Uno specifico gruppo di proteine tossici dal veleno di crotalo durissus terrificus (sudamericano serpente a sonagli). Puo 'essere separato in una fosfolipasi A e crotapotin frammento; quest' ultimo è costituito da tre diversi aminoacidi catene, potenzia l ’ enzima ed è precisamente neurotossici.
Una specie di serpenti della famiglia VIPERIDAE, una delle vipere, cosiddetto dalla fossa svuotare il osso mascellare, apertura tra l'occhio e le narici. Sono serpenti tipicamente americana. La maggior parte dei 25 riconosciuto specie sono presenti nel sud-est degli USA e Messico settentrionale, diverse specie si trovano nel nord in Canada e a est del Mississippi, incluso sud. Hanno chiamato per la jointed sonaglio (greco krotalon) sulla punta della coda. (In moto, porta, e Zug: Introduzione a livello mondiale in erpetologia, 3D M; i serpenti velenosi del Mondo, 1980, p335)
Proteine ottenuti da specie di rettili.
Sostanze Velenose Di Origine Animale dai serpenti della sottofamiglia Crotalinae o crotali, presente in prevalenza nelle Americhe e includono il serpente a sonagli, bocca secca, fer-de-lance, Bushmaster, American Copperhead. I loro veleni contengono delle proteine, cardio-, hemo-, cyto- e neurotossine, e molti enzimi, soprattutto Phospholipases A. molte delle tossine sono state mirate.
La somministrazione di sostanze in un occhio con una siringa ipodermica.
Paralisi di una o piu 'il muscolo oculare a causa di disturbi muscoli oculari, giunzione neuromuscolare, stimolando dei tessuti molli, i tendini, innervazione o ai muscoli.
Phospholipases che acil idrolizzare il gruppo attaccato alla 2-position di PHOSPHOGLYCERIDES.
Una famiglia di serpenti comprendente tre subfamilies: Azemiopinae (la montagna Viper, l'unico membro della sottofamiglia Viperinae vipere), (vero) e Crotalinae (crotali) sono diffuse in tutto il mondo. Si trova negli Stati Uniti, in Centro e Sud America, Europa, Asia e Africa. I loro veleni agiscono sul sangue (hemotoxic) rispetto al veleno di elapids che agisce sul sistema nervoso (neurotossico) (in moto, porta, e Zug, Introduzione all'erpetologia, Ed, 3D pp333-36)
O mescolanze di tossici e delle sostanze elaborati da serpente ghiandole salivari (Ophidia) allo scopo di uccidere una preda o invalidante predatori e consegnato con scanalata o vuoto le zanne. Di solito contengono enzimi, tossine, e di altri fattori.
Phospholipases che idrolizzare uno dei gruppi di acil phosphoglycerides o glycerophosphatidates.
L'eccessivo; tonic o spasmi cloniche dell'orbicularis oculi muscolo.
Sostanze Velenose Di Origine Animale dai serpenti della famiglia Elapidae, inclusi i cobra, kraits, mamba, Coral, tigre... e australiano serpenti. I veleni contengono glucosio-dipendente tossine di vario genere, epatite citolitica, Hemolytic e neurotossico fattori, ma sempre meno enzimi di vipera crotalid veleni o tossine, molti sono stati rappresentati.
Farmaci che interrompere la trasmissione di impulsi nervosi alla giunzione neuromuscolare scheletrico, possono essere di due tipi, competitivo, stabilizzando bloccanti neuromuscolari (nondepolarizing AGENTS) o noncompetitive, depolarizzando (depolarizzando neuromuscolare AGENTS). Entrambi prevenire acetilcolina di attivare i la contrazione del muscolo e sono utilizzati come depolarizzanti durante anestesia gli adiuvanti, di elettroshock, abbassa il vetro, ecc.
Muscoli di espressione facciale o mimetico muscoli che includono le numerose muscoli forniti dal nervo facciale che sono attaccati e andare la pelle del viso. (Dal Stedman, 25 Ed)

La crotoxina è una tossina altamente potente e letale, costituita da un complesso di proteine, che si trova nelle ghiandole del veleno delle vipere a crotalo (sottofamiglia Crotalinae). Questa tossina è nota per le sue proprietà neurotossiche e citotossiche, che possono causare una varietà di sintomi dannosi o letali nell'organismo bersaglio dopo un morso da serpente a sonagli.

