Herpesviridae
Herpesvirus 1 Delle Rane
Alphaherpesvirinae
Betaherpesvirinae
Herpesvirus 1 Dei Suini
Carpe
Herpesvirus 1 Umano
Cytomegalovirus
Proteine Dell'Involucro Dei Virus
Dati Di Sequenza Molecolare
Replicazione Del Virus
Sequenza Aminoacidica
Encyclopedias as Topic
Sindromi Da Immunodeficienza
Neoplasie Della Faccia
Mononuclear Phagocyte System
Marsupialia
Tasmania
Gli Herpesviridae sono una famiglia di virus a DNA double-stranded che causano infezioni in diversi animali, compreso l'uomo. Sono noti per causare infezioni persistenti e ricorrenti a causa della loro capacità di entrare in uno stato di latenza nel quale il genoma virale persiste nel nucleo delle cellule ospiti senza produrre nuovi virus.
Ci sono diversi generi di Herpesviridae che infettano l'uomo, tra cui:
1. Alphaherpesvirinae: comprendono l'Herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1) e di tipo 2 (HSV-2), che causano lesioni orali o genitali, e il Varicella-zoster virus (VZV), che causa la varicella e successivamente può riattivarsi come herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio).
2. Betaherpesvirinae: comprendono il Citomegalovirus umano (HCMV) e il Virus dell'Herpes umano-6 (HHV-6), che possono causare sintomi lievi o asintomatici, ma possono anche portare a complicazioni gravi in individui immunocompromessi.
3. Gammaherpesvirinae: comprendono l'Epstein-Barr virus (EBV), che causa la mononucleosi infettiva e il Virus dell'Herpes umano-8 (HHV-8), che è associato al sarcoma di Kaposi.
Gli Herpesviridae hanno una struttura virale complessa, con un capside icosaedrico contenente il genoma a DNA double-stranded, una membrana lipidica esterna derivata dalla cellula ospite e proteine virali, e una tegumento intermedio composto da proteine virali.
La trasmissione degli Herpesviridae avviene principalmente attraverso il contatto diretto con lesioni infette o fluidi corporei, come la saliva o i liquidi genitali. Una volta che il virus ha infettato un ospite, può stabilirsi in uno stato di latenza, dove il virus non è attivo ma può riattivarsi e causare sintomi in seguito.
Le infezioni da Herpesviridae sono causate dai virus herpes, che appartengono al gruppo dei DNA a doppio filamento. Esistono diversi tipi di herpesvirus che possono infettare gli esseri umani e causare una varietà di malattie. I due tipi più comuni sono l'herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1) e l'herpes simplex virus di tipo 2 (HSV-2), che causano comunemente il comune herpes labiale o il herpes genitale.
L'infezione da herpes si verifica quando il virus entra in contatto con la pelle o le mucose, ad esempio attraverso il contatto diretto con una lesione infetta o attraverso la saliva di una persona infetta. Una volta che il virus ha infettato le cellule, può rimanere dormiente nel corpo per periodi di tempo prolungati, solo per riattivarsi in seguito e causare sintomi.
I sintomi dell'infezione da herpes possono variare a seconda del tipo di virus e della parte del corpo interessata. Possono includere vesciche dolorose, piaghe o ulcere sulla pelle o sulle mucose, febbre, mal di testa, dolori muscolari e gonfiore dei linfonodi.
Le infezioni da herpes sono altamente contagiose e possono essere trasmesse attraverso il contatto sessuale o non sessuale con una persona infetta. Non esiste una cura per le infezioni da herpes, ma i farmaci antivirali possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire la diffusione del virus ad altre persone.
È importante praticare misure di sicurezza appropriate, come l'uso del preservativo durante il sesso e l'evitamento del contatto con le lesioni infette, per ridurre il rischio di infezione da herpes. Se si sospetta di avere un'infezione da herpes, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento appropriati.
L'herpesvirus 1 delle rane, noto anche come Ranid herpesvirus 1 (RHV-1), è un tipo di herpesvirus che infetta prevalentemente le rane e i girini. Appartiene alla famiglia Herpesviridae e al genere Alloherpesvirus.
Questo virus è responsabile della malattia nota come herpes ranidio, che colpisce principalmente la pelle e le mucose delle rane. I sintomi dell'infezione possono variare da lesioni cutanee lievi a gravi necrosi tissutali, specialmente in anuri (rane senza coda) e girini.
L'herpesvirus 1 delle rane si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con le lesioni infette o con l'acqua contaminata dalle particelle virali. Una volta che un anfibio è stato infettato, il virus può rimanere latente nel sistema nervoso per tutta la vita, riattivandosi periodicamente e causando recidive della malattia.
È importante notare che questo virus non rappresenta una minaccia per la salute umana, ma può avere un impatto significativo sulla popolazione di rane selvatiche e sugli allevamenti di rane in cattività.
