Un cyclin-dependent chinasi che forma un complesso con Cyclin C ed è attivo in G1 momento preferito della cella. Gioca un ruolo nel passaggio da G1 al momento e in transcriptional regolamento.
Proteina bcl-1 codificata dal gene che gioca un ruolo fondamentale nel controllo del ciclo cellulare, l ’ iperespressione di Ciclina D1 e 'il risultato di un bcl-1 riarrangiamento, t (11; 14) traslocazione, ed e' coinvolto in varie neoplasie.
Un Cyclin sottotipo che ha specificità per CDC2 PROTEIN chinasi ed CYCLIN-DEPENDENT chinasi 2. Gioca un ruolo nella progressione della cella CICLO attraverso G1 G2 / M / S e fase transizioni.
Una proteina che complessi con 50-kDa CYCLIN-DEPENDENT chinasi 2 fase G1 alla fine del ciclo della cellula.
Una che si lega al sottotipo Cyclin CYCLIN-DEPENDENT chinasi CYCLIN-DEPENDENT chinasi 3 e 8. Cyclin C svolge una duplice funzione come transcriptional regolatore e una fase G1 CELLULARE CICLO regolatore.
Una grande famiglia di proteine che funzionano come complice di una varietà di CYCLIN-DEPENDENT subunità. Di solito degli attivatori funziona come ENZYME che guidano il CELLULARE CICLO tra le acrobazie tra fasi. Un sottoinsieme di cicline può anche funzione transcriptional regolatori.
Protein chinasi che controllano la progressione del ciclo cellulare in tutti eukaryotes e ha bisogno di associazione con cicline a realizzare una attività enzimatica. Cyclin-dependent chinasi sono regolate dal fosforilazione e dephosphorylation eventi.
Un Cyclin sottotipo che viene trasportato nel nucleo cellulare alla fine della G2 momento e stimola il G2 / M fase transizione attivando CDC2 PROTEIN chinase.
Un Ciclina B sottotipo che colocalizes con microtubuli durante l ’ interfase e viene trasportata nel nucleo cellulare alla fine della G2 momento.
Un sottotipo Cyclin D e viene regolata a GATA4 Transcription elemento. Esperimenti usando topi KNOCKOUT suggeriscono un ruolo per Cyclin D2 in proliferazione delle cellule della granulosa e sviluppo gonadica.
Un espresso di tipo D Cyclin. Esperimenti usando topi KNOCKOUT suggeriscono un ruolo per Cyclin D3 in sviluppo dei linfociti.
Un Ciclina A sottotipo principalmente trovato nei maschi di grano e ematiche potrebbero svolgere un ruolo nel corridoio di SPERMATOCYTES in meiosi.
Un widely-expressed Ciclina A sottotipo che funziona durante il G1 G2 / M / S e transizioni preferito del cellulare.
Un genere in famiglia RETROVIRIDAE infettando pesce. Specie includono OcchiAlMuro sarcoma virus dermica, OcchiAlMuro iperplasia epidermico virus 1, e OcchiAlMuro epidermica iperplasia virus 2.
Un Cyclin sottotipo che è specifico per CYCLIN-DEPENDENT chinasi CYCLIN-DEPENDENT chinasi 4 e 6. A differenza di molti cicline, Cyclin D espressione non e 'ciclico, ma piuttosto viene espresso in risposta ai segnali proliferativa. Cyclin D può pertanto contribuiscono a risposte cellulari all' mitogenica segnali.
Cyclin G e 'un sottotipo espressi costitutivamente durante il ciclo cellulare. Cyclin G1 è considerato un grande bersaglio di soppressore del tumore transcriptional PROTEIN P53 ed è altamente indotta in risposta a danno al DNA.
Un Cyclin sottotipo presente associata CYCLIN-DEPENDENT chinasi 5; Cyclin G associato chinasi e PROTEIN alcalina 2.
Un enzima che catalizza la sintesi di fructose-6-phosphate più glutamina dal glutammato più glucosamine-6-phosphate.
La complessa serie di fenomeni, tra la fine di una divisione cellulare e la fine del prossimo, e con questo materiale è duplicato e poi ho diviso tra due cellule figlie. Include interfase dal ciclo cellulare, che include 101G0 momento; G1 momento; S momento; e G2 momento, e la divisione cellulare momento.
Il periodo del CELLULARE CICLO precedenti processi di replicazione in I momento. Subphases di G1 includere "competenze" (risponde alla fattori di crescita), (G1a entrata in G1), G1b (progressione) e G1c (assemblea). Passaggio... attraverso gli G1 subphases avviene limitando i fattori di crescita, nutrienti, o inibitori.
Un Ciclina B sottotipo che colocalizes con Golgi APPARATUS durante l ’ interfase e viene trasportata nel nucleo cellulare alla fine della G2 momento.
Scollatura di proteine in piccoli peptidi o amminoacidi o da proteasi (ad esempio idrolisi o non-enzymatically). E neanche Protein Processing Delle Proteine.
Un gruppo di enzimi che catalizza la fosforilazione della serina o treonina residui di proteine, con ATP nucleotidi come fosfato o altri donatori.
Un Cyclin sottotipo presente associata CYCLIN-DEPENDENT chinasi 9. A differenza cicline tradizionale, che regolano la cella CICLO, tipo T cicline sembra regolare trascrizione e sono dei componenti di allungamento della transcriptional fattore B.
Una chiave regolatore di CELLULARE CICLO progressione. E soci con Ciclina E 'entrata in I momento di regolare e interagisce con Ciclina A di fosforilare retinoblastoma PROTEIN. La sua attività è inibito da CYCLIN-DEPENDENT chinasi p27 e INIBITORI DELLA INIBITORI DELLA CYCLIN-DEPENDENT chinasi p21.
Un'insolita Cyclin sottotipo presente altamente espresso in cellule completamente differenziate. Cicline convenzionali maggiore espressione di Cyclin G2 potrebbe causare un prelievo di cellule dalla cella CICLO.
Un Cyclin sottotipo presente come componente di un complesso heterotrimeric contenente cyclin-dependent chinasi 7 e CDK-activating chinasi assemblea. Il complesso fattore abbia un ruolo di proliferazione cellulare phosphorylating diversi Cyclin dipendenti da chinasi a regolamentare specifico treonina siti.
Cyclin-dependent chinasi 4 è un regolatore di G1 momento preferito della cella e soci con Cyclin D di fosforilare retinoblastoma PROTEIN. Attività CDK4 è inibito da INIBITORI DELLA CYCLIN-DEPENDENT chinasi P16.
Una famiglia di cella cycle-dependent chinasi connessi in una struttura a CDC28 PROTEIN chinasi; S cerevisiae; e la CDC2 PROTEIN chinasi trovato nei mammiferi.
Un potente agente ossidante usato in soluzione acquosa come un agente, candeggina, e topica antinfettiva. È relativamente instabile e soluzioni peggiorare nel tempo a meno che non si sono stabilizzati dopo l ’ aggiunta di acetanilide o simile materiale organico.
Proteine ottenute dalla specie Saccharomyces cerevisiae. La funzione di proteine specifiche da questo organismo sono oggetto di intensa interesse scientifico e sono stati usati per ricavare comprensione del funzionamento proteine simili eukaryotes più alte.
Proteina fosforilata con protein chinasi attivita 'che funziona in fase G2 / M transizione della cella CICLO. E' la subunità catalitica del MATURATION-PROMOTING elemento e complessi con entrambi Ciclina A e Ciclina B nelle cellule di mammifero. Un massimo dell ’ attività della chinasi cyclin-dependent 1 viene raggiunto quando e 'compiuto defosforilato.
L 'introduzione di un gruppo in un composto phosphoryl attraverso la formazione di un estere legame tra il composto al fosforo e porzione.
Proteine che controllano la divisione cellulare CICLO. Questa famiglia di proteine include un'ampia varieta 'di corsi, incluso CYCLIN-DEPENDENT chinasi, chinasi mitogen-activated cicline e Phosphoprotein Phosphatases nonché il loro presunta substrati come CYTOSKELETAL chromatin-associated proteine, proteine, e Transcription FACTORS.
La biosintesi del RNA condotti in un modello di DNA. La biosintesi del DNA di un modello si chiamato RNA invertito Transcription.
Un cyclin-dependent chinasi che coordina l ’ attivazione della Cyclin e CYCLIN-DEPENDENT chinasi durante il CELLULARE CICLO. Interagisce con principi Cyclin D complessa di CYCLIN-DEPENDENT chinasi 4 cellule in rapida proliferazione di cellule e arrestato lega ed inibisce Ciclina E complessa di CYCLIN-DEPENDENT chinasi 2.
Fase del cellulare e precedente CICLO seguenti G1 G2 quando l ’ intero contenuto in DNA del nucleo è replicato, e si raggiunge con replicazione bidirezionali in vari siti lungo ogni cromosoma.
Prodotto della retinoblastoma gene soppressore del tumore, è una proteina fosforilata ipotizzato di solito funge da inibitore della proliferazione cellulare. RB proteina è assente in linee cellulari retinoblastoma. Ha anche dimostrato di formare un complesso scarsamente assorbibile con le proteine E1A adenovirus SV40 T, e il papillomavirus umano e7 proteine.
Un Cyclin sottotipo che si trova abbondantemente in tessuti post-mitotic diversamente dalle cicline classica, il suo livello non oscillare durante il ciclo cellulare.
RNA sequenze che servire come modelli per la sintesi proteica batterica mRNAs. Trascrizioni primario in genere a cui non richiedono Post-Transcriptional elaborando mRNA eucariotiche viene sintetizzata nel nucleo e devono essere esportati al citoplasma per una traduzione. MRNAs eucariote sono piu 'una sequenza di polyadenylic acido quando guardo la 3' fine, referred to as the poli (A) coda. La funzione di questa coda non si sa con certezza, ma potrebbe avere un ruolo nelle esportazioni di maturo mRNA dal nucleo nonché per stabilizzare un mRNA molecole da ritardato la degradazione nel citoplasma.
Una specie del genere Saccharomyces, famiglia Saccharomycetaceae, ordine Saccharomycetales, conosciuto come "pasticcino" o "com'è secco" candidamente. Forma è usato come integratore alimentare.
Un disturbo nella prooxidant-antioxidant bilancia in favore dell'ex, con conseguente potenziale danno. Indicatori di stress ossidativo includono DNA danneggiato basi, proteine ossidazione prodotti e Perossidazione Lipidica (stress Ossidativo Sies, 1991, pxv-xvi).
La fascia piu 'di una cella in strato più piante; batterio; funghi ed alghe. Le pareti cellulari di solito e' una rigida struttura che giace esterne alla membrana cellulare, e fornisce una barriera protettiva contro fisico o agenti chimici.
Un tipo di divisione cellulare nucleo mediante il quale la figlia viene somministrata di solito due nuclei identico completa del numero di cellule somatiche CHROMOSOMES del della specie.
Proteine codificate oncogeni e includono proteine risultante dalla fusione di un gene (oncogene e un altro proteine oncogene FUSION).
La leucemia a cellule B CD20 / lymphoma-1 geni, associata a diverse neoplasie quando si aggrava. Il risultato iperespressione t (11; 14 il mantello, che e 'una caratteristica di zone-derived B-Cell linfomi c-bcl-1 gene umano si trova a 11q13 sul braccio lungo del cromosoma 11.
Cyclin-dependent chinasi 6 frequenta Cyclin D e preferenzialmente la retinoblastoma PROTEIN durante G1 momento preferito della cella. Aiuta a regolare i la transizione al momento e l ’ attività chinasica INIBITORI DELLA è inibito da CYCLIN-DEPENDENT chinasi p18.
Un cyclin-dependent chinasi che ha trasmesso soppressore del tumore PROTEIN P53-dependent CELLULARE CICLO arrest. p21 interagisce con un intervallo di CYCLIN-DEPENDENT chinasi e soci con proliferazione nucleare cellulare ed CASPASE 3.
La scissione di una cella. Include CYTOKINESIS, quando il citoplasma di una cellula si divide e CELLULARE nucleo sulla divisione.
Il periodo del CELLULARE CICLO seguenti sintesi del DNA (E momento precedente momento (M) e divisione cellulare fase). Il CHROMOSOMES sono tetraploid in questo punto.
Tutti i processi coinvolto in un numero di cellulare incluso CELLULARE sulla divisione.
Proteine che normalmente sono in mano la crescita cellulare sotto controllo. Carenze o anormalità nei queste proteine possono causare la crescita cellulare e non regolamentata tumore sviluppo.
Una linea cellulare colture di cellule tumorali.
Una famiglia di fattori di trascrizione che controllo Helix-Loop-Helix espressione di una varietà di cella CICLO GENI coinvolto nella regolamentazione. E2F fattori di trascrizione solitamente formare eterodimeri secrete da complessi con Transcription elemento DP1 o trascrizione DP2, e hanno N-Terminal DNA vincolanti e dimerization E2F fattori di trascrizione. Puo 'agire come mediatori di repressione o transcriptional transcriptional attivazione.
Una tipologia di doppia specificità phosphatases che giocano un ruolo nella progressione della cella CICLO. CYCLIN-DEPENDENT dephosphorylate e attivare.
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.
Prodotti di proto-oncogenes. Di solito non hanno tipi oncogeni o trasformando proprietà, ma sono coinvolti nella regolazione e differenziazione della crescita cellulare. Spesso hanno protein chinasi.
Entro una cellula eucariota, un corpo che contiene membrane-limited cromosomi ed uno o più nucleoli... Nucleolus). La membrana nucleare è costituito da un doppio unit-type membrana che e 'perforato da una serie di pori; turismo, continua con la membrana ENDOPLASMIC Reticulum, una cellula può contenere più di un nucleo. (Dal Singleton & Sainsbury, microbiologia Dictionary of e biologia, secondo Ed)
Cresciuti in vitro di cellule del tessuto neoplastico. Se possono essere stabiliti come un tumore CELLULARE, possono essere riprodotte in colture cellulari a tempo indeterminato.
Proteine trovate nell ’ alto peso molecolare del sistema cytoskeletal i microtubuli. In certe situazioni sono richiesti per l'assemblea di tubulina in microtubuli e stabilizzare il assemblato microtubuli.
Uno dei processi che nucleare, citoplasmatica o fattori di interregolazione cellulare influenza il differenziale di Gene azione in controllo del tessuto neoplastico.
Antigene nucleare con un ruolo nella sintesi del DNA, DNA, e la progressione del ciclo cellulare. PCNA coordinata è necessario per la sintesi di entrambi e stringa alla spia replicazione durante la replicazione del DNA. PCNA espressione è correlato con la proliferazione di varie tipologie cellulari, maligni e benigni.
Una famiglia di proteine che condividere la F-Box e Motif protein-protein sia coinvolto in interazioni, giocano un ruolo importante nel processo di proteine ubiquition, per esempio se frequenta una varietà di substrati e poi associare nel quadro di riferimento UBIQUITIN Ligasi complessi. Esse siano depositate in ubiquitin-ligase complessa attraverso il legame alle proteine DOMINIO SKP.
Un aspetto della protein chinasi (CE) in cui 2.7.1.37 residui serina protamines e histones sono fosforilate in presenza di ATP.
Un stato di cellule quiescenti durante G1 momento.
Stabilito colture cellulari con il potenziale di propagarsi a tempo indeterminato.
Il processo in cui endogena o di sostanze, o, esogene peptidi legarsi a proteine, enzimi, o alleati precursori delle proteine di legame alle proteine specifiche misure composti sono spesso usati come metodi di valutazione diagnostica.
L 'individuazione delle proteine o peptidi che sono stati separati da electrophoretically macchia si passa da l'elettroforesi gel sulla nitrocellulosa strisce di carta, seguita da etichettare con anticorpi sonde.
Proteina chinasi che guida la mitosi e meiotic cicli in tutti gli organismi eucariotiche in meiosi induce immaturo ovociti ad meiotic maturazione. Nella mitosi ha un ruolo nella fase G2 / M transizione. Una volta attivati da cicline; l 'MPF direttamente preferenzialmente la alcune delle proteine coinvolto in esaurimento membrana nucleare del cromosoma condensazione, fuso e la degradazione di cicline. La subunità catalitica di MPF è PROTEIN P34CDC2.
Un effetto negativo di processi fisiologici, al cellulare, molecolare, o il livello sistemico. A livello molecolare, i principali siti di regolamentazione includono recettori di membrana situati, i geni siano espressione (Ehi mRNAs REGOLAMENTO), (RNA messaggero), e proteine.
Histochemical la localizzazione di sostanze immunoreattivi usando etichettato anticorpi il reagentI.
Di solito endogena attivi, proteine, che siano efficaci nel trattamento dell 'inizio del trattamento, stimolazione, o la cessazione dell' trascrizione genetica.
Il richiamo intracellulare di nudo o DNA tramite purificata ematiche, di solito significa che il processo in cui si e 'in eukaryotic cells a trasformazione trasformazione batterica (batterica) e sono entrambe abitualmente utilizzate in Ehi TRASFERIMENTO INFERMIERE.
Sequenze di DNA che sono riconosciuti (direttamente o indirettamente) e di RNA DNA-dipendente polimerasi durante la fase iniziale della trascrizione. Altamente sequenze conservate nell'promoter includono la scatola Pribnow nei batteri e la TATA BOX in eukaryotes.
Un prodotto della p16 gene soppressore del tumore (GENI, P16) ed è anche chiamato INK4 o INK4A perche 'e' il prototipo membro della INK4 DELLA FOSFODIESTERASI DI CYCLIN-DEPENDENT chinasi. Questa proteina prodotta dalla trascrizione del mRNA alfa p16 Gene. L'altro gene, causate dalla alternativamente unito beta trascrizione, e 'soppressore del tumore PROTEIN p14ARF. Entrambi i prodotti sono p16 gene oncosoppressore funzioni.
Proteine trovate nel nucleo di una cella. Non confondere con NUCLEOPROTEINS che sono proteine coniugato con acidi nucleici, che non sono necessariamente presente nel nucleo.
Uno dei processi che nucleare, citoplasmatica o fattori di interregolazione cellulare influenza il differenziale controllo) (induzione o repressione di Gene l 'azione a livello di trascrizione o traduzione.
Un fattore della trascrizione che possiede DNA-Binding e E2F-binding dominio ma manca di un 'attivazione transcriptional. E' un partner per Trascrizione E2F FACTORS e aumenta il DNA vincolanti e transactivation funzione della DP-E2F complesso.
Uno dei meccanismi con cui confrontarlo con la morte cellulare (necrosi e AUTOPHAGOCYTOSIS). L 'apoptosi è il meccanismo fisiologico responsabile dell' eliminazione delle cellule e sembra essere intrinsecamente programmati. E 'caratterizzato da alterazioni morfologiche particolare nel nucleo e cromatina citoplasma, scollatura a equidistanti e le endonucleolytic solco del DNA genomico FRAGMENTATION; (DNA); a internucleosomal siti. Questa modalità di morte cellulare è un equilibrio di mitosi nel controllo delle dimensioni di tessuto animale e nel mediare processi patologico associati con la crescita del tumore.
Un Multifunctional CDC2 kinase-related chinasi che gioca un ruolo in allungamento della differenziazione transcriptional, del cellulare e apoptosi. E 'trovato associata Cyclin T e' positivo elemento B. Di Allungamento Della Trascrizione
Il primo continuamente umani in coltura cellulare maligno, carcinoma della cervice uterina derivanti dal suo utilizzo di Henrietta Lacks. Queste cellule sono utilizzati per VIRUS Antitumor coltivazione e test di screening farmacologico.
Echinoderms avere cadaveri di solito cinque radialmente gettati fondersi armi al centro.
Il trasferimento delle informazioni biologiche intracellulare (attivazione / inibizione) attraverso un segnale di trasduzione del segnale. In ogni sistema un'attivazione / inibizione segnale di una molecola ormone di differenziazione, biologicamente attivo (neurotrasmettitore) è mediato l'accoppiamento di un recettore / enzima per un secondo messaggero sistema o di trasduzione del segnale canale ionico. Gioca un ruolo importante nel attivando funzioni cellulari, cella differenziazione e la proliferazione cellulare. Esempi di trasduzione del segnale sistemi sono il canale ionico gamma-aminobutyric ACID-postsynaptic receptor-calcium mediato dal sistema, la via metabolica, l 'attivazione dei linfociti T e l'attivazione mediata dai recettori di membrana collegato a fosfolipasi. Quei depolarizzazione o rilascio intracellulare di calcio includono l' attivazione mediato citotossica sinaptici granulociti ed è un potenziamento dell ’ attivazione della protein-chinasi. Vie di trasduzione del segnale può essere una parte dei suoi vie di trasduzione del segnale; ad esempio, protein chinasi attivazione è parte del segnale di attivazione delle piastrine.
Le linee cellulari la cui crescita è originale procedura trasferiti (T) ogni 3 giorni e cellule a 300.000 per piatto J Cell Biol 17: 299-313 1963). Le linee sono state sviluppate usando diversi ceppi di topi. Di solito sono derivati da tessuti fibroblasti di topo embrioni ma altri tipi e le fonti sono stati sviluppati. Le linee sono preziosi 3T3 in vitro dei virus oncogeni ospite trasformazione, da cellule 3T3 possiedono una alta sensibilità per contattare inibizioni.
Un espresso ubiquitously che contiene una proteina di legame alle proteine e un retinoblastoma AT-rich interattivo. La proteina svolga un ruolo nel reclutamento Istone Deacetilasi al sito di retinoblastoma transcriptional contenente proteine repressiva complessi.
Phosphoprotein nucleare codificata dal gene p53 (GENI, P53) la cui funzione normale è controllare proliferazione cellulare e apoptosi. Un mutante o assente proteina p53 è stato trovato in leucemia; osteosarcoma; un cancro ai polmoni e cancro colorettale.
Un fattore della trascrizione E2F che agisce direttamente con retinoblastoma PROTEIN e Ciclina A ed attiva genetico not required for CELLULARE CICLO entrata e la sintesi del DNA. E 'coinvolto nel DNA RIPARAZIONE E2F1 e apoptosi.
Proteine che si legano al DNA. La famiglia contiene proteine che si legano ad entrambi e doppio filamento spaiato DNA e include anche proteine leganti specifica il DNA nel siero che possono essere usati come segni per malattie maligne.
Un negativo regolatore del cellulare che subisce CICLO fosforilazione da chinasi CYCLIN-DEPENDENT, contenente un conservato tasca regione che si lega Trascrizione E2F4 elemento e interagisce con ONCOPROTEINS virale come polyomavirus tumore antigeni; adenovirus proteine E1A Papillomavirus e7; e proteine.
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
La sequenza delle purine e PYRIMIDINES in acidi nucleici e polynucleotides. È anche chiamato sequenza nucleotide.
Propagati in vitro in cellule speciale media favorevoli alla crescita. Colture cellulari sono utilizzati per studiare, sullo sviluppo morphologic, disturbo metabolico e fisiologico processi genetici, tra gli altri.
Una famiglia di enzimi in grado di catalizzare la conversione di ATP e una proteina di ADP ed a una proteina fosforilata.
Complessi di enzimi in grado di catalizzare la legame covalente con altre proteine della UBIQUITIN formando un legame peptidico tra la glicina di C-terminale alpha-amino UBIQUITIN e i gruppi di lisina residui nelle proteine. I complessi giocano un ruolo importante nel mediare l selective-degradation di breve durata e proteine anormali. Il complesso di enzimi può essere suddiviso in tre componenti che coinvolgono l 'attivazione di UBIQUITIN-ACTIVATING ubiquitin (enzimi), la coniugazione di ubiquitin al ligasi UBIQUITIN-CONJUGATING complesso (enzimi) e di legatura ubiquitin al substrato proteina (UBIQUITIN-PROTEIN Ligasi).
Tracce riscontrabili di organismi e ereditabile cambiamento nel materiale genetico che causa un cambiamento del genotipo e trasmesse a figlia e ai diversi generazioni.
Proteine ricombinanti prodotta dalla fusione di segmenti traduzione piu genetico geni formato dalla combinazione di acido nucleico REGULATORY SEQUENCES di uno o più geni con le proteine codifica sequenze di uno o più geni.
Una proteina chinasi codificata dal gene Saccharomyces cerevisiae CDC28 e necessaria per la progressione dal G1 momento alla S momento preferito in cella.
Una famiglia di proteine structurally-related originariamente identificata dalla loro abilita 'nel complesso con Cyclin) alle proteine plasmatiche (cicline. Condividono un dominio comuni che si lega selettivamente al F-Box muoventi. Partecipano ai SKP Cullin F-Box PROTEIN Ligasi, dove possono legarsi a una varietà di F-Box proteine.
Conversione di inattivo forma di un enzima per uno che possiede attività metaboliche. Include 1, l 'attivazione di ioni degli attivatori (); 2, l' attivazione da cofattori) (i coenzimi; e 3, dell ’ enzima di conversione precursore proenzyme zymogen) (o di un enzima.
Un gruppo di proteine che regolano il ciclo cellulare negativamente l 'attività della chinasi Cyclin / CYCLIN-DEPENDENT complessi. Inibiscono CELLULARE CICLO progressione proliferazione cellulare e aiutano a controllare dopo genotossico stress nel corso differenziazione cellulare.
Piccola, a doppio filamento codificante 21-31 non-protein RNAS (nucleotide) implicate nella Ehi zittire funzioni, soprattutto RNA interferenze (RNAi). Endogenously, siRNAs sono generati da dsRNAs (RNA a doppio filamento) dallo stesso Ribonuclease, Dicer, che genera miRNAs (MICRORNAS). La coppia perfetta del siRNAs 'antisense di concreto il loro obiettivo RNAS media l ’ RNA RNAi da siRNA-guided cleavage. siRNAs cadere in classi diverse incluso trans-acting breve RNA interferente (tasiRNA), repeat-associated RNA (rasiRNA), small-scan RNA (scnRNA) e Piwi protein-interacting RNA (piRNA) hanno diversi gene specifico zittire funzioni.
Tumore o cancro del cuore umano.
Composti o agenti che combinare con un enzima in modo tale da prevenire il normale substrate-enzyme associazione e la reazione catalitica.
Le cellule di batteri e nota come ovociti OOGONIA quando entreranno meiosi. Il principale ovociti iniziare meiosi ma sono stato arrestato al diplotene OVULATION fino alla puberta creare auxotrofi secondaria ovociti o ovociti (ovulo).
Una forma di linfoma non-Hodgkin per avere un motivo diffuso... di solito con due piccole e medie e piccole cellule linfociti spaccate, e rappresenta circa il 5% dei linfomi non-Hodgkin adulti negli Stati Uniti e Europa. La maggior parte dei Mantle-Cell linfomi sono associati con un t (11; 14) traslocazione con iperespressione del gene Ciclina D1 (GENI Bcl-1).
Un cellulare e la crescita del tumore CICLO marker che possono essere prontamente individuata tramite la Ki-67 IMMUNOCYTOCHEMISTRY metodi. E 'un antigene presente solo nei nuclei di ciclismo.
Una linea cellulare continua di alta contact-inhibition definita NIH topo svizzero embrione culture. Le cellule sono utili per il DNA e la trasformazione transfection. (Dal ATCC [internet]. American Tipo Cultura Raccolta; c2002 [citato 2002 Sept 26]. Disponibili da http: / / www.atcc.org /)
Tessuto connettivo cellule che secernono una matrice extracellulare ricca di collagene e altri macromolecules.
Una variazione della polimerasi e RNA cDNA e 'fatto da tramite. La trascrizione inversa cDNA viene amplificato usando i protocolli standard PCR.
Tecnica sistema usando un attrezzo per fare, la lavorazione, e mostrando uno o più misure su singole cellule da una sospensione di cellule, cellule di solito sono macchiate di uno o più specifiche di tintura fluorescente componenti cellulari di interesse, ad esempio, del DNA e fluorescenza di ogni cellula is measured as rapidamente transverses il raggio laser (eccitazione o mercurio lampada fluorescenza quantitativo). Fornisce una misura di vari biochimici e Biophysical farmacocinetiche della cellula, nonché la base per cella riordinati. Altri parametri ottico misurabile includono luce assorbimento e con light scattering. Quest 'ultimo è applicabile alla misurazione della cella dimensioni, forma, la densità, macchia granularity e l ’ assorbimento.
Un tipo di divisione cellulare nucleo, verificatasi durante la maturazione delle cellule ematiche di grano. Due nucleo divisioni dopo una singola duplicazione cromosomica (S) comportano l momento cellule figlie con meta 'del numero di cellule CHROMOSOMES come genitore.
Proteine ottenuti da varie specie di Xenopus. Incluso qui ci sono proteine della rana africana graffiato (XENOPUS Laevis). Molte di queste proteine sono stati oggetto di indagini scientifiche nel campo della morfogenesi e lo sviluppo.
Modificazioni dimostrato da scappare da meccanismi di controllo, aumento della crescita potenziale, alterazioni della superficie cellulare, karyotypic alterazioni morfologiche e biochimico scostamenti dalla norma, e altri attributi consultando la capacità di invadere, metastatizzarsi e uccidere.
Proteine DNA-Binding cellulari codificata dal gene c-myc sono normalmente coinvolto nel metabolismo degli acidi nucleici e nel mediare il cellulare di fattori di crescita. Elevata e liberalizzato (intrinseca) espressione di proteine può causare c-myc tumorigenesis.
Un genere acquatico della famiglia, Pipidae, verificatisi in Africa e distingue per dei arrapato artigli posteriori interiore tre dita dei piedi.
Cyclin C chinasi un dipendente che è una componente importante del mediatore complesso, l ’ enzima è attivato dalla sua interazione con Cyclin C svolge un ruolo nel regolamento transcriptional da phosphorylating RNA polimerasi II.
Analisi sierologiche in cui una reazione positiva visibile composto chimico che si manifestano sotto forma di precipitazione si verifica quando un antigene solubile reagisce con il suo precipitins anticorpi, cioè, che possono formare un precipitato.
Un grande complesso multisubunit che gioca un ruolo importante nel della degradazione delle proteine e nucleare citoplasmatica in eukaryotic cells. Contiene un 700-kDa sub-complex catalitica 700-kDa sub-complexes regolamentare e due. Il complesso digerisce Ubiquitinated proteine e proteine attivata tramite l ’ ornitin- decarbossilasi antizyme.
Il processo con cui una molecola di DNA è duplicato.
La manifestazione di un fenotipo gene, i geni da la traduzione piu genetico Transcription e genetico.
CDH1 è un attivatore del Anaphase-Promoting Complex-Cyclosome, e sono coinvolti in substrato riconoscimento. E associati con il complesso tardi mitosi da anafase attraverso G1 di regolare attività della chinasi CYCLIN-DEPENDENT e quindi evitare prematuro processi di replicazione.
Elementi di intervalli di tempo limitato, contribuendo in particolare i risultati o situazioni.
Proteine di trasporto che portano specifiche sostanze nel sangue o attraverso le membrane cellulari.
Proteine cellulari codificata dal gene c-mos (GENI, SLM). Funzionano nel ciclo cellulare mantenere maturazione a promuovere elemento nel principio Stato e avere protein-serine / treonina chinasi oncogeniche. La trasformazione puo 'avere luogo quando c-mos proteine sono al momento sbagliato.
Un Catenina multifunzionali che partecipa CELLULARE ’ adesione e mettere la freccia. Nucleare beta Catenina si lega Caderine citoplasmatica e aiuta a collegare l'actina nella coda per il citoscheletro attraverso Alpha Catenina. Serve anche come transcriptional co-activator e a valle componente di WNT PROTEIN-mediated trasduzione del segnale.
Immunologic metodo utilizzato per scoprire o sostanze immunoreattivi quantificare la sostanza è identificato con prima immobilizzando per lo strofinare su una membrana e poi scritte con etichettato anticorpi.
Rappresentazioni teorico che simula il comportamento o dell 'attività degli processi biologici o malattie. Le cellule come modelli per le malattie in animali viventi, malattia modella, animale e' disponibile. Modello biologico includono l ’ uso di equazioni matematiche, computer e altre apparecchiature elettroniche.
L ’ intervallo tra due CELLULARE reparti in cui la individualmente CHROMOSOMES non sono distinguibili. È composto da un momento; fasi (G1, G2 101G0 momento momento) e S momento (quando il DNA si verifica).
Un ’ integrazione di aminoacidi essenziali presenti naturalmente nel forma L, che è la forma attiva, e 'trovato in uova, latte, gelatina, e altre proteine.
Il segnale di sistemi che controllano la progressione attraverso il CELLULARE CICLO e assicurano che la cellula ha completato, nel giusto ordine e senza errori, tutti i processi necessari per replicare il genoma e citoplasma e dividere equamente tra due cellule figlie. Se cellule senso non hanno completato i processi o che l'ambiente non ha i nutrimenti e ormoni della crescita nel luogo a procedere, allora le cellule sono contenute (o "arrestato") fino al processo sarà completato e condizioni relative alla crescita siano adeguati.
Un effetto positivo di processi fisiologici, al cellulare, molecolare, o il livello sistemico. A livello molecolare, i principali siti di regolamentazione includono recettori di membrana situati, i geni siano espressione (Ehi mRNAs REGOLAMENTO), (RNA messaggero), e proteine.
Sequenze brevi (generalmente circa dieci coppie base) di DNA che sono complementari a sequenze di RNA messaggero transcriptases temporanee e permettere a inizia a copiare sequenze adiacente del mRNA. Segnali usata prevalentemente in genetica e biologia molecolare tecniche.
La fase di divisione seguenti PROMETAPHASE nucleo cellulare, in cui il CHROMOSOMES in fila sul piano della equatoriale fuso APPARATUS prima della separazione.
Il glicogeno sintetasi chinasi era originariamente descritta come importante enzima coinvolto nel metabolismo di glicogeno regola una diversa gamma di funzioni come dose, la divisione cellulare e apoptosi.
Un gene specifico zittire fenomeno per cui dsRNAs (RNA) grilletto a doppio filamento di degrado dell'mRNA omologa (RNA messaggero). Le specifiche sono elaborati in piccolo dsRNAs INTERFERING RNA (breve RNA interferente) che costituisce una guida per scissione del mRNA omologa nel RNA-INDUCED zittire complicata. DNA metilazione può anche essere scattato durante questo processo.
La cui espressione proteine anormali (guadagno o perdita) sono associato con lo sviluppo, la crescita, neoplasie o la progressione del tumore, una neoplasia proteine sono antigeni (antigeni, neoplasia), ovvero di indurre una reazione immunitaria al tumore. Molti neoplasia proteine sono state mirate e sono utilizzate come indicatori Biomarkers, tumore (tumore) quando sono rilevabili nelle cellule e fluidi corporei come supervisori per la presenza o crescita di tumori. Espressione oncogenica anormale di proteine è coinvolto in quelle neoplastiche trasformazione, mentre la perdita di espressione di proteine soppressore del tumore è coinvolto con la perdita di controllo della crescita e progressione della neoplasia.
Un fattore della trascrizione che reprime E2F genetico not required for CELLULARE CICLO entrata e la sintesi del DNA. E2F4 reclute cromatina rimodellamento fattori indirettamente al bersaglio Gene PROMOTER REGIONS attraverso retinoblastoma come PROTEIN p130 e retinoblastoma come PROTEIN p107.
Una famiglia di proteine che vengono structurally-related a Ubiquitina. Ubiquitine e ubiquitin-like proteine partecipare in diverse funzioni cellulari, quali proteine degrado e Heat-Shock risposta, da coniugazione con altre proteine.
Un allungamento della transcriptional fattore complessa che comprende un heterodimer di CYCLIN-DEPENDENT chinasi 9 e uno dei vari cicline incluso TIPO T cicline e Cyclin K. E funzioni mediante carbossi-terminali phosphorylating il dominio dell'RNA polimerasi II.
La cellula centro, composto da un paio di CENTRIOLES circondato da una nuvola di materia chiamata amorfo pericentriolar la regione. Durante l ’ interfase centrosome nucleates, la dose di conseguenza, il centrosome dei duplicati e, durante la mitosi, separa per formare i due poli della mitosi Spindle (fusi Spindle APPARATUS).
La fase di divisione cellulare nucleo dopo metafase nel quale il CHROMATIDS separati e 'migrato in poli opposti dell'fuso.
Diffusible prodotti genici, che agisce sulle omologa o eterologa molecole di DNA virale o cellulare di regolare l'espressione di proteine.
Processi che stimolare la trascrizione genetico di un gene o insieme di geni.
Un polimero deossiribonucleotide è il principale materiale genetico delle cellule eucariotiche procariote. E tutti gli organismi normalmente contiene DNA in uno Stato a doppia catena, eppure diversi importanti processi biologici temporaneamente coinvolgere spaiati regioni. DNA, che consiste in una proiezioni polysugar-phosphate spina dorsale possiede delle purine (adenina, guanina, citosina e timina pyrimidines (e), forma una doppia elica che e 'tenuto insieme da legami idrogeno tra questi purine e pyrimidines (adenina a timina e guanina, citosina).
La parte di una cellula che contiene il citosol e piccole strutture escluso l CELLULARE nucleo; mitocondri; e grandi vacuoli. (GLICK, glossary of Biochimica e biologia, 1990)
Un sottogruppo di proteine Ligasi ubiquitin formate dalle associazione di un territorio SKP Cullin PROTEIN, un territorio PROTEIN e un F-Box DOMINIO PROTEIN.
Progressiva restrizione del potenziale di sviluppo e l ’ specializzazione di funzione che porta alla formazione di cellule, tessuti e organi.
Una serie di composti che vengono eterocicliche in sostituzione in natura e che sono noti anche come basi della purina e includono guanina, adenina e di acidi nucleici, così come molti alcaloidi come la teofillina. E 'acido urico è il prodotto finale del metabolismo delle purine metabolico.
Farmaci metabolizzati molecolare e secreti dalle e del tessuto neoplastico caratterizzato biochimicamente nelle cellule o i fluidi corporei. Sono indicatori di tumore palco e elementare nonché utile per il monitoraggio di Ceplene e prevedere molti gruppi di prodotti chimici sono rappresentati incluso ormoni, antigeni, e gli acidi nucleici, gli enzimi, Poliamine e specifiche proteine della membrana delle cellule e lipidi.
Una classe di enzimi che interagiscono con UBIQUITIN-CONJUGATING enzimi e proteine ubiquitination-specific substrati. Ogni membro di questo enzima gruppo ha un suo distinto specificità per un substrato ed ubiquitin-conjugating enzima. Ubiquitin-protein Ligasi esistono come due proteine Monomeriche multiprotein complessi.
L'aggregazione di antigene solubile con gli anticorpi, da solo o con il legame degli anticorpi fattori quali ANTI-ANTIBODIES o intossicazione PROTEIN A, a complessi larghi abbastanza da cadere fuori dalla soluzione.
Securin è implicato nel controllo della metaphase-anaphase transizione durante la mitosi. Promuove l 'inizio dell' anafase bloccando SEPARASE funzionalità e la proteolisi di cohesin e separazione tra sorella CHROMATIDS. L ’ iperespressione di securin è associata a tumore CELLULARE trasformazione e tumore formazione.
Un INK4 cyclin-dependent chinasi contenente 5 ANKYRIN-LIKE REPEATS. Aberrante espressione di questa proteina è stato associato alla crescita cellulare epiteliale liberalizzato ingrossamento degli organi, e una serie di neoplasie.
I topi di laboratorio che sia stato causato da un donatore di uovo EMBRYO, manipolato o di mammifero.
Le componenti del macromolecule direttamente partecipare precisa combinazione con un'altra molecola.
Nocodazolo è un farmaco antineoplastico che agisce tramite Depolymerizing microtubuli.
Proteine preparato mediante tecnologia del DNA ricombinante.

