Proteine Del Sangue
Dotto Vitellino
Paraproteinemie
Paraproteine
Disordini Delle Proteine Plasmatiche
Elettroforesi
Albumina Serica
Verde Di Bromocresolo
Elettroforesi Capillare
Elettroforesi Su Gel Di Agar
Monoclonal Gammopathy of Undetermined Significance
Elettroforesi Su Gel Di Poliacrilamide
Emoglobine
Immunoelettroforesi
Nefelometria E Turbidimetria
Immunoglobuline A Catene Leggere
Immunoglobuline A Catene Lambda
Mieloma Multiplo
Elettroforesi Su Gel Bidimensionale
Gamma-Globuline
Proteina Di Bence Jones
Immunoglobuline A Catene Kappa
Elettroforesi Su Gel In Campo Pulsato
Rna Ribosomiale 16S
Tecniche Di Tipizzazione Batterica
Dna Ribosomiale
Ibridazione Dell'Acido Nucleico
Elettroforesi Su Microchip
Elettroforesi Discontinua
L'elettroforesi delle proteine del sangue è un test di laboratorio che serve per separare e identificare diversi tipi di proteine presenti nel sangue, in base alle loro cariche elettriche e dimensioni molecolari. Questo processo utilizza una tecnica chiamata elettroforesi, che sfrutta un campo elettrico per spostare le proteine attraverso un mezzo di supporto, come la gelatina o l'agarosio.
Le proteine del sangue sono classificate in diverse categorie, tra cui albumine, alfa-1 globuline, alfa-2 globuline, beta globuline e gamma globuline. Ogni categoria di proteine ha caratteristiche chimiche uniche che determinano il modo in cui si comporteranno durante l'elettroforesi. Ad esempio, le albumine sono proteine più piccole e cariche negativamente, quindi migreranno verso l'anodo (polo positivo) più rapidamente rispetto ad altre proteine più grandi o meno cariche.
L'elettroforesis delle proteine del sangue può essere utilizzata per diagnosticare una varietà di condizioni mediche, come malattie renali, malattie epatiche, disturbi del sistema immunitario e malattie genetiche che colpiscono la produzione o la struttura delle proteine. Il test può anche essere utilizzato per monitorare l'efficacia della terapia nelle persone con malattie che causano la produzione di proteine anormali, come il mieloma multiplo o la macroglobulinemia di Waldenstrom.
In sintesi, l'elettroforesi delle proteine del sangue è un test di laboratorio che separa e identifica diversi tipi di proteine presenti nel sangue, fornendo informazioni utili per la diagnosi e il monitoraggio di una varietà di condizioni mediche.
Le proteine del sangue sono un tipo di proteina presente nel plasma sanguigno, che svolge diverse funzioni importanti per il corretto funzionamento dell'organismo. Esistono diversi tipi di proteine del sangue, tra cui:
1. Albumina: è la proteina più abbondante nel plasma sanguigno e svolge un ruolo importante nel mantenere la pressione oncotica, cioè la pressione osmotica generata dalle proteine plasmatiche, che aiuta a trattenere i fluidi nei vasi sanguigni e prevenire l'edema.
2. Globuline: sono un gruppo eterogeneo di proteine che comprendono immunoglobuline (anticorpi), enzimi, proteine di trasporto e fattori della coagulazione. Le immunoglobuline svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario, mentre le proteine di trasporto aiutano a trasportare molecole come ormoni, vitamine e farmaci in tutto l'organismo. I fattori della coagulazione sono essenziali per la normale coagulazione del sangue.
3. Fibrinogeno: è una proteina plasmatica che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. Quando si verifica un'emorragia, il fibrinogeno viene convertito in fibrina, che forma un coagulo di sangue per fermare l'emorragia.
Un esame del sangue può essere utilizzato per misurare i livelli delle proteine del sangue e valutare la loro funzionalità. Livelli anormali di proteine del sangue possono indicare la presenza di diverse condizioni mediche, come malattie renali, malattie epatiche, malnutrizione, infezioni o disturbi del sistema immunitario.
Il dotto vitellino, noto anche come ductus vitellinus, è un condotto presente negli embrioni dei mammiferi che collega la cavità intestinale con il sacco vitellino. Il sacco vitellino è una struttura fetale che fornisce nutrienti all'embrione durante le prime fasi dello sviluppo embrionale.
Nel corso dello sviluppo embrionale, il sacco vitellino si atrofizza e diventa non funzionale, mentre il dotto vitellino si oblitera (si chiude) in modo che non rimanga alcun collegamento tra l'intestino e il sito del sacco vitellino. In alcuni casi, tuttavia, il dotto vitellino può non chiudersi completamente, portando a una condizione chiamata "persistenza del dotto vitellino".
La persistenza del dotto vitellino può causare vari problemi di salute, come ittero neonatale, infezioni intraddominali e malassorbimento intestinale. Se la persistenza del dotto vitellino causa sintomi o complicazioni, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per chiudere o rimuovere il dotto.
La paraproteinemia è una condizione caratterizzata dalla presenza di quantità elevate di proteine monoclonali (note come paraproteine) nel sangue. Queste paraproteine sono prodotte da un clone di plasmacellule anomale e possono essere immunoglobuline complete o frammenti di esse, oppure catene leggere libere.
Le paraproteinemie possono essere asintomatiche o associarsi a una serie di sintomi e segni clinici, a seconda della quantità di paraproteina prodotta e delle sue eventuali interazioni con altri tessuti o organi. Alcune forme di paraproteinemie possono essere associate a malattie benigne come il mieloma delle cellule plasmatiche monoclonali (MGUS), mentre altre possono indicare la presenza di patologie più severe, come il mieloma multiplo, il macroglobulinemia di Waldenström o alcune forme di linfomi non-Hodgkin.
La diagnosi di paraproteinemia si basa sull'identificazione e la quantificazione delle paraproteine nel siero o nelle urine, utilizzando tecniche come l'elettroforesi delle proteine su gel e l'immunofissazione. È importante sottolineare che la presenza di paraproteinemia non è sinonimo di malattia, ma richiede ulteriori indagini per escludere o confermare la presenza di patologie sottostanti.
Le paraproteine sono proteine anormali prodotte da cellule del sistema immunitario, in particolare plasmablasti o plasmacellule, che si trovano nel sangue o nell'urina. Queste proteine sono monoclonali, il che significa che sono tutte identiche tra loro per quanto riguarda la loro struttura e sequenza aminoacidica.
Le paraproteine possono essere classificate come immunoglobuline (proteine del siero) o come catene leggere libere di immunoglobuline (catene lambda o kappa). Le paraproteine sono spesso associate a disturbi del sistema immunitario, come il mieloma multiplo, il macroglobulinemia di Waldenstrom e alcune forme di gammapatie monoclonali.
L'accumulo di paraproteine può causare diversi problemi di salute, tra cui danni ai reni, coaguli di sangue, neuropatia periferica e anemia. La diagnosi di paraproteinemia si basa su test di laboratorio come l'elettroforesi delle proteine del siero o dell'urina, che possono rilevare la presenza di bande monoclonali. Ulteriori test sono spesso necessari per confermare la diagnosi e determinare il tipo di disturbo sottostante.
