Body Dysmorphic Disorders
Disturbi Somatoformi
Delusioni
Rinoplastica
Pimozide
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Inibitori Dell'Assorbimento Della Serotonina
Manuale Statistico E Diagnostico Dei Disturbi Mentali
Fluvoxamina
Disturbi Fobici
Scale Di Valutazione Dello Stato Psichiatrico
Terapia Cognitiva
Adattamento Sociale
Fluossetina
Indice Di Gravità Della Malattia
Co-Morbidità
Body Dysmorphic Disorder (BDD) è un disturbo mentale caratterizzato da preoccupazioni eccessive e persistenti riguardo a uno o più difetti fisici reali o percepiti che sono sproporzionatamente piccoli o assenti. Le persone con BDD spesso si sentono brutte, deformate o mostruose e trascorrono molto tempo a controllare il loro aspetto o a cercare di nascondere i difetti percepiti.
Le preoccupazioni relative al proprio aspetto possono riguardare qualsiasi parte del corpo, ma le aree più comunemente interessate includono la pelle, il naso, i capelli, gli occhi, le orecchie, il mento, la forma del viso, la forma del corpo e la muscolatura.
Le persone con BDD possono presentare sintomi come:
* Evitare situazioni sociali a causa della preoccupazione per il proprio aspetto
* Diventare ossessionati dall'idea di apparire perfetti
* Cercare ripetutamente la conferma del proprio aspetto da parte degli altri
* Avere comportamenti ripetitivi e compulsivi, come controllare o toccare il presunto difetto fisico, cercare continuamente riflessi o evitarli completamente, indossare abiti o trucco specifici per nascondere il difetto
* Avere pensieri ricorrenti di autolesionismo o suicidari
Il BDD può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone che ne soffrono, causando problemi lavorativi, sociali e relazionali. Il disturbo è spesso associato ad altri disturbi mentali come depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e disturbi alimentari.
Il trattamento del BDD può includere farmaci antidepressivi, terapia cognitivo-comportamentale (CBT), supporto psicologico e gruppi di autoaiuto. La diagnosi precoce e il trattamento possono aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita delle persone con BDD.
I Disturbi Somatoformi sono una categoria di disturbi mentali definiti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) che si caratterizzano per la presenza di sintomi fisici persistenti che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento, ma che non possono essere adeguatamente spiegati da una condizione medica generale, da sostanze o da un altro disturbo mentale.
Questi sintomi possono includere dolore, affaticamento, debolezza, problemi gastrointestinali, respiratori o cardiovascolari, che persistono nonostante gli esami medici e i trattamenti appropriati non rivelino alcuna causa organica sottostante.
I Disturbi Somatoformi possono essere associati a una serie di fattori, come ad esempio:
* Fattori biologici: alterazioni nel sistema nervoso centrale o periferico che potrebbero contribuire alla manifestazione dei sintomi fisici.
* Fattori psicologici: stress emotivo, ansia, depressione o altri fattori psicologici che possono influenzare la percezione e la segnalazione dei sintomi fisici.
* Fattori sociali: esperienze di vita negative, traumi o eventi stressanti che possono contribuire alla comparsa e al mantenimento dei sintomi.
I Disturbi Somatoformi possono essere classificati in diversi sottotipi, come ad esempio:
* Disturbo Somatoforme Indifferenziato: quando i sintomi non soddisfano i criteri per nessuno degli altri disturbi somatoformi.
* Disturbo di Sindrome Somatica: quando il paziente presenta diversi sintomi fisici persistenti che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento, ma non possono essere spiegati da una condizione medica o mentale nota.
* Disturbo di Ipocondria: quando il paziente ha la paura persistente e ingiustificata di avere una grave malattia fisica.
* Disturbo da Dolore Somatoforme: quando il paziente presenta dolore cronico che non può essere spiegato da una condizione medica o mentale nota.
* Disturbo da Conversione: quando il paziente manifesta sintomi fisici come conseguenza di un conflitto emotivo o stressante, ma senza alcuna causa organica identificabile.
