Un zinc-containing sialoglycoprotein che viene usata per studiare Aminopeptidasi nella patogenesi di ipertensione. CE 3.4.11.3.
Una tipologia di EXOPEPTIDASES che agiscono sulla libera N capolinea finale di una singola glucosio-dipendente liberazione di un amminoacido residuo. CE 3.4.11.
Zinco contenente un enzima che catalizza la idrolasi classe la rimozione del N-terminale dalla maggior parte degli aminoacidi L-peptides, in particolare quelli con N-Terminal leucina residui, ma non quelle con N-Terminal lisina o arginina residui. Ciò si verifica nel tessuto cellulare citosol, con alta attivita 'al duodeno, epatica e renale, l ’ attività di questo enzima e' comunemente analizzato usando un leucina arylamide substrato cromogenico secondo quali leucyl beta-naphthylamide.
Un modo ZINC-dependent Aminopeptidasi N-Terminal peptide che catalizza la scissione del glutammato (e in misura minore aspartato). L ’ enzima sembra avere un ruolo nel percorso catabolico del sistema.
Zinc-binding metalloproteases che sono membri di tipo II membrana integrale metalloproteases. Sono espressi dai monociti e granulociti; i loro precursori nonché da varie cellule non-hematopoietic. Rilasciano un N-Terminal aminoacido da un peptide, ammide o arylamide.
Aminopeptidasi che eliminano metionina dalla regione amino-terminale di una catena peptidica, come il fondatore della metionina trovato sul peptidi nascente.
Una tipologia di exopeptidases che include enzimi che dividere due o tre amino ACIDS dalla fine di una catena peptidica.
Un enzima che catalizza il rilascio di un gruppo di N-Terminal pyroglutamyl un glucosio-dipendente fornito il prossimo residuo viene prolina. E non è inibito da reagenti thiol-blocking e si verifica nei tessuti di mammifero, microrganismi e piante. (Dal Enzyme nomenclatura, 1992) CE 3.4.19.3.
Una caratteristica caratteristica dell ’ attività enzimatica in relazione al tipo di substrato per l ’ enzima o molecola catalitica reagisce.
Secondo le proiezioni relative alle membrane cellulari che aumentare notevolmente la superficie della cellula.
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
Essenziale branched-chain aminoacido importante per l'emoglobina formazione.
Una proteasi serinica che catalizza il rilascio di un N-Terminal dipeptide. Diversi biologically-active peptidi sono state identificate come inibitore della dipeptidil peptidasi 4 substrati incluso Incretins; neuropeptidi; e le chemochine, le proteine è anche trovato legato di adenosina deaminasi sulla superficie dei linfociti T e si crede di avere un ruolo nella l 'attivazione dei linfociti T.
Farmaci che inibiscono o provocare biosintesi o azioni di proteasi (Endopeptidases).
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.

La cistinil aminopeptidasi, nota anche come cistinil endopeptidase o semplicemente cistinaasa, è un enzima (specificamente una peptidasi) che catalizza la rimozione di residui di cisteina dalla N-terminale di una proteina. Questo enzima svolge un ruolo importante nella degradazione delle proteine e nel riciclaggio degli aminoacidi all'interno della cellula. La sua attività è stata identificata in diversi tessuti, tra cui fegato, reni e intestino.

L'identificazione di questa specifica peptidasi si basa sulla sua capacità di tagliare sequenze proteiche che contengono residui di cisteina vicini alla N-terminale. La sua attività è stata studiata in vari contesti, tra cui la regolazione della risposta immunitaria e il metabolismo delle proteine. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno le sue funzioni e implicazioni fisiologiche.

Si noti che l'attività enzimatica della cistinil aminopeptidasi può essere influenzata da diversi fattori, come la presenza di specifici ioni metallici o inibitori enzimatici. Pertanto, è importante considerare tali fattori quando si studia l'attività di questo enzima in diversi contesti biologici.

