Curaro
Tubocurarina
Tossiferina
Tessuti
Bungarotossine
Miotonia Congenita
Succinilcolina
Recettori Colinergici
Placca Terminale Del Motoneurone
Neostigmina
Acetilcolina
Anura
Encyclopedias as Topic
Ecuador
Colombia
Succo Gastrico
Il curaro è una miscela di alcaloidi estratti dalle piante del genere Strychnos, originarie dell'America del Sud. Viene utilizzato in ambito medico come rilassante muscolare non depolarizzante durante gli interventi chirurgici. Il curaro agisce legandosi ai recettori nicotinici dell'acetilcolina a livello della placca motoria, impedendo la contrazione del muscolo scheletrico in risposta allo stimolo nervoso. Questo produce una paralisi flaccida reversibile dei muscoli striati, inclusi quelli respiratori. Pertanto, è sempre necessaria l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica durante l'utilizzo di curaro per prevenire l'insufficienza respiratoria. L'effetto del curaro può essere antagonizzato dall'uso di farmaci come la neostigmina o l'edrofonio, che competono con il curaro per i recettori nicotinici dell'acetilcolina.
La tubocurarina è un alcaloide steroideo derivato dal succo della pianta di Chicuria (Chondrodendron tomentosum), originaria del Sud America. È nota per le sue proprietà bloccanti dei recettori dell'acetilcolina, che agiscono come un farmaco paralizzante muscolare non depolarizzante.
Viene utilizzata in anestesia e terapia intensiva per provocare la paralisi muscolare scheletrica controllata e reversibile durante l'intubazione endotracheale o la ventilazione meccanica invasiva. Tuttavia, non ha effetti analgesici o sedativi e deve essere utilizzata in combinazione con altri farmaci anestetici per garantire il comfort del paziente durante l'intervento chirurgico.
L'uso della tubocurarina richiede una stretta vigilanza da parte dell'anestesista, poiché può causare effetti avversi significativi se utilizzata in dosi eccessive o in pazienti con particolari condizioni di salute. Questi effetti possono includere aritmie cardiache, ipotensione, iperkaliemia e depressione respiratoria grave.
Mi dispiace, ma "tossiferina" non è un termine medico comunemente utilizzato o riconosciuto. Potrebbe essere possibile che tu abbia inteso chiedere del termine "tossferina", che è una sostanza presente in alcuni vegetali e può avere effetti tossici sull'organismo. Tuttavia, anche in questo caso, la parola non è di uso comune nel campo medico e potrebbe essere più appropriato cercare informazioni su questa sostanza in fonti botaniche o farmacologiche piuttosto che mediche.
In anatomia e scienza della vita, un tessuto (dal latino tissues) è un insieme di cellule simili e materiali intercellulari organizzati in modo da svolgere una specifica funzione o una gamma di funzioni. I tessuti costituiscono i componenti fondamentali degli esseri viventi, essendo l'unità strutturale e funzionale di base di tutti gli organismi complessi.
Esistono quattro tipi principali di tessuti nei vertebrati:
1. Epiteliale: formato da cellule strettamente connesse che ricoprono la superficie esterna del corpo e le cavità interne, come la pelle, le mucose e gli epiteli ghiandolari. Questo tessuto è specializzato nel proteggere il corpo, assorbire nutrienti, secernere sostanze e rilevare stimoli sensoriali.
2. Connettivo: formato da cellule diffuse in una matrice extracellulare composta da fibre collagene ed elastiche e sostanza fondamentale. I tessuti connettivi forniscono supporto strutturale, mantenendo insieme gli altri tessuti e organi, oltre a immagazzinare energia, trasportare nutrienti e difendere il corpo da infezioni e lesioni.
3. Muscolare: formato da cellule specializzate con la capacità di contrarsi e rilassarsi per generare movimento o mantenere la postura. Esistono tre tipi di tessuto muscolare: scheletrico (volontario), liscio (involontario) e cardiaco (anche involontario).
4. Nervoso: formato da cellule altamente specializzate chiamate neuroni che trasmettono segnali elettrici e chimici per comunicare informazioni all'interno del corpo. Questo tessuto è responsabile della ricezione, dell'elaborazione e della trasmissione di stimoli sensoriali, nonché del controllo delle funzioni corporee involontarie.