I disturbi delle proteine plasmatiche si riferiscono a un gruppo eterogeneo di condizioni che colpiscono la produzione, la struttura o la clearance delle proteine presenti nel plasma sanguigno. Queste proteine svolgono un ruolo cruciale in diverse funzioni fisiologiche, come il trasporto di lipidi e vitamine, la regolazione della coagulazione del sangue, l'infiammazione e la difesa immunitaria.
I disturbi delle proteine plasmatiche possono essere classificati in base alla natura della patologia, che può includere:
1. Quantitative: un aumento o una diminuzione del livello totale di proteine plasmatiche, come nel caso dell'ipoproteinemia (bassi livelli di proteine nel sangue) o dell'iperproteinemia (alti livelli di proteine nel sangue).
2. Qualitative: alterazioni nella struttura o composizione delle proteine plasmatiche, come nel caso delle disproteinemie monoclonali (come il mieloma multiplo e il macroglobulinemia di Waldenstrom) e delle disproteinemie policlonali.
I disturbi quantitativi possono essere causati da malnutrizione, malassorbimento, sindrome nefrotica, insufficienza epatica, infiammazione cronica o malattie del sistema immunitario. I disturbi qualitativi, d'altra parte, sono spesso associati a processi tumorali, come il mieloma multiplo, o a malattie autoimmuni, come la cirrosi biliare primaria e l'artrite reumatoide.
I sintomi dei disturbi delle proteine plasmatiche possono variare notevolmente a seconda della causa sottostante e del tipo di proteina plasmatica interessata. Alcuni pazienti possono essere asintomatici, mentre altri possono presentare edema, proteinuria, iperviscosità del sangue, coagulopatia, infezioni ricorrenti o complicazioni neurologiche. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere terapie di supporto, modifiche della dieta, farmaci immunosoppressori o chemioterapici, plasmaferesi o trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
L'elettroforesi su acetato di cellulosa è un metodo di elettroforesi utilizzato per separare e analizzare proteine o altri biomolecole cariche. Questa tecnica utilizza una striscia di acetato di cellulosa come supporto di separatione, su cui viene applicata una miscela di campione contenente le biomolecole da separare. Il supporto è posto in un serbatoio contenente un buffer elettrolita e quindi sottoposto a un campo elettrico.
Le biomolecole migrano attraverso il supporto alla velocità che dipende dalla loro carica, dimensioni e forma. Le proteine con una maggiore carica positiva si sposteranno verso l'elettrodo negativo (catodo), mentre quelle con una maggiore carica negativa si sposteranno verso l'elettrodo positivo (anodo). Una volta completata la separazione, le bande di proteine possono essere visualizzate mediante colorazione o immunodetezione.
L'elettroforesi su acetato di cellulosa è stata ampiamente utilizzata in passato per l'analisi delle proteine, ma ora è stata in gran parte sostituita da metodi più moderni e sensibili come l'elettroforesi su gel di poliacrilamide (PAGE) e la cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC). Tuttavia, questa tecnica può ancora essere utile in alcune applicazioni specializzate.
L'elettroforesi è una tecnica di laboratorio utilizzata per separare e identificare macromolecole, come proteine o acidi nucleici (DNA ed RNA), sulla base delle loro dimensioni, forme e cariche elettriche. Questo processo sfrutta il principio dell'elettroforesi, che descrive il movimento di particelle cariche in un campo elettrico.
Nell'elettroforesi, le macromolecole da analizzare vengono poste in una matrice gelatinosa, come ad esempio un gel di agarosio o un gel di poliacrilammide. Quando viene applicato un campo elettrico, le molecole cariche si spostano all'interno del gel verso l'elettrodo con carica opposta. Le macromolecole più grandi e/o meno cariche si muovono più lentamente rispetto a quelle più piccole e/o maggiormente cariche, il che permette la loro separazione spaziale all'interno del gel.
L'elettroforesi è una tecnica di grande importanza in diversi campi della biologia e della medicina, tra cui la diagnostica delle malattie genetiche, l'identificazione di proteine anomale associate a patologie, la caratterizzazione di frammenti di DNA o RNA per studi di espressione genica, e la purificazione di macromolecole per utilizzi in ricerca e terapia.
L'albumina sierica è una proteina specifica presente nel sangue, più precisamente nella frazione del plasma nota come siero. Essa viene prodotta dal fegato e svolge diverse funzioni importanti per l'organismo, tra cui il mantenimento della pressione oncotica, che contribuisce a regolare la distribuzione dei fluidi corporei tra i vasi sanguigni e i tessuti.
L'albumina sierica è anche un importante trasportatore di diverse sostanze, come ormoni steroidei, grassi, metalli e farmaci, attraverso il circolo sanguigno. Inoltre, grazie alla sua lunga emivita e alla sua capacità di non fuoriuscire facilmente dai vasi sanguigni, l'albumina sierica è spesso utilizzata come marker per valutare la funzionalità renale ed epatica.
Un basso livello di albumina sierica può essere un indice di malnutrizione, disfunzione epatica o renale, infiammazione cronica o perdita proteica, come nel caso di una malattia intestinale o della sindrome nefrosica. Al contrario, alti livelli di albumina sierica possono essere un indice di disidratazione o di una condizione chiamata iperalbuminemia.
La misurazione del livello di albumina sierica è quindi un importante strumento diagnostico e di monitoraggio per molte patologie, tra cui le malattie epatiche e renali, le malattie infiammatorie croniche e le malattie oncologiche.
Il Verde di Bromocresolo è un indicatore di pH comunemente usato in campo medico e chimico. La sua formula chimica è C10H8BrClCuO2. È noto per il suo caratteristico colore verde-bluastro, che cambia a giallo quando la sostanza viene esposta ad ambienti acidi (con un pH inferiore a 3,6) e a porpora in ambienti basici (con un pH superiore a 5,2). Viene spesso utilizzato nelle soluzioni urinarie per testare l'acidità delle urine. È importante notare che il Verde di Bromocresolo non dovrebbe essere usato in pazienti con allergia al rame o ai suoi composti.
L'elettroforesi capillare è una tecnica di laboratorio utilizzata per separare, identificare e quantificare diversi componenti chimici in una miscela complessa, come proteine o acidi nucleici, basandosi sulle loro proprietà elettroforetiche. Questa metodologia utilizza un campione liquido contenuto all'interno di un sottile capillare, attraverso il quale viene fatta migrare una corrente elettrica.
In base alle differenze nelle cariche elettriche, dimensioni e forme delle molecole presenti nel campione, ogni componente si sposterà a diverse velocità all'interno del capillare, determinando la separazione dei diversi elementi. La rilevazione e l'analisi dei picchi di assorbimento ottico o fluorescenza permettono quindi di identificare e quantificare le varie specie chimiche presenti nel campione iniziale.
L'elettroforesi capillare è particolarmente utile in ambito clinico e di ricerca biomedica, poiché consente di analizzare in modo rapido, sensibile ed efficiente una vasta gamma di molecole biochimiche, fornendo informazioni preziose per la diagnosi e il monitoraggio di diverse patologie, tra cui disturbi neurologici, immunologici e oncologici.
