Infiammazione della cistifellea; solitamente causata da insufficienza il flusso di bile, calcoli biliari nella TRACT biliare, infezioni o altre malattie.
Infiammazione acuta della cistifellea muro. E 'caratterizzato dalla presenza di dolore addominale; febbre; e leucocitosi. Calcolo ostruzione del DUCT cistica è presente in circa il 90% dei casi.
Infiammazione della cistifellea muro in assenza di calcoli biliari.
Un recipiente per la conservazione delle secrezioni biliari. Cistifellea permette la consegna degli acidi biliari in alta concentrazione e in modo equilibrato, attraverso il DUCT cistica il duodeno, per la sua degradazione dei lipidi alimentari.
Una variante del colecistite acuta con infiammazione della cistifellea caratterizzata dalle tasche di gas nella cistifellea muro. E 'dovuto a infezioni secondarie causate da gas-forming organismi, e ha un elevato rischio di perforazione.
E chirurgica rimozione della cistifellea.
Creazione di un'apertura nella cistifellea o per un drenaggio o comunicazione chirurgica con un'altra parte del tratto digestivo, di solito il duodeno o intestino.
L'asportazione della colecisti attraverso un'incisione addominale usando un laparoscopio.
Gli acidi iminici sono composti organici instabili derivanti dalla condensazione di un'ammina primaria o secondaria con un aldeide o chetone, formando un gruppo funzionale imminico, noto anche come base di Schiff, che svolge un ruolo importante in alcune reazioni biochimiche.
Radiografia della cistifellea dopo ingestione di un mezzo di contrasto.
Malattie della colecisti. Di solito prevedono che la compromissione delle capacità il flusso di bile, calcoli biliari nella TRACT biliare, infezioni, neoplasie, o altre malattie.
Non posso fornire una definizione medica di 'Tokyo' poiché non esiste una condizione medica o un termine medico noto come 'Tokyo'. Tokyo è infatti la capitale e la più grande città del Giappone, nota per la sua densità di popolazione, l'architettura moderna e tradizionale, la cultura ricca e diversificata, e le numerose attrazioni turistiche.
Tumore o cancro alla cistifellea.
Un radiofarmaco usata prevalentemente in cholescintigraphy per la valutazione di malattie epatobiliari. (Dal punto Jrnl Rad appl Inst 1992; 43 1061-4) (9):
Presenza o formazione di calcoli biliari nella TRACT biliare, di solito nella cistifellea (CHOLECYSTOLITHIASIS) o il coledoco (CHOLEDOCHOLITHIASIS).
Una condizione caratterizzata da lo sviluppo di una vasta xanthomas giallo tumor-like strutture piena di lipidi depositi. Xanthomas può essere trovata in una varietà di tessuti inclusa la pelle, tendini; giunture delle ginocchia e ELBOWS. Xanthomatosis è associato a disturbi dell ’ LIPID METABOLISM e formazione di ematiche la schiuma.
Presenza o formazione di calcoli biliari nella colecisti.
Solido sotto cristallina TRACT biliare, di solito si formano nella cistifellea, con la condizione di colelitiasi. I calcoli biliari. Deriva dalla bile, consistere principalmente di calcio, colesterolo, o bilirubina.
Morte e putrefazione di tessuto di solito a causa della perdita di sangue.
Infiammazione del sistema duttale biliare (DUCTS); intraepatici, extraepatico, o entrambi.
Avere una breve e malattia abbastanza grave.
Il condotto e 'collegato alla cistifellea e permette al svuotare di bile nella comune bile DUCT.
Emorragia in o tramite l 'TRACT dovuta a trauma, infiammazione, colelitiasi, malattia vascolare o neoplasie.
In ogni parte del TRACT biliare inclusa la bile DUCTS e la cistifellea.
Un radiofarmaco non usato in radionuclide IMAGING per la valutazione clinica di disturbi epatobiliari nell ’ uomo.
Cambiando un agente procedura endoscopica da un intervento chirurgico con un approccio aperto durante il PERIODO intraoperatoria.
Non invasivo per visualizzare diagnostica del pancreas e bile DUCTS DUCTS senza l'uso di iniettato contrariamente al network o radiografia. MRI forniscono un'ottima sensibilità per dilatazione, stenosi del dotto biliare e Intraductal anomalie.
Una motilita 'disturbo caratterizzato dal colica biliare, assenza di un anormale cistifellea i calcoli biliari e frazione di eiezione. E' causato da cistifellea tardiva e / o SPHINCTER DI Oddi DYSFUNCTION.
Presenza o formazione di calcoli biliari nella comune bile DUCT.
Una relativamente piccola contenente raggruppati delle lesioni infiammatorie nodulo cistica, causate da fagociti mononucleati infettivo e noninfectious agenti.
I composti organici che contengono tecnezio come parte integrante della molecola. Questi composti sono spesso usati come radionuclide imaging agenti.
Un test di diagnostica per immagini del TRACT biliare in cui un liquido di contrasto (RADIOPAQUE media) viene iniettato nella bile DUCT e le lastre sono state adottate.
Passaggio anormale in alcun organo del tratto biliare o tra organi biliare e in altri organi.
E 'stato consegnato un processo attraverso la bile dalla cistifellea all duodeno e la svuotando è causati sia contrazione della cistifellea e rilassamento del meccanismo sfinterico choledochal al terminal.
La rimozione di fluidi o scarichi dal corpo, come da una ferita, lesioni o cavità.
Fiberoptic endoscopia per osservazione e duodenali VATER 'Ampolla di introdurre la cannula per visualizzare il dotto biliare pancreatico sistema iniettato un mezzo di contrasto retrograda endoscopica. (Vater) (Sfinterotomia papillotomy, operazioni endoscopiche) durante questa operazione.
Studi hanno usato per testare etiologic ipotesi in cui inferenze su una esposizione di presunta fattori sono derivati dai dati in merito alle caratteristiche delle persone sotto studio o ad eventi o esperienze nel loro passato. La caratteristica fondamentale è che alcuni dei soggetti sotto studio hanno esito la malattia o di interesse e loro sono confrontati con quelli di inalterata persone.
La sindrome con dolore addominale intermittente caratterizzata dalla comparsa improvvisa e scomparsa e 'comunemente osservate nei lattanti, è di solito associate con l ’ ostruzione del; di intestini DUCT cistica; o dell ’ apparato TRACT.
Lacrima o pausa di un organo, o delle parti del corpo, si verifica in assenza di forza esterna.
Sensazione di malessere, dolore, o agonia nella zona addominale.
La più grande dotto biliare. Si è formata da giunzione tra il DUCT cistica HEPATIC DUCT e il comune.
Isolamento o multiple di raccolta di pus tenue entro il fegato a causa di infezione da batteri... protozoi... o altri agenti.
Un esame endoscopico, terapia o chirurgia del tratto digerente.
Una massa di tessuto istologicamente normale in una posizione.

La colecistite è un'infiammazione della cistifellea, un piccolo organo situato sotto il fegato che immagazzina e concentra la bile prodotta dal fegato. La causa più comune di colecistite è l'ostruzione del dotto cistico o del coledoco (i dotti che trasportano la bile dalla cistifellea all'intestino tenue) da un calcolo biliare. Quando la bile non può defluire correttamente, si accumula nella cistifellea e provoca infiammazione e irritazione della mucosa.

Esistono due tipi principali di colecistite: acuta e cronica. La colecistite acuta è caratterizzata da un'improvvisa comparsa di sintomi come dolore addominale intenso, nausea, vomito, febbre e brividi. Nei casi più gravi, può verificarsi perforazione della cistifellea o ascesso. La colecistite cronica, invece, è caratterizzata da infiammazione persistente della cistifellea, spesso associata a calcoli biliari multipli o a disturbi della motilità della vescica. I sintomi possono essere meno intensi rispetto alla forma acuta ma possono causare disagio e dolore persistenti.

La diagnosi di colecistite si basa su una combinazione di anamnesi, esame fisico, analisi del sangue e imaging come ecografia o TAC. Il trattamento dipende dalla gravità della malattia e può includere terapia antibiotica, idratazione endovenosa e, in casi gravi, intervento chirurgico per rimuovere la cistifellea (colecistectomia).

La colecistite acuta è un'infiammazione improvvisa e grave della cistifellea, che è un piccolo sacco situato sotto il fegato che immagazzina la bile prodotta dal fegato. Questa condizione si verifica più comunemente a causa di un blocco del dotto cistico o del dotto biliare comune da un calcolo biliare, una piccola pietra composta principalmente da colesterolo e bilirubina.

I sintomi della colecistite acuta possono includere dolore addominale intenso e persistente (spesso nel quadrante superiore destro dell'addome), nausea, vomito, febbre, brividi, perdita di appetito e urine scure o feci chiare. La diagnosi può essere confermata mediante ecografia addominale, tomografia computerizzata o altri esami di imaging che mostrano la presenza di calcoli biliari o infiammazione della cistifellea.

Il trattamento della colecistite acuta di solito richiede il ricovero in ospedale, dove vengono somministrati fluidi endovenosi per prevenire la disidratazione e antibiotici per combattere l'infezione. In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere la cistifellea (colecistectomia). Se non trattata, la colecistite acuta può portare a complicazioni gravi, come ascessi o perforazione della cistifellea.

