Per rimuovere transluminale percutanea atheromatous targa dalle arterie coronarie. (Direzionale per rimuovere atheromas focale) e (rotazionale per rimuovere atheromatous concentrici placca) atherectomy dispositivi sono stati usati.
Endovascular atheromatous procedura nella quale è raccolto da un tagliando o ruotando catetere. Differisce da pallone e laser angioplastica procedure ingrandire sanguigni tramite dilatazione, ma spesso non rimuovere molto placca. Se la targa sia eliminata per escissione chirurgica sotto anestesia anziché di procedura endovascolare attraverso un catetere, è chiamato Endarteriectomia.
Una tecnica utilizzando un laser coniugato con un catetere usato nella dilatazione dei vasi sanguigni occluse. Questo comprende laser angioplastica dove il laser energia termica si riscalda una punta di metallo e dirigo laser angioplastica dove il laser ablates energia direttamente l'occlusione. Una forma di quest 'ultimo approccio usa un Excimer LASER che crea microscopici tagli precisi senza lesioni termiche quando laser angioplastica è effettuata in associazione con palloncino angioplastica si chiama Laser-Assisted palloncino angioplastica (angioplastica, pallone, Laser-Assisted).
Radiografia del sistema vascolare del muscolo cardiaco dopo l ’ iniezione di un mezzo di contrasto.
Dilatazione di occlusione dell ’ arteria coronarica (o nelle arterie), mediante un catetere a palloncino per ripristinare infarto afflusso di sangue.
Uno squilibrio tra infarto requisiti funzionali e la capacità dell 'infarto VESSELS per fornire una circolazione sanguigna sufficiente. E' una forma di ischemia MYOCARDIAL (insufficiente afflusso di sangue al muscolo cardiaco) causata da una riduzione della capacità delle arterie coronarie.
Tecniche usando energia laser in associazione con un catetere a palloncino per eseguire un'angioplastica. Tali procedure assumono varie forme che comprende: 1, Laser fibra consegnare l'energia mentre il pallone gonfiato centri le fibre e occludes il flusso sanguigno; 2, palloncino angioplastica subito dopo angioplastica laser; o 3, Laser energia trasmesso attraverso angioplastica palloncini che contengono una fibra.
L ’ uso di ultrasuoni per guida interventi di chirurgia poco invasiva come ago ASPIRATION BIOPSY; DRAINAGE; un 'applicazione più ampio, ecc. I ultrasonografica intravascolare degli esami, ma è utile anche in urologia e intraddominale condizioni.
Le vene e arterie del cuore.
Il ritorno di un segno, sintomo, o malattia dopo una remissione.
Processi patologici di infarto ARTERIES che potrebbe derivare da un'anomalia congenita, malattia aterosclerotica o non-atherosclerotic causa.
Sviluppando procedure efficaci per valutare i risultati o conseguenze di gestione e delle procedure di nella lotta al fine di determinare l ’ efficacia, l ’ efficacia, sicurezza e di investimento di questi interventi in casi individuali o serie.
Dispositivi sostenere le strutture tubolari che vengono anastomosed o nel corpo durante un innesto di pelle.
Uso di un catetere a palloncino la dilatazione di occlusione dell 'arteria renale è utilizzato nel trattamento del malattia arteriosa occlusiva, inclusa la stenosi dell ’ arteria renale e occlusione arteriosa nella gamba. Per la specifica tecnica di pallone DILATION nelle arterie coronarie e un angioplastica, pallone, infarto e' disponibile.
Ostruzione di un vaso sanguigno da un embolo che può essere un coagulo di sangue o altro materiale indisciolto nel flusso sanguigno.
Il sintomo di dolore conseguente di ischemia parossistica MYOCARDIAL solitamente particolare personaggio, luogo e radiazioni, e può essere provocato da una situazione stressante transitorio durante il quale la necessità di ossigeno del miocardio superare quella che ci ha fornito l'infarto CIRCOLAZIONE.
Una condizione causata da atheroembolism ricorrente nelle estremita 'inferiori. E' caratterizzato da cianotico scolorimento delle dita dei piedi, di solito il primo, quarto e quinto dita dei piedi. Possono estendersi a scolorimento sull'aspetto laterale del piede. Nonostante il gangrene-like apparizione, dita livide potrebbero rispondere alla terapia conservativa senza amputarla.
L'arteria principale della coscia, la continuazione dell'arteria iliaca esterna.
Studi in cui individui o popolazioni hanno seguito per valutare il risultato di esposizioni procedure, o gli effetti di una caratteristica, ad esempio, il verificarsi di malattia.
La misura in cui sangue VESSELS non sono bloccati o ostruita.
La condizione di una struttura anatomica e 'sentirsi legati strettamente oltre il normale dimensioni.
Ospedali organizzato e controllato da un gruppo di medici che praticano insieme e scambiarsi offrirsi reciproco sostegno.
Mancanza di perfusione nel estremità derivante da arteriosclerosi. E 'caratterizzato da claudicazione intermittente, e una caviglia BRACHIAL INDICE di 0,9 o meno.
Film del passaggio del mezzo di contrasto attraverso i vasi sanguigni.
Coagulazione del sangue in nessuno dei infarto VESSELS. La presenza di un coagulo di sangue (trombo) spesso comporta MYOCARDIAL INFARCTION.
Ostruzione del flusso in protesi biologica o innesti vascolari.
Dolore precordiale a riposo, che può precedere un MYOCARDIAL INFARCTION.
La continuazione dell'arteria femorale che scorrono nelle fossa poplitea; divide nell'arteria tibiale anteriore e posteriore.
Radiografia dei vasi sanguigni dopo l ’ iniezione di un mezzo di contrasto.
Ricorrenti restringimento o ostruzione di un'arteria coronarica dopo operazioni chirurgiche eseguite per alleviare una ostruzione.
La vena che prosciuga il piede e alla gamba.
La regione of the lower limb negli animali, che si estende dal gluteo al piede, e comprese le natiche; due, e gamba.
Alternativa ad amputazioni in pazienti con neoplasie, ischemia, fratture e altre condizioni limb-threatening sofisticato intervento chirurgico, ad esempio chirurgia vascolare e la ricostruzione vengono usati per salvare malati arti.
Patologico deposizione di sali di calcio nei tessuti.
Processi patologici che determinano la parziale o completa ostruzione di ARTERIES. Si e 'caratterizzata da fortemente ridotta o assenza di flusso sanguigno attraverso questi vasi. Sono conosciuto anche come insufficienza dell'arteria.
Studi hanno usato per testare etiologic ipotesi in cui inferenze su una esposizione di presunta fattori sono derivati dai dati in merito alle caratteristiche delle persone sotto studio o ad eventi o esperienze nel loro passato. La caratteristica fondamentale è che alcuni dei soggetti sotto studio hanno esito la malattia o di interesse e loro sono confrontati con quelli di inalterata persone.
Osservazione di un popolo per un numero sufficiente di persone un sufficiente numero di anni per generare incidenza o tassi di mortalita 'dopo la selezione del gruppo di studio.
Un esame endoscopico, terapia o intervento effettuato all'interno dei vasi sanguigni.
Le analisi per una specifica dell ’ attività enzimatica, o del livello di un enzima specifico che viene usata per valutare la salute e malattia rischi per l 'individuazione precoce della malattia o malattia previsione, diagnosi e cambiamento di stato della malattia.
Il tunnel sotto alla quale la parete addominale anteriore spermatic filo, nell ’ uomo; il legamento, nelle donne; nervosismo; e navi. Il suo fine è all'anello inguinale profondo e il fine e 'all'anello inguinale superficiale.
Uno dei processi patologici e che il sangue VESSELS nella vascolatura fuori dal cuore.
Un complesso sintomatologico caratterizzata da dolore e debolezza del muscolo scheletrico gruppo associato con l'esercizio, come dolore e debolezza provocata camminando. Tali muscolo impotenza scompare dopo un breve riposo ed è spesso collegata a stenosi arteriosa; ischemia muscolare; e l ’ accumulo di latte.
Elementi di intervalli di tempo limitato, contribuendo in particolare i risultati o situazioni.
Restringimento o ostruzione di un'arteria coronarica.
Terapia chirurgica di cardiopatia coronaropatia raggiunto innestando una sezione di vena safena, arteria mammaria interna, o altro sostituto tra l'aorta e l'arteria coronarica ostruita distale all'ostruzione lesione.
Riduzione di ipertensione o dal saxofono infundibuluar ben al di sotto nella stanza dove l'arteria polmonare, solitamente causata da un setto VENTRICULAR difettoso o presenza di tessuto fibroso. E 'caratterizzato da limitate sangue un'uscita dall'accordo VENTRICLE nell'arteria ipertensione, affaticamento, dispnea da sforzo, e sensazione di fastidio al torace.
Trasformazioni che incidono sulla patologico pazienti dopo intervento chirurgico. Possono o non possono essere correlati alla malattia per cui l'operazione è stata fatta, e possono anche essere diretto dei risultati dell'intervento.
Una riduzione clinicamente significativa STEM afflusso di sangue al cervello e nel cervelletto (ad esempio insufficienza VERTEBROBASILAR) derivante da inversione di flusso sanguigno nell'arteria vertebrale occlusione da, o stenosi dell ’ arteria succlavia prossimale o brachiocephalic. Frequenti includono avere le vertigini, sincope, claudicazione intermittente della coinvolto all'arto superiore. Succlavia rubare possono anche insorgere in pazienti asintomatici. (Cardiovasc da J Surg 1994; 35 (1): 11-4; ACTA Neurol Scand 1994; 90 (3): 174-8)
Stent che sono coperti di materiali che sono sostanze chimiche che sono gradualmente rilasciato nell'ambiente circostante.

