Coronavirus NL63, Human
Coronavirus
Infezioni Da Coronavirus
Coronavirus 229E Umano
Infezioni Delle Vie Respiratorie
Spike Glycoprotein, Coronavirus
Coronavirus Bovino
Virus Della Sars
Coronavirus Oc43 Umano
Coronavirus Felino
Coronaviridae
Coronavirus Canino
Grave Sindrome Respiratoria Acuta
Virus Dell'Epatite Murina
Virus Della Gastroenterite Trasmissibile
Virus Della Bronchite Infettiva
Proteine Dei Nucleocapsidi
Il coronavirus NL63 (HCoV-NL63) è un ceppo di coronavirus che infetta gli esseri umani. Appartiene al genere Alphacoronavirus e fu scoperto per la prima volta nei Paesi Bassi nel 2004. Il virus è stato trovato in campioni prelevati da bambini con bronchiolite e polmonite.
HCoV-NL63 causa infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori, comprese riniti, faringiti, bronchiti e polmoniti. Può anche causare sindromi simil-influenzali e può peggiorare i sintomi dell'asma. L'HCoV-NL63 è stato identificato in persone di tutte le età, ma sembra che i bambini piccoli siano particolarmente suscettibili all'infezione.
Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta, ad esempio tramite goccioline respiratorie espulse durante la tosse o lo starnuto. Non sono noti specifici trattamenti o vaccini per l'HCoV-NL63, e il trattamento è solitamente sintomatico.
I coronavirus (CoV) sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal raffreddore comune a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Il nuovo coronavirus (COVID-19) è una nuova variante che non era stata precedentemente identificata nell'uomo. I coronavirus sono zoonotici, il che significa che possono essere trasmessi dagli animali all'uomo. Un esempio di questo è il SARS-CoV, che si ritiene sia stato trasmesso dai pipistrelli ai gatti civettini e poi agli esseri umani.
Le infezioni da coronavirus sono un tipo di malattia infettiva causata da diversi ceppi di virus noti come coronavirus. I sintomi più comuni delle infezioni da coronavirus includono febbre, tosse secca e affaticamento. In casi più gravi, può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), oltre a difficoltà respiratorie.
Il coronavirus che ha suscitato maggiore preoccupazione a livello globale è il ceppo noto come SARS-CoV-2, che causa la malattia COVID-19. Questo virus si diffonde principalmente da persona a persona attraverso le goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce, starnutisce, parla o respira. Le persone possono contrarre il virus se si trovano a meno di 1,8 metri di distanza da una persona infetta che tossisce o starnutisce e inalano le goccioline. Il contagio può verificarsi anche toccando una superficie contaminata dal virus e poi toccandosi gli occhi, il naso o la bocca.
I fattori di rischio per le forme gravi di COVID-19 includono l'età avanzata e condizioni di salute preesistenti come malattie cardiovascolari, diabete, malattie polmonari croniche, cancro e debolezza del sistema immunitario. La prevenzione delle infezioni da coronavirus include il lavaggio regolare e approfondito delle mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche a base di almeno il 60% di alcol, indossare mascherine facciali, mantenere una distanza fisica dalle persone infette e seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie locali e nazionali.
Attualmente non esiste un trattamento specifico per il COVID-19, ma i sintomi possono essere gestiti con farmaci per alleviare la febbre, il dolore e la tosse, e in casi gravi può essere necessaria l'ossigenoterapia o il ricovero in terapia intensiva. La ricerca è in corso per sviluppare vaccini e trattamenti specifici per il COVID-19.
Il Coronavirus 229E umano, noto anche come HCoV-229E, è uno dei sette coronavirus noti per causare malattie respiratorie nell'uomo. È un virus a RNA a singolo filamento di piccole dimensioni che appartiene alla famiglia Coronaviridae e al genere Alphacoronavirus.
Il Coronavirus 229E è stato identificato per la prima volta negli anni '60 ed è endemico in molte popolazioni in tutto il mondo. Di solito causa sintomi lievi o moderati di malattie respiratorie superiori, come raffreddore comune, tosse e mal di gola. Tuttavia, può anche causare polmonite e bronchiti, specialmente in individui con un sistema immunitario indebolito, bambini piccoli o anziani.
