Enzimi in grado di catalizzare la prima fase della lattosio di VENTRESCA ACIDS.
Un flavoprotein oxidoreductase che ha specificità per medium-chain gli acidi grassi. Genera un complesso con il trasferimento elettronico Flavoproteine and conveys riduzione equivalente a Ubiquinone.
Un flavoprotein oxidoreductase che ha specificità per gli acidi grassi a catena. Genera un complesso con ELECTRON-TRANSFERRING Flavoproteine and conveys riduzione equivalente a Ubiquinone.
Un flavoprotein oxidoreductase che ha specificità per short-chain gli acidi grassi. Genera un complesso con ELECTRON-TRANSFERRING Flavoproteine and conveys riduzione equivalente a Ubiquinone.
Errori nel metabolismo di lipidi derivante dalla nascita che sono MUTATIONS genetico ereditario.
S-Acyl coenzima A. Fatty acido coenzima A derivati che sono coinvolti nella biosintesi e l ’ ossidazione degli acidi grassi, come pure nei ceramide formazione.
Un flavoprotein mitocondriale questo enzima catalizza l ’ ossidazione di 3-methylbutanoyl-CoA a 3-methylbut-2-enoyl-CoA usando DAP come cofattore. Difetti della l ’ enzima, è associata a isovaleric Acidemia (Iva).
Flavoproteine un elettrone accettori specifici per una serie di Deidrogenasi. Partecipano nel trasferimento degli elettroni ad una varieta 'di che si verificano nelle accettori redox respiratorio catena.
Un enzima che catalizza il primo e ad intervalli di peroxisomal rate-determining lattosio degli acidi grassi. Agisce su coenzima A derivati di acidi grassi a catena lunghezze da 8 a 18 anni, usando FLAVIN-ADENINE dinucleotide come cofattore.
Un enzima tetramerica che, insieme alla coenzima NAD +, catalizza la interconversion di latte e piruvato. Nei vertebrati, geni per tre diverse (subunità LDH-A, LDH-B e LDH-C) esiste.
Un costituente del muscolo striato e pleura. È un aminoacido ed essenziale cofattore per metabolismo degli acidi grassi.
Una tipologia di enzimi che comprende Deidrogenasi su obbligazioni carbon-carbon. Questo enzima gruppo include tutti gli enzimi 'doppi substrati da obbligazioni in diretta deidrogenazione di carbon-carbon single obbligazioni.
Un disturbo autosomico recessivo di ossidazione, degli acidi grassi e aminoacidi a catena ramificata (ACIDS aminoacidi A Catena Ramificata); la lisina e colina catabolismo, e 'a causa di difetti della subunità FLAVOPROTEIN o di bonifico elettronico, o il trasferimento elettronico flavoprotein-ubiquinone 1.5.5.1 oxidoreductase (CE).
Un enzima che si ossida zinc-containing primaria e secondaria hemiacetals alcoli o in presenza di NAD. In alcolista fermentazione, che catalizza la fase finale di ridurre un aldeide in un alcool in presenza di Nadh e idrogeno.
Enzimi in grado di catalizzare la formazione di acyl-CoA derivati. CE 6.2.1.
Un flavoprotein enzima responsabile per il catabolismo della lisina; HYDROXYLYSINE; e triptofano. Che catalizza l ’ ossidazione di GLUTARYL-CoA a crotonoyl-CoA usando DAP come cofattore. Glutaric Aciduria tipo mi e 'un errore congenito del metabolismo a causa della mancanza di glutaryl-CoA deidrogenasi.
Un prodotto di condensazione riboflavina e adenosina difosfato. La coenzima di vari aerobico Deidrogenasi, ad esempio la D-amino acido ossidasi che L-amino acido ossidasi. (Lehninger, i Principi di Biochimica, 1982, p972)
Enzimi in grado di catalizzare la in modo reversibile l ’ ossidazione di un 3-hydroxyacyl CoA a 3-ketoacyl CoA in presenza di NAD. Sono enzimi chiave nell ’ ossidazione di acidi grassi e in sintesi degli acidi grassi mitocondriale.
Un deficit di riboflavina causando una sindrome principalmente segnato da cheilite, spigolosa stomatite, glossite associato con una rossa o violacea magenta-colored lingua che possono determinare l ’ vascularization dyssebacia fessure, e l'anemia Dorland, Ed. (27)
Flavoproteine sono proteine che contengono cofattori flavinici, come FAD o FMN, e svolgono un ruolo cruciale nei processi redox enzimatici nel corpo.
I mitocondri né in epatociti. Come in tutti i mitocondri, ci sono una membrana esterna e una membrana, creando due diversi compartimenti mitocondriale: La matrice interna e intermembrane piu 'ristretto spazio nel fegato, il loro circa 67 per cento del totale proteine mitocondriale è ubicata in Matrix. (Dal Alberts et al., biologia molecolare del secondo cellulare, Ed, p343-4)
Acidi, organico derivato da idrocarburi dall'equivalente di ossidazione di un gruppo metilico in un alcool, aldeide, ed allora acidi. Acidi grassi insaturi sono sature e (VENTRESCA insaturo ACIDS,) (Grant & Hackh 'Chemical Dictionary, quinto Ed)
Una reazione chimica nel quale un elettrone e 'trasferito da una molecola a un altro, questo e' la molecola electron-donating reductant; la riduzione o electron-accepting molecola è l'agente ossidante o ossidante. Ridurre e agenti ossidante funzionare come coppia o coniugato reductant-oxidant redox paia (Lehninger, i Principi di Biochimica, 1982, p471).
Enzimi in grado di catalizzare la deidrogenazione di GLYCERALDEHYDE 3-Phosphate. Esistono diversi tipi di glyceraldehyde-3-phosphate-dehydrogenase incluso phosphorylating e non-phosphorylating varietà e quelli che trasferimento idrogeno da NADP e quelli che trasferimento idrogeno da NAD.
Un derivato acido grasso coenzima che svolge un ruolo essenziale nella biosintesi ossidazione e degli acidi grassi.
La classe di enzimi principale che catalizza oxidoreduction reazioni. Il substrato che viene ossidato è considerata come un donatore, il nome sistematica idrogeno si basa su donatore: Acceptor oxidoreductase. Il nome sarà deidrogenasi, ovunque sia possibile, in alternativa, può essere usato. Ossidasi reduttasi deve essere usato solo nei casi in cui l'ossigeno e 'il acceptor. (Enzima nomenclatura, 1992, p9)
Un enzima che si ossida un aldeide in presenza di NAD + e acqua per un acido e Nadh. Questo enzima stato classificato come CE 1.1.1.70.
L 'identificazione di alcuni parametri in neonati da vari test, esami, o altre procedure. Può essere eseguita con test clinici o di laboratorio. Una proiezione test e' progettato per neonati (sani, risalenti NEWBORN) da quelle non bene, ma la proiezione test non è inteso come un dispositivo diagnostico, invece come epidemiologic.
Un enzima che catalizza la conversione di L-glutammato e acqua per 2-Oxoglutarate e NH3 in presenza di NAD +. (Dal Enzyme nomenclatura, 1992) CE 1.4.1.2.
L'enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) catalizza la prima reazione nel percorso pentoso fosfato, ossidando il glucosio-6-fosfato a 6-fosfo-D-glucono-1,5-lattone, producendo NADPH come riducente.
Un enzima che catalizza la conversione di (I) -malate e NAD + a oxaloacetate e Nadh. CE 1.1.1.37.
Un enzima della classe oxidoreductase che catalizza la conversione del isocitrate e NAD + cedere 2-ketoglutarate, anidride carbonica, e Nadh. Si verificasse nei mitocondri cellulari, l ’ enzima richiede Mn2 +, Mg2 +, si è attivato, e ADP, citrato Ca2 +, e ha inibito da Nadh, Nadph e ATP. La reazione e 'la chiave limitante dell'acido citrico (tricarboxylic). (Dal Dorland, 27 Ed) (La NADP + enzima è CE 1.1.1.42.) CE 1.1.1.41.
Una caratteristica caratteristica dell ’ attività enzimatica in relazione al tipo di substrato per l ’ enzima o molecola catalitica reagisce.
Un enzima che catalizza in modo reversibile l ’ idratazione del grasso insaturo acyl-CoA cedere beta-hydroxyacyl-CoA. Gioca un ruolo nell ’ ossidazione di acidi grassi e in sintesi degli acidi grassi mitocondriale è pieno particolarita ', ed è più attivo con crotonyl-CoA. CE 4.2.1.17.
Una forma di encefalopatia con infiltrazione adiposa della pleura, caratterizzata da forte edema cerebrale e vomito che possono progredire rapidamente epilettiche, coma e morte. E 'causato da una perdita di funzione mitocondriale generalizzata che determina alterazioni nel metabolismo degli acidi grassi e carnitina.
Una tipologia di enzimi che comprende Deidrogenasi su alcoli primari e secondari nonché hemiacetals. Sono ulteriori classificate in base al acceptor che può essere NAD + o (NADP +), (citocromo tipologia 1.1.1 1.1.2 1.1.3), l ’ ossigeno), (Chinone (1.1.5 NECESSITÀ DI UNA), o nell'altro acceptor (1.1.99).
Una catena degli acidi grassi estere di carnitina che facilita il trasferimento di acidi grassi a catena citoplasma nel mitocondri durante l ’ ossidazione di acidi grassi.
Il tasso dynamics in chimica o sistemi fisici.
Gli acidi pentanoici, noti anche come acidi valeriani, sono una classe di acidi grassi saturi a catena media con cinque atomi di carbonio (C5), che svolgono un ruolo nella produzione di energia e nella regolazione del metabolismo.
Errori di processi metabolici risultanti dalla nascita di mutazioni genetiche che sono ereditari o acquisiti nell'utero.
Un flavoprotein contenente oxidoreductase che catalizza la riduzione della Lipoamide da Nadh cedere dihydrolipoamide e NAD +, l ’ enzima è una componente di diversi Multienzyme complessi.
In modo reversibile catalizzare l 'idrossi ossidazione di un gruppo di carboidrati per formare un keto zucchero, aldeide o lattone. Qualsiasi acceptor tranne ossigeno molecolare e' permesso. Include CE 1.1.1.; CE 1.1.2.; e 1.1.99.
Un flavoprotein contenente oxidoreductase che catalizza la deidrogenazione di succinato a fumarato. Nella maggior parte degli organismi eucariotiche questo enzima è una componente il trasporto di elettroni mitocondriale di complesso II.
Un alcool oxidoreductase che catalizza l ’ ossidazione di L-iditol a L-sorbose in presenza di NAD. Funziona anche su D- glucitol per formare D-fructose. Funziona anche su altri strettamente correlati zucchero alcoli per formare il corrispondente CE 1.1.1.14 zucchero.
Le descrizioni di aminoacidi specifico, carboidrati o sequenze nucleotidiche apparse nella letteratura pubblicata e / o si depositano nello e mantenuto da banche dati come GenBank, EMBL (Laboratorio europeo di biologia molecolare), (Research Foundation, National Biomedical NBRF sequenza) o altri depositi.
Un grosso organo ghiandolare lobed nell'addome di vertebrati che e 'responsabile per il metabolismo, la disintossicazione sintesi e la conservazione di sostanze diverse.
Un NAD-Dependent 3-hydroxyacyl CoA deidrogenasi che ha specificità per l 'acil catene contenente 8 e 10 copie carbone.
L'enzima glicerolofosfato deidrogenasi catalizza la conversione del glicerolo-3-fosfato in diidrossiacetone fosfato, un processo chiave nel metabolismo del glucosio.
Un enzima che catalizza la conversione del reversibilmente palmitoyl-CoA a palmitoylcarnitine nel centro della membrana mitocondriale. CE 2.3.1.21.
Un composto di coenzima ribosylnicotinamide 5 '-diphosphate coniugato con adenosina 5' -Fosfato da Pirofosfato tiranteria. Si trova in natura e 'coinvolto in molte reazioni enzimatiche in cui serve come un elettrone portatore di essere in alternativa ossidato (NAD +) e ridotta (Nadh) (Dorland, 27 Ed)
Semiautonomous, self-reproducing organelli che avviene nel citoplasma delle cellule di 64 eukaryotes. Ogni loro compito e 'circondato da un doppio membrana limitante e altamente invaginated membrana, e le proiezioni sono chiamate mitocondri cristae. Sono i siti delle reazioni di fosforilazione ossidativo, che determinano la formazione di ATP. Contengono particolare adenovirus RNAS (trasferimento RNA Degli Aminoacidi TRASFERIMENTO); acil T RNA Synthetases; e l ’ allungamento della and termination fattori. Mitocondri dipendono da geni nel nucleo della cellula in cui vivono per molti essenziale messaggero RNAS (RNA messaggero). I mitocondri di batteri aerobi nata da quella stabilita una relazione simbiotica con primitivo protoeukaryotes. (Re & Stansfield, un dizionario delle Genetics, 4th Ed)
In modo reversibile l 'enzima principale che catalizza l ’ idrolisi della catena palmitoyl-CoA o altri acil coenzima A composti cedere CoA e palmitato o altri esteri acil l'enzima rientra nella dell' esterificazione degli acidi grassi per formare dei trigliceridi. CE 3.1.2.2.
Una proteina mitocondriale comprensivo di 4 alpha-subunits e quattro beta-subunits. Contiene enoyl-CoA Idratasi, long-chain-3-hydroxyacyl-CoA acetyl-CoA C-Aciltransferasi, attività e svolge un ruolo importante nel metabolismo della lunga catena VENTRESCA ACIDS.
Ossidoriduttasi sono specifici per aldeidi.
Una volubile usato come sulfhydryl reagente.
L'ordine di aminoacidi che si verifichi in una catena polipeptidica. Questo viene definito la struttura primaria di proteine, è molto importante nel determinare PROTEIN la conferma.
Electron-dense particelle citoplasmatica delimitata da un singolo membrana, come perossisomi; GLYOXYSOMES; e glycosomes.
Un glucosio deidrogenasi che catalizza l ’ ossidazione di beta-D-glucose per formare D-glucono-1,5-lactone, usando NAD nonché coenzima NADP come.
Enzimi oxidoreductase classe in grado di catalizzare la deidrogenazione di hydroxysteroids. (Dal Enzyme nomenclatura, 1992) CE 1.1.-.
L'arte o di paragonare il processo photometrically intensità della luce in diverse parti dello spettro.
Il Complesso Chetoglutarato Deidrogenasi è un enzima multienzimatico chiave che catalizza la conversione irreversibile dell'acido α-chetoglutarico in succinil-CoA nel ciclo di Krebs, svolgendo un ruolo cruciale nel metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine.
Acetilene CoA partecipa nella biosintesi degli acidi grassi e steroli, nell ’ ossidazione di acidi grassi e nel metabolismo di molti aminoacidi. Funziona anche come Acetylating agente biologico.
D-glucosio: 1-oxidoreductases. Catalizza l ’ ossidazione di D-glucosio a D-glucono-gamma-lactone ed una riduzione acceptor ossigeno molecolare. Nessuna acceptor tranne. Include CE 1.1.1.47; CE 1.1.1.118; CE 1.1.1.119 e CE 1.1.99.10.
Catalizzare l ’ ossidazione di 3-hydroxysteroids a 3-ketosteroids.
Un enzima della classe oxidoreductase che catalizza la reazione 6-phospho-D-gluconate and NADP + cedere D-ribulose 5-phosphate, anidride carbonica, e NADPH. La reazione e 'un passo nella pentose fosfato sentiero del metabolismo glucidico. (Da 27 Dorland, Ed, del trattato CE 1.1.1.43.
Un flavoprotein oxidoreductase contenenti zolfo e ferro che catalizza l ’ ossidazione di Nadh di NAD. In eukaryotes l ’ enzima cliccare come un componente della il trasporto di elettroni mitocondriale complesso I. sotto condizioni sperimentali possono usare l ’ enzima citocromo C gruppo come il cofattore. Riducendo l ’ enzima fu originariamente registrata come CE 1.6.2.1.
L ’ inserimento di molecole di DNA ricombinante da procariote e / o in un veicolo che fonti eucariotiche, quali un virus o plasmide vettore e l 'introduzione dell ’ ricevente ibrido molecole in cella senza alterare la fattibilità di quelle celle.
In modo reversibile l 'idrossi catalizza la ossidazione di un gruppo di zucchero alcoli per formare un keto zucchero, aldeide o lattone. Qualsiasi acceptor tranne ossigeno molecolare e' permesso. Include CE 1.1.1.; CE 1.1.2. e CE 1.1.99.
Acido benzoico derivati idrossilati che contengono mercurio. Alcuni di questi medicinali sono usati come sulfhydryl reagenti in studi biochimici.
Derivati del dimethylisoalloxazine (7,8-dimethylbenzo pteridine-2,4 (3H] [(g), 10H -dione) scheletro. Monossigenasi derivati servire un elettrone bancario come ENZYME cofattori in Flavoproteine.
La sequenza delle purine e PYRIMIDINES in acidi nucleici e polynucleotides. È anche chiamato sequenza nucleotide.
Un enzima che catalizza la deidrogenazione di Inosina 5 '-Fosfato a xanthosine 5' -Fosfato in presenza di NAD. CE 1.1.1.205.
Malattie causate da alterata funzionalità i mitocondri. Potrebbero essere causate da acquisita o congenita, mutazioni nel DNA mitocondriale o in ambiente geni quel codice per componenti mitocondriale, potrebbero anche essere il risultato di mitocondri acquisita alterata a causa di effetti avversi di droga, infezioni o altre cause ambientali.
Una classe di enzimi che catalizza l ’ ossidazione di 17-hydroxysteroids a 17-chetosteroidi. CE 1.1.-.
Alcol Ossidoreductasi con substrato specificità per LACTIC acido.
Una famiglia di enzimi in grado di catalizzare la stereoselective, regioselective o chemoselective syn-dehydrogenation reazioni. Funzionano da un meccanismo che è collegata direttamente alla riduzione di ossigeno molecolare.
Un piccola molecola che sono necessarie agli enzimi di funzionalità catalitica. Molti sono i coenzimi vitamine.
Metilene cyclopropyl alanina e Congeners isolata dal acerba AKEE di frutta commestibile della pianta (BLIGHIA Hypoglycin SAPIDA). B e 'la gamma di congener hypoglycin A. Sono molto tossica ed effetti teratogeni, causando una sindrome chiamata giamaicano vomito malattia che include una riduzione del glucosio nel sangue a causa dell'intromissione della VENTRESCA ACIDS leucina metabolismo e provocando vomito, danni al fegato, convulsioni e morte.
Tracce riscontrabili di organismi e ereditabile cambiamento nel materiale genetico che causa un cambiamento del genotipo e trasmesse a figlia e ai diversi generazioni.
Flavoproteine in modo reversibile in grado di catalizzare la riduzione di diossido di carbonio il formiato. Molti composti che non puo 'agire come, ma l'unico fisiologicamente attiva acceptor è NAD. Gli enzimi sono attivi nella fermentazione di zuccheri e altri composti a biossido di carbonio e i principali enzimi nell'ottenere energia quando i batteri sono cresciuto a il formiato come principale risorsa di carbonio. Sono stati purificato dal sangue bovino. CE 1.2.1.2.
Un enzima che catalizza l ’ ossidazione di xantina in presenza di NAD + a formare acido urico e Nadh, funziona anche su una varietà di altre purine ed aldeidi.
Un 86-amino amminoacidi del polipeptide, trovato nel centro e tessuti periferici, che sposta diazepam della benzodiazepina riconoscimento sito: I recettori del recettore dell ’ acido gamma-aminobutirrico (GABA), e si legano anche media di catena acyl-CoA esteri e offre un peptide acyl-CoA trasportatore. Questa regola metabolismo dei lipidi.
Derivati dell'acido. Adipic gli infortuni sono una grande varieta 'di acido forme, sali, esteri e amides che contengono una struttura alifatici 1,6-carboxy terminato.
Enzima che catalizza la fase finale di degli acidi grassi ossidazione ACETYL COA in cui e 'diffuso e il CoA estere di degli acidi grassi due copie piu bassa è formata.
Derivati dell'acido caprilico. Gli infortuni sono una grande varieta 'di acido forme, sali, esteri e amides che contengono un carbossile terminata otto carbonio struttura alifatici.
Un enzima che catalizza la formazione del colesterolo esteri per diretta trasferimento del gruppo degli acidi grassi acil CoA derivato da un cannone. Questo enzima è stato trovato nella ghiandola surrenale, gonadi, fegato, nella mucosa intestinale, e all'aorta di molte specie mammifere. CE 2.3.1.26.
Qualcuno di diversi animali, che costituiscono la famiglia Suidae e comprendono stout-bodied, corte onnivori mammiferi con la scorza dura, solitamente coperto con spessi setole, una lunga cellulare muso, e piccola coda. La varieta 'Babyrousa, Phacochoerus (verruca maiali), Sus, contenente il maiale domestico (vedere sus Scrofa).
Un oxidoreductase chetonici che catalizza la conversione del generale a alpha-keto ACYL-CoA e CO2. L ’ enzima richiede tiamina difosfato come cofattore. Difetti di geni che codice per subunità dell ’ enzima sono motivo di sciroppo d'acero urina malattia, l ’ enzima fu precedentemente classificati come CE 1.2.4.3.
Un inibitore della decarbossilasi. Glutammato gamma-aminobutyric e diminuisce la concentrazione di acido nel cervello, il che ha causato le convulsioni.
L'idrossibutirrato deidrogenasi è un enzima mitocondriale che catalizza la reversibile riduzione dell'acetoacetato a D-β-idrossibutirrato utilizzando NADH come cofattore.
Il virus del miocardio.
La componente E1 Multienzyme piruvato deidrogenasi complicata. E 'composto da due subunità alfa (piruvato deidrogenasi E1 subunità alfa) e 2 subunità beta (piruvato deidrogenasi E1 subunità beta).
Modelli utilizzati sperimentalmente o teoricamente a studiare, molecolare delle proprieta ', o interazioni di natura analoga; include molecole di grafica computerizzata, e meccanica strutture.
Enzimi dal transferasi classe in grado di catalizzare l 'acil il trasferimento dei gruppi di donatore di acceptor, formando o esteri o amides. (Dal Enzyme nomenclatura 1992) CE 2.3.
Sistema di enzimi che funzione consecutivi in sequenza da catalizzatore reazioni legate da comune intermedi metaboliche possono coinvolgere semplicemente un trasferimento di molecole d'acqua o atomi di idrogeno e può essere associata a grandi strutture supramolecular come mitocondri o ribosomi.
Enzima che catalizza il primo passo del ciclo dell ’ acido tricarbossilico (acido citrico acido CICLO) catalizza la reazione dei oxaloacetate e di acetilene CoA per formare citrato e coenzima A. E ’ stato registrato come CE 4.1.3.7.
Idrossisteroide Deidrogenasi reversibile che catalizza la conversione di cortisolo nel metabolita inattivo CORTISONE. Enzimi in questa classe possono usare o NAD o NADP come cofattori.
Ossidoriduttasi sono specifici per i chetoni.
Nicotinamide adenina dinucleotide fosfato, un composto di coenzima ribosylnicotinamide 5 '-Fosfato NMN) (attacchi di Pirofosfato con il 5' -Fosfato adenosina 2 ', 5' -bisphosphate. È un elettrone portaerei in un certo numero di reazioni, essere in alternativa ossidato (NADP +) e ridotta (NADPH) (Dorland, 27 Ed)
I metodi utilizzati per misurare la relativa attività di un enzima specifico o la sua concentrazione in soluzione. Di solito un substrato dell ’ enzima viene aggiunto ad una soluzione tampone contenente l ’ enzima e il tasso di conversione di substrato di prodotto è misurata. Molti enzimatica classico metodo colorimetrico sintetico prevedere l'uso di substrati e misurare la velocita 'di reazione usando uno spettroscopio.
Uno dei processi che nucleare, citoplasmatica o fattori di interregolazione cellulare influenza il differenziale il controllo del gene dell ’ enzima di azione in sintesi.
Acquisito Patologie congenite, familiari e del muscolo scheletrico e trovano muscolo.
La misura in cui un enzima mantiene la sua conferma strutturali o la sua attività quando sono esposte al magazzino, isolamento e la purificazione o varie altre manipolazioni chimici e fisici, incluso proteolitico enzimi e calore.
Una famiglia di aerobi gram-negativi, cocchi, non-spore formando barre, ben noti generi includono ACHROMOBACTER; Alcaligenes; e da Bordetella.
Una specie di, Facultatively anaerobi gram-negativi, forma a bastoncino batteri (anaerobi Gram-negativi Facultatively RODS) comunemente trovato nella parte inferiore dell ’ intestino di gli animali a sangue caldo. Di solito si nonpathogenic, ma alcuni ceppi sono nota per avere la diarrea e infezioni piogeno. Ceppi (patogeni virotypes) sono classificati in base al patogeno specifici meccanismi quali tossine (Enterotoxigenic Escherichia coli), ecc.
La malattia neuromuscolare genetica nota come "malonati" è caratterizzata da un accumulo di acido malonico nel corpo a causa di una mutazione enzimatica, portando a sintomi come ritardo dello sviluppo, ipotonia, convulsioni e disturbi del linguaggio.
Oxidoreductase coinvolto in una base della pirimidina degradazione, che catalizza il catabolismo della timina; Uracile e il farmaco chemioterapico 5-fluorouracile.
RNA sequenze che servire come modelli per la sintesi proteica batterica mRNAs. Trascrizioni primario in genere a cui non richiedono Post-Transcriptional elaborando mRNA eucariotiche viene sintetizzata nel nucleo e devono essere esportati al citoplasma per una traduzione. MRNAs eucariote sono piu 'una sequenza di polyadenylic acido quando guardo la 3' fine, referred to as the poli (A) coda. La funzione di questa coda non si sa con certezza, ma potrebbe avere un ruolo nelle esportazioni di maturo mRNA dal nucleo nonché per stabilizzare un mRNA molecole da ritardato la degradazione nel citoplasma.
Le componenti del macromolecule direttamente partecipare precisa combinazione con un'altra molecola.
Un enzima che catalizza l ’ ossidazione di Udpglucosio a UDPglucuronate in presenza di NAD +. CE 1.1.1.22.
Proteine preparato mediante tecnologia del DNA ricombinante.
Processi fisiologici, in nucleico (anabolism) e degradazione (catabolismo) di lipidi.
Una deficienza di enzimi disease-producing soggetto di molte varianti, alcuni dei quali determinare un deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi negli eritrociti, determinando l'anemia emolitica.
Composti con tre atomi di azoto in formato lineare H2N-N = NH e hydrocarbyl derivati.
Un proteine con bassa affinità 11 beta-hydroxysteroid deidrogenasi trovato in una varietà di tessuti, soprattutto ai polmoni e pleura;; - adiposo; ovaio tessuto vascolare; e al sistema nervoso centrale. L ’ enzima si comporta in modo reversibile e possono utilizzare sia NAD o NADP come cofattori.
Coenzima A, noto anche come CoA, è un cofattore essenziale che svolge un ruolo chiave nella catena di trasporto degli elettroni e nell'ossidazione dei substrati acili durante il metabolismo energetico.
Il grado di somiglianza tra sequenze di aminoacidi. Queste informazioni sono utili per la relazione genetica analisi di proteine e specie.
Un enzima che catalizza la NAD-Dependent reversibile Deamminazione di L-alanina a piruvato e ammoniaca. L ’ enzima viene necessari per crescere quando alanina e 'l'unico CARBON o azoto fonte. Può anche svolgere un ruolo nella sintesi della parete cellulare perché L-alanina e' un'elettrice importante del peptidoglicano strato.
Un 3-hydroxysteroid deidrogenasi che catalizza la una riduzione reversibile del principio androgeni, diidrotestosterone a 5 ALPHA-ANDROSTANE-3 Alpha, 17 BETA-DIOL, nei confronti di altre attività 3-alpha-hydroxysteroids e in 9, 11 e 15 hydroxyprostaglandins. L ’ enzima viene B-Specific in riferimento all 'orientamento di ridotta NAD o NADPH.
Zucchero alcol Deidrogenasi che hanno specificità per mannitolo. Enzimi in questa categoria sono generalmente classificati secondo la propria preferenza per una specifica riduzione cofattore.
La proteina componenti di enzima complessi (HOLOENZYMES). Un apoenzyme è il holoenzyme meno dei cofattori ENZYME cofattori) (o gruppi di protesi richiesti per la funzione enzimatica.
Un bambino durante il primo mese dopo la nascita.
L ’ agevolazione delle una reazione chimica da materiale (catalizzatore) non consumato dalla reazione.
Necrosi o scioglimento del muscolo scheletrico spesso seguita da mioglobinuria.
La somma del peso di tutti gli atomi in una molecola.
Catalizza in modo reversibile l ’ ossidazione di gruppi idrossili delle prostaglandine.
La normalizzazione di una soluzione riguardo agli ioni HYDROGEN; H +. È legata all'acidità misure nella maggioranza dei casi da pH = log [1 / 1 / 2 (H +)], dove (H +) è ioni d'idrogeno equivalenti in grammi per litro di soluzione. (McGraw-Hill Dictionary of Voglia scientifico e tecnico, sesto Ed)
Cloruro e mercury-containing derivati dell'acido benzoico.
Un enzima coinvolto nel metabolismo degli metalloflavoprotein vita A, questo enzima catalizza la retina per l ’ ossidazione dell ’ acido retinoico, utilizzando sia NAD + e DAP i coenzimi. Funziona anche su entrambi i 11-trans- e 13-cis-forms di strabica.
Il processo con cui gli elettroni sono trasportati da una riduzione del substrato di ossigeno molecolare. (Dal Bennington, Saunders Dictionary e di laboratorio di medicina e della Tecnologia, 1984 p270)
Strutturalmente forme correlate di un enzima. Ogni isoenzima ha lo stesso meccanismo e la classificazione, ma delle differenze con la chimica, fisica o caratteristiche immunologica.
Mitocondri e del tessuto scheletrico. Non è incluso infarto mitocondri per il quale mitocondri, cuore e 'disponibile.
Un gruppo di enzimi in grado di catalizzare la reazione di 20-hydroxysteroids reduction-oxidation reversibili, come da un 20-ketosteroid ad un 20-alpha-hydroxysteroid 1.1.1.149 (CE) o ad un 20-beta-hydroxysteroid 1.1.1.53 (CE).
Individui geneticamente identici sviluppato da fratello e sorella accoppiamenti quali sono stati portati fuori per 20 o più generazioni o da genitore x prole accoppiamenti svolte con alcune restrizioni. Questo comprende anche gli animali con una lunga storia di colonia chiuso.
Cromatografia su non-ionic gel senza tener conto del meccanismo di Solute discriminazione.
La caratteristica forma tridimensionale di una proteina, incluso il secondario, supersecondary (motivi), la terza quaternaria (dominio) e struttura della catena peptidica. Proteine quaternaria descrive la struttura, conferma assumed by multimeric proteine (aggregati di più di una catena polipeptidica).
Fattore nutrizionale ritrovate nel latte, uova, malto d'orzo, fegato, reni, cuore e verdure a foglia verde. La più ricca fonte naturale e 'il lievito. E si verifica in una forma libera solo nella retina dell'occhio, nel siero e nelle urine; i suoi principali forme nei tessuti e cellule sono Mononucleotide Della Flavina e FLAVIN-ADENINE dinucleotide.
Un recettore ad alta affinità, NAD-Dependent 11-beta-hydroxysteroid deidrogenasi che agisce unidirectionally per catalizzare la deidrogenazione di cortisolo di CORTISONE. Si trova principalmente in attività mineralcorticoide tessuti quali il rene, del colon; sudore ghiandole; e la placenta. Ecco. Assenza dell ’ enzima porta ad una forma fatale di infanzia, nota come sindrome Apparente Da Eccesso APPARENT di ipertensione.
Spaiati complementari DNA sintetizzato da un modello di RNA dell 'attività della DNA-polimerasi RNA- dipendente DNA polymerase. cDNA (ossia non circolare complementari DNA, DNA, non C-DNA) viene usato in una varietà di clonazione molecolare esperimenti nonché da una specifica ibridazione sonda.
Lo studio della struttura del cristallo usando tecniche di diffrazione dei raggi x. (McGraw-Hill scientifico e tecnico Dictionary of Voglia, 4th Ed)
Un enzima che catalizza la riduzione della Aspartic beta-semialdehyde a Omoserina, che e 'il punto della biosintesi del metionina, lisina treonina e leucina da per l'acido aspartico. CE 1.1.1.3.
Un NAD + dipendenti enzima che catalizza l ’ ossidazione di 3-carboxy-2-hydroxy-4-methylpentanoate a 3-carboxy-4-methyl-2-oxopentanoate. E 'coinvolto nella biosintesi del valina; leucina, isoleucina.
Tiolesteri idrolasi è un enzima che catalizza la rottura dei tiolesteri, rilasciando acidi organici e tioli.
Le tecniche che cromatografici liquido caratteristica insenatura alta pressione, alta sensibilità e ad alta velocita '.
Elettroforesi in cui un Polyacrylamide gel è indicato come la diffusione medium.
L'accordo di due o più sequenze di base aminoacido o un organismo o organismi in modo tale da allineare le aree di condividere le sequenze proprietà comuni. Il grado di relazione o omologia tra le sequenze prevista computationally o statisticamente basato su pesi attribuiti agli elementi allineati tra le sequenze. A sua volta questo puo 'servire da indicatore genetica potenziale relazione tra gli organismi.
(Piruvato deidrogenasi (Lipoamide)), un enzima mitocondriale Della -Fosfato che catalizza la idrolitico la rimozione del fosfato idrossi seryl su uno specifico gruppo di piruvato deidrogenasi, riattivare il complesso enzimatico. CE 3.1.3.43.
Un enzima octameric appartenente al superfamily degli aminoacidi Deidrogenasi. Not deidrogenasi catalizza la reversibili Deamminazione ossidativo di L-leucina, a 4-methyl-2-oxopentanoate (2-ketoisocaproate) e ammoniaca, con la riduzione corrispondente del cofattore NAD +.
La relazione tra la struttura chimica e di un composto biologico o attività farmacologica. I composti sono spesso classificato insieme perché hanno caratteristiche strutturali in comune anche forma, dimensione, stereochemical accordi e distribuzione di gruppi funzionali.
Un enzima che catalizza l ’ ossidazione di 3-phosphoglycerate a 3-phosphohydroxypyruvate. E partecipa alla biosintesi L-SERINE.
I trigliceridi sono un tipo di lipide presente nel sangue e nei tessuti, costituiti da tre molecole di acidi grassi legate a una molecola di glicerolo, svolgendo un ruolo importante nell'energia di riserva del corpo.
Il processo in cui endogena o di sostanze, o, esogene peptidi legarsi a proteine, enzimi, o alleati precursori delle proteine di legame alle proteine specifiche misure composti sono spesso usati come metodi di valutazione diagnostica.
Proteine codificata dal genoma mitocondriale o proteine codificata dal genoma che sono importati a nucleare e residenti nel virus.
Enzimi in grado di catalizzare l ’ ossidazione di estradiolo al 17-hydroxyl gruppo in presenza di NAD + o NADP + cedere estrone e Nadh, Nadph 17-hydroxyl o possano essere nel gruppo alfa o 1.1.1.62 CE beta-configuration.
Un enzima che catalizza l 'ultima delle TRIACYLGLYCEROL reazione di sintesi in cui e' in modo covalente diacylglycerol uniti a forma di trigliceridi a catena l 'acil COA. Ufficialmente, catalogato come CE 2.3.1.124.
La regione di un enzima che interagisce con il substrato di causare la reazione enzimatica.
Mutagenesi geneticamente modificato a uno specifico sito nel DNA molecola che introduce una base sostituzione, o un inserimento o la cancellazione.
Un ciclo dell ’ enzima che catalizza la formazione di Orthophosphate citrullina L-citrulline (e) della carbamoilfosfato e L-ornithine (ornitina). La carenza di questo enzima possono essere trasmessi come una caratteristica legata al cromosoma X. CE 2.1.3.3.
Un enzima che svolge un ruolo del glutammato e metabolismo butanoate percorsi da principale che catalizza l ’ ossidazione di succinato succinica a succinato usando NAD + come coenzima. La carenza di questo enzima, causa 4-hydroxybutyricaciduria, una rara errore congenito del metabolismo del neurotrasmettitore acido 4-aminobutyric (GABA).
Un enzima localizzato principalmente nella membrana plasmatica di linfociti. Che catalizza la catena di acidi grassi, preferibilmente degli acidi grassi insaturi a lysophosphatides con la formazione di 1,2-diacylglycero-3-phosphocholine e CoA. CE 2.3.1.23.
Il tessuto muscolare del cuore. È composta di cellule del muscolo striato e involontari (miociti, CARDIAC) collegati per formare la pompa contractile per generare il flusso del sangue.
Un fattore della trascrizione. Heterodimerization con recettore Del Retinoide X GAMMA e 'importante per il metabolismo dei lipidi. E' l'obiettivo di fibrati da controllare HYPERLIPIDEMIAS.
Fatty ACIDS in cui la catena di carbonio contiene uno o più doppio o triplo carbon-carbon obbligazioni.
Analisi dell'intensità di spargere della Raman monocromatico luce in funzione della frequenza di alla luce.