La definizione medica di "Elettroforesi su gel di agar" è un metodo di elettroforesi utilizzato in laboratorio per separare e analizzare macromolecole, come proteine o acidi nucleici (DNA o RNA), basato sulla loro mobilità elettroforetica attraverso un gel di agaroso sottoposto a un campo elettrico.
L'elettroforesi su gel di agar è una tecnica di laboratorio comunemente utilizzata in biologia molecolare, genetica e biochimica per separare, identificare e quantificare macromolecole di interesse. Il gel di agaroso è un polisaccaride idrofilo derivato dall'alga marina rossa (agar) che forma una matrice tridimensionale porosa quando si solidifica a temperatura ambiente. Quando il gel è posto in un sistema di buffer elettrico, le macromolecole cariche migrano attraverso la matrice del gel in risposta al campo elettrico applicato.
Le proteine o gli acidi nucleici con differenti cariche nette, dimensioni o forme migreranno a velocità diverse attraverso il gel di agaroso, consentendo così la separazione delle diverse specie molecolari in base alle loro proprietà fisico-chimiche. Una volta completata la migrazione, le bande di proteine o acidi nucleici separate possono essere visualizzate utilizzando coloranti specifici per tali macromolecole, come il blu di Evans per le proteine o il bromuro di etidio per gli acidi nucleici.
L'elettroforesi su gel di agar è una tecnica versatile e ampiamente utilizzata in ricerca e diagnostica a causa della sua relativa semplicità, economicità e capacità di separare e analizzare una vasta gamma di macromolecole biologiche.
Monoclonal Gammopathy of Undetermined Significance (MGUS) è un disturbo del sistema immunitario in cui si produce un'unica proteina anormale chiamata catena leggera monoclonale o immunoglobulina. Questa condizione non causa sintomi e spesso viene scoperta casualmente durante i test del sangue eseguiti per altri motivi.
MGUS è caratterizzato dalla presenza di una piccola quantità di cellule tumorali nel midollo osseo che producono catene leggere monoclonale. Queste cellule non si diffondono al di fuori del midollo osseo e non causano danni agli organi, quindi MGUS è considerata una condizione benigna. Tuttavia, ci sono alcune complicazioni che possono svilupparsi nel tempo, come il mieloma multiplo, il linfoma non-Hodgkin o l'amiloidosi sistemica, pertanto è importante monitorare regolarmente i pazienti con MGUS.
La causa di MGUS non è nota, ma sembra che ci siano fattori genetici e ambientali coinvolti. Il rischio di sviluppare MGUS aumenta con l'età e sono più colpiti gli uomini rispetto alle donne. Non esiste una cura specifica per MGUS, ma i pazienti devono essere sottoposti a controlli regolari per monitorare la presenza di eventuali complicazioni.
L'elettroforesi su gel di poliacrilamide (PAGE, Polyacrylamide Gel Electrophoresis) è una tecnica di laboratorio utilizzata in biologia molecolare e genetica per separare, identificare e analizzare macromolecole, come proteine o acidi nucleici (DNA ed RNA), sulla base delle loro dimensioni e cariche.
Nel caso specifico dell'elettroforesi su gel di poliacrilamide, il gel è costituito da una matrice tridimensionale di polimeri di acrilamide e bis-acrilamide, che formano una rete porosa e stabile. La dimensione dei pori all'interno del gel può essere modulata variando la concentrazione della soluzione di acrilamide, permettendo così di separare molecole con differenti dimensioni e pesi molecolari.
Durante l'esecuzione dell'elettroforesi, le macromolecole da analizzare vengono caricate all'interno di un pozzo scavato nel gel e sottoposte a un campo elettrico costante. Le molecole con carica negativa migreranno verso l'anodo (polo positivo), mentre quelle con carica positiva si sposteranno verso il catodo (polo negativo). A causa dell'interazione tra le macromolecole e la matrice del gel, le molecole più grandi avranno una mobilità ridotta e verranno trattenute all'interno dei pori del gel, mentre quelle più piccole riusciranno a muoversi più velocemente attraverso i pori e si separeranno dalle altre in base alle loro dimensioni.
Una volta terminata l'elettroforesi, il gel può essere sottoposto a diversi metodi di visualizzazione e rivelazione delle bande, come ad esempio la colorazione con coloranti specifici per proteine o acidi nucleici, la fluorescenza o la radioattività. L'analisi delle bande permetterà quindi di ottenere informazioni sulla composizione, le dimensioni e l'identità delle macromolecole presenti all'interno del campione analizzato.
L'elettroforesi su gel è una tecnica fondamentale in molti ambiti della biologia molecolare, come ad esempio la proteomica, la genomica e l'analisi delle interazioni proteina-proteina o proteina-DNA. Grazie alla sua versatilità, precisione e sensibilità, questa tecnica è ampiamente utilizzata per lo studio di una vasta gamma di sistemi biologici e per la caratterizzazione di molecole d'interesse in diversi campi della ricerca scientifica.
L'emoglobina (Hb o Hgb) è una proteina presente nei globuli rossi che svolge un ruolo cruciale nel trasporto dell'ossigeno e del biossido di carbonio all'interno del corpo umano. È costituita da quattro catene polipeptidiche, due delle quali sono alpha (α) e le restanti due beta (β), delta (δ), o gamma (γ) catene. Queste catene circondano un gruppo eme contenente ferro, che lega reversibilmente l'ossigeno e il biossido di carbonio.
Nel sangue arterioso, l'emoglobina si carica con l'ossigeno nei polmoni, mentre nel sangue venoso, rilascia l'ossigeno ai tessuti corporei e assorbe il biossido di carbonio. Il livello normale di emoglobina nel sangue umano varia leggermente a seconda del sesso e dell'età, ma in generale si aggira intorno a 12-16 g/dL per le donne e 14-18 g/dL per gli uomini. Un basso livello di emoglobina può indicare anemia, mentre un livello elevato potrebbe essere un segno di disidratazione o di una condizione polmonare grave come la malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO).
L'immunoeftoforesi è una tecnica di laboratorio utilizzata per identificare e quantificare le proteine presenti in un campione, come ad esempio il siero o l'urina. Questa tecnica combina due metodi separati: l'elettroforesi e l'immunodiffusione.
Nel primo passaggio, l'elettroforesi viene utilizzata per separare le proteine in base alle loro cariche elettriche, facendole migrare all'interno di un gel sotto l'influenza di un campo elettrico. Le proteine con carica negativa migreranno verso l'anodo (polo positivo), mentre quelle con carica positiva migreranno verso il catodo (polo negativo).
Nel secondo passaggio, vengono aggiunte specifiche anticorpi alle proteine di interesse all'interno del gel. Gli anticorpi si legheranno selettivamente alle proteine corrispondenti, formando complessi immuni visibili come linee o punti all'interno del gel. Questa fase è nota come immunodiffusione.
L'immunoeftoforesi può essere utilizzata per identificare e quantificare proteine specifiche in diversi campi, tra cui la medicina di laboratorio, la ricerca biomedica e la biologia molecolare. Ad esempio, può essere utilizzata per diagnosticare e monitorare malattie che causano cambiamenti nelle concentrazioni delle proteine, come le nefropatie o i disturbi del sistema immunitario.
