Un phosphorothioate proposto come un agente radiation-protective e causare vasodilatazione della milza e può bloccare gangli autonomica.
Farmaci utilizzati per la protezione contro radiazioni ionizzanti. Queste sono generalmente di interesse per l ’ uso in radioterapia ma essere considerata per altri, ad esempio, militare.
Mercaptoetilamine sono composti organici con un gruppo funzionale mercapto (-SH) e una struttura di anello simile a quella della piridina, utilizzati in chimica farmaceutica per la sintesi di diversi farmaci, inclusi agenti chelanti dei metalli pesanti e antidoti contro le overdosi di metalli pesanti.
Ridotto flusso salivari.
Gli effetti dell'non-experimental o esposizione a radiazioni ionizzanti non-ionizing nei vertebrati.
Sperimentalmente ha dimostrato effetti nocivi di radiazioni ionizzanti non-ionizing Cordati o in animali.
Il processo con cui composti chimici fornire protezione alle cellule contro pericolosi agenti.
Processi patologici dei testicoli.
Produzione di una progressione radiologica immagine di un piccolo o molto oggetto sottile in fine-grained pellicole fotografiche in condizioni successive che consentano un microscopio o aumento della radiografia a magnifications lineare fino a diverse centinaia di e con una risoluzione in avvicinamento al potere di risolvere le sostanze emulsione (circa 300 battute al millimetro).
Infiammazione dei tessuti molli della bocca, come le mucose; PALATE; gengiva; e labbro.
Samario. Un elemento delle terre rare famiglia di metalli. Ha il simbolo atomica Sm, numero atomico 62 e il peso atomico 150.36 ossido è usato per le barre di raffreddamento dei reattori nucleari.
Lavora con informazioni articoli su argomenti in ogni campo della conoscenza, di solito organizzate in ordine alfabetico, o un lavoro simile limitata ad un particolare campo o soggetto. (Dal ALA glossary of Library and Information Science, 1983)
Lo studio della struttura, preparazione, proprietà e reazioni di composti di carbonio. (McGraw-Hill Dictionary of Voglia scientifico e tecnico, sesto Ed)
Un elemento con simbolo atomico, numero atomico 8, e il peso atomico [15.99903; 15.99977]. E 'l'elemento piu' abbondante sulla Terra ed essenziale per la respirazione.
La reazione della conferma che, nei latifondi, processi, e le proprieta 'delle reazioni di composti di carbonio.
Un elemento metallico con simbolo atomica C, numero atomico 6, e il peso atomico 12.0116] [12.0096; può manifestarsi con diversi allotropes incluso DIAMOND; CHARCOAL; e la grafite; e per i residui di carburante non completamente bruciato.
Biblioteca nazionale della medicina a servizio del personale sanitario e dei consumatori rimanda informazioni dettagliate dall'Istituto Nazionale della Salute e altre fonti di informazioni su specifici riesaminato malattie e le condizioni.
Malattie della pelle e ossa orbita e contenuto tranne l'occhio.

Amifostina è un farmaco utilizzato come agente protettivo contro i danni causati dalla radioterapia e alcuni tipi di chemioterapia. Agisce come un agente scavenging dei radicali liberi, aiutando a proteggere le cellule sane dai danni indotti da questi trattamenti oncologici.

Amifostina è un farmaco chiamato agente alchilanti produttori di radicali dell'azoto. Viene somministrato per via endovenosa e converte rapidamente in un metabolita attivo, il WR-1065, che fornisce la protezione dalle radiazioni. Il WR-1065 è un agente riducente che neutralizza i radicali liberi dell'ossigeno prodotti dalla radioterapia e dalla chemioterapia con alchilanti, prevenendo così il danno al DNA delle cellule sane.

L'uso di amifostina è raccomandato principalmente per la protezione della salivazione e della mucosa orale durante la radioterapia del cancro testa-collo. Può anche essere utilizzato per ridurre il danno renale indotto dalla cisplatino, un farmaco chemioterapico comunemente usato.

Come con qualsiasi farmaco, l'uso di amifostina non è privo di rischi e può causare effetti collaterali come nausea, vomito, vertigini, ipotensione e reazioni allergiche. La sua sicurezza ed efficacia devono essere attentamente valutate in ogni paziente prima dell'uso.

