La octapeptide amide 'angiotensina II utilizzato per aumentare la pressione arteriosa attraverso la vasocostrizione.
Un octapeptide che è un potente vasocostrittore, ma debole viene prodotto con l ’ angiotensina I dopo la sospensione di due aminoacidi al C-terminale da parte dell 'angiotensina la ENZYME. L' aminoacido in posizione 5 varia in specie diverse. Per bloccare la vasocostrizione e polmonare effetto dell 'angiotensina II, i pazienti sono spesso trattati con ACE o con DELLA FOSFODIESTERASI DI TIPO 1 BLOCKERS del recettore dell ’ angiotensina II.
I composti organici contenente il -CO-NH2 radicale. Amidi derivano da acidi sostitutiva di - da -NH2 o di ammoniaca per la sostituzione di H da un gruppo acil. (Da Grant & Hackh 'Chemical Dictionary, quinto Ed)
Un sottotipo del recettore dell ’ angiotensina che viene espresso in concentrazioni elevate in una varietà di tessuti, inclusa l CARDIOVASCULAR adulti, il rene, il sistema endocrino e il sistema nervoso di tipo 1. L 'attivazione dei recettori dell ’ angiotensina determina la vasocostrizione e ritenzione di sodio.
Che si legano alle proteine di membrana ANGIOTENSINS ed innescare cambiamenti intracellulare di influenzare il comportamento di cellule.
Un sottotipo del recettore dell ’ angiotensina che viene espresso in concentrazioni elevate nei tessuti fetali. Molti effetti degli antagonisti del recettore di tipo 2 come vasodilatazione e sodio perdita sono l'opposto di quello dell ’ angiotensina TIPO 1.
E 'libero scinde un decapeptide precursore angiotensinogeno da renina. Angiotensina I ha limitato l' attività biologica. Viene convertito in angiotensina II, un potente vasocostrittore, dopo la sospensione di due aminoacidi al C-terminale da parte dell 'angiotensina ENZYME la.
Agenti che antagonizzare l ’ angiotensina. Tante droghe in questa classe bersaglio specifico del recettore dell ’ angiotensina TIPO 1.
Agenti che antagonizzare l ’ angiotensina II tipo 1 e del recettore dell ’ angiotensina II analoghi quali SARALASIN e biphenylimidazoles come losartan. Alcune vengono usate come AGENTS antipertensivi.
Un eptapeptide angiotensina II prodotta da dopo la rimozione di un aminoacido all'N-Terminal da Aminopeptidasi A. Angiotensina III ha la stessa efficacia di angiotensina II nel promuovere la secrezione di aldosterone e modificano il flusso ematico renale, ma meno vasopressori (circa il 40%).
Un antagonista del recettore dell ’ angiotensina tipo 1 con l 'attività antiipertensiva a causa del ridotto amine ’ effetto dell ’ angiotensina II.
Tetrazoli sono composti eterociclici a quattro atomi di azoto, utilizzati in alcuni test di laboratorio per valutare l'attività enzimatica e la vitalità cellulare.

L'angiotensina amide, nota anche come angiotensina II amide o Angiotensina AM, è una forma amidata e più stabile dell'angiotensina II, un potente vasocostrittore e ormone peptidico che svolge un ruolo chiave nel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAS), responsabile della regolazione del tono vascolare e dell'equilibrio idroelettrolitico.

L'angiotensina II viene normalmente prodotta dalla conversione enzimatica dell'angiotensina I ad opera dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ECA). L'angiotensina amide è una forma sintetica e più resistente alla degradazione enzimatica, che mantiene l'attività biologica dell'angiotensina II.

L'angiotensina amide agisce principalmente legandosi ai recettori AT1 e AT2, presenti in varie cellule e tessuti del corpo umano, compresi i vasi sanguigni, il cuore, i reni, il cervello e i polmoni. L'attivazione dei recettori AT1 provoca una serie di risposte fisiologiche, tra cui:

* Vasocostrizione: l'angiotensina amide induce la contrazione delle cellule muscolari lisce vasali, causando il restringimento dei vasi sanguigni e un aumento della pressione arteriosa.
* Rilascio di aldosterone: l'attivazione dei recettori AT1 nel sistema nervoso simpatico e nelle cellule del giunto juxtaglomerulare del rene stimola il rilascio dell'aldosterone, un ormone che promuove la riassorbimento di sodio e acqua a livello renale, aumentando il volume plasmatico e la pressione arteriosa.
* Rilascio di vasopressina: l'angiotensina amide stimola anche la secrezione della vasopressina (ADH), un ormone che favorisce la conservazione dell'acqua a livello renale, aumentando ulteriormente il volume plasmatico e la pressione arteriosa.
* Promozione della crescita cellulare: l'attivazione dei recettori AT1 può indurre la proliferazione e l'ipertrofia delle cellule muscolari lisce vasali, contribuendo allo sviluppo di patologie cardiovascolari come l'ipertrofia ventricolare sinistra e l'aterosclerosi.
* Effetti pro-infiammatori: l'angiotensina amide può promuovere la risposta infiammatoria attraverso l'attivazione dei recettori AT1, che inducono la produzione di citochine e chemochine, contribuendo allo sviluppo di patologie croniche come l'aterosclerosi e l'insufficienza cardiaca.

L'attivazione dei recettori AT2, invece, sembra esercitare effetti benefici sulla funzione cardiovascolare, contrastando gli effetti negativi dell'angiotensina II mediati dai recettori AT1. Tra questi effetti benefici, si annoverano:

* Vasodilatazione: l'attivazione dei recettori AT2 induce la produzione di ossido nitrico (NO), un potente vasodilatatore, che contribuisce a ridurre la resistenza periferica e la pressione arteriosa.
* Anti-ipertrofia: l'attivazione dei recettori AT2 inibisce la proliferazione e l'ipertrofia delle cellule muscolari lisce vasali, contrastando lo sviluppo di patologie cardiovascolari come l'ipertrofia ventricolare sinistra.
* Anti-infiammatorio: l'attivazione dei recettori AT2 inibisce la produzione di citochine e chemochine, riducendo la risposta infiammatoria e favorendo la riparazione tissutale.
* Neuroprotezione: l'attivazione dei recettori AT2 protegge le cellule nervose dai danni ossidativi e neuroinfiammatori, contribuendo a preservare la funzionalità del sistema nervoso centrale.

In sintesi, il sistema renina-angiotensina-aldosterone svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione arteriosa e dell'equilibrio idroelettrolitico. L'angiotensina II, in particolare, esercita effetti vasocostrittori, proliferativi e infiammatori che contribuiscono allo sviluppo di patologie cardiovascolari come l'ipertensione arteriosa, l'insufficienza cardiaca e la malattia renale cronica. L'esistenza dei recettori AT2 e delle ACE2 offre nuove prospettive terapeutiche per il trattamento di queste patologie, attraverso l'inibizione dell'angiotensina II o l'attivazione dei suoi effetti benefici. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi molecolari e cellulari che regolano l'espressione e l'attività di queste proteine e per valutare la sicurezza e l'efficacia dei farmaci target.

L'angiotensina II è una potente sostanza chimica vasocostrittrice (cioè che restringe i vasi sanguigni) e un ormone peptidico. È prodotta dal sistema renina-angiotensina, che è un importante regolatore del volume del fluido corporeo e della pressione sanguigna.

L'angiotensina II si forma quando l'enzima di conversione dell'angiotensina converte l'angiotensina I in angiotensina II. L'angiotensina II ha diversi effetti sul corpo, tra cui:

1. Vasocostrizione: restringe i vasi sanguigni, aumentando la resistenza al flusso sanguigno e quindi aumentando la pressione sanguigna.
2. Stimolazione dell'aldosterone: stimola le ghiandole surrenali a rilasciare l'ormone aldosterone, che a sua volta promuove il riassorbimento di sodio e acqua nei reni, aumentando ulteriormente il volume del fluido corporeo e la pressione sanguigna.
3. Promozione della secrezione di vasopressina: stimola l'ipotalamo a rilasciare vasopressina (ADH), un altro ormone che promuove la conservazione dell'acqua nei reni, aumentando ulteriormente il volume del fluido corporeo e la pressione sanguigna.
4. Aumento della sensibilità all'insulina: può aumentare la sensibilità dei tessuti all'insulina, migliorando l'assorbimento di glucosio da parte delle cellule.
5. Crescita e riparazione dei tessuti: ha proprietà mitogene (promuove la crescita cellulare) ed è implicata nella riparazione dei tessuti danneggiati, come quelli del cuore dopo un infarto miocardico.

Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARAII) sono farmaci comunemente usati per trattare l'ipertensione arteriosa, poiché bloccano la formazione o l'azione dell'angiotensina II, riducendo così la pressione sanguigna.

Gli amidi sono un tipo di carboidrati complessi che svolgono un ruolo importante come fonte di energia nell'alimentazione umana. Si trovano naturalmente in una varietà di cibi, tra cui cereali, legumi e tuberi come patate e mais.

Gli amidi sono costituiti da catene di molecole di glucosio ed esistono in due forme principali: amilosio e amilopectina. L'amilosio è una catena lineare di molecole di glucosio, mentre l'amilopectina ha una struttura ramificata con numerose catene laterali di glucosio.

Quando si consumano cibi che contengono amidi, questi vengono digeriti dall'organismo e convertiti in glucosio semplice, che viene quindi utilizzato come fonte di energia per le cellule del corpo. Tuttavia, se l'assunzione di amidi è eccessiva o non viene adeguatamente metabolizzata, può portare a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue e, in ultima analisi, al diabete di tipo 2.

In sintesi, gli amidi sono un importante nutriente presente nella nostra dieta che fornisce energia al nostro corpo, ma è importante consumarli con moderazione e abbinarli a una dieta equilibrata per mantenere la salute generale.

Il recettore dell'angiotensina di tipo 1 (AT1R) è un recettore accoppiato a proteine G che si trova sulla membrana cellulare. È il principale recettore mediatore degli effetti biologici dell'ormone peptidico angiotensina II, che svolge un ruolo cruciale nel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAS), un importante percorso di regolazione del tono vascolare e della pressione arteriosa.

L'angiotensina II si lega al recettore AT1R, attivando una cascata di eventi intracellulari che portano a una varietà di risposte fisiologiche, tra cui la vasocostrizione (restringimento dei vasi sanguigni), l'aumento della secrezione di aldosterone e antidiuretico hormone (ADH), e la promozione della crescita e proliferazione cellulare.

Mutazioni o disregolazione del recettore AT1R sono state associate a diverse condizioni patologiche, tra cui ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete e disturbi renali. Gli inibitori del recettore dell'angiotensina II (ARAII o sartani) sono una classe di farmaci comunemente utilizzati per il trattamento dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari, che agiscono bloccando la capacità dell'angiotensina II di legarsi al recettore AT1R.

I recettori delle angiotensine sono un tipo di proteine presenti sulla membrana cellulare che interagiscono con il sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), un importante sistema regolatore del tono vascolare e della pressione sanguigna. Esistono due tipi principali di recettori delle angiotensine: AT1 e AT2.

Il recettore AT1 è il più studiato e ben caratterizzato. Si lega all'angiotensina II, un potente vasocostrittore che aumenta la pressione sanguigna e stimola l'aldosterone, ormone che promuove la ritenzione di sodio e acqua a livello renale. L'attivazione del recettore AT1 porta anche alla proliferazione cellulare, all'infiammazione e alla fibrosi.

Il recettore AT2 ha effetti opposti a quelli del recettore AT1. Si lega all'angiotensina II con minore affinità rispetto al recettore AT1 e può inibire l'attività di quest'ultimo. L'attivazione del recettore AT2 è associata a effetti vasodilatatori, antiproliferativi, antiinfiammatori e antifibrotici.

I farmaci che bloccano il recettore AT1, come i sartani e gli ACE inibitori, sono ampiamente utilizzati nel trattamento dell'ipertensione arteriosa, dell'insufficienza cardiaca e della nefropatia diabetica. Questi farmaci riducono la pressione sanguigna, prevengono la remodellazione vascolare e renale e proteggono contro l'insufficienza cardiaca e renale cronica.

Il recettore dell'angiotensina di tipo 2 (AT2) è un tipo di recettore per l'angiotensina, un ormone peptidico che svolge un ruolo importante nel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), il quale regola la pressione sanguigna e il volume extracellulare.

L'AT2 è uno dei tre tipi di recettori per l'angiotensina II, un potente vasocostrittore che aumenta la pressione sanguigna e stimola la secrezione di aldosterone, un ormone che favorisce il riassorbimento di sodio e acqua a livello renale, contribuendo ulteriormente all'aumento della pressione sanguigna.

