Un polimero preparato dal polivinil acetato acetates sostitutiva dei gruppi con gruppi idrossili. Viene usata come Farmaceutici aiuto e lubrificante oftalmica, nonché nella produzione di superficie coatings spugne artificiale, cosmetici, o altri prodotti.
Un polivinil resina ampiamente utilizzate nella produzione di plastica, inclusi i dispositivi, tubi e altra confezione. E 'anche usato come sostituto di gomma.
Polivinili si riferiscono a composti organici contenenti più gruppi vinilici (-CH2-CH=CH2) come parte della loro struttura chimica, spesso usati nella produzione di resine e plastiche.
Comportamenti associati all 'l' ingestione di bevande alcoliche, incluso social bere.
Garza materiale usato per assorbire fluidi corporei durante l'operazione. Referred to as GOSSYPIBOMA se accidentalmente distribuito nel corpo dopo l'intervento.
Spugna chirurgici sterili, gelatin-base applicato localmente in aggiunta alla emostasi quando il controllo del sanguinamento procedure convenzionale è inutile melma capillare a ridurre o non è pratico. (Dal AMA Drug Evaluations Rapporto, 1994, p797)
Un modo di emostasi utilizzando vari agenti quali Gelfoam, Silastic, metallo, vetro o plastica pellet, donazioni coagulo, grassa e muscoli come emboli. È stato utilizzato nel trattamento del midollo spinale e intracranica, malformazione arterovenosa fistole complicazioni a livello renale, emorragia gastro intestinale, epistassi, ipersplenismo, alcuni altamente tumori vascolari, rottura traumatica dei vasi sanguigni, e il controllo di agente emorragia.
Mercurio composti organici in cui il mercurio e 'attaccata ad un gruppo fenilica. Spesso usato come trattamento fungicides e sementi.
Un fazzoletto di adesivo che si applica la un monomero e del tessuto di umido polymerizes per creare un legame. Lentamente biodegradabili e usato in tutti i tipi di intervento chirurgico, inclusa quella dentistica.
17 etil estere degli acidi grassi di olio ai semi di papavero, contiene 37% organicamente iodio legato ed e 'stato usato come una diagnostica radiopaque (media) e come un farmaco antineoplastico se parte del lo iodio è 131-I. (Dal Merck Index), l' 11.
Alchil composti contenenti un gruppo di ozono. Sono classificate secondo la atomo di carbonio: Principale alcoli... alcoli R-CH2OH; secondaria, R2-CHOH; Tertiary alcoli, R3-COH. (Da Grant & Hackh 'Chemical Dictionary, quinto Ed)
Agenti impiegati nella preparazione delle o istologica patologico esemplari allo scopo di mantenere la forma e struttura di tutti gli elementi costitutivi. Un gran numero di diversi agenti vengono utilizzati; alcuni sono anche decalcifying e indurimento agenti. Devono velocemente uccidere e coagulare tessuto vivente.
Infiammazione cronica e granuloma formazione intorno irritante corpi estranei.
La somministrazione di agenti antineoplastici insieme a un veicolo embolizing. Questo permette a lento rilascio del farmaco come ostruzione del sangue nel neoplasma.
Soluzioni sterile che sono pensati per l ’ instillazione nell'occhio. Non comprende soluzioni per pulire occhiali o contatto LENS SOLUTIONS.
Relative alle dimensioni di solidi.
Sostanze aggiunte al preparati farmaceutici per proteggerli da cambiamento chimico o azione batterica e includono AGENTS antibatterico!
La preparazione, mescolare e assemblando dalle droghe. (Dalla Remington, The Science e pratica di farmacia, 19 Ed, p1814)

L'alcol polivinilico (PVA) non è propriamente una definizione medica, ma piuttosto un termine chimico che descrive un tipo di polimero sintetico. Tuttavia, il PVA ha trovato applicazione in diversi ambiti medici e sanitari, tra cui la medicina rigenerativa e le applicazioni topiche.