Ognuno di questi tipi di tessuti svolge un ruolo vitale nel mantenimento della salute e del benessere dell'organismo. Le loro interazioni consentono la coordinazione e l'integrazione delle funzioni corporee, garantendo il normale funzionamento di tutti gli organi e sistemi.
La giunzione neuromuscolare, nota anche come placca motrice o fessura sinaptica, è un punto specifico dove si verifica la trasmissione dell'impulso nervoso dal sistema nervoso periferico alle fibre muscolari striate scheletriche. Questa struttura specializzata consiste nella terminazione dei nervi motori (assoni terminali) e nelle cellule postsinaptiche a target, che sono le membrane delle fibre muscolari scheletriche.
L'impulso elettrico arriva all'estremità dell'assone terminale, dove avvengono i processi di esocitosi dei vesicoli contenenti neurotrasmettitore, principalmente acetilcolina (ACh). Gli ioni calcio che entrano nell'assone durante il potenziale d'azione scatenano l'esocitosi dei vesicoli. L'acetilcolina viene quindi rilasciata nella fessura sinaptica e diffonde attraverso di essa, andando a legarsi con i recettori nicotinici dell'acetilcolina sulla membrana postsinaptica del muscolo scheletrico.
Il legame dell'ACh con il suo recettore provoca l'apertura dei canali ionici dipendenti dal ligando, permettendo agli ioni sodio di fluire all'interno della fibra muscolare e provocando depolarizzazione. Questa depolarizzazione iniziale è nota come potenziale di placca ed è sufficiente a scatenare l'apertura dei canali del calcio voltaggio-dipendenti sulla membrana del tubulo T della fibra muscolare. L'ingresso di ioni calcio nel citoplasma innesca la contrazione muscolare attraverso il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico e l'interazione con le proteine del filamento sottile, come l'actina e la miosina.
Dopo aver svolto la sua funzione, l'acetilcolinesterasi presente nella fessura sinaptica idrolizza rapidamente l'ACh in acetato e colina, che vengono riassorbiti dalle cellule nervose per il successivo utilizzo. Questo processo impedisce un accumulo di ACh nella fessura sinaptica e garantisce la precisione e l'efficienza della trasmissione del segnale neuromuscolare.
Le bungarotossine sono una classe di potenti neurotossine presenti nel veleno di alcuni serpenti della famiglia Elapidae, tra cui il genere Bungarus (noti come cobra dalla testa di scatola asiatica). Queste tossine agiscono principalmente sul sistema nervoso periferico e centrale, legandosi ai recettori nicotinici dell'acetilcolina e impedendo la normale trasmissione neuromuscolare.
Esistono diversi tipi di bungarotossine, tra cui le più note sono:
1. Bungarotossina (BTX): lega irreversibilmente i recettori nicotinici dell'acetilcolina postsinaptici dei muscoli scheletrici, causando paralisi flaccida e respiratoria.
2. α-Bungarotossina: lega selettivamente i recettori nicotinici dell'acetilcolina presenti nel sistema nervoso centrale, provocando convulsioni, disorientamento e coma.
3. κ-Bungarotossina: lega preferenzialmente i recettori nicotinici dell'acetilcolina presinaptici, causando un aumento della secrezione di neurotrasmettitori e alterazioni nella conduzione nervosa.
L'esposizione alle bungarotossine può verificarsi attraverso il morso di serpenti che le contengono o tramite l'ingestione accidentale del veleno. I sintomi dell'avvelenamento da bungarotossine possono variare, ma spesso includono:
* Parestesie (sensazioni anomale della pelle)
* Debolezza muscolare
* Paralisi flaccida
* Difficoltà respiratoria
* Nausea e vomito
* Diarrea
* Bradicardia (battito cardiaco lento)
* Ipotensione (pressione sanguigna bassa)
* Convulsioni
* Coma
Il trattamento dell'avvelenamento da bungarotossine richiede un intervento medico immediato e può includere:
* Lavaggio gastrico per rimuovere il veleno non ancora assorbito
* Somministrazione di antidoti specifici, come la fabbricazione del siero equino antiveleno (ESA) o l'immunoglobulina policlonale equina (HPI), che possono neutralizzare gli effetti delle tossine
* Supporto respiratorio e cardiovascolare, se necessario
* Monitoraggio dei segni vitali e della funzione neurologica
La prognosi per l'avvelenamento da bungarotossine dipende dalla gravità dell'esposizione, dall'età e dalla salute generale del paziente, nonché dal tempestivo accesso al trattamento medico. In alcuni casi, il recupero può essere completo; tuttavia, in altri, possono persistere danni neurologici permanenti o disabilità.