Alphaherpesvirinae è una sottofamiglia di virus appartenenti alla famiglia Herpesviridae. Questi virus sono noti per causare malattie in diversi animali, compreso l'uomo. I due generi principali di Alphaherpesvirinae che infettano gli esseri umani sono Simplexvirus e Varicellovirus.
I membri del genere Simplexvirus includono Herpes simplex virus tipo 1 (HSV-1) ed Herpes simplex virus tipo 2 (HSV-2), che causano comunemente herpes labiale o febbre herpetica e herpes genitale, rispettivamente.
I membri del genere Varicellovirus includono il virus della varicella zoster (VZV), che causa la varicella (una malattia esantematica) nei bambini e può causare l'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio) negli adulti.
Questi virus sono caratterizzati da una fase latente e una fase lisgenica. Durante la fase latente, il virus si integra nel DNA delle cellule nervose e rimane inattivo per un periodo prolungato. La reattivazione del virus può verificarsi a causa di stress fisici o emotivi, malattie o indebolimento del sistema immunitario, portando alla comparsa di lesioni cutanee o mucose.
I virus Alphaherpesvirinae possono anche causare complicanze più gravi, come encefalite, meningite e cheratite, soprattutto in individui con sistema immunitario indebolito. Non esiste una cura per l'infezione da herpes simplex o varicella zoster, ma i farmaci antivirali possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire le complicanze.
Betaherpesvirinae è un genere di virus della famiglia Herpesviridae, che comprende due specie umane: Human herpesvirus 6 (HHV-6) e Human herpesvirus 7 (HHV-7). Questi virus sono comunemente associati all'infezione primaria durante l'infanzia e possono causare malattie come la rosolia infettiva e l'esantema subitano.
L'HHV-6 è ulteriormente suddiviso in due sottotipi: HHV-6A e HHV-6B. L'HHV-6B è noto per causare la rosolia infettiva, una malattia caratterizzata da febbre alta, eruzione cutanea e gonfiore dei linfonodi. D'altra parte, l'HHV-6A è stato associato a infezioni opportunistiche nei pazienti immunocompromessi.
L'HHV-7, d'altra parte, è noto per causare l'esantema subitano, una malattia caratterizzata da un'eruzione cutanea che si sviluppa rapidamente e scompare entro poche ore o giorni.
Entrambi i virus sono altamente contagiosi e possono essere trasmessi attraverso il contatto stretto con la saliva infetta. Una volta infettati, i virus rimangono latenti nel corpo per tutta la vita e possono riattivarsi in condizioni di immunosoppressione.
In sintesi, Betaherpesvirinae è un genere di virus che comprende HHV-6A, HHV-6B e HHV-7, noti per causare malattie come la rosolia infettiva e l'esantema subitano. Questi virus rimangono latenti nel corpo per tutta la vita e possono riattivarsi in condizioni di immunosoppressione.
L'herpesvirus 1 dei suini, noto anche come virus del herpes simplex suino o pseudorabies virus (PRV), è un agente patogeno appartenente alla famiglia Herpesviridae. Questo virus causa una malattia infettiva altamente contagiosa nei suini, nota come pseudo-raabbia o morbo di Aujeszky.
Il PRV può infettare una vasta gamma di animali ospiti, tra cui suini, bovini, ovini, canidi e primati, sebbene i suini siano considerati il serbatoio principale del virus. Il PRV si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto con secrezioni infette degli animali ospiti, come saliva, urina e feci.
La malattia causata dal PRV può manifestarsi in diverse forme cliniche, a seconda della specie ospite infetta. Nei suini, l'infezione acuta può causare sintomi neurologici, respiratori e riproduttivi, tra cui letargia, perdita di equilibrio, convulsioni, difficoltà respiratorie e aborti spontanei. Tuttavia, i suini adulti possono anche essere asintomatici o presentare sintomi lievi dopo l'infezione iniziale, sviluppando una immunità permanente contro la malattia.
Il PRV è di particolare importanza per l'industria suina a causa della sua capacità di causare gravi perdite economiche dovute alla morbilità e mortalità associate all'infezione acuta, nonché ai suoi effetti negativi sulla crescita e la riproduzione degli animali infetti. Inoltre, il PRV può rappresentare una minaccia per la salute pubblica, poiché alcune varianti del virus possono infettare gli esseri umani, causando sintomi lievi o asintomatici.
Esistono vaccini disponibili per prevenire l'infezione da PRV negli animali domestici e selvatici, sebbene la loro efficacia possa variare a seconda della variante del virus in circolazione. La sorveglianza attiva e il controllo delle malattie sono essenziali per prevenire la diffusione del PRV e minimizzarne gli impatti negativi sulla salute animale e umana.
