Calcitonina
Peptide Correlato Al Gene Della Calcitonina
Recettori Delle Calcitonine
Recettori Del Peptide Correlato Geneticamente Alla Calcitonina
Calcitonin Receptor-Like Protein
Receptor Activity-Modifying Proteins
Receptor Activity-Modifying Protein 1
Adrenomedullin
Salmone
Receptor Activity-Modifying Protein 2
Receptor Activity-Modifying Protein 3
Receptors, Islet Amyloid Polypeptide
Sostanza P
Receptors, Adrenomedullin
Carcinoma Midollare
Neuropeptidi
Corpo Ultimobranchiale
Anguille
Osteite Deformante
Ormoni Paratiroidei
Pentagastrina
Amp Ciclico
Preparati Miotici
Tiroide
Recettori Peptidici
Islet Amyloid Polypeptide
Rats, Sprague-Dawley
Dosaggio Radioimmunologico
Ganglio Trigeminale
Calcio (Chim)
Ipocalcemia
Osteoclasti
Peptide Intestinale Vasoattivo
Gangli Spinali
Gluconato Di Calcio
Frammenti Peptidici
Fibre Nervose
Not Translated
Relazione Farmacologica Dose-Risposta
Nervo Trigemino
Neurochinina A
Rna Messaggero
Idrossiprolina
Peptidi
Rats, Wistar
Neuropeptide Y
Tessuto Osseo E Ossa
Immunoistochimica
Emicrania
La calcitonina è un ormone peptidico che viene prodotto dalle cellule C del tessuto tiroidico (una ghiandola situata nella parte anteriore del collo). Questo ormone svolge un ruolo importante nel controllo dei livelli di calcio e fosfato nel sangue.
Più specificamente, la calcitonina aiuta a regolare i livelli di calcio riducendone l'assorbimento intestinale, aumentandone l'escrezione renale e inibendo l'attività delle ossa, che sono le principali riserve di calcio nel corpo.
La sua produzione è stimolata dall'aumento dei livelli di calcio nel sangue, il quale agisce come un feedback negativo per mantenere i livelli di calcio entro limiti normali. La calcitonina ha anche alcuni effetti sull'appetito e sul metabolismo, ma i suoi ruoli principali riguardano la regolazione del metabolismo del calcio.
Un'eccessiva produzione di calcitonina (ipercalcitoninemia) è spesso associata a tumori della tiroide, come il medulloblastoma o il carcinoma midollare della tiroide, mentre una carenza di questo ormone non causa generalmente sintomi clinicamente rilevanti.
Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP, dall'inglese Calcitonin Gene-Related Peptide) è una neuropeptide a 37 aminoacidi presente nel sistema nervoso centrale e periferico di diversi mammiferi, compreso l'uomo. Il CGRP deriva dal gene della calcitonina, che codifica anche per la calcitonina e per la catestatina.
Il CGRP svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna, della dilatazione vascolare e della sensibilità neurogena al dolore. È stato identificato come uno dei mediatori principali dell'attivazione del sistema nervoso simpatico e della neuroinfiammazione associata alla patogenesi di diverse malattie, tra cui l'emicrania.
L'emicrania è una condizione neurologica caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea pulsante o sferica, accompagnati da nausea, vomito e fotofobia. Il CGRP è stato identificato come un fattore chiave nella patogenesi dell'emicrania, poiché i suoi livelli plasmatici sono significativamente elevati durante gli attacchi di emicrania.
Il CGRP produce la sua azione biologica legandosi ai recettori specifici presenti sulla superficie delle cellule endoteliali vascolari e dei neuroni sensoriali periferici. L'attivazione del recettore CGRP porta alla dilatazione dei vasi sanguigni cerebrali, all'aumento della permeabilità vascolare e all'attivazione delle fibre nervose sensitive, che contribuiscono al dolore emicranico.
Negli ultimi anni, sono stati sviluppati diversi farmaci antagonisti del recettore CGRP o monoclonali anticorpi diretti contro il CGRP stesso per il trattamento preventivo dell'emicrania. Questi farmaci hanno dimostrato di essere efficaci e ben tollerati, con un basso profilo di eventi avversi rispetto ai farmaci tradizionali utilizzati per il trattamento dell'emicrania.
I recettori delle calcitonine sono proteine transmembrana che le cellule utilizzano per rilevare e rispondere alla presenza dell'ormone calcitonina. Questi recettori si trovano principalmente nelle ossa e nei reni, dove svolgono un ruolo importante nel regolare l'equilibrio del calcio e del fosfato nell'organismo.
La calcitonina è secreta dalle cellule C della tiroide in risposta all'aumento dei livelli di calcio nel sangue. Una volta rilasciata, si lega ai recettori delle calcitonine sulle membrane cellulari delle ossa e dei reni, attivando una cascata di eventi che portano alla riduzione dell'assorbimento del calcio a livello intestinale, all'aumento dell'escrezione renale del calcio e al blocco della riassorbimento osseo.
In questo modo, la calcitonina aiuta a mantenere i livelli di calcio nel sangue entro un range stretto, prevenendo l'ipercalcemia (livelli elevati di calcio) che possono causare sintomi come debolezza muscolare, confusione e nausea.
I recettori delle calcitonine sono anche bersagli terapeutici per il trattamento dell'osteoporosi, poiché la stimolazione di questi recettori può aiutare a rallentare la perdita ossea e ridurre il rischio di fratture. Tuttavia, l'uso clinico della calcitonina è limitato dalla sua breve emivita e dal fatto che i suoi effetti sull'equilibrio del calcio possono essere compensati da altri ormoni come la paratormone.
I recettori del peptide correlato geneticamente alla calcitonina (CT/CGRP) sono un tipo di recettore accoppiato a proteine G che si legano e rispondono a due importanti neuropeptidi, la calcitonina e il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). Questi recettori sono espressi in varie cellule e tessuti del corpo, tra cui il sistema nervoso centrale e periferico.
La calcitonina è un ormone secreto dalle cellule C del tessuto tiroideo che aiuta a regolare i livelli di calcio nel sangue. Il CGRP è un potente vasodilatatore e neuropeptide algogeno (che causa dolore) che svolge un ruolo importante nella trasmissione del dolore e nell'infiammazione.
I recettori CT/CGRP sono composti da due subunità principali: la subunità alfa della calcitonina (CTR) e la proteina di regolazione della risposta RAMP1 (Receptor Activity Modifying Protein 1). Quando il CGRP si lega al recettore, attiva una cascata di eventi che portano all'attivazione dell'adenilato ciclasi e all'aumento dei livelli di AMP ciclico (cAMP), che alla fine porta all'apertura dei canali del calcio e all'infiammazione cellulare.
Questi recettori sono importanti bersagli terapeutici per il trattamento della cefalea a grappolo, dell'emicrania e di altri disturbi dolorosi, poiché i farmaci che bloccano l'attivazione del recettore CT/CGRP possono aiutare ad alleviare il dolore e ridurre la frequenza degli attacchi.
Il Calcitonin Receptor-Like Protein (CRLR) è una proteina che si trova sulla superficie cellulare e appartiene alla famiglia dei recettori accoppiati a proteine G. Nonostante il suo nome, non lega direttamente la calcitonina, un ormone che regola i livelli di calcio nel sangue. Invece, il CRLR si lega a una serie di peptidi correlati alla calcitonina (CRCP), come l'adrenomedullina e l'amilide.
Il CRLR è espresso in molti tessuti diversi, tra cui il cuore, i vasi sanguigni, il cervello, i polmoni e il tratto gastrointestinale. È coinvolto nella regolazione di una varietà di processi fisiologici, come la contrattilità cardiaca, la pressione sanguigna, l'infiammazione e la proliferazione cellulare.
Le mutazioni del gene CRLR sono state associate a diverse malattie rare, tra cui il sindrome delle brachidattilia-ipoplasia polmonare e il sindrome di Barakat. Inoltre, il CRLR è un bersaglio terapeutico promettente per una varietà di condizioni, come l'ipertensione polmonare, l'insufficienza cardiaca e il cancro.
I Receptor Activity-Modifying Proteins (RAMPs) sono una famiglia di proteine membranaire che si legano e modulano l'attività dei recettori accoppiati a proteine G (GPCRs). I RAMPs possono influenzare la trafficking, l'espressione cellulare e la specificità di legame dei GPCRs, portando alla formazione di complessi recettoriali eteromerici con proprietà uniche.
Esistono tre membri della famiglia RAMPs: RAMP1, RAMP2 e RAMP3, ciascuno con diverse funzioni e pattern di espressione tissutale. I RAMPs possono modulare l'attività di diversi GPCRs, tra cui i recettori calcitonina-like (CALCRL), il recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CRCP) e il recettore dell'adrenomedullina (AM).
I complessi RAMP-GPCR possono avere effetti diversi sui segnali cellulari, a seconda del tipo di GPCR e del RAMP specifico. Ad esempio, i complessi RAMP1-CALCRL e RAMP2-CALCRL sono coinvolti nella segnalazione delle calcitonine gene-related peptide (CGRP) e dell'adrenomedullina, rispettivamente, mentre il complesso RAMP3-CALCRL è associato all'attività del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina.