La Cyclin-Dependent Kinase 3 (CDK3) è un enzima appartenente alla famiglia delle chinasi dipendenti dalla ciclina, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare e della trascrizione genica.

La CDK3 si lega specificamente alla ciclina C e/o alla ciclina D per formare complessi attivi che fosforilano diversi substrati, inclusi fattori di trascrizione e proteine regolatorie del ciclo cellulare.

L'attivazione della CDK3 è strettamente regolata da meccanismi di feedback positivi e negativi che ne consentono il corretto funzionamento durante la progressione del ciclo cellulare. In particolare, la CDK3 svolge un ruolo importante nella fase G1 e nel punto di controllo G1/S, dove promuove l'ingresso delle cellule in fase S attraverso la fosforilazione dei fattori di trascrizione E2F.

La disregolazione della CDK3 è stata associata a diverse patologie, tra cui il cancro, poiché un'eccessiva attività enzimatica può indurre una proliferazione cellulare incontrollata e la progressione tumorale. Pertanto, la CDK3 rappresenta un potenziale bersaglio terapeutico per lo sviluppo di farmaci antitumorali.

La ciclina D1 è una proteina che regola il ciclo cellulare, più precisamente la fase G1 del ciclo. Si lega e attiva la chinasi ciclina-dipendente CDK4 o CDK6, che fosforila i substrati retinoblastoma (pRb), portando alla loro inattivazione e consentendo così il passaggio dalla fase G1 alla fase S.

La sua espressione è regolata da vari segnali di crescita e differenziazione cellulare, inclusa la via del recettore del fattore di crescita. L'anomala espressione della ciclina D1 è stata associata a diversi tipi di cancro, poiché porta all'accumulo di cellule tumorali nel ciclo cellulare e alla promozione della proliferazione cellulare incontrollata.

In sintesi, la ciclina D1 è una proteina chiave nella regolazione del ciclo cellulare ed è spesso overexpressed nei tumori, il che può contribuire allo sviluppo e alla progressione del cancro.

La ciclina A è una proteina che svolge un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare, il processo attraverso il quale le cellule crescono e si dividono. Le ciclina A sono presenti in diverse forme, come la ciclina A1 e la ciclina A2, che si legano e attivano specifiche chinasi cicline-dipendenti (CDK) durante il ciclo cellulare.

Nel particolare, la ciclina A si lega alla CDK2 e insieme formano un complesso attivato durante la fase S e G2 del ciclo cellulare. Questo complesso promuove la progressione attraverso queste fasi, regolando processi come la sintesi del DNA e la preparazione per la divisione cellulare.

La concentrazione di ciclina A aumenta durante la fase S e raggiunge il picco durante la fase G2. Successivamente, la ciclina A viene degradata rapidamente all'inizio della mitosi, permettendo alla cellula di procedere con la divisione nucleare e citoplasmica.

La regolazione dell'espressione e della degradazione delle ciclina A è strettamente controllata da vari meccanismi, come l'ubiquitinazione e la fosforilazione, per garantire una divisione cellulare ordinata ed evitare errori che potrebbero portare a malattie, come il cancro.

La ciclina E è una proteina che svolge un ruolo cruciale nel ciclo cellulare, più precisamente nella fase G1-S. Si lega e attiva il complesso chinasi ciclina-CDK2, promuovendo la progressione della cellula dalla fase G1 alla fase S del ciclo cellulare. La sua espressione è regolata da vari meccanismi di controllo, inclusa la trascrizione genica e la degradazione proteica.

L'aumento dei livelli di ciclina E promuove l'ingresso della cellula nella fase S, durante la quale ha inizio la replicazione del DNA. D'altra parte, una ridotta espressione di ciclina E può portare a un arresto del ciclo cellulare nella fase G1.

Mutazioni o alterazioni della regolazione della ciclina E possono contribuire allo sviluppo di diversi tipi di tumore, poiché possono indurre una proliferazione cellulare incontrollata e l'accumulo di danni al DNA. Pertanto, la ciclina E è un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di farmaci antitumorali.

Cyclin C è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che sono regolatori chiave del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, la cyclin C è codificata dal gene CCNC e svolge un ruolo cruciale nella progressione della fase G1 a S del ciclo cellulare.

La cyclin C si lega e attiva la chinasi CDK3 (ciclina-dipendente chinasi 3), formando il complesso Cyclin C/CDK3, che è essenziale per la fosforilazione e l'attivazione del fattore di trascrizione E2F1. Questo processo promuove l'espressione dei geni necessari per l'ingresso nella fase S e la replicazione del DNA.

Inoltre, Cyclin C svolge anche un ruolo importante nel controllo della qualità della divisione cellulare e dell'apoptosi (morte cellulare programmata). Quando le cellule subiscono stress o danni al DNA, la cyclin C può dissociarsi dal complesso Cyclin C/CDK3 e interagire con altri partner proteici per iniziare il processo di apoptosi.

Un'alterazione del gene CCNC o della funzione della cyclin C è stata associata a diverse patologie, tra cui tumori e disturbi neurodegenerativi.

Le cicline sono una classe di proteine regolatorie che giocano un ruolo cruciale nel ciclo cellulare, il processo attraverso il quale una cellula si divide in due cellule figlie. Il nome "ciclina" deriva dal fatto che i livelli di queste proteine variano ciclicamente durante il ciclo cellulare.

Le cicline si legano e attivano specifiche chinasi chiamate CDK (Cyclin-dependent kinases), creando complessi ciclina-CDK che promuovono la progressione del ciclo cellulare attraverso diverse fasi, tra cui la fase G1, S (sintesi del DNA) e G2. L'attivazione di questi complessi è strettamente regolata da una serie di meccanismi, compresa la fosforilazione, l'ubiquitinazione e il legame con le proteine inibitrici.

Le diverse classi di cicline sono attive in momenti diversi del ciclo cellulare:

1. Ciclina D: si accumula durante la fase G1 e promuove l'ingresso nella fase S, legandosi a CDK4 o CDK6.
2. Ciclina E: si accumula alla fine della fase G1 e all'inizio della fase S, legandosi a CDK2 per promuovere l'ingresso e il passaggio attraverso la fase S.
3. Ciclina A: presente durante la fase S e G2, si lega a CDK2 o CDK1 per regolare la progressione attraverso la fase G2 e l'inizio della mitosi.
4. Ciclina B: presente durante la fase G2 e la prometafase, si lega a CDK1 per promuovere l'ingresso nella metafase e il completamento della mitosi.

Le disregolazioni nel funzionamento delle cicline possono portare allo sviluppo di patologie come il cancro, poiché possono causare un'alterata proliferazione cellulare o l'evasione del controllo del ciclo cellulare.

Le cinasi ciclina-dipendenti, notevoli anche come CDK (dall'inglese Cyclin-Dependent Kinases), sono enzimi che giocano un ruolo cruciale nel controllo del ciclo cellulare eucariotico. Si attivano quando si legano a specifiche proteine chiamate ciclina, il cui livello di espressione varia durante il ciclo cellulare.

Le CDK sono responsabili della fosforilazione di diverse proteine che regolano l'ingresso e l'uscita dalle fasi del ciclo cellulare, come la fase G1, S (sintesi del DNA) e M (mitosi). Questa fosforilazione altera la struttura e la funzione di tali proteine, determinando così i cambiamenti necessari per il passaggio da una fase all'altra.

L'attività delle CDK è strettamente regolata da diversi meccanismi, tra cui:

1. La formazione del complesso CDK-ciclina: la ciclina lega e attiva la CDK.
2. L'inibizione delle CDK: alcune proteine inibitrici possono bloccare l'attività della CDK, impedendo il passaggio alla fase successiva del ciclo cellulare.
3. La degradazione delle ciclina: durante il ciclo cellulare, le ciclina vengono degradate da un sistema ubiquitina-proteasoma, facendo sì che la CDK si disattivi.
4. L'autofosforilazione e la fosforilazione dipendente da altre kinasi: questi processi possono influenzare l'attività della CDK.

Le alterazioni nel funzionamento delle cinasi ciclina-dipendenti possono portare a disfunzioni del ciclo cellulare, che sono spesso associate con lo sviluppo di patologie quali il cancro.

La ciclina B è una proteina che regola il ciclo cellulare, più specificamente la fase G2 e la mitosi. Si lega e attiva la chinasi CDK1 (ciclina-dipendente chinasi 1), formando il complesso ciclina B-CDK1, che è essenziale per l'ingresso e il passaggio attraverso la fase M del ciclo cellulare. L'espressione della ciclina B aumenta durante la fase S e raggiunge il picco all'inizio della fase G2. Durante la prometafase, la ciclina B viene degradata rapidamente dalla proteasi ubiquitina-dipendente APC/C (anaphase promoting complex/cyclosome), che porta alla inattivazione del complesso ciclina B-CDK1 e all'inizio dell'anafase. La regolazione della ciclina B è quindi cruciale per garantire la corretta progressione del ciclo cellulare e la divisione cellulare.

Cyclin B1 è una proteina che regola il ciclo cellulare, più specificamente la transizione dalla fase G2 alla fase M (mitosi). Si lega e attiva la chinasi CDK1 (ciclina-dipendente chinasi 1), formando il complesso Cyclin B1-CDK1 che svolge un ruolo cruciale nella progressione della mitosi.

L'espressione di Cyclin B1 aumenta durante la fase G2 del ciclo cellulare e raggiunge il picco all'inizio della fase M. Durante la prometafase, il complesso Cyclin B1-CDK1 fosforila diversi substrati che portano alla degradazione di Cyclin B1, che a sua volta inibisce l'attività di CDK1, permettendo così la progressione verso l'anafase.

L'alterazione dell'espressione o della regolazione di Cyclin B1 è stata associata a diverse patologie, tra cui il cancro, poiché può portare a una replicazione cellulare incontrollata e all'insorgenza di tumori.

Cyclin D2 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che sono regolatori cruciali del ciclo cellulare. Più specificamente, Cyclin D2 è un tipo di cyclina che si lega e attiva la chinasi ciclino-dipendente CDK4 o CDK6. Questa interazione forma complessi cyclina-CDK che promuovono la progressione della fase G1 del ciclo cellulare, permettendo alla cellula di entrare e progredire attraverso la fase S.

Cyclin D2 è codificato dal gene CCND2 nel genoma umano. L'espressione di Cyclin D2 è strettamente regolata in risposta a vari segnali cellulari, come i fattori di crescita e le vie del recettore del fattore di crescita. Il sovraregolamento o la mutazione di Cyclin D2 possono portare a un discontrollo della proliferazione cellulare e alla trasformazione neoplastica, contribuendo allo sviluppo di vari tipi di tumori.

In sintesi, Cyclin D2 è una proteina chiave che regola il ciclo cellulare promuovendo la progressione dalla fase G1 alla fase S. Il suo ruolo nella regolazione della proliferazione cellulare lo rende un potenziale bersaglio terapeutico per vari tipi di tumori.

Cyclin D3 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, il gene che codifica per Cyclin D3 si trova sul braccio lungo del cromosoma 6 (6q21).

Cyclin D3 si lega e attiva la chinasi ciclina-dipendente CDK4 o CDK6. Questo complesso cyclina-CDK è essenziale per la progressione della fase G1 del ciclo cellulare, promuovendo il passaggio dalla fase G1 alla fase S. La fosforilazione delle proteine della famiglia RB (Retinoblastoma) da parte di questo complesso cyclina-CDK è un evento chiave per l'ingresso nella fase S, durante la quale avviene la replicazione del DNA.

L'espressione di Cyclin D3 è strettamente regolata a livello trascrizionale e post-trascrizionale in risposta a vari segnali di crescita e differenziazione cellulare. L'alterazione dell'espressione o della funzione di Cyclin D3 può contribuire allo sviluppo di patologie, come il cancro, poiché un'eccessiva attività del complesso cyclina-CDK può promuovere una crescita cellulare incontrollata e la proliferazione.

Cyclin A1 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, il gene che codifica per Cyclin A1 si trova sul cromosoma 12 e produce una proteina coinvolta specificamente nel controllo della fase G2 e dell'inizio della mitosi, la fase del ciclo cellulare in cui avviene la divisione cellulare.

Cyclin A1 si lega ed attiva la chinasi ciclino-dipendente CDK2 (ciclina-dipendente kinasi 2), formando il complesso Cyclin A1-CDK2, che promuove la progressione del ciclo cellulare attraverso la fase G2 e l'ingresso nella mitosi. Questo complesso è anche responsabile della regolazione di altri processi cellulari, come la trascrizione genica, la riparazione del DNA e l'apoptosi (morte cellulare programmata).

L'espressione di Cyclin A1 è strettamente regolata durante il ciclo cellulare, con livelli proteici che aumentano durante le fasi G1 e S, raggiungono un picco nella fase G2 e diminuiscono bruscamente all'ingresso nella mitosi. La sua espressione è anche soggetta a controlli da parte di meccanismi di feedback negativi, che garantiscono la corretta progressione del ciclo cellulare e prevengono l'insorgenza di errori o anomalie che potrebbero portare allo sviluppo di patologie, come i tumori.

Mutazioni o alterazioni nel gene Cyclin A1 possono essere associate a diversi tipi di cancro, in particolare ai linfomi e alle leucemie, a causa della perdita del controllo del ciclo cellulare e dell'accumulo di cellule tumorali.

Cyclin A2 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, il gene che codifica per Cyclin A2 si trova sul cromosoma 4 (4q27-q31).

Cyclin A2 si lega e attiva la chinasi ciclina-dipendente CDK2, formando un complesso enzimatico che regola la transizione dalla fase S alla fase G2 del ciclo cellulare. Inoltre, Cyclin A2 svolge anche un ruolo nella fase M, dove è implicata nel processo di separazione dei cromatidi fratelli durante l'anafase.

L'espressione di Cyclin A2 è strettamente regolata a livello temporale e si verifica in due momenti distinti del ciclo cellulare: prima nella fase S, dove promuove la progressione attraverso questa fase, e poi durante la fase G2/M, dove stimola l'ingresso nelle fasi mitotiche.

L'alterazione dell'espressione o della funzione di Cyclin A2 può portare a disfunzioni nel ciclo cellulare e contribuire allo sviluppo di patologie come il cancro. Infatti, elevati livelli di Cyclin A2 sono spesso associati a una prognosi peggiore in diversi tipi di tumori.

Non esiste una definizione medica specifica per un "Retrovirus Epsilon" poiché non ci sono retrovirus noti con questa designazione. I retrovirus sono classificati in diverse famiglie e sottofamiglie, come Retroviridae, Orthoretrovirinae, ect. Questi possono essere ulteriormente suddivisi in generi, come Alpha-, Beta-, Gamma- e Delta-retrovirus. Tuttavia, non esiste un genere o sottogruppo noto come "Epsilon-retrovirus".

