L'infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre, causata spesso da infezioni batteriche, virali o allergie.
Purulenta, infezione della congiuntiva da varie specie gram-positivi e gram- negativi, acid-fast organismi. Alcuni dei piu 'comunemente trovato generi causando congiuntivale infezioni sono Haemophilus, Streptococcus, Neisseria e clamidia.
Congiuntivite ipersensibilità a varie allergeni.
Infiammazione della congiuntiva spesso lieve, causato da una serie di agenti virali. Congiuntivale coinvolgimento potrebbe far parte di una infezione sistemica.
Un'infezione agli occhi caratterizzato dalla presenza di corpi delle cellule epiteliali congiuntivali indistinguibili da quelli di tracoma. L'ho acquistato da neonati durante il parto e per gli adulti di piscine. L'agente etiologico è Chlamydia Trachomatis cui habitat naturale sembra essere come l'apparato genito-urinario, congiuntivite inclusione è meno gravi della malattia di tracoma e di solito si chiarisce spontaneamente.
Una malattia altamente contagiosa caratterizzata da emorragia sottocongiuntivale, improvviso gonfiore delle palpebre e congestione, arrossamento e dolore agli occhi. Epidemia congiuntivite causata da enterovirus 70 (EV-70) è stata descritta per la prima volta in Africa nel 1969. E 'causato anche da variante coxsackievirus A24 (CA24v). Le epidemie da questo organismo sono comparse più frequentemente in Asia.
La membrana mucosa che ricopre la superficie posteriore delle palpebre e delle pericorneal superficie anteriore del globo oculare.
Una pianta genere della famiglia ASTERACEAE. Il polline e 'una causa di febbre da fieno.
Una specie di enterovirus infettando gli uomini e contenente 11, tutti i sierotipi coxsackieviruses.
Congiuntivale infiammazione acuta del neonato gonococcal materna, dovuta a infezione dell ’ agente è Neisseria gonorrhoeae. Gli occhi del bambino sono contaminati durante il passaggio attraverso il canale del parto.
Contemporanea infiammazione della cornea e nella congiuntiva.
Infiammazione delle palpebre.
Soluzioni sterile che sono pensati per l ’ instillazione nell'occhio. Non comprende soluzioni per pulire occhiali o contatto LENS SOLUTIONS.
Il fluido secreta dalla ghiandola lacrimale. Questo fluido inumidisce la congiuntiva e la cornea.
Malattie causate dal virus ADENOVIRIDAE.
Respiratorio e congiuntivale infezioni causate da 33 identificato sierotipi degli adenovirus.
Una specie di infettare principalmente Chlamydophila e contiene 8 serovars, alcuni dei quali infettare più di un tipo di padrone di casa, inclusi gli uomini.
Infiammazione dell ’ iride circumcorneal iniezione, caratterizzata da eruzione acquosa, keratotic precipitati e soffocata e trascurata allievo con scoloramento dell'iride.
Un ’ infezione cronica della congiuntiva e la cornea causata da Chlamydia Trachomatis.
L 'applicazione di drug preparations sulla superficie del corpo, soprattutto la cute (SOMMINISTRAZIONE, cutanea) o delle membrane mucose. Il metodo di trattamento è usato per evitare effetti indesiderati sistemici quando alte dosi sono richiesti con una determinata area o in alternativa, per evitare la somministrazione sistemica via elaborazione epatica per esempio.
Tipo specie di clamidia causando una varietà di urogenitali oculare e malattie.
Malattie che colpisce gli occhi.
L ’ infezione da Chlamydophila Psittaci (precedentemente Chlamydia psittaci felina), trasmessa agli uomini da inalazione di dust-borne contaminato secrezioni nasali o delle infezioni di escrementi di uccelli. Questa infezione provoca febbre caratterizzata da polmonite e manifestazioni generali.
Un genere della famiglia PICORNAVIRIDAE i cui membri preferibilmente risiedere nel tratto intestinale di una varietà di ospiti. Il genere contiene varie specie. Appena descritto i membri degli gli enterovirus sono assegnato un numero con la specie determinate enterovirus "umani".
Una pianta genere della famiglia TAXODIACEAE. Il suo polline e 'uno dei principali allergeni.
Le malattie della congiuntiva si riferiscono a un gruppo eterogeneo di condizioni patologiche che colpiscono la membrana mucosa trasparente (congiuntiva) che riveste la superficie interna delle palpebre e la sclera dell'occhio.
L'elemento fertilizzando le piante che contiene il maschio GAMETOPHYTES.
Le infezioni da batteri del genere la clamidia.
Improvviso aumento di incidenza di una malattia. Il concetto include epidemie, pandemie.
Emorragia intraoculare dai vasi di vari tessuti degli occhi.
Farmaci che si lega selettivamente ma non attivare istaminici H1, bloccando così le azioni di istamina endogena. Incluso qui sono le classiche antistaminici che antagonizzare o prevenire l ’ azione dell ’ istamina principalmente in immediate di ipersensibilità. Agiscono i bronchi, capillari e altri muscoli, liscia e sono usati per prevenire e alleviare chinetosi, rinite stagionale e dermatite allergica e da indurre sonnolenza, gli effetti del blocco del sistema nervoso centrale H1 non sono ben compresi.
Agenti che vengono usati per trattare reazioni allergiche. La maggior parte di questi farmaci agiscono impedendo il rilascio di mediatori infiammatori o l 'inibizione del rilascio di mediatori per l'obiettivo. (Dal AMA Drug Evaluations Rapporto, 1994, p475)
Le infezioni da batteri della famiglia CHLAMYDIACEAE.
Antigen-type immediate di ipersensibilità (sostanze che provocano, PRIMARI RIQUADRO SULLE REAZIONI DI).
Processi patologici che coinvolge il tratto riproduttivo femminile, GENITALIA (femmine).
Un risvolto sale con potente GERMICIDAL attività, è stata applicata localmente per prevenire OPHTHALMIA Dei Neonati.
Un sottotipo di un virus dell'influenza in rappresentanza delle proteine di superficie del 7 emoagglutinina e neuraminidasi 3. È stato rilevato in tacchini in Gran Bretagna nel 1963 e ci sono state parecchie epidemie in allevamenti di pollame da quel momento. Un paio di casi di infezioni umane.
Un genere di famiglia la cui causa CHLAMYDIACEAE specie diverse malattie in vertebrati umani inclusi, topi, e maiale. La clamidia specie sono gram-negativi e produrre il glicogeno. Il tipo specie è Chlamydia Trachomatis.
Specie del genere MASTADENOVIRUS, causando una vasta gamma di malattie nell ’ uomo. Infezioni sono soprattutto asintomatico, ma può essere associata a malattie, disturbo respiratorio e gastrointestinale. Sierotipi (sistemi di nome arabo con numeri) sono stati raggruppati in specie determinate Human adenovirus AF.
Le infezioni da enterovirus sono malattie infettive causate da virus appartenenti al genere Enterovirus, che comprendono diversi sierotipi come poliovirus, coxsackievirus, echovirus ed enterovirus umani non sierotipizzati, i quali possono causare una vasta gamma di manifestazioni cliniche, tra cui febbre, esantemi, meningite asettica, miocardite, paralisi flaccida e disturbi gastrointestinali.
Una specie di enterovirus infettando gli uomini e composta di 2 sierotipi: Umano enterovirus 68 e Human enterovirus 70.
Interno o di infezioni causate da microrganismi occhio sull 'estero appartenente a diverse famiglie di batteri. Alcuni dei piu' comune varieta 'trovato sono Haemophilus, Neisseria, Staphylococcus, Streptococcus e clamidia.
Un sottotipo di un virus dell'influenza in rappresentanza delle proteine di superficie del 7 emoagglutinina e neuraminidasi il sottotipo H7N7 prodotto un'epidemia nel 2003 che era alta patogenicità tra uccelli domestici (POULTRY. Alcune infezioni nell ’ uomo) sono stati segnalati.
Malattie dei neonati presente alla nascita (deficienza congenita) o sviluppare entro il primo mese di vita. Non è incluso malattie ereditarie non manifestarsi alla nascita o entro i primi 30 giorni di vita né comprende errore congenito del metabolismo entrambi DISEASES ereditari e METABOLISM, innata ERRORS è disponibile come concetti generali.
Un bambino durante il primo mese dopo la nascita.
Un nome comune usato per il genere Cavia. I principali specie è Cavia porcellus ed e 'dei piccoli cavia usato per gli animali e di ricerca biomedica.
Le sostanze che riduce la crescita o sulla riproduzione di batterio mangia-carne.
Infiammazione della cornea.
Infezioni dell ’ occhio causata da minuto agenti intracellulari. Queste infezioni possono determinare una grave infiammazione in varie parti dell'occhio - congiuntiva, Iris, palpebre, ecc. diversi virus sono stati identificati come agenti., dell ’ herpesvirus dei Adenovirus, Poxvirus e Myxovirus.
Numero di pazienti che hanno bisogno di essere curati per prevenire un ulteriore cattivo esito. E 'l'opposto di riduzione del rischio assoluto.
Grave infiammazione delle ghiandole linfatiche inguinale causate da taluni immunotypes di Chlamydia Trachomatis. E 'una malattia sessualmente trasmissibile negli Stati Uniti ma e' piu 'diffusa nei paesi in via di sviluppo. E si distingue dagli granuloma venereum (vedere granuloma Inguinale), che è causata da Calymmatobacterium granulomatis.
Una forma di fluorescente tecnica fluorochrome utilizzando un anticorpo coniugato con un anticorpo, che e 'aggiunto direttamente ad un fazzoletto o di una sospensione per l' identificazione di un antigene specifico. (Bennington, Saunders Dictionary & Enciclopedia di medicina di laboratorio e della Tecnologia, 1984)
Oggetti inanimati che diventano racchiusa negli occhi.
Microrganismi che hanno subito variazioni maggiori del normale in fisiologia, la morfologia, o caratteristiche culturali.
Non sono a conoscenza di una definizione medica specifica per "New Hampshire", poiché si riferisce a uno stato degli Stati Uniti e non è un termine utilizzato nel contesto medico.
Infiammazione della mucosa nasofaringe, di solito, comprese le relative struttura linfoidi del contadino.
Perdita di tessuto epiteliale dalla superficie della cornea per l'erosione graduale e la necrosi dei tessuti; normalmente causata da o batteriche, fungine, infezione virale.
Da lievi a gravi infezioni dell ’ occhio e le sue strutture adiacenti (secrezione) da adulti o protozoo larvale o metazoan parassiti.
Un film di polivinil iodati polimero usato come antisettico topica in sala operatoria e per infezioni della cute e delle mucose, aerosol. Lo iodio radiomarcato può essere per la ricerca.
Avere una breve e malattia abbastanza grave.
Le malattie della palpebra includono una varietà di condizioni che colpiscono la struttura, la funzione e l'aspetto delle palpebre, come blefarite, orzaiolo, entropion, ectropion ed altri.
Un insieme eterogeneo di gruppi di prodotti da coxsackieviruses infezioni, incluso HERPANGINA, meningite asettica (meningite), un common-cold-like ASEPTIC di sindrome non-paralytic poliomyelitis-like epidemia pleurodynia (PLEURODYNIA, epidemia) e una miocardite.
Non riesco a trovare una definizione medica specifica della parola "Maine" poiché non è un termine utilizzato nel campo medico; potrebbe esserti sfuggito qualcosa nella domanda o forse intendevi riferirti a una condizione particolare che assomiglia al nome "Maine".
Infiammazione della mucosa del naso simili a quelli osservati con la febbre da fieno tranne che i sintomi persistono durante l'anno. Di solito le cause sono air-borne allergeni, in particolare spolvera, piume stampi, pelo di animali, eccetera.
La dibenzoxepina è un composto organico heterociclico con un anello ossepinico fuso con due anelli benzenici, utilizzato nella sintesi di farmaci come la difenoxilato e la lorcaserina.

La congiuntivite è l'infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che ricopre la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. Questa condizione può essere causata da diversi fattori, come infezioni virali, batteriche o fungine, reazioni allergiche, agenti irritanti o malattie sistemiche.

I sintomi più comuni della congiunctivite includono arrossamento e gonfiore degli occhi, prurito, bruciore, lacrimazione e secrezione purulenta o mucosa dalle palpebre. A seconda della causa, i sintomi possono presentarsi in uno o entrambi gli occhi e possono essere accompagnati da altri segni come naso che cola, starnuti o prurito cutaneo se la congiunctivite è causata da reazioni allergiche.

Il trattamento della congiunctivite dipende dalla causa sottostante. Le infezioni batteriche possono essere trattate con antibiotici, mentre quelle virali generalmente si risolvono spontaneamente entro una o due settimane senza necessità di trattamento specifico. Le congiunctiviti allergiche possono essere gestite con farmaci antistaminici, decongestionanti e corticosteroidi topici. In tutti i casi, è importante mantenere un'igiene adeguata delle mani e degli asciugamani per prevenire la diffusione della condizione ad altri individui.

La congiuntivite batterica è un'infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che ricopre la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. Viene causata principalmente da batteri come Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis. I sintomi possono includere arrossamento, gonfiore, dolore o fastidio agli occhi, fotofobia (sensibilità alla luce), secrezione purulenta (pus) che può causare le palpebre incollate specialmente al risveglio, e prurito. A volte si possono avere anche sintomi sistemici come mal di testa, febbre o ingrossamento dei linfonodi vicini all'occhio.

La diagnosi è solitamente clinica, basata sui segni e sui sintomi riportati dal paziente. Nei casi dubbi o complicati possono essere necessari esami al microscopio o colture batteriche per identificare il patogeno responsabile. Il trattamento prevede generalmente l'uso di antibiotici, come pomate oftalmiche, colliri o occasionalmente compresse sistemiche, a seconda della gravità dell'infezione e della risposta del paziente al trattamento. È importante sottolineare che la congiunctivite batterica è contagiosa e si può diffondere facilmente attraverso il contatto diretto o indiretto con le secrezioni oculari infette. Pertanto, è raccomandato un'igiene personale scrupolosa per prevenirne la diffusione.

La congiuntivite allergica è una reazione infiammatoria della congiuntiva, la membrana mucosa che riveste la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare, in risposta a diversi allergeni. Questa condizione è causata da un'eccessiva risposta immunitaria dell'organismo, caratterizzata dalla produzione di anticorpi IgE specifici che legano l'allergene e determinano il rilascio di mediatori chimici pro-infiammatori come l'istamina.

I sintomi più comuni della congiunctivite allergica includono prurito, arrossamento, lacrimazione, gonfiore delle palpebre e sensazione di bruciore o dolore agli occhi. Possono essere presenti anche secrezioni mucose e/o muco-purulente, ma esse sono generalmente acquose e non maleodoranti. Nei casi cronici o gravi, possono verificarsi anche edema corneale, opacità e alterazioni della visione.

La congiunctivite allergica può essere causata da diversi fattori scatenanti, come polline, acari della polvere, peli di animali, muffe o sostanze chimiche presenti in cosmetici o farmaci oftalmici. La diagnosi viene posta sulla base dei sintomi e dell'anamnesi del paziente, mentre l'identificazione dell'allergene specifico può essere confermata attraverso test cutanei o analisi del sangue per la ricerca di anticorpi IgE specifici.

