Droghe o sostanze che alterano antagonizzare o alcun meccanismo che determina l 'aggregazione delle piastrine, che durante le fasi di attivazione e Sembrare dense-granule o dopo la reazione di rilascio prostaglandin-thromboxane e stimolazione del sistema.
L 'inclusione di PIASTRINE. Tale aggregazione insieme può essere indotta con numerosi agenti; collagene (ad esempio, di trombina) ed è parte del meccanismo che portano alla formazione di un trombo.
Sostanze Velenose Di Origine Animale dai serpenti della sottofamiglia Crotalinae o crotali, presente in prevalenza nelle Americhe e includono il serpente a sonagli, bocca secca, fer-de-lance, Bushmaster, American Copperhead. I loro veleni contengono delle proteine, cardio-, hemo-, cyto- e neurotossine, e molti enzimi, soprattutto Phospholipases A. molte delle tossine sono state mirate.
Proteine e amminoacidi trovato in SALIVA e le ghiandole salivari. Alcuni Salivary alpha-Amylases proteine quali possono essere enzimi, ma la sua ricetta varia in diversi individui.
Una famiglia di i polipeptidi purificato dal serpente che contengono tutti i veleni, arginine-glycine-aspartic RGD (acido) sequenza. La RGD integrina tripeptide si lega ai recettori e perciò inibisce competitivamente integrin-ligand normali interazioni. Disintegrine così isolato funzioni adesivo e agiscono come antiaggreganti piastrinici.
Ghiandole che secernono SALIVA in bocca. Ci sono tre paia di ghiandole salivari (alla parotide cazzone cazzone cazzone sottomandibolari; sublinguale;).
Cellule Non-nucleated disk-shaped negli Megakaryocyte e ho trovato nel sangue di tutti i mammiferi. Sono principalmente coinvolto nella coagulazione del sangue.
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.
Un acido tintura usata nei test di acido cloridrico nel contenuto gastrico. Viene inoltre usato per testare la presenza di amiloidosi.
Il processo di formazione PIASTRINE aderire a qualcosa di piu 'di piastrine, ad esempio collagene; membrana CANTINA; MICROFIBRILS; o altre superfici "straniero".
Il numero di PIASTRINE volume per unita 'in un campione di sangue venoso.
I peptidi generati da Amyloid beta-Peptides fibrillar Amyloid Precursor. Una forma di questi peptidi rappresenta la principale componente di placche amiloidi trovato nei soggetti con malattia di Alzheimer di età e in pazienti con trisomia 21 (giu 'SYNDROME). Il peptide si trova principalmente nel sistema nervoso, ma sono stati riportati casi della sua presenza in non-neural tessuto.
Superficie glicoproteine sulle piastrine che rivestono un ruolo fondamentale per l'emostasi e trombosi venosa profonda come dell ’ adesione piastrinica e dell 'aggregazione. Molte di queste imprese.
Adenosina 5 '- (trihydrogen nucleotide difosfato). Un adenina contenenti due a gruppi fosfato Esterified sullo zucchero al 5' -trifosfato -position.
Proteine parziale formato dall ’ idrolisi di totale o parziale proteine generati attraverso PROTEIN ENGINEERING tecniche.
L ’ esame di laboratorio eseguiti per monitorare e valutare la funzione piastrinica in un paziente e 'sangue.
Membrana piastrinica glicoproteina complesso importanti per l ’ adesione piastrinica e dell 'aggregazione. E' un complesso integrina contenente integrina ALPHAIIB e integrina Beta3 che riconosce le arginine-glycine-aspartic RGD (acido) sequenza presente in diverse proteine adesivo. Come tale, e 'un recettore per il fibrinogeno; von Willebrand elemento; fibronectina:; Vitronectina; e THROMBOSPONDINS. Una carenza di GPIIb-IIIa risultati nella tromboastenia tromboastenia.
Durata del flusso sanguigno dopo pelle foratura. Questo test e 'usato come misura di capillare e sulla funzione piastrinica.
Un enzima prodotta da protrombina che converte il fibrinogeno in fibrina.
Il fenomeno per cui dissociato cellule intrecciati tendono a raggrupparsi in vitro con cellule del loro tipo.
Membri della classe di composti composto di amino ACIDS peptide unite da legami tra adiacente aminoacidi, diramata lineare o strutture ciclico. OLIGOPEPTIDES sono composto da circa 2-12 aminoacidi. I polipeptidi sono composto da circa 13 o più aminoacidi, proteine è lineare i polipeptidi che vengono normalmente sintetizzato in ribosomi.
Glicoproteina plasma coagulato dal complesso trombina dimer, composto da tre paia di catene non identici glucosio-dipendente (alfa, beta, gamma) tenuti insieme da legami disolfuro. Fibrinogeno sol-gel coagulazione e 'un cambio di accordi molecolari complesse: Mentre il fibrinogeno viene accettata dalla trombina per formare i polipeptidi A e B, l'azione di altri enzimi proteolitica dei fibrinogeno diversi prodotti di degradazione.
Un instabile intermedi tra il Endoperossidi Prostaglandinici e trombossano B2. Il composto ha un oxaneoxetane bicyclic struttura, e 'un potente induttore dell ’ aggregazione piastrinica e causa vasocostrizione. E' il componente principale di coniglio aorta contraendo attivo (RCS).
Una serie di eventi che si sovrappongono progressista, fornito per l ’ esposizione del PIASTRINE subendothelial tessuto. Questi eventi includono Sembrare, adesività, aggregazione e lasciar andare reazioni. Quando è portata a conclusione, questi eventi determinare la formazione di una stalla Hemostatic spina.
Un Cxc Chemokine che si trova nei alfa granuli di PIASTRINE. Ha un grande molecolare 7800 kDa e può verificarsi un monomero, o un tetramer dimer in base alla sua concentrazione nella soluzione. Il fattore piastrinico 4 possiede un ’ elevata affinità per HEPARIN ed è spesso presente complessa con glicoproteine come PROTEIN C.
Un derivato fosfolipidi formato da PIASTRINE; basofili; neutrofili;; e monociti macrofagi. È un potente induttore agente aggregazione delle piastrine e dei sintomi di tipo anafilattico, inclusi ipotensione; trombocitopenia; NEUTROPENIA; e broncocostrizione.
Membrana piastrinica normale glicoproteina complesso essenziale per la formazione dell ’ adesione piastrinica e nei siti di lesioni vascolari. È composto da tre i polipeptidi, GPIb GPIb alfa, beta e GPIX. Glicoproteina Ib funziona come un recettore per il fattore di von Willebrand e per la trombina. Deficienza congenita del complesso GPIb-IX provoca la sindrome Bernard-Soulier glicoproteina GPV associati con il recettore piastrinico GPIb-IX ed è altresì assente in Bernard-Soulier sindrome.
Il prototipo del analgesico usato nel trattamento del dolore da lieve a moderata. Ha proprietà antinfiammatorie e antipiretiche e funge da inibitore della cicloossigenasi che provoca l ’ inibizione della biosintesi delle prostaglandine. Aspirina inibisce anche l 'aggregazione piastrinica ed è usato nella prevenzione della trombosi arteriosa e venosa. (Dal Martindale, La Farmacopea Extra, trentesimo Ed, P5)
Un glucosio-dipendente attivo comprendente circa un terzo delle proteine totali in organismi di mammifero. E 'il principale componente delle pelle; - connettivo; e la sostanza organica delle ossa (e) le ossa e denti (dente).
Formazione e sviluppo di un trombo o coagulo di sangue nel vaso sanguigno.
Una tipologia di Purinergic P2Y recettori che avere una preferenza per ADP vincolanti e sono accopiati a subunità Alpha PROTEIN Legante Gtp, soldato! Il Purinergic P2Y12 recettori sono presenti in PIASTRINE dove giocano un ruolo importante regolare PLATELET attivazione.
Una stalla, fisiologicamente composto attivo formato in vivo dal Endoperossidi Prostaglandinici. È importante nella reazione platelet-release (rilascio di ADP e serotonina).
Il trasferimento di piastrine da parte di un donatore per ricevere un organo o reinfusion per il donatore.
Un antibiotico miscuglio di due componenti, A e B prodotto da Nocardia lurida (o la stessa sostanza presente in qualsiasi altro modo), e non si usa più causa della sua tossicità clinicamente causa agglutinazione piastrinica e della coagulazione del sangue e viene utilizzata per le funzioni test in vitro.
Un Calcium-Activated enzima che catalizza l ’ idrolisi di ATP cedere e Orthophosphate AMP. Può anche agire ADP e altri dei nucleosidi trifosfati e diphosphates. CE 3.6.1.5.
Un Ad Alto Peso Molecolare, prodotto attraverso le proteine plasmatiche delle cellule endoteliali e megacariociti, e 'parte del fattore VIII / fattore di von Willebrand complesso, il fattore di von Willebrand ha recettori di collagene, le piastrine, e l' attività ristocetin la immunologicamente distinti componenti antigeniche. Funziona in aderenza delle piastrine al collagene e Hemostatic spina formazione. Il tempo di sanguinamento prolungato DISEASES von Willebrand è dovuta alla carenza di questo fattore.
Molecola di adesione cellulare e CD media l ’ antigene dell ’ adesione dei neutrofili e di piastrine attivate monociti e nelle cellule endoteliali.
Un messaggero biochimici e regolatore, sintetizzato dalla allegato aminoacidi essenziali. Principalmente nell ’ uomo è nel sistema nervoso centrale, tratto gastrointestinale, e piastrine. Serotonina media l ’ importanti funzioni fisiologiche la neurotrasmissione, inclusa una diminuzione della motilità gastrointestinale e cardiovascolare in corso, emostasi, l 'integrità. Molteplici recettori delle famiglie (recettori, SEROTONIN) spiegare la ragazza le azioni fisiologiche e distribution of this biochimici mediatore.
Il processo di coagulazione del sangue l'interazione tra FACTORS insolubile che porta ad un coagulo di fibrina.
Un prostaglandina quello e 'un potente vasodilatatori e inibisce l ’ aggregazione piastrinica, e' biosynthesized con metodi enzimatici da Endoperossidi Prostaglandinici nel tessuto vascolare. Il sale sodico è stato utilizzato anche per il trattamento (ipertensione polmonare primaria, ipertensione polmonare).
Fisiologicamente attiva, composti trovati in molti organi del corpo. Sono formate in vivo dal Endoperossidi Prostaglandinici e causare l ’ aggregazione piastrinica, contrazione delle arterie e altri effetti biologici. Trombossani sono importanti mediatori delle azioni di acidi grassi Polyunsaturated trasformata da cicloossigenasi.
Nervoso causato da anomalie nella conta piastrinica o funzionalita '.
Un livello di sangue PIASTRINE subnormale.
Alloantigens umano espresso solo sulle piastrine, in maniera specifica sulla membrana piastrinica glicoproteine. Questi platelet-specific antigeni sono immunogenica e può provocare reazioni patologico di trasfusione, la terapia.
Una stalla prostaglandina endoperoxide analogico che costituisce una trombossano mimetico. I suoi effetti includono hydro-osmotic imitando l'effetto della vasopressina stessa e l 'attivazione di tipo C Phospholipases. (Da J Pharmacol Scad Non 1983; 224 (1): 108-117; Biochem J 1984; 222 103-110) (1):
La formazione di grumi di cellule ematiche del sangue bassa o non-flow sotto condizioni risultanti dalle forze attrazione tra i globuli rossi. Le cellule aderire negli aggregati rouleaux lieve forza meccanica, come si verifica in circolazione, e 'abbastanza per disperdete questi aggregati. Piu' forte, o l 'aggregazione che possono derivare da una serie di effetti nella membrana o eritrociti nel sangue PLASMA. Il grado di aggregazione è influenzato da deformabilità Eritrocitaria, l ’ sialylation membrana, nascondendo di carica negativa alle proteine plasmatiche, ecc. viscosità del sangue e la sedimentazione degli eritrociti DI sono influenzate dal livello di aggregazione parametri degli eritrociti e sono usate per misurare il gruppo.
Il processo che spontaneamente arresti il flusso di sangue dai vasi che trasportano il sangue sotto pressione. Tutto è compiuto tramite contrazione dei vasi sanguigni, l ’ adesione e dell 'aggregazione di formato elementi del sangue (ad es. Il rapporto tra eritrociti AGGREGAZIONE), e il processo di coagulazione del sangue.
Composti sintetici che sono analoghi della Endoperossidi Prostaglandinici naturale e che imitano il loro e farmacologico attività fisiologico. Di solito sono più stabili dei composti naturali.
Il principio simpaticomimetici della midollare del surrene ormone di differenziazione, stimola entrambi gli alfa e beta-bloccanti adrenergici sistemici, provoca il rilassamento vasocostrizione e gastrointestinale, stimola il cuore, e si dilata bronchi e cerebrale sanguigni. È usato in fallimento e per l'asma e CARDIAC ritarda l 'assorbimento di ANESTHETICS locale.
Un inibitore dell ’ aggregazione piastrinica comunemente usati nel posizionamento di stent ARTERIES infarto.
Un disturbo della coagulazione congenite con un prolungamento del tempo, assenza di aggregazione delle piastrine in risposta a molti agenti, specialmente di ADP e ridotta o assente coagulo ritrattazione. Membrane sono carenti di piastrine o ha un difetto nella glicoproteina IIb-IIIa complesso (glicoproteina PLATELET complesso GPIIb-IIIa).
Un piastrinica fosfolipidico della membrana che contribuisce alla cascata della coagulazione del sangue formando un complesso (phospholipid-protein tromboplastina) che costituisce un cofattore con elemento VIIa per attivare elemento X al estrinseca della coagulazione del sangue.
Membrana piastrinica della glicoproteina IIb è un integrina subunità alfa che heterodimerizes con integrina Beta3 per formare PLATELET glicoproteina GPIIb-IIIa complicata. E 'sintetizzato con una singola catena polipeptidica che viene poi postranslationally squarciato e trasformati in due disulfide-linked subunità di circa 18 e 110 kDa, di dimensione.
Grosso osso MARROW. Il quale rilascia maturo sangue PIASTRINE.
Univalent antigen-binding frammenti composto da un'intera catena e la sua luce immunoglobulina colmo di una delle immunoglobuline pesante CHAINS dalla regione cerniera, collegato agli altri chiamandoli obbligazioni disolfuro Fab contiene l'immunoglobulina A REGIONS sono parte del sito, e la prima antigen-binding immunoglobulina coerenti REGIONS. Questo frammento può essere ottenuta con la digestione di immunoglobuline con l'enzima proteolitica PAPAIN.
Che si legano alle proteine di membrana THROMBOXANES con elevata affinità e innescare cambiamenti intracellulare di influenzare il comportamento di cellule. Alcuni recettori agire con il trombossano Inositolo fosfato e diacylglycerol secondo messaggero.
Un insaturo, acidi grassi essenziali. E 'trovato nel grasso animale ed umana e nel fegato, il cervello, organi e ghiandolari, ed è un abitante di animale phosphatides. Si è formato dalla sintesi della dieta di acido linoleico ed è un precursore nella biosintesi delle prostaglandine, thromboxanes e leucotrieni.
La relazione tra la dose di un farmaco somministrato e la risposta dell'organismo al farmaco.
La specie Oryctolagus Cuniculus, in famiglia Leporidae, ordine LAGOMORPHA. I conigli sono nato in tane furless e con gli occhi e orecchie chiuse. In contrasto con lepri, conigli hanno 22 cromosoma paia.
Una famiglia di Dalle Proteinasi recettori specifici per trombina. Si trovano soprattutto sul PIASTRINE e ematiche endoteliali. Attivazione dei recettori proteolitica trombina avviene tramite l'azione di trombina, che colpisce il N-Terminal peptide dal recettore per lanciare un nuovo N-Terminal peptide che viene ligando perché per il recettore. I recettori segnale HETEROTRIMERIC proteine Leganti Gtp. Piccoli peptidi sintetici che contengono il peptide smascherato N-Terminal sequenza possono anche attivare il ricettore in assenza di attività proteolitica.
Gli acidi arachidonici sono un tipo specifico di acidi grassi essenziali polinsaturi, derivati dall'acido linoleico, che svolgono un ruolo chiave nella sintesi di eicosanoidi, composti lipidici coinvolti in processi infiammatori e immunitari nell'organismo.
Un semplice elemento che si trova in quasi tutti organizzati tessuti. E 'un membro della famiglia dei metalli alcalini terra con il simbolo atomica Ca, numero atomico 20, e il peso atomico 40. Il calcio e' il minerale piu 'abbondante nel corpo e si combina con fosforo per formare fosfato di calcio nelle ossa e denti. È essenziale per il regolare funzionamento dei nervi e muscoli e gioca un ruolo nella coagulazione del sangue (come fattore IV) ed in molti processi enzimatica.
Anticorpi prodotti da un singolo clone di cellule.
Di solito endogena attivi, proteine, coinvolte nel processo di coagulazione del sangue.
Una tipologia di Eicosanoidi recettori che sono specificità per trombossano A2 e di prostaglandina H2.
La deformazione e il flusso di sangue e i suoi elementi, ossia PLASMA; eritrociti; bianco e sangue. Sangue PIASTRINE.
Una tipologia di Purinergic P2Y recettori che avere una preferenza per ATP e di ADP. Il segnale attraverso il recettore attivato P2Y1 G-Protein-Coupled Phospholipase C e l 'attivazione di mobilitazione CALCIUM intracellulare.
Il tasso dynamics in chimica o sistemi fisici.
Esami di laboratorio per valutare il meccanismo di coagulazione.
Composti che si legano e isolato la stimolazione dei recettori Purinergic P2Y gli infortuni sono per i sottotipi dei recettori specifici antagonisti P2Y.
Peptidi composto da tra 2 e 12 aminoacidi.
Una doppia specificità alcalina sottotipo che riveste un ruolo nella trasduzione del segnale intracellulare da inattivazione PROTEIN Proteinchinasi. Ha specificità per chinasi Map Regolate Dal Segnale Extracellulare chinasi e è principalmente localizzate nel nucleo cellulare.
Il processo in cui endogena o di sostanze, o, esogene peptidi legarsi a proteine, enzimi, o alleati precursori delle proteine di legame alle proteine specifiche misure composti sono spesso usati come metodi di valutazione diagnostica.
Un enzima presente nei microsomi piastrinica, prevalentemente catalizza la conversione di PGG (2) e PGH (2) (Endoperossidi Prostaglandinici) di trombossano A2. CE 5.3.99.5.
Una preparazione di PIASTRINE concentrato in un limitato volume di PLASMA. Questo è usato in vari procedura in cui la rigenerazione dei tessuti chirurgica LA CRESCITA FACTORS nel piastrine aumentare cicatrizzazione e rigenerazione.
La formazione di coaguli di sangue in qualunque parte del CAROTID ARTERIES. Questo può produrre CAROTID occlusione o della nave, determinando TRANSIENT; attacco ischemico CEREBRAL INFARCTION; o amaurosi Temporanea.
L'idrazina è un composto chimico con formula N2H4, noto per le sue proprietà altamente reattive e tossiche, precedentemente utilizzato come propellente per razzi e ora limitatamente impiegato in ambito industriale e di ricerca.