È possibile che si sia fatto riferimento a un retrovirus specifico che non è stato correttamente identificato o etichettato. In questo caso, potrebbe essere necessaria una maggiore chiarezza o contesto per fornire una definizione medica appropriata.

In biologia e medicina, i cyclin D sono una famiglia di proteine citoplasmatiche che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. I cyclin D si legano e attivano specifici chinasi ciclino-dipendenti (CDK), formando complessi che promuovono la progressione della fase G1 del ciclo cellulare verso la fase S.

Esistono tre isoforme di cyclin D, denominate cyclin D1, cyclin D2 e cyclin D3, codificate da geni distinti (CCND1, CCND2 e CCND3) localizzati su diversi cromosomi. Questi geni possono essere overespressi o amplificati in alcuni tumori, portando a un'aumentata attività dei complessi cyclin D-CDK e alla disregolazione della proliferazione cellulare.

L'overespressione di cyclin D è stata associata a diversi tipi di neoplasie, come il carcinoma mammario, il carcinoma polmonare, il carcinoma ovarico e linfomi. Inoltre, la stabilità delle proteine cyclin D può essere influenzata da fattori genetici e ambientali, come le mutazioni oncogeniche e l'esposizione a radiazioni o sostanze chimiche cancerogene.

In sintesi, i cyclin D sono una famiglia di proteine citoplasmatiche che regolano il ciclo cellulare, la cui sovraespressione o alterazione genetica può contribuire allo sviluppo e alla progressione di diversi tipi di tumori.

Cyclin G1 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che sono regolatori chiave del ciclo cellulare. La proteina Cyclin G1 si lega e attiva specifici enzimi chiamati chinasi ciclina-dipendenti (CDK), in particolare la CDK2, durante il ciclo cellulare.

L'espressione di Cyclin G1 è regolata in modo complesso e può essere influenzata da vari segnali intracellulari e ambientali. In condizioni normali, l'espressione di Cyclin G1 aumenta durante la fase G1 del ciclo cellulare e raggiunge il picco nel periodo di transizione tra le fasi G1 e S. La proteina svolge un ruolo importante nella progressione del ciclo cellulare, promuovendo l'ingresso delle cellule nella fase S, durante la quale avviene la replicazione del DNA.

Tuttavia, è stato anche osservato che Cyclin G1 può avere effetti opposti sulla regolazione del ciclo cellulare in risposta a diversi stimoli e stress cellulari. Ad esempio, l'espressione di Cyclin G1 può essere indotta da danni al DNA o stress ossidativo, e in queste condizioni, la proteina può contribuire all'arresto del ciclo cellulare e all'induzione dell'apoptosi (morte cellulare programmata).

In sintesi, Cyclin G1 è una proteina multifunzionale che regola il ciclo cellulare e può avere effetti sia promuoventi che inibenti sulla proliferazione cellulare, a seconda del contesto cellulare e delle condizioni ambientali.

La Cyclin G è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che sono regolatori chiave del ciclo cellulare. Tuttavia, a differenza di altre cycline, la Cyclin G non si lega direttamente ai ciclina-dipendenti chinasi (CDK) e non svolge un ruolo diretto nella progressione del ciclo cellulare.

La proteina Cyclin G è espressa in modo ubiquitario in molti tessuti e ha diverse funzioni, tra cui la regolazione dell'apoptosi (morte cellulare programmata), della risposta al danno del DNA, dello stress ossidativo e della segnalazione cellulare.

La Cyclin G può interagire con altre proteine, come la p27 e la Mdm2, per modulare le loro funzioni. Ad esempio, l'interazione di Cyclin G con la Mdm2 può inibire l'attività della Mdm2 come ubiquitina ligasi E3, aumentando così la stabilità della proteina p53 e promuovendo l'apoptosi.

Inoltre, è stato dimostrato che i livelli di Cyclin G sono alterati in diverse malattie, tra cui il cancro, dove possono agire come oncogene o oncosoppressore a seconda del tipo di tumore e delle condizioni cellulari.

Il ciclo cellulare è un processo biologico continuo e coordinato che si verifica nelle cellule in cui esse crescono, si riproducono e si dividono. Esso consiste di una serie di eventi e fasi che comprendono la duplicazione del DNA (fase S), seguita dalla divisione del nucleo (mitosi o fase M), e successivamente dalla divisione citoplasmaticca (citocinesi) che separa le due cellule figlie. Queste due cellule figlie contengono esattamente la stessa quantità di DNA della cellula madre e sono quindi geneticamente identiche. Il ciclo cellulare è fondamentale per la crescita, lo sviluppo, la riparazione dei tessuti e il mantenimento dell'omeostasi tissutale negli organismi viventi. La regolazione del ciclo cellulare è strettamente controllata da una complessa rete di meccanismi di segnalazione che garantiscono la corretta progressione attraverso le fasi del ciclo e impediscono la proliferazione incontrollata delle cellule, riducendo il rischio di sviluppare tumori.

La fase G1 è la prima fase del ciclo cellulare eucariotico, che si verifica dopo la mitosi e la citocinesi. Durante questa fase, la cellula sintetizza le proteine e organizza il suo DNA, preparandosi per la successiva divisione cellulare. La fase G1 è caratterizzata da un'elevata attività di sintesi del DNA e di produzione delle proteine, nonché dalla crescita della cellula. Questa fase è anche il momento in cui la cellula decide se andare avanti con la divisione cellulare o entrare in uno stato di arresto del ciclo cellulare, noto come controllo del punto di restrizione (RCP). Il RCP garantisce che la cellula abbia dimensioni e risorse sufficienti per sostenere una divisione cellulare riuscita. Se le condizioni non sono favorevoli, la cellula può arrestarsi in fase G1 fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni necessarie per procedere con la divisione cellulare.

Cyclin B2 è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, il gene che codifica per la proteina Cyclin B2 si trova sul braccio lungo del cromosoma 1 (1q21.3).

Cyclin B2 è particolarmente importante durante la fase G2 e l'ingresso nella mitosi, poiché si lega e attiva la chinasi CDK1 (ciclina-dipendente kinasi 1), formando il complesso Cyclin B2/CDK1. Questo complesso è essenziale per la progressione attraverso la fase G2 e l'inizio della mitosi, guidando eventi come la condensazione del DNA, la formazione dei fusi mitotici e la separazione delle coppie di cromatidi sorelli.

La regolazione dell'espressione e dell'attività di Cyclin B2 è strettamente controllata a livello trascrizionale, traduzionale e post-traduzionale per garantire una transizione ordinata e precisa attraverso il ciclo cellulare. Anomalie nella regolazione del ciclo cellulare, compreso l'esaurimento o l'accumulo di cycline come Cyclin B2, possono portare a disfunzioni cellulari, comprese malattie genetiche e patologie tumorali.

In sintesi, Cyclin B2 è una proteina chiave nella regolazione del ciclo cellulare, essenziale per la progressione attraverso la fase G2 e l'ingresso nella mitosi.

La proteolisi è un processo biochimico che consiste nella degradazione enzimatica delle proteine in catene polipeptidiche più piccole o singli amminoacidi. Questo processo è catalizzato da enzimi noti come proteasi o peptidasi, che tagliano i legami peptidici tra specifici amminoacidi all'interno della catena polipeptidica.

La proteolisi svolge un ruolo fondamentale in diversi processi fisiologici, come la digestione, l'eliminazione di proteine danneggiate o difettose, la modulazione dell'attività delle proteine e la regolazione dei processi cellulari. Tuttavia, un'eccessiva o inappropriata proteolisi può contribuire allo sviluppo di diverse patologie, come malattie neurodegenerative, infiammazioni e tumori.

La Proteina-Serina-Treonina Chinasi (PSTK o STK16) è un enzima che appartiene alla famiglia delle chinasi, le quali catalizzano la reazione di trasferimento di gruppi fosfato dal nucleotide trifosfato ad una proteina. Più specificamente, la PSTK è responsabile del trasferimento di un gruppo fosfato dal ATP alla serina o treonina di una proteina bersaglio.

Questo enzima svolge un ruolo importante nella regolazione della proliferazione e differenziazione cellulare, nonché nella risposta al danno del DNA. Mutazioni in questo gene sono state associate a diversi tipi di cancro, tra cui il carcinoma polmonare a cellule squamose e il carcinoma ovarico sieroso.

La PSTK è anche nota per essere regolata da fattori di trascrizione come la p53, un importante oncosoppressore che risponde al danno del DNA e inibisce la proliferazione cellulare. Quando il DNA è danneggiato, la p53 viene attivata e aumenta l'espressione della PSTK, che a sua volta promuove la riparazione del DNA e previene la propagazione di cellule con danni al DNA.

In sintesi, la Proteina-Serina-Treonina Chinasi è un enzima chiave nella regolazione della proliferazione e differenziazione cellulare, nonché nella risposta al danno del DNA, e le sue mutazioni sono state associate a diversi tipi di cancro.

Cyclin T è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'esatto, Cyclin T1 è il principale partner regolatorio della chinasi CDK9 (ciclino-dipendente chinasi 9) e forma il complesso P-TEFb (positivo transcrizionale elongation factor b). Questo complesso svolge un ruolo importante nella regolazione della trascrizione dei geni, in particolare attraverso la fosforilazione del fattore di arresto della trascrizione negativo RNA polimerasi II (RNAP II) e la sua attivazione.

Cyclin T1 mostra un'espressione elevata durante il ciclo cellulare, con livelli particolarmente alti nel periodo S e G2. Oltre al suo ruolo nella regolazione del ciclo cellulare, Cyclin T1 è anche implicato in processi di trascrizione e HIV-1 (virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1) replicazione. Mutazioni o alterazioni nell'espressione di Cyclin T possono portare a disfunzioni cellulari, comprese le anomalie nel ciclo cellulare e nella trascrizione genica, che possono contribuire allo sviluppo di varie malattie, come il cancro.

La Cinasi Ciclina-Dipendente 2, nota anche come CDK2 (dall'inglese Cyclin-Dependent Kinase 2), è un enzima appartenente alla famiglia delle chinasi dipendenti dalle cicline. Questa chinasi svolge un ruolo fondamentale nel regolare il ciclo cellulare, in particolare durante la fase G1 e S del ciclo.

L'attività della CDK2 è strettamente regolata dalla sua associazione con diverse proteine ciclina, che ne modulano l'attività enzimatica. Nella fase G1, la CDK2 si lega principalmente alla ciclina E, mentre nella transizione da G1 a S, la ciclina A sostituisce la ciclina E come partner della CDK2.

L'enzima attivato dalla ciclina E-CDK2 promuove la progressione attraverso il punto di controllo G1/S, mentre l'enzima attivato dalla ciclina A-CDK2 regola l'ingresso e il passaggio attraverso la fase S del ciclo cellulare.

La disregolazione dell'attività della CDK2 è stata associata a diverse patologie, tra cui il cancro. Mutazioni o alterazioni nel gene che codifica per la CDK2 possono portare a un'eccessiva proliferazione cellulare e alla formazione di tumori. Pertanto, la CDK2 rappresenta un potenziale bersaglio terapeutico per lo sviluppo di farmaci antitumorali.

Cyclin G2, noto anche come CCNG2, è un gene che codifica per una proteina appartenente alla famiglia delle cycline. Le cycline sono regolatori chiave del ciclo cellulare e partecipano all'attivazione dell'enzima chinasi ciclino-dipendente (CDK).

La proteina Cyclin G2 è espressa principalmente nella fase G0/G1 del ciclo cellulare ed è coinvolta nella regolazione della progressione del ciclo cellulare, dell'apoptosi e della risposta al danno del DNA. A differenza di altre cycline, Cyclin G2 non si lega direttamente a nessuna CDK nota, ma può interagire con diverse proteine che regolano l'attività delle CDK.

L'espressione di Cyclin G2 è stata associata alla sopravvivenza cellulare in condizioni di stress e alla resistenza alla morte cellulare indotta da farmaci antitumorali. Inoltre, la sua espressione è stata trovata alterata in diversi tipi di tumori, il che suggerisce un possibile ruolo nella patogenesi del cancro. Tuttavia, la funzione precisa e i meccanismi d'azione di Cyclin G2 rimangono oggetto di studio e sono ancora in parte da chiarire.

Cyclin H è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare. Nell'organismo umano, la cyclin H è codificata dal gene CCNH e ha una massa molecolare di circa 40 kDa.

La funzione principale della cyclin H è legarsi e attivare la chinasi CDK7 (ciclina-dipendente chinasi 7), formando il complesso CDK-activating kinase (CAK). Questo complesso CAK, a sua volta, fosforila e attiva altre chinasi CDK, come ad esempio la CDK1 e la CDK2, che sono essenziali per l'ingresso nelle fasi di sintesi del DNA (S) e della mitosi.

Oltre alla sua funzione nella regolazione del ciclo cellulare, il complesso CAK è anche responsabile dell'attivazione della RNA polimerasi II attraverso la fosforilazione dei suoi sottounità C-terminali. Questo processo è fondamentale per l'inizio e la continuazione della trascrizione degli RNA messaggeri (mRNA).

La cyclin H mostra un picco di espressione durante il ciclo cellulare nella fase G1, in particolare prima dell'ingresso nelle fasi S e M. La sua concentrazione è strettamente regolata da meccanismi di degradazione proteasica dipendenti dall'ubiquitina, che ne permettono il rapido declino dopo la divisione cellulare.

In sintesi, cyclin H è una proteina chiave nella regolazione del ciclo cellulare e della trascrizione genica, grazie alla sua capacità di formare complessi con CDK7 per attivare altre chinasi CDK e la RNA polimerasi II.

La Cinasi Ciclina-Dipendente 4, nota anche come CDK4 (dall'inglese Cyclin-Dependent Kinase 4), è un enzima appartenente alla famiglia delle cinasi ciclina-dipendenti. Queste proteine sono regolatrici chiave del ciclo cellulare eplays un ruolo fondamentale nella progressione della fase G1 a S.

CDK4 si lega specificamente alla ciclina D, formando il complesso CDK4-ciclina D, che viene attivato dalla fosforilazione da parte di altre chinasi. Una volta attivato, questo complesso facilita la progressione della cellula attraverso la fase G1 del ciclo cellulare, permettendo alla cellula di duplicarsi il suo DNA in preparazione per la divisione cellulare.

Mutazioni o alterazioni nella regolazione dell'attività di CDK4 possono portare a disfunzioni nel controllo del ciclo cellulare, che possono contribuire allo sviluppo di tumori e malattie cancerose. Infatti, l'inibizione della CDK4 è stata studiata come potenziale strategia terapeutica per il trattamento di alcuni tipi di cancro.

La chinasi Cdc2-Cdc28 è un enzima chiave che regola il ciclo cellulare negli eucarioti. Nella specie umana, questo enzima è noto come Cdc2, mentre nel lievito saccharomyces cerevisiae è chiamato Cdc28.

La chinasi Cdc2-Cdc28 appartiene alla famiglia delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK), che sono enzimi che catalizzano la fosforilazione di specifiche proteine bersaglio, promuovendo così il passaggio da una fase del ciclo cellulare all'altra.

La chinasi Cdc2-Cdc28 è attivata dalla sua interazione con diverse ciclina, che sono proteine regolatorie la cui espressione varia durante il ciclo cellulare. Quando l'enzima è attivo, promuove la progressione della cellula attraverso la fase G2 del ciclo cellulare e l'ingresso nella mitosi, che è la divisione cellulare delle cellule eucariotiche.

L'attività della chinasi Cdc2-Cdc28 è strettamente regolata da una serie di meccanismi di feedback positivi e negativi, tra cui la fosforilazione e la degradazione delle ciclina. Questi meccanismi garantiscono che l'enzima sia attivo solo quando appropriato e che la cellula progredisca attraverso il ciclo cellulare in modo ordinato ed efficiente.

La chinasi Cdc2-Cdc28 svolge un ruolo cruciale nella divisione cellulare e nella regolazione del ciclo cellulare, e la sua disregolazione è stata associata a una serie di disturbi, tra cui il cancro. Pertanto, l'enzima è un bersaglio importante per lo sviluppo di farmaci antitumorali che mirano a bloccare la progressione del ciclo cellulare e dell'oncogenesi.

Il perossido di idrogeno, noto anche come acqua ossigenata, è una sostanza chimica con formula H2O2. Si presenta come un liquido chiaro e leggermente più viscoso dell'acqua, con un sapore amaro e un odore pungente.

In ambito medico, il perossido di idrogeno è comunemente utilizzato come disinfettante e antisettico topico, grazie alla sua capacità di rilasciare ossigeno attivo che aiuta ad eliminare batteri, virus e funghi. Tuttavia, va usato con cautela poiché può causare irritazioni cutanee e lesioni se utilizzato in concentrazioni elevate o per periodi prolungati.

È importante notare che il perossido di idrogeno deve essere conservato in condizioni specifiche (ad esempio, al riparo dalla luce e in contenitori sigillati) per prevenirne la decomposizione in acqua e ossigeno gassoso.

Le proteine del Saccharomyces cerevisiae, noto anche come lievito di birra, si riferiscono a una vasta gamma di proteine espressione da questa specie di lievito. Il Saccharomyces cerevisiae è un organismo eucariotico unicellulare comunemente utilizzato in studi di biologia molecolare e cellulare come modello sperimentale a causa della sua facilità di coltivazione, breve ciclo vitale, e la completa sequenza del genoma.

Le proteine di Saccharomyces cerevisiae sono ampiamente studiate e caratterizzate, con oltre 6.000 diversi tipi di proteine identificati fino ad oggi. Questi includono enzimi, proteine strutturali, proteine di trasporto, proteine di segnalazione, e molti altri.

Le proteine del Saccharomyces cerevisiae sono spesso utilizzate in ricerca biomedica per studiare la funzione e l'interazione delle proteine, la regolazione genica, il ciclo cellulare, lo stress cellulare, e molti altri processi cellulari. Inoltre, le proteine del Saccharomyces cerevisiae sono anche utilizzate in industrie come la produzione di alimenti e bevande, la bioenergetica, e la biotecnologia per una varietà di applicazioni pratiche.

La chinasi Cdc2, nota anche come chinasi ciclina-dipendente 1 (CDK1), è un enzima chiave che regola il ciclo cellulare eucariotico. È una proteina serina/treonina chinasi che si lega a specifiche cicline durante diverse fasi del ciclo cellulare.

Nel particolare, la Cdc2 è essenziale per l'ingresso nelle fasi di mitosi e della meiosi. Si attiva attraverso una serie di fosforilazioni e defoсorilazioni controllate da varie chinasi e fosfatasi. Durante la fase G2, Cdc2 è inibita dalla fosforilazione dell'isola T14 e Y15, catalizzata dalle chinasi Wee1 e Myt1.

L'ingresso nella mitosi richiede l'attivazione di Cdc2, che si verifica quando le fosfatasi come la Cdc25C rimuovono i gruppi fosfato inibitori da T14 e Y15. L'attivazione di Cdc2 provoca una serie di eventi che portano alla condensazione del DNA, all'allineamento dei cromosomi sull'equatore della cellula e alla loro separazione durante l'anafase.

La disregolazione di Cdc2 è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro, poiché alterazioni nel suo funzionamento possono portare a un ciclo cellulare incontrollato e alla proliferazione cellulare anomala.

In biochimica, la fosforilazione è un processo che consiste nell'aggiunta di uno o più gruppi fosfato a una molecola, principalmente proteine o lipidi. Questa reazione viene catalizzata da enzimi chiamati chinasi e richiede energia, spesso fornita dall'idrolisi dell'ATP (adenosina trifosfato) in ADP (adenosina difosfato).

La fosforilazione è un meccanismo importante nella regolazione delle proteine e dei loro processi cellulari, come la trasduzione del segnale, il metabolismo energetico e la divisione cellulare. L'aggiunta di gruppi fosfato può modificare la struttura tridimensionale della proteina, influenzandone l'attività enzimatica, le interazioni con altre molecole o la localizzazione subcellulare.

La rimozione dei gruppi fosfato dalle proteine è catalizzata da fosfatasi, che possono ripristinare lo stato originale della proteina e modulare i suoi processi cellulari. La fosforilazione e la defosforilazione sono quindi meccanismi di regolazione dinamici e reversibili che svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio e le funzioni cellulari ottimali.

Le proteine del ciclo cellulare sono un gruppo di proteine che regolano e coordinano i eventi chiave durante il ciclo cellulare, che è la sequenza di eventi che una cellula attraversa dal momento in cui si divide fino alla successiva divisione. Il ciclo cellulare è composto da quattro fasi principali: fase G1, fase S, fase G2 e mitosi (o fase M).

Le proteine del ciclo cellulare possono essere classificate in diversi gruppi, a seconda delle loro funzioni specifiche. Alcuni di questi includono:

1. Ciclina-dipendenti chinasi (CDK): si tratta di enzimi che regolano la transizione tra le fasi del ciclo cellulare. Le CDK sono attivate quando si legano alle loro rispettive proteine chiamate cicline.
2. Inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti (CKI): queste proteine inibiscono l'attività delle CDK, contribuendo a mantenere il controllo del ciclo cellulare.
3. Proteine che controllano i punti di controllo: si tratta di proteine che monitorano lo stato della cellula e impediscono la progressione del ciclo cellulare se la cellula non è pronta per dividersi.
4. Proteine che promuovono l'apoptosi: queste proteine inducono la morte programmata delle cellule quando sono danneggiate o malfunzionanti, prevenendo così la replicazione di cellule anormali.

Le proteine del ciclo cellulare svolgono un ruolo cruciale nel garantire che il ciclo cellulare proceda in modo ordinato ed efficiente. Eventuali disfunzioni nelle proteine del ciclo cellulare possono portare a una serie di problemi, tra cui il cancro e altre malattie.

La trascrizione genetica è un processo fondamentale della biologia molecolare che coinvolge la produzione di una molecola di RNA (acido ribonucleico) a partire da un filamento stampo di DNA (acido desossiribonucleico). Questo processo è catalizzato dall'enzima RNA polimerasi e si verifica all'interno del nucleo delle cellule eucariotiche e nel citoplasma delle procarioti.

Nel dettaglio, la trascrizione genetica prevede l'apertura della doppia elica di DNA nella regione in cui è presente il gene da trascrivere, permettendo all'RNA polimerasi di legarsi al filamento stampo e di sintetizzare un filamento complementare di RNA utilizzando i nucleotidi contenuti nel nucleo cellulare. Il filamento di RNA prodotto è una copia complementare del filamento stampo di DNA, con le timine (T) dell'RNA che si accoppiano con le adenine (A) del DNA, e le citosine (C) dell'RNA che si accoppiano con le guanine (G) del DNA.

Esistono diversi tipi di RNA che possono essere sintetizzati attraverso il processo di trascrizione genetica, tra cui l'mRNA (RNA messaggero), il rRNA (RNA ribosomiale) e il tRNA (RNA transfer). L'mRNA è responsabile del trasporto dell'informazione genetica dal nucleo al citoplasma, dove verrà utilizzato per la sintesi delle proteine attraverso il processo di traduzione. Il rRNA e il tRNA, invece, sono componenti essenziali dei ribosomi e partecipano alla sintesi proteica.

La trascrizione genetica è un processo altamente regolato che può essere influenzato da diversi fattori, come i fattori di trascrizione, le modificazioni chimiche del DNA e l'organizzazione della cromatina. La sua corretta regolazione è essenziale per il corretto funzionamento delle cellule e per la loro sopravvivenza.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La "fase S" è un termine utilizzato in medicina e riferito specificamente alla fisiopatologia del sonno. Identifica la prima fase del ciclo del sonno, che si verifica all'inizio del processo di addormentamento. Durante questa fase, il cui nome completo è "fase S leggera", l'individuo non sta ancora dormendo profondamente e può essere facilmente svegliato.

La fase S è caratterizzata da:

1. Rallentamento delle onde cerebrali: le onde cerebrali passano dalle rapide e irregolari oscillazioni della veglia (beta e gamma) a onde più lente e regolari, note come "onde theta". Queste onde theta sono associate a uno stato di rilassamento mentale e fisico.

2. Abbassamento del tono muscolare: i muscoli si rilassano progressivamente, anche se possono ancora presentare qualche attività residua.

3. Riduzione della frequenza cardiaca e respiro: il battito cardiaco e la respirazione diventano più lenti e regolari.

4. Assenza di movimenti oculari rapidi (NREM, Non-Rapid Eye Movement): a differenza delle fasi successive del sonno NREM, in questa fase non si verificano movimenti oculari rapidi.

La fase S leggera costituisce circa il 50% del tempo totale trascorso nel sonno e funge da transizione tra la veglia e il sonno profondo. È importante per il consolidamento della memoria a breve termine e per il recupero delle funzioni cognitive e fisiche.

La proteina del retinoblastoma (pRb), anche nota come proteina 140 della matrice nucleare, è una proteina suppressora di tumori che regola il ciclo cellulare e la proliferazione cellulare. È codificata dal gene RB1, situato sul braccio lungo del cromosoma 13 (13q14).

La pRb svolge un ruolo cruciale nella regolazione della progressione del ciclo cellulare dalla fase G1 alla fase S. Quando è inattiva, la pRb si lega a diversi fattori di trascrizione, impedendone l'attività e mantenendo la cellula in uno stato di quiescenza o arresto del ciclo cellulare.

Quando la pRb viene attivata da chinasi specifiche, come le chinasi ciclina-dipendenti (CDK), si verifica il rilascio dei fattori di trascrizione e l'attivazione dell'espressione genica necessaria per l'ingresso della cellula nella fase S del ciclo cellulare e la sua proliferazione.

Mutazioni nel gene RB1 che producono una pRb non funzionante o alterata sono state identificate in diversi tumori, tra cui il retinoblastoma, un tumore maligno della retina che si verifica principalmente nei bambini. La perdita di funzione della pRb può portare a una disregolazione del ciclo cellulare e alla proliferazione incontrollata delle cellule, contribuendo allo sviluppo del cancro.

La Cyclin I è una proteina appartenente alla famiglia delle cycline, che sono regolatori chiave del ciclo cellulare. Tuttavia, a differenza di altre cycline, la Cyclin I svolge un ruolo specifico durante la fase G2 e l'ingresso nella mitosi.

La Cyclin I si lega e attiva la chinasi ciclina-dipendente CDK1, formando il complesso Cyclin I/CDK1. Questo complesso è importante per la progressione attraverso la fase G2 del ciclo cellulare e l'ingresso nella mitosi. In particolare, il complesso Cyclin I/CDK1 promuove la degradazione della proteina CDH1 (proteina chinasi che lega le cycline), che è un inibitore della transizione G2/M.

La Cyclin I mostra un'espressione ritardata rispetto ad altre cycline e raggiunge il picco di espressione durante la fase G2. La sua espressione è soggetta a rigorosa regolazione, in quanto deve essere mantenuta a livelli bassi durante le fasi precedenti del ciclo cellulare per prevenire un'inappropriata attivazione della CDK1 e l'ingresso anticipato nella mitosi.

La deregolazione dell'espressione o dell'attività della Cyclin I può portare a disfunzioni nel ciclo cellulare, con conseguenti effetti dannosi per la cellula, come ad esempio l'induzione di anomalie citogenetiche e la promozione della tumorigenesi.