I muscoli sono organi composti da tessuto contrattile specializzato che hanno la capacità di accorciarsi e accorciare, permettendo movimenti e mantenendo la postura del corpo. Sono costituiti da cellule chiamate fibre muscolari, organizzate in fasci all'interno di un tessuto connettivo noto come epimisio. Ogni fascio è avvolto nel perimisio e le singole fibre muscolari sono incapsulate dal endomisio.
Le fibre muscolari contengono proteine filamentose, actina e miosina, che si sovrappongono e scorrono l'una sull'altra quando il muscolo si contrae. Questo processo è noto come contrazione muscolare ed è innescato da un impulso nervoso che viaggia dal sistema nervoso centrale al muscolo attraverso una giunzione neuromuscolare.
I muscoli possono essere classificati in tre tipi principali: scheletrici, lisci e cardiaci. I muscoli scheletrici sono attaccati alle ossa e causano il movimento del corpo attraverso la contrazione volontaria. I muscoli lisci si trovano nei visceri interni e si contraggono involontariamente per compiere funzioni come la digestione e la circolazione sanguigna. Il muscolo cardiaco è un tessuto muscolare specializzato che forma la parete del cuore e si contrae automaticamente per pompare il sangue attraverso il corpo.
La miotonia congenita è un disturbo muscolare ereditario caratterizzato da un'anomala contrazione e difficoltà nel rilassamento dei muscoli dopo contrazioni volontarie o stimoli elettrici. Esistono due forme principali di miotonia congenita: la forma di Thomsen, che è ereditata in modo autosomico dominante, e la forma di Becker, che è ereditata in modo autosomico recessivo.
Entrambe le forme di miotonia congenita sono causate da mutazioni nel gene CLCN1, che codifica per un canale del cloro presente nelle membrane muscolari. Queste mutazioni provocano una ridotta conduttanza dei canali del cloro, portando a un'anomala eccitabilità muscolare e alla manifestazione della miotonia.
I sintomi della miotonia congenita possono variare notevolmente da persona a persona, anche all'interno delle stesse famiglie. I segni più comuni includono:
* Difficoltà nel rilassamento dei muscoli dopo l'uso prolungato o dopo aver stretto forte una mano o un altro gruppo muscolare (miotonia)
* Rigidità muscolare transitoria al momento dell'inizio di un movimento (warm-up myotonia)
* Spasmi muscolari e crampi
* Iperplasia delle ghiandole salivari e sudoripare, che può portare a iperidrosi (eccessiva produzione di sudore) e salivazione eccessiva
* Debolezza muscolare lieve o moderata, più evidente dopo periodi di riposo prolungato o in condizioni fredde
* Aumento della massa muscolare (ipertrofia)
La miotonia congenita non è una malattia progressiva e i sintomi tendono a stabilizzarsi nell'età adulta. Il trattamento può includere l'uso di farmaci che aiutano a ridurre la rigidità muscolare, come il carbamazepina o il fenitoina. In alcuni casi, possono essere utilizzati anche farmaci che aumentano la produzione di acetilcolina, come la neostigmina o la piridostigmina. La fisioterapia e l'esercizio fisico regolare possono anche aiutare a gestire i sintomi della malattia.
La succinilcolina è un farmaco neuromuscolare depolarizzante utilizzato comunemente nella pratica anestesiologica per indurre la relaxazione scheletrica durante l'intubazione endotracheale e altri procedimenti chirurgici che richiedono la paralisi muscolare.
