Coma
Scala Del Coma Di Glasgow
Coma Diabetico
Coma Insulinico
Coma Da Lesione Cerebrale
Mixedema
Coma Iperglicemico Iperosmolare Non Chetosico
Lesioni Del Cervello
Trauma Craniocerebrale
Encefalopatia Epatica
Malaria Cerebrale
Stato Vegetativo Persistente
Corneal Wavefront Aberration
Aberrometry
Indici Di Gravità Del Trauma
Scala Degli Esiti Di Glasgow
Astigmatismo
Topografia Della Cornea
Droghe Di Strada
Encyclopedias as Topic
Malattie Del Sistema Nervoso Centrale
Chetoacidosi Diabetica
Il coma è uno stato di coscienza alterato in cui una persona è priva di risposte verbali e motorie intenzionali, apertura oculare inconsistente alla stimolazione e non è sveglia né vigile. Si verifica quando c'è un'interruzione della comunicazione tra il cervello corticale (la parte esterna del cervello che copre la superficie) e il tronco encefalico (la parte inferiore del cervello che include il midollo allungato). Il coma è spesso reversibile, ma se persiste per un periodo prolungato, può portare a gravi disabilità o alla morte. Le cause comuni di coma includono traumi cranici, ictus, infezioni cerebrali, overdose di droghe o farmaci e disturbi metabolici.
La Scala del Coma di Glasgow (GCS) è un sistema comunemente utilizzato da professionisti sanitari per valutare il livello di coscenza e la gravità delle lesioni cerebrali in pazienti traumatizzati o affetti da altre patologie neurologiche. Questa scala assegna punteggi a tre diversi parametri: apertura degli occhi, risposta verbale e risposta motoria.
1. Apertura degli occhi (Eye Response, E):
- Nessuna apertura degli occhi: 1 punto
- Apertura agli stimoli dolorosi: 2 punti
- Apertura spontanea o in risposta al richiamo del nome: 3 punti
2. Risposta verbale (Verbal Response, V):
- Nessuna risposta verbale: 1 punto
- Suoni inarticolati (per esempio, gemiti): 2 punti
- Parole confuse, disorientate o irrilevanti: 3 punti
- Risponde orientatamente e coerentemente: 4 punti
3. Risposta motoria (Motor Response, M):
- Nessuna risposta motoria: 1 punto
- Estensione rigida in risposta allo stimolo doloroso (decerebrazione): 2 punti
- Flessione ad una articolazione in risposta allo stimolo doloroso (decorticazione): 3 punti
- Localizza lo stimolo doloroso: 4 punti
- Obbedisce agli ordini: 5 punti
Il punteggio totale della Scala del Coma di Glasgow va da un minimo di 3 a un massimo di 15. Un punteggio più basso indica un livello di coscienza più compromesso, mentre un punteggio più alto suggerisce una migliore risposta e meno danni cerebrali. La Scala del Coma di Glasgow è uno strumento utile per la valutazione iniziale dei pazienti con trauma cranico e per monitorare il loro progresso durante il trattamento.
Il coma diabetico è uno stato di incoscienza e confusione mentale grave causato da un livello molto alto o molto basso di zucchero nel sangue (glucosio) in persone con diabete. Nel diabete di tipo 1, il corpo non produce abbastanza insulina, una hormona che permette al glucosio di entrare nelle cellule del corpo e essere utilizzato come energia. Nel diabete di tipo 2, il corpo non è in grado di utilizzare correttamente l'insulina.
Quando i livelli di zucchero nel sangue sono troppo alti (iperglicemia), il corpo può produrre chetoni come fonte di energia alternativa, ma un eccesso di chetoni può portare all'acidosi metabolica, una condizione pericolosa per la vita che causa il coma diabetico. D'altra parte, quando i livelli di zucchero nel sangue sono troppo bassi (ipoglicemia), il cervello non riceve abbastanza glucosio per funzionare correttamente, portando anche al coma diabetico.
I sintomi del coma diabetico possono includere estrema sonnolenza, debolezza, confusione, visione offuscata, respiro accelerato o profondo, secchezza delle fauci, nausea e vomito, dolore addominale, alitosi (alito che puzza di frutta matura o acetone), convulsioni e coma. Il trattamento precoce è fondamentale per prevenire danni permanenti al cervello e altri organi vitali.