La crotoxina è composta da due subunità principali: una subunità leggera (denominata CL) e una subunità pesante (denominata CR). Queste subunità lavorano insieme per inibire l'attività enzimatica dell'acetilcolinesterasi, un enzima cruciale per la trasmissione degli impulsi nervosi. Ciò provoca un accumulo di neurotrasmettitori, come l'acetilcolina, nei collegamenti neuromuscolari, portando a una paralisi muscolare e, in alcuni casi, alla morte dell'organismo bersaglio.

La crotoxina è stata studiata per i suoi potenziali usi terapeutici, come ad esempio nel trattamento di patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Tuttavia, l'uso clinico della crotoxina è ancora oggetto di ricerca ed è soggetto a rigorosi test di sicurezza ed efficacia prima che possa essere approvato per l'uso umano.

La parola "Crotalo" non è comunemente utilizzata nella medicina moderna. Tuttavia, in passato, il termine "Crotalus" era usato per riferirsi a un genere di serpenti velenosi noti come mocassini a sonagli o serpenti a sonagli. Questi serpenti sono originari delle Americhe e possono causare sintomi gravi o persino letali se mordono una persona.

Tuttavia, il termine "Crotalo" non è più utilizzato in modo routinario nella pratica medica moderna per descrivere sintomi, condizioni o trattamenti. Se si fa riferimento a un morso di serpente a sonagli, i medici moderni utilizzeranno termini più specifici come "morso di serpente a sonagli" o il nome specifico della specie di serpente responsabile del morso.

Le proteine dei rettili si riferiscono a specifiche sequenze aminoacidiche che sono uniche per i rettili. Queste sequenze possono essere utilizzate per identificare e studiare le proteine prodotte da geni rettiliani. Un esempio ben noto di proteina dei rettili è l'emoglobina, che svolge un ruolo fondamentale nel trasporto dell'ossigeno nei rettili, proprio come negli esseri umani e in altri animali.

Tuttavia, il termine "proteine dei rettili" può anche riferirsi più specificamente a proteine che sono state identificate come presenti solo o prevalentemente nei rettili, piuttosto che in altri gruppi di organismi. Ad esempio, alcuni studi hanno identificato proteine specifiche per i rettili che sembrano svolgere un ruolo importante nella risposta immunitaria dei rettili a infezioni e malattie.

È importante notare che la ricerca sulle proteine dei rettili è ancora in corso, e nuove scoperte vengono fatte regolarmente. Pertanto, la definizione di "proteine dei rettili" può evolversi nel tempo man mano che vengono scoperti e caratterizzati nuovi tipi di proteine uniche per questo gruppo di organismi.

La definizione medica di "Veleno dei Crotalidae" si riferisce al veleno prodotto da serpenti appartenenti alla famiglia Crotalidae, noti anche come "serpenti a sonagli". Questo tipo di veleno è una miscela complessa di enzimi, proteine e altri componenti che possono causare una varietà di sintomi dannosi per l'uomo e altri animali.

Il veleno dei Crotalidae è principalmente composto da due tipi di enzimi: fosfolipasi A2 e metalloproteinasi. La fosfolipasi A2 può causare danni ai tessuti, coagulazione del sangue anormale, dolore e infiammazione, mentre le metalloproteinasi possono degradare le proteine della matrice extracellulare, portando a necrosi dei tessuti e altri danni.

L'esposizione al veleno di Crotalidae può verificarsi attraverso la puntura di un serpente a sonagli. I sintomi dell'esposizione possono variare notevolmente, a seconda della specie di serpente, della quantità di veleno iniettata e della sede della puntura. Tuttavia, i sintomi comuni includono dolore e gonfiore intorno alla puntura, coagulopatia, nausea, vomito, debolezza, convulsioni e shock.

Il trattamento per l'esposizione al veleno di Crotalidae prevede generalmente l'uso di un siero antiveleno specifico per il serpente responsabile della puntura. Il siero antiveleno può aiutare a neutralizzare il veleno e prevenire ulteriori danni ai tessuti. Il trattamento tempestivo con siero antiveleno è fondamentale per ridurre al minimo i danni e migliorare le possibilità di recupero.

La definizione medica di "Injections, Intraocular" si riferisce all'iniezione di una sostanza terapeutica direttamente all'interno dell'occhio. Questa procedura viene solitamente eseguita in un ambiente sterile e sotto anestesia locale per ridurre al minimo l'inconforto del paziente.