La colicistite non calcificante, nota anche come colicistite acuta alogena o sindrome della colecisti sclerosante, è un'infiammazione della cistifellea che non è causata da calcoli biliari. A differenza della colicistite calcificante, in cui i calcoli biliari sono presenti nella maggior parte dei casi, la colicistite non calcificante è spesso associata a malattie sistemiche sottostanti o a fattori di rischio specifici.

I pazienti con colicistite non calcificante possono presentare sintomi simili a quelli della colicistite calcificante, come dolore addominale nella regione superiore destra (dolore al quadrante superiore destro), nausea, vomito e febbre. Tuttavia, la mancanza di calcoli biliari distingue questa condizione dalla colicistite calcificante.

Le cause più comuni di colicistite non calcificante includono:

1. Malattie infiammatorie intestinali (Morbo di Crohn, colite ulcerosa)
2. Diversi tipi di tumori (cancro della cistifellea, carcinoma delle vie biliari)
3. Aumento dei livelli di estrogeni (gravidanza, assunzione di contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva)
4. Immunosoppressione (trapianto d'organo, malattie autoimmuni, HIV)
5. Farmaci (nitrofurantoina, ceftriaxone)
6. Patologie vascolari (ischemia intestinale acuta, trombosi della vena porta)
7. Infezioni batteriche o fungine diffuse nel corpo (sepsi, endocardite)
8. Malattie del tessuto connettivo (lupus eritematoso sistemico, sclerodermia)
9. Parassiti (ascariasi, echinococcosi)
10. Acalasia esofagea

I sintomi della colicite non calcificante possono essere simili a quelli della colicite calcificante:

- Dolore addominale superiore destro (dolore al quadrante superiore destro o DQSD)
- Nausea e vomito
- Perdita di appetito
- Febbre
- Ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi)

La diagnosi di colicite non calcificante si basa su:

1. Anamnesi e esame fisico
2. Analisi del sangue (emocromo completo, funzionalità epatica, marker infiammatori)
3. Imaging (ecografia addominale, TC addominale, risonanza magnetica)
4. Esami di laboratorio (coltura delle urine, esami delle feci, test sierologici)
5. Biopsia della cistifellea o del fegato (in casi selezionati)

Il trattamento della colicite non calcificante dipende dalla causa sottostante:

1. Farmaci antibiotici per le infezioni batteriche
2. Antiparassitari per le infestazioni parassitarie
3. Chirurgia per la calcolosi biliare o l'acalasia esofagea
4. Immunosoppressori per le malattie autoimmuni
5. Trattamento sintomatico (antidolorifici, antiemetici)

La prognosi della colicite non calcificante dipende dalla causa sottostante e dal trattamento tempestivo:

1. Buona prognosi per le cause reversibili e trattate in modo tempestivo
2. Prognosi peggiore per le cause irreversibili o non trattate in modo tempestivo
3. Possibilità di complicanze (perforazione della cistifellea, sepsi)

La cistifellea, nota anche come vescica biliare, è un organo situato nell'angolo destro del fegato. Ha la forma di una piccola sacca a pear-shape che immagazzina e concentra la bile, un fluido digestivo prodotto dal fegato. La bile viene rilasciata nella parte iniziale dell'intestino tenue, il duodeno, per aiutare nel processo di digestione dei grassi alimentari.

La cistifellea è costituita da tre parti principali: il fondo (la parte inferiore e più larga), il corpo (la parte centrale) e il collo (la parte superiore che si restringe e conduce al dotto biliare comune). Il dotto biliare comune è un tubo che trasporta la bile dal fegato e dalla cistifellea all'intestino tenue.

La cistifellea può essere soggetta a varie condizioni patologiche, come calcoli biliari (depositi solidificati di sostanze presenti nella bile che possono causare ostruzione e infiammazione), colecistite (infiammazione della cistifellea) e cancro alla cistifellea. Questi problemi possono richiedere trattamenti medici o chirurgici per alleviare i sintomi o risolvere la condizione sottostante.

La colecistite enfisematosa è una rara e grave complicazione della colecistite acuta, caratterizzata dalla presenza di gas all'interno della parete della cistifellea. Questa condizione si verifica principalmente in pazienti con gravi malattie sistemiche, sepsi o disfunzioni immunitarie.

Nella colecistite enfisematosa, il gas può diffondersi nella parete della cistifellea attraverso diversi meccanismi, come la batteriemia da parte di microrganismi gassificanti (come Escherichia coli e Clostridium spp.), l'ischemia intestinale o la fistolizzazione dalla vescica gallbladder.

I sintomi della colecistite enfisematosa possono includere dolore addominale, nausea, vomito, febbre e segni di peritonite. La condizione può essere confermata mediante imaging, come ecografia o tomografia computerizzata (TC), che mostrerà l'accumulo di gas nella parete della cistifellea.

La colecistite enfisematosa è una condizione medica grave e richiede un trattamento aggressivo, inclusa la terapia antibiotica ad ampio spettro e il drenaggio chirurgico o percutaneo della cistifellea. Se non trattata, può portare a complicazioni gravi come sepsi, shock settico e morte.

La colecistectomia è un intervento chirurgico in cui viene rimossa la cistifellea. Viene comunemente eseguita per trattare i calcoli biliari (concrezioni di colesterolo o bilirubina nella cistifellea) e infiammazione della cistifellea (colecistite). L'intervento chirurgico può essere effettuato in due modi: laparoscopicamente, utilizzando strumenti a fibre ottiche e una piccola telecamera inserite attraverso diverse incisioni nell'addome, o a cielo aperto, con un'incisione più grande nell'addome. La colecistectomia laparoscopica è l'approccio preferito quando possibile, poiché comporta una minore perdita di sangue, meno dolore post-operatorio e un tempo di recupero più breve rispetto alla colecistectomia a cielo aperto. Dopo la rimozione della cistifellea, la bile fluisce direttamente dall'albero biliare al duodeno attraverso il dotto biliare comune, poiché la funzione principale della cistifellea è stata quella di immagazzinare e rilasciare la bile per aiutare a digerire i grassi.

La colecistostomia è un intervento chirurgico che consiste nella creazione di un'apertura o stoma tra la cistifellea e la superficie esterna dell'addome. Viene solitamente eseguita per trattare complicazioni acute della colecisti, come l'infiammazione grave (colecistite) o l'ittero ostruttivo causato da calcoli biliari incastrati nella cistifellea o nelle vie biliari.

Durante la procedura, il chirurgo inserisce un tubo di drenaggio attraverso la parete addominale e la cistifellea per consentire il deflusso della bile accumulata e prevenire così l'infezione e ulteriori complicazioni. La colecistostomia può essere temporanea o permanente, a seconda della situazione clinica del paziente e delle preferenze del medico.

Questa procedura è meno invasiva rispetto alla colecistectomia (la rimozione completa della cistifellea) e può essere utilizzata come trattamento temporaneo per i pazienti ad alto rischio o instabili, permettendo loro di stabilizzarsi prima di sottoporsi a un intervento chirurgico più complesso. Tuttavia, la colecistostomia non risolve il problema sottostante dei calcoli biliari, quindi i pazienti possono richiedere ulteriori trattamenti, come la rimozione della cistifellea o l'estrazione dei calcoli biliari, dopo essersi ripresi dall'infiammazione acuta.

La colecistectomia in laparoscopia è un intervento chirurgico minimamente invasivo eseguito per rimuovere la cistifellea. Durante l'intervento, il chirurgo fa piccole incisioni nell'addome e inserisce una telecamera speciale e strumenti chirurgici atraumatici attraverso queste incisioni. La telecamera trasmette immagini ad un monitor, consentendo al chirurgo di visualizzare la cistifellea e i suoi dintorni su uno schermo ad alta definizione.

Gli strumenti chirurgici vengono quindi utilizzati per separare delicatamente la cistifellea dal suo attaccamento al fegato e alle altre strutture circostanti, prima di essere rimossa attraverso una delle incisioni. Questa procedura offre diversi vantaggi rispetto alla colecistectomia tradizionale a cielo aperto, tra cui una minore perdita di sangue, meno dolore post-operatorio, una più breve degenza ospedaliera e un tempo di recupero più rapido.

La colecistectomia in laparoscopia è comunemente eseguita per trattare la calcolosi biliare (presenza di calcoli nella cistifellea) e la colecistite acuta (infiammazione della cistifellea). Tuttavia, può anche essere raccomandata in presenza di altre condizioni che colpiscono la cistifellea, come la policistosi o il cancro.

Gli acidi iminici sono composti organici che contengono un gruppo funzionale iminico, costituito da un atomo di carbonio legato a due gruppi sostituenti diversi e ad un doppio legame con un atomo di azoto. La formula generale dell'acido iminico è R-C=N-R', dove R e R' possono essere gruppi alchilici, arilici o altri gruppi organici.

Gli acidi iminici sono intermedi nella reazione di transaminazione, un processo metabolico importante che coinvolge il trasferimento di gruppi amminici tra diversi aminoacidi. Durante la transaminazione, il gruppo amminico di un aminoacido viene trasferito a un alfa-chetoacido, formando un acido iminico come intermedio. Quindi, il gruppo amminico dell'altro alfa-chetoacido viene trasferito all'acido iminico, producendo un nuovo aminoacido e un nuovo alfa-chetoacido.

Gli acidi iminici possono anche essere sintetizzati in laboratorio attraverso la reazione di un'aldeide o una chetone con un'ammina primaria. Questa reazione è nota come condensazione di Mannich e produce un nuovo composto contenente un gruppo funzionale iminico.