Tuttavia, a differenza degli altri due tipi di recettori per l'angiotensina II (AT1 e AT1B), che mediano gli effetti vasocostrittivi e pro-ipertensivi dell'ormone, il recettore AT2 ha effetti opposti e può indurre la dilatazione dei vasi sanguigni, abbassando così la pressione sanguigna. Inoltre, l'AT2 è coinvolto nella crescita e differenziazione cellulare, nella neuroprotezione, nell'infiammazione e nella riparazione dei tessuti.

L'AT2 è espresso in diversi tessuti e organi, tra cui il cuore, i vasi sanguigni, il cervello, i reni, i polmoni e i testicoli. L'attivazione dell'AT2 può avere effetti benefici sulla funzione cardiovascolare, renale e cerebrale, nonché sulla riparazione dei tessuti danneggiati. Pertanto, l'AT2 è considerato un potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento di diverse patologie, tra cui l'ipertensione, l'insufficienza cardiaca, la malattia renale cronica e le lesioni cerebrali.

L'angiotensina I è un peptide inattivo composto da 10 amminoacidi che si forma quando l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) converte l'angiotensinaogeno in angiotensina I. Tuttavia, l'angiotensina I non ha un effetto diretto sui vasi sanguigni o sulla pressione sanguigna.

Successivamente, un altro enzima, l'enzima di conversione dell'angiotensina II (ACE2), converte l'angiotensina I in angiotensina II, che è un potente vasocostrittore e regolatore del volume extracellulare. L'angiotensina II fa sì che i vasi sanguigni si restringano, aumentando la pressione sanguigna, e stimola anche la secrezione di aldosterone, un ormone che promuove il riassorbimento di sodio e acqua a livello renale, contribuendo ulteriormente all'aumento della pressione sanguigna.

Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-inibitori) sono comunemente usati per trattare l'ipertensione arteriosa e altre condizioni cardiovascolari, poiché bloccano la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II, riducendo così la pressione sanguigna e il lavoro del cuore.

In breve, l'angiotensina I è un precursore dell'angiotensina II, che svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna e del volume extracellulare.

Gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (angiotensin receptor antagonists o ARAs) sono una classe di farmaci utilizzati nel trattamento dell'ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca e nefropatie. Questi farmaci bloccano l'azione dell'angiotensina II, un peptide vasocostrittore che si lega ai recettori AT1 presenti nei vasi sanguigni, cuore e reni.

L'angiotensina II provoca la costrizione dei vasi sanguigni, aumentando la pressione sanguigna, e stimola il rilascio di aldosterone, che a sua volta porta alla ritenzione di sodio e acqua. Gli ARAs bloccano l'interazione dell'angiotensina II con i recettori AT1, impedendone gli effetti vasocostrittori e la stimolazione dell'aldosterone.

Di conseguenza, il blocco dei recettori AT1 da parte degli ARAs porta a una dilatazione dei vasi sanguigni, riducendo la resistenza periferica totale e abbassando la pressione sanguigna. Inoltre, l'inibizione dell'aldosterone favorisce l'escrezione di sodio e acqua, contribuendo al controllo della pressione sanguigna e alla riduzione del volume circolante.

Esempi di ARAs includono losartan, valsartan, irbesartan, candesartan, telmisartan e olmesartan. Questi farmaci sono generalmente ben tollerati, con effetti avversi minimi che possono includere tosse secca, vertigini, affaticamento e aumento dei livelli di potassio nel sangue. Tuttavia, è importante monitorare la funzionalità renale e i livelli di potassio durante il trattamento con ARAs, specialmente in pazienti a rischio di danno renale o disfunzione del sistema renina-angiotensina-aldosterone.

I "bloccanti del recettore dell'angiotensina II di tipo 1" sono una classe di farmaci utilizzati nel trattamento di diverse condizioni mediche, come l'ipertensione arteriosa e l'insufficienza cardiaca. Questi farmaci agiscono bloccando il recettore AT1 dell'angiotensina II, un ormone che causa la costrizione dei vasi sanguigni e aumenta la pressione sanguigna.