Il trattamento dei Disturbi Somatoformi può includere una combinazione di farmaci, terapia cognitivo-comportamentale, terapia del corpo e interventi psicosociali. L'obiettivo del trattamento è aiutare il paziente a gestire i sintomi fisici, ridurre l'ansia e lo stress, migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere generale.
In termini medici, una delusione è una falsa credenza che è fissata e ferma, nonostante l'evidenza chiara e convincente che contraddice tale credenza. È un sintomo comunemente associato a diversi disturbi psicotici, come il disturbo schizofrenico, il disturbo delirante e la demenza.
Le delusioni possono riguardare qualsiasi aspetto della realtà e possono variare da una persona all'altra. Alcune delle forme più comuni di delusioni includono:
* Delusione di grandiosità: la persona crede di avere abilità o poteri straordinari, fama o successo nonostante l'evidenza contraria.
* Delusione di persecuzione: la persona è convinta che qualcuno o qualche gruppo stia tramando contro di loro o voglia far loro del male.
* Delusione di riferimento: la persona crede che eventi casuali o informazioni trasmesse dai media siano diretti specificamente a loro o riguardino la loro vita.
* Delusione somatica: la persona è convinta di avere una malattia fisica grave, nonostante i risultati degli esami medici che negano tale diagnosi.
* Delusione erotomanica: la persona crede di essere amata o perseguitata da qualcuno di alto rango o famoso, spesso contro la volontà di quest'ultimo.
Le delusioni possono causare notevole disagio e interferire con il funzionamento quotidiano della persona. Il trattamento delle delusioni dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci antipsicotici, terapia cognitivo-comportamentale e supporto sociale.
Lo Schema Corporeo si riferisce alla rappresentazione mentale e concettuale che un individuo ha del proprio corpo, delle sue parti e della loro posizione relative. Questa consapevolezza include la percezione della forma, del dimensionamento, della posizione e del movimento del corpo nello spazio, nonché la comprensione dell'interazione tra diversi segmenti corporei durante il movimento.
Lo Schema Corporeo è un costrutto multidimensionale che include aspetti sia percettivi che cognitivi e si sviluppa attraverso l'esperienza sensoriale, motoria e sociale dell'individuo. Una corretta formazione dello Schema Corporeo è importante per la normale integrazione sensomotoria, la coordinazione, la consapevolezza del sé e la capacità di interagire efficacemente con l'ambiente circostante.
Lesioni o disfunzioni a carico del sistema nervoso centrale possono portare a disturbi dello Schema Corporeo, come ad esempio nella sindrome di neglect, in cui un individuo ignora o non è consapevole di metà del proprio corpo o dell'ambiente circostante.
La rinoplastica è un intervento chirurgico effettuato per correggere e ripristinare la forma, la funzione e le proporzioni del naso. Questa procedura può essere eseguita a scopo estetico o ricostruttivo per riparare un danno al naso causato da un trauma, una deformità congenita o una malattia respiratoria come la deviazione del setto. Durante l'intervento chirurgico, il chirurgo plastico modella o ridefinisce le strutture ossee e cartilaginee del naso per ottenere risultati armoniosi ed esteticamente gradevoli, nel contempo preservando o migliorando la funzione respiratoria. La rinoplastica è solitamente eseguita in anestesia generale e richiede un periodo di recupero di diverse settimane per consentire al naso di guarire completamente e mostrare i risultati finali.
La pimozide è un farmaco antipsicotico tipicamente utilizzato per trattare i sintomi della schizofrenia e dei disturbi correlati. Appartiene alla classe dei diphenylbutylpiperidines e agisce bloccando i recettori dopaminergici D2 nel cervello. Ciò aiuta a regolare l'umore, il pensiero e il comportamento del paziente.
La pimozide è nota per avere un effetto particolarmente forte sui sintomi negativi della schizofrenia, come l'apatia, l'alogia (povertà di pensiero e linguaggio) e l'anhedonia (incapacità di provare piacere). Tuttavia, il suo uso è limitato a causa del potenziale rischio di effetti collaterali gravi, in particolare su cuore e sistema cardiovascolare.