Il coma insulino-indotto, noto anche come coma insulino-ipoglicemico o overdose di insulina, è uno stato di incoscienza causato da livelli molto bassi di zucchero nel sangue (glucosio), che possono verificarsi quando viene somministrata una quantità eccessiva di insulina a un paziente diabetico. L'insulina è un ormone prodotto dal pancreas che aiuta a regolare i livelli di glucosio nel sangue. Tuttavia, se vengono somministrate dosi eccessive di insulina, il glucosio viene rapidamente rimosso dal flusso sanguigno e utilizzato dalle cellule, portando a una marcata riduzione dei livelli di glucosio nel sangue.
I sintomi del coma insulinico possono includere sudorazione, tremori, ansia, palpitazioni, visione offuscata, difficoltà di parola, confusione, aggressività, convulsioni e, infine, coma. Il trattamento prevede l'immediato ripristino dei livelli di glucosio nel sangue mediante l'assunzione di bevande zuccherate o la somministrazione endovenosa di glucosio. In alcuni casi, può essere necessario l'uso di steroidi per prevenire una ricaduta.
Il coma insulinico è un'emergenza medica che richiede cure immediate e appropriate. Se non trattato rapidamente, può causare danni cerebrali permanenti o persino la morte. Pertanto, è importante che i pazienti diabetici siano consapevoli dei rischi associati all'uso di insulina e prendano precauzioni per evitare dosi eccessive.
Il coma da lesione cerebrale è uno stato di incoscienza persistente causato da un danno al cervello. Questo tipo di coma è spesso il risultato di traumi cranici gravi, come ad esempio un grave incidente automobilistico, una caduta o un'aggressione. Durante un trauma cranico, il cervello può collidere con il cranio, provocando lesioni e sanguinamenti. In alcuni casi, questi danni possono essere così estesi da interrompere la normale attività cerebrale, compreso il mantenimento dello stato di coscienza.
Il coma da lesione cerebrale è caratterizzato da un'incapacità del paziente di rispondere in modo coerente o sostenuto a stimoli esterni, come ad esempio la voce o il dolore. Il paziente non può parlare, muoversi o reagire in modo appropriato all'ambiente che lo circonda. Inoltre, i riflessi automatici del corpo, come la respirazione e la frequenza cardiaca, possono essere alterati.
Il grado di danno cerebrale e la prognosi per il recupero dipendono dalla localizzazione e dall'estensione della lesione. Alcuni pazienti possono riprendersi gradualmente con il tempo, mentre altri possono rimanere in uno stato vegetativo persistente o decedere a causa delle complicanze legate al trauma cranico.
La gestione del coma da lesione cerebrale richiede un'attenzione medica immediata e specializzata, compreso il monitoraggio costante dei segni vitali, la prevenzione delle infezioni e la gestione delle complicanze associate al trauma cranico. In alcuni casi, possono essere necessari interventi chirurgici per alleviare la pressione sul cervello o controllare l'emorragia cerebrale.
Il mixedema è una condizione clinica caratterizzata da un accumulo di mucopolisaccaridi (in particolare l'acido ialuronico) nel tessuto connettivo sottocutaneo, spesso associato a ipotiroidismo cronico non trattato o inadeguatamente controllato. Questo accumulo porta ad un ispessimento e indurimento della pelle, che può manifestarsi come edema diffuso, particolarmente intorno agli occhi e al viso, ma anche alle estremità.
Il mixedema può essere accompagnato da altri sintomi di ipotiroidismo, come affaticamento, aumento di peso, sensibilità al freddo, stitichezza e rallentamento del pensiero. La diagnosi viene solitamente effettuata mediante esami del sangue per valutare i livelli degli ormoni tiroidei e la funzionalità tiroidea, nonché attraverso l'esame fisico della pelle e delle mucose.
Il trattamento del mixedema comporta il ripristino di una funzione tiroidea adeguata mediante la terapia sostitutiva con ormoni tiroidei. Con un trattamento appropriato, i sintomi del mixedema e dell'ipotiroidismo dovrebbero gradualmente migliorare nel tempo. Tuttavia, in alcuni casi, l'ispessimento della pelle può persistere anche dopo il ripristino di una funzione tiroidea normale.