Gli inibitori dell'aggregazione piastrinica sono farmaci che impediscono l'adesione e l'aggregazione delle piastrine, contribuendo così a prevenire la formazione di coaguli di sangue (trombi). Questi farmaci agiscono in vari modi, come ad esempio bloccando l'attivazione delle piastrine o interferendo con la produzione di tromboxano A2, un mediatore chimico che promuove l'adesione e l'aggregazione piastrinica.

Esempi comuni di inibitori dell'aggregazione piastrinica includono:

1. Aspirina (acido acetilsalicilico): un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) che inibisce l'enzima ciclossigenasi-1 e -2, riducendo la produzione di tromboxano A2.
2. Clopidogrel (Plavix), Prasugrel (Effient), Ticagrelor (Brilique): farmaci che inibiscono l'attivazione delle piastrine bloccando il recettore P2Y12, responsabile dell'attivazione piastrinica mediata dal tromboxano A2.
3. Dipiridamolo (Persantine): un farmaco che inibisce la captazione di adenosina da parte delle piastrine e previene l'aggregazione piastrinica.
4. Eptifibatide (Integrilin) e Tirofiban (Aggrastat): farmaci che bloccano il recettore glicoproteico IIb/IIIa, impedendo così l'adesione e l'aggregazione piastrinica.

Questi farmaci vengono utilizzati per trattare o prevenire condizioni trombotiche come l'infarto miocardico acuto (IMC), l'ictus ischemico, la trombosi venosa profonda (TVP) e l'embolia polmonare (EP). Tuttavia, è importante considerare che l'uso di questi farmaci può comportare un aumentato rischio di sanguinamento.

L'aggregazione piastrinica è un processo fondamentale nella normale emostasi, che aiuta a prevenire la perdita eccessiva di sangue dopo un danno al vaso sanguigno. Quando il rivestimento interno di un vaso sanguigno viene danneggiato, le piastrine presenti nel sangue vengono attivate e iniziano a legarsi tra loro formando aggregati, noti anche come coaguli di sangue.

Questo processo è mediato da una serie di segnali chimici e meccanici che portano all'attivazione delle piastrine e alla formazione di ponti proteici tra esse. Le piastrine contengono numerosi recettori sulla loro superficie che possono legarsi a molecole specifiche presenti sulle altre piastrine o sui tessuti danneggiati, come il fibrinogeno e il collagene.

Una volta attivate, le piastrine rilasciano anche sostanze chimiche che possono attirare altre piastrine al sito di danno e promuovere la formazione di coaguli più grandi. Questo processo è essenziale per la riparazione dei vasi sanguigni danneggiati e per il mantenimento dell'integrità vascolare.

Tuttavia, un'aggregazione piastrinica incontrollata o eccessiva può anche portare a complicazioni come trombosi, ictus e infarto miocardico. Pertanto, è importante mantenere un equilibrio appropriato dell'attività piastrinica per prevenire tali complicanze.

La definizione medica di "Veleno dei Crotalidae" si riferisce al veleno prodotto da serpenti appartenenti alla famiglia Crotalidae, noti anche come "serpenti a sonagli". Questo tipo di veleno è una miscela complessa di enzimi, proteine e altri componenti che possono causare una varietà di sintomi dannosi per l'uomo e altri animali.

Il veleno dei Crotalidae è principalmente composto da due tipi di enzimi: fosfolipasi A2 e metalloproteinasi. La fosfolipasi A2 può causare danni ai tessuti, coagulazione del sangue anormale, dolore e infiammazione, mentre le metalloproteinasi possono degradare le proteine della matrice extracellulare, portando a necrosi dei tessuti e altri danni.

L'esposizione al veleno di Crotalidae può verificarsi attraverso la puntura di un serpente a sonagli. I sintomi dell'esposizione possono variare notevolmente, a seconda della specie di serpente, della quantità di veleno iniettata e della sede della puntura. Tuttavia, i sintomi comuni includono dolore e gonfiore intorno alla puntura, coagulopatia, nausea, vomito, debolezza, convulsioni e shock.

Il trattamento per l'esposizione al veleno di Crotalidae prevede generalmente l'uso di un siero antiveleno specifico per il serpente responsabile della puntura. Il siero antiveleno può aiutare a neutralizzare il veleno e prevenire ulteriori danni ai tessuti. Il trattamento tempestivo con siero antiveleno è fondamentale per ridurre al minimo i danni e migliorare le possibilità di recupero.

Le proteine e i peptidi salivari si riferiscono a una vasta gamma di molecole biologicamente attive presenti nella saliva. Questi composti svolgono un ruolo cruciale nel mantenere la salute orale e generale, nonché nella modulazione delle funzioni gustative, olfattive e digestive.

Le proteine salivari più abbondanti includono:

1. Amylasi salivare (o alfa-amilasi): un enzima che inizia il processo di digestione dei carboidrati nell'apparato digerente.
2. Mucina: una proteina adesiva che conferisce alla saliva le sue proprietà lubrificanti e protettive, aiutando a preservare l'integrità della superficie orale.
3. Prolin-ricca proteina (PRP): contribuisce alla formazione della pellicola protettiva sulla superficie dei denti ed è coinvolta nella rimineralizzazione dello smalto dentario.
4. Statherina: una proteina che previene l'adesione delle particelle di cibo alle superfici dentali e promuove la formazione della pellicola protettiva sulla superficie orale.
5. IgA secretoria: un anticorpo che offre protezione immunitaria locale contro i patogeni orali, riducendo il rischio di infezioni e carie dentaria.

I peptidi salivari includono:

1. Opiorfine: un peptide analgesico endogeno che contribuisce al sollievo dal dolore durante lesioni orali o procedure dentistiche.
2. Histatine: una famiglia di peptidi antimicrobici e coinvolti nella guarigione delle ferite, nella mineralizzazione dello smalto dentario e nel mantenimento dell'integrità della mucosa orale.
3. Dermidina: un peptide antibatterico che protegge la cavità orale dai patogeni.
4. Bombesina: un peptide neuroendocrino che regola l'appetito e il metabolismo energetico.

Questi componenti svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio fisiologico della cavità orale, proteggendo dalle infezioni, promuovendo la guarigione delle ferite e supportando la salute generale del cavo orale.

In campo medico, una disintegrina è una glicoproteina presente nel veleno di serpenti a sonagli e altri serpenti viperidi. Le disintegrine sono note per le loro proprietà di interrompere l'integrità della membrana cellulare e influenzare la coagulazione del sangue.

Le disintegrine agiscono legandosi ai recettori integrina sulla superficie delle cellule, provocando cambiamenti nella struttura e nella funzione delle integrine. Questo può portare a una serie di effetti biologici, come l'inibizione dell'adesione cellulare, la promozione della migrazione cellulare e la modulazione della segnalazione cellulare.

Le disintegrine hanno attirato l'attenzione degli scienziati per le loro possibili applicazioni terapeutiche in diversi campi, come l'oncologia, l'angiogenesi e la trombosi. Tuttavia, è importante notare che l'uso di disintegrine a fini medici è ancora oggetto di ricerca e non sono ancora disponibili farmaci approvati dalla FDA che utilizzano disintegrine come principio attivo.

Le ghiandole salivari sono ghiandole esocrine che producono e secernono saliva nella cavità orale. La loro funzione principale è quella di mantenere l'umidità della bocca, facilitare la deglutizione, lubrificare il cibo per una migliore digestione e proteggere i denti dai batteri dannosi.

Esistono tre principali tipi di ghiandole salivari:

1. Parotidi: si trovano vicino alle orecchie e sono le più grandi ghiandole salivari. Producono principalmente amilasi, un enzima che aiuta a digerire i carboidrati.

2. Sottomandibolari: si trovano sotto la lingua e producono circa il 70% della saliva totale. Secernono una saliva acquosa ricca di enzimi.

3. Sublinguali: si trovano sotto la lingua e producono una piccola quantità di saliva densa e viscosa, contenente diversi enzimi.

Le ghiandole salivari possono anche essere classificate come ghiandole mucose o sierose in base al tipo di secrezione prodotta. Le ghiandole mucose producono una secrezione densa e viscosa, ricca di mucine, mentre le ghiandole sierose secernono una sostanza acquosa e sierosa con enzimi digestivi. Alcune ghiandole salivari possono avere una combinazione di entrambe le secrezioni, note come ghiandole mucose-sierose.

Le piastrine, notoriamente denominate come trombociti nel linguaggio medico, sono frammenti cellulari presenti nel sangue, privi di nucleo e derivanti dai megacariociti, grandi cellule presenti nel midollo osseo. Le piastrine svolgono un ruolo fondamentale nella risposta emostatica, processo che tende a limitare o arrestare una emorragia, attraverso la formazione di un coagulo di sangue.

Quando si verifica un'emorragia, le piastrine aderiscono alla parete danneggiata del vaso sanguigno e rilasciano sostanze chimiche che attivano altre piastrine, promuovendo la formazione di un aggregato plaquettaire. Questo aggregato forma una sorta di tappo che sigilla temporaneamente il vaso danneggiato, prevenendone ulteriori perdite di sangue. Successivamente, questo processo si combina con la cascata della coagulazione, un complesso sistema enzimatico che porta alla formazione di un coagulo solido e permanente, composto da fibrina e cellule del sangue, che sigilla definitivamente il vaso lesionato.

Una riduzione nel numero delle piastrine, o trombocitopenia, può portare a un aumentato rischio di sanguinamento, mentre un aumento dei livelli di piastrine, o trombocitemia, può predisporre a complicanze trombotiche. È importante sottolineare che la conta piastrinica deve essere sempre interpretata in relazione al contesto clinico del paziente e alla presenza di eventuali fattori di rischio emorragici o trombotici.

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

Il terme "Rosso Congo" non è una definizione medica riconosciuta o un termine utilizzato nella medicina. Tuttavia, "Rosso Congo" è un colorante chimico che può essere usato in alcuni contesti medici o di laboratorio. Il suo nome chimico è "Congos Red AL". Si tratta di un sale di ammonio dell'acido 2-amino-4-(anilino)-6-cloro-solfonftaleina, ed è spesso utilizzato come indicatore di pH. Quando viene aggiunto a una soluzione, cambia colore in base al livello di acidità o alcalinità della soluzione stessa. Tuttavia, va usato con cautela perché può essere tossico se ingerito o assorbito attraverso la pelle.

L'adesività piastrinica è il processo mediante il quale le piastrine (trombociti) si attaccano a sostanze estranee o alla lesione del endotelio (rivestimento interno dei vasi sanguigni) in risposta a danni tissutali o alterazioni della normale circolazione.

Questo processo è fondamentale per la formazione di coaguli di sangue, noti anche come trombi, che aiutano a prevenire emorragie eccessive in caso di lesioni vascolari. Tuttavia, un'eccessiva adesività piastrinica può portare alla formazione di coaguli dannosi, che possono ostruire i vasi sanguigni e causare problemi cardiovascolari, ictus o trombosi venosa profonda.

La regolazione dell'adesività piastrinica è quindi un importante meccanismo di controllo della coagulazione del sangue e può essere influenzata da diversi fattori, come la presenza di sostanze chimiche specifiche, il flusso sanguigno, la superficie delle cellule endoteliali e le condizioni generali di salute dell'individuo.

La conta piastrinica, nota anche come piastresi o trombocitosi, è un esame di laboratorio utilizzato per determinare il numero di piastrine (trombociti) presenti nel sangue periferico. Le piastrine sono cellule sanguigne essenziali per la coagulazione del sangue e la prevenzione delle emorragie.

Un normale range di conta piastrinica varia da 150.000 a 450.000 piastrine per microlitro (mcL) o cubic millimeter (mm3) di sangue. Una conta piastrinica inferiore al normale si chiama trombocitopenia, mentre una conta piastrinica superiore al normale si chiama trombocitosi.

Una conta piastrinica bassa può aumentare il rischio di sanguinamento e porre problemi di coagulazione del sangue, mentre una conta piastrinica elevata può portare a un'eccessiva coagulazione del sangue, che può causare trombosi o embolia.

Una conta piastrinica alterata può essere il risultato di diverse condizioni mediche, come infezioni, infiammazione, malattie del midollo osseo, anemia, leucemia, farmaci e trapianti d'organo. Pertanto, una conta piastrinica anormale richiede ulteriori indagini per identificare la causa sottostante e stabilire un trattamento appropriato.

Gli Amyloid beta-peptidi (Aβ) sono peptidi beta-amiloidi derivati dalla proteina precursore dell'amiloide (APP) attraverso un processo di cleavage enzimatico. Questi peptidi si accumulano e si depositano nel cervello sotto forma di aggregati fibrillari, noti come placche amiloidi, che sono una caratteristica patologica distintiva della malattia di Alzheimer (MA).

La formazione di placche amiloidi è considerata un evento cruciale nello sviluppo della MA. L'accumulo di Aβ nel cervello può iniziare diversi anni prima dell'insorgenza dei sintomi clinici e portare a una disfunzione sinaptica, infiammazione neurodegenerativa e morte cellulare neuronale.

Esistono diverse isoforme di Aβ, con la forma più comune che consiste in 40 o 42 aminoacidi (Aβ40 e Aβ42). L'isoforma Aβ42 è considerata la forma più tossica e incline all'aggregazione. La formazione di aggregati di Aβ è influenzata da fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita, che possono contribuire al rischio individuale di sviluppare la MA.

La comprensione del ruolo degli Amyloid beta-peptidi nella patogenesi della malattia di Alzheimer ha portato alla ricerca di strategie terapeutiche che puntano a ridurre la produzione, l'accumulo o l'aggregazione di questi peptidi. Tuttavia, i risultati degli studi clinici in questo settore sono stati deludenti fino ad ora, e ulteriori ricerche sono necessarie per sviluppare trattamenti efficaci per la MA.