L'uso della pimozide richiede una stretta supervisione medica e il monitoraggio dei livelli ematici del farmaco, poiché l'accumulo può portare a effetti avversi gravi. Inoltre, i pazienti che assumono questo farmaco devono essere informati dei possibili sintomi di overdose e cautelati contro la guida o l'utilizzo di macchinari pericolosi durante il trattamento.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni che interferiscono significativamente con il funzionamento quotidiano di una persona.
Un'ossessione è un pensiero, un'immagine o un impulso persistente e intrusivo che causa ansia o disagio significativo. Spesso, questi pensieri sono in contrasto con i desideri o le convinzioni personali della persona e vengono percepiti come involontari e ingiustificati.
Una compulsione è un comportamento ripetitivo o mentale che una persona sente di dover eseguire in risposta a un'ossessione o secondo regole rigidamente applicate. Le compulsioni sono solitamente dirette a prevenire o ridurre l'ansia associata alle ossessioni, ma spesso non hanno un rapporto logico con ciò che intendono neutralizzare.
Nel DOC, le persone spesso capiscono che le loro ossessioni e compulsioni sono irrazionali o eccessive, ma non possono resistere ai loro impulsi. Il disturbo può causare grave disagio emotivo e interferire con la vita lavorativa, sociale e familiare della persona.
Il DOC è diverso dal comportamento ossessivo-compulsivo che alcune persone mostrano occasionalmente, come lavarsi le mani in modo ossessivo dopo aver toccato qualcosa di sporco. Nel DOC, i sintomi sono persistenti, gravi e interferiscono con la vita quotidiana.
Gli inibitori dell'assorbimento della serotonina (IAS) sono un gruppo di farmaci che impediscono o riducono l'assorbimento della serotonina, un neurotrasmettitore importante nel cervello, a livello intestinale. Ciò comporta un aumento dei livelli di serotonina nel cervello, il che può aiutare a migliorare l'umore e alleviare i sintomi della depressione.
Gli IAS sono spesso utilizzati per trattare la depressione maggiore e altri disturbi dell'umore come il disturbo bipolare. Alcuni esempi di farmaci IAS includono citalopram (Celexa), escitalopram (Lexapro), fluoxetina (Prozac), paroxetina (Paxil) e sertralina (Zoloft).
Gli effetti collaterali comuni degli IAS possono includere nausea, diarrea, insonnia, sonnolenza, secchezza delle fauci, aumento di peso e diminuzione del desiderio sessuale. In alcuni casi, gli IAS possono interagire con altri farmaci e causare effetti collaterali più gravi, come sanguinamento gastrointestinale o sindrome serotoninergica, una condizione pericolosa per la vita che può causare febbre alta, confusione, agitazione, rigidità muscolare e convulsioni.
Prima di iniziare a prendere qualsiasi farmaco IAS, è importante parlare con il proprio medico o farmacista per discutere i potenziali benefici e rischi del trattamento e per assicurarsi che il farmaco sia sicuro ed efficace per l'uso previsto.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) è un manuale di riferimento utilizzato dai professionisti della salute mentale per la diagnosi e la classificazione dei disturbi mentali. Pubblicato dall'American Psychiatric Association (APA), il DSM fornisce criteri diagnostici standardizzati e descrittivi per una vasta gamma di condizioni mentali, tra cui i disturbi dell'umore, i disturbi d'ansia, i disturbi psicotici, i disturbi della personalità, i disturbi del neurosviluppo e altri ancora.
La versione più recente è il DSM-5, pubblicato nel 2013, che include oltre 300 diverse condizioni mentali. Il manuale si basa su ricerche empiriche e cliniche e fornisce una descrizione dettagliata dei sintomi, della durata, della frequenza, dell'età di insorgenza e della compromissione funzionale associata a ciascun disturbo.