È importante notare che gli acidi iminici sono diversi dalle ammidi, che contengono anche un atomo di carbonio legato a due gruppi sostituenti diversi e ad un doppio legame con un atomo di azoto. Tuttavia, negli acidi iminici, il doppio legame è tra il carbonio e l'azoto, mentre nelle ammidi, il doppio legame è tra l'azoto e l'ossigeno.

La colecistografia è una procedura di imaging radiologico che viene utilizzata per visualizzare la cistifellea, i dotti biliari e le vie biliari. Di solito, questa procedura comporta l'uso di un mezzo di contrasto, come il colorante ionico o non ionico, che viene introdotto nella vescica biliare attraverso una sonda endoscopica (colecistografia endoscopica retrograda) o per via orale (colecistografia oralmente amministrata).

Nella colecistografia endoscopica retrograda, un endoscopio viene inserito attraverso la bocca e fatto scorrere lungo l'esofago, lo stomaco e il duodeno fino a raggiungere il dotto biliare comune. Il colorante di contrasto viene quindi iniettato nel dotto biliare comune per riempire la cistifellea e i dotti biliari. Le immagini radiografiche vengono acquisite dopo l'iniezione del colorante di contrasto per visualizzare eventuali anomalie, come calcoli o infiammazioni.

Nella colecistografia oralmente amministrata, il paziente viene invitato a bere una soluzione contenente un colorante di contrasto non ionico. Il colorante si accumula nella cistifellea dopo alcune ore e le immagini radiografiche vengono acquisite per visualizzare la morfologia della cistifellea, i dotti biliari e la presenza di eventuali calcoli o altre anomalie.

La colecistografia è stata ampiamente sostituita da altri metodi di imaging più moderni e meno invasivi, come l'ecografia e la tomografia computerizzata (TC). Tuttavia, può ancora essere utilizzata in alcuni casi specifici quando queste altre tecniche non forniscono informazioni sufficienti.

La colecistite è l'infiammazione della colecisti, il sacco a forma di pera situato sotto il fegato che immagazzina la bile prodotta dal fegato. La condizione più comune che causa l'infiammazione della colecisti è la presenza di calcoli biliari (litiasi biliare), che bloccano il dotto cistico e impediscono il deflusso della bile dalla colecisti. Quando la bile non può defluire correttamente, si accumula nella colecisti, causandone l'infiammazione e l'irritazione.

I sintomi della colecistite possono includere dolore addominale intenso e persistente, particolarmente nel quadrante superiore destro dell'addome, nausea, vomito, febbre, brividi e perdita di appetito. Nei casi più gravi, la colecistite può causare complicazioni come l'infezione della colecisti (colecistite emorragica), la perforazione della colecisti o la formazione di un ascesso nella cavità addominale.

La diagnosi di colecistite si basa solitamente su una combinazione di esami fisici, analisi del sangue e imaging medico come l'ecografia o la tomografia computerizzata (TC). Il trattamento della colecistite dipende dalla gravità della condizione e può includere il riposo a letto, la terapia endovenosa per la disidratazione, gli antibiotici per trattare l'infezione e, in alcuni casi, la chirurgia per rimuovere la colecisti (colecistectomia).

Mi dispiace, potrebbe esserci stato un malinteso nella tua richiesta. "Tokyo" è infatti la capitale del Giappone e non c'è alcuna definizione medica associata alla parola "Tokyo". Se stai cercando informazioni su una particolare condizione medica o termine, sono lieto di aiutarti se mi fornisci maggiori dettagli.

Le neoplasie della colecisti, o tumori della cistifellea, sono crescite anormali che si sviluppano nella colecisti, un organo a forma di sacco situato sotto il fegato che immagazzina la bile prodotta dal fegato. Questi tumori possono essere benigni (non cancerosi) o maligni (cancerosi).

I tumori benigni della colecisti includono adenomi, papillomi e cisti. Di solito non sono pericolosi per la vita e spesso non causano sintomi. Tuttavia, in alcuni casi, possono bloccare il flusso di bile dalla colecisti al duodeno, provocando dolore addominale, ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi) e altri sintomi.

I tumori maligni della colecisti sono più rari e possono essere divisi in due categorie principali: carcinomi a cellule squamose e adenocarcinomi. Gli adenocarcinomi sono i tumori maligni più comuni della coleciste e rappresentano circa l'80-95% di tutti i casi. Questi tumori si sviluppano dalle cellule che rivestono la superficie interna della colecisti e possono diffondersi ad altri organi e tessuti circostanti.

I fattori di rischio per lo sviluppo di neoplasie della colecisti includono l'età avanzata, il sesso femminile, la presenza di calcoli biliari (colelitiasi), le infezioni croniche della colecisti e alcune condizioni genetiche rare.

Il trattamento delle neoplasie della colecisti dipende dal tipo e dallo stadio del tumore, nonché dalla salute generale del paziente. Le opzioni di trattamento possono includere la chirurgia per rimuovere la colecisti (colecistectomia), la chemioterapia e la radioterapia. In alcuni casi, il trattamento può anche prevedere la partecipazione a studi clinici o trial di terapie sperimentali.

Tecnezio Tc 99m Disofenina è un composto radioattivo utilizzato in medicina nucleare come agente di imaging per la diagnosi di malattie del fegato e delle vie biliari. Il tecnezio-99m (99mTc) è un isotopo radioattivo del tecnezio che decade emettendo raggi gamma, il quale può essere facilmente rilevato da una gamma camera per creare immagini mediche.

La disofenina è un farmaco che viene legato al tecnezio-99m per formare il complesso Tecnezio Tc 99m Disofenina. Questo complesso viene iniettato nel paziente e si accumula preferenzialmente nelle cellule epatiche e nei dotti biliari. Le immagini della gamma camera possono quindi essere utilizzate per valutare la funzionalità del fegato, l'anatomia delle vie biliari e la presenza di eventuali ostruzioni o lesioni.

La durata dell'esame è solitamente breve, di circa 30 minuti a un'ora dopo l'iniezione del farmaco, ed è considerato sicuro per i pazienti con funzionalità renale normale. Tuttavia, come con qualsiasi procedura medica che utilizza radiazioni, i benefici dell'esame devono essere valutati contro il rischio potenziale di esposizione alle radiazioni ionizzanti.

La colelitiasi è una condizione medica caratterizzata dalla formazione di calcoli (conosciuti come colelitiasi o calcoli biliari) all'interno della cistifellea, un organo situato nell'angolo inferiore destro dell'addome che immagazzina e concentra la bile prodotta dal fegato. I calcoli possono variare in dimensioni, da piccoli come un granello di sabbia a grandi come una pallina da golf, e possono essere composti da diversi materiali, tra cui colesterolo, bilirubina e sali della bilirubina.

La colelitiasi può causare vari sintomi, come dolore addominale nella parte superiore destra o centro-destra dell'addome (conosciuto come colica biliare), nausea, vomito, perdita di appetito e febbre. Tuttavia, alcune persone con colelitiasi possono non presentare sintomi e scoprire la presenza dei calcoli solo durante esami radiologici o ecografici dell'addome eseguiti per altri motivi.

I fattori di rischio per lo sviluppo della colelitiasi includono l'età avanzata, il sesso femminile, l'obesità, la rapida perdita di peso, una dieta ricca di grassi e povera di fibre, la gravidanza, alcune condizioni mediche come la cirrosi biliare primitiva e le malattie infiammatorie intestinali.

Il trattamento della colelitiasi dipende dalla presenza o assenza di sintomi e dalle dimensioni e composizione dei calcoli. Nei casi asintomatici, il medico può decidere di monitorare la situazione senza intervenire chirurgicamente. Tuttavia, se i calcoli causano sintomi o complicazioni (come l'infiammazione della cistifellea o l'ittero), è consigliata l'asportazione della cistifellea mediante intervento chirurgico laparoscopico. Questa procedura, nota come colecistectomia laparoscopica, comporta solitamente una breve degenza ospedaliera e un rapido recupero post-operatorio.

La xantomatosi è una condizione medica caratterizzata dalla presenza di depositi di grasso giallastri chiamati xantomi sulla pelle e / o le membrane mucose. Questi xantomi sono costituiti da lipoproteine a bassa densità (LDL) o colesterolo elevato e possono essere associati a diverse condizioni, come l'iperlipidemia familiare, la cirrosi biliare primaria, il diabete mellito e alcune malattie genetiche.

I xantomi si presentano come placche giallastre o nodulari che variano in dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri. Possono apparire sulla pelle del viso, degli occhi, delle mani, dei gomiti, delle ginocchia e di altre parti del corpo. Nei casi più gravi, i xantomi possono anche svilupparsi all'interno di organi vitali come il fegato, i reni e le arterie, con conseguenti complicazioni potenzialmente pericolose per la vita.

La diagnosi di xantomatosi si basa generalmente sull'esame fisico e sui livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Possono essere necessari ulteriori test, come la biopsia dei xantomi o l'analisi genetica, per confermare la diagnosi e determinare la causa sottostante della condizione.

Il trattamento della xantomatosi si concentra generalmente sulla gestione delle condizioni di base che causano l'aumento dei livelli di lipidi nel sangue. Ciò può includere modifiche dello stile di vita, come una dieta a basso contenuto di grassi e un aumento dell'esercizio fisico, nonché farmaci per abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi. In alcuni casi, la rimozione chirurgica dei xantomi può essere considerata se causano problemi estetici o funzionali significativi.