Il Coronavirus 229E si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta, ad esempio tramite goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce. Il virus può sopravvivere per diverse ore sulla superficie e può essere trasmesso toccando oggetti contaminati e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.
Non esiste un vaccino specifico contro il Coronavirus 229E, quindi la prevenzione si basa principalmente sull'igiene personale e sulla riduzione dell'esposizione al virus. Ciò include lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone, evitare il contatto ravvicinato con persone malate, coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce e pulire regolarmente le superfici.
Le infezioni delle vie respiratorie (IVR) sono un tipo comune di infezione che possono colpire le vie aeree superiori e inferiori. Le vie aeree superiori includono la nasofaringe, la faringe, la laringe e i seni paranasali, mentre le vie aeree inferiori comprendono la trachea, i bronchi e i polmoni.
Le IVR possono essere causate da batteri, virus o funghi e possono variare in gravità da lievi a pericolose per la vita. I sintomi delle IVR dipendono dalla parte specifica delle vie respiratorie che è infetta e possono includere tosse, congestione nasale, mal di gola, difficoltà di respirazione, febbre, brividi, dolore al petto e produzione di muco o catarro.
Le IVR possono essere classificate in base alla loro localizzazione anatomica come:
1. Infezioni delle vie respiratorie superiori (URTI): queste includono raffreddore, sinusite, faringite e laringite.
2. Infezioni delle vie respiratorie inferiori (LRTI): queste includono bronchite, bronchiolite, polmonite e pleurite.
Le IVR possono essere prevenute attraverso misure igieniche come il lavaggio regolare delle mani, evitando il contatto stretto con persone malate e coprendosi la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce. Il trattamento delle IVR dipende dalla causa sottostante e può includere antibiotici, antivirali o farmaci antifungini, nonché misure di supporto come idratazione e riposo.
La glicoproteina spike (S) è una componente chiave della superficie del coronavirus, compreso il virus SARS-CoV-2 che causa la COVID-19. È chiamata "spike" a causa della sua forma caratteristica di picco o corona che circonda il virione.
La glicoproteina spike è una proteina transmembrana di grandi dimensioni, costituita da due subunità, S1 e S2. La subunità S1 contiene il dominio di legame al recettore che si lega alla proteina ACE2 (enzima di conversione dell'angiotensina 2) sulla membrana cellulare delle cellule ospiti, consentendo l'ingresso del virus nelle cellule. La subunità S2 è responsabile della fusione della membrana virale con la membrana cellulare dell'ospite.
La glicoproteina spike svolge un ruolo cruciale nell'infezione delle cellule ospiti e nella patogenesi del virus, rendendola un bersaglio importante per lo sviluppo di vaccini e terapie antivirali. La sua struttura tridimensionale è stata studiata in dettaglio, fornendo informazioni vitali sulla sua interazione con il recettore ospite e sul processo di fusione della membrana.
La glicoproteina spike subisce una serie di modifiche post-traduzionali, tra cui la glicosilazione, che influenzano la sua stabilità, la sua capacità di legame al recettore e la sua immunogenicità. La comprensione della struttura e della funzione della glicoproteina spike è fondamentale per comprendere il ciclo di vita del virus e sviluppare strategie efficaci per prevenire e trattare le infezioni da coronavirus.
Il Coronavirus Bovino (BCoV) è un tipo di virus appartenente alla famiglia Coronaviridae. Si tratta di un virus a RNA a singolo filamento che causa la gastroenterite nei bovini e può anche infettare altri animali, come pecore, capre e antilopi. Il BCoV è stato identificato per la prima volta negli anni '70 e da allora è stato studiato ampiamente a causa della sua importanza economica e sanitaria.
Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto con feci infette o tramite l'ingestione di acqua o cibo contaminati. I sintomi dell'infezione da BCoV possono variare, ma spesso includono diarrea acquosa, perdita di appetito, disidratazione e letargia. Nei casi più gravi, il virus può causare la morte degli animali infetti, soprattutto nei vitelli più giovani.
Il BCoV è anche strettamente correlato al virus della sindrome respiratoria bovina (BRSV), che causa malattie respiratorie nei bovini. Entrambi i virus appartengono al genere Betacoronavirus e condividono una notevole somiglianza genetica e antigenica.