L'aterectomia coronarica è una procedura di angioplastica avanzata utilizzata per trattare le stenosi (restringimenti) delle arterie coronarie, che possono causare dolore al petto (angina) o insufficienza cardiaca. Questa tecnica viene utilizzata quando le tradizionali procedure di angioplastica e l'impianto di stent non sono sufficienti o appropriate.

Nell'aterectomia coronarica, un dispositivo medico speciale, noto come "atherectomy device", viene inserito nell'arteria attraverso un catetere. Questo dispositivo ha una piccola lama rotante o una sfera abrasiva all'estremità che viene utilizzata per rimuovere la placca aterosclerotica (accumulo di grasso, colesterolo e altri sostanze) dalle pareti interne dell'arteria. Il dispositivo può anche avere una funzione di aspirazione per rimuovere i detriti della placca.

Esistono due tipi principali di dispositivi per l'aterectomia coronarica:

1. Directional Coronary Atherectomy (DCA): Questo tipo di dispositivo ha una lama a cuneo che può essere ruotata e posizionata in modo da tagliare via la placca in un'area specifica dell'arteria.
2. Rotational Atherectomy: Questo tipo di dispositivo utilizza una minuscola sfera abrasiva rotante ad alta velocità per levigare via la placca dalle pareti interne dell'arteria.

L'aterectomia coronarica viene eseguita durante un intervento chiamato angioplastica coronarica, che di solito si svolge in un ospedale o in una clinica cardiaca. Il paziente viene sedato e la procedura viene eseguita mentre il paziente è sveglio ma rilassato. Viene utilizzata una guida a raggi X per localizzare l'area dell'arteria da trattare, quindi un catetere viene inserito attraverso un'incisione nell'inguine o nella caviglia e guidato fino all'area interessata. Il dispositivo di aterectomia viene quindi fatto passare attraverso il catetere per tagliare via la placca o levigarla via dalle pareti dell'arteria.

L'aterectomia coronarica è un trattamento efficace per i pazienti con malattie delle arterie coronarie che non possono essere trattate con stent o angioplastica convenzionale. Tuttavia, la procedura presenta alcuni rischi, come il danneggiamento dell'arteria, la formazione di coaguli di sangue e l'occlusione dell'arteria. Pertanto, è importante che la procedura venga eseguita solo da medici esperti e qualificati in questo tipo di intervento.

L'aterectomia è un procedimento chirurgico minimamente invasivo utilizzato per trattare la stenosi (restringimenti) o l'occlusione (blocco) delle arterie causate dall'accumulo di placca aterosclerotica. Nella maggior parte dei casi, questo intervento viene eseguito su pazienti con malattia arteriosa periferica (PAD), una condizione in cui le arterie che forniscono sangue alle estremità, specialmente agli arti inferiori, si restringono o si bloccano.

Durante l'aterectomia, il chirurgo inserisce un piccolo catetere (un tubo sottile e flessibile) nell'arteria attraverso una piccola incisione nella pelle, generalmente alla gamba o al braccio. Il catetere è dotato di una micro-frese a forma di disco o di una lama a spirale che viene utilizzata per rimuovere la placca dalle pareti interne dell'arteria. Queste particelle di placca vengono quindi aspirate attraverso il catetere e raccolte in un contenitore esterno.

Esistono due principali tipi di aterectomia:

1. Aterectomia con disco (Diretta o Rotazionale): Questo metodo utilizza una micro-frese a forma di disco per tagliare e aspirare la placca. Il disco può essere fatto ruotare ad alta velocità (aterectomia rotazionale) o mantenuto fisso (aterectomia diretta) mentre viene tirato attraverso l'arteria ristretta.
2. Aterectomia a lama a spirale: Questo metodo utilizza una lama a spirale per raschiare e rimuovere la placca dalle pareti arteriose. La lama a spirale è montata su un filo che viene fatto avanzare e ritirare attraverso il catetere, raschiando via la placca durante il processo.

L'aterectomia è spesso utilizzata in combinazione con altri trattamenti endovascolari come l'angioplastica e lo stenting per trattare le stenosi (restringimenti) e le ostruzioni delle arterie periferiche, carotidi, renali e coronarie. Questo procedimento può aiutare a ripristinare il flusso sanguigno e prevenire ulteriori complicazioni cardiovascolari. Tuttavia, come con qualsiasi intervento chirurgico, l'aterectomia comporta alcuni rischi e complicanze potenziali, tra cui la formazione di coaguli di sangue, danni ai vasi sanguigni, infezioni e reazioni avverse al mezzo di contrasto utilizzato durante il procedimento.

L'angioplastica laser è una procedura minimamente invasiva utilizzata per trattare il restringimento o l'occlusione delle arterie (aterosclerosi) e delle vene. Durante questa procedura, un catetere sottile con un piccolo laser alla sua estremità viene inserito nella arteria o vena ristretta o occlusa. Il laser emette energia a luce fredda o calda che vaporizza o frantuma il blocco, allargando così il lume del vaso sanguigno e ripristinando il flusso sanguigno normale.

L'angioplastica laser è spesso utilizzata per trattare le stenosi delle arterie renali, carotidi, iliache e femorali, nonché le vene safene e il sistema venoso superficiale degli arti inferiori. Questa procedura può essere eseguita in anestesia locale o generale, a seconda della sede e dell'entità del restringimento vascolare.

L'angioplastica laser presenta alcuni vantaggi rispetto all'angioplastica convenzionale con palloncino, come la capacità di trattare lesioni calcifiche o difficili da raggiungere, ma può anche comportare alcuni rischi, come la possibilità di danni ai tessuti circostanti o la formazione di nuovi coaguli di sangue. Pertanto, è importante che l'angioplastica laser sia eseguita solo da medici esperti e qualificati in questo tipo di procedura.

L'angiografia coronarica è una procedura diagnostica utilizzata per visualizzare i vasi sanguigni (coronarie) che forniscono sangue al muscolo cardiaco (miocardio). Viene eseguita iniettando un mezzo di contrasto radiopaco attraverso un catetere, che viene inserito in una grande arteria, solitamente nell'arteria femorale o radiale, e guidato nel sistema delle coronarie.

Durante l'esame, i raggi X vengono utilizzati per acquisire immagini del flusso sanguigno attraverso le coronarie, permettendo al medico di identificare eventuali stenosi (restringimenti), ostruzioni o anomalie strutturali. Queste informazioni possono essere utilizzate per pianificare trattamenti come angioplastica, bypass coronarico o terapia medica.

L'angiografia coronarica è considerata una procedura invasiva e viene eseguita in un setting ospedaliero, di solito da un cardiologo interventista o da un radiologo interventista. I pazienti possono ricevere sedazione cosciente o anestesia locale durante la procedura per alleviare il disagio e l'ansia.

La coronaroplastica con palloncino, nota come angioplastica coronarica con palloncino, è un procedimento minimamente invasivo utilizzato per trattare la stenosi (restringimento) delle arterie coronarie. Le arterie coronarie sono i vasi sanguigni che forniscono sangue ricco di ossigeno al muscolo cardiaco. Questa procedura mira a ripristinare il flusso sanguigno adeguato al cuore, prevenendo o alleviando i sintomi dell'angina (dolore al petto) e riducendo il rischio di infarto miocardico (attacco cardiaco).

Durante l'angioplastica coronarica con palloncino, un interventista cardiovascolare inserisce un catetere sottile e flessibile attraverso una piccola incisione nell'arteria radiale (nell'avambraccio) o femorale (nella coscia). Il catetere viene quindi guidato delicatamente fino alle arterie coronarie ristrette utilizzando la fluoroscopia, una forma di imaging a raggi X.

Una volta che il catetere è posizionato correttamente all'interno dell'arteria stenotica, viene gonfiato un piccolo palloncino alla sua estremità. L'espansione del palloncino comprime la placca aterosclerotica (accumulo di grassi, colesterolo e altri sostanze) contro la parete dell'arteria, allargandola e schiacciando la placca. Ciò consente al lume (l'interno) dell'arteria di aprirsi, ripristinando il flusso sanguigno adeguato al cuore.

A volte, dopo l'angioplastica coronarica con palloncino, può verificarsi una restringimento delle arterie (restenosi). Per minimizzare questo rischio, viene spesso inserito un piccolo tubo flessibile e a forma di rete chiamato stent nell'arteria durante la procedura. Lo stent mantiene l'arteria aperta dopo che il palloncino è stato sgonfiato e rimosso.

Dopo la procedura, il catetere viene rimosso e il sito di inserimento viene sigillato per prevenire emorragie. Il paziente deve riposare per diverse ore o fino al giorno successivo, a seconda del tipo di anestesia utilizzata e della posizione dell'inserimento del catetere.

L'angioplastica coronarica con palloncino è un trattamento efficace per la malattia delle arterie coronarie, che può alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, come qualsiasi procedura medica, presenta alcuni rischi e complicanze potenziali, tra cui emorragia, infezione, danno ai vasi sanguigni, aritmie cardiache e insufficienza renale. Il medico discuterà con il paziente i benefici e i rischi della procedura prima di prendere una decisione informata.