L'alcol polivinilico è un polimero solubile in acqua, costituito da unità monomeriche di vinil acetato e vinile alcol. A seconda del grado di polimerizzazione e della composizione, il PVA può presentare diverse proprietà fisiche e chimiche, come la viscosità, la porosità e la biocompatibilità.

In ambito medico, l'alcol polivinilico è impiegato nella produzione di film sottili e membrane utilizzate per la guarigione delle ferite, la somministrazione di farmaci e la rigenerazione dei tessuti. Ad esempio, i film di PVA possono servire da barriera protettiva per le ferite, mantenendo un ambiente umido e favorendo la crescita dei tessuti. Inoltre, il PVA può essere modificato chimicamente per incorporare farmaci o fattori di crescita, che vengono rilasciati gradualmente nel sito d'applicazione.

In sintesi, l'alcol polivinilico è un polimero sintetico impiegato in diversi ambiti medici e sanitari per le sue proprietà fisiche e chimiche uniche, come la biocompatibilità, la porosità e la capacità di rilasciare farmaci.

Il cloruro di polivinile (PVC) non è propriamente un termine medico, ma è piuttosto un composto chimico utilizzato in diversi settori, incluso quello medico e sanitario. Il PVC è una plastica versatile e resistente comunemente utilizzata nella produzione di tubi flessibili per la somministrazione di fluidi, sacche per fleboclisi, membrane per dialisi e altri dispositivi medici monouso.

Tuttavia, il PVC contiene ftalati, che sono plastificanti aggiunti per renderlo più flessibile ed elastico. Alcuni studi hanno suggerito un possibile legame tra l'esposizione a determinati ftalati e problemi di salute, come danni al fegato, reni e sistema riproduttivo. Per questo motivo, alcune aziende sanitarie stanno passando a materiali alternativi privi di ftalati per la produzione di dispositivi medici.

In sintesi, il cloruro di polivinile è un composto chimico comunemente utilizzato nella produzione di dispositivi medici monouso, ma l'esposizione a determinati plastificanti ftalati presenti nel PVC potrebbe essere associata a problemi di salute.

I polivinili, più precisamente chiamati polimeri di vinile, sono una classe di polimeri sintetici che contengono catene di unità ripetitive di monomeri di vinile. I monomeri di vinile hanno la formula chimica generale CH2=CHX, dove X può essere un gruppo funzionale diverso.

Il polimero di vinile più comune e ampiamente utilizzato è il polietilene (PE), che deriva dal monomero etilene (CH2=CH2). Altri esempi di polimeri di vinile includono il policloruro di vinile (PVC), il polipropilene (PP) e il polibutadiene (PB).

Questi materiali sono ampiamente utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui imballaggi, tubi, film, fibre, laminati, vernici, adesivi e molto altro ancora. Sono apprezzati per la loro leggerezza, resistenza chimica, stabilità dimensionale e facilità di lavorazione.

Tuttavia, è importante notare che alcuni polimeri di vinile possono rilasciare composti organici volatili (COV) durante la produzione o l'uso, il che può avere un impatto negativo sulla qualità dell'aria interna e sulla salute umana. Pertanto, è importante utilizzarli in modo sicuro ed efficiente per minimizzare tali rischi.

L'assunzione di alcolici si riferisce all'atto di consumare bevande alcoliche, come vino, birra o liquori. Quando una persona assume alcol, l'alcohol viene assorbito nel flusso sanguigno attraverso la mucosa dello stomaco e dell'intestino tenue. L'alcol si diffonde poi nei tessuti corporei e il fegato lo metabolizza ad un ritmo costante di circa 7-10 grammi all'ora.

L'assunzione di alcolici può avere effetti sia a breve che a lungo termine sulla salute. A breve termine, l'assunzione di alcol può causare una serie di effetti, come riduzione dell'inibizione, rilassamento, euforia, disturbi del giudizio, problemi di equilibrio e coordinazione, confusione, sonnolenza, nausea, vomito e diarrea.