Gli agenti radioprotettivi sono sostanze che aiutano a proteggere il corpo dalle radiazioni ionizzanti, riducendone gli effetti negativi sulla salute. Questi composti agiscono in diversi modi:

1. Scavenging dei radicali liberi: Gli agenti radioprotettivi possono neutralizzare i radicali liberi, che sono molecole altamente reattive prodotte dal danno causato dalle radiazioni ai tessuti corporei.
2. Riparazione del DNA: Alcuni di questi agenti possono contribuire alla riparazione del DNA danneggiato dalle radiazioni, prevenendo così mutazioni genetiche e danni al materiale genetico delle cellule.
3. Protezione delle membrane cellulari: Gli agenti radioprotettivi possono anche proteggere le membrane cellulari dai danni indotti dalle radiazioni, contribuendo a mantenere l'integrità strutturale e funzionale delle cellule.
4. Riduzione della produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS): Le radiazioni ionizzanti possono indurre la formazione di ROS, che danneggiano le cellule e i tessuti. Gli agenti radioprotettivi possono aiutare a ridurre la produzione di queste specie reattive.
5. Modulazione della risposta infiammatoria: Alcuni agenti radioprotettivi possono anche modulare la risposta infiammatoria indotta dalle radiazioni, contribuendo a ridurre l'infiammazione e il danno tissutale associati all'esposizione alle radiazioni.

Esempi di agenti radioprotettivi includono amifostina, cisteamina, melatonina, glutatione e vari antiossidanti come la vitamina C ed E. Questi composti possono essere utilizzati per proteggere i tessuti sani durante le terapie radianti o in situazioni di esposizione accidentale alle radiazioni. Tuttavia, è importante notare che l'uso di agenti radioprotettivi deve essere attentamente valutato e gestito da professionisti sanitari qualificati, poiché possono presentare effetti collaterali indesiderati e la loro efficacia può variare a seconda del tipo e della dose di radiazioni, nonché delle caratteristiche individuali del paziente.

Le mercaptopropioniche o mercaptoetilamine sono un gruppo di composti organici che contengono il gruppo funzionale mercapto (-SH) legato ad una catena laterale di etilammina. Il rappresentante più noto di questo gruppo è la tioproteina o l'acido tiopropionico, che viene utilizzata come farmaco antitumorale e immunosoppressivo nel trattamento della leucemia e dell'artrite reumatoide.

La mercaptopropionglicina è un altro membro di questo gruppo, che si trova naturalmente nelle proteine umane e svolge un ruolo importante nella detossificazione del corpo dalle sostanze nocive come il monossido di carbonio.

Le mercaptopropioniche sono anche utilizzate in vari processi industriali, ad esempio come acceleratori di vulcanizzazione nelle mescole di gomma e come catalizzatori nella sintesi di polimeri.

Sono composti tossici e possono causare irritazione a contatto con la pelle, gli occhi e le mucose. Pertanto, è necessario maneggiarli con cura ed evitare l'esposizione incontrollata.

La xerostomia è una condizione caratterizzata dalla secchezza della bocca a causa della ridotta produzione di saliva o dell'aumento dell'evaporazione della saliva. La saliva svolge un ruolo importante nella lubrificazione delle mucose orali, nel mantenimento dell'equilibrio del pH e nella protezione contro i microrganismi patogeni. Quando la sua produzione è insufficiente, possono verificarsi sintomi quali secchezza delle fauci, difficoltà nella deglutizione, alterazione del gusto, disturbi dell'articolazione della parola e aumentato rischio di carie dentaria.

La xerostomia può essere causata da diversi fattori, come l'assunzione di farmaci che interferiscono con la produzione di saliva, radioterapia o chemioterapia, malattie sistemiche (ad esempio diabete, Sjögren sindrome), disidratazione e invecchiamento. Il trattamento della xerostomia dipende dalla causa sottostante e può includere l'uso di sostituti salivari, farmaci che stimolano la produzione di saliva o modifiche dello stile di vita (come bere più acqua e ridurre il consumo di caffeina).