La malattia coronarica (CAD), nota anche come cardiopatia ischemica, si riferisce a una condizione medica in cui il flusso sanguigno alle arterie coronarie, che forniscono sangue al muscolo cardiaco, è compromesso. Ciò accade più comunemente a causa dell'accumulo di placca nelle arterie coronarie, un processo noto come aterosclerosi.

La placca è composta da grassi, colesterolo, calcio e altre sostanze presenti nel sangue. Man mano che la placca si accumula all'interno delle arterie coronarie, restringe lo spazio attraverso il quale il sangue può fluire (stenosi). Questo restringimento può ridurre l'apporto di ossigeno e nutrienti al muscolo cardiaco, specialmente durante l'esercizio fisico o situazioni di stress, portando a sintomi come dolore toracico (angina pectoris), affaticamento, mancanza di respiro o palpitazioni.

In alcuni casi, la placca può rompersi, provocando la formazione di coaguli di sangue (trombi) all'interno delle arterie coronarie. Questi coaguli possono bloccare completamente il flusso sanguigno, portando a un attacco di cuore o infarto miocardico.

La malattia coronarica è una condizione progressiva e può causare complicazioni a lungo termine, come insufficienza cardiaca, aritmie cardiache e morte cardiaca improvvisa, se non trattata adeguatamente. Il trattamento della malattia coronarica include stili di vita sani, farmaci, procedure mediche e interventi chirurgici per ripristinare il flusso sanguigno al cuore e prevenire ulteriori danni al muscolo cardiaco.

L'angioplastica laser con palloncino è una procedura minimamente invasiva utilizzata per trattare il restringimento (stenosi) o l'occlusione delle arterie, spesso causate dall'accumulo di placca nelle pareti dei vasi sanguigni (aterosclerosi). Questa tecnica combina due approcci terapeutici: angioplastica con palloncino e terapia laser.

Durante l'intervento, il medico inserisce un catetere sottile e flessibile attraverso una piccola incisione nell'arteria femorale o radiale. Il catetere viene quindi guidato fino al sito di restringimento utilizzando la fluoroscopia (raggi X). Una volta posizionato correttamente, viene gonfiato un piccolo palloncino alla sua estremità, che comprime la placca contro la parete arteriosa, allargandola e ripristinando il flusso sanguigno.

Tuttavia, in alcuni casi, la placca può essere troppo dura o calcificata per essere dilatata solo con un palloncino. In queste situazioni, viene utilizzato un laser ad eccimeri per vaporizzare delicatamente la placca e creare un canale sufficientemente ampio per il passaggio del sangue. Il laser emette impulsi luminosi ad alta energia che si concentrano sulla placca, senza danneggiare le pareti arteriose sane circostanti.

Dopo l'angioplastica laser con palloncino, potrebbe essere necessario inserire uno stent (una piccola gabbia metallica) per mantenere aperta l'arteria e prevenire la recidiva del restringimento. Questa procedura è comunemente utilizzata per trattare la stenosi delle arterie coronarie, carotidi, renali ed iliache.

L'ecografia interventistica, nota anche come ultrasonografia interventistica, è un'applicazione avanzata dell'ecografia che combina l'imaging ecografico con procedure terapeutiche mini-invasive. Questa tecnica utilizza l'ecografia come guida in tempo reale per eseguire una varietà di procedimenti medici, come biopsie, aspirazioni, drenaggi e iniezioni mirate. L'obiettivo è fornire un trattamento preciso ed efficace con minimi traumi ai tessuti circostanti e a beneficio del paziente.

Nell'ambito di questa procedura, un ecografista qualificato o un medico specializzato in ecografia utilizza una sonda ad ultrasuoni per identificare la lesione o l'area target all'interno del corpo del paziente. Successivamente, sotto guida ecografica, introduce un ago o un catetere nell'area mirata per eseguire la procedura desiderata, come la biopsia di una massa sospetta o il drenaggio di un ascesso.

L'ecografia interventistica presenta diversi vantaggi rispetto ad altre tecniche di imaging, come la tomografia computerizzata (TC) e l'imaging a risonanza magnetica (MRI). Ad esempio, è non invasivo, privo di radiazioni, relativamente economico e consentisce un'immediata conferma della posizione dell'ago o del catetere. Inoltre, il paziente può trarre vantaggio da una ridotta necessità di anestesia generale e da un più breve tempo di recupero post-procedurale.

Le aree in cui l'ecografia interventistica viene maggiormente applicata includono la radiologia interventistica, l'oncologia, la ginecologia, l'ostetricia, la cardiologia e l'ematologia. Tra le procedure più comuni eseguite con questa tecnica ci sono:

- Biopsie di lesioni solide o cisti
- Drenaggio di ascessi o raccolte fluide
- Ablazione delle lesioni tumorali
- Iniezioni localizzate di farmaci o agenti terapeutici
- Cateterismo venoso centrale e accesso vascolare per emodialisi
- Chiusura dei vasi sanguigni anormali (embolizzazione)
- Trattamento delle varici e delle malformazioni vascolari

In conclusione, l'ecografia interventistica rappresenta una tecnica di imaging versatile ed efficace per eseguire una vasta gamma di procedure mini-invasive. Grazie ai suoi numerosi vantaggi e alla continua evoluzione tecnologica, questa metodologia sta guadagnando sempre più popolarità tra i professionisti della salute e i pazienti che cercano alternative meno invasive alle tradizionali procedure chirurgiche.

I vasi coronarici sono i vasi sanguigni che forniscono sangue ricco di ossigeno al muscolo cardiaco (miocardio). Si originano dal seno di Valsalva, una dilatazione della parte ascendente dell'aorta, e si dividono in due rami principali: la coronaria sinistra e la coronaria destra. La coronaria sinistra irrora il ventricolo sinistro e parte del setto interventricolare, mentre la coronaria destra irrora il ventricolo destro, l'atrio destro e parte del setto interventricolare. Le arterie coronariche si ramificano in vasi più piccoli che circondano il cuore come una corona, da cui prendono il nome. Le malattie coronariche, come l'aterosclerosi, possono restringere o bloccare il flusso sanguigno attraverso questi vasi, portando a ischemia miocardica o infarto miocardico (infarto del miocardio).

In medicina, una ricaduta (o recidiva) si riferisce alla riapparizione dei sintomi o della malattia dopo un periodo di miglioramento o remissione. Ciò può verificarsi in diverse condizioni mediche, tra cui i disturbi mentali, le malattie infettive e il cancro. Una ricaduta può indicare che il trattamento non ha avuto successo nel debellare completamente la malattia o che la malattia è tornata a causa di fattori scatenanti o resistenza al trattamento. Potrebbe essere necessario un aggiustamento del piano di trattamento per gestire una ricaduta e prevenirne ulteriori. Si raccomanda sempre di consultare il proprio medico per qualsiasi domanda relativa alla salute o ai termini medici.

La Malattia delle Arterie Coronariche (Coronary Artery Disease - CAD) è una condizione medica comune che si verifica quando i vasi sanguigni che forniscono sangue al muscolo cardiaco (arterie coronarie) si restringono o si induriscono a causa dell'accumulo di placca, una sostanza composta da colesterolo, grassi, cellule del sistema immunitario e calcio. Questo processo è noto come aterosclerosi.

La presenza della placca nelle arterie coronariche può restringere il flusso di sangue al cuore, privandolo dell'ossigeno e dei nutrienti necessari per funzionare correttamente. Ciò può portare a sintomi come dolore al petto (angina pectoris), affaticamento, mancanza di respiro e palpitazioni. In casi gravi, la privazione di sangue al cuore può causare danni al muscolo cardiaco o persino un attacco di cuore (infarto miocardico).

La CAD è spesso associata a fattori di rischio come l'età avanzata, il fumo di sigaretta, l'ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia, il diabete mellito, l'obesità e la sedentarietà. La diagnosi della CAD può essere effettuata mediante test non invasivi come l'elettrocardiogramma (ECG), l'ecocardiogramma, la scintigrafia miocardica o la risonanza magnetica cardiaca, oppure mediante procedure invasive come l'angiografia coronarica.

Il trattamento della CAD dipende dalla gravità dei sintomi e dall'entità del restringimento delle arterie coronariche. Può includere stili di vita sani come una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, smettere di fumare e gestire lo stress, farmaci per controllare i fattori di rischio cardiovascolari e procedure invasive come l'angioplastica coronarica o il bypass aortocoronarico.

In medicina, il termine "esito della terapia" si riferisce al risultato o al riscontro ottenuto dopo aver somministrato un trattamento specifico a un paziente per una determinata condizione di salute. Gli esiti della terapia possono essere classificati in diversi modi, tra cui:

1. Esito positivo o favorevole: il trattamento ha avuto successo e la condizione del paziente è migliorata o è stata completamente risolta.
2. Esito negativo o infausto: il trattamento non ha avuto successo o ha addirittura peggiorato le condizioni di salute del paziente.
3. Esito incerto o indeterminato: non è ancora chiaro se il trattamento abbia avuto un effetto positivo o negativo sulla condizione del paziente.

Gli esiti della terapia possono essere misurati utilizzando diversi parametri, come la scomparsa dei sintomi, l'aumento della funzionalità, la riduzione della dimensione del tumore o l'assenza di recidiva. Questi esiti possono essere valutati attraverso test di laboratorio, imaging medico o autovalutazioni del paziente.

È importante monitorare gli esiti della terapia per valutare l'efficacia del trattamento e apportare eventuali modifiche alla terapia se necessario. Inoltre, i dati sugli esiti della terapia possono essere utilizzati per migliorare la pratica clinica e informare le decisioni di politica sanitaria.