I RAMPs sono importanti nella regolazione delle funzioni fisiologiche e patologiche, come la modulazione della pressione sanguigna, della neurotrasmissione e dell'infiammazione. Pertanto, i RAMPs possono rappresentare potenziali bersagli terapeutici per il trattamento di diverse malattie, tra cui l'emicrania, l'ipertensione e le malattie cardiovascolari.
Receptor Activity-Modifying Protein 1 (RAMP1) è una proteina che si lega e modula l'attività dei recettori accoppiati a proteine G (GPCR). RAMP1 è una piccola proteina transmembrana di tipo I che può formare complessi con diversi tipi di GPCR, inclusi i recettori calcitonina-like (CALCRL) e i recettori del peptide correlato al gene della calcitonina (CTRP).
L'associazione di RAMP1 con questi recettori modifica la loro specificità di legame e le proprietà di segnalazione. Ad esempio, quando RAMP1 si associa a CALCRL, il complesso funge da recettore per il peptide natriuretico atriale (ANP) e il peptide cerebrale natriuretico (BNP), oltre che per la calcitonina gene-related peptide (CGRP).
RAMP1 è espresso principalmente a livello del sistema nervoso centrale e periferico, dove svolge un ruolo importante nella modulazione della trasmissione del dolore e dell'infiammazione. Mutazioni nel gene RAMP1 sono state associate a diverse condizioni patologiche, come la cefalea a grappolo e l'ipertensione polmonare.
L'adrenomedullina è un peptide vasoattivo che viene originariamente isolato dalle cellule cromaffini della midollare surrenale. È una molecola piccola, costituita da 52 aminoacidi, ed è stata identificata per la prima volta nel 1993.
L'adrenomedullina svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna e del flusso sanguigno attraverso i vasi sanguigni. Ha proprietà vasodilatatorie, diuretiche e natriuretiche, il che significa che può causare la dilatazione dei vasi sanguigni, aumentare la produzione di urina e promuovere l'escrezione di sodio attraverso i reni.
Questa molecola è prodotta in diversi tessuti e organi del corpo, tra cui il cuore, i polmoni, i reni e il cervello. È stata anche trovata nel plasma sanguigno e nelle urine. L'adrenomedullina ha dimostrato di avere effetti protettivi sui tessuti cardiovascolari e renali, in particolare durante lo stress ossidativo e l'infiammazione.
L'adrenomedullina è stata anche identificata come un potente neuroprotettivo e ha mostrato effetti positivi nel trattamento di diverse malattie neurologiche, come l'ictus e il trauma cerebrale. Inoltre, l'adrenomedullina svolge un ruolo importante nella regolazione del metabolismo energetico e della risposta immunitaria dell'organismo.
In sintesi, l'adrenomedullina è una molecola multifunzionale che svolge un ruolo chiave nella regolazione della pressione sanguigna, del flusso sanguigno e della risposta immunitaria dell'organismo. Ha anche effetti neuroprotettivi e cardiovascolari positivi ed è stata identificata come un potenziale bersaglio terapeutico per diverse malattie.
In termini di biologia e alimentazione, un salmone è una specie di pesce grasso appartenente alla famiglia Salmonidae. Esistono diversi tipi di salmone, tra cui il salmone atlantico (Salmo salar) e diverse specie di salmone del Pacifico (Oncorhynchus spp.).
Tuttavia, in medicina, "salmone" non è comunemente utilizzato come termine tecnico o diagnostico. Tuttavia, il consumo di salmone, che è ricco di acidi grassi omega-3, è spesso raccomandato per la sua potenziale capacità di promuovere la salute cardiovascolare e neurologica.
Si noti che in alcuni casi, "salmone" può essere usato in modo figurativo per descrivere una condizione cutanea caratterizzata da macchie rosse o eruzioni simili alle squame di pesce, sebbene questo non sia un uso comune del termine nel contesto medico.
Receptor Activity-Modifying Protein 2 (RAMP2) è una proteina che si lega e modula l'attività dei recettori accoppiati a proteine G (GPCR). RAMP2 è un membro della famiglia di proteine RAMP e può formare complessi con diversi tipi di GPCR, tra cui il recettore calcitonina-like receptor (CALCRL).
L'associazione di RAMP2 con CALCRL porta alla formazione di diversi sottotipi di recettori funzionali, come il recettore della calcitonina gene-related peptide (CGRP) e il recettore adrenomedullin (AM). RAMP2 regola la localizzazione cellulare, l'espressione superficiale, la stabilità e la specificità di legame dei ligandi di questi recettori.
RAMP2 svolge un ruolo importante nella modulazione dell'attività di diversi sistemi fisiologici, tra cui il sistema cardiovascolare, il sistema nervoso centrale e periferico, e il sistema gastrointestinale. Le mutazioni nel gene RAMP2 sono state associate a diverse patologie umane, come la malattia di Alzheimer, l'ipertensione polmonare e la neuropatia dolorosa.
Receptor Activity-Modifying Protein 3 (RAMP3) è una proteina che modifica l'attività dei recettori accoppiati a proteine G (GPCR). RAMP3 si lega e forma un complesso con determinati GPCR, tra cui il recettore calcitonina-like receptor (CALCRL), per formare il recettore calcitonina gene-related peptide (CGRP) o il recettore adrenomedullin (AM).
RAMP3 regola la localizzazione, l'espressione e la specificità di legame del recettore CALCRL per i suoi ligandi, CGRP e AM. L'interazione di RAMP3 con CALCRL conferisce al complesso una preferenza di legame per il CGRP rispetto all'AM.
L'espressione di RAMP3 è stata identificata in diversi tessuti, tra cui il sistema nervoso centrale e periferico, il tratto gastrointestinale e le vie respiratorie. La sua funzione principale è quella di modulare la segnalazione dei neuropeptidi CGRP e AM, che sono noti per svolgere un ruolo importante nella regolazione della vasodilatazione, dell'infiammazione e della neurogenesi.
Le alterazioni nell'espressione di RAMP3 sono state associate a diverse condizioni patologiche, tra cui l'ipertensione, la malattia infiammatoria intestinale e il dolore neuropatico.
I recettori del polipeptide amiloide delle isole (IAPP o amilina) sono un tipo di recettori accoppiati a proteine G che si legano e rispondono al polipeptide amiloide delle isole, un ormone peptidico prodotto dalle cellule delta del pancreas. Questi recettori svolgono un ruolo importante nella regolazione della secrezione di insulina e glucagone da parte delle cellule beta e alfa del pancreas, rispettivamente.
Il legame dell'amilina a questi recettori attiva una serie di eventi intracellulari che portano alla regolazione della secrezione degli ormoni pancreatici. In particolare, l'attivazione dei recettori IAPP inibisce la secrezione di glucagone e stimola la secrezione di insulina, il che aiuta a mantenere la glicemia entro limiti normali.
I disturbi della funzione dei recettori IAPP sono stati associati allo sviluppo del diabete mellito di tipo 2 e dell'obesità. Inoltre, l'accumulo di aggregati amiloidogenici di polipeptide amiloide delle isole è stato implicato nello sviluppo della malattia del pancreas esocrino nota come pancreatite cronica e nelle complicanze neurodegenerative associate al diabete.
La sostanza P è un neuropeptide che svolge un ruolo importante nel sistema nervoso centrale e periferico. È nota principalmente per il suo ruolo nella trasmissione del dolore, essendo uno dei mediatori principali della conduzione del segnale doloroso dal sito di lesione al cervello. La sostanza P è anche coinvolta in una varietà di altre funzioni, tra cui la regolazione dell'appetito, il controllo della pressione sanguigna e la modulazione dell'umore. È prodotta naturalmente dal corpo ed è presente in molti tessuti, tra cui il cervello, il midollo spinale e l'intestino. Può essere rilasciata in risposta a una varietà di stimoli, come il dolore, lo stress o le emozioni intense.
Gli adrenomedellinreceptors sono recettori accoppiati a proteine G che legano e rispondono al peptide ormone adrenomedullina (AM). Questi recettori svolgono un ruolo cruciale nella regolazione di una varietà di processi fisiologici, tra cui la pressione sanguigna, il tono vascolare e la funzione cardiovascolare.
Esistono tre tipi principali di recettori adrenomedullina: AM1, AM2 e AM22. Il recettore AM1 (noto anche come RAMP2/Calcrl) è il più studiato e si trova ampiamente espresso in una varietà di tessuti, tra cui vasi sanguigni, cuore, polmoni e reni. Il recettore AM2 (RAMP3/Calcrl2) ha una distribuzione tissutale più limitata ed è stato identificato principalmente nel sistema nervoso centrale. Infine, il recettore AM22 (RAMP1/Calcrl3) è espresso in modo ubiquitario ma a livelli molto bassi e la sua funzione non è ancora completamente compresa.
La stimolazione dei recettori adrenomedullina porta a una serie di risposte cellulari, tra cui l'attivazione della adenilato ciclasi e l'aumento dei livelli intracellulari di AMP ciclico (cAMP). Ciò a sua volta porta all'attivazione della proteina chinasi A (PKA) e alla regolazione dell'espressione genica, nonché all'apertura dei canali del calcio e al conseguente aumento del calcio intracellulare.
I recettori adrenomedullina sono bersagli terapeutici promettenti per una varietà di condizioni patologiche, tra cui l'ipertensione, l'insufficienza cardiaca e le malattie polmonari ostruttive croniche. Gli agonisti dei recettori adrenomedullina sono stati sviluppati come potenziali trattamenti per queste condizioni e sono attualmente in fase di sperimentazione clinica.