Il Gruppo delle Acil-Coenzima A Deidrogenasi (ACAD) è un'insieme di enzimi che catalizzano la rimozione di gruppi acile da coenzima A, una reazione importante nel metabolismo degli acidi grassi e dei aminoacidi. Questa famiglia di enzimi svolge un ruolo cruciale nella beta-ossidazione degli acidi grassi, un processo che avviene nei mitocondri e che porta alla produzione di energia attraverso l'ossidazione dei legami chimici presenti negli acidi grassi.

L'attività enzimatica delle ACAD richiede la presenza di flavina adenina dinucleotide (FAD) o flavina mononucleotide (FMN) come cofattori, che partecipano alla reazione di ossidoriduzione. Esistono diverse classi di enzimi ACAD, ciascuna con una specifica affinità per determinati substrati acili.

Le malattie genetiche associate a mutazioni nei geni che codificano per le ACAD possono causare disfunzioni metaboliche e neurologiche, come l'acidosi grassa infantile, la sindrome da accumulo di acidi grassi a catena media (MCADD), e altre forme di deficit enzimatici delle ACAD. Questi disturbi possono portare a sintomi gravi, tra cui vomito, letargia, convulsioni, coma e persino morte in caso di mancanza di trattamento adeguato.

L'acil-CoA deidrogenasi è un enzima che svolge un ruolo chiave nel processo metabolico della beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga. Questo enzima catalizza la reazione di deidrogenazione dell'acil-CoA, una molecola composta da un acido grasso legato alla coenzima A, producendo una molecola di acetil-CoA e una molecola di acil-CoA più corta.

L'acil-CoA deidrogenasi è presente in diverse forme nel corpo umano, ognuna delle quali è specifica per la deidrogenazione degli acidi grassi a catena lunga con un numero particolare di atomi di carbonio. Ad esempio, l'acil-CoA deidrogenasi a catena molto lunga (VLCAD) catalizza la deidrogenazione degli acidi grassi a catena molto lunga con una lunghezza superiore a 12 atomi di carbonio, mentre l'acil-CoA deidrogenasi a catena media (MCAD) è specifica per gli acidi grassi a catena media con una lunghezza compresa tra 4 e 12 atomi di carbonio.

Le mutazioni del gene che codifica per l'acil-CoA deidrogenasi possono causare malattie metaboliche ereditarie, come la deficienza dell'acil-CoA deidrogenasi a catena molto lunga (VLCAD) o la deficienza dell'acil-CoA deidrogenasi a catena media (MCAD). Questi disturbi possono causare sintomi come vomito, letargia, convulsioni e coma, e possono essere fatali se non trattati in modo tempestivo.

L'acil-CoA deidrogenasi a catena lunga (ACADL) è un enzima mitocondriale che svolge un ruolo chiave nel processo di β-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga. Questo enzima aiuta a ossidare gli acili CoA a catena lunga in acili CoA più corti, producendo acetil-CoA come sottoprodotto.

L'ACADL è specifico per la deidrogenazione di acili CoA con una lunghezza della catena compresa tra 12 e 16 carboni. L'enzima utilizza la flavina adenina dinucleotide (FAD) come cofattore per accettare elettroni dal substrato, che vengono quindi trasferiti al complesso della catena di trasporto degli elettroni attraverso la coenzima Q.

Le mutazioni del gene ACADL possono causare una condizione genetica rara chiamata acil-CoA deidrogenasi a catena lunga deficit, che può portare a sintomi come ipoglicemia, acidosi metabolica e miopatia. Questa condizione è ereditata in modo autosomico recessivo e colpisce prevalentemente i muscoli scheletrici e cardiaci.

La Butiril-Coenzima A Deidrogenasi è un enzima che catalizza una reazione nel metabolismo degli acidi grassi, in particolare nella beta-ossidazione. Questa via metabolica è responsabile del catabolismo (cioè la rottura) dei lipidi per produrre energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato).

L'enzima Butiril-CoA Deidrogenasi converte il butiril-CoA, un derivato dell'acido butirrico, in trans-enoyl-CoA, che è poi ulteriormente elaborato nel ciclo della beta-ossidazione. La reazione catalizzata dall'enzima Butiril-CoA Deidrogenasi comporta anche la riduzione del flavin adenina dinucleotide (FAD) a FADH2, che può quindi essere utilizzato nel processo di produzione di ATP attraverso la catena respiratoria.

La Butiril-CoA Deidrogenasi è una parte importante del metabolismo energetico e svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell'equilibrio energetico dell'organismo.

In medicine, "Inborn Errors of Lipid Metabolism" refer to genetic disorders that affect the body's ability to break down and process lipids (fats) properly. These disorders are caused by defects in genes that code for enzymes or proteins involved in lipid metabolism.

There are several types of Inborn Errors of Lipid Metabolism, including:

1. Disorders of fatty acid oxidation: These disorders affect the body's ability to convert long-chain fatty acids into energy. Examples include medium-chain acyl-CoA dehydrogenase deficiency (MCAD) and very long-chain acyl-CoA dehydrogenase deficiency (VLCAD).
2. Disorders of cholesterol metabolism: These disorders affect the body's ability to process cholesterol properly. Examples include Smith-Lemli-Opitz syndrome and congenital hyperlipidemia.
3. Disorders of lipoprotein metabolism: These disorders affect the way the body transports and metabolizes lipids in the blood. Examples include abetalipoproteinemia and Tangier disease.
4. Lysosomal storage disorders: These disorders affect the body's ability to break down and recycle various molecules, including lipids. Examples include Gaucher disease, Niemann-Pick disease, and Fabry disease.

Symptoms of Inborn Errors of Lipid Metabolism can vary widely depending on the specific disorder and its severity. They may include developmental delays, muscle weakness, seizures, cardiac problems, liver dysfunction, and neurological symptoms. Treatment typically involves a combination of dietary modifications, supplements, and medications to manage symptoms and prevent complications. In some cases, enzyme replacement therapy or bone marrow transplantation may be recommended.

L'acil-coenzima A (acil-CoA) è una molecola chiave nel metabolismo degli acidi grassi negli esseri viventi. È un thioester composto da coenzima A e un acido grasso o un derivato di un acido grasso.

La forma più semplice di acil-CoA è l'acetil-CoA, che si forma durante la beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga, un processo che scompone gli acidi grassi in unità più piccole e produce energia sotto forma di ATP. L'acetil-CoA prodotta dalla beta-ossidazione può essere ulteriormente elaborata nel ciclo dell'acido citrico per produrre ancora più ATP.

L'acil-CoA svolge anche un ruolo importante nella sintesi degli acidi grassi, dove viene utilizzato come donatore di gruppi acile per la formazione di trigliceridi e altri lipidi complessi.

In sintesi, l'acil-CoA è una molecola chiave nel metabolismo degli acidi grassi che svolge un ruolo centrale nella loro ossidazione e sintesi.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

Le flavoproteine che trasferiscono elettroni sono un tipo specifico di enzimi che contengono come cofattore molecole di flavina mononucleotide (FMN) o flavina adenin dinucleotide (FAD). Queste proteine svolgono un ruolo cruciale nel trasferimento di elettroni durante le reazioni redox, che sono processi chimici in cui si verifica un cambiamento di ossidazione degli atomi o molecole.

Le flavoproteine possono essere classificate in base al loro ruolo funzionale come ossidoreduttasi, deidrogenasi o chetoreducase. Le ossidoreduttasi catalizzano la riduzione di una sostanza mentre l'ossidazione di un'altra avviene simultaneamente; le deidrogenasi catalizzano la rimozione di idrogeno da una molecola, con conseguente ossidazione della stessa; infine, le chetoreducase catalizzano la riduzione delle chetoni a alcoli.

Le flavoproteine sono ampiamente distribuite in natura e svolgono un ruolo fondamentale in molti processi metabolici, come il ciclo di Krebs, la beta-ossidazione degli acidi grassi e la fosforilazione ossidativa. Inoltre, sono anche implicate nella biosintesi di alcuni composti importanti, come aminoacidi e vitamine.

In sintesi, le flavoproteine che trasferiscono elettroni sono enzimi essenziali per la vita che catalizzano reazioni redox utilizzando cofattori di flavina, svolgendo un ruolo cruciale in molti processi metabolici vitali.

L'acil-coenzima A ossidasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dell'acil-coenzima A (acil-CoA) a acido trans-Δ²-enoyl-CoA, FADH2 e CO2 come parte del ciclo dell'acido β-ossidativa nella degradazione dei lipidi. Questo processo si verifica nel mitocondrio e svolge un ruolo cruciale nella produzione di energia sotto forma di ATP nella cellula.

L'enzima è composto da diverse subunità, inclusa la flavoproteina FAD-contenente (Acox1) che riceve l'elettrone dall'acil-CoA e lo trasferisce alla proteina contenente eme (Acox2). L'elettrone viene quindi trasferito al citocromo c e infine al complesso IV della catena di trasporto degli elettroni, dove viene utilizzato per produrre ATP.

La deficienza dell'acil-coenzima A ossidasi è una malattia genetica rara che causa disturbi metabolici multipli, tra cui l'accumulo di acidi grassi a catena molto lunga nel sangue e nei tessuti. Questa condizione può portare a sintomi come ritardo mentale, problemi neurologici, insufficienza cardiaca e morte precoce.

La L-lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima presente in diversi tessuti del corpo umano, compresi i muscoli, il fegato, il cuore, i globuli rossi e il cervello. La sua funzione principale è catalizzare la conversione del lattato in piruvato durante il processo di glicolisi, un percorso metabolico che produce energia nelle cellule.

L'LDH è presente come tetramero, costituito da diverse combinazioni di due tipi di subunità: M (muscolare) e H (cuore). Queste subunità si combinano per formare cinque isoenzimi diversi, LDH-1 a LDH-5, che possono essere rilevati e misurati nel sangue. I diversi isoenzimi sono distribuiti in modo differente nei vari tessuti, il che può fornire informazioni utili sulla localizzazione di lesioni o danni cellulari quando i livelli di LDH aumentano.

Un aumento dei livelli di LDH nel sangue può essere un indicatore di una varietà di condizioni patologiche, come infarto miocardico, anemia emolitica, ittero, trauma contusivo, infezioni, cancro e altre malattie che causano danni ai tessuti. Pertanto, la misurazione dei livelli di LDH può essere utile come test diagnostico per valutare lo stato di salute generale del paziente e monitorare le risposte al trattamento.

La carnitina è una sostanza naturalmente presente nell'organismo umano, che svolge un ruolo importante nel metabolismo dei lipidi. Viene prodotta principalmente dal fegato e dai reni a partire dagli aminoacidi lisina e metionina.

La sua funzione principale è quella di trasportare gli acidi grassi a lunga catena all'interno della matrice mitocondriale, dove possono essere ossidati per produrre energia. In altre parole, la carnitina facilita il processo di beta-ossidazione dei lipidi, che è una fonte importante di energia per l'organismo.

La carnitina può anche essere assunta attraverso la dieta, in particolare da alimenti come la carne rossa e i latticini. In alcuni casi, può essere utilizzata come integratore alimentare per trattare o prevenire carenze di carnitina, che possono verificarsi in condizioni specifiche come la malattia di Lenox-Gastaut, l'insufficienza renale cronica e alcune patologie mitocondriali.

Tuttavia, è importante notare che l'uso di integratori di carnitina dovrebbe essere sempre discusso con un operatore sanitario qualificato, poiché un eccesso di carnitina può causare effetti collaterali indesiderati come nausea, vomito, diarrea e mal di testa.

In biochimica, le ossidoriduttasi che agiscono su donatori di gruppi CH-CH sono un particolare tipo di enzimi che catalizzano reazioni di ossidoriduzione in cui il gruppo chimico donatore è costituito da due atomi di carbonio legati da un legame singolo. Questi enzimi sono classificati nella classe EC 1.3 della classificazione EC degli enzimi, che comprende le ossidoriduttasi che agiscono su donatori di singoli elettroni con incorporamento di molecole di ossigeno come accettore.

Più precisamente, questi enzimi catalizzano la seguente reazione:

R-CH2-CH2-R' + A (accettore) -> R-CH=CH-R' + AH2 (ridotto)

dove R e R' sono gruppi organici e A è un accettore di elettroni.

Esempi di ossidoriduttasi che agiscono su donatori di gruppi CH-CH includono la crotonil-CoA carbossilasi, che catalizza la reazione di conversione del crotonil-CoA in butenoyl-CoA e CO2, e l'acrilil-CoA deidrogenasi, che catalizza la reazione di conversione dell'acrilil-CoA in acetil-CoA e CO2. Questi enzimi svolgono un ruolo importante nel metabolismo dei lipidi e degli aminoacidi.

Multiple Acyl Coenzyme A Dehydrogenase Deficiency (MADD), noto anche come deficit della deidrogenasi dell'acil-CoA a catena lunga, è una malattia metabolica congenita rara che colpisce il modo in cui il corpo produce energia.

In particolare, MADD interferisce con la capacità del corpo di metabolizzare i grassi per l'uso come energia, specialmente durante periodi di stress fisico o fame prolungata. Ciò può portare a una serie di sintomi, tra cui debolezza muscolare, ritardo dello sviluppo, ipotonia (bassa tonicità muscolare), convulsioni, disturbi del movimento e problemi cardiaci.

La malattia è causata da mutazioni in uno qualsiasi dei tre geni associati a MADD: ETFA, ETFB o ETFDH. Questi geni forniscono istruzioni per la produzione di proteine ​​coinvolte nel processo di metabolismo dei grassi. Quando uno di questi geni è difettoso, il corpo non può completare correttamente il processo di ossidazione degli acidi grassi a catena lunga, portando ai sintomi della malattia.

Il trattamento per MADD può includere una dieta speciale a basso contenuto di grassi e ricca di carboidrati, supplementi di carnitina e riboflavina, e in alcuni casi, terapia enzimatica sostitutiva. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono aiutare a gestire i sintomi della malattia e prevenire complicazioni gravi.

L'alcol deidrogenasi (ADH) è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dell'etanolo ad acetaldeide. Questo processo è una parte cruciale del metabolismo dell'alcol etilico nell'organismo umano. L'acetaldeide prodotta da questa reazione viene quindi ulteriormente ossidata in aceto dall'acetaldeide deidrogenasi a livello della matrice mitocondriale.

L'ADH è presente in diversi tessuti del corpo umano, tra cui il fegato, lo stomaco e il cervello. Tuttavia, il fegato è l'organo principale responsabile del metabolismo dell'alcol etilico. L'attività di questo enzima può variare da individuo a individuo, con alcune persone che metabolizzano l'alcol più velocemente rispetto ad altre. Questa variazione può essere dovuta a fattori genetici o ambientali.

L'ADH è una classe di enzimi che comprende diverse isoforme, ciascuna con differenti proprietà catalitiche e substrati specifici. Ad esempio, alcune isoforme possono ossidare l'etanolo ad acetaldeide più velocemente di altre. Queste differenze possono avere implicazioni per la suscettibilità individuale alla dipendenza da alcol e ai danni associati all'uso cronico di alcol.

In sintesi, l'alcol deidrogenasi è un enzima importante che svolge un ruolo chiave nel metabolismo dell'alcol etilico nell'organismo umano. La sua attività può variare da individuo a individuo e può avere implicazioni per la suscettibilità individuale alla dipendenza da alcol e ai danni associati all'uso cronico di alcol.

La ligase del coenzima A, nota anche come CoA ligasi o acetil-CoA sintetasi, è un enzima che catalizza la reazione finale della beta-ossidazione degli acidi grassi. Questa reazione lega l'acetato prodotto dalla beta-ossidazione a una molecola di coenzima A (CoA), formando acetil-CoA.

L'acetil-CoA è un importante intermedio metabolico che può essere utilizzato in diversi processi, come il ciclo di Krebs o la sintesi degli acidi grassi. La ligase del coenzima A svolge quindi un ruolo chiave nel metabolismo energetico dell'organismo.

La reazione catalizzata dalla ligase del coenzima A può essere descritta come segue:

acetato + CoA + ATP → acetil-CoA + AMP + PPi

In questa equazione, l'ATP (adenosina trifosfato) viene convertito in AMP (adenosina monofosfato) e PPi (piruvato fosfato), fornendo l'energia necessaria per formare la molecola di acetil-CoA.

La ligase del coenzima A è presente in molti organismi, dai batteri ai mammiferi, ed è essenziale per il loro metabolismo energetico. Mutazioni nel gene che codifica per questo enzima possono causare malattie metaboliche ereditarie, come la deficienza della acil-CoA sintetasi di tipo 2, che si manifesta con sintomi come ipotonia, debolezza muscolare e ritardo dello sviluppo.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La parola "Fad" non ha un'accezione medica specifica. Si riferisce piuttosto a una tendenza o moda passeggera che si diffonde rapidamente in una popolazione, spesso associata a comportamenti, attività o idee di moda. Nella cultura popolare, può talvolta essere applicato al mondo della salute e del benessere, dove certi esercizi, diete o stili di vita possono diventare improvvisamente popolari prima di scemare rapidamente. Tuttavia, è importante notare che molti approcci medici e terapeutici validi non sono "fad", ma piuttosto basati su prove scientifiche solide e riconosciuti dalla comunità medica come efficaci.

