile che ci sia un errore nella grafia o potrebbe trattarsi di un termine specifico per una particolare organizzazione, prodotto o concetto all'interno di un contesto medico ristretto. Le informazioni che ho a disposizione non mi permettono di fornire una definizione medica per "Monochine". Ci scusiamo per l'inconveniente.

I cheratinociti sono le cellule più abbondanti nella pelle umana. Essi si trovano nell'epidermide, la parte esterna della pelle, e sono responsabili per la formazione di una barriera protettiva che impedisce la perdita di acqua e protegge il corpo da sostanze dannose, infezioni e radiazioni.

I cheratinociti producono cheratina, una proteina resistente che conferisce alla pelle forza e flessibilità. Questi cheratinociti si accumulano man mano che migrano verso la superficie della pelle, dove si fondono insieme per formare una barriera cornea cheratinizzata.

Le anomalie nella differenziazione o nella proliferazione dei cheratinociti possono portare a varie condizioni cutanee, come ad esempio la psoriasi, l'eczema e il cancro della pelle.

I leucociti mononucleati (LMC o WBC, White Blood Cells nel contesto anglosassone) sono un tipo di globuli bianchi che presentano un unico nucleo nel loro citoplasma. Questa categoria include diversi tipi di cellule del sistema immunitario, come linfociti, monociti e cellule dendritiche. I leucociti mononucleati svolgono un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro agenti patogeni esterni, infiammazioni e malattie. Sono prodotte nel midollo osseo e circolano nel sangue periferico, dove possono essere trovate in concentrazioni variabili a seconda di fattori quali età, stato di salute e altri fattori individuali. Un'analisi del numero e del tipo di leucociti mononucleati può fornire informazioni importanti per la diagnosi e il monitoraggio di diverse condizioni mediche.

Gli oligodeossiribonucleotidi antisenso (AS-ODNs) sono brevi sequenze sintetiche di DNA che vengono progettate per essere complementari a specifiche sequenze di RNA messaggero (mRNA) target. Una volta che l'AS-ODN si lega al suo mRNA bersaglio, forma un complesso chiamato duplex RNA-DNA che impedisce la traduzione del mRNA in proteine. Questo processo è noto come "interferenza dell'RNA" e può essere utilizzato per ridurre l'espressione genica di specifici geni target.

Gli AS-ODNs sono stati ampiamente studiati come potenziali agenti terapeutici per il trattamento di una varietà di malattie, tra cui tumori, virus e disturbi genetici. Tuttavia, l'uso clinico degli AS-ODNs è ancora in fase di sviluppo a causa di alcune sfide tecniche, come la stabilità dei farmaci e la difficoltà di consegna alle cellule bersaglio.

È importante notare che gli AS-ODNs possono anche avere effetti off-target, il che significa che possono legarsi e inibire l'espressione genica di mRNA non intenzionali. Pertanto, è fondamentale progettare e utilizzare AS-ODNs con grande attenzione per garantire la specificità e l'efficacia del trattamento.

Le proteine di fusione ricombinanti sono costrutti proteici creati mediante tecniche di ingegneria genetica che combinano sequenze aminoacidiche da due o più proteine diverse. Queste sequenze vengono unite in un singolo gene, che viene quindi espresso all'interno di un sistema di espressione appropriato, come ad esempio batteri, lieviti o cellule di mammifero.

La creazione di proteine di fusione ricombinanti può servire a diversi scopi, come ad esempio:

1. Studiare la struttura e la funzione di proteine complesse che normalmente interagiscono tra loro;
2. Stabilizzare proteine instabili o difficili da produrre in forma pura;
3. Aggiungere etichette fluorescenti o epitopi per la purificazione o il rilevamento delle proteine;
4. Sviluppare farmaci terapeutici, come ad esempio enzimi ricombinanti utilizzati nel trattamento di malattie genetiche rare.

Tuttavia, è importante notare che la creazione di proteine di fusione ricombinanti può anche influenzare le proprietà delle proteine originali, come la solubilità, la stabilità e l'attività enzimatica, pertanto è necessario valutarne attentamente le conseguenze prima dell'utilizzo a scopo di ricerca o terapeutico.

CD80, noto anche come B7-1, è una proteina di superficie cellulare che si trova principalmente sulle cellule presentanti l'antigene (APC), come i macrofagi e le cellule dendritiche. I CD80 interagiscono con il recettore CD28 sulla superficie delle cellule T attivate, fornendo un segnale di costimolazione necessario per l'attivazione delle cellule T e la risposta immunitaria adattativa.

L'interazione CD80-CD28 è importante per la differenziazione e l'espansione dei linfociti T helper 1 (Th1) e linfociti T citotossici (CTL), che svolgono un ruolo cruciale nella risposta immunitaria contro le infezioni e il cancro. D'altra parte, la proteina B7-H1 (CD274), che ha una struttura simile a CD80, fornisce un segnale di soppressione quando si lega al recettore PD-1 sulle cellule T attivate, contribuendo alla regolazione negativa della risposta immunitaria.

In sintesi, i CD80 sono molecole importanti che partecipano all'attivazione e alla regolazione delle risposte immunitarie adattative, in particolare quelle mediate dalle cellule T.

Le apolipoproteine E (ApoE) sono una classe di proteine ​​presenti nel sangue umano che svolgono un ruolo cruciale nel metabolismo dei lipidi. Sono principalmente prodotti dal fegato e dalle cellule del cervello.

L'apolipoproteina E è una componente importante delle lipoproteine a bassa densità (LDL), noti anche come "colesterolo cattivo", e delle lipoproteine ad alta densità (HDL), note come "colesterolo buono". ApoE si lega ai lipidi per formare le particelle di lipoproteine, che trasportano i lipidi attraverso il flusso sanguigno.

La proteina ApoE è anche importante per il sistema nervoso centrale, dove svolge un ruolo nella riparazione e nel mantenimento delle cellule nervose. È anche coinvolto nella clearance del beta-amiloide, una proteina che si accumula nei cervelli delle persone con malattia di Alzheimer.

Esistono tre principali varianti genetiche dell'apolipoproteina E, denominate ApoE2, ApoE3 e ApoE4. La variante ApoE4 è un fattore di rischio genetico noto per lo sviluppo della malattia di Alzheimer. Le persone che ereditano una copia di questo gene hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto a quelle che non lo ereditano.

In sintesi, le apolipoproteine E sono proteine ​​importanti per il metabolismo dei lipidi e la salute del sistema nervoso centrale. Le loro varianti genetiche possono influenzare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e neurologiche.

I recettori dei virus sono proteine presenti sulla superficie delle cellule ospiti che i virus utilizzano come punti di ancoraggio per entrare e infettare la cellula. I virus si legano specificamente a questi recettori utilizzando le proprie proteine di superficie, noti come proteine virali. Questa interazione specifica tra il recettore della cellula ospite e la proteina virale consente al virus di entrare nella cellula e di sfruttarne le risorse per replicarsi.

I diversi tipi di virus utilizzano recettori diversi, e la specificità del recettore può determinare l'ospite suscettibile al virus e il tropismo tissutale del virus all'interno dell'ospite. Ad esempio, il virus dell'influenza si lega ai recettori di acido sialico presenti sulle cellule epiteliali respiratorie, mentre il virus dell'HIV si lega al recettore CD4 e ai co-recettori CCR5 o CXCR4 presenti su alcune cellule del sistema immunitario.

La comprensione dei meccanismi di interazione tra i virus e i loro recettori è importante per lo sviluppo di strategie terapeutiche ed interventi preventivi contro le infezioni virali, come ad esempio l'uso di anticorpi neutralizzanti o di farmaci che bloccano la interazione tra il virus e il suo recettore.

L'epitelio è un tipo di tessuto fondamentale che copre le superfici esterne e interne del corpo, fornendo barriera fisica e protezione contro danni meccanici, infezioni e perdita di fluidi. Si trova anche negli organi sensoriali come la retina e il sistema gustativo. L'epitelio è formato da cellule strettamente legate tra loro che poggiano su una base di tessuto connettivo nota come membrana basale.

Esistono diversi tipi di epitelio, classificati in base alla forma e al numero delle cellule che li compongono:

1. Epitelio squamoso o pavimentoso: formato da cellule piatte disposte in uno strato unico o stratificato. È presente nelle cavità interne del corpo, come l'interno dei vasi sanguigni e delle vie respiratorie.
2. Epitelio cubico: composto da cellule cubiche o cilindriche disposte in uno strato unico. Si trova principalmente nelle ghiandole esocrine e nei tubuli renali.
3. Epitelio colonnare: formato da cellule allungate a forma di colonna, disposte in uno o più strati. È presente nell'epitelio respiratorio e intestinale.
4. Epitelio pseudostratificato: sembra stratificato ma è composto da un singolo strato di cellule con diversi livelli di altezza. Si trova nelle vie respiratorie superiori, nell'uretra e nella vagina.
5. Epitelio transizionale: cambia forma durante il processo di distensione o contrazione. È presente nell'urotelio, che riveste la vescica urinaria e gli ureteri.

L'epitelio svolge diverse funzioni importanti, tra cui la protezione, l'assorbimento, la secrezione, la filtrazione e la percezione sensoriale.

La divisione cellulare è un processo fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la riparazione dei tessuti in tutti gli organismi viventi. È il meccanismo attraverso cui una cellula madre si divide in due cellule figlie geneticamente identiche. Ci sono principalmente due tipi di divisione cellulare: mitosi e meiosi.

1. Mitosi: Questo tipo di divisione cellulare produce due cellule figlie geneticamente identiche alla cellula madre. E' il processo che si verifica durante la crescita e lo sviluppo normale, nonché nella riparazione dei tessuti danneggiati. Durante la mitosi, il materiale genetico della cellula (DNA) viene replicato ed equalmente distribuito alle due cellule figlie.

In genetica molecolare, un primer dell'DNA è una breve sequenza di DNA monocatenario che serve come punto di inizio per la reazione di sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi. I primers sono essenziali nella reazione a catena della polimerasi (PCR), nella sequenziamento del DNA e in altre tecniche di biologia molecolare.

I primers dell'DNA sono generalmente sintetizzati in laboratorio e sono selezionati per essere complementari ad una specifica sequenza di DNA bersaglio. Quando il primer si lega alla sua sequenza target, forma una struttura a doppia elica che può essere estesa dall'enzima polimerasi durante la sintesi dell'DNA.

La lunghezza dei primers dell'DNA è generalmente compresa tra 15 e 30 nucleotidi, sebbene possa variare a seconda del protocollo sperimentale specifico. I primers devono essere sufficientemente lunghi da garantire una specificità di legame elevata alla sequenza target, ma non così lunghi da renderli suscettibili alla formazione di strutture secondarie che possono interferire con la reazione di sintesi dell'DNA.

In sintesi, i primers dell'DNA sono brevi sequenze di DNA monocatenario utilizzate come punto di inizio per la sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi, e sono essenziali in diverse tecniche di biologia molecolare.

Le proteine della membrana sono un tipo speciale di proteine che si trovano nella membrana cellulare e nelle membrane organellari all'interno delle cellule. Sono incaricate di svolgere una vasta gamma di funzioni cruciali per la vita e l'attività della cellula, tra cui il trasporto di molecole, il riconoscimento e il legame con altre cellule o sostanze estranee, la segnalazione cellulare e la comunicazione, nonché la struttura e la stabilità delle membrane.

Esistono diversi tipi di proteine della membrana, tra cui:

1. Proteine integrali di membrana: ancorate permanentemente alla membrana, possono attraversarla completamente o parzialmente.
2. Proteine periferiche di membrana: associate in modo non covalente alle superfici interne o esterne della membrana, ma possono essere facilmente separate dalle stesse.
3. Proteine transmembrana: sporgono da entrambe le facce della membrana e svolgono funzioni di canale o pompa per il trasporto di molecole attraverso la membrana.
4. Proteine di ancoraggio: mantengono unite le proteine della membrana a filamenti del citoscheletro, fornendo stabilità e supporto strutturale.
5. Proteine di adesione: mediano l'adesione cellulare e la comunicazione tra cellule o tra cellule e matrice extracellulare.

Le proteine della membrana sono bersagli importanti per i farmaci, poiché spesso svolgono un ruolo chiave nei processi patologici come il cancro, le infezioni e le malattie neurodegenerative.

La conta dei leucociti, nota anche come analisi del sangue completo (CBC) che include il conteggio dei globuli bianchi, è un esame di laboratorio comunemente utilizzato per valutare lo stato di salute generale del sistema ematopoietico e per identificare varie condizioni mediche.

I leucociti, o globuli bianchi, sono cellule sanguigne importanti che giocano un ruolo cruciale nel sistema immunitario, aiutando a combattere le infezioni e l'infiammazione. Un conteggio dei leucociti misura il numero totale di globuli bianchi presenti in un campione di sangue.

Un conteggio normale di globuli bianchi varia a seconda dell'età, del sesso e di altri fattori, ma in genere si aggira tra 4.500 e 11.000 cellule per microlitro di sangue in un adulto sano. Un conteggio dei leucociti inferiore o superiore a questo intervallo può indicare la presenza di varie condizioni mediche, come infezioni, infiammazione, anemia, malattie del midollo osseo, disturbi immunitari e alcuni tipi di cancro.