In medicina, uno stent è un piccolo dispositivo tubolare, solitamente realizzato in materiali come metallo o plastica biocompatibili, che viene utilizzato per mantenere aperta una lumen (spazio interno) di un vaso sanguigno o di un altro condotto corporeo. Gli stent vengono impiegati principalmente in due aree: cardiologia e radiologia interventistica.

Nella cardiologia, gli stent coronarici vengono utilizzati per trattare l'ostruzione delle arterie coronarie, che possono causare angina o infarto miocardico (attacco di cuore). Durante un intervento chiamato angioplastica coronarica, un medico introduce uno stent attraverso un catetere fino al sito ostruito all'interno dell'arteria. Una volta posizionato correttamente, lo stent viene dilatato con un palloncino a catetere, schiacciando così l'accumulo di placca contro la parete del vaso sanguigno e ripristinando il flusso sanguigno. Dopo l'espansione, lo stent rimane permanentemente all'interno dell'arteria, mantenendola aperta e prevenendo ulteriori restringimenti o occlusioni.

Nella radiologia interventistica, gli stent vengono utilizzati per trattare stenosi (restringimenti) o occlusioni in vari distretti corporei, come le arterie renali, il collo dell'utero (cervice), l'esofago e le vie biliari. Il processo di inserimento è simile all'angioplastica coronarica, con la differenza che vengono utilizzati diversi tipi di stent progettati specificamente per il sito da trattare.

Gli stent possono essere rivestiti con farmaci (stent medicati) che rilasciano lentamente principi attivi nel tempo, contribuendo a prevenire la crescita di nuove cellule all'interno del vaso sanguigno e riducendo il rischio di restringimenti o occlusioni successive.

L'angioplastica con palloncino è una procedura medica minimamente invasiva utilizzata per ripristinare il flusso sanguigno in un'arteria o una vena ostacolata da accumuli di placca o altri materiali. Durante l'intervento, un medico inserisce un catetere sottile e flessibile attraverso una piccola incisione nell'arto o nella gamba, quindi lo guida fino all'area interessata del vaso sanguigno.

Una volta posizionato il catetere, viene gonfiato un piccolo palloncino alla sua estremità, che comprime la placca contro la parete del vaso, allargandolo e ripristinando così il flusso sanguigno. A volte, durante l'angioplastica con palloncino, può essere inserito uno stent (una piccola struttura a rete metallica) per mantenere aperto il vaso sanguigno e prevenire la ricomparsa dell'ostruzione.

Questa procedura è comunemente utilizzata per trattare l'aterosclerosi, una condizione in cui si accumula placca nelle arterie, che può portare a problemi di salute come malattia coronarica, ictus e insufficienza renale. L'angioplastica con palloncino è generalmente considerata sicura ed efficace, tuttavia, come qualsiasi intervento medico, comporta alcuni rischi, tra cui danni ai vasi sanguigni, reazioni avverse ai farmaci, infezioni e sanguinamenti.

L'embolia è un termine medico che descrive l'ostruzione improvvisa di un vaso sanguigno da parte di un embolo, cioè un corpo estraneo solido, liquido o gassoso che viaggia nel flusso sanguigno e si arresta in un punto dove il diametro del vaso è più piccolo di quello dell'embolo. Gli emboli possono essere costituiti da coaguli di sangue (tromboembolia), grasso, bolle d'aria, batteri o sostanze estranee come frammenti di cateteri vascolari.

A seconda della sede in cui l'embolo si arresta, si possono avere diverse conseguenze cliniche. Ad esempio, un embolo che ostruisce un'arteria cerebrale può causare ictus, mentre un embolo che blocca un'arteria polmonare può determinare embolia polmonare. I sintomi e i segni dell'embolia dipendono dalla gravità dell'ostruzione e dall'area del corpo interessata, e possono includere dolore, pallore, freddezza, intorpidimento, debolezza o perdita di sensibilità a livello degli arti, difficoltà respiratorie, tosse con sangue, confusione mentale, perdita di coscienza e, in casi gravi, morte.

Il trattamento dell'embolia dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci anticoagulanti o trombolitici per sciogliere il coagulo, procedure chirurgiche come la trombectomia o l'installazione di filtri cavali per prevenire la formazione di nuovi coaguli, e, in casi estremi, amputazione degli arti. La prevenzione dell'embolia si basa sull'identificazione e il trattamento delle condizioni che aumentano il rischio di formazione di coaguli, come l'immobilità prolungata, le malattie cardiovascolari, i disturbi del sangue e l'uso di contraccettivi ormonali.

L'angina pectoris è una condizione medica caratterizzata da dolore o disagio al petto, solitamente descritto come oppressione, costrizione o bruciore, che si verifica quando il muscolo cardiaco non riceve un flusso sanguigno adeguato e sufficiente di ossigeno. Questo accade più comunemente a causa di un restringimento o un'ostruzione delle arterie coronariche, che forniscono sangue al cuore. L'angina pectoris può essere stabile, instabile o provocata da sforzi fisici o emozionali. Il trattamento include farmaci per dilatare i vasi sanguigni, controllare la frequenza cardiaca e abbassare la pressione sanguigna, nonché procedure come angioplastica e bypass coronarico per ripristinare il flusso sanguigno al cuore.

La sindrome delle dita blu, nota anche come cianosi acrocianotica, è una condizione caratterizzata dalla colorazione bluastra o violacea della pelle e delle mucose, principalmente a livello delle dita delle mani e dei piedi. Questa colorazione si verifica a causa di un'inadeguata ossigenazione del sangue periferico, dovuta alla costrizione dei vasi sanguigni cutanei in risposta al freddo o allo stress emotivo.

La sindrome delle dita blu è generalmente considerata una variante benigna del normale e non è solitamente associata a condizioni più gravi. Tuttavia, se i sintomi sono persistenti o accompagnati da altri segni di malattia, potrebbe essere necessario indagare su possibili cause sottostanti, come problemi cardiovascolari o respiratori.

È importante notare che la cianosi persistente o progressiva dovrebbe essere valutata da un operatore sanitario qualificato per escludere condizioni mediche più gravi.

L'arteria femorale è un'importante arteria nel sistema circolatorio. Si tratta di una continuazione dell'arteria iliaca comune, che origina al livello della cresta iliaca. L'arteria femorale scende lungo la coscia ed è responsabile dell'approvvigionamento di sangue a gran parte della gamba e del piede.

Prima di attraversare la fossa poplitea, l'arteria femorale si divide in due rami: l'arteria poplitea e l'arteria safena. L'arteria poplitea serve la parte inferiore della gamba e il piede, mentre l'arteria safena è responsabile del drenaggio delle vene superficiali della gamba.

L'arteria femorale è comunemente utilizzata come sito di accesso per procedure mediche come l'angioplastica e la dialisi. In queste procedure, un catetere viene inserito nell'arteria per fornire farmaci o eseguire altre procedure terapeutiche.

Essendo una parte importante del sistema circolatorio, qualsiasi danno o blocco all'arteria femorale può causare gravi problemi di salute, come la claudicazione intermittente (dolore alla gamba durante l'esercizio fisico), la perdita di polso alle estremità e persino la necrosi dei tessuti. Pertanto, è importante mantenere uno stile di vita sano ed evitare fattori di rischio come il fumo, l'obesità e l'inattività fisica per prevenire le malattie delle arterie.

Gli studi follow-up, anche noti come studi di coorte prospettici o longitudinali, sono tipi di ricerche epidemiologiche che seguono un gruppo di individui (coorte) caratterizzati da esposizioni, fattori di rischio o condizioni di salute comuni per un periodo prolungato. Lo scopo è quello di valutare l'insorgenza di determinati eventi sanitari, come malattie o decessi, e le associazioni tra tali eventi e variabili di interesse, come fattori ambientali, stili di vita o trattamenti medici. Questi studi forniscono informazioni preziose sulla storia naturale delle malattie, l'efficacia degli interventi preventivi o terapeutici e i possibili fattori di rischio che possono influenzare lo sviluppo o la progressione delle condizioni di salute. I dati vengono raccolti attraverso questionari, interviste, esami fisici o medical records review e vengono analizzati utilizzando metodi statistici appropriati per valutare l'associazione tra le variabili di interesse e gli esiti sanitari.

La pervietà vascolare è una condizione medica in cui un vaso sanguigno, come un'arteria o una vena, rimane aperto, patologicamente dilatato o non si chiude correttamente dopo un procedimento terapeutico. Questa situazione può portare a diversi problemi di salute, a seconda della localizzazione e delle dimensioni del vaso sanguigno interessato.

Ad esempio, la pervietà di un'arteria o vena uterina dopo l'interruzione dell'afflusso sanguigno durante un intervento chirurgico ginecologico può causare emorragie continue e rappresentare una complicanza post-operatoria. La pervietà di un'arteria o vena polmonare, invece, può portare a ipertensione polmonare, difficoltà respiratorie ed eventualmente insufficienza cardiaca destra.

Inoltre, la pervietà di piccoli vasi sanguigni (come nel caso delle teleangectasie o dei malformatazioni artero-venose) può causare sintomi quali dolore, ulcerazione, sanguinamento e ischemia a seconda della regione interessata.

Il trattamento della pervietà vascolare dipende dalla causa sottostante e dalle dimensioni e localizzazione del vaso sanguigno interessato. Le opzioni terapeutiche possono includere la chirurgia, l'embolizzazione o l'ablazione con radiofrequenza o laser.