Il DSM è utilizzato in tutto il mondo come guida per la diagnosi e il trattamento dei disturbi mentali ed è uno strumento fondamentale per la ricerca, l'insegnamento e la formazione in psichiatria e altre discipline della salute mentale. Tuttavia, è importante notare che il DSM non è privo di critiche e limitazioni, tra cui la sovrapposizione dei sintomi tra i diversi disturbi, l'enfasi sulla patologia piuttosto che sul funzionamento e la mancanza di considerazione dell'etnicità, della cultura e del contesto sociale.
La fluvoxamina è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), utilizzato principalmente nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo, del disturbo depressivo maggiore e di alcuni disturbi d'ansia come il disturbo di panico e il disturbo d'ansia sociale.
Agisce aumentando la concentrazione di serotonina nel cervello, un neurotrasmettitore che regola l'umore, il sonno, l'appetito, l'aggressività e la sessualità. Ciò si ottiene inibendo l'enzima responsabile del riassorbimento della serotonina nelle terminazioni nervose, aumentandone così la disponibilità per le sinapsi.
Gli effetti collaterali comuni della fluvoxamina includono nausea, sonnolenza, secchezza delle fauci, sudorazione, insonnia e cambiamenti di peso. In rari casi possono verificarsi effetti avversi più gravi come pensieri suicidi, ideazione paranoica, reazioni allergiche o problemi epatici.
Prima di iniziare la terapia con fluvoxamina, è importante informare il medico di eventuali altre condizioni mediche preesistenti e di tutti i farmaci assunti, inclusi quelli da banco e integratori alimentari, poiché possono interagire con la fluvoxamina aumentandone gli effetti o provocando effetti indesiderati.
La fluvoxamina non deve essere assunta durante la gravidanza o l'allattamento al seno a meno che non sia strettamente necessario e sotto stretto controllo medico, poiché può causare danni al feto o compromettere lo sviluppo del bambino.
I disturbi fobici sono un tipo di disturbo d'ansia caratterizzato dalla presenza di una paura intensa e irrazionale di situazioni, oggetti o attività specifici. Questa paura è accompagnata da sintomi fisici di ansia, come palpitazioni, sudorazione, tremori e difficoltà di respirazione, quando la persona è esposta alla fonte della sua paura. Nei casi più gravi, la sola anticipazione dell'esposizione può causare questi sintomi.
Le persone con disturbi fobici spesso riconoscono che la loro paura è eccessiva o irrazionale, ma non possono controllarla. Di conseguenza, evitano attivamente la situazione o l'oggetto temuto, il che può interferire significativamente con le loro normali routine, attività professionali o sociali, e relazioni personali.
Esistono diversi tipi di disturbi fobici, tra cui:
1. Agorafobia: paura degli spazi aperti o affollati, o della paura di non essere in grado di lasciare un luogo o di raggiungere un luogo sicuro in caso di attacco di panico o emergenza medica.
2. Fobia specifica: paura intensa e irrazionale di una situazione, oggetto o attività specifici, come volare, altezze, animali, iniezioni o sangue.
3. Socialfobia (fobia sociale): paura intensa e irrazionale di essere umiliati, giudicati negativamente o rifiutati in situazioni sociali.
4. Disturbo d'ansia da separazione: paura persistente e intensa della separazione dalle persone a cui si è affezionati, come i genitori o la figlia/il figlio, che interferisce con le normali attività quotidiane.
Il trattamento per i disturbi fobici può includere terapia cognitivo-comportamentale (CBT), farmaci antidepressivi o ansiolitici e tecniche di rilassamento.
La Scala di Valutazione dello Stato Psichiatrico (PANSS, Psychiatric Assessment Scale) è uno strumento di valutazione clinica utilizzato per misurare la gravità dei sintomi presenti in pazienti con disturbi psicotici come la schizofrenia. Questa scala valuta una gamma completa di sintomi positivi, negativi e generali della psicosi.
I sintomi positivi includono allucinazioni, deliri, pensiero disorganizzato, comportamento bizzarro, eccitazione psicomotoria e linguaggio espressivo alterato. I sintomi negativi includono affettività bloccata, alogia, avolizione, anedonia e asocialità. I sintomi generali comprendono ansia, depressione, ostilità/sospettosità, eccitazione, preoccupazione per la salute fisica, disturbo del sonno e disorganizzazione cognitiva.