La nefelometria e la turbidimetria sono due metodi fotometrici utilizzati in laboratorio per misurare la quantità di sostanze presenti in una soluzione. Vengono spesso utilizzate nelle analisi chimiche e cliniche, compresi i test delle urine e del siero sanguigno.
La nefelometria misura la quantità di particelle sospese in una soluzione attraverso la misurazione della luce diffusa da tali particelle. Quando un raggio di luce passa attraverso una soluzione contenente particelle sospese, una parte della luce viene diffusa in diverse direzioni. La nefelometria misura l'intensità della luce diffusa ad un angolo specifico, che è proporzionale alla concentrazione delle particelle presenti nella soluzione.
La turbidimetria, d'altra parte, misura la quantità di sostanze presenti in una soluzione attraverso la misurazione dell'attenuazione della luce trasmessa attraverso la soluzione stessa. Quando un raggio di luce passa attraverso una soluzione contenente particelle sospese, una parte della luce viene assorbita dalle particelle e un'altra parte viene diffusa. La turbidimetria misura la riduzione dell'intensità della luce trasmessa attraverso la soluzione, che è proporzionale alla concentrazione delle particelle presenti nella soluzione.
In sintesi, la nefelometria e la turbidimetria sono due metodi fotometrici utilizzati per misurare la quantità di sostanze presenti in una soluzione attraverso la misurazione della luce diffusa o attenuata dalle particelle sospese nella soluzione stessa. Questi metodi sono spesso utilizzati in ambito medico e clinico per analisi delle urine e del sangue, come ad esempio per la misurazione dei livelli di proteine o di altri marcatori biochimici.
Le Immunoglobuline A (IgA) catene leggere sono proteine presenti nel sangue e nelle secrezioni corporee, come la saliva, le lacrime, il muco respiratorio e gastrointestinale. Esse sono prodotte dalle plasmacellule B in risposta all'esposizione a antigeni estranei.
Le IgA sono immunoglobuline composte da due catene pesanti di tipo IgA e due catene leggere, che possono essere di due tipi: kappa o lambda. Le catene leggere kappa e lambda sono costituite da una regione variabile (V) e una regione costante (C), che contribuiscono alla specificità dell'antigene e alla stabilità della molecola, rispettivamente.
Le IgA svolgono un ruolo importante nella difesa immunitaria locale, proteggendo le mucose dalle infezioni batteriche e virali. Esse possono prevenire l'adesione dei patogeni alle cellule epiteliali e neutralizzare i tossici prodotti da batteri e virus.
Le IgA catene leggere possono essere misurate nel sangue per valutare la produzione di anticorpi in risposta a un'infezione o a una vaccinazione, o per monitorare il decorso di alcune malattie autoimmuni. Un aumento delle IgA catene leggere può essere presente in patologie come la macroglobulinemia di Waldenstrom, la cirrosi biliare primitiva e l'artrite reumatoide.
Le immunoglobuline A (IgA) con catene leggere lambda sono un tipo specifico di anticorpi che si trovano nel corpo umano. Gli anticorpi, noti anche come immunoglobuline, sono proteine specializzate prodotte dal sistema immunitario per aiutare a identificare e neutralizzare sostanze estranee, come batteri, virus e tossine.
Le IgA con catene leggere lambda sono una classe di anticorpi che contengono due catene pesanti identiche di tipo IgA e due catene leggere, che possono essere o di tipo kappa o lambda. Quando si parla specificamente di "IgA con catene leggere lambda", ci si riferisce a quelle immunoglobuline A che contengono due catene leggere identiche di tipo lambda.
Le IgA svolgono un ruolo cruciale nella protezione delle mucose, come quelle presenti nel tratto respiratorio e gastrointestinale. Si trovano principalmente sulla superficie dei tessuti esposti all'ambiente esterno, dove aiutano a prevenire l'ingresso di agenti patogeni dannosi nell'organismo. Le IgA possono essere presenti sia in forma monomerica (un singolo anticorpo) che policlonale (più anticorpi legati insieme).
La determinazione delle catene leggere kappa o lambda è utile nella diagnosi e nel monitoraggio di alcune condizioni patologiche, come i disturbi linfoproliferativi, in cui la presenza di un'anomala quantità di una specifica catena leggera può indicare la presenza di una neoplasia.
Il mieloma multiplo è un cancro che si sviluppa nelle plasmacellule, un tipo specifico di globuli bianchi presenti nel midollo osseo. Normalmente, le plasmacellule producono anticorpi per aiutare a combattere le infezioni. Tuttavia, nel mieloma multiplo, il numero delle plasmacellule cresce in modo incontrollato e produce un' proteina anormale chiamata immunoglobulina M (IgM) che non fornisce alcuna protezione contro le infezioni.
Queste cellule tumorali accumulano nel midollo osseo, rilasciano sostanze chimiche dannose che danneggiano le ossa e ostacolano la produzione di cellule sane del sangue. Ciò può portare a una serie di complicazioni, come fragilità ossea, anemia, infezioni ricorrenti e danni agli organi.
Il mieloma multiplo si verifica più comunemente negli adulti over 65 anni e gli uomini sono leggermente più inclini a svilupparlo rispetto alle donne. I sintomi possono includere dolore osseo, stanchezza estrema, infezioni frequenti, perdita di peso involontaria, disidratazione e problemi renali. Il trattamento può includere chemioterapia, terapia mirata, radioterapia, trapianto di cellule staminali e terapie di supporto per gestire i sintomi.
L'elettroforesi su gel bidimensionale è una tecnica di separazione e analisi delle proteine o degli acidi nucleici (come l'ADN o l'ARN) in base alle loro dimensioni, cariche e forme. Questa tecnica combina due passaggi di elettroforesi in due direzioni ortogonali (generalmente orizzontale e verticale) su un singolo gel di poliacrilamide con una matrice di agarosio o carbossimetilcellulosa.
Nel primo passaggio, le proteine o gli acidi nucleici vengono separati in base alle loro dimensioni molecolari e cariche attraverso un gradiente di concentrazione del gel. Nel secondo passaggio, la migrazione avviene perpendicolarmente al primo, consentendo una ulteriore separazione basata sulla carica e sulla forma delle proteine o degli acidi nucleici.
L'elettroforesi su gel bidimensionale è una tecnica molto potente e sensibile che permette di ottenere una mappa dettagliata della composizione proteica o nucleica di un campione biologico complesso, come ad esempio cellule o tessuti. Questa tecnica viene spesso utilizzata in ricerca biomedica per lo studio delle proteine e degli acidi nucleici, nonché nello sviluppo di farmaci e nella diagnosi di malattie genetiche.
Le gamma-globuline sono un tipo specifico di proteine presenti nel siero del sangue, note anche come immunoglobuline. Sono prodotte dalle plasmacellule, un particolare tipo di globuli bianchi, in risposta alla presenza di antigeni estranei, come batteri o virus. Le gamma-globuline svolgono un ruolo cruciale nel sistema immunitario, aiutando a neutralizzare o eliminare sostanze dannose e proteggendo l'organismo dalle infezioni.