La costrizione patologica, nota anche come "stenosi" o "restringimento", si riferisce a una condizione medica in cui un canale naturale o un'apertura nel corpo umano diventa anormalmente stretto o restrittivo. Ciò può verificarsi in varie parti del corpo, come i vasi sanguigni, le valvole cardiache, i dotti biliari, l'esofago, i bronchi e i tratti urinari. La costrizione patologica può essere causata da diversi fattori, come l'infiammazione, la cicatrizzazione, il deposito di calcoli o placche, o la crescita di tumori benigni o maligni.

I sintomi associati alla costrizione patologica dipendono dalla parte del corpo interessata e possono includere dolore, difficoltà nel passaggio dei fluidi o dei solidi, sensazione di oppressione, mancanza di respiro, palpitazioni, vertigini o svenimenti. Il trattamento della costrizione patologica dipende dalla causa sottostante e può variare da farmaci per dilatare il canale ristretto, a procedure mediche come angioplastica o interventi chirurgici per allargarlo o ripristinarne la normale funzione.

La definizione medica di "Ospedali Organizzati Da Gruppi Di Medici" (MOGP - Medical Office Based Groups Practice) si riferisce a un modello di organizzazione ospedaliera in cui i servizi medici sono forniti da gruppi di medici che gestiscono una pratica medica in ambulatorio.

In questo modello, il gruppo di medici lavora insieme per fornire assistenza sanitaria ai pazienti all'interno dell'ospedale, condividendo le risorse e le competenze professionali. I membri del gruppo possono includere medici di diverse specialità, come chirurghi, internisti, pediatri, ginecologi, e altri professionisti sanitari.

L'obiettivo principale dei MOGP è quello di fornire cure integrate e coordinate ai pazienti, migliorare l'efficienza e la qualità delle cure mediche, ridurre i costi e aumentare la soddisfazione dei pazienti. Questo modello può anche facilitare la collaborazione tra i medici, promuovere l'apprendimento continuo e migliorare la gestione della malattia cronica.

I MOGP possono essere di proprietà dei medici stessi o essere affiliati a un ospedale o a una rete sanitaria più grande. In entrambi i casi, il gruppo di medici lavora in stretta collaborazione con l'ospedale per garantire che i pazienti ricevano le cure appropriate e tempestive.

La malattia arteriosa periferica (PAD), nota anche come malattia vascolare periferica, è una condizione medica in cui si verifica un restringimento o un blocco delle arterie che forniscono sangue ossigenato ai tessuti al di fuori del cuore e del cervello, principalmente negli arti inferiori. Ciò accade a causa dell'accumulo di placca, costituita da grassi, colesterolo e altri sostanziere sulle pareti interne delle arterie (aterosclerosi).

I sintomi più comuni della PAD includono dolore, crampi, intorpidimento o debolezza muscolare nelle gambe, specialmente durante l'attività fisica, che vengono alleviati con il riposo. Nei casi avanzati, la malattia può portare a ulcere cutanee non guaribili, infezioni e persino alla perdita di arti se non trattata. Altri segni di PAD possono includere pelle fredda, blu o pallida alle estremità, assenza di polso periferico e un suono sibilante (bruito) udibile con lo stetoscopio nelle arterie interessate.

La diagnosi di PAD si basa generalmente sull'anamnesi del paziente, sull'esame fisico e su test non invasivi come l'ecografia Doppler, la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM). Nei casi sospetti, possono essere eseguite procedure di imaging più invasive, come l'angiografia.

Il trattamento della PAD dipende dalla gravità dei sintomi e dall'estensione delle lesioni arteriosclerotiche. Le opzioni terapeutiche comprendono modifiche dello stile di vita (come smettere di fumare, esercizio fisico regolare, controllo del diabete e della pressione sanguigna), farmaci per fluidificare il sangue e ridurre il rischio di coaguli di sangue, e procedure chirurgiche come angioplastica o bypass vascolare per ripristinare il flusso sanguigno.

La prevenzione della PAD include l'adozione di stili di vita sani, il controllo dei fattori di rischio cardiovascolari e la regolare valutazione dell'integrità vascolare attraverso esami fisici e test non invasivi.

La videoangiografia è una procedura diagnostica minimamente invasiva che combina l'ecografia doppler con la tecnologia dell'ecografia a contrasto. Viene utilizzata per visualizzare i vasi sanguigni e valutare il flusso sanguigno all'interno di essi.

Durante la procedura, un agente di contrasto viene iniettato nel sangue del paziente mentre l'ecografista utilizza una sonda ad ultrasuoni per monitorare il flusso del contrasto attraverso i vasi sanguigni. La sonda trasmette le immagini in tempo reale a un computer, che le elabora e le visualizza sullo schermo.

La videoangiografia è spesso utilizzata per diagnosticare e valutare la gravità di varie condizioni vascolari, come coaguli di sangue, aneurismi, stenosi (restringimento dei vasi sanguigni) e insufficienza venosa cronica. È anche utilizzata per guidare procedure terapeutiche come l'angioplastica e la trombolisi.

Rispetto ad altre tecniche di imaging vascolare, come la TC o la risonanza magnetica, la videoangiografia è meno invasiva, non utilizza radiazioni e può essere eseguita in modo relativamente rapido e conveniente. Tuttavia, ha alcuni limiti, come una risoluzione inferiore e una capacità limitata di visualizzare strutture più profonde all'interno del corpo.

La trombosi coronarica si riferisce alla formazione di un coagulo di sangue (trombo) all'interno di una o più arterie coronariche, che possono causare ostruzione del flusso sanguigno al muscolo cardiaco. Queste arterie sono responsabili dell'apporto di ossigeno e nutrienti al cuore. Quando si verifica un'ostruzione a causa della trombosi coronarica, il muscolo cardiaco non riceve abbastanza ossigeno e nutrienti, il che può portare a condizioni gravi come l'angina instabile o l'infarto miocardico (attacco di cuore).

La trombosi coronarica è spesso il risultato dell'aterosclerosi, una malattia cronica in cui si depositano sostanze grasse e calcifiche (placche) sulle pareti interne delle arterie. Quando una placca si rompe o si erode, l'esposizione dei materiali aterosclerotici alla circolazione sanguigna può attivare il sistema di coagulazione del sangue, portando alla formazione di un trombo.

I fattori di rischio per la trombosi coronarica includono l'età avanzata, il fumo, l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, il diabete mellito, l'obesità e una storia personale o familiare di malattie cardiovascolari. Il trattamento della trombosi coronarica può includere farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, procedure di angioplastica coronarica con stenting o, in casi gravi, bypass coronarico chirurgico.

L'occlusione dell'innesto vascolare è una complicazione potenziale che può verificarsi dopo un intervento chirurgico di innesto vascolare, in cui un vaso sanguigno donatore viene collegato a un vaso ricevente nel corpo del paziente per ripristinare il flusso sanguigno.

L'occlusione si verifica quando il vaso sanguigno innestato si ostruisce parzialmente o completamente, impedendo al sangue di fluire attraverso di esso. Ciò può essere causato da diversi fattori, come la formazione di coaguli di sangue, l'infiammazione, la restringimento del lume vascolare o la crescita di tessuto cicatriziale intorno all'innesto.

I sintomi dell'occlusione dell'innesto vascolare possono variare a seconda della localizzazione e della gravità dell'ostruzione, ma spesso includono dolore, gonfiore, arrossamento, perdita di pulsazioni o funzionalità del tessuto coinvolto. L'occlusione dell'innesto vascolare può richiedere un trattamento medico immediato, come la terapia anticoagulante, la trombectomia o la rivascolarizzazione chirurgica, per prevenire danni permanenti ai tessuti e altre complicanze.

L'angina instabile è una forma particolare di angina pectoris (dolore toracico associato a insufficiente apporto di ossigeno al muscolo cardiaco), che non si verifica in modo prevedibile in relazione allo sforzo fisico o ad altre condizioni specifiche.

Si distingue dall'angina stabile per la sua insorgenza imprevedibile e per il fatto di poter manifestarsi anche a riposo o con minimi sforzi. L'angina instabile è spesso un segnale precoce di una malattia coronarica grave in atto, come l'infarto miocardico in evoluzione.

L'angina instabile può presentarsi con diversi sintomi, tra cui dolore toracico (solitamente descritto come oppressione, bruciore o pesantezza al petto), dispnea, nausea, sudorazione e senso di ansia. Questi sintomi possono essere più intensi e persistenti rispetto all'angina stabile e possono indicare una situazione di emergenza medica che richiede un intervento immediato.

La causa dell'angina instabile è generalmente l'ostruzione parziale o completa delle arterie coronarie, che possono essere dovute a placche aterosclerotiche instabili o a trombi formatisi in seguito alla rottura di una placca. Il trattamento dell'angina instabile prevede solitamente l'uso di farmaci per alleviare il dolore e migliorare la circolazione sanguigna, come nitrati, beta-bloccanti, calcioantagonisti e anticoagulanti. In alcuni casi può essere necessario un intervento chirurgico, come l'angioplastica coronarica o il bypass coronarico.

L'arteria poplitea è un'importante arteria del sistema circolatorio nel nostro corpo. Essa si forma quando l'arteria femorale, che trasporta il sangue ricco di ossigeno dalle cosce al resto del corpo, passa attraverso l'articolazione del ginocchio e si divide in due rami: l'arteria tibiale anteriore ed il tronco tibio-peroneale.