La colecistolitiasi è una condizione medica caratterizzata dalla formazione di calcoli (conosciuti come colelitiasi) all'interno della cistifellea, un organo a forma di sacco situato sotto il fegato che immagazzina e concentra la bile prodotta dal fegato. Questi calcoli possono essere composti da diversi materiali, come colesterolo, sale biliare o bilirubina, e possono variare in dimensioni, da piccoli a grandi.

La colecistolitiasi è spesso asintomatica e viene scoperta occasionalmente durante esami di imaging addominale eseguiti per altre condizioni. Tuttavia, quando i calcoli causano ostruzione del dotto cistico o del dotto biliare comune, possono provocare sintomi acuti come dolore intenso e persistente al quadrante superiore destro dell'addome (conosciuto come colica biliare), nausea, vomito e febbre. Nei casi cronici, la colecistolitiasi può portare a infiammazione della cistifellea (colecistite) o infezioni ricorrenti.

I fattori di rischio per lo sviluppo di colecistolitiasi includono l'età avanzata, il sesso femminile, l'obesità, la rapida perdita di peso, una dieta ricca di grassi e colesterolo, la gravidanza, i disturbi del metabolismo come il diabete mellito e alcune condizioni genetiche.

Il trattamento della colecistolitiasi dipende dalla presenza o assenza di sintomi. Nei casi asintomatici, spesso non è richiesto alcun trattamento specifico, ma si raccomanda una dieta equilibrata e uno stile di vita sano per prevenire la formazione di nuovi calcoli. Nei pazienti sintomatici, il trattamento di solito prevede l'asportazione della cistifellea (colecistectomia) mediante chirurgia laparoscopica o aperta. Dopo la rimozione della cistifellea, la bile fluisce direttamente dall'intestino tenue al duodeno, senza causare ulteriori problemi di salute.

I calcoli biliari, noti anche come colelitiasi, sono piccole formazioni solide e dure che si sviluppano all'interno della cistifellea o dei dotti biliari. Questi calcoli possono variare di dimensioni, da minuscoli granelli di sabbia a grandi come una pallina da golf.

I calcoli biliari sono generalmente composti di colesterolo, bilirubina e sali biliari, che sono i componenti principali della bile prodotta dal fegato. La formazione dei calcoli può essere dovuta a diversi fattori, come un'eccessiva concentrazione di colesterolo nella bile, la presenza di infezioni ricorrenti o anomalie congenite del sistema biliare.

I sintomi associati ai calcoli biliari possono includere dolore addominale, nausea, vomito e ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi). In alcuni casi, i calcoli possono causare complicazioni più gravi, come l'infiammazione della cistifellea (colecistite), l'ostruzione dei dotti biliari o infezioni del sistema biliare.

Il trattamento per i calcoli biliari dipende dalla loro dimensione, localizzazione e dai sintomi associati. Nei casi lievi, può essere sufficiente modificare la dieta ed evitare determinati cibi che possono scatenare il dolore. Tuttavia, nei casi più gravi o se i calcoli causano complicazioni, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuoverli. Tra le procedure più comuni ci sono la colecistectomia laparoscopica (rimozione della cistifellea con tecniche mini-invasive) e la litotripsia extracorporea ad onde d'urto (frantumazione dei calcoli con ultrasuoni).

La gangrena è una condizione medica grave che si verifica quando i tessuti del corpo, spesso quelli associati a un'infezione batterica o al flusso sanguigno alterato, iniziano a morire. Ci sono due tipi principali di gangrena: secca e umida. La gangrena secca è caratterizzata dal tessuto che diventa scuro, asciutto e mummificato, mentre la gangrena umida presenta pus, arrossamento e dolore.

La causa più comune della gangrena è l'interruzione del flusso sanguigno ai tessuti a seguito di un'ischemia (ridotta irrorazione sanguigna) o di una trombosi (formazione di coaguli nel sangue). Questo può verificarsi a causa di lesioni, infezioni, complicanze diabetiche o malattie vascolari.

I batteri che proliferano nei tessuti danneggiati possono portare all'infezione e alla morte dei tessuti circostanti. I sintomi della gangrena includono dolore, pelle fredda al tatto, perdita di sensibilità, cambiamenti di colore della pelle (dal bluastro al nero), odore putrido e ulcerazioni o vesciche piene di pus.

Il trattamento della gangrena richiede spesso un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti morti (gangrenectomia) o amputare la parte colpita del corpo, insieme all'uso di antibiotici per combattere l'infezione. La prevenzione include il trattamento tempestivo delle lesioni, infezioni e malattie vascolari, nonché il mantenimento di una buona circolazione sanguigna.

La colangite è un'infiammazione del sistema biliare, che comprende i dotti biliari all'interno e all'esterno del fegato. Questi dotti sono responsabili del trasporto della bile, un fluido digestivo prodotto dal fegato, dall'interno del fegato alle viscere.

Esistono diversi tipi di colangite, tra cui:

1. Colangite acuta ascendente: Questa è una forma grave e potenzialmente letale di colangite che si sviluppa rapidamente. È causata dall'infezione del sistema biliare e può verificarsi dopo un'ostruzione delle vie biliari, come ad esempio la presenza di calcoli biliari o tumori.

2. Colangite primitiva sclerosante (PSC): Questa è una malattia cronica del sistema biliare che causa l'infiammazione e la cicatrizzazione dei dotti biliari all'interno e all'esterno del fegato. La causa della PSC non è nota, ma può essere associata a condizioni autoimmuni o infiammatorie.

3. Colangite ricorrente: Questa forma di colangite si verifica in individui con malattie del sistema biliare come la sindrome da disfunzione cistica del dotto biliare (CDCB) o la malattia policistica del fegato. La colangite ricorrente è caratterizzata da episodi ripetuti di infiammazione e infezione del sistema biliare.

I sintomi della colangite possono includere dolore addominale, ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi), febbre, brividi, nausea e vomito. Il trattamento dipende dal tipo di colangite e può comprendere antibiotici per le infezioni, farmaci antinfiammatori per ridurre l'infiammazione e procedure chirurgiche per eliminare eventuali ostruzioni del sistema biliare.

In medicina, il termine "malattia acuta" si riferisce a un tipo di malattia o disturbo che si sviluppa rapidamente e ha una durata relativamente breve. Si contrappone alla condizione cronica, che si sviluppa lentamente nel tempo e può durare per mesi, anni o addirittura per tutta la vita.

Una malattia acuta è caratterizzata da sintomi intensi e spesso improvvisi, come febbre alta, dolore intenso, difficoltà respiratorie o altri segni di disfunzione corporea grave. Questi sintomi possono richiedere un trattamento immediato per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

Esempi di malattie acute includono polmonite, influenza, appendicite, infezioni del tratto urinario e traumi fisici come fratture ossee o lesioni cerebrali. Una volta trattata la causa sottostante, la maggior parte delle malattie acute si risolve entro poche settimane o mesi, anche se in alcuni casi possono lasciare complicazioni a lungo termine.

In sintesi, una malattia acuta è un disturbo di breve durata con sintomi intensi che richiedono un trattamento tempestivo per prevenire complicazioni più gravi o addirittura la morte.

In termini medici, un "dotto cistico" si riferisce a un tipo specifico di condotto che si trova all'interno del pancreas. Il pancreas è un organo importante situato nell'addome, che svolge un ruolo chiave nella digestione e nel metabolismo degli zuccheri.

Il dotto cistico è una piccola via di passaggio che si collega al condotto principale del pancreas, noto come dotto pancreatico. Il dotto cistico immagazzina enzimi digestivi prodotti dal pancreas prima che vengano rilasciati nell'intestino tenue per svolgere la loro funzione nella digestione degli alimenti.

Tuttavia, in alcune persone, il dotto cistico può diventare infiammato o bloccato, il che può portare a una condizione nota come colecistite. Questa condizione può causare dolore addominale, nausea e vomito, e se non trattata può portare a complicazioni più gravi, come la formazione di calcoli biliari o persino la perforazione del dotto cistico.

In sintesi, il dotto cistico è un importante canale di passaggio all'interno del pancreas che svolge un ruolo chiave nella digestione e può essere soggetto a infiammazioni o blocchi che possono causare problemi di salute.

L'emobilia è un termine medico che descrive la presenza di sangue nel sistema biliare, i dotti che trasportano la bile dal fegato al duodeno. Questa condizione può verificarsi a seguito di traumi, interventi chirurgici, procedure di biopsia o malattie che colpiscono i vasi sanguigni vicini ai dotti biliari. I sintomi possono includere dolore addominale, ittero (colorazione giallastra della pelle e del bianco degli occhi), nausea, vomito e febbre. L'emobilia può portare a complicazioni come l'infiammazione della colecisti (colecistite) o dell'albero biliare (colangite), la formazione di calcoli biliari o la sepsi. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere terapia conservativa, endoscopia o intervento chirurgico.

Le malattie delle vie biliari si riferiscono a un gruppo di condizioni che colpiscono il sistema biliare, che include la cistifellea, i dotti biliari intraepatici e extraepatici. Questi dotti sono responsabili del trasporto della bile, un fluido prodotto dal fegato che aiuta a digerire i grassi, dalla cistifellea all'intestino tenue.