Le iniezioni intraoculari possono essere utilizzate per trattare una varietà di condizioni oftalmiche, come la degenerazione maculare legata all'età (AMD), la retinopatia diabetica, l'edema maculare e l'infiammazione oculare. Le sostanze comunemente iniettate includono farmaci anti-VEGF (fattore di crescita endoteliale vascolare), corticosteroidi e antibiotici.

L'iniezione intraoculare viene solitamente eseguita utilizzando una siringa molto sottile e una ago appuntito, che viene inserito attraverso la cornea o la congiuntiva dell'occhio. La sostanza viene quindi iniettata nello spazio vitreo o nel sacco connettivo che circonda il cristallino (la camera anteriore).

Come con qualsiasi procedura medica, le iniezioni intraoculari comportano alcuni rischi e complicanze potenziali, come l'infezione oculare, l'infiammazione, il sanguinamento, la cataratta, l'aumento della pressione intraoculare e il danneggiamento del tessuto oculare. Tuttavia, quando eseguite correttamente e sotto la supervisione di un medico esperto, le iniezioni intraoculari possono essere un trattamento sicuro ed efficace per una varietà di condizioni oftalmiche.

L'oftalmoplegia è un termine medico che descrive la paralisi o la debolezza dei muscoli che controllano i movimenti degli occhi. Questa condizione può influenzare uno o entrambi gli occhi e può causare diversi sintomi, a seconda della gravità e dell'estensione della paralisi.

I sintomi più comuni dell'oftalmoplegia includono:

* Diplopia (visione doppia)
* Strabismo (sguardo deviato)
* Movimenti oculari limitati o assenti
* Visione offuscata o ridotta
* Difficoltà nella lettura e nella visione a distanza
* Mal di testa o affaticamento degli occhi

L'oftalmoplegia può essere causata da diverse condizioni mediche, come la neuropatia diabetica, la sclerosi multipla, la miastenia gravis, i tumori cerebrali, le infezioni virali o batteriche, gli ictus e alcuni farmaci. In alcuni casi, l'oftalmoplegia può essere un segno di una malattia genetica rara.

Il trattamento dell'oftalmoplegia dipende dalla causa sottostante. In alcuni casi, il riposo e la terapia fisica possono aiutare a migliorare i sintomi. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un trattamento farmacologico o chirurgico per correggere la paralisi muscolare.

Phospholipase A2 (PLA2) è un enzima appartenente alla classe delle fosfolipasi, che catalizza l'idrolisi dei legami esterei dell'acido grasso in posizione sn-2 di glicerofosfolipidi, producendo lisofosfatidilcolina e acido arachidonico libero.

Esistono diversi tipi di PLA2 presenti in natura, che si differenziano per la loro specificità di substrato, localizzazione cellulare e meccanismo d'azione. Alcuni di essi sono secretori e vengono rilasciati da cellule come neutrofili e macrofagi in risposta a stimoli infiammatori, mentre altri sono intracellulari e svolgono funzioni fisiologiche importanti all'interno delle cellule.

L'attività di PLA2 è importante per una varietà di processi biologici, tra cui la risposta infiammatoria, la segnalazione cellulare e la neurotrasmissione. Tuttavia, un'eccessiva o prolungata attività di PLA2 può contribuire allo sviluppo di diversi stati patologici, come l'infiammazione cronica, l'aterosclerosi e alcune malattie neurodegenerative.

L'acido arachidonico prodotto dall'azione di PLA2 può essere ulteriormente metabolizzato da altre enzimi, come le ciclossigenasi e le lipossigenasi, per generare eicosanoidi, molecole segnalatori che svolgono un ruolo chiave nella regolazione della risposta infiammatoria.

Viperidae è una famiglia di serpenti velenosi, comunemente noti come vipere. Questa famiglia comprende un'ampia varietà di specie, tra cui i cobra, le mocassine e le adders. I membri di Viperidae sono caratterizzati dalla presenza di una singola lunga zanna a forma di punteruolo in ciascuna mascella superiore, che utilizzano per iniettare il loro veleno nelle prede o negli aggressori. Il veleno delle vipere è generalmente composto da una combinazione di enzimi proteolitici, emotossine e neurotossine, a seconda della specie. Le vipere sono distribuite in tutto il mondo, ad eccezione dell'Australia e delle isole oceaniche. Sono principalmente terrestri, sebbene alcune specie siano arboricole o acquatiche.