L'assunzione cronica di alcolici può portare a una serie di problemi di salute a lungo termine, come la dipendenza da alcol, malattie del fegato, pancreatite, malnutrizione, danni cerebrali, problemi cardiovascolari e aumento del rischio di cancro.

È importante bere responsabilmente e con moderazione, se si sceglie di bere alcolici. La moderazione significa consumare al massimo un drink al giorno per le donne e due drink al giorno per gli uomini. Tuttavia, è importante notare che alcune persone dovrebbero evitare completamente l'assunzione di alcolici, come le persone in gravidanza, quelle con problemi di salute specifici, come malattie epatiche o cardiovascolari, e coloro che assumono farmaci che possono interagire negativamente con l'alcol.

In termini medici, le spugne chirurgiche si riferiscono a materiali porosi e assorbenti utilizzati durante i procedimenti chirurgici per assorbire i fluidi corporei, come sangue o liquido ascitico. Sono fatte di materiali sintetici o naturali, come poliestere, polyvinile alcohol, cellulosa o lattice di gomma.

Le spugne chirurgiche sono disponibili in diverse dimensioni e forme per adattarsi a diversi usi clinici. Possono essere utilizzate per eseguire la manipolazione dei tessuti, l'esposizione delle strutture anatomiche, la protezione degli organi vitali o la emostasi temporanea.

Dopo l'uso, le spugne chirurgiche devono essere contate e rimosse per evitare il rischio di lasciarle all'interno del corpo del paziente, che può causare complicazioni post-operatorie come infezioni o infiammazioni.

In termini medici, una "spugna in gelatina riassorbibile" si riferisce a un materiale utilizzato principalmente in applicazioni chirurgiche. Si tratta di una spugna porosa realizzata con gelatina o collagene, che sono entrambi derivati da tessuti animali e sono biocompatibili e riassorbibili nell'organismo.

Queste spugne hanno diverse funzioni durante un intervento chirurgico:

1. Euriemia: Aiutano ad assorbire il sangue in eccesso e a promuovere la formazione di coaguli, contribuendo così a ridurre le perdite ematiche e a migliorare l'euriemia (equilibrio dei fluidi corporei).
2. Riempitivo: Le spugne in gelatina riassorbibili possono essere utilizzate come riempitivi per ripristinare il volume e la forma di tessuti o cavità danneggiati durante un intervento chirurgico.
3. Supporto strutturale: Durante le procedure ricostruttive, queste spugne possono fornire supporto temporaneo a tessuti molli mentre guariscono e si rigenerano.
4. Rilascio di farmaci: Le spugne in gelatina riassorbibili possono essere impregnate con farmaci o fattori di crescita, che vengono rilasciati gradualmente nel tempo per promuovere la guarigione e prevenire le infezioni.

Una volta inserite nell'organismo, queste spugne si degradano gradualmente e vengono eliminate attraverso i normali processi metabolici del corpo, senza la necessità di un intervento chirurgico aggiuntivo per rimuoverle. La velocità di riassorbimento dipende dal tipo di materiale utilizzato e dalle condizioni specifiche dell'organismo.

L'embolizzazione terapeutica è una procedura minimamente invasiva utilizzata in medicina interventistica radiologica per trattare varie condizioni patologiche, come aneurismi cerebrali, tumori, emorragie, malformazioni artero-venose (MAV) e altre lesioni vascolari. Questa tecnica consiste nell'introdurre deliberatamente un agente embolizzante all'interno di un vaso sanguigno per occludere o ridurre il flusso sanguigno in una specifica area danneggiata, con l'obiettivo di controllare o curare la patologia sottostante.

Gli agenti embolizzanti possono essere liquidi, solidi o semi-solidie e includono:

1. Coils (spirali metalliche): piccoli filamenti di platino che vengono rilasciati nel vaso per formare una rete che occlude il flusso sanguigno.
2. Particelle: possono essere fatte di diversi materiali, come polvere di vetro o microsfere di polimetilmetacrilato (PMMA), e vengono iniettate per bloccare i vasi più piccoli.
3. Colla liquida: sostanze adesive come la cianoacrilato vengono utilizzate per sigillare le perdite di sangue o occludere i vasi.
4. Sistemi a doppio catetere: due cateteri vengono utilizzati insieme per rilasciare l'agente embolizzante in modo più preciso e controllato.