Le glicoproteine della membrana piastrinica sono un tipo specifico di proteine presenti nella membrana delle piastrine, i componenti cellulari del sangue responsabili della coagulazione. Queste glicoproteine svolgono un ruolo cruciale nel processo di aggregazione piastrinica e nella formazione del coagulo.

Esistono diversi tipi di glicoproteine presenti sulla membrana piastrinica, tra cui:

1. GP Ib-IX-V: Questo complesso proteico è il recettore per il fattore von Willebrand, una glicoproteina plasmatica che media l'adesione delle piastrine al sito della lesione vascolare. La subunità GP Ibα del complesso è anche il sito di legame per la proteina di collagene, che contribuisce all'attivazione e all'aggregazione piastrinica.
2. GP IIb-IIIa: Questo complesso proteico è noto come il recettore integrinico delle piastrine per il fibrinogeno, una proteina plasmatica che media l'adesione e l'aggregazione piastrinica. Una volta attivate, le piastrine esprimono GP IIb-IIIa sulla loro superficie, che lega il fibrinogeno e facilita la formazione di aggregati piastrinici.
3. GP VI: Questa glicoproteina è un recettore per il collagene presente sulla membrana piastrinica. Il legame del collagene a GP VI induce l'attivazione delle piastrine e la secrezione di mediatori chimici che promuovono l'aggregazione piastrinica.

Le glicoproteine della membrana piastrinica sono bersagli importanti per lo sviluppo di farmaci antipiastrinici, come gli inibitori del GP IIb-IIIa, che vengono utilizzati nel trattamento dell'angina pectoris e dell'infarto miocardico acuto.

L'adenosina difosfato, spesso abbreviata in ADP, è una molecola organica che svolge un ruolo cruciale nella produzione di energia nelle cellule. È uno dei nucleotidi presenti nel DNA e nell'RNA, ma il suo ruolo più noto è quello di essere un importante intermedio nel processo di produzione di energia all'interno delle cellule, noto come respirazione cellulare.

Nel dettaglio, l'ADP viene prodotta quando una molecola di adenosina trifosfato (ATP), la principale forma di stoccaggio dell'energia nelle cellule, viene scomposta per rilasciare energia. Quando le cellule hanno bisogno di energia, esse convertono l'ADP di nuovo in ATP attraverso un processo chiamato fosforilazione ossidativa, che si verifica all'interno dei mitocondri.

In sintesi, l'adenosina difosfato (ADP) è una molecola organica importante che partecipa al ciclo di produzione e utilizzo dell'energia nelle cellule.

In medicina e biologia, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi rispetto alle proteine complete. Essi si formano quando le proteine vengono degradate in parti più piccole durante processi fisiologici come la digestione o patologici come la degenerazione delle proteine associate a malattie neurodegenerative. I frammenti peptidici possono anche essere sintetizzati in laboratorio per scopi di ricerca, come l'identificazione di epitodi antigenici o la progettazione di farmaci.

I frammenti peptidici possono variare in lunghezza da due a circa cinquanta aminoacidi e possono derivare da qualsiasi proteina dell'organismo. Alcuni frammenti peptidici hanno attività biologica intrinseca, come i peptidi oppioidi che si legano ai recettori degli oppioidi nel cervello e provocano effetti analgesici.

In diagnostica, i frammenti peptidici possono essere utilizzati come marcatori per malattie specifiche. Ad esempio, il dosaggio dell'amiloide-β 1-42 nel liquido cerebrospinale è un biomarcatore comunemente utilizzato per la diagnosi di malattia di Alzheimer.

In sintesi, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi derivanti dalla degradazione o sintesi di proteine, che possono avere attività biologica e utilizzati come marcatori di malattie.

Le prove di funzionalità piastrinica sono un gruppo di test di laboratorio utilizzati per valutare la capacità delle piastrine (trombociti) di svolgere le loro funzioni nella coagulazione del sangue e nell'emostasi. Queste funzioni includono l'adesione, l'aggregazione e la secrezione.

Ecco una breve descrizione dei principali test utilizzati per valutare la funzionalità piastrinica:

1. Numero delle piastrine (contate differenziali complete): Questo test misura il numero di piastrine presenti nel sangue. Un numero basso di piastrine può indicare una disfunzione piastrinica o una condizione medica sottostante che influenza la produzione di piastrine.

2. Tempo di sanguinamento: Questo test misura il tempo necessario per la formazione di un coagulo di sangue dopo un piccolo taglio o incisione sulla pelle. Un tempo di sanguinamento prolungato può indicare una disfunzione piastrinica o un deficit della coagulazione del sangue.

3. Test dell'aggregazione piastrinica: Questo test misura la capacità delle piastrine di aggregarsi (aderire e formare cluster) in risposta a vari stimoli, come l'adenosina difosfato (ADP), il collagene o l'epinefrina. Un'aggregazione piastrinica ridotta può indicare una disfunzione piastrinica.

4. Test della secrezione piastrinica: Questo test misura la capacità delle piastrine di rilasciare sostanze chimiche, come serotonina e fattore von Willebrand, in risposta a stimoli. Un'alterata secrezione piastrinica può indicare una disfunzione piastrinica.

5. Test della velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES): Questo test misura la velocità con cui i globuli rossi si depositano in un tubo di sangue dopo un periodo di tempo specifico. Un'aumentata VES può indicare una disfunzione piastrinica o un'infiammazione sistemica.

6. Test del fattore von Willebrand: Questo test misura la quantità e l'attività del fattore von Willebrand, una proteina che aiuta le piastrine ad aderire alle pareti dei vasi sanguigni danneggiati. Un deficit di fattore von Willebrand può causare un'eccessiva emorragia e indicare una disfunzione piastrinica.

In sintesi, i test per la diagnosi della disfunzione piastrinica possono includere il tempo di sanguinamento, il test dell'aggregazione piastrinica, il test della secrezione piastrinica, il test della velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES), e il test del fattore von Willebrand. Questi test possono aiutare a identificare la causa sottostante della disfunzione piastrinica e a determinare il trattamento appropriato.

Il complesso glicoproteico piastrinico GPIIb-IIIa, noto anche come integrina αIIbβ3 o receptor IIb-IIIa dei fibrinogeni, è un importante recettore presente sulla superficie delle piastrine che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nell'emostasi.

GPIIb-IIIa è un eterodimero formato da due subunità glicoproteiche, GPIIb (integrina αIIb o CD41) e IIIa (integrina β3 o CD61), legate tra loro da un ponte disolfuro. Questo complesso è il recettore principale per i fibrinogeni, una proteina plasmatica che media l'aggregazione delle piastrine durante la coagulazione del sangue.

Quando le piastrine vengono attivate da vari stimoli, come il danno ai vasi sanguigni o la presenza di fattori di coagulazione, subiscono cambiamenti conformazionali che consentono al complesso GPIIb-IIIa di passare dallo stato inattivo a quello attivo. Nello stato attivo, il recettore GPIIb-IIIa può legarsi ai siti RGD (Arg-Gly-Asp) presenti sui fibrinogeni e su altre proteine della matrice extracellulare, come la vitronectina e la fibronectina.

Il legame tra il complesso GPIIb-IIIa e i fibrinogeni induce l'aggregazione delle piastrine, che forma un tappo emostatico per prevenire ulteriori perdite di sangue. Tuttavia, un'eccessiva o inappropriata attivazione del complesso GPIIb-IIIa può portare a disturbi della coagulazione e malattie cardiovascolari, come la trombosi e l'aterosclerosi.

In sintesi, il complesso GPIIb-IIIa è un importante regolatore dell'emostasi e della coagulazione del sangue, che svolge un ruolo cruciale nel legame con i fibrinogeni e nell'aggregazione delle piastrine. La sua attivazione appropriata è necessaria per mantenere l'equilibrio tra la prevenzione delle emorragie e la formazione di trombi dannosi, mentre un'attivazione anomala può portare a varie patologie cardiovascolari.

Il "Tempo di Sanguinamento" è un termine medico utilizzato per descrivere il periodo di tempo che intercorre dall'instaurarsi di una lesione vascolare fino al momento in cui la emorragia si arresta spontaneamente. Questo parametro è spesso valutato durante l'esecuzione di alcuni esami di laboratorio, come il test del Tempo di Sangue Capillare (TSC) o il test del Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata (TTPA), allo scopo di valutare la funzionalità del sistema emocoagulativo e identificare eventuali alterazioni della coagulazione del sangue.

In condizioni fisiologiche, il nostro organismo è in grado di controllare l'emorraggia attraverso un complesso meccanismo che prevede l'attivazione della cascata coagulativa, la formazione di un tappo piastrinico e la conversione del fibrinogeno in fibrina, che andrà a costituire il coagulo. Il tempo di sanguinamento è quindi un indice importante per valutare l'efficienza di questo processo e può essere alterato in presenza di diverse condizioni patologiche, come ad esempio la carenza di fattori della coagulazione, l'assunzione di farmaci anticoagulanti o la presenza di disturbi emorragici congeniti o acquisiti.

La trombina, nota anche come fattore IIa, è un enzima essenziale nel sistema di coagulazione del sangue. Viene prodotta dal fattore II (protrombina) attraverso una cascata di reazioni enzimatiche che iniziano con il rilascio di fattori tissutali dopo un danno vascolare. La trombina converte il fibrinogeno in fibrina, che forma fibre insolubili che intrappolano le piastrine e i globuli rossi, portando alla formazione di un coagulo di sangue solido. Oltre alla sua funzione nella coagulazione, la trombina svolge anche un ruolo nel promuovere l'infiammazione e la riparazione dei vasi sanguigni danneggiati. Un eccesso o una carenza di attività trombinica possono portare a condizioni patologiche come la trombosi o l'emorragia, rispettivamente.

L'aggregazione cellulare è un termine utilizzato in medicina e biologia per descrivere la tendenza di alcune cellule a raggrupparsi o aderire insieme, formando gruppi o cluster. Questo fenomeno può verificarsi naturalmente in diversi tipi di cellule, come i globuli bianchi (leucociti) e le piastrine (trombociti), e può essere influenzato da vari fattori chimici e fisici.

Ad esempio, durante il processo infiammatorio, i globuli bianchi possono aggregarsi insieme per formare un'unità funzionale chiamata "pus", che aiuta a combattere le infezioni. Allo stesso modo, le piastrine possono aggregarsi insieme per formare coaguli di sangue, che aiutano a fermare il sanguinamento in caso di lesioni vascolari.

Tuttavia, l'aggregazione cellulare può anche essere coinvolta in diversi processi patologici, come la formazione di coaguli di sangue dannosi o trombi, che possono bloccare i vasi sanguigni e causare danni ai tessuti circostanti. Inoltre, l'aggregazione cellulare anormale può essere associata a malattie come il cancro, dove le cellule tumorali possono aderire insieme per formare masse tumorali o metastatizzare in altri organi.

Comprendere i meccanismi di aggregazione cellulare è quindi importante per sviluppare strategie terapeutiche efficaci per una varietà di condizioni mediche, come la trombosi, l'infiammazione e il cancro.

I peptidi sono catene di due o più amminoacidi legati insieme da un legame peptidico. Un legame peptidico si forma quando il gruppo ammino dell'amminoacido reagisce con il gruppo carbossilico dell'amminoacido adiacente in una reazione di condensazione, rilasciando una molecola d'acqua. I peptidi possono variare in lunghezza da brevi catene di due o tre amminoacidi (chiamate oligopeptidi) a lunghe catene di centinaia o addirittura migliaia di amminoacidi (chiamate polipeptidi). Alcuni peptidi hanno attività biologica e svolgono una varietà di funzioni importanti nel corpo, come servire come ormoni, neurotrasmettitori e componenti delle membrane cellulari. Esempi di peptidi includono l'insulina, l'ossitocina e la vasopressina.

Il fibrinogeno è una proteina plasmatica solubile, sintetizzata dal fegato, che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. Ha una concentrazione normale nel plasma sanguigno di circa 2-4 grammi per litro.

Quando si verifica un danno ai vasi sanguigni, il fibrinogeno viene convertito in fibrina attraverso l'azione della trombina, una proteasi della coagulazione. La fibrina forma fibre insolubili che si intrecciano per formare un coagulo solido, bloccando così l'emorragia e facilitando la riparazione del vaso sanguigno danneggiato.

Il fibrinogeno svolge anche altre funzioni importanti nel nostro organismo, come il trasporto di cellule e molecole, la regolazione dell'infiammazione e la promozione della proliferazione cellulare.

Un basso livello di fibrinogeno può aumentare il rischio di emorragie, mentre alti livelli possono essere associati a un maggior rischio di trombosi e malattie cardiovascolari.

Il trombossano A2, noto anche come TXA2 (dall'inglese Thromboxane A2), è un eicosanoide derivato dall'acido arachidonico, una sostanza grassa essenziale presente nelle membrane cellulari. È sintetizzato principalmente dalle piastrine durante l'attivazione e ha effetti potenti sulla loro aggregazione e vasocostrizione.

TXA2 è un importante mediatore della coagulazione del sangue e della risposta infiammatoria. Agisce legandosi ai recettori specifici (TP) sulle membrane cellulari delle piastrine e delle cellule muscolari lisce vascolari, provocando la loro contrazione e l'attivazione delle piastrine, che portano alla formazione di coaguli di sangue.

L'effetto del trombossano A2 è bilanciato da prostaciclina (PGI2), un eicosanoide sintetizzato dalle cellule endoteliali dei vasi sanguigni, che ha effetti opposti, come la vasodilatazione e l'inibizione dell'aggregazione piastrinica. Un'alterazione del delicato equilibrio tra TXA2 e PGI2 può portare a disturbi della coagulazione e malattie cardiovascolari.

In sintesi, il trombossano A2 è un mediatore chiave nella regolazione dell'emostasi e della risposta infiammatoria, ma il suo eccesso o carenza può avere conseguenze negative per la salute umana.

L'attivazione piastrinica è un processo mediante il quale le piastrine (trombociti) nel sangue vengono attivate per aiutare a fermare l'emorragia in risposta a lesioni dei vasi sanguigni. Quando la superficie di un vaso sanguigno danneggiato è esposta, le piastrine aderiscono alla superficie e si attivano, rilasciando sostanze chimiche che promuovono l'aggregazione delle piastrine e l'ulteriore reclutamento di piastrine. Questo processo forma un coagulo di sangue che aiuta a sigillare la lesione del vaso sanguigno e fermare l'emorragia.

Tuttavia, un'attivazione piastrinica eccessiva o inappropriata può anche portare alla formazione di coaguli di sangue indesiderati, che possono causare trombosi e altre complicanze vascolari. Pertanto, il processo di attivazione piastrinica è strettamente regolato dal corpo per mantenere l'equilibrio tra l'emostasi e la prevenzione della trombosi.

Il Fattore Piastrinico 4 (FP4 o ITGA2B) è una glicoproteina presente sulla superficie delle piastrine, un tipo di cellule presenti nel sangue che svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nella riparazione dei vasi sanguigni danneggiati.

FP4 è un componente importante della membrana piastrinica ed è strettamente associato al recettore glicoproteico IIb/IIIa, che media l'adesione delle piastrine ai siti di lesioni vascolari e la loro aggregazione. Quando le piastrine vengono attivate in risposta a un danno vascolare o ad altri stimoli, FP4 subisce una modifica conformazionale che consente al recettore IIb/IIIa di legarsi al fibrinogeno e ad altre proteine della matrice extracellulare, promuovendo così l'aggregazione piastrinica e la formazione del coagulo.

Mutazioni o alterazioni quantitative del gene che codifica per FP4 possono portare a disturbi emorragici congeniti o acquisiti, come la sindrome di Bernard-Soulier, una rara malattia autosomica recessiva caratterizzata da trombocitopenia (ridotto numero di piastrine) e disfunzione piastrinica. Inoltre, FP4 è stato identificato come un potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento dell'aterotrombosi, una condizione che può portare a eventi cardiovascolari avversi come infarto miocardico e ictus.

Il fattore di attivazione piastrinica (PAF) è un mediatore lipidico solubile in acqua, derivato dalle membrane cellulari e sintetizzato principalmente dalle piastrine, ma anche da altri tipi di cellule come neutrofili, monociti, macrofagi e endotelio. Il PAF è un importante mediatore nella cascata di eventi che portano all'attivazione delle piastrine e all'aggregazione, contribuendo alla trombosi e all'infiammazione.

Il PAF svolge un ruolo cruciale nell'emostasi primaria e secondaria, promuovendo l'adesione delle piastrine al sito di lesione vascolare, l'attivazione e l'aggregazione, che portano alla formazione del trombo. Il PAF agisce attraverso il recettore per il fattore di attivazione piastrinica (PAF-R), un G protein-coupled receptor espresso principalmente sulle membrane delle piastrine, ma anche su altri tipi di cellule come neutrofili, monociti e macrofagi.