Pertanto, un'analisi della conta dei leucociti fornisce informazioni vitali che possono aiutare i medici a diagnosticare, monitorare e gestire una vasta gamma di condizioni di salute.

La struttura terziaria di una proteina si riferisce all'organizzazione spaziale tridimensionale delle sue catene polipeptidiche, che sono formate dalla piegatura e dall'avvolgimento delle strutture secondarie (α eliche e β foglietti) della proteina. Questa struttura è responsabile della funzione biologica della proteina e viene stabilita dalle interazioni non covalenti tra i diversi residui aminoacidici, come ponti salini, ponti idrogeno e interazioni idrofobiche. La struttura terziaria può essere mantenuta da legami disolfuro covalenti che si formano tra i residui di cisteina nella catena polipeptidica.

La conformazione della struttura terziaria è influenzata da fattori ambientali come il pH, la temperatura e la concentrazione di ioni, ed è soggetta a modifiche dinamiche durante le interazioni con altre molecole. La determinazione della struttura terziaria delle proteine è un'area attiva di ricerca nella biologia strutturale e svolge un ruolo cruciale nella comprensione del funzionamento dei sistemi biologici a livello molecolare.

Le proteine del citoscheletro sono una classe speciale di proteine strutturali che giocano un ruolo fondamentale nel mantenere la forma e l'integrità delle cellule. Esse costituiscono il citoscheletro, una rete dinamica e complessa di filamenti all'interno della cellula, che fornisce supporto meccanico, permette il movimento intracellulare e media l'interazione tra la cellula e il suo ambiente esterno.

Il citoscheletro è composto da tre tipi principali di filamenti proteici: microfilamenti, microtubuli e filamenti intermedi. I microfilamenti sono formati principalmente dalla proteina actina e sono responsabili della motilità cellulare, del mantenimento della forma cellulare e del trasporto intracellulare di vescicole e organelli. I microtubuli, costituiti dalla proteina tubulina, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della forma e della polarità cellulare, nonché nel trasporto intracellulare di molecole e organelli attraverso il citosol. I filamenti intermedi sono formati da diverse classi di proteine fibrose, come la cheratina, la vimentina e la desmina, e forniscono supporto meccanico alla cellula, mantenendo la sua forma e integrità strutturale.

Le proteine del citoscheletro sono anche coinvolte nella divisione cellulare, nell'adesione cellulare, nel movimento cellulare e nella segnalazione cellulare. Esse possono subire modifiche post-traduzionali, come la fosforilazione o la degradazione proteasica, che ne alterano le proprietà strutturali e funzionali, permettendo alla cellula di adattarsi a diversi stimoli ambientali e meccanici.

In sintesi, le proteine del citoscheletro sono un insieme eterogeneo di molecole proteiche che forniscono supporto strutturale e funzionale alla cellula, permettendole di mantenere la sua forma, polarità e integrità, nonché di rispondere a stimoli interni ed esterni.

Una linea cellulare tumorale è un tipo di linea cellulare che viene coltivata in laboratorio derivando dalle cellule di un tumore. Queste linee cellulari sono ampiamente utilizzate nella ricerca scientifica e medica per studiare il comportamento delle cellule cancerose, testare l'efficacia dei farmaci antitumorali e comprendere meglio i meccanismi molecolari che stanno alla base dello sviluppo e della progressione del cancro.

Le linee cellulari tumorali possono essere derivate da una varietà di fonti, come ad esempio biopsie o resezioni chirurgiche di tumori solidi, oppure attraverso l'isolamento di cellule tumorali presenti nel sangue o in altri fluidi corporei. Una volta isolate, le cellule vengono mantenute in coltura e riprodotte per creare una popolazione omogenea di cellule cancerose che possono essere utilizzate a scopo di ricerca.

È importante sottolineare che le linee cellulari tumorali non sono identiche alle cellule tumorali originali presenti nel corpo umano, poiché durante il processo di coltivazione in laboratorio possono subire modificazioni genetiche e fenotipiche che ne alterano le caratteristiche. Pertanto, i risultati ottenuti utilizzando queste linee cellulari devono essere interpretati con cautela e validati attraverso ulteriori studi su modelli animali o su campioni umani.

La malaria cerebrale è una complicazione grave e potenzialmente letale della malaria, una malattia causata da parassiti del genere Plasmodium che vengono trasmessi all'uomo dalle zanzare infette. Nella maggior parte dei casi, la malaria è causata dal plasmodio Plasmodium falciparum.

La malaria cerebrale si verifica quando i parassiti della malaria invadono e danneggiano i vasi sanguigni del cervello. Questo può portare a diversi segni e sintomi, come convulsioni, coma, edema cerebrale (gonfiore del cervello), disturbi della coscienza e morte.

La malaria cerebrale è una emergenza medica che richiede un trattamento immediato e aggressivo. Il trattamento standard prevede l'uso di farmaci antimalarici ad azione rapida, come artesunato o chinina, associati a terapie di supporto per gestire le complicanze associate, come la disidratazione, l'ipossia (bassa concentrazione di ossigeno nel sangue) e il controllo delle convulsioni.

La prevenzione della malaria cerebrale si basa sulla prevenzione della malaria stessa, attraverso misure come l'uso di reti antizanzare trattate con insetticidi, la profilassi farmacologica per i viaggiatori che visitano aree endemiche e il controllo delle zanzare. Inoltre, è importante garantire un accesso tempestivo alle cure mediche per le persone affette da malaria, in particolare quelle con sintomi gravi o complicati.

L'acetato di tetradecanoilforbolo, noto anche come TPA (12-O-tetradecanoylphorbol-13-acetato), è un composto chimico derivato dall'ingrediente attivo del succo delle bacche della pianta di *Croton tiglium*. Viene utilizzato in medicina e ricerca come un agonista dei recettori degli acidi grassi legati alle proteine G (PPAR) e come un tumor promoter chimico.

Come tumor promoter, l'acetato di tetradecanoilforbolo stimola la crescita delle cellule tumorali e aumenta la probabilità che le cellule precancerose si trasformino in cellule cancerose. Questo effetto è mediato dalla sua capacità di attivare diverse vie di segnalazione cellulare, compresa l'attivazione dell'enzima chinasi proteica C (PKC).

In ricerca, l'acetato di tetradecanoilforbolo viene spesso utilizzato come strumento per indurre la differenziazione cellulare e lo studio dei meccanismi molecolari che controllano la crescita e la differenziazione cellulare. Tuttavia, a causa del suo potente effetto tumor-promoting, l'uso di questo composto deve essere eseguito con cautela e sotto strette linee guida di sicurezza.

Mi spiace, sembra che ci sia stato un malinteso. La parola "conigli" non ha una definizione medica specifica poiché si riferisce generalmente a un animale da fattoria o domestico della famiglia Leporidae. Tuttavia, i conigli possono essere utilizzati in alcuni contesti medici o di ricerca come animali da laboratorio per studiare varie condizioni o per testare la sicurezza e l'efficacia dei farmaci. In questo contesto, il termine "conigli" si riferirebbe all'animale utilizzato nello studio e non a una condizione medica specifica.

La permeabilità capillare è un termine medico che descrive la capacità dei capillari sanguigni di permettere il passaggio di fluidi, sostanze nutritive e cellule del sangue al tessuto circostante. I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli e sottili che collegano le arterie alle vene e consentono lo scambio di ossigeno, anidride carbonica e altre sostanze tra il sangue e i tessuti corporei.

La permeabilità capillare è regolata dalla presenza di giunzioni strette (tight junctions) tra le cellule endoteliali che costituiscono la parete dei capillari. Queste giunzioni strete formano una barriera selettiva che consente il passaggio di alcune sostanze, come l'acqua e piccole molecole, mentre limita il passaggio di altre sostanze più grandi, come le proteine plasmatiche.

Tuttavia, in alcuni casi, la permeabilità capillare può aumentare a causa dell'infiammazione o di altri fattori patologici, come l'ipertensione arteriosa o il diabete. Quando questo accade, i capillari possono diventare più permeabili, permettendo il passaggio di proteine e altre sostanze che normalmente non sarebbero in grado di attraversare la barriera capillare. Ciò può portare a edema (gonfiore) dei tessuti circostanti e ad altri problemi di salute.

In sintesi, la permeabilità capillare è un importante fattore che regola lo scambio di sostanze tra il sangue e i tessuti corporei ed è influenzata da diversi fattori patologici che possono alterarne la normale funzione.

Gli antigeni del differenziamento dei mielomonociti (MDA) sono un gruppo di marcatori proteici presenti sulla superficie delle cellule ematopoietiche, in particolare sui mielomonociti, che sono precursori delle cellule della linea mieloide come neutrofili, eosinofili, basofili e monociti.

Gli MDA sono spesso utilizzati in ambito clinico e di ricerca per identificare e caratterizzare le cellule mieloidi immaturi o differenziate. Alcuni esempi di antigeni del differenziamento dei mielomonociti includono CD13, CD14, CD15, CD16, CD33, CD64 e CD117.

CD13 e CD33 sono marcatori precoci dei precursori mieloidi, mentre CD14, CD15, CD16 e CD64 sono espressi su cellule più differenziate come monociti e neutrofili. CD117 è un marker di cellule staminali ematopoietiche primitive che possono differenziarsi in cellule mieloidi o linfoidi.

L'espressione di questi antigeni può essere utilizzata per monitorare la progressione della malattia, valutare la risposta al trattamento e identificare eventuali recidive nei pazienti con tumori ematologici come leucemie mieloidi acute o sindromi mielodisplastiche.

Le chemochine CXC sono un sottogruppo di chemochine, che sono proteine solubili che giocano un ruolo cruciale nella regolazione dell'infiammazione e dell'immunità. Le chemochine attirano specifici tipi di cellule del sistema immunitario verso i siti di infiammazione o infezione attraverso l'interazione con i loro recettori chimici corrispondenti sulle cellule bersaglio.

Le chemochine CXC sono caratterizzate dalla presenza di quattro residui di aminoacidi conservati, due cisteine separate da altri due aminoacidi a suffissi X (da qui il nome CXC). Queste chemochine possono essere ulteriormente suddivise in due sottogruppi in base alla presenza o assenza di una regione N-terminale ELR (glutammato-leucina-arginina) prima della prima cisteina.

Le chemochine CXC con la regione ELR sono potenti attrattori per i neutrofili e svolgono un ruolo importante nella risposta infiammatoria acuta. Al contrario, le chemochine CXC senza la regione ELR attirano principalmente linfociti e altre cellule immunitarie e sono coinvolte nella risposta immune adattativa.

Le chemochine CXC svolgono un ruolo cruciale in una varietà di processi fisiologici e patologici, tra cui lo sviluppo embrionale, l'angiogenesi, la riparazione dei tessuti, il cancro e le malattie infiammatorie croniche. Pertanto, i farmaci che mirano alle chemochine CXC o ai loro recettori stanno emergendo come potenziali terapie per una serie di condizioni mediche.

In medicina e biologia, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi rispetto alle proteine complete. Essi si formano quando le proteine vengono degradate in parti più piccole durante processi fisiologici come la digestione o patologici come la degenerazione delle proteine associate a malattie neurodegenerative. I frammenti peptidici possono anche essere sintetizzati in laboratorio per scopi di ricerca, come l'identificazione di epitodi antigenici o la progettazione di farmaci.

I frammenti peptidici possono variare in lunghezza da due a circa cinquanta aminoacidi e possono derivare da qualsiasi proteina dell'organismo. Alcuni frammenti peptidici hanno attività biologica intrinseca, come i peptidi oppioidi che si legano ai recettori degli oppioidi nel cervello e provocano effetti analgesici.

In diagnostica, i frammenti peptidici possono essere utilizzati come marcatori per malattie specifiche. Ad esempio, il dosaggio dell'amiloide-β 1-42 nel liquido cerebrospinale è un biomarcatore comunemente utilizzato per la diagnosi di malattia di Alzheimer.

In sintesi, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi derivanti dalla degradazione o sintesi di proteine, che possono avere attività biologica e utilizzati come marcatori di malattie.

La trascrizione genetica è un processo fondamentale della biologia molecolare che coinvolge la produzione di una molecola di RNA (acido ribonucleico) a partire da un filamento stampo di DNA (acido desossiribonucleico). Questo processo è catalizzato dall'enzima RNA polimerasi e si verifica all'interno del nucleo delle cellule eucariotiche e nel citoplasma delle procarioti.

Nel dettaglio, la trascrizione genetica prevede l'apertura della doppia elica di DNA nella regione in cui è presente il gene da trascrivere, permettendo all'RNA polimerasi di legarsi al filamento stampo e di sintetizzare un filamento complementare di RNA utilizzando i nucleotidi contenuti nel nucleo cellulare. Il filamento di RNA prodotto è una copia complementare del filamento stampo di DNA, con le timine (T) dell'RNA che si accoppiano con le adenine (A) del DNA, e le citosine (C) dell'RNA che si accoppiano con le guanine (G) del DNA.