Le lesioni da radiazioni sono danni ai tessuti viventi causati dall'esposizione a radiazioni ionizzanti, che possono essere di diversa natura e intensità. Le radiazioni ionizzanti hanno l'energia sufficiente per causare danni alle molecole biologiche, compreso il DNA, che può portare a una varietà di effetti dannosi, a seconda della dose assorbita, della durata dell'esposizione e della sensibilità dei tessuti interessati.

Le lesioni da radiazioni possono essere acute o croniche. Le lesioni acute si verificano entro pochi giorni o settimane dall'esposizione e includono sintomi come arrossamento della pelle, nausea, vomito, diarrea, affaticamento, perdita dei capelli e danni al midollo osseo. Le lesioni croniche si sviluppano più lentamente, a volte anni dopo l'esposizione, e possono causare sintomi come cataratta, danno cerebrale, indebolimento del sistema immunitario, aumentato rischio di cancro e altri effetti a lungo termine.

Le lesioni da radiazioni possono verificarsi in diversi contesti, tra cui la medicina (per esempio, durante la radioterapia), l'industria, la ricerca scientifica, gli incidenti nucleari e le armi nucleari. Il trattamento delle lesioni da radiazioni dipende dalla gravità dei sintomi e può includere farmaci per alleviare i sintomi, terapie di supporto come trasfusioni di sangue o midollo osseo, e cure palliative per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita.

Le lesioni sperimentali da radiazioni si riferiscono a un campo di studio che coinvolge l'esposizione controllata e mirata di organismi viventi o tessuti biologici a varie forme di radiazione, allo scopo di comprendere meglio gli effetti dannosi delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti sulle cellule, i tessuti e gli organismi. Questo campo di ricerca è fondamentale per lo sviluppo di strategie di protezione dalle radiazioni, per la formulazione di linee guida in materia di sicurezza e per l'identificazione di potenziali terapie per le lesioni da radiazioni.

Le radiazioni ionizzanti, come i raggi X e i raggi gamma, hanno l'energia sufficiente per ionizzare gli atomi e le molecole, il che può causare danni diretti al DNA e altri componenti cellulari critici. Le lesioni sperimentali da radiazioni ionizzanti possono variare notevolmente in termini di gravità, a seconda della dose assorbita, del tasso di erogazione della dose, dell'esposizione acuta o cronica e dei meccanismi di riparazione delle cellule.

Le lesioni sperimentali da radiazioni non ionizzanti, come quelle indotte dai raggi ultravioletti (UV) e dalle microonde, non hanno l'energia sufficiente per ionizzare gli atomi o le molecole, ma possono comunque causare danni alle cellule attraverso meccanismi diversi. Ad esempio, i raggi UV possono danneggiare il DNA attraverso la formazione di dimeri del DNA, mentre l'esposizione a microonde può provocare un aumento della temperatura corporea che può portare a lesioni termiche.

Gli effetti delle lesioni sperimentali da radiazioni possono essere transitori o permanenti e possono variare notevolmente a seconda del tipo di radiazione, della dose assorbita, dell'esposizione acuta o cronica e dei meccanismi di riparazione delle cellule. Le lesioni sperimentali da radiazioni sono ampiamente utilizzate nello studio della fisiopatologia delle malattie radioindotte, nella valutazione dell'efficacia delle strategie di protezione e mitigazione e nello sviluppo di contromisure per le emergenze radiologiche.

La citop protezione si riferisce alla difesa e al mantenimento della integrità delle cellule dell'organismo esposte a fattori dannosi, come possono essere le radiazioni, i farmaci, i composti tossici o patologie che provocano stress ossidativo.

Questo meccanismo di protezione avviene attraverso diversi processi cellulari che includono la regolazione dell'equilibrio redox, la riparazione del DNA danneggiato, l'eliminazione delle specie reattive dell'ossigeno e dei nitrili, nonché la modulazione della risposta infiammatoria.

La citoprotezione può essere ottenuta attraverso l'assunzione di farmaci o integratori alimentari che aumentano la resistenza cellulare ai danni indotti da fattori ambientali avversi, riducendo al minimo i danni alle cellule e mantenendone la funzionalità.

Esempi di tali sostanze possono essere gli antiossidanti, come la vitamina C e la vitamina E, che neutralizzano i radicali liberi e prevengono il danno ossidativo alle cellule, o farmaci citoprotettivi specifici, come l'amiloride, che protegge le cellule renali dall'effetto tossico dei farmaci nefrotossici.