L'mRNA (acido Ribonucleico Messaggero) è il tipo di RNA che porta le informazioni genetiche codificate nel DNA dai nuclei delle cellule alle regioni citoplasmatiche dove vengono sintetizzate proteine. Una volta trascritto dal DNA, l'mRNA lascia il nucleo e si lega a un ribosoma, un organello presente nel citoplasma cellulare dove ha luogo la sintesi proteica. I tripleti di basi dell'mRNA (codoni) vengono letti dal ribosoma e tradotti in amminoacidi specifici, che vengono poi uniti insieme per formare una catena polipeptidica, ossia una proteina. Pertanto, l'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'informazione genetica e nella sintesi delle proteine nelle cellule.

"Saccharomyces cerevisiae" è una specie di lievito unicellulare comunemente noto come "lievito da birra". È ampiamente utilizzato nell'industria alimentare e delle bevande per la fermentazione alcolica e nella produzione di pane, vino, birra e yogurt.

In ambito medico, S. cerevisiae è talvolta utilizzato come probiotico, in particolare per le persone con disturbi gastrointestinali. Alcuni studi hanno suggerito che questo lievito può aiutare a ripristinare l'equilibrio della flora intestinale e rafforzare il sistema immunitario.

Tuttavia, è importante notare che S. cerevisiae può anche causare infezioni opportunistiche, specialmente in individui con un sistema immunitario indebolito. Questi possono includere infezioni della pelle, delle vie urinarie e del tratto respiratorio.

In sintesi, "Saccharomyces cerevisiae" è un lievito utilizzato nell'industria alimentare e delle bevande, nonché come probiotico in ambito medico, sebbene possa anche causare infezioni opportunistiche in alcuni individui.

Lo stress ossidativo è un fenomeno biologico che si verifica quando il bilancio tra la produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e la capacità delle cellule di neutralizzarle attraverso i sistemi antiossidanti viene interrotto, con conseguente accumulo di ROS. Questi radicali liberi possono danneggiare le molecole cellulari come proteine, lipidi e DNA, portando a disfunzioni cellulari e, in alcuni casi, a malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari, diabete e malattie neurodegenerative. Lo stress ossidativo è anche associato all'invecchiamento precoce e ad altri processi patologici.

La parete cellulare è una struttura rigida che circonda il plasma delle cellule vegetali e di alcuni batteri. Nelle cellule vegetali, la parete cellulare si trova all'esterno della membrana plasmatica ed è costituita principalmente da cellulosa. La sua funzione principale è fornire supporto strutturale alla cellula e proteggerla dall'ambiente esterno. Nelle cellule batteriche, la parete cellulare è composta da peptidoglicani ed è fondamentale per mantenere l'integrità della forma della cellula. La composizione chimica e la struttura della parete cellulare possono variare notevolmente tra diversi tipi di batteri, il che può essere utile nella loro classificazione e identificazione. In medicina, la comprensione della parete cellulare è importante per lo sviluppo di antibiotici che possano interferire con la sua sintesi o funzione, come ad esempio la penicillina.

La mitosi è un processo fondamentale nella biologia cellulare che consiste nella divisione del nucleo e del citoplasma delle cellule eucariotiche, che porta alla formazione di due cellule figlie geneticamente identiche. Questo processo è essenziale per la crescita, lo sviluppo e la riparazione dei tessuti negli organismi viventi.

La mitosi può essere suddivisa in diverse fasi: profase, prometafase, metafase, anafase e telofase. Durante queste fasi, i cromosomi (strutture contenenti il DNA) si duplicano e si separano in modo che ogni cellula figlia riceva un set completo di cromosomi identici.

La mitosi è regolata da una complessa rete di proteine e segnali cellulari, e qualsiasi errore o disfunzione nel processo può portare a malattie genetiche o cancerose. Pertanto, la comprensione della mitosi e dei suoi meccanismi è fondamentale per la ricerca biomedica e per lo sviluppo di terapie efficaci contro il cancro.

Le proteine oncogene sono tipi specifici di proteine che giocano un ruolo cruciale nello sviluppo del cancro. Sono derivate da geni oncogeni, noti anche come proto-oncogeni, che si trovano normalmente nelle cellule sane e svolgono funzioni importanti nella regolazione della crescita cellulare, differenziazione e morte programmata (apoptosi).

Tuttavia, quando questi geni subiscono mutazioni o vengono alterati a causa di fattori ambientali come radiazioni, sostanze chimiche cancerogene o virus, possono trasformarsi in oncogeni. Di conseguenza, producono proteine oncogene anomale che promuovono la crescita cellulare incontrollata, impediscono l'apoptosi e favoriscono l'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), tutti i quali contribuiscono allo sviluppo del cancro.

Le proteine oncogene possono anche essere prodotte da virus oncogenici che si integrano nel DNA delle cellule ospiti e causano la loro trasformazione cancerosa. In sintesi, le proteine oncogene sono fattori chiave nello sviluppo del cancro e sono spesso target per la terapia mirata contro il cancro.

Bcl-1 (B-cell leukemia/lymphoma 1) è anche noto come cyclin D1, ed è un gene che codifica per una proteina chiamata ciclina D1. Questa proteina svolge un ruolo importante nel ciclo cellulare, in particolare nella fase G1.

La traslocazione del gene Bcl-1 è comunemente osservata nelle neoplasie linfoidi, come il linfoma di follicolo e il linfoma mantellare. Nella maggior parte dei casi, la traslocazione comporta la fusione del gene Bcl-1 con il gene IgH (immunoglobulina heavy chain), che porta all'espressione anomala della proteina ciclina D1.

L'espressione eccessiva di ciclina D1 può causare una disregolazione del ciclo cellulare, portando alla proliferazione incontrollata delle cellule e alla formazione di tumori. Pertanto, la traslocazione del gene Bcl-1 è considerata un evento oncogenico importante nella patogenesi dei linfomi.

In sintesi, i geni Bcl-1 sono importanti in quanto possono essere alterati nelle neoplasie linfoidi, portando all'espressione anomala della proteina ciclina D1 e alla disregolazione del ciclo cellulare.

La Cinasi Ciclina-Dipendente 6, nota anche come CDK6 (dall'inglese Cyclin-Dependent Kinase 6), è un enzima appartenente alla famiglia delle cinasi ciclina-dipendenti. Queste enzimi sono regolatori chiave del ciclo cellulare, il processo che controlla la crescita, la replicazione e la divisione cellulare.

CDK6 si lega specificamente alla ciclina D, formando un complesso attivatore che promuove la progressione della fase G1 del ciclo cellulare verso la fase S, dove avviene la replicazione del DNA. L'attività di CDK6 è strettamente regolata da meccanismi di feedback negativo, tra cui l'inibizione da parte di proteine come p16INK4a e p21CIP1.

Mutazioni o alterazioni dell'espressione di CDK6 sono state associate a diverse patologie, tra cui vari tipi di tumore. In particolare, livelli elevati di CDK6 possono favorire la proliferazione cellulare incontrollata e la resistenza alla apoptosi (morte cellulare programmata), contribuendo all'insorgenza e al progressione del cancro. Pertanto, CDK6 è considerato un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La divisione cellulare è un processo fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la riparazione dei tessuti in tutti gli organismi viventi. È il meccanismo attraverso cui una cellula madre si divide in due cellule figlie geneticamente identiche. Ci sono principalmente due tipi di divisione cellulare: mitosi e meiosi.

1. Mitosi: Questo tipo di divisione cellulare produce due cellule figlie geneticamente identiche alla cellula madre. E' il processo che si verifica durante la crescita e lo sviluppo normale, nonché nella riparazione dei tessuti danneggiati. Durante la mitosi, il materiale genetico della cellula (DNA) viene replicato ed equalmente distribuito alle due cellule figlie.

La fase G2, che sta per "fase gap 2", è la seconda fase del ciclo cellulare eocito (cioè non mitotico) delle cellule eucariotiche. Si verifica dopo la fase S, durante la quale l'DNA viene replicato, e prima della mitosi o della divisione cellulare.

Nella fase G2, la cellula si prepara per la divisione cellulare eseguendo una serie di processi che garantiscano la corretta separazione dei cromosomi e l'integrità del materiale genetico. Tra questi processi ci sono:

1. La sintesi delle proteine ​​che costituiscono la struttura dei cromosomi e il fuso mitotico, che è necessario per separare i cromatidi sorelli durante la divisione cellulare.
2. Il ripristino e il rafforzamento delle membrane nucleari, che sono state disassemblate durante la fase S.
3. La verifica dell'integrità del materiale genetico e la riparazione di eventuali danni all'DNA che possono aver avuto luogo durante la replicazione.
4. Il controllo del ciclo cellulare, che garantisce che tutte le condizioni siano soddisfatte prima dell'ingresso nella mitosi.

La durata della fase G2 può variare notevolmente a seconda del tipo di cellula e delle condizioni ambientali. In alcuni casi, la fase G2 può essere breve o addirittura saltata se le cellule vengono indotte a entrare in mitosi prematuramente. Tuttavia, è fondamentale che tutte le preparazioni per la divisione cellulare siano completate prima dell'ingresso nella mitosi, poiché errori o danni all'DNA non riparati possono portare a mutazioni genetiche e malattie.

La proliferazione cellulare è un processo biologico durante il quale le cellule si dividono attivamente e aumentano in numero. Questo meccanismo è essenziale per la crescita, la riparazione dei tessuti e la guarigione delle ferite. Tuttavia, una proliferazione cellulare incontrollata può anche portare allo sviluppo di tumori o neoplasie.

Nel corso della divisione cellulare, una cellula madre si duplica il suo DNA e poi si divide in due cellule figlie identiche. Questo processo è noto come mitosi. Prima che la mitosi abbia luogo, tuttavia, la cellula deve replicare il suo DNA durante un'altra fase del ciclo cellulare chiamato S-fase.

La capacità di una cellula di proliferare è regolata da diversi meccanismi di controllo che coinvolgono proteine specifiche, come i ciclina-dipendenti chinasi (CDK). Quando questi meccanismi sono compromessi o alterati, come nel caso di danni al DNA o mutazioni genetiche, la cellula può iniziare a dividersi in modo incontrollato, portando all'insorgenza di patologie quali il cancro.

In sintesi, la proliferazione cellulare è un processo fondamentale per la vita e la crescita delle cellule, ma deve essere strettamente regolata per prevenire l'insorgenza di malattie.

Le proteine oncosoppressori sono proteine che normalmente regolano il ciclo cellulare, la proliferazione e l'apoptosi (morte cellulare programmata) in modo da prevenire la trasformazione delle cellule normali in cellule tumorali. Quando tali proteine sono mutate, deficitarie o assenti, possono verificarsi disregolazioni che portano all'insorgenza di tumori e alla progressione del cancro. Un esempio ben noto di proteina oncosoppressore è il gene suppressore del tumore p53, che svolge un ruolo cruciale nella prevenzione della cancerogenesi attraverso la riparazione del DNA danneggiato o l'induzione dell'apoptosi nelle cellule con danni al DNA irreparabili. Quando il gene p53 è mutato o non funzionante, le cellule possono accumulare danni al DNA e proliferare incontrollatamente, contribuendo allo sviluppo del cancro.

Una linea cellulare tumorale è un tipo di linea cellulare che viene coltivata in laboratorio derivando dalle cellule di un tumore. Queste linee cellulari sono ampiamente utilizzate nella ricerca scientifica e medica per studiare il comportamento delle cellule cancerose, testare l'efficacia dei farmaci antitumorali e comprendere meglio i meccanismi molecolari che stanno alla base dello sviluppo e della progressione del cancro.

Le linee cellulari tumorali possono essere derivate da una varietà di fonti, come ad esempio biopsie o resezioni chirurgiche di tumori solidi, oppure attraverso l'isolamento di cellule tumorali presenti nel sangue o in altri fluidi corporei. Una volta isolate, le cellule vengono mantenute in coltura e riprodotte per creare una popolazione omogenea di cellule cancerose che possono essere utilizzate a scopo di ricerca.

È importante sottolineare che le linee cellulari tumorali non sono identiche alle cellule tumorali originali presenti nel corpo umano, poiché durante il processo di coltivazione in laboratorio possono subire modificazioni genetiche e fenotipiche che ne alterano le caratteristiche. Pertanto, i risultati ottenuti utilizzando queste linee cellulari devono essere interpretati con cautela e validati attraverso ulteriori studi su modelli animali o su campioni umani.

Gli E2F sono una famiglia di fattori di trascrizione che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare e dell'apoptosi. Sono noti per legarsi a specifiche sequenze promotrici del DNA e influenzare l'espressione genica di geni associati alla progressione del ciclo cellulare, inclusi quelli che codificano per enzimi chiave come la chinasi ciclina-dipendente (CDK).

Esistono diversi membri della famiglia E2F, ognuno con diverse funzioni e modalità di regolazione. Alcuni di essi promuovono la proliferazione cellulare, mentre altri inibiscono la crescita cellulare o inducono l'apoptosi. La loro attività è strettamente controllata da interazioni con proteine regolatorie, come le chinasi ciclina-dipendenti e le proteine della famiglia Rb (pRb, p107 e p130).

Quando il ciclo cellulare è inibito dalle proteine Rb, esse sequestrano i fattori di trascrizione E2F, impedendone l'attivazione. Al contrario, quando il ciclo cellulare procede, le chinasi ciclina-dipendenti fosforilano le proteine Rb, provocandone la dissociazione dai fattori di trascrizione E2F e consentendo loro di legarsi al DNA e regolare l'espressione genica.

In sintesi, i fattori di trascrizione E2F sono una famiglia di proteine che giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo cellulare e dell'apoptosi, attraverso il controllo dell'espressione genica di geni associati a questi processi.

CDC25 phosphatases sono una classe di enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare eucariotico. Essi rimuovono i gruppi fosfato inibitori dalle chinasi della famiglia CDC2, attivandole e consentendo la progressione attraverso le fasi del ciclo cellulare.

Esistono tre isoforme di CDC25 phosphatases: CDC25A, CDC25B e CDC25C, ognuna delle quali è attiva in momenti diversi del ciclo cellulare. CDC25A è coinvolta nella transizione da G1 a S fase, mentre CDC25B e CDC25C sono importanti per l'ingresso e la progressione attraverso la mitosi.

L'attività di CDC25 phosphatases è strettamente regolata da meccanismi di feedback positivi e negativi, compresa la fosforilazione dipendente dalle chinasi e l'interazione con proteine inibitrici. Questa regolazione garantisce che le CDC25 phosphatases siano attivate solo quando necessario per il progresso del ciclo cellulare, prevenendo così un'eccessiva proliferazione cellulare e la possibile insorgenza di tumori.

Tuttavia, l'attivazione anomala o l'espressione eccessiva delle CDC25 phosphatases è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro. Pertanto, le CDC25 phosphatases sono considerate bersagli promettenti per lo sviluppo di terapie antitumorali.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

In termini medici, i protooncogeni sono geni normalmente presenti nelle cellule che codificano per proteine che regolano la crescita, la divisione e la differenziazione cellulare. Questi geni svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio tra la crescita e la morte cellulare (apoptosi). Tuttavia, quando subiscono mutazioni o vengono overexpressi, possono trasformarsi in oncogeni, che sono geni associati al cancro. Gli oncogeni possono contribuire allo sviluppo di tumori promuovendo la crescita cellulare incontrollata, l'inibizione dell'apoptosi e la promozione dell'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni che sostengono la crescita del tumore).

Le proteine protooncogene possono essere tyrosine chinasi, serina/treonina chinasi o fattori di trascrizione, tra gli altri. Alcuni esempi di protooncogeni includono HER2/neu (erbB-2), c-MYC, RAS e BCR-ABL. Le mutazioni in questi geni possono portare a varie forme di cancro, come il cancro al seno, alla prostata, al colon e alle leucemie.

La comprensione dei protooncogeni e del loro ruolo nel cancro è fondamentale per lo sviluppo di terapie mirate contro i tumori, come gli inibitori delle tirosine chinasi e altri farmaci che mirano specificamente a queste proteine anomale.

Il nucleo cellulare è una struttura membranosa e generalmente la porzione più grande di una cellula eucariota. Contiene la maggior parte del materiale genetico della cellula sotto forma di DNA organizzato in cromosomi. Il nucleo è circondato da una membrana nucleare formata da due membrane fosolipidiche interne ed esterne con pori nucleari che consentono il passaggio selettivo di molecole tra il citoplasma e il nucleoplasma (il fluido all'interno del nucleo).

Il nucleo svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della attività cellulare, compresa la trascrizione dei geni in RNA e la replicazione del DNA prima della divisione cellulare. Inoltre, contiene importanti strutture come i nucleoli, che sono responsabili della sintesi dei ribosomi.

In sintesi, il nucleo cellulare è l'organulo centrale per la conservazione e la replicazione del materiale genetico di una cellula eucariota, essenziale per la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle cellule.

Le "Cellule tumorali in coltura" si riferiscono al processo di crescita e moltiplicazione delle cellule tumorali prelevate da un paziente, in un ambiente di laboratorio controllato. Questo processo consente agli scienziati e ai ricercatori medici di studiare le caratteristiche e il comportamento delle cellule tumorali al di fuori dell'organismo vivente, con l'obiettivo di comprendere meglio i meccanismi della malattia e sviluppare strategie terapeutiche più efficaci.

Le cellule tumorali vengono isolate dal tessuto tumorale primario o dalle metastasi, e successivamente vengono coltivate in specifici nutrienti e condizioni di crescita che ne permettono la proliferazione in vitro. Durante questo processo, le cellule possono essere sottoposte a diversi trattamenti farmacologici o manipolazioni genetiche per valutarne la risposta e l'efficacia.

L'utilizzo di "Cellule tumorali in coltura" è fondamentale nello studio del cancro, poiché fornisce informazioni preziose sulla biologia delle cellule tumorali, sulla loro sensibilità o resistenza ai trattamenti e sull'identificazione di potenziali bersagli terapeutici. Tuttavia, è importante sottolineare che le "Cellule tumorali in coltura" possono presentare alcune limitazioni, come la perdita della complessità dei tessuti originali e l'assenza dell'influenza del microambiente tumorale. Pertanto, i risultati ottenuti da queste colture devono essere validati in modelli più complessi, come ad esempio organoidi o animali da laboratorio, prima di essere applicati alla pratica clinica.

Le proteine microtubulo-associate (MAP, dall'inglese Microtubule-Associated Proteins) sono un gruppo eterogeneo di proteine che si legano e interagiscono con i microtubuli, componenti cruciali del citoscheletro. I microtubuli sono filamenti cilindrici formati da tubulina, una coppia di subunità globulari alfa e beta.

Le MAP svolgono un ruolo fondamentale nella stabilizzazione, organizzazione e dinamica dei microtubuli. Possono essere classificate in due categorie principali: proteine di stabilizzazione e proteine regolatrici.

1. Proteine di stabilizzazione: queste MAP si legano ai microtubuli per promuoverne l'assemblaggio, la stabilità e il mantenimento della struttura. Un esempio ben noto è la tau (MAPτ), che si lega preferenzialmente alla tubulina nella regione del protofilamento laterale dei microtubuli. La tau è stata intensamente studiata per il suo ruolo nella malattia di Alzheimer e in altre patologie neurodegenerative, dove l'iperfosforilazione e l'aggregazione della proteina portano alla formazione di grovigli neurofibrillari.

2. Proteine regolatrici: queste MAP contribuiscono alla dinamica dei microtubuli, influenzando la loro crescita e accorciamento. Sono spesso associate a complessi proteici che comprendono anche enzimi come la chinasi o la fosfatasi, che modificano reversibilmente le MAP stesse o i microtubuli stessi attraverso la fosforilazione o la defosforilazione.

In sintesi, le proteine microtubulo-associate sono un gruppo di proteine eterogenee che interagiscono con i microtubuli per regolarne la stabilità, l'organizzazione e la dinamica all'interno della cellula. Le alterazioni funzionali o strutturali delle MAP possono avere conseguenze patologiche, come nel caso di alcune malattie neurodegenerative.

La regolazione neoplastica dell'espressione genica si riferisce ai meccanismi alterati che controllano l'attività dei geni nelle cellule cancerose. Normalmente, l'espressione genica è strettamente regolata da una complessa rete di fattori di trascrizione, modifiche epigenetiche, interazioni proteina-DNA e altri meccanismi molecolari.

Tuttavia, nelle cellule neoplastiche (cancerose), questi meccanismi regolatori possono essere alterati a causa di mutazioni genetiche, amplificazioni o delezioni cromosomiche, modifiche epigenetiche anormali e altri fattori. Di conseguenza, i geni che promuovono la crescita cellulare incontrollata, l'invasione dei tessuti circostanti e la resistenza alla morte cellulare possono essere sovraespressi o sottoespressi, portando allo sviluppo e alla progressione del cancro.

La regolazione neoplastica dell'espressione genica può avvenire a diversi livelli, tra cui:

1. Mutazioni dei geni che codificano per fattori di trascrizione o cofattori, che possono portare a un'errata attivazione o repressione della trascrizione genica.
2. Modifiche epigenetiche, come la metilazione del DNA o le modifiche delle istone, che possono influenzare l'accessibilità del DNA alla machineria transcrizionale e quindi alterare l'espressione genica.
3. Disregolazione dei microRNA (miRNA), piccole molecole di RNA non codificanti che regolano l'espressione genica a livello post-trascrizionale, attraverso il processo di interferenza dell'RNA.
4. Alterazioni della stabilità dell'mRNA, come la modifica dei siti di legame per le proteine di stabilizzazione o degradazione dell'mRNA, che possono influenzare la durata e l'espressione dell'mRNA.
5. Disfunzioni delle vie di segnalazione cellulare, come la via del fattore di trascrizione NF-κB o la via MAPK, che possono portare a un'errata regolazione dell'espressione genica.

La comprensione dei meccanismi alla base della regolazione neoplastica dell'espressione genica è fondamentale per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro il cancro, come l'identificazione di nuovi bersagli molecolari o la progettazione di farmaci in grado di modulare l'espressione genica.

L'antigene nucleare di proliferazione cellulare, spesso abbreviato in Ki-67, è una proteina presente nel nucleo delle cellule che si manifesta durante la fase del ciclo cellulare nota come fase S (fase di sintesi del DNA) e le fasi successive G2 e M. Questa proteina non è espressa durante la fase G0, quando la cellula è quiescente o in uno stato di riposo.

L'espressione della proteina Ki-67 è strettamente associata alla proliferazione cellulare e viene utilizzata come marcatore per valutare l'attività proliferativa delle cellule in diversi contesti, tra cui la ricerca biomedica e la diagnostica patologica. In particolare, l'immunomarcatura con anticorpi anti-Ki-67 è ampiamente utilizzata nelle analisi istopatologiche per valutare il grado di malignità dei tumori e la risposta ai trattamenti chemioterapici o radioterapici.

Un'elevata espressione di Ki-67 è generalmente associata a una prognosi peggiore nei tumori solidi, poiché indica un'alta attività proliferativa delle cellule cancerose e quindi una maggiore probabilità che il tumore si diffonda (metastasi) ad altri tessuti. Al contrario, una diminuzione dell'espressione di Ki-67 durante il trattamento può indicare un effetto citotossico positivo del trattamento e una ridotta attività proliferativa delle cellule tumorali.

In sintesi, l'antigene nucleare di proliferazione cellulare (Ki-67) è un importante marcatore utilizzato nella ricerca e nella diagnostica dei tumori per valutare il grado di malignità e la risposta ai trattamenti.

Gli F-box proteine sono una famiglia di proteine che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell'ubiquitinazione dei substrati proteici, un processo che marca le proteine per la degradazione da parte del proteasoma. Il nome "F-box" deriva dalla presenza di un dominio F-box, un motivo aminoacidico conservato di circa 40-50 residui che media l'interazione con altre proteine.

Le F-box proteine sono componenti centrali del complesso E3 ubiquitina ligasi SKP1-CUL1-F-box protein (SCF), che catalizza il trasferimento dell'ubiquitina dal ubiquitin-carrier enzima (E2) al substrato proteico. Il dominio F-box delle F-box proteine interagisce con la proteina SKP1, mentre il dominio C-terminale delle F-box proteine si lega a specifici substrati proteici da marcare per la degradazione.

Esistono diverse classi di F-box proteine, ciascuna con un diverso meccanismo di riconoscimento del substrato. Alcune F-box proteine contengono domini di dita di zinco che legano specifiche sequenze di aminoacidi nel substrato, mentre altre interagiscono con domini di legame per il fosfato presenti sui substrati fosforilati.

Le F-box proteine sono coinvolte in una vasta gamma di processi cellulari, tra cui la regolazione del ciclo cellulare, la risposta allo stress ossidativo, l'apoptosi e la segnalazione ormonale. Perturbazioni nelle vie di ubiquitinazione mediate dalle F-box proteine sono state associate a diverse malattie umane, tra cui il cancro e le malattie neurodegenerative.

La protamina chinasi è un enzima (specificamente, una fosfatasi) che svolge un ruolo importante nella regolazione della coagulazione del sangue. Viene attivato durante il processo di spermatogenesi e rimane attivo nel plasma seminale.

La sua funzione principale è quella di degradare la protamina, una proteina altamente positivamente carica presente nel nucleo dello sperma maschile, che si lega all'acido desossiribonucleico (DNA) per compattarlo e proteggerlo durante il trasporto. Dopo il concepimento, la protamina deve essere rimossa dal DNA dell'embrione in via di sviluppo per consentire la normale trascrizione genica e la replicazione del DNA.

La protamina chinasi catalizza la rimozione dei gruppi fosfato dalle proteine, inclusa la protamina, neutralizzandone la carica positiva e facilitando il rilascio dell'acido desossiribonucleico. Questo processo è essenziale per la normale divisione cellulare e lo sviluppo embrionale precoce.

Un deficit o un'alterazione della funzione della protamina chinasi può portare a una serie di problemi di salute, tra cui infertilità maschile e anomalie dello sviluppo fetale.

La fase G0, in terminologia medica e biochimica, si riferisce a uno stato di non crescita o quiescenza delle cellule. Le cellule in fase G0 hanno smesso temporaneamente o permanentemente il loro ciclo cellulare, che è il processo attraverso cui una cellula si divide e produce due cellule figlie identiche.

Durante la fase G0, le cellule non mostrano attività di sintesi del DNA o della divisione cellulare. Questo stato può essere temporaneo, come nel caso delle cellule che sono entrate in quiescenza a causa di condizioni ambientali avverse, o permanente, come nel caso delle cellule differenziate specializzate che non si dividono più.

Le cellule in fase G0 possono essere riattivate e riprendere il ciclo cellulare se le condizioni ambientali diventano favorevoli, ma alcune cellule possono anche perdere la capacità di rientrare nel ciclo cellulare e rimanere permanentemente in fase G0. Questo fenomeno è noto come senescenza cellulare ed è stato implicato nello sviluppo di diverse malattie legate all'età, come il cancro e le malattie cardiovascolari.