L'embolizzazione terapeutica viene eseguita da radiologi interventisti specializzati, sotto guida fluoroscopica o tomografica computerizzata (TC). Questa procedura offre diversi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale, come un tempo di recupero più breve, meno complicanze e una minore invasività. Tuttavia, presenta anche alcuni rischi, come la possibilità di lesioni ai vasi sanguigni o di recidiva dell'emorragia.

I composti di fenilmercurio sono sali e organomercuriali che contengono un gruppo fenile legato al mercurio. Questi composti sono stati ampiamente utilizzati in passato come conservanti nei cosmetici, farmaci e vaccini, ma il loro uso è stato limitato a causa della loro tossicità.

Il composto di fenilmercurio più noto è probabilmente il thimerosal, che è un organomercuriale utilizzato come conservante in alcuni vaccini. Tuttavia, l'uso del thimerosal come conservante nei vaccini è stato limitato a causa della preoccupazione che possa essere associato al disturbo dello spettro autistico, sebbene la ricerca non abbia trovato prove conclusive di questo legame.

I composti di fenilmercurio possono essere assorbiti attraverso la pelle e le mucose, e una volta nel corpo, possono causare danni ai reni, al sistema nervoso centrale e ad altri organi. L'esposizione a lungo termine può anche portare all'accumulo di mercurio nei tessuti del corpo, il che può aumentare il rischio di effetti avversi sulla salute.

In sintesi, i composti di fenilmercurio sono sostanze chimiche tossiche che possono causare danni alla salute se assorbite o ingerite in quantità sufficienti. Il loro uso come conservanti nei prodotti farmaceutici e cosmetici è stato limitato a causa della preoccupazione per la loro tossicità.

L'enbucrilato è una forma farmaceutica del cloridrato dextroanfetamina, un tipo di stimolante del sistema nervoso centrale (SNC). Viene utilizzato nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e della narcolessia.

L'enbucrilato agisce aumentando la quantità di neurotrasmettitori noradrenalina e dopamina nel cervello, migliorando così la capacità di mantenere l'attenzione, controllare i movimenti ed esercitare un certo autocontrollo.

Gli effetti collaterali dell'enbucrilato possono includere: mal di testa, secchezza della bocca, perdita di appetito, disturbi del sonno, nervosismo, irritabilità, nausea, vomito e aumento della frequenza cardiaca.

L'uso a lungo termine dell'enbucrilato può portare a dipendenza e abuso, quindi è importante seguire attentamente le istruzioni del medico per quanto riguarda la dose e la durata del trattamento. Inoltre, l'enbucrilato non deve essere utilizzato in combinazione con altri farmaci stimolanti o con alcuni antidepressivi, a meno che non sia stato espressamente raccomandato dal medico.

L'olio etiodizzato non è un termine utilizzato nella medicina o nel campo medico. Il termine "etiodizzato" si riferisce generalmente a una forma di ormone tiroideo sintetizzato chimicamente, noto come triiodotironina (T3) etiodizzata. Questo non è un olio, ma una forma sintetica dell'ormone T3 che viene talvolta utilizzata in terapia sostitutiva nel trattamento dell'ipotiroidismo.

L'olio etiodizzato potrebbe essere un termine usato per descrivere un olio mescolato con triiodotironina etiodizzata, ma non è una definizione medica standard o un prodotto comunemente utilizzato in medicina. Se si fa riferimento a un particolare composto o trattamento medico, è importante consultare fonti affidabili o parlare con un operatore sanitario qualificato per ottenere informazioni accurate e aggiornate.