Esistono cinque classi principali di immunoglobuline: IgA, IgD, IgE, IgG e IgM. Le gamma-globuline si riferiscono specificamente alle immunoglobuline G (IgG), A (IgA) ed E (IgE), che sono le frazioni proteiche presenti nella porzione gamma della regione delle proteine del siero sanguigno, quando questo viene separato in diversi strati tramite elettroforesi.
Le IgG sono il tipo più abbondante di immunoglobuline nel sangue e nei tessuti corporei e offrono una protezione a lungo termine contro le infezioni, poiché possono persistere nell'organismo per settimane o mesi. Le IgA sono presenti principalmente nelle secrezioni mucose, come saliva, sudore, lacrime e latte materno, e forniscono una protezione locale contro i patogeni. Infine, le IgE sono associate alle reazioni allergiche e alla difesa dell'organismo contro i parassiti.
Le gamma-globuline possono essere misurate attraverso esami del sangue per valutare la risposta immunitaria dell'organismo a determinate condizioni o infezioni, oppure possono essere somministrate come terapia sostitutiva o immunomodulante in pazienti con deficit immunitari o malattie autoimmuni.
La proteina di Bence Jones è un tipo specifico di catena leggera di immunoglobuline (una componente delle proteine del sangue che aiutano a combattere le infezioni), che può essere rilevata nelle urine o nel sangue. Queste catene leggere sono prodotte dalle plasmacellule, un particolare tipo di globuli bianchi.
Quando le plasmacellule diventano cancerose e si moltiplicano incontrollabilmente, come accade nella malattia nota come mieloma multiplo, possono produrre un eccesso di catene leggere che vengono filtrate dai reni e eliminate nelle urine. Queste proteine nelle urine sono chiamate proteine di Bence Jones.
La presenza di proteine di Bence Jones nelle urine o nel sangue può essere uno dei segni del mieloma multiplo, sebbene possano anche essere presenti in altre condizioni come la macroglobulinemia di Waldenstrom e alcuni tipi di linfomi. È importante notare che la presenza di proteine di Bence Jones non è specifica per il mieloma multiplo e deve essere valutata nel contesto di altri esami di laboratorio e clinici.
Le immunoglobuline A (IgA) catene kappa sono un tipo specifico di catena leggera delle immunoglobuline, che vengono sintetizzate dalle plasmacellule e svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario. Le IgA sono gli anticorpi prevalenti sulla superficie mucosa dell'organismo, dove aiutano a proteggere contro le infezioni.
Le catene kappa sono uno dei due tipi di catene legere che possono essere presenti nelle immunoglobuline, insieme alle catene lambda. Ogni molecola di immunoglobulina è composta da due catene pesanti (che possono essere di tipo IgA, IgD, IgE, IgG o IgM) e due catene leggere (kappa o lambda).
Le IgA catene kappa sono quindi un particolare tipo di immunoglobuline che contengono due catene pesanti di tipo IgA e due catene leggere di tipo kappa. Queste immunoglobuline svolgono un ruolo importante nella risposta immunitaria locale, in particolare nelle mucose dell'apparato respiratorio, gastrointestinale e urogenitale.
Un aumento anormale delle IgA catene kappa nel sangue può essere indicativo di un disturbo del sistema immunitario o di una malattia ematologica, come il mieloma multiplo o la macroglobulinemia di Waldenström. Tuttavia, è importante notare che un aumento delle IgA catene kappa non è specifico per queste condizioni e può essere presente anche in altre malattie o in assenza di patologie.
L'elettroforesi su gel in campo pulsato (Pulsed Field Gel Electrophoresis -PFGE) è una tecnica di laboratorio utilizzata per la separazione e l'analisi delle grandi molecole di DNA, come il DNA genomico. Questa tecnica si basa sull'applicazione di campi elettrici alternati ad angoli diversi rispetto al orientamento iniziale del DNA, che consente di separare frammenti di DNA con dimensioni superiori a quelle ottenibili con le metodiche di elettroforesi convenzionali.
Nel processo di PFGE, il DNA genomico viene prima trattato con enzimi di restrizione per tagliarlo in frammenti di dimensioni specifiche. Questi frammenti vengono poi caricati su un gel di agarosio e sottoposti a una serie di campi elettrici alternati, che causano la migrazione dei frammenti di DNA attraverso il gel. A causa della sua grande dimensione, il DNA genomico si piega e si avvolge intorno a se stesso mentre si muove nel campo elettrico, creando una conformazione chiamata "forma a bobina omoclinale".
L'applicazione di campi elettrici ad angoli diversi fa sì che il DNA cambi la sua forma da "omoclinale" a "ortogonale", permettendo così la separazione di frammenti di DNA di grandi dimensioni. Questa tecnica è molto utile in microbiologia per l'identificazione e la tipizzazione di batteri patogeni, come ad esempio i ceppi di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) o di Salmonella enterica.
In sintesi, l'elettroforesi su gel in campo pulsato è una tecnica di laboratorio che permette la separazione e l'analisi di grandi frammenti di DNA genomico, utilizzata principalmente in microbiologia per l'identificazione e la tipizzazione di batteri patogeni.
Le proteine batteriche si riferiscono a varie proteine sintetizzate e presenti nelle cellule batteriche. Possono essere classificate in base alla loro funzione, come proteine strutturali (come la proteina di membrana o la proteina della parete cellulare), proteine enzimatiche (che catalizzano reazioni biochimiche), proteine regolatorie (che controllano l'espressione genica e altre attività cellulari) e proteine di virulenza (che svolgono un ruolo importante nell'infezione e nella malattia batterica). Alcune proteine batteriche sono specifiche per determinati ceppi o specie batteriche, il che le rende utili come bersagli per lo sviluppo di farmaci antimicrobici e test diagnostici.
L'RNA ribosomale 16S (16S rRNA) è un tipo di acido ribonucleico che si trova all'interno dei ribosomi, le strutture cellulari responsabili della sintesi delle proteine. Il "16S" si riferisce alle dimensioni relative del filamento di RNA, che ha una lunghezza di circa 1542 nucleotidi nelle procarioti.
Il 16S rRNA è una parte importante e altamente conservata del ribosoma procariotico, presente nel piccolo subunità ribosomiale. Questo RNA svolge un ruolo cruciale nella traduzione del mRNA in proteine, fungendo da sito di legame per l'mRNA e per i tRNA durante il processo di sintesi proteica.
Il 16S rRNA è spesso utilizzato come biomarcatore molecolare per l'identificazione e la classificazione delle specie procariotiche, come batteri e archaea. Le sequenze del 16S rRNA sono altamente conservate all'interno di gruppi taxonomici strettamente correlati, il che rende possibile utilizzare le differenze nelle sequenze per distinguere tra specie diverse. Pertanto, l'analisi della sequenza del 16S rRNA è una tecnica comunemente utilizzata in microbiologia molecolare e nella biologia evoluzionistica per studiare la diversità microbica e la filogenesi.