Il Coma Iperglicemico Iperosmolare Non Chetosico (HONC) è uno stato di coma iperglicemico grave, caratterizzato da alti livelli di zucchero nel sangue (iperglicemia), elevata osmolarità serica e assenza di chetonuria. Solitamente si verifica in pazienti con diabete mellito di tipo 2, sebbene possa verificarsi anche in pazienti senza una storia nota di diabete.
L'HONC è causato da una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di idratazione adeguata, infezioni e l'uso di farmaci che aumentano il rischio di disidratazione o alterano la regolazione del glucosio nel sangue. I sintomi possono includere poliuria, polidipsia, secchezza delle fauci, confusione mentale, letargia e coma.
Il trattamento dell'HONC comporta la ripristinazione della normoglicemia e della normovolemia attraverso l'infusione di fluidi endovenosi e insulina. È inoltre importante identificare e trattare qualsiasi causa sottostante, come infezioni o disidratazione grave. Senza un trattamento adeguato, il Coma Iperglicemico Iperosmolare Non Chetosico può causare gravi complicazioni, tra cui danni cerebrali, insufficienza renale e morte.
Le lesioni cerebrali si riferiscono a qualsiasi danno o compromissione della struttura o della funzione del cervello. Queste lesioni possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui trauma cranico, ictus, tumori cerebrali, infezioni, malattie degenerative e condizioni congenite.
I traumi cranici sono una causa comune di lesioni cerebrali e possono variare da lievi a gravi. Le lesioni cerebrali traumatiche (TBI) si verificano quando il cervello viene colpito violentemente o bruscamente contro il cranio. Ciò può causare l'allungamento e la deformazione del tessuto cerebrale, che a sua volta può provocare lesioni ai vasi sanguigni e cellule cerebrali.
Le lesioni cerebrali non traumatiche possono essere causate da una serie di fattori diversi. Gli ictus, ad esempio, si verificano quando il flusso sanguigno al cervello è interrotto o ridotto, il che può provocare la morte delle cellule cerebrali a causa della mancanza di ossigeno e nutrienti. I tumori cerebrali possono anche causare lesioni cerebrali comprimendo o invadendo il tessuto cerebrale circostante.
Le infezioni, come la meningite e l'encefalite, possono anche causare lesioni cerebrali se non trattate tempestivamente. Le malattie degenerative, come la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson, possono gradualmente danneggiare le cellule cerebrali nel corso del tempo. Infine, alcune condizioni congenite, come l'idrocefalo, possono anche causare lesioni cerebrali se non trattate in modo tempestivo.
I sintomi delle lesioni cerebrali possono variare notevolmente a seconda della causa e dell'entità del danno al cervello. Possono includere mal di testa, vertigini, nausea, vomito, convulsioni, perdita di coscienza, difficoltà di parola o comprensione, debolezza o intorpidimento in un lato del corpo, problemi di memoria o concentrazione e cambiamenti di personalità o umore.
Il trattamento delle lesioni cerebrali dipende dalla causa sottostante e dall'entità del danno al cervello. Può includere farmaci per controllare i sintomi, terapia fisica o occupazionale per aiutare a ripristinare le funzioni perdute, chirurgia per rimuovere tumori o ematomi e riabilitazione per aiutare a recuperare le capacità cognitive e motorie. In alcuni casi, le lesioni cerebrali possono essere irreversibili e richiedere cure a lungo termine o assistenza continua.
Il trauma craniocerebrale è un tipo di lesione che si verifica quando ci sono danni al cranio o al cervello a seguito di un forte impatto, una violenta scossa o un oggetto che penetra nel cranio. Questo tipo di trauma può causare lesioni ai tessuti cerebrali, emorragie, gonfiore e altri danni.
I traumi craniocerebrali possono essere classificati come lievi, moderati o gravi in base alla gravità dei sintomi e dei danni al cervello. I sintomi del trauma craniocerebrale possono includere mal di testa, nausea, vomito, vertigini, perdita di coscienza, confusione, difficoltà di memoria o concentrazione, problemi di equilibrio e coordinazione, convulsioni, cambiamenti di personalità o del comportamento, e difficoltà di parola o comprensione.