La 3-Idrossiacile CoA Diidrogenasi è un enzima che fa parte del processo metabolico della beta ossidazione degli acidi grassi a catena lunga. Più precisamente, questo enzima catalizza la reazione di ossidazione dell'acido 3-idrossiacilico in acido 3-chetoacilico utilizzando NAD+ come cofattore. Questo passaggio è fondamentale per il processo di beta ossidazione, che avviene all'interno dei mitocondri e permette la produzione di energia sotto forma di ATP a partire dagli acidi grassi.

La deficienza dell'enzima 3-Idrossiacile CoA Diidrogenasi può causare una malattia genetica rara nota come Acil-CoA Deidrogenasi Deficit di Iodio 3 (MCAD, dall'inglese Medium Chain Acyl-CoA Dehydrogenase Deficiency). Questa condizione è caratterizzata da un accumulo di acidi grassi a catena media nel sangue e nei tessuti, che può portare a sintomi come vomito, letargia, convulsioni e coma in caso di digiuno prolungato o infezioni gravi. La diagnosi precoce e la gestione adeguata della MCAD possono prevenire le complicanze più gravi associate alla malattia.

La carenza di riboflavina, nota anche come ariboflavinosi, è una condizione che si verifica quando un individuo ha una grave carenza della vitamina B2, nota come riboflavina. La riboflavina svolge un ruolo cruciale nel metabolismo energetico e nella crescita cellulare. Una sua carenza può causare diversi sintomi, tra cui:

* Lesioni alla bocca e alla lingua, come ulcere, infiammazione e dolore
* Pelle secca, screpolata o desquamata, soprattutto sul viso e intorno al naso
* Anemia
* Affaticamento e debolezza
* Problemi alla vista, come sensibilità alla luce, visione offuscata o arrossamento degli occhi
* Mal di testa
* Irritabilità e difficoltà di concentrazione

La carenza di riboflavina può verificarsi a causa di una dieta povera di questa vitamina, come nel caso di alcune persone vegane o vegetariane che non consumano abbastanza alimenti ricchi di riboflavina. Anche l'alcolismo cronico e alcune condizioni mediche possono aumentare il rischio di carenza di riboflavina.

La diagnosi della carenza di riboflavina si basa sui sintomi, sull'anamnesi alimentare e su esami del sangue specifici che misurano i livelli di riboflavina nel corpo. Il trattamento prevede l'assunzione di integratori di riboflavina o la modifica della dieta per includere più cibi ricchi di questa vitamina, come carne, pesce, uova, latte e verdure a foglia verde scura.

Le flavoproteine sono un tipo di proteine che contengono come cofattori molecole di flavina, principalmente flavina adenina dinucleotide (FAD) e flavina mononucleotide (FMN). Le flavine sono molecole aromatiche con proprietà simili a vitamine, note come vitamina B2 o riboflavina. Queste proteine svolgono un ruolo cruciale in diversi processi metabolici, inclusa la trasferasi di elettroni, ossidoriduzioni e ossidazione dei substrati. Le flavoproteine sono ampiamente distribuite negli esseri viventi e partecipano a varie reazioni biochimiche, come nella catena respiratoria, nel metabolismo degli acidi grassi e nell'ossidazione degli aminoacidi.

I mitocondri epatici si riferiscono specificamente ai mitocondri presenti nelle cellule del fegato. I mitocondri sono organelli intracellulari che svolgono un ruolo cruciale nella produzione di energia (ATP) attraverso il processo di respirazione cellulare. Nel fegato, i mitocondri svolgono anche altri importanti processi metabolici, come la β-ossidazione degli acidi grassi, la sintesi degli aminoacidi e il ciclo dell'acido citrico.

Le cellule epatiche, notamente epatociti, contengono una grande quantità di mitocondri a causa della loro alta richiesta energetica e del ruolo centrale nel metabolismo dei lipidi, carboidrati e proteine. Alterazioni nella funzione mitocondriale epatica possono portare a diversi disturbi e malattie del fegato, come l'epatite, la steatosi epatica (fegato grasso), la cirrosi epatica e persino il cancro al fegato. Pertanto, la salute e la funzionalità dei mitocondri epatici sono fondamentali per il normale funzionamento del fegato e per mantenere l'omeostasi metabolica generale.

Gli acidi grassi sono composti organici costituiti da una catena idrocarburica e da un gruppo carbossilico (-COOH) all'estremità. Si trovano comunemente nelle sostanze grasse come oli e grassi, ma anche in alcuni alimenti come avocado, noci e semi.

Gli acidi grassi possono essere classificati in diversi modi, tra cui la lunghezza della catena idrocarburica e il numero di doppi legami presenti nella catena. In base alla lunghezza della catena, gli acidi grassi possono essere suddivisi in:

* Acidi grassi saturi: non contengono doppi legami e hanno tutte le loro posizioni di legame singolo occupate da idrogeno. Sono solidi a temperatura ambiente e si trovano comunemente nei grassi animali come burro, formaggio e lardo.
* Acidi grassi monoinsaturi: contengono un solo doppio legame nella catena idrocarburica. Sono liquidi a temperatura ambiente e si trovano comunemente negli oli vegetali come olio di oliva e olio di arachidi.
* Acidi grassi polinsaturi: contengono due o più doppi legami nella catena idrocarburica. Sono anche liquidi a temperatura ambiente e si trovano comunemente negli oli vegetali come olio di semi di lino, olio di pesce e olio di soia.

In base al numero di doppi legami, gli acidi grassi possono essere ulteriormente suddivisi in:

* Acidi grassi omega-3: contengono il primo doppio legame tre carboni dall'estremità opposta del gruppo carbossilico. Si trovano comunemente negli oli di pesce e nelle noci.
* Acidi grassi omega-6: contengono il primo doppio legame sei carboni dall'estremità opposta del gruppo carbossilico. Si trovano comunemente negli oli vegetali come olio di girasole e olio di granturco.

Gli acidi grassi svolgono un ruolo importante nella salute umana, fornendo energia, supportando la funzione cerebrale e mantenendo la salute della pelle e delle membrane cellulari. Una dieta equilibrata dovrebbe includere una varietà di acidi grassi, con un'attenzione particolare agli omega-3 e agli omega-6, che sono essenziali per la salute umana ma non possono essere prodotti dal corpo.

In termini medici, l'ossido-riduzione, noto anche come reazione redox, è un processo chimico in cui si verifica il trasferimento di elettroni tra due specie molecolari. Questa reazione comporta due parti: ossidazione ed riduzione.

L'ossidazione è il processo in cui una specie molecolare (reagente) perde elettroni, aumentando il suo numero di ossidazione e spesso causando un cambiamento nel suo stato di ossidazione. L'agente che causa l'ossidazione è chiamato agente ossidante.

D'altra parte, la riduzione è il processo in cui una specie molecolare (reagente) guadagna elettroni, diminuendo il suo numero di ossidazione e anche qui causando un cambiamento nel suo stato di ossidazione. L'agente che causa la riduzione è chiamato agente riduttore.

In sintesi, durante una reazione redox, l'ossidante viene ridotto mentre il riduttore viene ossidato. Queste reazioni sono fondamentali in molti processi biologici, come la respirazione cellulare e la fotosintesi clorofilliana, dove gli elettroni vengono trasferiti tra diverse molecole per produrre energia.

La gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi (G3PD o GAPDH) è un enzima chiave nel metabolismo energetico, più precisamente nel processo di glicolisi. La sua funzione è quella di catalizzare la reazione di ossidoriduzione che converte il gliceraldeide-3-fosfato (G3P) in 1,3-bisfosfoglicerato (BPG), producendo anche una molecola di NADH dal NAD+.

L'equazione chimica della reazione catalizzata dalla G3PD è:

D-gliceraldeide-3-fosfato + Pi + NAD+ -> 1,3-bisfosfoglicerato + NADH + H+

Questa reazione è fondamentale per la produzione di ATP (adenosina trifosfato), l'energia chimica utilizzata dalle cellule per svolgere le loro funzioni. La G3PD svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio energetico cellulare e nella regolazione del metabolismo glucidico.

Una carenza o un'alterazione della funzione di questo enzima possono portare a diversi disturbi metabolici, come la deficienza congenita di gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi (GAPDH), che può manifestarsi con sintomi quali ritardo dello sviluppo, ipotonìa, convulsioni e acidosi metabolica.

Il palmitoil-CoA, abbreviazione di palmitoil-coenzima A, è una molecola composta da acido palmítico (un acido grasso saturo a 16 atomi di carbonio) legato alla coenzima A. Si tratta di un importante intermedio metabolico nel corpo umano e in altri organismi viventi.

Il palmitoil-CoA svolge un ruolo cruciale nella beta-ossidazione, il processo mediante il quale gli acidi grassi vengono degradati all'interno delle mitocondrie per produrre energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato). Inoltre, è anche un precursore importante nella sintesi degli eicosanoidi, molecole lipidiche che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell'infiammazione, della coagulazione del sangue e della risposta immunitaria.

Anomalie nel metabolismo del palmitoil-CoA possono essere associate a diverse patologie, tra cui alcune malattie genetiche rare che colpiscono il sistema nervoso centrale.

In termini medici, un'ossidoriduttasi è un enzima che catalizza il processo di ossidoriduzione, in cui una specie chimica (il donatore di elettroni o riducente) viene ossidata, cedendo elettroni, e un'altra specie chimica (l'accettore di elettroni o ossidante) viene ridotta, acquistando quegli elettroni. Questo tipo di reazione è fondamentale per numerose vie metaboliche, come la glicolisi, la beta-ossidazione degli acidi grassi e la fosforilazione ossidativa, dove l'energia rilasciata durante il trasferimento degli elettroni viene sfruttata per generare ATP, la principale molecola energetica della cellula.

Le ossidoriduttasi contengono spesso cofattori come flavine, eme o nichel che facilitano il trasferimento di elettroni tra le specie chimiche. Un esempio ben noto di ossidoriduttasi è la NADH deidrogenasi (complesso I), enzima chiave nella catena respiratoria mitocondriale, che catalizza il trasferimento di elettroni dal NADH al coenzima Q10, contribuendo alla sintesi di ATP durante la fosforilazione ossidativa.

La Aldeide Deidrogenasi (ALDH) è un enzima presente in diversi tessuti del corpo umano, compreso il fegato, i reni e il cervello. La sua funzione principale è quella di ossidare le aldeidi, che sono molecole chimiche con un gruppo aldeidico (-CHO), a loro volta derivanti dal metabolismo di alcuni aminoacidi e dell'alcol etilico.

L'ALDH catalizza la reazione di ossidazione delle aldeidi in acidi carbossilici, utilizzando come cofattore il NAD+ (nicotinamide adenina dinucleotide). Questa reazione è importante per eliminare le tossine e prevenire l'accumulo di sostanze nocive nel corpo.

L'ALDH svolge anche un ruolo cruciale nella detossificazione dell'etanolo, che viene metabolizzato in acetaldeide prima di essere convertito in acido acetico dall'ALDH. La velocità con cui l'acetaldeide viene metabolizzata dall'ALDH può variare da persona a persona, e questa variazione è stata associata alla suscettibilità individuale all'intossicazione da alcol.

Inoltre, alcune forme di ALDH sono state identificate come fattori genetici che possono proteggere contro lo sviluppo del cancro. Ad esempio, l'ALDH3A1 è stato associato alla ridotta incidenza di tumori della pelle e dell'apparato respiratorio.

In sintesi, la Aldeide Deidrogenasi (ALDH) è un enzima importante che svolge un ruolo cruciale nella detossificazione del corpo umano, eliminando le tossine e prevenendo l'accumulo di sostanze nocive. La sua attività può variare da persona a persona ed essere associata alla suscettibilità individuale all'intossicazione da alcol e alla protezione contro lo sviluppo del cancro.

Lo Screening Neonatale è un esame medico routinario, effettuato sui neonati entro le prime 24-48 ore di vita e ripetuto a distanza di pochi giorni, al fine di identificare precocemente la presenza di determinati disturbi congeniti o tratti genetici che potrebbero altrimenti passare inosservati durante le prime fasi della vita del bambino.

Lo screening neonatale include una serie di test rapidi e indolori, come il prelievo di sangue dal tallone del piede (puntura capillare), per analizzare il sangue alla ricerca di segni biochimici di malattie metaboliche ereditarie, difetti della coagulazione, ipotiroidismo congenito e fibrosi cistica.

L'obiettivo principale dello screening neonatale è quello di permettere una diagnosi precoce e tempestiva delle condizioni individuate, in modo da poter instaurare trattamenti appropriati il più presto possibile, ridurre al minimo le complicanze a lungo termine e migliorare la prognosi complessiva per i neonati interessati.

È importante sottolineare che lo screening neonatale non deve essere confuso con una diagnosi definitiva, poiché ulteriori test di conferma potrebbero essere necessari per stabilire in modo conclusivo la presenza o l'assenza della malattia. Tuttavia, fornisce un importante punto di partenza per garantire che i neonati abbiano le migliori possibilità di ricevere cure e trattamenti adeguati fin dall'inizio della loro vita.

La glutammato deidrogenasi (GDH) è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione del glutammato a α-chetoglutarato nel ciclo dell'acido citrico. Questa reazione produce anche ammoniaca e nicotinamide adenina dinucleotide (NADH) come sottoprodotti. La GDH svolge un ruolo chiave nel metabolismo degli aminoacidi e nell'equilibrio dell'azoto, poiché è responsabile della conversione dell'ammoniaca in glutammato, che può quindi essere utilizzata per la sintesi di altri aminoacidi. L'attività della GDH è regolata da diversi fattori, tra cui il livello di NAD+/NADH e il pH. Un'anomalia nella funzione della GDH può portare a disturbi del metabolismo degli aminoacidi e dell'equilibrio dell'azoto, come l'encefalopatia epatica.

La glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) è un enzima presente nelle cellule, in particolare nei globuli rossi. È responsabile della produzione di nicotinamide adenina dinucleotide fosfato (NADPH), che protegge i globuli rossi dalla lisi (degradazione).

La G6PD catalizza la reazione di ossidoriduzione del glucosio-6-fosfato a 6-fosfo-glucono-delta-lattone, riducendo il NADP+ in NADPH. Questa reazione è la prima nella via dei pentosi fosfati, un percorso metabolico che fornisce precursori per la biosintesi di molecole importanti come acidi nucleici e carboidrati complessi, nonché una fonte di riduzione per la protezione contro lo stress ossidativo.

Una carenza congenita dell'attività enzimatica della G6PD può portare a una condizione nota come favismo, che si manifesta con anemia emolitica acuta dopo l'ingestione di fave o altri trigger ambientali. Questa condizione è più comune nelle popolazioni maschili e in alcune aree geografiche specifiche, come il Mediterraneo, l'Africa subsahariana, il Medio Oriente e l'Asia meridionale.

La malicodeidrogenasi è un enzima (specificamente, una ossidoreduttasi) che catalizza la reazione di ossidoriduzione tra il malonil-CoA e la NAD+, producendo acetil-CoA, CO2 e NADH. Questa reazione è parte del ciclo dell'acido citrico e svolge un ruolo cruciale nel metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine. La malicodeidrogenasi è presente in molti organismi viventi, tra cui batteri, piante e animali.

L'attività di questo enzima è strettamente regolata all'interno della cellula, poiché svolge un ruolo chiave nel bilanciare la produzione di energia (attraverso la formazione di acetil-CoA) e la riduzione del NAD+ in NADH. La malicodeidrogenasi è anche un bersaglio importante per alcuni antibiotici, come l'isoniazide, che inibiscono l'attività dell'enzima e interrompono il metabolismo dei batteri.

L'isocitrato deidrogenasi (IDH) è un enzima chiave presente nel ciclo di Krebs, che si verifica all'interno delle mitocondrie delle cellule. L'IDH catalizza la reazione di ossidazione decarbossilazione dell'isocitrato in α-chetoglutarato, producendo anche NADH come cofattore ridotto nel processo.

Esistono due forme principali di isocitrato deidrogenasi nel corpo umano: IDH1 e IDH2. Mentre entrambe le forme catalizzano la stessa reazione chimica, si trovano in diversi compartimenti cellulari (IDH1 nel citoplasma e IDH2 nelle mitocondrie) e possono avere ruoli distinti all'interno del metabolismo cellulare.

Una mutazione di questo enzima, specialmente nella forma IDH2, è stata identificata in diversi tipi di tumori, come gli astrocitomi e i glioblastomi, che sono forme aggressive di tumore al cervello. Queste mutazioni possono portare a una produzione alterata di metaboliti, contribuendo potenzialmente allo sviluppo del cancro. Pertanto, l'isocitrato deidrogenasi è un bersaglio importante per la ricerca sul cancro e lo sviluppo di terapie mirate.

La specificità del substrato è un termine utilizzato in biochimica e farmacologia per descrivere la capacità di un enzima o una proteina di legarsi e agire su un singolo substrato o su un gruppo limitato di substrati simili, piuttosto che su una gamma più ampia di molecole.

In altre parole, l'enzima o la proteina mostra una preferenza marcata per il suo substrato specifico, con cui è in grado di interagire con maggiore affinità e velocità di reazione rispetto ad altri substrati. Questa specificità è dovuta alla forma tridimensionale dell'enzima o della proteina, che si adatta perfettamente al substrato come una chiave in una serratura, permettendo solo a determinate molecole di legarsi e subire la reazione enzimatica.

La specificità del substrato è un concetto fondamentale nella comprensione della regolazione dei processi metabolici e della farmacologia, poiché consente di prevedere quali molecole saranno più probabilmente influenzate da una particolare reazione enzimatica o da un farmaco che interagisce con una proteina specifica.

L'enoi-CoA idratasi, nota anche come enoil-CoA idrossiacido reduttasi (EC 1.3.1.8), è un enzima chiave nel processo della biosintesi degli acidi grassi. Questo enzima catalizza la reazione di idratazione dell'enoi-CoA a 3-idrossiacil-CoA, che rappresenta un passaggio cruciale nella via metabolica per la sintesi degli acidi grassi saturi e insaturi.

L'enoil-CoA idratasi è presente in molti organismi viventi, dai batteri ai mammiferi, e svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l'omeostasi cellulare e la fisiologia degli organismi. Nei mammiferi, questo enzima è codificato dal gene HADH e si trova principalmente nel citosol delle cellule adipose e del fegato.

La deficienza dell'enoil-CoA idratasi può causare una malattia genetica rara nota come acidosi 3-idrossi-isoftalica, che è caratterizzata da un accumulo di 3-idrossiacidi nel sangue e nell'urina. Questa condizione può portare a sintomi gravi, tra cui vomito, letargia, convulsioni e coma, e richiede una terapia medica aggressiva per gestire i sintomi e prevenire le complicanze.

La sindrome di Reye è una malattia rara ma grave che colpisce principalmente i bambini e talvolta gli adolescenti. Si verifica dopo un'infezione virale (come il morbillo, la varicella o un raffreddore) e si manifesta con vomito improvviso e grave, letargia, irritabilità e confusione, convulsioni e coma. La sindrome di Reye colpisce principalmente il fegato e il cervello.

La causa esatta della sindrome di Reye è sconosciuta, ma si pensa che sia associata all'uso di aspirina per trattare l'infezione virale in bambini e adolescenti. Per questo motivo, i medici consigliano di non dare aspirina ai bambini e agli adolescenti a meno che non sia espressamente raccomandato da un medico.

Il trattamento della sindrome di Reye prevede il supporto dei sistemi corporei vitali, come la respirazione e la circolazione sanguigna, e il controllo dell'edema cerebrale e del livello di zucchero nel sangue. Non esiste una cura specifica per la sindrome di Reye, ma un trattamento tempestivo può aiutare a prevenire danni permanenti al cervello e al fegato.

La prognosi della sindrome di Reye dipende dalla gravità dei sintomi e dall'età del paziente. I bambini più piccoli hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi della malattia, che possono essere fatali. Tuttavia, con un trattamento tempestivo, molti bambini si riprendono completamente dalla sindrome di Reye.

L'alcol ossidoreductasi, nota anche come alcol deidrogenasi (ADH), è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dell'etanolo in acetaldeide. Questo processo metabolico avviene principalmente nel fegato e fa parte del più ampio sistema di detossificazione dell'organismo dai composti xenobiotici, come l'alcol etilico presente nelle bevande alcoliche.

La reazione catalizzata dall'alcol ossidoreductasi è la seguente:

Etanolo + NAD+ -> Acetaldeide + NADH + H+

L'enzima svolge un ruolo chiave nel metabolismo dell'alcol etilico e, di conseguenza, nella sua clearance dall'organismo. Le variazioni genetiche che influenzano l'attività di questo enzima possono contribuire a differenze individuali nella suscettibilità all'intossicazione da alcol e alla dipendenza da alcol.

L'alcol ossidoreductasi è presente in diversi tessuti, tra cui fegato, intestino tenue, stomaco e cervello. Tuttavia, il fegato è la sede principale del metabolismo dell'alcol etilico, dove l'enzima svolge un ruolo cruciale nel mantenere i livelli ematici di alcol entro limiti normali e prevenire l'intossicazione.

La palmitoilcarnitina è una forma acilata specifica della carnitina, un composto organico che si trova naturalmente nel corpo umano. La carnitina svolge un ruolo cruciale nei processi metabolici, in particolare nella beta-ossidazione dei grassi a catena lunga all'interno dei mitocondri delle cellule.

Nel caso specifico della palmitoilcarnitina, l'acile (catena laterale) che si lega alla carnitina è costituito da 16 atomi di carbonio (palmitoil-). Questa forma acilata di carnitina è importante per il trasporto di molecole di acidi grassi a catena lunga attraverso la membrana mitocondriale interna, dove possono essere ulteriormente scomposte e utilizzate come fonte di energia attraverso la beta-ossidazione.

La palmitoilcarnitina può anche derivare dalla degradazione di alcuni lipidi complessi o può essere sintetizzata nel corpo a partire da palmitato (un acido grasso saturo a catena lunga) e carnitina. Può essere utilizzata come integratore alimentare per supportare la funzione mitocondriale, il metabolismo dei lipidi e l'efficienza energetica, sebbene siano necessarari ulteriori studi per confermare i suoi benefici e dosaggi ottimali.

In medicina e fisiologia, la cinetica si riferisce allo studio dei movimenti e dei processi che cambiano nel tempo, specialmente in relazione al funzionamento del corpo e dei sistemi corporei. Nella farmacologia, la cinetica delle droghe è lo studio di come il farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato e eliminato dal corpo.

In particolare, la cinetica enzimatica si riferisce alla velocità e alla efficienza con cui un enzima catalizza una reazione chimica. Questa può essere descritta utilizzando i parametri cinetici come la costante di Michaelis-Menten (Km) e la velocità massima (Vmax).

La cinetica può anche riferirsi al movimento involontario o volontario del corpo, come nel caso della cinetica articolare, che descrive il movimento delle articolazioni.

In sintesi, la cinetica è lo studio dei cambiamenti e dei processi che avvengono nel tempo all'interno del corpo umano o in relazione ad esso.

Gli acidi pentanoici, noti anche come acido valerico o acido pentanoico, sono una classe di acidi carboxilici a catena ramificata con cinque atomi di carbonio. L'acido pentanoico è il più semplice rappresentante di questa classe e ha la formula molecolare CH3CH2CH2COOH.

Gli acidi pentanoici si trovano naturalmente in alcuni alimenti, come i prodotti lattiero-caseari e alcune frutta, e sono anche sintetizzati dal corpo umano durante il processo di fermentazione batterica nell'intestino.

Questi acidi possono avere effetti sia positivi che negativi sulla salute. Da un lato, alcuni studi hanno suggerito che gli acidi pentanoici possono avere proprietà antinfiammatorie e potrebbero essere utili nel trattamento di condizioni come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn. D'altra parte, un eccessivo accumulo di acidi pentanoici nell'intestino può portare a sintomi gastrointestinali avversi, come crampi, diarrea e flatulenza.

In generale, gli acidi pentanoici sono una classe importante di composti organici con diverse applicazioni in medicina e nella produzione industriale.

Gli errori congeniti del metabolismo (ICD-10 E70-E90) sono un gruppo di malattie genetiche causate da difetti enzimatici o non enzimatici che portano a disturbi nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e altre molecole biologiche. Questi difetti provocano l'accumulo di sostanze tossiche o la carenza di composti essenziali, con conseguenti effetti dannosi su vari tessuti e organi del corpo.

Gli errori congeniti del metabolismo possono presentarsi in qualsiasi momento della vita, anche se spesso sono evidenti fin dalla nascita o durante la prima infanzia. I sintomi variano ampiamente a seconda del tipo di disturbo e possono includere letargia, irritabilità, vomito, diarrea, ritardo dello sviluppo, convulsioni, anomalie scheletriche, problemi cardiovascolari, disturbi neurologici e altri segni clinici.

Tra i più noti errori congeniti del metabolismo ci sono:

1. Fenilchetonuria (PKU): causata dalla carenza dell'enzima fenilalanina idrossilasi, porta all'accumulo di fenilalanina nel sangue e nei tessuti, con conseguente danno cerebrale.
2. Deficit di G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi): causato dalla carenza dell'enzima G6PD, provoca anemia emolitica in risposta a certi farmaci o alimenti.
3. Fibrosi cistica: una malattia genetica che colpisce le ghiandole esocrine e causa la produzione di muco denso nei polmoni, nel tratto digestivo e nelle ghiandole sudoripare.
4. Deficit di biotinidasi: causato dalla carenza dell'enzima biotinidasi, porta a problemi neurologici, disturbi della pelle e del sistema immunitario.
5. Galattosemia: causata dalla carenza dell'enzima galattosio-1-fosfato uridiltransferasi, provoca intolleranza al lattosio e danni epatici.
6. Mucopolisaccaridosi (MPS): una serie di disturbi genetici che causano l'accumulo di sostanze chiamate mucopolisaccaridi nel corpo, portando a problemi scheletrici, visivi e cardiovascolari.

La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono migliorare significativamente l'outcome dei pazienti con errori congeniti del metabolismo. Tra le opzioni di trattamento ci sono la dieta speciale, la supplementazione enzimatica, la dialisi e il trapianto d'organo.

La Diidrolipoamide Deidrogenasi (DLD) è un enzima multimerico che fa parte del complesso multi-enzimatico della piruvato deidrogenasi (PDC) e dell'alfa-chetoglutarato deidrogenasi (KGDH). Questo enzima svolge un ruolo chiave nei processi di ossidazione del piruvato e dell'alfa-chetoglutarato, che sono fondamentali per la produzione di energia nelle cellule attraverso il ciclo di Krebs.

Nel dettaglio, l'enzima DLD catalizza la reazione di ossidazione della diidrolipoamide, un cofattore lipoidico ridotto durante le reazioni di ossidazione del piruvato e dell'alfa-chetoglutarato. La diidrolipoamide viene ossidata a lipoamide, con la conseguente riduzione della FAD (flavina adenina dinucleotide) a FADH2. Successivamente, la FADH2 può essere riossidata dalla NAD+ (nicotinammide adenina dinucleotide) per rigenerare FAD e produrre NADH, che può essere utilizzato nel processo di produzione di ATP attraverso la catena respiratoria.