In sintesi, la cistinil aminopeptidasi è un enzima che catalizza la rimozione di residui di cisteina dalla N-terminale di una proteina e svolge un ruolo importante nella degradazione delle proteine e nel riciclaggio degli aminoacidi. La sua attività può essere influenzata da diversi fattori e ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno le sue funzioni e implicazioni fisiologiche.

Aminopeptidasi sono enzimi che svolgono un ruolo cruciale nel processare e scindere i peptidi e le proteine nell'organismo. Essi catalizzano il taglio specifico degli aminoacidi dalla estremità amminoterminale (ossia la parte iniziale) di una catena polipeptidica, rilasciando singoli aminoacidi o diapeptili (piccole sequenze di due-tre aminoacidi).

Esistono diverse classi di aminopeptidasi, che si differenziano per la loro specificità e affinità nei confronti dei diversi substrati. Alcune aminopeptidasi preferiscono tagliare peptidi con aminoacidi idrofobici o basici alla estremità amminoterminale, mentre altre sono più attive verso i peptidi con aminoacidi acidi o polari.

Le aminopeptidasi svolgono un ruolo fondamentale in diversi processi fisiologici, tra cui la digestione, l'eliminazione di peptidi oppioidi e altri neuropeptidi nel sistema nervoso centrale, l'attivazione e l'inattivazione di ormoni peptidici, e il rimodellamento delle proteine della matrice extracellulare.

L'alterazione dell'attività enzimatica delle aminopeptidasi è stata associata a diverse patologie, come ad esempio la malattia di Alzheimer, la malattia renale cronica e alcuni tipi di cancro. Pertanto, le aminopeptidasi rappresentano anche un bersaglio terapeutico promettente per lo sviluppo di nuovi farmaci e strategie di trattamento.

La leucil aminopeptidasi è un enzima (numero EC 3.4.11.1) che si trova principalmente nel citoplasma delle cellule e svolge un ruolo importante nella rimozione degli amminoacidi N-terminali dalle proteine e dai peptidi. Questo enzima è altamente specifico per i residui di leucina o metionina come il primo amminoacido della catena polipeptidica.

La leucil aminopeptidasi è presente in molti tessuti e organi, tra cui il fegato, l'intestino tenue, i reni e il cervello. Ha un'importante funzione nella digestione e nell'assorbimento dei peptidi e delle proteine alimentari, poiché aiuta a scomporli in singoli amminoacidi che possono essere assorbiti dalle cellule intestinali.

Inoltre, la leucil aminopeptidasi è stata studiata per il suo potenziale ruolo nella regolazione della risposta immunitaria e nell'infiammazione. L'attività di questo enzima può essere modulata in risposta a vari stimoli, come ormoni e fattori di crescita, e può svolgere un ruolo nella proteolisi selettiva di peptidi e proteine che contengono sequenze specifiche.

L'alterazione dell'attività della leucil aminopeptidasi è stata associata a diverse condizioni patologiche, come malattie infiammatorie intestinali, cancro e disturbi neurologici. Pertanto, la misurazione dell'attività di questo enzima può essere utile come biomarcatore per monitorare lo stato di salute o la progressione della malattia in queste condizioni.

La Glutamil Amminopeptidasi è un enzima (numero EC 3.4.11.7) che appartiene alla classe delle peptidasi e più precisamente alle aminopeptidasi. Questo enzima catalizza la rimozione specifica del gruppo amminoacidico N-terminale glutammato dai peptidi.

La Glutamil Amminopeptidasi è presente in diversi tessuti e organismi, compreso l'uomo. Nei mammiferi, questa enzima svolge un ruolo importante nella regolazione della biodisponibilità di peptidi biologicamente attivi, come gli ormoni peptidici e i neuropeptidi, attraverso il processo di clivaggio enzimatico.

L'attività enzimatica della Glutamil Amminopeptidasi richiede ioni metallici come zinco (Zn2+) per la sua catalisi. La sua espressione e attività possono essere regolate da diversi fattori, tra cui ormoni, citochine e altri mediatori cellulari.