La sua struttura chimica è simile all'acetilcolina, il neurotrasmettitore naturale del sistema nervoso parasimpatico e simpatico pregangliare. Agisce quindi come un agonista dei recettori nicotinici dell'acetilcolina a livello della placca motoria, determinando la depolarizzazione del muscolo scheletrico e la conseguente paralisi.
L'effetto della succinilcolina dura solitamente solo pochi minuti (circa 5-10 minuti), a causa dell'attivazione di un meccanismo di feedback negativo che porta alla sua idrolisi rapida da parte della colinesterasi plasmatica.
Gli effetti avversi della succinilcolina possono includere iperkaliemia, miopatia distale e rabdomiolisi, in particolare in pazienti con traumi muscolari, ustioni o patologie neuromuscolari preesistenti. Pertanto, il suo utilizzo deve essere attentamente valutato e monitorato in queste popolazioni di pazienti.
I recettori colinergici sono recettori situati nelle membrane cellulari che interagiscono con l'acetilcolina, un neurotrasmettitore importante nel sistema nervoso parasimpatico e simpatico. Esistono due tipi principali di recettori colinergici: nicotinici e muscarinici.
I recettori nicotinici sono attivati dall'acetilcolina e dalla nicotina, e si trovano principalmente a livello della giunzione neuromuscolare nelle sinapsi tra i motoneuroni e le fibre muscolari scheletriche. Questi recettori sono canali ionici ligandi-dipendenti che consentono il flusso di ioni sodio, potassio e calcio quando si legano all'acetilcolina.
I recettori muscarinici, invece, sono attivati solo dall'acetilcolina e non dalla nicotina. Si trovano principalmente a livello delle giunzioni neuronali nel sistema nervoso centrale e periferico, dove modulano la trasmissione sinaptica. Esistono cinque sottotipi di recettori muscarinici (M1-M5), che sono accoppiati a diverse proteine G e hanno effetti diversi sulle cellule bersaglio. Ad esempio, i recettori M1, M3 e M5 aumentano la concentrazione intracellulare di calcio, mentre i recettori M2 e M4 diminuiscono la concentrazione intracellulare di cAMP.
I farmaci che interagiscono con i recettori colinergici possono avere effetti sia terapeutici che avversi. Ad esempio, gli agonisti dei recettori nicotinici sono utilizzati nel trattamento della miastenia gravis, una malattia neuromuscolare caratterizzata da debolezza muscolare. D'altra parte, i farmaci anticolinergici, che bloccano l'azione dell'acetilcolina sui recettori colinergici, possono causare effetti avversi come secchezza della bocca, visione offuscata e confusione mentale.
La placca terminale del motoneurone, nota anche come placca neuromuscolare o terminazione nervosa, è la struttura anatomica specializzata alla fine dei assoni terminali dei motoneuroni alfa (unità motorie inferiori) che forma sinapsi con le fibre muscolari scheletriche. Questa sinapsi elettromeccanica consente la trasmissione dell'impulso nervoso dal sistema nervoso centrale al muscolo scheletrico, provocando la contrazione muscolare. La placca terminale contiene vescicole sinaptiche che racchiudono neurotrasmettitori, principalmente acetilcolina, che vengono rilasciati nella fessura sinaptica quando un potenziale d'azione raggiunge la terminazione nervosa. L'acetilcolina diffonde quindi attraverso la fessura e si lega ai recettori postsinaptici delle fibre muscolari, innescando una cascata di eventi che portano alla contrazione muscolare.
La neostigmina è un farmaco parasimpaticomimetico reversibile della classe degli inibitori dell'acetilcolinesterasi. Viene utilizzato per trattare la miastenia grave, una malattia neuromuscolare caratterizzata da debolezza muscolare. Agisce aumentando la quantità di acetilcolina disponibile nei punti sinaptici della giunzione neuromuscolare, migliorando così la trasmissione nervosa e rafforzando la contrazione muscolare.
La neostigmina è disponibile come cloridrato di neostigmina, che si presenta sotto forma di soluzione iniettabile o di compresse per uso orale. Gli effetti collaterali possono includere nausea, vomito, diarrea, aumento della salivazione, sudorazione e lacrimazione. A dosi elevate, può causare crampi muscolari, spasmi, convulsioni e depressione respiratoria.