Le malattie del testicolo, nota anche come patologie testicolari, si riferiscono a un'ampia gamma di condizioni che colpiscono uno o entrambi i testicoli. Queste possono includere:

1. Criptorchidismo: è una condizione in cui uno o entrambi i testicoli non scendono nell'area scrotale entro il primo anno di vita.

2. Torsione Testicolare: si verifica quando il testicolo e il suo funicolo spermatico si attorcigliano, interrompendo il flusso sanguigno. Questa è una condizione medica di emergenza che richiede un intervento chirurgico immediato.

3. Epididimite: si tratta dell'infiammazione dell'epididimo, un tubicino che si trova sopra e dietro il testicolo. Di solito è causata da un'infezione batterica.

4. Orchite: è l'infiammazione del testicolo, spesso causata da un'infezione virale o batterica.

5. Idrocele: si verifica quando accumula liquido nello scroto intorno al testicolo.

6. Spermatoceli: è la presenza di liquido nel funicolo spermatico che causa un ingrossamento doloroso dello scroto.

7. Neoplasie Testicolari: si riferiscono a tumori benigni o maligni dei testicoli. I tumori testicolari sono relativamente rari, ma sono la forma più comune di cancro negli uomini tra i 15 e i 35 anni.

8. Trauma Testicolare: lesioni ai testicoli possono verificarsi a seguito di un colpo diretto o di un incidente.

I sintomi variano a seconda della condizione specifica, ma possono includere dolore, gonfiore, pesantezza nello scroto, disagio durante l'attività sessuale e/o minzione, accumulo di liquido nello scroto e noduli palpabili nel testicolo. Se si sospetta una qualsiasi di queste condizioni, è importante consultare immediatamente un medico.

La microradiografia è una tecnica di imaging radiologico che utilizza radiazioni ionizzanti per produrre immagini dettagliate di strutture microscopiche in campioni biologici, geologici o materiali ingegneristici. Questa tecnica consente agli studiosi di analizzare la morfologia, la densità e la composizione dei tessuti o degli oggetti a livello microscopico.

Nella pratica medica, la microradiografia può essere utilizzata per esaminare campioni di tessuto osseo o dentale con una risoluzione spaziale elevata, al fine di valutare la struttura e la mineralizzazione delle componenti microscopiche. Ad esempio, questa tecnica può essere applicata all'analisi della microstruttura dell'osso per studiarne le proprietà meccaniche o alla visualizzazione della distribuzione dei minerali nella dentina e nello smalto dentale.

La procedura di microradiografia comporta l'esposizione del campione a una sorgente di radiazioni, come un tubo radiogeno, seguito dallo sviluppo dell'immagine su una pellicola radiografica o su un supporto digitale. Le immagini risultanti possono quindi essere analizzate utilizzando tecniche di imaging avanzate e software di elaborazione delle immagini, al fine di ottenere informazioni quantitative sulle proprietà microstrutturali del campione.

In sintesi, la microradiografia è una potente tecnica di imaging radiologico che fornisce dettagliate informazioni sulla struttura e composizione dei materiali a livello microscopico, con applicazioni in diversi campi della medicina, come l'odontoiatria e la ricerca sull'osteoporosi.

La stomatite è un termine generale che si riferisce all'infiammazione della mucosa orale, che può interessare le labbra, le guance, la lingua, il palato e il pavimento della bocca. Può causare sintomi come dolore, arrossamento, gonfiore, vesciche o ulcere nella bocca, difficoltà a mangiare, bere o deglutire, e talvolta febbre e malessere generale.

La stomatite può essere causata da diversi fattori, come infezioni virali (ad esempio herpes simplex), fungine (come la candidosi), batteriche o protozoarie, reazioni allergiche o tossiche a farmaci o sostanze chimiche, traumi meccanici o termici, radiazioni, fumo di sigaretta, carenze nutrizionali o malattie sistemiche come il diabete o l'anemia.

A seconda della causa sottostante, la stomatite può essere acuta o cronica e richiedere trattamenti specifici per alleviare i sintomi e curare l'infezione o la malattia di base.