Una disfunzione o un'alterazione dell'attività della Glutamil Amminopeptidasi può essere associata a diverse patologie, come ad esempio alcune forme di cancro, malattie neurodegenerative e disturbi del sistema immunitario.

Gli antigeni CD13, noti anche come antigeni ECA (Enzyme Chromatographic Antigens), sono una classe di proteine di superficie che si trovano su diversi tipi di cellule del corpo umano. Sono espressi principalmente da cellule di origine mieloide, come monociti, macrofagi, neutrofili e cellule endoteliali.

L'antigene CD13 è una glicoproteina transmembrana che appartiene alla famiglia delle peptidasi metallo-dipendenti e svolge un ruolo importante nella degradazione di varie proteine e peptidi extracellulari.

L'antigene CD13 è anche noto come aminopeptidasi N ed è stato identificato come un possibile bersaglio terapeutico per il trattamento di alcuni tipi di cancro, come la leucemia mieloide acuta e il carcinoma polmonare a cellule non piccole.

In sintesi, l'antigene CD13 è una proteina di superficie espressa principalmente da cellule di origine mieloide, che svolge un ruolo importante nella degradazione di proteine e peptidi extracellulari ed è considerato un possibile bersaglio terapeutico per il trattamento di alcuni tipi di cancro.

Methionyl aminopeptidases (MAP) sono enzimi appartenenti alla classe delle peptidasi, che catalizzano la rimozione del residuo di metionina dall'estremità N-terminale di una nuova catena polipeptidica durante o subito dopo la traduzione. Esistono due isoforme principali di MAP, MAP-1 e MAP-2, entrambe codificate da geni diversi e localizzate nel citoplasma cellulare.

MAP-1 è presente in quasi tutti i tessuti e ha un'attività enzimatica più ampia rispetto a MAP-2. MAP-2, d'altra parte, è espresso principalmente nel fegato e nei reni ed è particolarmente importante per la rimozione della metionina dai precursori delle proteine secretorie.

L'attività di MAP è essenziale per la corretta maturazione e funzionalità delle proteine, poiché la presenza di un residuo di metionina all'estremità N-terminale può influire negativamente sulla struttura e sull'attività enzimatica di alcune proteine. Pertanto, l'inibizione o la mancanza di MAP possono portare a una serie di disturbi cellulari e patologici, come disfunzioni metaboliche, alterazioni della crescita cellulare e sviluppo di tumori.

Dipeptidyl-Peptidases (DPPs) e Tripeptidyl-Peptidases (TPPs) sono due tipi di enzimi peptidasi che svolgono un ruolo importante nella regolazione della digestione delle proteine e dei peptidi nell'organismo.

Le Dipeptidyl-Peptidases (DPPs) sono una classe di enzimi peptidasi che catalizzano la rimozione di specifici dipeptidi dal terminale N-terminale di polipeptidi e proteine. Esistono diverse isoforme di DPPs, ma le più studiate sono DPP-4, DPP-8 e DPP-9. L'isoforma DPP-4 è anche nota come "enzima convertente dell'enkefalina" o "CD26", ed è stata identificata per la sua capacità di degradare diversi peptidi biologicamente attivi, come l'enkefalina, il glucagone-like peptide-1 (GLP-1) e il peptide YY (PYY).

Le Tripeptidyl-Peptidases (TPPs) sono un altro gruppo di enzimi peptidasi che catalizzano la rimozione di tripeptidi dal terminale N-terminale di polipeptidi e proteine. TPP-1 e TPP-2 sono le isoforme più studiate di questa classe di enzimi. TPP-1 è anche nota come "cathepsina H" ed è stata identificata per la sua capacità di degradare diverse proteine, tra cui l'elastina e la caseina. TPP-2, invece, è stata identificata per la sua capacità di degradare diversi peptidi oppioidi endogeni.