In medicina, una linea cellulare è una cultura di cellule che mantengono la capacità di dividersi e crescere in modo continuo in condizioni appropriate. Le linee cellulari sono comunemente utilizzate in ricerca per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la tossicità dei farmaci, e capire i meccanismi delle malattie.

Le linee cellulari possono essere derivate da diversi tipi di tessuti, come quelli tumorali o normali. Le linee cellulari tumorali sono ottenute da cellule cancerose prelevate da un paziente e successivamente coltivate in laboratorio. Queste linee cellulari mantengono le caratteristiche della malattia originale e possono essere utilizzate per studiare la biologia del cancro e testare nuovi trattamenti.

Le linee cellulari normali, d'altra parte, sono derivate da tessuti non cancerosi e possono essere utilizzate per studiare la fisiologia e la patofisiologia di varie malattie. Ad esempio, le linee cellulari epiteliali possono essere utilizzate per studiare l'infezione da virus o batteri, mentre le linee cellulari neuronali possono essere utilizzate per studiare le malattie neurodegenerative.

E' importante notare che l'uso di linee cellulari in ricerca ha alcune limitazioni e precauzioni etiche da considerare, come il consenso informato del paziente per la derivazione di linee cellulari tumorali, e la verifica dell'identità e della purezza delle linee cellulari utilizzate.

Un legame di proteine, noto anche come legame peptidico, è un tipo specifico di legame covalente che si forma tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un amminoacido e il gruppo amminico (-NH2) di un altro amminoacido durante la formazione di una proteina. Questo legame chimico connette sequenzialmente gli amminoacidi insieme per formare catene polipeptidiche, che sono alla base della struttura primaria delle proteine. La formazione di un legame peptidico comporta la perdita di una molecola d'acqua (dehidratazione), con il risultato che il legame è costituito da un atomo di carbonio, due atomi di idrogeno, un ossigeno e un azoto (-CO-NH-). La specificità e la sequenza dei legami peptidici determinano la struttura tridimensionale delle proteine e, di conseguenza, le loro funzioni biologiche.

La Western blotting, nota anche come immunoblotting occidentale, è una tecnica di laboratorio comunemente utilizzata in biologia molecolare e ricerca biochimica per rilevare e quantificare specifiche proteine in un campione. Questa tecnica combina l'elettroforesi delle proteine su gel (SDS-PAGE), il trasferimento elettroforetico delle proteine da gel a membrana e la rilevazione immunologica utilizzando anticorpi specifici per la proteina target.

Ecco i passaggi principali della Western blotting:

1. Estrarre le proteine dal campione (cellule, tessuti o fluidi biologici) e denaturarle con sodio dodecil solfato (SDS) e calore per dissociare le interazioni proteina-proteina e conferire una carica negativa a tutte le proteine.
2. Caricare le proteine denaturate in un gel di poliacrilammide preparato con SDS (SDS-PAGE), che separa le proteine in base al loro peso molecolare.
3. Eseguire l'elettroforesi per separare le proteine nel gel, muovendole verso la parte positiva del campo elettrico.
4. Trasferire le proteine dal gel alla membrana di nitrocellulosa o PVDF (polivinilidene fluoruro) utilizzando l'elettroblotting, che sposta le proteine dalla parte negativa del campo elettrico alla membrana posizionata sopra il gel.
5. Bloccare la membrana con un agente bloccante (ad esempio, latte in polvere scremato o albumina sierica) per prevenire il legame non specifico degli anticorpi durante la rilevazione immunologica.
6. Incubare la membrana con l'anticorpo primario marcato (ad esempio, con un enzima o una proteina fluorescente) che riconosce e si lega specificamente all'antigene di interesse.
7. Lavare la membrana per rimuovere l'anticorpo primario non legato.
8. Rivelare il segnale dell'anticorpo primario utilizzando un substrato appropriato (ad esempio, una soluzione contenente un cromogeno o una sostanza chimica che emette luce quando viene attivata dall'enzima legato all'anticorpo).
9. Analizzare e documentare il segnale rivelato utilizzando una fotocamera o uno scanner dedicati.

Il Western blotting è un metodo potente per rilevare e quantificare specifiche proteine in campioni complessi, come estratti cellulari o tissutali. Tuttavia, richiede attenzione ai dettagli e controlli appropriati per garantire la specificità e l'affidabilità dei risultati.

In medicina, il termine "fattore di maturazione-promozione" (PMF) si riferisce a un gruppo di fattori di crescita emopoietici che stimolano la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali ematopoietiche. I PMF sono glicoproteine secrete dalle cellule stromali del midollo osseo e svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo e nella riproduzione delle cellule del sangue.

I PMF più noti includono il fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi (GM-CSF), il fattore stimolante le colonie di megacariociti (Meg-CSF o IL-3) e il fattore stimolante le colonie di eosinofili (G-CSF). Questi fattori promuovono la crescita e la differenziazione delle cellule ematopoietiche in diversi lignaggi cellulari, come granulociti, macrofagi, megacariociti ed eosinofili.

I PMF sono utilizzati clinicamente per trattare varie condizioni ematologiche, come la neutropenia (riduzione dei neutrofili nel sangue), la trombocitopenia (riduzione delle piastrine nel sangue) e alcuni tipi di anemia. Possono anche essere utilizzati per mobilitare le cellule staminali ematopoietiche dal midollo osseo al circolo sanguigno, come parte della preparazione per il trapianto di cellule staminali.

La repressione genetica è un processo epigenetico attraverso il quale l'espressione dei geni viene silenziata o ridotta. Ciò si verifica quando specifiche proteine, chiamate repressori genici, si legano a sequenze di DNA specifiche, impedendo la trascrizione del gene in mRNA. Questo processo è fondamentale per il corretto sviluppo e la funzione dell'organismo, poiché consente di controllare l'espressione genica in modo spaziale e temporale appropriato. La repressione genetica può essere causata da vari fattori, tra cui modifiche chimiche del DNA o delle proteine storiche, interazioni proteina-proteina e cambiamenti nella struttura della cromatina. In alcuni casi, la disregolazione della repressione genetica può portare a malattie, come il cancro.

L'immunoistochimica è una tecnica di laboratorio utilizzata in patologia e ricerca biomedica per rilevare e localizzare specifiche proteine o antigeni all'interno di cellule, tessuti o organismi. Questa tecnica combina l'immunochimica, che studia le interazioni tra anticorpi e antigeni, con la chimica istologica, che analizza i componenti chimici dei tessuti.

Nell'immunoistochimica, un anticorpo marcato (con un enzima o fluorocromo) viene applicato a una sezione di tessuto fissato e tagliato sottilmente. L'anticorpo si lega specificamente all'antigene desiderato. Successivamente, un substrato appropriato viene aggiunto, che reagisce con il marcatore enzimatico o fluorescente per produrre un segnale visibile al microscopio. Ciò consente di identificare e localizzare la proteina o l'antigene target all'interno del tessuto.

L'immunoistochimica è una tecnica sensibile e specifica che fornisce informazioni cruciali sulla distribuzione, l'identità e l'espressione di proteine e antigeni in vari processi fisiologici e patologici, come infiammazione, infezione, tumori e malattie neurodegenerative.

I fattori di trascrizione sono proteine che legano specifiche sequenze del DNA e facilitano o inibiscono la trascrizione dei geni in RNA messaggero (mRNA). Essenzialmente, agiscono come interruttori molecolari che controllano l'espressione genica, determinando se e quando un gene viene attivato per essere trascritto.

I fattori di trascrizione sono costituiti da diversi domini proteici funzionali: il dominio di legame al DNA, che riconosce ed è specifico per una particolare sequenza del DNA; e il dominio attivatore o repressore della trascrizione, che interagisce con l'apparato enzimatico responsabile della sintesi dell'RNA.

La regolazione dei geni da parte di questi fattori è un processo altamente complesso e dinamico, che può essere influenzato da vari segnali intracellulari ed extracellulari. Le alterazioni nella funzione o nell'espressione dei fattori di trascrizione possono portare a disfunzioni cellulari e patologiche, come ad esempio nel cancro e in altre malattie genetiche.

In sintesi, i fattori di trascrizione sono proteine chiave che regolano l'espressione genica, contribuendo a modulare la diversità e la dinamica delle risposte cellulari a stimoli interni o esterni.

In campo medico, la trasfezione si riferisce a un processo di introduzione di materiale genetico esogeno (come DNA o RNA) in una cellula vivente. Questo processo permette alla cellula di esprimere proteine codificate dal materiale genetico estraneo, alterandone potenzialmente il fenotipo. La trasfezione può essere utilizzata per scopi di ricerca di base, come lo studio della funzione genica, o per applicazioni terapeutiche, come la terapia genica.

Esistono diverse tecniche di trasfezione, tra cui:

1. Trasfezione chimica: utilizza agenti chimici come il calcio fosfato o lipidi cationici per facilitare l'ingresso del materiale genetico nelle cellule.
2. Elettroporazione: applica un campo elettrico alle cellule per creare pori temporanei nella membrana cellulare, permettendo al DNA di entrare nella cellula.
3. Trasfezione virale: utilizza virus modificati geneticamente per veicolare il materiale genetico desiderato all'interno delle cellule bersaglio. Questo metodo è spesso utilizzato in terapia genica a causa dell'elevata efficienza di trasfezione.

È importante notare che la trasfezione non deve essere confusa con la trasduzione, che si riferisce all'introduzione di materiale genetico da un batterio donatore a uno ricevente attraverso la fusione delle loro membrane cellulari.

In termini medici, le "regioni promotrici genetiche" si riferiscono a specifiche sequenze di DNA situate in prossimità del sito di inizio della trascrizione di un gene. Queste regioni sono essenziali per il controllo e la regolazione dell'espressione genica, poiché forniscono il punto di attacco per le proteine e gli enzimi che avviano il processo di trascrizione del DNA in RNA.

Le regioni promotrici sono caratterizzate dalla presenza di sequenze specifiche, come il sito di legame della RNA polimerasi II e i fattori di trascrizione, che si legano al DNA per avviare la trascrizione. Una delle sequenze più importanti è il cosiddetto "sequenza di consenso TATA", situata a circa 25-30 paia di basi dal sito di inizio della trascrizione.

Le regioni promotrici possono essere soggette a vari meccanismi di regolazione, come la metilazione del DNA o l'interazione con fattori di trascrizione specifici, che possono influenzare il tasso di espressione genica. Alterazioni nelle regioni promotrici possono portare a disturbi dello sviluppo e malattie genetiche.

La proteina P16, nota anche come p16INK4a o CDKN2A, è una proteina suppressore del tumore che svolge un ruolo importante nel ciclo cellulare e nella regolazione della crescita cellulare. Funziona inibendo la chinasi ciclina-dipendente (CDK4/6), il che impedisce la fosforilazione e l'attivazione del retinoblastoma (RB) proteina, mantenendo così la cellula in uno stato di arresto del ciclo cellulare.

La proteina P16 è codificata dal gene CDKN2A, che si trova sul braccio corto del cromosoma 9 (9p21). Mutazioni o alterazioni nel gene CDKN2A possono portare a una perdita di funzione della proteina P16, il che può contribuire allo sviluppo di vari tipi di tumori, tra cui il cancro del polmone, dell'esofago, della testa e del collo, del cervello e della mammella.

Inoltre, l'ipermetilazione delle regioni promotrici del gene CDKN2A può anche portare a una ridotta espressione della proteina P16, contribuendo allo sviluppo di tumori. La proteina P16 è spesso utilizzata come biomarcatore per la diagnosi e il monitoraggio dei tumori, nonché come target terapeutico per lo sviluppo di farmaci antitumorali.

Le proteine nucleari sono un tipo di proteine che si trovano all'interno del nucleo delle cellule. Sono essenziali per una varietà di funzioni nucleari, tra cui la replicazione e la trascrizione del DNA, la riparazione del DNA, la regolazione della cromatina e la sintesi degli RNA.

Le proteine nucleari possono essere classificate in diversi modi, a seconda delle loro funzioni e localizzazioni all'interno del nucleo. Alcune proteine nucleari sono associate al DNA, come i fattori di trascrizione che aiutano ad attivare o reprimere la trascrizione dei geni. Altre proteine nucleari sono componenti della membrana nucleare, che forma una barriera tra il nucleo e il citoplasma delle cellule.

Le proteine nucleari possono anche essere classificate in base alla loro struttura e composizione. Ad esempio, alcune proteine nucleari contengono domini strutturali specifici che consentono loro di legare il DNA o altre proteine. Altre proteine nucleari sono costituite da più subunità che lavorano insieme per svolgere una funzione specifica.

La maggior parte delle proteine nucleari sono sintetizzate nel citoplasma e quindi importate nel nucleo attraverso la membrana nucleare. Questo processo richiede l'interazione di segnali speciali presenti nelle proteine con i recettori situati sulla membrana nucleare. Una volta all'interno del nucleo, le proteine nucleari possono subire modifiche post-traduzionali che ne influenzano la funzione e l'interazione con altre proteine e molecole nel nucleo.

In sintesi, le proteine nucleari sono un gruppo eterogeneo di proteine che svolgono una varietà di funzioni importanti all'interno del nucleo delle cellule. La loro accuratezza e corretta regolazione sono essenziali per la normale crescita, sviluppo e funzione cellulare.

La regolazione dell'espressione genica è un processo biologico fondamentale che controlla la quantità e il momento in cui i geni vengono attivati per produrre proteine funzionali. Questo processo complesso include una serie di meccanismi a livello trascrizionale (modifiche alla cromatina, legame dei fattori di trascrizione e iniziazione della trascrizione) ed post-trascrizionali (modifiche all'mRNA, stabilità dell'mRNA e traduzione). La regolazione dell'espressione genica è essenziale per lo sviluppo, la crescita, la differenziazione cellulare e la risposta alle variazioni ambientali e ai segnali di stress. Diversi fattori genetici ed epigenetici, come mutazioni, varianti genetiche, metilazione del DNA e modifiche delle istone, possono influenzare la regolazione dell'espressione genica, portando a conseguenze fenotipiche e patologiche.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

L'apoptosi è un processo programmato di morte cellulare che si verifica naturalmente nelle cellule multicellulari. È un meccanismo importante per l'eliminazione delle cellule danneggiate, invecchiate o potenzialmente cancerose, e per la regolazione dello sviluppo e dell'homeostasi dei tessuti.

Il processo di apoptosi è caratterizzato da una serie di cambiamenti cellulari specifici, tra cui la contrazione del citoplasma, il ripiegamento della membrana plasmatica verso l'interno per formare vescicole (blebbing), la frammentazione del DNA e la formazione di corpi apoptotici. Questi corpi apoptotici vengono quindi fagocitati da cellule immunitarie specializzate, come i macrofagi, evitando così una risposta infiammatoria dannosa per l'organismo.

L'apoptosi può essere innescata da diversi stimoli, tra cui la privazione di fattori di crescita o di attacco del DNA, l'esposizione a tossine o radiazioni, e il rilascio di specifiche molecole segnale. Il processo è altamente regolato da una rete complessa di proteine pro- e anti-apoptotiche che interagiscono tra loro per mantenere l'equilibrio tra la sopravvivenza e la morte cellulare programmata.

Un'alterazione del processo di apoptosi è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro, le malattie neurodegenerative e le infezioni virali.

La Cinasi Ciclina-Dipendente 9, nota anche come CDK9, è un enzima appartenente alla famiglia delle cinasi ciclina-dipendenti. Queste proteine sono coinvolte nel regolare il ciclo cellulare e la trascrizione genica.

Più specificamente, CDK9 forma un complesso con la ciclina T1 o T2 e svolge un ruolo cruciale nella fase di inizio della trascrizione dei geni, attraverso l'attivazione dell'enzima RNA polimerasi II. Questo processo è essenziale per la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule.

La disregolazione della CDK9 è stata associata a diverse patologie, tra cui il cancro. Alcuni studi hanno suggerito che l'inibizione di questa proteina possa rappresentare un potenziale approccio terapeutico per il trattamento di alcune forme tumorali. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno le implicazioni cliniche dell'inibizione della CDK9.

Le cellule HeLa sono una linea cellulare immortale che prende il nome da Henrietta Lacks, una paziente afroamericana a cui è stato diagnosticato un cancro cervicale invasivo nel 1951. Senza il suo consenso informato, le cellule cancerose del suo utero sono state prelevate e utilizzate per creare la prima linea cellulare umana immortale, che si è riprodotta indefinitamente in coltura.

Le cellule HeLa hanno avuto un impatto significativo sulla ricerca biomedica, poiché sono state ampiamente utilizzate nello studio di una varietà di processi cellulari e malattie umane, inclusi la divisione cellulare, la riparazione del DNA, la tossicità dei farmaci, i virus e le risposte immunitarie. Sono anche state utilizzate nello sviluppo di vaccini e nella ricerca sulla clonazione.

Tuttavia, l'uso delle cellule HeLa ha sollevato questioni etiche importanti relative al consenso informato, alla proprietà intellettuale e alla privacy dei pazienti. Nel 2013, il genoma completo delle cellule HeLa è stato sequenziato e pubblicato online, suscitando preoccupazioni per la possibilità di identificare geneticamente i parenti viventi di Henrietta Lacks senza il loro consenso.

In sintesi, le cellule HeLa sono una linea cellulare immortale derivata da un paziente con cancro cervicale invasivo che ha avuto un impatto significativo sulla ricerca biomedica, ma hanno anche sollevato questioni etiche importanti relative al consenso informato e alla privacy dei pazienti.

In termini medici, "Stelle marine" non si riferisce a una condizione o a un trattamento specifico. Tuttavia, il termine può essere associato alla terapia con cellule staminali marine, che è un campo di ricerca emergente nell'ambito della medicina rigenerativa.

Le stelle marine possiedono un particolare tipo di cellula madre adulte chiamate "cellule staminali totipotenti", che hanno la capacità di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo marino, compresi i tessuti muscolari, nervosi ed epidermici. Queste cellule staminali totalipotenti delle stelle marine sono state studiate per il loro potenziale utilizzo nella rigenerazione dei tessuti umani danneggiati o malati.

Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca in questo campo è ancora nelle sue fasi iniziali e non esistono trattamenti clinicamente approvati che utilizzino cellule staminali marine per il trattamento di condizioni umane. Di conseguenza, qualsiasi trattamento o terapia che affermi di utilizzare cellule staminali marine dovrebbe essere considerato con cautela e verificato presso fonti mediche attendibili.

La trasduzione del segnale è un processo fondamentale nelle cellule viventi che consente la conversione di un segnale esterno o interno in una risposta cellulare specifica. Questo meccanismo permette alle cellule di percepire e rispondere a stimoli chimici, meccanici ed elettrici del loro ambiente.

In termini medici, la trasduzione del segnale implica una serie di eventi molecolari che avvengono all'interno della cellula dopo il legame di un ligando (solitamente una proteina o un messaggero chimico) a un recettore specifico sulla membrana plasmatica. Il legame del ligando al recettore induce una serie di cambiamenti conformazionali nel recettore, che a sua volta attiva una cascata di eventi intracellulari, compreso l'attivazione di enzimi, la produzione di secondi messaggeri e l'attivazione o inibizione di fattori di trascrizione.

Questi cambiamenti molecolari interni alla cellula possono portare a una varietà di risposte cellulari, come il cambiamento della permeabilità ionica, l'attivazione o inibizione di canali ionici, la modulazione dell'espressione genica e la promozione o inibizione della proliferazione cellulare.

La trasduzione del segnale è essenziale per una vasta gamma di processi fisiologici, tra cui la regolazione endocrina, il controllo nervoso, la risposta immunitaria e la crescita e sviluppo cellulare. Tuttavia, errori nella trasduzione del segnale possono anche portare a una serie di patologie, tra cui malattie cardiovascolari, cancro, diabete e disturbi neurologici.

Le cellule 3T3 sono una linea cellulare fibroblastica sviluppata per la prima volta nel 1962 da George Todaro e Howard Green. Il nome "3T3" deriva dalle iniziali del laboratorio di Todaro (Tissue Culture Team) e dal fatto che le cellule sono state ottenute dalla trecentotreesima piastrella (clone) durante il processo di clonazione.

La Retinoblastoma-Binding Protein 1 (RBP1) è una proteina che si lega specificamente al fattore di trascrizione suppressore del tumore, noto come proteina retinoblastoma (pRb). La pRb svolge un ruolo cruciale nel controllo della crescita e della divisione cellulare. Quando la pRb è inattiva o mutata, può portare allo sviluppo di tumori, come il retinoblastoma, una forma rara di cancro che colpisce i bambini e si manifesta nella retina.

La RBP1 gioca un ruolo importante nel legame con la pRb e nell'attivazione dei suoi effetti suppressivi del tumore. La sua espressione è stata trovata alterata in diversi tipi di cancro, il che suggerisce che potrebbe avere un ruolo nella progressione del cancro. Tuttavia, la funzione precisa della RBP1 nel controllo della crescita cellulare e nella soppressione del tumore richiede ulteriori ricerche per essere completamente compresa.

La proteina p53, anche nota come "guardiano del genoma", è una proteina importante che svolge un ruolo cruciale nella prevenzione del cancro. Funziona come un fattore di trascrizione, il che significa che aiuta a controllare l'espressione dei geni. La proteina p53 è prodotta dalle cellule in risposta a diversi tipi di stress cellulare, come danni al DNA o carenza di ossigeno.

E2F1 è un fattore di trascrizione appartenente alla famiglia delle proteine E2F che regolano il ciclo cellulare e l'apoptosi. Nello specifico, E2F1 è considerato un fattore di trascrizione attivatore ed è coinvolto nella progressione della fase G1 a S del ciclo cellulare. Si lega al DNA in siti specifici chiamati elementi di risposta E2F e regola l'espressione genica di geni che codificano per enzimi chiave nel controllo del ciclo cellulare, come la timidilato sintasi e la DNA polimerasi alpha.

L'attività di E2F1 è strettamente regolata da interazioni con altre proteine, in particolare con il suo cofattore di legame al DNA, DP-1, e con le proteine della famiglia retinoblastoma (pRb). Quando pRb è ipofosforilato, si lega a E2F1 e lo mantiene inattivo, impedendogli di legarsi al DNA e attivare la trascrizione dei geni bersaglio. Tuttavia, quando pRb viene fosforilato durante la progressione del ciclo cellulare, si dissocia da E2F1, che può quindi legarsi al DNA e attivare la trascrizione dei geni necessari per l'ingresso nella fase S.

Oltre alla sua funzione nel controllo del ciclo cellulare, E2F1 è anche un importante regolatore dell'apoptosi, o morte cellulare programmata. Può indurre l'espressione di geni pro-apoptotici come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α) e la caspasi-3, che portano alla morte della cellula in risposta a danni al DNA o altri stimoli stressanti.

In sintesi, E2F1 è un importante regolatore del ciclo cellulare e dell'apoptosi, che svolge un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio tra la proliferazione e la morte delle cellule.

Le proteine leganti DNA, anche conosciute come proteine nucleiche, sono proteine che si legano specificamente al DNA per svolgere una varietà di funzioni importanti all'interno della cellula. Queste proteine possono legare il DNA in modo non specifico o specifico, a seconda del loro sito di legame e della sequenza di basi nucleotidiche con cui interagiscono.

Le proteine leganti DNA specifiche riconoscono sequenze di basi nucleotidiche particolari e si legano ad esse per regolare l'espressione genica, riparare il DNA danneggiato o mantenere la stabilità del genoma. Alcuni esempi di proteine leganti DNA specifiche includono i fattori di trascrizione, che si legano al DNA per regolare l'espressione dei geni, e le enzimi di riparazione del DNA, che riconoscono e riparano lesioni al DNA.

Le proteine leganti DNA non specifiche, d'altra parte, si legano al DNA in modo meno specifico e spesso svolgono funzioni strutturali o regolatorie all'interno della cellula. Ad esempio, le istone sono proteine leganti DNA non specifiche che aiutano a organizzare il DNA in una struttura compatta chiamata cromatina.

In sintesi, le proteine leganti DNA sono un gruppo eterogeneo di proteine che interagiscono con il DNA per svolgere funzioni importanti all'interno della cellula, tra cui la regolazione dell'espressione genica, la riparazione del DNA e la strutturazione del genoma.

La proteina P107 retinoblastoma-simile, nota anche come RBL2 o p107, è una proteina appartenente alla famiglia delle proteine retinoblastoma (pRb). Questa famiglia di proteine svolge un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare e della proliferazione cellulare.

La proteina P107 è codificata dal gene RBL2 e ha una struttura simile a quella della proteina retinoblastoma (pRb). Entrambe le proteine contengono un dominio di legame ai fosfati, che consente loro di interagire con altre proteine e modulare la loro attività.

La proteina P107 è espressa principalmente durante la fase G1 del ciclo cellulare ed è coinvolta nella regolazione dell'ingresso delle cellule nella fase S, durante la quale avviene la replicazione del DNA. In particolare, la proteina P107 interagisce con i fattori di trascrizione E2F e impedisce loro di promuovere l'espressione dei geni necessari per l'ingresso nella fase S. Quando la cellula è pronta ad entrare nella fase S, la proteina P107 viene fosforilata da kinasi cicline-dipendenti, il che comporta la sua inattivazione e la conseguente derepressione dei geni controllati da E2F.

La proteina P107 è anche coinvolta nella risposta cellulare allo stress ossidativo e alla privazione di nutrienti, e può agire come un fattore di trascrizione che regola l'espressione di geni specifici in queste condizioni.

Mutazioni nel gene RBL2 possono portare a disregolazione del ciclo cellulare e ad anomalie nella proliferazione cellulare, aumentando il rischio di sviluppare tumori. Tuttavia, le mutazioni nel gene RBL2 sono relativamente rare nei tumori umani.

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

In genetica, una "sequenza base" si riferisce all'ordine specifico delle quattro basi azotate che compongono il DNA: adenina (A), citosina (C), guanina (G) e timina (T). Queste basi si accoppiano in modo specifico, con l'adenina che si accoppia solo con la timina e la citosina che si accoppia solo con la guanina. La sequenza di queste basi contiene l'informazione genetica necessaria per codificare le istruzioni per la sintesi delle proteine.

Una "sequenza base" può riferirsi a un breve segmento del DNA, come una coppia di basi (come "AT"), o a un lungo tratto di DNA che può contenere migliaia o milioni di basi. L'analisi della sequenza del DNA è un importante campo di ricerca in genetica e biologia molecolare, poiché la comprensione della sequenza base può fornire informazioni cruciali sulla funzione genica, sull'evoluzione e sulla malattia.

La definizione medica di "cellule coltivate" si riferisce a cellule vive che sono state prelevate da un tessuto o organismo e fatte crescere in un ambiente di laboratorio controllato, ad esempio in un piatto di Petri o in un bioreattore. Questo processo è noto come coltura cellulare ed è utilizzato per studiare il comportamento delle cellule, testare l'efficacia e la sicurezza dei farmaci, produrre vaccini e terapie cellulari avanzate, nonché per scopi di ricerca biologica di base.

Le cellule coltivate possono essere prelevate da una varietà di fonti, come linee cellulari immortalizzate, cellule primarie isolate da tessuti umani o animali, o cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC). Le condizioni di coltura, come la composizione del mezzo di coltura, il pH, la temperatura e la presenza di fattori di crescita, possono essere regolate per supportare la crescita e la sopravvivenza delle cellule e per indurre differenti fenotipi cellulari.