I veleni dei serpenti, noti anche come envenomazione, si riferiscono alla secrezione di sostanze tossiche dalle ghiandole situate nella testa di alcuni serpenti. Queste tossine vengono iniettate nel corpo della vittima attraverso i loro denti appuntiti e cave, noti come zanne, durante il morso.

I veleni dei serpenti possono contenere una varietà di sostanze chimiche tossiche, tra cui enzimi, proteine, polipeptidi e neurotossine, che possono causare diversi effetti dannosi sul corpo umano. I sintomi dell'envenomazione possono variare notevolmente a seconda del tipo di serpente e della quantità di veleno iniettato, ma possono includere dolore e gonfiore al sito del morso, rossore, formicolio, debolezza muscolare, nausea, vomito, difficoltà respiratorie e, in casi gravi, paralisi e insufficienza d'organo.

L'envenomazione può essere trattata con antiveleni specifici per il tipo di serpente che ha causato il morso. Il trattamento tempestivo con l'antiveleno appropriato può prevenire complicazioni gravi e salvare la vita della vittima. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento di supporto per gestire i sintomi dell'envenomazione, come la ventilazione meccanica o la dialisi renale.

Prevenire l'envenomazione è fondamentale per ridurre il rischio di morso dei serpenti. Ciò può essere ottenuto evitando di manipolare i serpenti, indossando scarpe e pantaloni lunghi quando si cammina in aree boschive o erbose, mantenendo una distanza di sicurezza dai serpenti e cercando assistenza medica immediata se si viene morsi.

La fosfolipasi A è un enzima che catalizza la rottura dei legami esterei in posizione sn-1 o sn-2 di fosfolipidi, liberando acili grassi e lisofosfolipidi. Esistono due tipi principali di fosfolipasi A: fosfolipasi A1 e fosfolipasi A2.

La fosfolipasi A1 idrolizza il legame estereo in posizione sn-1, producendo un acido grasso a catena lunga e un lisofosfolipide. Questo enzima è presente in diversi tessuti animali e batterici ed è attivo a pH neutro o leggermente alcalino.

La fosfolipasi A2, invece, idrolizza il legame estereo in posizione sn-2, liberando un acido grasso a catena corta o media (solitamente arachidonico) e un lisofosfolipide. Questo enzima è presente in molti tessuti animali e ha un'attività ottimale a pH acidi. La fosfolipasi A2 svolge un ruolo importante nella risposta infiammatoria, poiché l'acido grasso liberato può essere ulteriormente metabolizzato in eicosanoidi, come prostaglandine, leucotrieni e trombossani, che sono mediatori dell'infiammazione.

Un'eccessiva attività della fosfolipasi A2 è stata associata a diverse patologie, tra cui l'aterosclerosi, il diabete mellito, la malattia di Alzheimer e altre condizioni infiammatorie croniche.

Il blefarospasmo è una condizione medica che causa spasmi involontari e ripetitivi dei muscoli delle palpebre. Questi spasmi possono causare la chiusura completa o parziale delle palpebre, portando a disturbi visivi e disagio.

Il blefarospasmo può verificarsi senza una causa apparente (blefarospasmo essenziale) o può essere associato ad altre condizioni mediche come la distonia, la malattia di Parkinson, traumi cranici, infezioni oculari o l'uso di determinati farmaci.

Nei casi più gravi, il blefarospasmo può influenzare significativamente la qualità della vita delle persone colpite, rendendo difficili attività come guidare, leggere o semplicemente tenere gli occhi aperti per lunghi periodi di tempo.

Il trattamento del blefarospasmo può includere farmaci che aiutano a rilassare i muscoli delle palpebre, terapia fisica o botulino iniezioni per ridurre la frequenza e l'intensità degli spasmi. In casi estremamente gravi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per alleviare i sintomi.

I veleni degli elapidi, noti anche come veleni neurotossici, sono secrezioni prodotte dalle ghiandole del veleno situate nella testa di serpenti appartenenti alla famiglia Elapidae. Questa famiglia include serpenti altamente velenosi come cobra, mamba e taipan.