In sintesi, Dipeptidyl-Peptidases (DPPs) e Tripeptidyl-Peptidases (TPPs) sono due tipi di enzimi peptidasi che svolgono un ruolo importante nella regolazione della biodisponibilità e dell'attività di diversi peptidi e proteine biologicamente attivi.

La piroglutamil-peptidasi I, nota anche come glutamminopeptidase I o semplicemente come enzima di conversione dell'angiotensina (ECA), è un enzima proteolitico importante che svolge un ruolo chiave nel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). Questo enzima è presente in diversi tessuti e organi, tra cui il plasma sanguigno, i reni, il cuore, il cervello e i polmoni.

La funzione principale della piroglutamil-peptidasi I è catalizzare la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II, un potente vasocostrittore che aumenta la pressione sanguigna e stimola l'aldosterone secretion.The enzyme also contributes to the breakdown of other peptides, such as bradykinin and substance P, which are involved in regulating blood pressure and inflammation.

La piroglutamil-peptidasi I è un bersaglio terapeutico comune per i farmaci utilizzati nel trattamento dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari. Gli inibitori della ECA, come il captopril e l'enalapril, sono comunemente prescritti per ridurre la pressione sanguigna aumentando i livelli di angiotensina I e diminuendo quelli di angiotensina II. Questi farmaci hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento dell'ipertensione, dell'insufficienza cardiaca e della nefropatia diabetica.

In sintesi, la piroglutamil-peptidasi I è un enzima proteolitico importante che svolge un ruolo chiave nel sistema RAAS, catalizzando la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II e contribuendo alla degradazione di altri peptidi. Gli inibitori della ECA sono comunemente utilizzati come farmaci per il trattamento dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari.

La specificità del substrato è un termine utilizzato in biochimica e farmacologia per descrivere la capacità di un enzima o una proteina di legarsi e agire su un singolo substrato o su un gruppo limitato di substrati simili, piuttosto che su una gamma più ampia di molecole.

In altre parole, l'enzima o la proteina mostra una preferenza marcata per il suo substrato specifico, con cui è in grado di interagire con maggiore affinità e velocità di reazione rispetto ad altri substrati. Questa specificità è dovuta alla forma tridimensionale dell'enzima o della proteina, che si adatta perfettamente al substrato come una chiave in una serratura, permettendo solo a determinate molecole di legarsi e subire la reazione enzimatica.

La specificità del substrato è un concetto fondamentale nella comprensione della regolazione dei processi metabolici e della farmacologia, poiché consente di prevedere quali molecole saranno più probabilmente influenzate da una particolare reazione enzimatica o da un farmaco che interagisce con una proteina specifica.

I microvilli sono strutture citoplasmatiche a forma di dito, generalmente disposte come un pennello sulla superficie apicale delle cellule epiteliali, che aumentano notevolmente la superficie assorbente della cellula. Sono tipicamente presenti nelle cellule enterociti del intestino tenue, dove svolgono un ruolo cruciale nell'assorbimento dei nutrienti dalle feci. Ogni microvillus contiene una struttura proteica chiamata actina che fornisce supporto strutturale e forma il suo nucleo. I microvilli sono inoltre ricoperti da un mantello glicocalicico, costituito da una matrice polisaccaridica complessa, che svolge un ruolo nella protezione della cellula e nell'interazione con l'ambiente esterno. L'insieme di microvilli su una cellula è noto come "terminalia a pennello".

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

La leucina è un aminoacido essenziale, il che significa che deve essere assunto attraverso la dieta perché il corpo non può sintetizzarlo da solo. È classificato come un aminoacido a catena ramificata (BCAA) ed è noto per giocare un ruolo cruciale nel processo di costruzione delle proteine e nella sintesi del muscolo scheletrico.

La leucina si trova in diversi alimenti ricchi di proteine, come carne, pesce, uova, latticini e fagioli. È anche disponibile come integratore alimentare, spesso commercializzato per gli atleti e coloro che cercano di migliorare la massa muscolare o la composizione corporea.