L'attivazione del PAF-R porta a una serie di risposte cellulari, tra cui l'aumento della permeabilità vascolare, la chemotassi dei leucociti, la degranulazione delle piastrine e la secrezione di citochine infiammatorie. Il PAF è anche implicato nella risposta immunitaria, poiché può attivare i neutrofili e promuovere la produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e l'ossidazione dei lipidi.

Il PAF ha una breve emivita a causa dell'elevata affinità del suo recettore per il PAF e della rapida clearance enzimatica da parte delle acetilcolinesterasi plasmatiche e delle fosfolipasi A2. Tuttavia, il PAF può accumularsi in condizioni patologiche come l'infiammazione sistemica, l'ischemia-riperfusione e la sepsi, contribuendo allo sviluppo di danni tissutali e disfunzioni organiche.

In sintesi, il PAF è un mediatore lipidico importante che media le risposte infiammatorie e immunitarie attraverso l'attivazione del suo recettore specifico. Il PAF è implicato in una varietà di processi patologici, tra cui l'infiammazione sistemica, l'ischemia-riperfusione e la sepsi, e può essere un bersaglio terapeutico promettente per il trattamento di queste condizioni.

Il complesso glicoproteico piastrinico GPIB-IX, noto anche come integrina alfa6beta1, è un membro della famiglia delle integrine che si trova sulla superficie delle piastrine e di altri tipi di cellule. Questa proteina è costituita da due subunità, alpha6 e beta1, che si legano per formare un eterodimero funzionale.

Il complesso GPIB-IX svolge un ruolo importante nella regolazione dell'adesione cellulare e dell'aggregazione piastrinica. Si lega specificamente a diversi ligandi, tra cui la laminina, una proteina della matrice extracellulare che è presente in molti tessuti connettivi. Quando il complesso GPIB-IX si lega alla laminina, aiuta a mantenere l'adesione delle cellule al substrato e promuove la crescita e la differenziazione cellulare.

Inoltre, il complesso GPIB-IX è stato implicato nella risposta infiammatoria e nell'immunità. Può interagire con le proteine del complemento e altri fattori della coagulazione per promuovere l'adesione e l'attivazione delle cellule immunitarie.

Mutazioni nel gene che codifica per la subunità alpha6 del complesso GPIB-IX possono causare una condizione genetica rara chiamata epidermolisi bollosa giunzionale, che si caratterizza per la formazione di bolle cutanee e mucose.

L'aspirina è un farmaco antipiretico, analgesico e antiinfiammatorio non steroideo (FANS) comunemente utilizzato per alleviare il dolore lieve a moderato, abbassare la febbre e ridurre l'infiammazione. Il suo principio attivo è l'acido acetilsalicilico.

L'aspirina agisce inibendo la produzione di prostaglandine, sostanze chimiche che svolgono un ruolo chiave nella trasmissione del dolore e nell'infiammazione nel corpo. Inoltre, l'aspirina ha anche un effetto antipiastrinico, il che significa che può aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue.

A causa dei suoi effetti anticoagulanti, l'aspirina è talvolta prescritta a basso dosaggio come terapia preventiva per le persone a rischio di malattie cardiovascolari, come infarto miocardico e ictus. Tuttavia, l'uso a lungo termine di aspirina può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale e ulcere.

Come con qualsiasi farmaco, l'aspirina deve essere assunta solo sotto la supervisione di un medico o di un operatore sanitario qualificato, soprattutto se si hanno condizioni mediche preesistenti o si stanno assumendo altri farmaci.

Il collagene è la proteina più abbondante nel corpo umano e si trova in diverse parti del corpo, come la pelle, i tendini, i legamenti, i muscoli scheletrici e i vasi sanguigni. Costituisce circa il 25%-35% della proteina totale nel corpo umano ed è un componente essenziale della matrice extracellulare che fornisce struttura, supporto e integrità ai tessuti connettivi.

Il collagene è sintetizzato dalle cellule chiamate fibroblasti e si presenta sotto forma di fasci di fibrille collagene, che conferiscono forza e flessibilità ai tessuti. Esistono diversi tipi di collagene (più di 20), ma i più comuni sono il tipo I, II e III. Il tipo I è il più abbondante e si trova nella pelle, nei tendini, nelle ossa e nei legamenti; il tipo II è presente principalmente nel tessuto cartilagineo; e il tipo III si trova nel tessuto connettivo molle come la pelle e le pareti dei vasi sanguigni.

La produzione di collagene diminuisce naturalmente con l'età, il che può portare a una serie di problemi di salute, tra cui l'invecchiamento precoce della pelle, l'artrite e le malattie cardiovascolari. Alcune condizioni mediche, come lo scorbuto, possono anche influenzare la produzione di collagene a causa della carenza di vitamina C, che è essenziale per la sintesi del collagene.

La trombosi è un disturbo vascolare caratterizzato dalla formazione di un coagulo di sangue (trombo) all'interno di un vaso sanguigno, che può ostruire il flusso del sangue e danneggiare i tessuti circostanti. I trombi possono formarsi in qualsiasi parte del sistema circolatorio, comprese le vene e le arterie, e possono causare diverse complicanze, a seconda della loro posizione e dimensione.

I fattori di rischio per la trombosi includono l'età avanzata, l'obesità, il fumo, l'immobilizzazione prolungata, le malattie cardiovascolari, i disturbi del sangue che aumentano la coagulabilità, le infezioni, i traumi e l'uso di contraccettivi ormonali.

I sintomi della trombosi dipendono dalla localizzazione del trombo. Ad esempio, nella trombosi venosa profonda (TVP), che colpisce le vene profonde delle gambe o dei polmoni, i sintomi possono includere dolore, gonfiore, arrossamento e sensazione di calore nella zona interessata. Nei casi più gravi, la TVP può causare complicanze potenzialmente letali come l'embolia polmonare, che si verifica quando un trombo si stacca dalla parete del vaso sanguigno e migra verso i polmoni.

La diagnosi di trombosi può essere effettuata mediante esami di imaging come l'ecografia Doppler, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM). Il trattamento della trombosi dipende dalla sua gravità e localizzazione e può includere farmaci anticoagulanti, trombolitici o interventi chirurgici come la trombectomia.

La prevenzione della trombosi è importante, soprattutto per le persone a rischio, come quelle che hanno subito un intervento chirurgico o sono costrette a letto prolungato. Misure preventive possono includere l'esercizio fisico regolare, l'idratazione adeguata e il mantenimento di una buona circolazione sanguigna.

I recettori purinergici P2Y12 sono un tipo di recettore accoppiato a proteine G che si trova principalmente sulle membrane cellulari delle piastrine e dei neuroni. Si legano specificamente all'adenosina difosfato (ADP) e svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell'aggregazione piastrinica e della trasmissione nervosa.

Nei neutrofili, i recettori P2Y12 aiutano a mediare l'attivazione dei neutrofili e la loro adesione alle cellule endoteliali. Nei neuroni, svolgono un ruolo nella modulazione della trasmissione sinaptica e nella plasticità sinaptica.

Gli antagonisti del recettore P2Y12, come il clopidogrel e il ticagrelor, vengono utilizzati clinicamente per prevenire l'aggregazione piastrinica e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari avversi, come l'infarto miocardico e l'ictus. Tuttavia, l'uso di questi farmaci può essere associato a un aumento del rischio di sanguinamento.

Il trombossano B2, noto anche come trombossano A2 o TXA2, è un mediatore lipidico prostanoidi che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nella risposta infiammatoria. È sintetizzato dall'aracidonato, un acido grasso polinsaturo a 20 atomi di carbonio con 4 doppi legami (abbreviato in 20:4), attraverso una serie di reazioni enzimatiche che implicano la cicloossigenasi e la trombossansintetasi.

Il trombossano B2 è un potente vasocostrittore e promuove l'aggregazione piastrinica, contribuendo alla formazione di coaguli di sangue. Agisce legandosi ai recettori dei trombossani (TP) sui vasi sanguigni e sulle piastrine. L'effetto aggregante piastrinico del trombossano B2 è importante per la normale emostasi, ma un'eccessiva attivazione può portare alla formazione di coaguli dannosi e allo sviluppo di malattie cardiovascolari e trombotiche.

Il trombossano B2 ha una breve emivita (circa 30 secondi) a causa dell'azione dell'enzima specifico, la trombossanasi o TXA2 sintetasi, che lo converte rapidamente in un metabolita inattivo, il diidrossiico saisdecanoico acido (DHSA). Questo breve periodo di attività rende il controllo dell'aggregazione piastrinica e della vasocostrizione mediati dal trombossano B2 un processo altamente regolato.

La trasfusione di piastrine è un procedimento medico in cui vengono infuse nel circolo sanguigno del paziente piastrine raccolte da un donatore. Le piastrine, anche conosciute come trombociti, sono cellule sanguigne importanti per la coagulazione del sangue e la prevenzione di emorragie.

Questa procedura è tipicamente eseguita quando il numero di piastrine nel sangue del paziente (piastrinopenia) è insufficiente, a causa di malattie come leucemia, anemia aplastica o trombocitopenia immune, oppure dopo interventi chirurgici intensivi o traumi che possono causare un'eccessiva perdita di sangue.

Prima della trasfusione, è necessario eseguire test di compatibilità tra il sangue del donatore e quello del ricevente per minimizzare il rischio di reazioni avverse transfusionali. Le piastrine possono essere conservate per un periodo limitato, pertanto devono essere utilizzate entro pochi giorni dalla raccolta.

La trasfusione di piastrine può contribuire a prevenire o trattare emorragie e aiutare a mantenere la corretta coagulazione del sangue, migliorando così la prognosi e la qualità della vita dei pazienti.

La ristocetina è un tipo di antibiotico policiclico che viene isolato da alcuni ceppi della specie bacterium "Nocardia lurida". Nonostante sia stato precedentemente utilizzato in clinica per il trattamento delle infezioni, l'uso della ristocetina è attualmente limitato a scopi di ricerca e di laboratorio.

In particolare, la ristocetina è nota per la sua capacità di indurre l'aggregazione piastrinica, un fenomeno che può contribuire allo sviluppo della trombosi (formazione di coaguli di sangue). Per questa ragione, la ristocetina è spesso utilizzata in vitro come strumento per lo studio delle interazioni tra le piastrine e il fattore von Willebrand, una proteina che svolge un ruolo importante nella coagulazione del sangue.

In sintesi, la ristocetina è un antibiotico con proprietà di indurre l'aggregazione piastrinica e viene utilizzato in ambito di ricerca per lo studio dei meccanismi della coagulazione del sangue.

L'apirasi è una procedura medica o un'azione che consiste nell'aspirare o estrarre fluidi o materiali da una cavità corporea o da un'area infiammata o gonfia utilizzando una siringa e un ago. Questa tecnica viene spesso utilizzata per prelevare campioni di fluido corporeo, come sangue, liquido sinoviale (presente nelle articolazioni), liquido pleurico (presente nella cavità toracica) o ascite (presente nell'addome), al fine di eseguire test di laboratorio o per drenare eccessi di fluidi che possono causare gonfiore, dolore o difficoltà respiratorie.

L'apirasi può essere anche utilizzata come parte di un trattamento medico, ad esempio per drenare un ascesso o un ematoma, al fine di favorire la guarigione e prevenire complicazioni. È importante che l'apirasi sia eseguita da personale sanitario qualificato e competente, in quanto una procedura scorretta può causare lesioni ai tessuti o infezioni.

Il fattore di von Willebrand (VWF) è un importante componente del sistema di coagulazione del sangue umano. È una glicoproteina multimero grande che media l'adesione piastrinica alle lesioni vascolari e funge da carrier per il fattore VIII, proteggendolo dalla degradazione e facilitando la sua interazione con il fattore IXa sulla superficie delle cellule endoteliali.

Il VWF viene sintetizzato nel endotelio vascolare e nelle megacariociti e viene immagazzinato nelle granuli alfa delle piastrine. Quando si verifica un danno vascolare, il VWF viene rilasciato e subisce una conformazione cambiamento che gli permette di legarsi al collagene della matrice extracellulare e alle piastrine, innescando la cascata di coagulazione.

Le mutazioni nel gene VWF o l'aumento dell'attività del fattore cleavage proteolytico ADAMTS13 possono portare a disturbi della coagulazione come il disturbo von Willebrand, una condizione caratterizzata da sanguinamento anomalo.

La P-selectina, nota anche come CD62P, è una proteina adesiva che si trova sulle membrane cellulari dei plateleti e delle cellule endoteliali. Essa svolge un ruolo importante nella risposta infiammatoria e nel processo di coagulazione del sangue. Quando l'endotelio viene attivato da stimoli infiammatori o traumatici, la P-selectina viene espressa sulla superficie cellulare ed è responsabile dell'adesione dei leucociti ai vasi sanguigni e del loro successivo transito attraverso la parete endoteliale. Questo processo è fondamentale per l'attivazione del sistema immunitario e per il ripristino dei tessuti danneggiati, ma può anche contribuire allo sviluppo di patologie come aterosclerosi, trombosi e malattie infiammatorie croniche.

La serotonina è un neurotrasmettitore e ormone che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell'umore, del sonno, dell'appetito, della memoria e dell'apprendimento, del desiderio sessuale e della funzione cardiovascolare. Viene sintetizzata a partire dall'amminoacido essenziale triptofano ed è metabolizzata dal enzima monoaminossidasi (MAO). La serotonina viene immagazzinata nei granuli sinaptici e viene rilasciata nel gap sinaptico dove può legarsi ai recettori postsinaptici o essere riassorbita dai neuroni presinaptici tramite il processo di ricaptazione. I farmaci che influenzano la serotonina, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e i triptani, vengono utilizzati per trattare una varietà di condizioni, tra cui depressione, ansia e emicrania.

La coagulazione del sangue, nota anche come emostasi, è un processo fisiologico complesso che porta alla conversione del liquido sangue in un gel solido o coagulo. Questo meccanismo è essenziale per arrestare il sanguinamento (emorragia) dopo lesioni dei vasi sanguigni e avviene attraverso una cascata di reazioni a catena che comprendono la formazione di un complesso enzima-substrato, noto come trombina, che converte il fibrinogeno solubile in fibrina insolubile. La fibrina forma una rete tridimensionale che intrappola le piastrine e i globuli rossi, stabilizzando così il coagulo.

La coagulazione del sangue è regolata da un equilibrio tra processi procoagulanti e anticoagulanti per prevenire la formazione di coaguli indesiderati all'interno dei vasi sanguigni. Diverse condizioni patologiche, come la carenza congenita o acquisita di fattori della coagulazione, l'uso di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici e le malattie sistemiche possono alterare questo equilibrio, portando a disturbi emorragici o trombotici.

L'epoprostenolo è un farmaco utilizzato in medicina per dilatare i vasi sanguigni e inibire l'aggregazione piastrinica. È un analogo sintetico della prostaciclina, una sostanza naturale presente nel corpo umano che svolge un ruolo importante nella regolazione della circolazione sanguigna e dell'emostasi.

L'epoprostenolo è indicato principalmente per il trattamento dell'ipertensione polmonare grave, una condizione caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna all'interno dei vasi polmonari. Questo farmaco aiuta a ridurre la resistenza vascolare polmonare e a migliorare la capacità di esercizio fisico nei pazienti affetti da questa malattia.

L'epoprostenolo viene somministrato per via endovenosa attraverso un catetere centrale impiantato chirurgicamente, in quanto ha una breve emivita e deve essere somministrato continuamente per mantenere il suo effetto terapeutico. Tra gli effetti collaterali più comuni di questo farmaco vi sono mal di testa, nausea, vomito, diarrea, dolore al sito di iniezione e arrossamento cutaneo.

In sintesi, l'epoprostenolo è un farmaco utilizzato nel trattamento dell'ipertensione polmonare grave, che agisce dilatando i vasi sanguigni e inibendo l'aggregazione piastrinica. Viene somministrato per via endovenosa e può causare effetti collaterali come mal di testa, nausea e dolore al sito di iniezione.

I tromboxani sono eicosanoidi, ovvero ormoni locali derivati dall'acido arachidonico, che svolgono un ruolo importante nella regolazione della risposta infiammatoria e delle funzioni piastriniche.

Nello specifico, i tromboxani sono prodotti dalle piastrine e da altre cellule del corpo in seguito all'attivazione dell'enzima ciclossigenasi. Il tromboxano A2 (TXA2) è il principale tromboxano prodotto dalle piastrine e svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue, promuovendo l'aggregazione piastrinica e la vasocostrizione.