Il samario è un elemento chimico con simbolo "Sm" e numero atomico 62. Si trova nel gruppo delle terre rare e ha diverse applicazioni in medicina, specialmente nella branca dell'oncologia. Un suo isotopo, il Samario-153 (^153Sm), è utilizzato come farmaco radioattivo per il trattamento di alcuni tipi di cancro alle ossa e metastasi ossee. Viene legato chimicamente a un veicolo farmacologico, come l'etilen-diamino-tetra-metilene-fosfonato (EDTMP), che lo trasporta specificamente alle aree ossee interessate dalle lesioni tumorali. Una volta localizzato, il samario emette radiazioni beta ad alta energia, distruggendo le cellule cancerose e alleviando i sintomi dolorosi associati alla malattia.

La terapia con Samario-153 (Quadramet®) è approvata dalla FDA per il trattamento del dolore osseo causato da tumori maligni in stadio avanzato, compresi i tumori multipli e quelli che non rispondono ad altri tipi di terapia. L'efficacia del trattamento con samario è dimostrata da diversi studi clinici, che ne hanno valutato la sicurezza e l'efficacia nel controllo del dolore osseo e nella riduzione delle dimensioni delle lesioni tumorali.

In sintesi, il samario è un elemento chimico utilizzato in medicina come farmaco radioattivo per trattare il dolore osseo causato da tumori maligni in stadio avanzato e per ridurre le dimensioni delle lesioni tumorali.

"Encyclopedias as Topic" non è una definizione medica. È in realtà una categoria o un argomento utilizzato nella classificazione dei termini medici all'interno della Medical Subject Headings (MeSH), una biblioteca di controllo dell'vocabolario controllato utilizzata per l'indicizzazione dei documenti biomedici.

La categoria "Encyclopedias as Topic" include tutte le enciclopedie e i lavori simili che trattano argomenti medici o sanitari. Questa categoria può contenere voci come enciclopedie mediche generali, enciclopedie di specialità mediche specifiche, enciclopedie di farmacologia, enciclopedie di patologie e così via.

In sintesi, "Encyclopedias as Topic" è una categoria che raccoglie diverse opere di consultazione che forniscono informazioni complete e generali su argomenti medici o sanitari.

La chimica organica è una branca della chimica che si occupa dello studio degli composti organici, che sono molecole contenenti carbonio (C), idrogeno (H), ossigeno (O), azoto (N), zolfo (S), e talvolta altri elementi come fosforo (P) e silicio (Si). Gli composti organici sono la base strutturale della vita e comprendono una vasta gamma di sostanze, come carboidrati, lipidi, proteine, acidi nucleici, vitamine, ormoni e molti altri.

La chimica organica si concentra sulla comprensione delle proprietà strutturali e reattive di queste molecole, nonché sullo studio dei meccanismi e della cinetica delle reazioni che esse subiscono. Questo campo è fondamentale per la comprensione dei processi biologici e per lo sviluppo di nuovi farmaci, materiali e tecnologie.

La chimica organica ha una storia lunga e ricca di scoperte e innovazioni, che hanno portato a una migliore comprensione della natura e delle proprietà degli composti organici. Tra i contributi più importanti alla chimica organica ci sono la teoria dei legami covalenti, la stereochimica, la meccanica quantistica e la spettroscopia.

In medicina, l'ossigeno si riferisce a un gas incolore, inodore e insapore che è fondamentale per la vita. È uno degli elementi costitutivi dell'aria che respiriamo e costituisce circa il 21% del volume dell'aria ambiente. L'ossigeno è essenziale per la produzione di energia nelle cellule del corpo umano attraverso il processo di respirazione cellulare. Viene fornito ai pazienti in situazioni cliniche, come durante l'anestesia o in caso di insufficienza polmonare, tramite apparecchiature mediche come concentratori di ossigeno, bombole di ossigeno e tubi di respirazione. L'ossigenoterapia è il trattamento che prevede l'erogazione di ossigeno a concentrazioni superiori al 21% per via inalatoria per trattare o prevenire l'ipossiemia.

La chimica organica è una branca della chimica che si occupa dello studio degli composti organici, che sono generalmente definiti come molecole contenenti legami carbono-idrogeno. Questi composti possono anche contenere altri elementi come ossigeno, azoto, zolfo, fosforo e vari metalli.