Gli alcoli sono una classe di composti organici caratterizzati dalla presenza di un gruppo funzionale idrossile (-OH) legato a un carbonio saturo. In chimica, il termine "alcol" si riferisce specificamente a questo gruppo funzionale, ma nel contesto medico e biochimico, il termine "alcoli" di solito si riferisce all'etanolo (C2H5OH), che è l'alcol presente nell'alcool da bere.

L'etanolo viene assorbito rapidamente nel flusso sanguigno dopo l'ingestione e ha diversi effetti sul corpo umano. A basse dosi, può causare euforia e disinibizione, mentre a dosi più elevate può provocare confusione, sonnolenza, mancanza di coordinazione, nausea e vomito. Dosi ancora più elevate possono portare a coma ed eventualmente alla morte per overdose di alcol (intossicazione acuta).

L'uso cronico di alcol può anche portare a una serie di problemi di salute, noti collettivamente come disturbi da uso di alcol. Questi includono la dipendenza da alcol, i danni al fegato (come la steatosi epatica, l'epatite alcolica e la cirrosi), i danni al cervello (come l'encefalopatia di Wernicke-Korsakoff) e un aumentato rischio di cancro.

In sintesi, gli "alcoli" nella definizione medica si riferiscono principalmente all'etanolo, che è l'alcol presente nell'alcool da bere e può avere diversi effetti sul corpo umano, sia a breve che a lungo termine.

In medicina, il termine "fissativi" si riferisce a sostanze o dispositivi medici utilizzati per mantenere una particolare posizione o immobilizzare una parte del corpo. Questi agenti vengono spesso utilizzati in traumatologia e ortopedia per stabilizzare le fratture ossee, consentendo loro di guarire correttamente.

I fissativi possono essere classificati in diversi modi, a seconda del materiale di cui sono fatti o del metodo di applicazione. Alcuni esempi comuni includono:

1. Gessi: Sono i più comunemente usati per immobilizzare fratture e distorsioni. Vengono applicati come una pasta umida che si indurisce all'aria e forma un gesso duro che mantiene la posizione desiderata.
2. Fibra di vetro: Simile al gesso, ma più leggero e resistente all'acqua. Viene anche applicato come una pasta umida che si indurisce all'aria.
3. Stecche metalliche: Utilizzate per fornire supporto strutturale alle ossa fratturate, specialmente in casi complessi o quando è richiesta una maggiore stabilità. Possono essere rimovibili o non rimovibili.
4. Chiodi e piastre: Solitamente utilizzati per le fratture complesse che necessitano di un'immobilizzazione rigida e duratura. Vengono inseriti chirurgicamente nelle ossa rotte e fissati con viti per mantenere la posizione corretta durante il processo di guarigione.
5. Bende e cerotti: Utilizzati per sostenere articolazioni o muscoli indeboliti, prevenire lesioni o mantenere in posizione un'area del corpo dopo un intervento chirurgico.

È importante notare che l'uso di fissativi dovrebbe essere sempre prescritto e monitorato da un professionista sanitario qualificato, come un medico o un fisioterapista, per garantire la sicurezza e l'efficacia del trattamento.

Una Reazione a Corpi Esterni (RCE), nota anche come reazione da contatto o ipersensibilità di tipo IV, è un tipo specifico di risposta immunitaria mediata dalle cellule che si verifica quando il sistema immunitario entra in contatto con una sostanza estranea (chiamata antigene). Questo processo richiede la presentazione dell'antigene alle cellule T, che porta all'attivazione delle cellule T e alla secrezione di citochine infiammatorie.

Le RCE possono causare una varietà di sintomi cutanei, come arrossamento, gonfiore, prurito, vescicole o lesioni. Le sostanze che possono scatenare questa reazione sono numerose e includono metalli (come nichel o cromo), farmaci, cosmetici, profumi, lattice e persino alcuni alimenti.