Le malattie delle vie biliari possono causare sintomi come dolore addominale, ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi), nausea, vomito e perdita di appetito. Alcune delle condizioni più comuni che rientrano in questa categoria includono:

1. Calcoli biliari: sono formazioni solide costituite da cristalli di colesterolo o sale biligeno che possono formarsi nella cistifellea o nei dotti biliari. Possono causare dolore addominale, ittero e infezioni.
2. Colangite: è l'infiammazione dei dotti biliari, spesso causata da un'infezione batterica. I sintomi possono includere dolore addominale, febbre, brividi e ittero.
3. Colecistite: è l'infiammazione della cistifellea, spesso causata dalla presenza di calcoli biliari. I sintomi possono includere dolore addominale intenso, nausea, vomito e ittero.
4. Cirrosi biliare: è una malattia cronica del fegato caratterizzata dalla distruzione dei dotti biliari intraepatici, che porta all'accumulo di bilirubina nel sangue e alla comparsa di ittero.
5. Pancreatite acuta: sebbene non sia strettamente una malattia delle vie biliari, la pancreatite acuta può essere causata dalla presenza di calcoli biliari che ostruiscono il dotto pancreatico. I sintomi possono includere dolore addominale intenso, nausea e vomito.

Il trattamento delle malattie delle vie biliari dipende dalla causa specifica della malattia. Alcune condizioni possono essere gestite con farmaci o cambiamenti dello stile di vita, mentre altre possono richiedere interventi chirurgici o procedure endoscopiche per rimuovere i calcoli biliari o ripristinare il flusso della bile.

Tecnezio Tc 99m Lidofenina è un composto radiofarmaceutico utilizzato in medicina nucleare per la diagnosi di disturbi gastrointestinali. Il tecnezio-99m è un isotopo radioattivo del tecnezio, che viene utilizzato come tracciante radioattivo. Viene combinato con la lidofenina, un farmaco che viene assorbito dall'apparato gastrointestinale e quindi escreto nelle urine.

Quando il Tecnezio Tc 99m Lidofenina viene somministrato al paziente, l'isotopo radioattivo emette raggi gamma che possono essere rilevati da una gamma camera, un dispositivo medico utilizzato per creare immagini del corpo umano. Queste immagini possono aiutare i medici a diagnosticare problemi gastrointestinali come malassorbimento, occlusione intestinale e fistole.

La durata dell'emivita di tecnezio-99m è di circa 6 ore, il che significa che la sua radioattività decade rapidamente e diventa sicuro da maneggiare dopo poche ore dalla somministrazione. Tecnezio Tc 99m Lidofenina viene solitamente somministrato per via endovenosa e l'esame diagnostico dura circa 2-3 ore.

In sintesi, Tecnezio Tc 99m Lidofenina è un farmaco radioattivo utilizzato in medicina nucleare per la diagnosi di disturbi gastrointestinali, che funziona come tracciante radioattivo per creare immagini dell'apparato digerente.

La "conversion a un intervento chirurgico aperto" si riferisce alla situazione in cui durante un intervento chirurgico minimamente invasivo, come quelli eseguiti attraverso laparoscopia o toracoscopia, il chirurgo deve modificare il proprio piano e passare a una tecnica chirurgica a cielo aperto (aperta) più invasiva. Questa decisione viene presa quando le condizioni del paziente o della procedura stessa diventano troppo complesse da gestire con la tecnica minimamente invasiva, e possono essere dovute a diverse ragioni, come:

1. Complicazioni intraoperatorie: ad esempio, sanguinamento difficile da controllare, lesioni accidentali di organi o vasi sanguigni importanti.
2. Difficoltà tecniche: scarsa visibilità o accesso limitato ai siti chirurgici, che possono rendere difficile o pericolosa la continuazione della procedura minimamente invasiva.
3. Patologie impreviste: scoperta di patologie più estese o complesse di quanto originariamente previsto, come ad esempio tumori più grandi o infiltranti, che richiedono un intervento chirurgico più ampio e approfondito.
4. Condizioni del paziente: scarsa tolleranza alla procedura minimamente invasiva a causa di condizioni generali precarie, come ad esempio insufficienza cardiaca o respiratoria, che richiedono un maggiore controllo delle funzioni vitali e una migliore esposizione dell'area chirurgica.

La conversion a un intervento chirurgico aperto deve essere considerata quando i rischi associati alla continuazione della procedura minimamente invasiva superano quelli dell'intervento chirurgico a cielo aperto, al fine di garantire la sicurezza del paziente e l'efficacia del trattamento.

La colangiopancreatografia a risonanza magnetica (CPRM) è una procedura di imaging diagnostico non invasiva che utilizza campi magnetici e radiazioni elettromagnetiche per produrre dettagliate immagini multidimensionali del sistema biliare e del pancreas. A differenza della colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE), la CPRM non richiede l'inserimento di un endoscopio o la somministrazione di mezzo di contrasto radioopaco.

Durante la procedura di CPRM, il paziente viene fatto distendere su un lettino per risonanza magnetica mentre un ricevitore di segnale (antenna) viene posizionato sull'addome del paziente. Il campo magnetico fa vibrare gli atomi d'idrogeno all'interno del corpo, generando un segnale elettromagnetico che viene rilevato dall'antenna e trasmesso a un computer, il quale converte i dati in immagini dettagliate del sistema biliare e del pancreas.

La CPRM è spesso utilizzata per diagnosticare e valutare patologie che interessano il sistema biliare e il pancreas, come calcoli biliari, infiammazione della colecisti (colecistite), tumori delle vie biliari o del pancreas, e pancreatite. Rispetto alla CPRE, la CPRM è meno invasiva e non richiede sedazione cosciente, ma può fornire immagini di qualità inferiore in alcuni casi.

La discinesia biliare è una condizione caratterizzata da un'alterazione della motilità dei muscoli lisci nel sistema biliare, che include la cistifellea e i dotti biliari. Questa disfunzione può portare a sintomi come dolore addominale, nausea, vomito, flatulenza, eruttazione e diarrea dopo i pasti. La discinesia biliare è spesso associata a una storia di coliche biliari o colecistite acuta, ma può anche verificarsi in assenza di malattie note della colecisti.

La causa esatta della discinesia biliare non è completamente compresa, ma si pensa che sia dovuta a un'anomalia del sistema nervoso autonomo che controlla la motilità dei muscoli lisci nel sistema biliare. Alcuni fattori di rischio noti includono il sesso femminile, l'età giovane-adulta e la presenza di disturbi gastrointestinali funzionali o disordini della motilità.

La diagnosi di discinesia biliare si basa solitamente su una combinazione di sintomi, esami di imaging e test di funzionalità epatica. L'ecografia addominale può mostrare un aumento del volume della cistifellea o la presenza di calcoli biliari, mentre il test di funzionalità epatica può rivelare anomalie dei livelli degli enzimi epatici. La scintigrafia della colecisti, che utilizza una piccola quantità di radioisotopo per valutare la motilità della cistifellea, è spesso utilizzata per confermare la diagnosi.

Il trattamento della discinesia biliare si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e può includere modifiche dietetiche, farmaci antispastici o antibiotici se sono presenti infezioni batteriche. In alcuni casi, la chirurgia per rimuovere la cistifellea (colecistectomia) può essere raccomandata se altri trattamenti non hanno avuto successo. Tuttavia, la maggior parte delle persone con discinesia biliare risponde bene al trattamento e ha un buon esito a lungo termine.

La coledocolitiasi è una condizione medica che si verifica quando ci sono calcoli (litiasi) presenti nel coledoco, il dotto che trasporta la bile dal fegato al duodeno. Questi calcoli possono formarsi all'interno del coledoco stesso o possono migrare dal dotto biliare comune o dalla cistifellea. La presenza di questi calcoli può causare ostruzione del flusso della bile, portando a sintomi come ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi), dolore addominale, nausea e vomito. È una condizione che richiede un trattamento medico immediato per prevenire complicazioni come l'infiammazione del pancreas (pancreatite) o infezioni del sistema biliare.

Un granuloma è un'area specifica di infiammazione nel tessuto corporeo, caratterizzata dalla presenza di aggregati di cellule immunitarie specializzate, principalmente macrofagi attivati, chiamati cellule epitelioidi. Questi granulomi si formano come una risposta immune a materiali persistentemente antigenici che il sistema immunitario non riesce ad eliminare completamente, come alcuni micobatteri (ad esempio Mycobacterium tuberculosis), funghi, protozoi o persino particelle estranee inorganiche come il silicio.

La struttura di un granuloma include una zona centrale di cellule epitelioidi circondata da un anello di linfociti e fibroblasti, con possibili depositi di materiale amorfo chiamato caseum al centro. I granulomi possono essere ben definiti o progressivi, a seconda della natura dell'antigene scatenante e della risposta immunitaria dell'ospite.

In alcuni casi, i granulomi possono evolvere in cicatrici fibrotiche se l'agente patogeno viene contenuto o eliminato con successo. Tuttavia, la persistenza di granulomi può talvolta portare a complicazioni, come danni tissutali cronici e progressivi, specialmente nelle malattie infettive croniche come la tubercolosi.

In sintesi, un granuloma è una lesione infiammatoria specifica che si forma come risposta immune a determinati antigeni persistenti, con l'obiettivo di contenere e neutralizzare tali agenti dannosi.