Gli eventi o fenomeni della chimica organica si riferiscono a reazioni, proprietà e caratteristiche specifiche di queste molecole organiche. Alcuni esempi di fenomeni della chimica organica includono:

1. Reazioni di sostituzione e addizione: Questi sono tipi comuni di reazioni che i composti organici subiscono, come la sostituzione di un atomo o gruppo di atomi con un altro atomo o gruppo di atomi, o l'aggiunta di un atomo o gruppo di atomi a una molecola.
2. Isomeria: Si riferisce alla presenza di diverse strutture chimiche che hanno la stessa formula molecolare ma diversi arrangement spaziali degli atomi.
3. Stereochimica: È lo studio della disposizione spaziale dei sostituenti attorno a un centro chirale o a un asse di simmetria in una molecola.
4. Reattività elettrofila e nucleofila: Si riferisce alla tendenza di una specie chimica ad attrarre elettroni verso se stessa, come un elettrofilo, o a donare elettroni, come un nucleofilo.
5. Funzionalità dei gruppi: I composti organici possono essere classificati in base ai loro gruppi funzionali, che sono specifiche combinazioni di atomi che conferiscono alla molecola proprietà chimiche e reattive distinte.

Questi fenomeni della chimica organica sono fondamentali per comprendere la struttura, la reattività e le applicazioni dei composti organici in vari campi, come la medicina, l'agricoltura, la chimica industriale e la scienza dei materiali.

In medicina, il carbonio non ha una definizione specifica come singolo elemento. Tuttavia, il carbonio è un elemento chimico essenziale per la vita sulla Terra e fa parte di molte importanti biomolecole, come carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici (DNA e RNA).

Il carbonio ha quattro elettroni nel suo guscio esterno, il che gli permette di formare legami covalenti stabili con altri atomi, inclusi altri atomi di carbonio. Questa proprietà chimica consente al carbonio di formare strutture complesse e diversificate, come catene, anelli e ramificazioni, il che lo rende un componente fondamentale delle biomolecole.

In sintesi, mentre non esiste una definizione medica specifica per l'elemento chimico carbonio, è essenziale per la vita sulla Terra e fa parte di molte importanti biomolecole che svolgono funzioni cruciali nelle cellule viventi.

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Le malattie dell'orbita si riferiscono a un gruppo diversificato di condizioni che colpiscono l'orbita, il cui principale componente è la cavità ossea che contiene e protegge l'occhio (globo oculare), i muscoli estrinseci dell'occhio, i vasi sanguigni, nervi cranici (in particolare il III, IV e VI nervi cranici responsabili dei movimenti oculari), tessuto adiposo e connettivo.

Queste patologie possono essere infiammatorie, infettive, tumorali, traumatiche, degenerative o congenite. Alcuni esempi di malattie dell'orbita includono:

1. Tiroidite di Graves (malattia di Basedow) con oftalmopatia
2. Orbitaliti (infiammazione dell'orbita)
3. Tumori orbitali primari o secondari (metastatici)
4. Pseudotumore orbitario (un processo infiammatorio non infettivo che simula un tumore)
5. Traumi orbitali con fratture ossee, ematomi e lesioni dei tessuti molli
6. Distrofie congenite dell'orbita o dell'apparato lacrimale
7. Neuropatie del III, IV e VI nervo cranico che causano paralisi o limitazione dei movimenti oculari
8. Infezioni orbitali come cellulite periorbitaria o ascessi orbitari
9. Sindrome dell'orbita vuota (atrofia del tessuto adiposo e dei muscoli)
10. Malattie sistemiche con interessamento orbitario secondario, come l'artrite reumatoide o il morbo di Wegener.

I sintomi delle malattie dell'orbita possono variare ampiamente e dipendono dalla specifica condizione. Possono includere proptosi (occhio sporgente), diplopia (visione doppia), dolore oculare, limitazione dei movimenti oculari, edema palpebrale, epifora (lacrimazione eccessiva) e alterazioni visive. L'esame clinico, l'imaging strumentale come la TC o la RMN, e talvolta la biopsia sono necessari per raggiungere una diagnosi precisa e pianificare un trattamento appropriato.

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