I traumi craniocerebrali possono avere conseguenze gravi e persistenti, comprese disabilità cognitive, fisiche e emotive. Possono anche aumentare il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o il Parkinson. Il trattamento del trauma craniocerebrale dipende dalla gravità della lesione e può includere osservazione, riposo, farmaci per alleviare i sintomi, terapia fisica o occupazionale, e in casi più gravi, interventi chirurgici.
L'encefalopatia epatica (HE) è una condizione neurologica associata a disfunzione epatica grave, che può presentarsi con varie manifestazioni cliniche, dalla letargia lieve alla coma profondo. HE si verifica quando il fegato non riesce a filtrare adeguatamente le tossine dal sangue, il che porta all'accumulo di sostanze chimiche nel cervello, come l'ammoniaca e altre neurotossine, che alterano la funzione cerebrale.
I sintomi dell'encefalopatia epatica possono includere: compromissione della cognizione, disorientamento, cambiamenti di personalità, letargia, sonnolenza, movimenti anomali, riflessi iperattivi, coma e convulsioni. HE può essere acuta o cronica e può verificarsi in individui con malattie epatiche sottostanti come cirrosi, epatite, insufficienza epatica o dopo un intervento chirurgico al fegato.
La diagnosi di HE si basa su una combinazione di storia clinica, esame fisico, valutazione neurologica e test di laboratorio, come la misurazione dei livelli di ammoniaca nel sangue. Il trattamento dell'encefalopatia epatica mira a ridurre l'accumulo di tossine nel cervello, ad esempio attraverso la terapia dietetica, l'uso di antibiotici e l'assunzione di farmaci che aiutano a rimuovere l'ammoniaca dal corpo. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di fegato per gestire HE cronica grave.
La malaria cerebrale è una complicazione grave e potenzialmente letale della malaria, una malattia causata da parassiti del genere Plasmodium che vengono trasmessi all'uomo dalle zanzare infette. Nella maggior parte dei casi, la malaria è causata dal plasmodio Plasmodium falciparum.
La malaria cerebrale si verifica quando i parassiti della malaria invadono e danneggiano i vasi sanguigni del cervello. Questo può portare a diversi segni e sintomi, come convulsioni, coma, edema cerebrale (gonfiore del cervello), disturbi della coscienza e morte.
La malaria cerebrale è una emergenza medica che richiede un trattamento immediato e aggressivo. Il trattamento standard prevede l'uso di farmaci antimalarici ad azione rapida, come artesunato o chinina, associati a terapie di supporto per gestire le complicanze associate, come la disidratazione, l'ipossia (bassa concentrazione di ossigeno nel sangue) e il controllo delle convulsioni.
La prevenzione della malaria cerebrale si basa sulla prevenzione della malaria stessa, attraverso misure come l'uso di reti antizanzare trattate con insetticidi, la profilassi farmacologica per i viaggiatori che visitano aree endemiche e il controllo delle zanzare. Inoltre, è importante garantire un accesso tempestivo alle cure mediche per le persone affette da malaria, in particolare quelle con sintomi gravi o complicati.
Lo stato vegetativo persistente (PVS) è una condizione clinica caratterizzata da un'assenza di consapevolezza e di interazione con l'ambiente, accompagnata da periodi di sonno-veglia e da risposte riflesse preservate. Si distingue dallo stato di minima coscienza (MCS), in cui possono esserci segni minimi di consapevolezza o di interazione con l'ambiente.
Per definirsi "persistente", lo stato vegetativo deve durare almeno 12 mesi in pazienti che hanno subito un danno cerebrale non progressivo, come ad esempio un trauma cranico o un'ipossia-ischemia cerebrale. Nei pazienti con lesioni cerebrali causate da anossia (mancanza di ossigeno) a seguito di arresto cardiaco, il termine "persistente" viene utilizzato dopo 6 mesi.
È importante sottolineare che i pazienti in PVS possono presentare occasionalmente risposte comportamentali inconsistenti o stereotipate, ma non mostrano alcun segno di consapevolezza coerente o intenzionale della loro situazione o dell'ambiente circostante.
La diagnosi di PVS richiede una valutazione clinica specialistica e ripetuta nel tempo, poiché la condizione può evolvere verso un miglioramento (recupero della coscienza) o verso un peggioramento (decadimento neurologico progressivo).
La corneale wavefront aberration è un termine utilizzato in oftalmologia per descrivere le imperfezioni nella forma della cornea che causano distorsioni o aberrazioni nelle onde di luce che passano attraverso di essa, influenzando la qualità della visione.