Nel contesto medico, la leucina è stata studiata per i suoi potenziali effetti terapeutici in diverse condizioni, come il cancro, l'obesità e la sarcopenia (perdita di massa muscolare correlata all'età). Tuttavia, sono necessarari ulteriori studi per confermare i suoi benefici e stabilire le dosi appropriate e le popolazioni target.

Dipeptidyl Peptidase 4 (DPP-4), nota anche come CD26, è un enzima membrana-bound e solubile che si trova sulla superficie di varie cellule, tra cui le cellule epiteliali intestinali, i linfociti T e le cellule endoteliali. L'enzima DPP-4 svolge un ruolo importante nella regolazione della funzione peptidica e nell'attivazione del sistema immunitario.

Nel contesto fisiologico, il DPP-4 è responsabile dell'inattivazione di diversi peptidi biologicamente attivi, tra cui i glucagon-like peptide-1 (GLP-1) e il glucagon-like peptide-2 (GLP-2), che sono secreti dalle cellule L dell'intestino tenue in risposta all'assunzione di cibo. Il GLP-1 è un importante regolatore della glicemia, poiché stimola la secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas e inibisce la secrezione di glucagone dalle cellule alfa del pancreas. Il GLP-2, d'altra parte, promuove la crescita e la rigenerazione dei tessuti intestinali.

L'inibizione dell'attività enzimatica del DPP-4 è quindi un approccio terapeutico per il trattamento del diabete di tipo 2, poiché consente di aumentare la durata d'azione e l'efficacia del GLP-1. Gli inibitori del DPP-4 sono ora ampiamente utilizzati come farmaci antidiabetici orali per il trattamento del diabete di tipo 2, poiché hanno dimostrato di ridurre la glicemia a digiuno e postprandiale, nonché di promuovere la perdita di peso.

In sintesi, il DPP-4 è un enzima che degrada il GLP-1 e altri peptidi correlati, con conseguente riduzione della loro attività biologica. L'inibizione dell'attività del DPP-4 è quindi un approccio terapeutico promettente per il trattamento del diabete di tipo 2 e di altre condizioni associate alla disregolazione del GLP-1.

Gli inibitori della proteasi sono un gruppo di farmaci che vengono utilizzati per trattare una varietà di condizioni mediche, tra cui l'HIV, l'epatite C e alcuni tipi di cancro. Questi farmaci agiscono bloccando l'azione delle proteasi, enzimi che svolgono un ruolo cruciale nel processare e tagliare le proteine nelle cellule.

Nel caso dell'HIV, le proteasi sono necessarie per la replicazione del virus. Gli inibitori della proteasi impediscono alle proteasi di svolgere la loro funzione, il che a sua volta impedisce al virus di replicarsi e infettare altre cellule. Questo tipo di farmaci è spesso utilizzato come parte di una combinazione di farmaci chiamata terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), che mira a sopprimere la replicazione del virus HIV e rallentare la progressione dell'AIDS.

Gli inibitori della proteasi possono anche essere utilizzati per trattare l'epatite C, un'infezione virale che colpisce il fegato. In questo caso, gli inibitori della proteasi impediscono al virus dell'epatite C di replicarsi e danneggiare le cellule del fegato.

Infine, alcuni tipi di cancro possono essere trattati con inibitori della proteasi che mirano a specifiche proteasi presenti nelle cellule tumorali. Questi farmaci possono aiutare a rallentare la crescita del tumore e ridurre i sintomi associati alla malattia.

Tuttavia, è importante notare che gli inibitori della proteasi possono causare effetti collaterali significativi, come nausea, diarrea, eruzioni cutanee e cambiamenti nei livelli di colesterolo e zucchero nel sangue. Pertanto, è importante che i pazienti siano strettamente monitorati durante il trattamento con questi farmaci per minimizzare il rischio di effetti collaterali avversi.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

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