I tromboxani sono anche coinvolti nella risposta infiammatoria, poiché possono attirare cellule immunitarie nel sito di lesione e promuovere la produzione di citochine pro-infiammatorie. Tuttavia, un'eccessiva produzione di tromboxani può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari, come l'aterosclerosi e la trombosi.

L'inibizione della sintesi dei tromboxani attraverso l'uso di farmaci antipiastrinici, come l'aspirina, è una strategia comune per prevenire le complicanze cardiovascolari in pazienti ad alto rischio.

I disturbi delle piastrine, noti anche come disturbi emorragici thrombocytic, si riferiscono a un gruppo di condizioni che colpiscono la funzione o il numero delle piastrine (trombociti), cellule del sangue importanti per la coagulazione. I disturbi delle piastrine possono causare sanguinamenti anomali o eccessivi a causa di una diminuzione del numero di piastrine (trombocitopenia) o una disfunzione piastrinica che influenza la capacità delle piastrine di formare coaguli.

I disturbi delle piastrine possono essere ereditari o acquisiti e possono derivare da diversi fattori, come malattie infettive, farmaci, radiazioni, malattie del midollo osseo o altre condizioni mediche. Alcuni esempi di disturbi delle piastrine includono la porpora trombocitopenica immune (ITP), la sindrome emorragica trombocitopenica (TTP), l'emofilia acquisita e il morbo di von Willebrand.

I sintomi dei disturbi delle piastrine variano a seconda della gravità del disturbo, ma possono includere porpora (piccole macchie rosse sulla pelle), petecchie (piccoli punti piatti sotto la pelle che appaiono come piccoli lividi), sanguinamento delle gengive, sanguinamenti nasali frequenti, ecchimosi e sanguinamenti prolungati dopo lesioni o interventi chirurgici. Il trattamento dei disturbi delle piastrine dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci, cambiamenti dello stile di vita o, in casi gravi, trapianto di midollo osseo.

La piastrinopenia è una condizione caratterizzata da un numero insolitamente basso di piastrine (trombociti) nel sangue. Le piastrine sono cellule sanguigne importanti per la coagulazione del sangue e la prevenzione delle emorragie. Una conta piastrinica normale varia generalmente da 150.000 a 450.000 piastrine per microlitro di sangue. Quando il numero di piastrine scende al di sotto di 150.000 piastrine/μL, si parla di piastrinopenia lieve; se è inferiore a 100.000 piastrine/μL, si tratta di una forma moderata; se scende al di sotto di 50.000 piastrine/μL, si parla di piastrinopenia severa e, quando è inferiore a 20.000 piastrine/μL, può verificarsi un'emorragia spontanea.

La piastrinopenia può essere causata da diverse condizioni mediche, come malattie del midollo osseo (ad esempio, leucemia, anemia aplastica), infezioni virali (come morbillo, mononucleosi infettiva), alcuni farmaci (come chemioterapici, antinfiammatori non steroidei, eparina), malattie autoimmuni (come lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide) o carenze nutrizionali (carenza di vitamina B12 o acido folico).

I sintomi della piastrinopenia possono includere facilità al sanguinamento o emorragie, come lividi frequenti, sanguinamento delle gengive, epistassi (sangue dal naso), sanguinamento dopo interventi chirurgici o estrazioni dentali, ecchimosi e, in casi gravi, ematemesi (vomito con sangue) o melena (feci nere e catramose). Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci che stimolano la produzione di piastrine, trasfusioni di piastrine o terapie specifiche per le malattie di base.

Gli antigeni delle piastrine umane (HPA) sono proteine polimorfiche presenti sulla superficie delle piastrine che possono indurre una risposta immunitaria. Questi antigeni sono utilizzati per tipizzare il sistema di gruppi sanguigni delle piastrine, che è un sistema di classificazione dei diversi tipi di proteine presenti sulle membrane delle piastrine umane.

Il sistema HPA comprende due loci genici principali, chiamati HPA-1 e HPA-2, ciascuno con diversi alleli che codificano per diverse proteine antigeniche. Gli antigeni più comuni nel sistema HPA sono HPA-1a, HPA-1b, HPA-2a, e HPA-3a.

La presenza o l'assenza di determinati antigeni HPA può avere implicazioni cliniche importanti in alcune situazioni, come la trasfusione di piastrine e i trapianti di midollo osseo. Ad esempio, se un individuo riceve una trasfusione di piastrine che contengono antigeni HPA a cui è sensibile, può sviluppare una reazione immunitaria contro le piastrine trasfuse, con conseguente distruzione delle piastrine e possibile trombocitopenia.

Per questo motivo, è importante che i medici considerino il sistema HPA quando pianificano le trasfusioni di piastrine o i trapianti di midollo osseo, al fine di minimizzare il rischio di reazioni avverse.

L'aggregazione eritrocitaria è un termine medico che si riferisce alla tendenza dei globuli rossi (eritrociti) a unirsi e formare cluster o aggregati. Questo fenomeno è normale a basse concentrazioni di plasma fibrinogeno, ma può essere accentuato in condizioni patologiche come la presenza di elevate concentrazioni di fibrinogeno o di altri aggreganti piastrinici nel sangue.

L'aggregazione eritrocitaria può anche verificarsi in risposta a stimoli chimici, fisici o meccanici, come ad esempio il contatto con l'endotelio vascolare danneggiato o l'esposizione a bassi livelli di ossigeno. Questo fenomeno è importante nella patogenesi di diverse malattie, tra cui la trombosi e l'aterosclerosi.

L'aggregazione eritrocitaria può essere misurata in vitro utilizzando vari metodi, come ad esempio il test di aggregazione eritrocitaria a flusso laser o il test di sedimentazione eritrocitaria. Questi test possono fornire informazioni utili sulla funzione piastrinica e sull'emostasi in generale.

L'emostasi è un processo fisiologico complesso che include una serie di meccanismi di regolazione per prevenire la perdita eccessiva di sangue a seguito di lesioni dei vasi sanguigni. Si compone di due principali sistemi: l'emostasi primaria o cellulare e l'emostasi secondaria o coagulativa.

L'emostasi primaria implica la vasocostrizione (restringimento) dei vasi sanguigni danneggiati, la formazione di un aggregato piastrinico (tappo piastrinico) e la secrezione di sostanze chimiche che attivano il sistema di coagulazione del sangue.

L'emostasi secondaria comporta una serie di reazioni a catena che portano alla conversione della protrombina in trombina e quindi alla formazione di un coagulo di fibrina intorno all'aggregato piastrinico, il quale stabilizza il tappo emostatico. Successivamente, i meccanismi di riassorbimento del coagulo e di riparazione dei tessuti vengono attivati per ripristinare la normale funzionalità del vaso sanguigno.

L'emostasi è un equilibrio delicato tra la promozione della coagulazione e l'inibizione della formazione di coaguli indesiderati, nota come trombosi. Vari fattori, come le condizioni mediche, i farmaci e le anomalie genetiche, possono influenzare questo equilibrio e portare a disturbi emorragici o trombotici.

Gli endoperossidi prostaglandinici sintetici sono composti chimici simili alle prostaglandine, un gruppo di sostanze naturalmente presenti nell'organismo che svolgono importanti funzioni fisiologiche. Questi composti sintetici vengono creati in laboratorio e sono utilizzati in medicina per le loro proprietà farmacologiche.

Gli endoperossidi prostaglandinici sintetici includono farmaci come l'epoprostenolo, il treprostinil e l'iloprost, che vengono impiegati nel trattamento di diverse patologie cardiovascolari, come l'ipertensione polmonare arteriosa. Questi farmaci agiscono dilatando i vasi sanguigni e inibendo l'aggregazione piastrinica, con conseguente riduzione della pressione sanguigna e del rischio di trombosi.

Tuttavia, è importante notare che questi farmaci possono avere effetti collaterali significativi, come dolore al sito di infusione, cefalea, nausea, vomito e diarrea. Inoltre, devono essere utilizzati con cautela in pazienti con insufficienza renale o epatica, poiché possono peggiorare la funzione di questi organi.

L'epinefrina, nota anche come adrenalina, è un ormone e neurotrasmettitore endogeno prodotto dalle ghiandole surrenali. Possiede una potente attività simpaticomimetica ed è comunemente usata come farmaco di emergenza per trattare situazioni cliniche acute e pericolose per la vita, come shock anafilattico, arresto cardiaco e broncospasmo severo.

L'epinefrina agisce principalmente sui recettori adrenergici α e β, provocando una serie di effetti fisiologici che includono:

* Aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità miocardica
* Vasocostrizione periferica, che aumenta la pressione sanguigna e favorisce il ritorno venoso al cuore
* Broncodilatazione, che facilita la respirazione
* Aumento del metabolismo cellulare e della glicogenolisi, con conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue
* Inibizione della secrezione di insulina e stimolazione della secrezione di glucagone, che favoriscono la glicemia

L'epinefrina viene somministrata per via endovenosa, intramuscolare o sublinguale, a seconda dell'indicazione clinica e della gravità della situazione. Gli effetti del farmaco sono rapidi ma transitori, pertanto è necessario un monitoraggio costante dei parametri vitali durante la sua somministrazione.

Gli effetti collaterali dell'epinefrina possono includere tachicardia, ipertensione, aritmie cardiache, ansia, tremori e cefalea. In casi rari, può causare ischemia miocardica o infarto acuto del miocardio, specialmente in pazienti con malattie coronariche preesistenti.

La ticlopidina è un farmaco antiaggregante piastrinico che viene utilizzato per prevenire la formazione di coaguli di sangue nei vasi sanguigni. Funziona inibendo l'adesione delle piastrine e la loro aggregazione, riducendo così il rischio di trombosi.

La ticlopidina è un derivato della piridina ed è stata scoperta negli anni '70. Agisce bloccando l'attività dell'enzima fosfodiesterasi e inibendo l'adesione delle piastrine al collagene, riducendo la capacità delle piastrine di aggregarsi e formare coaguli.

Questo farmaco è spesso prescritto per prevenire ictus o attacchi cardiaci ricorrenti in pazienti ad alto rischio, come quelli con malattie coronariche, angina instabile o precedenti ictus ischemici. Tuttavia, la ticlopidina può avere effetti collaterali importanti, tra cui neutropenia, trombocitopenia e disturbi gastrointestinali, pertanto deve essere utilizzata con cautela e sotto stretto controllo medico.

La ticlopidina è disponibile in compresse da 250 mg e viene solitamente somministrata a dosaggi di 250-500 mg al giorno, suddivisi in due dosi separate. Il trattamento con ticlopidina richiede spesso un monitoraggio ematologico regolare per rilevare eventuali effetti collaterali ematologici.

La tromboastenia è una rara condizione ematologica caratterizzata da un'anomala coagulazione del sangue. Esistono due tipi principali di tromboastenia: tromboastenia acquisita e tromboastenia ereditaria (nota anche come malattia di Glanzmann).

La tromboastenia acquisita è causata dallo sviluppo di anticorpi contro i recettori piastrinici, che portano a un'alterata aggregazione piastrinica e ad un aumentato rischio di sanguinamento. Questa forma di tromboastenia può essere associata a malattie autoimmuni, infezioni o farmaci.

La tromboastenia ereditaria, d'altra parte, è una condizione genetica causata da mutazioni nei geni che codificano per le proteine piastriniche necessarie per l'aggregazione piastrinica. Questa forma di tromboastenia si manifesta con sanguinamenti spontanei o dopo traumi minimi, come ecchimosi, ematomi e sanguinamento delle mucose.

In entrambi i casi, la diagnosi viene confermata attraverso test di laboratorio specifici che valutano l'aggregazione piastrinica e la funzione coagulativa del sangue. Il trattamento dipende dalla gravità della condizione e può includere farmaci che aumentano l'aggregazione piastrinica, trasfusioni di plasma o, in casi gravi, trapianto di midollo osseo.

Il Fattore Piastrinico 3 (FP3) è una glicoproteina transmembrana presente sulla superficie delle piastrine che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. È il recettore per il fattore tissutale, un importante fattore di coagulazione, e quando viene attivato dal contatto con il fattore tissutale, induce l'aggregazione piastrinica e l'attivazione della cascata di coagulazione. Il FP3 svolge quindi un ruolo fondamentale nel processo di emostasi, aiutando a fermare il sanguinamento dalle ferite. Le mutazioni del gene che codifica per il FP3 possono portare a disturbi della coagulazione, come la sindrome di Glanzmann, una rara condizione caratterizzata da un'incapacità delle piastrine di aggregarsi e formare coaguli.

La glicoproteina (GP) IIb-IIIa della membrana piastrinica, nota anche come integrina αIIbβ3, è un importante recettore delle piastrine che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nell'emostasi.

GP IIb-IIIa è una proteina transmembrana composta da due subunità, αIIb e β3, che si legano per formare un eterodimero funzionale. Questo recettore è responsabile del legame delle piastrine al fibrinogeno, un importante componente della coagulazione del sangue, e ad altri ligandi come il von Willebrand factor (vWF).

Una volta che le piastrine sono attivate in risposta a lesioni vascolari o altre stimolazioni, GP IIb-IIIa subisce un cambiamento conformazionale che consente il legame con i ligandi. Questo processo porta alla aggregazione delle piastrine e alla formazione di un tappo piastrinico, che aiuta a prevenire la perdita di sangue e promuove la guarigione della ferita.

GP IIb-IIIa è anche noto come il recettore più abbondante sulla superficie delle piastrine e un importante bersaglio terapeutico per il trattamento dell'aterotrombosi, una condizione che può portare a malattie cardiovascolari come l'infarto miocardico e l'ictus. Farmaci come l'abciximab, il tirofiban e l'eptifibatide sono antagonisti del recettore GP IIb-IIIa che vengono utilizzati clinicamente per prevenire la formazione di coaguli di sangue indesiderati.

I megacariociti sono grandi cellule presenti nel midollo osseo, che si differenziano dai suoi precursori ematopoietici e svolgono un ruolo cruciale nella produzione di piastrine (trombociti), componenti importanti del processo di coagulazione del sangue. Questi megacariociti maturi possono avere dimensioni fino a 50-100 volte superiori a quelle delle cellule sanguigne medie e presentano molti nucleoli multipli e un citoplasma ricco di granuli.

Nel processo di megacariocitopoeisi, i megacarioblasti immature subiscono endomitosi poliploide, una forma speciale di divisione cellulare che produce cellule con più di due set di cromosomi, ma senza separazione citoplasmica. Di conseguenza, i megacariociti contengono da 8 a 64 nuclei e possono contenere fino a 10.000 piastrine nel loro citoplasma. Quando un megacariocita maturo è pronto per rilasciare le piastrine, i proplasmodi (granuli citoplasmatici) si fondono con la membrana cellulare del megacariocita e rilasciano le piastrine nel flusso sanguigno.

Un'alterazione quantitativa o qualitativa dei megacariociti può portare a disturbi emorragici o trombotici, come la trombocitopenia (numero insufficiente di piastrine) o la trombocitemia essenziale (numero eccessivo di piastrine). Pertanto, i megacariociti rivestono un'importanza cruciale nel mantenimento dell'equilibrio emostatico del nostro organismo.

Le immunoglobuline Fab sono frammenti proteici monovalenti che derivano dalla scissione enzimatica delle immunoglobuline G (IgG), le principali proteine del sistema immunitario responsabili della risposta umorale contro antigeni esogeni. Ogni molecola di IgG è costituita da due catene pesanti e due catene leggere, che si uniscono per formare due domini Fab e un dominio Fc. Il dominio Fab contiene il sito di legame per l'antigene ed è responsabile del riconoscimento specifico degli antigeni estranei.

La scissione enzimatica delle IgG con enzimi come la papaina produce due frammenti identici Fab e un frammento Fc più grande. Ciascun frammento Fab contiene un sito di legame per l'antigene e mantiene la sua specificità antigenica. Questi frammenti sono spesso utilizzati in applicazioni biomediche e di ricerca, come nella diagnosi di malattie autoimmuni o infettive, nell'identificazione di antigeni e nella terapia immunologica.

In sintesi, le immunoglobuline Fab sono frammenti proteici monovalenti derivanti dalle immunoglobuline G, che mantengono la capacità di legare specificamente determinati antigeni estranei e sono utilizzate in varie applicazioni biomediche.