La coltura cellulare è una tecnologia essenziale nella ricerca biomedica e ha contribuito a numerose scoperte scientifiche e innovazioni mediche. Tuttavia, la coltivazione di cellule in laboratorio presenta anche alcune sfide, come il rischio di contaminazione microbica, la difficoltà nella replicazione delle condizioni fisiologiche complessi dei tessuti e degli organismi viventi, e l'etica associata all'uso di cellule umane e animali in ricerca.

La proteichinasi è un termine generale che si riferisce a un gruppo di enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella segnalazione cellulare e nella regolazione delle cellule. Essi catalizzano la fosforilazione (l'aggiunta di un gruppo fosfato) di specifiche proteine, modificandone l'attività e influenzando una varietà di processi cellulari come la crescita, la differenziazione e l'apoptosi (morte cellulare programmata).

Esistono diverse classi di proteichinasi, tra cui la serina/treonina proteichinasi e la tirosina proteichinasi. Le proteichinasi sono essenziali per il normale funzionamento delle cellule e sono anche implicate in diversi processi patologici, come l'infiammazione, il cancro e le malattie cardiovascolari. Un noto esempio di proteichinasi è la PKA (proteina chinasi A), che è coinvolta nella regolazione del metabolismo, dell'apprendimento e della memoria.

Tuttavia, un abuso di questo termine può essere riscontrato in alcune pubblicazioni, dove viene utilizzato per riferirsi specificamente alle chinasi che sono direttamente coinvolte nella reazione infiammatoria e nell'attivazione del sistema immunitario. Queste proteichinasi, note come "chinasi infiammatorie", svolgono un ruolo cruciale nel segnalare il danno tissutale e l'infezione alle cellule del sistema immunitario, attivandole per combattere i patogeni e riparare i tessuti danneggiati. Alcuni esempi di queste proteichinasi infiammatorie sono la IKK (IkB chinasi), la JNK (chinasi stress-attivata mitogeno-indotta) e la p38 MAPK (chinasi della via del segnale dell'MAP chinasi 38).

I complessi di ligasi ubiquitina-proteina sono enzimi che svolgono un ruolo cruciale nel processo di degradazione delle proteine attraverso il sistema di ubiquitinazione. Questo meccanismo è essenziale per la regolazione delle proteine e il mantenimento della homeostasi cellulare.

Il complesso di ligasi ubiquitina-proteina è costituito da tre diversi enzimi che lavorano in sequenza per modificare una proteina bersaglio con molecole di ubiquitina:

1. E1, l'ubiquitina attivante enzima: Attiva l'ubiquitina aggiungendo un gruppo tiolico ad essa.
2. E2, l'ubiquitina-coniugating enzima: Aiuta a trasferire l'ubiquitina dall'E1 all'enzima E3.
3. E3, l'ubiquitina ligasi enzima: Lega la proteina bersaglio e catalizza il trasferimento dell'ubiquitina dalla molecola di E2 alla proteina bersaglio.

Una volta che una proteina è marcata con più di quattro molecole di ubiquitina, verrà degradata dal proteasoma, un grande complesso enzimatico che taglia le proteine in peptidi più piccoli. Questo processo è importante per la regolazione della risposta cellulare allo stress, l'eliminazione di proteine danneggiate o difettose e il controllo del ciclo cellulare.

Un disturbo nella funzione dei complessi di ligasi ubiquitina-proteina può portare a una serie di malattie, tra cui alcune forme di cancro, disturbi neurodegenerativi e disordini genetici.

In campo medico e genetico, una mutazione è definita come un cambiamento permanente nel materiale genetico (DNA o RNA) di una cellula. Queste modifiche possono influenzare il modo in cui la cellula funziona e si sviluppa, compreso l'effetto sui tratti ereditari. Le mutazioni possono verificarsi naturalmente durante il processo di replicazione del DNA o come risultato di fattori ambientali dannosi come radiazioni, sostanze chimiche nocive o infezioni virali.

Le mutazioni possono essere classificate in due tipi principali:

1. Mutazioni germinali (o ereditarie): queste mutazioni si verificano nelle cellule germinali (ovuli e spermatozoi) e possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Le mutazioni germinali possono causare malattie genetiche o predisporre a determinate condizioni mediche.

2. Mutazioni somatiche: queste mutazioni si verificano nelle cellule non riproduttive del corpo (somatiche) e di solito non vengono trasmesse alla prole. Le mutazioni somatiche possono portare a un'ampia gamma di effetti, tra cui lo sviluppo di tumori o il cambiamento delle caratteristiche cellulari.

Le mutazioni possono essere ulteriormente suddivise in base alla loro entità:

- Mutazione puntiforme: una singola base (lettera) del DNA viene modificata, eliminata o aggiunta.
- Inserzione: una o più basi vengono inserite nel DNA.
- Delezione: una o più basi vengono eliminate dal DNA.
- Duplicazione: una sezione di DNA viene duplicata.
- Inversione: una sezione di DNA viene capovolta end-to-end, mantenendo l'ordine delle basi.
- Traslocazione: due segmenti di DNA vengono scambiati tra cromosomi o all'interno dello stesso cromosoma.

Le mutazioni possono avere effetti diversi sul funzionamento delle cellule e dei geni, che vanno da quasi impercettibili a drammatici. Alcune mutazioni non hanno alcun effetto, mentre altre possono portare a malattie o disabilità.

Le proteine di fusione ricombinanti sono costrutti proteici creati mediante tecniche di ingegneria genetica che combinano sequenze aminoacidiche da due o più proteine diverse. Queste sequenze vengono unite in un singolo gene, che viene quindi espresso all'interno di un sistema di espressione appropriato, come ad esempio batteri, lieviti o cellule di mammifero.

La creazione di proteine di fusione ricombinanti può servire a diversi scopi, come ad esempio:

1. Studiare la struttura e la funzione di proteine complesse che normalmente interagiscono tra loro;
2. Stabilizzare proteine instabili o difficili da produrre in forma pura;
3. Aggiungere etichette fluorescenti o epitopi per la purificazione o il rilevamento delle proteine;
4. Sviluppare farmaci terapeutici, come ad esempio enzimi ricombinanti utilizzati nel trattamento di malattie genetiche rare.

Tuttavia, è importante notare che la creazione di proteine di fusione ricombinanti può anche influenzare le proprietà delle proteine originali, come la solubilità, la stabilità e l'attività enzimatica, pertanto è necessario valutarne attentamente le conseguenze prima dell'utilizzo a scopo di ricerca o terapeutico.

La proteinchinasi Cdc28 è un enzima che appartiene alla famiglia delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK) e svolge un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare negli eucarioti. Nello specifico, la proteinchinasi Cdc28 è presente nei lieviti della specie Saccharomyces cerevisiae e contribuisce alla transizione delle fasi G1 a S e G2 a M del ciclo cellulare.

L'attività di questa chinasi dipende dalla sua associazione con diverse isoforme di ciclina, che fungono da regolatori della specificità e dell'attività enzimatica. Tra le principali cicline associate alla proteinchinasi Cdc28 vi sono la Cln1, la Cln2 e la Cln3, che promuovono l'ingresso nella fase S del ciclo cellulare, e la Clb1 e la Clb2, che favoriscono il passaggio dalla fase G2 alla mitosi.

La regolazione dell'attività della proteinchinasi Cdc28 è soggetta a meccanismi di controllo complessi, tra cui la fosforilazione e la degradazione delle cicline associate. Questi processi consentono una modulazione precisa dell'attività enzimatica in risposta ai segnali intracellulari e ambientali, garantendo l'ordine e il corretto svolgimento delle fasi del ciclo cellulare.

In definitiva, la proteinchinasi Cdc28 è un componente chiave del sistema di regolazione del ciclo cellulare nei lieviti, e i meccanismi molecolari che governano la sua attività forniscono importanti insight sulla comprensione dei processi di divisione cellulare negli eucarioti più complessi, tra cui le cellule umane.

Le Proteine Associate alla Chinasi di Fase S (SAP, dall'inglese "S phase associated proteins") sono un gruppo di proteine che interagiscono con la chinasi della fase S del ciclo cellulare. La chinasi della fase S è un enzima chiave che regola la replicazione del DNA durante la fase S del ciclo cellulare.

Le SAP sono state identificate attraverso studi di interazioni proteina-proteina e sono caratterizzate dalla loro capacità di legarsi alla chinasi della fase S in momenti specifici del ciclo cellulare. Queste proteine svolgono una varietà di funzioni, tra cui la regolazione dell'attività della chinasi della fase S, il reclutamento di altre proteine per facilitare la replicazione del DNA e la riparazione del DNA danneggiato.

Le SAP possono essere classificate in diversi gruppi in base alla loro funzione e al momento del ciclo cellulare in cui interagiscono con la chinasi della fase S. Alcune SAP interagiscono con la chinasi della fase S solo durante la fase S, mentre altre possono interagire con essa anche durante altre fasi del ciclo cellulare.

La comprensione delle proteine associate alla chinasi di fase S e dei loro meccanismi di interazione è importante per comprendere il processo di replicazione del DNA e la regolazione del ciclo cellulare, nonché per identificare potenziali bersagli terapeutici per il trattamento di malattie associate alla disregolazione del ciclo cellulare, come il cancro.

L'attivazione enzimatica si riferisce al processo di innesco o avvio dell'attività catalitica di un enzima. Gli enzimi sono proteine che accelerano reazioni chimiche specifiche all'interno di un organismo vivente. La maggior parte degli enzimi è prodotta in una forma inattiva, chiamata zymogeni o proenzimi. Questi devono essere attivati prima di poter svolgere la loro funzione catalitica.

L'attivazione enzimatica può verificarsi attraverso diversi meccanismi, a seconda del tipo di enzima. Uno dei meccanismi più comuni è la proteolisi, che implica la scissione della catena polipeptidica dell'enzima da parte di una peptidasi (un enzima che taglia le proteine in peptidi o amminoacidi). Questo processo divide lo zymogeno in due parti: una piccola porzione, chiamata frammento regolatorio, e una grande porzione, chiamata catena catalitica. La separazione di queste due parti consente all'enzima di assumere una conformazione tridimensionale attiva che può legare il substrato e catalizzare la reazione.

Un altro meccanismo di attivazione enzimatica è la rimozione di gruppi chimici inibitori, come i gruppi fosfati. Questo processo viene spesso catalizzato da altre proteine chiamate chinasi o fosfatasi. Una volta che il gruppo inibitorio è stato rimosso, l'enzima può assumere una conformazione attiva e svolgere la sua funzione catalitica.

Infine, alcuni enzimi possono essere attivati da cambiamenti ambientali, come variazioni di pH o temperatura. Questi enzimi contengono residui amminoacidici sensibili al pH o alla temperatura che possono alterare la conformazione dell'enzima quando le condizioni ambientali cambiano. Quando questo accade, l'enzima può legare il substrato e catalizzare la reazione.

In sintesi, l'attivazione enzimatica è un processo complesso che può essere causato da una varietà di fattori, tra cui la rimozione di gruppi inibitori, la modifica della conformazione dell'enzima e i cambiamenti ambientali. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per comprendere il ruolo degli enzimi nella regolazione dei processi cellulari e nella patogenesi delle malattie.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

I piccoli RNA di interferenza (siRNA) sono molecole di acido ribonucleico (RNA) corti e double-stranded che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione genica e nella difesa dell'organismo contro il materiale genetico estraneo, come i virus. Essi misurano solitamente 20-25 paia di basi in lunghezza e sono generati dal taglio di lunghi RNA double-stranded (dsRNA) da parte di un enzima chiamato Dicer.

Una volta generati, i siRNA vengono incorporati nella proteina argonauta (AGO), che fa parte del complesso RISC (RNA-induced silencing complex). Il filamento guida del siRNA all'interno di RISC viene quindi utilizzato per riconoscere e legare specificamente l'mRNA complementare, portando all'attivazione di due possibili vie:

1. Cleavage dell'mRNA: L'AGO taglia l'mRNA in corrispondenza del sito di complementarietà con il siRNA, producendo frammenti di mRNA più corti che vengono successivamente degradati.
2. Ripressione della traduzione: Il legame tra il siRNA e l'mRNA impedisce la formazione del complesso di inizio della traduzione, bloccando così la sintesi proteica.

I piccoli RNA di interferenza sono essenziali per la regolazione dell'espressione genica e giocano un ruolo importante nella difesa contro i virus e altri elementi genetici estranei. Essi hanno anche mostrato il potenziale come strumento terapeutico per il trattamento di varie malattie, tra cui alcune forme di cancro e disturbi genetici. Tuttavia, l'uso clinico dei siRNA è ancora in fase di sviluppo e sono necessari ulteriori studi per valutarne la sicurezza ed efficacia.

Le neoplasie della mammella, noto anche come cancro al seno, si riferiscono a un gruppo eterogeneo di malattie caratterizzate dalla crescita cellulare incontrollata nelle ghiandole mammarie. Queste neoplasie possono essere benigne o maligne. Le neoplasie benigne non sono cancerose e raramente metastatizzano (si diffondono ad altre parti del corpo), mentre le neoplasie maligne, note come carcinomi mammari, hanno il potenziale per invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altri organi.

Esistono diversi tipi di carcinomi mammari, tra cui il carcinoma duttale in situ (DCIS) e il carcinoma lobulare in situ (LCIS), che sono stadi precoci della malattia e tendono a crescere lentamente. Il carcinoma duttale invasivo (IDC) e il carcinoma lobulare invasivo (ILC) sono forme più avanzate di cancro al seno, che hanno la capacità di diffondersi ad altri organi.

Il cancro al seno è una malattia complessa che può essere influenzata da fattori genetici e ambientali. Alcuni fattori di rischio noti includono l'età avanzata, la storia familiare di cancro al seno, le mutazioni geniche come BRCA1 e BRCA2, l'esposizione agli ormoni sessuali, la precedente radioterapia al torace e lo stile di vita, come il sovrappeso e l'obesità.

Il trattamento del cancro al seno dipende dal tipo e dallo stadio della malattia, nonché dall'età e dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l'ormonoterapia e la terapia target. La prevenzione e la diagnosi precoci sono fondamentali per migliorare i risultati del trattamento e la prognosi complessiva del cancro al seno.

Gli inibitori enzimatici sono molecole o composti che hanno la capacità di ridurre o bloccare completamente l'attività di un enzima. Si legano al sito attivo dell'enzima, impedendo al substrato di legarsi e quindi di subire la reazione catalizzata dall'enzima. Gli inibitori enzimatici possono essere reversibili o irreversibili, a seconda che il loro legame con l'enzima sia temporaneo o permanente. Questi composti sono utilizzati in medicina come farmaci per trattare varie patologie, poiché possono bloccare la sovrapproduzione di enzimi dannosi o ridurre l'attività di enzimi coinvolti in processi metabolici anomali. Tuttavia, è importante notare che un eccessivo utilizzo di inibitori enzimatici può portare a effetti collaterali indesiderati, poiché molti enzimi svolgono anche funzioni vitali per il corretto funzionamento dell'organismo.

Gli ovociti, noti anche come cellule uovo o ovuli, sono le più grandi cellule presenti nell'organismo umano. Si tratta delle cellule germinali femminili immaturi che hanno il potenziale di svilupparsi in un embrione dopo la fecondazione con uno spermatozoo.

Gli ovociti sono contenuti nelle ovaie e maturano durante il ciclo mestruale. Durante l'ovulazione, solitamente intorno al 14° giorno del ciclo mestruale, un follicolo ovarico si rompe e rilascia un ovocita maturo nella tuba di Falloppio, dove può essere fecondato da uno spermatozoo.

Gli ovociti contengono la metà del corredo cromosomico necessario per formare un embrione, mentre l'altra metà è fornita dallo spermatozoo maschile durante la fecondazione. Dopo la fecondazione, l'ovocita fecondato diventa uno zigote e inizia a dividersi e a svilupparsi nell'embrione.

È importante notare che la quantità di ovociti presenti nelle ovaie diminuisce con l'età, il che può influenzare la fertilità femminile. In particolare, dopo i 35 anni, la riserva ovarica tende a diminuire più rapidamente, aumentando il rischio di infertilità e di problemi di sviluppo embrionale.

Il linfoma a cellule a mantello è un tipo raro di linfoma non Hodgkin a crescita lenta che origina dalle cellule B mature del midollo osseo. Questo tumore prende il nome dalle cellule a mantello, che sono cellule B immature che si trovano nella zona profonda del mantello dei follicoli linfoidi.

Le caratteristiche distintive di questo tipo di linfoma includono la presenza di un'anomalia genetica specifica chiamata traslocazione t(11;14), che porta alla sovraespressione del gene ciclina D1. Questa anomalia è presente nel 90-95% dei casi di linfoma a cellule a mantello e contribuisce allo sviluppo e alla progressione della malattia.

I sintomi del linfoma a cellule a mantello possono includere ingrossamento dei linfonodi, stanchezza, perdita di peso involontaria, sudorazione notturna e prurito cutaneo. La diagnosi viene effettuata mediante biopsia dei linfonodi o di altri tessuti interessati, seguita da test immunofenotipici e genetici per confermare la presenza della traslocazione t(11;14).

Il trattamento del linfoma a cellule a mantello dipende dallo stadio della malattia e dalle condizioni generali del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere chemioterapia, radioterapia, terapia target con farmaci come il bendamustina o l'ibrutinib, e trapianto di cellule staminali ematopoietiche. La prognosi varia a seconda dello stadio della malattia e dell'età del paziente, ma in generale, il linfoma a cellule a mantello ha una sopravvivenza a cinque anni inferiore rispetto ad altri tipi di linfomi non-Hodgkin.

L'antigene Ki-67 è una proteina nucleare presente durante tutte le fasi del ciclo cellulare, ad eccezione della fase G0 (quando la cellula è quiescente). È spesso utilizzato come marker per misurare la proliferazione delle cellule in diversi tessuti e nei tumori.

Nella patologia clinica, l'antigene Ki-67 viene comunemente rilevato mediante immunomarcatori su campioni di biopsia o di escissione chirurgica del tessuto tumorale. Un indice di proliferazione più elevato, come indicato da un'elevata espressione dell'antigene Ki-67, è spesso associato a una crescita tumorale più aggressiva e a un peggior esito clinico.

Tuttavia, l'utilizzo di questo marcatore come indicatore prognostico o predittivo del trattamento deve essere interpretato con cautela, poiché la sua espressione può variare in base al tipo di tumore e alla sua localizzazione. Inoltre, altri fattori, come il grado istologico e la stadiazione clinica del tumore, devono essere considerati nella valutazione complessiva della prognosi e del trattamento del paziente.

Le cellule NIH 3T3 sono una linea cellulare fibroblastica sviluppata da topo embrioni che è stata ampiamente utilizzata in ricerca biomedica. Il nome "NIH 3T3" deriva dalle abbreviazioni di "National Institutes of Health" (NIH) e "tissue culture triplicate" (3T), indicando che le cellule sono state coltivate tre volte in laboratorio prima della loro caratterizzazione.

Le cellule NIH 3T3 sono fibroblasti, il che significa che producono collagene ed altre proteine del tessuto connettivo. Sono anche normalmente non tumorali, il che le rende utili come controllo negativo in esperimenti di trasformazione cellulare indotta da oncogeni o altri fattori cancerogeni.

Le cellule NIH 3T3 sono state utilizzate in una vasta gamma di studi, tra cui la ricerca sul cancro, l'invecchiamento, la differenziazione cellulare e lo sviluppo embrionale. Sono anche comunemente utilizzate per la produzione di virus utilizzati nei vaccini, come il vettore virale utilizzato nel vaccino contro il vaiolo.

In sintesi, le cellule NIH 3T3 sono una linea cellulare fibroblastica non tumorale derivata da topo embrioni, che è stata ampiamente utilizzata in ricerca biomedica per studiare una varietà di processi cellulari e malattie.

I fibroblasti sono cellule presenti nel tessuto connettivo dell'organismo, che sintetizzano e secernono collagene ed altre componenti della matrice extracellulare. Essi giocano un ruolo cruciale nella produzione del tessuto connettivo e nella sua riparazione in seguito a lesioni o danni. I fibroblasti sono anche in grado di contrarsi, contribuendo alla rigidezza e alla stabilità meccanica del tessuto connettivo. Inoltre, possono secernere fattori di crescita e altre molecole che regolano la risposta infiammatoria e l'immunità dell'organismo.

In condizioni patologiche, come nel caso di alcune malattie fibrotiche, i fibroblasti possono diventare iperattivi e produrre quantità eccessive di collagene ed altre proteine della matrice extracellulare, portando alla formazione di tessuto cicatriziale e alla compromissione della funzione degli organi interessati.

La reazione di polimerizzazione a catena dopo trascrizione inversa (RC-PCR) è una tecnica di biologia molecolare che combina la retrotrascrizione dell'RNA in DNA complementare (cDNA) con la reazione di amplificazione enzimatica della catena (PCR) per copiare rapidamente e specificamente segmenti di acido nucleico. Questa tecnica è ampiamente utilizzata nella ricerca biomedica per rilevare, quantificare e clonare specifiche sequenze di RNA in campioni biologici complessi.

Nella fase iniziale della RC-PCR, l'enzima reverse transcriptasi converte l'RNA target in cDNA utilizzando un primer oligonucleotidico specifico per il gene di interesse. Il cDNA risultante funge da matrice per la successiva amplificazione enzimatica della catena, che viene eseguita utilizzando una coppia di primer che flankano la regione del gene bersaglio desiderata. Durante il ciclo termico di denaturazione, allungamento ed ibridazione, la DNA polimerasi estende i primer e replica il segmento di acido nucleico target in modo esponenziale, producendo milioni di copie del frammento desiderato.

La RC-PCR offre diversi vantaggi rispetto ad altre tecniche di amplificazione dell'acido nucleico, come la sensibilità, la specificità e la velocità di esecuzione. Tuttavia, è anche suscettibile a errori di contaminazione e artifatti di amplificazione, pertanto è fondamentale seguire rigorose procedure di laboratorio per prevenire tali problemi e garantire risultati accurati e riproducibili.

La citometria a flusso è una tecnologia di laboratorio utilizzata per analizzare le proprietà fisiche e biochimiche delle cellule e delle particelle biologiche in sospensione. Viene comunemente utilizzato nella ricerca, nel monitoraggio del trattamento del cancro e nella diagnosi di disturbi ematologici e immunologici.

Nella citometria a flusso, un campione di cellule o particelle viene fatto fluire in un singolo file attraverso un fascio laser. Il laser illumina le cellule o le particelle, provocando la diffrazione della luce e l'emissione di fluorescenza da parte di molecole marcate con coloranti fluorescenti. I sensori rilevano quindi i segnali luminosi risultanti e li convertono in dati che possono essere analizzati per determinare le caratteristiche delle cellule o delle particelle, come la dimensione, la forma, la complessità interna e l'espressione di proteine o altri marcatori specifici.

La citometria a flusso può analizzare rapidamente un gran numero di cellule o particelle, fornendo informazioni dettagliate sulla loro composizione e funzione. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata in una varietà di campi, tra cui la ricerca biomedica, l'immunologia, la genetica e la medicina di traslazione.

La meiosi è un processo riproduttivo fondamentale nelle cellule eucariotiche, che si verifica durante la gametogenesi per generare cellule germinali aploidi (gameti) con metà del numero di cromosomi rispetto alle cellule somatiche diploide. Questo processo è cruciale per mantenere il numero corretto di cromosomi nelle specie attraverso le generazioni e promuovere la diversità genetica.

La meiosi consiste in due divisioni cellulari consecutive, Meiosi I e Meiosi II, entrambe seguite da una fase di citodieresi che separa le cellule figlie. Rispetto alla mitosi, la meiosi presenta alcune caratteristiche distintive:

1. Interfase: Prima dell'inizio della meiosi, l'interfase include una fase di duplicazione dei cromosomi, in cui ogni cromosoma si replica per formare due cromatidi sorelli identici legati insieme da un centromero.

2. Meiosi I (Divisione Reduzionale): Questa divisione cellulare divide il nucleo e i cromosomi diploidi in due cellule figlie aploidi. Il processo include:
- Profase I: I cromosomi duplicati si accorciano, si ispessiscono e si avvolgono strettamente insieme per formare tetradri eterotipici (quattro cromatidi sorelli di quattro diversi omologhi). Durante questo stadio, i crossing-over (ricombinazione genetica) possono verificarsi tra i cromatidi non fratelli dei tetradri eterotipici.
- Metafase I: Gli omologhi si allineano sulla piastra metafasica, e il fuso mitotico si forma per mantenere l'allineamento.
- Anafase I: Il meccanismo di separazione divide gli omologhi in due cellule figlie separate, con un cromosoma completo (due cromatidi sorelli) in ogni cellula.
- Telofase I e Citocinesi: La membrana nucleare si riforma intorno a ciascun set di cromatidi sorelli, e le due cellule figlie vengono separate dalla citocinesi.

3. Meiosi II (Divisione Equazionale): Questa divisione cellulare divide i cromosomi aploidi in quattro cellule figlie aploidi. Il processo include:
- Profase II: I cromosomi si accorciano, si ispessiscono e si avvolgono strettamente insieme per formare tetradri omotipici (due coppie di cromatidi sorelli).
- Metafase II: I cromatidi sorelli si allineano sulla piastra metafasica, e il fuso mitotico si forma per mantenere l'allineamento.
- Anafase II: Il meccanismo di separazione divide i cromatidi sorelli in quattro cellule figlie separate, con un singolo cromatide in ogni cellula.
- Telofase II e Citocinesi: La membrana nucleare si riforma intorno a ciascun cromatide, e le quattro cellule figlie vengono separate dalla citocinesi.

La meiosi è un processo di divisione cellulare che produce quattro cellule figlie aploidi da una cellula madre diploide. Questo processo è importante per la riproduzione sessuale, poiché permette la ricombinazione genetica e la riduzione del numero di cromosomi nelle cellule germinali. La meiosi è composta da due divisioni cellulari consecutive: la meiosi I e la meiosi II. Durante la meiosi I, i cromosomi omologhi vengono separati, mentre durante la meiosi II, i cromatidi sorelli vengono separati. Questo processo produce quattro cellule figlie aploidi con combinazioni uniche di geni e cromosomi.

Le proteine Xenopus si riferiscono specificamente alle proteine identificate e isolate dal girino della rana Xenopus (Xenopus laevis o Xenopus tropicalis), un organismo modello comunemente utilizzato negli studi di biologia dello sviluppo. Queste proteine possono essere estratte e analizzate per comprendere meglio le loro funzioni, strutture e interazioni con altre molecole. Un esempio ben noto di proteina Xenopus è la proteina della fecondazione nota come "proteina sperma-uovo", che svolge un ruolo cruciale nell'attivazione dello sviluppo embrionale dopo la fecondazione. La rana Xenopus viene utilizzata frequentemente nella ricerca scientifica a causa del suo grande uovo, delle sue dimensioni cellulari relativamente grandi e della facilità di manipolazione genetica ed esperimentale.