Esistono diversi tipi di RNA che possono essere sintetizzati attraverso il processo di trascrizione genetica, tra cui l'mRNA (RNA messaggero), il rRNA (RNA ribosomiale) e il tRNA (RNA transfer). L'mRNA è responsabile del trasporto dell'informazione genetica dal nucleo al citoplasma, dove verrà utilizzato per la sintesi delle proteine attraverso il processo di traduzione. Il rRNA e il tRNA, invece, sono componenti essenziali dei ribosomi e partecipano alla sintesi proteica.

La trascrizione genetica è un processo altamente regolato che può essere influenzato da diversi fattori, come i fattori di trascrizione, le modificazioni chimiche del DNA e l'organizzazione della cromatina. La sua corretta regolazione è essenziale per il corretto funzionamento delle cellule e per la loro sopravvivenza.

L'ossido di azoto, chimicamente noto come NO, è un gas incolore e non infiammabile con un lieve odore pungente. Mediamente, l'ossido di azoto si riferisce a una specie chimica che contiene azoto e ossigeno legati insieme.

In ambito medico, l'ossido di azoto viene utilizzato come farmaco vasodilatatore e inalatorio per la sua breve emivita e rapida clearance dai polmoni. Agisce come un potente relassante dei muscoli lisci vascolari e bronchiali, portando alla dilatazione delle arterie e delle vie aeree. Viene comunemente utilizzato in anestesia per indurre e mantenere l'analgesia e l'amnesia durante procedure chirurgiche, migliorare le condizioni di ipossia e ridurre la resistenza vascolare polmonare.

Tuttavia, l'uso dell'ossido di azoto deve essere attentamente monitorato a causa del suo potenziale effetto di depressione respiratoria e della possibilità di tossicità neurologica con l'esposizione prolungata o ripetuta.

La membrana sinoviale è una membrana altamente vascolarizzata e riccamente innervata che riveste la cavità articolare, i tendini e i legamenti in alcune articolazioni. Produce la fluidosinoviale (noto anche come "liquido sinoviale"), che serve a ridurre l'attrito durante il movimento delle articolazioni fornendo una superficie liscia per l'articolazione e ammortizzando l'impatto tra le ossa. La membrana sinoviale ha anche un ruolo importante nel processo di riparazione dei tessuti, poiché contiene cellule staminali mesenchimali che possono differenziarsi in diversi tipi di cellule, come condrociti e osteoblasti. L'infiammazione della membrana sinoviale (sinovite) può portare a diverse patologie articolari, tra cui l'artrite reumatoide.

In breve, la membrana sinoviale è una membrana vitale che mantiene la salute e il corretto funzionamento delle articolazioni, producendo liquido sinoviale e partecipando al processo di riparazione dei tessuti.

L'attivazione enzimatica si riferisce al processo di innesco o avvio dell'attività catalitica di un enzima. Gli enzimi sono proteine che accelerano reazioni chimiche specifiche all'interno di un organismo vivente. La maggior parte degli enzimi è prodotta in una forma inattiva, chiamata zymogeni o proenzimi. Questi devono essere attivati prima di poter svolgere la loro funzione catalitica.

L'attivazione enzimatica può verificarsi attraverso diversi meccanismi, a seconda del tipo di enzima. Uno dei meccanismi più comuni è la proteolisi, che implica la scissione della catena polipeptidica dell'enzima da parte di una peptidasi (un enzima che taglia le proteine in peptidi o amminoacidi). Questo processo divide lo zymogeno in due parti: una piccola porzione, chiamata frammento regolatorio, e una grande porzione, chiamata catena catalitica. La separazione di queste due parti consente all'enzima di assumere una conformazione tridimensionale attiva che può legare il substrato e catalizzare la reazione.

Un altro meccanismo di attivazione enzimatica è la rimozione di gruppi chimici inibitori, come i gruppi fosfati. Questo processo viene spesso catalizzato da altre proteine chiamate chinasi o fosfatasi. Una volta che il gruppo inibitorio è stato rimosso, l'enzima può assumere una conformazione attiva e svolgere la sua funzione catalitica.

Infine, alcuni enzimi possono essere attivati da cambiamenti ambientali, come variazioni di pH o temperatura. Questi enzimi contengono residui amminoacidici sensibili al pH o alla temperatura che possono alterare la conformazione dell'enzima quando le condizioni ambientali cambiano. Quando questo accade, l'enzima può legare il substrato e catalizzare la reazione.

In sintesi, l'attivazione enzimatica è un processo complesso che può essere causato da una varietà di fattori, tra cui la rimozione di gruppi inibitori, la modifica della conformazione dell'enzima e i cambiamenti ambientali. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per comprendere il ruolo degli enzimi nella regolazione dei processi cellulari e nella patogenesi delle malattie.

Gli antiossidanti sono sostanze che aiutano a proteggere il corpo dalle molecole dannose chiamate radicali liberi. I radicali liberi possono causare danni alle cellule e contribuire allo sviluppo di malattie croniche come le malattie cardiache, il cancro e le malattie neurodegenerative.

Gli antiossidanti lavorano bloccando l'azione dei radicali liberi, prevenendo o rallentando il danno cellulare che possono causare. Il corpo produce naturalmente alcuni antiossidanti, ma è anche possibile ottenere antiossidanti attraverso la dieta, in particolare da frutta e verdura.

Alcuni esempi comuni di antiossidanti includono vitamina C, vitamina E, beta-carotene, selenio e licopene. È importante notare che l'assunzione di integratori alimentari ad alto contenuto di antiossidanti non è stata dimostrata per prevenire o curare malattie croniche, ed eccedere con l'assunzione di alcuni antiossidanti può essere dannoso. Una dieta equilibrata e variata che include una varietà di frutta e verdura è il modo migliore per ottenere i benefici degli antiossidanti.

La famiglia Src-Chinasi è un gruppo di enzimi appartenenti alla superfamiglia delle chinasi a tirosina, che sono importanti nella regolazione della segnalazione cellulare e dell'attività cellulare. Questi enzimi sono caratterizzati dalla loro capacità di fosforilare (aggiungere un gruppo fosfato) alle tyrosine (un tipo di aminoacido) delle proteine, il che può modificarne l'attività e la funzione.

La famiglia Src-Chinasi include diversi membri, tra cui Src, Yes, Fyn, Yrk, Blk, Hck, Lck e Fgr. Questi enzimi sono coinvolti in una varietà di processi cellulari, come la proliferazione, la differenziazione, l'apoptosi (morte cellulare programmata), la motilità cellulare e la regolazione della risposta immunitaria.

Le Src-Chinasi sono regolate da una varietà di meccanismi, tra cui la fosforilazione e la defofosforilazione (rimozione del gruppo fosfato) delle tyrosine, nonché l'interazione con altre proteine. Quando attivate, le Src-Chinasi possono influenzare una serie di processi cellulari attraverso la fosforilazione di altri enzimi e proteine regolatorie.

Le disregolazioni delle Src-Chinasi sono state implicate in diverse malattie, tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative. Pertanto, l'identificazione e la comprensione dei meccanismi di regolazione delle Src-Chinasi sono importanti per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento di queste malattie.

Gli oligonucleotidi antisenso sono brevi sequenze di DNA o RNA sintetici che sono complementari a specifiche sequenze di RNA messaggero (mRNA) presenti nelle cellule. Questi oligonucleotidi possono legarsi specificamente al loro mRNA target attraverso l'interazione della base azotata, formando una struttura a doppia elica che impedisce la traduzione del mRNA in proteine.

Gli oligonucleotidi antisenso possono essere utilizzati come farmaci per il trattamento di varie malattie genetiche e tumorali, poiché possono bloccare l'espressione di geni specifici che contribuiscono alla patologia. Una volta all'interno della cellula, gli oligonucleotidi antisenso vengono processati da enzimi specifici che li rendono più stabili e capaci di legarsi al loro bersaglio con maggiore efficacia.

Tuttavia, l'uso degli oligonucleotidi antisenso come farmaci è ancora oggetto di ricerca attiva, poiché ci sono diverse sfide da affrontare, come la difficoltà nella consegna dei farmaci alle cellule bersaglio e la possibilità di effetti off-target che possono causare tossicità.

L'edema è una condizione medica in cui si verifica un accumulo di liquidi nei tessuti del corpo. Ciò causa gonfiore visibile, che spesso si manifesta nelle aree delle caviglie, dei piedi, delle mani e delle braccia, ma può interessare qualsiasi parte del corpo.

L'edema può verificarsi per una varietà di motivi, tra cui lesioni, infezioni, gravidanza, farmaci, insufficienza cardiaca congestizia, malattie renali o epatiche, e disturbi del sistema linfatico. In alcuni casi, l'edema può essere un segno di una condizione medica grave e richiedere cure immediate.

Il trattamento dell'edema dipende dalla causa sottostante. Può includere farmaci diuretici per aiutare a eliminare il liquido in eccesso, riposo e elevazione della parte del corpo interessata, compressione con bende o calze elastiche, e modifiche alla dieta o allo stile di vita. In alcuni casi, possono essere necessari trattamenti più aggressivi per affrontare la causa sottostante dell'edema.

La protein-tirosina chinasi (PTK) è un tipo di enzima che catalizza la fosforilazione delle tirosine, un particolare aminoacido presente nelle proteine. Questa reazione consiste nell'aggiunta di un gruppo fosfato, derivante dall'ATP, al residuo di tirosina della proteina.

La fosforilazione delle tirosine svolge un ruolo cruciale nella regolazione di numerosi processi cellulari, tra cui la trasduzione del segnale, la proliferazione cellulare, l'apoptosi e la differenziazione cellulare.

Le PTK possono essere classificate in due gruppi principali: le PTK intrinseche o non ricettoriali, che sono presenti all'interno della cellula e si legano a specifiche proteine bersaglio per fosforilarle; e le PTK ricettoriali, che sono integrate nella membrana plasmatica e possiedono un dominio extracellulare utilizzato per legare i ligandi (molecole segnale).

L'attivazione di una PTK ricettoriale avviene quando il suo ligando si lega al dominio extracellulare, provocando un cambiamento conformazionale che induce l'autofosforilazione della tirosina nel dominio intracellulare dell'enzima. Questa autofosforilazione crea siti di legame per le proteine adattatrici e altre PTK, dando inizio a una cascata di segnalazione che può influenzare l'esito di diversi processi cellulari.

Le disregolazioni nelle PTK possono portare allo sviluppo di diverse malattie, tra cui il cancro e le malattie cardiovascolari. Pertanto, le PTK sono spesso considerate bersagli terapeutici promettenti per lo sviluppo di farmaci mirati.

Le arterie carotidi sono vasi sanguigni principali che forniscono sangue ricco di ossigeno al cervello, al collo e al viso. Ci sono due arterie carotidi, destra e sinistra, che si originano dalla parte inferiore del cuore e salgono su entrambi i lati del collo.

La carotide comune è il tratto iniziale dell'arteria carotide, che origina dalla biforcazione della arteria succlavia. La carotide comune si divide poi in due rami: la carotide interna ed esterna.

La carotide interna fornisce sangue al cervello e alla parte anteriore del cranio, mentre la carotide esterna serve le strutture facciali e il cuoio capelluto. La parete delle arterie carotidi contiene tre strati di tessuto: l'intima (interna), la media (intermedia) e l'avventizia (esterna).

La malattia delle arterie carotidee è una condizione comune in cui si accumulano depositi di grasso, colesterolo e altri materiali (chiamati placche) sulle pareti interne delle arterie carotidi. Queste placche possono restringere o bloccare il flusso sanguigno alle aree del cervello a valle dell'ostruzione, aumentando il rischio di ictus ischemico.

La Cricetinae è una sottofamiglia di roditori appartenente alla famiglia Cricetidae, che include i criceti veri e propri. Questi animali sono noti per le loro guance gonfie quando raccolgono il cibo, un tratto distintivo della sottofamiglia. I criceti sono originari di tutto il mondo, con la maggior parte delle specie che si trovano in Asia centrale e settentrionale. Sono notturni o crepuscolari e hanno una vasta gamma di dimensioni, da meno di 5 cm a oltre 30 cm di lunghezza. I criceti sono popolari animali domestici a causa della loro taglia piccola, del facile mantenimento e del carattere giocoso. In medicina, i criceti vengono spesso utilizzati come animali da laboratorio per la ricerca biomedica a causa delle loro dimensioni gestibili, dei brevi tempi di generazione e della facilità di allevamento in cattività.

In termini medici, le "regioni promotrici genetiche" si riferiscono a specifiche sequenze di DNA situate in prossimità del sito di inizio della trascrizione di un gene. Queste regioni sono essenziali per il controllo e la regolazione dell'espressione genica, poiché forniscono il punto di attacco per le proteine e gli enzimi che avviano il processo di trascrizione del DNA in RNA.

Le regioni promotrici sono caratterizzate dalla presenza di sequenze specifiche, come il sito di legame della RNA polimerasi II e i fattori di trascrizione, che si legano al DNA per avviare la trascrizione. Una delle sequenze più importanti è il cosiddetto "sequenza di consenso TATA", situata a circa 25-30 paia di basi dal sito di inizio della trascrizione.