L'arteria poplitea è il segmento prossimale di questo tronco tibio-peroneale, che fornisce sangue ossigenato alle gambe e ai piedi. Questa arteria decorre nella parte posteriore della gamba, nella regione chiamata "poplitea", situata dietro al ginocchio.

L'arteria poplitea è soggetta a diverse patologie, tra cui l'aterosclerosi, che può portare alla formazione di placche e al restringimento del lume arterioso, con conseguente riduzione del flusso sanguigno. Ciò può causare dolore durante l'esercizio fisico (claudicazione intermittente) o addirittura a riposo, se la stenosi è molto grave.

Un altro rischio per l'arteria poplitea è la possibilità di formarsi un trombo all'interno del suo lume (trombosi dell'arteria poplitea), che può portare a ischemia acuta degli arti inferiori, con sintomi quali dolore, pallore, freddezza e perdita di sensibilità.

È importante sottolineare che la diagnosi e il trattamento tempestivo di queste patologie sono fondamentali per prevenire complicanze gravi, come l'amputazione degli arti inferiori.

L'angiografia è una procedura di imaging medico che consente di visualizzare i vasi sanguigni del corpo, inclusi arterie e vene. Viene eseguita iniettando un mezzo di contrasto radiopaco attraverso un catetere posizionato all'interno di un vaso sanguigno. Il mezzo di contrasto rende visibili i vasi sanguigni su una lastra radiografica o sulla tomografia computerizzata (TC), fornendo immagini dettagliate della loro struttura e funzione.

L'angiografia può essere utilizzata per diagnosticare e trattare una varietà di condizioni, come ad esempio:

* Ristretti o bloccati vasi sanguigni (aterosclerosi)
* Anomalie congenite dei vasi sanguigni
* Coaguli di sangue nei vasi sanguigni
* Tumori che si nutrono di vasi sanguigni
* Lesioni traumatiche ai vasi sanguigni

Durante la procedura, il medico inserisce un catetere sottile e flessibile in un vaso sanguigno, spesso nell'inguine o nella caviglia. Il catetere viene quindi guidato delicatamente nel sistema vascolare fino alla zona da esaminare. Una volta posizionato il catetere, viene iniettato il mezzo di contrasto e vengono acquisite le immagini radiografiche o la TC.

L'angiografia è considerata una procedura invasiva e comporta alcuni rischi, come ad esempio reazioni allergiche al mezzo di contrasto, danni ai vasi sanguigni, emorragie o infezioni. Tuttavia, i benefici della diagnosi e del trattamento accurati delle condizioni vascolari spesso superano i rischi associati alla procedura.

La stenosi coronarica ricorrente si riferisce a una condizione in cui si sviluppano ripetutamente restringimenti (stenosi) nelle arterie coronarie dopo un intervento di angioplastica coronarica o bypass coronarico. Queste stenosi possono essere causate da diversi fattori, come la crescita eccessiva di tessuto cicatriziale (proliferazione neointimale), la formazione di placche aterosclerotiche o la restringimento dovuto a spasmi vascolari.

La stenosi coronarica ricorrente può causare sintomi simili a quelli dell'angina pectoris, come dolore al petto, mancanza di respiro e affaticamento, poiché il flusso sanguigno al muscolo cardiaco è limitato. Il trattamento può includere ulteriori procedure di angioplastica o bypass coronarico, farmaci per dilatare i vasi sanguigni e prevenire la formazione di coaguli di sangue, o altri trattamenti medici per gestire i fattori di rischio associati alla malattia coronarica.

La vena safena è un importante vaso sanguigno superficiale nel sistema venoso degli arti inferiori. Esistono due tipi principali: la vena safena maggiore (o grande safena) e la vena safena minore (o piccola safena).

La vena safena maggiore inizia a livello della caviglia, dove si forma dalla unione delle vene superficiali del dorso del piede. Essa risale poi lungo la faccia interna della gamba e della coscia, fino a raggiungere l'inguine, dove sfocia nella vena femorale profonda. La safena maggiore è responsabile del drenaggio venoso di gran parte della pelle degli arti inferiori, comprese le aree laterali della caviglia e della gamba, la faccia interna della gamba e della coscia, e la regione genitale esterna.

La vena safena minore, invece, origina dalla unione delle vene superficiali del dorso del piede con il ramo dorsale del nervo safeno. Essa risale lungo la faccia laterale della gamba e della coscia, fino a sfociare nella vena poplitea profonda, dietro al ginocchio. La safena minore è responsabile del drenaggio venoso di una piccola area della pelle sulla faccia laterale della caviglia e della gamba.

Le vene safene sono soggette a diverse patologie, tra cui la più comune è l'insufficienza venosa cronica (IVC), che può causare gonfiore, dolore, prurito, pigmentazione cutanea e ulcere. L'IVC si verifica quando le valvole delle vene safene non funzionano correttamente, permettendo al sangue di fluire all'indietro e accumularsi negli arti inferiori.

In termini medici, l'estremità inferiore si riferisce alla parte più bassa del corpo umana che include la coscia, la gamba, il piede e tutti gli organi e tessuti associati. È composta dall'osso femore, la rotula, la tibia, la fibula, il piede (composto da tarsali, metatarsali e falangi) e diversi muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni, nervi e cute. L'estremità inferiore è responsabile della posizione eretta, del mantenimento dell'equilibrio, della deambulazione e della locomozione in generale.

Il recupero di un arto si riferisce al processo di ripristino della funzione e del movimento di un arto, come una gamba o un braccio, dopo un danno o una lesione. Il tipo e la portata del recupero dipenderanno dalla gravità dell'infortunio o della malattia che ha colpito l'arto.

Il processo di recupero può includere diversi trattamenti, come fisioterapia, terapia occupazionale, farmaci per il dolore e la riabilitazione chirurgica. L'obiettivo del recupero dell'arto è quello di aiutare il paziente a tornare alla sua normale routine quotidiana e alle attività che svolgeva prima dell'infortunio o della malattia.

Il recupero può essere un processo lungo e difficile, ma con la terapia e l'esercizio giusti, molti pazienti possono riacquistare una notevole quantità di forza, gamma di movimento e funzionalità dell'arto. Tuttavia, in alcuni casi, il danno può essere così grave che il recupero completo non sia possibile. In queste situazioni, l'obiettivo del trattamento sarà quello di aiutare il paziente a compensare la perdita di funzione e a massimizzare l'indipendenza e la qualità della vita.

La calcinosi è una condizione medica in cui si accumulano depositi di calcio nei tessuti del corpo, ad esempio nella pelle, nei muscoli o negli organi interni. Questi depositi possono causare dolore, rigidità e gonfiore nelle aree interessate.

La calcinosi può verificarsi per diversi motivi, tra cui:

* Un'anomalia genetica che causa un aumento dell'assorbimento di calcio nell'intestino o una ridotta eliminazione di calcio nelle urine
* Un'eccessiva esposizione al calcio o al fosfato, ad esempio attraverso l'uso prolungato di integratori di calcio o di farmaci che contengono fosfato
* Una lesione o un'infiammazione cronica che causa la formazione di depositi di calcio nei tessuti danneggiati

I sintomi della calcinosi possono variare a seconda della gravità e della localizzazione dei depositi di calcio. Alcune persone con calcinosi possono non presentare sintomi, mentre altre possono manifestare dolore, rigidità, gonfiore o difficoltà nel movimento nelle aree interessate. In casi gravi, i depositi di calcio possono causare danni ai tessuti e agli organi, portando a complicazioni come infezioni o insufficienza renale.

Il trattamento della calcinosi dipende dalla causa sottostante e può includere cambiamenti nella dieta, farmaci per ridurre i livelli di calcio o fosfato nel sangue, fisioterapia o chirurgia per rimuovere i depositi di calcio. È importante consultare un medico se si sospetta di avere la calcinosi o se si presentano sintomi come dolore, rigidità o gonfiore nelle articolazioni o nei tessuti molli.

Le patologie occlusive dell'aorta si riferiscono a condizioni mediche che causano il restringimento o l'ostruzione del flusso sanguigno nell'aorta, l'arteria principale che trasporta sangue dal cuore al resto del corpo. Queste patologie possono essere causate da diversi fattori, tra cui l'aterosclerosi (l'accumulo di placca nelle pareti delle arterie), la malattia di Takayasu, la dissezione aortica e l'embolia.

L'aterosclerosi è la causa più comune di patologie occlusive dell'aorta. Con il passare del tempo, le placche composte da grasso, colesterolo, calcio e altri sostanziere si accumulano nelle pareti delle arterie, inclusa l'aorta. Questo processo può restringere il lume dell'aorta, limitando il flusso sanguigno verso il resto del corpo. Nei casi più gravi, la placca può rompersi, formare un coagulo e bloccare completamente il flusso sanguigno.

La malattia di Takayasu è una condizione infiammatoria che colpisce le arterie di grandi e medie dimensioni, compresa l'aorta. L'infiammazione può causare il restringimento o l'occlusione del lume dell'aorta, limitando il flusso sanguigno verso il resto del corpo.

La dissezione aortica è una condizione in cui si verifica un strappo nella parete interna dell'aorta, permettendo al sangue di fluire nello spazio tra le due pareti interne dell'aorta. Questo può causare il restringimento o l'occlusione del flusso sanguigno attraverso l'aorta.