La trasformazione cellulare neoplastica è un processo in cui le cellule sane vengono modificate geneticamente e acquisiscono caratteristiche cancerose. Questo può verificarsi a causa di mutazioni genetiche spontanee, esposizione a sostanze chimiche cancerogene, radiazioni ionizzanti o infezioni virali.

Nel corso della trasformazione cellulare neoplastica, le cellule possono subire una serie di cambiamenti che includono:

1. Perdita del controllo della crescita e della divisione cellulare: Le cellule cancerose continuano a dividersi senza controllo, portando alla formazione di un tumore.
2. Evasione dei meccanismi di regolazione della crescita: I segnali che normalmente impediscono la crescita delle cellule vengono ignorati dalle cellule neoplastiche.
3. Capacità di invadere i tessuti circostanti e diffondersi ad altri organi (metastasi): Le cellule cancerose possono secernere enzimi che degradano le matrici extracellulari, permettendo loro di muoversi e invadere i tessuti adiacenti.
4. Resistenza alla morte programmata (apoptosi): Le cellule cancerose possono sviluppare meccanismi per eludere l'apoptosi, il processo naturale di morte cellulare programmata.
5. Angiogenesi: Le cellule cancerose possono secernere fattori angiogenici che stimolano la crescita di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) per fornire nutrienti e ossigeno al tumore in crescita.
6. Immunosoppressione: Le cellule cancerose possono sviluppare meccanismi per eludere il sistema immunitario, permettendo loro di continuare a crescere e diffondersi.

La comprensione dei meccanismi alla base della trasformazione maligna delle cellule è fondamentale per lo sviluppo di strategie terapeutiche efficaci contro il cancro.

C-Myc è un tipo di proto-oncogene, che sono geni normalmente presenti nelle cellule che svolgono un ruolo importante nella regolazione della crescita, divisione e morte cellulare. Quando funzionano correttamente, i proto-oncogeni aiutano a mantenere il normale ciclo di vita cellulare.

Tuttavia, quando i proto-oncogeni subiscono mutazioni o vengono alterati in qualche modo, possono diventare oncogeni, che sono geni che contribuiscono alla cancerogenesi. Il gene C-Myc è uno dei più noti e studiati proto-oncogeni.

La proteina codificata dal gene C-Myc, chiamata anche proteina Myc, è una proteina nucleare che si lega al DNA e regola l'espressione di altri geni. La proteina Myc può agire come un fattore di trascrizione, che significa che controlla la trascrizione di alcuni geni in mRNA, che a sua volta viene tradotto in proteine.

La proteina Myc è coinvolta nella regolazione della proliferazione cellulare, apoptosi (morte cellulare programmata), differenziazione cellulare e metabolismo cellulare. Quando il gene C-Myc è alterato o iperattivo, può portare a una crescita cellulare incontrollata e alla cancerogenesi.

L'alterazione del gene C-Myc si verifica spesso nei tumori solidi e ematologici, tra cui carcinomi, sarcomi e leucemie. L'iperattività della proteina Myc può essere causata da una varietà di fattori, come amplificazioni geniche, traslocazioni cromosomiche o mutazioni puntiformi. Questi cambiamenti possono portare a un'espressione eccessiva o persistente della proteina Myc, che può contribuire allo sviluppo e alla progressione del cancro.

In termini medici, "Xenopus" si riferisce a un genere di rane della famiglia Pipidae originarie dell'Africa subsahariana. Queste rane sono note per la loro pelle asciutta e ruvida e per le ghiandole che secernono sostanze tossiche.

Uno dei rappresentanti più noti del genere Xenopus è Xenopus laevis, comunemente nota come rana africana delle paludi o rana africana da laboratorio. Questa specie è stata ampiamente utilizzata in ricerca scientifica, specialmente negli studi di embriologia e genetica, grazie alle sue uova grandi e facili da manipolare.

In particolare, l'utilizzo della Xenopus laevis come organismo modello ha contribuito in modo significativo alla comprensione dello sviluppo embrionale e dei meccanismi di regolazione genica. Gli esperimenti condotti su questa specie hanno portato a importanti scoperte, come l'identificazione del fattore di trascrizione NMYC e il ruolo delle chinasi nella regolazione della crescita cellulare.

In sintesi, "Xenopus" è un termine medico che si riferisce a un genere di rane utilizzate come organismi modello in ricerca scientifica, note per le loro uova grandi e la facilità di manipolazione genetica.

La Cyclin-Dependent Kinase 8 (CDK8) è un enzima appartenente alla famiglia delle chinasi dipendenti dalla ciclina, che giocano un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare e della trascrizione genica. Nello specifico, la CDK8 forma un complesso proteico noto come mediatore di coattivazione della chinasi (MAC) insieme alla sua partner ciclina CCNH (Cyclin H) e ad altre due proteine accessorie (MAT1 e MAT3). Questo complesso è associato al complesso di pre-inizio della trascrizione RNA polimerasi II ed è implicato nella regolazione negativa della trascrizione dei geni.

La CDK8 svolge un'importante funzione nella modulazione dell'attività transcrizionale di diversi fattori di trascrizione, tra cui i mediatori e le proteine GATA, attraverso la fosforilazione di residui serina o treonina specifici. Questo processo può portare all'inibizione o all'attivazione della trascrizione genica a seconda del contesto cellulare e dell'interazione con diversi partner proteici.

La disregolazione della CDK8 è stata associata a diverse patologie, tra cui il cancro, poiché l'iperattivazione di questo enzima può portare a un'alterata espressione genica e alla promozione della proliferazione cellulare e della sopravvivenza tumorale. Pertanto, la CDK8 è considerata un potenziale bersaglio terapeutico per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali.

Le prove di precipitazione sono tipi di test di laboratorio utilizzati in medicina e patologia per verificare la presenza e identificare specifiche sostanze chimiche o proteine nelle urine, nel sangue o in altri fluidi corporei. Queste prove comportano l'aggiunta di un reagente chimico a un campione del fluido corporeo sospetto, che fa precipitare (formare un solido) la sostanza desiderata se presente.

Un esempio comune di prova di precipitazione è la "prova delle urine per proteine", che viene utilizzata per rilevare la proteinuria (proteine nelle urine). Nella maggior parte dei casi, le urine non dovrebbero contenere proteine in quantità significative. Tuttavia, se i reni sono danneggiati o malfunzionanti, possono consentire la fuoriuscita di proteine nelle urine.

Nella prova delle urine per proteine, un campione di urina viene miscelato con un reagente chimico come il nitrato d'argento o il solfato di rame. Se sono presenti proteine nelle urine, si formerà un precipitato che può essere rilevato visivamente o analizzato utilizzando tecniche strumentali come la spettrofotometria.

Le prove di precipitazione possono anche essere utilizzate per identificare specifiche proteine o anticorpi nel sangue, come nella nefelometria, una tecnica che misura la turbolenza causata dalla formazione di un precipitato per quantificare la concentrazione di anticorpi o altre proteine.

In sintesi, le prove di precipitazione sono metodi di laboratorio utilizzati per rilevare e identificare specifiche sostanze chimiche o proteine in fluidi corporei come urina e sangue, mediante la formazione di un precipitato visibile dopo l'aggiunta di un reagente appropriato.

Il complesso proteasoma endopeptidasi, noto anche come proteasoma 26S o semplicemente proteasoma, è un importante complesso enzimatico presente nella maggior parte delle cellule eucariotiche. Esso svolge un ruolo fondamentale nel controllo della regolazione delle proteine attraverso il processo di degradazione selettiva delle proteine danneggiate, malfolded o non più necessarie all'interno della cellula.

Il proteasoma è costituito da due subcomplessi principali: il core 20S e uno o due regolatori 19S. Il core 20S contiene quattro anelli di subunità, formati ciascuno da sette diverse subunità, che insieme formano una camera catalitica dove avvengono le reazioni di degradazione proteica. I regolatori 19S sono responsabili del riconoscimento e della legatura delle proteine da degradare, dell'apertura della camera catalitica e dell'introduzione delle proteine all'interno del core 20S per la loro degradazione.

Il complesso proteasoma endopeptidasi è in grado di tagliare le proteine in peptidi più piccoli, utilizzando una serie di attività enzimatiche diverse, tra cui l'attività endopeptidasi, che taglia le proteine all'interno della loro sequenza aminoacidica. Questa attività è essenziale per la regolazione delle vie cellulari e la risposta immunitaria, poiché permette di smaltire rapidamente le proteine non più necessarie o danneggiate, come quelle ubiquitinate, e di generare peptidi presentabili alle cellule del sistema immunitario.

In sintesi, il complesso proteasoma endopeptidasi è un importante regolatore della proteostasi cellulare, che svolge un ruolo cruciale nella degradazione delle proteine e nel mantenimento dell'equilibrio cellulare. La sua attività è strettamente legata alla risposta immunitaria e alla regolazione di numerose vie cellulari, rendendola un bersaglio terapeutico promettente per il trattamento di diverse malattie, tra cui i tumori e le malattie neurodegenerative.

La replicazione del DNA è un processo fondamentale nella biologia cellulare che consiste nella duplicazione del materiale genetico delle cellule. Più precisamente, si riferisce alla produzione di due identiche molecole di DNA a partire da una sola molecola madre, utilizzando la molecola complementare come modello per la sintesi.

Questo processo è essenziale per la crescita e la divisione cellulare, poiché garantisce che ogni cellula figlia riceva una copia identica del materiale genetico della cellula madre. La replicazione del DNA avviene durante la fase S del ciclo cellulare, subito dopo l'inizio della mitosi o meiosi.

Il processo di replicazione del DNA inizia con l'apertura della doppia elica del DNA da parte dell'elicasi, che separa le due catene complementari. Successivamente, le due eliche separate vengono ricoperte da proteine chiamate single-strand binding proteins (SSBP) per prevenirne il riavvolgimento.

A questo punto, entra in gioco l'enzima DNA polimerasi, che sintetizza nuove catene di DNA utilizzando le catene originali come modelli. La DNA polimerasi si muove lungo la catena di DNA e aggiunge nucleotidi uno alla volta, formando legami fosfodiesterici tra di essi. Poiché il DNA è una molecola antiparallela, le due eliche separate hanno polarità opposte, quindi la sintesi delle nuove catene procede in direzioni opposte a partire dal punto di origine della replicazione.

La DNA polimerasi ha anche un'importante funzione di proofreading (controllo dell'errore), che le permette di verificare e correggere eventuali errori di inserimento dei nucleotidi durante la sintesi. Questo meccanismo garantisce l'accuratezza della replicazione del DNA, con un tasso di errore molto basso (circa 1 su 10 milioni di basi).

Infine, le due nuove catene di DNA vengono unite da enzimi chiamati ligasi, che formano legami covalenti tra i nucleotidi adiacenti. Questo processo completa la replicazione del DNA e produce due molecole identiche della stessa sequenza, ognuna delle quali contiene una nuova catena di DNA e una catena originale.

In sintesi, la replicazione del DNA è un processo altamente accurato e coordinato che garantisce la conservazione dell'integrità genetica durante la divisione cellulare. Grazie all'azione combinata di enzimi come le DNA polimerasi e le ligasi, il DNA viene replicato con grande precisione, minimizzando così il rischio di mutazioni dannose per l'organismo.

L'espressione genica è un processo biologico che comporta la trascrizione del DNA in RNA e la successiva traduzione dell'RNA in proteine. Questo processo consente alle cellule di leggere le informazioni contenute nel DNA e utilizzarle per sintetizzare specifiche proteine necessarie per svolgere varie funzioni cellulari.

Il primo passo dell'espressione genica è la trascrizione, durante la quale l'enzima RNA polimerasi legge il DNA e produce una copia di RNA complementare chiamata RNA messaggero (mRNA). Il mRNA poi lascia il nucleo e si sposta nel citoplasma dove subisce il processamento post-trascrizionale, che include la rimozione di introni e l'aggiunta di cappucci e code poli-A.

Il secondo passo dell'espressione genica è la traduzione, durante la quale il mRNA viene letto da un ribosoma e utilizzato come modello per sintetizzare una specifica proteina. Durante questo processo, gli amminoacidi vengono legati insieme in una sequenza specifica codificata dal mRNA per formare una catena polipeptidica che poi piega per formare una proteina funzionale.

L'espressione genica può essere regolata a livello di trascrizione o traduzione, e la sua regolazione è essenziale per il corretto sviluppo e la homeostasi dell'organismo. La disregolazione dell'espressione genica può portare a varie malattie, tra cui il cancro e le malattie genetiche.

Cdh1 (proteine del gene encoder della catena delta 1 dell'adereina) è una proteina che appartiene alla famiglia delle cadherine, che sono molecole adesive importanti per la formazione e il mantenimento dei giunzioni aderenti tra le cellule. Queste giunzioni svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'integrità della barriera epiteliale e nella regolazione del contatto intercellulare.

La proteina Cdh1 è codificata dal gene CDH1 ed è nota per essere un componente essenziale dell'anello restrittivo del midbody durante la citocinesi, il processo di divisione cellulare che separa due cellule figlie dopo la mitosi. Inoltre, Cdh1 funge da regolatore negativo dell'anello restrittivo del midbody attraverso l'interazione con altre proteine, come la protein-fosfatasi 2A (PP2A).

Cdh1 è anche un componente importante del complesso di degradazione dell'ubiquitina (UDC), che media la degradazione delle proteine tramite il processo di ubiquitinazione. In particolare, Cdh1 funge da ligasi E3 specifica per l'UDC e svolge un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo cellulare attraverso la promozione della degradazione delle proteine che inibiscono l'ingresso nella fase di divisione cellulare.

Mutazioni nel gene CDH1 sono state associate a diversi tumori, tra cui il cancro gastrico ereditario diffuso (HDGC), un tipo raro di cancro dello stomaco che si sviluppa in individui con una storia familiare di questa malattia. Le mutazioni nel gene CDH1 possono portare a una ridotta espressione della proteina Cdh1, che può alterare la formazione delle giunzioni aderenti e la regolazione del ciclo cellulare, contribuendo allo sviluppo del cancro.

In medicina, i "fattori temporali" si riferiscono alla durata o al momento in cui un evento medico o una malattia si verifica o progredisce. Questi fattori possono essere cruciali per comprendere la natura di una condizione medica, pianificare il trattamento e prevedere l'esito.

Ecco alcuni esempi di come i fattori temporali possono essere utilizzati in medicina:

1. Durata dei sintomi: La durata dei sintomi può aiutare a distinguere tra diverse condizioni mediche. Ad esempio, un mal di gola che dura solo pochi giorni è probabilmente causato da un'infezione virale, mentre uno che persiste per più di una settimana potrebbe essere causato da una infezione batterica.
2. Tempo di insorgenza: Il tempo di insorgenza dei sintomi può anche essere importante. Ad esempio, i sintomi che si sviluppano improvvisamente e rapidamente possono indicare un ictus o un infarto miocardico acuto.
3. Periodicità: Alcune condizioni mediche hanno una periodicità regolare. Ad esempio, l'emicrania può verificarsi in modo ricorrente con intervalli di giorni o settimane.
4. Fattori scatenanti: I fattori temporali possono anche includere eventi che scatenano la comparsa dei sintomi. Ad esempio, l'esercizio fisico intenso può scatenare un attacco di angina in alcune persone.
5. Tempo di trattamento: I fattori temporali possono influenzare il trattamento medico. Ad esempio, un intervento chirurgico tempestivo può essere vitale per salvare la vita di una persona con un'appendicite acuta.

In sintesi, i fattori temporali sono importanti per la diagnosi, il trattamento e la prognosi delle malattie e devono essere considerati attentamente in ogni valutazione medica.

Le proteine di trasporto sono tipi specifici di proteine che aiutano a muovere o trasportare molecole e ioni, come glucosio, aminoacidi, lipidi e altri nutrienti, attraverso membrane cellulari. Si trovano comunemente nelle membrane cellulari e lisosomi e svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio chimico all'interno e all'esterno della cellula.

Le proteine di trasporto possono essere classificate in due categorie principali:

1. Proteine di trasporto passivo (o diffusione facilitata): permettono il movimento spontaneo delle molecole da un ambiente ad alta concentrazione a uno a bassa concentrazione, sfruttando il gradiente di concentrazione senza consumare energia.
2. Proteine di trasporto attivo: utilizzano l'energia (solitamente derivante dall'idrolisi dell'ATP) per spostare le molecole contro il gradiente di concentrazione, da un ambiente a bassa concentrazione a uno ad alta concentrazione.

Esempi di proteine di trasporto includono il glucosio transporter (GLUT-1), che facilita il passaggio del glucosio nelle cellule; la pompa sodio-potassio (Na+/K+-ATPasi), che mantiene i gradienti di concentrazione di sodio e potassio attraverso la membrana cellulare; e la proteina canalicolare della calcemina, che regola il trasporto del calcio nelle cellule.

Le proteine di trasporto svolgono un ruolo vitale in molti processi fisiologici, tra cui il metabolismo energetico, la segnalazione cellulare, l'equilibrio idrico ed elettrolitico e la regolazione del pH. Le disfunzioni nelle proteine di trasporto possono portare a varie condizioni patologiche, come diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari e disturbi neurologici.

I protooncogeni sono geni che, quando mutati o alterati, possono contribuire allo sviluppo del cancro. Uno di questi protooncogeni è il gene c-mos, che codifica per una proteina chiamata chinasi c-Mos.

La proteina c-Mos è una serina/treonina chinasi che svolge un ruolo importante nella regolazione del ciclo cellulare e della divisione cellulare. In particolare, la proteina c-Mos è attiva durante la fase G2 della mitosi, dove aiuta a garantire che tutte le componenti della cellula siano pronte per la divisione cellulare prima dell'ingresso nella fase M.

La mutazione o l'alterazione del gene c-mos può portare alla formazione di una proteina c-Mos iperattiva, che può causare un disregolamento del ciclo cellulare e della divisione cellulare. Ciò può portare all'accumulo di danni al DNA e ad una maggiore probabilità di sviluppare il cancro.

E' importante notare che la proteina c-Mos non è l'unico fattore coinvolto nello sviluppo del cancro, ma è uno dei tanti geni e proteine che possono contribuire al processo di cancerogenesi quando sono mutati o alterati.

La β-catenina è una proteina intracellulare che svolge un ruolo importante nella trasduzione del segnale e nel mantenimento dell'integrità delle giunzioni intercellulari. Nella sua funzione di regolazione della trasduzione del segnale, la β-catenina è associata al complesso Wnt (wingless-type MMTV integration site family) e svolge un ruolo chiave nel pathway di segnalazione Wnt / β-catenina. Quando il pathway Wnt non è attivo, la β-catenina viene degradata da un complesso di proteine che include glicogeno sincrasi-3 (GSK-3), adenomatous polyposis coli (APC) e caseina chinasi 1α (CK1α). Quando il pathway Wnt è attivato, la β-catenina sfugge alla degradazione e migra nel nucleo dove si lega ai fattori di trascrizione TCF/LEF per promuovere l'espressione genica.

Nel contesto delle giunzioni intercellulari, la β-catenina è associata a E-cadherine, una proteina transmembrana che media le adesioni tra cellule adiacenti. Questa associazione è fondamentale per il mantenimento dell'integrità della barriera epiteliale e la regolazione del movimento cellulare durante lo sviluppo embrionale e in condizioni fisiologiche.

Mutazioni genetiche che alterano la funzione della β-catenina sono state associate a diverse patologie, tra cui il cancro al colon-retto e altri tumori solidi, nonché malattie rare come la sindrome di Ehlers-Danlos.

L'immunoblotting, noto anche come Western blotting, è una tecnica di laboratorio utilizzata per rilevare e quantificare specifiche proteine in un campione biologico. Questa tecnica combina l'elettroforesi delle proteine su gel (SDS-PAGE) con la rilevazione immunochimica.

Il processo include:

1. Estrarre le proteine dal campione e separarle in base al loro peso molecolare utilizzando l'elettroforesi su gel di poliacrilammide sodio dodecil solfato (SDS-PAGE).
2. Il gel viene quindi trasferito a una membrana di nitrocellulosa o di policarbonato di piccole dimensioni, dove le proteine si legano covalentemente alla membrana.
3. La membrana viene poi incubata con anticorpi primari specifici per la proteina target, che si legheranno a epitopi (siti di legame) unici sulla proteina.
4. Dopo il lavaggio per rimuovere gli anticorpi non legati, vengono aggiunti anticorpi secondari marcati con enzimi o fluorescenza che si legano agli anticorpi primari.
5. Infine, dopo ulteriori lavaggi, viene rilevata la presenza della proteina target mediante l'uso di substrati cromogenici o fluorescenti.

L'immunoblotting è una tecnica sensibile e specifica che può rilevare quantità molto piccole di proteine e distinguere tra proteine di peso molecolare simile ma con differenze nella sequenza aminoacidica. Viene utilizzato in ricerca e diagnosi per identificare proteine patologiche, come le proteine virali o tumorali, e monitorare l'espressione delle proteine in vari processi biologici.

In medicina e ricerca biomedica, i modelli biologici si riferiscono a sistemi o organismi viventi che vengono utilizzati per rappresentare e studiare diversi aspetti di una malattia o di un processo fisiologico. Questi modelli possono essere costituiti da cellule in coltura, tessuti, organoidi, animali da laboratorio (come topi, ratti o moscerini della frutta) e, in alcuni casi, persino piante.

I modelli biologici sono utilizzati per:

1. Comprendere meglio i meccanismi alla base delle malattie e dei processi fisiologici.
2. Testare l'efficacia e la sicurezza di potenziali terapie, farmaci o trattamenti.
3. Studiare l'interazione tra diversi sistemi corporei e organi.
4. Esplorare le risposte dei sistemi viventi a vari stimoli ambientali o fisiologici.
5. Predire l'esito di una malattia o la risposta al trattamento in pazienti umani.

I modelli biologici offrono un contesto più vicino alla realtà rispetto ad altri metodi di studio, come le simulazioni computazionali, poiché tengono conto della complessità e dell'interconnessione dei sistemi viventi. Tuttavia, è importante notare che i modelli biologici presentano anche alcune limitazioni, come la differenza di specie e le differenze individuali, che possono influenzare la rilevanza dei risultati ottenuti per l'uomo. Pertanto, i risultati degli studi sui modelli biologici devono essere interpretati con cautela e confermati in studi clinici appropriati sull'uomo.

In campo medico e biologico, l'interfase è il periodo della divisione cellulare che si verifica tra la fine della fase M (mitosi o meiosi), durante la quale avviene la separazione dei cromosomi, e l'inizio della successiva fase di divisione del citoplasma (citocinesi).

Durante l'interfase, la cellula si prepara per una nuova divisione cellulare. Si verificano tre importanti processi: la replicazione del DNA, la sintesi delle proteine e la duplicazione dei centrioli. Questi eventi sono necessari per garantire che i cromosomi vengano correttamente distribuiti durante la divisione cellulare successiva.

L'interfase è suddivisa in tre fasi principali:

1. Fase G1 (Gap 1): Durante questa fase, la cellula si prepara per la replicazione del DNA e sintetizza le proteine necessarie per questo processo. La cellula cresce in dimensioni e aumenta il suo metabolismo.
2. Fase S (Sintesi): In questa fase, ha luogo la replicazione del DNA, durante la quale ogni cromosoma viene duplicato, producendo due identiche copie dette "sorelle".
3. Fase G2 (Gap 2): Durante questa fase, la cellula si prepara per l'inizio della mitosi o meiosi. Vengono sintetizzate ulteriori proteine e organuli necessari per la divisione cellulare, e la cellula continua a crescere in dimensioni.

L'interfase è un periodo cruciale durante il ciclo cellulare, poiché le cellule si preparano alla divisione e garantiscono che i loro componenti siano correttamente duplicati prima di dividersi.

La treonina è un aminoacido essenziale, il che significa che deve essere assunto attraverso la dieta perché il corpo umano non può sintetizzarlo autonomamente. È una componente importante delle proteine e svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio proteico nell'organismo.

La treonina è fondamentale per la crescita, lo sviluppo e il metabolismo corporeo. Viene utilizzata nella produzione di collagene ed elastina, due proteine che forniscono struttura e integrità ai tessuti connettivi del corpo, come pelle, tendini, legamenti e vasi sanguigni.

Inoltre, la treonina è importante per il funzionamento del sistema immunitario, in quanto supporta la produzione di anticorpi e altre proteine che aiutano a combattere le infezioni. È anche necessaria per la digestione e l'assorbimento dei nutrienti, poiché è coinvolta nella produzione di enzimi digestivi nello stomaco.

Fonti alimentari di treonina includono carne, pesce, uova, latte, formaggio, soia, fagioli e altri legumi. Una carenza di treonina può portare a sintomi come debolezza muscolare, ritardo della crescita, perdita di capelli, problemi alla pelle e un sistema immunitario indebolito.

Le "Cell Cycle Checkpoints" sono punti di controllo regolati da meccanismi di segnalazione cellulare che garantiscono l'integrità e la corretta sequenza degli eventi durante il ciclo cellulare. Essi monitorano lo stato della cellula e verificano se tutte le condizioni necessarie per procedere al passaggio successivo del ciclo cellulare sono state soddisfatte. Ci sono tre principali punti di controllo:

1. Checkpoint G1/S: Verifica se le condizioni ambientali e interne della cellula sono favorevoli per l'ingresso nel ciclo cellulare e la sintesi del DNA. Questo checkpoint impedisce alla cellula di entrare nella fase S (di replicazione del DNA) se i nutrienti sono insufficienti, il danno al DNA non è riparato o le condizioni di crescita non sono appropriate.
2. Checkpoint G2/M: Verifica se la duplicazione del DNA e la separazione dei centrosomi (strutture che organizzano il fuso mitotico) sono state completate correttamente prima dell'ingresso nella mitosi (fase M). Questo checkpoint previene l'inizio della divisione cellulare se vi sono errori di replicazione del DNA o danni al DNA non riparati.
3. Checkpoint Mitotico: Monitora la corretta separazione dei cromosomi durante l'anafase (fase successiva alla metafase) e previene il passaggio alla citocinesi (divisione cellulare) se i cromatidi fratelli non sono stati adeguatamente separati.

Questi checkpoint svolgono un ruolo cruciale nel mantenere la stabilità genomica e prevenire l'insorgenza di mutazioni dannose o maligne. In caso di danni al DNA, i checkpoint possono temporaneamente arrestare il ciclo cellulare per permettere alla cellula di riparare i danni prima di procedere con la divisione cellulare. Se i danni sono troppo gravi o irreparabili, le cellule possono subire l'apoptosi (morte cellulare programmata) per evitare la propagazione di mutazioni dannose.

In medicina e biologia, la sovraregolazione si riferisce a un fenomeno in cui un gene o un prodotto genico (come un enzima) viene overexpressed o attivato a livelli superiori al normale. Ciò può verificarsi a causa di vari fattori, come mutazioni genetiche, influenze ambientali o interazioni farmacologiche.

La sovraregolazione di un gene o di un prodotto genico può portare a una serie di conseguenze negative per la salute, a seconda del ruolo svolto dal gene o dal prodotto genico in questione. Ad esempio, se un enzima cancerogeno viene sovraregolato, ciò può aumentare il rischio di sviluppare il cancro. Allo stesso modo, la sovraregolazione di un recettore cellulare può portare a una maggiore sensibilità o resistenza ai farmaci, a seconda del contesto.