L'angiotensina II è un potente vasocostrittore che si forma quando l'enzima di conversione dell'angiotensina converte l'angiotensina I in angiotensina II. L'angiotensina II si lega ai recettori AT1 sulla superficie delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, provocando la loro contrazione e l'aumento della pressione sanguigna.

I bloccanti del recettore dell'angiotensina II di tipo 1 si legano al recettore AT1 con una maggiore affinità rispetto all'angiotensina II, impedendole di legarsi e quindi prevenendo la vasocostrizione e l'aumento della pressione sanguigna. Questi farmaci possono anche avere effetti benefici sulla remodellamento cardiovascolare, la fibrosi miocardica e la secrezione di aldosterone.

Esempi di bloccanti del recettore dell'angiotensina II di tipo 1 includono losartan, valsartan, irbesartan, candesartan, telmisartan e olmesartan. Questi farmaci sono generalmente ben tollerati, ma possono causare effetti collaterali come tosse secca, vertigini, affaticamento e aumento dei livelli di potassio nel sangue.

L'angiotensina III è un peptide biologicamente attivo che deriva dalla conversione enzimatica dell'angiotensina II, principalmente ad opera dell'enzima amminopeptidasi A. L'angiotensina III ha una lunghezza di 28 aminoacidi e svolge un ruolo importante nel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), che regola la pressione sanguigna e il volume extracellulare.

L'angiotensina III è un potente vasocostrittore, il che significa che restringe i vasi sanguigni e aumenta la resistenza periferica al flusso sanguigno, contribuendo ad un aumento della pressione sanguigna. Inoltre, stimola l'ipotalamo a rilasciare ormone antidiuretico (ADH), che promuove la ritenzione di acqua e sodio da parte dei reni, aumentando ulteriormente il volume extracellulare e la pressione sanguigna.

L'angiotensina III è anche un potente stimolante dell'aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che promuove la ritenzione di sodio e acqua da parte dei reni, aumentando il volume extracellulare e la pressione sanguigna.

In sintesi, l'angiotensina III è un ormone peptidico che svolge un ruolo cruciale nel sistema RAAS, contribuendo alla regolazione della pressione sanguigna e del volume extracellulare attraverso la vasocostrizione, il rilascio di ADH e la stimolazione dell'aldosterone.

Losartan è un farmaco antiipertensivo comunemente prescritto, che appartiene alla classe dei medicinali noti come antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARA II). Agisce bloccando l'effetto dell'angiotensina II, un ormone che restringe i vasi sanguigni, il che porta ad una dilatazione dei vasi e ad una riduzione della pressione sanguigna. Di conseguenza, losartan viene utilizzato principalmente per trattare l'ipertensione (pressione alta), ma può anche essere impiegato nel trattamento dell'insufficienza cardiaca e del diabete mellito di tipo 2 con nefropatia (danno renale).

La definizione ufficiale di losartan, fornita dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in Italia, è la seguente:

"Losartan è un principio attivo utilizzato come antagonista del recettore dell'angiotensina II. Viene impiegato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'insufficienza cardiaca, nonché nella prevenzione di eventi avversi renali nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e nefropatia."

Si raccomanda sempre di consultare il proprio medico o farmacista per informazioni dettagliate sui farmaci, comprese le indicazioni, i dosaggi e gli effetti collaterali.

La tetrazolio (più comunemente indicata come TTC, triphenyltetrazolium chloride) è una sostanza chimica utilizzata in diversi campi, tra cui quello medico e biologico. In medicina, la tetrazolio viene spesso impiegata come marcatore vitale per testare la vitalità e la viabilità delle cellule, soprattutto nei tessuti cardiaci e cerebrali.

Quando la tetrazolio entra in contatto con deidrogenasi riduttive presenti nelle cellule vitali, viene convertita in formazan, un composto insolubile di colore rosso-rosato. Di conseguenza, i tessuti vitali appaiono colorati di rosso, mentre quelli non vitali o necrotici rimangono incolori.

Questo metodo è particolarmente utile per valutare l'entità dell'infarto miocardico (danno al muscolo cardiaco) e del danno cerebrale dopo un ictus. Tuttavia, va notato che la tetrazolio non deve essere utilizzata come unico metodo di valutazione della vitalità cellulare, poiché presenta alcune limitazioni e può dare risultati falsi positivi o negativi in determinate condizioni.

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