L'embolia è una condizione in cui un coagulo di sangue o altro materiale solido si forma in un'altra parte del corpo e viaggia attraverso il flusso sanguigno fino a bloccare un vaso sanguigno più piccolo. Se un coagulo si forma nell'aorta o nei vasi sanguigni che conducono all'aorta, può causare il restringimento o l'occlusione del flusso sanguigno attraverso l'aorta.

I sintomi della malattia dell'aorta possono variare a seconda della gravità e della causa sottostante. Possono includere dolore toracico, mancanza di respiro, debolezza, vertigini, confusione, perdita di coscienza, paralisi o morte improvvisa. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può includere farmaci per dilatare i vasi sanguigni, chirurgia per riparare o sostituire la parte danneggiata dell'aorta o procedure per rimuovere coaguli di sangue o altri materiali che bloccano il flusso sanguigno.

In medicina, gli studi retrospettivi sono un tipo di ricerca osservazionale che analizza i dati raccolti in precedenza con lo scopo di identificare fattori di rischio, outcome o relazioni tra variabili. Questi studi esaminano eventi o trattamenti che sono già accaduti e per i quali i dati sono stati registrati per altri motivi.

A differenza degli studi prospettici, in cui i ricercatori seguono un gruppo di soggetti nel tempo e raccolgono dati man mano che gli eventi si verificano, negli studi retrospettivi, i ricercatori guardano indietro ai dati esistenti. Questi studi possono essere utili per identificare tendenze o associazioni, tuttavia, a causa della loro natura osservazionale, non possono dimostrare causalità.

Gli studi retrospettivi possono essere condotti su una varietà di dati, come cartelle cliniche, registri di salute pubblica o database amministrativi. Poiché i dati sono già stati raccolti, questi studi possono essere meno costosi e più veloci da condurre rispetto agli studi prospettici. Tuttavia, la qualità dei dati può variare e potrebbe mancare informazioni importanti, il che può influenzare i risultati dello studio.

In medicina e nella ricerca epidemiologica, uno studio prospettico è un tipo di design di ricerca osservazionale in cui si seguono i soggetti nel corso del tempo per valutare lo sviluppo di fattori di rischio o esiti di interesse. A differenza degli studi retrospettivi, che guardano indietro a eventi passati, gli studi prospettici iniziano con la popolazione di studio e raccolgono i dati man mano che si verificano eventi nel tempo.

Gli studi prospettici possono fornire informazioni preziose sulla causa ed effetto, poiché gli investigatori possono controllare l'esposizione e misurare gli esiti in modo indipendente. Tuttavia, possono essere costosi e richiedere molto tempo per completare, a seconda della dimensione del campione e della durata dell'osservazione richiesta.

Esempi di studi prospettici includono gli studi di coorte, in cui un gruppo di individui con caratteristiche simili viene seguito nel tempo, e gli studi di caso-controllo prospettici, in cui vengono selezionati gruppi di soggetti con e senza l'esito di interesse, quindi si indaga retrospettivamente sull'esposizione.

L'angioscopia è una procedura diagnostica minimamente invasiva che utilizza un endoscopio speciale, chiamato angioscopio, per visualizzare direttamente i vasi sanguigni interni del corpo umano. Questo strumento è dotato di una fonte luminosa e di una piccola telecamera che permettono di osservare la superficie interna dei vasi sanguigni e di rilevare eventuali anomalie o lesioni, come ad esempio stenosi (restringimenti), trombi (coaguli di sangue) o neoplasie.

L'angioscopia viene solitamente utilizzata per valutare lo stato dei vasi sanguigni in aree specifiche del corpo, come il cuore, i vasi coronarici, i vasi cerebrali, i reni o le estremità. Questa procedura può essere eseguita durante un intervento chirurgico aperto o attraverso piccole incisioni utilizzando tecniche endovascolari, come l'angioplastica o la stenting.

L'angioscopia offre una visione dettagliata e ad alta risoluzione della superficie interna dei vasi sanguigni, fornendo informazioni preziose per la diagnosi e il trattamento di varie condizioni vascolari. Tuttavia, questa procedura richiede un'elevata competenza tecnica ed esperienza da parte del medico che la esegue, a causa della delicatezza e della complessità dell'esame.

La definizione medica di "Clinical Enzyme Tests" si riferisce a un tipo di esame di laboratorio utilizzato per valutare la funzionalità di organi e tessuti specifici del corpo umano, nonché per diagnosticare e monitorare lo sviluppo e la progressione di varie condizioni patologiche.

Gli enzimi sono proteine che catalizzano reazioni chimiche all'interno delle cellule viventi. Quando le cellule vengono danneggiate o distrutte, gli enzimi possono fuoriuscire nel flusso sanguigno. I test enzimatici clinici misurano la concentrazione di specifici enzimi nel sangue o in altri fluidi corporei per rilevare eventuali anomalie che possano indicare una malattia o un danno tissutale.

Ad esempio, il test delle amilasi sieriche è comunemente utilizzato per diagnosticare e monitorare la pancreatite acuta o cronica, mentre il test della creatina chinasi (CK) è impiegato per rilevare danni muscolari o cardiaci. Altri esempi di enzimi clinicamente misurati includono l'aspartato aminotransferasi (AST), l'alanina aminotrasferasi (ALT), la lipasi e la fosfatasi alcalina.

I test enzimatici clinici possono essere utilizzati anche per monitorare l'efficacia della terapia farmacologica o per valutare il successo di un intervento chirurgico. Tuttavia, è importante interpretare i risultati dei test enzimatici clinicamente in modo appropriato, tenendo conto di fattori come l'età del paziente, la storia clinica e altri esami di laboratorio o strumentali.

Il canale inguinale è una struttura anatomica presente sia negli uomini che nelle donne, che contiene i vasi sanguigni, nervi e, negli uomini, il cordone spermatico con il testicolo. Si tratta di un'apertura naturale nel muscolo obliquo interno attraverso la quale queste strutture passano dal torace all'addome e poi al bacino e alle gambe.

Nei maschi, il canale inguinale contiene il dotto peritoneale, i vasi sanguigni e linfatici, il nervo genitofemorale e il cordone spermatico con testicolo. Il cordone spermatico è una struttura fibrosa che contiene i vasi sanguigni, i nervi e il dotto deferente, che trasporta gli spermatozoi dal testicolo all'uretra durante l'eiaculazione.

Nelle femmine, il canale inguinale contiene il dotto peritoneale, i vasi sanguigni e linfatici, e il nervo genitofemorale. Il dotto peritoneale si chiude prima della nascita nelle femmine, ma talvolta può rimanere aperto o parzialmente aperto, causando una condizione chiamata ernia inguinale femminile.

Il canale inguinale è soggetto a patologie come l'ernia inguinale e la protrusione del peritoneo (ernia di Richter), che possono verificarsi quando una parte della parete addominale si indebolisce o si rompe, permettendo alla membrana sierosa che riveste la cavità addominale (peritoneo) o ad altri organi addominali di fuoriuscire attraverso il canale inguinale. Queste condizioni possono causare dolore, gonfiore e altri sintomi e possono richiedere un intervento chirurgico per la correzione.

Le malattie dei vasi periferici (PVD) si riferiscono a un gruppo di condizioni che colpiscono i vasi sanguigni al di fuori del cuore e del cervello. La più comune forma di PVD è l'aterosclerosi, nota anche come "indurimento delle arterie", che si verifica quando il grasso, il colesterolo e altre sostanze si accumulano nelle pareti delle arterie, causando un restringimento o un blocco.

Questa condizione può portare a una ridotta circolazione sanguigna nelle estremità, principalmente nelle gambe, ma anche negli arti superiori. I sintomi più comuni di PVD includono dolore, crampi, formicolio o intorpidimento alle gambe durante l'esercizio fisico, che migliora con il riposo. Nei casi avanzati, la malattia può causare ulcere cutanee non guaribili, infezioni e persino gangrena, che può richiedere l'amputazione dell'arto interessato.

Altre condizioni che rientrano nella categoria delle PVD includono la trombosi venosa profonda (TVP), che si verifica quando un coagulo di sangue si forma in una vena profonda, spesso nelle gambe, e l'aneurisma dei vasi periferici, che è una dilatazione anormale di una parete arteriosa.

Il rischio di sviluppare PVD aumenta con l'età e può essere influenzato da fattori quali il fumo, l'obesità, l'ipertensione, il diabete, i livelli elevati di colesterolo nel sangue e la storia familiare di malattie cardiovascolari. Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono aiutare a gestire i sintomi e prevenire complicazioni più gravi.

La claudicazione intermittente è un sintomo caratterizzato da dolore, crampi o affaticamento a livello muscolare che si verifica durante l'esercizio fisico e viene alleviato con il riposo. Solitamente interessa i muscoli del polpaccio, ma può riguardare anche altri gruppi muscolari. Questo disturbo è spesso associato a problemi vascolari periferici, come l'aterosclerosi, che limitano il flusso sanguigno verso i muscoli durante l'attività fisica. La claudicazione intermittente è considerata un segnale di allarme per malattie vascolari periferiche e dovrebbe essere valutata da un medico se si presenta.

In medicina, i "fattori temporali" si riferiscono alla durata o al momento in cui un evento medico o una malattia si verifica o progredisce. Questi fattori possono essere cruciali per comprendere la natura di una condizione medica, pianificare il trattamento e prevedere l'esito.