I veleni degli elapidi sono costituiti principalmente da proteine neurotossiche che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico dell'organismo bersaglio. Questi veleni possono causare una varietà di sintomi, tra cui debolezza muscolare, paralisi, difficoltà respiratoria, convulsioni e, in alcuni casi, morte.

I componenti principali dei veleni degli elapidi includono tossine come le neurotossine postsinaptiche (ad esempio, α-bungarotossina), che bloccano la trasmissione neuromuscolare, e le tossine presinaptiche (ad esempio, fasciculina), che inibiscono l'attività dell'acetilcolinesterasi.

È importante notare che il morso di un serpente appartenente alla famiglia Elapidae può essere fatale se non trattato immediatamente e adeguatamente, pertanto è essenziale cercare assistenza medica urgente in caso di morso da parte di uno di questi serpenti.

I bloccanti neuromuscolari sono farmaci che agiscono sull'unione neuro-muscolare, ossia il sito in cui l'impulso nervoso viene trasmesso al muscolo scheletrico per iniziarne la contrazione. Questi farmaci bloccano la trasmissione dell'impulso nervoso causando una paralisi reversibile dei muscoli scheletrici.

Esistono due tipi principali di bloccanti neuromuscolari: i farmaci depolarizzanti e quelli non depolarizzanti. I farmaci depolarizzanti, come la succinilcolina, mimano l'azione dell'acetilcolina, il neurotrasmettitore naturale, provocando una depolarizzazione prolungata del muscolo scheletrico e una paralisi temporanea. Tuttavia, a differenza dell'acetilcolina, la succinilcolina non viene rapidamente metabolizzata dal recettore, il che porta ad un accumulo di depolarizzazione e alla comparsa di effetti collaterali indesiderati come fascicolazioni muscolari, iperkaliemia e aumento della pressione intraoculare.

I farmaci non depolarizzanti, come il rocuronio, il vecuronio, l'atracurio e il pancuronio, bloccano la trasmissione neuromuscolare senza causare una depolarizzazione del muscolo scheletrico. Questi farmaci si legano al recettore nicotinico dell'acetilcolina, impedendo all'acetilcolina di legarsi e provocando la contrazione muscolare. La paralisi indotta da questi farmaci è reversibile con l'uso di anticolinesterasici come la neostigmina o l'edrofonio.

I bloccanti neuromuscolari sono utilizzati in anestesia per facilitare l'intubazione endotracheale e mantenere la paralisi muscolare durante la chirurgia, specialmente nelle procedure che richiedono una completa immobilità del paziente. Tuttavia, il loro uso richiede un attento monitoraggio della funzione neuromuscolare per evitare effetti indesiderati e garantire una ripresa adeguata dopo l'intervento chirurgico.

I muscoli facciali, noti anche come muscoli mimici o muscoli del viso, sono un gruppo di muscoli che controllano le espressioni facciali e facilitano funzioni importanti come la masticazione, la deglutizione e il linguaggio. Si trovano nella fascia superficiale della testa e del collo, direttamente sotto la pelle e sono innervati dal nervo faciale (VII nervo cranico). Questi muscoli possono essere divisi in due gruppi principali:

1. Muscoli orbicolari: composti da fibre muscolari che circondano l'apertura di un'area anatomica, come l'orbita o la bocca. Questi muscoli includono l'orbicolare dell'occhio (o palpebrale), che chiude e strizza l'occhio, e l'orbicolare della bocca (o buccinatore), che circonda la bocca e partecipa alla masticazione, al baciare e al soffiare.
2. Muscoli espressivi: responsabili delle espressioni facciali e del movimento dei tessuti molli del viso. Questi muscoli includono il frontale (che solleva le sopracciglia), il corrugatore (che forma rughe verticali tra le sopracciglia durante la fronte corruga), l'occipitale (che abbassa le orecchie e contrae i capelli sulla testa), il nasale (che arriccia il naso), il procerus (che abbassa le sopracciglia e crea linee orizzontali sulla fronte), il mentale (che solleva il labbro inferiore) e i muscoli auricolari (che controllano il movimento delle orecchie).

I muscoli facciali sono unici perché non hanno origine e inserzione fisse come altri muscoli scheletrici. Invece, la maggior parte di essi si inserisce su una fascia fibrosa chiamata aponeurosi o sul tessuto connettivo sottocutaneo. Ciò consente loro di creare movimenti complessi e sfumati del viso, necessari per esprimere emozioni e comunicare non verbalmente.

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