Le tecniche di tipizzazione batterica sono metodi utilizzati in microbiologia per identificare e classificare batteri a livello di sierotipo, genotipo o fenotipo. Queste tecniche aiutano a distinguere tra diversi ceppi di batteri che possono avere caratteristiche cliniche simili ma differenze significative nella loro virulenza, resistenza antimicrobica o pattern epidemiologici.
Alcune comuni tecniche di tipizzazione batterica includono:
1. Tipizzazione sierologica: Questa tecnica si basa sulla reazione antigene-anticorpo per identificare specifici antigeni presenti sulla superficie dei batteri. Ad esempio, la tipizzazione sierologica di Salmonella è comunemente utilizzata per tracciare focolai e monitorare l'andamento delle malattie.
2. Analisi del DNA: Questi metodi includono la digestione enzimatica del DNA batterico (Restriction Fragment Length Polymorphism, RFLP), la reazione a catena della polimerasi (PCR) e l'ibridazione dell'DNA, che possono rivelare variazioni genetiche tra i ceppi batterici.
3. Elettroforesi su gel di concentrazione delle proteine (PFGE): Questa tecnica consiste nel digerire il DNA batterico con enzimi di restrizione e quindi separarlo mediante elettroforesi su un gel di agarosio. I pattern di banda risultanti sono specifici per ogni ceppo batterico e possono essere utilizzati per confrontare e classificare i batteri.
4. Analisi del profilo dei fingerprinting del DNA: Questo metodo implica l'uso di tecniche come PFGE, RFLP o PCR per generare un "fingerprint" distintivo del DNA batterico, che può essere confrontato con altri ceppi per scopi di identificazione e tipizzazione.
5. Microarray dell'DNA: Questa tecnica comporta l'utilizzo di microchip per analizzare l'espressione genica o la presenza/assenza di specifici geni in un ceppo batterico, fornendo informazioni dettagliate sulla sua identità e caratteristiche.
Questi metodi possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione per ottenere una migliore comprensione della diversità genetica e fenotipica dei batteri, nonché per facilitare l'identificazione, la tipizzazione e il controllo delle infezioni.
Il DNA ribosomale (rDNA) si riferisce a specifiche sequenze di DNA che codificano per gli ARN ribosomali, componenti essenziali dei ribosomi. I ribosomi sono complessi macromolecolari formati da proteine e acidi ribonucleici (RNA) che svolgono un ruolo cruciale nella sintesi delle proteine, legandosi al mRNA durante il processo di traduzione per facilitare l'assemblaggio dei singoli aminoacidi in una catena polipeptidica.
Gli ARN ribosomali (rRNA) sono diversi tipi di RNA presenti all'interno del ribosoma e svolgono un ruolo strutturale e catalitico durante la traduzione. Esistono diverse classi di rRNA, tra cui il 5S rRNA, il 5,8S rRNA, il 18S rRNA e il 28S rRNA, ognuno dei quali svolge un ruolo specifico nella funzione del ribosoma.
Le sequenze di DNA che codificano per questi diversi tipi di rRNA sono spesso organizzate in cluster repetitivi all'interno del genoma e sono altamente conservate tra specie diverse. L'identificazione e lo studio delle sequenze di rDNA possono fornire informazioni importanti sulla filogenesi ed evoluzione delle specie, poiché le differenze nelle sequenze di rDNA possono essere utilizzate per confrontare e classificare diversi organismi. Inoltre, l'analisi della struttura e della funzione dei geni di rDNA può anche contribuire alla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la biogenesi e la funzione dei ribosomi.
Il DNA batterico si riferisce al materiale genetico presente nei batteri, che sono microrganismi unicellulari procarioti. Il DNA batterico è circolare e contiene tutti i geni necessari per la crescita, la replicazione e la sopravvivenza dell'organismo batterico. Rispetto al DNA degli organismi eucariotici (come piante, animali e funghi), il DNA batterico è relativamente semplice e contiene meno sequenze ripetitive non codificanti.
Il genoma batterico è organizzato in una singola molecola circolare di DNA chiamata cromosoma batterico. Alcuni batteri possono anche avere piccole molecole di DNA circolari extra chiamate plasmidi, che contengono geni aggiuntivi che conferiscono caratteristiche speciali al batterio, come la resistenza agli antibiotici o la capacità di degradare determinati tipi di sostanze chimiche.
Il DNA batterico è una componente importante dell'analisi microbiologica e della diagnosi delle infezioni batteriche. L'identificazione dei batteri può essere effettuata mediante tecniche di biologia molecolare, come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o l' sequenziamento del DNA, che consentono di identificare specifiche sequenze di geni batterici. Queste informazioni possono essere utilizzate per determinare il tipo di batterio che causa un'infezione e per guidare la selezione di antibiotici appropriati per il trattamento.
L'ibridazione dell'acido nucleico è un processo in cui due singole catene di acidi nucleici (solitamente DNA o RNA) si legano formando una doppia elica. Ciò accade quando le sequenze di basi azotate complementari delle due catene si accoppiano, con l'adenina che si lega alla timina e la citosina che si lega alla guanina.
L'ibridazione dell'acido nucleico è una tecnica fondamentale in biologia molecolare e genetica. Viene utilizzata per identificare e localizzare specifiche sequenze di DNA o RNA all'interno di un campione, come nella reazione a catena della polimerasi (PCR), nell'ibridazione fluorescente in situ (FISH) e nell'analisi dell'espressione genica.
L'ibridazione dell'acido nucleico può essere eseguita in condizioni controllate di temperatura e salinità, che influenzano la stabilità dell'ibrido formatosi. Queste condizioni possono essere utilizzate per regolare la specificità e la sensibilità della reazione di ibridazione, permettendo agli scienziati di rilevare anche piccole quantità di acidi nucleici target in un campione complesso.
Il peso molecolare (PM) è un'unità di misura che indica la massa di una molecola, calcolata come la somma dei pesi atomici delle singole particelle costituenti (atomi) della molecola stessa. Si misura in unità di massa atomica (UMA o dal simbolo chimico ufficiale 'amu') o, più comunemente, in Daltons (Da), dove 1 Da equivale a 1 u.
Nella pratica clinica e nella ricerca biomedica, il peso molecolare è spesso utilizzato per descrivere le dimensioni relative di proteine, peptidi, anticorpi, farmaci e altre macromolecole. Ad esempio, l'insulina ha un peso molecolare di circa 5.808 Da, mentre l'albumina sierica ha un peso molecolare di circa 66.430 Da.
La determinazione del peso molecolare è importante per comprendere le proprietà fisico-chimiche delle macromolecole e il loro comportamento in soluzioni, come la diffusione, la filtrazione e l'interazione con altre sostanze. Inoltre, può essere utile nella caratterizzazione di biomarcatori, farmaci e vaccini, oltre che per comprendere i meccanismi d'azione delle terapie biologiche.
L'elettroforesi su microchip è una tecnologia di laboratorio miniaturizzata che combina l'elettroforesis con la microfluidica per analizzare e separare campioni biologici, come DNA, RNA o proteine. Questa tecnica utilizza un microchip, che è essenzialmente una scheda di vetro o silicio con canali microscopici incisi sulla sua superficie, per manipolare e trasportare i campioni.