La parola "carpe" non è una definizione medica standard o un termine comunemente usato nella medicina moderna. Tuttavia, in anatomia, il termine "carpus" si riferisce alla parte del polso situata tra la mano e l'avambraccio, composta da otto piccoli osso lunghi noti come ossa carpali.
Le ossa carpali sono disposte in due file orizzontali, con quattro ossa nella fila prossimale (più vicina all'avambraccio) e quattro ossa nella fila distale (più vicina alla mano). Le ossa carpali lavorano insieme per fornire stabilità e supporto al polso, consentendo anche una certa mobilità durante le attività quotidiane come scrivere, afferrare oggetti e fare movimenti delicati con le dita.
Se hai inteso chiedere qualcosa di specifico riguardo a un'altra definizione o termine medico che inizia con "carpe", per favore fornisci maggiori dettagli in modo da poter fornire una risposta più accurata.
L'herpesvirus umano di tipo 1 (HSV-1) è un tipo di herpesvirus che principalmente causa l'infezione del herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), comunemente noto come febbre herpetica o herpes orale. L'HSV-1 si caratterizza per la comparsa di vesciche dolorose e piene di liquido intorno alla bocca, chiamate anche labbro freddo o febbre delle labbra.
L'HSV-1 si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto con le lesioni infette o con la saliva di una persona infetta. Dopo l'infezione iniziale, il virus rimane inattivo nella radice dei nervi e può riattivarsi periodicamente, causando nuove eruzioni cutanee e sintomi.
La maggior parte delle persone si infetta con HSV-1 durante l'infanzia o l'adolescenza. Mentre i sintomi possono essere lievi o addirittura assenti in alcune persone, altri possono manifestare sintomi più gravi, come febbre, mal di gola e gonfiore dei linfonodi.
HSV-1 può anche causare herpes genitale se trasmesso attraverso il contatto sessuale con una persona che ha lesioni attive o virus inattivi nelle mucose genitali. Tuttavia, l'herpes genitale è più comunemente causato dall'herpesvirus umano di tipo 2 (HSV-2).
Non esiste una cura per HSV-1, ma i farmaci antivirali possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire la diffusione del virus ad altre persone.
Il citomegalovirus (CMV) è un tipo di virus appartenente alla famiglia Herpesviridae. È noto come un virus ubiquitario, il che significa che è comunemente presente in molti ambienti e una grande percentuale della popolazione ne viene infettata. Una volta che una persona contrae l'infezione da CMV, rimane infetta per tutta la vita, con il virus che rimane generalmente inattivo (latente) ma può occasionalmente riattivarsi.
L'infezione da CMV si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con fluidi corporei infetti, come saliva, urina, lacrime, sperma e sangue. Può anche essere trasmesso dalla madre al feto durante la gravidanza, il che può provocare gravi malformazioni congenite o problemi di sviluppo nel bambino.
Molte persone infettate da CMV non presentano sintomi o manifestano solo sintomi lievi simili a quelli dell'influenza, come febbre, mal di gola e stanchezza. Tuttavia, nei neonati infetti prima della nascita o nelle persone con un sistema immunitario indebolito (ad esempio, a causa di HIV/AIDS o trapianto d'organo), l'infezione da CMV può causare gravi complicazioni e malattie, come polmonite, epatite, encefalite, retinite e persino morte.
Non esiste una cura per l'infezione da CMV, ma i farmaci antivirali possono essere utilizzati per gestire e trattare le complicanze dell'infezione in alcuni casi gravi. La prevenzione è particolarmente importante per le persone a rischio di malattie gravi, come le donne incinte e i pazienti sottoposti a trapianto d'organo, che dovrebbero adottare misure precauzionali per ridurre il rischio di infezione.
Le proteine virali sono molecole proteiche sintetizzate dalle particelle virali o dai genomi virali dopo l'infezione dell'ospite. Sono codificate dal genoma virale e svolgono un ruolo cruciale nel ciclo di vita del virus, inclusa la replicazione virale, l'assemblaggio dei virioni e la liberazione dalle cellule ospiti.
Le proteine virali possono essere classificate in diverse categorie funzionali, come le proteine strutturali, che costituiscono la capside e il rivestimento lipidico del virione, e le proteine non strutturali, che svolgono una varietà di funzioni accessorie durante l'infezione virale.
Le proteine virali possono anche essere utilizzate come bersagli per lo sviluppo di farmaci antivirali e vaccini. La comprensione della struttura e della funzione delle proteine virali è quindi fondamentale per comprendere il ciclo di vita dei virus e per sviluppare strategie efficaci per prevenire e trattare le infezioni virali.
Il genoma virale si riferisce al complesso degli acidi nucleici (DNA o RNA) che costituiscono il materiale genetico di un virus. Esso contiene tutte le informazioni genetiche necessarie per la replicazione del virus e per l'espressione dei suoi geni all'interno delle cellule ospiti che infetta.