Il carcinoma midollare è un particolare tipo di tumore maligno del tessuto endocrino della tiroide, che rappresenta circa il 5-10% di tutti i tumori tiroidei. Questa neoplasia si sviluppa dalle cellule C della tiroide, dette anche cellule midollari, che sono responsabili della produzione dell'ormone calcitonina.
Il carcinoma midollare è spesso associato a mutazioni genetiche ereditarie o acquisite e può presentarsi in forma sporadica o familiare. Nella forma familiare, il tumore si manifesta come parte di una sindrome genetica chiamata "sindrome del neoplasia endocrina multipla tipo 2" (MEN 2), che include anche la possibilità di sviluppare feocromocitomi e paragangliomi.
I sintomi del carcinoma midollare possono variare, ma spesso includono un nodulo palpabile nella tiroide, dolore al collo o alla mascella, difficoltà nella deglutizione, tosse persistente e dispnea. In alcuni casi, il tumore può secernere alti livelli di calcitonina, che possono causare diarrea, faccia arrossata (flushing) e sintomi simil-ipotiroidei.
La diagnosi del carcinoma midollare si basa sull'analisi istologica dei campioni di tessuto prelevati mediante biopsia o resezione chirurgica, che mostreranno la presenza di cellule midollari atipiche e l'espressione dell'ormone calcitonina. Inoltre, possono essere eseguiti test genetici per identificare eventuali mutazioni associate alla sindrome MEN 2.
Il trattamento del carcinoma midollare prevede generalmente la chirurgia per rimuovere l'intera tiroide e i linfonodi circostanti, seguita da terapie mirate a ridurre il rischio di recidive. Questi possono includere radioiodioterapia, chemioterapia o terapia con tireostatici per controllare la secrezione dell'ormone tiroideo. In alcuni casi, può essere presa in considerazione la terapia con farmaci biologici, come il sunitinib, che agiscono su specifiche proteine coinvolte nella crescita e nella progressione del tumore.
La prognosi per il carcinoma midollare dipende dalla stadiazione al momento della diagnosi e dal trattamento tempestivo ed efficace. I tassi di sopravvivenza a 5 anni sono generalmente buoni, con circa l'80-90% dei pazienti che rispondono positivamente alla terapia. Tuttavia, il rischio di recidiva è elevato e richiede un monitoraggio attento nel tempo.
La capsaicina è un composto chimico presente naturalmente nei peperoncini che appartengono al genere di piante Capsicum. Si trova principalmente nelle membrane interne delle placente dei frutti, che sono le parti bianche e piccanti dei peperoncini.
La capsaicina è nota per la sua proprietà irritante e pungente, che causa una sensazione di bruciore sulla lingua e nelle mucose quando i peperoncini vengono consumati. Questa sostanza chimica agisce sui recettori del caldo e del dolore nel corpo, noti come recettori TRPV1 (transient receptor potential vanilloid 1).
In ambito medico, la capsaicina è utilizzata in creme, patch e spray per il trattamento di diversi disturbi, tra cui:
1. Dolore neuropatico: la capsaicina può aiutare a ridurre il dolore associato a condizioni come l'herpes zoster, il diabete e il nervo danneggiato o schiacciato.
2. Artrite reumatoide: applicazioni topiche di capsaicina possono fornire sollievo dal dolore e migliorare la funzione articolare in persone con artrite reumatoide.
3. Mialgia e nevralgia post-herpetica: l'applicazione topica di capsaicina può alleviare il dolore associato a queste condizioni.
4. Prurito: la capsaicina può essere utilizzata per trattare il prurito causato da eczema, psoriasi e altre condizioni della pelle.
Tuttavia, l'uso di capsaicina deve essere effettuato con cautela, poiché può causare irritazione cutanea e altri effetti collaterali indesiderati se non utilizzata correttamente. È importante seguire le istruzioni del medico o del farmacista quando si utilizza qualsiasi forma di capsaicina per il trattamento dei sintomi.
La medicina definisce le neoplasie della tiroide come un gruppo di crescite anormali che si sviluppano nella ghiandola tiroidea. La tiroide è una piccola ghiandola situata nella parte anteriore del collo, responsabile della produzione degli ormoni tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), che regolano il metabolismo, la crescita e lo sviluppo del corpo.
Le neoplasie della tiroide possono essere benigne o maligne:
1. Neoplasie benigne: queste sono crescite non cancerose, come ad esempio i noduli tiroidei. I noduli tiroidei sono escrescenze anomale di cellule tiroidee che formano una massa within the gland. La maggior parte dei noduli tiroidei è benigna e non cancerosa, ma in alcuni casi possono essere maligni.
2. Neoplasie maligne: queste sono crescite cancerose che si sviluppano nella tiroide. Il carcinoma papillare della tiroide è il tipo più comune di cancro alla tiroide, rappresentando circa l'80-85% dei casi. Altri tipi meno comuni di cancro alla tiroide includono il carcinoma follicolare, il carcinoma midollare e il carcinoma anaplastico.
I sintomi delle neoplasie della tiroide possono variare notevolmente, a seconda della dimensione e della localizzazione del tumore. Alcuni pazienti con neoplasie benigne o tumori cancerosi molto piccoli potrebbero non presentare sintomi affatto. Tuttavia, i seguenti segni e sintomi possono essere presenti in alcuni pazienti:
* Un nodulo palpabile nel collo
* Dolore al collo, alla mascella o alle orecchie
* Difficoltà nella deglutizione o nel parlare
* Respiro affannoso o difficoltà respiratorie
* Tosse persistente o tosse con sangue
* Gonfiore del viso o del collo
* Perdita di peso involontaria
* Sudorazione eccessiva
* Battito cardiaco accelerato o irregolare
Il trattamento delle neoplasie della tiroide dipende dal tipo, dalla dimensione e dallo stadio del tumore. Il trattamento può includere la chirurgia per rimuovere il tumore, la radioterapia per distruggere le cellule cancerose o la chemioterapia per uccidere le cellule cancerose. La terapia ormonale può anche essere utilizzata per trattare alcuni tipi di cancro alla tiroide.
La prevenzione delle neoplasie della tiroide non è possibile, ma la diagnosi e il trattamento precoci possono migliorare notevolmente le prospettive di guarigione. Se si sospetta una neoplasia della tiroide, è importante consultare un medico per una valutazione e un trattamento tempestivi.
I neuropeptidi sono piccole proteine che svolgono un ruolo cruciale nella comunicazione intercellulare nel sistema nervoso centrale e periferico. Essi sono syntetizzati all'interno dei neuroni come precursori più grandi, che vengono poi processati in peptidi attivi più corti da enzimi specifici. I neuropeptidi possono avere effetti sia eccitatori che inibitori sui neuroni target e sono coinvolti in una varietà di funzioni biologiche, tra cui il controllo del dolore, l'appetito, l'umore, la memoria e l'apprendimento. Essi possono anche agire come ormoni quando rilasciati nel flusso sanguigno. Gli esempi di neuropeptidi includono endorfine, encefaline, sostanza P, orexina e corticotropina releasing hormone (CRH).
Il corpo ultimobranchiale è una ghiandola endocrina impari che fa parte del sistema endocrino. Si sviluppa embrionalmente dal terzo e quarto branchial pouch ed è posizionato nella regione anteriore del collo, lateralmente alla laringe. Negli esseri umani, il corpo ultimobranchiale si fonde con la tiroide durante lo sviluppo embrionale, ma in alcuni altri animali, come i pesci e gli anfibi, rimane come una ghiandola separata.
La funzione principale del corpo ultimobranchiale è la produzione di calcitonina, un ormone che aiuta a regolare il metabolismo del calcio e del fosfato nel sangue. La calcitonina agisce abbassando i livelli di calcio nel sangue, promuovendo il deposito di calcio nelle ossa e inibendo l'attività delle cellule responsabili dell'assorbimento del calcio nell'intestino tenue.
Il corpo ultimobranchiale è costituito da due tipi di cellule: le cellule principali, che producono e secernono calcitonina, e le cellule clear, che hanno una funzione non ancora completamente compresa. Le lesioni o i tumori del corpo ultimobranchiale possono causare un'eccessiva secrezione di calcitonina, nota come sindrome da ipercalcitoninemia. Questa condizione può portare a una serie di sintomi, tra cui dolore osseo, debolezza muscolare e perdita di appetito.
In medicina, l'espressione "angiuli" non è utilizzata come termine standard o definito. Tuttavia, il termine "angiolo" (singolare di "angiuli") si riferisce a un tipo specifico di cellula presente nel tessuto connettivo del corpo umano.
Gli angioli sono cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni e linfatici, compresi quelli che formano la barriera tra il sangue e i tessuti circostanti. Questi vasi sanguigni e linfatici sono chiamati "vasi angiogenici".
L'angiogenesi è il processo di formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli preesistenti, che può verificarsi in condizioni fisiologiche normali (ad esempio durante lo sviluppo embrionale o la crescita dei tessuti) o patologiche (come nel cancro, nella retinopatia diabetica e nelle malattie cardiovascolari).
In sintesi, il termine "angiolo" si riferisce a una cellula endoteliale che riveste i vasi sanguigni e linfatici, mentre l'angiogenesi è il processo di formazione di nuovi vasi sanguigni.