Le regioni promotrici possono essere soggette a vari meccanismi di regolazione, come la metilazione del DNA o l'interazione con fattori di trascrizione specifici, che possono influenzare il tasso di espressione genica. Alterazioni nelle regioni promotrici possono portare a disturbi dello sviluppo e malattie genetiche.

La glomerulonefrite è un termine medico che descrive un gruppo di condizioni infiammatorie che colpiscono i glomeruli, le strutture microscopiche dei reni responsabili della filtrazione del sangue. Questi disturbi possono causare danni ai glomeruli, portando a una serie di sintomi come proteinuria (perdita di proteine nelle urine), ematuria (sangue nelle urine), edema (gonfiore) e ipertensione (pressione alta).

La glomerulonefrite può essere acuta o cronica, e le sue cause possono variare da infezioni batteriche o virali a malattie autoimmuni o a fattori genetici. Alcune forme di glomerulonefrite possono risolversi spontaneamente, mentre altre possono richiedere trattamenti specifici come farmaci immunosoppressivi, corticosteroidi o terapia sostitutiva renale. La diagnosi si basa solitamente su una combinazione di esami delle urine, analisi del sangue, imaging radiologico e biopsia renale.

Gli antigeni CD36 sono una classe di proteine transmembrana che si trovano sulla superficie delle cellule, in particolare sui globuli rossi, i leucociti e le piastrine. Sono anche espressi da altri tipi di cellule, come ad esempio le cellule muscolari scheletriche e cardiache, il fegato e il tessuto adiposo.

Gli antigeni CD36 sono noti per essere coinvolti in una varietà di processi biologici, tra cui l'assorbimento dei lipidi, la regolazione del metabolismo energetico, la risposta infiammatoria e la coagulazione del sangue.

In particolare, gli antigeni CD36 svolgono un ruolo importante nella captazione e nel trasporto degli acidi grassi a lunga catena all'interno delle cellule, dove possono essere utilizzati come fonte di energia o immagazzinati sotto forma di trigliceridi.

Inoltre, gli antigeni CD36 sono stati identificati come recettori per una varietà di patogeni, tra cui batteri, virus e parassiti, e possono svolgere un ruolo nella risposta immunitaria dell'organismo a queste infezioni.

Le mutazioni genetiche che interessano i geni che codificano per gli antigeni CD36 possono essere associate a una serie di condizioni mediche, tra cui la malattia cardiovascolare, il diabete e l'obesità.

Il morbo di Graves, noto anche come malattia di Basedow-Graves, è una condizione autoimmune che colpisce la tiroide. Questa malattia provoca iperattività della ghiandola tiroidea (ipertiroidismo), causando una serie di sintomi come tachicardia, aumento del appetito, perdita di peso, tremori, sudorazione eccessiva, irrequietezza, debolezza muscolare, disturbi del sonno, cambiamenti dell'umore e irregolarità mestruali nelle donne.

Inoltre, il morbo di Graves può causare gonfiore doloroso intorno agli occhi (oftalmopatia) e cambiamenti nella pelle, specialmente sulla parte anteriore delle gambe (pretibiale). Questi sintomi cutanei sono noti come mixedema pretibiale.

La causa del morbo di Graves è l'attivazione anomala del sistema immunitario, che produce anticorpi contro il recettore TSH (ormone stimolante la tiroide) nella tiroide. Questi anticorpi mimano l'effetto dell'ormone TSH e causano un aumento della produzione di ormoni tiroidei, portando all'iperattività della ghiandola tiroidea.

Il morbo di Graves è più comune nelle donne che negli uomini e può verificarsi a qualsiasi età, sebbene sia più frequente tra i 20 e i 40 anni. Il trattamento del morbo di Graves dipende dalla gravità dei sintomi e può includere farmaci per controllare l'iperattività tiroidea, terapia con yoduro radioattivo o chirurgia per rimuovere parte o tutta la tiroide.

La membrana cellulare, nota anche come membrana plasmatica, è una sottile barriera lipidico-proteica altamente selettiva che circonda tutte le cellule. Ha uno spessore di circa 7-10 nanometri ed è composta principalmente da due strati di fosfolipidi con molecole proteiche immerse in essi. Questa membrana svolge un ruolo cruciale nella separazione del citoplasma della cellula dal suo ambiente esterno, garantendo la stabilità e l'integrità strutturale della cellula.

Inoltre, la membrana cellulare regola il passaggio di sostanze all'interno e all'esterno della cellula attraverso un processo chiamato trasporto selettivo. Ciò include il trasferimento di nutrienti, ioni e molecole di segnalazione necessari per la sopravvivenza cellulare, nonché l'espulsione delle sostanze tossiche o di rifiuto. La membrana cellulare è anche responsabile della ricezione dei segnali esterni che influenzano il comportamento e le funzioni cellulari.

La sua struttura unica, composta da fosfolipidi con code idrofobiche e teste polari idrofile, consente alla membrana di essere flessibile e selettiva. Le molecole proteiche integrate nella membrana, come i canali ionici e i recettori, svolgono un ruolo chiave nel facilitare il trasporto attraverso la barriera lipidica e nella risposta ai segnali esterni.

In sintesi, la membrana cellulare è una struttura dinamica e vitale che protegge la cellula, regola il traffico di molecole e consente alla cellula di interagire con l'ambiente circostante. La sua integrità e funzionalità sono essenziali per la sopravvivenza, la crescita e la divisione cellulare.

I piccoli RNA di interferenza (siRNA) sono molecole di acido ribonucleico (RNA) corti e double-stranded che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione genica e nella difesa dell'organismo contro il materiale genetico estraneo, come i virus. Essi misurano solitamente 20-25 paia di basi in lunghezza e sono generati dal taglio di lunghi RNA double-stranded (dsRNA) da parte di un enzima chiamato Dicer.

Una volta generati, i siRNA vengono incorporati nella proteina argonauta (AGO), che fa parte del complesso RISC (RNA-induced silencing complex). Il filamento guida del siRNA all'interno di RISC viene quindi utilizzato per riconoscere e legare specificamente l'mRNA complementare, portando all'attivazione di due possibili vie:

1. Cleavage dell'mRNA: L'AGO taglia l'mRNA in corrispondenza del sito di complementarietà con il siRNA, producendo frammenti di mRNA più corti che vengono successivamente degradati.
2. Ripressione della traduzione: Il legame tra il siRNA e l'mRNA impedisce la formazione del complesso di inizio della traduzione, bloccando così la sintesi proteica.

I piccoli RNA di interferenza sono essenziali per la regolazione dell'espressione genica e giocano un ruolo importante nella difesa contro i virus e altri elementi genetici estranei. Essi hanno anche mostrato il potenziale come strumento terapeutico per il trattamento di varie malattie, tra cui alcune forme di cancro e disturbi genetici. Tuttavia, l'uso clinico dei siRNA è ancora in fase di sviluppo e sono necessari ulteriori studi per valutarne la sicurezza ed efficacia.

La definizione medica di Chemokine CCL5, noto anche come RANTES (Regulated on Activation, Normal T cell Expressed and Secreted), è una proteina chimioattrattante che appartiene alla famiglia delle chemochine. Le chemochine sono un gruppo di piccole citochine che inducono la chemotassi, ossia il movimento direzionale dei leucociti verso i siti di infiammazione o lesioni tissutali.

Il Chemokine CCL5/RANTES è espresso e secreto principalmente da cellule T attivate, monociti, macrofagi e mastcellule. Esso svolge un ruolo cruciale nella regolazione del traffico dei leucociti e nell'attivazione delle cellule immunitarie durante la risposta infiammatoria.

Il Chemokine CCL5/RANTES si lega ai recettori chemochini CCR1, CCR3 e CCR5, che sono presenti sulla superficie di diversi tipi di leucociti, compresi linfociti T helper (Th), linfociti T citotossici (Tc), monociti, eosinofili e basofili. Il legame del Chemokine CCL5/RANTES a questi recettori determina la mobilitazione e l'attivazione di tali cellule, promuovendo processi infiammatori e immunitari come l'adesione leucocitaria, la migrazione dei leucociti attraverso la parete vascolare (diapedesi) e l'attivazione delle cellule effettrici.

Il Chemokine CCL5/RANTES è stato identificato come un fattore chiave nella patogenesi di diverse malattie infiammatorie, autoimmuni e virali, tra cui l'AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita). In particolare, il Chemokine CCL5/RANTES svolge un ruolo importante nell'attrazione e nella replicazione del virus HIV-1 nelle cellule CD4+, contribuendo alla progressione della malattia. Pertanto, l'inibizione o la modulazione dell'attività del Chemokine CCL5/RANTES rappresenta un potenziale approccio terapeutico per il trattamento di tali patologie.

CD44 è una proteina transmembrana che si trova sulla superficie delle cellule e svolge un ruolo importante nella regolazione della risposta infiammatoria, nell'adesione cellulare, nella migrazione cellulare e nella proliferazione cellulare. Gli antigeni CD44 sono costituiti da una famiglia di glicoproteine altamente omologhe che sono espresse in molti tipi di cellule, tra cui le cellule del sistema immunitario come i linfociti T e B.

Gli antigeni CD44 sono utilizzati come marcatori per identificare e caratterizzare specifici sottotipi di cellule del sistema immunitario. Ad esempio, i linfociti T helper attivati esprimono alti livelli di CD44 sulla loro superficie cellulare, mentre i linfociti T naïve ne esprimono livelli più bassi.

Gli antigeni CD44 sono anche importanti nella risposta immunitaria contro le infezioni e il cancro. Possono legarsi a diversi ligandi, come l'acido ialuronico, che è un componente importante della matrice extracellulare, e possono trasducono segnali che influenzano la funzione delle cellule del sistema immunitario.

In sintesi, gli antigeni CD44 sono una famiglia di glicoproteine espressa sulla superficie delle cellule che svolgono un ruolo importante nella regolazione della risposta infiammatoria e immunitaria.

La lesione da riperfusione miocardica (MRL, Myocardial Reperfusion Injury) si riferisce a un danno al tessuto muscolare del cuore (miocardio) che può verificarsi quando il flusso sanguigno viene ripristinato dopo un periodo di ischemia, ossia di carenza di ossigeno e nutrienti.

Questo tipo di lesione è spesso associata a procedure terapeutiche come l'angioplastica coronarica e il bypass aortocoronarico, che mirano a ripristinare la normale circolazione sanguigna in un'arteria o una coronaria occlusa.

L'MRL può causare danni al miocardio che vanno dalla semplice disfunzione miocardica alla necrosi miocardica, con conseguente infarto del miocardio. I meccanismi patologici che contribuiscono all'MRL includono l'infiammazione, lo stress ossidativo, la coagulazione intravascolare disseminata e l'apoptosi (morte cellulare programmata).

I sintomi dell'MRL possono variare notevolmente, a seconda della gravità del danno miocardico. Possono includere dolore al petto, difficoltà di respirazione, palpitazioni, debolezza, vertigini e sincope. Il trattamento dell'MRL si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione di ulteriori danni al miocardio. Ciò può includere l'uso di farmaci anti-infiammatori, anticoagulanti e agenti vasodilatatori, nonché misure di supporto come l'ossigenoterapia e la terapia intensiva cardiovascolare.

I fenantreni sono un tipo di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) composti da quattro anelli benzenici condensati. Si trovano naturalmente in carbone, petrolio e alcuni prodotti alimentari. Possono anche essere creati dall'attività umana attraverso processi di combustione incompleta, come il fumo di tabacco o la combustione di biomasse.

I fenantreni possono avere effetti dannosi sulla salute umana. Alcuni studi hanno suggerito che l'esposizione a elevati livelli di fenantreni possa aumentare il rischio di cancro, in particolare al polmone e alla pelle. Tuttavia, la relazione esatta tra i fenantreni e il cancro non è ancora del tutto chiara e sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.

Inoltre, l'esposizione a fenantreni può anche causare effetti avversi sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo, come la riduzione del peso alla nascita e la diminuzione della conta degli spermatozoi. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i potenziali effetti avversi sulla salute dei fenantreni.

In generale, l'esposizione ai fenantreni dovrebbe essere mantenuta al minimo per ridurre il rischio di effetti avversi sulla salute. Ciò può essere ottenuto attraverso misure come la riduzione dell'esposizione al fumo di tabacco e l'adozione di pratiche sicure durante la manipolazione di sostanze che contengono fenantreni, come il carbone e il petrolio.

I vasi coronarici sono i vasi sanguigni che forniscono sangue ricco di ossigeno al muscolo cardiaco (miocardio). Si originano dal seno di Valsalva, una dilatazione della parte ascendente dell'aorta, e si dividono in due rami principali: la coronaria sinistra e la coronaria destra. La coronaria sinistra irrora il ventricolo sinistro e parte del setto interventricolare, mentre la coronaria destra irrora il ventricolo destro, l'atrio destro e parte del setto interventricolare. Le arterie coronariche si ramificano in vasi più piccoli che circondano il cuore come una corona, da cui prendono il nome. Le malattie coronariche, come l'aterosclerosi, possono restringere o bloccare il flusso sanguigno attraverso questi vasi, portando a ischemia miocardica o infarto miocardico (infarto del miocardio).