I recettori del trombossano, noti anche come recettori della prostaglandina H2 (PGH2), sono una classe di recettori accoppiati alle proteine G che si legano e rispondono al trombossano A2 (TXA2), un potente mediatore lipidico prostanoidico. Questi recettori sono ampiamente distribuiti in vari tessuti, tra cui il sistema cardiovascolare, il sistema respiratorio e il sistema gastrointestinale.

Il legame del TXA2 ai suoi recettori provoca una serie di risposte cellulari che includono la contrazione della muscolatura liscia, l'aggregazione piastrinica e la secrezione di mediatori infiammatori. Questi effetti svolgono un ruolo importante nella regolazione della coagulazione del sangue, dell'infiammazione e della risposta vascolare.

I farmaci antagonisti dei recettori del trombossano, noti come tromboxani sintetasi inibitori o antagonisti del trombossano, sono talvolta utilizzati per trattare condizioni quali l'angina pectoris, la trombosi venosa profonda e l'ictus. Questi farmaci agiscono bloccando il legame del TXA2 ai suoi recettori, inibendo così le sue risposte pro-trombotiche e vasocostrittrici.

L'acido arachidonico è un acido grasso omega-6 essenziale, il che significa che il corpo non può sintetizzarlo da solo e deve essere ottenuto attraverso la dieta. Ha una catena di carboni a 20 atomi con quattro doppi legami.

La relazione farmacologica dose-risposta descrive la relazione quantitativa tra la dimensione della dose di un farmaco assunta e l'entità della risposta biologica o effetto clinico che si verifica come conseguenza. Questa relazione è fondamentale per comprendere l'efficacia e la sicurezza di un farmaco, poiché consente ai professionisti sanitari di prevedere gli effetti probabili di dosi specifiche sui pazienti.

La relazione dose-risposta può essere rappresentata graficamente come una curva dose-risposta, che spesso mostra un aumento iniziale rapido della risposta con l'aumentare della dose, seguito da un piatto o una diminuzione della risposta ad alte dosi. La pendenza di questa curva può variare notevolmente tra i farmaci e può essere influenzata da fattori quali la sensibilità individuale del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e l'uso concomitante di altri farmaci.

L'analisi della relazione dose-risposta è un aspetto cruciale dello sviluppo dei farmaci, poiché può aiutare a identificare il range di dosaggio ottimale per un farmaco, minimizzando al contempo gli effetti avversi. Inoltre, la comprensione della relazione dose-risposta è importante per la pratica clinica, poiché consente ai medici di personalizzare le dosi dei farmaci in base alle esigenze individuali del paziente e monitorarne attentamente gli effetti.

Mi spiace, sembra che ci sia stato un malinteso. La parola "conigli" non ha una definizione medica specifica poiché si riferisce generalmente a un animale da fattoria o domestico della famiglia Leporidae. Tuttavia, i conigli possono essere utilizzati in alcuni contesti medici o di ricerca come animali da laboratorio per studiare varie condizioni o per testare la sicurezza e l'efficacia dei farmaci. In questo contesto, il termine "conigli" si riferirebbe all'animale utilizzato nello studio e non a una condizione medica specifica.

I recettori della trombina sono una classe di recettori situati sulla membrana cellulare che svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nell'attivazione delle cellule. Questi recettori vengono attivati dalla trombina, un enzima proteolitico prodotto durante il processo di coagulazione.

La trombina catalizza la conversione del fibrinogeno in fibrina, che forma il coagulo di sangue. Tuttavia, la trombina non solo svolge un ruolo nella formazione del coagulo, ma anche nell'attivazione dei recettori della trombina, che a loro volta stimolano una serie di risposte cellulari.

I recettori della trombina sono espressi principalmente dalle piastrine e dalle cellule endoteliali, ma possono anche essere trovati su altri tipi di cellule, come i leucociti e i fibroblasti. L'attivazione dei recettori della trombina porta a una serie di risposte cellulari, tra cui l'adesione delle piastrine al sito di lesione vascolare, la secrezione di mediatori chimici pro-infiammatori e la proliferazione cellulare.

In sintesi, i recettori della trombina sono una classe importante di recettori che partecipano alla coagulazione del sangue e all'attivazione delle cellule, con conseguenti effetti sulla risposta infiammatoria e sulla riparazione dei tessuti.

Gli acidi arachidonici sono una classe di acidi grassi polinsaturi a catena lunga con 20 atomi di carbonio e quattro doppi legami, che svolgono un ruolo importante nella fisiologia umana. Il più noto degli acidi arachidonici è l'acido 5,8,11,14-eicosatetraenoico (5,8,11,14-EA), che viene metabolizzato in diverse specie di eicosanoidi, tra cui prostaglandine, trombossani e leucotrieni.

Questi composti sono noti per la loro attività biologica, come l'aggregazione piastrinica, la vasocostrizione, la modulazione del dolore e dell'infiammazione. Gli acidi arachidonici sono normalmente presenti nel tessuto adiposo e nelle membrane cellulari dei mammiferi, dove sono immagazzinati come esteri di glicerolo nei fosfolipidi delle membrane cellulari.

L'acido arachidonico viene rilasciato dalle fosfolipasi A2 in risposta a vari stimoli, come l'attivazione dei recettori cellulari o il danno tissutale. Una volta rilasciati, gli acidi arachidonici vengono rapidamente metabolizzati da una serie di enzimi, tra cui la ciclossigenasi (COX), la lipossigenasi e la ciclopentenone prostaglandina sintasi, per formare i vari eicosanoidi.

Gli acidi arachidonici sono essenziali per la salute umana, ma possono anche contribuire allo sviluppo di malattie quando sono presenti in quantità eccessive o quando vengono metabolizzati in modo anormale. Ad esempio, i livelli elevati di prostaglandine e leucotrieni possono contribuire all'infiammazione e alla patologia delle malattie cardiovascolari, del cancro e dell'asma.

Gli anticorpi monoclonali sono una tipologia specifica di anticorpi, proteine prodotte dal sistema immunitario che aiutano a identificare e neutralizzare sostanze estranee (come virus e batteri) nell'organismo. Gli anticorpi monoclonali sono prodotti in laboratorio e sono costituiti da cellule del sangue chiamate plasmacellule, che vengono stimolate a produrre copie identiche di un singolo tipo di anticorpo.

Questi anticorpi sono progettati per riconoscere e legarsi a specifiche proteine o molecole presenti su cellule o virus dannosi, come ad esempio le cellule tumorali o il virus della SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19. Una volta che gli anticorpi monoclonali si legano al bersaglio, possono aiutare a neutralizzarlo o a marcarlo per essere distrutto dalle cellule immunitarie dell'organismo.

Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in diversi ambiti della medicina, come ad esempio nel trattamento di alcuni tipi di cancro, malattie autoimmuni e infiammatorie, nonché nelle terapie per le infezioni virali. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso degli anticorpi monoclonali deve essere attentamente monitorato e gestito da personale medico specializzato, poiché possono presentare effetti collaterali e rischi associati al loro impiego.

I fattori della coagulazione del sangue sono proteine plasmatiche circolanti nel plasma sanguigno che giocano un ruolo cruciale nella formazione del coagulo di sangue (trombo) in risposta a lesioni dei vasi sanguigni. Questi fattori interagiscono tra loro in una cascata enzimatica complessa, nota come via della coagulazione o sistema di coagulazione, per garantire la conversione del fibrinogeno solubile in fibrina insolubile, che forma il trombo.

Esistono due principali percorsi di attivazione dei fattori della coagulazione: il percorso intrinseco e quello estrinseco, che si uniscono poi in un singolo percorso comune. Il percorso intrinseco viene avviato dalla lesione endoteliale e dall'esposizione di fattori tissutali, mentre il percorso estrinseco viene attivato dal rilascio di fattore tessuto (III) da parte delle cellule danneggiate.

Di seguito sono riportati i principali fattori della coagulazione del sangue e le loro funzioni:

1. Fattore tissutale (III): attiva il fattore X nel percorso estrinseco.
2. Fattore VII: si lega al fattore tessutale attivato, dando origine a un complesso che attiva il fattore X.
3. Fattore IX: viene attivato dal complesso tra il fattore VIII e l'ion calcio (Ca2+) nel percorso intrinseco.
4. Fattore VIII: funge da cofattore del fattore IX, aumentandone l'attività enzimatica.
5. Fattore X: viene attivato dai complessi fattore VII/fattore tissutale o fattore IXa/fattore VIIIa nel percorso intrinseco e estrinseco, rispettivamente.
6. Protrombina (II): viene convertita in trombina (IIa) dal fattore Xa attivato.
7. Trombina (IIa): converte il fibrinogeno (I) in fibrina (Ia), che forma un reticolo insolubile, e attiva i fattori V e VIII.
8. Fattore V: funge da cofattore del fattore Xa, aumentandone l'attività enzimatica.
9. Calcio (Ca2+): è necessario per l'attivazione dei fattori IX, X e protrombina.
10. Fattore XIII: viene attivato dalla trombina e catalizza la polimerizzazione della fibrina in un reticolo insolubile.

La cascata di coagulazione del sangue è un processo complesso che coinvolge l'interazione di numerosi fattori proteici, ioni e cellule per garantire la formazione di un tappo emostatico efficace in caso di lesioni vascolari. La comprensione dei meccanismi molecolari che regolano questa via è fondamentale per lo sviluppo di strategie terapeutiche mirate a prevenire o trattare le malattie trombotiche e emorragiche.

I recettori del trombossano A2 e della prostaglandina H2 sono tipi di recettori accoppiati a proteine G che si legano a specifiche molecole di segnalazione lipidica chiamate eicosanoidi. Questi recettori sono presenti in varie cellule, tra cui i trombociti (piastrine del sangue), i muscoli lisci vascolari e le cellule endoteliali.

Il trombossano A2 (TXA2) è un potente vasocostrittore e promuove l'aggregazione piastrinica, mentre la prostaglandina H2 (PGH2) è un precursore di diverse prostaglandine e trombossani.

I recettori del trombossano A2 sono principalmente accoppiati a proteine Gq, che attivano la fosfolipasi C, portando alla produzione di IP3 (inositolo trifosfato) e DAG (diacilglicerolo), che aumentano il calcio intracellulare e promuovono l'attivazione della proteina chinasi C. Questo processo porta all'attivazione delle piastrine, alla vasocostrizione e all'infiammazione.

I recettori della prostaglandina H2 sono accoppiati a diverse proteine G, tra cui Gs, che aumentano l'AMP ciclico (cAMP) attraverso l'attivazione dell'adenilato ciclasi, e Gq, che promuovono la produzione di IP3 e DAG. Questi effetti possono portare a vasodilatazione o vasocostrizione, broncodilatazione o broncocostrizione, e modulazione del dolore e dell'infiammazione, a seconda del tipo cellulare e della via di segnalazione attivata.

In sintesi, i recettori del trombossano A2 (TXA2) e della prostaglandina H2 (PGH2) sono importanti mediatori nella regolazione dell'emostasi, della vasoreattività, dell'infiammazione e del dolore.

L'emoreologia è la branca della medicina che si occupa dello studio delle proprietà fisiche del sangue, come la viscosità, l'elasticità, la deformabilità e la capacità di aggregazione piastrinica. Questi fattori giocano un ruolo importante nella regolazione del flusso sanguigno e nella coagulazione del sangue. L'emoreologia può essere utilizzata per diagnosticare e monitorare una varietà di condizioni mediche, come l'anemia, le malattie cardiovascolari, i disturbi emorragici e le trombosi. Gli esami emoreologici possono fornire informazioni utili sulla funzionalità piastrinica, sulla resistenza vascolare e sull'efficienza del sistema di coagulazione del sangue.

I recettori purinergici P2Y1 sono un sottotipo di recettori accoppiati a proteine G che si legano e rispondono a nucleotidi come l'ADP. Questi recettori sono espressi in una varietà di tessuti, tra cui il sistema cardiovascolare, il sistema nervoso centrale e periferico, e i sistemi immunitario ed endocrino.

Il recettore P2Y1 è un omo-tetramero formato da quattro subunità identiche che attraversano la membrana cellulare sette volte. Una volta che l'ADP si lega al sito di legame del recettore, induce una conformazione cambiamento nella proteina che attiva una cascata di segnalazione intracellulare. Ciò include l'attivazione della fosfolipasi C, che porta alla produzione di inositolo trifosfato (IP3) e diossido di diazeglicerolo (DAG), che a loro volta causano il rilascio di calcio dalle riserve intracellulari e l'attivazione della proteina chinasi C.

La stimolazione del recettore P2Y1 ha una varietà di effetti fisiologici, tra cui la contrazione delle cellule muscolari lisce vascolari, l'aggregazione piastrinica e la modulazione della secrezione neuronale. Inoltre, il recettore P2Y1 è stato implicato nella patofisiologia di diverse malattie, tra cui l'aterosclerosi, la trombosi e le neuropatie dolorose.

In sintesi, i recettori purinergici P2Y1 sono un tipo specifico di proteine che si trovano sulla superficie cellulare e che rispondono al legame con l'ADP. Quando attivati, provocano una serie di eventi intracellulari che portano a varie risposte fisiologiche e possono essere implicati in diverse malattie.

In medicina e fisiologia, la cinetica si riferisce allo studio dei movimenti e dei processi che cambiano nel tempo, specialmente in relazione al funzionamento del corpo e dei sistemi corporei. Nella farmacologia, la cinetica delle droghe è lo studio di come il farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato e eliminato dal corpo.

In particolare, la cinetica enzimatica si riferisce alla velocità e alla efficienza con cui un enzima catalizza una reazione chimica. Questa può essere descritta utilizzando i parametri cinetici come la costante di Michaelis-Menten (Km) e la velocità massima (Vmax).

La cinetica può anche riferirsi al movimento involontario o volontario del corpo, come nel caso della cinetica articolare, che descrive il movimento delle articolazioni.

In sintesi, la cinetica è lo studio dei cambiamenti e dei processi che avvengono nel tempo all'interno del corpo umano o in relazione ad esso.

Le prove di coagulazione del sangue sono un insieme di test di laboratorio utilizzati per valutare il tempo di coagulazione del sangue e la funzionalità della cascata di coagulazione. Questi test vengono eseguiti per diagnosticare, monitorare e gestire i disturbi emorragici e trombotici.

I test più comunemente utilizzati sono:

1. Tempo di sangue (PT): misura il tempo necessario al plasma per coagulare dopo l'aggiunta di fattori di coagulazione del sangue esogeni. Viene utilizzato per valutare la funzionalità dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K (II, VII, IX, X) e per monitorare l'effetto degli anticoagulanti orali come il warfarin.
2. Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT): misura il tempo necessario al plasma per coagulare dopo l'aggiunta di un reagente che attiva i fattori intrinseci e common pathway della cascata di coagulazione. Viene utilizzato per valutare la funzionalità dei fattori della coagulazione intrinseci (XII, XI, IX, VIII) ed è particolarmente utile nella diagnosi e nel monitoraggio dei disturbi emorragici congeniti o acquisiti.
3. Tempo di trombina (TT): misura il tempo necessario al plasma per coagulare dopo l'aggiunta di trombina esogena. Viene utilizzato per valutare la funzionalità del fibrinogeno e della conversione del fibrinogeno in fibrina.
4. Test della fibrinolisi: misura l'attività delle plasminogeni attivatori (t-PA, u-PA) e dell'inibitore dell'attivatore del plasminogeno tipo 1 (PAI-1). Viene utilizzato per valutare la funzionalità della fibrinolisi.
5. Test di aggregazione piastrinica: misura l'aggregazione delle piastrine in risposta a diversi stimoli, come adenosina difosfato (ADP), collageno e ristagno. Viene utilizzato per valutare la funzionalità piastrinica e la presenza di disturbi piastrinici congeniti o acquisiti.

Questi test possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione per diagnosticare e monitorare i disturbi della coagulazione, come emofilia, trombofilia, deficit di fibrinogeno e disturbi piastrinici. Inoltre, possono anche essere utilizzati per valutare l'efficacia dell'anticoagulazione terapeutica e del trattamento con farmaci antipiastrinici.

I Purinergic P2Y Receptor Antagonists sono farmaci che bloccano l'attività dei recettori purinergici P2Y, una classe di recettori accoppiati a proteine G presenti sulla membrana cellulare. Questi recettori sono attivati da ligandi endogeni come ATP e ADP e svolgono un ruolo importante nella regolazione di diversi processi fisiologici, tra cui la trasmissione neuronale, l'infiammazione e la coagulazione.