L'osteite deformante è una malattia ossea rara e progressiva, caratterizzata da cambiamenti degenerativi nei processi di rimodellamento osseo. Questa condizione è causata da un difetto genetico che porta a un'eccesiva attività dell'enzima tissue-nonspecific alkaline phosphatase (TNAP). L'aumento dell'attività di TNAP comporta un accumulo di suo substrato, il piruvato diidrogenasi fosfato (PPi), che porta a una mineralizzazione ossea difettosa.
I sintomi più comuni dell'osteite deformante includono dolore osseo, deformità scheletriche, fratture patologiche, bassa statura e anomalie dentali. Le aree più comunemente colpite sono le ossa lunghe degli arti, la colonna vertebrale e il cranio. Nei casi gravi, possono verificarsi complicazioni come compressione del midollo spinale, ictus e problemi respiratori.
Il trattamento dell'osteite deformante si concentra sulla gestione dei sintomi e può includere farmaci antidolorifici, fisioterapia, interventi chirurgici correttivi e supplementazione con vitamina D e calcio. In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci che inibiscono l'attività di TNAP per controllare la progressione della malattia.
La tiroidectomia è un intervento chirurgico in cui parte o tutta la ghiandola tiroidea viene rimossa. Questa procedura può essere raccomandata per una varietà di condizioni mediche che colpiscono la tiroide, come ad esempio i noduli tiroidei, il gozzo, l'ipertiroidismo o il cancro alla tiroide.
Esistono diversi tipi di tiroidectomia, tra cui:
1. Tiroidectomia totale: in questo tipo di intervento, l'intera ghiandola tiroidea viene rimossa.
2. Tiroidectomia subtotale o quasi totale: in questa procedura, la maggior parte della ghiandola tiroidea viene asportata, ma una piccola porzione di tessuto tiroideo viene lasciato intatto per prevenire l'ipotiroidismo.
3. Lobectomia tiroidea: in questo caso, solo uno dei due lobi della ghiandola tiroidea viene rimosso. Questa procedura è spesso raccomandata quando si diagnostica un nodulo sospetto in un lobo specifico.
4. Ispessimento del lembo: questa procedura prevede la rimozione dell'intero lobo della tiroide e del tessuto situato alla base della ghiandola, noto come ispessimento del lembo.
Il tipo di tiroidectomia raccomandato dipenderà dalla condizione specifica del paziente e dal giudizio clinico del chirurgo. Dopo l'intervento chirurgico, il paziente potrebbe aver bisogno di terapia sostitutiva con ormoni tiroidei per prevenire l'ipotiroidismo.
Gli ormoni paratiroidi sono una classe di ormoni steroidei prodotti dalle ghiandole paratiroidi, che sono quattro piccole ghiandole situate nella parte posteriore della tiroide nel collo. Ci sono due tipi principali di ormoni paratiroidi: il PTH (ormone paratiroideo) e i suoi analoghi, nonché il PTHrP (parathyroid hormone-related protein).
Il PTH svolge un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio del calcio e del fosfato nel sangue. Agisce aumentando i livelli di calcio ematico attraverso diverse azioni, tra cui:
1. Aumentare l'assorbimento intestinale di calcio stimolando la produzione di vitamina D attiva.
2. Rilascio di calcio dalle ossa aumentando la riassorbimento osseo e diminuendo la formazione ossea.
3. Diminuzione dell'escrezione renale di calcio attraverso l'attivazione del trasportatore di calcio nel tubulo distale del rene.
Il PTHrP, d'altra parte, è prodotto da molti tessuti diversi e svolge un ruolo importante nello sviluppo fetale e nella regolazione della crescita cellulare e differenziazione in vari tessuti. Tuttavia, il PTHrP non ha un ruolo significativo nel mantenere l'equilibrio del calcio e del fosfato come il PTH.
Un'alterazione nella produzione o nell'attività degli ormoni paratiroidi può portare a disordini del metabolismo del calcio, come l'iperparatiroidismo (aumento della secrezione di PTH) e l'ipoparatiroidismo (diminuzione della secrezione di PTH). Questi disturbi possono causare sintomi quali debolezza muscolare, crampi, spasmi, convulsioni, cambiamenti nella densità ossea e alterazioni del ritmo cardiaco.
La pentagastrina è un farmaco stimolante della secrezione acida gastrica. È un peptide sintetico che imita l'azione della gastrina, un ormone naturalmente presente nel corpo umano che stimola la produzione di acido nello stomaco.
La pentagastrina viene utilizzata in medicina per diagnosticare e valutare disturbi dello stomaco e del duodeno, come l'ulcera peptica o il reflusso gastroesofageo. Viene somministrata per via endovenosa e determina un aumento della secrezione acida gastrica, che può essere misurata e utilizzata per stabilire la causa dei sintomi del paziente.
È importante notare che l'uso di pentagastrina è limitato a scopi diagnostici e non terapeutici, poiché il farmaco stesso non ha un ruolo nel trattamento delle condizioni gastrointestinali. Inoltre, la pentagastrina può causare effetti collaterali indesiderati, come nausea, vomito, diarrea e dolore addominale, pertanto deve essere somministrata sotto la supervisione di un medico qualificato.
Il termine "ampicillina ciclica" o "ampicillina ad amminoglicoside ciclico" non è una definizione medica riconosciuta o un trattamento approvato. Tuttavia, in alcuni casi, il termine può essere usato per descrivere una combinazione di due farmaci, l'ampicillina (un antibiotico beta-lattamico) e un aminoglicoside (un altro tipo di antibiotico), che vengono somministrati insieme in un ciclo ripetuto.
Questo approccio alla terapia antibiotica è stato studiato come possibile trattamento per le infezioni gravi e resistenti ai farmaci, come quelle causate da batteri Gram-negativi multiresistenti. Tuttavia, l'uso di aminoglicosidi è associato a un rischio elevato di effetti collaterali, tra cui danni renali e dell'udito, il che limita la loro utilità come trattamento a lungo termine.
Pertanto, l'uso di "ampicillina ciclica" o "ampicillina ad amminoglicoside ciclico" non è una pratica medica standard ed è considerato un approccio sperimentale che richiede ulteriori ricerche per stabilirne la sicurezza ed efficacia.
In termini medici, i preparati miotici sono farmaci che hanno l'effetto di stimolare o aumentare il tono e la contrattilità dei muscoli scheletrici. Questi farmaci agiscono direttamente sui recettori della giunzione neuromuscolare, aumentando la sensibilità del muscolo alla trasmissione dell'impulso nervoso.
Il più noto e comunemente usato preparato miotico è la neostigmina bromidrato. Altri esempi includono il distigmine bromuro, l'edrofonio cloruro e l'ambenonium cloruro. Questi farmaci vengono utilizzati nel trattamento di diverse condizioni mediche, come la miastenia gravis, una malattia neuromuscolare caratterizzata da debolezza muscolare progressiva.
Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso dei preparati miotici può causare effetti collaterali indesiderati, come la sudorazione, la salivazione e la lacrimazione eccessive, la nausea, il vomito, la diarrea e la bradicardia. Pertanto, devono essere utilizzati con cautela e sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.
La tiroide è una ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, più precisamente nella regione della "pompa" o della "tuberosità laringea". Ha la forma di una farfalla ed è costituita da due lobi laterali uniti dal istmo. La tiroide svolge un ruolo fondamentale nel regolare il metabolismo del corpo, controllando la produzione degli ormoni tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), che influenzano il consumo di ossigeno delle cellule, la velocità del battito cardiaco, la pressione sanguigna, la temperatura corporea, il peso corporeo e lo sviluppo del sistema nervoso centrale. La ghiandola tiroide ha bisogno di iodio per produrre questi ormoni, quindi una dieta equilibrata che includa fonti di iodio è importante per il suo corretto funzionamento.
I recettori peptidici sono un tipo di recettori proteici situati sulla membrana cellulare che interagiscono con specifici peptidi (piccole proteine) per trasducono segnali chimici e iniziare una risposta cellulare. Questi recettori hanno una struttura transmembrana, il che significa che attraversano la membrana cellulare ed è costituita da un sito di legame extracellulare dove si legano i peptidi specifici. Il legame del peptide al recettore determina una modifica conformazionale del recettore, che porta all'attivazione di vari secondi messaggeri intracellulari e vie di segnalazione.
I recettori peptidici sono coinvolti in una vasta gamma di processi fisiologici, come la modulazione del dolore, l'appetito, l'umore, la crescita e lo sviluppo, la secrezione ormonale e il controllo della pressione sanguigna. Poiché i peptidi che si legano a questi recettori sono coinvolti in molte funzioni corporee critiche, i farmaci che interagiscono con i recettori peptidici possono essere utilizzati per trattare una varietà di condizioni mediche, come il dolore cronico, l'ipertensione, la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia, e disturbi dell'umore.
Esempi di recettori peptidici includono i recettori oppioidi, i recettori della somatostatina, i recettori del calcitonina gene-related peptide (CGRP), i recettori della vasopressina e dell'ossitocina, ei recettori degli enfalini.
L'Islet Amyloid Polypeptide (IAPP), noto anche come amylin, è un piccolo peptide hormonally attivo composto da 37 aminoacidi. Viene co-secreted con insulina dalle cellule beta del pancreas ed è coinvolto nella regolazione della glicemia postprandiale attraverso l'inibizione della secrezione di glucagone, la riduzione della velocità di svuotamento gastrico e l'induzione della sazietà.