Il trattamento della congiunctivite allergica si basa principalmente sull'evitare il contatto con l'allergene scatenante, se possibile. Nei casi lievi, possono essere utilizzati farmaci antistaminici topici o sistemici per alleviare i sintomi. In presenza di infiammazione, possono essere impiegati corticosteroidi oftalmici a breve termine. Nei casi più gravi o refrattari alle terapie convenzionali, può essere considerata l'immunoterapia specifica (desensibilizzazione).

La congiuntivite virale è un'infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che ricopre la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. Viene causata principalmente dal contagio di virus, come adenovirus, herpes simplex virus e coxsackievirus. I sintomi comuni includono arrossamento ocular, fotofobia (sensibilità alla luce), prurito, lacrimazione, secrezione muco-purulenta e gonfiore delle palpebre. A differenza della congiunctivite batterica, la forma virale non è trattata con antibiotici, ma si consiglia di mantenere una buona igiene per prevenire la diffusione dell'infezione ad altri. I sintomi di solito migliorano entro 7-10 giorni senza complicazioni, tuttavia in alcuni casi possono persistere fino a due settimane o più. In caso di dubbi o se i sintomi peggiorano, è sempre raccomandabile consultare un medico oftalmologo per una valutazione adeguata e trattamento tempestivo.

La congiuntivite da inclusioni, nota anche come congiunctivite da adenovirus inclusiva o occhio dell'innamorato, è un tipo specifico di congiunctivite causata dall'infezione da ceppi adenovirali che contengono proteine aggiuntive chiamate "proteine della capside virale associate all'inclusione" (VIIP). Queste proteine formano inclusioni intranucleari visibili durante l'esame microscopico istologico.

La congiunctivite da inclusioni si presenta clinicamente come una congiunctivite follicolare acuta, caratterizzata da arrossamento o iperemia congiuntivale, dolore o sensazione di corpo estraneo, lacrimazione e fotofobia. Si possono sviluppare piccoli puntini bianchi o grigi (puntini di Flecker) sulla congiuntiva. La malattia è altamente contagiosa e può diffondersi rapidamente in ambienti affollati come scuole, asili nido e caserme.

La diagnosi definitiva si basa sull'esame istologico dei campioni di congiuntiva o sulla rilevazione dell'antigene virale mediante metodi di immunofluorescenza diretta o PCR (reazione a catena della polimerasi). Il trattamento è principalmente sintomatico, poiché non esiste un trattamento antivirale specifico per questo tipo di congiunctivite. Le misure di supporto possono includere l'applicazione di impacchi freddi e la somministrazione di lubrificanti oftalmici per alleviare i sintomi. L'igiene personale, come lavarsi frequentemente le mani e evitare di toccarsi gli occhi, è fondamentale per prevenire la diffusione dell'infezione ad altri.

La congiuntivite acuta emorragica è una forma infiammatoria a insorgenza rapida della congiuntiva, la membrana mucosa che riveste la superficie interna delle palpebre e la sclera (la parte bianca dell'occhio). Questa condizione è caratterizzata dalla presenza di evidenti petecchie (piccole macchie emorragiche) o ecchimosi (lividi più grandi) sulla congiuntiva.

La causa più comune della congiunctivite acuta emorragica è l'infezione da adenovirus, che si diffonde comunemente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie o con acqua contaminata da portatori asintomatici. Altre possibili cause possono includere infezioni batteriche (come quelle causate da Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae), traumi oculari, uso di farmaci topici irritanti, e condizioni sistemiche come la sindrome emolitico-uremica e la porpora trombotica trombocitopenica.

I sintomi della congiunctivite acuta emorragica possono includere arrossamento oculare, dolore lieve o moderato, fotofobia (sensibilità alla luce), lacrimazione e prurito. In alcuni casi, si può presentare una secrezione purulenta se è presente un'infezione batterica concomitante.

Il trattamento della congiunctivite acuta emorragica dipende dalla causa sottostante. Nei casi di infezioni virali, il trattamento è solitamente di supporto e include l'applicazione di impacchi freddi sull'occhio interessato per alleviare il disagio, nonché la pulizia regolare della congiuntiva con soluzioni saline sterili o acqua fresca. Nei casi di infezioni batteriche, possono essere prescritti antibiotici topici o sistemici. In caso di trauma oculare o uso di farmaci irritanti, è necessario interrompere l'esposizione al fattore scatenante e consultare un medico per una valutazione appropriata.

La prognosi della congiunctivite acuta emorragica è generalmente buona, con la maggior parte dei casi che si risolvono spontaneamente entro due settimane. Tuttavia, se i sintomi persistono o peggiorano, è importante consultare un medico per escludere eventuali complicazioni o cause più gravi.

La congiuntiva è un tessuto sottile, traslucido e altamente vascolarizzato che riveste la superficie interna delle palpebre (congiunctiva bulbare) e la superficie anteriore del bulbo oculare fino all'iride (congiunctiva limbare). Funge da barriera protettiva per l'occhio, producendo lacrime per mantenere umido l'occhio e contenenti cellule immunitarie che aiutano a combattere le infezioni. La congiuntiva può diventare infiammata a causa di irritazioni, infezioni o reazioni allergiche, una condizione nota come congiuntivite. È anche possibile osservare arrossamenti, gonfiore e secrezione se la congiunctiva è infiammata.

Non esiste una definizione medica standard per il termine "Ambrosia". Tuttavia, in un contesto botanico, Ambrosia si riferisce a un genere di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae). Queste piante sono comunemente note come "erbe di ambrosia" o "ambrosia".

Alcune specie di Ambrosia, in particolare Ambrosia artemisiifolia (ambrosia annuale) e Ambrosia trifida (ambrosia perenne), sono notoriamente note per causare allergie respiratorie e dermatiti a causa dei loro pollini e delle sostanze chimiche presenti nelle loro parti vegetali. L'allergia all'ambrosia può provocare sintomi come starnuti, naso che cola, prurito agli occhi, tosse e difficoltà respiratorie in individui sensibili.

Pertanto, il termine "Ambrosia" potrebbe essere utilizzato in un contesto medico per riferirsi a queste piante allergeniche o ai sintomi associati alle loro reazioni allergiche. Tuttavia, è importante notare che questo non è un termine medico standard e la sua comprensione potrebbe variare a seconda del contesto in cui viene utilizzato.

L'Enterovirus C umano (HEV-C) è un serotipo dell'enterovirus, appartenente alla famiglia Picornaviridae. Questi virus sono piccoli (circa 30 nm di diametro), privi di involucro e contengono un singolo filamento di RNA a polarità positiva come genoma.

L'HEV-C include diversi sierotipi, tra cui i coxsackievirus A21, A24, B2-B5 e B7, nonché gli enterovirus 69-71, 73-75, 77-80, 82, 87, 89-91, 93, 98, 102, 104-106, 109 e 114-116. Questi virus sono trasmessi principalmente attraverso il contatto fecale-orale o respiratorio e possono causare una varietà di malattie, tra cui meningite asettica, miocardite, pericardite, paralisi flaccida e sindrome mano-piede-bocca.

I sintomi associati all'HEV-C possono variare notevolmente, a seconda del sierotipo specifico e dell'età e dello stato di salute della persona infetta. Alcune infezioni possono essere asintomatiche o causare solo sintomi lievi come febbre, mal di gola e stanchezza. Tuttavia, in casi più gravi, l'HEV-C può causare complicazioni potenzialmente letali, come la miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) o la meningite (infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale).

La diagnosi di HEV-C si basa generalmente sull'identificazione del virus o del suo RNA utilizzando tecniche di biologia molecolare, come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o la coltura virale. Non esiste un trattamento specifico per l'HEV-C, e il trattamento è solitamente sintomatico e di supporto. Le persone con infezioni gravi possono richiedere cure ospedaliere, inclusa la ventilazione meccanica e la terapia di supporto cardiovascolare.

La prevenzione dell'HEV-C si basa principalmente sull'adozione di misure igieniche appropriate, come il lavaggio regolare delle mani, l'evitamento del contatto ravvicinato con persone malate e la copertura della bocca e del naso quando si tossisce o si starnutisce. Non esiste un vaccino disponibile per prevenire l'HEV-C.

L'oftalmia dei neonati, nota anche come oftalmia neonatale o congiuntivite neonatale, è un'infiammazione degli occhi che si verifica nei primi 28 giorni di vita di un bambino. Di solito colpisce la congiuntiva (la membrana mucosa che riveste l'interno delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare) e può anche interessare la cornea.

Le cause più comuni dell'oftalmia dei neonati sono infezioni batteriche, virali o da clamidia contratte durante il parto attraverso il contatto con le secrezioni infette della madre. Le forme batteriche più comuni sono dovute a gonococchi e meningococchi. Altre cause possono includere irritazioni chimiche, come quelle causate dal collirio applicato al neonato subito dopo la nascita, o anomalie congenite dell'apparato lacrimale.

I sintomi dell'oftalmia dei neonati possono variare ma spesso includono arrossamento e gonfiore degli occhi, secrezione purulenta o acquosa, palpebre gonfie e/o incollate, fotofobia (sensibilità alla luce) e talvolta anche l'ingrandimento della pupilla.

Il trattamento dipende dalla causa sottostante. Nei casi di infezione batterica, vengono generalmente prescritti antibiotici, sia sotto forma di gocce oftalmiche che di somministrazione orale. Nei casi di infezioni virali, il trattamento è solitamente sintomatico e supportivo. Nei casi di irritazione chimica, potrebbe essere necessario lavare delicatamente l'occhio con acqua sterile o soluzione salina fisiologica per rimuovere l'irritante.

È importante che i neonati con sintomi di oftalmia ricevano un trattamento precoce, poiché l'infezione non trattata può portare a complicazioni più gravi, come la cheratite (infiammazione della cornea) o persino la cecità. Inoltre, alcune forme di oftalmia possono essere indicative di condizioni mediche sottostanti più gravi che richiedono ulteriori indagini e trattamenti.

La cheratocongiuntivite è una infiammazione che interessa contemporaneamente la cornea (la parte trasparente anteriore dell'occhio) e la congiuntiva (la membrana mucosa che riveste la superficie interna delle palpebre e la sclera, cioè la parte bianca dell'occhio).

Questa condizione può essere causata da diversi fattori, come ad esempio infezioni batteriche, virali o fungine, reazioni allergiche, traumi o l'esposizione a sostanze irritanti. I sintomi più comuni della cheratocongiunctivite includono arrossamento, dolore, fotofobia (sensibilità alla luce), lacrimazione eccessiva, bruciore e prurito.

Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere l'uso di farmaci antibiotici, antivirali o antimicotici, colliri anti-infiammatori o corticosteroidi, lacrime artificiali per mantenere lubrificata la cornea e la congiuntiva, e evitare l'esposizione a fattori irritanti. In alcuni casi severi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare eventuali danni alla cornea o alla congiuntiva.

È importante consultare un medico specialista oftalmologo in caso di sintomi sospetti, al fine di porre una diagnosi accurata e stabilire il trattamento più appropriato per la cheratocongiunctivite.

La blefarite è una condizione infiammatoria cronica che colpisce le palpebre, in particolare le ciglia. Si verifica quando le ghiandole sebacee situate alla base delle ciglia (ghiandole di Meibomio) producono un eccesso di olio o secrezioni alterate, il quale può ostruire i follicoli delle ciglia e causare infiammazione.

Esistono due tipi principali di blefarite:

1. Blefarite anteriore: Questa forma colpisce la base delle ciglia e si pensa sia causata da un'eccessiva crescita o proliferazione di batteri normalmente presenti sulla pelle, come lo Staphylococcus epidermidis. I sintomi possono includere prurito, arrossamento, bruciore e croste sugli occhi al risveglio.
2. Blefarite posteriore: Questa forma è associata a disfunzioni delle ghiandole di Meibomio (ghiandole sebacee) e può causare la formazione di croste oleose, untuosità e desquamazione sulla parte interna del margine palpebrale. I sintomi possono includere sensazione di corpo estraneo nell'occhio, arrossamento, prurito e secchezza oculare.

La blefarite è spesso una condizione ricorrente e può essere associata ad altre patologie oculari, come la sindrome dell'occhio secco. Il trattamento di solito prevede una combinazione di pulizia regolare delle palpebre con detergenti delicati, eventualmente associati a terapie antibiotiche o antinfiammatorie locali, a seconda della gravità e del tipo di blefarite.

In termini medici, le "soluzioni oftalmiche" si riferiscono a soluzioni liquide formulate specificamente per l'uso sull'occhio e i tessuti circostanti. Queste soluzioni sono progettate per essere sterili e prive di contaminanti, al fine di ridurre al minimo il rischio di infezioni o irritazioni oculari.

Le soluzioni oftalmiche possono contenere una varietà di ingredienti attivi, a seconda della loro specifica indicazione terapeutica. Alcune soluzioni sono utilizzate per alleviare la secchezza degli occhi o l'irritazione, mentre altre possono essere impiegate per trattare condizioni oftalmiche più gravi, come infezioni o infiammazioni.

Ad esempio, le soluzioni oftalmiche comuni includono:

1. Liquidi lubrificanti oftalmici: utilizzati per alleviare la secchezza degli occhi e l'irritazione associata alla sindrome dell'occhio secco.
2. Soluzioni antimicrobiche: impiegate per trattare infezioni batteriche o fungine dell'occhio, come la congiuntivite.
3. Soluzioni anti-infiammatorie: utilizzate per ridurre l'infiammazione oculare associata a condizioni quali uveite o cheratite.
4. Soluzioni glaucoma: impiegate per abbassare la pressione intraoculare nei pazienti con glaucoma.

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico o dal farmacista quando si utilizzano soluzioni oftalmiche, poiché un uso improprio può causare danni all'occhio o ridurne l'efficacia terapeutica.

In medicina, le lacrime sono liquidi secreti dalle ghiandole lacrimali, localizzate nell'orbita dell'occhio. La secrezione di lacrime è un processo complesso che ha lo scopo di mantenere umida la superficie oculare e proteggere l'occhio da corpi estranei, irritazioni e infezioni.

La composizione delle lacrime è costituita principalmente da acqua, con tracce di elettroliti, proteine, lipidi, glucosio e sostanze antibatteriche come la lisozima. La produzione di lacrime è stimolata da vari fattori, tra cui l'affaticamento visivo, l'esposizione a vento o fumo, l'emozione e il dolore.

Il normale ciclo delle lacrime prevede la produzione di lacrime da parte delle ghiandole lacrimali, la distribuzione uniforme sulla superficie oculare da parte dei movimenti palpebrali e il deflusso verso i punti lacrimali attraverso i canalicoli lacrimali. L'eccesso di lacrime viene drenato nel sacco lacrimale e successivamente convogliato nell'apparato nasolacrimale, che sfocia nel naso.