In condizioni normali, la cornea ha una superficie uniforme e simmetrica che fa sì che i raggi di luce entrante vengano rifratti o piegati in modo regolare, producendo un'immagine nitida sulla retina. Tuttavia, se la forma della cornea è irregolare a causa di fattori come malattie, traumi o interventi chirurgici, i raggi di luce non saranno rifratti uniformemente, causando aberrazioni wavefront.
Queste aberrazioni possono essere misurate utilizzando un dispositivo noto come topografo corneale o aberrometro, che crea un "mappa" dettagliata della superficie corneale e identifica eventuali irregolarità. Le wavefront aberrations possono essere classificate in due tipi principali: di basso ordine (che includono miopia, ipermetropia e astigmatismo) e di alto ordine (che includono coma, aberrazioni sferiche e trefoil).
Le wavefront aberrations di alto ordine possono causare significative distorsioni visive, come visione offuscata, halos intorno alle luci, difficoltà nella guida notturna e ridotta sensibilità al contrasto. Alcune tecniche chirurgiche avanzate, come la cheratotomia laser ad eccimeri personalizzata o la keraring intrastromale, possono essere utilizzate per correggere queste aberrazioni wavefront e migliorare la qualità della visione.
L'aberrometria è una tecnologia diagnostica utilizzata per misurare e analizzare le aberrazioni ottiche della cornea e del cristallino dell'occhio. Queste aberrazioni possono causare visione offuscata o distorta, anche quando si indossano occhiali o lenti a contatto correttive.
L'aberrometria utilizza un fascio di luce per creare un'immagine della pupilla dell'occhio e misurare la deviazione della luce che passa attraverso la cornea e il cristallino. Questi dati vengono quindi analizzati per identificare eventuali aberrazioni ottiche, come ad esempio l'astigmatismo irregolare o la presbiopia.
Questa tecnologia è particolarmente utile nella diagnosi e nel trattamento di condizioni oftalmologiche complesse, come il cheratocono o le cataratte, poiché consente ai medici di ottenere una misurazione precisa delle aberrazioni ottiche dell'occhio. Inoltre, l'aberrometria può essere utilizzata per personalizzare la correzione visiva attraverso l'utilizzo di lenti a contatto o di chirurgia refrattiva laser personalizzate.
Gli Indici di Gravità del Trauma (Injury Severity Score, ISS) sono un sistema comunemente utilizzato per valutare la gravità delle lesioni multiple in pazienti traumatizzati. Questo punteggio viene calcolato sulla base della gravità delle lesioni riportate in ciascuna delle sei regioni anatomiche del corpo (testa/collo, faccia, torace, addome, estremità superiori ed inferiori).
Per ciascuna di queste regioni, viene assegnato un punteggio da 0 a 6 in base alla scala di gravità delle lesioni Abbreviated Injury Scale (AIS), che va da 1 (lesione minore) a 6 (lesione massima). Il punteggio ISS viene quindi calcolato come la somma dei quadrati dei tre punteggi AIS più alti, ciascuno dei quali deve provenire da una diversa regione anatomica.
Ad esempio, se un paziente ha una lesione toracica grave (punteggio AIS = 4), una lesione agli arti inferiori moderata (punteggio AIS = 2) e nessuna altra lesione rilevante, il punteggio ISS sarebbe calcolato come:
ISS = (grave torace)^2 + (moderata estremità inferiore)^2 + (nessuna lesione nelle altre regioni) = 16 + 4 + 0 = 20
L'ISS varia da 0 a 75, con punteggi più alti che indicano una maggiore gravità delle lesioni. I valori di riferimento comunemente utilizzati per definire la gravità del trauma sono:
* ISS < 9: lieve
* 9 ≤ ISS < 16: moderato
* 16 ≤ ISS < 25: grave
* ISS ≥ 25: molto grave o critico
L'ISS è ampiamente utilizzato come indicatore della gravità del trauma e per la stratificazione dei pazienti nei trial clinici. Tuttavia, presenta alcuni limiti, tra cui l'assunzione che le lesioni siano indipendenti e il fatto di non considerare la localizzazione delle lesioni all'interno della stessa regione anatomica.