Gli antagonisti dei recettori purinergici P2Y sono utilizzati in terapia per il trattamento di diverse condizioni patologiche, come ad esempio:

* Malattie cardiovascolari: alcuni farmaci di questa classe sono impiegati nel trattamento dell'angina pectoris e dell'infarto miocardico acuto, in quanto riducono la risposta infiammatoria e prevengono l'aggregazione piastrinica.
* Malattie infiammatorie croniche: i P2Y Receptor Antagonists possono essere utili nel controllo dell'infiammazione in patologie come l'artrite reumatoide e la colite ulcerosa, grazie alla loro capacità di inibire la secrezione di mediatori pro-infiammatori.
* Malattie neurologiche: alcuni antagonisti dei recettori purinergici P2Y sono allo studio come potenziali terapie per il trattamento di patologie neurodegenerative, quali la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla, in quanto sembrerebbero in grado di proteggere le cellule nervose dai danni indotti dall'infiammazione.

Tra i farmaci appartenenti a questa classe terapeutica vi sono adenosina difosfato (ADP) antagonisti come clopidogrel, prasugrel e ticagrelor, utilizzati nella prevenzione dell'ictus e dell'infarto miocardico acuto.

Gli oligopeptidi sono catene di aminoacidi relativamente corte che contengono da due a circa dieci unità aminoacidiche. Sono più corti dei polipeptidi, che ne contengono più di dieci. Gli oligopeptidi si formano quando diversi aminoacidi sono legati insieme da un legame peptidico, che è un tipo di legame covalente formato tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un aminoacido e il gruppo amminico (-NH2) dell'aminoacido successivo.

Gli oligopeptidi possono essere sintetizzati dal corpo umano o ingeriti attraverso la dieta. Svolgono una varietà di funzioni biologiche, tra cui quella di ormoni e neurotrasmettitori, che trasmettono segnali all'interno del corpo. Alcuni esempi di oligopeptidi includono l'enkefalina, la dinorfina e la casomorfinna.

È importante notare che il termine "oligopeptide" non è rigorosamente definito da un numero specifico di aminoacidi e può variare a seconda della fonte o del contesto.

Dual Specificity Phosphatase 2 (DUSP2), anche nota come Phosphatase 2A o Protein Tyrosine Phosphatase 2A, è un enzima appartenente alla famiglia delle fosfatasi a doppia specificità. Questo enzima svolge un ruolo cruciale nella regolazione del segnale cellulare, in particolare nella neutralizzazione della via di trasduzione del segnale mediata dal fattore di crescita mitogeno (MAPK).

DUSP2 è specificamente coinvolto nell'inattivazione delle MAPK attraverso il meccanismo di defosforilazione. Le MAPK sono proteine chiave nella trasduzione del segnale e la loro iperattivazione può portare a conseguenze negative, come la proliferazione cellulare incontrollata e l'induzione della tumorigenesi.

L'espressione di DUSP2 è strettamente regolata e può essere influenzata da vari fattori, tra cui lo stress ossidativo, le citochine infiammatorie e i cambiamenti nella concentrazione dei secondi messaggeri intracellulari.

In sintesi, Dual Specificity Phosphatase 2 è un enzima che regola il segnale cellulare attraverso la defosforilazione delle MAPK, contribuendo a mantenere l'equilibrio nella crescita e differenziazione cellulare.

Un legame di proteine, noto anche come legame peptidico, è un tipo specifico di legame covalente che si forma tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un amminoacido e il gruppo amminico (-NH2) di un altro amminoacido durante la formazione di una proteina. Questo legame chimico connette sequenzialmente gli amminoacidi insieme per formare catene polipeptidiche, che sono alla base della struttura primaria delle proteine. La formazione di un legame peptidico comporta la perdita di una molecola d'acqua (dehidratazione), con il risultato che il legame è costituito da un atomo di carbonio, due atomi di idrogeno, un ossigeno e un azoto (-CO-NH-). La specificità e la sequenza dei legami peptidici determinano la struttura tridimensionale delle proteine e, di conseguenza, le loro funzioni biologiche.

La trombossana-A sintasi, nota anche come tromboxano-A sintasi o TXAS, è un enzima (un tipo di ossidoreduttasi) che catalizza la conversione dell'acido arachidonico in trombossano A2, un potente vasocostrittore e promuovitore dell'aggregazione piastrinica. Questo enzima svolge un ruolo cruciale nella cascata del coagulo e nell'infiammazione. L'inibizione della trombossana-A sintasi è un obiettivo terapeutico per prevenire la trombosi e le complicanze cardiovascolari.

Platelet-Rich Plasma (PRP) è un concentrato ricco di piastrine ottenuto dal sangue del paziente stesso, attraverso un processo di centrifugazione. Le piastrine sono cellule sanguigne che svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione e nella riparazione dei tessuti.

Il PRP contiene una concentrazione elevata di fattori di crescita e proteine bioattive, che possono stimolare la rigenerazione e la guarigione dei tessuti. Quando iniettato in un'area lesa o danneggiata del corpo, il PRP può aiutare a promuovere la formazione di nuovi vasi sanguigni, la produzione di collagene e la riparazione delle cellule.

La procedura per preparare il PRP prevede il prelievo di un campione di sangue dal paziente, che viene poi centrifugato per separare i globuli rossi e bianchi dalle piastrine. Il plasma ricco di piastrine risultante viene quindi raccolto e utilizzato per le iniezioni.

Il PRP è stato utilizzato con successo in vari campi della medicina, come l'ortopedia, la dermatologia e la chirurgia plastica, per trattare una varietà di condizioni, tra cui lesioni sportive, artrosi, tendiniti, ferite difficili da guarire e inestetismi cutanei. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per stabilirne l'efficacia e la sicurezza a lungo termine.

La trombosi dell'arteria carotide si riferisce a un'ostruzione o al blocco dell'arteria carotide, che fornisce sangue al cervello, dovuto alla formazione di un coagulo di sangue (trombo). Questo evento può interrompere il flusso sanguigno al cervello e causare ischemia cerebrale, che può portare a ictus o attacco ischemico transitorio (TIA), a seconda della gravità e della durata dell'interruzione del flusso sanguigno.

La trombosi dell'arteria carotide può verificarsi come conseguenza di una lesione arteriosa, aterosclerosi o altre condizioni che favoriscono la formazione di coaguli di sangue, come fibrillazione atriale. I sintomi della trombosi dell'arteria carotide possono includere debolezza o paralisi improvvisa del viso, braccio o gamba, difficoltà nel parlare o capire la lingua, perdita di equilibrio, vertigini, mal di testa improvvisi e intenso, visione offuscata o perdita della vista in un occhio.

La trombosi dell'arteria carotide è una condizione medica seria che richiede un trattamento immediato per prevenire danni cerebrali permanenti o persino la morte. Il trattamento può includere farmaci anticoagulanti o trombolitici, procedure endovascolari o chirurgiche per rimuovere il coagulo di sangue e ripristinare il flusso sanguigno al cervello.

L'idrazina è una sostanza chimica con la formula N2H4. Non ha un'applicazione comune in medicina, ma a volte viene studiata nel contesto della ricerca biomedica. L'idrazina è un liquido chiaro e incolore con un odore pungente e ammoniacale. È instabile e altamente reattiva, il che significa che può causare facilmente reazioni chimiche con altre sostanze.

In ambito medico, l'idrazina è stata studiata come possibile trattamento per alcune condizioni, come l'intossicazione da monossido di carbonio e alcuni disturbi neurologici. Tuttavia, il suo uso clinico è limitato a causa della sua tossicità e reattività.

L'esposizione all'idrazina può causare sintomi come irritazione agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie, mal di testa, vertigini, nausea, vomito e diarrea. In casi più gravi, può causare danni ai polmoni, al fegato e ai reni, nonché avere effetti negativi sul sistema nervoso centrale.

In sintesi, l'idrazina è una sostanza chimica altamente reattiva che ha mostrato alcune potenzialità come trattamento per alcune condizioni mediche, ma il suo uso clinico è limitato a causa della sua tossicità e reattività. L'esposizione all'idrazina può causare sintomi irritanti e, in casi più gravi, danni agli organi interni.