E' importante sottolineare che il BCoV non è considerato un patogeno zoonotico, il che significa che non si trasmette dall'animale all'uomo. Tuttavia, alcuni studi hanno rilevato la presenza di anticorpi contro il BCoV negli esseri umani, suggerendo che l'esposizione al virus potrebbe verificarsi occasionalmente.
Il virus della SARS, noto anche come SARS-CoV, è un coronavirus che causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Si tratta di un'infezione virale che attacca i polmoni e può provocare una grave malattia respiratoria. Il virus si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con le goccioline respiratorie di una persona infetta, ad esempio tramite la tosse o gli starnuti.
I sintomi della SARS possono includere febbre alta, brividi, mal di testa, dolori muscolari e difficoltà respiratorie. In alcuni casi, la malattia può portare a polmonite, insufficienza respiratoria e persino la morte.
Il virus della SARS è stato first identified in 2002 during an outbreak in China and spread to several other countries before it was contained. Since then, there have been no known cases of SARS reported anywhere in the world. However, the virus that causes SARS is still a concern for public health officials, as it has the potential to cause another epidemic if it were to start spreading again.
Il coronavirus umano OC43 (HCoV-OC43) è uno dei sette coronavirus noti per infettare l'uomo. Appartiene al genere Betacoronavirus e alla sottofamiglia Orthocoronavirinae all'interno della famiglia Coronaviridae.
L'HCoV-OC43 è un virus a RNA a singolo filamento di circa 30.000 nucleotidi di lunghezza che codifica quattro principali proteine strutturali: la proteina spike (S), la membrana (M), l'envelope (E) e la nucleocapside (N).
L'HCoV-OC43 è responsabile di infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori, che vanno dal comune raffreddore a forme più gravi di bronchite e polmonite. In particolare, può causare sintomi simil-influenzali come febbre, tosse secca, mal di gola e affaticamento.
L'HCoV-OC43 è uno dei coronavirus più comuni che infettano l'uomo e viene trasmesso principalmente attraverso droplets respiratory, ovvero goccioline di saliva emesse durante la tosse o lo starnuto.
Il virus è stato identificato per la prima volta negli esseri umani alla fine degli anni '60, ma si ritiene che sia circolante da molto più tempo, forse anche centinaia di anni. Infatti, alcune ricerche suggeriscono che l'HCoV-OC43 possa aver causato pandemie di influenza in passato, come la "Russian flu" del 1889-1890.
Non esiste un vaccino specifico contro l'HCoV-OC43, e il trattamento è sintomatico, con farmaci antipiretici e analgesici per alleviare la febbre e il dolore. In casi gravi, possono essere necessari supporti respiratori o altri interventi medici.
Il Coronavirus Felino, noto anche come Feline Coronavirus (FCoV), è un virus appartenente alla famiglia Coronaviridae che può infettare i gatti. Esistono due biotipi di FCoV: il biotipo feline enteric coronavirus (FECV) e il biotipo feline infectious peritonitis virus (FIPV). Mentre il FECV causa solo disturbi intestinali lievi o asintomatici, il FIPV può provocare una malattia sistemica grave nota come peritonite infettiva felina (FIP), che è spesso fatale. Il Coronavirus Felino si diffonde principalmente attraverso le feci degli animali infetti e può causare sintomi gastrointestinali come diarrea, vomito e perdita di appetito. Tuttavia, solo una piccola percentuale dei gatti infetti dal FCoV svilupperà la forma letale della malattia, la FIP.
La famiglia Coronaviridae comprende virus a RNA a singolo filamento con inviluppo lipidico, che causano malattie che vanno dal raffreddore comune alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I coronavirus umani più noti sono il virus del raffreddore comune HCoV-229E e HCoV-NL63, nonché i patogeni emergenti SARS-CoV, MERS-CoV e SARS-CoV-2. I coronavirus hanno un genoma di circa 27-32 kilobasi e dispongono di una caratteristica "corona" di proteine spike sulla superficie che conferisce loro il nome. Questi virus sono noti per la loro capacità di infettare una vasta gamma di ospiti, tra cui umani, animali domestici, bestiame e specie selvatiche. I coronavirus si replicano principalmente nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.