La Scala degli Esiti di Glasgow (Glasgow Outcome Scale, GOS) è un sistema comunemente usato in medicina per valutare e classificare il grado di disabilità e recupero a seguito di lesioni cerebrali traumatiche o altre forme di danno neurologico. La scala misura la capacità della persona di svolgere attività quotidiane e autonome, nonché la sua consapevolezza e interazione con l'ambiente circostante.
La GOS è composta da cinque livelli di esito:
1. Buono: La persona ha recuperato completamente o quasi completamente le funzioni cognitive e motorie, può svolgere attività quotidiane senza difficoltà significative e ha un'autonomia nella vita di tutti i giorni.
2. Moderato disagio: La persona ha alcune disabilità persistenti che influenzano la sua capacità di svolgere attività quotidiane, ma può vivere in modo indipendente con supporto o adattamenti minimi.
3. Grave disagio: La persona ha disabilità significative che richiedono assistenza sostanziale per le attività quotidiane e la cura personale.
4. Persistente vegetativo stato (PVS): La persona è priva di consapevolezza del sé e dell'ambiente, non risponde in modo significativo a stimoli esterni e richiede cure complete per la sopravvivenza.
5. Morto: Il paziente non mostra segni vitali o ha subito un decesso confermato.
La Scala degli Esiti di Glasgow è uno strumento utile per i professionisti sanitari per monitorare il progresso del recupero e prendere decisioni informate sul trattamento e la gestione del paziente con lesioni cerebrali traumatiche o altre forme di danno neurologico.
L'astigmatismo è un difetto visivo dell'occhio che impedisce alla cornea o al cristallino di curvatura uniforme. Di solito, la cornea e il cristallino sono uniformemente curvi, permettendo alla luce di concentrarsi su un punto singolo sulla retina. Tuttavia, in caso di astigmatismo, uno o entrambi i mezzi di rifrazione dell'occhio hanno una curvatura irregolare, il che significa che la luce non viene rifratta correttamente e si concentra su più punti sulla retina.
Questo difetto visivo può causare visione offuscata o distorta a qualsiasi distanza, sebbene spesso sia più evidente durante la lettura o la visione ravvicinata. L'astigmatismo è comunemente associato alla miopia (miopia) o ipermetropia (ipermetropia), che sono altri difetti visivi che influenzano la capacità dell'occhio di mettere a fuoco correttamente le immagini.
L'astigmatismo è facilmente rilevabile attraverso un esame della vista e può essere corretto con lenti oftalmiche, lenti a contatto o chirurgia refrattiva. Le lenti oftalmiche o le lenti a contatto toriche sono comunemente utilizzate per correggere questo difetto visivo, poiché presentano una curvatura irregolare che compensa la curvatura irregolare della cornea o del cristallino. La chirurgia refrattiva, come il cheratotomo radiale asimmetrico (AK) o il cheratectomia fotorefrattiva (PRK), può anche essere utilizzata per modellare la cornea e migliorare la capacità dell'occhio di mettere a fuoco correttamente le immagini.
La topografia corneale è una metodologia diagnostica che mappa la curvatura e l'irregolarità della superficie della cornea, la membrana trasparente all'avanti dell'occhio. Utilizzando tecniche di imaging avanzate come placido disc o schede elettro-ottiche, la topografia corneale crea un modello dettagliato e a colori della forma e della struttura della cornea. Questa procedura è particolarmente utile nella valutazione preoperatoria per i pazienti che si sottopongono a chirurgia refrattiva, come la cheratotomia radiale o il trapianto di cornea, poiché fornisce informazioni cruciali sulla geometria corneale e consente ai medici di pianificare l'intervento in modo più preciso. Inoltre, la topografia corneale è uno strumento essenziale per il rilevamento e il monitoraggio delle malattie della cornea, come il cheratocono, che causano una deformazione progressiva della superficie corneale.
In termini medici, "droghe da strada" si riferiscono a sostanze controllate illecite o illegalmente ottenute e utilizzate senza prescrizione medica. Queste droghe possono essere classificate in diversi tipi, tra cui:
1. Oppioidi: come eroina, fentanyl e oppioidi sintetici. Sono derivati dall'oppio e possono causare grave dipendenza fisica e problemi di salute mentale.
