Lo studio delle prove di proprieta 'di un farmaco e il suo dosaggio forma come correlati all ’ insorgenza, durata e intensità della sua azione.
La relativa equivalenza nell ’ efficacia di diverse modalità di trattamento di una malattia, molto spesso usato per confrontare l ’ efficacia di farmaci per trattare la stessa malattia.
Farmaci per uso umano o veterinario, il loro dosaggio finito. Anche qui ci sono sostanze usate per la preparazione e / o lasciando la formulazione di dosaggio.
Dinamica e meccanismi di cinetica chimica e esogene droga liberazione;; l ’ assorbimento (TRASPORTARE; - DEGLI UTILI; biotrasformazione; eliminazione; e droga TOXICITY in funzione del dosaggio, e la velocità di METABOLISM. LADMER, ADME e ADMET sono abbreviazioni per liberarci, l ’ assorbimento, distribuzione, metabolismo, l ’ eliminazione, e l'esame tossicologico.
La misura in cui il principio attivo di un farmaco dosaggio si rende disponibile nel sito d ’ azione del farmaco o in medio creduto per riflettere accessibilità al sito d ’ azione.
La capacità di una sostanza da dissolvere per ottenere una soluzione, ossia con altre sostanze. (Dal dizionario delle McGraw-Hill scientifico e tecnico Voglia, sesto Ed)
A che fare con la composizione chimica e la preparazione di agenti che azioni farmacologico o al solo uso diagnostico.

La biofarmaceutica è una disciplina scientifica che studia le caratteristiche biologiche e chimiche dei farmaci e i loro effetti sull'organismo vivente. Questa area di studio combina la conoscenza della farmacologia, la biologia molecolare, la chimica farmaceutica e altre scienze per comprendere come i farmaci vengono assorbiti, distribuiti, metabolizzati e eliminati dall'organismo.

L'obiettivo principale della biofarmaceutica è quello di sviluppare farmaci sicuri ed efficaci che possano essere utilizzati per il trattamento di varie malattie e condizioni di salute. Questa disciplina è particolarmente importante nello sviluppo di farmaci biologici, come i vaccini, le proteine terapeutiche e gli anticorpi monoclonali, che sono prodotti utilizzando tecnologie di biotecnologia avanzate.

La biofarmaceutica si occupa anche dell'analisi dei fattori che possono influenzare la biodisponibilità e la clearance dei farmaci, come l'età, il sesso, la genetica, le malattie concomitanti e l'assunzione di altri farmaci. Questa informazione è importante per prevedere la risposta individuale al trattamento farmacologico e per personalizzare la terapia in base alle esigenze del paziente.

In sintesi, la biofarmaceutica è una disciplina scientifica che studia le interazioni tra i farmaci e l'organismo vivente, con l'obiettivo di sviluppare farmaci sicuri ed efficaci per il trattamento delle malattie e delle condizioni di salute.

L'equivalenza terapeutica è un concetto utilizzato in farmacologia e medicina per descrivere due o più trattamenti, farmaci o interventi che forniscono risultati clinici equivalenti nei pazienti. Ciò significa che i trattamenti hanno efficacia simile nel trattamento, controllo, prevenzione o alleviamento dei sintomi di una particolare condizione medica o malattia.

L'equivalenza terapeutica non implica necessariamente che i trattamenti abbiano esattamente la stessa composizione chimica, dosaggio, via di somministrazione o effetti avversi. Al contrario, l'obiettivo dell'equivalenza terapeutica è quello di identificare opzioni di trattamento che offrono benefici clinici comparabili per i pazienti, permettendo così ai medici e agli altri professionisti sanitari di prendere decisioni informate sulla scelta del trattamento più appropriato per un particolare paziente, tenendo conto delle preferenze individuali, delle esigenze cliniche e dei fattori economici.

Studi clinici ben controllati e randomizzati sono spesso condotti per valutare e confrontare l'equivalenza terapeutica tra diversi trattamenti. Questi studi possono utilizzare vari endpoint, come la riduzione dei sintomi, l'aumento della sopravvivenza o la qualità di vita correlata alla salute, per valutare e confrontare l'efficacia relativa dei trattamenti in esame. Una volta stabilita l'equivalenza terapeutica, i medici possono prescrivere il trattamento più conveniente, sicuro o preferito dal paziente, a seconda delle circostanze individuali.

In medicina, le Preparazioni Farmaceutiche si riferiscono a sostanze, formulazioni o prodotti utilizzati per la prevenzione, il trattamento o la diagnosi di malattie e disturbi, nonché per il ripristino, la correzione o la modifica delle funzioni fisiologiche. Queste preparazioni sono prodotte in conformità con le specifiche tecniche e farmaceutiche, garantendo la qualità, l'efficacia e la sicurezza del medicinale.

Le Preparazioni Farmaceutiche possono essere classificate in diverse categorie, a seconda della loro forma farmaceutica (ad esempio compresse, capsule, soluzioni, unguenti, creme, supposte, gocce, spray, ecc.), del principio attivo contenuto, dell'indicazione terapeutica, della via di somministrazione (orale, parenterale, topica, oftalmica, inalatoria, ecc.) e della loro composizione (monofarmaco o combinazioni farmaceutiche).

La produzione di Preparazioni Farmaceutiche richiede il rispetto delle normative vigenti a livello nazionale ed internazionale, al fine di garantire la conformità del prodotto alle specifiche tecniche e farmaceutiche, nonché l'assenza di contaminanti e la stabilità nel tempo. Inoltre, è necessario condurre studi clinici per dimostrare l'efficacia e la sicurezza della Preparazione Farmaceutica prima di commercializzarla.