Il genoma virale può avere diverse configurazioni, a seconda del tipo di virus. Alcuni virus hanno un genoma a singolo filamento di RNA, mentre altri hanno un genoma a doppio filamento di DNA. Alcuni virus ancora possono presentare un genoma a singolo filamento di DNA o RNA, ma circolare invece che lineare.
La dimensione del genoma virale può variare notevolmente, da poche centinaia a decine di migliaia di paia di basi. Il contenuto del genoma virale include anche sequenze regolatorie necessarie per l'espressione dei geni e per la replicazione del virus.
Lo studio del genoma virale è importante per comprendere la biologia dei virus, la loro patogenesi e per lo sviluppo di strategie di controllo e prevenzione delle malattie infettive da essi causate.
Le proteine dell'involucro dei virus sono un tipo specifico di proteine che sono incorporate nella membrana lipidica che circonda alcuni tipi di virus. Queste proteine svolgono un ruolo cruciale nell'interazione del virus con le cellule ospiti e nella facilitazione dell'ingresso del materiale genetico virale nelle cellule ospiti durante il processo di infezione.
Le proteine dell'involucro dei virus sono sintetizzate all'interno della cellula ospite quando il virus si riproduce e si assembla. Il materiale genetico virale, una volta replicato, induce la cellula ospite a produrre proteine strutturali del capside e dell'involucro che vengono utilizzate per avvolgere e proteggere il materiale genetico.
Le proteine dell'involucro dei virus possono essere modificate post-traduzionalmente con l'aggiunta di carboidrati o lipidi, che possono influenzare le loro proprietà fisiche e biologiche. Alcune proteine dell'involucro dei virus sono anche responsabili della fusione della membrana virale con la membrana cellulare ospite, permettendo al materiale genetico virale di entrare nella cellula ospite.
Le proteine dell'involucro dei virus possono essere utilizzate come bersagli per lo sviluppo di farmaci antivirali e vaccini, poiché sono spesso essenziali per l'ingresso del virus nelle cellule ospiti e quindi per la replicazione virale.
I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.
Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.
Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.
In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.
Il DNA virale si riferisce al genoma costituito da DNA che è presente nei virus. I virus sono entità biologiche obbligate che infettano le cellule ospiti e utilizzano il loro macchinario cellulare per la replicazione del proprio genoma e la sintesi delle proteine.
Esistono due tipi principali di DNA virale: a doppio filamento (dsDNA) e a singolo filamento (ssDNA). I virus a dsDNA, come il citomegalovirus e l'herpes simplex virus, hanno un genoma costituito da due filamenti di DNA complementari. Questi virus replicano il loro genoma utilizzando enzimi come la DNA polimerasi e la ligasi per sintetizzare nuove catene di DNA.
I virus a ssDNA, come il parvovirus e il papillomavirus, hanno un genoma costituito da un singolo filamento di DNA. Questi virus utilizzano enzimi come la reverse transcriptasi per sintetizzare una forma a doppio filamento del loro genoma prima della replicazione.
Il DNA virale può causare una varietà di malattie, dalle infezioni respiratorie e gastrointestinali alle neoplasie maligne. La comprensione del DNA virale e dei meccanismi di replicazione è fondamentale per lo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamento delle infezioni virali.
In medicina, una linea cellulare è una cultura di cellule che mantengono la capacità di dividersi e crescere in modo continuo in condizioni appropriate. Le linee cellulari sono comunemente utilizzate in ricerca per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la tossicità dei farmaci, e capire i meccanismi delle malattie.
Le linee cellulari possono essere derivate da diversi tipi di tessuti, come quelli tumorali o normali. Le linee cellulari tumorali sono ottenute da cellule cancerose prelevate da un paziente e successivamente coltivate in laboratorio. Queste linee cellulari mantengono le caratteristiche della malattia originale e possono essere utilizzate per studiare la biologia del cancro e testare nuovi trattamenti.
Le linee cellulari normali, d'altra parte, sono derivate da tessuti non cancerosi e possono essere utilizzate per studiare la fisiologia e la patofisiologia di varie malattie. Ad esempio, le linee cellulari epiteliali possono essere utilizzate per studiare l'infezione da virus o batteri, mentre le linee cellulari neuronali possono essere utilizzate per studiare le malattie neurodegenerative.
E' importante notare che l'uso di linee cellulari in ricerca ha alcune limitazioni e precauzioni etiche da considerare, come il consenso informato del paziente per la derivazione di linee cellulari tumorali, e la verifica dell'identità e della purezza delle linee cellulari utilizzate.