La DLD è una proteina costituita da quattro subunità identiche (E3), che formano un tetramero. Questo enzima è presente in molti tessuti, ma è particolarmente abbondante nel cervello e nel fegato. La carenza di questo enzima può causare una serie di disturbi metabolici, tra cui acidosi lattica, encefalopatia, ritardo mentale e altri sintomi neurologici.

La carboidrato deidrogenasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dei carboidrati, come il glucosio e il fruttosio. Questo enzima estrae equivalenti di elettroni dai substrati carboidrati sotto forma di NADH o NADPH, a seconda del tipo specifico di carboidrato deidrogenasi.

L'NAD+ (nicotinamide adenine dinucleotide) o l'NADP+ (nicotinamide adenine dinucleotide fosfato) vengono ridotti a NADH o NADPH, rispettivamente, durante questo processo. L'ossidazione del substrato carboidrato produce di solito un composto che contiene un gruppo aldeidico o chetonico.

Esistono diversi tipi di carboidrati deidrogenasi, come la glucosio deidrogenasi, la fruttosio deidrogenasi e la galattosio deidrogenasi, ciascuna delle quali è specifica per un particolare substrato carboidrato. Questi enzimi svolgono un ruolo importante nel metabolismo dei carboidrati e sono fondamentali per la produzione di energia nelle cellule.

La succinato deidrogenasi (SDH) è un enzima presente nella membrana interna mitocondriale che svolge un ruolo cruciale nel processo di respirazione cellulare. È una parte importante del complesso II, che include anche flavoproteina e iron-sulfur proteine.

L'SDH catalizza la conversione del succinato in fumarato nell'ultima tappa della catena respiratoria degli acidi tricarbossilici (TCA cycle o ciclo di Krebs), producendo anche FADH2, un importante portatore di elettroni. Questo processo è accompagnato dal trasferimento di protoni attraverso la membrana mitocondriale interna, contribuendo alla creazione del gradiente di protoni necessario per la sintesi di ATP.

La succinato deidrogenasi è anche nota come complesso II della catena respiratoria ed è costituita da quattro subunità: SDHA, SDHB, SDHC e SDHD. Mutazioni in geni che codificano per queste subunità possono portare a disfunzioni enzimatiche e sono associate a varie malattie ereditarie, come alcune forme di cancro e neuropatie.

In sintesi, la succinato deidrogenasi è un importante enzima mitocondriale che svolge un ruolo fondamentale nella produzione di energia cellulare attraverso il ciclo degli acidi tricarbossilici e la catena respiratoria.

L-iditolo 2-deidrogenasi è un enzima (EC 1.1.1.14) che catalizza la reazione di ossidazione del L-iditolo a L-sorbosio utilizzando NAD+ come cofattore. Questa reazione fa parte del metabolismo dei carboidrati e più specificamente della via della pentosa fosfato.

L'enzima è presente in diversi organismi, tra cui batteri, funghi e piante. Nei mammiferi, l'enzima è espresso principalmente nel fegato e nei reni. La L-iditolo 2-deidrogenasi svolge un ruolo importante nella regolazione del metabolismo del glucosio e della risposta allo stress ossidativo, poiché il suo prodotto di reazione, il L-sorbosio, può essere ulteriormente metabolizzato per produrre NADPH, una molecola essenziale per la difesa antiossidante cellulare.

Una carenza o un'alterazione dell'attività della L-iditolo 2-deidrogenasi può essere associata a diversi disturbi metabolici e patologici, come ad esempio la galattosemia, una malattia genetica che si manifesta con un'intolleranza al lattosio.

I Dati di Sequenza Molecolare (DSM) si riferiscono a informazioni strutturali e funzionali dettagliate su molecole biologiche, come DNA, RNA o proteine. Questi dati vengono generati attraverso tecnologie di sequenziamento ad alta throughput e analisi bioinformatiche.

Nel contesto della genomica, i DSM possono includere informazioni sulla variazione genetica, come singole nucleotide polimorfismi (SNP), inserzioni/delezioni (indels) o varianti strutturali del DNA. Questi dati possono essere utilizzati per studi di associazione genetica, identificazione di geni associati a malattie e sviluppo di terapie personalizzate.

Nel contesto della proteomica, i DSM possono includere informazioni sulla sequenza aminoacidica delle proteine, la loro struttura tridimensionale, le interazioni con altre molecole e le modifiche post-traduzionali. Questi dati possono essere utilizzati per studi funzionali delle proteine, sviluppo di farmaci e diagnosi di malattie.

In sintesi, i Dati di Sequenza Molecolare forniscono informazioni dettagliate sulle molecole biologiche che possono essere utilizzate per comprendere meglio la loro struttura, funzione e varianti associate a malattie, con implicazioni per la ricerca biomedica e la medicina di precisione.

Il fegato è un organo glandolare grande e complesso situato nella parte superiore destra dell'addome, protetto dall'ossa delle costole. È il più grande organo interno nel corpo umano, pesando circa 1,5 chili in un adulto medio. Il fegato svolge oltre 500 funzioni vitali per mantenere la vita e promuovere la salute, tra cui:

1. Filtrazione del sangue: Rimuove le tossine, i batteri e le sostanze nocive dal flusso sanguigno.
2. Metabolismo dei carboidrati: Regola il livello di glucosio nel sangue convertendo gli zuccheri in glicogeno per immagazzinamento ed è rilasciato quando necessario fornire energia al corpo.
3. Metabolismo delle proteine: Scompone le proteine in aminoacidi e aiuta nella loro sintesi, nonché nella produzione di albumina, una proteina importante per la pressione sanguigna regolare.
4. Metabolismo dei lipidi: Sintetizza il colesterolo e le lipoproteine, scompone i grassi complessi in acidi grassi e glicerolo, ed è responsabile dell'eliminazione del colesterolo cattivo (LDL).
5. Depurazione del sangue: Neutralizza e distrugge i farmaci e le tossine chimiche nel fegato attraverso un processo chiamato glucuronidazione.
6. Produzione di bilirubina: Scompone l'emoglobina rossa in bilirubina, che viene quindi eliminata attraverso la bile.
7. Coagulazione del sangue: Produce importanti fattori della coagulazione del sangue come il fattore I (fibrinogeno), II (protrombina), V, VII, IX, X e XI.
8. Immunologia: Contiene cellule immunitarie che aiutano a combattere le infezioni.
9. Regolazione degli zuccheri nel sangue: Produce glucosio se necessario per mantenere i livelli di zucchero nel sangue costanti.
10. Stoccaggio delle vitamine e dei minerali: Conserva le riserve di glicogeno, vitamina A, D, E, K, B12 e acidi grassi essenziali.

Il fegato è un organo importante che svolge molte funzioni vitali nel nostro corpo. È fondamentale mantenerlo in buona salute attraverso una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e la riduzione dell'esposizione a sostanze tossiche come alcol, fumo e droghe illecite.

La Long-Chain-3-Hydroxyacyl-CoA Dehydrogenase (LCHAD) è un enzima mitocondriale chiave che svolge un ruolo cruciale nel processo di beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga. Questo enzima catalizza la deidrogenazione del gruppo idrossile in terza posizione di un acil-CoA a catena lunga, convertendolo in una forma 3-cheto acil-CoA.

Un deficit o una carenza congenita di questo enzima può portare alla malattia metabolica ereditaria nota come "aciduria glutarica tipo 2" o "deficit di LCHAD". Questa condizione è caratterizzata da un accumulo di acidi grassi a catena lunga e dei loro derivati tossici, che possono causare una serie di sintomi gravi, tra cui disturbi muscolari, cardiaci, epatici e neurologici.

La diagnosi di questa malattia si basa su test genetici e analisi delle urine per identificare la presenza di acidi grassi a catena lunga non metabolizzati. Il trattamento prevede una dieta rigorosamente controllata, con restrizione dell'apporto di grassi a catena lunga, e supplementazione con carnitina e altri nutrienti essenziali. In alcuni casi, può essere necessario un trapianto di fegato per gestire la malattia.

La glicerolo-3-fosfato deidrogenasi è un enzima (numero EC 1.1.1.8) che catalizza la reazione di ossidazione del glicerolo-3-fosfato a diidroxiacetone fosfato, producendo NADH nel processo. Questa reazione è una parte importante del metabolismo del glicerolo e del glucosio nei mammiferi.

L'enzima è presente in diversi tessuti, tra cui fegato, muscoli scheletrici e cuore. Nei muscoli scheletrici, la glicerolo-3-fosfato deidrogenasi svolge un ruolo chiave nella produzione di ATP durante l'esercizio fisico intenso, fornendo una via alternativa per la produzione di NADH e ATP quando i livelli di glucosio sono bassi.

Una carenza dell'enzima può causare una condizione genetica rara nota come glicerolo-3-fosfato deidrogenasi deficiency, che si manifesta con sintomi come debolezza muscolare, ritardo mentale e convulsioni. Questa condizione è trattata con una dieta a basso contenuto di carboidrati e supplementazione con agenti che aumentano la produzione di NADH, come il coenzima Q10.

La Carnitina O-palmitoiltransferasi è un enzima essenziale nel processo di beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga all'interno della matrice mitocondriale. Esistono due isoforme di questo enzima: CPTI (Carnitina O-palmitoiltransferasi I) e CPTII (Carnitina O-palmitoiltransferasi II).

CPTI, localizzato sulla membrana mitocondriale esterna, catalizza il trasferimento di un gruppo acile da un acido grasso a carnitina, formando acilcarnitina. Questo passaggio è necessario per permettere l'ingresso degli acidi grassi all'interno del mitocondrio, dove possono essere ulteriormente degradati attraverso il processo di beta-ossidazione per produrre ATP.

CPTII, localizzato sulla membrana mitocondriale interna, catalizza il trasferimento del gruppo acile dall'acilcarnitina al coenzima A (CoA), ripristinando la carnitina e permettendo all'acido grasso di entrare nel ciclo di beta-ossidazione.

Un deficit o una disfunzione di questo enzima possono portare a disturbi metabolici, come l'acidosi lattica, miopatia e cardiomiopatia. In particolare, i disturbi associati alla forma II dell'enzima sono più gravi rispetto a quelli della forma I.

La sigla "NAD" sta per "nicotinamide adenine dinucleotide." NAD è una coenzima importante che si trova nei nostri corpi e svolge un ruolo cruciale nel processo di ossidoriduzione nelle cellule. È essenziale per la produzione di energia a livello cellulare, il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi, nonché per la riparazione del DNA e la funzione immunitaria. I livelli di NAD possono diminuire con l'età o in presenza di determinate condizioni di salute, il che può contribuire allo sviluppo di malattie croniche come il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.

I mitocondri sono organelli presenti nelle cellule eucariotiche, responsabili della produzione di energia tramite un processo noto come fosforilazione ossidativa. Essi convertono il glucosio e l'ossigeno in acqua e anidride carbonica, rilasciando energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato), la principale fonte di energia per le cellule. I mitocondri sono anche coinvolti nel metabolismo dei lipidi, dell'aminoacido e del nucleotide, nella sintesi degli ormoni steroidei, nel controllo della morte cellulare programmata (apoptosi) e in altri processi cellulari essenziali. Sono costituiti da una membrana esterna e una interna, che delimitano due compartimenti: la matrice mitocondriale e lo spazio intermembrana. La loro forma, dimensione e numero possono variare a seconda del tipo cellulare e delle condizioni fisiologiche o patologiche della cellula.

La palmitoil-CoA idrolasi è un enzima (numero EC 3.1.2.2) che catalizza la reazione di idrolisi del palmitoil-coenzima A (palmitoil-CoA) in acido palmítico e coenzima A (CoA). Questa reazione è importante nel metabolismo degli acidi grassi saturi a catena lunga.

L'enzima è presente in diversi tessuti, tra cui fegato, muscolo scheletrico e cuore. Nei mammiferi, la palmitoil-CoA idrolasi svolge un ruolo chiave nella beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga, che è il processo mediante il quale gli acidi grassi vengono ossidati per produrre energia sotto forma di ATP.

La deficienza dell'enzima palmitoil-CoA idrolasi può causare una malattia genetica rara nota come acidosi grassa con accumulo di palmitoil-carnitina, che è caratterizzata da ipotonia, convulsioni, insufficienza cardiaca e morte precoce.

La mitocondriale trifunzionale proteina (MTP) è un complesso enzimatico multimerico localizzato all'interno della membrana mitocondriale interna, che svolge un ruolo cruciale nel processo di beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga. La MTP è composta da tre diverse subunità enzimatiche: la subunità alfa della enoil-CoA idratasi (ECH), la subunità alfa/beta della 3-idrossiacil-CoA deidrogenasi (HADH) e la subunità della D-3-idrossiacil-CoA deidrogenasi (HCD).

La MTP catalizza tre reazioni consecutive nella beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga: l'idratazione dell'enoyl-CoA a 3-idrossiacil-CoA, la deidrogenazione della 3-idrossiacil-CoA a 3-condensato acil-CoA e la successiva idrossilazione del 3-condensato acil-CoA a 3-idrossiacil-CoA.

Le mutazioni genetiche che colpiscono le subunità enzimatiche della MTP possono portare a una serie di disordini metabolici, noti come mitocondriali trifunzionali proteina deficit, che si manifestano con sintomi clinici variabili, tra cui cardiomiopatia, miopatia, encefalopatia e ritardo dello sviluppo. Questi disordini sono ereditari e possono essere trasmessi come carattere autosomico recessivo o dominante.

Aldeide ossidoreductasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione delle aldeidi a chetoni utilizzando NAD+ (nicotinamide adenina dinucleotide) come accettore di elettroni. Questo processo aiuta a eliminare le sostanze nocive prodotte dal metabolismo cellulare e svolge un ruolo importante nel mantenere l'equilibrio redox all'interno della cellula. L'aldéide ossidoreductasi è presente in diversi organismi, dai batteri ai mammiferi, e può essere trovata in vari tessuti, come fegato, reni e cervello. La sua attività enzimatica è influenzata da diversi fattori, come il pH, la temperatura e la concentrazione di substrati ed è regolata da meccanismi genici e post-traduzionali.

L'acido p-cloromercuribenzoico (PCMB) è un composto organico che contiene mercurio. È un sale dell'acido cloromercuribenzoico ed è comunemente utilizzato in biochimica come agente di blocco enzimatico. Il PCMB inattiva irreversibilmente le tioli (-SH) dei residui di cisteina nelle proteine, modificando il loro sito attivo e quindi inibendo l'attività enzimatica.

Si prega di notare che l'acido p-cloromercuribenzoico è altamente tossico e deve essere maneggiato con estrema cura, seguendo tutte le precauzioni appropriate per la sicurezza chimica. Non deve essere ingerito, inalato o assorbito attraverso la pelle ed evitare il contatto con gli occhi e la bocca. In caso di esposizione, consultare immediatamente un medico.

In medicina e biologia molecolare, la sequenza aminoacidica si riferisce all'ordine specifico e alla disposizione lineare degli aminoacidi che compongono una proteina o un peptide. Ogni proteina ha una sequenza aminoacidica unica, determinata dal suo particolare gene e dal processo di traduzione durante la sintesi proteica.

L'informazione sulla sequenza aminoacidica è codificata nel DNA del gene come una serie di triplette di nucleotidi (codoni). Ogni tripla nucleotidica specifica codifica per un particolare aminoacido o per un segnale di arresto che indica la fine della traduzione.

La sequenza aminoacidica è fondamentale per determinare la struttura e la funzione di una proteina. Le proprietà chimiche e fisiche degli aminoacidi, come la loro dimensione, carica e idrofobicità, influenzano la forma tridimensionale che la proteina assume e il modo in cui interagisce con altre molecole all'interno della cellula.

La determinazione sperimentale della sequenza aminoacidica di una proteina può essere ottenuta utilizzando tecniche come la spettrometria di massa o la sequenziazione dell'EDTA (endogruppo diazotato terminale). Queste informazioni possono essere utili per studiare le proprietà funzionali e strutturali delle proteine, nonché per identificarne eventuali mutazioni o variazioni che possono essere associate a malattie genetiche.

In medicina, il termine "microcorpi" si riferisce a piccole particelle escrete dalle cellule del corpo, in particolare dalle cellule rosse del sangue (eritrociti). Questi microcorpi sono anche conosciuti come "schistociti", "corpuscoli di Heinz" o "schegge di echinociti".

I microcorpi possono essere un segno di diversi disturbi, tra cui anemia emolitica, malattie del sangue, reazioni avverse a farmaci o infezioni. In particolare, i corpuscoli di Heinz sono associati alla degenerazione dei globuli rossi a causa dell'esposizione a sostanze tossiche, come alcuni farmaci o sostanze chimiche.

L'identificazione e l'analisi dei microcorpi possono essere utili per la diagnosi e il trattamento di varie condizioni mediche. Tuttavia, è importante notare che la presenza di microcorpi da sola non è sufficiente per porre una diagnosi definitiva, poiché altri fattori devono essere considerati.

La glucosio 1-deidrogenasi è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi che catalizza la reazione di ossidazione del D-glucosio a D-glucono-1,5-lattone con NAD+ come accettore di elettroni. Questa reazione fa parte del percorso metabolico noto come via della pentosa fosfato, che svolge un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio redox cellulare e fornire precursori per la biosintesi di vari composti.

L'enzima è presente in diversi tessuti, tra cui fegato, reni e muscoli scheletrici, ed è stato identificato in diverse specie animali, batteriche e fungine. Ne esistono due forme principali, la glucosio 1-deidrogenasi dipendente da DHA (dihidroxiacetone) e quella indipendente da DHA. La forma dipendente da DHA è maggiormente presente nei mammiferi, mentre la forma indipendente da DHA è più comune nei batteri e nei funghi.

La glucosio 1-deidrogenasi svolge un ruolo importante nella regolazione del metabolismo del glucosio e della risposta allo stress ossidativo. Mutazioni o disfunzioni di questo enzima possono essere associate a diverse patologie, come la sindrome da iperglicemia iperinsulinemica familiare, diabete mellito e complicanze cardiovascolari correlate al diabete.

In sintesi, la glucosio 1-deidrogenasi è un enzima chiave nel metabolismo del glucosio che catalizza l'ossidazione del D-glucosio a D-glucono-1,5-lattone e contribuisce al mantenimento dell'equilibrio redox cellulare. La sua disfunzione può essere associata a diverse patologie metaboliche e cardiovascolari.

L'idrossisteroide deidrogenasi è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi. Più precisamente, si tratta di un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione di idrossisteroidi a steroidi con l'aiuto del cofattore NAD+/NADP+. Questo enzima svolge un ruolo importante nel metabolismo degli steroidi e dei loro derivati, compresi ormoni steroidei come il cortisolo, il testosterone e l'estradiolo.

Esistono diversi tipi di idrossisteroide deidrogenasi, che differiscono per la specificità del substrato e il cofattore utilizzato. Alcuni di essi sono localizzati nel citoplasma cellulare, mentre altri si trovano all'interno delle mitocondrie o del reticolo endoplasmatico liscio.

L'idrossisteroide deidrogenasi è coinvolta in diversi processi fisiologici, come la biosintesi degli ormoni steroidei, il loro catabolismo e la conversione tra forme attive e inattive. Alterazioni nella sua attività enzimatica possono essere associate a varie condizioni patologiche, come ad esempio disfunzioni endocrine o malattie metaboliche.

Lo spettrofotometria è una tecnica di misurazione utilizzata in medicina e in altri campi della scienza per determinare la concentrazione di specifiche sostanze chimiche in una miscela. Viene eseguita utilizzando uno strumento chiamato spettrofotometro, che emette luce a diverse lunghezze d'onda e misura quanta luce viene assorbita o trasmessa attraverso la miscela.

In medicina, lo spettrofotometria può essere utilizzata per analizzare campioni di sangue, urina o altri fluidi corporei per identificare e quantificare vari composti, come farmaci, sostanze tossiche o marker biochimici associati a determinate condizioni di salute. Ad esempio, lo spettrofotometria può essere utilizzata per misurare i livelli ematici di glucosio nei pazienti diabetici o per rilevare la presenza di sangue occulto nelle feci.

La spettrofotometria si basa sul principio che ogni sostanza chimica assorbe o riflette la luce in modo unico, a seconda della sua struttura molecolare e delle sue proprietà ottiche. Pertanto, analizzando lo spettro di assorbimento o trasmissione della luce attraverso una miscela, è possibile identificare e quantificare le diverse sostanze presenti.

In sintesi, la spettrofotometria è una tecnica di laboratorio importante che consente di eseguire misurazioni accurate e precise delle concentrazioni di varie sostanze chimiche in campioni biologici, fornendo informazioni preziose per la diagnosi, il monitoraggio e il trattamento di diverse condizioni di salute.

Il complesso chetoglutarato deidrogenasi (KGDHC) è un importante enzima mitocondriale che svolge un ruolo chiave nel processo di ossidazione dei carboidrati e degli aminoacidi. È una megacomplessità enzimatica multienzimatico che comprende tre diverse proteine funzionali: la chetoglutarato deidrogenasi (KGDH), la diidrolipoamide s-deidrogenasi (DLSD) e la specifica subunità E2, la diidrolipoil deidrogenasi (DLD).

La reazione catalizzata dal complesso KGDHC è una serie di passaggi che convertono il chetoglutarato in succinil-CoA e NADH. Questa via metabolica è fondamentale per l'ossidazione dei carboidrati nel ciclo dell'acido citrico, nonché per il catabolismo di alcuni aminoacidi a catena ramificata come la leucina, l'isoleucina e la valina.

Il complesso KGDHC è altamente regolato ed è influenzato da diversi fattori, tra cui la disponibilità dei substrati, il livello di cofattori ridotti e le modificazioni post-traduzionali. La sua attività è stata anche associata a varie condizioni patologiche, come l'ictus cerebrale, la malattia di Parkinson, la sindrome da deficit dell'enzima chetoglutarato deidrogenasi e il diabete mellito.

In sintesi, il complesso chetoglutarato deidrogenasi è un enzima mitocondriale cruciale per l'ossidazione dei carboidrati e degli aminoacidi, ed è altamente regolato e influenzato da varie condizioni patologiche.

L'acetil-CoA, abbreviazione di acetil-coenzima A, è una molecola chiave nel metabolismo energetico cellulare. È un importante intermedio nella ossidazione dei carboidrati, grassi e proteine per produrre energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato).

L'acetil-CoA si forma quando una molecola di acetato (due atomi di carbonio) viene unita a una molecola di coenzima A. Questa reazione è catalizzata dall'enzima acetil-CoA sintetasi. L'acetil-CoA può quindi entrare nel ciclo dell'acido citrico (noto anche come il ciclo di Krebs), dove subisce una serie di reazioni enzimatiche che portano alla produzione di ATP, CO2 e altri metaboliti.

L'acetil-CoA è anche un importante precursore per la biosintesi di diversi composti organici, come i grassi (trigliceridi) e colesterolo. In queste reazioni, l'acetil-CoA viene utilizzato come donatore di gruppi acetili, che vengono aggiunti a molecole accettori appropriate per formare nuove molecole più grandi.

In sintesi, l'acetil-CoA è una molecola centrale nel metabolismo energetico e biosintetico delle cellule, essenziale per la produzione di energia e la sintesi di molti composti organici importanti.

La glucosio deidrogenasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione del glucosio in D-glucono-1,5-lattone, con la riduzione del NAD+ (nicotinamide adenine dinucleotide) in NADH. Questa reazione è parte del metabolismo del glucosio e si verifica nel percorso della via di Entner-Doudoroff, presente in alcuni batteri e piante.

L'enzima esiste in diverse forme isoenzimatiche, che differiscono nella loro specificità del substrato e cofattore. Ad esempio, la glucosio deidrogenasi (NADP+) è un enzima che utilizza NADP+ come accettore di elettroni al posto di NAD+.

La glucosio deidrogenasi può anche essere utilizzata in test di laboratorio per misurare i livelli di glucosio nel sangue o in altri fluidi corporei. In questi test, il glucosio reagisce con l'enzima e il NAD+, producendo NADH, che può essere poi quantificato mediante spettrofotometria. Questo metodo è noto come il metodo di Glucosio Deidrogenasi (GD).

La 3-idrossisteroide deidrogenasi è un enzima che appartiene alla classe delle ossidoreduttasi. Questo enzima catalizza la reazione di ossidoriduzione di 3-idrossisteroidi a 3-cheto steroidi, utilizzando NAD+ o NADP+ come accettori di elettroni.

L'attività di questo enzoima è stata identificata in diversi tessuti, tra cui fegato, reni, intestino e ghiandole surrenali. Esistono diverse isoforme di 3-idrossisteroide deidrogenasi, che possono avere specificità substrato e regolazione enzimatica distinte.

Una delle funzioni principali della 3-idrossisteroide deidrogenasi è il metabolismo degli steroidi steroidei, come il cortisolo, il cortisone, l'aldosterone e i progestinici. L'enzima svolge un ruolo importante nella regolazione del sistema endocrino, contribuendo al mantenimento dell'equilibrio ormonale nel corpo.

La 3-idrossisteroide deidrogenasi è anche implicata nel metabolismo di altri composti steroidei, come gli androgeni e gli estrogeni, e può svolgere un ruolo nella regolazione della risposta infiammatoria e immunitaria.

In sintesi, la 3-idrossisteroide deidrogenasi è un enzima importante che svolge un ruolo cruciale nel metabolismo degli steroidi steroidei e nella regolazione del sistema endocrino, nonché in altre funzioni cellulari e fisiologiche.

La fosfogluconato deidrogenasi è un enzima chiave nel metabolismo del glucosio, più precisamente nella via dei pentosi fosfati. Questa via metabolica è importante per la produzione di NADPH, che svolge un ruolo cruciale nelle reazioni di ossidoriduzione all'interno della cellula, e per la biosintesi di importanti molecole come carboidrati, lipidi e amminoacidi.

L'enzima fosfogluconato deidrogenasi catalizza la reazione di decarbossilazione ossidativa del 6-fosfo-D-gluconato a D-ribulosio 5-fosfato, con la produzione di un molecola di NADPH. La reazione può essere schematizzata come segue:

6-fosfo-D-gluconato + NADP+ -> D-ribulosio 5-fosfato + CO2 + NADPH

La fosfogluconato deidrogenasi è presente in diversi tessuti, tra cui fegato, reni e muscoli scheletrici. La sua attività è regolata da vari meccanismi, compresa la modulazione allosterica e il controllo tramite proteine chinasi e fosfatasi.

Un deficit di questa enzima può causare una condizione nota come deficit di fosfogluconato deidrogenasi (G6PD), che si manifesta clinicamente con anemia emolitica, ittero e aumentato rischio di infezioni. Questa malattia genetica è più comune nelle popolazioni di origine africana, mediterranea e asiatica.

La NADH deidrogenasi, nota anche come complesso I, è un enzima essenziale nella catena respiratoria mitocondriale. Si trova sulla membrana interna del mitocondrio e svolge un ruolo cruciale nel processo di ossidazione dei substrati energetici, come il glucosio e i acidi grassi, per produrre ATP (adenosina trifosfato), la principale molecola energetica della cellula.