I composti organici del tecnezio sono radiofarmaci utilizzati in medicina nucleare per la diagnosi e l'imaging di varie condizioni mediche. Il tecnezio-99m (99mTc), un isotopo del tecnezio, è il radionuclide più comunemente usato nella pratica clinica della medicina nucleare. Viene prodotto in grandi quantità in reattori nucleari o generatori di tecnezio e ha una emivita breve di circa 6 ore.

I composti organici del tecnezio sono preparati combinando il tecnezio-99m con diversi chelanti organici o ligandi, come il DTPA (diethylenetriaminepentaacetic acid) o il MDP (metilfenildftirionato), per formare un composto radiofarmaco. Questi composti possono essere progettati per accumularsi in specifici organi o tessuti del corpo, come le ossa, il cuore o i reni, a seconda dell'applicazione clinica prevista.

Ad esempio, il tecnezio-99m MDP (metilfenildftirionato) è comunemente usato per l'imaging osseo per rilevare lesioni ossee o fratture, mentre il tecnezio-99m sestamibi è utilizzato per l'imaging del miocardio per valutare la perfusione coronarica e la funzione cardiaca.

In generale, i composti organici del tecnezio sono considerati sicuri ed efficaci per l'uso clinico, con effetti avversi minimi o assenti. Tuttavia, come con qualsiasi procedura di imaging medico che utilizza radiazioni, i benefici della diagnosi e del trattamento devono essere equilibrati contro i potenziali rischi associati all'esposizione alle radiazioni ionizzanti.

La colangiografia è una procedura di imaging medico utilizzata per visualizzare i dettagli del sistema biliare, che comprende la colecisti, i dotti biliari intraepatici e extraepatici, e il dotto epato-pancreatico. Viene eseguita iniettando un mezzo di contrasto radiopaco attraverso un catetere posizionato nella via biliare comune o direttamente nel coledoco durante un intervento chirurgico.

Esistono diversi tipi di colangiografia, tra cui:

1. Colangiografia retrograda endoscopica (ERC): una procedura endoscopica in cui il mezzo di contrasto viene iniettato attraverso un endoscopio flessibile inserito nella gola e fatto scorrere nello stomaco e nel duodeno, dove può essere iniettato direttamente nei dotti biliari.

2. Colangiografia percutanea transhepatica (PTC): una procedura interventistica radiologica in cui il mezzo di contrasto viene iniettato attraverso un catetere posizionato nella via biliare comune dopo aver creato un accesso alla cavità addominale attraverso la pelle.

3. Colangiografia TC o RM: una procedura di imaging non invasiva che utilizza raggi X o campi magnetici per creare immagini del sistema biliare dopo l'iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto.

La colangiografia è spesso utilizzata per diagnosticare e trattare condizioni come calcoli biliari, infiammazione della colecisti o dei dotti biliari, tumori del sistema biliare, e anomalie congenite del sistema biliare.

Una fistola biliare è una condizione medica in cui si forma un collegamento anormale (fistola) tra la via biliare, che trasporta la bile dal fegato al duodeno, e un'altra struttura corporea, come l'intestino tenue, lo stomaco o la pelle. Questa condizione può verificarsi a causa di varie patologie, come calcoli biliari, infiammazione della colecisti (colecistite), infezioni o interventi chirurgici precedenti nella zona addominale. I sintomi possono includere dolore addominale, ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi), febbre, brividi e perdita di appetito. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può richiedere procedure mediche o chirurgiche per chiudere la fistola e ripristinare il normale flusso della bile.

La "vuotatura della cistifellea" o "svuotamento della cistifellea" è un termine utilizzato per descrivere il rilascio di bile dalla cistifellea nella parte iniziale dell'intestino tenue (duodeno) dopo la stimolazione del nervo vago da parte dell'acido cloridrico secreto nello stomaco durante la digestione. Questo processo è importante per la digestione e l'assorbimento dei grassi alimentari.

Durante il processo di svuotamento della cistifellea, la bile immagazzinata nella cistifellea viene rilasciata attraverso un condotto chiamato dotto cistico nel dotto comune che collega la cistifellea e il fegato con l'intestino tenue. La contrazione della muscolatura liscia della parete della cistifellea, stimolata dal nervo vago, è responsabile dell'espulsione della bile nel dotto comune.

L'escrezione di bile dalla cistifellea può essere valutata mediante test di funzionalità della cistifellea come l'ecografia o la scintigrafia epatobiliare, che possono fornire informazioni sulla capacità della cistifellea di contrarsi e svuotarsi normalmente. Un'alterazione della funzione di svuotamento della cistifellea può essere associata a condizioni come la colecistiopatia cronica, la discinesia biliare o la coledocolitiasi.

In medicina, il termine "drenaggio" si riferisce all'rimozione di liquidi in eccesso, pus o altri materiali di scarto da un'area del corpo. Ciò può essere ottenuto attraverso diversi metodi, come ad esempio:

1. Applicazione di una benda compressiva per aiutare il fluido a muoversi verso un punto in cui può essere facilmente drenato.
2. Utilizzo di un catetere o tubo per creare un passaggio attraverso cui il fluido può defluire dall'area interessata.
3. Effettuazione di un'incisione chirurgica per consentire al fluido di fuoriuscire spontaneamente o essere attivamente drenato.

Il drenaggio può essere indicato in diverse situazioni, come ad esempio:

- Infezioni cutanee o dei tessuti molli che causano l'accumulo di pus.
- Edema (gonfiore) dovuto all'accumulo di liquidi in eccesso nei tessuti.
- Formazione di ematomi (raccolte di sangue) a seguito di traumi o interventi chirurgici.

È importante notare che il drenaggio deve essere eseguito in modo sterile per prevenire ulteriori infezioni e complicazioni. Inoltre, i pazienti devono seguire attentamente le istruzioni del medico riguardo alla cura della ferita e al cambio delle bende o dei cateteri per garantire una guarigione adeguata.

La colangiopancreatografia è una procedura di imaging medico che combina la fluoroscopia e l'utilizzo di un mezzo di contrasto per visualizzare il sistema biliare e il pancreas. Esistono due tipi principali di colangiopancreatografia: retrograda endoscopica (ERCP) ed endoscopica trasferale (TCE).

Nell'ERCP, un endoscopio flessibile con una piccola telecamera alla sua estremità viene inserito attraverso la bocca e fatto scorrere lungo l'esofago, lo stomaco e il duodeno fino a raggiungere il dotto biliare comune e il dotto pancreatico. Un mezzo di contrasto viene quindi iniettato attraverso il catetere nell'endoscopio per rendere visibili i dotti sui raggi X. Questo metodo è più invasivo ma fornisce immagini dettagliate e consente anche la possibilità di trattamenti terapeutici come la rimozione di calcoli o la posa di stent.

Nella TCE, invece, il mezzo di contrasto viene iniettato per via endovenosa e quindi raggiunge i dotti biliari e pancreatici attraverso il flusso sanguigno. Questo metodo è meno invasivo dell'ERCP ma fornisce immagini meno dettagliate.

La colangiopancreatografia può essere utilizzata per diagnosticare e trattare varie condizioni, come calcoli biliari, infiammazione del pancreas (pancreatite), tumori delle vie biliari o del pancreas, e anomalie congenite dei dotti biliari.

In medicina, gli studi retrospettivi sono un tipo di ricerca osservazionale che analizza i dati raccolti in precedenza con lo scopo di identificare fattori di rischio, outcome o relazioni tra variabili. Questi studi esaminano eventi o trattamenti che sono già accaduti e per i quali i dati sono stati registrati per altri motivi.

A differenza degli studi prospettici, in cui i ricercatori seguono un gruppo di soggetti nel tempo e raccolgono dati man mano che gli eventi si verificano, negli studi retrospettivi, i ricercatori guardano indietro ai dati esistenti. Questi studi possono essere utili per identificare tendenze o associazioni, tuttavia, a causa della loro natura osservazionale, non possono dimostrare causalità.

Gli studi retrospettivi possono essere condotti su una varietà di dati, come cartelle cliniche, registri di salute pubblica o database amministrativi. Poiché i dati sono già stati raccolti, questi studi possono essere meno costosi e più veloci da condurre rispetto agli studi prospettici. Tuttavia, la qualità dei dati può variare e potrebbe mancare informazioni importanti, il che può influenzare i risultati dello studio.

La colica è un tipo specifico di dolore addominale caratterizzato da crampi intensi e spasmodici che si verificano a intermittenza. Tipicamente, la colica è associata a disturbi dei tratti gastrointestinali o urinari. Le cause più comuni di coliche comprendono l'ostruzione intestinale o renale, che possono provocare un aumento della pressione all'interno dell'organo interessato e quindi portare a spasmi muscolari dolorosi.

Nel caso della colica biliare, il dolore è causato dall'ostruzione del dotto biliare da calcoli o altri ostacoli. La colica renale si verifica quando un calcolo renale blocca il flusso dell'urina attraverso l'uretere. Altre cause meno comuni di coliche possono includere disturbi della muscolatura liscia degli organi interni, come ad esempio la sindrome del colon irritabile.

Il trattamento della colica dipende dalla causa sottostante. Può includere farmaci antidolorifici, fluidi per via endovenosa e, in alcuni casi, interventi chirurgici o procedure mediche per rimuovere l'ostruzione.