La replicazione del virus è un processo biologico durante il quale i virus producono copie di sé stessi all'interno delle cellule ospiti. Questo processo consente ai virus di infettare altre cellule e diffondersi in tutto l'organismo ospite, causando malattie e danni alle cellule.
Il ciclo di replicazione del virus può essere suddiviso in diverse fasi:
1. Attaccamento e penetrazione: Il virus si lega a una specifica proteina presente sulla superficie della cellula ospite e viene internalizzato all'interno della cellula attraverso un processo chiamato endocitosi.
2. Decapsidazione: Una volta dentro la cellula, il virione (particella virale) si dissocia dalla sua capside proteica, rilasciando il genoma virale all'interno del citoplasma o del nucleo della cellula ospite.
3. Replicazione del genoma: Il genoma virale viene replicato utilizzando le macchinari e le molecole della cellula ospite. Ci sono due tipi di genomi virali: a RNA o a DNA. A seconda del tipo, il virus utilizzerà meccanismi diversi per replicare il proprio genoma.
4. Traduzione e assemblaggio delle proteine: Le informazioni contenute nel genoma virale vengono utilizzate per sintetizzare nuove proteine virali all'interno della cellula ospite. Queste proteine possono essere strutturali o enzimatiche, necessarie per l'assemblaggio di nuovi virioni.
5. Assemblaggio e maturazione: Le proteine virali e il genoma vengono assemblati insieme per formare nuovi virioni. Durante questo processo, i virioni possono subire modifiche post-traduzionali che ne consentono la maturazione e l'ulteriore stabilità.
6. Rilascio: I nuovi virioni vengono rilasciati dalla cellula ospite, spesso attraverso processi citolitici che causano la morte della cellula stessa. In altri casi, i virioni possono essere rilasciati senza uccidere la cellula ospite.
Una volta che i nuovi virioni sono stati rilasciati, possono infettare altre cellule e continuare il ciclo di replicazione. Il ciclo di vita dei virus può variare notevolmente tra specie diverse e può essere influenzato da fattori ambientali e interazioni con il sistema immunitario dell'ospite.
In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.
L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.
La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.
La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.
In terminologia medica, la filogenesi è lo studio e l'analisi della storia evolutiva e delle relazioni genealogiche tra differenti organismi viventi o taxa (gruppi di organismi). Questo campo di studio si basa principalmente sull'esame delle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e molecolari condivise tra diverse specie, al fine di ricostruire la loro storia evolutiva comune e stabilire le relazioni gerarchiche tra i diversi gruppi.
Nello specifico, la filogenesi si avvale di metodi statistici e computazionali per analizzare dati provenienti da diverse fonti, come ad esempio sequenze del DNA o dell'RNA, caratteristiche morfologiche o comportamentali. Questi dati vengono quindi utilizzati per costruire alberi filogenetici, che rappresentano graficamente le relazioni evolutive tra i diversi taxa.
La filogenesi è un concetto fondamentale in biologia ed è strettamente legata alla sistematica, la scienza che classifica e nomina gli organismi viventi sulla base delle loro relazioni filogenetiche. La comprensione della filogenesi di un dato gruppo di organismi può fornire informazioni preziose sulle loro origini, la loro evoluzione e l'adattamento a differenti ambienti, nonché contribuire alla definizione delle strategie per la conservazione della biodiversità.
"Encyclopedias as Topic" non è una definizione medica. È in realtà una categoria o un argomento utilizzato nella classificazione dei termini medici all'interno della Medical Subject Headings (MeSH), una biblioteca di controllo dell'vocabolario controllato utilizzata per l'indicizzazione dei documenti biomedici.
La categoria "Encyclopedias as Topic" include tutte le enciclopedie e i lavori simili che trattano argomenti medici o sanitari. Questa categoria può contenere voci come enciclopedie mediche generali, enciclopedie di specialità mediche specifiche, enciclopedie di farmacologia, enciclopedie di patologie e così via.
In sintesi, "Encyclopedias as Topic" è una categoria che raccoglie diverse opere di consultazione che forniscono informazioni complete e generali su argomenti medici o sanitari.
Le sindromi da immunodeficienza sono un gruppo di condizioni caratterizzate da una ridotta capacità del sistema immunitario di combattere infezioni e malattie. Queste sindromi possono essere causate da difetti genetici che influenzano la produzione o la funzione delle cellule immunitarie, oppure possono essere acquisite a seguito di fattori ambientali o di determinate malattie che danneggiano il sistema immunitario.
Le sindromi da immunodeficienza possono presentarsi in diversi modi, a seconda della causa sottostante e del tipo di cellule immunitarie interessate. Alcune persone con queste sindromi possono avere un'aumentata suscettibilità alle infezioni batteriche, virali o fungine, mentre altre possono sviluppare malattie autoimmuni o tumori maligni.