NADH deidrogenasi catalizza la trasferimento di elettroni dal NADH (nicotinamide adenine dinucleotide ridotto) al coenzima Q (ubichinone), riducendolo a ubichinolo. Questo processo è accompagnato dall'pompa di protoni (ioni idrogeno) dall'matrice mitocondriale allo spazio intermembrana, contribuendo alla creazione del gradiente elettrochemico utilizzato dal complesso V (ATP sintasi) per generare ATP.

La NADH deidrogenasi è una delle principali fonti di produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS), che possono danneggiare le cellule e contribuire allo sviluppo di varie malattie, tra cui patologie neurodegenerative e cardiovascolari.

Il clonaggio molecolare è una tecnica di laboratorio utilizzata per creare copie esatte di un particolare frammento di DNA. Questa procedura prevede l'isolamento del frammento desiderato, che può contenere un gene o qualsiasi altra sequenza specifica, e la sua integrazione in un vettore di clonazione, come un plasmide o un fago. Il vettore viene quindi introdotto in un organismo ospite, ad esempio batteri o cellule di lievito, che lo replicano producendo numerose copie identiche del frammento di DNA originale.

Il clonaggio molecolare è una tecnica fondamentale nella biologia molecolare e ha permesso importanti progressi in diversi campi, tra cui la ricerca genetica, la medicina e la biotecnologia. Ad esempio, può essere utilizzato per produrre grandi quantità di proteine ricombinanti, come enzimi o vaccini, oppure per studiare la funzione dei geni e le basi molecolari delle malattie.

Tuttavia, è importante sottolineare che il clonaggio molecolare non deve essere confuso con il clonazione umana o animale, che implica la creazione di organismi geneticamente identici a partire da cellule adulte differenziate. Il clonaggio molecolare serve esclusivamente a replicare frammenti di DNA e non interi organismi.

Alcohol Dehydrogenase (ADH) per zuccheri, nota anche come Zucchero Alcol Deidrogenasi (SAD), è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dei carboidrati alcolici, come il etanolo e altri alcoli a catena corta, in aldeidi o chetoni utilizzando NAD+ come accettore di elettroni. Questo enzima è presente in alcuni batteri, funghi e piante, ma non negli esseri umani e altri mammiferi. Negli organismi che lo posseggono, svolge un ruolo importante nel metabolismo dei carboidrati e nella fermentazione alcolica.

Gli idrossimercurobenzoati sono sali dell'acido benzoico che contengono ione mercuroso (Hg+). Questi composti sono stati utilizzati in passato come conservanti nei cosmetici e nei farmaci, ma il loro uso è stato vietato o limitato in molti paesi a causa dei rischi per la salute associati all'esposizione al mercurio.

L'esposizione agli idrossimercurobenzoati può causare effetti tossici sul sistema nervoso centrale, sui reni e sulla pelle. I sintomi dell'avvelenamento da mercurio possono includere irritabilità, tremori, insonnia, perdita di memoria, nefrotossicità e dermatiti.

Pertanto, l'uso di idrossimercurobenzoati come conservanti è fortemente sconsigliato a causa dei rischi per la salute associati all'esposizione al mercurio.

Le flavine sono una classe di composti organici che svolgono un ruolo importante come cofattori enzimatici nella biochimica cellulare. La flavina mononucleotide (FMN) e la flavina adenina dinucleotide (FAD) sono le forme più comuni di flavine presenti nelle cellule.

La FMN e la FAD sono entrambi derivati della riboflavina (o vitamina B2) e agiscono come accettori di elettroni durante le reazioni redox, svolgendo un ruolo chiave nel trasferimento di elettroni nei processi metabolici come la beta-ossidazione degli acidi grassi e la respirazione cellulare.

Le flavine possono esistere in tre stati redox diversi: ossidato, semireduciuto e ridotto. Questa proprietà le rende versatili come cofattori enzimatici, poiché possono partecipare a una varietà di reazioni redox all'interno della cellula.

Le flavine sono anche utilizzate in alcuni enzimi che svolgono funzioni catalitiche diverse dal trasferimento di elettroni, come la luce-dipendente attivazione dell'ossigeno da parte della flavoproteina fotosensibile.

In sintesi, le flavine sono una classe importante di composti organici che svolgono un ruolo fondamentale nella biochimica cellulare come cofattori enzimatici e nel trasferimento di elettroni durante i processi metabolici.

In genetica, una "sequenza base" si riferisce all'ordine specifico delle quattro basi azotate che compongono il DNA: adenina (A), citosina (C), guanina (G) e timina (T). Queste basi si accoppiano in modo specifico, con l'adenina che si accoppia solo con la timina e la citosina che si accoppia solo con la guanina. La sequenza di queste basi contiene l'informazione genetica necessaria per codificare le istruzioni per la sintesi delle proteine.

Una "sequenza base" può riferirsi a un breve segmento del DNA, come una coppia di basi (come "AT"), o a un lungo tratto di DNA che può contenere migliaia o milioni di basi. L'analisi della sequenza del DNA è un importante campo di ricerca in genetica e biologia molecolare, poiché la comprensione della sequenza base può fornire informazioni cruciali sulla funzione genica, sull'evoluzione e sulla malattia.

La NADH-deidrogenasi (comunemente nota come complesso I) è un enzima importante situato nella membrana mitocondriale interna che svolge un ruolo chiave nel processo di respirazione cellulare. È il primo complesso enzimatico nella catena di trasporto degli elettroni e facilita il passaggio di elettroni dal NADH al coenzima Q10, mentre pompa protoni (ioni idrogeno) dall'interno del mitocondrio allo spazio intermembrana. Questo crea un gradiente di protoni che viene utilizzato successivamente dal complesso V (ATP sintasi) per generare ATP, la principale fonte di energia cellulare.

Le disfunzioni della NADH-deidrogenasi possono portare a varie malattie mitocondriali, tra cui encefalomiopatie, cardiomiopatie, neuropatie e disturbi muscolari. Tali disfunzioni possono essere causate da mutazioni genetiche o da fattori ambientali che danneggiano il complesso enzimatico.

Le malattie del mitocondrio si riferiscono a un gruppo eterogeneo di disturbi causati da difetti nella funzione dei mitocondri, i quali sono componenti vitali delle cellule che producono energia. I mitocondri svolgono un ruolo cruciale nel metabolismo energetico fornendo energia alle cellule sotto forma di ATP (adenosina trifosfato). Quando i mitocondri non funzionano correttamente, le cellule non ricevono abbastanza energia e possono danneggiarsi o morire.

Le malattie del mitocondrio possono colpire quasi ogni organo del corpo, ma sono particolarmente dannose per quelli ad alto consumo energetico come il cervello, il cuore, i muscoli e i reni. I sintomi variano ampiamente da persona a persona, a seconda della gravità del difetto mitocondriale e dell'organo interessato.

Esempi di malattie del mitocondrio includono:

1. Sindrome di Kearns-Sayre: una malattia neuromuscolare che colpisce i muscoli oculari, il cuore e il sistema nervoso centrale.
2. Acidosi lattica: un accumulo di acido lattico nel sangue a causa della carenza di enzimi mitocondriali.
3. Sindrome di Leigh: una malattia neurologica che colpisce i bambini in tenera età e può causare problemi di sviluppo, debolezza muscolare e difficoltà respiratorie.
4. Distrofia muscolare mitocondriale: un gruppo di disturbi che colpiscono i muscoli scheletrici e cardiaci.
5. Encefalomiopatia mitocondriale: una malattia che colpisce il cervello e i muscoli scheletrici.
6. Sindrome di MELAS: una malattia che colpisce il cervello, i muscoli e il cuore.

Le malattie del mitocondrio sono spesso ereditarie e possono essere causate da mutazioni in uno qualsiasi dei 37 geni presenti nel DNA mitocondriale o in uno dei circa 1500 geni presenti nel DNA nucleare che codificano per proteine mitocondriali. Non esiste una cura specifica per le malattie del mitocondrio, ma i trattamenti possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

La 17-idrossisteroide deidrogenasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione delle sostanze chimiche note come 17-idrossisteroidi. Questo enzima è presente in diversi tessuti del corpo umano, tra cui fegato, reni, polmoni e gonadi.

La reazione catalizzata dall'enzima 17-idrossisteroide deidrogenasi comporta la conversione di un 17-idrossisteroide in un 17-cetosterolo. Nello specifico, l'enzima converte il gruppo idrossile (-OH) in un gruppo chetonico (-C=O) nella posizione 17 del nucleo steroideo.

Questa reazione è importante per la regolazione dei livelli degli ormoni steroidei nel corpo, come il testosterone e l'estradiolo. L'attività dell'enzima 17-idrossisteroide deidrogenasi può essere modulata da diversi fattori, tra cui ormoni, farmaci e malattie.

Esistono due forme principali di questo enzima: la forma NAD+-dipendente e la forma NADP+-dipendente. La forma NAD+-dipendente è presente principalmente nel fegato e nei reni, mentre la forma NADP+-dipendente è presente principalmente nei tessuti riproduttivi.

La 17-idrossisteroide deidrogenasi svolge un ruolo importante nella regolazione della biosintesi degli ormoni steroidei e dei loro metaboliti, ed è quindi un bersaglio terapeutico per diverse condizioni mediche, come il cancro al seno e alla prostata.

La lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima presente in quasi tutti i tessuti del corpo, ma è particolarmente concentrato nelle cellule muscolari, nei globuli rossi, nel fegato e nel cuore. L'LDH svolge un ruolo cruciale nel processo metabolico che converte il lattato in piruvato, una forma di zucchero che può essere utilizzata come fonte di energia dalle cellule. Questo processo, noto come glicolisi, diventa particolarmente importante in condizioni di bassa ossigenazione dei tessuti (ipossia), quando le cellule devono ricorrere alla produzione di energia attraverso meccanismi anaerobici.

L'LDH è presente in diverse isoforme, che sono varianti dell'enzima con differenze nella loro struttura proteica. Le isoforme LDH-1 e LDH-2 sono prevalenti nei tessuti a maggiore attività ossidativa come il cuore, mentre le isoforme LDH-4 e LDH-5 si trovano principalmente in tessuti a maggiore attività glicolitica, come i muscoli scheletrici. La presenza di diverse isoforme permette di utilizzare la misurazione dell'attività enzimatica totale dell'LDH e delle sue isoforme come marker di danno tissutale e di processi patologici in diversi organi e apparati.

Un aumento dei livelli sierici di LDH può essere osservato in una varietà di condizioni, tra cui:

* Lesioni cellulari o necrosi tissutale (ad esempio, infarto miocardico, trauma contusivo, ustioni, polmonite, ittero ostruttivo, epatite, pancreatite, cancro)
* Malattie ematologiche (ad esempio, anemia emolitica, leucemia, linfoma)
* Infezioni (ad esempio, mononucleosi infettiva, sepsi)
* Disturbi muscolari (ad esempio, miopatia, rabdomiolisi)
* Intossicazioni (ad esempio, intossicazione da farmaci o sostanze chimiche)

Pertanto, la misurazione dell'attività enzimatica totale dell'LDH e delle sue isoforme può fornire informazioni utili per la diagnosi, il monitoraggio e la prognosi di diverse patologie. Tuttavia, l'interpretazione dei risultati deve essere sempre contestualizzata alla storia clinica del paziente e ad altri esami di laboratorio e strumentali disponibili.

La desaturazione degli acidi grassi è un processo metabolico che si verifica nei organismi viventi, dove vengono introdotti doppi legami all'interno della catena di carbonio di acidi grassi insaturi. Questo processo è catalizzato da enzimi noti come desaturasi.

Nella medicina e nella fisiopatologia, il termine "desaturazione degli acidi grassi" si riferisce spesso a una condizione in cui gli acidi grassi insaturi non possono essere adeguatamente desaturati a causa di una carenza o disfunzione dei enzimi desaturasi. Questa condizione può portare a una ridotta concentrazione di acidi grassi insaturi essenziali nel corpo, che sono necessari per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento della salute generale.

La carenza di desaturasi degli acidi grassi può essere causata da una varietà di fattori, tra cui una dieta insufficiente, malassorbimento intestinale, malattie epatiche, diabete e alcune condizioni genetiche rare. I sintomi della carenza di desaturasi degli acidi grassi possono includere secchezza della pelle, unghie fragili, perdita di capelli, ritardo della crescita nei bambini, problemi neurologici e immunitari.

La diagnosi di carenza di desaturasi degli acidi grassi può essere effettuata mediante analisi del sangue per misurare la concentrazione di acidi grassi insaturi essenziali nel plasma sanguigno. Il trattamento della carenza di desaturasi degli acidi grassi può includere modifiche dietetiche, l'integrazione con acidi grassi essenziali e, in alcuni casi, farmaci o supplementi che possono aiutare a stimolare la produzione di enzimi desaturasi.

In medicina e biologia, i coenzimi sono molecole organiche a basso peso molecolare che partecipano a catalizzare reazioni enzimatiche insieme agli enzimi. Si legano temporaneamente agli enzimi per formare un complesso enzima-coenzima, assistendo nella trasformazione delle sostanze chimiche durante la reazione biochimica. Una volta che la reazione è completata, il coenzima viene rilasciato e può essere riutilizzato in altre reazioni.

Molti coenzimi sono derivati da vitamine o minerali essenziali. Ad esempio, la niacina (vitamina B3) si trasforma nel coenzima NAD (nicotinammide adenina dinucleotide), che svolge un ruolo cruciale nella produzione di energia nelle cellule. La riboflavina (vitamina B2) viene utilizzata per formare il coenzima FAD (flavina adenina dinucleotide), che interviene in reazioni di ossidoriduzione.

I coenzimi sono fondamentali per la vita e svolgono un ruolo vitale nel metabolismo, nella crescita, nello sviluppo e nel mantenimento delle funzioni corporee normali. Le carenze di vitamine o minerali possono portare a deficit di coenzimi, con conseguenti disfunzioni enzimatiche e possibili effetti negativi sulla salute.

Scusami, potrebbe esserci un errore di ortografia nel termine che hai fornito. Suppongo che tu voglia sapere la definizione medica di "ipoglicemia". L'ipoglicemia è una condizione in cui il livello di glucosio nel sangue (glicemia) scende al di sotto del range normale, che è generalmente compreso tra i 70 e i 110 milligrammi per decilitro (mg/dL) dopo un digiuno notturno di almeno otto ore. I sintomi dell'ipoglicemia possono variare da lievi a gravi e includono:

1. Sudorazione
2. Tremori o tremori alle mani
3. Palpitazioni cardiache
4. Ansia o irritabilità
5. Fame
6. Visione offuscata
7. Difficoltà di concentrazione
8. Confusione o difficoltà di parola
9. Debolezza o affaticamento
10. Capogiri o svenimenti
11. Coma (nel peggiore dei casi)

L'ipoglicemia può verificarsi in persone con diabete mellito, specialmente se stanno assumendo insulina o altri farmaci per abbassare la glicemia. Tuttavia, l'ipoglicemia può anche verificarsi in altre condizioni, come malattie epatiche, renali o endocrine, alcoolismo, digiuno prolungato e talvolta dopo aver mangiato cibi ricchi di carboidrati semplici. Il trattamento dell'ipoglicemia prevede il consumo immediato di carboidrati semplici, come succo di frutta o zucchero da tavola, per ripristinare rapidamente i livelli di glucosio nel sangue.

In campo medico e genetico, una mutazione è definita come un cambiamento permanente nel materiale genetico (DNA o RNA) di una cellula. Queste modifiche possono influenzare il modo in cui la cellula funziona e si sviluppa, compreso l'effetto sui tratti ereditari. Le mutazioni possono verificarsi naturalmente durante il processo di replicazione del DNA o come risultato di fattori ambientali dannosi come radiazioni, sostanze chimiche nocive o infezioni virali.

Le mutazioni possono essere classificate in due tipi principali:

1. Mutazioni germinali (o ereditarie): queste mutazioni si verificano nelle cellule germinali (ovuli e spermatozoi) e possono essere trasmesse dai genitori ai figli. Le mutazioni germinali possono causare malattie genetiche o predisporre a determinate condizioni mediche.

2. Mutazioni somatiche: queste mutazioni si verificano nelle cellule non riproduttive del corpo (somatiche) e di solito non vengono trasmesse alla prole. Le mutazioni somatiche possono portare a un'ampia gamma di effetti, tra cui lo sviluppo di tumori o il cambiamento delle caratteristiche cellulari.

Le mutazioni possono essere ulteriormente suddivise in base alla loro entità:

- Mutazione puntiforme: una singola base (lettera) del DNA viene modificata, eliminata o aggiunta.
- Inserzione: una o più basi vengono inserite nel DNA.
- Delezione: una o più basi vengono eliminate dal DNA.
- Duplicazione: una sezione di DNA viene duplicata.
- Inversione: una sezione di DNA viene capovolta end-to-end, mantenendo l'ordine delle basi.
- Traslocazione: due segmenti di DNA vengono scambiati tra cromosomi o all'interno dello stesso cromosoma.

Le mutazioni possono avere effetti diversi sul funzionamento delle cellule e dei geni, che vanno da quasi impercettibili a drammatici. Alcune mutazioni non hanno alcun effetto, mentre altre possono portare a malattie o disabilità.

La formatodeidrogenasi (FDH) è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione del formaldeide a formiato utilizzando NAD+ come accettore di elettroni. La reazione può essere descritta dalla seguente equazione:

CH2O + NAD+ → HCO2- + NH4+ + NADH + H+

L'FDH è presente in molti organismi, tra cui batteri, archaea e funghi. Negli esseri umani, l'FDH è espresso principalmente nel fegato e nei reni ed è stato identificato come un potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento del cancro al fegato. L'FDH svolge anche un ruolo importante nella biosintesi dell'acido glutammico e nella rimozione della formaldeide tossica dal corpo.

L'FDH è un enzima a due domini con un sito attivo che contiene un cluster nichel-zinco-enzimatico. Il cluster nichel-zinco è responsabile dell'ossidazione del formaldehide, mentre il NAD+ viene ridotto a NADH. L'FDH è anche in grado di catalizzare la reazione inversa, riducendo il formiato a formaldeide utilizzando NADH come donatore di elettroni.

L'FDH è stato studiato come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica in formiato, un processo che potrebbe essere utilizzato per produrre combustibili rinnovabili a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, l'attività catalitica dell'FDH è limitata dalla sua scarsa stabilità e da una bassa efficienza di conversione. Pertanto, sono in corso sforzi per migliorare le proprietà catalitiche dell'FDH attraverso la progettazione di mutanti enzimatici o l'ingegneria delle proteine.

La xantina deidrogenasi (XD) è un enzima presente nei mitocondri delle cellule che svolge un ruolo importante nel metabolismo delle purine. L'enzima catalizza la conversione della xantina in acido urico, che è il prodotto finale del catabolismo delle purine negli esseri umani.

L'XD può esistere in due forme enzimatiche distinte: una forma NAD-dipendente e una forma FAD-dipendente, nota come xantina ossidasi (XO). Entrambe le forme contengono un dominio flavinico e un dominio piridinico. La forma NAD-dipendente è la forma prevalente nei tessuti umani sani, mentre la forma FAD-dipendente è inducibile ed è presente in maggiori quantità durante i processi infiammatori e di stress ossidativo.

La xantina deidrogenasi svolge un ruolo importante nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, poiché la sua forma NAD-dipendente è in grado di ridurre l'ossigeno molecolare a perossido di idrogeno (H2O2), che può essere successivamente convertito in acqua da altre enzimi. Tuttavia, quando l'XD viene ossidata e trasformata nella sua forma FAD-dipendente, l'enzima produce anioni superossido (O2•-) e perossido di idrogeno, che possono causare danni alle cellule.

Una carenza congenita di xantina deidrogenasi è una condizione rara che può portare a un accumulo di xantine e ipoxantine nel sangue, che possono a loro volta causare la formazione di calcoli renali e altri problemi di salute. Al contrario, alti livelli di XO sono stati associati allo sviluppo di malattie cardiovascolari e altre condizioni patologiche.

Un inibitore legante il diazepam, noto anche come "antagonista del benzodiazepino", è un farmaco che si lega specificamente ai recettori delle benzodiazepine nel cervello, bloccandone l'attività. Questi farmaci vengono utilizzati per invertire o contrastare gli effetti delle benzodiazepine, come il diazepam, che possono includere sedazione, amnesia, depressione respiratoria e muscolare, e disturbi del movimento.

Il farmaco più comunemente usato come inibitore legante il diazepam è il flumazenil. Il flumazenil agisce come un antagonista competitivo dei recettori delle benzodiazepine, legandosi ai siti recettoriali e impedendo al diazepam o ad altre benzodiazepine di legarsi ed esercitare i loro effetti.

Il flumazenil viene utilizzato principalmente per il trattamento di overdose accidentali o intenzionali di benzodiazepine, nonché per invertire gli effetti sedativi delle benzodiazepine durante procedure mediche o anestesia. Tuttavia, l'uso del flumazenil deve essere esercitato con cautela, poiché può causare sintomi di astinenza acuta in persone che dipendono dalle benzodiazepine.

Non sono riuscito a trovare una definizione medica specifica per il termine "adipates". Tuttavia, il suffisso "-ate" in chimica indica comunemente un sale o un estere di un acido. Quindi, "adip-" si riferisce all'acido adipico, un acido carbossilico con sei atomi di carbonio. Pertanto, "adipates" potrebbe riferirsi a sali o esteri dell'acido adipico.

Tuttavia, è importante notare che questo termine non è comunemente utilizzato in medicina e se si fa riferimento a un contesto medico specifico, si dovrebbe consultare un professionista della sanità per una spiegazione più accurata e contestuale.

L'acetil-CoA C-aciltransferasi, nota anche come acetyl-CoA acyltransferase o ACAT, è un enzima che catalizza la reazione di trasferimento di un gruppo acile dalla acil-CoA all'acetato per formare due molecole di acil-CoA. Questa reazione è importante nel metabolismo dei lipidi e del colesterolo nelle cellule.

L'enzima ACAT si trova principalmente nella membrana del reticolo endoplasmatico liscio delle cellule, dove svolge un ruolo cruciale nella sintesi del colesterolo esterificato. L'esterificazione del colesterolo lo rende più idrofobico e facilita il suo stoccaggio nelle gocce di lipidi all'interno della cellula.

L'inibizione dell'enzima ACAT è stata studiata come possibile strategia terapeutica per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, poiché l'accumulo di colesterolo esterificato nelle cellule può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Tuttavia, gli inibitori dell'ACAT hanno mostrato solo modeste riduzioni dei livelli di colesterolo e sono stati associati a effetti collaterali indesiderati, quindi non sono attualmente utilizzati come farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari.

La parola "caprilati" non è una definizione medica standard o un termine comunemente utilizzato nel campo della medicina. Tuttavia, il suffisso "-caprilate" si riferisce a un sale o un estere di un acido carbossilico con una catena laterale a sette atomi di carbonio, noto come acido caprilico.

L'acido caprilico è un acido grasso a catena media che si trova naturalmente in alcuni alimenti come il latte di cocco e di mucca. Viene anche utilizzato in alcuni integratori alimentari e farmaci per via delle sue proprietà antimicotiche e antibatteriche.

Pertanto, se "caprilati" si riferisce a un sale o un estere dell'acido caprilico, potrebbe essere utilizzato in un contesto medico per descrivere una sostanza chimica specifica con determinate proprietà farmacologiche. Tuttavia, è importante notare che questo termine non è comunemente utilizzato nella pratica medica e la sua definizione esatta potrebbe variare a seconda del contesto in cui viene utilizzato.

La Sterolo O-Aciltransferasi (SOAT, nota anche come ACAT per "acil-CoA:colesterolo aciltransferasi") è un enzima intracellulare che catalizza la sintesi del colesterile estere. Questo processo prevede l'unione di una molecola di colesterolo con una molecola di acido grasso a lunga catena, utilizzando come intermediario l'acil-CoA. Il risultato è il colesterile estere, una forma non reattiva e facilmente stoccabile del colesterolo.

L'enzima SOAT svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio del colesterolo all'interno della cellula, poiché la conversione in colesterile estere aiuta a prevenire l'accumulo di colesterolo libero, che potrebbe altrimenti raggiungere livelli tossici. L'attività di questo enzima è regolata da diversi fattori, tra cui il livello di colesterolo intracellulare e le vie di segnalazione cellulare.

L'inibizione dell'enzima SOAT è un obiettivo terapeutico per il trattamento dell'ipercolesterolemia, poiché impedisce la formazione di colesterile estere e favorisce l'escrezione del colesterolo in eccesso dal corpo. I farmaci noti come statine e ezetimibe agiscono parzialmente attraverso questo meccanismo per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.

In medicina, il termine "suini" si riferisce alla famiglia di mammiferi artiodattili noti come Suidae. Questo gruppo include maiali domestici e selvatici, cinghiali, pecari e altri parenti stretti. I suini sono onnivori, il che significa che mangiano una varietà di cibo, tra cui erba, frutta, insetti e piccoli animali.

I suini sono spesso utilizzati in ricerca medica e sperimentazione a causa della loro somiglianza con gli esseri umani in termini di anatomia, fisiologia e genetica. Ad esempio, i maiali sono noti per avere un sistema cardiovascolare simile a quello umano, il che li rende utili come modelli per lo studio delle malattie cardiache e dei trapianti d'organo.

Inoltre, i suini possono anche ospitare una varietà di patogeni che possono infettare gli esseri umani, tra cui virus della influenza, Streptococcus suis e Toxoplasma gondii. Pertanto, lo studio dei suini può fornire informazioni importanti sulla trasmissione delle malattie zoonotiche e sullo sviluppo di strategie di controllo.

L'acido 3-mercaptopropionico, noto anche come acido 3-thiopropanoic o MPA, è un composto organico solforato con la formula chimica CH3CH2SHCO2H. È uno degli acidi organici solforati naturalmente presenti nel corpo umano e svolge un ruolo importante nel metabolismo dei sulfurati.

L'acido 3-mercaptopropionico è prodotto dal fegato come parte del processo di detossificazione dell'acetaldeide, una tossina derivante dal metabolismo dell'alcol etilico. Viene quindi convertito in disolfuro di acido propanoico (PDS) e successivamente escreto nelle urine.

In alcuni casi, l'acido 3-mercaptopropionico può accumularsi nel corpo a causa di disturbi genetici o acquisiti del metabolismo dei solfurati. Questo accumulo può portare a sintomi come confusione mentale, mal di testa, debolezza muscolare e dolore addominale.

In sintesi, l'acido 3-mercaptopropionico è un composto organico solforato che svolge un ruolo importante nel metabolismo dei solfurati e può accumularsi nel corpo a causa di disturbi del metabolismo.

L'idrossibutirrato deidrogenasi è un enzima presente nel corpo umano che catalizza la reazione di ossidazione dell'acido idrossibutirrico in acetoacetato. Questo enzima svolge un ruolo importante nel metabolismo dei lipidi e del glucosio, in particolare durante il digiuno prolungato o nei regimi alimentari a basso contenuto di carboidrati. La carenza di idrossibutirrato deidrogenasi può portare a una condizione nota come aciduria 3-idrossibutirrica, che è caratterizzata da un accumulo di acido 3-idrossibutirrico nel sangue e nelle urine. Questa condizione può causare sintomi come vomito, letargia, convulsioni e persino coma.