Il Coronavirus Canino (CCoV) è una specie di virus appartenente alla famiglia Coronaviridae, che causa malattie gastrointestinali nei cani. Esistono due tipi principali di CCoV: il tipo enterico, che provoca disturbi gastrointestinali come diarrea, vomito, dolore addominale e perdita di appetito; e il tipo respiratorio, noto anche come Coronavirus Canino del tratto respiratorio superiore (CCReV), che è associato a raffreddori canini e malattie delle vie respiratorie superiori.
Il CCoV è un virus a RNA a singolo filamento di circa 27-32 kilobasi di lunghezza, con una particolare struttura a "corona" sulla sua superficie che gli conferisce il suo nome. Il virus si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto o indiretto con feci infette e può causare sintomi lievi o gravi, a seconda della salute generale dell'animale e della virulenza del ceppo virale.
La maggior parte dei cani viene infettata dal CCoV durante i primi mesi di vita, quando il loro sistema immunitario è ancora immaturo. La malattia è generalmente autolimitante e si risolve spontaneamente entro una o due settimane, ma in casi gravi può essere necessaria una terapia di supporto per prevenire la disidratazione e le complicanze associate.
Esistono vaccini disponibili per il CCoV, ma la loro efficacia è limitata e non previene completamente l'infezione o la trasmissione del virus. La prevenzione delle infezioni da CCoV si basa principalmente sull'igiene personale e ambientale, come il lavaggio regolare delle mani e la pulizia delle superfici contaminate con disinfettanti a base di cloro o alcool.
La "Grave Sindrome Respiratoria Acuta" (Severe Acute Respiratory Syndrome - SARS) è una malattia infettiva causata da un coronavirus, noto come SARS-CoV. Questa sindrome si manifesta con sintomi simili a quelli di un'influenza grave, come febbre alta, brividi, dolori muscolari, mal di testa e tosse secca. Nei casi più gravi, può causare polmonite grave, difficoltà respiratorie e insufficienza respiratoria, che possono richiedere il ricovero in terapia intensiva e persino portare al decesso.
La trasmissione del virus SARS-CoV avviene principalmente attraverso droplet respiratori, cioè goccioline di saliva emesse durante la tosse o gli starnuti di una persona infetta. Il periodo di incubazione della malattia è di circa 2-14 giorni, e le persone più a rischio di infezione sono quelle che hanno avuto contatti stretti con una persona infetta, come ad esempio il personale sanitario o i familiari.
La prevenzione della SARS si basa principalmente sull'igiene delle mani e delle vie respiratorie, sull'uso di mascherine e sulla limitazione dei contatti con persone infette. Non esiste ancora un vaccino o una cura specifica per la malattia, ma i trattamenti si basano sul supporto delle funzioni vitali e sull'alleviamento dei sintomi.
Le infezioni da Coronaviridae sono causate da virus appartenenti alla famiglia Coronaviridae, che comprende due sottofamiglie principali: Orthocoronavirinae e Letovirinae. I coronavirus umani conosciuti rientrano nella sottofamiglia Orthocoronavirinae, composta da quattro generi: Alphacoronavirus, Betacoronavirus, Gammacoronavirus e Deltacoronavirus.
I coronavirus umani più noti sono il virus del raffreddore comune HCoV-229E e HCoV-NL63 (Alphacoronavirus), e i patogeni respiratori più gravi come SARS-CoV, MERS-CoV (Betacoronavirus) e il nuovo SARS-CoV-2, responsabile della pandemia di COVID-19.
I coronavirus sono enveloped, positive-sense single-stranded RNA virus con una grande corona-like glicoproteina spike sulla superficie che conferisce loro il nome "coronavirus". Questi virus possono infettare diverse specie animali e causare diversi quadri clinici, dai semplici disturbi respiratori alle malattie più gravi come la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), il sindrome respiratoria mediorientale acuta (MERS) e la COVID-19.
La trasmissione dei coronavirus avviene principalmente attraverso droplet respiratori, contatto stretto con una persona infetta o tramite fomiti contaminati. La prevenzione include misure di igiene personale come il lavaggio frequente delle mani, l'evitare il contatto ravvicinato con persone malate e indossare mascherine in ambienti affollati. Per alcune infezioni da coronavirus, sono disponibili trattamenti antivirali specifici o supportivi per gestire le complicanze della malattia.