Esempi di sindromi da immunodeficienza includono:
* Immunodeficienza combinata grave (SCID): una condizione genetica caratterizzata da un'assenza o una ridotta funzione delle cellule T e B, che rende le persone particolarmente suscettibili alle infezioni batteriche, virali e fungine.
* Immunodeficienza comune variabile (CVID): una condizione genetica caratterizzata da una ridotta produzione di anticorpi, che aumenta il rischio di infezioni ricorrenti delle vie respiratorie superiori e inferiori.
* Sindrome di Wiskott-Aldrich: una condizione genetica caratterizzata da un'anomalia dei linfociti T, B e NK, che aumenta il rischio di infezioni batteriche, virali e fungine, nonché di malattie autoimmuni e tumori maligni.
* Immunodeficienza acquisita (AIDS): una condizione causata dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV), che distrugge i linfociti CD4 e aumenta il rischio di infezioni opportunistiche, malattie autoimmuni e tumori maligni.
Il trattamento delle sindromi da immunodeficienza dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci antimicrobici, immunoglobuline sostitutive, terapia genica o trapianto di midollo osseo.
Le neoplasie della faccia, noto anche come tumori facciali, si riferiscono a qualsiasi crescita anormale e non controllata delle cellule che compongono i tessuti della faccia. Queste neoplasie possono essere benigne (non cancerose) o maligne (cancerose).
Le neoplasie benigne tendono a crescere lentamente e raramente si diffondono ad altre parti del corpo. Tuttavia, possono ancora causare problemi se crescono in aree che limitano la funzione delle strutture facciali, come gli occhi, il naso o la bocca.
Le neoplasie maligne, d'altra parte, hanno il potenziale di invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altre parti del corpo (metastasi). I tumori facciali maligni possono derivare da qualsiasi tessuto della faccia, tra cui la pelle, le ghiandole salivari, i muscoli, i nervi, le ossa e i vasi sanguigni.
I fattori di rischio per lo sviluppo di neoplasie facciali includono l'esposizione al sole, il fumo, l'uso di tabacco senza fumo, l'esposizione a radiazioni ionizzanti e alcune condizioni genetiche.
Il trattamento delle neoplasie facciali dipende dal tipo di tumore, dalla sua posizione, dalle sue dimensioni e dallo stadio della malattia. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o una combinazione di questi approcci.
I fagociti sono globuli bianchi, più specificamente le cellule del sistema immunitario noto come leucociti, che hanno la capacità di inglobare e distruggere particelle estranee e agenti patogeni come batteri, funghi, virus e cellule morte o morenti. Questo processo si chiama fagocitosi. I fagociti sono una parte importante della risposta immunitaria innata e adattativa.
Esistono diversi tipi di fagociti, tra cui i neutrofili, i monociti/macrofagi e i dendritici cellulari. I neutrofili sono i fagociti più abbondanti nel corpo umano e sono i primi a rispondere agli agenti patogeni che entrano nel corpo. I monociti, una volta entrati nel tessuto, si differenziano in macrofagi, che hanno un ruolo importante nella presentazione dell'antigene alle cellule T e nella secrezione di citochine infiammatorie. I dendritici cellulari sono i fagociti più efficaci nel processo di presentazione dell'antigene e svolgono un ruolo cruciale nell'attivare la risposta immunitaria adattativa.
Il Sistema Monocita Macrofago (Monoñuclear Phagocyte System, MPS) è un insieme di cellule presenti in diversi tessuti corporei che hanno origine comune dalle cellule staminali ematopoietiche del midollo osseo. Queste cellule sono caratterizzate dalla loro capacità di fagocitosi, ovvero della capacità di inglobare e digerire particelle estranee o materiale indesiderato.
Il MPS include monociti, macrofagi tissutali, cellule dendritiche e cellule di Kupffer nel fegato. I monociti maturano nei macrofagi una volta che entrano nel circolo sanguigno e migrano nei tessuti per svolgere funzioni immunitarie specifiche. Le cellule dendritiche sono particolari cellule presentanti l'antigene che si trovano principalmente nei tessuti esposti all'ambiente esterno, come la pelle e i polmoni. Le cellule di Kupffer sono macrofagi specializzati che risiedono nei sinusoidi del fegato.
Il MPS svolge un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro le infezioni, nell'eliminazione dei detriti cellulari e nel processo di riparazione tissutale. Inoltre, è anche implicato nello sviluppo e nella progressione di diverse malattie, come l'artrite reumatoide, la sclerosi multipla e il cancro.
La classe Marsupialia non è tipicamente definita come un termine medico, ma piuttosto come un termine zoologico. Riguarda un gruppo di mammiferi che comprende kanguri, wallaby, opossum e altri animali simili. Questi mammiferi sono noti per avere una tasca esterna o marsupio sulla pancia della femmina, dove i piccoli nati immaturi si sviluppano ulteriormente dopo la nascita. Tuttavia, in un contesto medico, il termine "marsupiale" può essere usato per descrivere questa caratteristica distintiva o l'anatomia riproduttiva associata a questi animali.