In condizioni patologiche, come il diabete di tipo 2, le aggregazioni di IAPP possono formare depositi amiloidi nelle isole del pancreas, portando all'amiloidosi delle isole del pancreas. Questo fenomeno è stato associato alla disfunzione e alla morte delle cellule beta, contribuendo al progressivo declino della secrezione di insulina nel diabete di tipo 2.
Gli Sprague-Dawley (SD) sono una particolare razza di ratti comunemente usati come animali da laboratorio nella ricerca biomedica. Questa linea di ratti fu sviluppata per la prima volta nel 1925 da H.H. Sprague e R.C. Dawley presso l'Università del Wisconsin-Madison.
Gli Sprague-Dawley sono noti per la loro robustezza, facilità di riproduzione e bassa incidenza di tumori spontanei, il che li rende una scelta popolare per una vasta gamma di studi, tra cui quelli relativi alla farmacologia, tossicologia, fisiologia, neuroscienze e malattie infettive.
Questi ratti sono allevati in condizioni controllate per mantenere la coerenza genetica e ridurre la variabilità fenotipica all'interno della linea. Sono disponibili in diverse età, dai neonati alle femmine gravide, e possono essere acquistati da diversi fornitori di animali da laboratorio in tutto il mondo.
È importante sottolineare che, come per qualsiasi modello animale, gli Sprague-Dawley hanno i loro limiti e non sempre sono rappresentativi delle risposte umane a farmaci o condizioni patologiche. Pertanto, è fondamentale considerarli come uno strumento tra molti altri nella ricerca biomedica e interpretare i dati ottenuti da tali studi con cautela.
Il riassorbimento osseo è un processo fisiologico in cui le cellule specializzate, note come osteoclasti, demoliscono la matrice minerale e organica dell'osso, convertendola in molecole più semplici che possono essere riutilizzate dall'organismo. Questo processo è bilanciato dal deposito di nuova matrice ossea da parte delle cellule osteoblastiche, che formano tessuto osseo nuovo e sano.
Il riassorbimento osseo è un processo essenziale per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento della salute dell'osso. Tuttavia, quando il riassorbimento supera la formazione ossea, si verifica una condizione nota come osteoporosi, che indebolisce l'osso e lo rende più suscettibile alle fratture.
Il riassorbimento osseo può essere influenzato da diversi fattori, tra cui l'età, i livelli ormonali, la nutrizione, l'esercizio fisico e alcune condizioni mediche come l'artrite reumatoide o la malattia di Paget. La terapia farmacologica può essere utilizzata per regolare il riassorbimento osseo e prevenire o trattare le condizioni associate a un disequilibrio del processo di formazione e demolizione dell'osso.
I neuroni afferenti, noti anche come neuroni sensoriali o neuroni di primo ordine, sono una classe di neuroni che trasmettono informazioni dai recettori sensoriali al sistema nervoso centrale. Essenzialmente, svolgono un ruolo cruciale nel processo di ricezione e codifica dei segnali sensoriali provenienti dall'ambiente esterno o interno del corpo.
I neuroni afferenti hanno dendriti che si trovano vicino ai recettori sensoriali, dove avviene la trasduzione del segnale, cioè la conversione di un segnale fisico o chimico in un potenziale d'azione elettrico. Una volta che il segnale è stato trasmesso sotto forma di potenziale d'azione, i neuroni afferenti lo trasmettono attraverso il loro assone a sinapsi specializzate chiamate terminazioni nervose centrali.
Le informazioni sensoriali elaborate dai neuroni afferenti vengono quindi integrate e interpretate dal sistema nervoso centrale, che prende decisioni appropriate e inizializza risposte adeguate. I disturbi o danni ai neuroni afferenti possono causare deficit sensoriali o dolore neuropatico.
Il dosaggio radioimmunologico (RID) è un test di laboratorio altamente sensibile e specifico che utilizza radionuclidi legati a antigeni o anticorpi per rilevare e quantificare la presenza di una sostanza mirata, come ormoni, proteine, vitamine o droghe, in un campione biologico. Questo metodo si basa sulla reazione immunochimica tra un antigene marcato con un radionuclide e il suo specifico anticorpo non marcato. La misurazione dell'attività radioattiva della sostanza mirata legata all'anticorpo fornisce informazioni sulla concentrazione della sostanza stessa nel campione.
Il RID è ampiamente utilizzato in vari campi, tra cui la medicina di laboratorio, la ricerca biomedica e la farmacologia clinica, per la diagnosi e il monitoraggio delle malattie, la valutazione della funzionalità endocrina, il dosaggio dei farmaci e lo studio delle interazioni molecolari. La sua sensibilità e accuratezza lo rendono uno strumento prezioso per rilevare e quantificare anche le concentrazioni molto basse di sostanze mirate, offrendo informazioni cruciali per la gestione dei pazienti e la conduzione di ricerche scientifiche.
Il ganglio trigeminale, noto anche come ganglio di Gasser, è un ganglio sensoriale del sistema nervoso periferico associato al quinto nervo cranico, il nervo trigemino. Si trova all'interno della cavità cranica nella parte posteriore del cranio, all'interno della scatola cranica.
Il ganglio trigeminale contiene i corpi cellulari delle fibre sensitive che forniscono la sensibilità alla maggior parte del viso, della testa e del cuoio capelluto, inclusi il tatto, la temperatura e il dolore. Le fibre nervose sensoriali originano dal ganglio trigeminale e si dividono in tre rami principali: il nervo oftalmico (V1), il nervo massetereo (V2) e il nervo mandibolare (V3). Ciascuno di questi rami innerva una diversa area della testa e del viso.
Lesioni o disturbi al ganglio trigeminale possono causare sintomi come dolore facciale, intorpidimento, formicolio o debolezza muscolare nella zona di innervazione dei suoi rami.
L'ipocalcemia è una condizione caratterizzata da livelli ridotti di calcio nel sangue al di sotto del range normale, che è generalmente compreso tra 8,5-10,2 mg/dL o 2,1-2,6 mmol/L. Il calcio svolge un ruolo vitale in diverse funzioni corporee critiche, come la contrazione muscolare, la coagulazione del sangue e la trasmissione nervosa.
Le cause di ipocalcemia possono includere:
1. Insufficienza paratiroidea (ipoparatiroidismo) - carenza di ormone paratiroideo che regola i livelli di calcio nel sangue.
2. Malassorbimento intestinale - ridotta capacità dell'intestino di assorbire il calcio a causa di condizioni come la malattia di Crohn, la celiachia o la resezione gastrica.
3. Ipomagnesemia - bassi livelli di magnesio nel sangue possono influenzare la capacità delle ghiandole paratiroidi di secernere ormone paratiroideo, portando a ipocalcemia.
4. Iperfosfatemia - alti livelli di fosfato nel sangue possono abbassare i livelli di calcio legandosi al calcio e rendendolo non disponibile per l'uso da parte del corpo.
5. Farmaci - alcuni farmaci come i bisfosfonati, i fluorochinoloni e i glucocorticoidi possono abbassare i livelli di calcio nel sangue.
6. Altre condizioni mediche - tra cui insufficienza renale cronica, gravidanza, allattamento al seno, pancreatite acuta e sepsi.
I sintomi dell'ipocalcemia possono variare da lievi a gravi e includono: formicolio alle dita delle mani e dei piedi, crampi muscolari, spasmi muscolari, convulsioni, cambiamenti di personalità, confusione, irritabilità e depressione. Il trattamento dell'ipocalcemia comporta l'integrazione di calcio e vitamina D per ripristinare i livelli normali di calcio nel sangue. In alcuni casi, possono essere necessari farmaci per trattare la causa sottostante dell'ipocalcemia.
Gli osteoclasti sono grandi cellule multinucleate presenti nello scheletro che svolgono un ruolo chiave nel rimodellamento osseo e nella sua normale manutenzione. Derivano da monociti/macrofagi del midollo osseo ed entrano nelle aree di rimodellamento osseo dove secernono enzimi, come l'acido cloridrico e le proteasi, che dissolvono la matrice minerale e organica dell'osso. Questo processo noto come riassorbimento osseo è bilanciato dalla formazione di nuovo tessuto osseo da parte delle cellule osteoblastiche. Un'alterazione nell'equilibrio tra l'attività degli osteoclasti e quella degli osteoblasti può portare a varie patologie scheletriche, come l'osteoporosi e la malattia ossea di Paget.
In sintesi, gli osteoclasti sono cellule specializzate che scompongono e riciclano il tessuto osseo, contribuendo a mantenere la sua integrità strutturale e funzionale. La loro attività è strettamente regolata da ormoni, fattori di crescita e segnali cellulari per garantire un corretto rimodellamento osseo durante la crescita, l'età adulta e l'invecchiamento.
Il peptide intestinale vasoattivo (VIP) è un ormone neuropeptidico che svolge un ruolo importante nel sistema gastroenteropancreatico. È una molecola di 28 amminoacidi che si lega e attiva specifici recettori accoppiati a proteine G (GPCR) su cellule bersaglio, compresi i vasi sanguigni.