La patologia più comune associata alle lacrime è la secchezza oculare, nota anche come sindrome dell'occhio secco, che può causare sintomi quali prurito, bruciore, arrossamento e difficoltà nella visione. Altre condizioni che possono influenzare la produzione o il deflusso delle lacrime includono congiuntiviti, dacriocistite, trauma oculare e disturbi neurologici.

Gli adenovirus sono un gruppo di virus a DNA a singolo filamento che possono causare una varietà di malattie, note come infezioni da adenoviridae. Questi virus sono noti per infettare il tratto respiratorio superiore e inferiore, provocando sintomi simili a quelli dell'influenza, come tosse, raffreddore, mal di gola e congestione nasale. Tuttavia, possono anche causare infezioni agli occhi (conjunctivitis), alle vie urinarie, all'intestino tenue e al sistema genitourinario.

Nei bambini, gli adenovirus sono una causa comune di malattie respiratorie e possono anche causare gastroenterite. Nei adulti, gli adenovirus possono causare infezioni respiratorie più gravi, come la bronchite e la polmonite. Alcuni ceppi di adenovirus possono anche causare malattie più gravi, come l'epatite e la meningite.

Le infezioni da adenoviridae si diffondono principalmente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie infette, come starnuti o tosse, oppure attraverso il contatto con superfici contaminate dalle secrezioni nasali o salivari di una persona infetta. Il virus può anche diffondersi attraverso l'acqua contaminata, come ad esempio nelle piscine o nei laghi.

La maggior parte delle infezioni da adenoviridae sono autolimitanti e guariscono spontaneamente entro una o due settimane. Tuttavia, in alcuni casi, le infezioni possono essere più gravi e richiedere un trattamento medico. Non esiste un vaccino specifico per prevenire le infezioni da adenoviridae, ma alcune misure preventive possono aiutare a ridurre il rischio di infezione, come ad esempio lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto stretto con persone malate e non condividere cibo o bevande con altre persone.

Le infezioni da adenovirus dell'uomo sono causate da un gruppo di virus a DNA a singolo filamento noti come adenovirus, che possono infettare diverse parti del corpo umana, tra cui le vie respiratorie superiori e inferiori, gli occhi, l'intestino e il sistema urinario.

I sintomi delle infezioni da adenovirus dell'uomo variano a seconda del tipo di adenovirus che ha causato l'infezione e della parte del corpo interessata. Alcuni dei sintomi più comuni includono:

* Sintomi respiratori superiori, come raffreddore, mal di gola, tosse e congestione nasale
* Sintomi respiratori inferiori, come polmonite e bronchite
* Conjunctivitis (occhi rossi e gonfi)
* Diarrea
* Vomito
* Febbre
* Mal di testa
* Stanchezza

Le infezioni da adenovirus dell'uomo possono essere trasmesse attraverso il contatto diretto con una persona infetta, tramite goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso il contatto con superfici contaminate da secrezioni infette.

Le infezioni da adenovirus dell'uomo possono essere particolarmente pericolose per le persone con un sistema immunitario indebolito, come i neonati, gli anziani e le persone con malattie croniche. In questi casi, l'infezione può causare gravi complicanze e persino la morte.

Non esiste un trattamento specifico per le infezioni da adenovirus dell'uomo, ma i sintomi possono essere gestiti con farmaci da banco per alleviare il mal di gola, la tosse e la febbre. In casi gravi, possono essere necessari farmaci antivirali o cure di supporto in ospedale.

La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezioni da adenovirus dell'uomo. Ciò include lavarsi frequentemente le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone malate e pulire regolarmente le superfici contaminate.

'Chlamydophila psittaci' è una specie di batterio appartenente al genere 'Chlamydophila', che causa la malattia nota come psittacosi o influenza degli uccelli. Questo batterio è un patogeno intracellulare obbligato, il che significa che ha bisogno di cellule ospiti per sopravvivere e replicarsi.

L'infezione da 'Chlamydophila psittaci' si verifica più comunemente in uccelli esotici come pappagalli, pavoni, fagiani e altri uccelli da gabbia, ma può anche infettare altri animali come bovini, ovini e caprini. L'uomo può contrarre l'infezione attraverso il contatto con questi animali o con le loro secrezioni respiratorie, fecali o oculari.

I sintomi dell'infezione da 'Chlamydophila psittaci' nell'uomo possono variare dal lieve al grave e includono febbre, tosse secca, mal di gola, respiro affannoso, dolori muscolari e articolari, mal di testa e affaticamento. In alcuni casi, l'infezione può causare polmonite o altre complicanze respiratorie.

La diagnosi dell'infezione da 'Chlamydophila psittaci' si basa sui sintomi clinici, sulla storia di esposizione agli uccelli o ad altri animali infetti e su test di laboratorio come il test delle anticorpi o la reazione a catena della polimerasi (PCR). Il trattamento prevede l'uso di antibiotici come doxiciclina, tetracicline o macrolidi.

E' importante notare che la prevenzione dell'infezione da 'Chlamydophila psittaci' si basa sull'evitare il contatto con uccelli e altri animali infetti, sulla pulizia e disinfezione regolare delle gabbie degli uccelli e sull'uso di protezioni personali come mascherine e guanti quando si ha a che fare con questi animali.

L'iridite è un termine medico che descrive l'infiammazione dell'iride, la parte colorata dell'occhio situata tra la cornea e il cristallino. L'iride regola la dimensione della pupilla e quindi la quantità di luce che entra nell'occhio.

L'iridite può essere causata da diversi fattori, come infezioni, traumi, malattie sistemiche o reazioni autoimmuni. I sintomi più comuni dell'iridite includono dolore o fastidio all'occhio, arrossamento, fotofobia (sensibilità alla luce), visione offuscata e cambiamenti nella forma della pupilla.

Il trattamento dell'iridite dipende dalla causa sottostante. Può includere l'uso di farmaci antinfiammatori, corticosteroidi o antibiotici, a seconda del caso specifico. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni a lungo termine. Se non trattata, l'iridite può causare complicazioni come il glaucoma, la cataratta o danni alla cornea.

La trichiasi, nota anche come tracoma, è una condizione oculare caratterizzata dalla crescita anomala e incrociata delle ciglia, che si dirigono verso l'interno dell'occhio invece di crescere verso l'esterno. Questa condizione può causare irritazione, arrossamento, dolore e ulteriore danno alla cornea e alla congiuntiva. Il tracoma è spesso il risultato di una ripetuta infezione da Chlamydia trachomatis, un batterio che si diffonde attraverso il contatto diretto con goccioline infette o tramite fomiti contaminati.

La trichiasi può verificarsi sia negli occhi superiori che inferiori e, se non trattata, può portare a cicatrici permanenti, ulteriore danno corneale e persino alla perdita della vista. Il trattamento precoce è fondamentale per prevenire complicazioni a lungo termine e include l'uso di antibiotici per eliminare l'infezione sottostante e procedure chirurgiche per riposizionare o rimuovere le ciglia incrociate. La prevenzione è essenziale nella riduzione dell'incidenza della trichiasi, compreso l'accesso all'acqua pulita, ai servizi igienici e alle pratiche di igiene personale migliori.

La somministrazione topica si riferisce a un metodo di amministrare un farmaco o una sostanza medicinale direttamente sulla superficie del corpo, come la pelle, le mucose, gli occhi o le membrane mucose delle narici. Questo metodo consente al farmaco di bypassare il sistema di assorbimento generale e agire localmente, riducendo al minimo l'assorbimento sistemico e gli effetti collaterali sistemici.

Esempi comuni di somministrazione topica includono l'applicazione di creme o unguenti sulla pelle per trattare infiammazioni o infezioni locali, l'uso di gocce oftalmiche per trattare le infezioni o l'infiammazione degli occhi, e l'applicazione di spray nasali per alleviare la congestione nasale.

La somministrazione topica può essere un'opzione efficace per i farmaci che hanno una bassa biodisponibilità sistemica o per trattare condizioni localizzate, tuttavia, l'efficacia del trattamento dipende dalla capacità del farmaco di penetrare nella barriera della pelle o delle mucose e raggiungere il sito target.

La 'Chlamydia trachomatis' è una specie di batterio appartenente al genere Chlamydia. È un patogeno obbligato, il che significa che deve infettare cellule ospiti per riprodursi e sopravvivere. Questo batterio causa diverse malattie infettive a seconda della localizzazione dell'infezione nel corpo umano.

Le infezioni più comuni causate da 'Chlamydia trachomatis' sono:

1. Infezioni del tratto urinario (UTI): possono verificarsi quando il batterio infetta l'uretra o la vescica. I sintomi includono dolore o bruciore durante la minzione, necessità frequente di urinare e talvolta dolore addominale inferiore.

2. Infezioni genitali: sono le più comuni e colpiscono uomini e donne. Nei maschi, l'infezione può causare uretrite (infiammazione dell'uretra) con sintomi come secrezioni anomale dal pene e dolore durante la minzione. Nelle femmine, l'infezione può provocare cervicite (infiammazione del collo dell'utero), salpingite (infiammazione delle tube di Falloppio) o pelviperitonite (infiammazione della cavità pelvica). I sintomi possono includere secrezioni vaginali anormali, dolore durante i rapporti sessuali e sanguinamento tra un ciclo mestruale e l'altro.

3. Linfogranuloma venereo: è una malattia a trasmissione sessuale (MST) che colpisce soprattutto le regioni genitali, anorettali o orofaringee. I sintomi possono includere gonfiore dei linfonodi, ulcere dolorose e lesioni cutanee.

4. Tracoma: è una grave forma di congiuntivite che colpisce principalmente i paesi in via di sviluppo. L'infezione può causare cicatrici alle palpebre, distorsione della vista e, in casi gravi, cecità.

5. Pneumonia: occasionalmente, il batterio può causare polmonite, soprattutto nei neonati e nei pazienti immunocompromessi.

La maggior parte delle persone si infetta attraverso rapporti sessuali non protetti con una persona infetta o tramite contatto diretto con le secrezioni infette. In rari casi, il batterio può diffondersi attraverso l'uso di asciugamani o lenzuola contaminati. Il trattamento prevede generalmente la somministrazione di antibiotici come l'azitromicina o la doxiciclina. È importante completare il ciclo completo del farmaco prescritto per assicurarsi che l'infezione sia stata eliminata in modo efficace. Inoltre, è fondamentale informare il proprio partner sessuale dell'infezione e incoraggiarlo a sottoporsi a un test e al trattamento se necessario per prevenire la diffusione dell'infezione.

Le malattie dell'occhio, nota anche come oftalmopatie o affezioni oculari, si riferiscono a un ampio spettro di condizioni che colpiscono la struttura e la funzionalità degli occhi. Queste possono variare dalla nascita (congenite) o acquisite durante la vita, e possono essere isolate o associate ad altre malattie sistemiche.

Esempi di malattie dell'occhio includono:

1. Cheratopatia: una condizione che colpisce la cornea, la membrana trasparente sulla superficie anteriore dell'occhio.
2. Glaucoma: un gruppo di condizioni che danneggiano il nervo ottico, spesso associato ad un aumento della pressione intraoculare.
3. Cataratta: opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell'occhio, che porta a una visione offuscata.
4. Distacco della retina: quando la retina si stacca dai suoi strati sottostanti, causando perdita di visione.
5. Degenerazione maculare legata all'età (AMD): un deterioramento della parte centrale della retina chiamato macula, che è responsabile della visione centrale ad alta risoluzione.
6. Retinopatia diabetica: danni alla retina causati dal diabete mellito.
7. Conjunctivitis: infiammazione della congiuntiva, la membrana mucosa che riveste la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare.
8. Blefarite: infiammazione delle ciglia e delle palpebre.
9. Strabismo: una condizione in cui gli occhi non sono allineati correttamente, puntando in direzioni diverse.
10. Ambliopia: riduzione della visione in un occhio, spesso dovuta a un disallineamento degli occhi o a una differenza di rifrazione tra i due occhi.

Questi sono solo alcuni dei disturbi oftalmici più comuni che possono influenzare la vista e la salute degli occhi. Se si sospetta di avere un problema agli occhi, è importante consultare un oftalmologo per una diagnosi e un trattamento appropriati.

La psittacosi è una zoonosi, o una malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all'uomo. È causata dal batterio Gram-negativo Chlamydophila psittaci e colpisce comunemente uccelli esotici come pappagalli e altri volatili, sebbene possa anche infettare altri animali come bovini, suini e ovini.

L'infezione si verifica più frequentemente attraverso l'inalazione di polvere secca contenente particelle fecali o secrezioni respiratorie infette degli uccelli infetti. I sintomi della psittacosi possono variare, ma spesso includono febbre, brividi, mal di testa, tosse secca, respiro affannoso e dolori muscolari e articolari. In casi più gravi, la malattia può causare polmonite atipica e insufficienza respiratoria.

La diagnosi della psittacosi si basa su una combinazione di sintomi clinici, esami di laboratorio e test di conferma come il test di immunofluorescenza diretta o la reazione a catena della polimerasi (PCR). Il trattamento prevede l'uso di antibiotici appropriati, come tetracicline o macrolidi, per una durata sufficiente per garantire l'eradicazione dell'infezione.

La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezione da psittacosi. Ciò include la pratica di misure igieniche appropriate quando si entra in contatto con uccelli esotici o altri animali a rischio, nonché l'evitare di baciare o avvicinare troppo la bocca agli uccelli. Inoltre, è importante mantenere una buona igiene respiratoria quando si puliscono le gabbie degli uccelli o si maneggiano lettiere o altri materiali contaminati.

Gli enterovirus sono un genere di virus appartenenti alla famiglia Picornaviridae. Sono virioni senza involucro, con un capside icosaedrico e un genoma a singolo filamento di RNA a polarità positiva. Si riproducono nel citoplasma delle cellule ospiti e sono noti per causare una varietà di malattie umane, tra cui poliomielite, meningite asettica, paralisi flaccida acuta e diverse forme di miocardite.

Gli enterovirus si trasmettono principalmente attraverso il contatto diretto o indiretto con feci infette o goccioline respiratorie. Possono sopravvivere per lunghi periodi nell'ambiente esterno, il che facilita la loro diffusione.

Una volta all'interno dell'ospite, gli enterovirus possono infettare una varietà di cellule, tra cui le cellule epiteliali del tratto gastrointestinale, i linfociti e le cellule muscolari scheletriche. La maggior parte delle infezioni da enterovirus è asintomatica o causa sintomi lievi come febbre, mal di gola e raffreddore. Tuttavia, in alcuni casi, possono verificarsi complicazioni più gravi, come meningite, miocardite o paralisi flaccida acuta.

La diagnosi di infezione da enterovirus si basa generalmente sui sintomi clinici e può essere confermata mediante test di laboratorio, come la reazione a catena della polimerasi (PCR) o la cultura virale. Il trattamento delle infezioni da enterovirus è principalmente di supporto e si concentra sulla gestione dei sintomi. Non esiste un vaccino specifico per prevenire le infezioni da enterovirus, ad eccezione del vaccino contro la poliomielite.