Mi dispiace, potrebbe esserci stato un malinteso nella tua richiesta. "Tasmania" non è un termine utilizzato nella medicina. È in realtà il nome di un'isola e uno stato dell'Australia, situato a sud dell'Australia continentale. Se hai chiesto qualcos'altro o hai fatto riferimento a un termine medico che assomiglia a "Tasmania", ti pregherei di fornirmi maggiori dettagli in modo da poterti fornire una risposta più accurata.
Immunodeficienza
Sindrome fetale da citomegalovirus
Herpesviridae
Herpesvirus umano 6
Alphaherpesvirinae
Herpesvirus umano 5
Mononucleosi infettiva
Herpes oftalmico
Betaherpesvirinae
Herpes simplex
Sclerosi multipla
Laringotracheite infettiva
Meningite virale
Varicella
Cytomegalovirus
Wastewater-Based Epidemiology
Ipotesi alternative sull'AIDS
Vaiolo
Virus (biologia)
Herpes zoster
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Mantoux - Laboratorio Analisi Cliniche e Microbiologiche - Lanciano (CH) - Varicella
Famiglia5
- L'herpes simplex è una malattia virale appartenente alla famiglia degli Herpesviridae, e può provocare diverse infezioni come (gengivite, eczema, congiuntivite). (losapeviche.club)
- Il virus della Varicella Zoster (VZV) appartiene alla famiglia degli Herpesviridae, è ubiquitario ed è la causa di una delle più frequenti malattie esantematiche, la varicella. (centrodiagnosticopiceno.it)
- Una volta che il virus e' entrato in una collezione di testuggini e' probabile che sia presente per sempre in quanto questo herpesvirus analogamente agli altri rappresentanti della famiglia degli Herpesviridae sembra essere caratterizzato dal poter instaurare una "latenza" e cioè di rimanere silente per lunghi periodi nell'animale fino a poi "risvegliarsi" non appena le difese immunitarie dell'ospite si indeboliscono. (tartaclubitalia.it)
- Il Citomegalovirus è un virus a DNA a doppio filamento, appartenente alla famiglia Herpesviridae, di cui fanno parte, per esempio, anche i virus responsabili del comune herpes labiale , della varicella e della mononucleosi. (sordita.it)
- È una patologia di natura virale , causata da un virus appartenente alla famiglia herpesviridae, ( Suid Heroesvirus 1 - SHV-1), che circola comunemente all'interno della popolazione serbatoio ed è per questo motivo che gli allevamenti di suini sono sottoposti a profilassi vaccinale. (nemiciinvisibili.it)
Virus8
- L'ipogammaglobulinemia nei soggetti nei quali è conservata l'immunità cellulare, non comporta un aumento della suscettibilità alle infezioni virali a testimonianza del ruolo dei linfociti T nel contenere i quadri patologici sostenuti da virus. (wikipedia.org)
- Particolarmente temute in questi soggetti sono le infezioni da virus dell'epatite B e da virus dell'epatite C in quanto non possono realizzare una sufficiente risposta anticorpale contenitiva e vanno incontro a decorso progressivo e spesso fatale. (wikipedia.org)
- I soggetti con deficit dell'immunità cellulare sono esposti a infezioni gravi, disseminate e recidivanti da parte di virus. (wikipedia.org)
- L'infezione da HIV, che si può contrarre con i rapporti sessuali non protetti, lo scambio di sangue attraverso siringhe o trasfusioni o il passaggio da madre a figlio in gravidanza, parto e allattamento, può risultare asintomatica per molti anni fino alla progressiva comparsa di linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) e sintomi legati alle infezioni "opportunistiche" da batteri, funghi e virus. (uniticontrolaids.it)
- dopo la infezione il virus resta allo stato latente nei gangli delle radici dorsalie può riattivarsi in situazioni di calo immunitario, causando l'herpes zoster (comunemente detto fuoco di sant'Antonio). (centrodiagnosticopiceno.it)
- Questi virus possono causare due diversi tipi di infezione, entrambi piuttosto frequenti: l' Herpes Simplex Virus 1 (abbreviato in HSV 1 ) è il virus responsabile del succitato herpes labiale. (terredicannabis.com)
- E' un virus a trasmissione sessuale, responsabile appunto del secondo tipo di infezione: l'herpes genitale. (terredicannabis.com)
- A differenza di altre tipologie di carne, quella di maiale va consumata ben cotta in modo da evitare il rischio di malattie ed infezioni causate da virus e parassiti presenti all'interno di essa. (nemiciinvisibili.it)
Virale2
- Tra le infezioni di origine virale, quella da herpesvirus e' una delle più temibili. (tartaclubitalia.it)