L'uso della neostigmina richiede cautela in pazienti con malattie cardiovascolari, disturbi gastrointestinali o urinari, glaucoma ad angolo chiuso, asma bronchiale e patologie polmonari ostruttive. Inoltre, è importante monitorare attentamente la funzione respiratoria durante il trattamento con neostigmina, poiché può causare depressione respiratoria.
L'acetilcolina è un neurotrasmettitteore, una sostanza chimica che consente la comunicazione tra le cellule nervose (neuroni). È presente in entrambi il sistema nervoso centrale e periferico e svolge un ruolo cruciale nella regolazione di varie funzioni corporee.
Nel sistema nervoso periferico, l'acetilcolina è il neurotrasmettitteore del sistema nervoso parasimpatico, che è responsabile della regolazione delle funzioni corporee come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la digestione. È anche presente nei motoneuroni superiori nel midollo spinale, dove trasmette i segnali dal sistema nervoso centrale ai muscoli scheletrici per innescare la contrazione muscolare.
Nel cervello, l'acetilcolina è implicata nella modulazione dell'attenzione, della memoria e dell'apprendimento. Le disfunzioni del sistema colinergico, che riguardano la produzione, il rilascio o la degradazione dell'acetilcolina, sono state associate a diverse condizioni neurologiche, tra cui la malattia di Alzheimer e la miastenia grave.
In terminologia medica, "Anura" si riferisce all'ordine di animali che comprende le rane e i rospi. Questi anfibi sono caratterizzati dalla mancanza di una coda distinta nella forma adulta. Il termine "Anura" deriva dal greco "an-", che significa "senza," e "oura," che significa "coda."
Le rane e i rospi sono animali vertebrati, con un sistema respiratorio, circolatorio e nervoso ben sviluppato. Hanno una pelle permeabile alla respirazione e la maggior parte di loro ha polmoni ben sviluppati. Sono anche dotati di ghiandole cutanee che secernono varie sostanze, tra cui tossine, utilizzate per la difesa contro i predatori.
Gli anuri sono noti per la loro capacità di rigenerazione tissutale, in particolare nelle zampe e nella coda. Questa caratteristica ha reso le rane un modello importante nello studio della biologia dello sviluppo e della riparazione dei tessuti.
In sintesi, "Anura" è un termine medico che si riferisce all'ordine di anfibi che comprende le rane e i rospi, caratterizzati dalla mancanza di una coda distinta nella forma adulta.
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I preparati a base di sostanze vegetali, noti anche come prodotti botanici o fitoterapici, sono medicinali derivati da piante o parti di esse che contengono principi attivi utilizzati per scopi terapeutici. Questi possono essere preparati in varie forme, tra cui estratti secchi, tinture, capsule, compresse, infusi e decotti.
Gli ingredienti vegetali attivi possono includere fiori, foglie, radici, corteccia o parti intere di piante. Spesso vengono utilizzati nella medicina tradizionale e alternativa per trattare una varietà di condizioni di salute, dal sollievo dei sintomi lievi all'aiuto nel trattamento di malattie croniche. Tuttavia, è importante notare che l'efficacia e la sicurezza di molti preparati a base di sostanze vegetali non sono state completamente studiate o dimostrate da prove scientifiche controllate. Pertanto, è essenziale consultare un operatore sanitario qualificato prima di utilizzarli per assicurarsi che siano appropriati e sicuri per l'uso individuale.
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Il succo gastrico è una secrezione acida prodotta dalle ghiandole presenti nella mucosa dello stomaco. Ha un pH compreso tra 1 e 3 e contiene enzimi come la pepsina, che aiuta a digerire le proteine, e acido cloridrico, che crea un ambiente acido favorevole all'azione della pepsina e uccide anche microrganismi patogeni ingeriti con il cibo. Il succo gastrico viene prodotto in risposta a stimoli come la vista, l'odore o il sapore del cibo, nonché alla presenza di sostanze chimiche nel cibo stesso. La sua produzione è regolata da ormoni come la gastrina e dal sistema nervoso autonomo.