Le RCE si sviluppano solitamente dopo un'esposizione ripetuta alla sostanza estranea, poiché è necessario che il sistema immunitario venga precedentemente sensibilizzato all'antigene per poter montare una risposta immune specifica. Tuttavia, in alcuni casi, la prima esposizione può essere sufficiente a scatenare una RCE, soprattutto se l'antigene è particolarmente forte o se l'individuo ha un sistema immunitario particolarmente sensibile.

Il trattamento di una RCE prevede generalmente l'evitare il contatto con la sostanza che scatena la reazione, nonché l'utilizzo di farmaci antinfiammatori o corticosteroidi per alleviare i sintomi. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a terapie desensibilizzanti specifiche per il singolo antigene.

La chemioembolizzazione terapeutica è una procedura minimamente invasiva utilizzata per trattare tumori primitivi o metastatici che si originano nel fegato o che si sono diffusi al fegato da altre parti del corpo. Questa tecnica combina l'uso di chemioterapia ad alte dosi con l'embolizzazione, cioè l'occlusione dei vasi sanguigni che nutrono il tumore.

Nel dettaglio, durante la procedura, un agente chemioterapico viene iniettato direttamente nel vaso sanguigno che irrora il tumore, seguito dall'iniezione di particelle che occludono il lume del vaso e bloccano il flusso sanguigno. Ciò provoca una privazione dell'apporto di ossigeno e nutrienti al tumore, aumentandone la sensibilità alla chemioterapia e amplificandone l'effetto citotossico.

Gli agenti chemioterapici impiegati possono variare a seconda del tipo di tumore trattato, ma i più comuni includono il doxorubicina, la mitomicina C e l'irinotecan. Le particelle utilizzate per l'embolizzazione sono generalmente costituite da microsfere o microsfere di polimeri sintetici o naturali, come ad esempio l'acido polilattico-co-glicolico (PLGA) o l'alcol polivinilico (PVA).

La chemioembolizzazione terapeutica può essere utilizzata come trattamento primario per i tumori epatici non resecabili, come terapia adiuvante dopo la chirurgia o la radiofrequenza ablativa, o come palliazione per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita nei pazienti con tumori avanzati.

Tra gli effetti collaterali più comuni di questo trattamento vi sono dolore addominale, nausea, vomito, febbre, affaticamento e aumento degli enzimi epatici. In alcuni casi, possono verificarsi complicanze più gravi, come la sindrome postembolizzazione, l'ittero o la disfunzione epatica acuta. Pertanto, è fondamentale che i pazienti siano attentamente monitorati durante e dopo il trattamento per minimizzare i rischi e massimizzarne i benefici.

In termini medici, le "soluzioni oftalmiche" si riferiscono a soluzioni liquide formulate specificamente per l'uso sull'occhio e i tessuti circostanti. Queste soluzioni sono progettate per essere sterili e prive di contaminanti, al fine di ridurre al minimo il rischio di infezioni o irritazioni oculari.

Le soluzioni oftalmiche possono contenere una varietà di ingredienti attivi, a seconda della loro specifica indicazione terapeutica. Alcune soluzioni sono utilizzate per alleviare la secchezza degli occhi o l'irritazione, mentre altre possono essere impiegate per trattare condizioni oftalmiche più gravi, come infezioni o infiammazioni.

Ad esempio, le soluzioni oftalmiche comuni includono:

1. Liquidi lubrificanti oftalmici: utilizzati per alleviare la secchezza degli occhi e l'irritazione associata alla sindrome dell'occhio secco.
2. Soluzioni antimicrobiche: impiegate per trattare infezioni batteriche o fungine dell'occhio, come la congiuntivite.
3. Soluzioni anti-infiammatorie: utilizzate per ridurre l'infiammazione oculare associata a condizioni quali uveite o cheratite.
4. Soluzioni glaucoma: impiegate per abbassare la pressione intraoculare nei pazienti con glaucoma.

È importante seguire attentamente le istruzioni fornite dal medico o dal farmacista quando si utilizzano soluzioni oftalmiche, poiché un uso improprio può causare danni all'occhio o ridurne l'efficacia terapeutica.