La parola "Cryptomeria" non è un termine medico comunemente utilizzato. È in realtà il nome botanico di un genere di alberi conosciuti come cipressi giapponesi, che appartengono alla famiglia delle Cupressaceae. Questi alberi sono nativi del Giappone e della Cina meridionale.

Pertanto, non esiste una definizione medica specifica per "Cryptomeria". Tuttavia, in alcuni casi rari, il legno di Cryptomeria può essere utilizzato in applicazioni mediche o terapeutiche, come ad esempio nell'aromaterapia. In questo contesto, l'olio essenziale di Cryptomeria potrebbe avere proprietà antimicrobiche e rilassanti. Tuttavia, è importante notare che questi usi sono considerati alternativi e non sono supportati da una vasta gamma di ricerche scientifiche.

Le malattie della congiuntiva si riferiscono a un gruppo diversificato di condizioni che colpiscono la congiunctiva, la membrana mucosa che ricopre la superficie interna delle palpebre e la superficie esterna del bulbo oculare. Queste malattie possono causare sintomi come arrossamento, prurito, dolore, fotofobia (sensibilità alla luce), secrezione e/o gonfiore della congiunctiva.

Le cause delle malattie della conjiuctiva possono essere infettive, allergiche, irritative o autoimmuni. Alcune delle condizioni più comuni che colpiscono la congiunctiva includono:

1. Conjunctivitis (occhio rosso): una infiammazione della congiunctiva causata da infezioni batteriche, virali o allergie.
2. Cheratoconjunctivitis: una infiammazione che colpisce sia la cornea che la congiunctiva, spesso causata da reazioni allergiche o eczema.
3. Pterigio: un tumore benigno della congiunctiva che cresce verso la cornea, comunemente causato dall'esposizione prolungata al sole e al vento.
4. Trichiasi: una condizione in cui le ciglia crescono rivolte verso l'interno dell'occhio, irritando la congiunctiva e la cornea.
5. Pinguécula: un piccolo rigonfiamento giallastro sulla congiunctiva vicino alla cornea, causato dall'esposizione al sole, al vento o alla polvere.
6. Dacriocistite: infiammazione e infezione del sacco lacrimale, che può causare gonfiore e dolore nella parte interna dell'occhio vicino al naso.
7. Congiunctiviti croniche: condizioni infiammatorie della congiunctiva che durano per un lungo periodo di tempo, come la sindrome di Sjögren o la blefarite.

Questi disturbi possono causare sintomi quali arrossamento, prurito, dolore, lacrimazione eccessiva, fotofobia (sensibilità alla luce) e visione offuscata. Se si presentano questi sintomi, è importante consultare un oftalmologo per una diagnosi e un trattamento adeguati.

In medicina, il polline non ha una definizione specifica in sé. Tuttavia, è possibile descriverlo in un contesto medico come una particella granulare prodotta dal germo maschile delle piante, essenziale per la fecondazione delle piante. Il polline può causare reazioni allergiche nelle persone sensibili, noto come febbre da fieno o rinite allergica stagionale. Questa reazione si verifica quando il sistema immunitario del corpo identifica erroneamente il polline come una sostanza dannosa e produce anticorpi per combatterlo, causando sintomi come starnuti, naso che cola, prurito agli occhi e congestione nasale. Le persone possono essere allergiche a specifici tipi di polline, come quelli prodotti da alberi, erba o fiori.

Le infezioni da Chlamydia sono infezioni batteriche causate dal batterio Chlamydia trachomatis. Questa è una delle malattie sessualmente trasmesse (MST) più comuni e può infettare uomini e donne. Nella maggior parte dei casi, le infezioni da Chlamydia non presentano sintomi, il che rende difficile la diagnosi precoce e aumenta il rischio di complicazioni.

Nei soggetti femminili, l'infezione può causare infiammazione della cervice (cervicite), dell'utero (endometrite) o delle tube di Falloppio (salpingite). Queste infezioni possono portare a complicazioni gravi come la sterilità, le ectopiche (gravidanze al di fuori dell'utero) e l'aumentato rischio di parto pretermine. Inoltre, le donne incinte con infezione da Chlamydia possono avere un aumentato rischio di parti prematuri o di basso peso alla nascita.

Nei soggetti maschili, l'infezione può causare uretrite (infiammazione dell'uretra) che può portare a sintomi come dolore durante la minzione e secrezioni anomale dal pene. Se non trattata, l'infezione può diffondersi alle vescicole seminali o alla prostata, causando dolore, gonfiore e altri problemi.

Le infezioni da Chlamydia possono anche verificarsi al di fuori del sistema riproduttivo, come nella gola (faringite) o negli occhi (congiuntivite). Nei bambini, l'infezione può causare una malattia chiamata tracheoma, che può portare a cecità se non trattata.

La diagnosi di infezioni da Chlamydia si effettua comunemente attraverso test delle urine o campioni prelevati dalle mucose infette. Il trattamento prevede l'uso di antibiotici come l'azitromicina o la doxiciclina. È importante che i partner sessuali dell'individuo infetto vengano testati e trattati anche loro, altrimenti c'è il rischio di reinfezione.

In medicina e salute pubblica, un'epidemia si riferisce a una condizione di malattia o evento avverso che colpisce notevolmente più persone del normale numero di casi in una particolare popolazione e in un determinato periodo di tempo. Un'epidemia può verificarsi quando il tasso di incidenza di una malattia o evento dannoso è significativamente superiore al suo tasso di base previsto nella stessa area geografica o popolazione.

Le epidemie possono essere causate da diversi fattori, come l'esposizione a patogeni infettivi, sostanze nocive, radiazioni, condizioni ambientali avverse o altri fattori di rischio. Spesso sono associate a un agente eziologico comune, come un virus o batterio, che si diffonde rapidamente in una popolazione vulnerabile a causa della scarsa immunità, cattive pratiche igieniche, sovraffollamento o altri fattori che facilitano la trasmissione.

Le epidemie possono avere un impatto significativo sulla salute pubblica e sull'economia di una comunità, poiché richiedono risorse aggiuntive per il controllo delle infezioni, l'assistenza sanitaria e la gestione dei casi. Le autorità sanitarie pubbliche monitorano attentamente i segnali di allarme precoce di possibili epidemie e implementano misure preventive e di controllo per limitare la diffusione della malattia o dell'evento dannoso, proteggendo così la salute della popolazione.

L'emorragia dell'occhio, nota anche come emorragia oculare o sanguinamento oculare, si riferisce alla presenza di sangue nella camera anteriore dell'occhio (tra l'iride e la cornea) o nel vitreo (la gelatina trasparente che riempie la cavità posteriore dell'occhio). Questa condizione può verificarsi a causa di vari fattori, come traumi, disturbi oftalmologici, ipertensione arteriosa non controllata o attività fisica intensa. I sintomi possono includere visione offuscata, dolore, rossore e la presenza di puntini o macchie fluttuanti nel campo visivo. A seconda della causa sottostante, il trattamento può variare da misure conservative a interventi chirurgici. Se non trattata, l'emorragia dell'occhio può portare a complicazioni come glaucoma, cataratta o danni permanenti alla vista.

Gli antagonisti dell'istamina H1 sono un tipo di farmaci che bloccano l'azione dell'istamina, un mediatore chimico coinvolto in varie reazioni allergiche e infiammatorie nel corpo. L'istamina si lega ai recettori H1 situati sulla superficie delle cellule e provoca una serie di risposte fisiologiche, come prurito, arrossamento, gonfiore e secrezione.

Gli antagonisti dell'istamina H1 agiscono competitivamente con l'istamina per il suo recettore, impedendole di legarsi e quindi prevenendo o alleviando i sintomi associati all'allergia. Questi farmaci sono comunemente utilizzati nel trattamento dei sintomi allergici stagionali e perenni, come riniti allergiche, congiuntiviti allergiche, orticaria e angioedema.

Alcuni esempi di antagonisti dell'istamina H1 includono la difenidramina, la cetirizina, la loratadina, la fexofenadina e la desloratadina. Questi farmaci sono disponibili in varie forme, come compresse, capsule, liquidi e gocce, e possono essere assunti per via orale o applicati localmente sulla pelle sotto forma di creme o unguenti.

Gli antagonisti dell'istamina H1 possono causare effetti collaterali come sonnolenza, secchezza della bocca e degli occhi, vertigini, mal di testa e aumento di peso. Questi effetti collaterali sono generalmente lievi e transitori, ma in alcuni casi possono essere più gravi o persistere nel tempo. In questi casi, è necessario consultare un medico per valutare la possibilità di sospendere il trattamento o di modificarlo con un farmaco alternativo.

Le sostanze antiallergiche, note anche come antistaminici, sono un tipo di farmaci utilizzati per trattare i sintomi di allergie. Agiscono bloccando l'azione dell'istamina, una sostanza chimica rilasciata dalle cellule del sistema immunitario in risposta a sostanze estranee come polline, peli di animali o cibo, che possono causare sintomi allergici come prurito, starnuti, naso che cola, occhi rossi e gonfi, eruzioni cutanee e difficoltà respiratorie.

Esistono due tipi di recettori dell'istamina nel corpo: H1 e H2. Gli antistaminici H1 sono i più comunemente usati per trattare i sintomi allergici, poiché bloccano l'azione dell'istamina sui recettori H1 nei vasi sanguigni, nei muscoli lisci e nelle cellule nervose della pelle. Ciò può alleviare il prurito, il gonfiore e le eruzioni cutanee.

Gli antistaminici di seconda generazione hanno una durata d'azione più lunga e causano meno sonnolenza rispetto agli antistaminici di prima generazione. Alcuni esempi di antistaminici di seconda generazione includono cetirizina, loratadina e fexofenadina.

Gli antistaminici H2, d'altra parte, sono più comunemente usati per trattare il reflusso acido e le ulcere peptiche, poiché bloccano l'azione dell'istamina sui recettori H2 nello stomaco.

È importante notare che gli antistaminici possono avere effetti collaterali, come sonnolenza, secchezza delle fauci e vertigini. Pertanto, è consigliabile consultare un medico prima di assumere qualsiasi farmaco antistaminico.

Le infezioni da Chlamydiaceae si riferiscono a infezioni causate dai batteri del genere Chlamydia, che includono Chlamydia trachomatis, Chlamydia pneumoniae e Chlamydia psittaci. Queste infezioni possono colpire diversi sistemi corporei e causare una varietà di sintomi a seconda della specie batterica e della sede dell'infezione.

L'infezione da C. trachomatis è la più comune e può causare infezioni delle vie urinarie, malattia infiammatoria pelvica nelle donne, e uretrite e epididymite negli uomini. Inoltre, C. trachomatis è anche il principale agente eziologico della linfogranuloma venereo e dell'inclusionoconjunctivitis.

L'infezione da C. pneumoniae è una causa importante di polmonite atipica e può anche causare infezioni delle vie respiratorie superiori, sinusiti, faringiti e bronchiti. In rari casi, può anche causare malattie extrapulmonari come l'artrite reattiva e la sindrome di Sjogren.

L'infezione da C. psittaci è nota per causare psittacosi, una malattia zoonotica che si trasmette dagli uccelli ai esseri umani. I sintomi possono variare da lievi a gravi e includono febbre, tosse, mal di testa, dolori muscolari e polmonite.

Il trattamento delle infezioni da Chlamydiaceae si basa sulla specie batterica e sulla sede dell'infezione. Le tetracicline e le macrolidi sono comunemente utilizzate per il trattamento di queste infezioni. È importante che i pazienti completino l'intero corso del trattamento prescritto per prevenire la ricorrenza della malattia e lo sviluppo di resistenza antimicrobica.

In medicina, un allergene è una sostanza che può causare una reazione allergica nel corpo. Quando una persona è esposta a un allergene, il sistema immunitario del loro corpo lo percepisce come una minaccia e produce anticorpi per combatterlo. Questa risposta del sistema immunitario può causare sintomi come starnuti, prurito, naso che cola, occhi rossi e gonfi, eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie o anafilassi in individui sensibilizzati.

Gli allergeni possono essere presenti nell'aria, negli alimenti, negli animali domestici, nelle piante, nei farmaci e in altri ambienti. Alcuni esempi comuni di allergeni includono polline, acari della polvere, peli di animali domestici, muffe, lattice, alcuni farmaci e cibi come arachidi, grano, latte e crostacei.

Le reazioni allergiche possono variare da lievi a gravi e possono essere gestite evitando l'esposizione all'allergene o con trattamenti medici come farmaci antistaminici, corticosteroidi o immunoterapia specifica per allergeni (ASIT). In casi gravi di reazioni allergiche, può essere necessario un trattamento di emergenza con adrenalina.

'Genital Diseases, Female' si riferisce a un ampio spettro di condizioni patologiche che colpiscono gli organi genitali femminili esterni (vulva) e interni (vagina, utero, ovaie, tube di Falloppio). Queste malattie possono essere causate da infezioni, infiammazioni, tumori benigni o maligni, anomalie congenite, traumi o disfunzioni ormonali.

Esempi di tali patologie includono:

1. Vaginiti: infiammazione della vagina che può essere causata da batteri, funghi o virus.
2. Candidosi: infezione fungina della vulva e/o vagina.
3. Vulvovaginite: infiammazione della vulva e della vagina.
4. Endometriosi: crescita anormale del tessuto uterino al di fuori dell'utero.
5. Cisti ovariche: sacche piene di fluido che si formano nelle ovaie.
6. Tumori ovarici: crescite anomale delle cellule nelle ovaie che possono essere benigne o maligni.
7. Infezioni sessualmente trasmissibili (IST): infezioni che si trasmettono durante i rapporti sessuali, come clamidia, gonorrea, herpes genitale e HIV.
8. Menopausa precoce: insorgenza anticipata della menopausa prima dei 40 anni.
9. Cancro cervicale: cancro che si sviluppa nelle cellule del collo dell'utero.
10. Prolasso genitale: discesa di uno o più organi pelvici (vescica, utero, retto) verso l'apertura vaginale.

I sintomi associati a queste malattie possono variare notevolmente, ma spesso includono dolore pelvico, perdite vaginali anomale, sanguinamento vaginale, difficoltà durante i rapporti sessuali e cambiamenti nel ciclo mestruale. Se si sospetta di avere una qualsiasi di queste condizioni, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.

Il nitrato d'argento è un composto chimico con la formula AgNO3. È un cristallo incolore e deliquescente, il che significa che assorbe l'umidità dall'aria producendo una soluzione acquosa. Il nitrato d'argento è ampiamente utilizzato nei settori della medicina e della ricerca scientifica.

Nella medicina, il nitrato d'argento ha trovato impiego come agente cauterizzante e antisettico. Viene applicato sulle piaghe aperte o su lesioni cutanee per uccidere i microrganismi e favorire la guarigione. Tuttavia, il suo uso è diventato meno comune a causa della disponibilità di alternative più sicure ed efficaci.

In passato, il nitrato d'argento veniva anche usato come collirio per trattare le infezioni oculari. Tuttavia, questo uso è stato abbandonato a causa del rischio di argiria, una condizione caratterizzata dall'accumulo di particelle d'argento nel corpo che possono causare una pigmentazione grigia o bluastra della pelle.