I mitocondri cardiaci si riferiscono specificamente ai mitocondri presenti nelle cellule muscolari cardiache. I mitocondri sono componenti essenziali delle cellule, noti come il "potere della cellula" perché producono la maggior parte dell'energia necessaria per le funzioni cellulari attraverso il processo di respirazione cellulare.

Nei miociti cardiaci (cellule muscolari cardiache), i mitocondri sono particolarmente abbondanti, costituendo fino al 30-40% del volume cellulare. Questo perché il cuore ha bisogno di una grande quantità di energia continua per contrarsi e pompare sangue in tutto il corpo. I mitocondri cardiaci svolgono un ruolo cruciale nel fornire l'ATP (adenosina trifosfato), la molecola di energia primaria, necessaria per mantenere la funzione contrattile del muscolo cardiaco.

I mitocondri cardiaci contengono anche importanti enzimi e proteine che partecipano a processi metabolici come il ciclo di Krebs, la beta-ossidazione degli acidi grassi e la fosforilazione ossidativa, che sono fondamentali per la produzione di energia.

Un'alterazione della funzione mitocondriale cardiaca è stata associata a varie malattie cardiovascolari, come l'insufficienza cardiaca, l'ipertrofia cardiaca e le malattie coronariche, sottolineando l'importanza dei mitocondri per la salute del cuore.

In medicina e ricerca biomedica, i modelli molecolari sono rappresentazioni tridimensionali di molecole o complessi molecolari, creati utilizzando software specializzati. Questi modelli vengono utilizzati per visualizzare e comprendere la struttura, le interazioni e il funzionamento delle molecole, come proteine, acidi nucleici (DNA e RNA) ed altri biomolecole.

I modelli molecolari possono essere creati sulla base di dati sperimentali ottenuti da tecniche strutturali come la cristallografia a raggi X, la spettrometria di massa o la risonanza magnetica nucleare (NMR). Questi metodi forniscono informazioni dettagliate sulla disposizione degli atomi all'interno della molecola, che possono essere utilizzate per generare modelli tridimensionali accurati.

I modelli molecolari sono essenziali per comprendere le interazioni tra molecole e come tali interazioni contribuiscono a processi cellulari e fisiologici complessi. Ad esempio, i ricercatori possono utilizzare modelli molecolari per studiare come ligandi (come farmaci o substrati) si legano alle proteine bersaglio, fornendo informazioni cruciali per lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie.

In sintesi, i modelli molecolari sono rappresentazioni digitali di molecole che vengono utilizzate per visualizzare, analizzare e comprendere la struttura, le interazioni e il funzionamento delle biomolecole, con importanti applicazioni in ricerca biomedica e sviluppo farmaceutico.

L'aciltransferasi è un tipo di trasferasi enzimatica che catalizza il trasferimento di un acile (un radicale formato da una catena alchilica e un gruppo carbossilico) da un donatore ad un accettore. Questi enzimi sono coinvolti in molte reazioni biochimiche, come la sintesi degli acidi grassi e del colesterolo.

Esistono diversi tipi di aciltransferasi, tra cui:

* Acil-CoA sintetasi (o tiolasi): catalizza la formazione di un legame tioestere tra un acido grasso e Coenzima A (CoA) per formare un acil-CoA. Questo enzima è importante nella beta-ossidazione degli acidi grassi, un processo che scompone gli acidi grassi in unità più piccole per produrre energia.
* Acilcarnitina transferasi: catalizza il trasferimento di un acile da un acil-CoA ad una carnitina, un composto azotato presente nel tessuto muscolare e nel fegato. Questo processo è importante per il trasporto degli acidi grassi attraverso la membrana mitocondriale, dove possono essere ossidati per produrre energia.
* Acil-CoA:cholesterolo aciltransferasi (ACAT): catalizza la formazione di un estere di colesterolo da un acil-CoA e il colesterolo libero. Questo enzima è importante nella sintesi del colesterolo e nel suo stoccaggio nei lipidi.
* Acilglicerolo aciltransferasi: catalizza la formazione di trigliceridi (grassi) dalla reazione tra un glicerolo e tre molecole di acil-CoA. Questo enzima è importante nella sintesi dei lipidi e nel loro stoccaggio nei tessuti adiposi.

Le aciltransferasi possono essere inibite da farmaci come l'Orlistat, un farmaco utilizzato per il trattamento dell'obesità, che inibisce la ACAT e riduce l'assorbimento dei grassi alimentari.

I complessi multienzimatici sono aggregati proteici formati da più di un enzima e altre proteine non enzimatiche, che lavorano insieme per catalizzare una serie di reazioni chimiche correlate all'interno di una cellula. Questi complessi consentono di coordinare e accelerare le reazioni metaboliche, aumentando l'efficienza e la specificità dei processi biochimici. Un esempio ben noto è il complesso della fosfatidilcolina sintasi, che catalizza la sintesi di fosfatidilcolina, un importante componente strutturale delle membrane cellulari.

L'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi è un enzima che catalizza la conversione delle 11-beta-idrossisteroidi in 11-chetosteroidi. Questo enzima svolge un ruolo importante nella regolazione dell'equilibrio tra diversi ormoni steroidei, come il cortisolo e il cortisone.

L'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi esiste in due forme isoenzimatiche: la forma 1 (11-β HSD1) e la forma 2 (11-β HSD2). La forma 1 è presente principalmente nel fegato, nei tessuti adiposi e nelle gonadi, dove converte il cortisone in cortisolo. D'altra parte, la forma 2 è presente principalmente nei reni, nell'intestino tenue e nella placenta, dove converte il cortisolo in cortisone.

La conversione del cortisolo in cortisone da parte dell'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 2 è particolarmente importante perché previene l'attivazione dei recettori mineralocorticoidi da parte del cortisolo, che altrimenti causerebbe un aumento della pressione sanguigna e della ritenzione di sodio.

Un deficit dell'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 2 può portare a una condizione chiamata sindrome di Apparent Mineralocorticoid Excess (AME), che si manifesta con ipertensione, ipopotassiemia e alcalosi metabolica. Al contrario, un'eccessiva attività dell'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 1 può portare a una condizione chiamata sindrome di Cushing, caratterizzata da obesità, ipertensione, diabete mellito e osteoporosi.

La chetono ossidoriduttasi, nota anche come acetoacetato ossidoreduttasi, è un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione tra il chetone (ad esempio, il gruppo funzionale presente nell'acetoacetato) e il NAD+ (nicotinamide adenina dinucleotide) per produrre un derivato dell'NADH e un composto carbonilico.

L'enzima è particolarmente importante nel metabolismo dei lipidi, dove svolge un ruolo chiave nella beta-ossidazione degli acidi grassi a catena lunga all'interno della matrice mitocondriale. Durante questo processo, i gruppi acetil-CoA vengono progressivamente scissi dagli acidi grassi e successivamente convertiti in chetoni (acetoacetato, D-β-idrossibutirrato e acetone) attraverso una serie di reazioni enzimatiche.

La chetono ossidoriduttasi catalizza la conversione dell'acetoacetato in D-β-idrossibutirrato, un composto più ridotto che può essere ulteriormente ossidato per produrre energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato). Questo enzima è quindi fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio redox all'interno della cellula e per la produzione di energia a partire dai lipidi.

In condizioni patologiche come il diabete mellito non controllato, i livelli ematici di chetoni possono aumentare notevolmente, portando all'accumulo di queste molecole nell'organismo e allo sviluppo della chetoacidosi. Questa condizione può causare sintomi gravi, come disidratazione, nausea, vomito, respiro profondo e acetonemia (alito dall'odore fruttato).

La NADP (Nicotinamide Adenine Dinucleotide Fosfato) è una coenzima importante che svolge un ruolo cruciale nel metabolismo cellulare. È direttamente coinvolta in reazioni di ossidoriduzione e trasferimento di elettroni all'interno della cellula. La NADP esiste in due forme, NADP+ (forma ossidata) e NADPH (forma ridotta).

La forma ridotta, NADPH, è essenziale per la sintesi di molecole come grassi, colesterolo e nucleotidi. Inoltre, svolge un ruolo importante nella difesa antiossidante delle cellule, aiutando a neutralizzare i radicali liberi dannosi che possono danneggiare le cellule e il DNA.

La forma ossidata, NADP+, è invece utilizzata come accettore di elettroni nelle reazioni di ossidazione. Queste reazioni sono importanti per la produzione di energia all'interno della cellula attraverso il processo di respirazione cellulare.

In sintesi, la NADP è una coenzima essenziale che partecipa a molte reazioni metaboliche vitali per la sopravvivenza e il funzionamento delle cellule.

Un enzima assay è una metodologia di laboratorio utilizzata per determinare la concentrazione o l'attività enzimatica in un campione. Viene comunemente eseguito per diversi scopi, come la diagnosi di malattie, il monitoraggio dello stato di salute, la ricerca scientifica e il controllo della qualità dei prodotti farmaceutici e alimentari.

Nell'assay enzimatico, un substrato specifico viene incubato con il campione contenente l'enzima d'interesse. Il substrato è una molecola che può essere modificata dall'enzima. Durante l'incubazione, l'enzima catalizza la reazione chimica che converte il substrato in un prodotto distinguibile. Questo prodotto può essere misurato quantitativamente utilizzando diversi metodi analitici, come la spettrofotometria, la fluorimetria o la cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC).

La velocità di formazione del prodotto è direttamente proporzionale all'attività enzimatica nel campione. Pertanto, misurando l'entità del prodotto, è possibile calcolare la concentrazione o l'attività dell'enzima.

Gli assay enzimatici possono essere condotti in vitro utilizzando enzimi purificati o estratti da cellule o tessuti. Possono anche essere eseguiti in vivo, ad esempio misurando l'attività enzimatica nel sangue o in altri fluidi corporei.

In sintesi, un enzima assay è una metodologia di laboratorio utilizzata per determinare la concentrazione o l'attività enzimatica in un campione, fornendo informazioni preziose per diversi scopi applicativi.

La regolazione enzimologica dell'espressione genica si riferisce al processo di controllo e modulazione dell'attività enzimatica che influenza la trascrizione, il montaggio e la traduzione dei geni in proteine funzionali. Questo meccanismo complesso è essenziale per la corretta espressione genica e la regolazione delle vie metaboliche all'interno di una cellula.

La regolazione enzimologica può verificarsi a diversi livelli:

1. Trascrizione: L'attività enzimatica può influenzare il processo di inizio della trascrizione, attraverso l'interazione con fattori di trascrizione o modifiche chimiche al DNA. Questo può portare all'attivazione o alla repressione dell'espressione genica.

2. Montaggio: Dopo la trascrizione, il trascritto primario subisce il processo di montaggio, che include la rimozione delle sequenze non codificanti e l'unione dei frammenti di mRNA per formare un singolo mRNA maturo. L'attività enzimatica può influenzare questo processo attraverso l'interazione con enzimi specifici, come le nucleasi o le ligasi.

3. Traduzione: Durante la traduzione, il mRNA viene letto da ribosomi e utilizzato per sintetizzare proteine funzionali. L'attività enzimatica può influenzare questo processo attraverso l'interazione con fattori di inizio o arresto della traduzione, oppure attraverso la modificazione chimica delle sequenze di mRNA.

4. Modifiche post-traduzionali: Dopo la sintesi proteica, le proteine possono subire una serie di modifiche post-traduzionali che influenzano la loro funzione e stabilità. L'attività enzimatica può influenzare queste modifiche attraverso l'interazione con enzimi specifici, come le proteasi o le chinasi.

In sintesi, l'attività enzimatica svolge un ruolo fondamentale nel regolare i processi di espressione genica e può influenzare la funzione e la stabilità delle proteine. La comprensione dei meccanismi molecolari che governano queste interazioni è essenziale per comprendere il funzionamento dei sistemi biologici e per sviluppare nuove strategie terapeutiche.

Le malattie dei muscoli, notoriamente conosciute come miopatie, si riferiscono a un gruppo eterogeneo di condizioni che colpiscono la struttura e la funzione dei muscoli scheletrici. Queste malattie possono causare debolezza muscolare, rigidità, crampi, spasmi, atrofia e dolore.

Le miopatie possono essere classificate in base a diverse caratteristiche, come il tipo di lesione istologica, la distribuzione dei muscoli interessati, l'ereditarietà o l'eziologia. Alcune delle più comuni forme di malattie muscolari includono:

1. Distrofia Muscolare: Una condizione ereditaria caratterizzata dalla degenerazione progressiva e dall'atrofia dei muscoli scheletrici. La distrofia muscolare di Duchenne è la forma più comune e grave, che colpisce principalmente i bambini maschi.

2. Miopatia Mitocondriale: Un gruppo di malattie causate da disfunzioni nei mitocondri, gli organelli responsabili della produzione di energia nelle cellule. Questi disturbi possono colpire diversi sistemi corporei, tra cui il sistema muscolare, con sintomi che variano dalla debolezza lieve a grave e da ritardi nello sviluppo.

3. Miastenia Gravis: Una malattia autoimmune che colpisce la giunzione neuromuscolare, dove i nervi si collegano ai muscoli. Ciò provoca una debolezza muscolare fluttuante che peggiora con l'uso e migliora con il riposo.

4. Miopatie infiammatorie: Queste condizioni sono caratterizzate dall'infiammazione dei muscoli, spesso associata a dolore e debolezza. Esempi includono la polimiosite e la dermatomiosite.

5. Distrofia Muscolare di Becker: Una malattia genetica che provoca debolezza muscolare progressiva, soprattutto negli arti inferiori. È meno grave della distrofia muscolare di Duchenne, una condizione simile ma più grave.

6. Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA): Una malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose del midollo spinale e del cervello, portando a debolezza muscolare progressiva e paralisi.

Questi sono solo alcuni esempi di miopatie, che possono variare notevolmente in termini di cause, sintomi e trattamenti. Se si sospetta una miopatia, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.

La stabilità enzimatica si riferisce alla capacità di un enzima di mantenere la sua attività funzionale dopo essere stato esposto a vari fattori ambientali che potrebbero influenzarne l'integrità strutturale o funzionale. Questi fattori possono includere variazioni di pH, temperatura, concentrazione di ioni e substrati, presenza di inibitori enzimatici o agenti denaturanti.

Un enzima stabile manterrà la sua attività per un periodo di tempo più lungo in tali condizioni avverse rispetto a un enzima meno stabile. La stabilità enzimatica è un fattore importante da considerare nella progettazione e nello sviluppo di applicazioni biotecnologiche che utilizzano enzimi, come la produzione industriale di prodotti chimici e farmaceutici, la biorimediacione e il biodesign.

La stabilità enzimatica può essere migliorata mediante tecniche di ingegneria proteica, come la mutagenesi direzionale o l'ottimizzazione della sequenza aminoacidica dell'enzima, al fine di conferire una maggiore resistenza a fattori ambientali avversi. Inoltre, la stabilità enzimatica può essere aumentata mediante l'uso di formulazioni chimiche o biologiche che proteggono l'integrità strutturale e funzionale dell'enzima, come l'inclusione di stabilizzatori chimici o l'incapsulamento in matrici polimeriche.

Alcaligenaceae è una famiglia di batteri gram-negativi, facoltativamente anaerobi o aerobi. Questi batteri sono generalmente mobili e presentano diversi flagelli polari. Possono essere isolati da una varietà di ambienti, come l'acqua, il suolo e le feci degli animali a sangue caldo. Alcune specie di Alcaligenaceae possono causare infezioni opportunistiche nell'uomo, specialmente in individui con un sistema immunitario indebolito. Questi batteri sono ossidasi positivi e catalasi positivi, il che significa che producono enzimi che scompongono il perossido di idrogeno in acqua ed ossigeno. Alcaligenaceae è una famiglia della classe Betaproteobacteria.

Esempi di generi di batteri appartenenti a questa famiglia includono Alcaligenes, Bordetella, e Jenkinsella. Le specie di Alcaligenes sono comunemente presenti nell'acqua e nel suolo e possono degradare una varietà di composti organici. Le specie di Bordetella sono note per causare malattie respiratorie, come la pertosse, in esseri umani e animali. Jenkinsella è un genere meno conosciuto che è stato isolato da campioni ambientali e dal tratto respiratorio umano.

In sintesi, Alcaligenaceae è una famiglia di batteri gram-negativi che possono essere trovati in una varietà di ambienti e possono causare infezioni opportunistiche nell'uomo. Questi batteri sono ossidasi positivi e catalasi positivi, il che significa che producono enzimi che scompongono il perossido di idrogeno in acqua ed ossigeno. Alcuni esempi di generi di batteri appartenenti a questa famiglia includono Alcaligenes, Bordetella e Jenkinsella.

Escherichia coli (abbreviato come E. coli) è un batterio gram-negativo, non sporigeno, facoltativamente anaerobico, appartenente al genere Enterobacteriaceae. È comunemente presente nel tratto gastrointestinale inferiore dei mammiferi ed è parte integrante della normale flora intestinale umana. Tuttavia, alcuni ceppi di E. coli possono causare una varietà di malattie infettive che vanno da infezioni urinarie lievi a gravi condizioni come la meningite, sebbene ciò sia relativamente raro.

Alcuni ceppi di E. coli sono patogeni e producono tossine o altri fattori virulenti che possono causare diarrea acquosa, diarrea sanguinolenta (nota come colera emorragica), infezioni del tratto urinario, polmonite, meningite e altre malattie. L'esposizione a questi ceppi patogeni può verificarsi attraverso il consumo di cibi o bevande contaminati, il contatto con animali infetti o persone infette, o tramite l'acqua contaminata.

E. coli è anche ampiamente utilizzato in laboratorio come organismo modello per la ricerca biologica e medica a causa della sua facilità di crescita e manipolazione genetica.

Non sono in grado di fornire una definizione medica per "Malonati" poiché non esiste un termine medico noto con questo nome. È possibile che ci sia stato un errore di ortografia o potrebbe riferirsi a qualcosa di specifico in un contesto particolare. In caso di dubbi, si prega di verificare l'ortografia corretta e consultare una fonte medica attendibile per informazioni accurate.

L'mRNA (acido Ribonucleico Messaggero) è il tipo di RNA che porta le informazioni genetiche codificate nel DNA dai nuclei delle cellule alle regioni citoplasmatiche dove vengono sintetizzate proteine. Una volta trascritto dal DNA, l'mRNA lascia il nucleo e si lega a un ribosoma, un organello presente nel citoplasma cellulare dove ha luogo la sintesi proteica. I tripleti di basi dell'mRNA (codoni) vengono letti dal ribosoma e tradotti in amminoacidi specifici, che vengono poi uniti insieme per formare una catena polipeptidica, ossia una proteina. Pertanto, l'mRNA svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell'informazione genetica e nella sintesi delle proteine nelle cellule.

In medicina e biologia, un "sito di legame" si riferisce a una particolare posizione o area su una molecola (come una proteina, DNA, RNA o piccolo ligando) dove un'altra molecola può attaccarsi o legarsi specificamente e stabilmente. Questo legame è spesso determinato dalla forma tridimensionale e dalle proprietà chimiche della superficie di contatto tra le due molecole. Il sito di legame può mostrare una specificità se riconosce e si lega solo a una particolare molecola o a un insieme limitato di molecole correlate.

Un esempio comune è il sito di legame di un enzima, che è la regione della sua struttura dove il suo substrato (la molecola su cui agisce) si attacca e subisce una reazione chimica catalizzata dall'enzima stesso. Un altro esempio sono i siti di legame dei recettori cellulari, che riconoscono e si legano a specifici messaggeri chimici (come ormoni, neurotrasmettitori o fattori di crescita) per iniziare una cascata di eventi intracellulari che portano alla risposta cellulare.

In genetica e biologia molecolare, il sito di legame può riferirsi a una sequenza specifica di basi azotate nel DNA o RNA a cui si legano proteine (come fattori di trascrizione, ligasi o polimerasi) per regolare l'espressione genica o svolgere altre funzioni cellulari.

In sintesi, i siti di legame sono cruciali per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base di molti processi biologici e sono spesso obiettivi farmacologici importanti nello sviluppo di terapie mirate.

L'uridina difosfato glucosio deidrogenasi (UDPGD) è un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione della UDP-glucosio in UDP-glucuronato. Questa reazione è una parte importante del processo di glucuronidazione, che è il principale meccanismo attraverso il quale il fegato elimina i farmaci e altre sostanze tossiche dall'organismo.

L'UDPGD utilizza NAD+ come accettore di elettroni e lo riduce a NADH durante il processo di ossidazione della UDP-glucosio. Il prodotto della reazione, UDP-glucuronato, è quindi utilizzato per convertire vari farmaci e sostanze tossiche in metaboliti idrosolubili che possono essere facilmente eliminati attraverso l'urina.

La deficienza di UDPGD può portare a un disturbo congenito noto come sindrome da iperammonemia emolitica, che è caratterizzata da alti livelli di ammoniaca nel sangue e anemia emolitica. Questa condizione è molto rara e può essere fatale se non trattata in modo tempestivo.

Le proteine ricombinanti sono proteine prodotte artificialmente mediante tecniche di ingegneria genetica. Queste proteine vengono create combinando il DNA di due organismi diversi in un unico organismo o cellula ospite, che poi produce la proteina desiderata.

Il processo di produzione di proteine ricombinanti inizia con l'identificazione di un gene che codifica per una specifica proteina desiderata. Il gene viene quindi isolato e inserito nel DNA di un organismo ospite, come batteri o cellule di lievito, utilizzando tecniche di biologia molecolare. L'organismo ospite viene quindi fatto crescere in laboratorio, dove produce la proteina desiderata durante il suo normale processo di sintesi proteica.

Le proteine ricombinanti hanno una vasta gamma di applicazioni nella ricerca scientifica, nella medicina e nell'industria. Ad esempio, possono essere utilizzate per produrre farmaci come l'insulina e il fattore di crescita umano, per creare vaccini contro malattie infettive come l'epatite B e l'influenza, e per studiare la funzione delle proteine in cellule e organismi viventi.

Tuttavia, la produzione di proteine ricombinanti presenta anche alcune sfide e rischi, come la possibilità di contaminazione con patogeni o sostanze indesiderate, nonché questioni etiche relative all'uso di organismi geneticamente modificati. Pertanto, è importante che la produzione e l'utilizzo di proteine ricombinanti siano regolamentati e controllati in modo appropriato per garantire la sicurezza e l'efficacia dei prodotti finali.

Il metabolismo dei lipidi, noto anche come lipidometabolismo, si riferisce al complesso processo metabolico che coinvolge la sintesi, lo stoccaggio e l'utilizzo di lipidi nel corpo. I lipidi sono un gruppo eterogeneo di molecole organiche non polari, inclusi trigliceridi, fosfolipidi, steroli e terpeni, che svolgono una varietà di funzioni importanti, come la fornitura di energia, la composizione delle membrane cellulari e la produzione di ormoni e messaggeri intracellulari.

Il metabolismo dei lipidi può essere suddiviso in diversi processi principali:

1. Digestione e assorbimento: I lipidi nella dieta vengono digeriti dagli enzimi digestivi nello stomaco e nell'intestino tenue, scindendo i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. Questi componenti vengono quindi assorbiti dalle cellule intestinali (enterociti) e riassemblati nei trigliceridi prima di essere imballati in lipoproteine ​​chiamate chilomicroni per il trasporto nel flusso sanguigno.

2. Trasporto dei lipidi: I lipidi vengono trasportati nel sangue sotto forma di lipoproteine, che sono particelle composte da lipidi e proteine. Ci sono diverse classi di lipoproteine, tra cui chilomicroni, VLDL (lipoproteine ​​a bassa densità), LDL (lipoproteine ​​a densità media) ed HDL (lipoproteine ​​ad alta densità). Ciascuna di queste classi ha una composizione e una funzione diverse. Ad esempio, i chilomicroni trasportano principalmente trigliceridi dalle cellule adipose ai tessuti periferici, mentre le LDL trasportano colesterolo dalle cellule epatiche ai tessuti periferici.

3. Ossidazione dei lipidi: I lipidi vengono utilizzati come fonte di energia attraverso il processo di ossidazione nei mitocondri. In questo processo, i trigliceridi vengono scissi in glicerolo e acidi grassi, che possono quindi essere ulteriormente scomposti per produrre ATP, l'unità fondamentale di energia cellulare.

4. Sintesi dei lipidi: I lipidi vengono sintetizzati dalle cellule a partire da precursori come acidi grassi e glicerolo. Questo processo è regolato dall'equilibrio tra la domanda di energia e il fabbisogno di membrane cellulari.

5. Degradazione dei lipidi: I lipidi vengono degradati dalle cellule attraverso diversi meccanismi, come l'ossidazione e la beta-ossidazione. Questi processi servono a produrre energia o a eliminare i lipidi in eccesso.

In sintesi, il metabolismo dei lipidi è un processo complesso che include la digestione, l'assorbimento, il trasporto, la sintesi, la degradazione e l'utilizzo dei lipidi come fonte di energia. Questo processo è regolato da una serie di enzimi e ormoni che lavorano insieme per mantenere l'equilibrio metabolico dell'organismo.

La carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) è un disturbo genetico che colpisce l'enzima G6PD, il quale svolge un ruolo chiave nel metabolismo delle cellule, in particolare nelle cellule del sangue chiamate eritrociti o globuli rossi.

L'enzima G6PD aiuta a proteggere i globuli rossi dalla rottura prematura, che può verificarsi quando vengono esposti a determinati fattori scatenanti come alcuni farmaci, infezioni o sostanze chimiche. Quando l'enzima non funziona correttamente, i globuli rossi possono rompersi facilmente, causando anemia emolitica, una condizione in cui il numero di globuli rossi nel sangue diventa insufficiente per soddisfare le esigenze dell'organismo.

I sintomi della carenza di G6PD possono variare da lievi a gravi e possono includere affaticamento, debolezza, pallore, dolore addominale, nausea, vomito, ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi) e urine scure. Questi sintomi possono verificarsi improvvisamente dopo l'esposizione a un fattore scatenante.

La carenza di G6PD è più comune nelle persone di origine africana, mediterranea, asiatica e sudamericana. La diagnosi viene solitamente confermata attraverso test enzimatici specifici che misurano l'attività dell'enzima G6PD nei globuli rossi.

Il trattamento della carenza di G6PD si concentra sulla gestione dei sintomi e sull'evitare i fattori scatenanti noti. In caso di anemia emolitica grave, può essere necessario un trattamento di supporto come la trasfusione di sangue.

In chimica, un triazene è un composto organico che contiene un gruppo funzionale con la struttura generale -N=N-NR', dove R e R' possono essere gruppi alchilici o arilici. I triazeni sono classificati come composti aromatici heterociclici, poiché il loro scheletro di anelli contiene azoto.

In medicina, i triazeni non hanno un ruolo specifico come classe di farmaci. Tuttavia, alcuni composti triazenici sono stati sintetizzati e studiati per le loro proprietà biologiche, come l'attività antimalarica, antibatterica e antitumorale. Un esempio è la primaquina, un farmaco utilizzato nel trattamento e nella prevenzione della malaria, che ha una struttura triazenica.