La "dimensione delle particelle" è un termine utilizzato nella medicina per descrivere la dimensione fisica o il volume di particelle solide o liquide presenti in un campione o in un ambiente. Nello specifico, nel contesto medico, si fa riferimento spesso alla "dimensione delle particelle" per descrivere le dimensioni delle particelle inalabili nell'aria che possono essere dannose per la salute umana.

Le particelle più piccole (< 10 micrometri o µm) sono chiamate PM10, mentre quelle ancora più piccole (< 2.5 µm) sono denominate PM2.5. Queste particelle fini possono penetrare profondamente nei polmoni e causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e altri effetti negativi sulla salute umana.

La dimensione delle particelle è un fattore importante da considerare nella valutazione dell'esposizione occupazionale e ambientale alle sostanze nocive, poiché le particelle più piccole possono essere più pericolose a causa della loro capacità di penetrare più in profondità nei polmoni.

In medicina e farmacologia, i conservanti sono considerati sostanze chimiche aggiunte intenzionalmente a formulazioni farmaceutiche, cosmetiche e alimentari allo scopo di prevenire la contaminazione microbica e preservare la sicurezza, l'integrità e la qualità del prodotto durante il suo periodo di validità.

I conservanti farmaceutici sono regolamentati dalle autorità sanitarie competenti per garantire che siano efficaci contro i microrganismi target e che non causino rischi inaccettabili per la salute dei pazienti. Prima di essere approvati per l'uso, i conservanti devono superare una serie di test tossicologici ed efficacia microbiologica.

Alcuni esempi comuni di conservanti farmaceutici includono:

1. Benzalconio cloruro - un agente antimicrobico a largo spettro utilizzato in colliri, soluzioni oftalmiche e creme dermatologiche.
2. Metilparabene e propilparabene - due parabeni comunemente usati come conservanti in farmaci topici, creme e unguenti.
3. Sorbato di potassio - utilizzato principalmente per preservare le formulazioni liquide e semisolide, inclusi sciroppi, sospensioni e lozioni.
4. Formaldeide rilasciatori - composti che rilasciano formaldeide a basse concentrazioni nel tempo, come il difenilcloroftaleina (DCP) e l'imidazolidinilurea (IU). Vengono utilizzati principalmente per preservare i prodotti farmaceutici liquidi.

È importante notare che l'uso di conservanti farmaceutici non è privo di rischi, poiché alcune persone possono essere sensibili o allergiche a queste sostanze. Pertanto, i professionisti sanitari devono considerare attentamente la scelta dei conservanti quando prescrivono farmaci, in particolare per i pazienti con una storia di reazioni avverse ai conservanti.

In termini medici, una "composizione farmacologica" si riferisce alla miscela e all'arrangiamento specifici dei diversi componenti che formano un farmaco o una preparazione medicinale. Questa composizione include normalmente:

1. Il principio attivo (o gli ingredienti attivi): sostanze chimiche responsabili dell'effetto terapeutico desiderato del farmaco. Possono esserci uno o più principi attivi in una singola formulazione, a seconda della sua indicazione e uso previsto.

2. Eccipienti: sostanze chimiche inattive che servono come veicolo per il principio attivo. Gli eccipienti possono includere sostanze come coloranti, aromatizzanti, conservanti, stabilizzatori, solventi o diluenti. Questi ingredienti aiutano a mantenere la stabilità del farmaco, ne facilitano l'assunzione e/o ne proteggono la qualità durante il periodo di validità.

La composizione farmacologica di un farmaco è fondamentale per garantire la sua efficacia, sicurezza ed efficienza. Viene determinata attraverso rigorosi studi e ricerche scientifiche, comprese le prove cliniche controllate, prima che il farmaco venga immesso sul mercato. La conoscenza della composizione farmacologica di un farmaco è importante anche per i professionisti sanitari al fine di prescrivere e somministrare correttamente il trattamento, nonché per i pazienti che devono essere consapevoli degli eventuali effetti avversi o precauzioni associate all'assunzione del farmaco.

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