In ambito scientifico, il nitrato d'argento è spesso utilizzato come reagente per test chimici qualitativi e quantitativi, nonché in esperimenti di elettrochimica. Tuttavia, a causa dei suoi effetti collaterali potenzialmente dannosi, il suo uso deve essere eseguito con cautela e sotto la supervisione di un professionista qualificato.

L'influenza A virus, sottotipo H7N3, è un ceppo del virus dell'influenza di tipo A che contiene particolari proteine di superficie identificate come emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). In particolare, questo sottotipo ha l'emoagglutinina 7 e la neuraminidasi 3.

Il virus H7N3 è noto per causare malattie negli uccelli e occasionalmente può infettare anche gli esseri umani, sebbene tali infezioni siano rare. Quando gli esseri umani vengono infettati da questo ceppo di virus dell'influenza, i sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e affaticamento. In casi più rari, l'infezione può causare polmonite e persino la morte, specialmente in individui ad alto rischio come anziani, bambini molto piccoli, donne incinte e persone con sistemi immunitari indeboliti.

Il virus H7N3 è stato associato a diversi focolai di influenza aviaria in passato e può causare una grave malattia negli uccelli domestici e selvatici. Questo ceppo del virus dell'influenza ha la capacità di mutare e acquisire nuovi geni, il che lo rende un ceppo particolarmente preoccupante da monitorare per il potenziale di causare una pandemia globale.

La Chlamydia è un'infezione batterica causata da Chlamydia trachomatis, che può colpire sia uomini che donne. È una delle infezioni a trasmissione sessuale (IST) più comuni e può infettare genitali, gola e occhi.

Spesso, le persone con Chlamydia non presentano sintomi, il che rende difficile la diagnosi precoce e aumenta il rischio di complicanze. Nei casi in cui si verifichino sintomi, possono includere:

- Per le donne: perdite vaginali insolite, dolore durante i rapporti sessuali, dolore o bruciore durante la minzione, dolore addominale inferiore e sanguinamento tra un ciclo mestruale e l'altro.
- Per gli uomini: secrezioni dal pene, dolore o bruciore durante la minzione, dolore o gonfiore ai testicoli.

Le complicanze della Chlamydia possono essere gravi, specialmente se non trattata in modo tempestivo. Nei casi più gravi, può causare infertilità, malattie infiammatorie pelviche (PID), ectopico (gravidanza al di fuori dell'utero) e nelle donne in gravidanza, può provocare parti prematuri o basso peso alla nascita.

La Chlamydia si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti con una persona infetta. Il test di screening è facile e indolore, e la maggior parte delle infezioni può essere trattata efficacemente con antibiotici. È importante che i partner sessuali recenti vengano informati e testati per la Chlamydia, anche se non presentano sintomi, al fine di prevenire ulteriori trasmissioni e complicanze.

Gli adenovirussoni tipi di virus a DNA che causano infezioni del tratto respiratorio superiore e altre malattie. Ci sono più di 50 diversi tipi di adenovirus umani che possono infettare gli esseri umani. Questi virus possono causare una varietà di sintomi, tra cui raffreddore, congestione nasale, mal di gola, tosse, febbre, dolori muscolari e stanchezza. Alcuni tipi di adenovirus possono anche causare malattie più gravi, come la bronchite, la polmonite, la gastroenterite, la congiuntivite e la cistite.

Gli adenovirus umani si diffondono principalmente attraverso il contatto diretto con una persona infetta o con le goccioline respiratorie che una persona infetta rilascia quando tossisce, starnutisce o parla. È anche possibile contrarre l'infezione toccando superfici contaminate dalle goccioline respiratorie di una persona infetta e poi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi.

Non esiste un trattamento specifico per le infezioni da adenovirus umani. Il trattamento è solitamente sintomatico e può includere l'assunzione di farmaci da banco per alleviare la febbre, il dolore e la congestione nasale. In casi gravi, potrebbe essere necessario un ricovero ospedaliero per ricevere cure di supporto.

Per prevenire l'infezione da adenovirus umani, è importante praticare una buona igiene delle mani e mantenere una buona igiene respiratoria, come tossire o starnutire in un fazzoletto o nell'incavo del gomito. È anche importante evitare il contatto stretto con persone malate e pulire regolarmente le superfici toccate frequentemente.

Le infezioni da enterovirus si riferiscono a un'infezione causata da qualsiasi membro del genere Enterovirus, che include diversi tipi di virus come poliovirus, coxsackievirus, echovirus ed enterovirus. Questi virus sono molto contagiosi e si diffondono comunemente attraverso il contatto diretto con goccioline respiratorie infette, contatto fecale-orale o consumando cibi o bevande contaminati.

I sintomi delle infezioni da enterovirus possono variare notevolmente, a seconda del tipo specifico di virus e della gravità dell'infezione. Alcune persone potrebbero non presentare alcun sintomo, mentre altre potrebbero manifestare sintomi lievi come febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza. Tuttavia, in casi più gravi, l'infezione può causare complicazioni più serie, come meningite, miocardite, pericardite, congiuntivite epidemica e paralisi flaccida associata alla poliomielite.

Le infezioni da enterovirus sono generalmente autolimitanti e guariscono spontaneamente entro una o due settimane senza trattamento specifico. Tuttavia, il trattamento di supporto può essere necessario per alleviare i sintomi e prevenire complicanze. I farmaci antivirali possono essere utilizzati in casi selezionati, come l'infezione da virus Enterovirus D68. La prevenzione delle infezioni da enterovirus si basa principalmente sull'igiene personale e ambientale, compresa la pratica dell'igiene delle mani regolare e accurata, evitare il contatto con persone malate e mantenere una buona igiene alimentare.

L'Enterovirus D umano (HEV-D) è un tipo di enterovirus che infetta esclusivamente gli esseri umani. Si tratta di virus a RNA a singolo filamento di piccole dimensioni, appartenenti alla famiglia Picornaviridae.

L'HEV-D comprende quattro serotipi (68, 70, 71 e 89), che sono stati identificati in campioni fecali umani provenienti da diversi paesi del mondo. Questi virus sono stati isolati principalmente da bambini con gastroenterite acuta e sono associati a sintomi lievi o asintomatici.

I sintomi dell'infezione da HEV-D possono includere diarrea, vomito, febbre e dolori muscolari. Tuttavia, in alcuni casi, l'infezione può essere asintomatica o causare malattie più gravi come meningite, miocardite e paralisi flaccida.

L'HEV-D si trasmette principalmente attraverso il contatto fecale-orale, cioè quando le mani contaminate con feci infette entrano in contatto con la bocca. Il virus può anche essere trasmesso attraverso goccioline respiratorie prodotte durante la tosse o gli starnuti di una persona infetta.

La diagnosi di HEV-D si basa sull'identificazione del virus in campioni clinici utilizzando tecniche di amplificazione dell'acido nucleico, come la reazione a catena della polimerasi (PCR). Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da HEV-D, e il trattamento è solitamente sintomatico.

La prevenzione dell'HEV-D si basa sull'igiene personale e sulle pratiche di igiene delle mani, come lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno o prima di mangiare. È anche importante evitare il contatto con persone malate e mantenere una buona ventilazione negli ambienti chiusi.

Le infezioni batteriche dell'occhio, noto anche come blefarite batterica o congiuntivite batterica, sono un tipo di infezione oculare causata dalla crescita eccessiva di batteri sulla palpebra o sulla superficie della cornea. I batteri più comuni che causano queste infezioni includono Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa.

I sintomi di queste infezioni possono variare ma spesso includono arrossamento, dolore o irritazione dell'occhio, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, secrezione purulenta o mucosa dall'occhio, gonfiore delle palpebre e fotofobia. In alcuni casi, l'infezione può causare complicazioni più gravi, come la formazione di ulcere corneali o la diffusione dell'infezione all'interno dell'occhio.

Il trattamento delle infezioni batteriche dell'occhio di solito comporta l'uso di antibiotici topici, come pomate oftalmiche o gocce oftalmiche, per uccidere i batteri che causano l'infezione. In alcuni casi, possono essere prescritti anche antibiotici orali per trattare l'infezione. È importante completare il ciclo completo di antibiotici come prescritto dal medico, anche se i sintomi dell'infezione migliorano prima della fine del trattamento.

Le persone che indossano lenti a contatto dovrebbero smettere di usarle durante il trattamento dell'infezione e utilizzare solo lenti pulite e asciutte dopo la guarigione. Inoltre, è importante mantenere una buona igiene delle mani e delle palpebre per prevenire la diffusione dell'infezione ad altri o reinfezioni future.

L'influenza A virus, sottotipo H7N7, è un ceppo del virus dell'influenza di tipo A che contiene particolari proteine antigeniche di superficie chiamate emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). In particolare, questo sottotipo ha l'emoagglutinina H7 e la neuraminidasi N7.

Il virus dell'influenza A è un importante patogeno respiratorio che può causare epidemie e pandemie in tutto il mondo. Il sottotipo H7N7 si trova principalmente negli uccelli acquatici, ma occasionalmente può infettare altri animali, come pollame e suini, e persino gli esseri umani.

Le infezioni da virus dell'influenza A (H7N7) negli esseri umani sono rare, ma possono causare sintomi simili a quelli dell'influenza stagionale, come febbre, tosse, mal di gola e dolori muscolari. In casi più gravi, può causare polmonite e sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

È importante notare che il virus dell'influenza A (H7N7) è considerato un agente patogeno zoonotico di interesse per la salute pubblica, poiché ha il potenziale per causare epidemie o pandemie se dovesse adattarsi alla trasmissione da uomo a uomo. Pertanto, è soggetto a rigide misure di biosicurezza e controllo delle infezioni per prevenire la sua diffusione.

Le malattie del neonato si riferiscono a un'ampia varietà di condizioni mediche che possono colpire i bambini durante il loro primo mese di vita. Queste malattie possono essere presenti alla nascita (congenite) o acquisite dopo la nascita.

Tra le cause più comuni di malattie del neonato ci sono infezioni, problemi respiratori, disturbi metabolici e anomalie strutturali. Alcune delle malattie specifiche che possono colpire i neonati includono:

1. Ittero neonatale: un'accumulazione di bilirubina nel sangue che può causare ingiallimento della pelle e degli occhi.
2. Polmonite: un'infezione dei polmoni che può causare difficoltà respiratorie.
3. Sepsi: un'infezione del sangue che può essere causata da batteri, virus o funghi.
4. Infezioni congenite: infezioni che si verificano prima della nascita e possono causare danni a organi specifici o al cervello.
5. Malattie cardiache congenite: difetti strutturali del cuore presenti alla nascita.
6. Ipoglicemia: bassi livelli di zucchero nel sangue che possono causare debolezza, irritabilità o convulsioni.
7. Ipopnea: difficoltà respiratorie dovute a un'ostruzione delle vie respiratorie.
8. Anomalie del tratto gastrointestinale: malformazioni congenite che possono causare problemi di alimentazione o digestione.
9. Disturbi neuromuscolari: condizioni che colpiscono il sistema nervoso e i muscoli, come la paralisi cerebrale.

La diagnosi e il trattamento delle malattie del neonato richiedono spesso un'attenzione particolare da parte di specialisti in pediatria, neurologia, cardiologia e altri campi medici. Il trattamento può includere farmaci, chirurgia o terapia di supporto per aiutare il neonato a crescere e svilupparsi normalmente.

In termini medici, un neonato si riferisce a un bambino nelle prime quattro settimane di vita, spesso definito come il periodo che va dalla nascita fino al 28° giorno di vita. Questa fase è caratterizzata da una rapida crescita e sviluppo, nonché dall'adattamento del bambino al mondo esterno al di fuori dell'utero. Durante questo periodo, il neonato è soggetto a specifiche cure e monitoraggi medici per garantire la sua salute e il suo benessere ottimali.

In medicina, il termine "cavie" non si riferisce a una particolare condizione o patologia, ma piuttosto a un animale da laboratorio utilizzato per scopi sperimentali e di ricerca. Le cavie più comunemente utilizzate sono i roditori, come topi e ratti, sebbene il termine possa tecnicamente applicarsi a qualsiasi animale usato in questo modo.

L'uso di cavie in esperimenti scientifici è una pratica controversa che suscita preoccupazioni etiche. Gli animalisti e altri critici sostengono che l'uso di animali per la ricerca sia crudele e privo di umanità, mentre i sostenitori affermano che può fornire informazioni vitali sulla fisiologia umana e sui potenziali effetti collaterali dei farmaci.

È importante notare che l'uso di cavie in esperimenti scientifici è regolato da rigide linee guida etiche e normative, al fine di garantire il trattamento umano degli animali e la minimizzazione del dolore e della sofferenza.

Gli agenti antibatterici sono sostanze, comunemente farmaci, che vengono utilizzati per prevenire o trattare infezioni batteriche. Essi agiscono in vari modi per interferire con la crescita e la replicazione dei batteri, come l'inibizione della sintesi delle proteine batteriche o danneggiando la parete cellulare batterica.

Gli antibiotici sono un tipo comune di agente antibatterico che può essere derivato da fonti naturali (come la penicillina, derivata da funghi) o sintetizzati in laboratorio (come le tetracicline). Alcuni antibiotici sono mirati ad un particolare tipo di batteri, mentre altri possono essere più ampiamente attivi contro una gamma più ampia di specie.

Tuttavia, l'uso eccessivo o improprio degli agenti antibatterici può portare allo sviluppo di resistenza batterica, il che rende difficile o impossibile trattare le infezioni batteriche con farmaci disponibili. Pertanto, è importante utilizzare gli agenti antibatterici solo quando necessario e seguire attentamente le istruzioni del medico per quanto riguarda la durata del trattamento e il dosaggio appropriato.

La cheratite è una condizione infiammatoria che colpisce la cornea, la membrana trasparente sulla parte anteriore dell'occhio. L'infiammazione può essere causata da diversi fattori, come infezioni batteriche, virali o fungine, traumi, reazioni allergiche o disturbi del sistema immunitario.

I sintomi della cheratite possono variare a seconda della causa e della gravità dell'infiammazione, ma spesso includono dolore, arrossamento, fotofobia (sensibilità alla luce), lacrimazione e visione offuscata. In alcuni casi, la cheratite può causare ulcerazioni corneali, cicatrici o persino perforazioni della cornea, che possono portare a complicanze più gravi come la perdita permanente della vista.

Il trattamento della cheratite dipende dalla causa sottostante dell'infiammazione. In genere, i medici prescrivono farmaci antimicrobici per le infezioni batteriche o fungine, mentre possono raccomandare farmaci antivirali per le infezioni virali. In caso di cheratite non infettiva, possono essere utilizzati corticosteroidi o altri farmaci anti-infiammatori. Nei casi più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare eventuali danni alla cornea.

La prevenzione della cheratite include la protezione degli occhi da traumi o lesioni, l'igiene delle mani e il mantenimento di una buona salute degli occhi. Le persone che indossano lenti a contatto dovrebbero seguire le istruzioni per la cura e la pulizia appropriate per ridurre il rischio di infezioni o infiammazioni corneali.