Tuttavia, è importante notare che i composti triazeni possono avere proprietà tossicologiche indesiderate, come la capacità di formare mutageni e carcinogeni. Pertanto, l'uso dei triazeni in medicina deve essere attentamente studiato e valutato per garantire la sicurezza ed efficacia terapeutica.

L'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 1 (11-βHSD1) è un enzima intracellulare che catalizza la conversione reversibile del cortisone in cortisolo nel fegato e nei tessuti periferici. Questo enzima svolge un ruolo importante nella regolazione della sensibilità dei tessuti all'ormone surrenale cortisolo, che è coinvolto nella risposta dell'organismo allo stress, nel metabolismo del glucosio e nel mantenimento dell'omeostasi energetica.

L'attività di 11-βHSD1 aumenta in condizioni come l'obesità, il diabete mellito di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, contribuendo a una maggiore esposizione dei tessuti al cortisolo. Questo può portare a effetti indesiderati come resistenza all'insulina, dislipidemia, ipertensione e aumento del rischio di malattie cardiovascolari.

L'inibizione dell'11-βHSD1 è stata studiata come potenziale strategia terapeutica per il trattamento dell'obesità, del diabete mellito di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia e la sicurezza a lungo termine di tali inibitori.

Coenzima A, comunemente abbreviato come CoA, è un cofattore chiave nella maggior parte dei sistemi viventi. Si tratta di una piccola molecola organica che svolge un ruolo cruciale in diversi processi metabolici, tra cui l'ossidazione degli acidi grassi, il ciclo di Krebs e la sintesi degli aminoacidi.

CoA è costituito da una parte adenosina difosfato (ADP), un gruppo pantotenico (un derivato della vitamina B5) e un gruppo mercaptano (-SH). Questa struttura permette a CoA di legare diversi gruppi acili, formando esteri acilici, che possono quindi essere utilizzati in reazioni metaboliche.

In particolare, CoA è fondamentale nella reazione catalizzata dall'acil-CoA sintetasi, enzima che permette la formazione di un legame tioestere tra l'acido grasso e il gruppo mercaptano di CoA. Questo composto, chiamato acil-CoA, può quindi essere ossidato nei mitocondri per produrre energia sotto forma di ATP.

In sintesi, possiamo definire il coenzima A come una molecola organica essenziale per la regolazione e il corretto funzionamento di numerose reazioni metaboliche, in particolare quelle coinvolte nel metabolismo degli acidi grassi e degli aminoacidi.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi è un concetto utilizzato in biochimica e biologia molecolare per descrivere la somiglianza nella sequenza degli aminoacidi tra due o più proteine. Questa misura quantifica la similarità delle sequenze amminoacidiche di due proteine e può fornire informazioni importanti sulla loro relazione evolutiva, struttura e funzione.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi si basa sull'ipotesi che le proteine con sequenze simili siano probabilmente derivate da un antenato comune attraverso processi evolutivi come la duplicazione del gene, l'inversione, la delezione o l'inserzione di nucleotidi. Maggiore è il grado di somiglianza nella sequenza amminoacidica, più alta è la probabilità che le due proteine siano evolutivamente correlate.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi si calcola utilizzando algoritmi informatici che confrontano e allineano le sequenze amminoacidiche delle proteine in esame. Questi algoritmi possono identificare regioni di similarità o differenze tra le sequenze, nonché indici di somiglianza quantitativa come il punteggio di BLAST (Basic Local Alignment Search Tool) o il punteggio di Smith-Waterman.

L'omologia di sequenza degli aminoacidi è un importante strumento per la ricerca biologica, poiché consente di identificare proteine correlate evolutivamente, prevedere la loro struttura tridimensionale e funzione, e comprendere i meccanismi molecolari alla base delle malattie genetiche.

La Alanina Deidrogenasi (ALD) è un enzima importante nel metabolismo degli aminoacidi. Più specificamente, l'alanina deidrogenasi catalizza la reazione che converte l'alanina in piruvato e ammoniaca, producendo NADH come sottoprodotto. Questa reazione è fondamentale per il ciclo di Cori, un processo metabolico che consente al fegato e ai muscoli scheletrici di scambiare molecole di glucosio sotto forma di lattato e piruvato.

Esistono due forme principali di ALD: la ALD-1 (citoplasmatica) e la ALD-2 (mitocondriale). L'ALD-1 è presente in molti tessuti, tra cui fegato, reni, cuore e muscoli scheletrici. Al contrario, l'ALD-2 si trova principalmente nelle cellule cerebrali e nei muscoli scheletrici.

Livelli alterati di ALD possono essere associati a diverse condizioni patologiche. Ad esempio, livelli ridotti di ALD possono verificarsi in caso di epatopatia alcolica, mentre livelli elevati possono essere presenti in alcune malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e la malattia di Huntington. Inoltre, l'espressione genica dell'ALD può essere regolata da fattori quali il glucagone, il cortisolo e l'insulina, che possono influenzare il metabolismo degli aminoacidi e la produzione di energia.

La 3-alfa-idrossisteroide deidrogenasi B specifica, nota anche come 3-alfa-HSD o AKR1D1 (aldeide reduttasi 1D1), è un enzima che appartiene alla famiglia delle aldeide reduttasi. Questo enzima svolge un ruolo cruciale nel metabolismo degli steroidi, catalizzando la conversione di 5-ene-3-alfa,beta-dioli in 5-ene-3-alfa-oloni.

L'enzima 3-alfa-HSD B specifico è particolarmente importante nella sintesi dei biliari e dei mineralcorticoidi, come l'aldosterone, nel fegato e nelle ghiandole surrenali. Nello specifico, questa forma di 3-alfa-HSD catalizza la conversione del 7α,12α-diidrossicolesterolo in 5β-colanato, un precursore importante nella sintesi della bile acida.

Le mutazioni nel gene AKR1D1 che codifica per l'enzima 3-alfa-HSD B specifico possono portare a diverse condizioni patologiche, come la malattia da accumulo di colesterolo e la sindrome adrenogenitale congenita. Questi disturbi possono manifestarsi con sintomi che vanno dalla steatorrea (grassi non digeriti nelle feci) alla insufficienza surrenalica, a seconda della gravità della mutazione e dell'effetto sull'attività enzimatica.

Mannitol dehydrogenasi sono un gruppo di enzimi che catalizzano la reazione di ossidazione del mannitolo (un poliol) in mannosio (una pentosa), utilizzando NAD+ come accettore di elettroni. Questo processo aiuta a regolare il metabolismo dei carboidrati e la concentrazione di acqua all'interno delle cellule.

L'equazione chimica che descrive questa reazione è:

mannitolo + NAD+ ↔ mannosio + NADH + H+

Le mannitolo dehydrogenasi sono presenti in diversi organismi, tra cui batteri, funghi e piante. Possono essere classificate come ossidoriduttasi e svolgono un ruolo importante nella fisiologia cellulare, compresa la risposta allo stress osmotico e la produzione di energia.

Tuttavia, è importante notare che l'esatta funzione e la localizzazione subcellulare delle mannitolo dehydrogenasi possono variare a seconda del tipo di organismo e dell'ambiente in cui si trovano.

Gli apoenzimi sono proteine globulari che legano specificamente i cofattori o gruppi prostetici, formando enzimi attivi. Questi enzimi svolgono un ruolo cruciale nei processi metabolici del corpo, poiché facilitano e accelerano reazioni chimiche specifiche. Senza apoenzimi, queste reazioni potrebbero avvenire troppo lentamente per mantenere le funzioni vitali dell'organismo.

Gli apoenzimi da soli non sono cataliticamente attivi; solo quando si combinano con i loro cofattori o gruppi prostetici appropriati, formando un complesso enzimatico completo, possono svolgere la loro funzione catalitica. I cofattori possono essere ioni metallici o molecole organiche, come vitamine e flavine.

Un esempio ben noto di apoenzima è l'apo-LPO (lipossidasi), che richiede un cofattore chiamato eme per svolgere la sua funzione enzimatica, che consiste nell'ossidare i lipidi. Quando l'apo-LPO si lega all'eme, forma l'enzima attivo LPO (lipossidasi).

In sintesi, gli apoenzimi sono proteine non catalitiche che richiedono cofattori o gruppi prostetici per formare enzimi attivi, i quali svolgono un ruolo cruciale nel mantenere le funzioni metaboliche dell'organismo.

In termini medici, un neonato si riferisce a un bambino nelle prime quattro settimane di vita, spesso definito come il periodo che va dalla nascita fino al 28° giorno di vita. Questa fase è caratterizzata da una rapida crescita e sviluppo, nonché dall'adattamento del bambino al mondo esterno al di fuori dell'utero. Durante questo periodo, il neonato è soggetto a specifiche cure e monitoraggi medici per garantire la sua salute e il suo benessere ottimali.

In chimica e biochimica, la catalisi è un processo in cui una sostanza, chiamata catalizzatore, aumenta la velocità di una reazione chimica senza essere consumata nel processo. Il catalizzatore abbassa l'energia di attivazione richiesta per avviare e mantenere la reazione, il che significa che più molecole possono reagire a temperature e pressioni più basse rispetto alla reazione non catalizzata.

Nel contesto della biochimica, i catalizzatori sono spesso enzimi, proteine specializzate che accelerano specifiche reazioni chimiche all'interno di un organismo vivente. Gli enzimi funzionano abbassando l'energia di attivazione necessaria per avviare una reazione e creando un ambiente favorevole per le molecole a reagire. Questo permette al corpo di svolgere processi metabolici vitali, come la digestione dei nutrienti e la produzione di energia, in modo efficiente ed efficace.

È importante notare che un catalizzatore non cambia l'equilibrio chimico della reazione o il suo rendimento; semplicemente accelera il tasso al quale si verifica. Inoltre, un catalizzatore è specifico per una particolare reazione chimica e non influenzerà altre reazioni che potrebbero verificarsi contemporaneamente.

La rabdomiolisi è una condizione medica che si verifica quando i muscoli scheletrici subiscono danni significativi, con conseguente rilascio di molecole muscolari, come mioglobina e creatinfosfochinasi (CPK), nel flusso sanguigno. Questi prodotti di degradazione muscolare possono danneggiare i reni, portando a insufficienza renale acuta.

La rabdomiolisi può essere causata da diversi fattori, come traumi fisici estremi, attività fisica intensa e prolungata (specialmente se non si è adeguatamente preparati o idratati), uso di statine (farmaci per abbassare il colesterolo), avvelenamento da alcol, overdose di farmaci, infezioni virali, come l'influenza e l'infezione da HIV, convulsioni, disturbi genetici dei muscoli e lesioni elettriche.

I sintomi della rabdomiolisi possono includere dolore, rigidità e debolezza muscolare, crampi, gonfiore, scolorimento blu-viola della pelle (ematoma), urine scure (come la cola) a causa della mioglobinuria, febbre, nausea, vomito, disidratazione e, in casi gravi, insufficienza renale acuta.

La diagnosi di rabdomiolisi si basa sui sintomi clinici, l'esame delle urine e il rilevamento di elevati livelli di CPK nel sangue. Il trattamento precoce è fondamentale per prevenire danni renali permanenti e può includere idratazione endovenosa per diluire le sostanze tossiche, bilanciare i fluidi ed eliminare la mioglobina dai reni, alcalinizzazione delle urine per proteggere il rene dall'acidosi metabolica e danni da ossidazione, monitoraggio dei livelli di elettroliti e supporto renale se necessario.

Il peso molecolare (PM) è un'unità di misura che indica la massa di una molecola, calcolata come la somma dei pesi atomici delle singole particelle costituenti (atomi) della molecola stessa. Si misura in unità di massa atomica (UMA o dal simbolo chimico ufficiale 'amu') o, più comunemente, in Daltons (Da), dove 1 Da equivale a 1 u.

Nella pratica clinica e nella ricerca biomedica, il peso molecolare è spesso utilizzato per descrivere le dimensioni relative di proteine, peptidi, anticorpi, farmaci e altre macromolecole. Ad esempio, l'insulina ha un peso molecolare di circa 5.808 Da, mentre l'albumina sierica ha un peso molecolare di circa 66.430 Da.

La determinazione del peso molecolare è importante per comprendere le proprietà fisico-chimiche delle macromolecole e il loro comportamento in soluzioni, come la diffusione, la filtrazione e l'interazione con altre sostanze. Inoltre, può essere utile nella caratterizzazione di biomarcatori, farmaci e vaccini, oltre che per comprendere i meccanismi d'azione delle terapie biologiche.

L'idrossiprostaglandina deidrogenasi (HPGD) è un enzima appartenente alla classe delle ossidoreduttasi. Più precisamente, è un enzima che catalizza la reazione di ossidazione dei gruppi idrossili in posizione 15 delle prostaglandine a carbossilici, con conseguente conversione delle prostaglandine in prostacicline, che sono significativamente meno attive dal punto di vista biologico.

Questo enzima svolge un ruolo importante nel controllare la durata e l'intensità dell'attività biologica delle prostaglandine, che sono molecole lipidiche coinvolte in una vasta gamma di processi fisiologici e patologici, come l'infiammazione, la febbre, il dolore, la coagulazione del sangue e la regolazione della pressione sanguigna.

L'idrossiprostaglandina deidrogenasi è presente in molti tessuti e organi del corpo umano, tra cui il fegato, i reni, il cuore, i polmoni e il sistema nervoso centrale. Mutazioni nel gene che codifica per questo enzima possono causare una serie di disturbi medici, come la sindrome emolitica e uremica, l'ipertensione polmonare e la malattia renale cronica.

La concentrazione di idrogenioni (più comunemente indicata come pH) è una misura della quantità di ioni idrogeno presenti in una soluzione. Viene definita come il logaritmo negativo di base 10 dell'attività degli ioni idrogeno. Un pH inferiore a 7 indica acidità, mentre un pH superiore a 7 indica basicità. Il pH fisiologico del sangue umano è leggermente alcalino, con un range stretto di normalità compreso tra 7,35 e 7,45. Valori al di fuori di questo intervallo possono indicare condizioni patologiche come l'acidosi o l'alcalosi.

I cloromercuribenzoati sono composti organici contenenti mercurio che un tempo venivano utilizzati in alcuni medicinali e cosmetici come conservanti e disinfettanti. Il più noto di questi è il cloromercuribenzalconio, che era presente in alcuni colliri e sospensioni oftalmiche per trattare le infezioni agli occhi.

Tuttavia, a causa della tossicità del mercurio, l'uso di questi composti è stato ampiamente abbandonato nella maggior parte delle applicazioni mediche e cosmetiche. Il mercurio può accumularsi nel corpo umano e causare danni a diversi organi, tra cui il cervello, i reni e il sistema nervoso centrale. L'esposizione al mercurio è stata associata a una serie di effetti avversi sulla salute, tra cui danni neurologici, renali e riproduttivi.

Pertanto, l'uso dei cloromercuribenzoati come farmaci o cosmetici non è raccomandato a causa del rischio di esposizione al mercurio e dei potenziali effetti avversi sulla salute.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

Il trasporto di elettroni è un processo biochimico fondamentale che si verifica nelle cellule viventi, in particolare nei mitocondri e nei cloroplasti. Si riferisce al flusso di elettroni da una molecola donatrice di elettroni ad alta energia a una molecola accettorea di elettroni a bassa energia attraverso una catena di trasportatori di elettroni. Questo processo è accompagnato dal rilascio di energia, che viene utilizzata per creare un gradiente di protoni (ioni idrogeno) attraverso la membrana mitocondriale o cloroplastica. Il gradiente di protoni creato poi alimenta la sintesi di ATP (adenosina trifosfato), la molecola ad alta energia che serve come fonte di energia per le cellule.

Nel contesto della respirazione cellulare, il trasporto di elettroni inizia con l'ossidazione del NADH o FADH2, generati durante la glicolisi e il ciclo di Krebs, e termina con l'ossidazione dell'ossigeno molecolare a formare acqua. Durante questo processo, i radicali superossido vengono prodotti come sottoprodotti, che possono essere dannosi per le cellule se non sono adeguatamente gestiti.

Nel contesto della fotosintesi, il trasporto di elettroni inizia con l'ossidazione dell'acqua e termina con la riduzione del biossido di carbonio a glucosio. Durante questo processo, i radicali liberi vengono prodotti come sottoprodotti, ma sono gestiti dal sistema fotosintetico in modo da non danneggiare le cellule.

In sintesi, il trasporto di elettroni è un processo biochimico fondamentale che svolge un ruolo cruciale nella produzione di energia nelle cellule viventi.

Gli isoenzimi sono enzimi con diverse strutture proteiche ma con attività enzimatiche simili o identiche. Sono codificati da geni diversi e possono essere presenti nello stesso organismo, tissue o cellula. Gli isoenzimi possono essere utilizzati come marcatori biochimici per identificare specifici tipi di tessuti o cellule, monitorare il danno tissutale o la malattia, e talvolta per diagnosticare e monitorare lo stato di avanzamento di alcune condizioni patologiche. Un esempio comune di isoenzimi sono le tre forme dell'enzima lactato deidrogenasi (LD1, LD2, LD3, LD4, LD5) che possono essere trovati in diversi tessuti e hanno diverse proprietà cinetiche.

I mitocondri muscolari sono specifici mitocondri situati all'interno delle cellule muscolari scheletriche e cardiache. Essi svolgono un ruolo cruciale nel fornire energia a questi tessuti attraverso la produzione di ATP (adenosina trifosfato) mediante il processo di respirazione cellulare. I mitocondri muscolari contengono enzimi e molecole necessarie per la sintesi di ATP, come la catena di trasporto degli elettroni e l'enzima ATP sintasi. Inoltre, i mitocondri muscolari sono più numerosi nelle fibre muscolari di tipo I (a contrazione lenta), che richiedono un maggiore apporto energetico per mantenere la loro attività costante. Un'alterazione del numero o della funzione dei mitocondri muscolari può portare a diverse patologie, come miopatie e malattie neurodegenerative.

La 20-idrossisteroide deidrogenasi è un enzima che fa parte della famiglia delle ossidoreduttasi e svolge un ruolo importante nel metabolismo degli steroidi. Questo enzima catalizza la reazione di ossidoriduzione della 20-idrossigruppo a 20-ossogruppo su una varietà di steroidi, compresi i glucocorticoidi, mineralcorticoidi e androgeni.

Esistono due forme principali di questo enzima: la forma NAD+-dipendente (EC 1.1.1.147) e la forma NADP+-dipendente (EC 1.1.1.150). La forma NAD+-dipendente è presente principalmente nel fegato, nei reni e nell'intestino tenue, dove svolge un ruolo importante nella clearance degli steroidi dal circolo sistemico. D'altra parte, la forma NADP+-dipendente è presente principalmente nelle ghiandole surrenali, dove svolge un ruolo chiave nella biosintesi dei corticosteroidi.

La 20-idrossisteroide deidrogenasi è stata identificata come un fattore importante nello sviluppo di varie condizioni patologiche, tra cui l'insufficienza surrenalica, la malattia di Cushing e il cancro della prostata. Pertanto, l'enzima rappresenta un potenziale bersaglio terapeutico per lo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di queste condizioni.

I ceppi inbred di ratto sono linee geneticamente omogenee di ratti che sono stati allevati per diverse generazioni attraverso l'accoppiamento tra parenti stretti. Questo processo di accoppiamento stretto porta alla consanguineità, il che significa che i membri della stessa linea inbred condividono genomi molto simili e hanno un'alta probabilità di avere gli stessi alleli per ogni gene.

I ceppi inbred di ratto sono comunemente utilizzati nella ricerca biomedica come modelli animali per studiare vari aspetti della fisiologia, della patofisiologia e del comportamento. Poiché i membri di una linea inbred hanno genomi altamente uniformi, è possibile controllare meglio le variabili genetiche nei test sperimentali rispetto all'utilizzo di animali non inbred.

Tuttavia, l'uso di ceppi inbred può anche presentare alcuni svantaggi, come la mancanza di variabilità genetica che potrebbe limitare la capacità di studiare l'effetto della variabilità genetica individuale sulla risposta a un trattamento o a una malattia. Inoltre, i ceppi inbred possono sviluppare anomalie genetiche e fenotipiche dovute alla deriva genetica e all'effetto delle bottiglie, che possono influenzare i risultati sperimentali.

Per questi motivi, è importante considerare attentamente l'uso di ceppi inbred di ratto come modelli animali e valutare se siano appropriati per il particolare studio di ricerca pianificato.

La cromatografia su gel è una tecnica di laboratorio utilizzata in ambito biochimico e biologico per separare, identificare e purificare macromolecole, come proteine, acidi nucleici (DNA e RNA) e carboidrati. Questa tecnica si basa sulla diversa velocità di migrazione delle molecole attraverso un gel poroso a grana fine, costituito solitamente da agarosio o acrilammide.

Il campione contenente le macromolecole da separare viene applicato su una linea di partenza del gel e quindi sottoposto ad un gradiente di concentrazione chimica (solitamente un sale o un detergentes) o a un campo elettrico. Le molecole presenti nel campione migreranno attraverso il gel con velocità diverse, in base alle loro dimensioni, forma e carica superficiale. Le macromolecole più grandi o con una maggiore carica migreranno più lentamente rispetto a quelle più piccole o meno cariche.

Una volta completata la migrazione, le bande di proteine o acidi nucleici separati possono essere visualizzate tramite colorazione specifica per ogni tipologia di molecola. Ad esempio, le proteine possono essere colorate con blu di Coomassie o argento, mentre gli acidi nucleici con bromuro di etidio o silver staining.

La cromatografia su gel è una tecnica fondamentale in diversi campi della ricerca biologica e medica, come la proteomica, la genetica e la biologia molecolare, poiché permette di analizzare e confrontare l'espressione e la purezza delle proteine o degli acidi nucleici di interesse.

La conformazione della proteina, nota anche come struttura terziaria delle proteine, si riferisce alla disposizione spaziale dei diversi segmenti che costituiscono la catena polipeptidica di una proteina. Questa conformazione è stabilita da legami chimici tra gli atomi di carbonio, zolfo, azoto e ossigeno presenti nella catena laterale degli aminoacidi, nonché dalle interazioni elettrostatiche e idrofobiche che si verificano tra di essi.

La conformazione delle proteine può essere influenzata da fattori ambientali come il pH, la temperatura e la concentrazione salina, e può variare in base alla funzione svolta dalla proteina stessa. Ad esempio, alcune proteine hanno una conformazione flessibile che consente loro di legarsi a diverse molecole target, mentre altre hanno una struttura più rigida che ne stabilizza la forma e la funzione.

La determinazione della conformazione delle proteine è un'area di ricerca attiva in biochimica e biologia strutturale, poiché la conoscenza della struttura tridimensionale di una proteina può fornire informazioni cruciali sulla sua funzione e su come interagisce con altre molecole nel corpo. Le tecniche sperimentali utilizzate per determinare la conformazione delle proteine includono la diffrazione dei raggi X, la risonanza magnetica nucleare (NMR) e la criomicroscopia elettronica (Cryo-EM).

La riboflavina, nota anche come vitamina B2, è un importante nutriente idrosolubile che svolge un ruolo cruciale nella crescita e nel mantenimento della salute. È essenziale per il corretto funzionamento del metabolismo energetico e per la normale funzione cellulare. La riboflavina è una vitamina coinvolta in numerosi processi enzimatici, principalmente come componente di due cofattori enzimatici: flavin mononucleotide (FMN) e flavin adenin dinucleotide (FAD). Questi cofattori sono necessari per le reazioni redox, ossidative-riduttive, che avvengono nelle cellule.

La riboflavina è ampiamente distribuita negli alimenti e può essere trovata in fonti animali come latte, fegato, reni, e uova, nonché in fonti vegetali come verdure a foglia verde scura, lievito di birra, funghi, cereali integrali e legumi. L'assunzione giornaliera raccomandata varia a seconda dell'età, del sesso e dello stato fisiologico della persona.

In caso di carenza di riboflavina, i soggetti possono manifestare sintomi come lesioni alla bocca e alle labbra, infiammazione degli angoli della bocca (cheilosi), lingua infiammata (glossite), pelle secca e desquamante, anemia, affaticamento, confusione mentale e debolezza muscolare.

È importante notare che la riboflavina è sensibile alla luce e può essere degradata durante la cottura o lo stoccaggio prolungato degli alimenti. Pertanto, una dieta varia ed equilibrata che includa fonti affidabili di riboflavina è fondamentale per prevenire carenze e mantenere un buono stato di salute generale.

L'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 2 (11β-HSD2) è un enzima appartenente alla famiglia delle ossidoreduttasi, che catalizza la conversione dell'ormone steroideo cortisolo nell'ormone inattivo cortisone. Questa reazione si verifica principalmente nelle cellule del tubulo contorto distale del rene e nelle cellule epiteliali dell'intestino crasso, dove l'enzima svolge un ruolo cruciale nel mantenere la homeostasi mineralcorticoide.

Il cortisolo ha una forte affinità per il recettore mineralcorticoide (RM), che normalmente si lega all'aldosterone, un ormone steroideo essenziale per la regolazione del bilancio idrico ed elettrolitico. Tuttavia, l'elevata concentrazione di cortisolo nel circolo sanguigno può portare a una competizione per il legame con l'RM, causando effetti mineralcorticoidi indesiderati. L'11β-HSD2 previene questo scenario proteggendo i siti del recettore mineralcorticoide dal legame con il cortisolo, consentendo all'aldosterone di svolgere le sue funzioni fisiologiche.

Una carenza o un'inibizione dell'11β-HSD2 possono portare a una condizione nota come sindrome di Apparent Mineralocorticoid Excess (AME), caratterizzata da ipertensione, ipokaliemia e alcalosi metabolica. Al contrario, un aumento dell'attività dell'11β-HSD2 può causare una ridotta sensibilità all'aldosterone, con conseguente ipotensione e iperkaliemia.

In sintesi, l'11-beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 2 è un enzima cruciale per la regolazione dell'equilibrio mineralcorticoide, proteggendo il recettore mineralcorticoide dal legame con il cortisolo e consentendo all'aldosterone di svolgere le sue funzioni fisiologiche.

La definizione medica di "DNA complementare" si riferisce alla relazione tra due filamenti di DNA che sono legati insieme per formare una doppia elica. Ogni filamento del DNA è composto da una sequenza di nucleotidi, che contengono ciascuno uno zucchero deossiribosio, un gruppo fosfato e una base azotata (adenina, timina, guanina o citosina).

Nel DNA complementare, le basi azotate dei due filamenti si accoppiano in modo specifico attraverso legami idrogeno: adenina si accoppia con timina e guanina si accoppia con citosina. Ciò significa che se si conosce la sequenza di nucleotidi di un filamento di DNA, è possibile prevedere con precisione la sequenza dell'altro filamento, poiché sarà complementare ad esso.

Questa proprietà del DNA complementare è fondamentale per la replicazione e la trasmissione genetica, poiché consente alla cellula di creare una copia esatta del proprio DNA durante la divisione cellulare. Inoltre, è anche importante nella trascrizione genica, dove il filamento di DNA complementare al gene viene trascritto in un filamento di RNA messaggero (mRNA), che a sua volta viene tradotto in una proteina specifica.

La cristallografia a raggi X è una tecnica di fisica e chimica che consiste nell'esporre un cristallo a un fascio di radiazioni X e quindi analizzare il modello di diffrazione dei raggi X che ne risulta, noto come diagrammi di diffrazione. Questa tecnica permette di determinare la disposizione tridimensionale degli atomi all'interno del cristallo con una precisione atomica.