L'epatite murina è un'infiammazione del fegato causata da infezioni virali nei topi. Il virus più comunemente associato a questa condizione è il virus dell'epatite di tipo 3 (MHV-3), che fa parte della famiglia dei Coronavirus. Questo virus è noto per causare una malattia acuta e grave, spesso fatale, nei topi infetti.
L'infezione da MHV-3 si verifica principalmente attraverso la via respiratoria e può portare a una varietà di sintomi, tra cui febbre, letargia, perdita di appetito e di peso, diarrea e ittero. Nei casi più gravi, l'infezione può causare danni al fegato che possono portare a insufficienza epatica e morte.
Il virus dell'epatite murina è stato ampiamente studiato come modello animale per comprendere meglio i meccanismi di infezione e patogenesi del virus dell'epatite umana, nonché per testare nuovi farmaci e vaccini. Tuttavia, è importante notare che il virus dell'epatite murina è specifico per i topi e non può infettare gli esseri umani o altri animali.
La gastroenterite trasmissibile, nota anche come gastroenterite virale o influenza intestinale, è un'infezione dell'apparato digerente causata da vari virus, tra cui i norovirus e i rotavirus. I sintomi più comuni includono diarrea acquosa, crampi addominali, nausea, vomito e talvolta febbre leggera o malessere. L'infezione si diffonde principalmente attraverso il contatto con le feci o il vomito infetti di una persona infetta, ad esempio tramite cibo o acqua contaminati o mediante contatto diretto con superfici contaminate e successivo contatto con la bocca.
I rotavirus sono i principali responsabili della gastroenterite virale nei bambini piccoli, mentre i norovirus sono più comunemente associati alle epidemie di gastroenterite negli adulti. Altre cause meno comuni di gastroenterite virale includono adenovirus e astrovirus.
La maggior parte delle persone con gastroenterite virale si riprende entro pochi giorni senza trattamento specifico, sebbene possano essere necessari fluidi ed elettroliti per prevenire la disidratazione causata da vomito e diarrea. È importante mantenere un'igiene personale scrupolosa, lavarsi frequentemente le mani e pulire accuratamente le superfici contaminate per prevenire la diffusione dell'infezione.
Il virus della bronchite infettiva (IBV) è un coronavirus che colpisce principalmente le vie respiratorie inferiori dei volatili, come i polli e i tacchini. Si tratta di un agente patogeno altamente contagioso che può causare gravi malattie respiratorie e ridurre la produzione negli allevamenti avicoli.
L'IBV si diffonde principalmente attraverso le goccioline respiratorie degli animali infetti e può persistere nell'ambiente per diversi giorni, rendendo così più difficile il controllo dell'infezione. I sintomi clinici della bronchite infettiva possono variare notevolmente, ma spesso includono tosse, difficoltà respiratorie, secrezioni nasali e ridotta appetenza.
La diagnosi di bronchite infettiva si basa solitamente sull'identificazione del virus mediante tecniche di laboratorio, come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o l'isolamento virale in colture cellulari. Non esiste un trattamento specifico per l'IBV, pertanto il controllo dell'infezione si basa principalmente sulla prevenzione e sulle misure di biosicurezza, come la quarantena, la vaccinazione e la riduzione del contatto tra gli animali infetti e quelli sani.
Le proteine dei nucleocapsidi, in termini medici, si riferiscono a proteine che avvolgono il materiale genetico (acido nucleico) di un virus, formando una struttura chiamata nucleocapside. Questa struttura è spesso resistente alle interruzioni enzimatiche e ai detergenti, rendendola protetta all'esterno della membrana virale.
Le proteine dei nucleocapsidi svolgono un ruolo cruciale nella replicazione del virus, nell'assemblaggio di nuovi virioni e nella regolazione dell'attività genetica del virus. Possono anche avere proprietà immunologiche importanti, poiché possono indurre una risposta immune quando un organismo ospite viene infettato da un virus.
Le proteine dei nucleocapsidi sono tipicamente specifiche per ogni tipo di virus e possono variare notevolmente nella loro struttura, composizione e funzione. Pertanto, la comprensione delle proteine dei nucleocapsidi è fondamentale per comprendere il ciclo di vita dei virus e per lo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamento delle malattie infettive.
Non esiste un "Coronavirus del Ratto" ufficialmente riconosciuto in medicina. Tuttavia, i coronavirus possono infettare diversi animali, compresi i roditori come i ratti. Ad esempio, il virus che causa la sindrome respiratoria dei piccioni (SARS) è un coronavirus che si pensa abbia avuto origine in pipistrelli e poi sia passato ai mustelidi prima di infettare gli esseri umani.