2. Stimolanti: come cocaina e metanfetamina. Aumentano l'attività cerebrale, portando a stati di allerta ed eccitazione, ma possono anche causare gravi effetti collaterali, tra cui aumento della frequenza cardiaca, ipertensione e paranoia.
3. Depressivi del sistema nervoso centrale: come alcol, benzodiazepine e barbiturici. Rallentano l'attività cerebrale, portando a stati di sonnolenza o sedazione, ma possono anche causare gravi effetti collaterali, tra cui difficoltà respiratorie e coma.
4. Allucinogeni: come LSD, psilocibina (funghi magici) e DMT. Alterano la percezione sensoriale e la cognizione, ma possono anche causare effetti spiacevoli o addirittura pericolosi, come allucinazioni spaventose, ansia estrema e comportamenti impulsivi pericolosi.
L'uso di droghe da strada può portare a una serie di problemi di salute fisici e mentali, tra cui dipendenza, overdose, malattie infettive (come HIV e epatite), danni cerebrali e disturbi psichiatrici. L'uso di droghe da strada è spesso associato a stili di vita ad alto rischio, come la prostituzione e il crimine, che possono ulteriormente compromettere la salute e il benessere delle persone che ne fanno uso.
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Le malattie del sistema nervoso centrale (CNS) si riferiscono a un vasto spettro di condizioni che colpiscono la struttura e la funzione del cervello e del midollo spinale. Queste possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui infezioni, lesioni, anomalie congenite, disturbi genetici, tumori e malattie degenerative.
Esempi di malattie del sistema nervoso centrale includono:
1. Encefalite: un'infiammazione del cervello, spesso causata da infezioni virali.
2. Meningite: un'infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale, anche questa di solito causata da infezioni batteriche o virali.
3. Sclerosi multipla: una malattia autoimmune che colpisce la guaina protettiva intorno ai nervi del cervello e del midollo spinale.
4. Morbo di Parkinson: una malattia neurodegenerativa che colpisce i movimenti muscolari.
5. Alzheimer: una forma comune di demenza che causa problemi di memoria, pensiero e comportamento.
6. Lesioni del midollo spinale: danni al midollo spinale che possono derivare da traumi, malattie o anomalie congenite.
7. Tumori cerebrali: crescite anormali di cellule nel cervello che possono essere benigne o cancerose.
I sintomi delle malattie del sistema nervoso centrale variano ampiamente a seconda della specifica condizione e dell'area del cervello o del midollo spinale interessata. Possono includere debolezza muscolare, intorpidimento, formicolio, dolore, convulsioni, problemi di equilibrio e coordinazione, difficoltà di parola, cambiamenti di personalità o comportamento, confusione, perdita di memoria e altri problemi cognitivi. Il trattamento dipende dalla condizione sottostante e può includere farmaci, terapia fisica, chirurgia o cure di supporto.
La chetoacidosi diabetica (DKA) è una complicanza grave e potenzialmente letale del diabete mellito, in particolare del tipo 1. Si verifica quando il corpo produce alti livelli di chetoni come risultato della mancanza di insulina nel sangue.
L'insulina è un ormone necessario per far entrare lo zucchero (glucosio) nelle cellule del corpo, dove può essere utilizzato come fonte di energia. Senza abbastanza insulina, il glucosio non può entrare nelle cellule e rimane nel sangue a livelli elevati. Il corpo, alla ricerca di una fonte alternativa di energia, inizia a scomporre i grassi per l'energia, producendo chetoni come sottoprodotto.
Quando i livelli di chetoni diventano troppo alti, possono rendere il sangue acido, una condizione nota come chetoacidosi. I segni e i sintomi della DKA includono respirazione rapida e profonda, alito con odore fruttato, secchezza delle fauci, nausea e vomito, dolori addominali, sonnolenza o confusione mentale, visione offuscata e perdita di coscienza.
La DKA è una emergenza medica che richiede un trattamento immediato in ospedale. Il trattamento prevede la reintegrazione dei fluidi e dell'elettrolita, l'erogazione di insulina per abbassare i livelli di glucosio nel sangue e il monitoraggio costante dei segni vitali e dei livelli di chetoni.
La prevenzione della DKA include il controllo regolare del glucosio nel sangue, l'assunzione di insulina come prescritto, la gestione dello stress e delle infezioni, e la ricerca di assistenza medica immediata in caso di sintomi di malattia.