In medicina e biologia, una linea cellulare trasformata si riferisce a un tipo di linea cellulare che è stata modificata geneticamente o indotta chimicamente in modo da mostrare caratteristiche tipiche delle cellule cancerose. Queste caratteristiche possono includere una crescita illimitata, anormalità nel controllo del ciclo cellulare, resistenza all'apoptosi (morte cellulare programmata), e la capacità di invadere i tessuti circostanti.

Le linee cellulari trasformate sono spesso utilizzate in ricerca scientifica per lo studio dei meccanismi molecolari alla base del cancro, nonché per lo screening di farmaci e terapie antitumorali. Tuttavia, è importante notare che le linee cellulari trasformate possono comportarsi in modo diverso dalle cellule tumorali originali, quindi i risultati ottenuti con queste linee cellulari devono essere interpretati con cautela e confermati con modelli più complessi.

Le linee cellulari trasformate possono essere generate in laboratorio attraverso diversi metodi, come l'esposizione a virus oncogenici o alla radiazione ionizzante, l'introduzione di geni oncogenici (come H-ras o c-myc), o la disattivazione di geni soppressori del tumore. Una volta trasformate, le cellule possono essere mantenute in coltura e propagate per un periodo prolungato, fornendo un'importante fonte di materiale biologico per la ricerca scientifica.

Le specie reattive dell'ossigeno (ROS) sono molecole o radicali liberi che contengono ossigeno e hanno elevate proprietà reattive. Sono prodotte naturalmente nel corpo umano come sottoprodotti del metabolismo cellulare, principalmente durante la produzione di energia nelle mitocondrie. Tra le specie reattive dell'ossigeno più comuni ci sono il perossido di idrogeno (H2O2), il superossido (O2•−) e il radicale idrossile (•OH).

ROS svolgono un ruolo importante nelle funzioni cellulari normali, come la regolazione dell'espressione genica, la risposta immunitaria e la segnalazione cellulare. Tuttavia, alti livelli di ROS possono causare danni alle cellule e al DNA, contribuendo allo sviluppo di varie malattie, tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari e le neurodegenerative.

L'esposizione a fattori ambientali come la radiazione UV, i contaminanti atmosferici e l'inquinamento possono anche aumentare la produzione di ROS nel corpo. Una corretta gestione dello stress ossidativo e il mantenimento dell'equilibrio redox sono essenziali per prevenire i danni cellulari indotti da ROS.

L'ischemia è un termine medico che descrive una condizione in cui il flusso sanguigno e l'apporto di ossigeno a una determinata area del corpo, solitamente a un organo o un tessuto, sono insufficienti. Ciò si verifica quando i vasi sanguigni che irrorano quella specifica area si restringono o si ostruiscono, impedendo al sangue di fluire correttamente.

L'ischemia può colpire diversi organi e tessuti, tra cui il cuore, il cervello, i reni, gli arti e l'intestino. Ad esempio, l'ischemia miocardica si riferisce alla carenza di flusso sanguigno al muscolo cardiaco, che può portare a un attacco di cuore o angina instabile. L'ischemia cerebrale, invece, si verifica quando il cervello non riceve abbastanza ossigeno e nutrienti, il che può causare ictus o sintomi transitori ischemici.

I fattori di rischio per l'ischemia includono l'età avanzata, il fumo, l'ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia, il diabete mellito, l'obesità e la storia familiare di malattie cardiovascolari. Il trattamento dell'ischemia dipende dalla sua causa sottostante e può includere farmaci, interventi chirurgici o cambiamenti nello stile di vita.

Lo stress ossidativo è un fenomeno biologico che si verifica quando il bilancio tra la produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e la capacità delle cellule di neutralizzarle attraverso i sistemi antiossidanti viene interrotto, con conseguente accumulo di ROS. Questi radicali liberi possono danneggiare le molecole cellulari come proteine, lipidi e DNA, portando a disfunzioni cellulari e, in alcuni casi, a malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari, diabete e malattie neurodegenerative. Lo stress ossidativo è anche associato all'invecchiamento precoce e ad altri processi patologici.

La tunica intima, nota anche come membrana basale o membrana propria, è la porzione più interna dei vasi sanguigni e linfatici. Si tratta di un endotelio monostratificato (un singolo strato di cellule) che riveste internamente la superficie interna del vaso. Questa membrana ha funzioni importanti, tra cui la regolazione del tono vascolare, il controllo della permeabilità e la moderazione dell'adesione delle piastrine, prevenendo in questo modo la formazione di coaguli di sangue. La tunica intima è fondamentale per mantenere la normale funzionalità dei vasi sanguigni e svolge un ruolo cruciale nel sistema cardiovascolare.

La cinasi I-kappaB (IKK) è un complesso enzimatico chiave che svolge un ruolo centrale nella regolazione dell'attivazione del fattore nucleare kappa B (NF-kB), una famiglia di fattori di trascrizione che controllano la risposta genica a una vasta gamma di stimoli cellulari, come il danno al DNA, lo stress ossidativo e le infezioni.

Il complesso IKK è costituito da diverse subunità proteiche, tra cui IKKα (IKK1) e IKKβ (IKK2), che sono responsabili dell'attivazione di NF-kB attraverso la fosforilazione e la degradazione della sua subunità inibitoria, I-kappaB. Quando non è attivo, NF-kB si trova nel citoplasma associato a I-kappaB, che maschera il dominio di localizzazione nucleare di NF-kB e impedisce la sua traslocazione nel nucleo.

L'attivazione di IKK comporta la fosforilazione di specifici residui serina su I-kappaB, che porta alla sua ubiquitinazione e degradazione proteasomale. Ciò consente a NF-kB di dissociarsi da I-kappaB, traslocare nel nucleo e legare le sequenze specifiche del DNA per regolare l'espressione genica.

La disregolazione della cinasi IKK è stata associata a una varietà di malattie umane, tra cui infiammazioni croniche, cancro e disturbi neurodegenerativi. Pertanto, la comprensione del meccanismo di attivazione e regolazione della cinasi IKK è fondamentale per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento di queste condizioni.

La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete mellito che colpisce i vasi sanguigni della retina, la parte posteriore dell'occhio responsabile della percezione visiva. Questa condizione si verifica quando i livelli elevati di glucosio nel sangue danneggiano i piccoli vasi sanguigni nella retina, portando a diversi gradi di danno retinico.

La retinopatia diabetica può essere classificata in due stadi principali: non proliferativa e proliferativa.

1. Retinopatia diabetica non proliferativa (NPDR): Questa è la fase iniziale della malattia, caratterizzata da microaneurismi (dilatazioni delle pareti dei vasi sanguigni), emorragie puntiformi, edema maculare (gonfiore della macula, la parte centrale della retina responsabile della visione distinta) e ischemia retinica (ridotta irrorazione sanguigna).

2. Retinopatia diabetica proliferativa (PDR): Questa è la fase avanzata e più grave della malattia, caratterizzata dalla crescita di nuovi vasi sanguigni anormali (neovascolarizzazione) sulla superficie della retina. Questi vasi possono essere fragili e facilmente soggetti a emorragie, che possono diffondersi nel vitreo, il gel trasparente che riempie l'occhio. Inoltre, la crescita di tessuto fibrotico (membrane vitreali) può causare distacco della retina e perdita permanente della vista.

La retinopatia diabetica è una delle principali cause di disabilità visiva e cecità prevenibili in tutto il mondo. Il controllo glicemico stretto, la gestione dell'ipertensione arteriosa e l'esame oftalmologico regolare sono fondamentali per prevenire o rallentare la progressione della malattia.

L'immunoglobulina G (IgG) è un tipo di anticorpo, una proteina del sistema immunitario che aiuta a combattere le infezioni. È la forma più comune di anticorpi nel sangue umano e svolge un ruolo cruciale nella risposta immunitaria umorale.

Le IgG sono prodotte dalle plasmacellule, un tipo di globuli bianchi, in risposta a proteine estranee (antigeni) che invadono il corpo. Si legano specificamente agli antigeni e li neutralizzano o li marcano per essere distrutti dalle altre cellule del sistema immunitario.

Le IgG sono particolarmente importanti per fornire protezione a lungo termine contro le infezioni, poiché persistono nel sangue per mesi o addirittura anni dopo l'esposizione all'antigene. Sono anche in grado di attraversare la placenta e fornire immunità passiva al feto.

Le IgG sono divise in quattro sottoclassi (IgG1, IgG2, IgG3 e IgG4) che hanno diverse funzioni e proprietà specifiche. Ad esempio, le IgG1 e le IgG3 sono particolarmente efficaci nel legare i batteri e attivare il sistema del complemento, mentre le IgG2 e le IgG4 si legano meglio alle sostanze estranee più piccole come le tossine.

Gli eosinofili sono un particolare tipo di globuli bianchi (leucociti) che giocano un ruolo importante nel sistema immunitario e nella risposta infiammatoria dell'organismo. Essi contengono specifiche granule citoplasmatiche ricche di proteine tossiche, come la maggiore cationica eosinofila (ECP), la neurotossina eosinofila (EDN) ed il perossidasi eosinofila (EPO).

Gli eosinofili vengono attratti verso i siti di infiammazione o infezione, dove rilasciano le loro granule tossiche al fine di neutralizzare e distruggere i patogeni, come ad esempio i parassiti multi-cellulari. Tuttavia, un'eccessiva accumulazione ed attivazione degli eosinofili può contribuire allo sviluppo di diverse condizioni patologiche, tra cui l'asma, le malattie allergiche, le infiammazioni croniche e alcuni tipi di cancro.

La conta degli eosinofili nel sangue periferico può essere misurata attraverso un esame emocromocitometrico completo (CBC) e può fornire informazioni utili per la diagnosi e il monitoraggio di tali condizioni. Una conta eosinofila elevata è definita eosinofilia, mentre una conta ridotta è nota come eosinopenia.

La differenziazione cellulare è un processo biologico attraverso il quale una cellula indifferenziata o poco differenziata si sviluppa in una cellula specializzata con caratteristiche e funzioni distintive. Durante questo processo, le cellule subiscono una serie di cambiamenti morfologici e biochimici che portano all'espressione di un particolare insieme di geni responsabili della produzione di proteine specifiche per quella cellula. Questi cambiamenti consentono alla cellula di svolgere funzioni specializzate all'interno di un tessuto o organo.

La differenziazione cellulare è un processo cruciale nello sviluppo embrionale e nella crescita degli organismi, poiché permette la formazione dei diversi tipi di tessuti e organi necessari per la vita. Anche nelle cellule adulte, la differenziazione cellulare è un processo continuo che avviene durante il rinnovamento dei tessuti e la riparazione delle lesioni.

La differenziazione cellulare è regolata da una complessa rete di segnali intracellulari e intercellulari che controllano l'espressione genica e la modifica delle proteine. Questi segnali possono provenire dall'ambiente esterno, come fattori di crescita e morfogenetici, o da eventi intracellulari, come il cambiamento del livello di metilazione del DNA o della modificazione delle proteine.

La differenziazione cellulare è un processo irreversibile che porta alla perdita della capacità delle cellule di dividersi e riprodursi. Tuttavia, in alcuni casi, le cellule differenziate possono essere riprogrammate per diventare pluripotenti o totipotenti, ovvero capaci di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo. Questa scoperta ha aperto nuove prospettive per la terapia delle malattie degenerative e il trapianto di organi.

I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli e numerosi nel corpo umano. Essi collegano i piccoli rami delle arterie (chiamate arteriole) con i piccoli rami delle venule, formando una rete di minuscoli vasi sanguigni che permeano i tessuti del corpo. I capillari hanno pareti molto sottili e sono costituiti da un singolo strato di cellule endoteliali, il che consente lo scambio di sostanze vitali tra il sangue e i tessuti circostanti.

Le funzioni principali dei capillari includono:

1. Scambio di gas: I capillari permettono all'ossigeno e al biossido di carbonio di diffondere attraverso la parete capillare, in modo che il sangue possa rilasciare ossigeno ai tessuti e assorbire anidride carbonica dai tessuti.
2. Nutrizione dei tessuti: I nutrienti presenti nel sangue, come glucosio, aminoacidi e lipidi, possono diffondere attraverso la parete capillare per fornire energia e sostanze nutritive ai tessuti circostanti.
3. Rimozione dei rifiuti: I prodotti di scarto metabolici, come l'urea e l'acido lattico, possono diffondere attraverso la parete capillare per essere eliminati dal corpo.
4. Regolazione del flusso sanguigno: I capillari reagiscono ai cambiamenti della pressione sanguigna e al rilascio di ormoni, che possono causare la contrazione o la dilatazione dei vasi per regolare il flusso sanguigno nei tessuti.
5. Risposta immunitaria: I capillari sono coinvolti nella risposta immunitaria dell'organismo, poiché i globuli bianchi possono migrare attraverso la parete capillare per raggiungere siti di infezione o infiammazione.