La sovraregolazione è spesso studiata nel contesto della ricerca sul cancro e delle malattie genetiche, nonché nello sviluppo di farmaci e terapie. Attraverso la comprensione dei meccanismi di sovraregolazione, i ricercatori possono sviluppare strategie per modulare l'espressione genica e il funzionamento dei prodotti genici, con l'obiettivo di prevenire o trattare le malattie.

In genetica molecolare, un primer dell'DNA è una breve sequenza di DNA monocatenario che serve come punto di inizio per la reazione di sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi. I primers sono essenziali nella reazione a catena della polimerasi (PCR), nella sequenziamento del DNA e in altre tecniche di biologia molecolare.

I primers dell'DNA sono generalmente sintetizzati in laboratorio e sono selezionati per essere complementari ad una specifica sequenza di DNA bersaglio. Quando il primer si lega alla sua sequenza target, forma una struttura a doppia elica che può essere estesa dall'enzima polimerasi durante la sintesi dell'DNA.

La lunghezza dei primers dell'DNA è generalmente compresa tra 15 e 30 nucleotidi, sebbene possa variare a seconda del protocollo sperimentale specifico. I primers devono essere sufficientemente lunghi da garantire una specificità di legame elevata alla sequenza target, ma non così lunghi da renderli suscettibili alla formazione di strutture secondarie che possono interferire con la reazione di sintesi dell'DNA.

In sintesi, i primers dell'DNA sono brevi sequenze di DNA monocatenario utilizzate come punto di inizio per la sintesi dell'DNA catalizzata dall'enzima polimerasi, e sono essenziali in diverse tecniche di biologia molecolare.

In citologia e istologia, la metafase è la fase mitotica o meiotica in cui i cromosomi, precedentemente duplicati, sono condensati al massimo grado e allineati sulla piastra equatoriale della cellula, in preparazione per la separazione delle coppie di cromatidi sorelli durante l'anafase. In questa fase, i microtubuli del fuso mitotico si accorciano e si assottigliano, tirando i cromosomi verso le estremità opposte della cellula. La metafase è un punto cruciale nel ciclo cellulare, poiché l'accurata divisione dei cromosomi in questo momento garantisce la normale segregazione del materiale genetico e previene l'aneuploidia nelle cellule figlie. La verifica dell'allineamento corretto dei cromosomi sulla piastra equatoriale è nota come controllo di metafase ed è un meccanismo importante per garantire la stabilità del genoma durante la divisione cellulare.

La glicogeno sintetasi 3, nota anche come glicogenina, è un enzima chiave nel processo di sintesi del glicogeno. Il glicogeno è una forma di carboidrato complesso immagazzinata principalmente nel fegato e nei muscoli scheletrici per fornire energia rapida quando richiesto.

L'enzima glicogeno sintetasi 3 catalizza la prima reazione nella sintesi del glicogeno, che è l'aggiunta di una molecola di glucosio a un nucleo proteico chiamato glicogenina per formare un oligosaccaride primario. Questo processo iniziale è fondamentale per la formazione e l'estensione della catena di glicogeno.

La glicogeno sintetasi 3 è regolata da vari fattori, tra cui l'insulina, il glucagone e l'adrenalina. L'insulina stimola la sintesi del glicogeno aumentando l'attività della glicogeno sintetasi 3, mentre il glucagone e l'adrenalina inibiscono questa attività enzimatica.

Mutazioni nel gene che codifica per la glicogeno sintetasi 3 possono causare malattie genetiche rare come la sindrome di GSD III, nota anche come malattia di Forbes o malattia di Cori, una forma di deficit di glicogeno sintetasi. Questa condizione è caratterizzata da un accumulo anormale di glicogeno nei muscoli e nel fegato, che può portare a debolezza muscolare, ritardo della crescita e danni al fegato.

L'RNA interference (RNAi) è un meccanismo cellulare conservato evolutionisticamente che regola l'espressione genica attraverso la degradazione o il blocco della traduzione di specifici RNA messaggeri (mRNA). Questo processo è innescato dalla presenza di piccoli RNA a doppio filamento (dsRNA) che vengono processati in small interfering RNA (siRNA) o microRNA (miRNA) da un enzima chiamato Dicer. Questi siRNA e miRNA vengono poi incorporati nel complesso RISC (RNA-induced silencing complex), dove uno strand del dsRNA guida il riconoscimento e il legame specifico con l'mRNA bersaglio complementare. Questo legame porta alla degradazione dell'mRNA o al blocco della traduzione, impedendo così la sintesi della proteina corrispondente. L'RNAi è un importante meccanismo di difesa contro i virus e altri elementi genetici mobili, ma è anche utilizzato nella regolazione fine dell'espressione genica durante lo sviluppo e in risposta a vari stimoli cellulari.

Le proteine neoplastiche si riferiscono a proteine anomale prodotte da cellule cancerose o neoplastiche. Queste proteine possono essere quantitative o qualitative diverse dalle proteine prodotte da cellule normali e sane. Possono esserci differenze nella struttura, nella funzione o nell'espressione di tali proteine.

Le proteine neoplastiche possono essere utilizzate come biomarker per la diagnosi, il monitoraggio della progressione della malattia e la risposta al trattamento del cancro. Ad esempio, l'elevata espressione di proteine come HER2/neu nel cancro al seno è associata a una prognosi peggiore, ma anche a una maggiore sensibilità a determinati farmaci chemioterapici e target terapeutici.

L'identificazione e la caratterizzazione di proteine neoplastiche possono essere effettuate utilizzando tecniche come l'immunochimica, la spettroscopia di massa e la citometria a flusso. Tuttavia, è importante notare che le differenze nelle proteine neoplastiche non sono specifiche per un particolare tipo di cancro e possono essere presenti anche in altre condizioni patologiche.

E2F4 è un tipo di fattore di trascrizione che appartiene alla famiglia E2F ed è coinvolto nella regolazione del ciclo cellulare e dell'apoptosi. Si lega al DNA in combinazione con proteine della famiglia DP per regolare l'espressione genica di geni specifici che controllano la progressione attraverso il ciclo cellulare, la differenziazione cellulare e l'apoptosi.

E2F4 è considerato un fattore di trascrizione attivatore o repressore a seconda del suo partner di legame e della specifica sequenza di DNA a cui si lega. In particolare, E2F4 svolge un ruolo importante nella repressione dell'espressione genica durante la fase G0 del ciclo cellulare, quando le cellule sono in uno stato di quiescenza o non si dividono.

La deregolazione di E2F4 è stata associata a diverse malattie, tra cui il cancro, poiché l'espressione eccessiva o ridotta di questo fattore di trascrizione può portare a una disregolazione del ciclo cellulare e all'induzione della proliferazione cellulare incontrollata.

L'ubiquitina è una piccola proteina di 76 residui amminoacidici che si trova in quasi tutte le cellule e tessuti viventi. E' nota per il suo ruolo importante nel sistema di smaltimento delle proteine, noto come sistemi ubiquitina-proteasoma. Questo sistema è responsabile della degradazione di proteine danneggiate o non funzionali attraverso un processo multi-step che prevede l'aggiunta di molecole multiple di ubiquitina a specifiche proteine bersaglio. Una volta marcate con ubiquitina, queste proteine vengono quindi riconosciute e degradate dal proteasoma, un grande complesso enzimatico presente nel citoplasma e nei nuclei cellulari.

La modificazione delle proteine con ubiquitina è un processo altamente regolato che coinvolge una serie di enzimi specializzati, tra cui la E1 (ubiquitin-activating), E2 (ubiquitin-conjugating) e E3 (ubiquitin-ligase). Queste enzimi lavorano insieme per trasferire l'ubiquitina dalle proteine carrier ad una specifica proteina bersaglio, determinando così il suo destino finale all'interno della cellula.

Oltre al suo ruolo nel sistema di smaltimento delle proteine, l'ubiquitina è anche coinvolta in altri processi cellulari importanti, come la regolazione del ciclo cellulare, la risposta allo stress ossidativo e la segnalazione intracellulare. Inoltre, alterazioni nel sistema ubiquitina-proteasoma sono state associate a diverse malattie umane, tra cui il cancro, le malattie neurodegenerative e le infezioni virali.

Il fattore B positivo di allungamento della trascrizione, noto anche come elongazione transcrizionale o TEF-B (Transcription Elongation Factor B), è una proteina coinvolta nel processo di allungamento della trascrizione del DNA durante la produzione dell'mRNA.

Nel dettaglio, il fattore B positivo di allungamento della trascrizione è un complesso proteico formato da diverse sottounità che interagiscono con l'RNA polimerasi II, l'enzima responsabile della trascrizione del DNA in RNA. Questo complesso aiuta a stabilizzare il complesso di trascrizione e a promuovere il movimento dell'RNA polimerasi II lungo il filamento di DNA durante la fase di allungamento della trascrizione, aumentandone così l'efficienza e la velocità.

Mutazioni o alterazioni nel gene che codifica per le sottounità del fattore B positivo di allungamento della trascrizione possono essere associate a diversi disturbi genetici, come la sindrome di Coffin-Lowry, una malattia genetica rara caratterizzata da ritardo mentale, dismorfismi facciali e scheletro-muscolari, e la sindrome di Baraitser-Winter, una condizione che causa anomalie craniofacciali, ritardo dello sviluppo e problemi neurologici.

Il centrosoma è una struttura cellulare fondamentale che svolge un ruolo cruciale nella divisione cellulare e nell'organizzazione del citoscheletro. Nelle cellule animali, il centrosoma è costituito da una coppia di centrioli circondati da una massa proteica pericentriolare.

Durante la mitosi, i centrosomi si separano e migrano alle estremità opposte della cellula, dove organizzano i microtubuli che formano il fuso mitotico. Il fuso mitotico è essenziale per la separazione dei cromosomi duplicati nelle due cellule figlie durante la divisione cellulare.

Il centrosoma svolge anche un ruolo importante nell'organizzazione del citoscheletro durante l'interfase, quando i microtubuli radiano dal centrosoma per fornire una struttura interna alla cellula e facilitare il trasporto di vescicole e organelli.

In sintesi, il centrosoma è un importante organulo cellulare che regola la divisione cellulare e l'organizzazione del citoscheletro nelle cellule animali.

In terminologia medica, l'anafase è una fase del ciclo cellulare durante la divisione cellulare (mitosi o meiosi) in cui le coppie di cromatidi sorelli, precedentemente duplicati e legati insieme durante la profase e la metafase, vengono separati e migrano verso poli opposti della cellula. Questo processo è guidato dal movimento dei microtubuli del fuso mitotico che si accorciano, tirando i cromatidi sorelli in direzioni opposte. L'anafase segna la separazione definitiva del materiale genetico delle cellule figlie, preparandole per la citocinesi, durante la quale le cellule vengono fisicamente divise in due.

Nella medicina, i transattivatori sono proteine che svolgono un ruolo cruciale nella segnalazione cellulare e nella trasduzione del segnale. Essi facilitano la comunicazione tra le cellule e l'ambiente esterno, permettendo alle cellule di rispondere a vari stimoli e cambiamenti nelle condizioni ambientali.

I transattivatori sono in grado di legare specificamente a determinati ligandi (molecole segnale) all'esterno della cellula, subire una modifica conformazionale e quindi interagire con altre proteine all'interno della cellula. Questa interazione porta all'attivazione di cascate di segnalazione che possono influenzare una varietà di processi cellulari, come la proliferazione, la differenziazione e l'apoptosi (morte cellulare programmata).

Un esempio ben noto di transattivatore è il recettore tirosin chinasi, che è una proteina transmembrana con un dominio extracellulare che può legare specificamente a un ligando e un dominio intracellulare dotato di attività enzimatica. Quando il ligando si lega al dominio extracellulare, provoca una modifica conformazionale che attiva l'attività enzimatica del dominio intracellulare, portando all'attivazione della cascata di segnalazione.

I transattivatori svolgono un ruolo importante nella fisiologia e nella patologia umana, e la loro disfunzione è stata implicata in una varietà di malattie, tra cui il cancro e le malattie cardiovascolari.

L'acido desossiribonucleico (DNA) è una molecola presente nel nucleo delle cellule che contiene le istruzioni genetiche utilizzate nella crescita, nello sviluppo e nella riproduzione di organismi viventi. Il DNA è fatto di due lunghi filamenti avvolti insieme in una forma a doppia elica. Ogni filamento è composto da unità chiamate nucleotidi, che sono costituite da un gruppo fosfato, uno zucchero deossiribosio e una delle quattro basi azotate: adenina (A), guanina (G), citosina (C) o timina (T). La sequenza di queste basi forma il codice genetico che determina le caratteristiche ereditarie di un individuo.

Il DNA è responsabile per la trasmissione dei tratti genetici da una generazione all'altra e fornisce le istruzioni per la sintesi delle proteine, che sono essenziali per lo sviluppo e il funzionamento di tutti gli organismi viventi. Le mutazioni nel DNA possono portare a malattie genetiche o aumentare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro.

Il citoplasma è la componente principale e centrale della cellula, esclusa il nucleo. Si tratta di un materiale semifluido che riempie la membrana cellulare ed è costituito da una soluzione acquosa di diversi organelli, molecole inorganiche e organiche, inclusi carboidrati, lipidi, proteine, sali e altri composti. Il citoplasma svolge molte funzioni vitali per la cellula, come il metabolismo, la sintesi delle proteine, il trasporto di nutrienti ed altre molecole all'interno della cellula e la partecipazione a processi cellulari come il ciclo cellulare e la divisione cellulare.

Le Skp, Cullin, F-box (SCF) protein ligases sono complessi multiproteici che svolgono un ruolo cruciale nel processo di degradazione delle proteine attraverso il sistema ubiquitina-proteasoma. Questi complessi sono costituiti da tre componenti principali: Skp1 (S-phase kinase-associated protein 1), Cullin e F-box protein.

L'F-box protein lega specificamente il substrato proteico da degradare, mentre il dominio Cullin interagisce con la ubiquitina-coniugating enzyme (E2). Skp1 funge da adattatore che collega l'F-box protein al dominio Cullin. Una volta formato il complesso SCF, il substrato viene marcato con molecole di ubiquitina, etichettandolo per la degradazione successiva da parte del proteasoma.

I diversi tipi di F-box protein conferiscono specificità al complesso SCF, permettendogli di riconoscere e legare una vasta gamma di substrati proteici. Di conseguenza, i complessi SCF sono coinvolti in molteplici processi cellulari, tra cui il ciclo cellulare, la risposta al danno dell'DNA, la segnalazione cellulare e l'apoptosi.

In sintesi, le Skp, Cullin, F-box protein ligases sono importanti enzimi che regolano la degradazione delle proteine attraverso il sistema ubiquitina-proteasoma, contribuendo a mantenere l'equilibrio proteico e la corretta funzione cellulare.

La differenziazione cellulare è un processo biologico attraverso il quale una cellula indifferenziata o poco differenziata si sviluppa in una cellula specializzata con caratteristiche e funzioni distintive. Durante questo processo, le cellule subiscono una serie di cambiamenti morfologici e biochimici che portano all'espressione di un particolare insieme di geni responsabili della produzione di proteine specifiche per quella cellula. Questi cambiamenti consentono alla cellula di svolgere funzioni specializzate all'interno di un tessuto o organo.

La differenziazione cellulare è un processo cruciale nello sviluppo embrionale e nella crescita degli organismi, poiché permette la formazione dei diversi tipi di tessuti e organi necessari per la vita. Anche nelle cellule adulte, la differenziazione cellulare è un processo continuo che avviene durante il rinnovamento dei tessuti e la riparazione delle lesioni.

La differenziazione cellulare è regolata da una complessa rete di segnali intracellulari e intercellulari che controllano l'espressione genica e la modifica delle proteine. Questi segnali possono provenire dall'ambiente esterno, come fattori di crescita e morfogenetici, o da eventi intracellulari, come il cambiamento del livello di metilazione del DNA o della modificazione delle proteine.

La differenziazione cellulare è un processo irreversibile che porta alla perdita della capacità delle cellule di dividersi e riprodursi. Tuttavia, in alcuni casi, le cellule differenziate possono essere riprogrammate per diventare pluripotenti o totipotenti, ovvero capaci di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo. Questa scoperta ha aperto nuove prospettive per la terapia delle malattie degenerative e il trapianto di organi.

Le purine sono composti organici azotati che svolgono un ruolo cruciale nel metabolismo cellulare. Essi si trovano naturalmente in alcuni alimenti e sono anche prodotti dal corpo umano come parte del normale processo di riciclo delle cellule.

In termini medici, le purine sono importanti per la produzione di DNA e RNA, nonché per la sintesi dell'energia nelle cellule attraverso la produzione di ATP (adenosina trifosfato). Tuttavia, un eccesso di purine nel corpo può portare all'accumulo di acido urico, che a sua volta può causare malattie come la gotta.

Alcuni farmaci possono anche influenzare il metabolismo delle purine, ad esempio alcuni chemioterapici utilizzati per trattare il cancro possono interferire con la sintesi delle purine e portare a effetti collaterali come la neutropenia (riduzione dei globuli bianchi).

I marker tumorali biologici sono sostanze, come proteine o geni, che possono essere trovate nel sangue, nelle urine o in altri tessuti del corpo. Sono spesso prodotti dal cancro stesso o dalle cellule normali in risposta al cancro. I marker tumorali biologici possono fornire informazioni sul tipo di cancro che una persona ha, sulla sua gravità e su come sta rispondendo al trattamento. Tuttavia, non sono presenti in tutti i tipi di cancro e talvolta possono essere trovati anche in persone senza cancro. Pertanto, l'utilizzo dei marker tumorali biologici da solo per la diagnosi del cancro non è raccomandato. Sono più comunemente utilizzati come strumento aggiuntivo per monitorare il trattamento e la progressione della malattia.

La ligasi ubiquitina-proteina è un enzima che svolge un ruolo cruciale nel processo di degradazione delle proteine attraverso il sistema di ubiquitinazione. Questo enzima catalizza l'unione covalente di ubiquitina, una piccola proteina altamente conservata, a specifiche proteine bersaglio.

L'ubiquitina viene legata alla lisina della proteina bersaglio attraverso un processo multi-step che implica tre diverse classi di enzimi: ubiquitin activating enzyme (E1), ubiquitin conjugating enzyme (E2) e ubiquitin ligase (E3). La ligasi ubiquitina-proteina appartiene alla classe E3 degli enzimi ubiquitina.

La ligasi ubiquitina-proteina riconosce specificamente le proteine bersaglio e catalizza il trasferimento dell'ubiquitina dall'E2 all'aminoacido lisina della proteina bersaglio, formando un legame isopeptidico. Questo processo può essere ripetuto più volte, portando alla formazione di catene poliubiquitiniche collegate a una singola proteina bersaglio.

La presenza di catene poliubiquitiniche sulla proteina bersaglio serve come segnale per il suo riconoscimento e degradazione da parte del proteasoma, un grande complesso enzimatico che svolge un ruolo centrale nella regolazione della proteostasi cellulare.

La ligasi ubiquitina-proteina è quindi essenziale per la regolazione della stabilità e dell'attività delle proteine, nonché per l'eliminazione di proteine danneggiate o difettose all'interno della cellula. Mutazioni o disfunzioni nella ligasi ubiquitina-proteina possono portare a una serie di patologie umane, tra cui malattie neurodegenerative e tumori.

L'immunoprecipitazione è una tecnica utilizzata in biologia molecolare e immunologia per isolare e purificare specifiche proteine o altri biomolecole da un campione complesso, come ad esempio un estratto cellulare o un fluido corporeo. Questa tecnica si basa sull'utilizzo di anticorpi specifici che riconoscono e si legano a una proteina target, formando un complesso immunocomplesso.

Il processo di immunoprecipitazione prevede inizialmente l'aggiunta di anticorpi specifici per la proteina bersaglio ad un campione contenente le proteine da analizzare. Gli anticorpi possono essere legati a particelle solide, come ad esempio perle di agarosio o magnetic beads, in modo che possano essere facilmente separate dal resto del campione. Una volta che gli anticorpi si sono legati alla proteina bersaglio, il complesso immunocomplesso può essere isolato attraverso centrifugazione o magneti, a seconda del supporto utilizzato per gli anticorpi.

Successivamente, il complesso immunocomplesso viene lavato ripetutamente con una soluzione tampone per rimuovere qualsiasi proteina non specificamente legata. Infine, la proteina bersaglio può essere eluita dal supporto degli anticorpi e analizzata mediante tecniche come l'elettroforesi su gel SDS-PAGE o la spettrometria di massa per identificarne la natura e le interazioni con altre proteine.

L'immunoprecipitazione è una tecnica molto utile per lo studio delle interazioni proteina-proteina, della modifica post-traduzionale delle proteine e dell'identificazione di proteine presenti in specifiche vie metaboliche o segnalazione cellulare. Tuttavia, questa tecnica richiede una buona conoscenza della biologia cellulare e della purificazione delle proteine per ottenere risultati affidabili e riproducibili.

Securin, noto anche come proteina PTTG (pituitary tumor transforming gene), è una proteina importante nella regolazione del ciclo cellulare e della divisione cellulare. In particolare, svolge un ruolo cruciale nel processo di separazione delle cromatidi sorelli durante l'anafase della mitosi.

Durante la profase, securin si lega alla separasi, una proteina che è responsabile del taglio dei ponti coesionali che collegano le cromatidi sorelli. Questo legame inibisce l'attività della separasi e previene la separazione prematura delle cromatidi sorelli.

Nel corso della prometafase e della metafase, securin viene degradato da una via di proteolisi dipendente dall'ubiquitina, che è inizialmente attivata dalla APC/C (anaphase-promoting complex/cyclosome). Ciò consente alla separasi di diventare attiva e di tagliare i ponti coesionali, portando alla separazione delle cromatidi sorelli.

La regolazione dell'attività di securin è quindi fondamentale per garantire la corretta divisione cellulare e prevenire l'anomala segregazione dei cromosomi, che può portare a una serie di problemi genetici e malattie.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

I topi transgenici sono un tipo speciale di topi da laboratorio che sono stati geneticamente modificati per esprimere un gene specifico o più geni, noti come trasgeni, nel loro corpo. Questa tecnologia viene utilizzata principalmente per lo studio delle funzioni dei geni, la produzione di proteine terapeutiche e la ricerca sulle malattie umane.

Nella creazione di topi transgenici, il gene trasgenico viene solitamente inserito nel DNA del topo utilizzando un vettore, come un plasmide o un virus, che serve da veicolo per il trasferimento del gene nella cellula ovarica del topo. Una volta che il gene è stato integrato nel DNA della cellula ovarica, l'ovulo fecondato viene impiantato nell'utero di una femmina surrogata e portato a termine la gestazione. I topi nati da questo processo sono chiamati topi transgenici e possono trasmettere il gene trasgenico alle generazioni successive.

I topi transgenici sono ampiamente utilizzati nella ricerca biomedica per studiare la funzione dei geni, la patogenesi delle malattie e per testare i farmaci. Possono anche essere utilizzati per produrre proteine terapeutiche umane, come l'insulina e il fattore di crescita umano, che possono essere utilizzate per trattare varie malattie umane.

Tuttavia, è importante notare che la creazione e l'utilizzo di topi transgenici comportano anche implicazioni etiche e normative che devono essere attentamente considerate e gestite.

In medicina e biologia, un "sito di legame" si riferisce a una particolare posizione o area su una molecola (come una proteina, DNA, RNA o piccolo ligando) dove un'altra molecola può attaccarsi o legarsi specificamente e stabilmente. Questo legame è spesso determinato dalla forma tridimensionale e dalle proprietà chimiche della superficie di contatto tra le due molecole. Il sito di legame può mostrare una specificità se riconosce e si lega solo a una particolare molecola o a un insieme limitato di molecole correlate.

Un esempio comune è il sito di legame di un enzima, che è la regione della sua struttura dove il suo substrato (la molecola su cui agisce) si attacca e subisce una reazione chimica catalizzata dall'enzima stesso. Un altro esempio sono i siti di legame dei recettori cellulari, che riconoscono e si legano a specifici messaggeri chimici (come ormoni, neurotrasmettitori o fattori di crescita) per iniziare una cascata di eventi intracellulari che portano alla risposta cellulare.

In genetica e biologia molecolare, il sito di legame può riferirsi a una sequenza specifica di basi azotate nel DNA o RNA a cui si legano proteine (come fattori di trascrizione, ligasi o polimerasi) per regolare l'espressione genica o svolgere altre funzioni cellulari.

In sintesi, i siti di legame sono cruciali per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base di molti processi biologici e sono spesso obiettivi farmacologici importanti nello sviluppo di terapie mirate.

Il nocodazolo è un agente chemioterapico antineoplastico utilizzato in ambito clinico ed esclusivamente per scopi di ricerca scientifica. Esso appartiene alla classe dei farmaci noti come agenti antimicrotubulari, che interferiscono con la normale funzione dei microtubuli, strutture proteiche fondamentali per il mantenimento della stabilità del citoscheletro e per il processo di divisione cellulare.

Nello specifico, il nocodazolo agisce legandosi alla tubulina, una delle due principali proteine costituenti i microtubuli, impedendone la polimerizzazione e promuovendo così la depolimerizzazione dei microtubuli esistenti. Ciò comporta l'interruzione del fuso mitotico durante la divisione cellulare, con conseguente arresto della crescita e proliferazione cellulare.

L'utilizzo principale del nocodazolo in ambito di ricerca biomedica è quello di indurre l'arresto della mitosi nelle cellule in coltura, permettendo agli studiosi di analizzare i meccanismi molecolari e cellulari associati a questo processo. Tuttavia, a causa dei suoi effetti citotossici, il nocodazolo non è impiegato come farmaco clinico per il trattamento delle neoplasie umane.

Le proteine ricombinanti sono proteine prodotte artificialmente mediante tecniche di ingegneria genetica. Queste proteine vengono create combinando il DNA di due organismi diversi in un unico organismo o cellula ospite, che poi produce la proteina desiderata.

Il processo di produzione di proteine ricombinanti inizia con l'identificazione di un gene che codifica per una specifica proteina desiderata. Il gene viene quindi isolato e inserito nel DNA di un organismo ospite, come batteri o cellule di lievito, utilizzando tecniche di biologia molecolare. L'organismo ospite viene quindi fatto crescere in laboratorio, dove produce la proteina desiderata durante il suo normale processo di sintesi proteica.

Le proteine ricombinanti hanno una vasta gamma di applicazioni nella ricerca scientifica, nella medicina e nell'industria. Ad esempio, possono essere utilizzate per produrre farmaci come l'insulina e il fattore di crescita umano, per creare vaccini contro malattie infettive come l'epatite B e l'influenza, e per studiare la funzione delle proteine in cellule e organismi viventi.

Tuttavia, la produzione di proteine ricombinanti presenta anche alcune sfide e rischi, come la possibilità di contaminazione con patogeni o sostanze indesiderate, nonché questioni etiche relative all'uso di organismi geneticamente modificati. Pertanto, è importante che la produzione e l'utilizzo di proteine ricombinanti siano regolamentati e controllati in modo appropriato per garantire la sicurezza e l'efficacia dei prodotti finali.

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