La scala è composta da 30 item, ognuno dei quali è valutato su una scala a sette punti che va da 1 (assente) a 7 (estremamente intenso). I punteggi più alti indicano una maggiore gravità dei sintomi. La PANSS viene comunemente utilizzata in ricerche cliniche per monitorare la risposta al trattamento e lo stato di malattia nel tempo. Tuttavia, va notato che richiede un'adeguata formazione per l'utilizzo appropriato ed è soggetto a variabili quali il giudizio clinico del valutatore.
La Terapia Cognitiva (CBT) è una forma evidence-based di psicoterapia che si focalizza sulla modifica dei pensieri disfunzionali, delle emozioni e dei comportamenti del paziente, al fine di diminuire i sintomi di un disturbo mentale o di una condizione di salute mentale. Essa combina elementi della terapia cognitiva, che aiuta i pazienti a identificare e cambiare pensieri negativi e distorti, con la terapia comportamentale, che si concentra sull'identificazione e il cambiamento di comportamenti disfunzionali.
La CBT è utilizzata per trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui i disturbi d'ansia, i disturbi dell'umore, i disturbi di personalità, i disturbi alimentari, i disturbi da uso di sostanze e molti altri. La terapia è generalmente strutturata, con obiettivi specifici e misurabili, e si svolge in sessioni individuali o di gruppo, a seconda delle esigenze del paziente.
La CBT è considerata una forma efficace di psicoterapia, con un ampio corpo di ricerca che supporta la sua efficacia nel trattamento di molte condizioni di salute mentale. Tuttavia, come per qualsiasi forma di terapia, il successo della CBT può dipendere da una varietà di fattori, tra cui la gravità dei sintomi del paziente, la sua motivazione a cambiare e la relazione terapeutica con il professionista sanitario.
L'adattamento sociale è un termine utilizzato in psicologia e psichiatria per descrivere la capacità di una persona di adattarsi e funzionare efficacemente all'interno della società, nonostante le difficoltà o le avversità che possono sorgere. Questo include la capacità di stabilire e mantenere relazioni interpersonali soddisfacenti, di adempiere ai ruoli sociali attesi, di affrontare lo stress e le esigenze della vita quotidiana, e di perseguire obiettivi personali e professionali.
L'adattamento sociale può essere influenzato da una varietà di fattori, tra cui la personalità, l'intelligenza emotiva, le abilità sociali, l'istruzione, il background culturale, e lo stato di salute mentale e fisica. Una persona con un buon adattamento sociale è in grado di gestire efficacemente i cambiamenti e le sfide che si presentano nella vita, mantenendo al contempo un senso di benessere e soddisfazione personale.
Quando una persona ha difficoltà ad adattarsi socialmente, può manifestare sintomi come ansia, depressione, isolamento sociale, difficoltà nelle relazioni interpersonali, e problemi a svolgere le attività della vita quotidiana. In questi casi, può essere utile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale per ricevere supporto e trattamento.
La fluorosetina è un farmaco utilizzato in neurologia e psichiatria principalmente per il trattamento della depressione maggiore resistente ad altre forme di terapia. Agisce come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) nel cervello, aumentando la concentrazione di questo neurotrasmettitore e migliorando così l'umore del paziente.
Il farmaco è anche talvolta prescritto off-label per il trattamento di altri disturbi dell'umore come disturbo bipolare, ansia e distimia. Tuttavia, l'uso della fluorosetina deve essere attentamente monitorato a causa del suo potenziale di causare effetti collaterali gravi, tra cui aumento del rischio di suicidio, particolarmente nei pazienti giovani.
La fluorosetina è disponibile in forma di compresse da 10 mg e 20 mg per uso orale. La dose abituale varia da 20 a 60 mg al giorno, ma può essere personalizzata in base alla risposta del paziente e alla sua tollerabilità al farmaco.
È importante notare che la fluorosetina non deve essere assunta insieme ad alcuni altri farmaci, come gli inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO), a causa del rischio di sviluppare una sindrome serotoninergica pericolosa per la vita. Inoltre, l'uso concomitante di alcol dovrebbe essere evitato poiché può aumentare il rischio di effetti collaterali.