In sintesi, le Preparazioni Farmaceutiche sono prodotti utilizzati in medicina per prevenire, trattare o diagnosticare malattie e disturbi, che devono essere realizzate secondo specifiche tecniche e farmaceutiche, garantendo la qualità, l'efficacia e la sicurezza del prodotto.

La farmacocinetica è la branca della farmacologia che studia le variazioni quantitative delle concentrazioni dei farmaci nel corpo umano nel tempo dopo l'assunzione, la distribuzione, il metabolismo e l'eliminazione. Essa descrive come il corpo interagisce con un farmaco dopo l'assunzione, comprese le sue vie di somministrazione, assorbimento, distribuzione, metabolismo e eliminazione.

Gli studi di farmacocinetica possono aiutare a determinare la dose ottimale di un farmaco, l'intervallo di dosaggio appropriato, il momento migliore per somministrarlo e come prevedere e gestire eventuali effetti avversi. I parametri farmacocinetici comuni includono la clearance, il volume di distribuzione, la biodisponibilità, l'emivita di eliminazione e la concentrazione massima (Cmax) del farmaco nel sangue.

In sintesi, la farmacocinetica è lo studio delle variazioni delle concentrazioni dei farmaci nel corpo umano nel tempo dopo l'assunzione, ed è un fattore importante da considerare nella formulazione di raccomandazioni per la terapia farmacologica.

La biodisponibilità è un termine utilizzato in farmacologia per descrivere la velocità e l'entità con cui una sostanza, come un farmaco o un nutriente, viene assorbita e resa disponibile all'utilizzo da parte dell'organismo dopo l'assunzione.

In altre parole, la biodisponibilità di una sostanza rappresenta la frazione di dosaggio che riesce a raggiungere la circolazione sistemica dopo essere stata assorbita e superate le barriere presenti nell'organismo, come ad esempio la barriera intestinale o epatiche.

La biodisponibilità può essere influenzata da diversi fattori, tra cui:

* La forma farmaceutica del farmaco o del nutriente (ad esempio compresse, capsule, soluzioni, ecc.)
* Il sito di assorbimento (ad esempio stomaco, intestino tenue, colon)
* Le caratteristiche chimico-fisiche della sostanza (ad esempio liposolubilità o idrosolubilità)
* L'interazione con altri farmaci o nutrienti assunti contemporaneamente
* Le condizioni fisiologiche dell'organismo (ad esempio pH gastrico, flusso sanguigno, clearance renale o epatica)

La biodisponibilità è un parametro importante da considerare nella formulazione dei farmaci e nella pianificazione delle terapie, poiché influenza l'efficacia e la sicurezza del trattamento. In particolare, una bassa biodisponibilità può comportare la necessità di aumentare i dosaggi per ottenere gli effetti desiderati, con il rischio di aumentare anche la tossicità del farmaco o del nutriente assunto.

In medicina e farmacologia, la solubilità si riferisce alla capacità di una sostanza (solido, liquido o gas), chiamata soluto, di dissolversi in un'altra sostanza, chiamata solvente, per formare un sistema omogeneo noto come soluzione. L'unità di misura comunemente utilizzata per esprimere la concentrazione del soluto nella soluzione è il molare (mol/L).

La solubilità dipende da diversi fattori, tra cui la natura chimica dei soluti e dei solventi, la temperatura e la pressione. Alcune sostanze sono solubili in acqua (idrosolubili), mentre altre si sciolgono meglio in solventi organici come etanolo o acetone.

È importante notare che la solubilità non deve essere confusa con la miscibilità, che descrive la capacità di due liquidi di mescolarsi tra loro senza formare una soluzione. Ad esempio, l'olio e l'acqua non sono miscibili, ma possono formare emulsioni se adeguatamente trattate.

La conoscenza della solubilità è fondamentale nella preparazione di farmaci e nell'elaborazione di strategie per migliorarne la biodisponibilità, cioè la quantità di farmaco assorbito dal sito d'azione dopo l'assunzione. Infatti, un farmaco idrosolubile sarà più facilmente assorbito a livello intestinale rispetto a uno scarsamente solubile, favorendone così l'efficacia terapeutica.

La chimica farmaceutica è una disciplina scientifica che si occupa dello studio, della sintesi e dell'analisi dei composti chimici con attività biologica, noti come farmaci. Essa combina principi di chimica organica, farmacologia, fisiologia e medicina per comprendere la struttura, l'attività e il meccanismo d'azione dei farmaci.

Gli studiosi della chimica farmaceutica sintetizzano nuovi composti chimici con proprietà terapeutiche desiderate, ne determinano la struttura chimica e ne valutano l'attività biologica attraverso test di laboratorio e studi clinici. Questa disciplina è fondamentale per lo sviluppo di nuovi farmaci e per il miglioramento dei farmaci esistenti, al fine di ottimizzarne l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità.

La chimica farmaceutica comprende anche lo studio della farmacocinetica, che riguarda la comprensione del modo in cui un farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato e eliminato dall'organismo, nonché la farmacodinamica, che si occupa dell'interazione tra il farmaco e il bersaglio biologico a livello molecolare.

In sintesi, la chimica farmaceutica è una disciplina interdisciplinare che mira a comprendere e a migliorare la progettazione, lo sviluppo e l'uso di farmaci efficaci e sicuri per il trattamento delle malattie umane.

Nessun FAQ disponibili che corrispondono a "biofarmaceutica"

Nessun immagini disponibili che corrispondono a "biofarmaceutica"