Durante il processo di elettroforesi su microchip, il campione viene applicato a uno dei pozzi del microchip e quindi un campo elettrico è applicato ai canali del microchip. Ciò fa sì che le molecole cariche nel campione si muovano attraverso i canali in base alle loro dimensioni, forme e cariche. Le molecole più grandi si muovono più lentamente delle molecole più piccole, il che consente di separare le diverse componenti del campione.
L'elettroforesi su microchip offre diversi vantaggi rispetto all'elettroforesi convenzionale, tra cui una maggiore velocità di elaborazione, un consumo ridotto di reagenti e una migliore sensibilità e precisione. Questa tecnologia viene utilizzata in una varietà di applicazioni, come la diagnosi delle malattie, la ricerca genetica e la scienza forense.
L'elettroforesi discontinua è un tipo di elettroforesi, una tecnica di laboratorio utilizzata per separare e analizzare macromolecole come proteine o acidi nucleici (DNA ed RNA) in base alle loro dimensioni, forme e cariche elettriche.
Nell'elettroforesi discontinua, il campione viene applicato su un gel di poliacrilammide o agarosio stratificato con più zone di buffer a diversa composizione chimica e pH. Queste zone formano barriere che impediscono la miscelazione dei buffer ma permettono il passaggio degli ioni, compresi quelli delle macromolecole in esame.
Durante l'applicazione di una differenza di potenziale elettrico, le macromolecole migrano attraverso le diverse zone del gel con velocità diverse, a seconda della loro carica elettrica e dimensione molecolare. Questo processo consente la separazione delle macromolecole in bande distinte, facilitandone l'identificazione e l'analisi quantitativa.
L'elettroforesi discontinua è spesso utilizzata per analizzare proteine con differenti cariche isoelettriche (pI) o dimensioni molecolari, come ad esempio nella tecnica di separazione delle proteine nota come SDS-PAGE (Polyacrylamide Gel Electrophoresis in presenza di Sodio Dodecil Solfato). Questa metodologia è largamente impiegata in biologia molecolare, biochimica e medicina di laboratorio per l'analisi delle proteine e la caratterizzazione di mutazioni genetiche.
Proconvertina
Elettroforesi delle sieroproteine
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Granzima B
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Reattiva2
- La tiroide è ok , IgG IgM IgA nella norma, Proteina C reattiva 0.5 quindi ok. (omeopatiaitalia.org)
- Proteina C Reattiva (P.C.R. (technofisio.it)
Esame3
- La componente monoclonale è facilmente evidenziabile mediante un esame chiamato elettroforesi delle sieroproteine, che valuta la concentrazione delle diverse proteine del sangue. (enzogiudice.it)
- Se invece si trova una grande quantità di proteine nel primo campione e/o la proteinuria persiste anche nel secondo esame, è probabile che venga richiesto un esame sull'urina delle 24 ore per approfondire. (valorinormali.com)
- Il protidogramma consiste in un tracciato che rappresenta graficamente, attraverso picchi e curve, le singole frazioni delle proteine presenti nel liquido in esame. (issalute.it)
Esami7
- Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina. (valorinormali.com)
- può diventare quindi utile condurre un' elettroforesi delle proteine ed altri esami del sangue per determinare quali vengano effettivamente escrete ed in quali quantità. (valorinormali.com)
- Gli esami del sangue, delle feci e delle urine sono uno strumento utile per avere un preliminare quadro complessivo sullo stato di salute del nostro organismo. (polimedica.net)
- Presso il nostro poliambulatorio è possibile usufruire di analisi ematochimiche (esami del sangue), oltre che analisi delle urine e delle le feci. (polimedica.net)
- Il Checkup Base è un pacchetto di esami per monitorare lo stato di salute generale del paziente e controllare le funzionalità generiche dell'organismo, la funzionalità renale, epatica, il metabolismo dei grassi e le proteine sieriche. (medicaportoviro.com)
- Si possono inoltre utilizzare le mail : [email protected] - [email protected] allegando la richiesta, indicando in oggetto PRENOTAZIONE ESAMI A DOMICILIO e inserendo un recapito telefonico. (fascicolo-sanitario.it)
- Tra gli esami eseguiti è compresa una valutazione della proteinuria, che rivela la presenza di circa 1g di proteine/24h. (medicinapertutti.it)
Feci2
- Non ho mai notato tracce di sangue nelle feci, tantomeno ho mai sofferto di dolori addominali. (medicitalia.it)
- Il prelievo del sangue viene eseguito nella nostra struttura dal personale infermieristico che si occupa anche del ritiro dei campioni di feci ed urine da analizzare. (polimedica.net)
Prelievo7
- Il Check Up Uomo Under 40 si esegue con un prelievo di sangue eseguito a digiuno e un prelievo delle prime urine del mattino. (natrixlab.it)
- La donazione del sangue intero prevede la raccolta di sangue in un apposita sacca che viene posta su una bilancia automatica che interrompe il prelievo non appena viene raggiunta la quantit di sangue prestabilita. (fratrestorredellago.org)
- Iniziamo dicendo che è, per il paziente, un semplicissimo prelievo di sangue come sicuramente ha già fatto per fatte altre analisi di routine. (ohga.it)
- In sostanza non è il prelievo che cambia ma il trattamento subito dopo: il campione, una volta prelevato, viene messo su un apposito foglio di acetato di cellulosa su cui è applicata una carica elettrica grazie alla quale avviene la separazione delle proteine presenti in base alla loro massa molecolare e alla loro carica elettrica. (ohga.it)
- L'elettroforesi del siero , consiste in un semplice prelievo di sangue, senza che sia necessario essere a digiuno (anche se alcuni laboratori potrebbero richiedere un digiuno di 12 ore). (issalute.it)
- Si esegue con un semplice prelievo di sangue ed è consigliato periodicamente in ottica di prevenzione. (medicaportoviro.com)
- Il Check Up Generale si esegue con un prelievo di sangue venoso. (medicaportoviro.com)
Test1
- una settimana fa ho fatto delle analisi del sangue e il test sulla celiachia che è uscito negativo. (medicitalia.it)
Viene4
- La donazione di emocomponenti viene effettuata con apposite macchine separatrici che prelevano il sangue intero e lo separano in tutti i suoi componenti ( plasma, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). (fratrestorredellago.org)
- In presenza di alterazioni di tipo quantitativo e/o qualitativo dell'esame emocromocitometrico e/o in presenza di allarmi strumentali viene allestito uno striscio di sangue periferico la cui osservazione permette la valutazione dei dettagli morfologici delle linee cellulari. (piafondazionepanico.it)
- Un altro motivo per cui il farmaco rimane nel sangue e non viene distribuito, è quello di non possedere caratteristiche chimico-fisiche idonee all'assorbimento. (my-personaltrainer.it)
- Varietà di elettroforesi nella quale viene usato un anticorpo marcato con un isotopo radioattivo. (dica33.it)
Siero7
- Il protidogramma è una analisi di laboratorio che permette di separare e valutare le proteine presenti nei liquidi biologici quali siero, urine e liquor. (ohga.it)