I gangli spinali sono gruppi di cellule nervose (ganglioni) situati lungo il midollo spinale che contengono i corpi cellulari dei neuroni sensoriali del sistema nervoso periferico. Essi svolgono un ruolo cruciale nella trasmissione degli impulsi nervosi dal corpo al cervello. I gangli spinali sono responsabili della ricezione di stimoli dolorifici, termici e tattili dal corpo attraverso le fibre nervose sensoriali, che poi trasmettono queste informazioni al midollo spinale e successivamente al cervello per l'elaborazione. I gangli spinali sono protetti dalla colonna vertebrale e sono costituiti da due tipi principali di neuroni: pseudounipolari e multipolari. I primi trasmettono informazioni sensoriali al midollo spinale, mentre i secondi ricevono input dal sistema nervoso centrale e inviano segnali ai muscoli scheletrici.
Il gluconato di calcio è un composto chimico utilizzato in medicina come supplemento di calcio o per trattare l'intossicazione da fluoruro. È l'sale di calcio dell'acido gluconico, un acido organico naturale presente nei tessuti viventi.
Il gluconato di calcio è comunemente usato come integratore alimentare per prevenire o trattare la carenza di calcio, che può portare a condizioni come l'osteoporosi e il rachitismo. Viene anche utilizzato per trattare l'iperkaliemia (elevati livelli di potassio nel sangue) poiché il calcio aiuta a stabilizzare le membrane cellulari e può facilitare il trasporto del potassio all'interno delle cellule.
Inoltre, il gluconato di calcio è utilizzato come agente chelante per trattare l'intossicazione da fluoruro. Il fluoruro è un elemento altamente tossico che può causare gravi danni ai tessuti e agli organi interni se ingerito in grandi quantità. Il gluconato di calcio si lega al fluoruro nel tratto gastrointestinale, formando un complesso insolubile che viene quindi eliminato dall'organismo attraverso le feci.
Il gluconato di calcio è disponibile in forma di compresse o liquido per somministrazione orale e può essere prescritto da un medico o acquistato senza ricetta medica. Tuttavia, è importante seguire attentamente le istruzioni di dosaggio fornite dal medico o dal farmacista per evitare effetti avversi indesiderati.
In medicina e biologia, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi rispetto alle proteine complete. Essi si formano quando le proteine vengono degradate in parti più piccole durante processi fisiologici come la digestione o patologici come la degenerazione delle proteine associate a malattie neurodegenerative. I frammenti peptidici possono anche essere sintetizzati in laboratorio per scopi di ricerca, come l'identificazione di epitodi antigenici o la progettazione di farmaci.
I frammenti peptidici possono variare in lunghezza da due a circa cinquanta aminoacidi e possono derivare da qualsiasi proteina dell'organismo. Alcuni frammenti peptidici hanno attività biologica intrinseca, come i peptidi oppioidi che si legano ai recettori degli oppioidi nel cervello e provocano effetti analgesici.
In diagnostica, i frammenti peptidici possono essere utilizzati come marcatori per malattie specifiche. Ad esempio, il dosaggio dell'amiloide-β 1-42 nel liquido cerebrospinale è un biomarcatore comunemente utilizzato per la diagnosi di malattia di Alzheimer.
In sintesi, i frammenti peptidici sono sequenze più brevi di aminoacidi derivanti dalla degradazione o sintesi di proteine, che possono avere attività biologica e utilizzati come marcatori di malattie.
In medicina, le fibre nervose sono strutture anatomiche costituite da assoni, che sono proiezioni dei neuroni (cellule nervose) responsabili della trasmissione degli impulsi nervosi. Le fibre nervose possono essere classificate in diverse categorie in base alle loro caratteristiche funzionali ed istologiche:
1. Fibre afferenti o sensitive: esse conducono gli stimoli sensoriali dal sistema periferico al sistema nervoso centrale. Possono essere ulteriormente suddivise in fibre somatiche, che trasmettono informazioni provenienti dalla cute, dalle articolazioni e dai muscoli scheletrici, e viscerali, che provengono dagli organi interni.
2. Fibre efferenti o motorie: esse conducono gli impulsi nervosi dal sistema nervoso centrale ai muscoli scheletrici o agli organi effettori nel sistema nervoso periferico. Anch'esse possono essere classificate in somatiche, che innervano i muscoli scheletrici, e viscerali, che servono a controllare le ghiandole e gli organi interni.
3. Fibre miste: esse contengono assoni sia afferenti che efferenti all'interno della stessa guaina mielinica. Sono comuni nelle radici dorsali e ventrali dei nervi spinali.
4. Fibre mielinizzate o amieliniche: le fibre mielinizzate sono avvolte da una guaina di mielina, che è costituita da cellule gliali chiamate cellule di Schwann nel sistema nervoso periferico e oligodendrociti nel sistema nervoso centrale. Questa guaina serve a velocizzare la conduzione degli impulsi nervosi. Le fibre amieliniche, invece, non hanno questa guaina e presentano una conduzione più lenta degli impulsi.
5. Fibre di grosso o piccolo diametro: le fibre a grosso diametro hanno un'elevata velocità di conduzione e sono generalmente associate alle funzioni sensitive e motorie, mentre quelle a piccolo diametro sono coinvolte nelle funzioni vegetative e dolorifiche.
La classificazione delle fibre nervose in base al loro diametro, alla presenza o assenza di mielina e alla conduzione degli impulsi è utile per comprendere le basi anatomiche e fisiologiche della trasmissione dell'informazione all'interno del sistema nervoso.
'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.
La relazione farmacologica dose-risposta descrive la relazione quantitativa tra la dimensione della dose di un farmaco assunta e l'entità della risposta biologica o effetto clinico che si verifica come conseguenza. Questa relazione è fondamentale per comprendere l'efficacia e la sicurezza di un farmaco, poiché consente ai professionisti sanitari di prevedere gli effetti probabili di dosi specifiche sui pazienti.
La relazione dose-risposta può essere rappresentata graficamente come una curva dose-risposta, che spesso mostra un aumento iniziale rapido della risposta con l'aumentare della dose, seguito da un piatto o una diminuzione della risposta ad alte dosi. La pendenza di questa curva può variare notevolmente tra i farmaci e può essere influenzata da fattori quali la sensibilità individuale del paziente, la presenza di altre condizioni mediche e l'uso concomitante di altri farmaci.
L'analisi della relazione dose-risposta è un aspetto cruciale dello sviluppo dei farmaci, poiché può aiutare a identificare il range di dosaggio ottimale per un farmaco, minimizzando al contempo gli effetti avversi. Inoltre, la comprensione della relazione dose-risposta è importante per la pratica clinica, poiché consente ai medici di personalizzare le dosi dei farmaci in base alle esigenze individuali del paziente e monitorarne attentamente gli effetti.
Il nervo trigemino, noto anche come il quinto nervo cranico, è un importante nervo sensoriale e motore del viso e della testa. Ha tre rami principali: il nervo oftalmico (V1), il nervo massetereo (V2) e il nervo mandibolare (V3). Il nervo oftalmico fornisce sensibilità alla parte superiore del viso, compresi la fronte, l'occhio e la narice nasale. Il nervo massetereo fornisce sensibilità alla parte media del viso, comprese le guance e le labbra superiori. Il nervo mandibolare fornisce sensibilità alla parte inferiore del viso, comprese le labbra inferiori, la mascella e i denti inferiori, nonché ai muscoli masticatori. Il nervo trigemino svolge anche un ruolo nella funzione della masticazione, della deglutizione e della sensazione dolorosa facciale.
La neurochinina A (NKA) è un peptide neuropeptidico che si trova nel sistema nervoso centrale e periferico di diversi mammiferi, compreso l'essere umano. Fa parte della famiglia dei neuropeptidi della tachichinina e svolge un ruolo importante nella modulazione del dolore, dell'infiammazione e delle funzioni neuroendocrine.
La NKA è codificata dal gene TAC1 (tachykinin precursor 1) e viene sintetizzata come precursore proteico più grande, che successivamente viene tagliato da enzimi specifici per formare il peptide attivo. La NKA ha una lunghezza di 10 aminoacidi e la sua sequenza è conservata in diverse specie animali.
La neurochinina A si lega e attiva i recettori della tachichinina, tra cui il recettore NK1, che è maggiormente sensibile alla sostanza P, ma può anche essere attivato dalla NKA con una minore affinità. La NKA svolge un ruolo importante nella trasmissione del dolore e nell'infiammazione, poiché stimola la secrezione di neurotrasmettitori che aumentano la sensibilità dei nocicettori (recettori del dolore) e promuovono l'infiammazione locale.
Inoltre, la NKA è coinvolta nella regolazione delle funzioni neuroendocrine, come la secrezione di ormoni e neuropeptidi che influenzano l'appetito, il sonno, l'umore e la memoria. La NKA può anche avere un ruolo nel controllo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, poiché è stata identificata come un potente vasocostrittore e broncocostrittore.
La ricerca sui farmaci che targetizzano la neurochinina A e i suoi recettori ha portato allo sviluppo di nuovi trattamenti per il dolore cronico, l'emicrania, la nausea e il vomito indotti da chemioterapia, e altre condizioni patologiche. Tuttavia, gli effetti collaterali associati a questi farmaci, come l'aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, devono essere attentamente monitorati e gestiti per garantire la sicurezza dei pazienti.