Le infezioni virali dell'occhio, notoriamente conosciute come congiuntiviti virali, sono causate dalla replicazione dei virus nelle cellule della congiuntiva e della cornea. L'infezione si manifesta clinicamente con arrossamento o iperemia congiuntivale, lacrimazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo. Possono anche verificarsi secrezioni purulente, sebbene siano generalmente più acquose e chiare rispetto alle infezioni batteriche.

Il virus più comunemente associato alla congiuntivite virale è l'adenovirus, ma possono essere implicati anche altri enterovirus, herpes simplex virus (HSV), varicella-zoster virus (VZV) e coxsackievirus.

La diagnosi di solito si basa sui sintomi e sull'esame fisico; i test di laboratorio possono essere utilizzati per confermare l'agente patogeno specifico se necessario, ad esempio in caso di epidemie o infezioni atipiche.

Il trattamento delle infezioni virali dell'occhio è principalmente sintomatico, poiché gli antibiotici non sono efficaci contro i virus. Le misure di supporto possono includere impacchi freddi per alleviare l'irritazione e il dolore, lubrificanti oculari per mantenere umida la superficie oculare e ridurre la sensazione di corpo estraneo. In alcuni casi, gli agenti antivirali possono essere prescritti se viene confermata l'infezione da HSV o VZV.

È importante sottolineare che le infezioni virali dell'occhio sono altamente contagiose e si diffondono facilmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni oculari infette o con oggetti contaminati come asciugamani, salviette o make-up. Pertanto, è fondamentale adottare misure igieniche adeguate per prevenire la diffusione dell'infezione, come lavarsi regolarmente le mani e evitare di toccarsi gli occhi senza averli precedentemente puliti.

Numero di pazienti che devono essere trattati (NNT) è un concetto utilizzato in medicina evidence-based per riassumere i risultati di studi clinici randomizzati e confrontare l'efficacia relativa dei trattamenti.

L'NNT rappresenta il numero medio di pazienti che devono ricevere un determinato trattamento affinché si verifichi un evento benefico in almeno un paziente, rispetto al placebo o ad un altro trattamento di controllo. Più basso è l'NNT, più efficace è il trattamento.

Ad esempio, se uno studio riporta che l'NNT per la prevenzione di un ictus con un particolare farmaco è 10, significa che su 10 pazienti trattati con quel farmaco, ci si aspetta che uno solo eviti un ictus, mentre gli altri nove non trarranno alcun beneficio dal trattamento.

L'NNT deve essere interpretato considerando la gravità dell'evento avverso e il contesto clinico generale. Un NNT basso può essere accettabile se l'evento avverso è grave o potenzialmente letale, mentre un NNT più elevato potrebbe essere giustificabile per eventi avversi meno gravi o per condizioni croniche che richiedono trattamenti a lungo termine.

Linfangioleiomiomatosi con polmonite cronica indica una rara malattia polmonare caratterizzata dalla proliferazione benigna ma infiltrativa delle cellule muscolari lisce nelle vie aeree più piccole e nei vasi sanguigni dei polmoni. Questa condizione è spesso associata all'esposizione al diesel e ad altri agenti inalanti, sebbene possa verificarsi anche spontaneamente. I sintomi possono includere tosse cronica, respiro corto, affaticamento e perdita di peso. Il decorso della malattia può essere progressivo e talvolta portare a insufficienza respiratoria. La diagnosi si basa spesso su biopsie polmonari e imaging toracico. Il trattamento può includere la cessazione dell'esposizione all'agente inalante scatenante, l'ossigenoterapia e, in alcuni casi, il trapianto polmonare.

La tecnica di immunofluorescenza diretta (DIF) è un metodo di laboratorio utilizzato in anatomia patologica e immunologia per identificare e localizzare antigeni specifici all'interno di tessuti, cellule o altri campioni biologici. Questa tecnica utilizza anticorpi marcati direttamente con fluorocromi, come la fluoresceina isotiocianato (FITC) o il rodammina B (RB), che si legano specificamente agli antigeni target.

Il processo di DIF include i seguenti passaggi:

1. Preparazione del campione: Il tessuto o la cellula in esame viene fissato e congelato per preservarne l'integrità strutturale. Successivamente, vengono tagliate sezioni sottili del campione con un microtomo.
2. Agglutinazione: Le sezioni di tessuto vengono incubate con anticorpi monoclonali o policlonali marcati fluorescentemente che si legano direttamente agli antigeni target all'interno del campione.
3. Rivelazione: Il campione viene lavato per rimuovere qualsiasi anticorpo non legato e quindi viene visualizzata la localizzazione degli antigeni tramite microscopio a fluorescenza. L'illuminazione del fluorocromo con luce appropriata provoca l'emissione di luce visibile, che può essere rilevata e analizzata.
4. Interpretazione: I pattern di fluorescenza osservati vengono interpretati da un patologo esperto per identificare la presenza, la distribuzione e il tipo di antigeni presenti nel campione.

La tecnica DIF è particolarmente utile nello studio delle malattie autoimmuni, dei disturbi infiammatori e delle infezioni, poiché consente di rilevare e localizzare specifici anticorpi o antigeni all'interno dei tessuti. Tuttavia, la sua applicazione è limitata dalla necessità di conoscere l'identità degli antigeni target e dall'esistenza di anticorpi marcati appropriati.

Un corpo estraneo nell'occhio si riferisce a qualsiasi sostanza o oggetto solido che non appartenga naturalmente all'occhio e che entri accidentalmente in contatto o si incastoni nella superficie o all'interno dell'occhio. I corpi estranei possono variare in dimensioni, dalla polvere o un granello di sabbia a pezzi più grandi come schegge di metallo o vetro. Possono causare irritazione, arrossamento, dolore, lacrimazione eccessiva, fotofobia (sensibilità alla luce) e possono potenzialmente danneggiare la cornea o altri tessuti oculari se non vengono rimossi in modo appropriato e tempestivo. I corpi estranei nell'occhio possono verificarsi a causa di attività lavorative, incidenti, sport o semplicemente durante le normali attività quotidiane.

Le forme atipiche di batteri si riferiscono a determinati tipi di batteri che differiscono dalle caratteristiche tradizionali associate ai batteri in termini di struttura, crescita e sensibilità ai farmaci. A differenza dei batteri tipici, le forme atipiche possono essere più difficili da identificare e trattare a causa delle loro caratteristiche uniche.

Alcuni esempi di batteri atipici includono:

1. Mycoplasma: questi batteri non hanno una parete cellulare, il che li rende resistenti ad alcuni antibiotici comunemente utilizzati per trattare le infezioni batteriche. Sono anche più piccoli delle dimensioni tipiche dei batteri e possono causare polmoniti atipiche, malattie sessualmente trasmesse e altre infezioni.
2. Chlamydia: simili ai Mycoplasma, i batteri Chlamydia mancano anche di una parete cellulare e possono essere resistenti ad alcuni antibiotici. Possono causare malattie sessualmente trasmesse, polmoniti atipiche e infezioni oftalmiche.
3. Rickettsia: questi batteri sono parassiti intracellulari obbligati, il che significa che possono sopravvivere solo all'interno delle cellule ospiti. Possono causare malattie come la febbre maculosa delle Montagne Rocciose e il tifo murino.
4. Legionella: questi batteri sono anche parassiti intracellulari obbligati e possono causare la legionellosi, una grave forma di polmonite.

Poiché le forme atipiche di batteri possono presentarsi in modo diverso dalle infezioni batteriche tradizionali, può essere necessario utilizzare metodi diagnostici speciali per identificarle e determinare il trattamento appropriato.

Mi dispiace, ma "New Hampshire" non è un termine medico. New Hampshire è uno stato degli Stati Uniti situato nella regione della Nuova Inghilterra. Potrebbe esserci stata una qualche forma di confusione o un errore nel tuo quesito. Se hai bisogno di informazioni su una particolare condizione medica o termine, sono felice di aiutarti.

La nasofaringite è un'infiammazione della mucosa del nasofaringe, la parte superiore posteriore della gola dietro il naso. Solitamente è causata da infezioni virali e meno comunemente da batteri. I sintomi possono includere mal di gola, congestione nasale, dolore alle orecchie, mal di testa e febbre. Nei casi più gravi, può provocare complicanze come l'otite media, la sinusite e persino la meningite. La diagnosi si basa solitamente sui sintomi e talvolta può essere confermata da esami come la rinoscopia o la TAC. Il trattamento prevede generalmente misure di supporto come l'idratazione e il riposo, ma in alcuni casi possono essere prescritti farmaci antivirali o antibiotici.

L'ulcera corneale è una condizione medica che riguarda l'occhio, e più precisamente la cornea. Si tratta di una lesione o ferita aperta sulla superficie della cornea, che può essere causata da diversi fattori, come infezioni batteriche, virali o fungine, traumi meccanici o chimici, carenze nutrizionali, uso prolungato di lenti a contatto, o disturbi del film lacrimale.

L'ulcera corneale può causare sintomi come dolore, arrossamento, fotofobia (sensibilità alla luce), lacrimazione eccessiva, visione offuscata o persino perdita della vista se non trattata in modo tempestivo ed efficace. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere antibiotici, antivirali o antimicotici, colliri lubrificanti, patch o bendaggi oftalmici, e in alcuni casi anche un intervento chirurgico.

È importante consultare immediatamente un medico specialista in oftalmologia se si sospetta di avere un'ulcera corneale, poiché questa condizione può peggiorare rapidamente e causare danni permanenti alla cornea e alla vista.

Le infezioni parassitarie oculari sono condizioni mediche causate da diversi tipi di parassiti che infettano vari tessuti dell'occhio e dei suoi annessi. Questi parassiti possono entrare nell'occhio attraverso diverse vie, come il sistema circolatorio, le ghiandole lacrimali o direttamente attraverso lesioni sulla superficie oculare.

Ecco alcuni esempi di infezioni parassitarie oculari:

1. Toxoplasmosi: è causata dal protozoo Toxoplasma gondii e può provocare lesioni necrotiche retiniche, che possono portare a perdita della vista se non trattate correttamente. La toxoplasmosi oculare è spesso associata a infezioni congenite, ma può anche verificarsi come infezione acquisita nell'età adulta.

2. Cisticercosi: è causata dal cestode Taenia solium e si verifica quando le larve del parassita infettano i tessuti oculari. Questa condizione può provocare sintomi come dolore, gonfiore e riduzione della vista.

3. Onchocercosi: è causata dal nematode Onchocerca volvulus e si verifica quando le larve del parassita infettano la cornea e il tessuto congiuntivale. Questa condizione può provocare sintomi come prurito, arrossamento oculare e opacità corneali, che possono portare a perdita della vista se non trattate correttamente.

4. Acanthamoeba keratite: è causata dal protozoo libero-vivente Acanthamoeba spp. e si verifica quando il parassita infetta la cornea. Questa condizione può provocare sintomi come dolore, arrossamento oculare, fotofobia e lacrimazione eccessiva.

5. Toxoplasmosi: è causata dal protozoo Toxoplasma gondii e si verifica quando il parassita infetta la retina. Questa condizione può provocare sintomi come visione offuscata, punti ciechi e lesioni retiniche.

Il trattamento di queste condizioni dipende dalla specie del parassita e dall'entità dell'infezione. Il medico può prescrivere farmaci antiparassitari o antibiotici per eliminare il parassita e alleviare i sintomi. In alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici per rimuovere il parassita o riparare i danni ai tessuti oculari.

La povidone iodio è un antisettico topico a largo spettro, utilizzato per la disinfezione della pelle prima di interventi chirurgici o iniezioni e per il trattamento di ferite superficiali e ustioni minori. È disponibile come soluzione cutanea, schiuma, crema o sapone.

La povidone iodio è un complesso formato dalla combinazione della povidone, una polimero solubile in acqua, con lo iodio molecolare. Questo complesso consente allo iodio di essere rilasciato lentamente sulla pelle, fornendo un'attività antimicrobica prolungata.

Lo iodio è noto per il suo effetto battericida, fungicida e virucida, che avviene attraverso l'ossidazione dei gruppi sulfidrilici presenti nelle proteine microbiche, causandone la denaturazione e la morte.

La povidone iodio è indicata per l'uso in adulti e bambini, tuttavia, deve essere evitata in aree sensibili come il viso, le orecchie e gli occhi, nonché in presenza di lesioni estese o ustioni gravi. Inoltre, è controindicata in pazienti con allergia allo iodio o alla povidone, malattie della tiroide, dermatiti da contatto o eczemi estesi.

È importante seguire le istruzioni per l'uso appropriate fornite dal produttore, inclusa la durata dell'applicazione e il tempo di attesa prima di procedere con l'intervento chirurgico o l'iniezione pianificati.

In medicina, il termine "malattia acuta" si riferisce a un tipo di malattia o disturbo che si sviluppa rapidamente e ha una durata relativamente breve. Si contrappone alla condizione cronica, che si sviluppa lentamente nel tempo e può durare per mesi, anni o addirittura per tutta la vita.

Una malattia acuta è caratterizzata da sintomi intensi e spesso improvvisi, come febbre alta, dolore intenso, difficoltà respiratorie o altri segni di disfunzione corporea grave. Questi sintomi possono richiedere un trattamento immediato per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

Esempi di malattie acute includono polmonite, influenza, appendicite, infezioni del tratto urinario e traumi fisici come fratture ossee o lesioni cerebrali. Una volta trattata la causa sottostante, la maggior parte delle malattie acute si risolve entro poche settimane o mesi, anche se in alcuni casi possono lasciare complicazioni a lungo termine.

In sintesi, una malattia acuta è un disturbo di breve durata con sintomi intensi che richiedono un trattamento tempestivo per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

Le malattie della palpebra, noto anche come blefaropatologie, si riferiscono a un gruppo diversificato di condizioni che colpiscono la palpebra e i suoi tessuti circostanti. Queste possono essere classificate in base alla loro natura congenita o acquisita.

Tra le cause congenite ci sono anomalie dello sviluppo come distichiasi, ectropion congenito, entropion congenito ed epiesteroforia. Le cause acquisite possono essere divise in due categorie principali: infiammatorie/infettive e non infiammatorie/non infettive.

Le cause infiammatorie/infettive includono blefarite (infiammazione del margine palpebrale), orzaiolo (infezione delle ghiandole sebacee nel margine palpebrale), dacriocistite (infezione del sacco lacrimale), cellulite pre- e post-septale.

Le cause non infiammatorie/non infettive includono patologie della pelle come dermatite seborroica, psoriasi, eczema atopico o dermatite da contatto; neoplasie benigne come papillomi, cheratosi seborroiche, nevi, cisti epidermoidi o neoplasie maligne come carcinomi basocellulari, carcinomi squamocellulari e melanomi.

Inoltre, ci sono condizioni sistematiche che possono manifestarsi con sintomi a livello delle palpebre, come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjögren e altre malattie autoimmuni.

I sintomi variano a seconda della patologia ma possono includere arrossamento, gonfiore, dolore, prurito, secrezione, fotofobia, e alterazioni visive. La diagnosi richiede una valutazione clinica completa, comprese eventuali procedure di imaging o test di laboratorio. Il trattamento dipende dalla causa sottostante.