I capillari svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere dell'organismo, garantendo il trasporto di nutrienti, ossigeno e sostanze vitali ai tessuti e la rimozione dei rifiuti metabolici.

I topi transgenici sono un tipo speciale di topi da laboratorio che sono stati geneticamente modificati per esprimere un gene specifico o più geni, noti come trasgeni, nel loro corpo. Questa tecnologia viene utilizzata principalmente per lo studio delle funzioni dei geni, la produzione di proteine terapeutiche e la ricerca sulle malattie umane.

Nella creazione di topi transgenici, il gene trasgenico viene solitamente inserito nel DNA del topo utilizzando un vettore, come un plasmide o un virus, che serve da veicolo per il trasferimento del gene nella cellula ovarica del topo. Una volta che il gene è stato integrato nel DNA della cellula ovarica, l'ovulo fecondato viene impiantato nell'utero di una femmina surrogata e portato a termine la gestazione. I topi nati da questo processo sono chiamati topi transgenici e possono trasmettere il gene trasgenico alle generazioni successive.

I topi transgenici sono ampiamente utilizzati nella ricerca biomedica per studiare la funzione dei geni, la patogenesi delle malattie e per testare i farmaci. Possono anche essere utilizzati per produrre proteine terapeutiche umane, come l'insulina e il fattore di crescita umano, che possono essere utilizzate per trattare varie malattie umane.

Tuttavia, è importante notare che la creazione e l'utilizzo di topi transgenici comportano anche implicazioni etiche e normative che devono essere attentamente considerate e gestite.

Le proteinchinasi attivate da mitogeno, o semplicemente chiamate MAPK (dall'inglese Mitogen-Activated Protein Kinase), sono un gruppo di enzimi che partecipano a diversi processi cellulari, come la proliferazione, l'apoptosi e la differenziazione cellulare.

Le MAPK sono serine/treonina chinasi che vengono attivate in risposta a vari stimoli esterni o interni alla cellula, noti come mitogeni. Quando una MAPK viene attivata, essa può fosforilare e quindi attivare altre proteine, creando così una cascata di eventi enzimatici che portano a una risposta cellulare specifica.

La cascata di segnalazione delle MAPK è costituita da tre livelli di chinasi: la MAPKKK (MAP Kinase Kinase Kinase), la MAPKK (MAP Kinase Kinase) e infine la MAPK stessa. Ogni livello della cascata fosforila e attiva il livello successivo, amplificando il segnale iniziale.

Le MAPK sono coinvolte in una vasta gamma di processi fisiologici e patologici, come l'infiammazione, il cancro e le malattie cardiovascolari. Pertanto, l'inibizione delle MAPK è un obiettivo terapeutico promettente per lo sviluppo di nuovi farmaci.

La microscopia a fluorescenza è una tecnica di microscopia che utilizza la fluorescenza dei campioni per generare un'immagine. Viene utilizzata per studiare la struttura e la funzione delle cellule e dei tessuti, oltre che per l'identificazione e la quantificazione di specifiche molecole biologiche all'interno di campioni.

Nella microscopia a fluorescenza, i campioni vengono trattati con uno o più marcatori fluorescenti, noti come sonde, che si legano selettivamente alle molecole target di interesse. Quando il campione è esposto alla luce ad una specifica lunghezza d'onda, la sonda assorbe l'energia della luce e entra in uno stato eccitato. Successivamente, la sonda decade dallo stato eccitato allo stato fondamentale emettendo luce a una diversa lunghezza d'onda, che può essere rilevata e misurata dal microscopio.

La microscopia a fluorescenza offre un'elevata sensibilità e specificità, poiché solo le molecole marcate con la sonda fluorescente emetteranno luce. Inoltre, questa tecnica consente di ottenere immagini altamente risolvibili, poiché la lunghezza d'onda della luce emessa dalle sonde è generalmente più corta di quella della luce utilizzata per l'eccitazione, il che si traduce in una maggiore separazione tra le immagini delle diverse molecole target.

La microscopia a fluorescenza viene ampiamente utilizzata in diversi campi della biologia e della medicina, come la citologia, l'istologia, la biologia cellulare, la neurobiologia, l'immunologia e la virologia. Tra le applicazioni più comuni di questa tecnica ci sono lo studio delle interazioni proteina-proteina, la localizzazione subcellulare delle proteine, l'analisi dell'espressione genica e la visualizzazione dei processi dinamici all'interno delle cellule.

In medicina e ricerca biomedica, i modelli biologici si riferiscono a sistemi o organismi viventi che vengono utilizzati per rappresentare e studiare diversi aspetti di una malattia o di un processo fisiologico. Questi modelli possono essere costituiti da cellule in coltura, tessuti, organoidi, animali da laboratorio (come topi, ratti o moscerini della frutta) e, in alcuni casi, persino piante.

I modelli biologici sono utilizzati per:

1. Comprendere meglio i meccanismi alla base delle malattie e dei processi fisiologici.
2. Testare l'efficacia e la sicurezza di potenziali terapie, farmaci o trattamenti.
3. Studiare l'interazione tra diversi sistemi corporei e organi.
4. Esplorare le risposte dei sistemi viventi a vari stimoli ambientali o fisiologici.
5. Predire l'esito di una malattia o la risposta al trattamento in pazienti umani.

I modelli biologici offrono un contesto più vicino alla realtà rispetto ad altri metodi di studio, come le simulazioni computazionali, poiché tengono conto della complessità e dell'interconnessione dei sistemi viventi. Tuttavia, è importante notare che i modelli biologici presentano anche alcune limitazioni, come la differenza di specie e le differenze individuali, che possono influenzare la rilevanza dei risultati ottenuti per l'uomo. Pertanto, i risultati degli studi sui modelli biologici devono essere interpretati con cautela e confermati in studi clinici appropriati sull'uomo.

Il liquido da lavaggio broncoalveolare (BALF, dall'inglese Bronchoalveolar Lavage Fluid) è una tecnica di campionamento utilizzata per studiare le caratteristiche cellulari e chimico-fisiche del fluido presente all'interno degli alveoli polmonari. Viene ottenuto attraverso un lavaggio ripetuto delle vie aeree distali con una soluzione fisiologica sterile, che viene quindi recuperata per analisi.

Il BALF contiene cellule epiteliali, macrofagi, linfociti, neutrofili e eosinofili, nonché agenti infettivi, proteine e altri mediatori dell'infiammazione. L'esame del BALF può fornire informazioni importanti sulla natura e sull'entità di processi patologici che interessano i polmoni, come ad esempio infezioni, infiammazioni, fibrosi polmonare, tumori e malattie autoimmuni.

La tirosina è un aminoacido essenziale, il quale significa che deve essere incluso nella dieta perché l'organismo non può sintetizzarlo autonomamente. È codificato nel DNA dal codone UAC. La tirosina viene sintetizzata nel corpo a partire dall'aminoacido essenziale fenilalanina e funge da precursore per la produzione di importanti ormoni e neurotrasmettitori, come adrenalina, noradrenalina e dopamina. Inoltre, è coinvolta nella sintesi dei pigmenti cutanei melanina e della tireoglobulina nella tiroide.

Una carenza di tirosina è rara, ma può causare una serie di problemi di salute, tra cui ritardo dello sviluppo, letargia, difficoltà di apprendimento e ipopigmentazione della pelle. Al contrario, un eccesso di tirosina può verificarsi in individui con fenilchetonuria (PKU), una malattia genetica che impedisce al corpo di metabolizzare la fenilalanina, portando ad un accumulo dannoso di questo aminoacido e della tirosina. Un'eccessiva assunzione di tirosina attraverso la dieta può anche avere effetti negativi sulla salute mentale, come l'aumento dell'ansia e della depressione in alcune persone.

La Northern blotting è una tecnica di laboratorio utilizzata in biologia molecolare per rilevare e quantificare specifiche sequenze di RNA all'interno di campioni biologici. Questa tecnica prende il nome dal suo inventore, James Alwyn Northern, ed è un'evoluzione della precedente Southern blotting, che viene utilizzata per rilevare e analizzare l'acido desossiribonucleico (DNA).

La Northern blotting prevede i seguenti passaggi principali:

1. Estrarre e purificare l'RNA dai campioni biologici, ad esempio cellule o tessuti.
2. Separare le diverse specie di RNA in base alla loro dimensione utilizzando l'elettroforesi su gel di agarosio.
3. Trasferire (o "blot") l'RNA separato da gel a una membrana di supporto, come la nitrocellulosa o la membrana di nylon.
4. Ibridare la membrana con una sonda marcata specifica per la sequenza di RNA di interesse. La sonda può essere marcata con radioisotopi, enzimi o fluorescenza.
5. Lavare la membrana per rimuovere le sonde non legate e rilevare l'ibridazione tra la sonda e l'RNA di interesse utilizzando un sistema di rivelazione appropriato.
6. Quantificare l'intensità del segnale di ibridazione per determinare la quantità relativa della sequenza di RNA target nei diversi campioni.

La Northern blotting è una tecnica sensibile e specifica che può rilevare quantità molto piccole di RNA, rendendola utile per lo studio dell'espressione genica a livello molecolare. Tuttavia, la procedura è relativamente laboriosa e richiede attrezzature specialistiche, il che limita la sua applicazione a laboratori ben equipaggiati con personale esperto.

L'interleukina-18 (IL-18) è una citokina proinfiammatoria appartenente alla famiglia delle interleuchine-1 (IL-1). È originariamente prodotta come un precursore inattivo, il pro-IL-18, che viene convertito nella sua forma attiva e biologicamente attiva da diverse proteasi, tra cui la caspase-1.

L'IL-18 svolge un ruolo cruciale nel mediare le risposte immunitarie innate ed è implicata in una varietà di processi fisiologici e patologici, come la difesa contro i microrganismi patogeni, l'infiammazione cronica, l'allergia, l'immunità antivirale e tumorale.

L'IL-18 agisce attraverso il recettore dell'interleukina-18 (IL-18R) che è espresso principalmente sui linfociti T helper 1 (Th1), i linfociti natural killer (NK) e le cellule endoteliali. L'attivazione del recettore IL-18R porta alla produzione di citochine proinfiammatorie, come l'interferone gamma (IFN-γ), che a sua volta promuove la differenziazione e l'attivazione delle cellule Th1.

Un'eccessiva attivazione dell'IL-18 è stata associata allo sviluppo di diverse malattie infiammatorie croniche, come la sindrome da shock tossico, la malattia infiammatoria intestinale e l'artrite reumatoide. Pertanto, l'IL-18 è considerata un bersaglio terapeutico promettente per il trattamento di tali condizioni.

L'apoptosi è un processo programmato di morte cellulare che si verifica naturalmente nelle cellule multicellulari. È un meccanismo importante per l'eliminazione delle cellule danneggiate, invecchiate o potenzialmente cancerose, e per la regolazione dello sviluppo e dell'homeostasi dei tessuti.

Il processo di apoptosi è caratterizzato da una serie di cambiamenti cellulari specifici, tra cui la contrazione del citoplasma, il ripiegamento della membrana plasmatica verso l'interno per formare vescicole (blebbing), la frammentazione del DNA e la formazione di corpi apoptotici. Questi corpi apoptotici vengono quindi fagocitati da cellule immunitarie specializzate, come i macrofagi, evitando così una risposta infiammatoria dannosa per l'organismo.

L'apoptosi può essere innescata da diversi stimoli, tra cui la privazione di fattori di crescita o di attacco del DNA, l'esposizione a tossine o radiazioni, e il rilascio di specifiche molecole segnale. Il processo è altamente regolato da una rete complessa di proteine pro- e anti-apoptotiche che interagiscono tra loro per mantenere l'equilibrio tra la sopravvivenza e la morte cellulare programmata.

Un'alterazione del processo di apoptosi è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro, le malattie neurodegenerative e le infezioni virali.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe I sono un tipo di proteine presenti sulla superficie di quasi tutte le cellule nucleate del corpo umano. Sono codificati da geni situati nel complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) sul cromosoma 6. Questi antigeni sono costituiti da tre componenti: una catena pesante alpha (α), una catena leggera beta-2 microglobulina (β2m) e un peptide, che viene processato all'interno della cellula e legato alla catena alpha.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe I svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario, poiché presentano frammenti di proteine endogene (derivanti dalle proprie cellule) ai linfociti T citotossici. Ciò consente al sistema immunitario di riconoscere e distruggere le cellule infette o tumorali che esprimono peptidi derivati da patogeni o proteine mutate.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe I sono anche noti come antigeni leucocitari umani di classe I (HLA-I) e giocano un ruolo fondamentale nel trapianto di organi e midollo osseo. L'incompatibilità tra i donatori e i riceventi in termini di HLA-I può provocare il rigetto del trapianto, poiché il sistema immunitario del ricevente riconosce ed attacca le cellule del donatore come estranee.

La proteinchinasi C (PKC) è un'importante famiglia di enzimi che svolgono un ruolo chiave nella regolazione della segnalazione cellulare e dell'espressione genica. Si tratta di una classe di chinasi che sono attivate da diversi segnali, tra cui i secondi messaggeri di calcio e diadisgliceride (DAG).