La fitoterapia è un ramo della medicina che si occupa dell'uso di estratti di piante, parti di piante o piante intere per il trattamento e la prevenzione delle malattie. Essa combina la conoscenza delle proprietà farmacologiche delle piante con le pratiche tradizionali e le tecnologie moderne per creare rimedi efficaci e sicuri.
Gli estratti vegetali possono essere utilizzati in varie forme, come tè, infusi, decotti, capsule, tinture, unguenti o pomate. I principi attivi presenti nelle piante possono avere effetti diversi sul corpo umano, come anti-infiammatori, analgesici, antimicrobici, antivirali, immunostimolanti, espettoranti, sedativi o tonificanti.
La fitoterapia è spesso utilizzata come terapia complementare o alternativa alle cure mediche tradizionali, ma può anche essere integrata con esse. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso di rimedi a base di erbe dovrebbe sempre essere fatto sotto la guida e la supervisione di un operatore sanitario qualificato, poiché le piante possono anche avere effetti collaterali indesiderati o interagire con altri farmaci che si stanno assumendo.
Curaro
Curaro (personaggio)
Psicofarmacologia
Codice ATC M03
Popoli indigeni del Venezuela
Acetilcolina
Bloccante neuromuscolare
Myrna Harrod
Hungry Joker
In cima al mondo
Torasemide
Tubocurarina
Clostridium tetani
Dashiell Hammett
Delitto dell'Archetto
Nukak
Otto von Rosen
Charles Waterton
Batracotossina
Giles Healy
Monitoraggio della trasmissione neuromuscolare
Richard Evans Schultes
Giuseppe Amantea
Maschera laringea
Primitivo
Albert Calmette
Teodoro Romža
Strychnos
Episodi di L'incredibile Hulk (terza stagione)
Alcaloidi
Curaro - Wikipedia
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WORdER | Parole di 6 lettere che finiscono con O | Cercare parole
Statistiche fantino Orlandi Camilla - SNAI Ippica
Droghe1
- droghe: curaro, ipecacuana, oppio. (unicz.it)
Sostanze1
- Una terapia più elettiva consiste nella somministrazione di sostanze curaro-simili. (glarastone.com)
Frecce2
- Se si incontreranno, quasi impossibile, o se si lanceranno, come già accaduto da entrambe le parti, frecce avvelenate al curaro. (ilmattino.it)
- In effetti, con un adeguato corredo di frecce e una boccettina di curaro, anche il flauto potrebbe diventare un'arma. (blogspot.com)
Usare2
- Nel XVI secolo gli esploratori occidentali osservarono gli indigeni delle zone del Perù, Brasile, Ecuador e Colombia usare un veleno da freccia chiamato curari o urari (che in lingua locale significa appunto veleno), in grado di uccidere animali e uomini in pochi minuti, anche solo dopo una ferita superficiale. (wikipedia.org)
- Proporrei di usare il curaro o l'arsenico per risolvere in modo ancora più definitivo il problema dei tossicodipendenti. (agoravox.it)
Veleno2
- Curaro è il nome comune di numerosi estratti alcaloidi di cui il principale è la tubocurarina preparati a partire da diverse piante della foresta amazzonica, utilizzati originariamente dagli indigeni sudamericani come veleno da freccia per la caccia e in seguito utilizzati come modelli per lo sviluppo di farmaci bloccanti neuromuscolari utilizzati principalmente in campo anestesiologico. (wikipedia.org)
- Nel 1820 Charles Waterton comprese il meccanismo d'azione del curaro: sperimentò infatti il veleno su una mula che finì in morte apparente per poi venire rianimata grazie alla ventilazione artificiale. (wikipedia.org)
Giunta1
- La risposta del permalosissimo Carletto era giunta con un tweet al curaro. (secoloditalia.it)
Ucciso2
- La governatrice Mary Fallin aveva appena respinto la sospensione, confermando che le tre flebo di curaro, pentothal e barbiturici avrebbero ucciso l'uomo. (famigliacristiana.it)
- C'è la storia di Carlo Nigrisoli , il medico bolognese condannato nel 1965 a 24 anni di carcere per avere ucciso la moglie Ombretta , con una iniezione di curaro. (barbarabaraldi.it)