È importante notare che i coronavirus possono occasionalmente trasmettersi dagli animali all'uomo, come accaduto con il virus SARS e più recentemente con il virus che causa la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19), che si pensa abbia avuto origine in pipistrelli e poi sia passato ai visoni o ad altri animali prima di infettare gli esseri umani. Tuttavia, è raro che i coronavirus degli animali infettino direttamente le persone e causino malattie.
Se hai ulteriori domande sui coronavirus o sulla COVID-19, ti consiglio di consultare un operatore sanitario o una fonte affidabile come il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) o l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Coronavirus umano NL63
Orthocoronavirinae
SARS-CoV-2
Pandemia di COVID-19
Coronavirus umano NL63 - Wikipedia
Airlite: la vernice che 'mangia' lo smog
Vivere in modo naturale: 2020-01-26
Microbiologia e Virologia U.O.C. | A.O.S.G. Moscati
La combinazione di micronutrienti inibisce due fasi chiave del contagio da Corona virus (SARS-CoV-2): il legame virale col...
Noti per infettare2
- Hcov-NL63 è uno dei sette coronavirus noti per infettare gli esseri umani, tra cui HCoV-229E, HCoV-OC43, HCoV-HKU1, MERS-Cov, SARS-CoV (o SARS-Cov-1) e SARS-CoV-2. (wikipedia.org)
- Fouchier ha usato un metodo ad ampio spettro di reazione a catena della polimerasi in tempo reale "pan-coronavirus" (RT-PCR) per testare le caratteristiche distintive di un certo numero di coronavirus noti per infettare l'uomo. (vivereinmodonaturale.com)
Virus6
- Molti studi hanno riportato la ricorrenza di HCoV-NL63 con altri coronavirus umani, virus dell'influenza A, ortopneumovirus umano (RSV), virus della parainfluenza e metapneumovirus umano (hMPV). (wikipedia.org)
- La comorbidità di Hcov-NL63 con altre infezioni respiratorie, ha reso i sintomi specifici del virus difficili da individuare. (wikipedia.org)
- Uno studio iniziale che studiava i bambini con malattie del tratto respiratorio inferiore, ha scoperto che HCoV-NL63 è stato più comunemente trovato nei pazienti ambulatoriali rispetto ai pazienti ospedalizzati, suggerendo che si tratta di un virus del raffreddore comune simile a HCoV-229E e HCoV-OC43, che generalmente causano sintomi meno gravi. (wikipedia.org)
- È difficile distinguere tra i sintomi causati dall'infezione del virus HCoV-NL63 e quelli causati da altri virus umani comuni, rendendo complessa la diagnosi e il rilevamento. (wikipedia.org)
- Il trattamento per il virus HCoV-NL63 dipende dalla gravità della sintomatologia associata. (wikipedia.org)
- Le successive indagini di GreatGameIndia hanno collegato gli agenti al programma di guerra biologica cinese da cui si sospetta che il virus sia trapelato causando l'epidemia di Wuhan Coronavirus. (vivereinmodonaturale.com)
Infezione2
- I primi casi di infezione da Hcov-NL63 sono stati riscontrati in bambini con gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore ricoverati in ospedale. (wikipedia.org)
- Ricercatori britannici suggeriscono ora che 75.800 persone sono state infettate a Wuhan, rispetto alla SARS, il tasso di infezione del coronavirus è eccezionalmente alto. (vivereinmodonaturale.com)
Identificata2
- Il coronavirus umano NL63 (HCoV-NL63) è una specie di coronavirus identificata alla fine del 2004 in un bambino di sette mesi con bronchiolite nei Paesi Bassi. (wikipedia.org)
- Sequenziando l'intero genoma del virus (Zhu 2020), è stata identificata una sindrome respiratoria acuta, Coronavirus-2 (SARS-CoV-2) e la malattia causata da questo virus ha preso appunto il nome di Corona Virus 2019 (COVID-19). (dr-rath-education.org)
Ricerca1
- A causa della mancanza di un clone di cDNA di HCoV-NL63, la ricerca sul ciclo di replicazione è limitata. (wikipedia.org)