La "rottura spontanea" è un termine medico che si riferisce all'improvvisa rottura o lacerazione di un tessuto corporeo, organo o vasi sanguigni in assenza di trauma traumatico significativo. Questa condizione può verificarsi a causa della debolezza congenita o acquisita del tessuto, come nel caso di aneurismi (dilatazioni localizzate) delle arterie cerebrali o dell'aorta che possono rompersi spontaneamente.

Un altro esempio comune è la rottura spontanea della membrana amniotica durante la gravidanza, nota anche come "rottura delle acque", che si verifica senza il travaglio in corso. Questa condizione richiede un'attenzione medica immediata per prevenire l'infezione e garantire la salute del feto.

La rottura spontanea può anche verificarsi nei muscoli stessi, specialmente in individui con una storia di esercizio fisico intenso o attività fisica ripetitiva, che possono causare microtraumi e lesioni ai muscoli nel tempo. Questi microtraumi possono accumularsi e portare alla rottura completa del muscolo, nota come "strappo muscolare".

In generale, la rottura spontanea è una condizione medica grave che richiede un'attenzione immediata e un trattamento tempestivo per prevenire complicazioni potenzialmente letali.

Il dolore addominale è un sintomo, non una malattia in sé, che si riferisce a qualsiasi forma di disagio o fastidio sentita nella parte centrale del corpo tra il torace e la pelvi. Il dolore può essere acuto e improvviso o cronico e durare per periodi prolungati.

Può verificarsi a causa di una varietà di condizioni, tra cui disturbi gastrointestinali (come indigestione, gastroenterite, ulcere peptiche, sindrome dell'intestino irritabile), infezioni (come appendicite, colecistite, pielonefrite), infiammazioni (come peritonite, pancreatite), traumi addominali, o malattie più gravi come il cancro.

Il dolore addominale è descritto in termini di carattere (dolorante, tagliente, bruciante, lancinante), localizzazione (generalizzato o localizzato in un'area specifica), irradiazione (se si estende ad altre parti del corpo), gravità (lieve, moderata o grave) e variabilità nel tempo (costante o intermittente).

La valutazione medica del dolore addominale include una storia clinica completa, un esame fisico e talvolta test di imaging o laboratorio per determinare la causa sottostante. Il trattamento dipende dalla causa specifica del dolore.

Il Dotto Biliare Comune, noto anche come Condotto Biliare Comune o Dotto di Wirsung, è un termine medico che si riferisce a una struttura anatomica importante del sistema biliare. Esso consiste in un tratto tubulare situato nella testa del pancreas, che riceve la bile prodotta dal fegato attraverso il dotto epatico comune e la condotta cistica proveniente dalla colecisti. Il dotto biliare comune si estende quindi verso il duodeno, dove si unisce al condotto pancreatico per formare l'ampolla di Vater, che a sua volta sfocia nel duodeno attraverso la papilla duodenale maggiore.

Il dotto biliare comune svolge un ruolo cruciale nella digestione, poiché trasporta la bile, che serve ad emulsionare i grassi alimentari, dal fegato all'intestino tenue. Inoltre, il suo lume può anche consentire il passaggio del secreto pancreatico proveniente dal pancreas per contribuire al processo digestivo.

Patologie che possono interessare il dotto biliare comune includono calcoli biliari (litiasi), infiammazioni (come la colangite e la colecistite), tumori benigni o maligni, e stenosi (restringimenti). Questi disturbi possono causare sintomi come dolore addominale, ittero, nausea, vomito e alterazioni delle feci.

L'ascesso epatico è una condizione medica in cui si forma un'area di pus all'interno del fegato. Questo può verificarsi a causa di diverse patologie, come l'infezione batterica che si diffonde dal tratto gastrointestinale o la propagazione di un'infezione da un'altra parte del corpo. I sintomi possono includere dolore addominale, febbre, brividi, nausea e perdita di appetito. Il trattamento dell'ascesso epatico di solito comporta l'uso di antibiotici per combattere l'infezione e il drenaggio dell'ascesso attraverso un intervento chirurgico o una procedura radiologica minimamente invasiva. Se non trattato, l'ascesso epatico può causare complicazioni gravi, come la sepsi o la diffusione dell'infezione ad altre parti del corpo.

L'endoscopia dell'apparato digerente, nota anche come gastroscopia o panendoscopia digestiva superiore quando si esplorano solo la parte superiore del tratto gastrointestinale, è un esame diagnostico che utilizza un endoscopio, uno strumento sottile e flessibile con una piccola telecamera alla sua estremità. Viene inserito attraverso la bocca del paziente per esaminare l'interno dell'esofago, dello stomaco e della parte superiore dell'intestino tenue (duodeno).

L'endoscopio trasmette immagini ad un monitor, permettendo al medico di visualizzare direttamente la mucosa interna del tratto gastrointestinale. Questo esame può aiutare a diagnosticare varie condizioni come l'esofagite, le gastriti, gli ulceri peptici, i tumori benigni o maligni e altre patologie. Inoltre, durante l'endoscopia è possibile prelevare campioni di tessuto (biopsie) per analisi istologiche o eseguire trattamenti terapeutici come la cauterizzazione di vasi sanguinanti o la rimozione di polipi.

Prima dell'esame, al paziente viene solitamente richiesto di digiunare per diverse ore per garantire che lo stomaco sia vuoto e faciliti così la visualizzazione durante l'endoscopia. In alcuni casi, può essere somministrato un sedativo o un anestetico per rendere il procedimento più confortevole.

Un coristoma è un tipo raro di tumore definito in patologia come una crescita benigna (non cancerosa) che contiene tessuto normale e funzionale di un altro organo o tessuto. Questo tessuto "estraneo" si sviluppa all'interno del tumore ed è completamente formato con le sue cellule, strutture e funzioni proprie.

I coristomi si verificano più comunemente nel tratto gastrointestinale, specialmente nello stomaco, dove possono contenere tessuto pancreatico o epatico. Questi tumori sono generalmente asintomatici e vengono spesso scoperti accidentalmente durante esami di imaging o interventi chirurgici per altre condizioni.

Poiché i coristomi sono benigni, non metastatizzano (si diffondono ad altre parti del corpo) e raramente richiedono un trattamento specifico, a meno che non causino sintomi o complicazioni. Tuttavia, poiché possono assomigliare clinicamente e radiologicamente ai tumori maligni, è importante eseguire una diagnosi accurata per escludere la possibilità di un tumore canceroso.