La PKC è costituita da diverse isoforme, ciascuna con funzioni specifiche. Le isoforme della PKC sono classificate in tre gruppi principali in base alla loro dipendenza dall'attivazione del calcio e dalla diacilglicerolo (DAG):

1. Convenzionale o klassica: queste isoforme richiedono il calcio, DAG e fosfatidilserina per l'attivazione.
2. Novel: queste isoforme richiedono solo DAG e fosfatidilserina per l'attivazione.
3. Atonica o di nuova generazione: queste isoforme non richiedono calcio, DAG o fosfatidilserina per l'attivazione.

La PKC svolge un ruolo importante nella regolazione di una varietà di processi cellulari, tra cui la proliferazione, l'apoptosi, la differenziazione e la trasduzione del segnale. L'attivazione anomala della PKC è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari e il diabete.

In sintesi, la proteinchinasi C è una famiglia di enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della segnalazione cellulare e dell'espressione genica. La sua attivazione anomala è stata associata a diverse malattie e pertanto è considerato un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di nuovi farmaci.

Le Cellule Presentanti l'Antigene (APC, dall'inglese Antigen-Presenting Cells) sono un tipo specializzato di cellule del sistema immunitario che hanno il compito di processare e presentare antigeni alle cellule T, un particolare tipo di globuli bianchi, per attivarle e innescare una risposta immunitaria.

Le APC possono essere divise in due categorie principali: cellule presentanti l'antigene professionali e non professionali. Le cellule presentanti l'antigene professionali includono cellule dendritiche, macrofagi e cellule di Langerhans, mentre le cellule presentanti l'antigene non professionali comprendono cellule endoteliali, cellule epiteliali e cellule del tessuto connettivo.

Le APC processano gli antigeni in peptidi più piccoli e li caricano su molecole del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) di classe I o II, a seconda che l'antigene provenga da cellule proprie o estranee. Quando una cellula T riconosce un peptide presentato sulla MHC di una APC, può innescare una risposta immunitaria specifica contro l'antigene, compresa la produzione di citochine e la citotossicità delle cellule T.

Le APC svolgono quindi un ruolo cruciale nel riconoscimento e nella risposta del sistema immunitario a patogeni come batteri, virus e funghi, nonché nel monitoraggio e nella distruzione delle cellule tumorali.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe II sono un tipo di proteine presenti sulla superficie delle cellule di molti tessuti e organi del corpo, in particolare quelle del sistema immunitario come i linfociti B e le cellule presentanti l'antigene.

Questi antigeni sono codificati da geni situati nel complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) di classe II, che si trova sul cromosoma 6 in esseri umani. Le proteine MHC di classe II presentano peptidi alle cellule T CD4+ helper, che giocano un ruolo cruciale nella risposta immunitaria ad agenti patogeni estranei come virus e batteri.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe II sono costituiti da due catene proteiche, notamente la catena alfa (α) e la catena beta (β), che si uniscono per formare un complesso stabile sulla membrana cellulare. Questi antigeni hanno una forma a tasca che può legare e presentare peptidi alle cellule T CD4+, attivandole e innescando una risposta immunitaria adattativa.

Gli antigeni di istocompatibilità di classe II sono importanti nella trapiantologia, poiché le differenze genetiche tra donatore e ricevente possono portare a un rigetto del trapianto. Pertanto, la corrispondenza dei tessuti tra donatore e ricevente in termini di antigeni MHC di classe II è un fattore cruciale da considerare durante il processo di selezione del donatore per un trapianto.

La frase "Mice, Mutant Strains" si riferisce a ceppi di topi da laboratorio che sono stati geneticamente modificati per esprimere mutazioni specifiche in uno o più geni. Questi topi mutanti vengono utilizzati come organismi modello per studiare i processi biologici e le malattie, poiché la loro manipolazione genetica può aiutare a comprendere meglio il ruolo dei geni e dei loro prodotti nella fisiologia e nella patologia.

Le mutazioni in questi topi possono essere indotte artificialmente attraverso vari metodi, come l'uso di agenti chimici o fisici che danneggiano il DNA, la ricombinazione omologa, l'inattivazione del gene mediante tecniche di editing genetico (come CRISPR-Cas9), o l'introduzione di transposoni o virus che trasportano materiale genetico estraneo.

I topi mutanti possono presentare una varietà di fenotipi, a seconda del gene interessato e della natura della mutazione. Alcuni potrebbero mostrare difetti nello sviluppo o nella funzione di organi specifici, mentre altri potrebbero essere inclini a sviluppare particolari malattie o condizioni patologiche. Questi topi sono spesso utilizzati per studiare le basi genetiche e molecolari delle malattie umane, nonché per testare nuovi trattamenti o strategie terapeutiche.

È importante notare che l'uso di topi mutanti deve essere condotto in conformità con le linee guida etiche e normative applicabili, comprese quelle relative al benessere degli animali utilizzati a fini scientifici.

Le lipoproteine a bassa densità (LDL), spesso chiamate "colesterolo cattivo", sono un tipo di lipoproteina che trasporta il colesterolo e altri lipidi dal fegato ai tessuti del corpo. Quando i livelli di LDL nel sangue sono elevati, possono accumularsi nelle pareti dei vasi sanguigni formando placche che possono restringere o bloccare i vasi sanguigni, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari come l'ictus e l'infarto miocardico.

Le lipoproteine LDL sono costituite da un nucleo lipidico contenente colesterolo esterificato, trigliceridi e altri lipidi e da una shell proteica formata principalmente dalla apolipoproteina B-100 (ApoB-100). La ApoB-100 è responsabile del riconoscimento e del legame delle LDL alle specifiche proteine presenti sulla superficie degli endoteli vascolari, che mediano il trasporto del colesterolo dalle LDL ai tessuti periferici.

Un'eccessiva quantità di lipoproteine LDL nel sangue può derivare da una dieta ricca di grassi saturi e trans, da una ridotta attività fisica, dal fumo, dall'obesità e da alcune condizioni genetiche come l'ipercolesterolemia familiare. Il controllo dei livelli di LDL nel sangue attraverso dieta, esercizio fisico, farmaci e altri interventi terapeutici è importante per prevenire le malattie cardiovascolari.

La gelatinasi B, nota anche come matrilisina o MMP-9 (Matrix Metalloproteinase-9), è un enzima appartenente alla famiglia delle metalloproteinasi della matrice (MMP). Questo enzima è prodotto principalmente dai neutrofili, ma può anche essere sintetizzato da altri tipi di cellule come le cellule endoteliali e i fibroblasti.

La gelatinasi B svolge un ruolo importante nella degradazione della matrice extracellulare (MEC), in particolare deliminoglicani, collagene di tipo IV, V e IX, e gelatina. Questa attività enzimatica è fondamentale per processi fisiologici come la morfogenesi, la riparazione dei tessuti e la rimodellazione della matrice extracellulare. Tuttavia, un'eccessiva o inappropriata attività di questo enzima può contribuire allo sviluppo di diverse patologie, tra cui l'infiammazione cronica, l'aterosclerosi, il cancro e le malattie neurodegenerative.

L'attività della gelatinasi B è strettamente regolata a livello trascrizionale, post-trascrizionale e post-traduzionale. L'equilibrio tra la forma attiva e inattiva dell'enzima è mantenuto da specifici inibitori tissutali delle metalloproteinasi (TIMP). Un'alterazione di questo equilibrio, con un aumento dell'attività della gelatinasi B, può portare a una disregolazione della degradazione della matrice extracellulare e alla progressione di varie malattie.

Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare A, noto anche come VEGF-A (dall'inglese Vascular Endothelial Growth Factor-A), è una proteina appartenente alla famiglia dei fattori di crescita dell'endotelio vascolare. Essa svolge un ruolo cruciale nello stimolare la crescita, la proliferazione e la migrazione delle cellule endoteliali, promuovendo in questo modo l'angiogenesi, ossia la formazione di nuovi vasi sanguigni.

Il VEGF-A è secreto da diverse cellule, tra cui le cellule muscolari lisce vascolari, i macrofagi e le cellule tumorali. La sua espressione può essere indotta da fattori di stress cellulare, ipossia (ridotto apporto di ossigeno) e vari mediatori infiammatori.

L'attivazione del VEGF-A avviene attraverso il legame con i recettori tirosin chinasi situati sulla membrana plasmatica delle cellule endoteliali, principalmente il VEGFR-1 e il VEGFR-2. Questo legame inizierà una cascata di segnalazione intracellulare che porterà all'attivazione di diversi geni e alla conseguente sintesi di proteine necessarie per la crescita, la proliferazione e la migrazione delle cellule endoteliali.

Il VEGF-A è particolarmente importante nello sviluppo embrionale, nella guarigione delle ferite e nella risposta alle lesioni tissutali. Tuttavia, un'eccessiva o incontrollata espressione di questo fattore di crescita può contribuire allo sviluppo di diverse patologie, come la neovascularizzazione anomala nella retinopatia diabetica, la degenerazione maculare legata all'età e il cancro. Pertanto, l'inibizione del VEGF-A è diventata un obiettivo terapeutico promettente per trattare queste condizioni.

In epidemiologia, uno studio caso-controllo è un tipo di design di ricerca osservazionale in cui si confrontano due gruppi di persone, i "casisti" e i "controlli", per identificare eventuali fattori di rischio associati a una malattia o ad un esito specifico. I casisti sono individui che hanno già sviluppato la malattia o presentano l'esito di interesse, mentre i controlli sono soggetti simili ai casisti ma non hanno la malattia o l'esito in esame.

Gli studiosi raccolgono informazioni sui fattori di rischio e le caratteristiche dei due gruppi e quindi calcolano l'odds ratio (OR), un indice della forza dell'associazione tra il fattore di rischio e la malattia o l'esito. L'OR quantifica il rapporto tra la probabilità di essere esposti al fattore di rischio nei casisti rispetto ai controlli.

Gli studi caso-controllo sono utili per indagare cause rare o malattie poco comuni, poiché richiedono un numero inferiore di partecipanti rispetto ad altri design di studio. Tuttavia, possono essere soggetti a bias e confounding, che devono essere adeguatamente considerati e gestiti durante l'analisi dei dati per garantire la validità delle conclusioni tratte dallo studio.

La chemochina CCL4, nota anche come MIP-1β (Macrophage Inflammatory Protein-1 beta), è una piccola proteina solubile che agisce come un chemochine, un tipo di molecola di segnalazione che guida il movimento delle cellule in risposta a un gradiente di concentrazione.

Il Diabete Mellito Sperimentale (DMX) o Diabetes Indotta da Drug (DID) si riferisce a un tipo di diabete mellito causato dall'assunzione di farmaci che interferiscono con la capacità del pancreas di produrre insulina o con la capacità dell'organismo di utilizzare l'insulina in modo efficace.

Il DMX può essere classificato in due tipi principali:

1. Diabete mellito indotto da farmaci che distruggono le cellule beta del pancreas, come alcuni farmaci immunosoppressori e agenti chemoterapici. Questo tipo di diabete mellito sperimentale è spesso reversibile una volta che il farmaco viene interrotto.
2. Diabete mellito indotto da farmaci che riducono la sensibilità all'insulina o aumentano la resistenza all'insulina, come i glucocorticoidi, i contraccettivi orali e alcuni farmaci antipsicotici. Questo tipo di diabete mellito sperimentale può essere persistente anche dopo l'interruzione del farmaco.

I sintomi del DMX possono includere poliuria, polidipsia, perdita di peso e iperglicemia. La diagnosi viene effettuata sulla base dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno e dopo carico di glucosio, nonché sulla storia farmacologica del paziente. Il trattamento del DMX può includere modifiche dello stile di vita, come la dieta e l'esercizio fisico, o la terapia farmacologica con insulina o altri farmaci antidiabetici orali.

L'adesività piastrinica è il processo mediante il quale le piastrine (trombociti) si attaccano a sostanze estranee o alla lesione del endotelio (rivestimento interno dei vasi sanguigni) in risposta a danni tissutali o alterazioni della normale circolazione.

Questo processo è fondamentale per la formazione di coaguli di sangue, noti anche come trombi, che aiutano a prevenire emorragie eccessive in caso di lesioni vascolari. Tuttavia, un'eccessiva adesività piastrinica può portare alla formazione di coaguli dannosi, che possono ostruire i vasi sanguigni e causare problemi cardiovascolari, ictus o trombosi venosa profonda.

La regolazione dell'adesività piastrinica è quindi un importante meccanismo di controllo della coagulazione del sangue e può essere influenzata da diversi fattori, come la presenza di sostanze chimiche specifiche, il flusso sanguigno, la superficie delle cellule endoteliali e le condizioni generali di salute dell'individuo.

Le cellule dendritiche sono un tipo di cellule del sistema immunitario che svolgono un ruolo cruciale nella presentazione dell'antigene e nell'attivazione delle risposte immunitarie. Si tratta di cellule altamente specializzate che derivano dai monociti nel midollo osseo e migrano nei tessuti periferici, dove possono rilevare e catturare antigeni estranei o dannosi.