L'mRNA (acido Ribonucleico Messaggero) è il tipo di RNA che porta le informazioni genetiche codificate nel DNA dai nuclei delle cellule alle regioni citoplasmatiche dove vengono sintetizzate proteine. Una volta trascritto dal DNA, l'mRNA lascia il nucleo e si lega a un ribosoma, un organello presente nel citoplasma cellulare dove ha luogo la sintesi proteica. I tripleti di basi dell'mRNA (codoni) vengono letti dal ribosoma e tradotti in amminoacidi specifici, che vengono poi uniti insieme per formare una catena polipeptidica, ossia una proteina. Pertanto, l'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'informazione genetica e nella sintesi delle proteine nelle cellule.
L'idrossiprolina è un aminoacido non essenziale che si forma nel corpo quando l'enzima prolidasi converte la proline idrogenata in idrossiprolina. Questo processo richiede vitamina C come cofattore. L'idrossiprolina è presente principalmente nella collagene e nell'elastina, due proteine strutturali che forniscono forza e flessibilità ai tessuti connettivi del corpo, come la pelle, i tendini, i legamenti e le ossa.
L'idrossiprolina svolge un ruolo importante nella stabilizzazione della struttura terziaria del collagene, contribuendo alla sua resistenza alla trazione e alla deformazione. Poiché il collagene è la proteina più abbondante nel corpo umano, l'idrossiprolina svolge un ruolo cruciale nella salute generale dell'organismo.
L'analisi delle urine per l'idrossiprolina può essere utilizzata come marker della sintesi del collagene e può essere utile nel monitoraggio di alcune condizioni mediche, come la malattia epatica e renale cronica, la cirrosi biliare primitiva e la fibrosi polmonare. Tuttavia, l'uso di idrossiprolina come biomarcatore è ancora oggetto di studio e non è clinicamente affermato in tutti i contesti.
I peptidi sono catene di due o più amminoacidi legati insieme da un legame peptidico. Un legame peptidico si forma quando il gruppo ammino dell'amminoacido reagisce con il gruppo carbossilico dell'amminoacido adiacente in una reazione di condensazione, rilasciando una molecola d'acqua. I peptidi possono variare in lunghezza da brevi catene di due o tre amminoacidi (chiamate oligopeptidi) a lunghe catene di centinaia o addirittura migliaia di amminoacidi (chiamate polipeptidi). Alcuni peptidi hanno attività biologica e svolgono una varietà di funzioni importanti nel corpo, come servire come ormoni, neurotrasmettitori e componenti delle membrane cellulari. Esempi di peptidi includono l'insulina, l'ossitocina e la vasopressina.
Gli Ratti Wistar sono una particolare razza/stirpe di ratti comunemente utilizzati in ambito di ricerca scientifica e sperimentazioni di laboratorio. Questa specifica stirpe di ratti è stata sviluppata presso la Wistar Institute di Filadelfia, negli Stati Uniti, alla fine del XIX secolo. I Ratti Wistar sono noti per la loro relativa uniformità genetica e la prevedibilità del loro sviluppo e crescita, il che li rende particolarmente adatti per gli studi scientifici controllati. Vengono impiegati in una vasta gamma di ricerche, che spaziano dagli esperimenti biomedici allo studio delle scienze comportamentali. Sono disponibili diverse linee e ceppi di Ratti Wistar, selezionati per caratteristiche specifiche, come la suscettibilità o resistenza a determinate malattie o condizioni patologiche.
Il Neuropeptide Y (NPY) è un neurotrasmettitore e ormone peptidico che si trova nel sistema nervoso centrale e periferico. È uno dei neuropeptidi più abbondanti nel cervello dei mammiferi ed è ampiamente distribuito in tutto il sistema nervoso simpatico, dove svolge un ruolo cruciale nella regolazione di una varietà di funzioni fisiologiche.
L'ipercalcemia è una condizione caratterizzata da livelli elevati di calcio nel sangue superiori al normale range di riferimento, che è generalmente compreso tra 8,5-10,2 mg/dL o 2,15-2,55 mmol/L. Il calcio svolge un ruolo vitale in molte funzioni corporee critiche, come la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione muscolare e la coagulazione del sangue. Tuttavia, livelli eccessivi di calcio nel sangue possono causare vari sintomi e complicazioni per la salute.
L'ipercalcemia può essere causata da diversi fattori, tra cui:
1. Iperparatiroidismo primario: una condizione in cui le ghiandole paratiroidee producono troppo ormone paratiroideo (PTH), che regola i livelli di calcio e fosfato nel sangue.
2. Neoplasie maligne: alcuni tumori, come il cancro al polmone, alla mammella, alle ovaie e ai reni, possono secernere sostanze simili all'ormone paratiroideo che aumentano i livelli di calcio nel sangue.
3. Immobilizzazione prolungata: quando i muscoli sono inattivi per un lungo periodo, il calcio viene rilasciato dalle ossa nel flusso sanguigno, causando ipercalcemia.
4. Ipofosfatemia: bassi livelli di fosfato nel sangue possono portare all'ipercalcemia.
5. Assunzione eccessiva di vitamina D: l'assunzione di integratori di vitamina D o l'esposizione prolungata alla luce solare può causare ipercalcemia.
6. Deidroclorotiazide (diuretico tiazidico): questo farmaco può ridurre l'escrezione di calcio nelle urine, portando all'ipercalcemia.
7. Iperparatiroidismo secondario: condizione in cui il paratiroide produce troppo ormone paratiroideo a causa di bassi livelli di calcio nel sangue.
8. Gravidanza e allattamento: durante queste fasi, le donne possono sviluppare ipercalcemia a causa dell'aumento della produzione di ormone paratiroideo.
9. Insufficienza renale cronica: i reni danneggiati non riescono a mantenere l'equilibrio dei livelli di calcio e fosfato nel sangue, portando all'ipercalcemia.
10. Malattie granulomatose: condizioni come la sarcoidosi e la tubercolosi possono causare ipercalcemia a causa della produzione di sostanze simili all'ormone paratiroideo da parte dei granulomi.
La vasodilatazione è un termine medico che descrive il processo di allargamento o rilassamento dei vasi sanguigni (arterie e vene), che porta ad una diminuzione della resistenza periferica al flusso sanguigno. Di conseguenza, ciò determina un aumento del diametro dei vasi sanguigni e una ridotta pressione sanguigna.
La vasodilatazione può essere causata da diversi fattori, come l'azione di alcuni farmaci (come i nitrati o i calcioantagonisti), l'esercizio fisico, il calore o alcune condizioni patologiche (come l'insufficienza cardiaca o la sepsi).
L'aumento del flusso sanguigno e della perfusione tissutale che ne deriva può avere effetti benefici su diversi organi, come il cuore, i reni e il cervello. Tuttavia, una eccessiva vasodilatazione può anche causare effetti negativi, come ipotensione (pressione sanguigna bassa) o shock.
Il tessuto osseo è il tessuto connettivo specialized che forma le ossa del corpo umano. È un tessuto duro e calcificato che fornisce supporto strutturale, protezione per organi vitali come il cervello e il cuore, e punto di attacco per muscoli e legamenti. Il tessuto osseo è composto da cellule chiamate osteoblasti, osteoclasti e osteociti, che sono immerse in una matrice extracellulare costituita da fibre collagene e sostanza minerale.
Le ossa, d'altra parte, sono le strutture rigide composte dal tessuto osseo. Ci sono 206 ossa nel corpo umano adulto che formano lo scheletro e forniscono una forma al corpo. Le ossa possono essere classificate in diversi tipi, tra cui lunghe, corte, piatte e irregolari, a seconda della loro forma e dimensione.
Le ossa lunghe, come il femore e l'omero, sono caratterizzate da una parte centrale chiamata diafisi e due estremità chiamate epifisi. Le ossa corte, come le vertebre e le costole, hanno dimensioni simili in tutte le direzioni. Le ossa piatte, come il cranio e lo sterno, sono sottili e larghe. Infine, le ossa irregolari, come il sacro e l'osso sacro, non rientrano in nessuna di queste categorie.
Il tessuto osseo è un tessuto dinamico che subisce costantemente processi di rimodellamento attraverso l'attività degli osteoblasti e degli osteoclasti. Questo processo consente all'osso di adattarsi alle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto, garantendo la sua integrità strutturale e funzionale.
L'immunoistochimica è una tecnica di laboratorio utilizzata in patologia e ricerca biomedica per rilevare e localizzare specifiche proteine o antigeni all'interno di cellule, tessuti o organismi. Questa tecnica combina l'immunochimica, che studia le interazioni tra anticorpi e antigeni, con la chimica istologica, che analizza i componenti chimici dei tessuti.
Nell'immunoistochimica, un anticorpo marcato (con un enzima o fluorocromo) viene applicato a una sezione di tessuto fissato e tagliato sottilmente. L'anticorpo si lega specificamente all'antigene desiderato. Successivamente, un substrato appropriato viene aggiunto, che reagisce con il marcatore enzimatico o fluorescente per produrre un segnale visibile al microscopio. Ciò consente di identificare e localizzare la proteina o l'antigene target all'interno del tessuto.
L'immunoistochimica è una tecnica sensibile e specifica che fornisce informazioni cruciali sulla distribuzione, l'identità e l'espressione di proteine e antigeni in vari processi fisiologici e patologici, come infiammazione, infezione, tumori e malattie neurodegenerative.