Ecco alcuni esempi di come i fattori temporali possono essere utilizzati in medicina:

1. Durata dei sintomi: La durata dei sintomi può aiutare a distinguere tra diverse condizioni mediche. Ad esempio, un mal di gola che dura solo pochi giorni è probabilmente causato da un'infezione virale, mentre uno che persiste per più di una settimana potrebbe essere causato da una infezione batterica.
2. Tempo di insorgenza: Il tempo di insorgenza dei sintomi può anche essere importante. Ad esempio, i sintomi che si sviluppano improvvisamente e rapidamente possono indicare un ictus o un infarto miocardico acuto.
3. Periodicità: Alcune condizioni mediche hanno una periodicità regolare. Ad esempio, l'emicrania può verificarsi in modo ricorrente con intervalli di giorni o settimane.
4. Fattori scatenanti: I fattori temporali possono anche includere eventi che scatenano la comparsa dei sintomi. Ad esempio, l'esercizio fisico intenso può scatenare un attacco di angina in alcune persone.
5. Tempo di trattamento: I fattori temporali possono influenzare il trattamento medico. Ad esempio, un intervento chirurgico tempestivo può essere vitale per salvare la vita di una persona con un'appendicite acuta.

In sintesi, i fattori temporali sono importanti per la diagnosi, il trattamento e la prognosi delle malattie e devono essere considerati attentamente in ogni valutazione medica.

La stenosi coronarica è una condizione medica in cui si verifica il restringimento (stenosi) delle arterie coronarie, che sono le arterie che forniscono sangue ricco di ossigeno al muscolo cardiaco. Questo restringimento è causato dalla presenza di placche aterosclerotiche nelle pareti delle arterie, che si formano quando il colesterolo e altri depositi si accumulano nella parete arteriosa.

La stenosi coronarica può limitare il flusso sanguigno al muscolo cardiaco, privandolo dell'ossigeno e dei nutrienti necessari per funzionare correttamente. Quando il muscolo cardiaco non riceve abbastanza ossigeno, si possono verificare dolore al petto (angina) o, in casi gravi, un attacco di cuore (infarto miocardico).

I sintomi della stenosi coronarica possono includere dolore al petto, affaticamento, mancanza di respiro, palpitazioni e nausea. Tuttavia, alcune persone con stenosi coronarica non presentano sintomi fino a quando non si verifica un attacco di cuore o un altro evento cardiovascolare grave.

La diagnosi di stenosi coronarica può essere effettuata mediante test di imaging come l'angiografia coronarica, che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare le arterie coronarie e rilevare eventuali restringimenti. Altre tecniche di imaging non invasive, come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM), possono anche essere utilizzate per diagnosticare la stenosi coronarica.

Il trattamento della stenosi coronarica dipende dalla gravità del restringimento e dai sintomi presentati dal paziente. Il trattamento può includere farmaci per controllare i fattori di rischio cardiovascolari, come la pressione sanguigna e il colesterolo, o procedure invasive come l'angioplastica o il bypass coronarico per ripristinare il flusso sanguigno alle aree del cuore danneggiate.

La definizione medica di "bypass dell'arteria coronaria" si riferisce a un intervento chirurgico utilizzato per trattare l'ostruzione delle arterie coronarie, che sono i vasi sanguigni che forniscono sangue al muscolo cardiaco. Durante questo intervento, un segmento di una vena o un'arteria prelevata da un'altra parte del corpo viene utilizzato per bypassare l'ostruzione e creare una nuova via per il flusso sanguigno al cuore.

L'intervento di bypass coronarico può essere eseguito su uno o più vasi sanguigni, a seconda della gravità e dell'estensione delle lesioni ostruenti. Questo tipo di intervento chirurgico è spesso raccomandato quando le procedure meno invasive, come l'angioplastica coronarica con stenting, non sono considerate appropriate o hanno fallito.

L'obiettivo dell'intervento di bypass coronarico è quello di ripristinare il flusso sanguigno al cuore per alleviare i sintomi della malattia coronarica, come l'angina (dolore al petto), e prevenire eventi avversi cardiovascolari a lungo termine, come l'infarto miocardico o la morte cardiaca improvvisa.

L'intervento di bypass coronarico è una procedura chirurgica complessa che richiede un'équipe multidisciplinare altamente qualificata e un'unità di terapia intensiva post-operatoria per il monitoraggio e la gestione dei pazienti. Tuttavia, i tassi di successo dell'intervento sono elevati e la maggior parte dei pazienti può aspettarsi un significativo miglioramento della qualità della vita dopo l'intervento chirurgico.

La stenosi polmonare subvalvolare è una rara malattia cardiaca congenita che colpisce il flusso di sangue tra il cuore e i vasi sanguigni che portano al polmone. Nella stenosi polmonare subvalvolare, la strozzatura o il restringimento si verifica sotto la valvola polmonare, in contrasto con la stenosi polmonare vera, in cui la restrizione è nella valvola polmonare stessa.

Questa condizione può causare un aumento della pressione all'interno del ventricolo destro del cuore e, se non trattata, può portare a sintomi come affaticamento, difficoltà di respirazione durante l'esercizio fisico, sincope (svenimento) e, in casi gravi, insufficienza cardiaca.

La causa della stenosi polmonare subvalvolare non è completamente compresa, ma si ritiene che sia il risultato di un'anomalia dello sviluppo durante la vita fetale. Il trattamento può includere farmaci per gestire i sintomi, ma spesso richiede interventi come angioplastica o chirurgia a cuore aperto per riparare o sostituire la valvola polmonare e alleviare l'ostruzione.

Le complicanze postoperatorie si riferiscono a problemi o condizioni avverse che possono verificarsi dopo un intervento chirurgico. Queste complicazioni possono variare notevolmente in termini di gravità e possono influenzare diversi sistemi corporei. Alcune complicanze postoperatorie comuni includono infezioni, sanguinamento, trombosi venosa profonda (TVP) o embolia polmonare (EP), lesioni nervose, difficoltà respiratorie, insufficienza d'organo e reazioni avverse a farmaci o anestetici.

Le complicanze postoperatorie possono essere causate da diversi fattori, come la presenza di condizioni mediche preesistenti, l'età avanzata del paziente, il tipo di intervento chirurgico e la durata dell'operazione. Inoltre, fattori legati al chirurgo, come la sua esperienza e competenza, possono anche influenzare il rischio di complicanze postoperatorie.

La prevenzione e il trattamento tempestivo delle complicanze postoperatorie sono fondamentali per garantire una ripresa ottimale del paziente dopo l'intervento chirurgico. Pertanto, è importante che i pazienti siano informati sui rischi potenziali associati alla loro procedura chirurgica e prendano misure per ridurre al minimo tali rischi.

La sindrome da infarto della succlavia (SIS) è una condizione rara ma grave che si verifica quando il flusso sanguigno alla testa e alle braccia è interrotto o notevolmente ridotto a causa di un coagulo di sangue o di altre cause che ostruiscono l'arteria succlavia. L'arteria succlavia è la grande arteria che fornisce il flusso sanguigno alla testa, al collo, alle spalle e alle braccia.

L'ostruzione dell'arteria succlavia può causare ischemia (mancanza di ossigeno e nutrienti) ai tessuti della testa, del collo e delle estremità superiori, portando a sintomi come dolore, pallore, debolezza, intorpidimento o formicolio alle braccia e alle mani. In casi gravi, l'ostruzione può causare danni irreversibili ai tessuti, compreso l'infarto (necrosi) dei muscoli della testa, del collo e delle estremità superiori.

La SIS è spesso associata a fattori di rischio come l'aterosclerosi, le malformazioni vascolari congenite, l'uso di cateteri venosi centrali, le infezioni della parete toracica e i traumi alla regione del collo. Il trattamento della SIS può includere la trombolisi (scioglimento del coagulo di sangue), la chirurgia vascolare o l'angioplastica per ripristinare il flusso sanguigno alla testa e alle braccia. Il trattamento precoce è fondamentale per prevenire i danni irreversibili ai tessuti e migliorare il pronostico della malattia.

Un Drug-Eluting Stent (DES) è un tipo speciale di stent coronarico utilizzato nel trattamento dei disturbi cardiovascolari, come l'ostruzione delle arterie coronarie. Un DES rilascia gradualmente e in modo controllato una determinata quantità di farmaco direttamente nel sito dell'impianto, al fine di prevenire la proliferazione delle cellule muscolari lisce (VSM) all'interno della parete arteriosa, riducendo così il rischio di restenosi (restringimento della lumen arteriosa).

Gli stent farmacologici sono costituiti da una struttura metallica espandibile che funge da supporto meccanico per mantenere aperta la lumen arteriosa dopo un intervento di angioplastica. Il farmaco, in genere immerso o legato alla superficie del DES, viene rilasciato lentamente nel tempo, grazie a specifici meccanismi di controllo della liberazione (ad esempio matrici polimeriche biodegradabili). I farmaci impiegati più comunemente nei DES sono antiproliferativi, come la sirolimus, l'everolimus, il zotarolimus e il paclitaxel.

L'impianto di un DES può ridurre significativamente il tasso di restenosi rispetto all'utilizzo di stent tradizionali (bare-metal stents), migliorando così la prognosi a lungo termine dei pazienti sottoposti a procedure di rivascolarizzazione coronarica percutanea. Tuttavia, l'uso di DES non è esente da rischi e complicanze potenziali, come il tromboembolismo arterioso, la trombosi tardiva dello stent e le reazioni avverse al farmaco. Per questo motivo, i pazienti che ricevono un DES devono seguire una terapia antitrombotica appropriata e sottoporsi a controlli periodici per monitorare l'integrità e la funzionalità dello stent impiantato.

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