L'indice di gravità della malattia (DGI, Disease Gravity Index) è un punteggio numerico assegnato per valutare la severità e il decorso di una particolare malattia o condizione medica in un paziente. Viene utilizzato per monitorare i progressi del paziente, determinare le strategie di trattamento appropriate e prevedere l'esito della malattia.
Il calcolo dell'indice di gravità della malattia può basarsi su diversi fattori, tra cui:
1. Segni vitali: frequenza cardiaca, pressione sanguigna, temperatura corporea e frequenza respiratoria.
2. Livelli di laboratorio: emocromo completo, elettroliti, funzionalità renale ed epatica, marcatori infiammatori e altri test pertinenti alla malattia in questione.
3. Sintomi clinici: gravità dei sintomi, numero di organi interessati e risposta del paziente al trattamento.
4. Stadio della malattia: basato sulla progressione naturale della malattia e sul suo impatto su diversi sistemi corporei.
5. Comorbidità: presenza di altre condizioni mediche che possono influenzare la prognosi del paziente.
L'indice di gravità della malattia viene comunemente utilizzato in ambito ospedaliero per valutare i pazienti con patologie acute, come ad esempio le infezioni severe, il trauma, l'insufficienza d'organo e le malattie cardiovascolari. Un DGI più elevato indica una condizione più grave e un rischio maggiore di complicanze o morte.
È importante notare che ogni malattia ha il suo specifico indice di gravità della malattia, con criteri e punteggi diversi a seconda del disturbo in esame. Alcuni esempi includono l'APACHE II (Acute Physiology and Chronic Health Evaluation) per le malattie critiche, il SOFA (Sequential Organ Failure Assessment) per l'insufficienza d'organo e il CHADS2/CHA2DS2-VASc per la fibrillazione atriale.
Il termine "Concetto di Sé" non ha una definizione medica specifica, poiché si riferisce più strettamente al campo della psicologia e della filosofia. Tuttavia, il concetto di sé può essere descritto come l'immagine o la rappresentazione mentale che una persona ha di se stessa, composta dalla propria autoconsapevolezza, identità, pensieri, sentimenti, credenze e aspettative riguardo al proprio ruolo nella società e nel mondo.
In psicologia clinica, il concetto di sé può essere alterato in diverse condizioni mentali, come ad esempio nei disturbi dell'umore, nella schizofrenia o nei disturbi di personalità. In questi casi, una valutazione del concetto di sé può fornire informazioni importanti sul funzionamento psicologico della persona e guidare il trattamento terapeutico.
La co-morbilità si riferisce alla presenza di una o più condizioni mediche aggiuntive accanto a una malattia primaria o di base in un individuo. Queste condizioni concomitanti possono influenzare la gestione e il decorso della malattia principale, aumentando il rischio di complicanze, peggiorando la prognosi e riducendo la qualità della vita.
La co-morbilità è comune in molte popolazioni, specialmente tra gli anziani e coloro che soffrono di malattie croniche. Ad esempio, un paziente con diabete mellito può anche avere ipertensione, dislipidemia e malattie renali croniche come co-morbilità.
È importante che i professionisti sanitari tengano conto delle co-morbilità quando valutano e trattano i pazienti, poiché possono influenzare la scelta dei farmaci, le strategie di gestione e il follow-up necessario. Una buona comprensione delle co-morbilità può aiutare a personalizzare i piani di cura per soddisfare al meglio le esigenze individuali del paziente e migliorare i risultati complessivi della salute.
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Disturbo2
- A proposito dell'immagine, un disturbo assai diffuso che i social media contribuiscono a far degenerare è il BDD, ossia il Body Dysmorphic Disorder . (losbuffo.com)
- Il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (Body Dysmorphic Disorder - BDD), detto anche dismorfofobia, è caratterizzato dalla preoccupazione per uno o più difetti percepiti nell'aspetto del proprio corpo e dalla messa in atto di comportamenti protettivi. (ipsico.it)