- L'infezione da Citomegalovirus costituisce la più frequente infezione virale congenita nei Paesi occidentali, con una prevalenza stimata tra lo 0,2 e il 2,4% dei nati vivi. (sordita.it)
Sessualmente Trasmesse1
- Questi interventi sono essenziali a ridurre la diffusione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, inclusa l'infezione da HIV, le quali continuano a rappresentare, anche nel ventunesimo secolo, un problema prioritario di Sanità Pubblica, particolarmente a carico delle fasce più deboli della popolazione quali giovani, donne e migranti. (uniticontrolaids.it)
Citomegalovirus5
- Tra questi, le infezioni più importanti sono sostenute del genere Herpesviridae, come Herpes simplex, Herpes zoster e Citomegalovirus. (wikipedia.org)
- Le principali infezioni risultano essere causate da Candida, Tubercolosi, Herpesvirus, Citomegalovirus e Pneumocysti Carinii che possono portare ad una grave compromissione dell'organismo e talvolta anche alla morte. (uniticontrolaids.it)
- La maggior parte delle infezioni da Citomegalovirus, infatti, sia nell'adulto sia nel bambino sono asintomatiche o caratterizzate da sintomi leggeri quali febbricola, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza. (sordita.it)
- L'uomo rappresenta l'unico serbatoio di infezione del Citomegalovirus. (sordita.it)
- Nel primo e nel secondo trimestre di gestazione , la madre con infezione primaria da Citomegalovirus trasmette l'infezione al feto nel 30-35% dei casi. (sordita.it)
Possono1
- A questo punto possono subentrare delle infezioni secondarie che possono interessare tutto il tratto respiratorio superiore delle testuggini affette dalla malattia. (tartaclubitalia.it)
Paramyxoviridae1
- Le famiglie patogene maggiormente implicate in questi quadri sono Paramyxoviridae , Retroviridae e Herpesviridae . (imieianimali.it)
Genere2
- Giocoforza, i pazienti con deficit dell'immunità umorale tenderanno a sviluppare infezioni recidivanti sostenute da batteri del genere Staphylococcus, Streptococcus ed Haemophilus. (wikipedia.org)
- Analogamente ai pazienti con AIDS, è possibile lo sviluppo di polmonite da Pneumocystis jirovecii e di gravi infezioni gastrointestinali sostenute dal genere Cryptosporidium. (wikipedia.org)
Causare1
- Una carenza di anticorpi può causare la comparsa di infezioni ricorrenti e un'aumentata incidenza di tumori e, pertanto, si rende necessaria una vaccinazione o la loro somministrazione terapeutica. (uniticontrolaids.it)
Presenti3
- IgG presenti IgM assenti: Infezione pregressa. (centrodiagnosticopiceno.it)
- IgG assenti IgM presenti: Infezione in fase molto iniziale. (centrodiagnosticopiceno.it)
- IgG presenti IgM presenti: Infezione acuta. (centrodiagnosticopiceno.it)
Polmonite1
- Se non trattata, questa entità clinica può portare a osteomielite (infezione delle ossa), polmonite e gastrite infettiva. (imieianimali.it)
Responsabile1
- Il deficit umorale estrinsecato nell'ipogammaglobulinemia è a testimonianza dello stretto rapporto tra linfociti T e linfociti B ed è responsabile di infezioni batteriche gravi e recidivanti. (wikipedia.org)
Immunitario1
- Sospetta infezione, verifica dello stato immunitario prima della profilassi post-esposizione nei soggetti a rischio. (centrodiagnosticopiceno.it)
Batteri1
- Giocoforza, i pazienti con deficit dell'immunità umorale tenderanno a sviluppare infezioni recidivanti sostenute da batteri del genere Staphylococcus, Streptococcus ed Haemophilus. (wikipedia.org)
Principali1
- Conoscere i principali eucarioti e metazoi correlati alle infezioni, alle tossinfezioni, alle intossicazioni, e alla contaminazione ambientale. (unict.it)
Gravi1
- Gli antivirali in uso contro questa infezione provocano gravi effetti collaterali, l'insorgenza di resistenze e, pur alleviando la sintomatologia, non eradicano l'infezione latente. (unito.it)
Candida1
- Infezioni fungine sistemiche e croniche da Candida albicans sono molto frequenti e hanno esito infausto nella maggior parte dei casi. (wikipedia.org)
Batterica1
- Vi sono evidenze incoraggianti per il trattamento dei casi di Gonorrea , una infezione batterica trasmessa sessualmente difficile da curare in conseguenza dei fenomeni di resistenza a più antibiotici e che rappresenta una emergenza sanitaria a livello mondiale. (uniticontrolaids.it)