In pratica, quando i raggi X incidono sul cristallo, vengono diffusi in diverse direzioni e intensità, a seconda dell'arrangiamento spaziale e della distanza tra gli atomi all'interno del cristallo. L'analisi dei diagrammi di diffrazione fornisce informazioni sulla simmetria del cristallo, la lunghezza delle bond length (distanze chimiche) e gli angoli di bond angle (angoli chimici), nonché la natura degli atomi o delle molecole presenti nel cristallo.

La cristallografia a raggi X è una tecnica fondamentale in diversi campi della scienza, come la fisica, la chimica, la biologia strutturale e la scienza dei materiali, poiché fornisce informazioni dettagliate sulla struttura atomica e molecolare di un cristallo. Questa conoscenza è cruciale per comprendere le proprietà fisiche e chimiche dei materiali e per sviluppare nuovi materiali con proprietà desiderabili.

L'omoserina deidrogenasi è un enzima (numero EC 1.5.1.4) che catalizza la reazione di ossidazione dell'omoserina a aspartato beta-semialdeide utilizzando NAD+ come cofattore. Questa reazione fa parte del ciclo diaspartato, un percorso metabolico che contribuisce alla biosintesi degli aminoacidi essenziali lisina, treonina e metionina nelle piante e in alcuni microrganismi.

L'omoserina deidrogenasi è stata identificata in diversi organismi, tra cui batteri, funghi e piante. Nei batteri, questo enzima svolge un ruolo chiave nella biosintesi degli aminoacidi ramificati, mentre nelle piante è implicato nel metabolismo dell'aspartato e nella risposta allo stress abiotico.

La carenza o la mancanza di attività enzimatica dell'omoserina deidrogenasi può portare a una serie di disturbi metabolici, tra cui un aumento dei livelli di omoserina e una ridotta sintesi degli aminoacidi essenziali. Ciò può avere conseguenze negative sulla crescita e lo sviluppo dell'organismo e può essere particolarmente dannoso durante la fase di crescita rapida, come ad esempio nei neonati e nei bambini in via di sviluppo.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La tiolesterasi idrolasi è un enzima (specificamente, una esterasi) che catalizza la reazione chimica dell'idrolisi degli tiolesteri nei loro rispettivi acidi e tioli corrispondenti. Gli tiolesteri sono composti organici che contengono un gruppo funzionale tiolato (-SH) legato ad un gruppo carbossilico (-COOH) attraverso un legame estere.

L'enzima tiolesterasi idrolasi svolge un ruolo importante nella detossificazione dell'organismo, poiché è in grado di idrolizzare i tiolesteri tossici prodotti dal metabolismo di alcuni farmaci e sostanze chimiche esogene, rendendoli meno tossici o non tossici.

La tiolesterasi idrolasi è presente in molti tessuti dell'organismo, tra cui il fegato, i reni e l'intestino tenue. La sua attività enzimatica può essere influenzata da diversi fattori, come la presenza di ioni metallici, pH e temperatura.

Una carenza o un'alterazione dell'attività della tiolesterasi idrolasi può comportare una maggiore suscettibilità all'accumulo di tiolesteri tossici e, di conseguenza, a una serie di disturbi e patologie, come ad esempio la sindrome da ittero neonatale.

La cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC, High Performance Liquid Chromatography) è una tecnica analitica e preparativa utilizzata in chimica, biochimica e nelle scienze biomediche per separare, identificare e quantificare diversi componenti di miscele complesse.

In questo metodo, la fase stazionaria è costituita da una colonna riempita con particelle solide (ad esempio silice, zirconia o polimeri organici) mentre la fase mobile è un liquido che fluisce attraverso la colonna sotto alta pressione (fino a 400 bar). Le molecole della miscela da analizzare vengono caricate sulla colonna e interagiscono con la fase stazionaria in modo differente, a seconda delle loro proprietà chimico-fisiche (ad esempio dimensioni, carica elettrica, idrofobicità). Di conseguenza, le diverse specie chimiche vengono trattenute dalla colonna per periodi di tempo diversi, determinando la separazione spaziale delle componenti.

L'eluizione (cioè l'uscita) delle sostanze separate viene rilevata e registrata da un detector, che può essere di vario tipo a seconda dell'applicazione (ad esempio UV-Vis, fluorescenza, rifrattometria, massa). I dati ottenuti possono quindi essere elaborati per ottenere informazioni qualitative e quantitative sulle sostanze presenti nella miscela iniziale.

L'HPLC è una tecnica molto versatile, che può essere applicata a un'ampia gamma di composti, dalle piccole molecole organiche ai biomolecolari complessi (come proteine e oligonucleotidi). Grazie alla sua elevata risoluzione, sensibilità e riproducibilità, l'HPLC è diventata uno strumento fondamentale in numerosi campi, tra cui la chimica analitica, la farmaceutica, la biologia molecolare e la medicina di laboratorio.

L'elettroforesi su gel di poliacrilamide (PAGE, Polyacrylamide Gel Electrophoresis) è una tecnica di laboratorio utilizzata in biologia molecolare e genetica per separare, identificare e analizzare macromolecole, come proteine o acidi nucleici (DNA ed RNA), sulla base delle loro dimensioni e cariche.

Nel caso specifico dell'elettroforesi su gel di poliacrilamide, il gel è costituito da una matrice tridimensionale di polimeri di acrilamide e bis-acrilamide, che formano una rete porosa e stabile. La dimensione dei pori all'interno del gel può essere modulata variando la concentrazione della soluzione di acrilamide, permettendo così di separare molecole con differenti dimensioni e pesi molecolari.

Durante l'esecuzione dell'elettroforesi, le macromolecole da analizzare vengono caricate all'interno di un pozzo scavato nel gel e sottoposte a un campo elettrico costante. Le molecole con carica negativa migreranno verso l'anodo (polo positivo), mentre quelle con carica positiva si sposteranno verso il catodo (polo negativo). A causa dell'interazione tra le macromolecole e la matrice del gel, le molecole più grandi avranno una mobilità ridotta e verranno trattenute all'interno dei pori del gel, mentre quelle più piccole riusciranno a muoversi più velocemente attraverso i pori e si separeranno dalle altre in base alle loro dimensioni.

Una volta terminata l'elettroforesi, il gel può essere sottoposto a diversi metodi di visualizzazione e rivelazione delle bande, come ad esempio la colorazione con coloranti specifici per proteine o acidi nucleici, la fluorescenza o la radioattività. L'analisi delle bande permetterà quindi di ottenere informazioni sulla composizione, le dimensioni e l'identità delle macromolecole presenti all'interno del campione analizzato.

L'elettroforesi su gel è una tecnica fondamentale in molti ambiti della biologia molecolare, come ad esempio la proteomica, la genomica e l'analisi delle interazioni proteina-proteina o proteina-DNA. Grazie alla sua versatilità, precisione e sensibilità, questa tecnica è ampiamente utilizzata per lo studio di una vasta gamma di sistemi biologici e per la caratterizzazione di molecole d'interesse in diversi campi della ricerca scientifica.

L'allineamento di sequenze è un processo utilizzato nell'analisi delle sequenze biologiche, come il DNA, l'RNA o le proteine. L'obiettivo dell'allineamento di sequenze è quello di identificare regioni simili o omologhe tra due o più sequenze, che possono fornire informazioni su loro relazione evolutiva o funzionale.

L'allineamento di sequenze viene eseguito utilizzando algoritmi specifici che confrontano le sequenze carattere per carattere e assegnano punteggi alle corrispondenze, alle sostituzioni e alle operazioni di gap (inserimento o cancellazione di uno o più caratteri). I punteggi possono essere calcolati utilizzando matrici di sostituzione predefinite che riflettono la probabilità di una particolare sostituzione aminoacidica o nucleotidica.

L'allineamento di sequenze può essere globale, quando l'obiettivo è quello di allineare l'intera lunghezza delle sequenze, o locale, quando si cerca solo la regione più simile tra due o più sequenze. Gli allineamenti multipli possono anche essere eseguiti per confrontare simultaneamente più di due sequenze e identificare relazioni evolutive complesse.

L'allineamento di sequenze è una tecnica fondamentale in bioinformatica e ha applicazioni in vari campi, come la genetica delle popolazioni, la biologia molecolare, la genomica strutturale e funzionale, e la farmacologia.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La relazione struttura-attività (SAR (Structure-Activity Relationship)) è un concetto importante nella farmacologia e nella tossicologia. Si riferisce alla relazione quantitativa tra le modifiche chimiche apportate a una molecola e il suo effetto biologico, vale a dire la sua attività biologica o tossicità.

In altre parole, la SAR descrive come la struttura chimica di un composto influisce sulla sua capacità di interagire con bersagli biologici specifici, come proteine o recettori, e quindi su come tali interazioni determinano l'attività biologica del composto.

La relazione struttura-attività è uno strumento essenziale nella progettazione di farmaci, poiché consente ai ricercatori di prevedere come modifiche specifiche alla struttura chimica di un composto possono influire sulla sua attività biologica. Questo può guidare lo sviluppo di nuovi farmaci più efficaci e sicuri, oltre a fornire informazioni importanti sulla modalità d'azione dei farmaci esistenti.

La relazione struttura-attività si basa sull'analisi delle proprietà chimiche e fisiche di una molecola, come la sua forma geometrica, le sue dimensioni, la presenza di determinati gruppi funzionali e la sua carica elettrica. Questi fattori possono influenzare la capacità della molecola di legarsi a un bersaglio biologico specifico e quindi determinare l'entità dell'attività biologica del composto.

In sintesi, la relazione struttura-attività è una strategia per correlare le proprietà chimiche e fisiche di una molecola con il suo effetto biologico, fornendo informazioni preziose sulla progettazione e lo sviluppo di farmaci.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

I trigliceridi sono il tipo più comune di lipide nel sangue e nei tessuti del corpo. Essi sono formati da una molecola di glicerolo unita a tre molecole di acidi grassi attraverso legami esterici. I trigliceridi svolgono un ruolo importante come fonte di energia per il corpo, poiché vengono rilasciati nel flusso sanguigno quando il corpo ha bisogno di energia aggiuntiva. Tuttavia, alti livelli di trigliceridi nel sangue possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, specialmente in combinazione con bassi livelli di colesterolo HDL ("colesterolo buono") e alti livelli di colesterolo LDL ("colesterolo cattivo").

Livelli elevati di trigliceridi possono essere causati da una serie di fattori, tra cui la dieta, l'obesità, il diabete, l'ipotiroidismo, l'abuso di alcol e alcuni farmaci. Una dieta ricca di grassi saturi e trans, carboidrati raffinati e alcol può contribuire all'aumento dei livelli di trigliceridi.

I livelli di trigliceridi vengono misurati attraverso un semplice test del sangue chiamato lipoproteina a bassa densità (LDL) o profilo lipidico. Il range normale di trigliceridi è inferiore a 150 mg/dL, mentre i livelli borderline sono compresi tra 150-199 mg/dL, alti tra 200-499 mg/dL e molto alti sopra i 500 mg/dL.

Per mantenere livelli normali di trigliceridi, è importante seguire una dieta sana ed equilibrata, fare esercizio fisico regolarmente, mantenere un peso corporeo sano e limitare il consumo di alcol. Se i livelli di trigliceridi sono elevati, può essere necessario assumere farmaci come le fibrate o le statine per controllarli.

Un legame di proteine, noto anche come legame peptidico, è un tipo specifico di legame covalente che si forma tra il gruppo carbossilico (-COOH) di un amminoacido e il gruppo amminico (-NH2) di un altro amminoacido durante la formazione di una proteina. Questo legame chimico connette sequenzialmente gli amminoacidi insieme per formare catene polipeptidiche, che sono alla base della struttura primaria delle proteine. La formazione di un legame peptidico comporta la perdita di una molecola d'acqua (dehidratazione), con il risultato che il legame è costituito da un atomo di carbonio, due atomi di idrogeno, un ossigeno e un azoto (-CO-NH-). La specificità e la sequenza dei legami peptidici determinano la struttura tridimensionale delle proteine e, di conseguenza, le loro funzioni biologiche.

Le proteine del mitocondrio si riferiscono a quelle proteine che svolgono funzioni vitali all'interno dei mitocondri, le centrali elettriche delle cellule. I mitocondri sono organelli presenti nelle cellule eucariotiche, responsabili della produzione di energia attraverso il processo di respirazione cellulare.

L'estradiolo deidrogenasi è un enzima che catalizza la reazione di ossidoriduzione dell'estradiolo a estrone, convertendo il gruppo idrossile del carbonio 17β in un gruppo carbossile. Questo enzima svolge un ruolo importante nel metabolismo degli estrogeni e può esistere in due forme: NAD-dipendente ed NADP-dipendente. La forma NAD-dipendente è più diffusa e si trova principalmente nei tessuti non riproduttivi, dove svolge un ruolo nella regolazione della biosintesi degli estrogeni. La forma NADP-dipendente è presente invece principalmente nel placenta e nei testicoli, dove catalizza la reazione opposta, convertendo l'estrone in estradiolo.

L'estradiolo deidrogenasi svolge un ruolo chiave nella regolazione della produzione di estrogeni e del loro metabolismo, ed è stata identificata come un fattore importante nello sviluppo di alcune patologie, come il cancro al seno e all'endometrio. Alterazioni nel livello di attività di questo enzima possono infatti influenzare l'equilibrio ormonale e contribuire allo sviluppo di queste malattie.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

In biochimica, il dominio catalitico si riferisce alla regione di una proteina o enzima responsabile della sua attività catalitica, che è la capacità di accelerare una reazione chimica. Questa regione contiene tipicamente residui amminoacidici chiave che interagiscono con il substrato della reazione e facilitano la formazione di un complesso enzima-substrato, abbassando l'energia di attivazione richiesta per avviare la reazione. Il dominio catalitico è spesso associato a specifiche strutture tridimensionali che permettono all'enzima di svolgere la sua funzione in modo efficiente ed efficace. La comprensione del dominio catalitico e dei meccanismi enzimatici ad esso associati è fondamentale per comprendere il funzionamento delle reazioni biochimiche all'interno degli organismi viventi.

La mutagenesi sito-diretta è un processo di ingegneria genetica che comporta l'inserimento mirato di una specifica mutazione in un gene o in un determinato sito del DNA. A differenza della mutagenesi casuale, che produce mutazioni in posizioni casuali del DNA e può richiedere screening intensivi per identificare le mutazioni desiderate, la mutagenesi sito-diretta consente di introdurre selettivamente una singola mutazione in un gene targetizzato.

Questo processo si basa sull'utilizzo di enzimi di restrizione e oligonucleotidi sintetici marcati con nucleotidi modificati, come ad esempio desossiribonucleosidi trifosfati (dNTP) analoghi. Questi oligonucleotidi contengono la mutazione desiderata e sono progettati per abbinarsi specificamente al sito di interesse sul DNA bersaglio. Una volta che l'oligonucleotide marcato si lega al sito target, l'enzima di restrizione taglia il DNA in quel punto, consentendo all'oligonucleotide di sostituire la sequenza originale con la mutazione desiderata tramite un processo noto come ricostituzione dell'estremità coesiva.

La mutagenesi sito-diretta è una tecnica potente e precisa che viene utilizzata per studiare la funzione dei geni, creare modelli animali di malattie e sviluppare strategie terapeutiche innovative, come ad esempio la terapia genica. Tuttavia, questa tecnica richiede una progettazione accurata degli oligonucleotidi e un'elevata specificità dell'enzima di restrizione per garantire l'inserimento preciso della mutazione desiderata.

L'ornitina carbamoiltransferasi (OCT, EC 2.1.3.3) è un enzima chiave nel ciclo dell'urea, che si verifica principalmente nel fegato e, in misura minore, nei reni. Questo enzima catalizza la reazione di carbamoilizzazione dell'ornitina per formare citrullina, un importante intermedio nel ciclo dell'urea.

Nel dettaglio, l'OCT trasferisce il gruppo carbammile (–NH2CO) dall'acido carbamilico all'ornitina, producendo citrullina e anidride carbonica come prodotti di reazione. Questa reazione è la seconda tappa del ciclo dell'urea, che ha lo scopo di convertire l'ammoniaca tossica in urea, un composto solubile e meno dannoso per il corpo, che può quindi essere escreto nelle urine.

Una carenza o un malfunzionamento dell'ornitina carbamoiltransferasi possono portare a iperammonemia, encefalopatia e altri sintomi associati a disturbi del ciclo dell'urea, come la citrullinemia e l'argininosuccinico aciduria. Questi disturbi metabolici possono causare gravi complicazioni neurologiche e richiedere una gestione medica tempestiva e appropriata.

'Non Translated' non è una definizione medica riconosciuta, poiché si riferisce più probabilmente a un contesto di traduzione o linguistico piuttosto che a uno strettamente medico. Tuttavia, in un contesto medico, "non tradotto" potrebbe essere usato per descrivere una situazione in cui i risultati di un test di laboratorio o di imaging non sono chiari o presentano anomalie che devono ancora essere interpretate o "tradotte" in termini di diagnosi o significato clinico. In altre parole, il medico potrebbe dire che i risultati del test non sono stati "tradotti" in una conclusione definitiva o in un piano di trattamento specifico.

La 1-Acilglicerofosfocolina O-Aciltransferasi è un enzima (numero EC 2.3.1.63) che catalizza la reazione di acilazione della glicerofosfocolina per formare acilglicerofosfocolina. Questa reazione è una parte importante del metabolismo dei lipidi e ha un ruolo specifico nella sintesi dei fosfolipidi, che sono componenti principali delle membrane cellulari.

L'enzima catalizza la seguente reazione:

Acyl-CoA + glicerofosfocolina \[ \rightleftharpoons \] CoA + acilglicerofosfocolina

La 1-Acilglicerofosfocolina O-Aciltransferasi è presente in molti tessuti viventi, tra cui il fegato, i reni e l'intestino tenue. La sua attività è regolata da diversi fattori, come la concentrazione di substrati e la presenza di ormoni come l'insulina e il glucagone.

Un deficit di questo enzima può causare una condizione chiamata malattia da accumulo di glicerofosfocolina, che è caratterizzata da un accumulo di glicerofosfocolina nel sangue e nei tessuti corporei. Questa condizione può portare a sintomi come ritardo mentale, convulsioni, ipotonia muscolare e disturbi della vista.

Il miocardio è la porzione muscolare del cuore che è responsabile delle sue contrazioni e quindi della pompa del sangue attraverso il corpo. È un tessuto striato simile a quello dei muscoli scheletrici, ma con caratteristiche specializzate che gli permettono di funzionare in modo efficiente per la vita. Il miocardio forma la maggior parte dello spessore della parete del cuore e si estende dalle valvole atrioventricolari alle arterie principali che lasciano il cuore (aorta e arteria polmonare). Le cellule muscolari nel miocardio sono chiamate cardiomiociti. Il miocardio è innervato dal sistema nervoso autonomo, che aiuta a regolare la sua attività contrattile. È anche soggetto all'influenza di ormoni e altri messaggeri chimici nel corpo.

PPAR-alfa, o recettore gamma attivato dal profilo di perossisoma proliferatore alfa, è un tipo di proteina che appartiene alla famiglia dei recettori nucleari. Si trova principalmente nel fegato, nelle cellule muscolari scheletriche, nei tessuti adiposi e nei reni.

PPAR-alfa si lega a specifiche sequenze di DNA e regola l'espressione genica, influenzando una varietà di processi fisiologici come il metabolismo dei lipidi, la sensibilità all'insulina e l'infiammazione.

L'attivazione di PPAR-alfa può avere effetti benefici su alcune condizioni mediche, come la malattia di Crohn, la colite ulcerosa, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Al contrario, l'inibizione di PPAR-alfa può essere vantaggiosa nel trattamento del cancro al seno e della leucemia.

Gli agonisti di PPAR-alfa sono farmaci che attivano questo recettore nucleare e sono utilizzati per trattare una varietà di condizioni mediche, tra cui l'iperlipidemia e la sindrome metabolica. Esempi di agonisti di PPAR-alfa includono fibrati come il gemfibrozil e il fenofibrato.

Gli acidi grassi insaturi sono un tipo di grassi che contengono almeno un doppio legame tra gli atomi di carbonio nella loro catena idrocarburica. A differenza degli acidi grassi saturi, che non hanno doppi legami e sono solidi a temperatura ambiente, gli acidi grassi insaturi sono liquidi a temperatura ambiente e sono spesso chiamati "grassi buoni".

Esistono due tipi principali di acidi grassi insaturi: monoinsaturi e polinsaturi.

* Gli acidi grassi monoinsaturi (MUFA) contengono un singolo doppio legame nella loro catena di carbonio. Un esempio comune è l'acido oleico, che si trova nell'olio d'oliva e in altri oli vegetali.
* Gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) contengono due o più doppi legami nella loro catena di carbonio. I PUFA possono essere ulteriormente suddivisi in due sottocategorie: omega-3 e omega-6. Questi acidi grassi sono essenziali per la salute umana, il che significa che devono essere ottenuti attraverso la dieta, poiché il corpo non può produrli da solo.

Gli acidi grassi insaturi svolgono un ruolo importante nella salute del cuore e possono aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari quando vengono consumati al posto degli acidi grassi saturi. Sono anche importanti per la funzione cerebrale, la crescita e lo sviluppo, e possono avere effetti anti-infiammatori.

Tuttavia, è importante notare che non tutti gli acidi grassi insaturi sono uguali in termini di benefici per la salute. Alcuni tipi di PUFA, come l'acido arachidonico, possono promuovere l'infiammazione e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari se consumati in eccesso. È quindi importante scegliere fonti di acidi grassi insaturi che siano ricche di omega-3 e povere di omega-6, come il pesce grasso, le noci e i semi di lino.

L'analisi spettrale di Raman è una tecnica di fisica e chimica che si basa sulla diffusione inelastica della luce, chiamata effetto Raman. Quando un fascio di luce monocromatica, solitamente da un laser, colpisce un campione, la maggior parte della luce viene riflessa o assorbita dal campione con la stessa lunghezza d'onda (energia) della luce incidente. Tuttavia, una piccola frazione di fotoni subisce una variazione dell'energia a causa dell'interazione con le vibrazioni molecolari o i modi rotazionali del campione. Questa interazione porta alla diffusione inelastica della luce, che risulta in un cambiamento dello spostamento di frequenza (o spostamento energetico) dei fotoni diffusi. Lo spettro risultante delle intensità relative dei diversi spostamenti di frequenza fornisce informazioni sulle vibrazioni molecolari e, quindi, sulla struttura chimica del campione.

L'analisi spettrale di Raman è particolarmente utile per l'identificazione e la caratterizzazione di materiali, compresi i biomateriali come le cellule e i tessuti. La tecnica può essere utilizzata per rilevare e quantificare cambiamenti chimici indotti da processi fisiologici o patologici, come ad esempio l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) nelle placche aterosclerotiche. Inoltre, la microscopia Raman combinata con tecniche di imaging può fornire mappe spaziali altamente risolte della composizione chimica dei campioni, aprendo nuove opportunità per l'analisi di sistemi biologici complessi e la ricerca biomedica.

  • Consiste in una serie di quattro reazioni cicliche al termine delle quali viene rilasciato un Acetil-CoA e un Acil-CoA accorciato di due atomi di carbonio. (wikipedia.org)
  • β-idrossiacil-CoA + NAD+ → β-chetoacil-CoA + NADH + H+ La quarta e ultima reazione è catalizzata dalla β-chetotiolasi (chiamata anche acil-CoA acetiltransferasi), che lisa i primi due atomi di carbonio con l'aggiunta di una CoASH sul carbonio in posizione β, liberando così un Acetil-CoA. (wikipedia.org)
  • β-chetoacil-CoA + CoASH → Acetil-CoA + Acil-CoA La β-ossidazione presenta una regolazione coordinata con la sintesi degli acidi grassi. (wikipedia.org)
  • Le otto molecole di Acetil-CoA saranno utilizzate successivamente nel ciclo di Krebs, dove saranno completamente ossidate formando 16 molecole di CO2, 24 coenzimi ridotti NADH + H+, 8 coenzimi ridotti FADH2 e 8 molecole di GTP. (wikipedia.org)
  • Quando la molecola di coenzima A trasporta un gruppo acetilico viene definita acetil-CoA . (wikipedia.org)
  • L'attivazione degli acili avviene nel citosol, ad opera dell'enzima Acil-CoA Sintetasi. (wikipedia.org)
  • La β-ossidazione è una via metabolica che utilizza acili attivati da un coenzima A (CoASH). (wikipedia.org)
  • Acile + CoASH + ATP → Acil-CoA + AMP + 2P + H2O L'Acil-CoA deve essere trasportato all'interno del mitocondrio. (wikipedia.org)
  • La CAT I catalizza il trasferimento dell'acile sulla carnitina: Carnitina + Acil-CoA→Acilcarnitina + CoASH L'acilcarnitina viene trasportata da uno specifico trasportatore della membrana mitocondriale interna nella matrice mitocondriale in antiporto con una molecola di carnitina già processata dalla CAT II. (wikipedia.org)
  • La CAT II ripristina l'Acil-CoA: Acilcarnitina + CoASH→Carnitina + Acil-CoA Una volta trasportato nel mitocondrio avverrà la β-ossidazione, che consta nel susseguirsi di più reazioni. (wikipedia.org)
  • Il coenzima A (spesso indicato come CoA , CoASH , o HSCoA ) è una molecola fondamentale nel metabolismo . (wikipedia.org)
  • Il trasporto avviene grazie a due enzimi, la Carnitina Acil Transferasi I (CAT I) e la Carnitina Acil Transferarsi II (CAT II). (wikipedia.org)
  • Gruppi di 4 enzimi (un'acil deidrogenasi, un'idratasi, un'idrossiacil deidrogenasi e una liasi) specifici per diverse lunghezze di catene (catene molto lunghe, catene lunghe, catene medie, e catene corte) sono necessari per catabolizzare completamente gli acidi grassi. (msdmanuals.com)
  • La riossidazione dei coenzimi nella catena respiratoria, comporta, a seguito della fosforilazione ossidativa, la produzione di 2,5 molecole di ATP per ogni coenzima NADH + H+ e 1,5 per ogni FADH2. (wikipedia.org)
  • Inoltre la terza reazione, quella catalizzata dalla β-idrossiacil-CoA deidrogenasi è inibita da un elevato rapporto [NADH]/[NAD+]. (wikipedia.org)
  • La riossidazione dei coenzimi nella catena respiratoria, comporta, a seguito della fosforilazione ossidativa, la produzione di 2,5 molecole di ATP per ogni coenzima NADH + H+ e 1,5 per ogni FADH2. (wikipedia.org)
  • Consiste in una serie di quattro reazioni cicliche al termine delle quali viene rilasciato un Acetil-CoA e un Acil-CoA accorciato di due atomi di carbonio. (wikipedia.org)
  • La CAT II ripristina l'Acil-CoA: Acilcarnitina + CoASH→Carnitina + Acil-CoA Una volta trasportato nel mitocondrio avverrà la β-ossidazione, che consta nel susseguirsi di più reazioni. (wikipedia.org)

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