Nei casi di colecistite cronica, questi risultati possono essere nella norma, ma nella colecistite acuta o nelle forme gravi, ... L'incidenza della colecistite acuta è di circa 6.300 casi su 100.000 persone di età inferiore ai 50 anni e di 20.900 casi su ... Nei casi di colecistite acuta, i sintomi sono simili ma più gravi e spesso vengono confusi con problemi cardiaci. Tra i segni e ... Nei casi di colecistite acuta non trattata, si possono verificare la perforazione della colecisti, la sepsi e il decesso. I ...
Possono essere causati da: Colecistite acuta acalcolotica; Dilatazione del dotto cistico; Stravaso biliare da perforazione ... Diagnosi di colecistite acuta (in urgenza); Valutazione di stravasi biliari in peritoneo (in urgenza); Valutazione e ... Nei casi di sospetta colecistite acuta è possibile riscontrare risultati falsi positivi o negativi.: Possono essere causati da ... Nel paziente affetto da colecistite acuta (solo in caso di interpretazione dubbia all'ecografia), si osserva mancata ...
La colecistite può essere acuta o cronica. La causa più frequente che blocca lo scorrimento della bile è la calcolosi biliare, ... La colecistite è una complicanza frequente della colelitiasi e se non trattata può portare a perforazione della colecisti ... Alla colecistite possono seguire neoplasie del pancreas, colangiocarcinoma e pancreatiti. Per calcoli di dimensione minore di ... La colecistite è un'infiammazione della colecisti, normalmente, causata dalla presenza di un calcolo incuneato nell'infundibolo ...
Questa sindrome può essere complicata da una colecistite acuta. È la forma più grave di leptospirosi ed è proporzionale al ... Neill M, The problem of acute infectious jaundice in the United States, in Public Health Rep, vol. 33, n. 19, 1918, pp. 717-26 ... Gli esami sierologici da campioni prelevati nella fase acuta (dopo 1 settimana dall'esordio) e di convalescenza della malattia ... con necrosi tubulare acuta, che però è per lo più reversibile. Le manifestazioni emorragiche da coagulopatia da consumo si ...
Appendicite acuta Diverticolite Colecistite Infarto omentale acuto Panniculite mesenterica ^ VG. Patel, A. Rao; R. Williams; R ... di colecistite oppure una appendicite acuta. Tale quadro è dominato dal dolore acuto, che il paziente descrive come a fitta o ... Novelline, Acute epiploic appendagitis and its mimics., in Radiographics, vol. 25, n. 6, pp. 1521-34, DOI:10.1148/rg.256055030 ... È una causa rara di dolore addominale acuto, e probabilmente per questo motivo è spesso misconosciuta e non diagnosticata. Data ...
Una colecistite acuta può esordire con un dolore circoscritto all'ipocondrio destro; la perforazione di un'ulcera duodenale con ... e gli preferiscono quello di Dolore acuto addominale, l'Abdominal Acute Pain degli autori anglosassoni, per sottolineare il ... L'addome acuto si manifesta con una sintomatologia in cui assume carattere predominante il dolore. Ad esso si associano ... Per addome acuto in medicina si intende un quadro clinico a localizzazione addominale caratterizzato dall'acuzie, intesa come ...
Un aumento della amilasi può avvenire per: Colecistite acuta e cronica; Ulcera gastrica perforata; Peritonite; Infarto ... mesenterico; Gravidanza extra-uterina; Pancreatite acuta; Parotite epidemica; Occlusione intestinale; Ulcera duodenale ...
Rene: insufficienza renale acuta (oliguria-anuria). Apparato gastrointestinale: ileo, gastrite erosiva, pancreatite, ... colecistite alitiasica, emorragie, sofferenza epatica, alterazioni della coagulazione. Sangue: trombocitopenia, CID ( ...
Sono stati segnalati rari casi di pancreatiti e di colecistiti acute. Forme osteo-articolari L'interessamento osteo-articolare ... La forma più frequente è comunque la meningite, acuta o cronica, e clinicamente può ricordare la sclerosi multipla. Il liquor, ... Le IgM prevalgono nelle forme acute di brucellosi e nelle settimane successive diminuiscono di concentrazione; nelle recidive ... Forme gastro-enteriche Possono aversi linfoadeniti mesenteriche, ileiti e coliti acute, con infiammazione delle placche di ...
Sostenevano anche che la sepsi fosse in realtà causata da una colecistite acuta post-traumatica. Sulla base del rapporto ...
È possibile diagnosticare la malattia di Caroli, la calcolosi biliare, la colecistite acuta e il colangiocarcinoma. La ... La tomografia computerizzata, per la sua scarsa sensibilità all'ischemia acuta, è normalmente usata per verificare che non ci ... Feng Chen, Magnetic resonance diffusion-perfusion mismatch in acute ischemic stroke: An update, in World Journal of Radiology, ... Signal Evolution and Infarction Risk for Apparent Diffusion Coefficient Lesions in Acute Ischemic Stroke Are Both Time- and ...
Si possono anche presentare aderenze piuttosto forti come esito di processi flogistici acuti passati. La parete della colecisti ... La colecistite cronica è una malattia infiammatoria cronica della cistifellea. dolore difficoltà a digerire intolleranza ... Un quadro particolare è quello della colecistite granulomatosa caratterizzato dalla presenza di noduli, presenza di calcoli e ... Altri progetti Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla colecistite cronica Portale Medicina: ...
... è la colecistite acuta; se invece sono presenti una colecistite cronica o una calcolosi, il segno sarà più sfumato o si dovrà ... Se è presente una colecistite, oppure una calcolosi, il tocco dell'organo da parte delle due dita esacerberà il dolore, per cui ...
L'infiammazione acuta della colecisti (colecistite acuta, colecistite flemmonosa, colecistite gangrenosa), l'idrope della ... Nei pazienti affetti da anemia falciforme lo sviluppo di trombosi dei vasi epatici può imitare una colecistite acuta, in coloro ... La colecistectomia video-laparoscopica rappresenta oggi il gold standard per il trattamento della colecistite acuta e della ... e la colecistite acuta alitiasica ( l'infiammazione della colecisti in assenza di colelitiasi), la pancreatite litiasica, ...
... come pancreatite acuta, colecistite o colangite acuta. La prevalenza dei calcoli biliari aumenta con l'età e l'indice di massa ... La colangite acuta comporta un rischio significativo di morte. La principale causa di decesso è attribuibile allo shock ... Lai EC, Mok FP, Tan ES, et al., Endoscopic biliary drainage for severe acute cholangitis, in N Engl J Med, vol. 326, n. 24, ... La colangite acuta o colangite ascendente (o, talvolta, semplicemente colangite, dal greco chol-, «bile» + -ang, «conca» + - ...
Un'ansa sentinella nei quadranti addominali superiori a destra può stare ad indicare la presenza di colecistite acuta, ... Cappell MS, Acute pancreatitis: etiology, clinical presentation, diagnosis, and therapy, in Med. Clin. North Am., vol. 92, n. 4 ... Fujita W, Shigemoto H, Nishimoto T, Tsukiyama K, Ugaji Y, [Acute appendicitis: a study on 118 patients], in Nihon Geka Gakkai ... Davis S, Parbhoo SP, Gibson MJ, The plain abdominal radiograph in acute pancreatitis, in Clin Radiol, vol. 31, n. 1, gennaio ...
... colecistite acuta, o a calcolosi ureterale; dolore crampiforme è provocato da stiramento o distensione del peritoneo o del ... In caso di situazioni non acute, se la diagnosi non è chiara dopo l'anamnesi, l'esame obiettivo e l'esecuzione degli esami di ... Il dolore addominale può essere acuto o cronico, localizzato o diffuso, crampiforme o continuo, urente o trafittivo. Se ... giugno 2012 Dolore Appendicite Addome acuto Altri progetti Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file ...
È importante, tuttavia, distinguere la sindrome da altre malattie acute come l'appendicite, la pancreatite, la colecistite, ... Talvolta può associarsi a nausea, vomito e rigidità della parete addominale, che appare distesa: tale quadro di addome acuto ... In molti casi già le manifestazioni cliniche (in presenza di attacchi acuti tipici) consentono di fare diagnosi di febbre ... La colchicina è tuttora utilizzata nella prevenzione degli attacchi acuti e della principale complicanza della malattia, ...
colecistite acuta e pancreatite acuta, presentano sintomi simili all'infarto diaframmatico, ma la negatività dell'ECG, degli ... L'infarto acuto del miocardio ricade nel gruppo delle sindromi coronariche acute, che si differenziano a seconda della ... Un evento cardiovascolare acuto non è solo una malattia importante, ma colpisce la persona nella sua totalità: un infarto mette ... EN) A.S. Jaffe, L. Babuin e F.S. Apple, Biomarkers in acute cardiac disease: the present and the future, in J. Am. Coll. ...
... colecistite, pancreatite, neuropatia periferica diffusa. La diagnosi primaria avviene tramite la clinica dei sintomi, e i ... singole polmonite eosinofila acuta e polmonite eosinofila cronica, aspergillosi broncopolmonare allergica, sindrome ... rischio di insufficienza renale acuta e di insufficienza cardiaca, miocardite, tamponamento cardiaco, ulcere, appendicite, ...
Malattie della colecisti e della vie biliari Calcolosi della colecisti Colecistite acuta litiasica Colecistite alitiasica ... Pancreatite acuta Ingestione di corpi estranei Colangiografia via sondino naso-biliare. Si evidenzia il coledoco contenente ... Calcolosi del coledoco Chirurgia del pancreas Pancreatite acuta (escarectomia - drenaggio di ascessi) Tumori benigni Tumori ...
La presenza di calcoli biliari nella cistifellea può portare a colecistite acuta, una condizione infiammatoria caratterizzata ... Acute cholecystitis (MedilinePlus, A service of the U.S. National Library of Medicine), su nlm.nih.gov. Available on: April 26 ... Altra complicanza frequente è la colecistite, idrope e epatite, ileo biliare, carcinoma della colecisti. La diagnosi di ...
... colecistite). apertura del peritoneo o/e manipolazione dei visceri endo addominali (da intervento chirurgico) extra peritoneali ... che esordisce con un quadro clinico acuto. La terapia è sostanzialmente chirurgica e consiste nella rimozione della causa ... pancreatite acuta, patologia retroperitoneale (aneurismi), traumi del rachide, gravi quadri dolorosi (colica renale), torsione ...
... appendicite acuta purulenta, colecistite acuta purulenta) e tende a ridursi spontaneamente e a scomparire in breve tempo. Altro ...
... bronchite acuta e cronica, broncopolmonite, , polmonite, bronchiectasie, empiema pleurico), epatobiliari (colecistite, ...
Gastroduodenite Ulcera Epatite Cirrosi Pancreatite Colite Ileite Peritonite Colecistite Proctite Enterite Colangite acuta ...
La diffusione del batterio può determinare anche endocardite, osteomielite, colecistite e peritonite. Può manifestarsi porpora ... paralisi asimmetrica dei nervi cranici ed emiparesi che determinano spesso in un'insufficienza respiratoria acuta. ...
... colecistite, ascessi epatici e altri ascessi intraaddominali). La presenza di una percentuale elevata di ceppi di gonococco ... cistite acuta, prostatiti, pielonefriti). Altre indicazioni sono rappresentate dalle infezioni dell'apparato genitale (ad ... Evaluation of clinical effectiveness of Pazufloxacin Mesilate in acute exacerbation of chronic respiratory diseases], in Nihon ...
ascessi metastatici, colecistite, endocardite e osteite. La febbre è ancora molto alta, oscilla pochissimo nell'arco delle 24 ... encefalite malattie respiratorie come polmonite e bronchite acuta sintomi neuropsichiatrici (descritti come "delirio ...
... come la colecistite acuta. Nel contesto acuto, è fondamentale escludere le cause potenzialmente letali prima di prendere in ... La pericardite acuta è una delle forme più comuni di malattia pericardica e una causa frequente di dolore toracico. La ... La pericardite acuta rappresenta circa il 5% delle presentazioni di dolore toracico non ischemico al pronto soccorso e lo 0,1% ... David H. Spodick, Acute cardiac tamponade, in The New England Journal of Medicine, vol. 349, n. 7, 14 agosto 2003, pp. 684-690 ...

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