Le infezioni da Coxsackievirus sono causate da un gruppo di virus enterovirali noti come Coxsackievirus, che appartengono alla famiglia Picornaviridae. Esistono due principali tipi di Coxsackievirus, A e B, ciascuno dei quali contiene diversi sierotipi. Questi virus sono altamente contagiosi e si diffondono principalmente attraverso il contatto diretto con feci o secrezioni respiratorie infette, nonché attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminati.

Le infezioni da Coxsackievirus possono causare una varietà di sintomi, a seconda del sierotipo e della parte del corpo interessata. Alcune delle manifestazioni cliniche più comuni includono:

1. Malattia mano-bocca: Una condizione caratterizzata da febbre, mal di gola, ulcere dolorose in bocca e una eruzione cutanea pruriginosa sulle mani, sui piedi e intorno alla bocca.
2. Pleurodinia: Dolore acuto e improvviso al petto o all'addome, spesso descritto come un "crampo" o una "pugnalata". Questo sintomo è più comunemente associato a Coxsackievirus B.
3. Meningite asettica: Infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale, causando febbre, mal di testa, rigidità del collo e fotofobia.
4. Miocardite: Infiammazione del muscolo cardiaco, che può portare a sintomi come dolore toracico, affaticamento, palpitazioni e, in casi gravi, insufficienza cardiaca.
5. Pericardite: Infiammazione della membrana che circonda il cuore, causando dolore al petto e difficoltà di respirazione.
6. Miosite: Infiammazione dei muscoli scheletrici, che può portare a debolezza, rigidità e dolore.
7. Paralisi di Bell: Paralisi temporanea o permanente del nervo facciale, causando asimmetria facciale, difficoltà nella chiusura degli occhi e nella masticazione.

È importante notare che la maggior parte delle infezioni da Coxsackievirus sono lievi e autolimitanti, con sintomi che si risolvono entro una o due settimane. Tuttavia, in casi rari, l'infezione può causare complicazioni gravi o addirittura fatali, specialmente nei neonati, negli anziani e nelle persone con sistema immunitario indebolito.

## Trattamento di Coxsackievirus

Non esiste un trattamento specifico per l'infezione da Coxsackievirus. Il trattamento è solitamente sintomatico, con il riposo a letto, la gestione della febbre e la disidratazione come misure principali. I farmaci antivirali non sono generalmente raccomandati per l'uso contro le infezioni da Coxsackievirus, poiché i loro benefici sono limitati e possono causare effetti collaterali indesiderati.

Tuttavia, in casi gravi o complicati di infezione da Coxsackievirus, possono essere prescritti farmaci antivirali come il pleconaril o il ribavirina. Questi farmaci possono aiutare a ridurre la durata e la gravità dei sintomi, ma devono essere somministrati sotto la supervisione di un medico esperto in malattie infettive.

Inoltre, è importante mantenere una buona igiene personale per prevenire la diffusione dell'infezione da Coxsackievirus. Ciò include il lavaggio regolare delle mani con acqua e sapone, l'evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani sporche e l'evitare il contatto stretto con persone malate.

In sintesi, la gestione dell'infezione da Coxsackievirus si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione della diffusione dell'infezione. I farmaci antivirali possono essere utili in casi gravi o complicati, ma devono essere somministrati sotto la supervisione di un medico esperto in malattie infettive. La buona igiene personale è fondamentale per prevenire la diffusione dell'infezione da Coxsackievirus.

Scusami, potresti aver fatto un errore di digitazione o confusione nella tua richiesta. "Maine" è generalmente conosciuto come uno dei 50 stati degli Stati Uniti situato nella parte nord-orientale del paese. Tuttavia, non c'è alcun termine medico noto come "Maine". Se stai cercando informazioni su una condizione medica o un termine specifico, per favore forniscilo e sarò lieto di aiutarti con quella richiesta.

La rinite allergica perenne, nota anche come rinite non seasonale o rinite continuativa, è un'infiammazione cronica della mucosa nasale causata dall'esposizione a allergeni presenti nell'ambiente durante tutto l'anno. A differenza della rinite allergica stagionale, che è scatenata da pollini e altri allergeni presenti solo in determinati periodi dell'anno, la rinite allergica perenne è provocata principalmente da allergeni come acari della polvere, muffe, peli di animali domestici e sostanze chimiche presenti nell'aria indoor.

I sintomi della rinite allergica perenne includono:

1. Starnuti ripetuti
2. Prurito al naso, agli occhi e alla gola
3. Naso che cola o congestionato
4. Tosse persistente
5. Mal di testa e affaticamento
6. Difficoltà a dormire a causa dei sintomi

La diagnosi della rinite allergica perenne si basa sui sintomi riportati dal paziente, sull'esame fisico e sui test allergologici specifici come il prick test o il RAST (Radioallergosorbent Test). Il trattamento prevede l'evitare l'esposizione agli allergeni, se possibile, e l'utilizzo di farmaci come antistaminici, corticosteroidi nasali e decongestionanti. In alcuni casi, può essere necessaria una terapia immunologica specifica (desensibilizzazione) per controllare i sintomi.

La dibenzoxepina è una classe di composti organici eterociclici che consistono in due anelli benzene fusi con un anello ossepina. In medicina, il termine "dibenzoxepine" si riferisce spesso a farmaci specifici che contengono questo nucleo strutturale. Un esempio di tale farmaco è la difenossilato, un antidiarroico. Tuttavia, va notato che non tutti i composti dibenzoxepine hanno proprietà medicinali o sono utilizzati in campo medico.

Ecco una definizione più formale di "dibenzoxepine":

Classe di composti organici eterociclici caratterizzati dalla presenza di due anelli benzene fusi con un anello ossepina. Questi composti possono avere diverse proprietà e applicazioni, comprese quelle medicinali, a seconda della loro struttura chimica specifica.

Si prega di consultare un professionista sanitario o una fonte affidabile per informazioni più dettagliate su composti specifici dibenzoxepine e le loro applicazioni mediche.