L'emicania è un disturbo neurologico caratterizzato da episodi ricorrenti di mal di testa, spesso associati a nausea, vomito, fotofobia (sensibilità alla luce) e fonofobia (sensibilità al suono). I dolori di solito si presentano come pulsanti o sferraglianti e tendono a colpire un lato della testa. Gli attacchi di emicrania possono durare da alcune ore a diversi giorni. Alcuni pazienti possono anche sperimentare aura prima dell'inizio del mal di testa, che include disturbi visivi temporanei come punti ciechi o lampi di luce. L'emicrania può essere scatenata da fattori quali stress, sonno insufficiente, determinati alimenti, bevande e odori, cambiamenti del tempo o attività fisica intensa. Il preciso meccanismo che causa l'emicrania non è ancora completamente compreso, ma si pensa che sia dovuto a disfunzioni nel sistema nervoso craniale e vascolare.
Gli ormoni ectopici sono ormoni prodotti al di fuori delle ghiandole endocrine normalmente responsabili della loro produzione. Di solito, questo termine si riferisce alla situazione in cui una neoplasia (tumore) produce ormoni in modo anomalo e non regolato.
Ad esempio, il tumore al polmone a cellule squamose può produrre ormone paratormone-relativo (PTHrP), che causa ipercalcemia secondaria (aumento dei livelli di calcio nel sangue). Altri tipi di tumori possono secernere ormoni come adrenocorticotropina (ACTH), gastrina, serotonina, istamina e altri.
La produzione di ormoni ectopici può causare una varietà di sintomi e complicanze, a seconda del tipo di ormone secreto e della sua azione biologica. Il trattamento degli ormoni ectopici si basa sulla rimozione chirurgica del tumore se possibile, oppure sull'uso di farmaci che bloccano la produzione o l'azione dell'ormone.
Calcitonina
Recettore della calcitonina
Antagonisti del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina
Osteoporosi
Sclerostina
Pct
Tiroide
Fremanezumab
Osteoclasto
Recettori accoppiati a proteine G
Procalcitonina
Elcatonina
Menopausa
Calciuria
Natriuresi
Giacomo Tamburino
Cellula parafollicolare
Emicrania
Ipotiroidismo
Nodulo tiroideo
Vitamina D
Eptinezumab
Olcegepant
Clonaggio
Pentagastrina
Ipercalcemia
Emocoltura
Paratiroide
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Peptide correlato al gene della calcitonina4
- A seguito di splicing alternativo dell'RNA che codifica per la calcitonina il peptide risultante sarà di 37 aminoacidi, chiamato peptide correlato al gene della calcitonina tipo beta (CGRP). (wikipedia.org)
- Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), un neuropeptide eminentemente coinvolto nella fisiopatologia dell'emicrania, potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella patogenesi del dolore correlato all'endometriosi. (rodiola.it)
- Da alcuni anni (dal 2018) sono a disposizione dei farmaci che agiscono su una proteina chiamata CGRP, o peptide correlato al gene della calcitonina . (sifweb.org)
- Gli anticorpi monoclonali che hanno come target il peptide correlato al gene della calcitonina. (progress.im)
Calcio8
- La principale funzione della calcitonina è l'abbassamento della concentrazione di calcio nel sangue (Ca2+), contrasta gli effetti dell'ormone paratiroideo paratormone (PTH). (wikipedia.org)
- L'ormone calcitonina agisce anche a livello renale, stimolando l'eliminazione tubulare di calcio. (wikipedia.org)
- Più specificamente, la calcitonina abbassa i livelli di calcio e fosforo nel sangue mediante: Inibizione dell'assorbimento da parte dell'intestino del calcio introdotto con la dieta. (wikipedia.org)
- Incremento dell'escrezione renale di calcio e inibizione dell'attivazione della vitamina D. La secrezione di calcitonina viene stimolata da: Un aumento nel siero sanguigno della concentrazione di calcio. (wikipedia.org)
- La tiroide produce anche la calcitonina ormonale, che svolge un ruolo nell' omeostasi del calcio. (wikipedia.org)
- Alcune cellule presenti nella tiroide (cellule C) producono la calcitonina , ormone che regola il metabolismo del calcio. (multimedica.it)
- Per mantenere tale situazione di equilibrio e necessario l'intervento di due sostanze ormonali: il paratormone (PTH) che mobilizza il calcio dalle ossa rendendolo disponibile nel torrente circolatorio, e la calcitonina (TCT) che entra in funzione quando nel sangue sono presenti eccessive quantita di calcio favorendone la deposizione a livello osseo. (officine.it)
- La calcitonina, prodotta dalle cellule parafollicolari o cellule C, regola il metabolismo del calcio agendo in modo antagonista al paratormone secreto dalle ghiandole paratiroidila. (alessandromarugo.com)
Tiroide2
- La calcitonina è un ormone costituito da un polipeptide di 32 aminoacidi che viene prodotto, negli esseri umani, dalle cellule parafollicolari della tiroide (note anche come cellule C, da clear, chiaro, per la loro scarsa colorabilità al microscopio ottico rispetto ai tireociti), dalle cellule K dell'epitelio respiratorio e in molti altri animali dall'Ultimopharyngeal body (ghiandola associata all'ultimo arco branchiale). (wikipedia.org)
- La calcitonina è un ormone polipeptidico secreto dalle cellule parafollicolari, o cellule C, della tiroide. (my-personaltrainer.it)
Ormoni2
- Questo equilibrio viene garantito dall'interazione di tre ormoni: Vitamina D, paratormone e calcitonina, oltre che dall'azione della Vitamina K2 . (fitosofia.com)
- Ha una funzione importante nella produzione degli ormoni T3 (triiodiotironina) e T4 (tiroxina o calcitonina). (centromedicoimulini.it)
CGRP2
- Uno splicing alternativo del gene, che avviene in alcuni tessuti, può portare alla produzione di un secondo peptide, il CGRP (peptide correlato al gene calcitonina). (wikipedia.org)
- Il CGRP, sebbene simile alla calcitonina nella sequenza N-terminale, differisce in quella C-terminale. (wikipedia.org)
Salmone3
- BIOCALCIN ® è un farmaco a base di Calcitonina di salmone. (my-personaltrainer.it)
- Calco un farmaco a base del principio attivo Calcitonina Di Salmone Preparazione Iniettabile , appartenente alla categoria degli Osteomodulanti e nello specifico Preparati a base di calcitonina . (codifa.it)
- La calcitonina di salmone può essere somministrata prima di andare a letto per ridurre l'incidenza di nausea o vomito che possono verificarsi soprattutto all'inizio della terapia. (codifa.it)
L'uso2
- La durata del trattamento raccomandata è 2 settimane e in ogni caso non deve superare 4 settimane a causa dell'associazione tra l'aumento del rischio di tumori maligni e l'uso di calcitonina a lungo termine. (codifa.it)
- L'uso della calcitonina viene oggi riservato esclusivamente ai soggetti intolleranti agli altri farmaci. (guidamedicina.it)
Ormone1
- La calcitonina è un ormone polipeptidico di 32 aminoacidi, con un peso molecolare di 3454,93 dalton. (wikipedia.org)
Viene2
- La calcitonina, nell'uomo, viene codificata dal gene CALC1 o CALCA localizzato sul cromosoma 11 a 11p15 14.94-14.95 Mb tale gene codifica per la preprocalcitonina. (wikipedia.org)
- Il recettore della calcitonina, viene espresso dagli osteoclasti, dalle cellule del rene e da alcune regioni del cervello, tale recettore è costituito da un recettore associato a proteina G, la quale a sua volta è legato alla subunità alfa Gs della via metabolica dell'adenilato ciclasi, e quindi alla produzione di AMP ciclico (cAMP) nelle cellule bersaglio, cioè quelle che esprimono tale recettore. (wikipedia.org)
L'ormone2
- Esso infatti si origina dalle cellule parafollicolari o cellule C che producono l'ormone Calcitonina. (wikipedia.org)
- In più, si verifica una bassa produzione di calcitonina , l'ormone che inibisce la demineralizzazione. (thepiniexperience.it)
Tumori maligni2
- La durata del trattamento non deve normalmente superare i 3 mesi a causa delle prove di un aumento del rischio di tumori maligni in caso di uso prolungato della calcitonina. (codifa.it)
- In questi pazienti si può prendere in considerazione la ripetizione periodica del trattamento, tenendo conto dei potenziali benefici e delle prove di un aumento del rischio di tumori maligni in caso di uso prolungato della calcitonina (vedere Paragrafo 4.4). (codifa.it)
Tiroidea1
- se coesistono noduli tiroidei rivelabili con ecografia tiroidea va controllato anche il valore della calcitonina. (alessandromarugo.com)
SPRAY2
- CALCITONINA SANDOZ SPRAY ® è si è dimostrata efficace nel ridurre. (my-personaltrainer.it)
- Indicata in alcuni casi anche la calcitonina sotto forma di spray nasale. (dica33.it)
Cronica1
- In recenti studi inoltre è stato osservato un aumento di incidenza di osteosarcoma in pazienti in pregressa terapia cronica con calcitonina. (wikipedia.org)
Osteoporosi1
- a giudizio del medico è possibile l'associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover). (universonline.it)
Controllato1
- L'effetto della calcitonina può essere controllato attraverso la misurazione di appropriati indicatori di rimodellamento osseo, come la fosfatasi alcalina sierica o l'idrossiprolina o desossipiridinolina urinaria. (codifa.it)