Una volta che una cellula dendritica ha catturato un antigene, migra verso i linfonodi vicini, dove presenta l'antigene a specifici linfociti T, attivandoli e stimolando una risposta immunitaria adattativa.

Le cellule dendritiche sono caratterizzate dalla loro forma distintiva, con proiezioni ramificate chiamate dendriti che aumentano la superficie cellulare e migliorano la capacità di rilevare e catturare antigeni. Sono anche dotate di recettori specializzati per il riconoscimento degli antigeni, come i recettori dei pattern molecolari associati ai patogeni (PAMP), che consentono loro di distinguere tra agenti patogeni e cellule o tessuti normali.

Le cellule dendritiche possono essere classificate in diversi sottotipi, come le cellule dendritiche convenzionali (cDC) e le cellule dendritiche plasmocitoidi (pDC), ognuna delle quali ha funzioni specifiche e meccanismi di attivazione.

In sintesi, le cellule dendritiche sono un componente essenziale del sistema immunitario che aiuta a rilevare e rispondere alle infezioni o alle lesioni tissutali, stimolando la risposta immunitaria adattativa per proteggere l'organismo.

La nefrite interstiziale è un termine usato per descrivere un'infiammazione del tessuto connettivo (interstizio) che circonda i tubuli renali. Questa condizione può causare danni ai tubuli renali e compromettere la funzione renale.

La nefrite interstiziale può essere acuta o cronica e può essere causata da diversi fattori, come infezioni, esposizione a farmaci tossici, malattie autoimmuni o altre condizioni mediche sottostanti. I sintomi della nefrite interstiziale possono includere dolore addominale, nausea, vomito, febbre, brividi, sangue nelle urine, edema (gonfiore) e aumento della frequenza delle minzioni.

La diagnosi di nefrite interstiziale si basa solitamente sull'esame delle urine, sui test di imaging come la ecografia o la TAC, e sulla biopsia renale. Il trattamento dipende dalla causa sottostante della condizione e può includere farmaci antinfiammatori, corticosteroidi, immunosoppressori o altri farmaci specifici per la causa sottostante. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento di supporto, come la dialisi, se la funzione renale è gravemente compromessa.

In medicina e biologia, i fattori chemiotattici sono sostanze chimiche che attirano o repellono cellule in movimento, come cellule immunitarie o cellule tumorali, verso aree di concentrazione più alta o più bassa della sostanza. Queste molecole svolgono un ruolo cruciale nella risposta infiammatoria, nell'immunità acquisita e nel processo di metastasi del cancro. Esempi di fattori chemiotattici includono interleuchine, chemochine, fattore di necrosi tumorale (TNF) e fattori di crescita.

I terreni di coltura condizionati, noti anche come terreni di coltura definiti o sintetici, sono tipi speciali di mezzi di coltura utilizzati nella microbiologia per la crescita e l'isolamento di microrganismi specifici. A differenza dei terreni di coltura standard, che contengono ingredienti complessi come estratti di carne o brodo, i terreni di coltura condizionati sono preparati con componenti ben definiti e chimicamente puri.

Questi mezzi vengono "condizionati" o personalizzati per supportare la crescita di un particolare microrganismo aggiungendo specifici fattori nutrizionali, come aminoacidi, vitamine, sali e altri composti organici o inorganici. Possono anche contenere sostanze che inibiscono la crescita di altri microrganismi, permettendo così la coltura selettiva del microrganismo desiderato.

I terreni di coltura condizionati sono essenziali per gli studi microbiologici avanzati e le indagini diagnostiche, poiché consentono agli scienziati di creare ambienti controllati e prevedibili per lo studio della fisiologia, del metabolismo e dell'interazione dei microrganismi.

Il fegato è un organo glandolare grande e complesso situato nella parte superiore destra dell'addome, protetto dall'ossa delle costole. È il più grande organo interno nel corpo umano, pesando circa 1,5 chili in un adulto medio. Il fegato svolge oltre 500 funzioni vitali per mantenere la vita e promuovere la salute, tra cui:

1. Filtrazione del sangue: Rimuove le tossine, i batteri e le sostanze nocive dal flusso sanguigno.
2. Metabolismo dei carboidrati: Regola il livello di glucosio nel sangue convertendo gli zuccheri in glicogeno per immagazzinamento ed è rilasciato quando necessario fornire energia al corpo.
3. Metabolismo delle proteine: Scompone le proteine in aminoacidi e aiuta nella loro sintesi, nonché nella produzione di albumina, una proteina importante per la pressione sanguigna regolare.
4. Metabolismo dei lipidi: Sintetizza il colesterolo e le lipoproteine, scompone i grassi complessi in acidi grassi e glicerolo, ed è responsabile dell'eliminazione del colesterolo cattivo (LDL).
5. Depurazione del sangue: Neutralizza e distrugge i farmaci e le tossine chimiche nel fegato attraverso un processo chiamato glucuronidazione.
6. Produzione di bilirubina: Scompone l'emoglobina rossa in bilirubina, che viene quindi eliminata attraverso la bile.
7. Coagulazione del sangue: Produce importanti fattori della coagulazione del sangue come il fattore I (fibrinogeno), II (protrombina), V, VII, IX, X e XI.
8. Immunologia: Contiene cellule immunitarie che aiutano a combattere le infezioni.
9. Regolazione degli zuccheri nel sangue: Produce glucosio se necessario per mantenere i livelli di zucchero nel sangue costanti.
10. Stoccaggio delle vitamine e dei minerali: Conserva le riserve di glicogeno, vitamina A, D, E, K, B12 e acidi grassi essenziali.

Il fegato è un organo importante che svolge molte funzioni vitali nel nostro corpo. È fondamentale mantenerlo in buona salute attraverso una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e la riduzione dell'esposizione a sostanze tossiche come alcol, fumo e droghe illecite.

In medicina, i "valori di riferimento" (o "range di riferimento") sono intervalli di valori che rappresentano i risultati normali o attesi per un test di laboratorio o di diagnostica per immagini, in base a una popolazione di riferimento. Questi valori possono variare in base al sesso, età, razza e altri fattori demografici. I valori di riferimento vengono utilizzati come linea guida per interpretare i risultati dei test e per aiutare a identificare eventuali anomalie o problemi di salute. Se i risultati di un test sono al di fuori dell'intervallo di valori di riferimento, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori indagini per determinare la causa sottostante. Tuttavia, è importante notare che l'interpretazione dei risultati dei test deve sempre tenere conto del contesto clinico e delle condizioni di salute individuali del paziente.

In medicina, il termine "malattia acuta" si riferisce a un tipo di malattia o disturbo che si sviluppa rapidamente e ha una durata relativamente breve. Si contrappone alla condizione cronica, che si sviluppa lentamente nel tempo e può durare per mesi, anni o addirittura per tutta la vita.

Una malattia acuta è caratterizzata da sintomi intensi e spesso improvvisi, come febbre alta, dolore intenso, difficoltà respiratorie o altri segni di disfunzione corporea grave. Questi sintomi possono richiedere un trattamento immediato per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

Esempi di malattie acute includono polmonite, influenza, appendicite, infezioni del tratto urinario e traumi fisici come fratture ossee o lesioni cerebrali. Una volta trattata la causa sottostante, la maggior parte delle malattie acute si risolve entro poche settimane o mesi, anche se in alcuni casi possono lasciare complicazioni a lungo termine.

In sintesi, una malattia acuta è un disturbo di breve durata con sintomi intensi che richiedono un trattamento tempestivo per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

Le piastrine, notoriamente denominate come trombociti nel linguaggio medico, sono frammenti cellulari presenti nel sangue, privi di nucleo e derivanti dai megacariociti, grandi cellule presenti nel midollo osseo. Le piastrine svolgono un ruolo fondamentale nella risposta emostatica, processo che tende a limitare o arrestare una emorragia, attraverso la formazione di un coagulo di sangue.

Quando si verifica un'emorragia, le piastrine aderiscono alla parete danneggiata del vaso sanguigno e rilasciano sostanze chimiche che attivano altre piastrine, promuovendo la formazione di un aggregato plaquettaire. Questo aggregato forma una sorta di tappo che sigilla temporaneamente il vaso danneggiato, prevenendone ulteriori perdite di sangue. Successivamente, questo processo si combina con la cascata della coagulazione, un complesso sistema enzimatico che porta alla formazione di un coagulo solido e permanente, composto da fibrina e cellule del sangue, che sigilla definitivamente il vaso lesionato.

Una riduzione nel numero delle piastrine, o trombocitopenia, può portare a un aumentato rischio di sanguinamento, mentre un aumento dei livelli di piastrine, o trombocitemia, può predisporre a complicanze trombotiche. È importante sottolineare che la conta piastrinica deve essere sempre interpretata in relazione al contesto clinico del paziente e alla presenza di eventuali fattori di rischio emorragici o trombotici.

Le proteine infiammatorie dei macrofagi (MIF, sigla dell'inglese "Macrophage Inflammatory Proteins") sono un gruppo di citochine proinfiammatorie che svolgono un ruolo cruciale nella risposta immunitaria infiammatoria dell'organismo.

Le MIF sono prodotte principalmente da macrofagi, cellule dendritiche e altre cellule del sistema immunitario in risposta a stimoli infettivi o stressori tissutali. Esse svolgono una serie di funzioni importanti nella regolazione della risposta infiammatoria, tra cui l'attivazione dei macrofagi, il reclutamento di cellule immunitarie nel sito di infiammazione e la modulazione dell'espressione genica delle cellule bersaglio.

Le MIF sono anche in grado di agire come mediatori della febbre e possono contribuire allo sviluppo di patologie infiammatorie croniche se presenti in concentrazioni elevate o persistenti. Pertanto, il loro ruolo nella fisiopatologia delle malattie infiammatorie è oggetto di intense ricerche volte a identificare potenziali bersagli terapeutici per il trattamento di queste condizioni.

La separazione cellulare è un processo utilizzato in laboratorio per dividere diversi tipi di cellule da un tessuto o cultura cellulare originale. Questo processo consente di ottenere popolazioni cellulari relativamente pure e omogenee, che possono essere successivamente coltivate e studiate separatamente.

Esistono diversi metodi per la separazione cellulare, tra cui:

1. Centrifugazione differenziale: questo metodo sfrutta le differenze di densità delle cellule per separarle. Le cellule vengono fatte passare attraverso un mezzo di densità, come il sucrose o il Percoll, e quindi centrifugate ad alta velocità. Le cellule con differenti densità si separeranno in diverse frazioni all'interno del tubo a seconda della loro densità relativa.
2. Digestione enzimatica: questo metodo prevede l'uso di enzimi specifici per scindere le proteine che mantengono unite le cellule all'interno di un tessuto. Ad esempio, la tripsina e il collagenasi sono comunemente utilizzati per dissociare i tessuti connettivi e epiteliali.
3. Separazione magnetica: questo metodo sfrutta le differenze nelle proprietà magnetiche delle cellule per separarle. Le cellule vengono incubate con anticorpi legati a particelle magnetiche, che si legano specificamente alle proteine di superficie delle cellule. Successivamente, le cellule marcate vengono fatte passare attraverso un campo magnetico, che attira le particelle magnetiche e permette la separazione delle cellule target.
4. Separazione fluida: questo metodo sfrutta le differenze nelle dimensioni, forme o proprietà elettriche delle cellule per separarle. Ad esempio, la filtrazione a flusso d'aria (DAFF) utilizza un getto d'aria compresso per separare le cellule in base alle loro dimensioni e alla loro capacità di deformarsi.

In sintesi, ci sono diverse tecniche disponibili per separare le cellule in base a specifiche proprietà o caratteristiche. La scelta della tecnica dipende dal tipo di tessuto da cui si estraggono le cellule e dall'uso previsto delle cellule separate.

La chemochina CXCL1, precedentemente nota come Gro-alfa, è una piccola proteina solubile appartenente alla famiglia delle chemochine. Le chemochine sono un gruppo di citochine che giocano un ruolo cruciale nella regolazione della risposta infiammatoria e dell'immunità acquisita attraverso l'attrazione e l'attivazione dei leucociti.

La proteina CXCL1 è codificata dal gene CXCL1 umano e svolge un ruolo importante nella chemotassi dei neutrofili, che sono globuli bianchi essenziali per la difesa dell'ospite contro le infezioni batteriche e fungine. La proteina CXCL1 si lega ai recettori specifici presenti sulla membrana cellulare dei neutrofili, come il CXCR2, attivandoli e promuovendo la loro migrazione verso i siti di infiammazione o infezione.

L'espressione della proteina CXCL1 è inducibile e può essere stimolata da diversi fattori, come le citochine proinfiammatorie, i lipopolisaccaridi batterici e altri stimoli infiammatori. Oltre al suo ruolo nella risposta infiammatoria, la proteina CXCL1 è stata anche implicata nello sviluppo di varie patologie, come le malattie cardiovascolari, il cancro e alcune condizioni neurologiche.

In sintesi, la chemochina CXCL1 è una proteina solubile che partecipa alla risposta infiammatoria attraverso l'attrazione e l'attivazione dei neutrofili, contribuendo così alla difesa dell'ospite contro le infezioni.

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