... aggregazione piastrinica e proliferazione vascolare. Poiché celecoxib e gli altri inibitori delle COX-2 non contrastano la ... ma non agisce sul trombossano piastrinico, pertanto risulta privo di effetti sull'aggregazione piastrinica e quindi sul tempo ... Da alcuni anni è noto che celecoxib e altri inibitori delle COX-2 sono in grado di sopprimere la formazione di prostaglandina I ... Celecoxib è un inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi-2 (COX-2): l'affinità per la COX-2 è di circa 375 volte maggiore che ...
La funzione di aggregazione piastrinica è stata identificata come reattività piastrinica indotta da ADP (grazie ad ... Vi è una mancanza di dati sulla co-somministrazione di Ticagrelor con sostanze attive che sono potenti inibitori della P-gp e ... coinvolto nella fase di aggregazione piastrinica, processo che fa parte della coagulazione, nel quale le piastrine formano una ... Dopo la dose di carico, l'inibizione piastrinica massima avviene per il 70% dopo 2-4 ore. Il tempo richiesto per ridurre del 50 ...
Le fibre collagene e vWF provocano aggregazione piastrinica, mentre l'interazione di TF con il fattore plasmatico VII forma un ... In questi soggetti gli inibitori della NOS non modificano la risposta all'acetilcolina, mentre gli inibitori della COX si ... mediatori piastrinici, endotossine batteriche, LDL ossidate, trombina e ipossia. Sebbene gli studi farmacologici con inibitori ... è fortemente attenuato dagli inibitori della nitrossido sintetasi (NOS), ma non è modificato dagli inibitori della ...
Il P2Y12 è un recettore situato sulla membrana della piastrine e coinvolto nel processo di aggregazione piastrinica. È studiato ... la proteina G inibitoria (Gi), che a sua volta inibisce un'altra proteina, l'adenilato ciclasi, con conseguente diminuzione ... I farmaci tienopiridinici sono quindi una categoria di antiaggreganti piastrinici in grado di inibire l'attività del P2Y12 e ... Tutti e tre questi recettori sono in grado di inviare segnali di attivazione piastrinica, ovvero promuovono una serie di ...
La vasodilatazione, il minor stress ossidativo e una diminuita aggregazione piastrinica indotte dal nebivololo possono portare ... è il componente attivo β-inibitore, mentre l'isomero L è responsabile dell'aumentata produzione di monossido di azoto e agisce ...
La 5-HT causa aggregazione piastrinica attraverso i recettori 5-HT2A, e le piastrine che si raccolgono nei vasi rilasciano ... La drastica riduzione dei livelli di serotonina mediante l'uso di un inibitore della triptofano idrossilasi (l'enzima che ... antidepressivi triciclici e inibitori delle monoammino-ossidasi) e antipsicotici ma anche di alcune sostanze stupefacenti (come ... inibitori trasportatore della serotonina e agonisti\antagonisti vari recettori), antipsicotici (antagonisti recettori 5HT2A-C ...
... aggregazione piastrinica, migrazione e proliferazione dei miociti. La lesione è mediata da endoteliociti. È una lesione diffusa ... L'insufficienza renale che può comparire è legata al trattamento con inibitori della calcineurina. I pazienti più suscettibili ... L'ipertensione arteriosa compare nel 40-90% dei pazienti ed è causata dagli inibitori della calcineurina per stimolazione ... A causa della terapia immunosoppressiva con steroidi e inibitori della calcineurina, si può sviluppare un'intolleranza al ...
... sono una categoria di farmaci in grado di interagire negativamente con la funzione di aggregazione piastrinica, prevenendo così ... ridotto con inibitori della pompa protonica (St George Hospital University of London, su Pubmed 21699808); analisi nei registri ... Interazione con i recettori piastrinici per sostanze prodotte all'interno delle piastrine come il trombossano A2, cAMP, cGMP e ... L'abciximab è un anticorpo monoclonale chimerico anti recettore piastrinico GP IIB/IIIA. L'integrelina e il tirofiban sono ...
... dovuti ad un lento processo di aggregazione piastrinica che ha intrappolato alcuni globuli rossi). In base alle dimensioni si ... è inibitore di questi ultimi (ed è quindi un inibitore della plasmina) il Plasminogen activator inhibitor (PAI). Hanno un ruolo ... dovuta ad un'alterazione piastrinica; difettosa fibrinolisi: dovuta ad un eccesso di plasmina. Lo stesso argomento in dettaglio ... permettendo l'adesione piastrinica mediante l'interazione tra le piastrine e la matrice extracellulare esposta, che è ...
La trombocitopenia si sviluppa per aggregazione piastrinica anticorpo-mediata ed emerge entro 3 giorni dall'inizio della ... Il pentasaccaride di sintesi fondaparinux è il primo inibitore selettivo del Xa ad aver ricevuto l'approvazione della FDA per ... Storicamente si possono distinguere due forme: la HIT di tipo 1 consiste in una caduta della conta piastrinica non immuno- ... Il paziente negativo, invece, mostra un aumento della conta piastrinica e un miglioramento delle condizioni cliniche nel ...
dolore anginoso) e alla prevenzione degli eventi trombotici (aspirina e farmaci antiaggreganti piastrinici). Generalmente il ... aggregazione, ossidazione e/o glicosilazione) delle lipoproteine a bassa densità (LDL) nell'intima delle arterie, due eventi ... le azioni delle statine e degli ACE-inibitori vanno ben oltre i loro effetti sulla colesterolemia e sulla pressione arteriosa. ... all'aggregazione piastrinica, ai leucociti e ai mastociti si deve anche vasocostrizione per il rilascio di mediatori vasoattivi ...
Effetti inibitori di Bortezomib sulla aggregazione piastrinica nei pazienti con mieloma multiplo La terapia del mieloma ... Grado di inibizione della aggregazione piastrinica con Prasugrel vs Clopidogrel ed esiti clinici nei pazienti con malattia ... Lendpoint secondario era il grado di inibizione della aggregazione piastrinica, valutato mediante aggregometria a trasmittanza ... ha messo a confronto lesito clinico e il grado di inibizione della aggregazione piastrinica dei pazienti sottoposti a impianto ...
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ANTICOAGULANTI/INIBITORI DELL AGGREGAZIONE PIASTRINICA Apixaban Edoxaban Rivaroxaban Non studiato.. La co- somministrazione di ... INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA Omeprazolo 20 mg una volta al giorno. #darunavir AUC ↔. 4darunavir Cmin ↔. 4darunavir Cmax ↔ ... INIBITORI DELLHMG CO-A REDUTTASI Lovastatina Simvastatina Non studiata.. Ci si aspetta che lovastatina e simvastatina abbiano ... Inibitori nucleosidici/nucleotidici della trascrittasi inversa (NRTI) Didanosina didanosina AUC ↓ 9% Darunavir potenziato e ...
aggregazione piastrinica. ALA - urinario. ALA-deidrasi eritrocitaria. Albumina non convenzionata. Alcoolemia. Aldolasi serica. ...
... sono stati osservati aumento del tempo di protrombina e diminuita aggregazione piastrinica. Anticoagulanti: i FANS possono ... Luso di Naprosyn deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Effetti ... Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - ... Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Naprosyn in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti ...
Dynastat non ha avuto alcun effetto sullinibizione dellaggregazione piastrinica o del tempo di sanguinamento mediati ... ACE-inibitori, inibitori dellAngiotensina II, beta-bloccanti e diuretici - utilizzati in caso di alta pressione del sangue e ... Se sta assumendo medicinali che agiscono sullaggregazione piastrinica (ad esempio acido acetilsalicilico) ... La differenza nellattività antipiastrinica tra alcuni FANS inibitori della COX-1 e gli inibitori selettivi della COX-2 può ...
Poiché il naprossene inibisce laggregazione piastrinica e può prolungare il tempo di sanguinamento. Pazienti con alterazioni ... Luso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi ... Il naprossene inibisce laggregazione piastrinica e può prolungare il tempo di sanguinamento. ... Il naprossene inibisce anche la funzione piastrinica.. Tali proprietà sono probabilmente il risultato di una riduzione della ...
Sono, invece inibitori del recettore piastrinico dellADP, P2Y12, farmaci quali Clopidogrel (Plavix), il Prasugrel (Efient) ed ... La funzione degli antiaggreganti è di impedire che questo processo chiamato "aggregazione piastrinica" avvenga, prevenendo le ... LAcido Acetilsalicilico (ASA - Cardioaspirin), ad esempio, impedisce laggregazione piastrinica inibendo lenzima ciclo- ... è raccomandato proseguire la terapia con ASA ma di sospendere gli inibitori del recettore P2Y12. A seconda delle ...
Visto leffetto inibitorio dellacido acetilsalicilico sullaggregazione piastrinica, che si manifesta anche a dosi molto basse ... dovuto allinibizione della aggregazione piastrinica che puo manifestarsi anche a dosi molto basse di acido acetilsalicilico; ... Il rischio di sanguinamento aumenta con lutilizzo di piu inibitori dellaggregazione piastrinica cosi come con un loro ... Dato il suo effetto inibitorio sullaggregazione piastrinica che continua per diversi giorni dopo la somministrazione, lacido ...
Visto leffetto inibitorio dellacido acetilsalicilico sullaggregazione piastrinica, che si manifesta anche a dosi molto basse ... dovuto allinibizione della aggregazione piastrinica che puo manifestarsi anche a dosi molto basse di acido acetilsalicilico; ... Il rischio di sanguinamento aumenta con lutilizzo di piu inibitori dellaggregazione piastrinica cosi come con un loro ... di inibitori dellaggregazione piastrinica: abciximab, acido acetilsalicilico, cilostazolo, clopidogrel, epoprostenolo, ...
Libuprofene può inibire temporaneamente la funzionalità piastrinica (aggregazione dei trombociti). Pertanto si raccomanda di ... misoprostolo o inibitori della pompa protonica) sia per questi pazienti sia per i pazienti che assumono in concomitanza basse ... pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore, di un beta ... Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha indotto un aumento della perdita pre- e post ...
... sono legate allattivazione del complemento dovuta alla lisi dei globuli rossi che crea una maggiore aggregazione piastrinica; ... I due farmaci più comuni sono i modulatori selettivi del recettore degli estrogeni e gli inibitori dellaromatasi. Kur pris, ...
... trombina e collageno ladesione piastrinica diviene proprio aggregazione inizialmente reversibile. Si avrà produzione di PG ( ... si produce una β-tromboglobulina che inibisce la produzione della seconda PGI2 inibitrice e quindi le altre PG possono inibire ... Si ha la liberazione del fattore piagrinico, idrolisi e il fattore piastrinico 3 (sulla membrana piastrinica) e si ha la ... Questo gioco di attivazioni e inibizione cerca di autolimitare laggregazione piastrinica. Tutto dipende dal tipo di PG che ...
... aggregazione piastrinica;. * Effetti sul sistema nervoso: alterazioni del tono dellumore; psicosi; riduzione della soglia ... facente parte dei farmaci inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina. ...
... aggregazione piastrinica). Pertanto, i pazienti con disturbi piastrinici devono essere attentamente monitorati. In caso di ... misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti ... Antibiotici chinolonici inibitori del cyp2c9 mifepristone. Possibili effetti: studi condotti sugli animali indicano che i fans ... Diuretici, ace inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dellangiotensina ii. Possibili effetti: i fans possono ridurre ...
... aggregazione piastrinica. Quindi inibendo la sintesi delle prostaglandine di tipo 2 oltre a ridurre dolore ed infiammazione si ... Esistono però dei casi in cui l´inibitore della pompa protonica è di vitale importanza. Si tratta del caso in cui il sistema di ... Inibitori della pompa protonica. per questi due motivi fondamentali:. 1) I loro considerevoli effetti collaterali. 2) Il fatto ... Quando il sistema di feedback è alterato l´uso degli inibitori della pompa protonica è imperativo almeno fino a che tale ...
... e sullo stato di aggregazione piastrinica. ... un inibitore dellenzima che permette la replicazione virale. ... Lo studio dellimpatto dellaspirina sullattivazione piastrinica potrebbe inoltre essere di beneficio nella prevenzione delle ... ma studi preliminari suggeriscono che liperreattività piastrinica, un difetto funzionale che porta ad una maggiore formazione ... il più diffuso farmaco antiaggregante piastrinico, possa attenuare lattivazione e liperreattività delle piastrine in soggetti ...
aggregazione piastrinica. ALA - urinario. ALA-deidrasi eritrocitaria. Albumina non convenzionata. Alcoolemia. Aldolasi serica. ...
... aggregazione piastrinica). Pertanto, i pazienti con disturbi piastrinici devono essere attentamente monitorati. In caso di ... misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deveessere presa in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti ... Diuretici, ace inibitori, beta-bloccanti e antagonisti dellangiotensina ii. Possibili effetti: i fans possono ridurre ... Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina(ssri). Possibili effetti: aumento del rischio di emorragia ...
AGGREGAZIONE PIASTRINICA SPONTANEA. * AGGREGAZIONE PIASTRINICA (3/5/8 PROVE). * ANTITROMBINA III (ATIII). * APTT. * ATIII vedi ... C1 INIBITORE, Complemento. *C3, Complemento. *C4, Complemento. *DIBUCAINA, Numero. *ELETTROFORESI PROTEINURIA. *EMOGLOBINA A2 ...
... aggregazione di trombociti).. Pertanto, i pazienti con patologie piastriniche dovranno essere monitorati attentamente.. In caso ... Inibitori del CYP2C9. La somministrazione concomitante di ibuprofene con gli inibitori del CYP2C9 può aumentare lesposizione ... Uso concomitante di inibitori non selettivi delle monoamino-ossidasi (IMAO) oppure uso di inibitori delle monoamino-ossidasi ... misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti ...
... dell aggregazione piastrinica; l analgesico paracetamolo ha anche funzione antipiretica, ma tossico per reni e fegato, ... Sono importanti anche salvia, rosmarino, basilico, flavonoidi, gli inibitori della neuraminidasi, sambuco, flavonoidi, vitamine ... l aggregazione piastrinica, proteggono le mucose, mantengono il bilancio elettrrolitico e controllano le infiammazioni. ... Dal momento che le aggregazioni cellulari di tipo tumorale vanno e vengono, si abbozzano e si sciolgono, essere beccati nel ...
Gli inibitori plasmatici delle proteasi (antitrombina, inibitore della via del fattore tissutale, alfa-2-macroglobulina, ... Liniziale adesione piastrinica avviene mediante lunghe stringhe del fattore di von Willebrand che sono state precedentemente ... Durante lattivazione, le piastrine liberano alcuni mediatori di aggregazione, tra cui ladenosina difosfato (ADP) dai granuli ... La fibrinolisi è regolata dagli inibitori dellattivatore del plasminogeno e dagli inibitori della plasmina, che rallentano la ...
... piastrinici sono un gruppo di farmaci in grado di interagire negativamente con la funzione di aggregazione piastrinica, ... Lestratto di allium sativum ha un effetto inibitorio sul virus della bronchite infettiva aviaria, che è un RNA a singolo ... ed ha attività di aggregazione anti-piastrinica in vitro . ... è un neurotrasmettitore inibitorio nel sistema nervoso centrale ... salvia), nota per avere proprietà pro-cognitive e colinesterasi inibitorie.. Un concetto correlato alla sinergia è quello della ...
... in particolare la doppia anti-aggregazione piastrinica) a una fase più cronica che può prevedere o meno il prolungamento della ... inibitori PCSK9 e SIRNA) ora disponibili. ...
Aggregazione, coesione, ricerca, presenza locale, qualità della vita, sono alcuni dei principi e valori di riferimento che ... Ai pazienti pediatrici con emorragie gravi, o a quelli con conteggio piastrinico inferiore a 10-20mila unità per microlitro, ... Recentemente, inoltre, è stato approvato un nuovo farmaco, lanticorpo monoclonale ravulizumab, un inibitore della proteina C5 ... iperlipoproteinemia familiare di tipo I-C, causata dallo sviluppo di anticorpi inibitori della lipoproteina lipasi;. - ...
... tempo di tromboplastina parziale e tempo di aggregazione piastrinica; aumento della conta piastrinica; aumento dei fattori II, ... Gli inibitori del CYP3A4 come eritromicina, claritromicina, ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir e succo di pompelmo possono ... gli induttori o gli inibitori del CYP3A4 possono influenzare il metabolismo dei farmaci estrogeni. Gli induttori del CYP3A4 ...
ANALISI CLINICHE: AGGREGAZIONE PIASTRINICA AGGREGAZIONE PIASTRINICA Cosè: Le piastrine s * ANALISI CLINICHE: AGGLUTININE A ... Linulina previene lipocalcemia indotta dagli inibitori di pompa protonica Linulina previene lipocalcemia indotta dagli ini ...
ANALISI CLINICHE: AGGREGAZIONE PIASTRINICA AGGREGAZIONE PIASTRINICA Cosè: Le piastrine s * ANALISI CLINICHE: AGGLUTININE A ... Linulina previene lipocalcemia indotta dagli inibitori di pompa protonica Linulina previene lipocalcemia indotta dagli ini ...
TEST AGGREGAZIONE PIASTRINICA SECONDO BORN GLUCOSIO GLUCOSIO (CURVA DA CARICO FINO A 3 DETERMINAZIONI). ... INIBITORE FATTORE IX. INSULINA INSULINA (CURVA DA CARICO O DOPO TEST FARMACOLOGICI,MAX.5) ...
  • L'Acido Acetilsalicilico (ASA - Cardioaspirin), ad esempio, impedisce l'aggregazione piastrinica inibendo l'enzima ciclo-ossigenasi. (cardiologiaoggi.com)
  • Questo gioco di attivazioni e inibizione cerca di autolimitare l'aggregazione piastrinica. (cliccascienze.it)
  • Numerosi fattori, tra cui l'ossido nitrico liberato dalle cellule endoteliali e le prostacicline, promuovono la fluidità del sangue prevenendo l'aggregazione piastrinica e dilatando i vasi sanguigni intatti. (msdmanuals.com)
  • Se sta usando una classe di medicinali somministrati per il trattamento della depressione , chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ad esempio sertralina ). (my-personaltrainer.it)
  • Si deve usare cautela nei pazienti in trattamento concomitante con farmaci che possono aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, quali i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti come il warfarin, gli inibitori selettivi della ricaptazione dellaserotonina o gli antiaggreganti come l'acido acetilsalicilico. (apotecanatura.it)
  • Si ha la liberazione del fattore piagrinico, idrolisi e il fattore piastrinico 3 (sulla membrana piastrinica) e si ha la coagulazione. (cliccascienze.it)
  • Il fattore di von Willebrand si lega a recettori siti sulla superficie della membrana piastrinica (glicoproteina Ib/IX). (msdmanuals.com)
  • Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. (farmaciaortopediamana.it)
  • Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. (farmaciaortopediamana.it)
  • Durante l'infiammazione abbiamo lesioni vascolari, ma in queste cioè le lesioni endoteliali abbiamo adesione piastrinica, le piastrine assumono forma sferica con pseudopodi e si aggregano le une alle altre, in presenza di calcio, fibrinogeno, ADP, trombina e collageno l'adesione piastrinica diviene proprio aggregazione inizialmente reversibile. (cliccascienze.it)
  • L'iniziale adesione piastrinica avviene mediante lunghe stringhe del fattore di von Willebrand che sono state precedentemente secrete e ancorate alle cellule endoteliali stimolate. (msdmanuals.com)
  • Poiché il naprossene inibisce l' aggregazione piastrinica e può prolungare il tempo di sanguinamento. (my-personaltrainer.it)
  • misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deveessere presa in considerazione per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilicoo altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. (apotecanatura.it)
  • Effetti gastrointestinali: l'uso di questo farmaco in capsule molli in associazione ad altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi dellacicloossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse e deve essere evitato. (apotecanatura.it)
  • La funzione degli antiaggreganti è di impedire che questo processo chiamato "aggregazione piastrinica" avvenga, prevenendo le conseguenze ostruttive della modificazione di una placca coronarica. (cardiologiaoggi.com)
  • Uno studio, condotto presso l'Ospedale Careggi di Firenze, ha messo a confronto l'esito clinico e il grado di inibizione della aggregazione piastrinica dei pazienti sottoposti a impianto di stent a rilascio di Everolimus per la malattia dell'arteria principale di sinistra non-potetta, trattati con Clopidogrel o con Prasugrel. (xapedia.it)
  • L'endpoint secondario era il grado di inibizione della aggregazione piastrinica, valutato mediante aggregometria a trasmittanza di luce. (xapedia.it)
  • Dallo studio è emerso che, nei pazienti trattati con stent a rilascio di Everolimus per malattia dell'arteria coronarica principale di sinistra non-protetta, Prasugrel, rispetto a Clopidogrel, è risultato associato a un aumento della inibizione della aggregazione piastrinica e a un miglior esito clinico. (xapedia.it)
  • Questi danneggiano la mucosa dello stomaco non tanto per l´effetto di aumentata acidità (che indirettamente è presente in quanto la maggior parte dei farmaci ha un effetto acidificante) quanto per l´inibizione di sintesi di determinati mediatori (prostaglandine) dell´infiammazione che però oltre ad essere coinvolti nei processi flogistici hanno anche altre funzioni tra le quali un corretto flusso renale, l´integrità della mucosa gastrica e l´aggregazione piastrinica. (naturopatiaprofessionale.net)
  • Sono stati inclusi nella analisi i pazienti, con impianto di stent medicato con Everolimus per malattia dell'arteria coronarica principale di sinistra non-protetta e con bassa reattività piastrinica residua durante trattamento con Clopidogrel o Prasugrel. (xapedia.it)
  • Sono, invece inibitori del recettore piastrinico dell'ADP, P2Y12, farmaci quali Clopidogrel (Plavix), il Prasugrel (Efient) ed il Ticagrelor (Brilique). (cardiologiaoggi.com)
  • questa reazione richiede ciclossigenasi piastrinica ed è inibita irreversibilmente dall'aspirina e in modo reversibile da molti FANS. (msdmanuals.com)
  • Il celecoxib (durante la fase sperimentale noto anche con la sigla SC-58635) è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) appartenente alla famiglia degli inibitori selettivi della COX-2. (wikipedia.org)
  • Durante l'attivazione, le piastrine liberano alcuni mediatori di aggregazione, tra cui l' adenosina difosfato (ADP) dai granuli di deposito. (msdmanuals.com)
  • Nel periodo 2009-2011, 252 pazienti con bassa reattività piastrinica residua durante trattamento con la tienopiridina sono stati sottoposti a impianto di stent a eluizione di Everolimus per la malattia dell'arteria coronarica principale di sinistra non-potetta. (xapedia.it)
  • Nel paziente in doppia terapia antiaggregante, in previsione di un intervento cardiochirurgico, è raccomandato proseguire la terapia con ASA ma di sospendere gli inibitori del recettore P2Y12. (cardiologiaoggi.com)
  • Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post- impianto e di mortalità embrio-fetale. (farmaciaortopediamana.it)
  • La molecola può essere assunta per via orale e, ai dosaggi usuali, non presenta praticamente un effetto inibitorio clinicamente significativo sulla COX-1. (wikipedia.org)
  • come medicinale che agisce sulle piastrine del sangue (antiaggregante piastrinico). (leaderfarma.it)
  • Celecoxib riduce la formazione della prostaciclina sistemica (e forse anche di quella endoteliale) ma non agisce sul trombossano piastrinico, pertanto risulta privo di effetti sull'aggregazione piastrinica e quindi sul tempo di sanguinamento. (wikipedia.org)
  • se ha avuto una reazione allergica all' acido acetilsalicilico ( aspirina ) o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (ad esempio ibuprofene ) o a inibitori delle COX-2. (my-personaltrainer.it)
  • L'Acido Acetilsalicilico inattiva in modo irreversibile l'enzima cicloossigenasi nelle piastrine, impedendo in tal modo la produzione di trombossano A2, un potente induttore dell'aggregazione piastrinica e della vasocostrizione. (xagena.it)
  • Durante l'attivazione, le piastrine liberano alcuni mediatori di aggregazione, tra cui l' adenosina difosfato (ADP) dai granuli di deposito. (msdmanuals.com)
  • L'iniziale adesione piastrinica avviene mediante lunghe stringhe del fattore di von Willebrand che sono state precedentemente secrete e ancorate alle cellule endoteliali stimolate. (msdmanuals.com)
  • avviene mediante i meccanismi della emocoagulazione, della fibrinolisi, e i fenomeni di adesione, aggregazione e secrezione piastrinica. (treccani.it)
  • Il fattore di von Willebrand si lega a recettori siti sulla superficie della membrana piastrinica (glicoproteina Ib/IX). (msdmanuals.com)
  • si basa oggi sulla valutazione della conta piastrinica e del tempo di emorragia, eseguito con metodica standardizzata (e. primaria), associati alla determinazione del tempo di protrombina (PT) e del tempo di tromboplastina parziale attivato (APTT) (coagulazione). (treccani.it)
  • Appartiene ad una categoria di medicinali denominati inibitori della COX-2 (abbreviazione per inibitori della cicloossigenasi-2). (my-personaltrainer.it)