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Più raramente si mostrano congiuntivite, tosse, diarrea o malessere generalizzato. Nel solo caso di faringite batterica ( ... È causata nella maggior parte dei casi da agenti virali, meno spesso da agenti batterici e ancor più raramente da altre cause. ... Il razionale della terapia antibiotica è quello di eradicare la possibile infezione batterica e prevenire complicanze ... gli streptococchi tra quelle batteriche. I sintomi e i segni clinici variano anche a seconda dell'agente patogeno, in comune si ...
... congiuntivite; sintomi respiratori (scolo nasale, sinusite, tosse); diarrea. Normalmente, a meno di complicazioni batteriche, ... H7N3, H7N2 sono stati isolati in nord America, associati a congiuntiviti nel 2002/2004. Nel luglio 2004 un gruppo di ... delle congiuntiviti transitorie: tutti del sottotipo H7N7 a bassa patogenicità. Il primo nel 1959, da un paziente con epatite. ... Sono state contagiate 86 persone che hanno manifestato congiuntiviti associate o meno a sintomi influenzali. C'è stata una ...
Le cause possono essere diverse (virali, allergiche, batteriche, traumatiche); piuttosto spesso si tratta di congiuntivite, ma ... compresa un'eventuale congiuntivite allergica). Altri progetti Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri ...
Abrasioni corneali Ulcere corneali Cheratite ulcerosa Cherato-congiuntiviti funginee o batteriche Scleriti Irite e uveite ... Blefarite e congiuntivite: il trattamento è palliativo. Si ricorre a impacchi freddi e gocce oculari lubrificanti. Pomate ... Questi pazienti sono ad alto rischio di sviluppare una infezione batterica secondaria. L'uveite anteriore può essere ... è presente un'infezione batterica secondaria, l'utilizzo di antibiotici. In caso di compromissione del riflesso di ammiccamento ...
Viene usato in gocce o come unguento per il trattamento delle congiuntiviti. Per via orale o per iniezione endovenosa, è usato ... è utilizzato in numerose infezioni batteriche. Ha azione prevalentemente batteriostatica, ma anche battericida nei confronti di ... Oggi il cloramfenicolo è usato principalmente come unguento per il trattamento delle congiuntiviti. Il farmaco trova impiego ...
La terapia da instaurare varia a seconda del tipo di congiuntivite e generalmente prevede l'uso di colliri; in ogni caso è ... Essa può essere di varia origine, soprattutto virale, batterica, da funghi e allergica. Tuttavia può anche essere provocata ... Congiuntivite Occhio Palpebre Sclera Altri progetti Wikizionario Wikimedia Commons Wikizionario contiene il lemma di dizionario ... Le patologie infiammatorie a carico della congiuntiva sono definite col termine generico di congiuntivite; sono le alterazioni ...
... cherato-congiuntivite virale. Controindicato anche in caso di glaucoma e infezione batterica delle palpebre e dell'occhio. Nei ... ad esempio congiuntiviti, uveiti, scleriti, episcleriti, cheratiti interstiziali. L'applicazione del farmaco può causare ...
Rilievi di: Macro: Congiuntivite Sinusite Laringite Tracheite Coaguli e pseudomembrane difterose nel lume della trachea ... La laringotracheite può facilmente aprire la strada ad infezioni batteriche secondarie, anche da flora normalmente non patogena ... Espettorato con muco misto a sangue Sindrome da soffocamento Forma lieve Infiammazione delle prime vie aeree Congiuntivite ...
È spesso dovuta a fattori locali, come congiuntiviti batteriche, ferite o esposizione a diversi agenti ambientali e, raramente ...
Il problema della bassa espressione della resistenza batterica da parte di alcuni fenotipi batterici è la nuova sfida che si ... Se da una parte l'ABG è poco utilizzato per la scelta del farmaco nelle infezioni comuni (faringite, tosse, congiuntivite...), ... Questo è preparato da una coltura batterica sviluppata a 37 °C per 24 ore. La semina deve avvenire con costante quantità di ... Con questo metodo si valuta la resistenza batterica ad un singolo antibiotico in concentrazioni crescenti; serve per calcolare ...
... oppure nella congiuntivite cronica. Di solito è dovuta a colonizzazione batterica da stafilococco o anche Herpes Zooster ... Congiuntivite Ghiandole di Meibomio Infiammazione Occhio Palpebra Altri progetti Wikizionario Wikimedia Commons Wikizionario ...
La besifloxacina trova indicazione nel trattamento delle congiuntiviti batteriche causate da germi sensibili, nonché nel ... in soggetti adulti affetti da sospetta congiuntivite batterica, le concentrazioni plasmatiche sono risultate estremamente basse ... ed approvata per uso oftalmico, particolarmente nel caso di congiuntiviti. La molecola è dotata di un ampio spettro di azione, ... Questi due enzimi sono fondamentali per la cellula batterica, regolando i processi di duplicazione, trascrizione e riparazione ...
Sono batteri che colonizzano l'essere umano in zone umide come le piscine. La specie Pseudomonas aeruginosa è una delle più ... È anche responsabile di follicoliti cutanee, infezioni oculari come congiuntivite ed endocardite. La diagnosi microbiologica si ...
... può essere utilizzata nel trattamento di diverse infezioni batteriche tra cui febbre da zecche causate da ... congiuntiviti e tracoma da Chlamydia trachomatis e nell'acne volgare. Fra gli effetti collaterali più frequenti si riscontrano ...
L'artrite batterica è solitamente asimmetrica, mentre l'artrite reumatoide di solito coinvolge entrambi i lati del corpo ... Di solito è associata a uretrite, congiuntivite, irite, ulcere buccali indolori e cheratoderma blenorragico. Spondilite ... L'artrite gonococcica (una artrite batterica) è inizialmente migratoria e può coinvolgere i tendini intorno ai polsi e alle ...
Nei bambini una recidiva di calazio tende invece ad associarsi ad una congiuntivite virale. Il calazio è un disturbo comune le ... Il calazio si forma quando i prodotti di degradazione lipidica, secrezioni sebacee ritenute ed enzimi batterici penetrano nel ...
L'agente eziologico batterico è la Bartonella henselae. Il contagio avviene tramite morso o graffio di gatto (i gatti con meno ... A seguito di auto-inoculazione si può avere congiuntivite unilaterale granulomatosa con linfoadenopatia preauricolare (sindrome ...
Negli anni si è verificata la comparsa di numerosi ceppi batterici resistenti all'antibiotico. La comparsa di resistenza alle ... urogenitale e gastrointestinale e per la cura della congiuntivite nei gatti. In corso di trattamento in un numero limitato di ... una ridotta permeabilità batterica alla tetraciclina, oppure un aumentato efflusso attivo che induce l'uscita della ...
Possono essere colpite da patologie derivanti da: fattori infiammatori (blefariti, orzaioli e congiuntiviti), lesioni varie ( ... senza evidenza di infiammazioni o infezioni batteriche, o malfunzionamenti, corrosione del generatore, rottura del silicone. La ... Azzolini Clinica dell'apparato visivo Ammiccamento Blefaroplastica Blefarostato Congiuntiva Congiuntivite Riflesso palpebrale ...
Consiste nell'associazione di congiuntivite, uretrite (o cervicite nelle donne), artrite e di caratteristiche lesioni muco- ... L'infezione da C. trachomatis è l'infezione a trasmissione sessuale batterica più diffusa al mondo. Si stimano a livello ... Artrite reattiva Era il 1916 quando Hans Reiter descrisse la comparsa di poliartrite, congiuntivite e artrite in un giovane ... congiuntivite purulenta) e circa il 10-20% sviluppa una grave pneumopatia interstiziale infantile. Tracoma, una delle cause più ...
Il dupilumab ha effetti collaterali, con un tasso di congiuntivite e d'infezione è leggermente migliore nei bambini rispetto ... Le complicanze della dermatite sono per lo più di tipo infettivo: batteriche (piodermite) virali: eczema herpeticum, ... congiuntivite allergica) Presenza di dermatite alle pieghe nell'adulto o coinvolgimento di fronte, guance e superficie ... discoidi o lesioni francamente eczematose con vescicole essudanti che sono invece spesso indice di sovrainfezione batterica o ...
La congiuntivite e la possibile uveite sono espressione di un quadro grave di malattia e possono esitare verso cecità. La ... Alcune specie batteriche sono maggiormente responsabili della patogenesi delle artriti reattive; Shigella flexneri è il più ... È invece comune il riscontro di particolari frammenti batterici quali il lipopolisaccaride all'interno dell'articolazione. ... Reiter sosteneva che la triade di congiuntivite, uretrite e artrite era il risultato di un'infezione da spirochetacee e propose ...
Sono inoltre possibili numerose complicanze di tipo infettivo comprendenti svariati tipi di infezioni virali, batteriche, ... congiuntivite. Il trattamento e la prevenzione di questa sindrome si giovano della somministrazione di farmaci corticosteroidei ...
Oltre alla congiuntivite che si verifica in quasi tutti i pazienti del morbillo nella fase pre-esantematica e che il più delle ... otite media o polmonite batterica) devono essere trattate con antibiotici. I pazienti con gravi infezioni complicanti (per es ... In confronto alla congiuntivite, la cheratite ha sintomi più gravi e conseguenze molto più pericolose. I sintomi includono il ... Alcuni casi di perdita dell'udito associati al morbillo sono imputabili a superinfezioni batteriche oltre che alle labirintiti ...
Si possono avere: Epifora: una fuoriuscita delle lacrime di abbondanza variabile; Congiuntivite ricorrente; Dacriocistite, ... proteggere la mucosa oculare dalla contaminazione batterica. L'irrorazione sanguigna arteriosa della ghiandola lacrimale è data ...
Una superinfezione batterica o da fungo, così come una perforazione corneale rappresentano possibili complicazioni. Si ritiene ... congiuntivite peribulbare, infiltrati stromali, lesioni epiteliali). Si distinguono le cheratiti superficiali che, dopo la ... è scarsamente rappresentata la presenza di infezioni comuni di origine batterica. Con la diffusione dell'uso delle lenti a ... cheratite puntata ulcera dendritica suppurative ulcera serpiginosa ulcera di Mooren o rodente marginali da congiuntivite di ...
Congiuntivite bilaterale senza secrezione purulenta. Manifestazioni a carico delle labbra, che si presentano ... Solitamente le cause di PCR alta sono infezioni batteriche e fungine, malattie reumatologiche, immuno-ematologiche e ... È una malattia autoimmune caratterizzata da febbre prolungata, esantema, congiuntivite, mucosite, linfoadenopatia cervicale e ...
I patogeni obbligati sono batteri che devono manifestare la malattia per facilitare la trasmissione da un ospite a un altro. ... Malattie infettive e non infettive possono causare uretrite, cervicite, proctite, congiuntivite, faringite e artrite. Eziologie ... Appendici simili a peli, chiamate pili, coprono la superficie batterica. La loro capacità di allungarsi e ritrarsi consente ai ... L'infezione da N. gonorrhoeae, è attualmente la seconda causa più comune di infezioni batteriche a trasmissione sessuale in ...
La pertosse è un'infezione batterica acuta dell'albero tracheobronchiale, causata da Bordetella pertussis, un batterio gram ... congiuntivite, polmoniti, infezioni del tratto urinario; di solito non danno luogo a sepsi e quindi non sono pericolose per la ... ad esempio batteriche. Per lo stesso motivo, in un altro studio si è dimostrato che nei primi 2 anni di vita vi è una frequenza ... sia virale che batterica 6% diarrea 0,1-0,01% encefalomieliti 0,001% panencefalite sclerosante subacuta (PESS) 0,01-0,05% ...
Si può avere una forma respiratoria con scolo nasale mucopurulento, edema dei genitali, congiuntivite, polmonite; tale forma ... la morte sopraggiunge dopo 4-12 giorni per inanizione e infezioni batteriche secondarie. ...
... congiuntivite congiuntivite allergica congiuntivite gigantopapillare congiuntivite di origine batterica congiuntivite di ...
Le infezioni batteriche secondarie della cute sono relativamente rare, ma quando si presentano la febbre tende a rimanere ... Le pustole si possono formare sulla palpebra, sulla congiuntiva e sulla cornea, complicandosi con congiuntivite, cheratite, ... di solito intorno all'8º giorno di malattia e possono derivare anche da infezioni opportunistiche virali o batteriche. ...
Congiuntivite allergica è raramente associata con l'uso di soluzioni per lenti a contatto che contengono basse concentrazioni ... Malattie batteriche e protozoarie, Elsevier srl, 2008, pp. 263-, ISBN 978-88-214-2959-0. Dean A. Hendrickson, Wound care for ... La clorexidina può essere usata utilmente nel trattamento delle infezioni vaginali come nelle vaginosi batteriche, nella ... la sostantività e la non induzione nel cavo orale di resistenze batteriche, la fa preferire ad altri principi attivi, evitando ...
I geni per la resistenza agli antibiotici si sono gradualmente diffusi tra le altre specie batteriche patogene mediante ... congiuntivite), cuore (endocardite) o cervello (meningite). La capnocytophaga è clinicamente importante in oncologia ed ... Nei pazienti immunocompetenti, questi batteri appartengono alla comunità batterica orale responsabile delle infezioni ... in associazione con altre specie parodontali batteriche. Questa condizione aumenta la perdita di osso alveolare, la perdita ...
La rinite è comunemente causata da una infezione virale o batterica, tra cui il comune raffreddore, scatenato da un'infezione ... Questa condizione può anche associarsi a sinusiti, poliposi nasale, otite media, congiuntivite allergica e dermatite atopica. ... La rinite può anche associarsi ad una sinusite batterica, che di norma è causata da Streptococcus pneumoniae, Haemophilus ... La rinite può essere classificata sostanzialmente in tre tipi: Rinite infettiva: comprende le forme da infezioni batteriche e ...
Congiuntivite batterica o virale. Di natura infettive, questa congiuntivite si manifesta con bruciore, fastidio allinterno ... Ecco i migliori rimedi omeopatici per curare la congiuntivite.. Congiuntivite allergica. Se il tuo problema è una congiuntivite ... Sa va dalla congiuntivite allergica o batterica a fastidi dovuti alle condizioni climatiche o alle troppe ore passate davanti ... Come curare la congiuntivite con i rimedi omeopatici. di Redazione 11 Giugno 2014Commenta ...
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Congiuntivite batterica acuta - Eziologia, patofisiologia, sintomi, segni, diagnosi e prognosi disponibili su Manuali MSD - ... La diagnosi della congiuntivite e la distinzione tra congiuntivite batterica Congiuntivite batterica acuta La congiuntivite ... Eziologia della congiuntivite batterica acuta La congiuntivite batterica è in genere causata da Staphylococcus aureus, ... La maggior parte delle congiuntiviti batteriche è acuta; la congiuntivite batterica cronica può essere causata da Chlamydia e ...
Forme batteriche Le congiuntiviti batteriche si riconoscono da un segno inconfondibile: gli occhi appiccicati al mattino. ... La forma batterica è molto contagiosa e la trasmissione avviene anche attraverso le mani. Tuttavia, in questo caso, basterà ... Le congiuntiviti piu frequenti sono quelle provocate dai batteri. Meno frequenti, ma ancor più contagiose, sono quelle dovute ... Distinguere le tre forme di congiuntivite è importante, perché, anche se in nessun caso i genitori devono usare farmaci ( ...
... la congiuntivite batterica si risolve più rapidamente di quella virale). Nel caso delladenovirus, la congiuntivite può ... La congiuntivite batterica è meno comune, meno contagiosa e più trattabile. In genere, le persone non sono più contagiose uno o ... "La congiuntivite batterica, in modo più classico, colpisce solo un occhio", ha commentato la dott.ssa Lori Handy, medico di ... La congiuntivite virale, in modo più classico, colpisce entrambi gli occhi perché è così contagiosa che è difficile proteggere ...
Congiuntivite, o occhio rosa la malattia può derivare da uninfezione batterica o virale o da unallergia. Un colore rosa o ... Le pomate o le gocce antibiotiche trattano i sintomi dellocchio rosa batterico, mentre gli antistaminici aiutano a eliminare ...
Congiuntivite. Processo infiammatorio della congiuntiva, la sottile membrana trasparente che ricopre il bulbo oculare e la ... cheratiti batteriche, ulcere corneali settiche, dacriocistiti. ... Trattamento delle infezioni oculari esterne quali congiuntiviti ...
Un altro uso dellacqua borica è in caso di congiuntivite batterica e in tutti i casi di infezioni oculari. In generale, può ... Il suo effetto è quello, invece, di portare ad un rallentamento e ad un blocco della crescita batterica, azione definita " ...
Quali sono le cause della congiuntivite?. La congiuntivite può essere dovuta a uninfezione batterica, virale o fungina; a ... Che cosè la congiuntivite?. La congiuntivite è un disturbo a carico degli occhi, ovvero linfiammazione della congiuntiva, la ... In particolare, le congiuntiviti allergiche si caratterizzano per prurito e secrezione mucosa. In caso di infezione, si ha una ... La diagnosi si effettua nel corso di una visita medica, utile anche per riconoscere la tipologia di congiuntivite. ...
... può essere batterica, virale, allergica e attinica. È importante non sottovalutarla e rivolgersi al medico per terapie e rimedi ... Congiuntivite batterica. La manifestazione più tipica delle congiuntiviti batteriche è una secrezione purulenta, che rende ... Congiuntivite: terapie e rimedi. 6 Giugno 2020 Tante le forme di congiuntivite, da quelle batteriche o virali, fino a quelle ... Tante le forme di congiuntivite, da quelle batteriche o virali, fino a quelle allergiche. Qualunque sia la causa è importante ...
Congiuntivite batterica La congiuntivite batterica è una delle più comuni patologie dellocchio ed è causata da un processo ... Lagente batterico che da avvio al processo infiammatorio delle forme acute è in genere lo... ... infiammatorio batterico a carico della congiuntiva. E caratterizzata da uniperemia (aumento della quantità del sangue) della ...
... dato che si tratta dellinfezione a trasmissione sessuale batterica più diffusa al mondo. Tuttavia, anche la congiuntivite ... Oltre alla congiuntivite però, è stato dimostrato che questo batterio, responsabile della psittacosi ( uninfezione umana ... Linee Guida per il Trattamento delle Sinusiti Batteriche Acute negli Adulti e nei Bambini ... Linee Guida per il Trattamento delle Sinusiti Batteriche Acute negli Adulti e nei Bambini ...
La congiuntivite allergica si distingue da quelle batterica e virale per la lacrimazione abbondante e la durata dei sintomi, ... Spesso, a questi disturbi si sovrappongono anche i disturbi della congiuntivite. Ai primi sintomi: «Ok a Nux vomica 9CH e ...
3 aprile - Dal semplice mal di gola alle vere e proprie infezioni batteriche che necessitano di terapia antibiotica. Nel nuovo ... congiuntivite, raucedine o diarrea.. Le uniche faringotonsilliti che richiedono trattamento antibiotico sono quelle di origine ... batterica, causate dallo streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEGA). Lantibiotico di scelta è sempre lamoxicillina, da ...
Quali sono le cause della congiuntivite nei bambini e le più efficaci. ... Tra le cause più comuni della congiuntivite nei bambini ci sono le infezioni batteriche o virali, quindi si prende da virus o ... Le cause della congiuntivite nei bambini e le cure più efficaci. Quali sono le cause della congiuntivite nei bambini e le più ... La congiuntivite non è pericolosa per la vista ma può essere fastidiosa e dolorosa, soprattutto per i piccoli, e in più se la ...
Congiuntivite virale e batterica: sintomi e rimedi. La congiuntivite può essere di varia natura, virale, batterica, allergica; ...
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... che trovate cliccando qui Congiuntiviti batterichecause e sintomi La congiuntivite batterica (BC) è un tipo comune di ... Probiotici e occhio: congiuntiviti batteriche. Questo articolo fa parte di una serie che riguarda prebiotici, probiotici e ... Congiuntiviti e lenti a contatto. microbioma oculare. Microbiota oculare e patologie occhi. occhio secco e microbioma oculare. ... Le dermatiti perioculari si associano spesso a irritazione degli occhi come blefariti e congiuntiviti. Cute rossa intorno agli ...
Le cause che determinano la congiuntivite e i consigli utili per alleviarne i sintomi in maniera naturale, senza farmaci ... CAUSE DELLA CONGIUNTIVITE. Può essere causata da uninfezione batterica o virale oppure può manifestarsi come una reazione ... CONGIUNTIVITE PREVENZIONE. Per evitare la congiuntivite, la cosa fondamentale è la prevenzione. Non complicata. Si tratta, in ... CONGIUNTIVITE La congiuntivite, considerata anche sul piano statistico una delle malattie oculari più diffuse, può essere acuta ...
Per congiuntivite si intende un processo infiammatorio a carico della congiuntiva. E dovuta allazione di diversi fattori ... la congiuntivite batterica acuta dovuta all infezione da parte di numerosi microrganismi come H. Influenziae, S. Pneumoniae, S ... Le congiuntiviti batteriche sono diverse a seconda dellagente patogeno responsabile, e per tale motivo, le più frequenti, ... Congiuntivite. QUANDO LOCCHIO BRUCIA E PRUDE Per congiuntivite si intende un processo infiammatorio a carico della congiuntiva ...
Linvasione batterica del sangue (definita sepsi meningococcica) può essere contemporanea alla meningite o avvenire senza ... Meno frequentemente, linfezione da meningococco può causare polmonite, artrite e congiuntivite.. COME SI CURA ...
... la congiuntivite può colpire adulti e bambini e può essere di origine virale, batterica, allergica o irritativa. ... La congiuntivite neonatale. Congiuntivite: cosè e quali sono le sue cause. Come il nome suggerisce, la congiuntivite è un ... La congiuntivite batterica acuta (così come la congiuntivite virale) causa iperemia, lacrimazione, irritazione, secrezione e ... La congiuntivite neonatale. La congiuntivite può colpire anche i neonati, e i bambini molto piccoli. Esistono congiuntiviti ...
CONGIUNTIVITE BATTERICA Giacomo Leuzzi IL CONSIGLIO DEL MEDICO 2203251 25 COMPRARE UNA CASA OGGI CONVIENE? Francesca Gallelli ...
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La congiuntivite è un infiammazione della congiuntiva. Possibili cause di infiammazione della congiuntiva: batteriche, virali, ... Forme da alterata secrezione lacrimale: congiuntiviti schiumose, congiuntiviti con eccesso di mucopolisaccaridi, congiuntiviti ... Forme nodulo-iperplastiche:congiuntiviti follicolari, follicolosi della congiuntiva, congiuntivite flittenulare, congiuntivite ... Infezioni batteriche: batterica semplice (staficocco, streptococco, haemofilus), gonococcica. *Infezioni virali:adenovirus, ...
Congiuntivite nel degu: individuazione dei sintomi, delle cause e dei trattamenti efficaci per risolvere la condizione nel ... Infezioni batteriche: infezioni batteriche come quelle causate dai batteri come Staphylococcus Streptococcus o Pseudomonas; ... Congiuntivite nel degu. La congiuntivite nel degu, può causare irritazione e disagio agli occhi di questo simpatico roditore. ... Cause della congiuntivite nel degu. Proprio in merito al fatto che il trattamento della congiuntivite dipenderà dalla causa ...
... micotiche e batteriche di Otite Esterna e Media ... Argento Colloidale nel trattamento della Congiuntivite Virale ... Batterica Lascia un commento. Puoi commentare, segnalare o aiutare a migliorare i contenuti che stiamo raccogliendo. Ti ...
Infezioni oculari (congiuntivite batterica, ulcere o ascessi corneali, cheratite);. *Infezioni delle ossa e delle articolazioni ... infezioni non batteriche (come prostatite cronica non batterica) e prevenzione della diarrea del viaggiatore e delle infezioni ... Rcombinazione del DNA batterico.. Durante il processo di duplicazione, la struttura a doppia elica superavvolta e molto ... Neutropenia (riduzione del numero di globuli bianchi) in pazienti con febbre che si sospetta sia dovuta a infezione batterica. ...

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