- L' elettroforesi del siero , chiamato appunto anche protidogramma, è in sostanza una tipologia di analisi utile per valutare che il fegato funzioni bene e non ci siano infezioni nell'organismo. (ohga.it)
- Come ti abbiamo un po' anticipato il protidogramma è un'analisi del sangue, nello specifico del siero (quindi il plasma ma senza i fattori della coagulazione) e serve per valutarne le condizioni. (ohga.it)
- L' elettroforesi delle proteine è una tecnica svolta in laboratorio che permette di separare le proteine sulla base della loro massa e della loro carica elettrica e si tratta di un tipo di analisi che può essere effettuata su un campione di siero, su un campione di urina e sul liquido cerebrospinale (chiamato anche liquor). (ohga.it)
- In generale possiamo dire che: la diminuzione, o l'aumento, delle proteine presenti nel siero, nelle urine o nel liquor, evidenzia la presenza di malattie che potranno essere diverse in base alla proteina interessata . (ohga.it)
- Noto anche come elettroforesi proteica , il protidogramma costituisce la tecnica più utilizzata in laboratorio per analizzare la composizione qualitativa e quantitativa delle proteine presenti nei liquidi biologici quali siero, urine, liquor (liquido cerebrospinale). (issalute.it)
- Il settore effettua indagini di screening e approfondimento diagnostico in regime di routine, urgenza ed emergenza dosando un'ampia gamma di analiti su campioni di sangue intero, plasma, siero, liquidi biologici e urine. (piafondazionepanico.it)
Analisi del sangue1
- Sono stata da un primo otorino che mi ha detto che sarà solo un caso di difese immunitarie basse , mi ha fatto fare analisi del sangue ed il monotest è negativo, toxoplasmosi negativa, unici valori lievemente alterati sono VES a 17 , volume globul. (omeopatiaitalia.org)
Valori1
- Il danno osseo porta a liberare nel sangue le sostanze minerali in esso contenuto, come il calcio, con conseguente incremento dei valori di tale ione nel sangue (ipercalcemia). (enzogiudice.it)
Intero1
- Gli uomini possono donare sangue intero per un massimo di quattro volte l anno, mentre le donne in et fertile fino a due volte all anno. (fratrestorredellago.org)
Striscio di sangue periferico1
- Una donna di 53 anni presenta un quadro di piastrinopenia e anemia emolitica microangiopatica (confermata dalla presenza di schistociti allo striscio di sangue periferico). (medicinapertutti.it)
Urinarie2
- Per l' elettroforesi delle proteine urinarie è necessario raccogliere una piccola quantità di urine (campione) in un apposito contenitore sterile, non servono per forza quelle della prima minzione mattutina ma devono essere delle ultime 24 ore. (ohga.it)
- Per l'elettroforesi delle proteine urinarie è necessario raccogliere una piccola quantità di urine (campione) in un apposito contenitore sterile. (issalute.it)
Laboratorio1
- In questo laboratorio si effettua l'estrazione del ctDNA (DNA tumorale circolante) da campioni di sangue o altri liquidi biologici provenienti da pazienti oncologici, la Digital PCR (Biorad), e la Real Time PCR (RotorGeneQ Qiagen). (cnr.it)
Fattore4
- A seguito di un danno vascolare, il fattore tissutale è esposto al sangue e al fattore VII circolante. (wikipedia.org)
- È stato dimostrato che il fattore VII interagisce con il fattore tissutale e la proteina C. ^ Wajima T, Isbister GK, Duffull SB (September 2009). (wikipedia.org)
- Il fattore II o protrombina è un fattore della coagulazione, una proteina che appartiene al gruppo di fattori essenziali per la corretta formazione del coagulo. (gruppocdc.it)
- Il legame farmaco/ proteine plasmatiche può essere un fattore molto importante per la distribuzione del farmaco. (my-personaltrainer.it)
Circolante1
- Le plasmacellule patologiche si accumulano nel midollo osseo e producono elevate quantità di immunoglobuline tutte dello stesso tipo (componente monoclonale) che vengono riversate nel sangue circolante. (enzogiudice.it)
Determinare2
- È usato per identificare la presenza di proteine anomale, l'assenza di proteine normali e per determinare se un gruppo di proteine sia presente in quantità minore, o maggiore, rispetto alla norma. (issalute.it)
- In base a questo rapporto si può determinare se il farmaco è legato alle proteine plasmatiche in maniera forte (rapporto vicino a 1) o debole (rapporto vicino a 0). (my-personaltrainer.it)
Cellule del sangue2
- Il Mieloma Multiplo è un Tumore delle Plasmacellule contenute nel midollo osseo che è normalmente presente nelle vertebre, cranio, bacino, coste e la cui funzione è quella di produrre i diversi tipi di cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine. (enzogiudice.it)
- L'emoglobina glicata provoca un aumento di radicali liberi altamente reattivi all'interno delle cellule del sangue. (analisidelsangue.net)
Separare le proteine1
- L'elettroforesi delle proteine è una tecnica che consente di separare le proteine sulla base della loro massa e della loro carica elettrica. (issalute.it)
Circolazione del sangue1
- Successivamente, la circolazione del sangue e la nutrizione dei muscoli e dei tendini. (nextews.com)
Concentrazione1
- La concentrazione delle proteine. (my-personaltrainer.it)
Glucosio3
- Nel diabete mellito, maggiori quantità di emoglobina glicata , che indicano un controllo più povero dei livelli di glucosio nel sangue, sono state associate a malattie cardiovascolari, nefropatia, neuropatia e retinopatia. (analisidelsangue.net)
- Quando i livelli di glucosio nel sangue sono elevati, le molecole di glucosio si collegano all'emoglobina nei globuli rossi. (analisidelsangue.net)
- L'iperglicemia più lunga si verifica nel sangue: più il glucosio si lega all'emoglobina nei globuli rossi e maggiore è l'emoglobina glicata . (analisidelsangue.net)
Campione2
- Il campione, una volta prelevato, è disposto su un particolare foglio di acetato di cellulosa su cui è applicata una carica elettrica che permette la separazione, in bande, delle varie proteine presenti in base alla loro massa molecolare e alla loro carica elettrica. (issalute.it)
- Il campione di sangue completamente si metterà In contatto con con il coagulante ed il grumo all'interno di 5-8min. (allbloodcollectiontube.it)
Vengono1
- Tra le patologie correlate all'accumulo degli AGEs vengono annoverate: Diabete mellito: l'iperglicemia comporta un incremento di glicazione delle proteine, inducendo importanti complicanze, quali la retinopatia e neuropatia diabetica, l'insufficienza renale ed il piede diabetico. (bianalisi.it)
Possono2
- MEDICITALIA.it propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il proprio medico curante. (medicitalia.it)
- Il legame non è selettivo e farmaci diversi possono competere per le stesse proteine (possibilità di spiazzamento). (my-personaltrainer.it)
Coagulazione1
- È una delle proteine che fa coagulare il sangue nella cascata della coagulazione. (wikipedia.org)
Dimensioni1
- Le catene leggere, date le piccole dimensioni, se presenti in eccesso nel sangue passano il filtro renale e si accumulano nelle urine dando origine alla proteinuria di Bence Jones. (enzogiudice.it)